C/03/61 Bruxelles, 7 marzo 2003 6877/03 (Presse 61) 2493ª Sessione del Consiglio - ECONOMIA E FINANZA Bruxelles, 7 marzo 2003 Presidente: Signor Nikos CHRISTODOULAKIS, Ministro dell'economia e delle finanze della Repubblica ellenica 6877/03 (Presse 61) I IT SOMMARIO 1 PARTECIPANTI ............................................................................................................................... 4 PUNTI DISCUSSI PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA (BRUXELLES, 20-21 MARZO 2003) ......................................................................................................................................... 6 Documento sui punti chiave degli indirizzi di massima per le politiche economiche ............................. 6 Relazione annuale del CPE sulle riforme strutturali .............................................................................. 12 Relazione sul rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio .......................................... 13 Pensioni adeguate e sostenibili ............................................................................................................... 15 Strategie di sostegno nazionali per l’avvenire dei servizi sanitari e dell’assistenza agli anziani ............................................................................................................................................. 15 MODALITÀ DI VOTO IN SENO AL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE) ...................................................................................................................... 16 PATTO DI STABILITÀ E DI CRESCITA ..................................................................................................... 17 PARERE DEL CONSIGLIO SUL PROGRAMMA DI STABILITÀ AGGIORNATO DEL LUSSEMBURGO (2001-2005) ......................................................................... 17 PARERE DEL CONSIGLIO SUL PROGRAMMA DI STABILITÀ AGGIORNATO DEL PORTOGALLO (2003-2006) ............................................................................ 19 QUESTIONI FISCALI ..................................................................................................................................... 22 Pacchetto fiscale ..................................................................................................................................... 22 Tassazione dell'energia........................................................................................................................... 22 QUESTIONI RELATIVE AL BILANCIO DELLE COMUNITÀ .................................................................. 23 Procedura di scarico per il 2001 ............................................................................................................. 23 Orientamenti per il bilancio 2004........................................................................................................... 23 VARIE .............................................................................................................................................................. 27 1 IVA: trasporto aereo transfrontaliero di passeggeri ............................................................................... 27 ▪ Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette. ▪ I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio http://ue.eu.int. ▪ Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contraddistinti da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del Consiglio o possono essere ottenute presso il servizio stampa. 6877/03 (Presse 61) II IT PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE ECOFIN – Relazione sull'esercizio finanziario 2000 ................................................................................................. I – Raccomandazioni relative allo scarico del bilancio 2001 ........................................................................ I – Relazione speciale della Corte dei conti sull'iniziativa comunitaria "INTEGRA" ................................. II – Relazione speciale della Corte dei conti sulle azioni locali per l'occupazione........................................ II RELAZIONE ESTERNE – Scarico da dare alla Commissione per la gestione finanziaria del Fondo europeo di sviluppo (esercizio 2001) ........................................................................................................................ II – Gestione degli esperti che lavorano nei paesi ACP e nei PTOM ........................................................... III PESD – Capacità - Meccanismo di sviluppo delle capacità dell'UE.................................................................... III 6877/03 (Presse 61) III IT PARTECIPANTI I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati: Belgio: Sig. Didier REYNDERS Ministro delle finanze Danimarca: Sig. Thor PEDERSEN Ministro delle finanze Germania: Sig. Hans EICHEL Sig. Caio Kai KOCH-WESER Ministro federale delle finanze Sottosegretario di Stato, Ministero federale delle finanze Grecia: Sig. Nikos CHRISTODOULAKIS Ministro dell’economia e delle finanze Spagna: Sig. Rodrigo DE RATO Y FIGAREDO Sig. Luis DE GUINDOS JURADO Sig. Estanislao RODRÍGUEZ-PONGA Y SALAMANCA Secondo Vicepresidente e Ministro dell’economia Segretario di Stato per l’economia Segretario di Stato per le finanze Francia: Sig. Francis MER Ministro dell’economia, delle finanze e dell’industria Irlanda: Sig. Charlie McCREEVY Ministro delle finanze Italia: Sig. Giulio TREMONTI Ministro dell’economia e delle finanze Lussemburgo: Sig. Jean-Claude JUNCKER Sig. Luc FRIEDEN Sig. Henri GRETHEN Primo Ministro, Ministro delle finanze Ministro del tesoro e del bilancio Ministro dell'economia Paesi Bassi: Sig. Hans HOOGERVORST Sig. Steven van EIJCK Ministro delle finanze Sottosegretario di Stato alle finanze Austria: Sig. Karl-Heinz GRASSER Ministro federale delle finanze Portogallo: Sig.ra Manuela FERREIRA LEITE Ministro di Stato e delle finanze Finlandia: Sig. Sauli NIINISTÖ Ministro delle finanze Svezia: Sig. Bosse RINGHOLM Sig. Jens HENRIKSSON Sig. Claes LJUNGH Sig. Karin RUDEBECK Ministro delle finanze Sottosegretario di Stato presso il Ministro delle finanze Sottosegretario di Stato presso il Ministro delle finanze Sottosegretario di Stato presso il Ministro delle finanze Regno Unito: Sig. Gordon BROWN Cancelliere dello Scacchiere * 6877/03 (Presse 61) * * IV IT Commissione: Sig. Frits BOLKESTEIN Sig. Pedro SOLBES Sig.ra Michaele SCHREYER Membro Membro Membro * Altri partecipanti: Sig. Philippe MAYSTADT Sig. Johnny ÅKERHOLM Sig. Jan Willem OOSTERWIJK Sig. Tomasso PADOA-SCHIOPPA Sig.ra Dawn PRIMAROLO 6877/03 (Presse 61) * * Presidente della Banca europea per gli investimenti Presidente del Comitato economico e finanziario Presidente del Comitato di politica economica Membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea Presidente del Gruppo "Codice di condotta" V IT PUNTI DISCUSSI PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA (BRUXELLES, 20-21 MARZO 2003) Al fine di fornire un contributo al Consiglio europeo di primavera (Bruxelles, 20-21 marzo 2003), il Consiglio ECOFIN ha esaminato e adottato vari contributi, in particolare il documento sui punti chiave degli indirizzi di massima per le politiche economiche del 2003 e, in stretto collegamento con quest’ultimo, la relazione annuale sulle riforme strutturali. Il Consiglio ECOFIN ha inoltre esaminato e adottato una relazione sul rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio. Infine, al pari del Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" alla vigilia del Consiglio ECOFIN, il Consiglio ha approvato due relazioni comuni del Consiglio e della Commissione in materia di pensioni e di strategie per l'avvenire dei servizi sanitari. Documento sui punti chiave degli indirizzi di massima per le politiche economiche Il Consiglio ha proceduto ad uno scambio di opinioni e ha adottato il documento sui punti chiave degli indirizzi di massima per le politiche economiche del 2003, decidendo di trasmetterlo al Consiglio europeo del 20-21 marzo 2003. Inoltre, sulla scorta del documento sui punti chiave adottato e dei dibattiti del Consiglio, la Presidenza ha deciso di collaborare con gli Stati membri per integrare alcuni elementi di un documento presentato dalla delegazione del Regno Unito, al fine di raggiungere un accordo su un testo in occasione del prossimo Consiglio “Affari generali” del 19 marzo. Tale sessione del Consiglio sarà dedicata principalmente alla preparazione del Consiglio europeo di primavera del 2021 marzo 2003. Il testo del documento sui punti chiave, adottato dal Consiglio, è così formulato: I. Introduzione e messaggi principali Alla vigilia dell'allargamento, l'Unione europea deve affrontare varie sfide: La crescita economica si è rivelata inferiore alle previsioni dell'anno scorso, e le prospettive sono offuscate da incertezze economiche e rischi politici globali. Le nostre economie mantengono tuttavia una capacità di recupero e riconosciamo l'imperativo di una crescita più elevata. A tale scopo, e al fine di rafforzare la fiducia, siamo determinati a continuare a perseguire politiche macroeconomiche sane, combinate con iniziative volte ad accelerare le riforme dei mercati del lavoro, dei prodotti e dei capitali. In tale contesto le nostre massime priorità consistono nel riformare i sistemi occupazionali e nel promuovere l'imprenditorialità e l'innovazione. È nostro intento raggiungere gli obiettivi in materia di tassi di occupazione convenuti dai Consigli europei di Lisbona e Stoccolma. Ciascuno Stato membro dovrebbe a tal fine portare avanti riforme in materia di sistemi fiscali e previdenziali, migliorare i meccanismi di formazione dei salari, modernizzare la legislazione in materia di protezione dell'occupazione, accrescere l'efficacia dei programmi per un mercato del lavoro attivo e la mobilità dei lavoratori, e prendere misure volte ad incrementare l'offerta di manodopera. 6877/03 (Presse 61) VI IT In Europa si registra un deficit di imprenditorialità, in particolare nei settori basati sulla conoscenza. Allo scopo di migliorare le condizioni quadro per l'imprenditorialità e l'innovazione, dobbiamo adottare misure volte a facilitare l'entrata e l'uscita dal mercato, migliorare l'accesso alla finanza e al know-how, perfezionare la normativa e ridurre gli oneri amministrativi. Dobbiamo inoltre portare avanti misure concrete, mirate ad accrescere gli investimenti dell'UE in materia di innovazione, conoscenza e R&S, nonché a eliminare le barriere ai fini di un'applicazione della tecnologia all'economia in generale. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, sono necessarie ulteriori riforme di bilancio e strutturali, affrontando segnatamente le sfide risultanti dall'invecchiamento della popolazione, al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche migliorandone nel contempo la qualità e incrementando il potenziale di crescita a lungo termine delle economie europee. L'allargamento dell'Unione europea rappresenta un'importante sfida per gli anni a venire e rende necessario rafforzare le procedure per il coordinamento delle politiche e riesaminare il sistema UE di governance economica affinché i paesi aderenti siano effettivamente integrati nel processo di coordinamento delle politiche economiche. Gli indirizzi di massima per le politiche economiche costituiscono lo strumento centrale per il coordinamento delle politiche economiche. Il trattato prevede la coerenza degli orientamenti in materia di occupazione con gli indirizzi di massima per le politiche economiche, e l'attuale operazione di snellimento dovrebbe aumentare l'efficienza ed assicurare la coerenza dei vari processi di coordinamento delle politiche. Gli indirizzi di massima, che devono essere concisi, definiscono la strategia di politica economica e le azioni prioritarie dell'UE e di ciascuno Stato membro nell'arco di un triennio. In tale contesto, ove opportuno, le raccomandazioni concernenti riforme economiche dovrebbero essere corredate di scadenze specifiche. II. Politiche macroeconomiche Nel contesto attuale, le politiche economiche nell'UE dovrebbero essere orientate al ripristino della fiducia e della crescita economica attraverso un'attuazione risoluta della strategia di politica economica concordata: il Consiglio europeo di primavera del 2003 dovrebbe riaffermare il proprio impegno e rafforzare l'attuazione e il controllo del rispetto del patto di stabilità e crescita, dare credibilità e imprimere un nuovo slancio al processo di Lisbona, nonché sottolineare i legami sinergici tra politiche macroeconomiche e strutturali sane. Occorre annettere particolare attenzione all'orientamento della politica globale della zona euro. È importante trasmettere un messaggio chiaro sia ai mercati che ai cittadini, ossia che il futuro della "nostra Europa" dipende dai nostri sforzi concertati intesi a coordinare in modo più efficace le nostre politiche, e dalla nostra determinazione nell'attuare le riforme strutturali. In un contesto di crescita economica debole, gli Stati membri dovrebbero mantenere la disciplina di bilancio in linea con il patto di stabilità e crescita. Essi dovrebbero: 6877/03 (Presse 61) VII IT raggiungere e mantenere posizioni di bilancio prossime all'equilibrio o con un avanzo rispetto al ciclo economico. Gli Stati membri della zona euro che non si trovino ancora in tale situazione dovrebbero migliorare annualmente la propria posizione di bilancio adeguata ciclicamente dello 0,5% almeno del PIL; lasciare agire pienamente gli stabilizzatori automatici nell'ambito del patto di stabilità e crescita, e migliorare la qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche nel quadro di una strategia orientata al medio termine. Gli Stati membri dell'UE dovrebbero attuare politiche atte a contribuire alla stabilità dei prezzi, compreso ad esempio un più stretto controllo dei salari. Allo stesso tempo, e al fine di sostenere efficacemente la concezione e il controllo delle politiche, occorre prodigarsi per migliorare gli strumenti statistici e analitici e rafforzarne la credibilità e la comparabilità tra diversi periodi, paesi e regioni. III. Priorità per la politica in materia di riforme strutturali La prestazione economica a medio termine in tutta l'UE dipende dall'aumento del potenziale di crescita mediante riforme strutturali più efficaci. Il raggiungimento degli obiettivi occupazionali, il rafforzamento della coesione sociale ed economica e la conciliazione tra sviluppo economico e pressioni sull'ambiente dipendono tutti in larga misura dal ripristino di prospettive di crescita, mediante un'energica attuazione dell'agenda di riforme di Lisbona. Nonostante alcuni progressi registrati nel 2002, sussiste un divario di realizzazione e vi è un effettivo rischio di perdere terreno e non raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Si dovrebbero concentrare gli sforzi in particolare nei seguenti settori: 1. Imprenditorialità e piccole imprese In Europa si registra un deficit imprenditoriale, soprattutto nei settori basati sulla conoscenza. Il contributo potenziale che i nuovi imprenditori e le piccole imprese possono fornire all'occupazione, alla crescita e allo sviluppo regionale non è pienamente sfruttato. È importante al contempo adoperarsi al fine di migliorare il contesto imprenditoriale globale per l'industria europea. In tale quadro è importante: agevolare i meccanismi di entrata e di uscita, riesaminando ulteriormente le procedure di fallimento e di insolvenza, migliorare l'accesso alla finanza e al know-how, in modo da creare un contesto propizio all'imprenditorialità e all'avviamento e alla crescita delle PMI; migliorare il quadro normativo e ridurre gli oneri amministrativi a livello comunitario e nazionale, sulla base di un contributo attivo di tutte le istituzioni, al fine di semplificare, chiarire e aggiornare il corpus del diritto comunitario e nazionale; avviare una valutazione globale dell'impatto delle misure legislative e delle iniziative politiche proposte, per assicurare che ciascuna proposta della Commissione comprenda un'analisi del suo potenziale impatto sulla competitività industriale e sul funzionamento della concorrenza sul mercato; incoraggiare la diffusione delle migliori prassi in materia di buon governo societario, in modo da potenziare l'efficienza economica e aumentare la fiducia. 6877/03 (Presse 61) VIII IT 2. Collegamento e completamento dei mercati europei L'UE è oggigiorno sempre più interdipendente e interconnessa e deve essere compiuto ogni sforzo al fine di assicurare che le strozzature che impediscono tale integrazione siano rimosse. Nonostante i progressi compiuti nella realizzazione di un vero mercato interno, occorre intensificare gli sforzi in una serie di settori: le imprese erogatrici di servizi di rete, i mercati finanziari, i servizi, il miglioramento del tasso di recepimento delle direttive "Mercato interno", in linea con gli obiettivi fissati a Stoccolma e Barcellona, e la riduzione degli aiuti di Stato. Le riforme dovrebbero mirare a: migliorare la concorrenza rafforzando il ruolo delle autorità indipendenti preposte alla concorrenza e delle autorità di regolamentazione settoriali nello svolgimento di indagini di mercato nonché nel reagire in relazione a casi specifici, affrontando il problema di una insufficiente concorrenza nei mercati liberalizzati di recente; proseguire gli sforzi volti a ridurre gli aiuti di Stato e ad aumentarne l'efficacia, assicurando che vengano destinati ad ovviare a reali carenze del mercato; ciò comporta che il regime degli aiuti di Stato sia semplificato e modernizzato, e che si assicuri che detto regime sostenga la crescita in tutte le regioni dell'UE; salvaguardare il finanziamento dei servizi di interesse economico generale, assicurando che gli aiuti di Stato e le regole di concorrenza dell'UE non mettano a repentaglio la fornitura di servizi pubblici e parimenti che i regimi di finanziamento degli Stati membri non creino distorsioni del mercato dei servizi scambiabili; liberalizzare il mercato unico dei servizi, parallelamente al completamento, da parte della Commissione, della strategia per il mercato interno dei servizi con la proposta di una serie di misure intese a superare le difficoltà, passate e presenti, riscontrate nel garantire un mercato unico dei servizi scambiabili; attuare rapidamente gli accordi di liberalizzazione nel settore dell'energia (elettricità e gas), garantire l'adempimento degli impegni in materia di interconnessione, proseguire la liberalizzazione dei trasporti ferroviari e aerei e adoperarsi per l'adozione di orientamenti e regimi finanziari di accompagnamento in materia di reti transeuropee, in vista di un uso più razionale delle infrastrutture esistenti e del completamento dei collegamenti mancanti nelle infrastrutture chiave europee, e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture di base, anche attraverso iniziative congiunte tra pubblico e privato; completare il piano d'azione per i servizi finanziari, le cui misure dovranno essere recepite nella legislazione entro il 2005, attraverso una corretta ed efficace attuazione delle direttive esistenti, e garantire che le rimanenti misure siano proporzionate e valide in termini di costi, compiendo ogni sforzo per giungere a un mercato integrato dei titoli entro la fine del 2003; operare per una riduzione delle barriere che si frappongono alla creazione di un autentico mercato europeo dei capitali di rischio, in grado di sostenere l'imprenditorialità ed esaminare tra l'altro gli ostacoli esistenti agli investimenti da parte degli investitori istituzionali (fondi pensionistici) sui mercati dei capitali di rischio; nel settore della fiscalità, in seguito all'accordo politico sulla tassazione del risparmio, portare avanti rapidamente i lavori al fine di completare l'adozione del pacchetto fiscale. 6877/03 (Presse 61) IX IT 3. Creazione dell'economia basata sulla conoscenza Il livello di crescita a medio termine in Europa dipende dall'utilizzazione di nuove fonti di crescita. Al riguardo sono fondamentali il capitale umano e tecnologico, e la sfida consiste nello sviluppare politiche che sfruttino il loro potenziale e aiutino a trasformare l'Europa in un'economia basata sulla conoscenza. A questo proposito occorre adottare misure concrete, volte ad incrementare gli investimenti dell'UE in materia di innovazione, conoscenza e R&S, ad eliminare gli ostacoli all’applicazione della tecnologia, trasformando così le innovazioni in incrementi di produttività a livello economico generale e investimenti efficienti in capitale umano. Ciò implica: creare le condizioni quadro per maggiori ed efficaci investimenti nella ricerca sulle tecnologie di frontiera, migliorare le condizioni per accrescere gli investimenti privati in materia di R&S e avvicinarsi all’obiettivo del 3% del PIL per R&S e promuovere attività innovative attraverso la cooperazione tra università, centri di ricerca e imprese; proseguire la creazione della società dell'informazione in Europa attraverso la realizzazione del programma e-Europe, prestando particolare attenzione al ruolo del settore delle telecomunicazioni; prevedere incentivi idonei per tradurre la ricerca e l'innovazione in valore aggiunto economico, giungendo ad un accordo sull'adozione di un brevetto comunitario trasparente, non discriminatorio e non dispendioso, sviluppando un adeguato regime in materia di proprietà intellettuale e proseguendo le riforme volte a facilitare l'adozione e la diffusione della tecnologia in tutta l'economia; riformare i sistemi europei di istruzione e formazione, con particolare riferimento alle competenze di base, all’apprendimento permanente, allo sviluppo dell'alfabetizzazione digitale, assicurando un elevato livello di qualità e un uso efficiente delle risorse. 4. Riforme per posti di lavoro più numerosi e migliori, rafforzando la coesione sociale I Consigli europei di Lisbona e di Stoccolma hanno stabilito obiettivi chiari per i tassi di occupazione. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede miglioramenti nel funzionamento dei mercati di beni, servizi, capitali e mano d'opera, un'adeguata combinazione di strumenti di politica in materia di domanda e di offerta, nonché modifiche dei fattori culturali e sociali, specialmente per quanto concerne la partecipazione delle donne e dei lavoratori più anziani. È pertanto importante trasmettere un segnale chiaro della necessità di una continua riforma del mercato del lavoro per far fronte al deficit occupazionale in Europa. Al tempo stesso dovrebbero essere preservati, modernizzati e rafforzati i sistemi di sicurezza sociale. Gli Stati europei devono raggiungere la solidarietà sociale attraverso regimi di protezione sociale più sostenibili. Ciò implica: riforme dei regimi previdenziali, cosicché essi promuovano la partecipazione della forza lavorativa e facciano fronte alle insidie della povertà e della disoccupazione, affrontando temi quali la condizionalità dei benefici, l'ammissibilità, la durata, il tasso di sostituzione, la disponibilità di vantaggi professionali, il ricorso a crediti di imposta, i sistemi amministrativi; riforma dei regimi fiscali, interazione con i regimi previdenziali, al fine di accrescere la domanda di mano d'opera e la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle persone con prospettive di retribuzioni poco elevate; 6877/03 (Presse 61) X IT miglioramento dei sistemi di formazione dei salari, cosicché essi tengano conto della relazione tra l'evoluzione salariale, la stabilità dei prezzi e le condizioni del mercato del lavoro, consentendo quindi un’evoluzione dei salari in base agli sviluppi della produttività e ai differenziali di competenze e ammodernamento della normativa in materia di protezione dell’impiego, allentando gli elementi eccessivamente restrittivi che incidono sulle dinamiche del mercato del lavoro rispettando nel contempo il ruolo delle parti sociali conformemente alla prassi nazionale; miglioramento dell'efficienza dei programmi per un mercato del lavoro attivo, migliorando il follow-up e il monitoraggio; miglioramento della mobilità dei lavoratori tra professioni, settori, regioni e frontiere, conseguendo quindi un migliore equilibrio tra offerta e domanda, ad esempio migliorando la trasparenza e i metodi di riconoscimento tra sistemi di istruzione professionale nonché proseguendo i lavori in corso sulla trasferibilità dei diritti di sicurezza sociale; incremento dell'offerta di manodopera in tutti i pertinenti gruppi - anziani, donne, immigrati e giovani, anche ai fini della sostenibilità fiscale. In particolare, incoraggiare l'invecchiamento attivo scoraggiando in maniera economicamente valida gli incentivi al prepensionamento e intensificando gli sforzi per accrescere le opportunità per i lavoratori più anziani, ad esempio con normative che prevedano formule di pensionamento parziale; apprendimento permanente; riduzione degli ostacoli e dei disincentivi alla partecipazione femminile alla forza di lavoro, migliorando tra l'altro la disponibilità di strutture per la custodia dei bambini; promozione degli aspetti qualitativi del lavoro, esaminando tra l'altro i problemi in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro. Investire nella qualità del lavoro è un complemento necessario alle politiche volte ad accrescere i tassi di partecipazione e a ridurre la disoccupazione; semplificazione di tutte le dimensioni della politica economica e dell'occupazione a partire dal Consiglio europeo di primavera del 2003 e attuazione della strategia riformata dell'occupazione che dovrebbe essere orientata ai risultati, producendo orientamenti meno numerosi ma migliori; affrontare in modo efficace ed equo le sfide poste dai profondi cambiamenti demografici mediante l'attuazione di ulteriori riforme dei regimi pensionistici in termini di sostenibilità finanziaria, adeguatezza e adattabilità alle nuove necessità, in base alla relazione comune sulle pensioni e al follow-up degli scambi di esperienze e migliori prassi; esame dell'impatto dell'invecchiamento sulla sostenibilità, l'accessibilità e la qualità dei sistemi di assistenza sanitaria e delle cure a lungo termine per le persone anziane, condividendo l'informazione e le migliori prassi; migliorare e alleggerire il quadro globale per le politiche di protezione sociale (comprese le pensioni, l’inclusione, l’assistenza sanitaria) ponendo maggiore accento sull’ammodernamento e sulla sostenibilità dei regimi di protezione sociale e sull’individuazione della migliore prassi, mantenendo la flessibilità e rispettando le differenze fra le politiche. 6877/03 (Presse 61) XI IT 5. Sviluppo sostenibile Dal 2001, quando il Consiglio europeo di Göteborg introdusse una dimensione ambientale nella Strategia di Lisbona, si è posto l’accento sull’importanza dell’integrazione delle politiche ambientali con quelle economiche e sociali nel contesto dello sviluppo sostenibile nonché sull’accelerazione del processo di Cardiff per l’integrazione delle esigenze ambientali in politiche settoriali. Quanto alla sostenibilità ambientale, dovremmo concentrare la nostra attenzione su quanto segue: completamento dei lavori in vista dell’adozione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici allo scopo di migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’utilizzazione e la competitività delle fonti energetiche rinnovabili; promozione di fonti energetiche rinnovabili e efficienza energetica secondo modalità di efficienza in termini di costi e con distorsioni minime; superamento degli ostacoli al ricorso a tecnologie ambientali, completando ed adottando il pertinente piano d’azione ed incoraggiando gli Stati membri a prendere misure per la sua attuazione; intensificazione del processo di Cardiff per l’integrazione di considerazioni ambientali in tutte le politiche ed azioni, e promozione dell’utilizzo di strumenti economici per correggere i prezzi; riformando i sussidi aventi un notevole impatto negativo sull’ambiente, riduzione delle distorsioni nella scelta dei modi di trasporto cosicché i prezzi meglio riflettano i loro costi per la società; revisione e attuazione della strategia europea per lo sviluppo sostenibile; considerazione della dimensione esterna dello sviluppo sostenibile assicurando che l’UE attui gli impegni assunti a Doha, Monterrey e al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile (Johannesburg); prosecuzione e intensificazione degli sforzi per soddisfare gli impegni di Kioto, in particolare, ulteriori riduzioni delle emissioni di gas ad effetto serra. Un importante aspetto dello sviluppo sostenibile è la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine. Oltre a misure volte a far fronte alle sfide demografiche - soprattutto in relazione ai regimi pensionistici e di assistenza sanitaria - ciò comporta una migliore valutazione della sostenibilità delle finanze pubbliche nel contesto del Patto di stabilità e crescita, in particolare migliorando la qualità e la comparabilità delle proiezioni di bilancio a lungo termine. Relazione annuale del CPE sulle riforme strutturali Il Consiglio ha approvato la relazione annuale del Comitato di politica economica (CPE) sulle riforme strutturali. (Doc. 6922/03) La relazione segnala non solo i settori in cui sono stati compiuti progressi ma anche quelli in cui essi sono stati meno soddisfacenti e che richiedono pertanto un’intensificazione degli sforzi. La relazione attuale è stata accompagnata da una revisione a pari livello delle riforme strutturali nei mercati dei prodotti, dei capitali e del lavoro di ciascuno Stato membro, in collaborazione con la Commissione. Quest’anno l’esame si è incentrato in particolare sul tema dei regimi nazionali di pensionamento anticipato. 6877/03 (Presse 61) XII IT Le prime pagine della relazione riassumono i messaggi fondamentali in essa contenuti, che riguardano un’ampia gamma di settori ma che in sostanza possono essere così sintetizzati: i progressi in materia di riforme strutturali sono proseguiti nel 2002: i vari paesi hanno adottato una serie di misure supplementari; i benefici delle riforme in corso e di quelle già realizzate cominciano a farsi sentire, come dimostrano ad esempio la buona capacità di recupero dei mercati del lavoro dell’UE in un contesto mondiale difficile; tuttavia, il ritmo delle riforme è indubbiamente rallentato; di conseguenza le riforme risultano al momento troppo lente e insufficienti: per conseguire gli obiettivi di Lisbona è pertanto necessario accelerare notevolmente il loro ritmo. Relazione sul rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio Il Consiglio ha adottato una relazione sul rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio, che ha deciso di trasmettere al Consiglio europeo: "Il Consiglio riconosce la necessità di migliorare continuamente il coordinamento delle politiche economiche nella prospettiva di rafforzare il potenziale di crescita delle economie europee e meglio prepararle alle sfide a medio termine. Ricorda la risoluzione del Consiglio europeo di Lussemburgo del 1997 che invitava ad un più stretto coordinamento delle politiche economiche per riservare una completa attenzione non solo al rigoroso controllo degli sviluppi macroeconomici ed alla sorveglianza delle politiche di bilancio, ma anche alle politiche strutturali degli Stati membri in materia di manodopera, mercati dei prodotti e dei servizi nonché di costi e tendenze dei prezzi. In questa prospettiva il Consiglio saluta con favore la comunicazione della Commissione sul rafforzamento del coordinamento delle politiche di bilancio quale valido contributo nel quadro stabilito dal trattato (articolo 104), diritto derivato sotto forma di patto di stabilità e crescita e il “Codice di condotta” sul contenuto e sul formato dei programmi di stabilità e convergenza. Conviene con la Commissione sul fatto che non vi è necessità di modificare né il trattato né il patto di stabilità e crescita, né di introdurre nuovi obiettivi o norme in materia di bilancio. Il Consiglio condivide l’opinione della Commissione, secondo cui l’esperienza quadriennale di coordinamento delle politiche di bilancio ha evidenziato alcuni settori in cui si potrebbero effettuare alcuni miglioramenti o sarebbe necessario qualche chiarimento per quanto riguarda l’effettiva applicazione del patto di stabilità e crescita. Sembra appropriato un approccio pragmatico che, pur nel rispetto delle norme del patto, possa ragionevolmente tenere conto delle situazioni specifiche. Il Consiglio considera che: 6877/03 (Presse 61) XIII IT 1. Il controllo dei bilanci nominali continua ad essere essenziale, soprattutto in paesi che si avvicinano al valore di riferimento del 3% o l’hanno superato; di conseguenza, i programmi di stabilità e di convergenza degli Stati membri debbono continuare a presentare dati nominali. La conformità all’esigenza di un saldo prossimo al pareggio o in attivo, come previsto dal Patto di stabilità e crescita, dovrebbe essere valutata in termini adeguati su base ciclica; le misure una tantum dovrebbero essere considerate per i loro propri meriti su base individuale. La stima dei saldi di bilancio adeguati su base ciclica verrebbe effettuata utilizzando la metodologia approvata dal Consiglio il 12 luglio 2002. 2. I paesi aventi disavanzi superiori al saldo prossimo al pareggio o in attivo previsto dal Patto di stabilità e crescita debbono migliorare la loro posizione di bilancio adeguata su base ciclica. Nella valutazione, le misure una tantum saranno considerate per i loro propri meriti su base individuale. Il Gruppo Euro ha convenuto il 7 ottobre 2002 di impegnare gli Stati membri della zona euro i cui disavanzi non sono conformi all’esigenza di un saldo prossimo al pareggio o in attivo ad una riduzione minima annua dello 0,5% del PNL. 3. Le politiche di bilancio procicliche nei periodi favorevoli sono state uno dei principali difetti nell’attuazione del Patto di stabilità e crescita in passato, soprattutto nei paesi che non avevano ancora raggiunto un saldo del bilancio prossimo al pareggio o in attivo. Gli stabilizzatori automatici dovrebbero intervenire simmetricamente nel corso del ciclo e a tal fine gli Stati membri debbono evitare politiche procicliche, soprattutto quando le condizioni di crescita sono favorevoli. Tutte le esistenti procedure debbono essere utilizzate a questo fine. 4. Il codice di condotta favorisce un’utile assistenza per valutare, a livello nazionale, la conformità dei programmi di stabilità e convergenza alle esigenze di un saldo di bilancio prossimo al pareggio o in attivo previste dal Patto di stabilità e crescita. Una particolare attenzione dovrà essere riservata alle circostanze specifiche di ciascun paese, in particolare: (i) la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, (ii) sufficienti margini di sicurezza in ogni momento, compresa una tolleranza che permetta agli stabilizzatori automatici di funzionare pienamente, senza superare il valore di riferimento del 3% del PNL e (iii) la coerenza tra l'evoluzione e la qualità delle finanze pubbliche nei programmi di stabilità e convergenza e le esigenze di un saldo di bilancio prossimo al pareggio o in attivo. 5. Maggiore attenzione dovrebbe essere rivolta alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Il determinato perseguimento della strategia globale mirante a far fronte alle sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione, convenuta dal Consiglio europeo di Stoccolma, costituisce un’importante strumento per assicurare la stabilità a lungo termine delle finanze pubbliche. La valutazione della sostenibilità delle finanze pubbliche dovrebbe essere migliorata. In particolare, la qualità e la comparabilità delle proiezioni di bilancio a lungo termine dovrebbe essere migliorata. 6. Il ritmo del declino del debito pubblico svolge un ruolo importante nel controllo del bilancio, soprattutto nei paesi fortemente indebitati. In conformità delle disposizioni del trattato, la procedura per i disavanzi eccessivi dovrebbe contribuire ad assicurare un ritmo soddisfacente di riduzione del debito. 7. Nell’ambito dei vincoli generali del Patto di stabilità e crescita, maggiore attenzione dovrebbe essere rivolta alla qualità delle finanze pubbliche, nella prospettiva di accrescere il potenziale di crescita delle economie UE in conformità dell’agenda di Lisbona." 6877/03 (Presse 61) XIV IT Si ricorda che il Consiglio europeo di Barcellona aveva preso atto dell’intenzione della Commissione di presentare proposte volte a rafforzare il coordinamento delle politiche economiche in tempo utile per il Consiglio europeo di primavera del 2003. Nel novembre 2002 la Commissione ha adottato una comunicazione, incentrata sul coordinamento delle politiche di bilancio. Il 18 febbraio il Consiglio ECOFIN ha proceduto ad un primo scambio di vedute sulla scorta di una relazione del CEF e ha invitato quest’ultimo ad elaborare un progetto di relazione del Consiglio ECOFIN da trasmettere al Consiglio europeo. La relazione del Consiglio fa seguito alla comunicazione della Commissione. Pensioni adeguate e sostenibili Il Consiglio ha approvato la relazione congiunta della Commissione e del Consiglio in materia di pensioni adeguate e sostenibili e ha deciso di trasmetterla al Consiglio europeo di primavera. (Doc. 6527/2/03 REV 2 + ADD 1) Si ricorda che la relazione è stata approvata anche dal Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" del 6 marzo. Dalla relazione emerge che gli Stati membri si stanno muovendo verso regimi pensionistici finanziariamente sostenibili che in futuro saranno in grado di fornire pensioni adeguate. Tutti gli Stati membri hanno avviato processi di riforma e numerosi paesi sono consapevoli della necessità di ulteriori riforme onde salvaguardare la sostenibilità a lungo termine del loro regimi pensionistici e la solidità delle finanze pubbliche. Nella relazione si sottolinea la necessità che gli Stati membri accrescano gli incentivi per indurre i lavoratori anziani a restare più a lungo sul mercato del lavoro e consolidare la base finanziaria dei sistemi pensionistici aumentando i finanziamenti pubblici e privati. In considerazione del fatto che l’invecchiamento comincerà a far sentire i suoi effetti sui sistemi pensionistici nei prossimi dieci anni, la relazione esorta gli Stati membri a mettere in atto strategie credibili ed efficaci e fornire ai cittadini indicazioni chiare in merito a quello che possono aspettarsi dai sistemi pensionistici e a quello che devono fare per garantirsi un tenore di vita adeguato dopo il pensionamento. Si ricorda che numerosi Consigli europei, da Lisbona a Barcellona, hanno messo in rilievo la sfida dell’invecchiamento demografico e le sue implicazioni per il mantenimento di pensioni adeguate e sostenibili. Questa sfida è stata sottolineata nelle conclusioni del Consiglio europeo di Stoccolma del marzo 2001, che ha posto le basi per il metodo di coordinamento aperto nel settore delle pensioni, in seguito varato dal Consiglio europeo di Laeken nel dicembre 2001 sulla base di undici obiettivi comuni nel quadro di tre grandi principi: tutelare la capacità dei sistemi di conseguire gli obiettivi sociali prefissi, mantenere la sostenibilità finanziaria e soddisfare le esigenze societali che cambiano. Strategie di sostegno nazionali per l’avvenire dei servizi sanitari e dell’assistenza agli anziani Il Consiglio ha approvato la relazione comune della Commissione e del Consiglio sulle strategie di sostegno nazionali per l'avvenire dei servizi sanitari e dell'assistenza agli anziani e ha deciso di trasmetterla al Consiglio europeo di primavera. (Doc. 6528/03 + COR 1(en)) 6877/03 (Presse 61) XV IT Questa relazione riprende il triplice obiettivo di vasta portata approvato dal Consiglio europeo di Barcellona (marzo 2002): l'accesso all'assistenza per tutti, indipendentemente dal livello di reddito o di ricchezza; un grado elevato di qualità; la sostenibilità finanziaria dei sistemi di assistenza. Essa affronta una serie di sfide e problematiche comuni, quali le nuove terapie e tecnologie mediche, l'aumento del benessere e del livello d'informazione dei pazienti e l’invecchiamento demografico. La relazione trae alcune conclusioni principali dall’analisi delle risposte degli Stati membri e propone azioni per il futuro. Si ricorda che la relazione è stata approvata anche dal Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" del 6 marzo. MODALITÀ DI VOTO IN SENO AL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE) Il Consiglio ha preso atto di un testo legislativo relativo ad una raccomandazione sulle modalità di voto in seno al Consiglio direttivo della Banca centrale europea e ha preso atto delle riserve della Finlandia e dei Paesi Bassi. Il Consiglio ha inoltre approvato il seguente progetto di dichiarazione da iscrivere a verbale del Consiglio all’atto dell’adozione della decisione: " Il Consiglio conferma che il modello previsto nella sua decisione concernente le modalità di voto in seno al Consiglio direttivo della Banca centrale europea non deve essere considerato come un precedente per la futura composizione e il processo decisionale di altre istituzioni comunitarie." Scopo della raccomandazione è di salvaguardare l’efficienza e la tempestività del processo decisionale del Consiglio direttivo in seguito dell’allargamento dell’area dell’euro. Secondo il testo, il numero dei governatori con diritto di voto deve essere inferiore al numero complessivo dei governatori che compongono il Consiglio direttivo. La raccomandazione è intesa a fissare un numero massimo di membri per il Consiglio direttivo (21) introducendo un sistema di rotazione per i diritti di voto. Tale sistema di rotazione sarà basato su una graduatoria dei paesi assegnati a tre gruppi in base alla loro dimensione, quale definita dal PIL e dalle attività bancarie. Si ricorda che il trattato di Nizza ha aggiunto allo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea un nuovo articolo 10.6, il quale recita: “L’articolo 10.2 dello statuto può essere modificato dal Consiglio riunito a livello di capi di Stato o di governo, che delibera all’unanimità, su raccomandazione della BCE e previa consultazione del Parlamento europeo e della Commissione, oppure su raccomandazione della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della BCE. Il Consiglio raccomanda l’adozione di tali modifiche da parte degli Stati membri. Le modifiche entrano in vigore dopo esser state ratificate da tutti gli Stati membri conformemente alle loro rispettive norme costituzionali …”. L’articolo 10.6 deve essere letto in collegamento con la Dichiarazione relativa all’articolo 10.6 dello statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea allegata al Trattato di Nizza. Tale dichiarazione prevede che: “La conferenza conta che sia presentata quanto prima una raccomandazione ai sensi dell’articolo 10.6 dello statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea.”. 6877/03 (Presse 61) XVI IT La BCE ha pertanto sottoposto una raccomandazione per una decisione del Consiglio su una modifica dell’articolo 10.2 dello statuto. Tale raccomandazione è stata adottata dal Consiglio direttivo della BCE all’unanimità ed è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. PATTO DI STABILITÀ E DI CRESCITA Nel contesto del cielo di riesame dei programmi aggiornati di stabilità e di convergenza degli Stati membri, il Consiglio ha esaminato il terzo pacchetto e di programmi di stabilità, concernenti il Lussemburgo e il Portogallo. Questo esercizio si svolge in conformità del patto di stabilità e di crescita approvato dal Consiglio europeo e di Amsterdam nel giugno 1997, che impone agli Stati membri di presentare ogni anno al Consiglio e alla Commissione programmi aggiornati è di fornire informazioni in merito alle modalità secondo le quali Stati membri intendono conformarsi agli obiettivi del patto, in particolare, in particolare l'obiettivo a medio termine di un bilancio prossimo all'equilibrio o in situazione di avanzo. Essi forniscono inoltre un'indicazione di come gli Stati membri abbiano adempito alle pertinenti raccomandazioni degli indirizzi di massima per le politiche economiche. Per quanto concerne il Lussemburgo e il Portogallo, il Consiglio ha esaminato le raccomandazioni emesse dalla Commissione il 19 febbraio 2003 e ha approvato pareri al riguardo, sulla base dei lavori del Comitato economico e finanziario (CEF). Il Consiglio ha deciso di rendere accessibili al pubblico di detti pareri. PARERE DEL CONSIGLIO SUL PROGRAMMA DI STABILITÀ AGGIORNATO DEL LUSSEMBURGO (2001-2005) "IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1, in particolare l'articolo 5, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, 1 GU L 209 del 2.8.1997. 6877/03 (Presse 61) XVII IT HA ADOTTATO IL PRESENTE PARERE: Il 7 marzo 2003 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato del Lussemburgo, relativo al periodo 2001-2005. Il programma non è del tutto conforme alle disposizioni del codice di condotta sul contenuto e la presentazione dei programmi approvato dal Consiglio ECOFIN il 10 luglio 2001; in particolare esso è stato trasmesso con sei settimane di ritardo. Il programma è parzialmente conforme alle raccomandazioni degli indirizzi di massima per le politiche economiche. Nel 2002 la crescita del PIL reale è ulteriormente rallentata, dall’1,0% del 2001 ad un valore stimato dello 0,5%, nettamente inferiore a quello delle proiezioni contenute nel programma di stabilità del 2001. Il rallentamento è dovuto in larga misura all’evoluzione sfavorevole nel settore dei servizi finanziari, al quale è riconducibile circa un quarto del totale del valore aggiunto. Secondo il cauto scenario macroeconomico, che ipotizza una ripresa della crescita del PIL reale un pò meno dinamica di quella indicata nelle previsioni della Commissione dell'autunno 2002, la crescita del PIL reale dovrebbe riprendere slancio solo gradualmente, per toccare il 3% circa nel 2005. Il Consiglio rileva che nel 2002 vi è stato un netto deterioramento delle finanze pubbliche in quanto si è registrata una decelerazione delle entrate a seguito dell’impatto combinato della riforma fiscale e del rallentamento dell’economia, mentre la spesa ha continuato a crescere ad un ritmo molto sostenuto. Di conseguenza il saldo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe registrare un disavanzo dello 0,3% del PIL nel 2002, un netto peggioramento rispetto al largo avanzo del 6,1% del PIL del 2001 1. Ci si attende che nel 2003 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche rimanga allo 0,3% del PIL prima di peggiorare leggermente nel 2004, toccando lo 0,7% del PIL, per poi registrare una posizione prossima al pareggio nel 2005, con un lieve disavanzo nominale dello 0,1% del PIL. Ci si attende che il saldo di bilancio sottostante delle amministrazioni pubbliche rimanga positivo per tutto l’arco del periodo di riferimento del programma di stabilità. Di conseguenza il Consiglio ritiene che il Lussemburgo continui a rispettare le disposizioni del patto di stabilità e crescita che prescrivono di conseguire un saldo di bilancio prossimo al pareggio o positivo a medio termine. Il Consiglio rileva che la sana gestione delle finanze pubbliche rimane il principio ispiratore del programma aggiornato del 2002; il Consiglio approva i principali elementi del quadro di bilancio attuale, che comprende tra l’altro l’impiego di proiezioni macroeconomiche prudenti come base della politica di bilancio, il mantenimento di un accreditamento netto del settore pubblico, il conseguimento dell’equilibrio del bilancio dell’amministrazione centrale e il contenimento della crescita della spesa corrente entro il limite della crescita della spesa totale. Il Consiglio accoglie con soddisfazione la riduzione della pressione fiscale attraverso l’attuazione della riforma tributaria, pur continuando a mirare ad una posizione di bilancio sana a medio termine; in questo contesto incoraggia il futuro governo ad attenersi a massimali per la spesa reale che siano compatibili con il conseguimento di una posizione di bilancio prossima al pareggio o positiva a medio termine. 1 Dati più recenti contenuti nella comunicazione al 1° marzo rivelano che il disavanzo del governo centrale si è limitato, nel 2002, a - 0,1% del PIL, con un conseguente surplus di + 2,6% del PIL per il governo federale nel 2002. Tuttavia, ciò non poteva ancora rispecchiarsi nella valutazione della Commissione. 6877/03 (Presse 61) XVIII IT Il Consiglio esprime tuttavia la sua preoccupazione per il rapido deterioramento del saldo dell’amministrazione centrale, che costituisce soltanto una parte del settore delle amministrazioni pubbliche. Il saldo dell'amministrazione centrale nel 2001 registrava ancora un avanzo del 2,6% del PIL ma dovrebbe segnare, secondo le proiezioni, un disavanzo del 2,2% del PIL nel 2002 e del 2,1% del PIL nel 2003, peggiorando ancora fino a toccare il 2,8% del PIL nel 2004 e nel 2005. Il Consiglio rileva che questo andamento è da attribuire in parte a entrate minori del previsto a causa del rallentamento dell’economia, mentre la spesa dell’amministrazione centrale è stimata in rapido aumento. Anche se la posizione di partenza delle finanze pubbliche lussemburghesi è molto solida, il protrarsi del rapido incremento della spesa corrente potrebbe diventare un fattore di rischio se la crescita economica dovesse rallentare sensibilmente a medio termine. In base alla politiche attuali, il Consiglio ritiene che le finanze pubbliche del Lussemburgo siano in buona posizione per far fronte ai costi di bilancio preventivati di un invecchiamento demografico. Tuttavia il Consiglio rileva che la sostenibilità delle finanze pubbliche lussemburghesi è molto sensibile all’andamento del numero dei lavoratori transfrontalieri. Il Consiglio considera che l’impegno a mantenere in equilibrio il bilancio nei prossimi anni sia in generale adeguato a far fronte al previsto impatto sul bilancio dell’invecchiamento demografico e accoglie con favore le misure intese a rendere più attraenti le pensioni private del terzo pilastro." PARERE DEL CONSIGLIO SUL PROGRAMMA DI STABILITÀ AGGIORNATO DEL PORTOGALLO (2003-2006) "IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1, in particolare l'articolo 5, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE: Il 7 marzo 2003 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato del Portogallo, relativo al periodo 2003-2006. Il programma aggiornato prevede un costante miglioramento del saldo delle amministrazioni pubbliche da un disavanzo del 2,8% del PIL nel 2002 ad un disavanzo dello 0,5% del PIL nel 2006. Le proiezioni indicano un calo del debito pubblico lordo dal 58,8% del PIL nel 2002 al 52,7% nel 2006. 1 GU L 209 del 2.8.1997. 6877/03 (Presse 61) XIX IT Il Consiglio osserva che il programma aggiornato è nel complesso conforme alle disposizioni del "codice di condotta sul contenuto e la presentazione dei programmi di stabilità e convergenza" nella sua versione riveduta. Il programma aggiornato è stato adottato dal governo il 20 dicembre e presentato al Parlamento, che lo ha discusso ed ha votato ai primi di gennaio una dichiarazione di approvazione a larga maggioranza, con il sostegno anche del principale partito di opposizione. Il programma aggiornato è stato quindi formalmente presentato alla Commissione. Le autorità portoghesi hanno quindi effettivamente mantenuto l’impegno assunto nei confronti del Consiglio il 5 novembre, nel quadro della raccomandazione ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 7, a presentare prima della fine dell’anno un programma di stabilità aggiornato. Il Consiglio rileva che le politiche economiche espresse dalle misure previste nel programma aggiornato sono nel complesso conformi agli indirizzi di massima per le politiche economiche del 2002. Lo scenario macroeconomico del programma aggiornato pronostica una lieve accelerazione della crescita del PIL all’1,3% nel 2003 (contro un tasso stimato dello 0,7% nel 2002) che alla luce dei più recenti dati disponibili, che indicano un’ulteriore decelerazione dell’attività economica nella seconda metà del 2002, appare alquanto ottimistica. Per il periodo 2004-2006 lo scenario macroeconomico presentato nel programma aggiornato appare plausibile per quanto riguarda il ritmo della ripresa economica (un tasso di crescita medio vicino al 3% annuo). Le riforme strutturali programmate dovrebbero generare effetti positivi sul lato dell’offerta, permettendo all’economia di beneficiare di un maggiore dinamismo delle esportazioni. Il Consiglio ritiene estremamente importante per il Portogallo ripristinare un adeguato livello di competitività esterna, alla luce del livello di inflazione e dell'evoluzione dei salari reali negli ultimi anni. A tal fine sono indispensabili la moderazione salariale e sostanziosi incrementi di produttività, anche per garantire una riduzione dell'inflazione. In questo contesto il Consiglio accoglie con favore l'orientamento del governo di prendere dal 2003 in poi come parametro di riferimento per la contrattazione salariale l’inflazione media pronosticata per l’area dell’euro, nonché il blocco della maggior parte dei salari nel settore pubblico nel 2003. Quest'ultima misura dovrebbe avere effetti favorevoli sulla contrattazione anche nel settore privato. Il 5 novembre 2002, constatando che nel 2001 si era registrato un disavanzo pubblico del 4,1% del PIL, il Consiglio ha deciso che in Portogallo esiste un disavanzo eccessivo ed ha indirizzato al Portogallo una raccomandazione ai sensi dell'articolo 104, paragrafo 7 del trattato. La raccomandazione sollecita le autorità portoghesi a: i) ii) mettere in atto con determinazione i loro programmi di bilancio per il 2002, che si propongono di ridurre il disavanzo di quell’anno al 2,8% del PIL. Il Consiglio ha impartito al governo portoghese il termine del 31 dicembre 2002 per prendere tutte le misure necessarie per porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo; prendere ed applicare le misure di bilancio necessarie per assicurare che nel 2003 il disavanzo pubblico venga ulteriormente ridotto ad un valore nettamente inferiore al 3% del PIL e che il debito pubblico venga mantenuto al di sotto del valore di riferimento del 60% del PIL. 6877/03 (Presse 61) XX IT Il Consiglio prende atto con soddisfazione che, secondo i dati preliminari, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è stato portato al di sotto del 3% del PIL nel 2002, nonostante una crescita più fiacca del previsto. Il Consiglio riconosce la ferma determinazione di cui ha dato prova il governo portoghese nel perseguire il risanamento del bilancio. Nel seguito del 2002 l’andamento del bilancio si è rivelato meno favorevole di quanto preventivato nel bilancio di rettifica approvato in giugno, soprattutto a causa di un ulteriore indebolirsi dell’attività economica, ma anche dell’entità minore del previsto dei proventi della vendita di beni pubblici. Di conseguenza, per ridurre il disavanzo come raccomandato dal Consiglio, le autorità portoghesi hanno preso alla fine dell’anno una serie di misure una tantum, che si stima abbiano complessivamente procurato entrate supplementari pari a circa l’1½% del PIL. Il Consiglio rileva che nel 2003 rimane da compiere un deciso sforzo per raggiungere l’obiettivo di un disavanzo del 2,4% del PIL e portare il disavanzo su una traiettoria discendente. Due fattori appaiono particolarmente critici sotto questo profilo. Primo, alla luce dei recenti dati economici che confermano il netto rallentamento dell’attività economica nella seconda metà del 2002, l’ipotesi contenuta nel programma di una crescita del PIL dell’1¼% nel 2003 appare alquanto ottimistica, e potrebbe essere necessaria un’ulteriore stretta di bilancio. Secondo, misure complementari da adottare nel 2003 potrebbero essere necessarie man mano che si esaurirà l'effetto benefico delle misure una tantum applicate nel 2002. Il Consiglio sollecita quindi le autorità portoghesi ad assicurare che il disavanzo rimanga nettamente inferiore al 3% del PIL nel 2003. Una netta correzione dello squilibrio di bilancio dovrebbe contribuire a ravvivare la fiducia economica. Il Consiglio ritiene inoltre che una rapida e determinata attuazione dell’ampio e ambizioso programma di riforme strutturali previsto nel programma di stabilità aggiornato dovrebbe stimolare la fiducia, consentendo una più celere ripresa della crescita economica. Il Consiglio prende atto che si prevede un miglioramento del saldo sottostante di oltre l’½% del PIL l’anno, che farebbe passare il disavanzo sottostante dal 3½% circa del PIL nel 2002 ad una situazione prossima al pareggio nel 2005, in linea con gli impegni assunti dal Portogallo nel contesto della raccomandazione adottata dal Consiglio il 5 novembre 2002. Nel 2003 tuttavia il miglioramento del disavanzo sottostante ammonterebbe a circa 2 punti percentuali del PIL, mentre lo sforzo di aggiustamento sarà notevolmente maggiore data la necessità di sostituire le misure una tantum prese nel 2002. La strategia di risanamento prevista concentra quindi lo sforzo sul breve termine ed è conforme agli obiettivi del patto di stabilità e crescita. Il Consiglio osserva altresì con soddisfazione che la strategia di risanamento adottata poggia soprattutto sul contenimento della spesa pubblica, da conseguire in parte con un più stretto controllo del monte salari del settore pubblico, in parte grazie agli effetti positivi di un ampio programma di riforme strutturali. Si tratta di una strategia in linea con le raccomandazioni generali degli indirizzi di massima per le politiche economiche. Il Consiglio sollecita le autorità portoghesi ad assicurare che applicando tale strategia si compensi la perdita di entrate provocata dall’annunciata graduale realizzazione di un sostanzioso taglio delle imposte sulle società ottenendo così una posizione di bilancio sottostante prossima al pareggio alla fine del periodo. In questo contesto il Consiglio sottolinea i potenziali rischi di bilancio di una significativa riduzione delle imposte alla quale non si accompagni un fermo controllo della spesa pubblica che potrebbe essere agevolato applicando massimali di spesa. Un’analisi di sensitività suggerisce che se si concretasse lo scenario di bassa crescita considerato nel programma aggiornato il saldo effettivo potrebbe deteriorarsi in misura significativa in assenza di misure discrezionali di contrasto. 6877/03 (Presse 61) XXI IT Il Consiglio conferma inoltre che l'impegno assunto dalle autorità portoghesi di continuare a migliorare la raccolta dei dati relativi alle amministrazioni pubbliche è fondamentale per garantire un controllo efficace del bilancio. Il Consiglio rileva che, pur rimanendo al di sotto del valore di riferimento del 60% del PIL, il rapporto debito pubblico/PIL è cresciuto negli ultimi anni. Il Consiglio apprezza l’intenzione delle autorità portoghesi di ridurre il livello del debito al 52,7% del PIL entro il 2006, invertendo il forte deterioramento registrato tra il 2000 e il 2002. La riduzione del rapporto debito/PIL nell’arco del programma dovrebbe essere conseguita con il graduale miglioramento del saldo primario, ipotizzando nel contempo che nei prossimi anni non si abbiano importanti operazioni finanziarie nette. Sulla base delle politiche attuali non si può escludere il rischio che le finanze pubbliche diventino insostenibili, dato l'invecchiamento demografico. Se si vuole che la riduzione del debito contribuisca in misura significativa a far fronte ai costi in termini di bilancio dell'invecchiamento della popolazione, il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2006 è essenziale; ciò dovrebbe avvenire nel contesto di un’ambiziosa strategia articolata su tre assi, volta a far fronte alle conseguenze a lungo termine sul bilancio dell’invecchiamento della popolazione, e potrebbe dover includere la gestione delle eccedenze. Dotarsi di finanze pubbliche sane nel lungo periodo permetterà di ridurre significativamente il rapporto debito/PIL prima che l'invecchiamento demografico abbia un impatto sul bilancio. Ai fini della stabilità a lungo termine, è quindi essenziale una decisa attuazione delle riforme strutturali per frenare la dinamica di crescita delle spese per gli anziani, per allargare le basi imponibili e per accrescere il potenziale di crescita complessivo dell'economia." QUESTIONI FISCALI Pacchetto fiscale Fatte salve una riserva generale della delegazione italiana sul progetto di direttiva riguardante il risparmio e una riserva della delegazione portoghese sul progetto di direttiva sugli interessi e i canoni, il Consiglio ha raggiunto un accordo sul testo dei due progetti. Il Consiglio ha convenuto di riprendere la discussione su questa materia nel prossimo Consiglio ECOFIN del 19 marzo 2003, in vista dell'adozione del pacchetto anteriormente al Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2003. Tassazione dell'energia Il Consiglio ha inoltre deciso di posticipare la discussione su questa materia alla sessione del 19 marzo 2003. Si rammenta che la direttiva sulla tassazione dell'energia è volta a stabilire livelli minimi di imposizione sul piano comunitario per tutti i prodotti energetici, compresi elettricità, metano e carbone. 6877/03 (Presse 61) XXII IT QUESTIONI RELATIVE AL BILANCIO DELLE COMUNITÀ Procedura di scarico per il 2001 Il Consiglio ha adottato la raccomandazione relativa allo scarico e le relative osservazioni e ha convenuto di trasmettere le stesse al Parlamento europeo nel quadro della procedura di scarico. (Doc. 6026/03 + COR 1 + COR 2). Si rammenta che ai sensi dell'articolo 276 del trattato, il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, dà atto alla Commissione dell'esecuzione del bilancio. La Commissione compie tutti i passi necessari per dar seguito alle osservazioni che accompagnano le decisioni di scarico ed alle altre osservazioni del Parlamento europeo, nonché alle osservazioni ammesse alle raccomandazioni di scarico adottate dal Consiglio. Orientamenti per il bilancio 2004 Per quanto attiene agli orientamenti per il bilancio 2004 dell'UE, il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio sottolinea che la procedura di bilancio per il 2004 sarà caratterizzata da due importanti sfide. Questo bilancio sarà il primo ad essere adottato in conformità con le disposizioni del nuovo regolamento finanziario e la sua elaborazione renderà necessario tener conto di una nuova presentazione sulla base del metodo di " formazione del bilancio per attività". Sarà inoltre il primo bilancio che terrà pienamente conto del prossimo allargamento nel corso del 2004. 2. Il Consiglio rammenta che l'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 costituisce la sua base di lavoro e lo applicherà integralmente. In tale contesto, esso sottolinea la necessità del rispetto delle prospettive finanziarie e del mantenimento delle spese entro i limiti fissati dalle prospettive finanziarie e di margini sufficienti in tutti i massimali delle varie rubriche, tranne che per la rubrica 2, ai fini di una buona gestione finanziaria e soprattutto per essere in condizione di fare fronte agli imprevisti. 3. Il Consiglio sottolinea, ancora una volta, l'importanza di assicurare un'evoluzione controllata degli stanziamenti di pagamento per il 2004, che rispecchi un livello di rigore di bilancio simile a quello applicato a livello nazionale. Gli stanziamenti di pagamento devono essere iscritti nel bilancio ad un livello basato su previsioni realistiche e che sia sufficiente per tener fede ai vari impegni presi dall'Unione europea, in particolare per quanto riguarda il Consiglio europeo di Berlino del marzo 1999. Tale livello dovrebbe tenere conto dell'esecuzione precedente e delle effettive possibilità di esecuzione degli stanziamenti, adoperandosi per garantire una relazione ragionevole tra stanziamenti per impegni e stanziamenti per pagamenti. 6877/03 (Presse 61) XXIII IT Il Consiglio ribadisce pertanto il suo invito alla Commissione di dotarsi di strumenti adeguati per migliorare le previsioni di bilancio. In tale contesto rammenta la dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione del 25 novembre 2002 relativa al profilo di esecuzione per il bilancio 2003 e il piano d'azione volto ad eliminare gli impegni non liquidati anomali. 4. Il Consiglio si rammarica per l'eccessiva iscrizione di pagamenti nella procedura di bilancio degli ultimi tre anni da cui è derivato ogni anno un forte disavanzo. La Commissione procederà non appena possibile ad una prima valutazione del disavanzo per il 2002 ed esaminerà le misure necessarie per impedire che si riproduca un tale disavanzo. La Commissione dovrebbe tenerne conto nel preparare il progetto preliminare di bilancio per il 2004. 5. Il Consiglio sottolinea l'importanza di tenere debitamente conto delle conseguenze dell'allargamento e, in tale contesto, pone in evidenza la necessità di favorire una facile transizione da un'Unione europea a quindici Stati membri ad un'Unione europea a venticinque Stati membri. Una delle principali priorità del Consiglio è l'applicazione, tramite il bilancio per il 2004, delle conclusioni finanziarie elaborate dal Consiglio europeo di Copenaghen nel dicembre 2002, affinché l'adesione dei nuovi dieci paesi avvenga nelle circostanze migliori. Esso ricorda la necessità di completare rapidamente l'adeguamento tecnico delle prospettive finanziarie in funzione dell'allargamento, conformemente al punto 25 dell'accordo interistituzionale del 6 maggio 1999. Per favorire tale approccio, il Consiglio invita la Commissione a presentare un progetto preliminare di bilancio per il 2004, che includa tutti gli elementi finanziari richiesti onde avere una visione globale completa del bilancio per il 2004 tenendo conto delle necessità dei venticinque Stati membri e garantendo al tempo stesso la comparabilità con il bilancio per il 2003. Ciò dovrebbe avvenire senza pregiudicare la procedura definitiva da utilizzare per l'adozione del bilancio per il 2004. 6. Il Consiglio ritiene che l'eccellente spirito di cooperazione che ha improntato i lavori di preparazione del bilancio degli ultimi tre esercizi sia stato un elemento determinante nello svolgimento fruttuoso della procedura di bilancio e sottolinea quanto sia importante proseguire la fattiva collaborazione tra i due rami dell'autorità di bilancio e la Commissione, trattandosi specialmente di questa decisiva procedura di bilancio. 7. Il Consiglio si congratula per l'attuazione del nuovo regolamento finanziario; in particolare per quanto riguarda la presentazione del bilancio per il 2004 sulla base dei principi della formazione del bilancio per attività (ABB), che a partire da ora getteranno le basi di tutti i lavori in materia di bilancio. Esso rammenta che la stesura di tale bilancio dovrebbe avvenire alla luce dei principi della sana gestione finanziaria definiti nel nuovo regolamento finanziario, il quale prevede tra l'altro il rafforzamento del principio della responsabilità in materia di gestione finanziaria individuale, nonché la fissazione degli obiettivi e degli obblighi di fornire alle autorità di bilancio tutte le informazioni e i risultati relativi alla valutazione insieme al primo progetto preliminare di bilancio. 6877/03 (Presse 61) XXIV IT 8. Per quanto riguarda alcune rubriche specifiche delle prospettive finanziarie, il Consiglio ritiene fondamentali i seguenti elementi nella preparazione del bilancio per il 2004: la Commissione è invitata a tenere conto, se del caso nella lettera rettificativa d'autunno, delle conseguenze finanziarie di un eventuale accordo sulla revisione intermedia della PAC. Per quanto riguarda il finanziamento delle spese relative allo sviluppo rurale, occorre essere particolarmente attenti ad un corretto livello di stanziamenti di pagamento nel 2004; pur rispettando in pieno gli impegni assunti dal Consiglio europeo di Berlino nel marzo 1999 e al fine di evitare di iscrivere eccessivi stanziamenti di pagamento nel settore dei Fondi strutturali, occorre fissare un loro livello adeguato, tenendo in particolare conto delle conseguenze in termini di stanziamenti di pagamento della chiusura dei programmi relativi al periodo 1994-1999 e dello stato di attuazione dei programmi relativi al periodo 2000-2006. Il Consiglio invita la Commissione a comunicare non appena possibile le sue previsioni circa eventuali disimpegni derivanti dalla procedura di chiusura dei programmi relativi al periodo 1994-1999. Esso accoglie con favore i lavori avviati dalla Commissione sulla semplificazione delle procedure nel settore dei Fondi strutturali, volti a favorire l'attuazione dei programmi nel rispetto della legislazione in vigore. Rammenta che le conseguenze della riforma della politica comune della pesca sulla rubrica 2, adottata nel dicembre 2002, dovrebbero essere neutre in termini di bilancio e basate sulla ridistribuzione degli stanziamenti. Per quanto riguarda la rubrica 3 (politiche interne), occorre mantenere margini sufficienti. Esso sottolinea l'importanza delle misure relative alle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000. Un'attenzione particolare dovrebbe essere dedicata al finanziamento delle azioni nell'ambito delle risorse disponibili relative all'immigrazione e alla cooperazione e al controllo alle frontiere esterne. Prendendo atto del numero crescente di agenzie, esso ritiene che le conseguenze finanziarie dovrebbero essere attentamente esaminate nel contesto della procedura di bilancio per il 2004, sulla base di adeguate informazioni fornite all'autorità di bilancio. Nel determinare le dotazioni di bilancio della rubrica 4 (azioni esterne), esso sottolinea la necessità di fissare priorità connesse all'evoluzione del contesto internazionale e di lasciare margini sufficienti all'interno di questa rubrica. Occorre inoltre tenere particolarmente conto della politica di sviluppo comunitaria e delle informazioni sui contributi degli organismi internazionali. Esso rammenta le conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre 2002 sull'Unione allargata e i suoi vicini. 6877/03 (Presse 61) XXV IT Si congratula per l'aumento delle dotazioni di bilancio riguardanti la politica estera e di sicurezza comune (PESC) nel 2003 e ritiene che per il 2004 dovrebbero essere stanziati adeguati finanziamenti. Rammenta la necessità che l'Unione europea sia in grado di finanziare le sue priorità e tutte le azioni comuni e in proposito sottolinea l'importanza che la Commissione presenti cifre adeguate nel suo progetto preliminare di bilancio. A causa dei vincoli della rubrica 5 (spese amministrative), le istituzioni sono invitate ad elaborare un progetto rigoroso degli stati di previsione utilizzando, per quanto possibile, la ridistribuzione delle attuali risorse al fine di lasciare a questa rubrica margini sufficienti. In tale contesto, le istituzioni dovrebbero essere inoltre incoraggiate a rafforzare il loro quadro di cooperazione interistituzionale. Tali misure dovrebbero in complesso comportare risparmi in termini di bilancio ed una maggiore efficienza. Esso sottolinea il fatto che gli stati di previsione presentati dalle istituzioni dovrebbero chiaramente indicare tutti i costi relativi all'allargamento, in particolare per quanto riguarda gli edifici e le risorse in termini di personale. Esso attribuisce una grande importanza al programma di riforme comunitario e alle sue conseguenze finanziarie, che dovrebbe essere guidato dal principio della disciplina di bilancio, rammentando inoltre il principio della neutralità di bilancio adottato nella creazione delle agenzie d'esecuzione e degli Uffici europei. Alla vigilia del prossimo allargamento, esso ritiene opportuno effettuare una valutazione dell'attuazione e dell'efficacia dell'aiuto preadesione finanziato alla rubrica 7. Il progetto preliminare di bilancio per il 2004 dovrebbe a tal fine essere accompagnato da informazioni relative alla precedente applicazione dell'aiuto preadesione in ogni paese candidato. Esso sottolinea la necessità di effettuare valutazioni corrette dei futuri stanziamenti di pagamento all'interno di questa rubrica. 9. Il Consiglio auspica che nel corso della procedura di bilancio si tenga conto di tali orientamenti, soprattutto nella preparazione del progetto preliminare di bilancio per il 2004." Si rammenta che la procedura di bilancio per il 2004 sarà caratterizzata da due importanti sfide: questo bilancio sarà il primo ad essere adottato secondo le disposizioni del nuovo regolamento finanziario e sarà inoltre il primo bilancio che tiene pienamente conto dell'allargamento venturo nel corso del 2004. Una delle principali priorità del Consiglio è l'attuazione, attraverso il bilancio per il 2004, delle conclusioni finanziarie formulate dal Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre 2002 al fine di portare a termine nelle migliori condizioni l'adesione dei dieci nuovi Stati. Il Consiglio invita pertanto la Commissione a presentare un progetto preliminare di bilancio per il 2004 che comprenda tutti gli elementi finanziari richiesti per disporre di una visione completa di un bilancio 2004 che copra le necessità di 25 Stati membri, pur assicurando la comparabilità con il bilancio 2003. Ciò dovrebbe avvenire senza pregiudizio della procedura definitiva che sarà utilizzata ai fini dell'adozione del bilancio per il 2004. 6877/03 (Presse 61) XXVI IT VARIE IVA: trasporto aereo transfrontaliero di passeggeri Sotto questo punto, il Consiglio ha ascoltato una presentazione orale della delegazioni tedesca sull'applicazione della legislazione in materia di IVA al trasporto aereo transfrontaliero di passeggeri. Nel corso di una prima colazione di lavoro informale, i Ministri hanno tenuto una discussione pubblica e pratica sulle questioni fondamentali relative ai sistemi pensionistici, sulla base di un documento di lavoro della Presidenza. Durante la colazione il Consiglio ha preso atto della richiesta della delegazione italiana di trattare la questione delle quote lattiere per l'Italia. PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE ECOFIN Relazione sull'esercizio finanziario 2000 (doc. 6025/03) Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla relazione sull'esercizio finanziario 2000. Il Consiglio ha formulato osservazioni su una serie di settori quali le risorse proprie, la PAC, le misure strutturali, le politiche interne, gli aiuti esterni, gli aiuti di preadesione, le spese amministrative, gli strumenti finanziari e le attività bancarie, le relazioni speciali della Corte dei conti. Raccomandazioni relative allo scarico del bilancio 2001 Il Consiglio ha adottato una serie di raccomandazioni sullo scarico da dare all'attuazione del bilancio per l'esercizio 2001 concernenti: il Consiglio di amministrazione della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (doc. 5999/03) il Consiglio di amministrazione del Centro storico per lo sviluppo della formazione professionale (doc. 6000/03) al Direttore dell'Agenzia europea per la ricostruzione (doc. 6001/03) al Direttore della Fondazione europea per la formazione professionale (doc. 6002/03) il Direttore dell'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (doc. 6006/03) al Direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (doc. 6007/03) al Direttore dell'Agenzia europea dell'ambiente (doc. 6008/03) al Direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea (doc. 6009/03) al Direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (doc. 6010/03) al Direttore dell'Agenzia europea di valutazione dei medicinali (doc. 6011/03). 6877/03 (Presse 61) XXVII IT Relazione speciale della Corte dei conti sull'iniziativa comunitaria "INTEGRA" Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla relazione speciale n. 3/2002 della Corte dei conti sull'iniziativa comunitaria Occupazione-Integra. Il Consiglio sottolinea il positivo contributo di INTEGRA a livello nazionale e concorda con la Corte dei conti circa la necessità di un efficace trasferimento di buone pratiche per assicurare che i risultati vengano razionalizzati all'interno delle pertinenti politiche. Si rammenta che INTEGRA, lanciata nel 1996 quale quarto aspetto dell'iniziativa comunitaria "Occupazione e sviluppo delle risorse umane" per il periodo di programmazione dal 1997 al 1999, mirava a promuovere misure atte a migliorare l'accesso al mercato del lavoro e la possibilità di occupazione dei gruppi vulnerabili che se ne trovano esclusi o che rischiano di esserlo. Relazione speciale della Corte dei conti sulle azioni locali per l'occupazione Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla relazione speciale n. 4/2002 della Corte dei conti sulle azioni locali per l'occupazione. La relazione analizza le funzioni relative alla formulazione della politica e alla raccolta di informazioni nel settore dell'occupazione locale della Commissione, nonché il modo in cui la Commissione ha gestito i progetti innovativi che ha finanziato direttamente nel periodo 1994-2001. Il Consiglio, pur nel riconoscere la difficoltà di valutare in modo esauriente le iniziative locali in materia di occupazione in tutta l'UE, a causa della mancanza di una definizione comune della politica locale in materia di occupazione nonché della grande varietà di impostazioni adottate dagli Stati membri, non è tuttavia favorevole ad una definizione comune applicabile in materia omogenea in tutti gli Stati membri. La capacità di questi ultimi nel rispondere adeguatamente alle condizioni locali sarebbe indebitamente limitata e il rispetto del principio di sussidiarietà sarebbe compromesso. Il Consiglio sottolinea l'importanza della sviluppo dell'occupazione a livello locale in quanto priorità orizzontale del regolamento relativo al Fondo sociale europeo e accoglie con favore l'intenzione della Commissione di assicurare l'adeguata diffusione dei risultati delle attività del Fondo. Azioni locali dovrebbero continuare a contribuire al conseguimento degli obiettivi di Lisbona in materia di tasso di occupazione nell'ambito della strategia europea per l'occupazione. RELAZIONE ESTERNE Scarico da dare alla Commissione per la gestione finanziaria del Fondo europeo di sviluppo (esercizio 2001) Il Consiglio ha adottato raccomandazioni del Parlamento europeo sullo scarico da dare alla Commissione per la gestione finanziaria del 6°, 7° e 8° Fondo europeo di sviluppo (esercizio 2001), nonché una dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti in materia, che sarà anch'essa trasmessa la Parlamento. Nelle sue raccomandazioni il Consiglio prende atto che l'attuazione globale delle operazioni del FES nel 2001 da parte della Commissione è stata soddisfacente. 6877/03 (Presse 61) XXVIII IT Gestione degli esperti che lavorano nei paesi ACP e nei PTOM Il Consiglio ha adottato una decisione che consente di prelevare un importo di 2,7 milioni di euro sugli interessi maturati sui fondi depositati nel quadro del Fondo europeo di sviluppo per finanziare i costi relativi al dispositivo di gestione dei singoli esperti che operano a favore dei paesi ACP e dei paesi e territori d'oltremare per un periodo di quattro anni. PESD Capacità - Meccanismo di sviluppo delle capacità dell'UE Il Consiglio ha approvato un documento sulla "definizione del meccanismo di sviluppo delle capacità dell'UE (CDM)" in conformità del pertinente mandato del Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000. Il Consiglio europeo di Nizza ha stabilito tre obiettivi per il meccanismo: i) consentire all'UE di proseguire e agevolare i progressi verso la realizzazione degli impegni assunti la fine di conseguire l'obiettivo primario sul piano qualitativo; ii) consentire all'UE di valutare e se del caso rivedere gli obiettivi di capacità fissati per soddisfare i requisiti dell'intera gamma dei compiti di Petersberg a seconda delle mutate circostanze; iii) contribuire alla coerenza tra gli impegni assunti nell'ambito dell'UE e, per i paesi interessati, gli obiettivi in termini di forze approvati nell'ambito della pianificazione della NATO o del partenariato per la pace. Il meccanismo dovrebbe promuovere la trasparenza, la semplicità e la chiarezza per consentire i raffronto tra gli impegni assunti tra gli Stati membri e assicurare regolarità e continuità nella valutazione dei progressi compiuti nonché la flessibilità necessaria per adattare gli impegni alle nuove esigenze. Il meccanismo contribuirà inoltre ad assicurare la coerenza tra gli impegni assunti nel quadro dell'UE e, per i paesi interessati, gli obiettivi in termini di forze/partenariato approvato nell'ambito della pianificazione della NATO o del PARP, nonché il reciproco rafforzamento tra l'obiettivo primario e gli obiettivi di capacità collettive dell'Unione e quelli della NATO, laddove essi si sovrappongano, compresi gli obiettivi derivanti dall'iniziativa sulle capacità di difesa. Esso dovrebbe inoltre evitare inutili duplicazioni delle procedure e delle richieste di informazioni. _______________ 6877/03 (Presse 61) XXIX IT