IL CIGNO
Il cielo estivo è illuminato dalla costellazione del Cigno, chiamata anche “Croce del Nord”
per la sua forma e in opposizione ad una seconda costellazione di forma similare visibile solo
nell’emisfero Australe (Croce del Sud).
E’ possibile ammirarla in tutto il suo splendore ai primi di Agosto esattamente allo zenith verso
mezzanotte. E’ una costellazione imponente formata da cinque stelle disposte appunto a croce sulla
sfera celeste. Il braccio lungo ha come estremi le sue due stelle più importanti: a nord Deneb, la più
brillante, a sud Albireo, una stella doppia considerata, dal punto di vista estetico, la più bella del
cielo.
Il nome di questa costellazione ha subito nel corso del tempo diversi cambiamenti. Il greco
Eratostene la cita col nome di Cigno e così viene rappresentata nella numerosa serie di racconti
mitologici. In epoca cristiana le venne attribuito il nome di Croce. Gli Arabi le conferirono
un’immagine meno elegante e nobile di quella greca chiamandola Gallina. Di fatto il termine Deneb,
nome della più brillante tra le sue stelle, deriva proprio dall’arabo Dheneb-ed-Dajajeh, che significa
appunto “la coda della gallina”. Il nome Gallina rimase per tutto il Medioevo fino al Rinascimento,
quando il nome Cigno prevalse, arrivando ai giorni nostri.
I racconti legati al Cigno, uccello sacro ad Afrodite, sono veramente
tanti. Il mito più noto vede Zeus assumere le sembianze del
candido uccello per amare sulle sponde del fiume Euroto Leda,
moglie di Tindaro, re di Sparta. Da quella storia d’amore nacque
una progenie nobilissima composta da quattro figli: Castore e
Polluce, i due Diòscuri immortalati nella costellazione dei Gemelli,
Elena, famosa come Elena di Troia, e Clitemnestra, sposa e
assassina di Agamennone.
La leggenda narrata da Eratostene racconta, invece, come Zeus, il
re degli dei, invaghitosi della ninfa Nemesi, figlia della Notte e di
Oceano, ma rifiutato da essa, studiò un piano ingegnoso per
prenderla con l’inganno. Ordinò ad Afrodite di mutarsi in aquila e di
inseguirlo mentre lui assumeva l’aspetto di un bellissimo quanto
indifeso cigno che cerca di sfuggire agli artigli del rapace.
...E guarda in altri punti
le costellazioni
in cui si raggruppano
i fulgidi astri:
l’Orsa Maggiore
e la Minore,
Andromeda e Cefeo,
il Drago orrendo,
la bella Cassiopea,
Orione tempestoso,
il Cigno che sospira spirando,
la Lepre,
i Cani Argo e la dolce Lira….
Nemesi, impietosita dalla scena, accolse
l’uccello impaurito tra le sua braccia e,
mentre la dea si fu assopita, tenendolo
stretto, Zeus abusò di lei volando infine via.
Questa costellazione è spesso associata a
storie di violenza ed inganni, in contrasto
con l’immagine candida e pura di un cigno;
solo in un mito troviamo narrata la storia di
un sentimento più nobile come l’amicizia.
In questa vicenda il cigno è un uomo
inconsolabile che piange per la morte
dell’amato amico Fetonte e che per questo,
premiato dagli dei commossi, fu trasformato
in cigno e posto tra le stelle ad eterna
memoria di un valore tanto raro.
Fetonte, figlio di Elio, aveva osato prendere
il cocchio del Sole ma una volta sul carro,
dopo un’iniziale spavalderia, ebbe paura sia
dell’altezza della volta celeste che della vista
di quegli strani esseri che lo circondavano
raffigurati nello zodiaco; perse così il
controllo del carro e uscì dalla rotta di sempre, lasciando prima gli uomini al freddo, poi rischiando
di bruciare tutto.
Zeus, infuriato, lo folgorò e lo lasciò cadere nel fiume Eridano dove, nonostante l’amico cercasse in
tutti i modi di trarlo in salvo rischiando la propria vita, morì annegato.
Le sorelle di Fetonte, le Eliadi, che tanto lo piansero, furono mutate nei pioppi che costeggiano i
fiumi e che piangono lacrime d’ambra (resina), l’eroico amico nello splendido Cigno.
La stella principale del Cigno è Deneb, conosciuta anche
come Alpha Cygni, un astro gigantesco e luminosissimo che
rappresenta la coda del cigno. La sua magnitudine apparente
di 1,26 la rende la diciannovesima stella più luminosa della
notte. In realtà, Deneb è molto più luminosa di quello che
sembra: ha una magnitudine assoluta di circa -8,5, il che ne
fa una delle stelle più luminose conosciute. Appare nel
nostro cielo come una stella "normale" solo a causa della sua
distanza elevatissima; si trova a 1600 anni luce dalla Terra e
ha un diametro di 85 milioni di chilometri, 60 volte quello
del Sole. Se fosse posta alla stessa distanza di Sirio, la stella
più luminosa del cielo, brillerebbe quasi quanto la Luna.
Emette una luce bianco-azzurra 70 mila volte più intensa di
quella solare. Si pensa che Deneb avrà una vita breve e
avrà una morte catastrofica in quanto è così massiccia da
consumare molto presto il suo combustibile fino a esplodere
come supernova. Il giorno in cui accadrà, l’esplosione sarà
visibile perfino di giorno. E da quella morte nascerà un buco
nero.
Confronto tra le dimensioni stimate di Deneb e
quelle del Sole. Il Sole è il puntino bianco a destra.
Albireo, β Cygni, di magnitudine 3,09, è il becco del cigno. È una delle stelle doppie più belle del
cielo, una stella giallo dorato facilmente separabile dalla sua compagna blu anche con un piccolo
telescopio amatoriale. Il contrasto di colori è mozzafiato. A vedere per primo questo spettacolo fu
Bradley nel 1755; nel 1832 iniziarono le misure per rilevare eventuali spostamenti orbitali.
A tutt’oggi non ne è stato scoperto alcuno, ma si ritiene ugualmente che le due stelle siano legate
fisicamente e non per semplice effetto di prospettiva.
Un'altra stella interessante è 61 Cygni, al limite della visibilità a occhio nudo; è una stella molto
vicina (solo 11 anni luce) e storicamente importante in quanto fu la prima di cui si riuscì a misurare
la distanza (Bessel nel 1838). 61 Cygni si muove in direzione del Sistema Solare alla velocità di 60
chilometri al secondo, ed è uno dei primi sistemi stellari in cui siano stati scoperti pianeti.
In questa costellazione, collocata sul piano della Via Lattea,
sono visibili molti ammassi aperti osservabili anche con
dei semplici binocoli; sono degni di nota M29 (Ammasso
globulare aperto formato da una dozzina di stelle distante
dalla Terra circa 4000 a.l. Magnitudo 7,1) e M39 (Ammasso
globulare aperto formato da circa 30 stelle, distante dalla
Terra solo 800 a.l. Magnitudo di 5,2).
Troviamo inoltre celebri nebulose, tra le quali ricordiamo
NGC 7000, chiamata anche Nebulosa Nord America, che si
trova poco a est di Deneb. E’ una tenue massa di idrogeno
ionizzato notevole più per l’estensione che per luminosità; la
sua somiglianza col continente nordamericano si nota più
sulle fotografie che nell'osservazione visuale, che è
estremamente difficile.
Concludiamo nominando il suo oggetto più famoso, Cigno
X-1 che non può però essere visto neanche attraverso
strumenti ottici. E’ una sorgente di raggi X all’interno della
quale si trova un buco nero.
Nebulosa Nord America
CARMEN
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