Freud La psicoanalisi Freud considera la psicoanalisi sia un metodo di ricerca per indagare sui processi mentali, sia un trattamento terapeutico per curare le affezioni nevrotiche, sia un insieme delle concezioni psicologiche, cioè di varie teorie, che si basano sull’indagine e la terapia psicoanalitica. La sfera psichica, presa in considerazione da freud, va considerata nel suo complesso, cioè il disturbo psichico del paziente va visto in base ai rapporti con la famiglia, la cultura, la società e la specie. Quindi la psicoanalisi si interessa sia dell’origine dell’io che del rapporto dell’io con il suo ambiente socio-culturale, e quindi la psicoanalisi si trova ad essere una scienza umana come la sociologia o la filosofia. La formazione La formazione culturale di freud che lo ha portato poi all’elaborazione della sua teoria psicoanalitica, è passata attraverso varie tappe: freud frequentò la scuola neurofisiologica di Brucke, rappresentante di una corrente psicologico scientifica, successivamente si avvicinò a Meynert che aveva invece un impostazione positivistica; importante in seguito fu poi lo studio delle tecniche ipnotiche, a fine terapeutico, di Charcot (charcot considerava che le affezioni psichiche avessero sia una causa organica, sia una causa psichica, che solo l’ipnosi poteva guarire): e infine la vicinanza con Breuer con il quale freud perfezionò il metodo ipnotico denominandolo metodo catartico, cioè liberatorio. In seguito allo studio di tutte queste teorie, freud si soffermò sulla ricerca di due temi: 1) il trattamento dell’isteria 2) la teoria psicologica su base neurofisiologica, capace di spiegare la psiche e motivare le patologie. 1) L’isteria e l’ipnosi Gli studi sull’ipnosi, fatti con breuer, portarono a elaborare un importante teoria ipnotica: durante il sonno ipnotico il paziente non solo riduceva le patologie psichiche, ma era portato a ricordare attivamente, parlandone, le proprie esperienze e i propri sentimenti, ed era proprio la verbalizzazione di questi traumi che portava ad attenuare la malattia (isterica) o addirittura a farla scomparire. Ma l’ipnosi aveva dei risultati terapeutici che non erano duraturi e portavano a delle ricadute (perché l’ipnosi era un processo passivo del paziente e, non essendo questo attivo in quello che diceva o faceva, il risultato della terapia durava soltanto quando il paziente era sotto ipnosi o pochi istanti dopo il risveglio, quando poi si risvegliava definitivamente ricadeva nella sua malattia). Successivamente freud, a differenza di breuer, arrivò alla conclusione che il trauma psichico era dovuto ad un conflitto intra-psichico: cioè i traumi erano dovuti a conflitti che si creavano tra le diverse istanze psicologiche. (es, io e super-io. Es la parte irrazionale, io il mediatore e il super-io la parte razionale) 2) modello neurofisiologico dell’apparato psichico il processo psichico, secondo freud, si fonda su un substrato materiale che sarebbe il sistema neurale (l’insieme di es, Io e super-io). Questo apparato nervoso, che è portatore di cariche energetiche, tende a scaricare le energie e ad annullarle. Una parte del sistema nervoso, dove risiede l’Io, ha la funzione di impedire l’annullarsi di queste energie: fa quindi da equilibrio e cerca di mantenere il livello energetico nella maniera piu costante possibile e nel modo piu adatto per soddisfare i bisogni vitali dell’organismo. L’attività psichica dell’Io ha la funzione di inibire, moderare e adattare i bisogni alla realtà: l’io è detto infatti processo secondario, a differenza dell’inconscio che è processo primario cioè immediata e irrazionale scarica delle energie. Dopo aver parlato quindi di energia, di scarica di energia (parte irrazionale, es) e di controllo di energia (parte razionale, Io), freud sostiene che la patologia è causata dall’azione contrastante dell’io che non permette la scarica di alcune energie, che vengono quindi ostacolate, immagazzinate e respinte nell’inconscio, cioè vengono rimosse (per freud la rimozione è un classico meccanismo che consiste nel respingere le pulsioni e quindi un tipo di difesa con il quale l’io si mette al riparo dalle pulsioni, gli affetti, i ricordi che alterano l’equilibrio). La patologia infatti è quel conflitto tra la spinta dell’inconscio e le regole dell’Io imposte dalla realtà esterna il metodo terapeutico a completare la teoria psicoanalitica freudiana sarà la teoria sessuale, delineata da freud, e considerata alla base di molti traumi nevrotici. Negli anni in cui freud elaborò la teoria sessuale, abbandonò in gran parte l’ipnosi e chiedeva al malato di ricordare il proprio vissuto in forma cosciente e non piu dormiente, conservando però alcune caratteristiche fondamentali dell’ipnosi, ad esempio la verbalizzazione: ma questa volta doveva essere una verbalizzazione consapevole, sveglia, attiva. In questi anni freud scopre, ascoltando le storie traumatiche dei nevrosi, che la maggior parte erano legate a vissuti a sfondo e contenuto sessuale. Sono questi gli anni in cui freud delinea la teoria del transfert: il forte attaccamento emotivo che il paziente, nevrotico, esprime nei confronti del medico durante la terapia. Il transfert era un metodo per vincere le difese dell’Io in quanto l’Io giudica sconveniente alcuni desideri, e li reprime: ma il desiderio sessuale inconscio permane e il paziente richiede, al terapeuta, il bisogno espressivo e verbale di soddisfare tali bisogni. Alla base della terapia c’è l’impegno da parte del paziente di essere sincero e completo nel comunicare e soprattutto di dare libero sfogo verbale a tutti i suoi pensieri e infatti è proprio grazie alle cose futili e prive di senso che il terapeuta cerca di ricostruire il vissuto del paziente. Questo è il metodo della libera associazione. Un altro strumento di cui freud si serve è il sogno. I sogni sono espressioni di desideri e bisogni inconsci, di solito di natura sessuale, camuffati a causa delle difese dell’io. Freud definirà il sogno la via maestra (per il paziente) per la comprensione dell’inconscio; il sogno è anche detto come l’appagamento di un desiderio rimosso. Il sogno ha un contenuto latente (cioè inconscio, formato dai desideri rimossi, la parte nascosta del sogno) e da un contenuto manifesto (già camuffato però dall’Io, come se avesse già fatto pulizia delle cose che l’io non può accettare). Quindi il terapeuta procede a ritroso, andando dal manifesto al latente e attraverso le cose che gli si racconta, lui arriva alla verità, e quindi ad individuare il desiderio che stava dietro il sogno. Per trasformare il sogno da latente in manifesto, e cioè per sfuggire alla censura dell’io, ci sono tre tecniche: spostamento, condensazione e simbolismo. la teoria della sessualità l’abbondanza nei pazienti nevrotici di ricordi legati a scene e riferimenti sessuali, soprattutto infantili, portò freud a ipotizzare che l’origine della nevrosi era da rintracciare nell’insieme di vari elementi. Freud considera l’istinto sessuale come portatore di un energia, la libido (energia psichica di cui sono provviste le pulsioni sessuali). Secondo freud la soddisfazione di questo desiderio sessuale, attraverso l’attività sessuale genitale, è possibile solo quando è avvenuta la maturazione completa, sia biologica che psicologica, dell’individuo. La maturità biologica avviene nella fase della pubertà, la maturità psicologica invece avviene attraverso tutte le tappe dell’infanzia e dell’adolescenza; mentre la maturazione biologica è un processo automatico, quella psicologica invece comporta vari e difficili passaggi che coinvolgono soprattutto la percezione dell’individuo con se stesso e in rapporto alle figure familiari. La sessualità infantile, secondo freud, percorre tre tappe fondamentali: 1) fase orale: la prima fase è quella che va dalla nascita fino ai primi anni, quando il bambino, attraverso l’attività del nutrirsi dal seno materno, concentra la sua sessualità nella zona erogena orale e secondo freud non c’è solo la soddisfazione di nutrirsi ma soddisfa anche l’eccitazione delle mucose della bocca 2) fase anale: è quella legata all’educazione sfinterica, cioè il controllo dell’espulsione di feci e urina. Trattenendo e rilasciando gli escrementi, il bambino impara a sensibilizzare le zone erogene anale e uretrale. 3) fase fallica (che dopo si sviluppa nella fase genitale): è quella legata alla scoperta della differenza sessuale maschio/femmina. È in questo stadio che si compie la scelta dell’oggetto, cioè dell’altro essere umano su cui riversare i propri desideri, di solito il genitore di sesso opposto, ed è in questa fase che si manifestano il complesso di Edipo e la castrazione. Il complesso di Edipo è il desiderio infantile che si fonda sull’attaccamento nei confronti del genitore di sesso opposto e rivalità nei confronti del genitore dello stesso sesso. Questo è complicato dall’angoscia di castrazione: gli adulti puniscono le manipolazioni genitali dei bambini e vietano i loro desideri incestuosi. Se il soggetto avrà uno sviluppo, attraverso queste tappe, organico e regolare, sarà pronto ad entrare nella fase genitale tipica dell’età adulta. In questa fase il soggetto è pronto a condurre i propri desideri inconsci verso un partner sessuale amoroso e legittimo. Se lo sviluppo non avviene in maniera organica e regolare, invece di avere un progresso dalla fase fallica a quella genitale, si ha una regressione e di qui le perversioni sessuali. Per freud le perversioni sono comportamenti che realizzano il piacere sessuale in forme devianti o diverse rispetto ad una norma sociale. Il perverso si comporta in modo opposto rispetto al nevrotico, in quanto il primo (il perverso) compie atti che prevedono la soddisfazioni di pulsioni, mentre il secondo (nevrotico) non soddisfa ma rimuove. La metapsicologia, ovvero le topiche Con la metapsicologia, freud cerca di sistemare e spiegare tutto il materiale che aveva raccolto durante la pratica terapeutica, cioè la metapsicologia è la parte teorico/speculativa della ricerca psicoanalitica. La metapsicologia considera i fenomeni psichici sotto il punto di vista topico, cioè si riferisce alla collocazione del luogo psichico (basato su una concezione spaziale della mente). Successivamente poi freud considerò i fenomeni psichici, oltre che da un punto di vista topico, anche dinamico (cioè considera il fenomeno come il risultato di una pulsione e di una forza contraria), e poi da un punto di vista economico (cioè considera il fenomeno in relazione all’origine e alla quantità di energia che esso impiega). La prima teoria metapsicologica, detta anche prima topica, interpreta la vita psichica considerandola come un processo conflittuale di energie, e questi conflitti si muovono all’interno di uno spazio composto da tre zone separate tra loro: le tre zone psichiche sono: 1) inconscio: è il luogo psichico in cui le esperienze sono incontrollabili dal soggetto cosciente e quindi vengono respinte, cioè vanno nel rimosso. L’energia dell’inconscio costituisce quello che abbiamo gia definito il processo primario (ovvero le forze irrazionali) 2) preconscio: costituisce invece l’anticamera della coscienza, cioè è l’insieme di quei contenuti psicologici di cui l’Io può divenire padrone 3) coscienza: è invece fortemente legata alla realtà esterna del soggetto. Seconda topica La prima topica fu rivista da freud intorno agli anni 1920: viene ripreso il concetto di principio di piacere (soddisfazione immediata del bisogno) e il principio di realtà (che tiene conto dei costi e dei benefici della soddisfazione). A proposito del principio di piacere e di realtà, freud parlerà ora di due forze fondamentali che agiscono in campo psicologico e sono: la pulsione di vita e la pulsione di morte (eros = amore; tanatos = morte). Sempre nella seconda topica viene rafforzato il legame tra l’io cosciente e l’inconscio e viene delineata una nuova istanza psichica (il super-io) che svolge una funzione di divieto e che si identifica con le figure genitoriali. La teoria poi si completa con l’affermazione dell’esistenza di una terza istanza (l’es): l’es ha le caratteristiche proprie del processo primario, è praticamente il serbatoio delle pulsioni. Con il delinearsi dell’io e del super-io, va rivisitata anche l’istanza dell’Io. L’io già aveva una funzione di filtro tra l’inconscio e la realtà, ora, con l’aggiunta della figura del super-io e dell’es, l’Io svolge una funziona ancora piu complicata: deve ostacolare la forza aggressiva ed erotica dell’es, e nello stesso tempo deve limitare le forti pretese moralistiche e punitive del super-io. Freud, con la sua psicoanalisi, non vuole contraddire la moralità o la religione, ma li critica e li corregge su una base di una visione scientifica, quindi rifugia e sfugge dalla mitologia, e vuole creare un razionalismo psicoanalitico che permetta di comprendere scientificamente i meccanismi della psicologia, sia individuale che sociale, e che ci potrà aiutare a gestire la forza delle pulsioni