Lettera del Sig. Julian PRIESTLEY, Segretario generale del

Lettera del Sig. Julian PRIESTLEY, Segretario generale del Parlamento europeo, all'on. Helmut
KUHNE, deputato al Parlamento europeo
(Traduzione)
Oggetto : Questioni attinenti al discarico del Parlamento per il 1998
Facendo seguito alla Sua lettera in data 1° febbraio 2000, le allego le risposte ai quesiti da Lei
sollevati.
Resto a Sua disposizione per ogni ulteriore ragguaglio.
Julian PRIESTLEY
Allegato
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DISCARICO DEL PARLAMENTO PER IL 1998: RISPOSTA ALLE DOMANDE DEL
RELATORE
A. EDIFICI
I.
Altiero Spinelli
1.
Quali sono i rapporti intercorrenti fra il Palamento e la SEL, dal punto di vista sia
organizzativo che finanziario?
Il Parlamento europeo e la SEL hanno, in data 8 gennaio 1992, stipulato un contratto di
leasing immobiliare (Contrat de bail emphytéotique) con opzione di riscatto per 27 anni, per
la costruzione degli edifici del Complexe Espace Léopold (in appresso menzionati come
edifici D1, D2 e D3). Le opere sono state realizzate secondo un piano funzionale sulla base
delle specifiche tecniche elaborate dal Parlamento e allegate al contratto.
Il rapporto contrattuale è cessato il 26 maggio 1998 quando il Parlamento ha esercitato
l'opzione di acquisto divenendo proprietario a pieno titolo del complesso.
Non esistono né sono mai esistiti legami finanziari o organizzativi fra la SEL e il Parlamento
al di fuori del contratto dell'8 gennaio 1992.
A seguito della decisione negativa emessa il 24 giugno 1997 dal Consiglio relativamente alla
richiesta del Parlamento di essere autorizzato a finanziare direttamente l'acquisto, una
sussidiaria della SEL, la Forum Léopold SA, ha svolto opera di intermediazione per il
finanziamento dell'edificio D3 (ASP).
2.
Chi è responsabile per conto del Parlamento delle decisioni concernenti l'erogazione di
crediti per l'edificio ASP e della funzione di controllo nei rapporti con la SEL?
Tutte le decisioni contrattuali relative al finanziamento dell'edificio ASP sono state adottate
dall'Ufficio di presidenza del Parlamento su proposta del Segretario generale, previo parere
dell'ex vicepresidente responsabile per la politica immobiliare, on. Verde I Aldea. I relativi
atti legali sono stati successivamente sottoscritti dall'allora Presidente del Parlamento
on. Gil-Robles Gil-Delgado.
La preparazione amministrativa delle decisioni relative al dossier è stata curata, sotto la
responsabilità del Segretario generale, dai servizi competenti, ossia il Direttore
dell'amministrazione nella sua funzione di Ordinatore e la Direzione delle finanze, con il
parere e il successivo visto formale del Controllore finanziario. Sono stati altresì consultati i
servizi competenti del consulente esterno del Parlamento, la società Arthur Andersen.
3.
In merito alle domande precedenti, chi sono i soggetti responsabili del trasferimento
dell'operazione di finanziamento alla WestLB nel 1998?
La risposta è identica a quella della domanda precedente. Va detto inoltre che la selezione
della WestLB come responsabile dell'organizzazione e del finanziamento per l'acquisto del
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D3 è stata adottata, dopo spoglio delle offerte sottoposte, su esplicita raccomandazione sia
della Arthur Andersen che del Ministro delle finanze belga.
4.
È il Segretario generale e/o l'Ufficio di presidenza a conoscenza delle accuse secondo cui
la preselezione degli offerenti e la fissazione dei termini sarebbero avvenuti in violazione
della direttiva CEE 92/50? Qual è al riguardo la posizione del Segretario generale e/o
dell'Ufficio di presidenza in merito a tali accuse?
L'accusa non è nuova, ma è infondata per i seguenti motivi:
La direttiva in questione è unicamente applicabile agli appalti pubblici. In pratica, il
finanziamento dell'edificio ASP è stato realizzato sulla base di una ricerca di mercato
condotta da una società privata (Forum Léopold). La direttiva non è pertanto applicabile.
Sebbene il Parlamento non fosse vincolato dalle disposizioni della direttiva, l'Ufficio di
presidenza ha comunque chiesto che fosse esperito un bando di gara internazionale per
estendere la rosa delle banche candidate e aderire in tal modo quanto più strettamente
possibile, tenuto conto delle particolari circostanze dell'operazione, ai principi che
governano la gara pubblica. Dalla procedura sono scaturite quattro offerte valide (due offerte
sono pervenute fuori termine e sono state dunque scartate).
La selezione delle banche consultate è stata operata sulla base dei seguenti criteri oggettivi,
elaborati dal Parlamento e dalla Forum Léopold con la consulenza della Arthur Andersen:
- costo complessivo dell'operazione
- termine di preavviso per i versamenti anticipati
- capacità di rispettare le scadenze, del 14 maggio per la firma e del 29 maggio per la
disponibilità dell'intera somma
- in via preferenziale, provenienza dei due finanziamenti dallo stesso istituto bancario
- opportunità e comprensibilità di eventuali operazioni di swap.
Non è stato possibile applicare un termine di 40 giorni come previsto nella direttiva 92/50, a
causa di una clausola del contratto originario secondo cui, per il conseguimento del titolo di
proprietà per il terreno destinato al D3 a carico del governo belga (valore della sovvenzione:
ca. 7,3 milioni di FB), il Parlamento avrebbe dovuto esercitare l'opzione di riscatto
sull'edificio entro il 31 maggio 1998. Per reperire il finanziamento, firmare il contratto,
costituire il consorzio bancario in tempo utile, si è dovuto imporre alle banche un termine
inferiore ai 40 giorni (cfr. l'allegato calendario iniziale). Tale termine è stato imposto al
Parlamento dal Presidente Santer che, con lettera in data 15 dicembre 1997, confermava che
la Commissione non poteva agire "per conto di una società privata" (SPV)". (cfr. anche nota
ai membri dell'Ufficio di presidenza del 5 marzo 1998).
Prima di giungere alle opportune decisioni, tutti questi problemi sono stati attentamente
esaminati sia dall'Amministrazione che dalle autorità politica, inclusa la questione se
dovessero o no applicarsi le disposizioni della direttiva 92/50. Le conclusioni raggiunte sono
oggetto della decisione adottata a quell'epoca dall'Ufficio di presidenza e restano tuttora
valide.
L'approccio adottato dal Parlamento per la procedura di finanziamento viene brevemente
riassunto dal Controllore finanziario in una nota del 23 aprile 1998, in cui si legge che:
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Dal momento che Forum Léopold non costituisce un "ente aggiudicatario" ai sensi della
direttiva del Consiglio che disciplina gli appalti pubblici (n. 92/50), tale direttiva non è
applicabile alla procedura di appalto per il rifinanziamento. Sono tuttavia soddisfatto
tanto del modo in cui la procedura è stata condotta, quanto dei risultati, in quanto i
principi di equa concorrenza su cui si basa la direttiva sono stati applicati (...)"
Il contenuto della nota è stato ribadito dal Controllore finanziario in data 8 febbraio 2000. La
nota in questione è stata trasmessa in pari data alla commissione per il controllo dei bilanci.
5.
Sempre in relazione alla precedente domanda, chi è il soggetto responsabile delle
decisioni oggetto delle accuse citate?
Come sopra. (Risposte alle domande 2 e 3)
II. In generale
1.
Qual è stato il rapporto fra gare pubbliche e trattative private per il finanziamento degli
edifici nel 1997 e 1998?
Per gli appalti il cui valore raggiunge o supera le soglie previste dalle direttive del Consiglio
recanti coordinamento delle procedure di attribuzione degli appalti pubblici di lavori,
forniture e servizi (oltre € 200.000 per le forniture e i servizi, oltre € 5.000.000 per i lavori),
si applicano le procedure - aperte, ristrette o negoziate - previste in tali direttive. Nel caso
della procedura aperta ogni fornitore potenziale può presentare un'offerta; nella procedura
ristretta possono invece presentare un'offerta solo i fornitori invitati dall'ente aggiudicatore.
Nella procedura negoziata è l'ente aggiudicatore a consultare fornitori di propria scelta e a
trattare le condizioni con uno o più di essi.
Per gli appalti che non raggiungono le soglie previste dalle direttive, è comunque richiesta la
gara, con le stesse procedure. Tuttavia in determinati casi, esplicitamente enumerati
all'articolo 59 del regolamento finanziario (acquisti al di sotto di 13.200 €, gara senza esito,
gara con prezzi inaccettabili, grande urgenza) si può far ricorso alla "trattativa diretta": l'ente
aggiudicatore deve porre in competizione, nella misura del possibile e con tutti gli idonei
mezzi, le imprese in grado di realizzare l'oggetto dell'appalto ma non è tenuto a seguire (o
constata di non essere in grado di seguire completamente) la procedura di gara pubblica o la
procedura negoziata.
Infine, lo stesso articolo 59 del regolamento finanziario autorizza anche la trattativa diretta
senza concorrenza. Trattasi di casi in cui la concorrenza non è possibile: necessità tecniche,
situazione di fatto o di diritto che determina la scelta dell'impresa: appalti o forniture
supplementari che non possono essere separati dall'appalto principale.
Per quanto concerne in particolare, il numero di trattative dirette condotte nel 1998, non è
stato possibile procedere a un'analisi delle procedure concluse. Tuttavia esse vanno
ricondotte alle seguenti situazioni tipo: proroga del contratto (ad es., contratto di locazione
per gli uffici esterni), protocollo aggiuntivo a un contratto, appalti o servizi supplementari
(licenze, computer, ecc.), scelta obbligata del prestatore d'opera (esercizio/manutenzione di
impianti tecnici, formazione specifica, azioni d'informazione).
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Naturalmente i relativi dossier sono sottoposti alla commissione consultiva per gli acquisti e
gli appalti (CCAM) e soggetti al visto del Controllore finanziario.
2.
Chi ha deciso, e su quali basi, l'acquisto dell'edificio Atrium?
Nella riunione dell'8-10 marzo 1999 l'Ufficio di presidenza, su proposta dell'Autorità di
bilancio, si è espresso favorevolmente per la cessione al Comitato economico e sociale e al
Comitato delle regioni dell'edificio BVS e degli edifici BEL I e BEL II e per il contestuale
acquisto dell'edificio Ardenne Atrium. I motivi, illustrati dalla nota del Segretario generale
all'Ufficio di presidenza del 2 marzo (PE 276.666/BUR), sono stati innanzitutto di carattere
funzionale (l'edificio ha un cubaggio equivalente ma può essere collegato con una passerella
aerea all'edificio ASP; era stata appunto l'assenza di tale passerella a causare le maggiori
lamentele da parte dei servizi che occupano l'edificio BVS) e in secondo luogo finanziari
(ossia il risparmio a lungo termine che l'acquisto diretto assicura rispetto alla formula del
leasing immobiliare, che comporta il versamento di circa 5.000.000 € l'anno per un lungo
periodo).
A seguito di negoziati con le parti interessate , l'Ufficio di presidenza ha confermato la
propria decisione nella riunione del 23 giugno 1999, sulla base di una relazione del
Segretario generale (PE 280.228/BUR). L'acquisto diretto è stato reso possibile da un
bilancio rettificativo e suppletivo che ha messo a disposizione a fine 1998 150.000.000 di
euro, poi riportati al 1999. Una quota di tale ammontare (58,77 milioni) è stata utilizzata per
l'acquisto dell'edificio Atrium, e il rimanente per effettuare un versamento in conto capitale
per l'edificio ASP (15 luglio 1999).
B. PERSONALE
1.
Sono in corso procedimenti giudiziari per le decisioni adottate dopo il 1998 dalle autorità
del Parlamento?
Vi sono due cause pendenti presso il Tribunale di Primo grado promosse da funzionari del
Parlamento; in entrambi i casi si chiede l'annullamento della decisione di nomina di un
funzionario A1 adottata in data 16 luglio 1998 dell'Ufficio di presidenza (Cause T-97/99 e
T-99/99). Il Parlamento sta difendendo la propria posizione dinanzi al Tribunale. La causa è
in corso.
2.
Di chi è la responsabilità delle promozioni e delle decisioni di assunzione respinte dalla
Corte (ossia Frederiksen, Cantoreggi, ecc.)?
Per le decisioni concernenti le nomine ai posti (L)A3, l'Autorità responsabile (AIPN) è il
Presidente del Parlamento che agisce su raccomandazione del Segretario generale sulla base
di un fascicolo sottoposto dalla Direzione generale competente.
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3.
Quali motivi sono stati forniti per queste decisioni di promozione e di assunzione?
Come per tutte le decisioni di promozione, l'AIPN ha ritenuto, sulla base delle procedure
allora in vigore che la persona selezionata fosse la più idonea a ricoprire il posto.
In linea con gli sforzi volti a migliorare e rendere più moderna la politica del personale, il
Segretario generale ha sottoposto all'Ufficio di presidenza una serie di proposte di revisione
delle procedure di nomina dei funzionari A1 e A2. Tali proposte sono attualmente oggetto di
discussione in seno all'Ufficio di presidenza.
4.
Qual è stata la reazione del Parlamento alle decisioni della Corte (Frederiksen, ecc. )?
A seguito della decisione del Tribunale di Primo grado in data 29 settembre 1999 di
riconoscere danni immateriali pari a 3 milioni di FB (più le spese) al signor Frederiksen,
l'Istituzione ha rispettato la sentenza della Corte e ha pagato la somma in questione
all'interessato (per un totale di FB 3.525.332).
Il 1° ottobre 1999 il Controllore finanziario ha sottoposto all'Istituzione la relazione n. 99/4
in cui afferma la necessità di aprire una partita debitoria per il recupero della somma dal
funzionario o dai funzionari responsabili delle negligenze amministrative che hanno portato
alla sentenza della Corte. Nella sua nota all'Ufficio di presidenza, il Segretario generale ha
rilevato che, a norma delle disposizioni del regolamento finanziario (artt. 73-77) e dello
Statuto del personale (art. 22) la responsabilità pecuniaria del funzionario è ipotizzabile solo
in caso di "colpa grave", da accertare nel quadro di un procedimento disciplinare. Poiché il
Controllore finanziario non è stato in grado di identificare i responsabili, il Segretario
generale, autorizzato dall'Ufficio di presidenza il 1° dicembre 1999, ha aperto un'inchiesta
amministrativa al fine di stabilire i) i fatti e ii) se si configuri una "colpa grave" da parte di
determinati funzionari, tale da giustificare l'apertura di un procedimento disciplinare.
L'esito dell'inchiesta, tuttora in corso, sarà sottoposto per esame all'Ufficio di presidenza.
Nel frattempo, per proteggere gli interessi legittimi di tutti gli interessati e non inquinare
l'inchiesta stessa, la relativa istruttoria dovrà necessariamente restare riservata.
C. LUSSEMBURGO – SICUREZZA
1.
Risponde al vero che nel 1998, si è registrato un inatteso incremento dei costi e del
numero di ore prestate per la vigilanza dalla ditta con cui il Parlamento ha stipulato un
contratto per Lussemburgo?
Gli stanziamenti iniziali per la vigilanza degli edifici di Lussemburgo sono stati sia nel 1997
che nel 1998 di XEU 2.025.000. Essi sono stati utilizzati nella misura di 1.975.000 nel 1997
e di 2.000.000 nel 1998. Se si tiene conto della normale indicizzazione legata al costo della
vita, non si registrano aumenti significativi.
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