ADORAZIONE EUCARISTICA “Pietro, roccia della Chiesa” Canto Il Presidente offre l’incenso e invita alla preghiera di adorazione. Il Presidente e l’Assemblea, proclamano: Presidente: Ti adoriamo Gesù, presente nell’Eucaristia, che hai scelto Simone, l’umile pescatore di Galilea, Assemblea: per farne il Pescatore di uomini, la roccia salda su cui hai edificato la tua Chiesa. Presidente: Signore Gesù che nell'umile testimonianza dell'apostolo Pietro hai posto il fondamento della nostra fede, Assemblea: dona a tutti noi la luce del tuo Spirito, perché riconoscendo in te, Gesù di Nazareth, il Figlio del Dio vivente, diventiamo pietre vive per l'edificazione della tua Chiesa. Presidente: Signore, che affidi alle nostre labbra impure e alle nostre fragili mani il compito di portare agli uomini l'annunzio del Vangelo. Assemblea: sostienici con il tuo aiuto, perché la tua parola, accolta da cuori aperti e generosi, fruttifichi in ogni parte della terra. Breve silenzio Ascolto della Parola Canto di acclamazione al Vangelo Dal Vangelo di Matteo (16,13-19) Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del Signore Lode a te, o Cristo Breve riflessione del Presidente Silenzio e adorazione personale Canto 1L: Dalle omelie di Papa Benedetto XVI (29 giugno 2006) "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa" (Mt 16, 18). Che cosa dice propriamente il Signore a Pietro con queste parole? Quale promessa gli fa con esse e quale incarico gli affida? E che cosa dice a noi – al Vescovo di Roma, che siede sulla cattedra di Pietro, e alla Chiesa di oggi? Se vogliamo comprendere il significato delle parole di Gesù, è utile ricordarsi che i Vangeli ci raccontano di tre situazioni diverse in cui il Signore, ogni volta in un modo particolare, trasmette a Pietro il compito che gli sarà proprio. Si tratta sempre dello stesso compito, ma dalla diversità delle situazioni e delle immagini usate diventa più chiaro per noi che cosa in esso interessava ed interessa al Signore. [...] Nel Vangelo di san Matteo, Pietro rende la propria confessione a Gesù riconoscendolo come Messia e Figlio di Dio. In base a ciò gli viene conferito il suo particolare compito mediante tre immagini: quella della roccia che diventa pietra di fondamento o pietra angolare, quella delle chiavi e quella del legare e sciogliere. [...] La promessa avviene presso le fonti del Giordano, alla frontiera della terra giudaica, sul confine verso il mondo pagano. Il momento della promessa segna una svolta decisiva nel cammino di Gesù: ora il Signore s'incammina verso Gerusalemme e, per la prima volta, dice ai discepoli che questo cammino verso la Città Santa è il cammino verso la Croce. Breve silenzio 2L: [...] Ambedue le cose vanno insieme e determinano il luogo interiore del Primato, anzi della Chiesa in genere: continuamente il Signore è in cammino verso la Croce, verso la bassezza del servo di Dio sofferente e ucciso, ma al contempo è sempre anche in cammino verso la vastità del mondo, nella quale Egli ci precede come Risorto, perché nel mondo rifulga la luce della sua parola e la presenza del suo amore; è in cammino perché mediante Lui, il Cristo crocifisso e risorto, arrivi nel mondo Dio stesso. In questo senso Pietro, nella sua Prima Lettera, si qualifica "testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi" (5, 1). Breve silenzio 3L: [...] La Chiesa – ed in essa Cristo – soffre anche oggi. In essa Cristo viene sempre di nuovo schernito e colpito; sempre di nuovo si cerca di spingerlo fuori del mondo. Sempre di nuovo la piccola barca della Chiesa è squassata dal vento delle ideologie, che con le loro acque penetrano in essa e sembrano condannarla all'affondamento. E tuttavia, proprio nella Chiesa sofferente Cristo è vittorioso. Nonostante tutto, la fede in Lui riprende forza sempre di nuovo. Anche oggi il Signore comanda alle acque e si dimostra Signore degli elementi. Egli resta nella sua barca, nella navicella della Chiesa. Così anche nel ministero di Pietro si rivela, da una parte, la debolezza di ciò che è proprio dell'uomo, ma insieme anche la forza di Dio: proprio nella debolezza degli uomini il Signore manifesta la sua forza; dimostra che è Lui stesso a costruire, mediante uomini deboli, la sua Chiesa. Silenzio e adorazione personale. Canto Preghiera per le vocazioni Signore Gesù Cristo, Pastore Buono delle nostre anime, tu che conosci le tue pecore e sai come raggiungere il cuore dell'uomo, apri la mente e il cuore di quei giovani che cercano e attendono una parola di verità per la loro vita; risveglia il coraggio di coloro che sanno dove cercare verità, ma temono che la tua richiesta sia troppo esigente; scuoti l'animo di quei giovani che vorrebbero seguirti, ma non sanno poi vincere incertezze e paure, e finiscono per seguire altre voci e altri sentieri senza sbocco. Tu che sei la Parola del Padre, Parola che crea e che salva, Parola che illumina e che sostiene i cuori, vinci con il tuo Spirito le resistenze e gli indugi degli animi indecisi; suscita in coloro che tu chiami il coraggio della risposta d'amore: «Eccomi, manda me»! (Is 6,8). Amen. Padre Nostro… Canto eucaristico Benedizione Eucaristica Canto finale.