L’uso dei filtri della vena cava inferiore provvisori in pazienti ortopedici E. J. Strauss, K. A. Egol, M. Alaia, D. Hansen, M. Bashar, D. Steiger From New York University Hospital for Joint Diseases, New York, United States J Bone Joint Surg [Br] 2008;90-B:662-7. Questo studio è stato intrapreso per valutare la sicurezza ed efficacia dei filtri cavali inferiori provvisori in pazienti ortopedici ad alto rischio. Un totale di 58 pazienti hanno avuto un filtro cavale inferiore provvisorio posizionato in aggiunta alla profilassi chimica e meccanica, più frequentemente in casi di storia di precedente TVP o embolia polmonare, politrauma o in aspettativa di prolungata immobilizzazione. In totale 56 pazienti (96,6%) hanno avuto un decorso postoperatorio senza complicanze. Due pazienti (3,4%) sono morti nel periodo perioperatorio per cause estranee all’intervento. Dei 56 pazienti soppravissuti, 50 (89%) erano disponibili per il follow up. Un totale di 32 filtri sono stati rimossi senza complicanze ad una media di 37,8 giorni (da 4 a 238) dopo il posizionamento. Quattro filtri (8%) sono stati lasciati in situ per una trombosi nella sede del filtro e quattro (8%) per incorporamento del filtro nella parete della vena cava inferiore. In dieci casi (20%) il filtro provvisorio è stato lasciato in sede come profilassi primaria. Nessun paziente ha avuto complicanze tromboemboliche in seguito alla rimozione. Un filtro cavale inferiore provvisorio come aggiuntivo alla profilassi chimica e meccanica, era un mezzo sicuro ed efficace per ridurre il rischio acuto di embolia polmonare in questo gruppo di pazienti ad alto rischio. Sebbene la maggior parte dei filtri sia stata rimossa senza problemi, evitando quindi le complicanze a lungo termine che hanno caratterizzato i filtri permanenti, una percentuale relativamente alta di filtri è dovuta essere lasciata in situ.