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PISTOIA: TASSE/CRESCITA ECONOMIA/OCCUPAZIONE GIOVANILE
Al centro dei pensieri di ogni famiglia normale c’è una domanda di fiducia nel futuro.
Redditi e consumi sono calati. Pistoia nell’ultima mappa del Sole 24 Ore ha un indicatore di
65, su 100, tra le province colpite dalla crisi dal 2007 al 2013. Pisa, Prato, Firenze sono
meno colpite di Pistoia, le altre 6 lo sono di più. Si sta meno peggio di altri. E’ una magra
consolazione perché reddito, consumi e occupazione sono calati, l’impoverimento dei ceti
medi è palese e l’allargamento pesante delle fasce di povertà è sono sotto gli occhi di tutti.
A Pistoia si sono spente dal 2007 al 2013 17.769 imprese. Nel primo trimestre
2014 hanno cessato 906 imprese. La verità è che il mercato interno ed i consumi non
escono dalla depressione. Pertanto, non ci potrà essere crescita dell’economia e aumento
del PIL, indispensabile per tagliare il debito. Le Riforme Costituzionali, della P.A. e della
Giustizia civile sono urgenti e necessarie. Ma l’economia continua a decrescere. Altre
riforme sono altrettanto urgenti e indispensabili con al centro l’economia. Esse sono spesa
pubblica, fisco, investimenti. Guardiamo la realtà locale e regionale. I Comuni subiscono
tagli e aumentano la tassazione locale per pareggiare i bilanci e, addirittura, per pagare gli
stipendi. Il costo dei servizi cresce in modo inarrestabile. Tra imposte, tasse, tariffe sui
servizi al reddito del contribuente che non può evadere viene prelevato il 67%.
Cosa resta per i consumi? Spesa pubblica e fisco sono temi che non vengono affrontati
concretamente, ma il vero cambiamento per la crescita è qui. Bisogna uscire da questo
inferno. E’ pensabile che tutto rimanga com’è sui servizi essenziali? E’ pensabile che la
Regione abbia costi elevatissimi che, ad eccezione della sanità, hanno ritorni impalpabili?
Nessuno lavora ad un progetto di vero cambiamento per ridurre la pressione fiscale,
abbassare i costi dei servizi, tagliare la spesa pubblica inefficiente. Tutti si lamentano e
tutti rivendicano. Sulla questione Pistoia con Firenze o con Lucca si resta a livello delle
scaramucce. Così Pistoia resterà isolata. Bisogna, invece, lavorare per il ruolo di cerniera di
Pistoia che presuppone individuazione di priorità condivise, programmazione, Sindaci uniti
e coordinati dal Sindaco della città capoluogo. I giovani disoccupati sono un’enormità. I
giovani imprenditori sono sempre meno. A Pistoia negli ultimi 3 anni i giovani
imprenditori hanno dato vita a 2.089 imprese, contro 7.329 cessazioni. E’
evidente che l’occupazione dipende dalla crescita. C’è bisogno di una rivoluzione culturale:
da cercatori di occupazione a donatori di lavoro. Il mondo è cambiato e le
conoscenze sono disponibili sulla rete. Ma i giovani vanno aiutati. Chi lo fa oggi? Con
politiche strutturali nessuno. Si rimane ancorati alle misure atte ad agevolare le imprese
per le assunzioni; cosa utile per le imprese che incrementano commesse e vendita. Ma
queste sono una parte nettamente minoritaria. Quali politiche per promuovere le
sostenere la costituzione d’imprese? Non esiste Paese avanzato dalla Germania agli U.S.A.
che siano sprovvisti di tale strategia. Non è in discussione la libertà individuale e
d’impresa. Quali sono le potenzialità di sviluppo d’imprese nel nostro territorio?
Valorizzazione di risorse territoriali (Centri storici, Cultura, Montagna Pistoiese, Padule di
Fucecchio, Montalbano) da considerare in stretto legame con turismo e commercio. Perché
non si riesce a farle diventare fonte di PIL? La ragione è che tali offerte e altre non sono
organizzate. Il pubblico non è in grado e non suo compito. Occorrono imprese. Come
interessare i giovani, come aiutarli nella formazione, nel sostegno iniziale per far nascere
imprese? Nessuno può farcela da solo se questa tema non diventa impegno di tutti. Dove
si possono affrontare queste questioni oggi?
15 luglio 2014
Riccardo Bruzzani
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