Glossario dei termini più utilizzati in geometria piana ALTEZZA DI UN TRIANGOLO ANGOLO ASSE DI UN SEGMENTO ASSE DI SIMMETRIA BISETTRICE CIRCONFERENZA Si dice altezza relativa ad un lato AB di un triangolo ABC il segmento di perpendicolare (v. rette perpendicolari) condotto dal vertice C al lato opposto AB (o al suo prolungamento). Il punto H di intersezione fra l’altezza e il lato AB (o il suo prolungamento) si dice piede dell’altezza. Si dice angolo la parte di piano compresa fra due semirette aventi l'origine in comune. Le semirette vengono dette lati dell'angolo, e la loro origine vertice dell'angolo. Un angolo acuto è un angolo di ampiezza inferiore a un angolo retto, un angolo retto è un angolo di ampiezza uguale a 90°, un angolo ottuso è un angolo di ampiezza compresa fra l'angolo retto e l'angolo piatto, un angolo piatto è un angolo di ampiezza pari a 180°, un angolo giro è un angolo di ampiezza massima pari a 360°. Due angoli si dicono consecutivi se hanno lo stesso vertice, un lato in comune e gli altri due lati situati da parte opposta rispetto al lato comune. Due angoli si dicono adiacenti se, oltre ad essere consecutivi, hanno come lati non comuni due semirette opposte. Due angoli si dicono opposti al vertice se i prolungamenti dei lati di uno risultano essere i lati dell'altro. Si dice asse di un segmento di estremi AB la retta perpendicolare al segmento e passante per il suo punto medio. L’asse di un segmento AB gode della proprietà di essere il luogo geometrico dei punti che hanno uguale distanza dagli estremi AB. L'asse di simmetria di una figura è una retta che la divide in due parti tra loro speculari, ovvero una retta rispetto alla quali la figura può essere "ribaltata" senza cambiare aspetto. Possiamo aggiungere che poiché una simmetria assiale trasforma un punto P in un punto P' in modo che l'asse di simmetria sia perpendicolare (v. rette perpendicolari) al segmento PP' e passi per il suo punto medio, in una simmetria assiale l'asse di simmetria coincide con l'asse del segmento PP'. Si dice bisettrice di un angolo la semiretta che parte dal vertice dell’angolo e lo divide in due angoli isometrici. La bisettrice di un angolo è il luogo geometrico dei punti P del piano equidistanti dai lati dell’angolo. Si dice bisettrice relativa ad un angolo di un triangolo il segmento di bisettrice che ha per estremi il vertice di quell’angolo e l’intersezione della bisettrice con il lato opposto. La circonferenza è il luogo geometrico dei punti del piano che si trovano ad una distanza data, detta raggio della circonferenza, da un punto fisso, detto centro della circonferenza. La parte di piano contenuta in una circonferenza, insieme alla circonferenza stessa, prende il nome di cerchio. CLASSIFICAZIONE DEI TRIANGOLI CONDIZIONE NECESSARIA, CONDIZIONE SUFFICIENTE, CONDIZIONE NECESSARIA E SUFFICIENTE CONGETTURA CORDA DIAMETRO DIAGONALE DI UN POLIGONO DIMOSTRAZIONE DISTANZA DI UN PUNTO DA UNA RETTA DISTANZA TRA DUE PUNTI ENTI PRIMITIVI FIGURA GEOMETRICA PIANA I triangoli possono venire classificati - in base agli angoli in acutangoli: i tre angoli sono acuti (v. angolo) rettangoli: un angolo è retto (v. angolo) ottusangoli: un angolo è ottuso (v. angolo) - in base ai lati in scaleni: i tre lati sono diversi isosceli: due lati sono uguali equilateri: i tre lati sono uguali Date due proprietà A e B, diciamo che B è una condizione necessaria per A se tutte le volte che si verifica A si verifica anche B. Per esempio "è necessario essere italiani per essere milanesi". Date due proprietà A e B diciamo che B è condizione sufficiente per A se tutte le volte che si verifica B si verifica anche A. Per esempio "è sufficiente essere milanesi per essere italiani". Data una proprietà A diciamo che B è condizione necessaria e sufficiente per A quando se è vera B lo è anche A e viceversa. Per esempio “perché una sostanza sia un acido è necessario e sufficiente che la cartina al tornasole diventi rossa” Una proposizione che sia verificata in ogni applicazione sperimentata, ma che non risulti né dimostrata in ogni caso possibile né si sia mai rivelata falsa, è detta congettura. Una corda è un segmento che unisce due punti qualsiasi di una curva (dove con curva si intende un oggetto unidimensionale e continuo come una circonferenza o una retta) Il diametro è la massima distanza esistente fra due punti appartenenti alla stessa circonferenza Il diametro corrisponde alla massima corda di un cerchio Si dice diagonale di un poligono il segmento che unisce due vertici non consecutivi del poligono. Assumendo come vera l’ipotesi (v. teorema) di una proposizione, attraverso una catena di implicazioni logiche si arriva ad affermare che la tesi (v. teorema) della proposizione è vera: tale processo costituisce la dimostrazione di una proposizione. Una proposizione che sia stata dimostrata è detta teorema. Si dice distanza di un punto P da una retta r la lunghezza del segmento che unisce il punto P e il piede della perpendicolare (v. rette perpendicolari) da P alla retta r. La distanza tra due punti è la lunghezza del segmento che ha per estremi i due punti Gli enti primitivi non sono definiti in modo esplicito ma mediante le proprietà che li mettono in relazione tra loro. In geometria piana si considerano enti primitivi il punto, la retta e il piano. Si dice figura geometrica piana un sottoinsieme di punti del piano contenente almeno un punto. Una figura piana si dice convessa quando il segmento che unisce una qualsiasi coppia di punti appartiene interamente alla figura. Si dice invece concava in caso contrario LUOGO GEOMETRICO MEDIANA POLIGONALE POLIGONO INSCRITTI E CIRCOSCRITTI A UNA CIRCONFERNZA POLIGONO POSTULATO (O ASSIOMA) PUNTI SIMMETRICI PUNTO MEDIO QUADRILATERI Un luogo geometrico è l'insieme di tutti e soli i punti che godono di una certa proprietà. Per esempio la circonferenza è il luogo di tutti e soli i punti del piano equidistanti da un punto assegnato detto centro Si dice mediana di un triangolo il segmento che congiunge un vertice del triangolo con il punto medio del lato opposto. Si dice poligonale un insieme di segmenti consecutivi e non adiacenti. Una poligonale si dice chiusa se il secondo estremo dell'ultimo segmento coincide con il primo estremo del primo, aperta nel caso contrario. Si dice poligonale intrecciata una poligonale in cui due segmenti non consecutivi si intersecano in un punto. Una poligonale intrecciata può essere aperta o chiusa. Un poligono è inscritto in una circonferenza quando tutti i suoi vertici appartengono alla circonferenza. Quando un poligono è inscritto in una circonferenza, il centro della circonferenza coincide con il punto d’incontro degli assi del poligono. Un poligono è circoscritto a una circonferenza quando tutti i suoi lati sono tangenti (v. rette tangenti) alla circonferenza. Quando un poligono è circoscritto a una circonferenza, il centro della circonferenza coincide con il punto d’incontro delle bisettrici degli angoli del poligono. Si dice poligono un sottoinsieme di punti del piano delimitato da una poligonale chiusa, solitamente non intrecciata. I poligoni delimitati da una poligonale intrecciata si dicono poligoni intrecciati. L'assioma o postulato è un principio che non ha bisogno di alcuna dimostrazione data la sua palese evidenza. Due punti possono essere simmetrici rispetto a una retta r o ad un altro punto. Due punti P e P' si dicono simmetrici rispetto ad una retta r (detta asse di simmetria) quando PP' è perpendicolare (v. rette perpendicolari) alla retta r nel punto medio di PP'. Se il punto P appartiene alla retta r allora coincide con il suo simmetrico (si dice che P è un punto unito). Due punti P e P' si dicono simmetrici rispetto ad un altro punto O (detto centro della simmetria) quando il centro coincide con il punto medio del segmento che ha per estremi P e P'. E' il punto che divide il segmento in due parti uguali, ovvero il punto medio è il punto del segmento equidistante dai suoi estremi. Un poligono avente quattro lati si dice quadrilatero. QUADRILATERI PARTICOLARI RETTE INCIDENTI RETTE PARALLELE RETTE PERPENDICOLARI RETTE TANGENTI SEGMENTO SEMIRETTA TEOREMA TRIANGOLO Si dice trapezio un quadrilatero avente due lati opposti paralleli (v. rette parallele) e disuguali. I due lati paralleli si dicono base maggiore e base minore, gli altri due lati si dicono generalmente lati obliqui e la distanza tra i due lati paralleli, ossia le basi, si dice altezza del trapezio. Si dice parallelogramma un quadrilatero avente i lati opposti paralleli. Si dice rettangolo un parallelogramma avente tutti gli angoli retti (v. angolo) Si definisce rombo un parallelogramma avente tutti e quattro i lati uguali. Il quadrato può essere definito come un parallelogramma con i lati e gli angoli uguali. Due rette si dicono incidenti (o secanti) se hanno un punto in comune. Una retta r si dice parallela ad una retta s se non ha punti in comune con s o se coincide con s. Una retta r incidente ad una retta s (cioè con un punto in comune) si dice perpendicolare a s se le due rette formano quattro angoli retti.(v. angolo) Si dice che una retta è tangente a una curva quando ha un’unica intersezione con essa. Il segmento è la parte di retta compresa tra due punti che si dicono estremi del segmento. Due segmenti si dicono consecutivi se hanno in comune un estremo e nessun altro punto. Due segmenti si dicono adiacenti se sono consecutivi e appartengono alla stessa retta La semiretta è ciascuna delle due parti in cui una retta viene divisa da un punto, detto origine. Un teorema è una proposizione dimostrabile logicamente sulla base di definizioni, assiomi (v. postulato) o altri teoremi relativi alla teoria matematica considerata. Nell’enunciato di un teorema compaiono due affermazioni: l’affermazione che si suppone vera (detta ipotesi) e l’affermazione che dobbiamo dimostrare (detta tesi) Un poligono avente tre lati si dice triangolo. Ogni triangolo ha tre assi, tre bisettrici, tre mediane e tre altezze NB In grassetto corsivo le parole importanti non definite in altre parti del glossario Sottolineate le parole definite in altre parti del glossario