DOCUMENTI: - Studio Dr. Alessandro Pezzola

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by Tiziana Giulia Pulella
E’ possibile correggere MIOPIA, IPERMETROPIA, ASTIGMATISMO, PRESBIOPIA con particolari tipi di
lenti.
La miopia va corretta con una lente a curvatura concava che ha i bordi più spessi rispetto al centro.
Ipermetropia e presbiopia necessitano, invece, di lenti convesse e, infine, per l’astigmatismo vanno utilizzate
lenti particolari dette “toriche”.
Nonostante tutti i progressi tecnologici, i cari, vecchi occhiali restano quindi molto diffusi. Naturalmente
anch’essi sono migliorati parecchio, sia dal punto di vista delle montature (sempre più leggere, eleganti e
sottili) sia per quanto riguarda le lenti. Se la montatura è prima di tutto un fatto di gusto personale, le lenti
rappresentano le “unità funzionali” dell’occhiale e come tali è sempre bene che siano prescritte dall’oculista.
La ricerca tecnologica ha permesso di affiancare alle tradizionali lenti monofocali (che correggono un solo
difetto) quelle bifocali, che permettono di vedere bene sia da lontano che da vicino grazie alla
sovrapposizione di 2 lenti, che però non forniscono una visione nitida per tutto ciò che si trova nell’intervallo
lontano-vicino, fino alle nuove lenti progressive che permettono di vedere nitidamente ed in maniera più
fisiologica anche a distanza intermedia (tra i 40 e i 60-70 cm).
A prima vista, le lenti progressive sembrano delle comuni lenti monofocali perché non presentano alcuna
linea di separazione. Unico neo, il costo, piuttosto elevato.
Un’altra soluzione disponibile in commercio, per chi ha problemi di presbiopia, sono gli occhiali premontati
che si trovano in farmacia, a costi decisamente accessibili. Vanno, però, bene solo per chi ha una presbiopia
semplice (cioè con lo stesso valore per entrambi gli occhi).
Quando alla mancanza di visione nitida per lontano si sovrappone l’ulteriore problema della presbiopia le
possibilità di compensazione sono:
- utilizzo di due occhiali, uno per lontano ed uno per vicino,
- utilizzo di lenti bifocali,
- uso di lenti progressive.
Il vivere moderno sta portando sempre più all’abbandono delle prime due soluzioni, vuoi per la scomodità
dell’uso di due occhiali (o del solo occhiale per vicino se il soggetto non necessita dell’ausilio ottico per
lontano), vuoi per l’antiestetico utilizzo delle lenti bifocali.
Per chi, quindi, lavora e spesso utilizza il computer in ufficio o a casa, o compie attività di bricolage, hobby o
chi gioca a carte è utile l’utilizzo di lenti progressive, cioè di una lente che racchiude in sé zone di potere
variabile, idonea quindi a ripristinare una visione nitida per tutte le direzioni d’uso. L’intervallo tra il lontano ed
il vicino in cui avviene la variazione graduale del potere della lente si chiama “corridoio di progressione”.
Questa zona si sviluppa verso il basso in direzione nasale seguendo il movimento degli occhi verso l’interno
quando convergono. Quando il portatore abbassa gli occhi per leggere trova immediatamente il potere necessario
per una visione ottimale.
La zona periferica delle lenti progressive evidenzia una piccola area in cui si ha annebbiamento che,
sebbene non si possa eliminare completamente, è stata ridotta in misura tale da essere appena percepita
dal portatatore, o limitatamente nella prima fase di adattamento dell’occhiale. È necessario precisare che
questo periodo è mediamente di 10/15 giorni e che in tale periodo è opportuno regolarsi in questo modo:
- ruotare maggiormente la testa per osservare gli oggetti posti lateralmente,
- evitare di reclinare la testa indietro per la visione a distanza e non abbassare la testa per la visione da
vicino,
- abituarsi, per la lettura, a ruotare gli occhi verso il basso più del normale,
- tollerare nei primi giorni una sensazione di disorientamento spaziale.
Un aspetto fondamentale nel successo di queste lenti sarà dato dalla decisa motivazione del paziente. È
bene precisare che esistono, comunque, precise riserve all’uso delle lenti progressive, specie se vi sono:
- disturbi dell’equilibrio (labirintite, vertigini, emicranie soprattutto se oftalmiche…),
- soggetti con handicap fisici che non riescono a controllare la postura,
- necessità di un ampio campo di visione: ad es. nella guida di autoveicoli,
- soggetti che mal si adattano ai cambiamenti di prescrizione, se non addirittura alla forma dell’occhiale.
Il successo sarà dato anche da:
- una corretta informazione di quali sono i passi importanti per il raggiungimento dell’adattamento ed il
corretto utilizzo delle lenti progressive,
- un corretto montaggio e centratura.
TRATTAMENTI PER LE LENTI-L’antiriflesso . E’ il tipo di trattamento più frequente. L’abbagliamento, infatti,
è uno dei disturbi più fastidiosi che si manifesta in prevalenza durante la visione notturna.
Bagliori, aloni, sbavature che si verificano soprattutto attorno a fonti luminose.
-Lenti fotocromatiche.
Sono lenti che cambiano colorazione a seconda dell’intensità della luce a cui sono esposte. I vantaggi di
queste lenti sono innanzitutto l’oscuramento automatico prodotto dalle condizioni di luce senza alterarne i
colori degli oggeti circostanti ed inoltre la possibilità di una vasta gamma di colorazioni delle lenti. È
importante anche la scelta del colore, specie nel caso di occhiali da sole graduati. Accade spesso, infatti,
che disturbi come mal di testa, nausea o vertigini siano l’effetto di un colore o di filtri protettivi non adatti alla
propria necessità. Il colore delle lenti dev’ essere scelto in base a criteri non solo estetici ma in base all’uso
che se ne intende fare ed in base alla sensibilità visiva che ognuno ha rispetto alla luce solare.
Il grigio/verde, ad es., è il colore più diffuso perché altamente riposante; il verde bottiglia è ideale per
situazioni estreme, consigliato agli astigmatici; il marrone aumenta la percezione dei contrasti ed è ideale per
chi guida o pratica sport in cui è necessaria una buona percezione delle distanze (golf, tennis…); il grigio è il
colore più morbido, adatto per ambienti esterni poco contrastati. È importante, quindi, scegliere la lente più
adeguata in base alle condizioni lavorative, alle patologie oculari, agli hobbies del soggetto, evitando di
ricorrere ad una protezione ridotta, che potrebbe provocare danni o una eccessiva che costringerebbe ad un
inutile sforzo visivo.
BAMBINI E OCCHIALI
Per i piccoli pazienti è importante fare la scelta giusta in base alla sicurezza ed al confort.
Innanzitutto si deve scegliere la montatura: il materiale di costruzione deve essere morbido, magari di
gomma per evitare che il bambino si possa procurare dei danni giocando o cadendo e deve permettere al
bambino un campo visivo perfetto, deve, quindi, essere centrata davanti agli occhi. In commercio esistono
occhiali dotati di un elastico che cinge la testa garantendo una posizione corretta e permanente. Per le lenti
si consigliano le infrangibili evitando quelle di vetro.
L’occhiale teorico adatto per il bambino è, quindi, in materiale elastico, con lenti infrangibili e preferibilmente
con l’archetto che collega gli oculari degli occhiali posti all’altezza delle pupille. In situazioni estreme è
possibile applicare le lenti a contatto ai bambini.
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