Considerazioni sui principi guida della legge-delega sul sistema di protezione sociale e di cura
per le persone non autosufficienti
Le scriventi Organizzazioni sindacali ritengono che al fenomeno delle non autosufficienze - tanto
complesso per la qualità assistenziale richiesta e per la quantità delle persone direttamente ed
indirettamente coinvolte - nel corso degli anni non sia stata data una risposta adeguata ed efficace
da parte dei Governi Nazionali. I gravosi oneri umani e finanziari volti a fronteggiare i costi che
emergono dal fenomeno sono posti a carico dei cittadini e delle loro famiglie alle quali il sistema
delle AALL tenta di dare risposte che - in assenza di un quadro normativo nazionale di riferimento
– rischiano di aggravare le disuguaglianze tra i cittadini e di non essere adeguate alla realtà dei
bisogni.
A sette anni dalla approvazione delle legge 328/00 tali problemi non hanno avuto ancora risposta, e
pur cogliendo positivamente la costituzione di un fondo nazionale per la n.a., peraltro inadeguato
nella sua dotazione finanziaria, le scriventi OOSS ritengono urgente avviare a soluzione, come
avvenuto nel resto d’Europa, la problematica della non autosufficienza con una apposita legge
quadro. Per questi motivi Spi – Cgil Fnp – Cisl e Uilp – Uil già dal 2004 hanno promosso una legge
di iniziativa popolare sulla non autosufficienza.
Le ragioni di questa scelta sono da ricercare nell’esigenza di prevenire, contrastare ed
accompagnare un fenomeno in costante aumento che coinvolge, attualmente, oltre 2.800.000
cittadini italiani e le loro famiglie.
La volontà del Ministero della solidarietà sociale di accelerare i tempi per la presentazione di una
legge delega sul sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti
rappresenta un evento positivo. In questa ottica i Livelli per la non autosufficienza devono essere
considerati nel contesto più generale della determinazione dei Liveas, di cui debbono essere parte
integrante.
A fronte di una necessità non più rinviabile, l’illustrazione dei contenuti della legge delega avvenuta
nel corso dell’incontro del 6 giugno u.s.,costituisce un fatto importante perché prefigura la
possibilità di produrre una proposta capace di affrontare il problema in modo completo ed organico.
Le Organizzazioni Sindacali Confederali Cgil-Cisl-Uil e le Federazioni dei pensionati Spi-FnpUilp, mentre si riservano comunque di esprimere un giudizio più compiuto e puntuale sui contenuti
della legge-delega alla presentazione di un testo formale da parte del Ministero,
ritengono
condivisibile l’impianto della proposta illustrata.
In relazione alla stessa esprimono il loro assenso su alcuni punti , ma intendono sottolineare alcuni
aspetti che vanno ulteriormente approfonditi.
La condivisione riguarda in particolare:

l’individuazione e la definizione delle condizioni di non autosufficienza;

le modalità di accertamento e di valutazione della condizione di non autosufficienza
attraverso la valutazione multidimensionale delle condizioni funzionali della persona non
autosufficiente;

il riferimento alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire e
rendere esigibili in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale a partire dalla previsione
dei punti unici di accesso;

l’individuazione del piano individualizzato di assistenza quale modalità di presa in carico
della persona non autosufficiente;

la concreta esigibilità dei diritti attraverso l’uniformità dei livelli essenziali in tutto il
territorio nazionale;

l’individuazione dei servizi sociali a rilevanza sanitaria con particolare attenzione sia ai
servizi che favoriscono l’autonomia e la permanenza a domicilio delle persone non
autosufficienti che alla gamma di prestazioni e servizi per coloro che non sono assistibili a
domicilio;

l’adozione di un Piano triennale per la non autosufficienza quale strumento per
l’individuazione temporale del graduale raggiungimento dei LESNA da garantire su tutto il
territorio nazionale.
Tali principi-guida appaiono coerenti sia con i principi della legge-quadro per la realizzazione
del sistema integrato di interventi e servizi sociali (legge 328/00), sia con l’impianto della
proposta di legge di iniziativa popolare sulla tutela delle persone non autosufficienti presentata
in parlamento dalle Organizzazioni sindacali dei pensionati.
I punti da approfondire riguardano:
1. I compiti e le responsabilità dei soggetti che devono predisporre i servizi previsti dai livelli
essenziali per le persone non autosufficienti. Governare la complessità presuppone
l’esistenza di istituzioni forti, dotate di competenze chiaramente definite. Il disegno di legge
delega deve pertanto ribadire tra i principi – guida i compiti e le responsabilità dei soggetti
pubblici, privati e non-profit – già definiti dalla Legge 328/00 ed integrati da quanto previsto
dalla modifica del titolo V della Costituzione - che devono offrire i servizi alle persone non
autosufficienti con riferimento particolare alle modalità di accreditamento, di regolazione,
di verifica e di controllo.
2.
Le misure per riconoscere il lavoro informale delle famiglie e l’avvio dei processi per
l’emersione dal lavoro sommerso a partire dal fenomeno delle assistenti familiari. In tale
direzione occorre fornire gli strumenti per favorire la qualità della prestazione di lavoro e il
riconoscimento alla crescita professionale della lavoratrice o del lavoratore ed in particolare
per:

collegare il lavoro di assistente familiare con la rete dei servizi per meglio garantire il
cittadino;

favorire la regolarizzazione del rapporto di lavoro tra famiglia ed assistente familiare e
contrastare il lavoro nero (secondo uno studio recentissimo 6 su 10 sono assunte in nero);

favorire l’incontro tra domanda e offerta.
3. Attuare l’effettiva integrazione socio-sanitaria attraverso la realizzazione di un pieno
coordinamento istituzionale e con l’integrazione dei servizi a rilevanza sociale, così come
previsto dall’allegato c) del DPCM 29.11.2001.
4. Individuare le fonti di finanziamento per sostenere la rete dei servizi: si sottolinea che il
finanziamento del Fondo Nazionale per le non autosufficienze deve essere a carico dello
Stato, alimentato dalla fiscalità generale e tale da assicurare nel tempo ed in modo
integrato con le risorse regionali e delle autonomie locali, le prestazioni previste dai
LESNA. Esso deve essere implementato già dalla prossima finanziaria.
5. La concertazione e la partecipazione delle Organizzazioni Sindacali Confederali Cgil, Cisl,
Uil e delle Federazioni dei Pensionati Spi, Fnp, Uilp rispetto alla programmazione, gestione
e verifica delle prestazioni rivolte alle persone non autosufficienti.
Ulteriori osservazioni che richiedono i dovuti approfondimenti sono:

L’ISEE, così come è proposto, va individuato quale strumento di compartecipazione alla
spesa sociale basato su criteri di equità a valere su tutto il territorio nazionale e la
definizione di tale strumento può avere un percorso parallelo alla presente legge-delega.

L’individuazione, certa e chiara, delle fonti che vanno a definire il quadro complessivo
delle risorse e degli oneri finanziari per la non autosufficienza.
Segr. Conf.le CGIL
Segr. Conf.le CISL
Segr. Conf.le UIL
(Achille Passoni)
(Sergio Betti)
(Nirvana Nisi)
Segr. Gen.le FNP-CISL
Segr. Gen.le UILP-UIL
(Antonio Uda)
(Silvano Miniati)
Segr. Gen.le SPI-CGIL
(Betty Leone)