LA PROGRAMMAZIONE Per elaborare correttamente un qualsiasi percorso formativo occorre programmare: cerchiamo, dunque di chiarire che cosa intendiamo per programmazione didattica e quali sono gli scenari che rendano necessaria la sua attuazione nella quotidiana pratica di insegnamento. La nostra società, caratterizzata dalla rivoluzione informatica e telematica, presenta forme organizzative della vita sociale, culturale, produttiva, politica, sempre più complesse: queste richiedono a ogni soggetto una formazione complessiva, un bagaglio di conoscenze, capacità e competenze tali da metterlo in grado di: gestire in modo consapevole il cambiamento di organizzare e selezionare l’enorme quantità di informazioni che riceve. In questo contesto la scuola è chiamata a: far raggiungere il più elevato grado di cultura possibile al maggior numero possibile di studenti sviluppare in ogni studente conoscenze, capacità e competenze che lo rendono idoneo a padroneggiare la complessità, e che siano riconoscibili non solo dal mondo della formazione, ma anche dal mondo del lavoro. Ciò richiede un’alta professionalità del docente, che dovrà riflettere: sulla scelta dei contenuti, da rivedere, integrare e arricchire; sulle metodologie attive per sviluppare nello studente la capacità di collegare le nuove conoscenze a quelle già possedute; su una organizzazione della didattica modulare e flessibile. Programmare significa elaborare interventi didattici che siano capaci di far conseguire gli obiettivi formativi prescritti dai programmi nazionali e quelli determinati a livello territoriale dalle singole scuole. Ciò comporta una preventiva pianificazione di itinerari didattici e l’allestimento di risorse, materiali, mezzi da impiegare per ciascuno di essi. La programmazione consta di tre fasi: 1. Programmazione scolastica, a cura del Collegio docenti 2. Programmazione educativa, a cura dei Gruppi disciplinari e dei Consigli di classe 3. Programmazione didattica del singolo docente FASE 3 Sarebbe auspicabile che tale progettazione venisse realizzata in tutte le classi parallele dai vari docenti, che avrebbero così la possibilità di confrontarsi durante il percorso e di somministrare prove di verifica comuni in periodi dell’anno predeterminati e concordati. E’ tuttavia assolutamente necessario adeguare il processo di insegnamento/apprendimento al gruppo classe, agli allievi, ai loro stili di apprendimento. Può verificarsi, ad esempio, che il docente di una classe abbia la necessità, durante lo svolgimento del modulo, di sviluppare una attività di recupero in itinere che il collega dell’altra sezione non deve effettuare. Il singolo docente, dunque, nel programmare la sua attività, seguirà le seguenti fasi: analisi della situazione di partenza attraverso test di ingresso relativi alla disciplina; definizione degli obiettivi disciplinari, in termini di conoscenze (obiettivi cognitivi); di capacità e competenze (obiettivi operativi) L’obiettivo è la descrizione del risultato che ci si attende alla fine del processo di insegnamento/apprendimento; tale risultato deve rappresentare una modificazione significativa della mappa cognitiva degli allievi. l’obiettivo deve essere formulato in modo chiaro e univoco e deve essere misurabile. strutturazione delle sequenze di apprendimento in moduli e unità didattiche selezionando metodi, strumenti e sussidi didattici; verifica A questo punto si può comprendere quanta importanza, rivesta oggi nella pratica quotidiana del lavoro dell’insegnante la programmazione didattica: pianificare gli interventi didattici, scegliendo e predisponendo oculatamente risorse, materiali e mezzi consente a ciascun insegnante di: procedere nel percorso formativo con alte probabilità di conseguimento, da parte del maggior numero di allievi, degli obiettivi prefissati ; dare spazio alla propria creatività, personalizzando il percorso di insegnamento/apprendimento, attraverso la scelta di metodi mezzi, risorse, e strategie; risparmiare energie e tempo evitare lo svolgimento di attività improvvisate le quali sicuramente sono poco efficaci. La progettazione modulare consente di realizzare tutto ciò e di organizzare il curricolo, le risorse, i mezzi, i materiali, attraverso i moduli. Ciascun modulo va suddiviso in unità didattiche. Ciascuna unità didattica deve essere così strutturata: pre-requisiti; obiettivi (cognitivi e operativi) contenuti metodi tempi o fasi mezzi e strumenti prova di verifica; valutazione; attività di recupero, rinforzo, approfondimento PRE-REQUISITI E’ molto importante per l’insegnante conoscere la situazione della classe prima di progettare il lavoro didattico. Ogni volta che l’insegnante si accinge ad introdurre una nuova unità didattica deve essere certa che tutti gli allievi posseggano i requisiti necessari per affrontarla. Naturalmente per quelle unità didattiche che sono sequenziali, gli obiettivi finali di una di esse costituiscono i prerequisiti di quelle successive. OBIETTIVI E CONTENUTI La programmazione si propone il raggiungimento di finalità e obiettivi. Le finalità sono generalmente stabilite dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di classe poiché tutte le discipline dovrebbero concorrere al loro conseguimento. Gli obiettivi devono essere specifici ed è partendo da essi che vanno definite le unità didattiche che consentono di raggiungerli. Gli obiettivi specifici di questa unità didattica “Il Protestantesimo” sono i seguenti: CONOSCENZA conoscere termini (riforma, scisma, protestantesimo, disputa teologica, indulgenze, libero arbitrio, etc) conoscere i presupposti politici, economico-sociali e religiosi della Riforma; conoscere fatti (guerra dei contadini, rivolta dei cavalieri, 95 tesi, 12 Articoli, atteggiamento della Chiesa) conoscere i principi fondamentali della dottrina luterana, calvinista e di Zwingli. CAPACITA’ COMPETENZA COMPRENSIONE riassumere i concetti appresi attraverso le letture effettuate dai testi e dal dibattito in classe. ANALISI Individuare le relazioni tra le dottrine di Lutero, di Calvino e di Zwingli Individuare le motivazioni e gli obiettivi delle rivolte dei cavalieri e dei contadini. SINTESI Elaborare schemi (esporre sinteticamente il pensiero di Zwingli, Lutero e Calvino, rilevando analogie e diversità) VALUTAZIONE Essendo la valutazione di natura critica è destinato agli alunni di fascia alta. Nel caso in esame quest’ultimo stadio dell’apprendimento potrebbe riguardare il giudizio sui fattori che hanno determinato la Riforma. METODI, TEMPI O FASI, MEZZI E STRUMENTI Il metodo tradizionale d’insegnamento prevede un susseguirsi di fasi che possono così indicarsi: l’insegnante spiega, fa degli esempi, l’allievo ascolta, osserva, esegue, applica, risolve un problema. Spesso però il discente non è in grado di applicare le regole o di risolvere un problema se il contesto cambia; se il caso presentato non è perfettamente analogo a quello spiegato dall’insegnante, l’allievo incontra difficoltà. E’ importante allora realizzare dei percorsi didattici che prevedono un ordine delle fasi diverso da quello indicato e che coinvolgono gli allievi in un’attività per loro più interessante e, quindi, più incisiva. Ciò comporta una forte innovazione nell’impostazione e nell’organizzazione dell’attività didattica di ciascun docente. Tale innovazione consiste nel passaggio: Dalla lezione tradizionale. Alla lezione interattiva o partecipata; Alla scoperta guidata; Al problem solving etc. Dal gruppo classe: Ai gruppi di lavoro. Si tratta, cioè, di prevedere l’impegno di una vasta gamma di interventi che consentano a tutti gli allievi di raggiungere gli obiettivi minimi prefissati. Spesso infatti l’insuccesso di un allievo può scaturire da un approccio metodologico utilizzato dal docente non adeguato allo stile cognitivo o al ritmo di apprendimento di quell’allievo. L’insegnante dunque deve cercare di organizzare il processo di insegnamento/apprendimento diversificando le modalità di approccio: per far ciò deve potersi organizzare in maniera flessibile, mutando spazi, tempi, strumenti didattici. Al di là, comunque, delle varie metodologie da utilizzare è necessario che il docente: Mantenga sempre desta l’attenzione degli allievi alternando stimoli, voce, parole, supporti (lavagna, filmati, computer, dispense) Coinvolga gli studenti creando un clima positivo, facendoli parlare, ponendo quesiti, favorendo domande, rispondendo a queste; Faccia riepiloghi all’inizio ed alla fine del modulo, all’inizio e alla fine dell’unità didattica, ma anche della stessa lezione, per creare collegamenti, per verificare e consolidare l’apprendimento; Lo svolgimento di questa U.D. verrà effettuata in 7 ore. 4 ore di lezione saranno svolte in classe e saranno affrontate le seguenti questioni: Le motivazioni politiche, economiche e religiose della riforma La personalità di Lutero e i principi della dottrina luterana La rottura con la chiesa di Roma Le ribellioni sociali, economiche e religiose nell’impero (rivolta dei Cavalieri e dei Contadini) La diffusione della riforma (questo argomento sarà ripreso e approfondito in sala audiovisivi con l’ausilio dei lucidi) La controriforma La lezione frontale mira al raggiungimento degli obiettivi di conoscenza . All’interno delle ore di lezione vanno previsti spazi per la lettura commentata di brani tratti dalle 95 tesi e i 12 articoli. La classe verrà suddivisa in gruppi; ciascun gruppo sarà poi al termine della lettura (indicando il tempo e disposizione) invitato a riassumere i concetti appresi (TASSONOMIA comprensione) Un simile approccio crea negli studenti una forte tensione cognitiva, potenzia le capacità di apprendere autonomamente e la capacità di astrazione. In aggiunta alle 4 ore, a metà dell’U.D. 1 ora di lezione si svolgerà in sala audiovisivi, dove, con l’impiego di lucidi, gli allievi potranno visualizzare le zone di diffusione della Riforma e la formazione dei vari blocchi confessionali. In quella occasione si avrà modo di individuare gli stati e le città in cui nacquero i principali movimenti religiosi riformatori del XVI sec. E gli allievi saranno invitati ad esporre (rilevando analogie con Lutero e peculiarità) il pensiero di Zwingli e Calvino . Agli allievi sarà infatti assegnato in precedenza il compito, da svolgere a casa, di rilevare la particolarità che la Riforma protestante assunse in Svizzera esponendo schematicamente, prendendo spunto dal testo, il pensiero di Zwingli, e Calvino e Lutero, secondo il seguente schema. Tassonomia Sintesi e Analisi Analogie con Lutero Zwingli Calvino Sarà utile fornire agli allievi i punti da seguire. Per esempio: - lettura diretta dei testi sacri - ruolo intermediario della gerarchia ecclesiastica - esteriorità del culto - fiducia nella ragione umana - rapporto tra autorità politica e comunità. VERIFICA Peculiarità La verifica è un momento importantissimo della programmazione, e non piuttosto quello conclusivo, in quanto permette di accertare se il livello di apprendimento della classe è soddisfacente, di fare una messa a punto continua della programmazione, predisponendo, laddove fosse necessario, opportuni interventi di recupero. Naturalmente le modalità, le forme, i criteri, gli strumenti di accertamento delle conoscenze, delle competenze, delle capacità degli allievi sono molto diversi; è opportuno che ogni docente utilizzi di volta in volta quella tipologia che garantisca di ottenere una informazione significativa, necessaria per regolare e/o modificare l’intero processo formativo. Le prove di verifica possono essere ricondotte sotto una classificazione generalissima che ha come riferimento la chiusura e/o l’apertura tanto degli stimoli quanto delle risposte. L’adeguatezza di una prova di verifica, deriva dalla sua capacità di dar corso alla funzione valutativa che si vuole attuare e di far cogliere gli obiettivi specifici che si vogliono verificare con la procedura seguita. E’ opportuno che il docente scelga di volta in volta il tipo di prova più consono a verificare quelle conoscenze e abilità che si vogliono sottoporre a controllo. E’ inoltre opportuno somministrare agli allievi prove diverse nel corso del quadrimestre(strutturate, semistrutturate) in modo da dare loro la possibilità di esprimere al meglio le loro conoscenze, competenze e abilità. Per questa unità didattica intendo utilizzare le prove semistrutturate, precisamente domande strutturate. Tali prove di verifica sono costituite da una serie di quesiti chiusi che richiedono agli allievi di formulare autonomamente i testi delle risposte rispettando però alcuni vincoli, per esempio la lunghezza massima consentita per le risposte (è preferibile fissare un limite di parole piuttosto che di righe perché ognuno ha la sua grafia), la qualità, la quantità e l’ordine di presentazione di taluni dati informativi etc. E’ importante che l’insegnante al momento della formulazione delle domande prefiguri pure le risposte. Quanto più le domande saranno specifiche e chiare tanto più le risposte saranno determinate e adeguate ai criteri di correzione e di verifica e diminuirà l’eventuale errore di interpretazione. Si determinerà inoltre il punteggio da assegnarsi a ciascun quesito a seconda che le risposte risultino complessivamente adeguate, parzialmente adeguate, totalmente inadeguate a quelle predefinite o omesse. VALUTAZIONE La valutazione è parte integrante, costante e continua della programmazione, rappresenta un momento fondamentale dell’itinerario pedagogico-didattico. La misurazione è il processo con cui si attribuisce una misura alla prestazione degli alunni nelle singole prove, senza considerare alcun altro elemento. La valutazione è il processo attraverso il quale si attribuisce un giudizio sullo studente tenendo conto: - del percorso di apprendimento (progresso rispetto al punto di partenza e livello reale delle conoscenze); - della partecipazione; - dell’impegno; - dei problemi personali (socio-affettivi). Una valutazione efficiente (sostenuta costantemente da criteri e mezzi adeguati) ed efficace (perché realizza in modo attendibile gli obiettivi che persegue) consente: - il controllo del processo formativo nei suoi elementi costitutivi (ricognizione dei dati d’ingresso, formulazione degli obiettivi, scelta dei metodi, dei mezzi, delle risorse, dei contenuti); - la verifica della validità del processo stesso; - il riordino dei suoi sviluppi successivi. Essa infatti fornisce al docente non solo informazioni sull’apprendimento del singolo allievo, ma anche sulle scelte didattiche del docente stesso. L’insegnante, in sostanza, attraverso la verifica formativa, è in grado di analizzare la performance raggiunta dall’allievo, di stabilire i necessari accomodamenti dell’intervento formativo. In altre parole la valutazione, così intesa, è finalizzata al miglioramento della qualità dell’istruzione e realizza un correttivo degli squilibri qualitativi e quantitativi del rendimento degli allievi.