Cygnus no Hyoga - Cristal

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Cygnus no Hyoga - Cristal
Bronze Saint
Cygnus no Hyoga - Cristal
Età: 14
Altezza: 173 cm
Peso: 60 Kg
Data di nascita: 23 Gennaio
Gruppo Sanguigno: 0
Luogo di nascita: Ex Unione Sovietica
Luogo di addestramento: Siberia dell'est
Maestro: Camus (Manga) – Maestro dei Ghiacci (Anime)
Costellazione: Cigno
Significato del Nome: Cigno di Ghiaccio
“ Danza, cigno! Porta sulle tue ali le energie fredde sino allo zero assoluto!! “
Nelle lande ricoperte dai ghiacci eterni della Siberia orientale, è diventato un Saint con la guida del Gold Saint
maestro nell'uso delle energie fredde, Camus. Obbedendo agli insegnamenti del suo maestro, cerca di essere
sempre freddo, ma il suo carattere possiede un lato che non riesce a rinunciare completamente alla dolcezza.
Partecipa alle Galaxian Wars comportandosi come fosse un assassino mandato dal Santuario per eliminare i
Bronze Saint che si prendevano gioco dei suoi conflitti interiori, ma in occasione della lotta contro i Black
Saint che circondavano la Gold Cloth, nella sua coscienza si fa strada l'amicizia per Seiya e gli altri. Da quel
momento si butta anima e corpo, come Saint di Athena, nelle crudeli battaglie insieme agli altri Bronze.
TECNICHE:
POLVERE DI DIAMANTI - DIAMOND DUST
Colpo in genere preceduto da movimenti eleganti delle braccia e delle gambe, per poi finire a formare col
corpo una croce. Cristal si prepara così a lanciare il colpo che consiste nello sferrare un pugno verso
l'avversario, creando un getto di aria congelante e frammenti di ghiaccio.
ANELLI DEL CIGNO – KOLISO
È una tecnica che immobilizza il nemico, creando degli anelli di ghiaccio che lo bloccano. Viene usata anche
come difesa, gli anelli si dispongono attorno a Cristal e girando lo difendono dai colpi.
TIFONE DI GELO - KHOLODNYI SMERCH
È il nome dell’ Auora del Nord nel Manga.
BARA DI GHIACCIO - FREEZING COFFIN
Tecnica usata solo una volta contro lo Spectre Minos di Grifon, è una versione modificata della Bara di
ghiaccio di Aquarius, in questo caso si tratta di creare un muro.
AURORA DEL NORD - AURORA THUNDER ATTACK
Colpo simile alla Polvere di diamanti ma più potente. In questo caso Cristal muove solo le braccia mimando lo
sbatter d'ali del cigno per poi lanciare verso l'alto correnti d'aria fredda. Queste ricadono provocando bagliori
luminosi, a questo punto Cristal unisce le mani e da dietro la testa protende le braccia in avanti per due volte,
lanciando il colpo.
PER IL SACRO ACQUARIUS - AURORA EXECUTION
Il colpo più potente basato sul dominio delle energie fredde, appreso da Aquarius durante la battaglia del
Grande Tempio, con cui raggiunge lo zero assoluto (-273,15 °C), cioè la temperatura estrema, sotto la quale
non si può scendere. Si sollevano entrambe le braccia con le dita intrecciate e lentamente le si fanno scendere
portandole avanti al corpo.
CARATTERE:
Il carattere di Hyoga sembra aver notevolmente risentito del freddo della Siberia. Infatti egli è molto distaccato
e introverso,ma capace di profondi gesti di altruismo,quando non è il coraggio ma il cuore a guidarlo.
Estremamente sensibile, lo si vede sesso versare lacrime rimembrando il suo triste passato e questo spesso ne
limita la crescita potenziale. Ma proprio grazie al suo maestro Camus alla fine riesce ad acquisire il settimo
senso e a diventare un vero cavaliere, senza però perdere la sua sensibilità d’ animo e il grande altruismo e
legame di amicizia che lo lega ai suoi compagni, in particolare ad Andromeda.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Cristal ha perso sua madre in un naufragio nei mari della Siberia orientale; la nave si è incagliata sul fondo e
per il grande freddo il corpo di sua madre non si è decomposto. La sua decisione di diventare Cavaliere è
motivata da voler diventare abbastanza forte da poter spaccare lo spesso strato di ghiaccio di quelle zone e
poter nuotare fino al relitto della nave, per porgere saluto a sua madre portandole una rosa; queste sue
motivazioni sono state a lungo osteggiate sia dal suo maestro (Aquarius nel manga, il Maestro dei ghiacci
nell'anime) sia dal suo compagno di addestramento, Abadir (Isaac di Kraken). Nel manga, partecipa alla
Guerra Galattica mandato dal Santuario con l'obiettivo di uccidere tutti gli altri Cavalieri, rei di stare usando i
loro poteri per scopi personali, ma poi si unisce a loro in un rapporto di profonda amicizia. Nell'anime invece,
viene direttamente per mostrare le sue capacità. Il suo avversario nella manifestazione organizzata da Lady
Isabel è Aspides, che all'inizio sembra avere la meglio con i suoi artigli avvelenati. Quest'arma però viene
presto congelata dall'armatura di Cristal, che mette a tappeto il suo avversario con la Polvere di Diamanti. Con
l'arrivo di Phoenix e dei Cavalieri Neri, sconfiggerà la sua controparte oscura per poi essere il primo a
scontrarsi col cavaliere della Fenice: verrà sconfitto da quest'ultimo, ma si salverà da un colpo inferto al cuore
grazie al crocifisso della madre che custodisce gelosamente in petto e dall'arrivo di Pegasus. Successivamente
Cristal sconfigge in Siberia il proprio maestro, il Maestro dei Ghiacci, manipolato nella mente da Arles e reso
malvagio, ma rinsavito dopo la sconfitta, ed in seguito con l'aiuto dei Cavalieri d'Acciaio, Babel, cavaliere
d'argento che governa le energie calde, riuscendo a congelare addirittura le fiamme dei suoi colpi. Durante la
corsa alle dodici case dello zodiaco, il primo avversario che incontra Cristal è il Cavaliere del Toro che lo fa
passare insieme ai compagni dopo aver subìto un colpo combinato assieme a Sirio che gli congela le possenti
braccia. Disorientato nella terza casa dei Gemelli, avvolta tra illusioni mentali, viene completamente
sopraffatto dal fantasma di Gemini, che lo spedisce nella Dimensione Oscura, ma la tenacia di Andromeda
interrompe il colpo dello spettro e Cristal ripiomba nella realtà, nella settima casa della Bilancia, dove trova
però il maestro del suo maestro, Aquarius, cavaliere d'oro dell'undicesima casa. L'emozione di incontrare il
cavaliere dell'acquario svanisce presto, dato che questi si rivela subito ostile: troppo legato ai ricordi e alla
madre scomparsa, non riesce minimamente a fronteggiare il suo potentissimo avversario, che tenta di
spiegargli, essendone anche maestro, il suo limite affettivo e che con un colpo fa sprofondare definitivamente
la nave dove è conservata la salma della madre di Cristal negli abissi. Colmo di dolore e rabbia per il gesto,
Cristal tenta invano di battere Acquarius, che però lo riduce allo stremo con i suoi colpi portati alla velocità
della luce e lo imprigiona in una teca di cristallo. In questo frangente si notano però le vere intenzioni del
cavaliere d'oro, che risparmia la vita al giovane e lo imprigiona al solo scopo di non farlo morire, in quanto non
in grado di sopportare i colpi dei cavalieri d'oro. Ritrovato dopo varie ore dai compagni, Cristal viene liberato
dalla sua prigione di ghiaccio da Sirio che utilizza le armi dell'armatura della Bilancia, unica in grado di
spezzare la teca. Rimesso in forze da Andromeda e dal suo cosmo caldo, Cristal si ripresenta nella casa dello
scorpione, dove Scorpio ha già messo in enorme difficoltà Sirio e Pegasus. È nella battaglia contro il custode
dell'ottava casa che Cristal, prima assolutamente inferiore ai suoi avversari e in balìa di essi, matura come
cavaliere, anche mosso dalla stime e dalla gratitudine per Andromeda che ha rischiato la vita per salvarlo.
Nella casa di Scorpio, per la prima volta, Crystal dimostra che, sotto una dura scorza di ghiaccio, batte ancora
un cuore, che piange per il sacrificio dell'altro cavaliere, del suo migliore amico. All'inizio sopraffatto dalle
cuspidi velenose di Scorpio, riesce a trovare coraggio e forza interiore e a tenergli testa. Subisce quindi il colpo
di grazia, Antares, sembrando all'inizio morto definitivamente: tuttavia l'armatura di Scorpio all'improvviso si
congela, ed il suo portatore si accorge di essere stato colpito nei suoi punti deboli e vitali, ovvero le stelle della
sua costellazione. Consapevole che a parità di armature sarebbe stato sconfitto, e mosso a pietà dalla tenacia di
Cristal che ormai ridotto allo stremo e sanguinante, si trascina verso l'uscita del tempio pur di onorare la sua
causa, il cavaliere d'oro gli salva la vita. Abbandonata la casa dello Scorpione, si trova di nuovo di fronte ad
Aquarius. Questa volta la battaglia è ben diversa: Cristal accusa all'inizio i colpi e viene nuovamente
imprigionato nella teca di cristallo, ma questa volta la spezza. Comincia a rispondere al maestro, fino a che non
riesce a bloccare e respingere i suoi colpi, congelandogli il cloth: il cavaliere d'oro comincia a temere il suo
allievo, e decide di finirlo col Sacro Aquarius, ma è colpito dallo stupore nel vedere che Cristal, senza armatura
e ormai allo stremo, assume la sua stessa posizione sfidandolo. Lanciato il colpo da entrambi, Aquarius rimane
congelato nonostante l'armatura d'oro, segno che Cristal è riuscito non solo ad apprendere e a lanciare il colpo,
ma anche a raggiungere lo zero assoluto (cosa che probabilmente Cristal aveva già inconsciamente raggiunto
sia contro Scorpio, quando gli congelò l'armatura d'oro, sia precedentemente quando spezzò la bara di ghiaccio
e respinse il colpo di Aquarius) fatto che al suo maestro non era mai riuscito. Entrambi muoiono per mano
dell'altro, dopo una scena molto commovente in cui Aquarius piange una vita senza senso e Cristal piange il
suo maestro che nonostante la sua personalità ed il suo compito, ha cercato di fare il maestro sino alla fine.
Grazie al cosmo di Atena, torna a vivere per andare immediatamente a combattere Arles. Dopo la sconfitta di
Gemini la pace è nuovamente minacciata dai Cavalieri di Asgard, per questo Cristal parte per saperne di più su
quanto stia succedendo nel regno del Nord. Qui incontra Flare, sorella di Ilda di Polaris, che racconta il
cambiamento della sorella. Cristal finirà col combattere contro il Cavaliere di nome Artax che, geloso della
confidenza data da Flare al forestiero, non ascolta le parole del ragazzo e lo attacca. Nonostante Flare cerchi di
far ragionare l'amato, il Cavaliere di Asgard non si ferma, venendo infine sconfitto da Cristal, anche se
amaramente. Proseguendo trova Pegasus e Castalia imprigionati in teche di ametista da Megres il quale in un
primo momento cerca di ingannare il Cavaliere del cigno per poi minacciarlo mettendo in gioco la vita dei due
prigionieri. Il dubbio impedisce a Cristal di combattere con decisione, finendo poi per essere sconfitto (anche
per la stanchezza della battaglia precedente) ma salvato all'ultimo da Sirio che sopraggiunge e che sconfigge
Megres, liberando i compagni. Raggiunto il palazzo di Ilda, si riunisce ai compagni per lottare contro Orion
venendo però messo al tappeto. Col sopraggiungersi del Cavaliere di Nettuno Sirya, che rivelò che tutta la
guerra era stata architettata dal suo dio, Orion capì finalmente la verità e decise di portare il Cavaliere nello
spazio, sacrificandosi. Infine Pegasus con l'armatura e con la spada di Odino, libera Ilda dal sortilegio
dell'anello. Nella serie di Nettuno incontrerà il suo ex d'allenamento compagno Abadir, che lo aveva salvato
dall'annegamento a spese, apparentemente, della propria vita: si scopre invece che era riuscito a salvarsi ed era
stato reclutato da Nettuno come Generale degli abissi a difendere la colonna dell'Oceano Artico. Abadir si
dimostra subito ostile verso il suo ex-compagno, imputandogli di aver ucciso il Maestro dei Ghiacci e poi
Aquarius in nome di Atena. Cristal si fa ferire volontariamente all'occhio sinistro e per tutto l'incontro non
oppone resistenza, incapace di ferire un vecchio amico. Quando però Kiki si trova in pericolo, il Cavaliere si
rialza e ribalta la situazione, sconfiggendo Abadir e distruggendo la colonna. Il Generale degli abissi prima di
spirare chiede perdono all'amico e rivela la vera identità di Dragone del Mare. Giunto da Nettuno combatte
indossando l'armatura d'oro dell'Acquario insieme a Pegasus e Sirio, riuscendolo a sconfiggerlo insieme per
poi distruggere l'ultima colonna e salvare Atena. Nella storia di Hades Cristal sconfigge alcuni spectre insieme
a Sirio, e, giunto al Muro del Pianto, si scontrerà contro Minos di Grifon prima di varcare la super-dimensione.
Arrivato nei campi elisi ottiene l'armatura divina e insieme a Sirio sconfigge Hypnos, il dio del sonno, e aiutato
da suoi compagni e Atena batte Hades, il dio dell'Oltretomba.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
Sua madre Natassia, una donna russa, dorme un sonno eterno all'interno di una nave sprofondata negli abissi
del mare.
Hyōga non ottiene la sua Cloth, nonostante abbia tutte le caratteristiche per essere un Saint. Ma, infine, la
ottiene per ordine del Santuario.
Poiché si tratta di una Cloth generata all'interno di un banco di ghiaccio eterno rimasto immutato sin dal quarto
periodo del Pleistocene, può essere indossata solo dai Saint che fanno uso delle energie fredde. Hyōga indossa
la Cloth di Cygnus.
La tecnica che Hyōga impiega più di frequente, il Diamond Dust, aumenta la sua potenza battaglia dopo
battaglia, fino a riuscire ad annientare degli spectre con un solo colpo.
Camus, che non sopporta l'idea che il suo discepolo Hyōga venga sconfitto da un altro Gold Saint,
disubbidendo agli ordini del Santuario, quando Hyōga giunge alle Dodici Case, dopo averlo atteso al palazzo
della Bilancia, lo chiude infine in una bara di ghiaccio.
Durante la battaglia con Camus, Hyōga si impadronisce fino in fondo della tecnica segreta delle energie
fredde, l'Aurora Execution.
A riprova della grande abilità di Hyōga, la Cloth del Cigno sarà tra le cinque quella meno danneggiata, ma
prima di introdursi nel regno di Poseidon, verrà rivitalizzata dal sangue di Milo. Hyōga indossa la Cloth del
Cigno resa simile a una Gold Cloth dal sangue d'oro di Milo.
Viene ferito gravemente all'occhio sinistro in battaglia con Isaac, una volta suo compagno d'addestramento
sotto la guida di Camus.
Nel momento della battaglia decisiva contro il signore dei mari, Hyōga indossa la Gold Cloth dell'Acquario,
ma verrà in ogni caso costretto a una lotta sfiancante al cospetto della forza di un dio.
All’ armatura del cigno viene infusa nuova linfa vitale, prima della battaglia nell'Oltretomba. Quando Hyoga
si troverà a muoversi nell'Ultradimensione che conduce all'Elisio, gli spunteranno delle grandi ali. Hyōga
indossa la Cloth di Cygnus dotata di ineguagliabile vitalità grazie al sangue di Athena.
Per quanto riguarda i combattimenti negli Inferi, dato che la sua ferita all'occhio non era ancora guarita, per
riuscire a portare avanti le battaglie, si decide a usare un bendaggio.
Il suo aspetto dopo l'evoluzione in God Cloth. Muta in una forma straripante di vitalità rispetto alla figura
simbolica originaria. Le sembianze esterne della God Cloth, pur se la Cloth eredita il design della Bronze,
assumono una configurazione che ricopre tutto il corpo. Hyoga indossa la Cloth del Cigno divenuto God Cloth
e somigliante come vitalità a una Kamui.
LA BRONZE CLOTH DEL CIGNO:
PUGNO: 5
CALCIO: 3
ARMI SPECIALI: 2
SPIRITO: 2
GITTATA: 2
Poiché si tratta di una Cloth generata all'interno di un banco di ghiaccio eterno rimasto immutato sin dal quarto
periodo del Pleistocene, può essere indossata solo dai Saint che fanno uso delle energie fredde ed è dotata di
una resistenza superiore rispetto alle altre alle rigide temperature glaciali.
È un maestro nell'uso delle energie fredde. Come prevedibile da chi è stato addestrato dal Gold Saint Camus in
persona (nel Manga, in quanto nell’ Anime il suo mentore è il Maestro dei Ghiacci, che a sua volta era stato
allievo di Camus dell’ Acquario), la sua forza come Saint, paragonata a quella degli altri Bronze Saint è
straordinaria.
LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO:
Il Cigno (in latino Cygnus) è una costellazione settentrionale. È una delle 48 costellazioni elencate da
Tolomeo, ed è anche una delle 88 moderne costellazioni. A causa della disposizione delle sue stelle principali,
è a volte chiamato la Croce del Nord (in contrasto con la Croce del Sud).
La forma dell'uccello si estende sulla Via Lattea estiva, volando verso sud.
Quella del Cigno è una costellazione brillante e di grandi dimensioni; si tratta di una delle figure più tipiche
dell'emisfero boreale, disposta lungo la Via Lattea, in un suo punto molto ricco e in cui questa appare divisa in
due da una serie di nebulose oscure note come Fenditura del Cigno. La sua forma, ben riconoscibile nei cieli da
giugno ad ottobre, ricorda una grande croce, con l'asse maggiore formato dalle stelle Deneb e Albireo, e l'asse
minore formato da Gienah e Rukh; il punto di intersezione delle assi è la stella Sadr.
Stelle Principali:
• Deneb, α Cygni, è una stella di prima grandezza, nonostante la sua notevole distanza (stimata in circa 1.800
anni luce). Si tratta quindi di una stella intrinsecamente molto brillante, circa 60.000 volte più luminosa del
Sole. Se fosse posta alla stessa distanza di Sirio, la stella più luminosa del cielo, brillerebbe quasi quanto la
Luna. Questa supergigante blu forma la coda del cigno, la parte più settentrionale della Croce del Nord, e uno
dei vertici del cosiddetto Triangolo Estivo.
• Sadr, γ Cygni, è una stella gialla di magnitudine apparente 2,23; nei suoi dintorni è presente un vastissimo
complesso di nebulose, mentre a sud di questa stella si estende un ricco campo stellare della Via Lattea.
• Gienah, ε Cygni, una stella arancione di magnitudine apparente 2,48 che forma l'ala orientale del Cigno.
• Rukh, δ Cygni, di magnitudine apparente 3,01, una stella tripla di colore azzurro, l'ala occidentale del
Cigno; la sua magnitudine complessiva apaprente è 2,86.
• Albireo, β Cygni, è il becco del cigno. È una delle stelle doppie più belle del cielo, una stella giallo dorato
facilmente separabile dalla sua compagna blu con un piccolo telescopio.
Tra le altre stelle, appare interessante 61 Cygni. È una delle stelle più vicine a noi, distante solo 11,4 anni luce.
Mostra uno dei moti propri più alti, ed è stata una delle prime stelle di cui si riuscì a misurare la distanza.
La stella 16 Cygni B ha un sistema planetario con un pianeta confermato, con un massa di 1,5 volte quella di
Giove.
Nei confini del Cigno si trova anche la sorgente a raggi X Cygnus X-1, che è considerato uno dei migliori
candidati buchi neri.
Oggetti del Profondo Cielo:
La Via Lattea percorre per intero la costellazione del Cigno; tra le stelle Deneb e γ Cygni questa è oscurata da
un complesso sistema di nubi, il quale poi percorre la Via Lattea verso sud dividendola in due parti nei pressi
dell'equatore galattico; questa "spaccatura" viene chiamata Fenditura del Cigno. Nel Cigno quindi sono visibili
molti ammassi aperti e nebulose.
Tra i primi, due furono osservati dal Messier; il primo fu M29, il più piccolo, visibile 1,5 gradi a sud di γ
Cygni, il secondo M39, a nord-est di Deneb e al limite della visibilità ad occhio nudo. Altri ammassi
importanti sono NGC 6871, a sud di γ Cygni, e IC 5146, noto come Nebulosa Bozzolo a causa della presenza
di una nebulosa oscura.Tra le nebulose, spicca NGC 7000, la Nebulosa Nord America, che si trova poco a est
di Deneb.
La sua somiglianza col continente nordamericano si nota più sulle fotografie che nell'osservazione visuale, che
è estremamente difficile.
Per poterla osservare visualmente è necessario un cielo buio d'alta montagna e un buon binocolo.
Viste particolamente acute unite ad un cielo non toccato dall'inquinamento luminoso possono scorgerla anche
ad occhio nudo.
La Nebulosa Velo è un altro oggetto straordinario, ma poco visibile, sul confine con la Volpetta.
Vale la pena di esplorare i ricchi campi stellari a sud di γ Cygni, per la presenza di innumerevoli piccoli
ammassi. Tra gli oggetti al di fuori della Via Lattea, va citata la bellissima NGC 6946, una grande galassia
spirale barrata, posta sul confine con Cefeo.
MITOLOGIA:
La costellazione del Cigno prende spunto da vari personaggi della mitologia greca di nome Cicno, trasformati
in cigno.
Una denominazione diffusa del Cigno è quella di Croce del Nord, e in effetti la sua forma è molto più larga e
distinta di quella della famosa Croce del Sud. Nella sua foggia a croce i Greci vedevano il lungo collo, le ali
spiegate e la coda mozza di un cigno che volava lungo la Via Lattea in cui è incastrato. I mitografi ci dicono
che il cigno è una mimetizzazione di Zeus che si reca da una delle sue innumerevoli amanti, ma non sono
d'accordo su chi sia la meta di quella particolare visita.
La versione del racconto che risale a Eratostene dice che Zeus un giorno s'invaghì della ninfa Nemesi che
abitava a Ramno, a nord est di Atene.
Per sfuggire alle avance sgradite del dio assunse le forme di vari animali, dapprima tuffandosi in un fiume, poi
scappando per terra, e infine volando via sottoforma di oca. Senza arrendersi, Zeus la inseguì nonostante tutte
le trasformazioni, ogni volta trasformandosi in un animale più grande e più veloce, finché non si tramutò in
cigno e con quelle fattezze l'acchiappò e la violentò.
Igino racconta una storia simile, ma non cita le metamorfosi di Nemesi. Dice, invece, che Zeus finse di essere
un cigno che stava sfuggendo a un'aquila e che Nemesi gli offrì rifugio.
Solo dopo essersi addormentata con il cigno in grembo si rese conto dell'errore compiuto.
In entrambe le versioni il risultato fu che Nemesi fece un uovo che fu poi donato alla Regina di Sparta, Leda,
alcuni dicono da Ermete e altri da un pastore che trovò l'uovo in un bosco.
Dall'uovo uscì la bella Elena (che doveva diventare poi famosa come Elena di Troia).
Una versione più semplice recita che Zeus, trasformato in cigno sedusse Leda sulle sponde del fiume Euroto;
con in mente questa storia, Germanico Cesare si riferisce al cigno come a «l'adultero alato». Leda era la moglie
del Re Tindaro di Sparta, e questo fatto complicò ulteriormente le cose perché quella stessa notte la donna
giacque anche con il marito.
Secondo una delle interpretazioni, Leda procreò un solo uovo da cui uscirono i gemelli Castore e Polluce e
anche Elena.
Il guscio di quest'uovo fu, nella leggenda, esposto in un tempio di Sparta, legato a nastri che pendevano dal
tetto.
Un racconto contrastante dice che Leda fece due uova, da uno vennero fuori Castore e Polluce e dall'altro
Elena e sua sorella Clitennestra. Ad aumentare la confusione si deve aggiungere che Polluce ed Elena erano
notoriamente figli di Zeus, mentre Castore e Clitennestra avevano per padre Tindaro. Castore e Polluce sono
commemorati nella costellazione dei Gemelli.
La stella più brillante del Cigno, Deneb, segna il punto della coda del cigno; il nome le viene da dhanab che in
arabo significa «coda».
I Greci non diedero un nome a questa stella ben visibile.
Deneb infatti è una stella supergigante molto brillante, quasi 2000 anni luce distante, la più lontana di tutte le
stelle di I grandezza. Forma un angolo del cosiddetto Triangolo Estivo, triangolo completato da Vega nella
costellazione della Lira e Altair in quella dell'Aquila. Il becco del cigno è segnato da una stella che si chiama
Albireo che, vista con un piccolo telescopio, si rivela una bella stella doppia color ambra e verde, quasi un
semaforo celeste. Lo storico tedesco Paul Kunitzsch ha tracciato il percorso tortuoso seguito dal nome Albireo.
Iniziò con una traduzione in arabo della parola greca che stava per «uccello», ornis, il nome con il quale questa
costellazione era nota sia ad Arato di Soli che a Tolomeo. Nel Medioevo questo nome arabo fu tradotto in
latino, ma male, e divenne ab ireo, implicando che si credeva derivasse dal nome di una certa erba. Questa
definizione fu a sua volta erroneamente ritenuta di provenienza araba e riscritta albireo. Ecco che il nome
Albireo, sebbene possa sembrare arabo, non ha nessun significato. Il Cigno si trova sulla Via Lattea, e quindi
contiene molti campi stellari belli da osservare con un binocolo. Ma il suo oggetto più famoso che non può
però essere visto neanche attraverso strumenti ottici perché forte fonte di raggi X è un buco nero, chiamato
Cigno X-1, che si trova a metà del collo dell'animale.
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