1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura RESOCONTO SOMMARIO SEDUTA CONSILIARE DEL 26 SETTEMBRE 2007 Presidenza del vice presidente Mucciolo indi della presidente Lonardo Inizio dei lavori ore 11,13 Comunicazioni Congedi PRESIDENTE: Apre la seduta e comunica che hanno chiesto congedo i consiglieri Colasanto, Cuomo e Sorrentino. Concede la parola al consigliere Iossa. Prosieguo dibattito: Esame ed approvazione del progetto di Statuto della Regione Campania IOSSA, gruppo misto - AR: Poiché si sta licenziando la carta costituzionale della regione, chiede che la sua dichiarazione venga allegata agli atti della seduta. Esordisce affermando che lo statuto che si va ad approvare, purtroppo, non apporta innovazioni e per certi aspetti non snellisce le procedure anche se tiene conto dei mutamenti che sono avvenuti nella società campana. Lo statuto tiene conto della società multietnica e si pone al di sopra delle fedi come dovrebbe fare uno Stato laico nel momento in cui vengono emanate norme al di sopra del singolo cittadino e, quindi, della singola fede. Obiettivo principale (dello statuto) dovrebbe essere l’aspirazione alla piena occupazione, non solo fattore di produzione ma elemento qualificante della vita sociale. Si dichiara d’accordo sull’elezione diretta del presidente della giunta perché assicura stabilità negli anni a venire anche se non ha eliminato la conflittualità all’interno degli schieramenti. Reputa importante che si eviti un affossamento dell’assemblea elettiva attribuendo al Presidente un ruolo forte. Per questo motivo, si propone il correttivo di non istituire nuove commissioni ma di dare a quelle previste la possibilità di legiferare. Bisogna stare molto attenti ai costi della politica e si dichiara d’accordo sul mantenimento dei 60 consiglieri e del listino, specificando che tale listino dovrebbe rappresentare il governo regionale. Rimarca come nello statuto l’individuo sia stato posto al centro 26 settembre 2007 delle istituzioni, la dignità umana diventata l’elemento unificante tra il centro cattolico e la stessa sinistra, reputa opportuno lo snellimento della politica, con particolare riferimento ai costi, evidenziando la necessità di salvaguardarla dagli equilibri che maggiormente interessano la comunità regionale, come quelli di bilancio, economici, territoriali e quelli che regolano la libertà individuale con la tutela della sicurezza. Stigmatizza, inoltre, l’introduzione di nuovi organismi accanto a quelli istituzionali, come il consiglio delle autonomie, il Crel e, in particolare, il Grif. Non è d’accordo nell’affidare a sette esperti il compito di verificare la conformità degli atti approvati dal Consiglio. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere D’Ercole. D’ERCOLE, presidente gruppo AN: Facendo notare la scarsa presenza in aula dei consiglieri, evidenzia che ogni qual volta in Consiglio si discute di argomenti importanti, vi è la scarsa presenza sia dei consiglieri che della stampa. Bisogna approfondire il dibattito per arrivare ad uno Statuto che sia il più possibile rappresentativo dell’opinione e del consiglio regionale. Per questo motivo, auspica che ciascuno rinunci a qualcosa per approvare un testo nell’interesse di tutti. È del parere che lo statuto non debba avere un’impronta ideologica definita ma rispettare le diverse opinioni dei consiglieri e, dunque, sia il risultato di compromessi atteso che sulle regole si può ricercare la sintesi solo ad alto livello. Trova un po’ singolare la modalità con cui il presidente, alcuni giorni prima del dibattito, abbia inviato una nota con le osservazioni dei suoi consulenti e, anche se appaiono condivisibili alcune delle osservazioni. Nel chiedere al presidente di avere una maggiore attenzione rispetto alle forme istituzionali, ritiene opportuno che si acceleri i tempi per esaminare in aula lo statuto alla luce del sole. Evidenziando l’impostazione ideologica del testo, ritiene alcuni riferimenti non più utili perché fuori dal contesto attuale, come, ad esempio, il richiamo alla Resistenza. Reputa ossessivo quanto contenuto nel testo per quanto attiene la parità tra i sessi ovvero la parità tra i generi. Riferendosi ai costi della politica, sottolinea il momento particolare che si vive in Italia attraversata da un dibattito molto forte e da una protesta in cui non politici diventano tali per il consenso derivante dalla forte ribellione dei cittadini nei confronti della politica. Afferma che il costo della politica è elevato non per gli stipendi dei deputati o dei consiglieri regionali, ma per 2 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura il numero elevato delle strutture che la politica si inventa. È del parere che bisognerebbe prevedere che alcune attività svolte presso queste strutture avvengano in maniera gratuita per l’alto onore che deriva dallo svolgimento delle funzioni stesse. Per quanto riguarda l’articolo 9 approvato ritiene che vada rivisto, poiché tutti i principi, i diritti e i valori che lo statuto deve tutelare sono già contenuti nella Costituzione senza che vi sia bisogno di creare nuovi valori. Facendo riferimento alle radici cristiane, evidenzia così come lo Stato anche la regione campania deve privilegiare la Chiesa cattolica, anche se reputa importante la tutela delle altre fedi e che avvenga nella reciprocità. Molte sono le difficoltà della Chiesa cattolica nell’aprire luoghi di culto nei paesi musulmani mentre senza alcuna difficoltà si aprono moschee in Italia. Il punto fondamentale dello Statuto è la scelta dell’elezione diretta del presidente per garantire la stabilità di governo, quale valore assoluto per dare efficacia all’azione dell’Esecutivo stesso. Soffermandosi, poi, sulla mozione di fiducia e su quella di sfiducia nei confronti del presidente, osserva che il Consiglio recuperi il suo ruolo di equilibrio nei confronti della Giunta e del suo Presidente. Tale equilibrio dei poteri va ricercato attraverso alcuni strumenti come l’approvazione dei regolamenti da parte del Consiglio. Si sofferma, inoltre, sulle novità previste dallo Statuto: lo statuto dell’opposizione e la consulta di garanzia. Per quanto attiene il Crel, sia questa la sede per risolvere le controversie, i momenti di crisi e le tensioni sociali del mondo del lavoro. Si dichiara, infine, d’accordo sulla proposta formulata da Forza Italia per il rinvio in commissione degli emendamenti riguardanti il testo in discussione. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Ciarlo. CIARLO, gruppo DS: Si dichiara d’accordo con quanto testè affermato dal consigliere D’Ercole sulla mancata presenza dei consiglieri in aula. Gli statuti regionali non promettono un mondo nuovo, ma servono innanzitutto a migliorare il funzionamento delle istituzioni regionali oltre che a contribuire alla costruzione dell’identità regionale su un percorso già tracciato dalle leggi di revisione costituzionale. Evidenzia come si sia deciso di partire dal testo licenziato in prima lettura nella passata legislatura per dare un senso di continuità culturale e politica su un patto che fu ricercato tra le forze politiche già nella passata legislatura. Lo Statuto è un patto che deve 26 settembre 2007 portare all’integrazione tra forze politiche diverse su un disegno istituzionale comune. A suo avviso non vanno enfatizzate le diversità per quanto attiene le dichiarazioni iniziali perché hanno un valore giuridico relativo, mentre è da esaltare l’equilibrio che si è raggiunto sul testo, che sarà ulteriormente rafforzato con gli emendamenti che si andranno ad approvare. Rassicura i consiglieri circa i timori di illegittimità costituzionale di alcuni articoli riguardanti, in particolare, la consulta di garanzia statutaria, i dubbi sulla questione di fiducia, la prorogatio nel caso di morte o di impedimento permanente del presidente ed il relativo trasferimento dei poteri al vice presidente della giunta, la previsione del referendum consultivo e della sua inammissibilità. Reputa lo statuto un testo di qualità accettabile perché nessun consigliere, in commissione, ha votato contro essendoci stati solo degli astenuti. Evidenzia gli istituti innovativi previsti nello statuto quali il referendum approvativo e l’istituzione di alcuni organismi (anche se crede che alcune di queste istituzioni debbano essere eliminate). Per quanto attiene la forma di governo, ritiene opportuno il bilanciamento tra il potere esecutivo della giunta e quello legislativo del consiglio che può avvenire con lo stabilire il numero delle commissioni e quello degli assessori, liberando in tal modo la politica dal prendere decisioni difficili. Fa notare l’importanza dell’istituzione delle commissioni come sede deliberante poiché si rende il percorso legislativo più snello e produttivo. Rimarca l’importanza che viene data allo statuto dell’opposizione dando voce e potere anche alla minoranza. Afferma, inoltre, l’importanza della consulta di garanzia statutaria che va a completare la forma di governo della regione nel teantivo di supplire alle insufficienze dovute alla mancanza di organi come la Corte Costituzionale o il Presidente della Repubblica, che svolgono funzioni di equilibrio istituzionale. Ritiene che gli emendamenti presentati debbano essere discussi e affrontati in aula per dare una maggiore trasparenza e che il rinvio in commissione del testo sarebbe una duplicazione del procedimento. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Corace. CORACE, gruppo SDI: Dopo aver sottolineato l’ottimo lavoro fatto sullo statuto si dichiara in disaccordo con la proposta di Sibilia di riportare il testo in commissione proponendo di lavorare in aula magari fissando ulteriori sedute. Giudica il testo in discussione equilibrato e non frutto di mediazione poiché sui 3 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura principi non si può mediare, inoltre, ha tenuto conto di tutte le culture presenti in Consiglio e non bisogna emendare di molto il testo poiché si andrebbe ad introdurre elementi di squilibrio che metterebbero in discussione il tutto. È del parere che gli statuti nascono con un vizio di origine che è quello di affidare alle Regioni il compito di autoriformarsi quando la legge, di fatto, attribuiva poteri molto significativi al Presidente della Giunta. Evidenzia come la Costituzione aveva previsto due centralità: quella del presidente eletto direttamente dal popolo e quella del Consiglio regionale, ricercando, però, un giusto equilibrio. Non essendovi uno statuto il presidente della giunta, di fatto, ha avuto il sopravvento ed ha operato come se il Consiglio non ci fosse, sia dal punto di vista dei controlli sia sulle consultazioni preventive provocando molti disagi e condizionandone anche la scrittura. Si dichiara d’accordo sull’elezione diretta del Presidente poiché dà stabilità ed accresce la partecipazione, la democrazia e la condivisione sulle decisioni prese. Giudica positivamente il testo elaborato poiché afferma la dignità dell’uomo ed è contro tutte le discriminazioni evidenziandone in modo particolare la diversità di genere. Reputa che sia opportuno avere precise garanzie sull’elezione delle donne e non sulle candidature altrimenti si porta avanti solo un’operazione di facciata. Riferendosi alle unioni familiari, vanno evitate guerre di religione poiché le previsioni contenute nello statuto derivano dalla Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea. La Regione deve adoperarsi per aiutare sia la famiglia fondata sul matrimonio che le altre forme di unione. Rispondendo a quanto affermato dal consigliere Giusto nella seduta precedente, è del parere che non bisogna dare eccessiva enfasi alla mancata partecipazione dei cittadini perché avvenne allo stesso modo allorquando si discusse della Costituzione italiana. I padri costituenti forti del loro valore e del loro livello, scrissero le regole del Paese nel chiuso di una stanza. PRESIDENTE: Sospende la seduta, aggiornandola alle 15.30. La seduta, sospesa alle ore 13,38, riprende alle ore 15,42. PRESIDENTE: Riapre la seduta e concede la parola al consigliere Nicola Marrazzo. MARRAZZO N, gruppo IdV: A suo avviso, lo statuto andrebbe definito come costituzione della 26 settembre 2007 Regione Campania. Così come altri consiglieri, evidenzia la scarsa attenzione con cui la stampa e l’opinione pubblica hanno seguito i lavori. Sulla parte iniziale, quella relativa ai principi, ritiene non soffermarsi più di tanto perché è sufficiente tenere conto del tipo di società in cui si vive. Soffermandosi sulla forma di governo e richiamando l’intervento del consigliere Giusto, sottolinea che un sistema di presidenzialismo molto marcato non va bene poiché vi è uno sbilanciamento che non permette all’altro organo democraticamente eletto (il Consiglio) di svolgere il proprio ruolo. Si dichiara un nostalgico della democrazia assembleare ed è preoccupato per questa rincorsa all’uomo forte che può portare alla crisi dei partiti. Ringrazia l’opposizione invitandola a scrivere insieme le regole affinché siano quanto più durature possibili. Lo Statuto non può operare senza una legge elettorale e non si può arrivare alla seconda lettura dello statuto senza averla approvata. Non è d’accordo sull’elezione delle donne poiché non è consentito tutelare delle caste in quanto viviamo in un contesto paritario. Si dichiara disponibile a dare il suo contributo affinché le donne si possano dedicare sempre più alla politica ad avere le stesse opportunità di essere elette all’interno del Consiglio. Concludendo, ritiene opportuno che il listino vada spalmato come premio di maggioranza e non essere più un listino del presidente o dei partiti. Affermato che il numero di 60 consiglieri non è più sufficiente, dovrebbe essere modificato senza tener conto delle sirene dell’antipolitica che criticano i costi del funzionamento delle istituzioni. Alle ore 16,05 assume la presidenza la presidente Lonardo PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Caputo. CAPUTO, gruppo Udeur: Esprime il suo apprezzamento al presidente Gagliano per la correttezza e la sensibilità istituzionale per il modo con cui ha coordinato i lavori della commissione statuto. Se proprio si vuole individuare una pecca nei lavori della commissione, non imputabile ad alcuno, essa va ricercata nella mancata revisione finale del testo che sarebbe servita per dirimere eventuali divergenze e consentire di amalgamarle al meglio. Sottolinea che le osservazioni trasmesse dal Comitato Tecnico Scientifico sono di natura squisitamente tecnica e 4 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Servizio Resoconti Resoconto Sommario VIII Legislatura chiede che per quelle che paventano dubbi di costituzionalità si farebbe bene a tenerle in debita considerazione. Afferma che il suo gruppo è disponibile sia a continuare la discussione in aula sia a tornare in commissione, anche se è opportuno riprogrammare i lavori perché tre giorni non sono sufficienti per licenziare un testo così importante. Dichiara che il suo gruppo non intende rinunciare all’idea di famiglia come nucleo centrale e fondante della società, pur rendendosi conto dei cambiamenti avvenuti nella società attuale. Al di là delle ideologie e delle considerazioni personali, come dovere del politico, bisogna avere un approccio laico e aperto nella discussione relativa alle istituzioni e dei principi che ispirano l’ordinamento. Il partito dell’Udeur intende porre all’attenzione l’argomento spinoso del rapporto tra Consiglio e Giunta che ritengono sbilanciato a favore dell’Esecutivo e la concentrazione dei poteri nelle mani di poche persone deve cedere il passo ad una visione più partecipata del governo regionale in cui il consigliere non deve avere il solo ruolo di semplice spettatore. Si dichiara favorevole ad avviare una seria discussione sulla legge elettorale che doveva essere approvata contemporaneamente allo statuto, anche se non disdegna la proposta del presidente Bassolino di approvare la legge tra la prima e la seconda lettura dello Statuto. Reputa che l’attuale legge elettorale è una buona base di partenza anche se abbisogna di due integrazioni: l’abolizione del listino con la ripartizione del premio di maggioranza tra i partiti della coalizione vincente; la previsione di un meccanismo che garantisca la rappresentanza in Consiglio a tutte le province. Ritiene che il numero adeguato di consiglieri sia 71 non solo in relazione alla popolazione residente ma anche per le diverse e importanti funzioni che il nuovo statuto attribuisce alle commissioni che dovranno operare non solo in sede redigente ma anche in quella deliberante. Concludendo, comunica alla presidente che è stato presentato per errore l’emendamento numero 22/227 e che deve essere ritenuto nullo o ritirato. PRESIDENTE: Concede la parola al consigliere Ronghi. RONGHI, gruppo AN: Intervenendo come semplice consigliere, sottolinea che lo statuto in approvazione non è lo statuto targato Bassolino o della maggioranza, ma appartiene al Consiglio e per questo motivo deve essere quanto più condiviso possibile. Nel ricordare l’iter svolto in commissione, reputa che la commissione 26 settembre 2007 abbia svolto un ottimo lavoro, poiché l’impianto sostanziale della carta costituzionale regionale rispecchi appieno a quelli che sono i contenuti della Costituzione Italiana e va nella direzione auspicata non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dalla larghissima parte dell’opinione pubblica, di approvare uno statuto di tipo presidenzialista. Ricorda che il presidenzialismo prevede una divisione dei poteri che oggi non c’è in quanto mancano le regole statutarie e regolamentari. Afferma che la maggioranza dei cittadini non è particolarmente attratta dalla discussione statutaria poiché ritiene che vi siano altre priorità a cui dare adito e, tra queste, la sanità, la mancanza di sicurezza e i tanti problemi che affliggono la regione. I cittadini intendono conoscere il perché non si investono i soldi nello sviluppo, perché non si pone fine alle consulenze e perché si continua con la politica degli annunci senza attuare una politica reale e concreta. Se questa volta non si approva lo statuto non è certo per colpa del centro – destra che ha presentato solo un centinaio di emendamenti per identificare culturalmente e socialmente la regione, ma la colpa principale sarà del centro – sinistra che ha presentato più di 300 emendamenti, sintomo di una divisione interna alla maggioranza. Auspica che su questo importante testo ci sia la libertà individuale, non solo di espressione ma anche di proposta, perché solo così vi può essere integrazione tra le varie culture. Invita i consiglieri ad avere un minimo di coerenza in quanto non è possibile che in commissione si dica una cosa e poi in aula si ritratti quanto affermato. Ritiene opportuno continuare il lavoro ovunque si ritenga di farlo, in aula o in commissione. PRESIDENTE: Comunica che per la giornata di domani sono iscritti a parlare i consiglieri Errico, Buono, Amato e agli altri che lo volessero, poiché non sono state chiuse le iscrizioni ad intervenire. Comunica, inoltre, che con una lettera del 25/09/2007 il consigliere Brancaccio ha comunicato di aver aderito, dal 21/09/2007, al gruppo consiliare Popolari Udeur, che ha espresso il proprio assenso. Dichiara che la seduta riprenderà l’indomani alle ore 11 e, pertanto, toglie la seduta. I lavori terminano alle ore 16,47.