Accogliere il Signore che viene - Parrocchia San MASSIMILIAMO

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Gruppi Famiglia
Parrocchia San Massimiliano Maria Kolbe
Incontro di preghiera
(29-10-2011)
La coppia cristiana
Giovanni Paolo II nella sua Esortazione Apostolica “Familiaris Consortio” cita uno scritto di
Tertulliano (Apologeta del III sec.) per esprimere la grandezza di una vita coniugale e la sua
bellezza.
Lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica fa riferimento allo stesso brano per definire la grazia
del Sacramento del Matrimonio.
“Come riusciremo mai a descrivere la beatitudine di quel matrimonio, che è combinato dalla
Chiesa, confermato dall'offerta eucaristica e sigillato dalla preghiera di benedizione! Gli angeli lo
notificano e il Padre lo ratifica. Neppure sulla terra infatti i figli possono sposarsi a giusto titolo
senza il consenso dei loro padri. Quale coppia sarà mai quella di due cristiani, aggiogati da una sola
speranza, da un solo desiderio, da una sola disciplina e dalla medesima condizione di servi! Tutti e
due fratelli, tutti e due compagni di servizio. Nulla li separa né nello spirito né nella carne, anzi
sono veramente due in una sola carne. Dove vi è una sola carne, vi è anche un solo spirito; insieme
pregano, insieme si prostrano a terra, insieme compiono i loro digiuni; si istruiscono l'un l'altro, si
esortano l'un l'altro e si incoraggiano l'un l'altro. Insieme li trovi tutti e due nella Chiesa di Dio,
insieme al banchetto di Dio, insieme nelle ristrettezze, nelle persecuzioni, nei momenti di sollievo.
Uno non ha nulla da nascondere all'altro, uno non deve sottrarsi all'altro, uno non è motivo di
fastidio per l'altro. Con tutta libertà si va a trovare un infermo e si porta aiuto a un bisognoso. [...] A
voce alta riecheggiano tra loro due salmi e inni, anzi si sfidano reciprocamente a chi canta meglio al
loro Signore. Vedendo e ascoltando tali cose, Cristo gioisce. Manda loro la sua pace. Dove ve ne
sono due, là c'è anche lui e dove egli è presente, non c'è il maligno” (Tertulliano «Ad uxorem», II;
VIII, 6-8: CCL I, 393).
Commento
Da più parti oggi ci sentiamo dire che l’idea “tradizionale” di famiglia è in crisi; è vero: ci si sposa
sempre più tardi, anche dopo lunghi anni di convivenza e dopo essere già diventati genitori; si
generano molti meno figlio di quanti si vorrebbe; i figli ormai adulti rimangono legati ai genitori e
continuano a vivere in casa;
contemporaneamente spesso i nonni sono anziani e bisognosi di cure.
I sociologi ci raccontano tutto questo e la vita di tante famiglie ce lo dimostrano, ma nonostante
tutto la famiglia “tiene”, anzi...
Tra tanti venti di crisi che si sono avvicendati negli ultimi decenni, in realtà sono sorti importanti
segnali positivi per la famiglia, per la famiglia cristiana in particolare.
La grande novità, la stagione felice della famiglia cristiana è nata “già” da quarant’anni, dal
Concilio Ecumenico Vaticano II. Il grande cambiamento all’interno della Chiesa Universale, ha
coinvolto anche le famiglie, con la nascita della spiritualità coniugale.
Finalmente è nata la teologia della famiglia, con le novità che ha comportato.
In particolare è mutata radicalmente l’idea di matrimonio non più vocazione di serie B, paragonata
naturalmente alla scelta di vita consacrata, ma vocazione alla pari delle altre..
La nostra vita di sposi è la strada che ci porterà ad essere santi: non è più vero che per essere santi
sia indispensabile essere preti, suore, eremiti, mistiche...
La famiglia ha così “scoperto”di essere anch’essa VIA di SANTITA’.
Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi sono stati proclamati beati da Giovanni Paolo II il 21 ottobre
2001, la liturgia fa loro memoria il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio...
Luigi e Maria, vissuti molti tempo prima di noi (si sposarono nel 1905!), sembrano aver anticipato i
tempi, mostrandoci anzitempo che cosa vuol dire vivere santamente la propria vita di sposi...
Oggi, soprattutto grazie a Giovanni Paolo II che ha elevato santi e beati alcuni emblematici sposi, ci
possiamo sentire aiutati da queste famiglie che ci hanno preceduto.
La giornata
La giornata cominciava così: Messa e Comunione, insieme. La Sua passione per la Liturgia, oltre a
fargli leggere la Messa del giorno ad alta voce mentre mi preparavo, Lo spingeva a portar sempre il
Messalino e a seguirlo, pur conoscendone ’ordinario”a memoria, rigo per rigo.
Usciti di Chiesa mi dava il “buongiorno”- come se la giornata allora avesse il ragionevole inizio. Ed
era vero.
Si comprava il giornale, e salivamo a casa cominciando ad entrare nella via quotidiana. Egli al suo
lavoro, io alle mie occupazioni. Ciascuno per proprio conto, ma portando ognuno - incessante - la
presenza dell’altro.
Ci trovavamo all’ora del desinare, e con quanta gioia aspettavo ed udivo metter la Sua chiave
nell’uscio della Sua casa – ogni giorno, ogni volta benedicendone con tutta l’anima il Signore!
Conversazione serena che si faceva lieta e scherzosa, a mano a mano che il riposo Lo ritemprava –
anche le notizie, le cose della casa lo interessavano. [...]
Dopo un breve riposo, ancora al lavoro - in casa, prevalentemente, fino a sera. Prima della cena, a
prendere il giornale. Una passeggiatina di mezz’ora. [...] Era il momento della Sua distensione.
Parlavamo un po’ di tutto.
La cena, il giornale - letto ad alta voce e discusso - qualche brano di libro ameno in lettura, poi il
Rosario in comune, e a letto.
Vita serena, intellettuale, interessante, intima, personale. [...] Vita vissuta nel vero senso della
parola [...].
(Maria Beltrame Quattrocchi, L’ordito e la trama)
La Parola di Dio
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi (Col 3,12-17)
12
Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di
mansuetudine, di magnanimità, 13sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se
qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così
fate anche voi. 14Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto.
15
E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E
rendete grazie!
16
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a
vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. 17E
qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo
grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Preghiera conclusiva
Come potremo mai descrivere la felicità del nostro matrimonio che la Chiesa ratifica e la
benedizione sigilla?
Dove la carne è una sola,
uno solo è anche lo spirito:
insieme preghiamo
insieme ci inginocchiamo,
insieme digiuniamo,
insieme ci ammaestriamo,
insieme ci esortiamo,
insieme ci confortiamo.
Amen
http://www.parrocchiasmkolbe.it
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