Dragone no Shiryu - Sirio
Bronze Saint
Dragone no Shiryu - Sirio
Età: 14
Altezza: 172 cm
Peso: 53 Kg
Data di nascita: 4 Ottobre
Gruppo Sanguigno: A
Luogo di nascita: Giappone
Luogo di addestramento: Gorō-Hō, Cina
Maestro: Maestro dei 5 Picchi (Dohko)
Costellazione: Dragone
Significato del Nome: Dragone della Cascata Millenaria
“ Per la giustizia, per l'amicizia... L'indomito guerriero che supera ogni avversità! “
E' il Bronze Saint che ha svolto il suo addestramento presso Gorō-Hō, in Cina. Possiede un carattere fin troppo
serioso, per portare a termine un suo dovere non teme nemmeno di perdere la vita. Dato che durante i suoi
scontri arriva a dover mettere a repentaglio la vita, il suo cosmo va elevandosi e alla fine riesce a ottenere la
vittoria in battaglie contro avversari che non avrebbe possibilità alcuna di sconfiggere. Nelle battaglie contro
Argor e Krishna perde due volte la vista, ma la recupererà miracolosamente. Nell'Oltretomba agisce in coppia
con Hyōga.
Shiryu (Sirio il Dragone, nel manga Shiryu di Dragon) è un cavaliere di bronzo appartenente alla costellazione
del Dragone. Il suo nome originale in giapponese significa "dragone viola". Il suo addestramento si è svolto ai
Cinque Picchi in Cina, sotto la sapiente guida di Dohko (cavaliere d’ oro di Libra). La sua armatura presenta la
caratteristica di avere uno scudo, potente e solido che più di una volta si è rivelato utile in battaglia, tale scudo
è si resistente ma non indistruttibile, Mur e Shura sono riusciti a mandarlo in frantumi, quest’ ultimo grazie
alla straordinaria efficacia di Excalibur. Krisaore, invece grazie alla sua lancia ha potuto bucare lo scudo ma
tale mossa si rivelò inefficacie quando esso raggiunse la doratura.
TECNICHE:
COLPO DEL DRAGO NASCENTE - ROZAN SHORYUHA
Colpo è in grado di invertire il corso di una cascata, durante l’ attacco rimane scoperto il cuore che è il punto
debole di Sirio.
COLPO SEGRETO DEL DRAGO NASCENTE - ROZAN RYUHISHOU
È una versione più potente del Drago nascente ed altamente distruttivo.
PIENEZZA DEL DRAGONE - ROZAN KOURYUHA
Tecnica suicida che non lascia scampo né a Sirio e né al suo avversario, entrambi sono destinati a morire nello
spazio. Viene usata contro Shura, il quale salva la vita a Sirio al posto della sua poco prima che venisse
raggiunta la Pienezza del Dragone.
EXCALIBUR
Sirio eredita da Capricorn la leggendaria spada Excalibur dopo la morte del Gold.
COLPO DEI CENTO DRAGHI - ROZAN HYAKU RYU HATSU
Sirio usa questo colpo nella Serie di Hades contro tre spectres, lo ha imparato grazie al suo maestro Dohko che
lo usò contro Sion. È una tecnica molto potente, la più forte del Cavaliere d’ oro di Libra.
CARATTERE:
Si può dire che Sirio è il più contemplativo e il meno impulsivo dei giovani Cavalieri di bronzo. Nonostante
preferisca pensare piuttosto che lottare faccia a faccia con il nemico, Sirio è tuttavia un Cavaliere molto
potente. Ha poteri estremamente distruttivi domati solo dalla sua natura cavalleresca e controllata. Quando si
scatena completamente, di solito quando la vita dei suoi amici è in pericolo, quando la missione è
compromessa dai nemici, o quando un'ingiustizia lo fa arrabbiare, la pura furia degli attacchi di Sirio è
abbastanza potente da ucciderlo insieme ai suoi nemici. Probabilmente prova qualcosa, ricambiato, per Fiore di
Luna (Shunrei), un'orfana adottata dal Maestro dei Cinque Picchi che vive con lui.
Nell'episodio n°66 La Pienezza del Dragone il maestro di Sirio in lacrime dice:
« Hai vissuto per la giustizia e per gli altri non per te stesso, hai dato anche la vita perché l'hai fatto? »
(Citazione dalla serie animata)
Sirio infatti aveva deciso di portare al massimo il suo cosmo fino a raggiungere la Pienezza del Dragone lo
stato ultimo che dà il potere assoluto, tuttavia tale potere risulta essere ingestibile per un essere umano che
quindi ne rimane schiacciato. Sirio, che stava combattendo contro Capricorn, vuole così portare il suo
avversario con sè bruciando insieme a lui nel fuoco astrale sacrificandosi per permettere a Pegasus,
Andromeda e Cristal di proseguire la corsa verso le stanze di Arles; così Sirio in una scia lucente che ricorda la
forma del Dragone sale verso l'Infinito spaziale con un'ultima raccomandazione ai suoi amici:
« Pegasus, Andromeda, Cristal a voi la sola missione di Micene salvate Atena e voi stessi... e voi stessi! »
(Citazione dalla serie animata)
L'umiltà di questo personaggio è tale da ritenersi qualcuno che non ha saputo vivere da cavaliere, in
riferimento all'episodio n° 66 Sirio, vergognandosi di non essere in grado di adempiere alla promessa fatta a
Ledy Isabel (ritornare vincitore insieme a Pegasus e agli altri cavalieri) risponde ad Atena:
« Dimentichi quelle parole! Dimentichi Sirio e la promessa che ha fatto! Pegasus verrà non Dragone che non
ha saputo vivere da cavaliere! » (Citazione dalla serie animata)
Inoltre non manca mai di dimostrare la sua fedeltà: nei flashback che mostrano i suoi vissuti con il Maestro dei
Cinque Picchi si evidenzia come Sirio fin da allora ha sempre dimostrato obbedienza al suo maestro anche a
fronte di grandi provocazioni. Anche nei confronti di Lady Isabel dimostra una fedeltà che non manca mai di
esplicitare, quando veste la sua nuova armatura Dragone di Smeraldo, la prima cosa che Sirio dice euforico
dell'evento è:
« Dragone di Smeraldo in nome di Atena! » (Citazione dalla serie animata)
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Il primo combattimento di Sirio è durante la Guerra Galattica (torneo nel quale come premio finale c’ era in
palio l’ armatura d’ oro del Sagittario), il suo avversario fu Seiya di Pegasus che precedentemente aveva
sconfitto Gerki dell’ Orsa Minore. La lotta fu molto dura e dopo il vantaggio iniziale di Shiryu (che mise a
tappetto due volte Seiya) dovette subire la reazione del suo avversario, che con un’ abile mossa riuscì a
mandare in frantumi lo scudo ed il pugno del Dragone! (Seiya fece in modo che Shiryu colpisse il suo scudo
con il proprio pugno, Hyoga che stava assistendo insieme agli altri bronze al combattimento disse che questa
tecnica si chiamava “ contraddizione” ). Entrambi si spogliarono della loro armatura ma con stupore le cose si
misero male, in quanto Shiryu fu colpito due volte dal Fulmine di Pegasus nonostante sembrava che
inizialmente avesse schivato tutti i colpi! L’ incontro finì a favore di Seiya che colpì il cavaliere del Dragone
nel suo punto debole (il cuore) lasciandolo esanime fuori dal ring! Egli fu salvato in extremis proprio da Seiya
ormai anche lui allo stremo delle forze. Su indicazione del proprio maestro si recò nella dimora del Grande
Mur, l’ unico in grado di poter riparare le armature. Shiryu è un ragazzo coraggioso e molto nobile, infatti
mise a repentaglio la propria vita donando 2/3 del suo sangue per permettere a Mur di riparare le due armature
di bronzo. Lo vediamo poi impegnato nel difficile combattimento contro Dragone nero che lo mette in serie
difficoltà e fu proprio quest’ ultimo dopo aver subito l’ attacco mortale di Sirio a salvargli la vita, blocco
l’ emorragia e così Shiryu smise di sanguinare, prima di morire Dragone nero si pente di ciò che aveva fatto
nella sua vita e capisce il valore dell’ amicizia che lega i cavalieri di Athena. Contro Argor (cavaliere
d’ argento) si acceccò di sua volontà per poterlo battere e permettere a Seiya e Shun di salvarsi (i due furono
pietrificati dallo sguardo della Gorgone). Anche qui la battaglia fu molto ardua, Sirio non poteva combattere al
massimo della sua forza perchè doveva stare attento a non guardare lo scudo di Argor per non essere tramutato
in pietra. Alla fine guidato da Atena riuscì a sconfiggere il nemico distruggendogli lo scudo e l’ armatura. In
condizioni di cecità, Shiryu si reca insieme agli altri bronze al Grande Tempio, per salvare la vita a Lady isabel
giacente ai piedi del santuario in fin di vita con una freccia d’ oro conficcata nel petto. Inizia la corsa verso le
stanze del malvagio Arles, affronta nella quarta casa il sadico Death Mask che manda la sua anima nei pressi
della bocca (una sorta di “ Limbo” ) di Ade con il suo terribile colpo “ Strati di spirito” (Sekishiki Meikaiha)
ed è proprio qui che si svolta la battaglia! Shiryu riesce a raggiungere il settimo senso e scaraventare il gold del
Cancro nella bocca di Ade, poco prima le sacre vestigia d’ oro avevano abbandonato Death Mask,
quest’ ultimo per via dei suoi infami crimini (collezionava le teste delle sue vittime nella quarta casa) e non
risparmiva neanche i bambini. Nella sesta casa lui, Seiya e Shun rimasero esterrefatti nel vedere che Hyoga era
imprigionato in una teca di cristallo. Apparve in loro soccorso l’ armatura della Bilancia e Sirio scelse come
arma la spada, questa era la più adatta per poter liberare Hyoga senza creargli alcun danno. Con un solo colpo
il “ freezing coffin” andò in frantumi e Crystal fortunatamente era ancora in vita. Lo scontro con Shura di
Capricorn (all’ undicesima casa) è una delle parti più toccanti dell’ intero anime, dopo una durissima e
sanguinosa lotta in cui la sua armatura fu distrutta dall’ eccezionale Excalibur di Shura, Shiryu decide di usare
“ la pienezza del dragone” sacrificando la propria vita, questo era l’ unico modo per sconfiggere il proprio
avversario. Ormai lontani dalla Terra, i due sembravano entrambi destinati a perdersi nello spazio esterno ma
Shura pentitosi di aver colpito Micene e dunque accortosi che in realtà quella bambina che risparmiò era la
Dea Athena, decise di salvare la vita al Dragone, dandogli la propria armatura in modo da poter ritornare salvo
sulla terra e dunque sacrificò la propria vita ed inoltre diede a Shiryu come dono Excalibur. Nella serie di
Asgard combatte contro Luxor, temibile cavaliere del Nord, orfano dei genitori e cresciuto in compagnia dei
lupi. Shiryu subisce per quasi tutto il combattimento i veloci attacchi di Luxor, il quale riesce anche a schivare
il drago nascente. Ferito agli occhi e sanguinante, riesce ad avere la meglio colpendo una parete rocciosa e
causando una frana che uccide il god warrior, anche Sirio ne rimane travolto ma riesce a salvarsi e a recuperare
lo zaffiro. Altre enormi difficoltà le trova affrontando il perfido Megres, cavaliere dell’ ametista. Grazie al suo
scudo “ la teca viola” non ha effetti ed infatti si infrange su di esso, ma le sorprese non finiscono qua, Megres
ricorre a “ le anime della natura” , pericolosa tecnica che Shiryu riesce ad eludere rimanendo immobile (grazie
all’ aiuto del suo maestro che gli suggerisce come evitare di essere colpito). Sfruttando un’ errore del nemico
e spoglio della sua armatura lo travolge con il drago nascente, Megres rimane ucciso e Dragone esausto si
dirige verso il palazzo di Hilda. Qui assiste ad una scena “ drammatica” , i quattro bronze giacciono a terra
privi di forze (Ikki compreso) e colui che gli ha ridotti in tale stato è Orion, più forte tra i God warriors che ha
come sua principale virtù l’ invulnerabilità. Durante il suo addestramento da Cavaliere uccise un drago che
infestava Asgard e si bagnò con il suo sangue, diventando così invulnerabile, tranne in un punto vicino al
cuore, dove una foglia si era posata, impedendo all'eroe di bagnare anche quella parte del suo corpo col sangue
del drago, proprio come avvenne al Sigfrido della saga dei Nibelunghi. Shiryu ricorda la leggenda e dunque sa
qual’ è il punto debole, lo affronta senza armatura riuscendo addirittura a tenergli testa. Una volta fatta tale
scoperta riesce a colpirlo in tal punto (nel cuore) ma non a sconfiggerlo, il colpo del dragone si ferma
sull’ armatura di Orion. Nel regno degli abissi dovrà vedersela con un altro forte avversario, Krisaore. La sua
potente lancia mette in serie difficoltà il bronze, infilzandogli la gamba e oltrepassando lo scudo e dunque
ferendolo al fianco sinistro. Raggiunto il settimo senso ed espandendo il suo cosmo ai livelli di un gold riesce
ad evitare di essere ferito nuovamente dalla lancia visto che la sua armatura diventa d’ orata. Arrivato a tale
livello cosmico può usare Excalibur per spezzare la lancia, vi riesce ma Krisaore non è stato sconfitto, egli usa
“ l’ unione spirituale” una tecnica che unisce attacco e difesa per difendere la colonna dell’ oceano indiano.
Questa barriera spirituale è in grado di rimandare indietro i colpi e può essere infranta solo colpendo i chakra,
Sirio vi riesce grazie ad excalibur ma a caro prezzo, la vista incomincia ad indebolirsi sempre di più fino a
renderlo cieco, il campo energetico di Krisaore emanava una luce molto potente che l’ occhio umano non può
reggere. Nella sfida finale contro Nettuno, il cavaliere del Drago indossa per la prima volta l'armatura d'oro
della Bilancia e, insieme a Pegasus, con l'armatura del Sagittario e Cristal, con l'armatura dell'Acquario, riesce
ad avere la meglio sul Dio dei Mari.
Nella serie di Hades affronta tre Silver Spectre resuscitati da Hades: Argor, Agape e Vesta, che sconfigge
facilmente con un solo colpo. Giunto al santuario accorre in soccorso di Dohko, che è impegnato nel
combattimento contro Sion (ex cavaliere dell’ ariete ed ex grande sacerdote). Assieme agli altri bronze
acquisisce l’ ottavo senso e giunge nel Meikai e qui sconfigge facilmente lo spectre Rock di Golem. Shiryu e
Hyoga si trovano in difficoltà contro Flegiàs di Lycaon che riesce a bloccare facilmente il Drago Nascente e la
Polvere di Diamanti atterrando poi i due saints, Flegiàs viene subito dopo annientato dalla “ Galaxian
explosion” di Kanon. Prima di oltrepassare il muro del pianto affronta altri tre spectres, Gordon di Minotaurus,
Queen di Alraune e Shilfield di Basilisk. Lo scontro si rivela difficile in quanto la spada Excalibur viene
surclassata dall’ Ascia del Minotauro di Gordon che frattura l’ avambraccio di Shiryu. Per eliminare i tre
nemici il cavaliere di Athena usa il terribile “ Colpo dei Cento Draghi” (Sirio assistette anche se cieco al
combattimento tra il suo maestro e Sion e li Dohko usò due volte questo potente colpo contro l’ ex gold
dell’ Ariete e disse al suo allievo di imparare questa tecnica e di “ farla sua per sempre” ), i tre spectre a loro
volta attaccarono contemporaneamente e l’ impatto dei colpi fu tale che Shiryu fu scaraventato oltre il buco
aperto nel muro e finì senza volerlo nella Superdimensione. Dei tre nemici si salvò solo Shilfield che in
condizioni abbastanza precarie giunse fino alla fine della breccia (che i cavalieri d’ oro aprirono sul muro del
pianto a costo della loro vita). Il corpo di Shilfield non poteva resistere alla Superdimensione (visto che la sua
surplice al contrario della cloth di Sirio non era stata bagnata dal sangue divino) e dopo pochi secondo andò in
mille pezzi, disintegrandosi (stessa sorte subì anche Minos nel tentativo di bloccare Hyoga). Ad attenderlo
nella dimensione c’ era Crystal, nella cui cloth del Cigno apparvero le ali e grazie a queste i due saints
poterono raggiungere i campi elisi. Qui tutti e cinque i bronze indossarono le armature d’ oro nella lotta contro
Thanatos ma a grande sorpresa si rivelarono inutili in quanto furono distrutte dal Dio del Sonno! Bruciando il
proprio cosmo Shiryu e gli altri riuscirono a generare le Armature Divine, grazie a queste sconfissero Thanatos
ed Hypnos e tennero testa ad Hades per poi sconfiggerlo. A seguito dello scontro con Shura, che gli ha donato
Excalibur, Sirio comincia a considerare il cavaliere della decima casa come un secondo maestro; Shura infatti
era convinto di agire nel giusto, e di operare in favore di Atena (Si scoprirà nella serie G che lui aveva scoperto
la vera identità del Grande Sacerdote e che era stato ridotto in schiavitù dall'Illusione del Re Diavolo, benché
la sua devozione alla causa della giustizia abbia impedito a Saga di controllarlo del tutto). La dimostrazione di
questo fatto è che, durante la saga di Hades, Sirio si dica sconcertato nel vedere che un cavaliere fedele ad
Atena come Shura si sia schierato contro di lei. Infine, nel momento in cui Shura scompare dopo aver tradito
Hades, è proprio Sirio ad cercare di soccorrerlo, ricevendo da lui il monito di proteggere per sempre Atena con
l'aiuto di Excalibur.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
L'addestramento a Gorō-Hō fu duro e severo, ma la presenza di Shunrei divenne il solo sostegno di Shiryu.
Anche nelle liriche del grande poeta Li Bai (Rihaku/701-762) si narra delle grandi cascate del monte Rō, simili
a un drago che fluisce dal cielo alla terra. Quella che dovrebbe definirsi una tecnica sovrumana, che fa mutare
alle cascate il corso della corrente, è la tecnica più misteriosa di Shiryu, il 'Rōzan Shōryu Ha'.
Per via del lungo periodo di tempo trascorso nelle profondità delle grandi cascate del monte Rō, la Cloth della
costellazione del Dragone ha una solidità superiore al diamante e ne possiede una brillantezza simile. Shiryu
indossa la Bronze Cloth di Dragon.
Dopo averla danneggiata nella battaglia con Seiya, viene riparata da Mu del Jamir. Cambia in meglio la
solidità della struttura della protezione del braccio destro.
Shiryu indossa la Bronze Cloth di Dragon riparata da Mu dopo la battaglia con Seiya.
Lo scudo della costellazione del Dragone è dotato di una straordinaria solidità e vanta una capacità difensiva
inespugnabile. Tuttavia è accaduto che si sia danneggiato nelle battaglie più cruente...
Quando il cosmo di Shiryu raggiunge il limite massimo, sulla sua schiena appare l'immagine, simile a un
tatuaggio, di un drago nascente.
Grazie all'agire insieme a Seiya e compagni, l'obiettivo delle sue battaglie non sarà più mettere in pratica gli
insegnamenti del maestro, ma proteggere l'amicizia e la giustizia.
Dal primo scontro con Seiya in poi, non saranno rare le occasioni in cui si libererà della Cloth per affrontare gli
incontri con la sola forza del suo corpo.
Durante la battaglia con Argor, per poter sfuggire allo scudo di Medusa, continua a combattere dopo essersi
accecato entrambi gli occhi.
L’ aspetto dell’ armatura del dragone cambia dopo esser stata rivitalizzata dal sangue di Mur, prima dello
scontro decisivo contro il re dei mari. Non ci sono cambiamenti radicali alla struttura base, ma viene aumentata
la superficie difesa dalle protezioni delle gambe. Shiryu indossa la Bronze Cloth di Dragon resa simile a una
Gold Cloth grazie al sangue d'oro di Mur, prima della battaglia contro Poseidon.
Durante la battaglia contro il re dei mari, combatté indossando la Cloth della Bilancia. La indosserà
nuovamente nell'Elisio, ma in quest'occasione, verrà polverizzata in un attimo...
Nell'aspetto ricavato dalla subitanea trasformazione grazie al sangue di Athena, muta decisamente la forma del
suo simbolo. Si dice che nel momento in cui si sposterà nell'ultradimensione, dalla Cloth spunteranno delle ali.
Shiryu indossa la più potente Bronze Cloth del Dragone rivitalizzata dal sangue divino della dea Athena.
Nella battaglia contro Hypnos, la Cloth di Shiryu, e insieme alla sua, quella di Hyōga, porta a conclusione il
processo di trasformazione in God Cloth. Nella battaglia decisiva con Hades; anche lo scudo di cui è fornito il
suo braccio destro, ottiene un rafforzamento che rende del tutto inutile ogni paragone con quelli posseduti
finora. Shiryu indossa la God Cloth del Dragone che ha completato la sua evoluzione ed è ora somigliante alle
Kamui.
LA BRONZE CLOTH DEL DRAGONE:
PUGNO: 4
CALCIO: 2
ARMI SPECIALI: 4
SPIRITO: 2
GITTATA: 3
Ha superato i propri limiti dopo aver perso la vista in battaglia, e molte volte ha subito gravi emorragie e
importanti ferite. Ciò nonostante in queste occasioni ha elevato il proprio cosmo, riuscendo a distruggere
nemici potentissimi. Era posizionata sott'acqua ai piedi della cascata e si dice che la forza della corrente l'abbia
resa più resistente del normale. La sua armatura verde acqua include lo scudo del drago che si dice essere
indistruttibile. La sua fama di indistruttibilità si è tuttavia rivelata falsa, essendo stato questo più volte tagliato
o perforato da avversari potenti. Lo scudo tuttavia offre a Sirio una grande protezione dagli assalti fisici e non.
Il bracciale destro si dice essere potente in attacco quanto lo scudo in difesa Durante la serie di Hades grazie al
sangue di Atena, l'armatura subirà un'evoluzione e sul bracciale destro compariranno le forme della testa del
drago.
LA COSTELLAZIONE DEL DRAGONE:
La stella Thuban (α Draconis, anche se non è la più luminosa) era la stella polare nord intorno al 2700 a.C.
La stella Arrakis (μ Draconis) è un sistema binario i cui componenti sono due stelle pressoché identiche che
orbitano a distanza ravvicinata.
Uno degli oggetti del profondo cielo di Draco è la Nebulosa Occhio di Gatto (NGC 6543). Un altro è la
galassia lenticolare NGC 5866, a volte catalogata come M102.
La Stella Sirio:
Sirio (α Canis Majoris, conosciuta anche come la Stella del Cane) è la stella più luminosa del cielo notturno
(magnitudine apparente -1,46 e magnitudine assoluta +1,40 ). Questa stella può essere vista da tutte le regioni
abitate della Terra e, nell'emisfero nord, è uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Invernale.
Sirio si trova ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra (questo è il
motivo principale della sua luminosità). È una stella di sequenza principale, con tipo spettrale A0 o A1 ed ha
una massa di circa 2,4 volte quella del Sole. Ha una compagna, una nana bianca chiamata Sirio B, che orbita
attorno alla principale ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni. Fu la prima
nana bianca ad essere scoperta. Di conseguenza, la primaria è a volte chiamata Sirio A.
Osservazione nelle Epoche Precessionali:
Le coordinate attuali di Sirio farebbero pensare che da sempre la stella sia stata visibile da tutti i popoli storici
e preistorici della Terra; in realtà, a causa della precessione degli equinozi, le coordinate della stella variano
sensibilmente. Attualmente, l'ascensione retta di Sirio è pari a 6h 45m, ossia prossima alle 6h di ascensione
retta; questo valore corrisponde al punto più settentrionale che l'eclittica raggiunge a nord dell'equatore celeste,
e dunque segna anche il punto più settentrionale che un oggetto celeste può raggiungere. Dunque, attualmente,
Sirio si trova alla sua declinazione più settentrionale, che corrisponde a circa -16°.
Nell'epoca precessionale opposta alla nostra (avvenuta circa 13.000 anni fa), Sirio aveva una coordinata di
ascensione retta pari a 18h, che corrisponde alla declinazione più meridionale che un oggetto può raggiungere;
sottraendo ai -16° attuali un valore di 47° (pari al doppio dell'angolo di inclinazione dell'asse terrestre),
otteniamo una coordinata di -63°. Questo significa che, 13.000 anni fa, Sirio era una stella molto meridionale,
e poteva essere osservata solo a sud del 27° parallelo nord. Dunque, per buona parte dell'epoca precessionale
completa, Sirio non è osservabile da buona parte dell'emisfero boreale.
Attualmente, la declinazione di Sirio tende a spostarsi lentamente in direzione sud, assieme alla seconda stella
più brillante del cielo, Canopo. Tra circa 9.000 anni, non sarà più visibile da quasi tutto il bacino del
Mediterraneo, dalla Cina settentrionale e da gran parte dell'America del nord.
Sirio e il suo Significato nelle Culture dell'Antichità:
Storicamente, molte culture hanno dato un significato speciale a Sirio. Era adorata nella valle del Nilo col
nome di Sothis, molto prima che Roma fosse fondata, e molti templi degli antichi Egizi (che in Sirio
identificavano la dea Iside[1]) furono costruiti orientandoli in modo che la luce della stella potesse illuminare i
loro altari interni. Gli Egizi inoltre basarono il loro calendario sul sorgere eliaco di Sirio, che accadeva poco
prima dell'annuale piena del Nilo e del solstizio d'estate. Nella mitologia greca, il cane di Orione divenne Sirio.
I Greci inoltre associarono Sirio con il caldo dell'estate, la canicola: il nome Sirio deriva da Seirios, che
significa "lo scottatore".
Alcune Questioni Ancora Aperte:
C'è una terza compagna?
Tra le questioni irrisolte riguardo a Sirio, la prima è quella sulla possibile esistenza di una terza compagna,
molto piccola, che è stata desunta da osservazioni astrometriche ma non confermata da osservazioni ottiche. In
questi ultimi anni l'ipotesi sembra essere confermata al 90%. La vicinanza di questo ipotetico terzo corpo
(Sirio C) a Sirio A ostacola fortemente l'osservazione ottica. La massa attribuibile a Sirio C sarebbe molto
piccola, 0.05 volte quella solare; sarebbe quindi una minuscola nana rossa o anche una nana bruna. L'orbita
sarebbe di 6.3 anni attorno a Sirio A. La sua luminosità non supererebbe la 15° magnitudine.
Il colore di Sirio era diverso nell'antichità?
Un'altra questione irrisolta è quella del colore di Sirio. Diversi autori dell'antichità e tra questi Cicerone,
Orazio, Seneca e soprattutto Claudio Tolomeo nel suo catalogo stellare descrivono Sirio come una stella rossa;
Seneca la definisce addirittura più rossa di Marte, mentre oggi Sirio è incontestabilmente bianca. Di questo
apparente cambiamento di colore e dei suoi possibili motivi si discute da secoli.
Quali spiegazioni sono possibili? Ne sono state proposte molte, nessuna delle quali pienamente convincente, in
particolare:
• È un falso problema: non c'è stato alcun cambiamento di colore; i sostenitori di questa tesi pensano che non
si debba dare troppo peso alle fonti antiche, e che sia tutto un equivoco nato da errori di traduzione e di
interpretazione, licenze poetiche, interpolazioni di copisti ecc.ecc.
• Il cambiamento di colore c'è stato; gli antichi vedevano Sirio B, una gigante rossa giunta al suo ultimo stadio
prima di trasformarsi nell'attuale nana bianca. Il problema è che questa trasformazione sarebbe avvenuta nel
giro di pochi secoli, un tempo troppo breve secondo l'attuale teoria dell'evoluzione stellare; inoltre dovrebbero
essere rimasti segni evidenti nell'ambiente astronomico circostante; ma, come tutte le teorie scientifiche, anche
quella dell'evoluzione stellare non è definitiva e sono possibili revisioni e ampliamenti futuri, dunque questa
ipotesi, che sarebbe per molti versi la più calzante, non può certo essere accantonata.
• Il cambiamento di colore c'è stato ma è dovuto a qualche altro fattore: alcuni hanno proposto l'idea che Sirio
B pur essendo già degenerata in nana bianca nell'antichità possa aver subito una momentanea eruzione di
idrogeno dal nucleo che l'avrebbe riportata per qualche secolo a uno stato simile a quello di gigante rossa; altri
hanno riesumato l'ipotesi ottocentesca che davanti a Sirio possa essere transitata una nube di polvere cosmica
che avrebbe per qualche tempo arrossato il colore della stella.
Sirio e l'enigma dei Dogon:
Un terzo mistero è il cosiddetto enigma dei Dogon, una tribù dell'Africa che sarebbe stata già a conoscenza
dell'esistenza di "Sirio B" senza avere alcuno strumento astronomico e, pare, prima ancora che la scienza del
XIX secolo li scoprisse. Alcuni[citazione necessaria], come raccontato nel libro The Sirius Mystery del
controverso scrittore Robert Temple, ipotizzano un contatto con visitatori extraterrestri che avrebbero rivelato
loro queste conoscenze. Altri[citazione necessaria] lo spiegano con contatti con missionari, che avrebbero
trasmesso ai Dogon le loro conoscenze astronomiche sulla stella, missionari che comunque non sono mai stati
nè individuati, nè intervistati allo scopo di confermare o smentire l'ipotesi. C'è da chiedersi solo perché secondo tali prospettive - dovrebbe essere più probabile l'incontro con visitatori extraterrestri piuttosto che con
"comuni" visitatori terrestri che abbiano trasmesso l'informazione ai Dogon.
Possibilità di vita intorno alla stella:
La distanza da Sirio A alla quale un pianeta dovrebbe trovarsi per avere condizioni fisiche favorevoli alla vita è
4.7 UA, circa 700 milioni di chilometri. Tuttavia ad una simile distanza non potrebbe avere un'orbita stabile, a
causa delle perturbazioni dovute alla vicina Sirio B, e sarebbe stato distrutto dall'espansione degli strati più
esterni di quest'ultima quando la stella era una gigante rossa. Anche se il pianeta si fosse formato in seguito,
sarebbe probabilmente sottoposto ad un'incessante pioggia di comete e asteroidi (nel sistema di Sirio è stato
rilevato un disco di polveri simile a quello che occupava il Sistema Solare nelle prime fasi della sua storia).
MITOLOGIA:
Al matrimonio di Giove e Giunone ci fu una gara fra tutte le gerarchie divine nell'offrire alla coppia i doni più
preziosi. La Terra non aveva voluto essere da meno e regalò degli alberi da frutto molto particolari: infatti ogni
primavera sui loro rami nascevano delle mele d'oro. Questi alberi erano custoditi in un meraviglioso giardino
affidato a quattro ninfe, le Esperidi, le quali avevano posto a guardia del cancello d'entrata un drago con cento
teste. Ogni volta che qualcuno si avvicinava al giardino con l'intenzione di rubare i pomi, le teste del drago
iniziavano a gridare con cento tonalità diverse facendo fuggire via anche il più coraggioso degli uomini. Ma
una delle dodici fatiche date a Ercole da Euristeo chiedeva proprio di rubare quelle mele, ed Ercole grazie al
consiglio di Prometeo di farsi aiutare da Atlante e grazie ad Atlante stesso, riuscì ad uccidere il drago e a
rubare le mele. Infine Era pose il drago nel cielo nella costellazione del Dragone in modo che tutti potessero
ricordarlo.
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