Nuove opportunità di valorizzazione delle professionalità sanitarie infermieristiche e tecniche della prevenzione nell’ambito di un Servizio di Epidemiologia di ASL alla luce del cambiamento di mission delle ASL lombarde AUTORI ASV Silvia Ghisleni e ASV Luisa Giavazzi Con il contributo di Alberto Zucchi Ufficio Studi Epidemiologici, Direzione Generale ASL di Bergamo Direttore Generale Dr. Silvio Rocchi INTRODUZIONE Il contesto I cambiamenti normativi avvenuti con il passaggio dalla legge 833/78 al decreto legislativo 502/517 del 1992 e poi alla riforma ter 229/99 hanno ridefinito la relazione che intercorre tra bisogno di salute e spesa sanitaria; la spesa sanitaria dovrebbe essere definita in base alle risorse disponibili, programmata a priori e usata in modo razionale: essa, cioè, è destinata a finanziare solo le prestazioni appropriate ed efficaci in base alle evidenze scientifiche. La Regione Lombardia, per raggiungere tale obiettivo, ha adottato un modello organizzativo che, per quanto concerne le funzioni ASL verso le strutture erogatrici di prestazioni cliniche, si fonda su alcune funzioni; le principali, in questa logica, sono quelle definite dall’acronimo PAC (Programmazione, Acquisto, Controllo). La funzione di “Programmazione” fondata su un modello epidemiologico La salute dei cittadini è l'obiettivo prioritario della pianificazione sanitaria, processo complesso attraverso cui salute, servizi e risorse vengono posti in relazione. Le difficoltà operative, in questo processo, sono generate sia dalla scarsa disponibilità delle informazioni relative alla diffusione delle malattie, alla loro gravità e capacità invalidante, sia dall'intempestività di quelle disponibili; la rilevazione dei bisogni di salute di una popolazione riveste così carattere di particolare complessità. Il “modello epidemiologico” descrive il volume delle risorse a sostegno dei bisogni di salute della popolazione come dipendente dalla prevalenza delle malattie, dal volume dei servizi sanitari consumati per trattarle e dalle risorse umane e finanziarie usate per la produzione di tali servizi. Secondo questo modello la gestione dell'erogazione di assistenza sanitaria dipende pertanto dal controllo delle relazioni tra popolazione, malattia, servizi sanitari e risorse. Determinare l’evoluzione da un sistema governato solo dall'offerta, verso uno basato su comprensione dei bisogni e governo della domanda, significa dunque produrre una reale valutazione epidemiologica dei bisogni secondo un approccio definito “di popolazione”. Questa strategia è sintetizzabile nei seguenti punti: stima dei reali bisogni sanitari della popolazione; individuazione della modalità ottimale di soddisfacimento; attuabilità nel medio-lungo periodo. L’ASL dunque, per le sue caratteristiche, è garante della salute dei cittadini anche in termini economici, e non ha quindi convenienza a inflazionare le prestazioni o a sostenere la domanda impropria. Tale modello, inoltre, investe implicitamente molto sull'educazione sanitaria e sulla prevenzione delle malattie. CONTENUTO Obiettivi di un Servizio/Osservatorio Epidemiologico di ASL Salute, servizi e risorse rappresentano pertanto le tre componenti essenziali del processo di pianificazione. Uno dei compiti critici consiste proprio nella rilevazione dei bisogni di salute. Perché valutare i bisogni? I seguenti elementi sintetizzano la necessità di un’analisi di profilo elevato: scarsità complessiva delle risorse; interventi non tutti efficaci, e quando efficaci possono non essere forniti alle persone in grado di trarne il massimo beneficio (correttezza delle "indicazioni"); nuovo ruolo ASL, che acquisisce gran parte dei servizi sanitari specialistici da altre aziende, mediante finanziamenti legati alla quota capitaria. Questo approccio si fonda, in ultimo, sull'importanza di considerare a livello locale indicatori epidemiologici, costi e valutazioni costo-efficacia. L’obiettivo specifico è rappresentato dalla descrizione della situazione locale in termini di carico assistenziale di una malattia, distribuzione geografica e trend epidemiologico, analisi dei fattori di rischio importanti nella genesi del problema, analisi delle strategie di intervento che hanno dato prova di efficacia. Il primo strumento di misura, dal punto di vista metodologico, è un sistema informativo epidemiology-based; Da ciò emerge il ruolo fondamentale di un Servizio/Osservatorio Epidemiologico di ASL. in quanto, per sua stessa natura professionale e mission, in grado di praticare la sistematica ricomposizione delle informazioni di natura sanitaria secondo il punto di vista del bisogno del paziente e del suo percorso sanitario. La professionalità Infermieristica e Tecnica della Prevenzione in un Servizio/Osservatorio Epidemiologico Nell’Asl di Bergamo il Servizio Epidemiologico è stato istituito nel 1998; inizialmente non era prevista la presenza di personale sanitario non medico. Dal 2001 è presente un Assistente Sanitario, affiancato da un secondo collega nel 2003: la scelta di puntare sul contributo di queste figure professionali testimonia l’intenzione da parte della Direzione Strategica dell’azienda di valorizzare come risorsa la formazione non strettamente assistenziale di questi professionisti attraverso un riconoscimento che si allinea con il cambiamento in atto nelle professioni sanitarie. Poter operare in questo Servizio rappresenta per i professionisti sanitari della prevenzione e gli infermieri un’opportunità di crescita che inevitabilmente rimette in gioco le conoscenze acquisite (negli anni di scuola e di aggiornamento) e le esperienze di lavoro maturate nelle diverse unità operative (ospedaliere e territoriali), facendo emergere potenzialità e acquisire nuove conoscenze. La formazione specifica in campo epidemiologico è stata realizzata attraverso corsi organizzati da vari enti esterni e scelti in base alla pertinenza con i nuovi compiti (corsi sulla codifica schede di morte, corsi di informatica). Non meno importanti sono state le iniziative di formazione interna all’ufficio (incontri formativi con altri operatori, collaborazione con le altre figure professionali, aggiornamento specifico personale tramite riviste o testi scientifici), in quanto più mirate e modulate sulle esigenze formative progressivamente emergenti nello svolgimento del lavoro. Nell’ambito di un Servizio/Osservatorio Epidemiologico questi Professionisti sono concretamente impegnati ad operare su dati demografici e sanitari, derivanti in particolare dai flussi informativi concernenti le seguenti tematiche: certificati di assistenza al parto (CeDAP), schede di dimissione ospedaliera (SDO), schede di decesso Istat, dati di esenzione alla spesa sanitaria per patologia ed infine dati derivanti da studi ad hoc (studi di epidemiologia analitica). Le competenze richieste possono essere sintetizzate nell’elenco che segue: formazione sanitaria di base competenze sanitarie specifiche (codifica schede Istat di decesso, preparazione e somministrazione di questionari, capacità di validazione dei dati specifici) competenze informatiche di base competenze statistiche ed epidemiologiche di base capacità di relazione e comunicazione (con colleghi, medici, utenti, istituzioni) capacità di organizzazione e gestione autonoma dell’attività con creatività ed iniziativa. Il contributo professionale attuato concretamente in uno studio epidemiologico di secondo livello può, meglio di altri, rappresentare il tipo di competenze richieste e l’attività svolta all’interno di un Servizio/Osservatorio Epidemiologico. Lo studio ISO.LIN.FA. è uno studio caso-controllo, attualmente in corso, in un’area ad alto rischio in provincia di Bergamo. L’obiettivo dello studio è indagare l’associazione tra l’insorgenza di neoplasie del sistema linfoemopoietico (leucemia, linfoma di Hodgkin, linfoma non-Hodgkin e mieloma multiplo) e l’esposizione a specifici fattori di rischio presenti nell’ambiente di vita e di lavoro nel territorio dell’Isola Bergamasca. Il disegno di uno studio caso-controllo prevede che si confrontino due gruppi di soggetti: uno di malati o affetti dalla particolare condizione in studio (CASI) e uno di soggetti aventi le stesse caratteristiche dei primi, dai quali differiscono solo per non essere affetti dalla malattia (CONTROLLI). La raccolta delle informazioni avviene identicamente per i due gruppi, i quali sono successivamente comparati rispetto ad una eventuale diversa occorrenza dei fattori di rischio studiati. Nel nostro studio vengono considerati CASI i soggetti “prevalenti” tra il 1997 e il 2001, affetti da leucemia, linfoma non-Hodgkin, linfoma di Hodgkin o mieloma multiplo, di età superiore a 19 anni e residenti in uno dei Comuni dell’Isola Bergamasca al momento della diagnosi. Vengono estratti due CONTROLLI di popolazione per ogni caso (appaiati per anno di nascita e sesso e residenza, scelti in modo casuale dalla popolazione iscritta all’Anagrafe Assistiti del SSN). I principali fattori di rischio (esposizioni professionali, fumo attivo e passivo, inquinanti da traffico, radiazioni ionizzanti di uso diagnostico, solventi, insetticidi e pesticidi, malattie infettive) vengono indagati somministrando un questionario ai soggetti. Il questionario viene somministrato dal medico di famiglia (MMG) aderente allo studio o dagli assistenti sanitari del Servizio/Osservatorio Epidemiologico dell’ASL di Bergamo. La partecipazione è stata costante nelle diverse fasi dello studio: FASI dello studio Fase di Progettazione Fase preparatoria Somministrazione dei questionari Validazione dei dati e inserimento nel database Analisi dei dati raccolti Attività svolta Collaborazione nella progettazione dei questionari per le interviste Collaborazione nella organizzazione-coordinamento tecnico del progetto Arruolamento dei casi Estrazione dei controlli Collaborazione nella implementazione del database di archiviazione dei dati Validazione dei casi/controlli (verifica diagnosi presso strutture di diagnosi, verifica residenze presso le anagrafi comunali) Collaborazione nella presentazione dello studio ai Medici di Medicina Generale MMG (corso di aggiornamento) Riferimento tecnico per i MMG (problemi per interviste, dubbi, richiesta chiarimenti) Somministrazione dei questionari ai soggetti presso il loro domicilio (preceduti da lettera scritta e contatto telefonico) Validazione di questionari redatti dai MMG Inserimento dei dati nel database Collaborazione nelle analisi CONCLUSIONI La pianificazione basata sul bisogno di salute della popolazione si fonda su una cultura epidemiologica, il cui punto di partenza è rappresentato dalla popolazione e dai servizi da essa utilizzati. L'approccio fondato sul modello epidemiologico rappresenta un’occasione preziosa per i decisori delle linee strategiche della programmazione dei servizi. In questo contesto, appare decisivo il ruolo dei Servizi/Osservatori Epidemiologici, nel cui ambito le professionalità sanitarie infermieristica e della prevenzione rientrano a pieno titolo. Riuscire ad attivare un processo di crescita professionale in questo ambito e ad integrarsi con le altre professionalità che vi operano è per i professionisti tecnico-sanitari e gli infermieri una sfida impegnativa, perché non esistono dei percorsi già tracciati a cui fare riferimento; tuttavia rappresenta l’opportunità di essere presente con le proprie competenze e peculiarità in questa fase di cambiamento e di acquisirne di nuove per il futuro.