Lezione del 23 maggio 2007

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Lezione del 21 maggio 2009
Un input notevole che si può usare per testare gli algoritmi di fattorizzazione è il numero di Jevons
n=8616460799, che è il prodotto di due numeri primi p=89681, q=96079.
Se tale numero è l’input dell’algoritmo  di Pollard, con seme s=0 l’algoritmo trova un fattore
primo di n dopo 110 iterazioni.
Facendo variare il valore del seme fra 0 e 100000, la media delle iterazioni è circa 246 (con un
massimo di 500): notare che il valore (atteso dal punto di vista probabilistico) 4 n è compreso fra
304 e 305.
Algoritmo di fattorizzazione (p-1) di Pollard.
Supponiamo che il numero n da fattorizzare abbia un fattore primo p tale che, nella
decomposizione di (p-1) in prodotto di potenze di primi distinti:
p-1 = p1k1 p2 k 2 ....pr k r
le potenze pi k i non siano troppo “grandi”, nel senso che sia pi k i  B per ogni i=1,…,r, dove B è un
naturale fissato a priori nell’algoritmo.
Sia k un numero naturale divisibile per tutti i numeri naturali  B (per esempio k=B!): essendo in
particolare ogni pi k i  B si ha che ogni pi k i è divisore di k, dunque, essendo ovviamente i pi k i a 2
a 2 coprimi, anche il loro prodotto (p-1) è divisore di k, cioè k=(p-1)c, con c naturale.
Se allora a>1 è un naturale coprimo con n, certamente a non è multiplo di p, dunque per il Piccolo
Teorema di Fermat:
ap-1  1 (mod p)  ak = (ap-1)c  1 (mod p)
Essendo ak-1>0 (perché a>1) se poniamo d=mcd(ak-1,n) si ha d>1 (perché p è divisore comune di
ak-1,n, quindi p è divisore di d), e se è anche d<n abbiamo trovato un divisore non banale di n.
Possiamo allora implementare un algoritmo di fattorizzazione come segue:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
in input n>1 naturale
si fissa un naturale B
si calcola un naturale k multiplo di tutti i naturali  B (per esempio k=B!)
si sceglie un intero a con 2an-1
se d0=mcd(a,n)>1, si esce con output “d0 è un divisore non banale di n” (infatti d0a<n)
se invece a,n sono coprimi, si calcola d=mcd(ak-1,n)
se 1<d<n, si esce con output “d è un divisore non banale di n”
se d=1 oppure d=n si torna al passo 4), per una nuova scelta di a (dopo un certo numero di
“fallimenti” si può anche prevedere un ritorno al passo 2) con una scelta di una costante B
più grande)
Ovviamente se B nel passo 2) è scelto abbastanza “grande”, è più probabile che nella
fattorizzazione di (p-1) (dove p è fattore primo di n) tutte le potenze dei fattori primi siano B, e
quindi (per il ragionamento precedente) il caso d=1 nel passo 8) non si può presentare, cioè nel
passo 8) si trova un divisore non banale di n, tranne che nel caso d=n (questo è un caso che si può
presentare e non è possibile prevederlo a priori).
D’altra parte B non può essere scelto troppo “grande”, perché il numero k calcolato in 3) potrebbe
diventare di grandezza eccessiva e calcolare d nel passo 6) potrebbe essere oneroso in termini di
potenza e lunghezza di calcolo.
Notiamo anche che nel passo 6) possiamo semplificare i calcoli con la seguente osservazione: se
calcoliamo (con l’esponenziazione modulare) la riduzione b=akmodn si possono presentare 2 casi:
se b>1, si ha d=mcd(ak-1,n)=mcd(b-1,n): infatti da ak-1b-1 (mod n) segue che i divisori comuni di
ak-1,n sono tutti e soli i divisori comuni di b-1,n; se invece b=1, allora n è divisore di ak-1, dunque
d=mcd(ak-1,n)=n.
Quindi nel passo 6) si può usare l’esponenziazione modulare per calcolare prima akmodn e poi
ricavare d (anche se l’esponente k, come detto, può essere molto “grande” e quindi
l’esponenziazione modulare può avere alta complessità).
Infine, se è disponibile un archivio di tutti i numeri primi  B, ed è quindi possibile ricavare
l’elenco completo delle massime potenze di tali primi che siano  B, siano esse:
p1k1 , p2k 2 ,...., pr k r
è possibile allora assumere come valore di k nel passo 3) il prodotto p1k1 p2 k 2 ....pr k r ottenendo tra
l’altro un valore in genere molto minore di B!.
Basta infatti osservare che p1k1 p2 k 2 ....pr k r è in effetti multiplo di ogni naturale x B: infatti ogni
naturale x B nella sua fattorizzazione in prodotto di potenze di primi distinti coinvolge alcuni dei
pi, ognuno con esponente ki, quindi p1k1 p2 k 2 ....pr k r è multiplo di x
Per esempio se B=10, allora B!=3628800, mentre il prodotto delle massime potenze di primi che
siano  10 é 233257=2520 (valore molto minore), ed è egualmente un numero multiplo di tutti i
naturali  10.
Esempio.
Input n=2047: scegliamo B=10, k=2520 (vedere sopra), e fissiamo per esempio a=2: ovviamente 2,
2047 sono coprimi.
Calcolando con l’esponenziazione modulare, si verifica che b=akmodn=2, dunque, per quanto detto
sopra, d=mcd(22520-1,2047)=mcd(b-1,2047)=mcd(1,2047)=1, quindi l’algoritmo non ha successo
(il fatto che d=1 implica che il valore B fissato non è abbastanza alto: quando B è un valore
“buono” sappiamo che l’algoritmo può fallire solo se mcd(ak-1,n)=n).
Se (sempre con a=2) scegliamo un valore più alto di B, per esempio B=11, il valore di k è
k=23325711=27720, e in questo caso b=227720mod2047=1, dunque, per quanto detto sopra,
d=mcd(227720-1,2047)=2047=n, e di nuovo l’algoritmo non ha successo (ma stavolta per la scelta di
a).
Se scegliamo invece il valore a=12 (sempre con B=10, k=2520) si ha:
b=122520mod2047=357, d=mcd(b-1,2047)=mcd(356,2047)=89
e l’algoritmo trova un divisore non banale 89 di n=2047 (in effetti 2047=8923).
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