CAPITOLO 6 Un mezzo non è solo la tecnologia applicata per trasmettere un contenuto simbolico, UN MEZZO INCARNA ANCHE UN INSIEME DI RELAZIONI SOCIALI CHE INTERAGISCONO CON LE CARATTERISTICHE DELLA NUOVA TECNOLOGIA. DIGITALIZZAZIONE – tutti i testi possono essere tradotti in codice binario; CONVERGENZA tra le diverse forme mediali esistenti riguardo organizzazione, distribuzione, ricezione, regolamentazione I NUOVI MEDIA non vanno visti sotto l’ottica della sostituzione, ma in un’ottica di compresenza INTERNET: 1. PRODUZIONE dei messaggi 2. DISTRIBUZIONE dei messaggi 3. ELABORAZIONE dei messaggi 4. SCAMBIO dei messaggi 5. MEMORIZZAZIONE dei messaggi Il funzionamento dei NUOVI MEDIA non è organizzato nella maniera professionale e burocratica tipica dei mass media Poster (1999) l’essenza di internet è la sua indeterminatezza Livingston (1999) la novità di internet sta nella combinazione tra interattività e le caratteristiche dei media tradizionali (gamma illimitata do contenuti, portata di pubblico, natura globale della comunicazione…) o RUOLI e RELAZIONI: differenze tra vecchi e nuovi media 1. L’AUTORE – i nuovi media hanno aumentato le opportunità di diventare autore. I riconoscimenti (la fama) si raggiungono con l’importanza della pubblicazione, ma anche con l’attenzione pubblica. È difficile diventare famosi attraverso internet senza passare per i media 2. L’EDITORE – fino ad ora il ruolo dell’editore è stato ricoperto da imprese commerciali o istituzioni pubbliche. Con i uovi media ci sono forme nuove di pubblicazione, che possono diventare una sfida per l’editore tradizionale 3. La PRODUZIONE e la DISTRIBUZIONE – le nuove tecnologie hanno contribuito a risolvere molti problemi, quali ad esempio quello delle barriere spazio-temporali, hanno reso inutili alcune strutture di produzione e distribuzione, che tuttavia non sono scomparse 4. Il PUBBLICO – il consumatore mediale non è più membro di una massa indistinta; egli è membro autonomo. Inoltre l’attività del pubblico non è più semplice ricezione, ma ricerca, consultazione, interazione COMUNICAZIONE DI MASSA 1. NOTIZIE E INFORMAZIONE 2. PUBBLICITA’ 3. FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA 4. ADVOCACY 5. PROPAGANDA 6. INTRATTENIMENTO DI MASSA Tutto questo è una SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE – incremento esponenziale della produzine e del flusso di ogni tipo di informazione. I mezzi di comunicazione sono solo una delle forme di produzione di informazione, ma sono sempre più integrati in altri flussi tramite infrastrutture comuni. La quintessenza dei nuovi media elettronici è che sono tutti collegati. Van Dijk (1999) la società sta diventando una NETWORK SOCIETY: una forma di società le cui relazioni si strutturano sempre più secondo reti mediali che si stanno gradualmente sostituendo o affiancando alle reti sociali basate sulla comunicazione faccia-a-faccia L’idea di INTERCONNETTIVITA’ si lega all’alto grado di DIPENDENZA dagli altri mezzi È diventato ormai estrmamente comune pensare all’informazione come a una “cosa”: l’informazione si misura – ma è stata trascurata la dimensione culturale di tale fatto – alcuni teorici ipotizzano la nascita di una CULTURA DELL’INFORMAZIONE Molti autori hanno preannunciato la morte dei mezzi di comunicazione di massa proprio a causa della nascita delle nuove tecnologie dell’informazione, che li renderebbero obsoleti. Everet Rogers si definisce un “determinista tecnologico blando”; egli individua 3 aspetti principali delle nuove tecnologie 1. interattività 2. natura individualizzata e demassificata 3. natura asincrona dei nuovi sistemi di comunicazione nonostante le differenze, i nuovi media vengono utilizzati allo stesso modo dei media tradizionali, cioè per vendere, fare pubblicità, persuadere….. Alcune teorie dei vecchi media non risultano adattabili ai nuovi media. 3 grandi questioni teoriche: potere e diseguaglianza, integrazione e identità sociale, cambiamento sociale, nei nuovi media È molto difficile localizzare i nuovi media in relazione alla detenzione e all’esercizio del POTERE, poiché il lorob accesso non è monopolizzato. Inoltre non è possibile la “direzione” dominante dell’influenza dei flussi di informazione – la libertà è in aumento. I nuovi media non sono utilizzati per gli interessi di una classe dominante, anche se non mancano le disuguaglianze di classe in ordine all’accesso e all’uso Per quanto riguarda INTEGRAZIONE e IDENTITA’ il principale interrogativo è se i nuovi media siano una forza di frammentazione o di coesione della società. Le caratteristiche dei nuovi media consentono la diffusione al di fuori dei confini geografici creando così basi alternative per la costruzione di processi di identificazione e consentendo la formazione di reti sociali CAMBIAMENTO SOCIALE – comunicazione come agente di cambiamento. Mentre i mass media possono essere sottoposti agli obiettivi di uno sviluppo pianificato attraverso la persuasione e l’informazione di massa, i nuovi media hanno usi più aperti e senza fini particolari – perdita di direzione e di controllo sul contenuto da parte dell’emittente Possiamo distinguere inoltre 4 categorie di nuovi media: 1. mezzi basati sulla COMUNICAZIONE INTERPERSONALE (telefono, posta elettronica…) – contenuto privato e deperibile 2. mezzi basati sui VIDEOGIOCHI INTERATTIVI (giochi per computer) – “alternativa funzionale” a determinati usi dei media 3. mezzi basati sulla RICERCA DI INFORMAZIONE (internet) – interattività come variabile discriminante più utili 4. mezzi basati sulla PARTECIPAZIONE COLLETTIVA (video-conferenze) – usi possono essere strumentali, ma anche affettivi ed emotivi Possiamo individuare alcune variabili che ci permettono di differenziare i media “vecchi” da quelli “nuovi”: - - - - - Il grado di INTERATTIVITA’ – rapporto tra possibilità di risposta e libertà di iniziativa da parte dell’utente e l’offerta dell’emittente. Il grado di PRESENZA SOCIALE – senso di contatto sociale con altri individui permesso dall’utilizzo del mezzo. Ricchezza dei media: capacità di coinvolgere il più possibile tutti i sensi Il grado di AUTONOMIA – se e quanto l’utente esercita un controllo sul contenuto e sull’utilizzo Il grado di LUDICITA’ – usi finalizzati all’intrattenimento Il grado di PRIVACY – uso di un mezzo e/o suo contenuto peculiare Morris e Ogan (1996) internet va concettualizzato dal punto di vista del pubblico, ma il problema è che è molto frammentario come mezzo Lindlof e Schatzer (1998) internet va concettualizzato dalla prospettiva dell’etnografia del pubblico, considerando la vaarietà delle sue forme. i nuovi media hanno un grado più alto di interattività, maggiore presenza sociale, uso più privato, maggiore autonomia. Internet aiuta la socialità, ma in primo luogo ci deve essere solitudine dell’utente. 4 modelli di traffico informativo (Bordewijk, van Kaam 1986): 1. ALLOCUZIONE – l’informazione è distribuita simultaneamente dal centro a molti riceventi periferici (es conferenza, funzione religiosa, concerto). Comunicazione A SENSO UNICO, possibilità abbastanza ridotta di FEEDBACK individuale 2. CONVERSAZIONE – i soggetti interagiscono direttamente (anche scambio epistolare, posta elettronica..). in questo modello lo scambio è PARITARIO 3. CONSULTAZIONE – situazione in cui un individuo cerca informazioni in un archivio o memoria centrale. In teoria il modello è applicabile anche all’uso di un giornale (DALLA PERIFERIA AL CENTRO) 4. REGISTRAZIONE – un centro “richiede” e riceve infomrazioni da un utento periferico (centralino telefonico, sistemi di allarme elettronici, accertamento automatico dei consumi televisivi..) In questi 4 modelli sono riscontrabili 2 VARIABILI 1. controllo centrale o individuale delle informazioni 2. controllo centrale o individuale del tempo e scelta del contenuto - - - - L’idea di COMUNITA’ è stata a lungo predominante nella teoria sociale come strumento per valutare l’impatto dela cambiamento sociale e come contrappeso all’idea di “massa”. Nel termine originario, nel concetto di comunità entravano in gioco anche altre componenti quali lo STATUS, i RAPPORTI GERARCHICI, l’ORGANIZZAZIONE SOCIALE. MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA – omogeneità di contenuti e quindi ostacolo per INDIVIDUALISMO e DIVERSITA’ Anni 60-70, l’arrivo della tv via cavo: 1. modo per superare i limiti della TV tradizionale 2. strumento positivo per la creazione dim una COMUNITA’ CABLATA problemi legati al finanziamento e all’orgtanizzazione si rivelò solo un ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE DI MASSA Arrivo della COMUNITA’ MEDIATA DAL COMPUTER (CMC) – idea di COMUNITA’ VIRTUALE (numero illimitato di utenti attraverso Internet). Le COMUNITA’ ON-LINE si basano su interessi comuni. la CMC permette una comunicazione motivata e interattiva che né i mass media né l’ambiente fisico sono in grado di offrire. Spesso le identità on-line non sono esplicitate, ma esistono una sortra di “personaggi” volti a mascherare identità e genere. Per quanto riguarda il RAPPORTO TRA MEDIA E DEMOCRAZIA va detto che i prmi media erano inizialmente considerati utili per la democrazia anche se in seguito sono stati riscontrati gli EFFETTINEGATIVI quali la PREVALENZA DI UN FLUSSO VERTICALE e l’ELEVATA COMMERCIALIZZAZIONE DEL MERCATO MEDIALE. I NUOVI MEDIA sono un’alternativa alle democrazie di massa perché operano unilateralmente e organizzano la militanza con il minimo di negoziazione – elevato grado di feedback tra leader e sostenitori. Inoltre: INFORMAZIONE ISTANTANEA, ESPRESSIONE DIRETTA DI IDEE anche con i propri leader politici – DEMOCRAZIA ELETTRONICA. Inoltre per i governi non è facile controllare il contenuto di alcuni siti Internet, ma non è nemmeno impossibile Le nuove tecnologie sono globali nella loro stessa struttura e nel loro funzionamento, promuovendo una notevole conformità quanto alla lingua e alla modalità d’utilizzo. Le telecomunicazioni e l’informatica non sono chiusi all’interno di frontiere nazionali ANCHE SE il contenuto informatico reso disponibile dalle NUOVE TECNOLOGIE favorisce ampiamente i paesi ricchi. I costi della tecnologia continuano a favorire gli stessi beneficiari privilegiati. Ithiele de Sola Pool (1983) – internet è libertà. Questa affermazione scaturiva prendendo in considerazione il semplice accesso al Web. In realtà le ragioni di espansione di internet sono economiche, frutto dell’interesse de gestori delle telecomunicazioni. Tuttavia internet rimane libera e senza regolamentazione anche se non sono mancati i tentativi di porre limiti a questa libertà. Da una apparente ANARCHIA dei gestori dei servizi on-line si sta passando a una situazione di mercato più strutturata (alcuni contenuti saranno presto a pagamento). Anche i mezzi di comunicazione sono sottoposti al controllo di polizie attente alla criminalità a la terrorismo. Secondo i più pessimisti stiamo andando verso il totale CONTROLLO SOCIALE (sia traffico informatico che contatti interpersonali) Tutte le famiglie possono disporre delle nuove tecnologie – VIDEOTOPIA: l’accesso universale al capitale culturale e informativo è assicurato a tutti ma l’acquisto e l’utilizzo di internet è possibile solo ai ricchi mentre i “poveri d’informazione” restano esclusi. internet continuerà a rimanere libera e gratuita solo nella misura in cui ciò potrà assecondare gli interessi commerciali che vi stanno dietro. CAPITOLO 7 Nella società contemporanea i media svolgono alcune funzione importanti se non fondamentali – NECESSITA’ di un sistema mediale che operi secondo i principi della società: o GIUSTIZIA o EQUITA’ o DEMOCRAZIA Più valori sociali e culturali L’obiettivo primo di tutti i mass media è quello di fare profitti. i mezzi di comunicazione di massa sono stati ovunque soggetti al controllo e alla regolamentazione con l’idea di far fare loro ciò che la “società” vuole che facciano o per evitare che facciano ciò che la società non vuole Ai media dovrebbe essere garantita una certa indipendenza sufficiente per salvaguardare la libera espressione M A - - - - - - - - i cittadini dovrebbero aver accesso ai mezzi di comunicazione che riflettono le loro idee e che vengono incontro ai loro interessi e alle loro necessità. Nei regimi autoritari il controllo viene esercitato muovendo dal prestesto della SICUREZZA DELLO STATO. In democrazia, invece, i pretesti che generano il controllo legittimo sono L’INTERESSE PUBBLICO e il SEGRETO DI STATO. I media si trovano spesso ad affrontare problemi quali la PRIVACY, il COPYRIGHT e il DIRITTO ALL’ANONIMATO. Idea della LIBERTA’ DI STAMPA – diritto di pubblicazione senza censure. I POTERI NELL’INGHILTERRA DEL XVIII SECOLO 1. I Lord 2. La Chiesa 3. I Comuni 4. La stampa – “Quarto potere” John Milton – meccanismo di autocorrezione – la verità liberamente espressa trionferà sull’errore una volta che entrambi vengano diffusi senza limitazioni. La stampa, invece di portare i valori di libertà e democraiza, si trasformò in uno strumento di propaganda per le nuovi potenti classi “capitaliste” 1947, istituita una COMMISSIONE D’INCHIESTA PRIVATA fu la prima di molte inchieste per indagare sull’incapacità dei mezzi di comunicazione di venire incontro alle esigenze della società primo momento in cui veniva contemplata la necessità dell’intervento del governo nel sanare i mali della stampa, e questo nel paese culla del capitalismo la commissione fu un modello per altri paesi debolezza della stampa e accesso limitato a chi non faceva parte di una ristretta cerchia di privilegiati o potenti elaborazione del CONCETTO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE 1. resoconto completo per tutti 2. opinioni e critiche 3. diffusione dei valori della società La responsabilità sociale prevedeva l’autoregolamentazione. Secondo la responsabilità sociale l’attività dei media è una FORMA DI BENE PUBBLICO e non privato Nascita di una PROFESSIONALITA’ nel giornalismo – codici deontologici: Offerta di un’informazione attendibile Difesa dell’indipendenza dei giornalisti rispetto alle pressioni degli editori Visione più ampia del ruolo del giornalismo nella società. Laitila (1995) classifica le responsabilità in 6 tipi: 1. nei confronti del pubblico 2. delle fonti e dei referenti 3. dello Stato 4. dell’acquirente 5. per l’integrità professionale 6. per la salvaguardia dello STATUS della professione Decalogo di Deontologia Giornalistica (1993) Idea di un “diritto all’informazione” Rispetto dei valori universali e della diversità delle culture Promozione dei diritti umani, della pace, del rpogresso sociale e della democrazia Le accuse di Mancini al giornalismo – i codici sono inadeguati. In realtà i giornalisti lavorano in simbiosi con governi, potenti interessi economici, altre autorità. La stampa assume sempre le forme e le sfumature delle strutture sociali e politiche entro cui opera. Soprattutto essa riflette il sistema del controllo sociale – 4 TEORIE DELLA STAMPA (Siebert et al. 1956) 1. TEORIA AUTORITARIA – ogni società deve preservare la pace e l’ordine pubblico. La llimitazione dell’opinione è GIUSTA POLITICAMENTE. Questa teoria e fondamentalmente priva di contenuto teorico 2. TEORIA SOVIETICA – l’obiettivo dei media è la diffusione e il rinforzo dell’ideale marxista e il raggiungimento di una società senza classi. Forte richiamo ai diritti della società piuttosto che a quelli dell’individuo 3. TEORIA LIBERTARIA – battaglia per la LIBERTA’ e la DEMOCRAZIA, la verità alla fine trionfa sull’errore e porta al LIBERO MERCATO delle IDEE 4. TEORIA DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE Il libro fu al centro di numerose polemiche e dibattiti. Debolezza teorica della teoria liberatoria per 4 punti: 1. la teoria finisce con l’identificare la libertà di stampa con i diritti di proprietà trascurando le barriere economiche e gli abusi del potere monopolistico 2. la libertà di stampa è considerata come concetto negativo, cioè come libertà DAL governo 3. la teoria è applicabile quasi esclusivamente ai mezzi a stampa e alle funzioni del giornalismo 4. la teoria è molto vaga riguardo a chi dovrebbe beneficiare del diritto alla libertà Servizio pubblico radiotelevisivo – sistema regolato dalla legge e finanziato da fondi pubblici, con un’ampia libertà d’azione Gli obiettivi comuni ai diversi sistemi sono: COPERTURA COMPLETA DEL TERRITORIO DIVERSITA’ DELL’OFFERTA OFFERTA PER MINORANZE PARTICOLARI ATTENZIONE A CULTURA, IDENTITA’ E LINGUAGGIO NAZIONALI ATTENZIONE A NECESSITA’ DEL SISTEMA POLITICO IMPARZIALITA’ SU QUESTIONI CONTROVERSE ATTENZIONE ALL “QUALITA’” Tali obiettivi costituiscono il cosiddetto INTERESSE PUBBLICO. Nel sevizio pubblico c’è il problema della contraddizione e del conflitto tra INDIPENDENZA e CONTROLLO e tra INTERESSE PUBBLICO e CONSUMO DI MASSA Habernas nozione di SFERA PUBBLICA: si riferisce a uno “spazio” metaforico che costituisce un’arena più o meno autonoma e più o meno aperta per il dibattito pubblico. Questo “spazio” si situa tra la “base” e il “vertice” della società (base= sfera privata; vertice= istituzioni politiche). La prima versione storica della sfera pubblica è rappresentata dai CAFFE’ DEL XVIII SECOLO – discussioni di politica. Obiettivo primo era di mantenere CONTROLLO SUL GOVERNO attraverso un’opinione pubblica informata e influente. La prima forma di spazio pubblico è definita come una sfera pubblica “borghese”. Secondo Habermas i media tendono a manipolare il loro pubblico piuttosto che aiutarlo nella formazione di un’opinione razionale. L’idea di dfera pubblica si inserisce nell’idea di SOCIETA’ CIVILE diverse istituzioni intermediate costituiscono una zona protetta per i cittadini nelle loro relazioni con lo Stato. Schulz (1997): SFERA PUBBLICA COSTRUITA DAI MEDIA – i mezzi di comunicazione di massa assumono un ruolo centrale nell’attività del sistema politico. La notevole FIDUCIA nei media si è accompagnata a un aumento del cinismo e nel DISINCANTO nei confronti della politica Carey (1999) senza le istituzioni o lo spirito della democrazia i giornalisti si riducono a propagandisti o a intrattenitori. Una soluzione proposta dai giornalisti americani – giornalismo civico o pubblico – scopo: dovrebbe provare a migliorare la qualità della vita civica. Vi è un certo accordo su come i media debbano contribuire alla vita di una società democratica. Si pensa che i media debbano darsi almeno 4 obiettivi: 1. COSTANTE SORVEGLIANZA SUGLI EVENTI e conseguente flusso informativo 2. CRITICA radicale e indipendentre DELLA SOCIETA’ 3. MESSA A DISPOSIZIONE dei mezzi per l’ACCESSO, L’ESPRESSIONE e la PARTECIPAZIONE 4. contribuire alla COSTRUZIONE di una COSCIENZA e di una IDENTITA’ socialmente condivise Nordenstreng (1997) ha elaborato una classificazione che comprende 5 PARADIGMI TEORICI NORMATIVI: PARADIGMA LIBERALE-PLURALISTA vede l’interesse pubblico come ciò che interessa al pubblico PARADIGMA DELLA RESPONSABILITA’ SOCIALE il diritto alla libertà di stampa si accompagna a una serie di obblighi nei confronti della società che vanno aldilà dell’interesse privato PARADIGMA CRITICO la libertà di espressione è vista come un asse con i poteri repressivi o egemonici da una parte, e le masse oppresse dall’altra. I media sono un potenziale per l’emancipazione, ma solo in forme che sfuggono al controllo istituzionale dominante PARADIGMA AMMINISTRATIVO esalta l’idea di un giornalismo obiettivo fondato su fonti autorevoli e che fornisca una informazione autorevole e affidabile su questioni importanti. Tende a beneficiare le èlite manageriali e politiche piuttosto che le masse PARADIGMA DELLA NEGOZIAZIONE CULTURALE rifiuta una razionalità universale e gli ideali dell’efficienza e delle competenza burocratico-professionale. Incoraggia la comprensione intersoggetiva e un senso reale di comunità CAPITOLO 8 Tema della struttura e prestazione dei media secondo 6 principi: LIBERTA’, EGUAGLIANZA, DIVERSITA’, QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE, ORDINE SOCIALE E SOLIDARIETA’, ORDINE CULTURALE. LIBERTA’ diritto alla libera espressione e formazione delle opinioni. Nell’offerta culturale dei media l’indipendenza è associata a creatività, originalità, diversità. LIBERTA’ DEI MEDIA richiama i seguenti elementi: condizioni strutturali, condizioni operative, possibilità per le diverse “voci” nella società di accedere ai canali, benefici della qualità dell’offerta per i “fruitori” secondo criteri di pertinenza, pluralismo, affidabilità, interesse, originalità… EGUAGLIANZA non vengono favoriti IN NESSUN MODO i detentori del potere, l’accesso ai media viene garantito anche agli avversari politici e alle opinioni, posizioni e rivendicazioni opposte o devianti. Eguaglianza implica ASSENZA DI DISCRIMINAZIONE E PREGIUDIZIO DIVERSITA’ rafforza i normali meccanismi di cambiamento nella società che le forme pluralistiche di democrazia dovrebbero liberare. La DIVERSITA’ DELL’OFFERTA si misura secondo una serie di parametri: tipo di media, genere, dimensione del sistema mediale, pubblico mirato o raggiunto, identità culturale, politica, ideologia. L’offerta dovrebbe rispecchiare nella giusta proporzione le diverse realtà e l’interesse del pubblico. QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE i requisiti informativi hanno una duplice origine 1. SOCIETA’ INFORMATA e FORZA-LAVORO QUALIFICATA 2. ESISTENZA DI UNA CITTADINANZA CHE PARTECIPA DEMOCRATICAMENTE ALLA DECISIONE POLITICA. Il concetto implica anche l’OBIETTIVITA’: distacco e neutralità verso l’oggetto dell’informazione, imparzialità, assenza di secondi fini o favoritismi. Legami di questo concetto con i concetti di libertà e eguaglianza. Separazione dei fatti dalle opinioni. ORDINE SOCIALE E SOLIDARIETA’ differenza di prospettive tra autorità costituite e individui e gruppi minoritari. I media devono essere contraddistinti dal pluralismo, ma non devono appoggiare tendenze sovversive. I mass media hanno l’obiettivo latente di mantenere l’ordine sociale costituito. ORDINE CULTURALE suddivisione in sfere culturali; divisione tra una cultura “dominante”, ufficiale o organizzata, e un insieme di possibili alternative o subculture Per quanto riguarda il concetto di RESPONSABILITA’ Feintuck (1999) propone 2 definizioni: 1. la responsabilità e l’esigenza di dare conto delle proprie azioni direttamente in pubblico o attraverso autorità pubbliche 2. responsabilità : essere sanzionabili se ritenuti autori di violazione di doveri o aspettative connessa all’esercizio del potere RESPONSABILITA’ DEI MEDIA = tutti quei processi volontari o involontari attraverso i quali i media rispondono direttamente o indirettamente alla società di appartenenza in merito alla qualità e/o alle conseguenze di quanto da essi diffuso, con particolare riferimento alle questioni di bene pubblico. La responsabilità dei media dovrebbe soddisfare 3 criteri: Rispettare il diritto di libertà di diffusione Prevenire o limitare i danni agli individui derivanti dalla diffusione di particolari contenuti Promuovere gli aspetti positivi della diffusione, limitandone gli aspetti restrittivi I media per evitare sanzioni operano spesso controllo autoregolamentato. Responsabilità significa rispondere a qualcuno per qualcosa secondo un certo criterio e secondo diversi gradi di obbligo da parte dei media. 2 diversi modelli della responsabilità: 1. modello dell’obbligo pone l’attenzione su danni e pericoli potenziali che potrebbero derivare dalla diffusione di contenuti ad opera dei media. Le SANZIONI sono MATERIALI (in base a leggi) 2. modello della garanzia non prevede lo scontro privilegiando il ricorso al dibattito, alla negoziazione, alla volontarietà. Le SANZIONI sono VERBALI come pure gli strumenti di controllo la responsabilità comporta una relazione tra i media e le altre istituzioni 2 diversi livelli di responsabilità: INTERNO ed ESTERNO serie di controlli a catena all’INTERNO dell’istituzione mediale tale che la diffusione di determinati contenuti avviene sotto la responsabilità dell’organizzazione mediale e dei suoi proprietari— tensione fra LIBERTA’ e RESPONSABILITA’ spesso genera una STRETTA AUTOCENSURA - relazioni ESTERNE tra i media e coloro che sono danneggiati dalla diffusione di determinati contenuti o che hanno un interesse in essa I media sono spesso ritenuti responsabili nei confronti di ISTITUZIONI SOCIALI OPINIONE PUBBLICA GRUPPI DI INTERESSE E DI PRESSIONE 1. - Esistono diverse CORNICI FONDAMENTALI DELLA RESPONSABILITA’ dove ognuna è caratterizzata dal proprio discorso, dalla propria logica… Le 4 principali cornici del controllo sono: LEGGE E REGOLAMENTAZIONE, FINANZA E MERCATO, RESPONSABILITA’ PUBBLICA, RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE. 1°CORNICE LEGGE E REGOLAMENTAZIONE l’obiettivo dovrebbe essere quello di creare e mantenere le condizioni per una comunicazione libera all’interno della società MECCANISMI documenti regolativi riguardo a cosa i media devono e non devono fare. Più regole formali VANTAGGI esiste un certo margine di potere che permette ai media di esigere i benefici rivendicati dalla società SVANTAGGI paura delle sanzioni genera autocensura, talvolta troppo stretta. 2°CORNICE FINANZA E MERCATO il mercato è un importante mezzo per equilibrare gli interessi delle organizzazioni mediali e quelli dei loro pubblici MECCANISMI domanda e offerta di libero mercato. Dovrebbe incoraggiare una “buona” prestazione. Controllo tramite vendite VANTAGGI dovrebbe incoraggiare il miglioramento tramite la concorrenza. Il sistema è autocontrollato e autoregolato SVANTAGGI media troppo commercializzati. Libertà e benessere dei proprietari dei media non dei media stessi 3°CORNICE RESPONSABILITA’ PUBBLICA le organizzazioni mediali svolgono alcune importanti funzioni pubbliche. La società ha delle aspettative dei media. MECCANISMI attività dei gruppi di pressione attraverso cui essa si esprime VANTAGGI le necessità di una società ossono essere espresse in maniera diretta. Interazione continua tra media e società: i pubblici possono replicare ai media SVANTAGGI carattere di volontarietà: alcuni media possono usare la propria libertà per sottrarsi al controllo. Tendenze conservatrici 4°CORNICE RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE deriva dalle norme deontologiche dei professionisti che lavorano nei media MECCANISMI insieme dei principi adottati dai professionisti e serie di procedure contro particolari comportamenti dei media VANTAGGIO non è coercitivo e incoraggia l’automiglioramento. I media funzionano nel loro stesso interesse SVANTAGGIO modello troppo ristretto, non organizza forti presioni contro le organizzazioni potenti. Ha una applicazione molto frammentaria Alcuni media accettano solo le responsabilità di mercato CAPITOLO 9 Bisogna anche considerare i media come INDUSTRIA essi fanno parte anche del mondo degli affari In una democrazia i media hanno una funzione politica che implica un CARATTERE PUBBLICO. Le informazioni e le idee non devono essere monopolizzate dai privati Esistono diversi punti di vista per definire i media in base all’economia: o PROSPETTIVA ECONOMICO-INDUSTRIALE si guarda alla peculiarità dei media come imprese economiche o PROSPETTIVA CRITICA ECONOMICAPOLITICA critica del capitalismo, dei poteri della proprietà, della commericalizzazione o INTERESSE PUBBLICO criteri normativi di condotta e prestazione o PROSPETTIVA PROFESSIONALE distinta dalla prospettiva commerciale Media al centro di 3 forze: ECONOMIA, POLITICA, TECNOLOGIA - - - - - - - - - - I SISTEMI DEI MEDIA possono essere vari – i media possono essere PRIVATI, STATALI, “MISTI”, FACENTI CAPO A UN MINISTERO. All’interno di un sistema ci sno diversi tipi di media, chiamati anche SETTORI Linea fondamentale di demarcazione nell’industria dei media è tra MERCATO DEI CONSUMATORI e MERCATO PUBBLICITARIO: MERCATO MERCATO DEI CONSUMATORI Mercato dei prodotti per il singolo individuo Mercato per i servizi mediali MERCATO PUBBLICITARIO Alcuni media si reggono soltanto sulla pubblicità (es. giornali gratuiti). Più i media dipendono da risorse pubblicitarie, meno indipendente è il loro contenuto dagli interessi degli inserzionisti. Inoltre i media che si reggono sulla pubnblicità: FINANZIAMENTO: si ripagano priam ancora di essere prodotti Sono valutati in base al numero e tipo di consumatori Puntano a pubblici omogenei “la concorrenza per un’unica fonte di reddito si traduce in una uniformità imitativa” (Tunstall 1991) “questo spiega la bassa qualità dei contenuti mediali” per quanto riguarda le strutture di costo, individuiamo: COSTI FISSI impianti, attrezzature, rete distributiva COSTI VARIABILI materiali, software, lavoro… Gli alti costi fissi scoraggiano le NUOVE IMPRESE che aspirano ad entrare nell’industri mediale. I NUOVI MEDIA hanno costi più bassi Fondamentale è anche la PROPRIETA’ Altschull “i contenuti dei media rispecchiano sempre gli interessi di quelli che li finanziano” Finanziatori : investitori privati, inserzionisti, consumatori, governi… Proprietari : imprese commerciali, enti privati senza fini di lucro, settore pubblico I media devono avere bilanci in attivo per sopravvivere. La concorrenza dovrebbe portare alla diversità, favorire la varietà, e invece porta al MONOPOLIO o almeno al’OLIGOPOLIO. La concentrazione dei media è solitamente distinta tra orizzontale e verticale: La CONCENTRAZIONE VERTICALE è un modello di proprietà che si estende a differenti stadi di produzione e di distribuzione (es casa cinematografica che acquista sale) o che si allarga geograficamente (es un quotidiano nazionale che compra dei giornali cittadini o locali) La CONCENTRAZIONE ORIZZONTALE riguarda le fusioni all’interno dello stesso mercato. Ciò non riduce il pluralismo dei media, ma può accrescere il potere dei media. De Ridder distingue 3 livelli di concetrazione : - - 1. 2. PROPRIETARIO sempre maggiori poteri della proprietà. Le unità che compongono questa impresa possono rimanere editorialmente indipendenti 2. EDITORIALE difficile da valutare 3. DEI PUBBLICI riguarda il controllo di quali e quante quote del mercato Concentrazione mediale controllo di PRODUZIONE, OCCUPAZIONE, DISTRIBUZIONE e CONSUMO Il grado di concentrazione può variare dalla concorrenza perfetta al monopolio totale. La ragione principale che spinge alla concentrazine è la ricerca di economie di scala e di mercati sempre più grandi. Un’ulteriore spinta alla concentrazione viene dalla RICERCA DI SINERGIE: Murdok (1990) osserva che “in un sistema culturale costruito sulle sinergie di più non significa diverso; significa la stessa solita merce che appare in differenti mercati e in una varietà di mercati”. Una situazione di questo tipo porta alla concentrazione verticale, poiché l’unico modo di sopravvivere e crescere. L’ecnomia dei media si distingue per alcuni tratti tipici: I media sono ibridi o misti. Spesso operano in un difficile mercato e sono anche assai diversificati Le strutture di scosto sono caratterizzate da un forte impegno di capitale umano e da alti costi fissi Alto grado di incertezza e anche di unicità del prodotto. L’incertezza è legata alla valutazione del consumatore Molti prodotti mediali possono, e devono, essere di continuo differenziati e raramente possono essere rivenduti nella stessa esatta forma I media sembrano particolarmente esposti alle tendenze concentrazioniste perché il potere e il prestigio sociale affascinano gli aspiranti “magnati” dei media A causa degli alti costi fissi e di lancio, senza grandi disponibilità di capitali è particolarmente difficile entrare nel business mediale I media devono tenere conto dell’ interesse pubblico e tendono a essere caricati di una responsabilità pubblica. Per quanto riguarda la regolamentazionje dei media, Pool (1983) applica TRE MODELLI DI BASE: per la stampa, per radio e televisione, per telecomunicazione. 1. LIBERTA’ DI STAMPA significa libertà da ogni regolamento e controllo del governo che potrebbe significare censure o limitazioni. Tuttavia questo modello è spesso alterato: la stampa riceve spesso PROTEZIONE LEGALE e SUSSIDI ECONOMICI, l’una e gli altri comportano controllo e sorveglianza pubblica 2. la radio e la televisione sono stati oggetto fin dall’inizio di forte irregimentazione che spesso comportava la diretta proprietà pubblica. Il MODELLO RADIOTELEVISIVO pubblico ha alcuni tratti tipici: è un servizio universale finanziato da tutti i cittadini c’è un controllo pubblico per assicurare l’imparzialità democrazia qualità. Non solo finanziamento pubblico, ma anche pubblicità – tendenza alla privatizzazione e alla commercializzazione; ciò ha comportato il trasferimento delle reti e delle attività dalla proprietà pubblica a quella privata 3. modello del COMMON CARRIER o VETTORE UNIVERSALE perché riguarda i servizi come posta, telefono e telegrafo. La regolamentazione è stata inserita per via di “monopoli naturali” nell’interesse dell’efficienza e del consumatore nel corso di un secolo di sviluppo della comunicazione possiamo individuare TRE FASI PRINCIPALI delle politiche dei media 1°FASE NASCITA DELLE POLITICHE DEI MEDIA dalla fine del XIX secolo fino alla comparsa della radio negli anni 20 – non è ravvisabile un obiettivo uniforme nelle politiche adottate al di là degli interessi di governo e della nazione. L’assunto era: libro principale mezzo di diffusione di cultura, giornale strumento della vita politica 2°FASE SERVIZIO PUBBLICO apice nell’Europa anni 70 consapevolezza dell’importanza dei media per la vita politica, sociale e culturale. I media proibiscono certi tipi di comportamento che potrebbero danneggiare la società. - 3°FASE NUOVO PARADIGMA tuttora in corso – centralità delle telecomunicazioni, tendenza all’innovaione, alla crescita e alla concorrenza. Gli obiettivi economici hanno preso il posto del welfare sociale e politic, mentre i valori di quest’ultimo sono state ridefiniti A proposito dei legami tra sitemi mediali e sistemi politici è utile indicare alcune connessioni relative alla STRUTTURA, alla CONDOTTA e alla PRESTAZIONE. Ogni paese ha un corpus di leggi, ma in alcuni paesi i governi hanno l’ultima parola su un settore pubblico dei media e la dirigenza di queste organizzazioni è legata a interessi politici. Nel caso di media privati, iproprietari hanno interessi finanziari e strategici che richiedono influenza sulle decisioni politiche. Inoltre i quotidiani danno spesso appoggio a un partito politico POPO CAPITOLO 10 Alcuni media hanno un carattere nazionale, altri internazionale: o LIBRO E STAMPA internazionali o GIORNALE nazionale o CINEMA nazionale o RADIO nazionale Oggi MEDIA INTERNAZIONALI – “villaggio globale” (McLuhan 1964) PROSPETTIVA STORICA di questa globalizzazione: i giornali, grazie alle agenzie di stampa, riferivano le notizie dall’estero. Nazionalismo e imperialismo aumentarono l’interesse verso fatti internazionali – FLUSSO GLOBALE DELLE NOTIZIE. Il cinema americano divenne un importante canale di immagini della modernità. Continua tensione fra IDENTITA’ NAZIONALE e CONDIVISIONE DI INNOVAZIONI CULTURALI E TECNOLOGICHE. Possiamo quindi affarmare che: il fattore tecnologico ha dato un notevole impulso alla globalizzazione e la principale FORZA MOTRICE è stata quella ECONOMICA – import/export di prodotti mediali. Il maggior beneficiario sono stati gli Stati Uniti grazie alla loro enorme prduzione di intrattenimento popolare, accesso a numerosi mercati, lingua inglese cime vantaggio in più. A livello internazionale la pubblicità veicola immagini che rafforzano gli stereotopi Le agenzie sono fornitori “all’ingrosso” di notizie intese come merci; più CONVENIENTE ed ECONOMICO acquistare le notizie stere piuttosto che raccoglierle da soli – AGENZIE DI STAMPA GLOBALI nate nel XX secolo L’esempio più lampante di INTERNAZIONALIZZAZIONE della proprietà, della produzione, della distribuzione è quello dell’INDUSTRIA DELLA MUSICA POP, dove la fetta maggiore del mercato è in mano a CINQUE GRANDI COMPAGNIE: COLUMBIA, TIME-WARNER, RCA, EMI e POLYGRAM La COMUNICAZIONE DI MASSA GLOBALE è un fenomeno sfaccettato che assume varie forme, tra queste abbiamo: TRASMISSIONE e DISTRIBUZIONE diretta di canali mediali da un paese ai pubblici di un altro Alcuni MEDIA specificatamente INTERNAZIONALI (MTv, Cnn, Bbc) Contenuti di vario tipo importati e inseriti nell’offerta nazionale Formati e genere di origine straniera, adattati o rielaborati per adeguarli al pubblico nazionale Notizie internazionali mostrate dai media nazionali Contenuti vari (eventi sportivi, pubblicità) di origine o riferimento stranieri La comunicazione di massa è per sua natura globale Gli Stati Uniti producono avendo in mente un pubblico mondiale La LINGUA e la CULTURA sono barriere naturali alla globalizzazione IMPERIALISMO CULTURALE O MEDIATICO tentativvo di invadere o sovvertire lo spazio culturale altrui (con l’IMPOSIZIONE). I contenuti trasmessi riflettevano VALORI OCCIDENTALI quali l’individualismo, il secolarismo, il materialismo (CONTROLLO GLOBALE DEL MERCATO, OCCIDENTALIZZAZIONE) – promuovere il capitalismo. 2 PARADIGMI 1. PARADIGMA DELLA DIPENDENZA si basa sui dati quantitativi del flusso comunicativo e su limitate intepretazioni delle tendenze ideologiche dei contenuti, senza prove empiriche degli effetti ipotizzati 2. PARADIGMA DEL LIBERO FLUSSO ritiene che gli effetti siano minimi dal momento che il pubblico compie volontariamentele proprie scelte – INNOCENZA ideologica dei prodotti mediali commercializzati globalmente La globalizzazione della cultura può essere vista anche positivamente rispetto ai tratti di ETNOCENTRISMO, NAZIONALISMO e XENOFOBIA che hanno caratterizzato alcuni media nazionali. La prospettiva ottimista della globalizzazione nasce dal presupposto che l’OFFERTA nasce da una DOMANDA. XIX secolo: nasce la GLOBALIZZAZIONE DELLE NOTIZIE – la notizia è stato il primo prodotto mediale ad essere mercificato. In una notizia le immagini raccontano una storia, ma le parole cefiniscono il significato voluto. SQUILIBRIO INFORMATIVO: i paesi in via di sviluppo sono massicci importatori di notizie, mentre i paesi sviluppati producono un’enorme quantità di notizie. Dibattito sullo squilibrio delle notizie 2 FAZIONI 1. INDUSTRIA DELLE NOTIZIE avversava tutto ciò che potesse impedire alla stampa o al mercato delle notizie di continuare a operare 2. PAESI DIPENDENTI DALL’INFORMAZIONE l’obiettivo era di cambiare i termine della diffusione internazionale delle notizie con l’istituzione di un decalogo normativo I paesi in via di sviluppo rientrano tra le notizie occidentali solo nel caso di eventi che possono costituire una minaccia per gli interessi economici o strategici delle “grandi potenze” – selezione notizie estere. Fattori che influenzano le notizie estere: FATTORI LEGATI ALL’ORGANIZZAZIONE hanno anche conseguenze ideologiche la raccolta delle notizie deve essere organizzata verso eventi e storie che ben si adattano alla macchina della selezione FATTORI LEGATI AL GENERE preferenza per eventi-notizia che rispondano all’aspettativa del pubblico e che possano essere facilmente inquadrate in una cornice intepretativa FATTORI SOCIO-CULTURALI si legano all’interesse nei confronti dei personaggi pubblici come pure verso vicende negative, violente o drammatiche. È difficile rendere notiziabili processi a lungo termine come ad esempio quelli di SVILUPPO e di DIPENDENZA La televisione ancora caratterizzata da una produzione inserita in sistemi nazionali e rivolta a pubblici nazionali, con contenuti culturali molto specifici della società di appartenenza. Prima del crollo del comunismo l’imperialismo culturale verso i paesi dell’Est era molto contenuto Paura della AMERICANIZZAZIONE della cultura, l’Europa ha 2 obiettivi 1. PROGETTO POLITICO-CULTURALE DI UN’EUROPOA PIU’ UNITA 2. GRANDE MERCATO INTERNO EUROPEO Entrambi gli obiettivi erano ostacolati dal flusso unidirezionale dei contenuti provenienti da oltreoceano Il prezzo delle esportazioni si basa sull’affinità culturale (più bassa è l’affinità, più basso è il prezzo) Tutela dell’IDENTITA’ CULTURALE paura che l’importazione impedisca lo sviluppo di una cultura indigena Schlesinger (1987) afferma che una IDENTITA’ COLLETTIVA dura nel tempo ed è refrattario al cambiamento L’invasione culturale dei media può essere respinta o ridefinita:spesso l’internazionalizzazione è una scelta e non il risultato dell’imperialismo I media non si impegnano granchè a diffondere le culture realmente diverse – DANNO CULTURALE DUE TENDENZE CONTRADDITTORIE CENTRIPETA (verso al COESIONE) e CENTRIFUGA (verso la FRAMMENTAZIONE) CULTURA MEDIALE GLOBALIZZATA – è possibile che l’internazionalizzazione dei media porti a una maggiore omologazione o a una sincronizzaizone culturale. Questa cultura porta i valori del capitalismo occidentale. Le condizioni principali per lo svilupparsi di questa cultura globalizzata sono: Esistenza di un LIBERO MERCATO dei prodotti mediali Effettivo DIRITTO ALL’INFORMAZIONE (libertà politica, di parola…) Serie di TECNOLOGIE CAPITOLO 11 Le strutture istituzionali (dimensioni, forme di proprietà…) sembrano avere conseguenze dirette sulla condotta di particolari organizzazioni mediali, che a sua volta influenza la prestazione, nel senso della quantità e del tipo di contenuto prodotto e offerto al pubblico Ricerca sulle organizzazioni mediali (anni 60) 1. INTERESSE per tratti caratteristici del contenuto mediale 2. INTERESSE a sapere come la società influenzi i media Rapporti media-società società-media. Shoemaker e Reese: 5 approcci allo studio delle influenze reciproche: 1. IL CONTENUTO RISPECCHIA LE REALTA’ SOCIALE 2. IL CONTENUTO E’ INFLUENZATO DALLA SOCILIZZAZIONE E DAGLI ATTEGGIAMENTI DEI LAVORATORI DEI MEDIA 3. IL CONTENUTO E’ INFLUENZATO DALLE ROUTINE ORGANIZZATIVE 4. IL CONTENUTO E’ INFLUENZATO DALLE ISTUTUZIONI E FORZE SOCIALI - IL CONTENUTO E’ IN FUNZIONE DELLE IDEOLOGIE E DIFENDE LO STATUS QUO I ruoli che i media possono svolgere nella società sono di due tipi: o ATTIVO E PARTECIPANTE – CRONISTA PARTECIPANTE (Cohen 1963) o NEUTRALE – CRONISTA NEUTRALE (Cohen 1963) I giornalisti preferiscono essere neutrali e non impegnati politicamente Weaver e Wilhoit (1986) – triplice articolazione del ruolo: o INTERPRETE: analizzare questioni complesse, controllare le dichiarazioni del governo, discutere le scelte politiche nazionali. o DIVULGATORE: informare il pubblico, rivolgersi ad un pubblico più ampio possible o ANTAGONISTA: verso governo e industria. Ritenuto valido da una maggiornaza di giornalisti A proposito della PROFESSIONALITA’, Burns distingue tre principali orientamenti sui compiti professionali (1977) o SERVIZIO PUBBLICO per il progresso socioculturale o Fare una BUONA TV o Professionalità vs dilettantismo Per Tuchman il giornalista (1978): o Deve essere abile nel confezionare il prodotto-notizia richiesto o Deve avere un alto grado di OBIETTIVITA’ o Ossessiva fedeltà ai fatti o NEUTRALITA’ di atteggiamento Nell’azione dei media intervengono anche molti GRUPPI DI PRESSIONE. Questi cercano di limitare o influenzare l’azione dei media specialmente quando ci sono di mezzo interessi commerciali. Altschul (1984) – il contenuto dei notiziari rispecchia sempre gli interessi di chi finanzia la stampa. Anche i PROPRIETARI esercitano pressioni molto forti: i proprietari, ad esempio, sono liberissimi di utilizzare un telelgiornale per fare propaganda Nel SERVIZIO RADIOTELEVISIVO PUBBLICO non esistono proprietari, ma solo manager e amministratori. Un altro gruppo di pressione è rappresentato dagli INSERZIONISTI. Le organizzazini mediali più esposte alla pressioni delgli inserzionisti sono quelle i cui unici introiti vengono dalla pubblicità Altheide (1974) – ricerca sui media: le TV favoriscono una visione cinica del pubblico come stupido, incompetente e rozzo. Visione del pubblico come INDICE DI ASCOLTO (= vendite del prodotto). ISOLAMENTO: 1. i media devono prendere decisioni prima della reazione del pubblico 2. non si può conoscere un pubblico così ampio e diversificato creazione di una immagine astratta del destinatario; i giornalisti scrivono in primo luogo per i direttori e per i colleghi. Due percorsi alternativi: il ruolo dell’organizzazione subordina o dissimula le caratteristiche personali potere e prestigio consentono al comunicatore di essere libero modello distintivo di esperienza sociale o di valori sociali. I giornalisti appartengono al CETO MEDIO, con un buon stipendio Johnstone (1976) – in ogni società i responsabili della comunicazione di massa tendono a provenire dagli stessi strati sociali di coloro che controllano l’economia e la politica Gaus (1979) – la collocazione borghese della pprofessione giornalistica è una garanzia di stabilità e di lealtà al sistema Herman e Chomsky (1988) – i giornalisti sono un’elite conservatrice al servizio soprattutto degli interessi della classe dominante o della grande industria CAPITOLO 12 GATEKEEPING – il meccanismo con cui avvengono le scelte nel lavoro mediale, ma in accezione più ampia, questo concetto si riferisce al potere di dare o negare l’accesso a voci differenti della società, ed è per questo luogo di CONFLITTO. Questo concetto presenta alcuni punti deboli: Assunto che vi sia un “cancello” iniziale e un insieme principale di criteri di selezione Visione semplicistica dell’”offerta” delle notizie e la sua tendenza a individualizzare i processi di decisione Shoemaker (1991) – il gatekkeping comporta diversi atti di selezione. Spesso i processi di decisione non sono individuali, ma collettivi, e non riguardano solo i contenuti, ma anche il tipo di pubblico. INFLUENZE ORGANIZZATIVE – routine burocratiche INFLUENZE IDEOLOGICHE – valori e condizionamenti il contenuto dei mezzi di informazione tende a seguire quasi sempre lo stesso schema VALORI-NOTIZIA – quali notizie colpiscono il pubblico in relazione a criteri di interesse FATTORI IDEOLOGICI – valori insiti nella società occidentale come materialismo e individualismo Alcuni eventi hanno più probabilità di diventare notizia perché si prestano ai meccanismi formali di accolta e trattamento Il principale limite del concetto di GATEKEEPING: dà per scontato che esiste una data realtà fenomenica nel mondo reale ben definibile che i media hanno il compito di SELEZIONARE. In realtà la notizia arriva ai media per diverse vie e sooto forme differenti. Hanno una grande importanza i processi di COSTRUZIONE E SELEZIONE. La selezione delle notizie avviene secondo gli schemi interpretativi e valutativi delle istituzioni burocratiche che sono fonti o produttori di informazione (polizia, tribunali, partiti…) I principali fattori che influenzano la SELEZIONE degli eventi sono: CRITERI RELATIVI ALLE PERSONE – tendenza a “personalizzare” gli eventi, dare notizie su un personaggio di rilievo. Alcune volte è più importante cosa dice un personaggio di un evento che l’evento stesso. Reese (1994): le fonti si concentrano su un numero limitato di personaggi, le cui opinioni vengono usate per convalidare le notizie CRITERI RELATIVI AL LUOGO – è molto più facile che un evento diventi notizia se accade in prossimità del luogo del pubblico di riferimento (PROSSIMITA’ GEOGRAFICA). Tuchman (1978): rete di notizie in cui lo status ricoperto all’interno di esse determina di chi siano le informazioni che possono diventare notizia. Questa rete si intreccia con i luoghi di concentrazione del potere. Esistono luoghi che vengono tenuti d’occhio per la probabilità che in essi si verifichino eventi-notizia CRITERI RELATIVI AL TEMPO – la tempestività è un elemento essenziale. Dimensione temporale (Tuchman 1978): il tempo sottolinea la tipizzazione degli eventi come notizie. CATEGORIE PRINCIPALI DI NOTIZIE 1. NOTIZIE FORTI – gli eventi immediati 2. NOTIZIE SOFT – di sfondo o atemporali 5. NOTIZIE SPOT – i flash dell’ultimora NOTIZIE IN VIA DI SVILUPPO NOTIZIE CONTINUATIVE DIMENSIONE TEMPORALE DELLE NOTIZIE 6. NOTIZIE PRE-PROGRAMMATE – tipo scadenziario, eventi noti dalla copertura pianificata nel tempo 7. NOTIZIE INASPETTATE – accadono improvvisamente e devono essere diffuse immediatamente 8. NOTIZIE NON PROGRAMMATE – notizie soft che possono essere immagazzinate e diffuse a discrezione del medium Per i MEZZI D’INFORMAZIONE è importantissimo il rapporto con le FONTI. Vi sono alcuni aspetti da considerare: PIANIFICAZIONE i media devono “ordinare” il contenuto anticipatamente (si tratti di notizie, fiction o intrattenimento) SQUILIBRIO alcune fonti sono più potenti di altre grazie al loro status nel mercato – accesso privilegiato dei potentati economici e politici ASSIMILAZIONE quando esiste un interesse reciproco da parte dei media e degli eventuali comunicatori esterni ORGANIZZATORI DELL’EVENTO coloro che sono in grado di controllare e manovrare gli eventi PSEUDO-EVENTI eventi creati per mettere in mostra un personaggio. Tecnica utilizzata spesso in campagna elettoral; serve per conquistare il favore dell’opinione pubblica La notizia subisce un trattamento prima di arrivare alla stesura della scaletta. 3. 4. 5. - - - - - STANDARDIZZAZIONE le idee o i contenuti inizialmente diversi o unici sono adattati a forme familiari agli operatori dei media e al grande pubblico. Altheide e Snow (1979) LOGICA DEI MEDIA – natura sistematica delle definizioni preesistenti di come deve apparire un certo tipo di contenuto. La logico mediale premia l’immediatezza, il ritmo sostenuto, i presentatori attraenti e i formati rilassanti CAPITOLO 13 Grande numero di MESSAGGI e SIGNIFICATI veicolati dai media. Il MESSAGGIO è fisso, mentre il SIGNIFICATO è variabile Primi studi sul contenuto dei media: interesse per gli effetti dei media, contenuto informativo, uso propagandistico, pregiudizi razziali. Studio del contenuto dei media: 1. Descrizione comparativa dell’offerta dei media descrivere il contenuto di determinati mezzi o canali 2. Confronto tra il ocntenuto dei media e la realtà sociale rapporto tra messaggio dei media e realtà. I media rispecchiano la realtà? E la realtà di chi? 3. Contenuto dei media come ruflesso del sistema di valori e di credenze sociali e culturali contenuto dei media come indicatore culturale 4. Funzione ed effetti dei media attenzione a effetti intenzionali, non voluti, nascosti, ideologici 5. Valutazione della prestazione dei media ricerca relativa alla qualità dei media a partire da determinati criteri 6. Ripercussione dell’organizzazione sul contenuto la composizione sociale delle professioni dei media e le modalità della produzione mediale possono avere degli effetti sistematici sul contenuto 7. Analisi del pubblico metodi che diano conto dell’interpretazione del contenuto da parte del pubblico 8. Genere, analisi testuale e del discorso, narrazione e altri formati l’oggetto di studio è il testo stesso, come funziona, e effetti desiderati dagli autori sul pubblico Fiske (1987) definizione di DISCORSO – linguaggio o sistema di rapresentazine sviluppato socialmente per produrre e far circolare un insieme coerente di significati riguardo a un determinato argomento Approcci marxisti: RAPPORTO DEL CONTENUTO MEDIALE CON LE DIFFERENZE E IL CONFLITTO DI CLASSE Grossberg (1991) individua tre APPROCCI MARXISTI CLASSICI 1. falsa coscienza nei testi dei media è insita un’immagine della realtà favorevole alla classe dominante 2. approccio ermeneutico interpretativo 3. approccio discorsivo caratteristiche dei media: non si media la realtà, ma si costruiscono significati le notizie hanno un significato ideologico dominio ideologico della classe dominante (ECONOMIA) La notizia: maschera la realtà ignora la natura della società classista frammenta gli interessi unità e coerenza immaginarie (comunità, nazione…) approccio marxista alla pubblicità – IDEOLOGIA DELLA PUBBLICITA’. Il prodotto commerciale diventa un modo di acquisire lo status sociale o culturale e di essere il tipo di persona che desideriamo – SENSO IMMAGINARIO DI NOI STESSI E DELLA REALTA’ williamson (1978) MERCIFICAZIONE il modo in cui la pubblicità trasforma il “valore d’uso” dei prodotti in “valore di scambio” consentendoci di sperare di raggiungere (comprare) la felicità o altri stati ideali tutto ciò è ILLUSORIO e DEVIANTE ed è una parte del processo di ALIENAZIONE a causa del quale perdiamo contatto con la natura e con la cultura scuola di Francoforte: tutte le forme di cultura di massa sono alienanti e fondate sullo sfruttamento Schroder (1992) tre tipi di standard culturali: o ESTETICO multidimensionale o ETICO relativo a valori, integrità o ESTATICO misurabile attraverso popolarità, gradimento STRUTTURALISMO il modo di costruzione del significato nei testi. Il termine si applica a certe “strutture del linguaggio” fatte di segni, racconti o miti. La semiologia è una versione più specifica dell’approccio strutturalista o SEGNO – veicolo fisico fondamentale del significato in una lingua o SIGNIFICANTE – elemento fisico (parola, immagine, suono) SIGNIFICATO – concetto mentale evocato da un segno fisico - - DENOTAZIONE descrive il rapporto all’intenro di un segno tra il significante e il significato. L’ovvio significato letterale di un segno è la sua denotazione. CONNOTAZIONE è il significato accessorio che può essere evocato dall’oggetto significato DENOTAZIONE Universalità Obiettività CONNOTAZIONE Variabilità (in base a cultura) Valutazione positiva/negativa Barthes il MITO – serie di idee preesistenti e cariche di valore desunte dalla cultura e trasmesse con la comunicazione La semiologia è utile per scoprire l’ideologia latente e la distorsione del contenuto dei media Ricerca del significato: scelta del metodo di ricerca segue la distinzione tra il PARADIGMA DOMINANTE (EMPRICO) e quello ALTERNATIVO (CRITICO) PARADIGMA DOMINANTE APPROCCIO QUANTITATIVO (EMPIRICO) soprattutto ANALISI DEL CONTENUTO (per descrizione obiettiva, sistematica e quantitativa) PARADIGMA ALTERNATIVO APPROCCIO QUALITATIVO (CRITICO) i significati più importanti sono quelli nascost, latenti che non sono desumibili da dati numerici ANALISI DEL CONTENUTO: sequenza di base 1. scegliere un universo o campione di contenuto 2. fissare una cornice categoriale di riferimenti esterni rilevanti ai fini dell’indagine 3. scegliere un’”unità di analisi” (una parola, una frase..) 4. classificare il contenuto calcolando la frequenza dei riferimenti agli item rilevanti nelle categorie 5. presentare i risultati come distribuzione dell’universo o del campione di contenuto in base alla frequenza con cui sono presenti i riferimenti cercati la procedura si basa su DUE ASSUNTI PRINCIPALI: o il legame tra l’oggetto esterno e il riferimento ad esso nel testo sarà abbastanza chiaro e inequivocabile o la frequenza dei riferimenti rivelerà sicuramente il significato prevalente del testo i LIMITI dell’analisi del contenuto sono: RISCHIO che il ricercatore imponga il proprio sistema di significati anziché “dedurlo” dal contenuto Vi è la PRESUNZIONE che i codificatori possano essere istruiti a giudicare categorie e significati in modo attendibile Più si allentano i requisiti di affidabilità, più facile è introdurre categorie e variabili che saranno utili ai fini dell’intepretazione ma scarsamente obiettive e piuttosto ambigue Strutturalismo e semiologia – avversione per ogni QUANTIFICAZIONE. Prestano attenzione al significato latente, ritenuto più importante. Lo strutturalismo è SISTEMATICO, ed esclude che il mondo della realtà sociale e culturale, il messaggio e il fruitore implichino tutti lo stesso sistema di significati. Pubblico diviso in comunità interpretative, ognuna con la sia capacità esclusiva di attribuire significati Lo strutturalismo non è un modo di riassumere il contenuto come può essere spesso l’analisi del contenuto; spesso si utilizzano APPROCCI IBRIDI – unire un’analisi rigorosa e quantitativa ad uno studio del significato culturale più profondo. Altri metodi: PSICANALITICO ANALISI DELLA STRUTTURA NARRATIVA STUDIO DELLE FUNZIONI DEL CONTENUTO CAPITOLO 14 Definizione di GENERE: ogni categoria di contenuto con le seguenti caratteristiche IDENTITA’ COLLETTIVA riconosciuta da produttori e fruitori Questa identità riguarda i suoi FINI, la sua FORMA e il suo SIGNIFICATO Si è affermato nel tempo e segue convenzione note a tutti Un particolare genere segue una struttura narrativa o una successione di azioni prevedibile Hall (1980) il genere è legato all’uso di un particolare codice o sistema di significato. Si può parlare di genere quando codifica e decodifica sono molto vicine (quindi il significato è abbastanza lineare) FILM WESTERN – ha elementi come: ostentazine del coraggio, svolgersi del destino nelle grandi praterie, lotta tra bene e male. SOAP OPERA – forma sessista di TV per alcuni TRATTI FEMMINILI, quali: forme del racconto, preponderanza dei dialoghi sull’azione e attenzione ai valori delle grandi famiglie e al ruolo di madre e casalinga. Il concetto di genere ci serve per classificare l’enorme quantità di prodotti mediali Altheide e Snow (1979) introducono due nuovi termini: LOGICA MEDIALE – insieme di regole e norme implicite che disciplinano il trattamento e la presentazione del contenuto FORMATO MEDIALE – routine per trattare temi specifici all’intenro di un genere Mazzoleni (1987) nella comunicazione politica, la “logica mediale” ha quasi scalzato la “logica politica”, specialmente nelle campagne elettorali Fiske (1987) intertestualità di fondo dei generi Il genere NOTIZIA Lippman (1922) – LA NOTIZIA NON E’ UNO SPECCHIO DELLA SITUAZIONE SOCIALE, MA LA CRONACA DI UN ASPETTO CHE SI E’ IMPOSTO ALL’ATTENZIONE Park (1940) LA NOTIZIA E’ SITUATA AL CENTRO DI UN CONTINUUM CHE VA DALLA “CONOSCENZA SUPERFICIALE” AL “SAPERE SCIENTIFICO” Caratteristiche della notizia Tempestiva Sistematica Effimera Tratta eventi insoliti Servew a calamitare l’attenzione. NON sostituisce il sapere. Prevedibile NOTIZIA – ciò che è inaspettato e nuovo, nei limiti di ciò che è familiare Galtung e Ruge (1965) i principali fattori che influenzano la scelta delle notizie estere: o FATTORI ORGANIZZATIVI – i più universali e i meno evitabili. Hanno alcuni effetti “ideologici” o FATTORI LEGATI AL GENERE – predilezione per gli eventi che rispettano le aspettative del pubblico o FATTORI SOCIO-CULTURALI – i valori-notizia tendono a favorire gli eventi che riguardano le èlite, i paesi più importanti e gli eventi negativi Tuchman (1978) attribuisce a Goffman (1974) l’idea che l’organizzazione di informazioni avvenga attraverso un frame, cioè una cornice cognitiva Entman (1993) i frames individuano dei problemi, ne diagnosticano le cause, formulano dei giudizi morlai e suggeriscono i rimedi. Il framing implica SELEZIONE e SALIENZA Quando le notizie arrivano ai media sono già “incorniciate” Esempi di frame: o Relazioni razziali presentate come un problema per la società, non per le minoranze di immigrati o Nella guerra fredda le notizie erano viste nell’ottica del “nemico sovietico” o L’inghilterra si considerava unica vittima nel conflitto con l’irlanda Più la fonte è potente e il flusso di informazione controllato, più il processo di framing è influenzato Altri frames riguardano la demonizzazione di alcuni personaggi (Saddam Hussein, Milosevic, Bin Laden ecc.) allo scopo di ottenere e mantenere l’appoggio dell’opinione pubblica e contrastare i frames alternativi I notiziari sono costruiti per catturare l’attenzione del pubblico, diversificare l’offerta, aggiungere notizie futili e curiosità. Secondo il Glasgow Media Group il fine o l’effetto occulto di tutto ciò è di rafforzare un quadro di normalità e controllo e una visione del mondo in fondo ideologica. Il mondo ne esce “naturalizzato” (Tuchman . 1978) Gran parte dei contenuti dei media (TG, fiction, talk-show, pubblicità…) racconta “STORIE”. Considerando la notizia come una narrazione possiamo apprezzare il modo in cui essa impiega e rielabora i miti dominati di una società, con un inevitabile carico ideologico (Bird e Dardenne, 1988) Il linguaggio della notizia è lineare. Il RACCONTO può essere: o PERFORMATIVO – modo interpretatio e “affabulatorio” o CONSTATIVO – modo “dimostrativo” e fattuale Gerbner (1964) non esiste un sistema di raccolta e trattamento delle notizie che sia realmente non ideologico, apolitico, imparziale Due diverse definizioni di TESTO: 1. messaggio 2. incontro tra il contenuto e il lettore un programma televisivo può produrre molti testi differenti con significati differenti. Un programma è prodotto dall’industria, un testo dai suooi lettori (Friske 1987) il testo mediale ha molti possibili significati alternativi che possono tradursi in differenti letture. Perciò il contenuto dei mass media è in linea di principio POLISEMICO Newcomb (1991) i testi sono fatti di molti LINGUAGGI e SISTEMI DI SIGNIFICATO differenti Hall (1973;1980) MODELLO DI CODIFICA/DECODIFICA: in un testo c’è sempre codificata una lettura privilegiata, cioè il significato che l’emittente vorrebbe comunicare al ricevente. I CODICI sono sistemi di significato le cui regole e convenzioni accomunano i membri di una cultura o di quella che è stata definita una “comunità interpretativa”. Noi capiamo la realtà che ci circonda tramite la nostra comprensione dei codici e delle convenzioni linguistiche. Un contenuto mediale può essere più o meno aperto o chiuso. Eco (1983) un testo aperto è quello il cui discorso non cerca di vincolare il lettore a un particolare significato o interpretazione. La differenza fra testi aperti e testi chiusi ha un possibile SIGNIFICATO IDEOLOGICO. Schlesinger (1983) – una rappresentazione più aperta produce anche punti di vista alternativi, mentre una chiusa tende a rafforzare la visione dominante o consensuale. Principali differenze fra SERIE TELEVISIVE E SERIALS: o SERIE Episodi distinti Trattamento lineare o SERIALS Storia continua Trattamento parallelo Il realismo dei media dipende dall’atteggiamento secondo cui quello che è rappresentato è verosimile, “potrebbe” accadere. Fiske (1987) realismo dei media è REAZIONARIO perché fa sembrare normale (inevitabile) lo status quo. Si è detto che il significato varia a seconda dell’interpretazione, ma esiste una “codifica interessata” – SIGNIFICATI PRIVILEGIATI LETTORE INSCRITTO (Sparks e Campbell 1987) è il lettore a cui è innanzitutto indirizzato un messaggio. Un concetto simile è quello di PUBBLICO SOTTINTESO. Il meccanismo di funzionamento è stato anche chiamato interpellanza o appello Nella pubblicità viene riprodotto un consumatore modello, per poi invitare i “lettori” a riconoscersi in quel modello Si sostiene che molti tipi di contenuto mediale sono sessisti, hanno cioè insita una distorsione di genere /ad esmpio SOAP OPERA) CAPITOLO 15 “pubblico” (AUDIENCE) sta a indicare i “riceventi” nel modello sequenziale più semplice del processo della comunicazione di massa. I problemi riguardo tale concetto sono dovuti al fatto che si descrive con una sola parola un pubblico sempre più composito e complesso. La maggior parte del pubblico non è normalmente osservabile. Solitamente il pubblico viene definito in base al LUOGO, alle PERSONE, al tipo di MEZZO o CANALE, al TEMPO. Blumer (1939) concetto di MASSA – gruppo ampio e disperso; i membri non si conoscono tra di loro, la sua composizione è mutevole e priva di ogni senso di autoidentità, a causa della sua grandezza e eterogeneità. MERCATO MEDIALE aggregato di consumatori reali o potenziali dei servizi e dei prodotti dei media, di cui è noto il profilo socioeconomico [emittente e riceventi sono legati da un rapporto interessato]. I membri del pubblico non hanno la consapevolezza di far parte di un mercato – discorso implicitamente MANIPOLATORIO. Secondo Ang (1991) gli “indici d’ascolto” portano alla mercificazione del pubblico. Sono i mezzi di comunicazione ad essere serviti dai loro ascoltatori e non viceversa. Ricerca sul pubblico in base agli usi che i media fanno di esso. Tali usi comprendono: o Misurare l’ampiezza e la composizione per scopi pubblicitari o Manipolare e pilotare il comportamento di scelta del pubblico o Ricercare nuove nicchie di pubblico o Sperimentare nuovi prodotti e verificare l’efficacia della comunicazione o Valutare la prestazione dei media Jensen e Rosengren (1990) – 5 tipi di ricerca sul pubblico o EFFETTI o USI E GRATIFICAZIONI o CRITICA LETTERARIA o CULTURAL STUDIES o ANALISI RICEZIONE 3 principali approcci STRUTTURALE (studio pubblico in base a “penetrazione” dei media) COMPORTAMENTALE (studio su usi e effetti dei media) SOCIO-CULTURALE (pubblici come “comunità interpretative) Ricerca sul pubblico dei media, soprattutto su: o COMPORTAMENTALE EFFETTI – pubblico come vittima passiva USO – pubbico come fruitori/consumatori o SOCIO-CULTURALE CULTURAL STUDIES – pubblici come comunità interpretative METODI DI RICERCA QUALITATIVI E IN PROFONDITA’, PREFERIBILMENTE ETNOGRAFICI Media e pubblico – 2 diverse prospettive: 1. I MEDIA RISPONDONO ALLE NECESSITA’ DEL PUBBLICO 2. I PUBBLICI SONO CREATI DAI MEDIA La distinzione teorica tra DOMANDA CREATA DAL RICEVENTE e DOMANDA CREATA DALL’EMITTENTE è utile per tracciare una mappa delle differenti versioni di pubblico. Formazione del pubblico: - - - - PUBBLICO COME GRUPPO SOCIALE – collettività che preesiste indipendentemente dalla sua identificazione come insieme di ascoltatori (Es. lettori di un giornale locale, ascoltatori della radio di una comunità…). Condivisione dello spazio e appartenenza ad una comunità residenziale. 2. PUBBLICO COME INSIEME DI GRATIFICAZIONI – persone che hanno in comune interessi, preferenze, necessità. È un prodotto della differenziazione dell’offerta mediale. CULTURA DEL GUSTO (Gans 1957) = convergenza di interessi. 3. PUBBLICO DEL MEZZO – coloro il cui comportamento o la cui percezione di sé li identifica come “utenti” reglari e fedeli di un particolare mezzo di comunicazione (es. audience televisiva, spettatori cinematografici…). Pubblico molto importante per la pubblicità (studio del tipo di messaggio) 4. PUBBLICO DI UNO SPECIFICO CONTENUTO – quel tipo di pubblico che viene espresso in termini di “indici d’ascolto”, molto importanti per il business dei media. Pubblico come PRODOTTO dei media. Questa idea di pubblico può essere quantificata. FANDOM – insieme di sostenitori di un artista (i fans). Viene spesso associato a IMMATURITA’ e STUPIDITA’. Prodotto della manipolazione dei media. Rapporto comunicativo tra fonte e ricevente. 3 modelli: TRASMISSIONE – SPETTATORE COME BERSAGLIO. DEVE ESSERE CONTROLLATO ESPRESSIVO O RITUALE – COMUNICAZIONE COME CONDIVISIONE. PARTECIPAZIONE ATTENZIONE – CATTURARE L’ATTENZIONE DEL PUBBLICO “INSIEME DI SPETTATORI” Si possono individuare 6 TIPI DI PUBBLICO raggiunto dai media Pubblico potenziale – tutti colore che hanno le competenze e la possibilità di ricezine Pubblico pagante – tutti coloro che pagano per un prodotto mediale Pubblico attento – coloro che leggono, guardano determinati contenuti Pubblico interno – coloro interessati a particolari programmi, sezioni, generi…. Pubblico cumulativo – percentuale di un dato pubblico Pubblico “target” – segmento di pubblico potenziale preso di mira da parte di un particolare emittente La ricerca sulla SELETTIVITA’ degli ascoltatori venne stimolata all’inizio delle paure riguardo agli effeti della comunicazione di massa Biocca (1988) 5 varianti nella ATTIVITA’ DEL PUBBLICO: o SELETTIVITA’ più c’è possibilità di scelta, più un pubblico è ATTIVO. Pubblico – attivo o passivo. Uso – ritualizzato (abituale) o strumentale – SELETTIVITA’ es noleggio cassette, acquisto libri, CD – ATTIVITA’ o UTILITARISMO – pubblico come consumatore. Implica la selettività o INTENZIONALITA’ – pubblico si impoegna attivamente nell’elaborazione dell’informazione e dell’esperienza o REFRATTARIETA’ – capacità del fruitore di non essere influenzato dai media o COINVOLGIMENTO – pubblico immerso nell’esperienza mediale La riflessione critica sull’esperienza mediale è un altro esempio di risposta attiva di un pubblico. 1. - - - - CAPITOLO 16 - - - - Studio, formazione, individuazione di un pubblico. 3 APPROCCI o STRUTTURALE – sistema dei media e sistema sociale o COMPORTAMENTALE – bisogni e motivi individuali o SOCIO-CULTURALE – contesto a cui appartiene un membro del pubblico/alternative mediali caricate di significato. Weibull (1985) elabora uno schema in grado di connettere il sistema dei media con la posizione sociale del singolo membro del pubblico. Approccio degli usi e gratificazioni – perché le perosne usano i media e per cosa li usano?. Anni 60-70 gli assunti principali erano: o La scelta dei mezzi e dei contenuti è razionale e diretta a soddisfazioni e obiettivi specifici o I membri del pubblico sono consapevoli dei bisogni legati ai media che emergono dalle circostanze personali e sociali o Per la formazione del pubblico l’utilità personale è determinante o Tutti i motivi che portano alla formazione del pubblico sono misurabili 4 categorie di interazioni media-persona: o INTRATTENIMENTO – evasione o RELAZIONI PERSONALI – compagnia, utilità sociale o IDENTITA’ PERSONALE – riflessività, esplorazione della realtà o ATTENZIONE - - - McGuire (1974) introduce altre variabili: 1. BISOGNI – cognitivi; affettivi 2. OBIETTIVI – esterni; interni 3. APPROCCIO – attivo; passivo 4. ORIENTAMENTO – crescita; stabilità Rosengren (1989) relazione pubblico-media. 2 dimensioni o INTERAZIONE – essere portato a interagire con gli attori dello schermo o IDENTIFICAZIONE – coinvolgimento nei confronti di una figura mediale ALTO GRADO DI INTERAZIONE PIU’ ALTO GRADO DI IDENTIFICAZIONE = CATTURA BASSO GRADO DI INTERAZIONE PIU’ BASSO GRADO DI IDENTIFICAZIONE = DISTACCO SEGMENTAZIONE processo per cui i prodotti mediali sono mirati con precisione a determinati settori dei consumatori mediali FRAMMENTAZIONE comporta la dispersione dell’attenzione del pubblico su sempre più numerosi prodotti mediali Lo schema rispecchia una potenziale “fuga” del pubblico dalla gestione e dal controllo, ma è ancora troppo presto per concludere che il pubblico di massa scomparirà – forze sociali che hanno radici molto profonde. Neuman (1991) abitudine consolidata di ascolto distratto e passivo CAPITOLO 17 Effetti dei media – la nostra mente è colma di informazioni e impressioni ricavate dai mezzi di comunicazione di massa. Negli ultimi 25 anni i media hanno cominciato a studiare se stessi e quindi ci si concentra meno sugli effetti dei media stessi Quattro fasi nella storia della ricerca e delle teorie degli effetti dei media: 1. 1°FASE fine anni 30 I MEDIA POTEVANO ESSERE ONNIPOTENTI 2. 2°FASE anni 40-50 ricerca sugli effetti I MEDIA SONO MOLTO MENO POTENTI DI QUANTO SI PENSAVA 3. 3°FASE anni 60-70 altra ricerca: i possessori dei media non potevano accettare l’idea che fossero poco potenti RITORNO ALL’IDEA DEI MEDIA POTENTI (cambiano le variabili della ricerca) 4. 4°FASE fine anni 70 COSTRUTTIVISMO SOCIALE i media costruiscono significati e li offrono sistematicamente al pubblico. L’approccio considera sia il potere dei media sia quello della gente di scegliere, con in mezzo un terreno di continua negoziazione carey (1988) la ragione fondamentale del passaggio da un modello di media potenti a un modello di media meno potenti e viceversa si spiega storicamente: la società stava cambiando nel frattempo. Il potere dei media cambia in base alle CONDIZIONI STORICHE Gli effetti dei media si possono classificare in: Cognitivi Su atteggiamenti e sentimenti Sul comportamento Oggi questo schema risulta più allargato. I media possono Causare un cambiamento vcluto Causare un cambiamento involontario Causare un piccolo cambamento Agevolare il cambiamento (intenzionale o meno) Rinforzare l’esistente (SPINTA AL CONFORMISMO) Impedire il cambiamento (SPINTA AL CONFORMISMO) Lang e lang (1981) introducono altri tipi di effetti: o RECIPROCO – conseguenze per una persona quando diventa oggetto del coverage dei media o BOOMERANG – un cambiamento nella direzione contraria a quella voluta o PER GLI ALTRI – convinzione che sono “gli altri” a essere influenzati e non la persona interessata CAPITOLO 18 La differenza tra RISPOSTA e REAZIONE è che la prima necessita di interazione con il ricevente, mentre la seconda no. McGuire (1973) PROCESSO DI RISPOSTA E APPRENDIMENTO IN 6 STADI: PRESENTAZIONE – ATTENZIONE – COMPRENSIONE – ACCETTAZIONE – RITENZIONE – COMPORTAMENTO PALESE Il modello STIMOLO-RISPOSTA è stato spesso identificato con quello del PROIETTILE MAGICO Ray (1973) – GERARCHIA DEGLI EFFETTI (valido solo per forte coinvolgimento): APPRENDIMENTO COGNITIVO – RISPOSTA AFFETTIVA – EFFETTO CONATIVO Klapper (1960) – i media sono influenze che operano insieme ad altre in una situazione globale Media e violenza – frequente rappresentazione – spettatori piccoli (ragazzi). L’allarme sociale ha individuato i media come possibile causa (esempio di PANICO MORALE) Le ricerche anni 60 hanno portato a tre conclusioni 1. i contenuti televisivi abbondano di violenza 2. i bambini sono sempre più esposti a contenuti violenti 3. la visione di contenuti violenti aumenta la possibilità di comportamenti aggressivi. Wartella (1988) – 3MODELLI teorici per descrivere il processo di aprrendimento e imitazione della violenza televisiva o Teoria dell’apprendimento sociale – i bambini apprendono dai modelli forniti dai media quali comportamenti saranno premiati e quali puniti o Effetti di priming – l’osservazione di contenuti violenti attiva pensieri simili – maggiore predisposizione all’uso della violenza o Teoria dello script – il comportamento sociale è controllato da “copioni” che indicano come comportarsi Ciò che sappiamo di sicuro è che l’esposizione alla violenza televisiva genera effetti indesiderati, ma questi effetti sono mediati da altri fattori che possono benissimo costituire la causa principale o “reale” Le possibili reazioni collettive sono: PANICO DIFFUSO, EFFETTO DI AMPLIFICAZIONE (disordini di piazza), SOSTEGNO AI TERRORISTI. Le CAMPAGNE: o Sono promosse da una collettività o Devono agire attraverso individui che ricevono e reagiscono ai messaggi o Vogliono ridistribuire attenzione pubblica, azione, denaro. I FILTRI o BARRIERE del o per il pubblico sono: o Attenzione senza di essa non ci può essere alcun effetto o Percezione come viene interpretato un messaggio (possibilità di effetto boomerang) o Gruppi a cui la gente appartiene o Motivazione tipo e grado di soddisfazione che il membro del pubblico si aspetta dalla campagna. - - INFLUENZA PERSONALE le idee spesso sono trasmesse dai media agli OPINION LEADERS e questi le trasmettono ai settori meno attivi della popolazione – FLUSSO A DUE STADI La PROPAGANDA ha modalità coercitive e aggressive e non è obiettiva anche se non è necessariamente falsa. L’accettazione della propaganda da parte del pubblico dipende dalla mancanza di un’informazione obiettiva alternativa. CAPITOLO 19 Nel terzo mondo i media sono utilizzati per avviare cambiamenti di lunga durata – idea di MEDIA COME SCUOLA DI MASSA Rogers (1962) MODELLO DELLA DIFFUSIONE – SCUOLA DIFFUSIONISTA, tende a sottolineare organizzazione e pianificazione, gerarchia, struttura sociale, rinforzo, feedback Kincaid (1981) MODELLO DI CONVERGENZA fa perno sul bisogno di interpretazione e risposta, portando a un grado superiore di comprensione tra emittente e ricevente. Ricerca su NOTIZIA e INFORMAZIONE. 4 variabili o Grado di conoscenza di un dato evento o Importanza relativa di un evento in questione o Volume di informazione trasmessa in merito o In che misura la conoscenza di un evento proviene dai mezzi di informazione o da contatti personali. La notizia viene presentata entro cornici di significato che dipendono da come è stata raccolta e trattata. La notizia è “inquadrata” tematicamente per facilitarne la comprensione. Ciò che inquadra le notizie viene chiamato FRAME o SCHEMA Graber (1984) lo SCHEMA è una struttura cognitiva consistente nella conoscenza organizzata di situazioni e individui, desunta da precedenti esperienze ed usata per elaborare nuove informazini e richiamare quelle memorizzate. Cappella e Jamieson (1997) il modo in cui le notizie vengono incorniciate dai giornalisti e il modo in cui le incornicia il pubblico possono essere simili o differenti Schaufele (1999) due tipi di frames: FRAMES DEI MEDIA (MEDIA FRAMES) e FRAMES DEGLI INDIVIDUI (INDIVIDUAL FRAMES) – 4 processi intercorrelati di framing: 1. uso di media frames da parte dei giornalisti 2. trasmissione dei frames al pubblico 3. accettazione dei frames 4. rafforzamento dell’organizzazione l’AGENDA SETTING riguarda la priorità da dare alle notizie. Esistono tre tipi di priorità: o dei media o del pubblico o della politica INTERAGISCONO TRA LORO Dearing e Rogers (1966): o Mezzi di comunicazione differenti tendono a concordare sulla salienza di un insieme di tematiche o Le agende dei media non equivalgono necessariamente agli indicatori del “mondo reale” Concetto di PRIMING – “innesco”: serve a innescare determinati criteri di giudizio. Gioca un ruolo importante nei tentativi di gestione delle notizie. (es. sviare l’attenzione pubblica da un fallimento politico) DIVARIO CONOSCITIVO il saperecresce di più nei settori di status superiore: o Distribuzione generale dell’informazione globale nela società tra classi sociali – questo divario affonda le radici nelle disuguaglianze sociali che i media da solo non possono risolvere o Argomenti su cui alcuni risultano più informati di altri. I media sono in grado di accrescere come di colmare questo divario Arrivo di nuove tecnologie. Coloro che sono già ricchi di informazione, aumentando le proprie competenze e risorse informative, non fanno che distanziare ancora di più i poveri d’informazione. EFFETTI NON INTENZIONALI DEI MEDIA A LUNGO TERMINE: I media contribuiscono alla SOCIALIZZAZIONE. I media: o RAFFORZANO E SOSTENGONO ALTRE AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE o SONO CONSIDERATI UNA POSSIBILE MINACCIA AI VALORI STABILITI DA GENITORI, INSEGNANTI TESI DELLA SOCIALIZZAZIONE (due aspetti) McCron (1976) contraddizione perché i media: 1. sono portatori di valori (POSITIVO) 2. rispecchiano i valori della classe dominante (NEGATIVO) enfatizzazione del conflitto sociale QUINDI I MEDIA PRIVILEGIANO I VALORI DI UN ORDINE COSTITUITO Concetto di SPIRALE DEL SILENZIO intereazione di quattro elementi: 1. MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA 2. COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E RAPPORTI SOCIALI 3. MANIFESTAZINI INDIVIDUALI DI OPINIONE 4. PERCEZIONE DEI CLIMI DI OPINIONE La teoria suggerisce che per non rimanere isolati su importanti questioni pubbliche, molti si lasicano guidare da quelle che ritengono le opinioni dominanti nel loro ambiente. Perciò le opinioni dominanti si diffondono sempre più a scapito di quelle alternative (EFFETTO A SPIRALE) – [si tratta solo di ipotesi, nessuna prova empirica] I media hanno la capacità di strutturare, costruire la realtà. o PSEUDO-EVENTI eventi costruti per calamitare l’attenzione o creare una particolare impressione Gerbner (1973) TESI DELLA COLTIVAZIONE: la televisione spinge gradualmente ad adottare le opinioni sulla natura della società conformi alla visione della realtà stereotipata, distorta e selettiva, così come viene dipinta sistematicamente nella fiction e nei telegiornali CONTROLLO SOCIALE i media sono conservatori per una combinazione di forza commerciale, esigenza operative, pratiche professionali. Marxisti: i media sono borghesi e sviano l’opposizione Herman e Chomsky (1988) l’informazione nei paesi capitalisti passa attraverso parecchi “filtri” Media “conformisti” tendono a mantenere lo STATUS QUO. Nesso tra assuefazione alla TV e adozione di politiche moderate. Il “potere” e la “classe” sono protetti dai media. Inoltre i media tendono a confondere i comuni delinquenti con gli estremisti politici (meccanismo dell’INCOLPARE LA VITTIMA) Gans (1979) “l’informazione non è né conservatrice, né progressista, ma riformista” Le logiche della comunicazione di massa o LOGICA COMMERCIALE o LOGICA INDUSTRIALE o LOGICA ORGANIZZATIVA - o LOGICA TECNOLOGICA o LOGICA CULTURALE o LOGICA POLITICA o LOGICA INFORMATIVA Elementi per la COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO: o IMPORTANZA o REALTA’ E VITA REALE o SPAZIO PUBBLICO/PRIVATO o IDENTITA’ o SPAZIO E LUOGO o TEMPO