AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7 “COSTA SUD 1” Comuni di Silvi, Atri, Pineto PIANO LOCALE NON AUTOSUFFICIENZA 2010-11 INTRODUZIONE La Giunta Regionale con propria Delibera n. 149 del 08.03.2010, ha approvato l’Atto di indirizzo applicativo per lo sviluppo locale degli interventi rivolti alla non autosufficienza –PLNA 2010-2011, in attuazione del Decreto Interministeriale del 06.08.2008. L’Ambito Territoriale Sociale n. 7 “Costa Sud 1”, per la redazione del PLNA ha seguito le procedure già utilizzate per la formazione del Piano di Zona dei Servizi Sociali 2007-09, predisponendo una serie di incontri secondo il seguente calendario: DATA 27.04.2010 29.04.2010 29.04.2010 07.05.2010 ----- ORGANISMO CONTENUTI Gruppo di lavoro Incontro per la definizione delle priorità relative alla non autosufficienza e predisposizione del calendario di lavoro Ente d’Ambito Sociale e OO.SS. Concertazione per la definizione dei pensionati degli interventi prioritari per l’area anziani Ente d’Ambito sociale e Concertazione per la definizione Associazioni per Disabili degli interventi prioritari per l’area disabilità Conferenza dei Sindaci Approvazione del PLNA EAS e DSB Stipula protocollo d’intesa I dati in nostro possesso evidenziano che il numero degli utenti assistiti con il PLNA 2008-09 è di 126 di cui: 58 a Silvi di cui ( 22 anziani e 36 disabili), 38 ad Atri di cui ( 18 anziani e 20 disabili) e 30 a Pineto di cui ( 12 anziani e 18 disabili). Si intende quindi, potenziare il PUA ed i Segretariati Sociali a cui gli interessati possono rivolgersi. Tali servizi coinvolgeranno l’UVM per la valutazione del bisogno e l’attivazione di percorsi necessari alla predisposizione del PAI. E’ quindi necessario potenziare il sistema informativo rivolto alla popolazione, alle associazioni del volontariato, ai medici di medicina generale ……AZIONI PROGETTUALI L’ambito n. 7, con l’attuazione del presente PLNA intende potenziare una serie di interventi a sostegno della domiciliarità. Il sistema dei servizi rivolti alle persone in condizione di non autosufficienza, attivo nel territorio dell’Ambito, sviluppa un complesso di interventi in relazione ai bisogni espressi dagli utenti e dai loro congiunti. In linea generale le famiglie, con parenti non autosufficienti, preferiscono soluzioni di tipo domiciliare. Il ricorso alla residenzialità è effettuato solo nelle situazioni di particolari complessità o a fronte della inadeguatezza della rete familiare a sostenere il peso di un logorante percorso assistenziale. Ciò indica la presenza di solidi vincoli e la consapevolezza dell’esigibilità di determinati servizi e supporti. Gli interventi previsti nel PLNA sono: ADI (Assistenza domiciliare integrata) Assistenza domiciliare socio assistenziale Telesoccorso-teleassistenza Trasporto Assegno di cura Centri diurni Tutti gli interventi ritenuti necessari per la persona non autosufficiente, saranno inseriti nel PAI, predisposto dall’UVM e dovranno prevedere almeno un intervento sanitario ed un intervento sociale. QUADRO ECONOMICO I ANNUALITA’ (ANNO 2010) COSTI AMBITO TOTALE ADI* COSTI REGIONE € 8.000,00 € 2.000,00 € 10.000,00 ASSIST. DOMIC € 60.000,00 € 12.000,00 € 72.000,00 TELESOCCORSO € 1.819,00 € 954,74 € 2.773,74 TRASPORTO € 30.000,00 € 5.000,00 € 35.000,00 ASSEGNO CURA € 55.000,00 € 18.000,00 € 73.000,00 € 5.000,00 € 2.000,00 € 7.000,00 € 159.819,00 € 39.954,74 € 199.773,74 INTERVENTI CENTRI DIURNI TOTALE * al servizio ADI bisogna aggiungere € 40.000,00 a carico dell’ASL QUADRO ECONOMICO II ANNUALITA’ (ANNO 2011) COSTI AMBITO TOTALE ADI* COSTI REGIONE € 8.000,00 € 2.000,00 € 10.000,00 ASSIST. DOMIC € 60.000,00 € 12.000,00 € 72.000,00 TELESOCCORSO € 1.819,00 € 954,74 € 2.773,74 TRASPORTO € 30.000,00 € 5.000,00 € 35.000,00 ASSEGNO CURA € 55.000,00 € 18.000,00 € 73.000,00 € 5.000,00 € 2.000,00 € 7.000,00 € 159.819,00 € 39.954,74 € 199.773,74 INTERVENTI CENTRI DIURNI TOTALE al servizio ADI bisogna aggiungere € 40.000,00 a carico dell’ASL PROTOCOLLO D’INTESA PER IL PIANO LOCALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 2010/2011 TRA L’ASL DI TERAMO – DISTRETTO SANITARIO DI BASE DI ATRI E L’AMBITO SOCIALE TERRITORIALE N. 7 “COSTA SUD 1” COMPRENDENTE I COMUNI DI ATRI, PINETO E SILVI PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7 “COSTA SUD 1” E L’ASL N. 106 PER IL PIANO LOCALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA L’anno 2010 il giorno undici del mese di maggio, tra le sottoscritte parti: Comune di Atri, rappresentato dall’Assessore delegato alle Politiche Sociali Marcone Gianmarco Comune di Pineto, rappresentato dall’Assessore delegato alle Politiche Sociali Tecco Tiziana Comune di Silvi, rappresentato dall’Assessore delegato alle Politiche Sociali Valloscura Fabrizio (COSTITUZIONE DI TUTTI I COMUNI ADERENTI ALL’AMBITO) Azienda ASL di TERAMO, rappresentata dal Dott. Salvatore Prosperi; PREMESSO CHE Di Ai sensi dell’art. 3 quater del D.Lgs. 502/92, modificato e integrato, il distretto è il contesto territoriale dove si realizza il Programma delle Attività Territoriali (PAT) e in esso sono assicurati i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie; La L. 328/00, ha definito i Comuni come attori responsabili della realizzazione del sistema integrato territoriale dei servizi e degli interventi sociali. In questo nuovo sistema di welfare gli interventi sociosanitari rappresentano un impegno ineludibile degli enti locali a garanzia di diritti che presuppongono l’unicità e la centralità della persona, e che richiedono, la definizione di percorsi unitari di accoglimento della domanda, di presa in carico e di intervento. L’art. 3 septies del D. Lgs. 502/92, così come modificato dal D. Lgs 229/99, e il DPCM 14.02.2001 recante “Atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione sociosanitaria” definiscono prestazioni sociosanitarie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione” distinguendo tra: 1. prestazioni sanitarie a rilevanza sociale che restano di competenza ed a carico delle ASL; 2. prestazioni sociali a rilevanza sanitaria che attengono invece alla competenza dei Comuni e sono prestate con partecipazione alla spesa da parte dei cittadini, stabilita dai Comuni stessi; 3. prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria che rientrano nei livelli essenziali di assistenza e sono poste a carico del fondo sanitario. L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 individua tra le prestazioni sociosanitarie specifiche prestazioni, nelle quali le componenti sanitaria e sociale non sono ritenute operativamente distinguibili, per le quali determina percentuali di ripartizione della spesa tra ASL e Comuni tra cui l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata). L’art. 14 della L. 328/00 incentiva il ricorso al progetto di assistenza individualizzato (PAI), con la finalità di facilitare la piena integrazione della persona disabile. Il nuovo Piano Sociale Regionale 2007-09 promuove tutte le azioni volte ad un’effettiva integrazione sociosanitaria. La D.G.R. n. 149 del 08.03.2010 ha approvato l’atto di indirizzo applicativo per lo sviluppo locale per gli interventi rivolti alla non autosufficienza. Al fine di superare la parcellizzazione e la separazione degli interventi e la rigida delimitazione delle competenze, e con l’obiettivo di realizzare un sistema di offerta che sia al contempo efficiente, efficace e di qualità, le componenti istituzionali, come sopra costituite, convengono di addivenire alla sottoscrizione del presente protocollo, che ha valore sino alla scadenza del Piano di Zona 2007/09, compreso di proroghe se previste. Art. 1 – Obiettivi L’Ambito Territoriale Sociale N. 7 e l’Azienda ASL n. 106 pattuiscono, sin d’ora, di avviare un percorso di integrazione sociosanitaria allo scopo di definire: - la produzione e la gestione delle informazioni sulla offerta dei servizi sociosanitari, al momento assicurati da Comuni ed ASL, in termini di unità di offerta, risorse professionali, caratteristiche e entità delle prestazioni, numero e caratteristiche degli utenti, requisiti e modalità di accesso, costo delle prestazioni, modalità di gestione. - il potenziamento del Punto Unico di Accesso (PUA) finalizzato a semplificare l’accesso alle prestazioni degli utenti alla rete dei servizi ed ad accrescere l’efficacia della risposta integrata fornita all’utente, portatore, insieme al suo nucleo familiare, di un insieme articolato e complesso di bisogni. - i percorsi di valutazione multidimensionale dei casi, di progettazione personalizzata, di presa in carico dei servizi sociosanitari. Gli interventi saranno tesi a favorire la domiciliarità delle prestazioni in alternativa alle prestazioni residenziali e semiresidenziali. Art. 2 – Responsabilità Nella determinazione degli impegni che vengono assunti con il presente Atto e per gli effetti che da essi derivano per gli utenti vengono individuati tre livelli di responsabilità: a) il primo livello di carattere istituzionale identificato per la parte sociale nel Responsabile dell’Ente d’Ambito e per la parte sanitaria nel Direttore Generale dell’ASL, per l’elaborazione di accordi di programmi ed altro che si riterrà necessario; b) il secondo livello di carattere gestionale/organizzativo identificato nei Responsabili dei Servizi Sociali dei tre Comuni e per la parte sanitaria nel Responsabile del Distretto Sanitario; c) il terzo livello di carattere operativo/professionale corrispondente, sia per l’Ente d’Ambito che per la parte sanitaria, all’operatore incaricato di concludere il procedimento, comunicato al cittadino secondo le linee procedurali che saranno fissati con appositi PAI. ART. 3 - Presentazione della domanda Le domande di richiesta di inserimento nella rete dei servizi sociosanitari, redatte su appositi moduli, sono accolte attraverso il Punto Unico di Accesso (PUA). Il PUA rappresenta l’anello operativo strategico per il recepimento unitario della domanda dei servizi sociosanitari di natura domiciliare, residenziale e semiresidenziale a gestione integrata e compartecipata. Il PUA si realizza, ai fini dell’unitarietà di accesso, a livello distrettuale e si articola concretamente sul territorio Comuni. anche attraverso i segretariati Sociali presenti nei Art. 4 – Unità di Valutazione Multidimensionale La valutazione unitaria del bisogno rappresenta l’adempimento prioritario ed ineludibile ai fini della definizione del progetto assistenziale individualizzato (PAI) e della presa in carico. E’ compito dell’UVM svolgere tale valutazione al fine di: Favorire la permanenza della persona in stato di bisogno nel proprio domicilio; Perseguire il rientro nell’ambiente di provenienza dopo la permanenza in strutture residenziali; Promuovere il miglioramento continuo della qualità della vita nei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari; promuovere azioni atte ad utilizzare al meglio le risorse territoriali; ottimizzare la spesa sociosanitaria. L’UVM è composta da: Il direttore del Distretto o suo delegato L’infermiere professionale L’Assistente Sociale dell’ASL L’Assistente Sociale dei Comuni dell’Ambito Il medico Specialista competente per la specifica Patologia clinica, se necessario Il medico di base dell’utente, se necessario Il terapista della riabilitazione, se necessario Lo Psicologo dei Comuni dell’Ambito, se necessario Art. 5 – Modalità e funzionamento L’attività dell’UVM è coordinata dal Direttore del Distretto per l’area sanitaria e dall’Assistente Sociale dell’Ambito per l’area sociale. L’UVM si riunisce presso la sede del Distretto sanitario. L’UVM si incontra periodicamente per avviare la fase istruttoria e definire il PAI. I componenti convocati sono tenuti a partecipare e l’eventuale assenza deve essere adeguatamente giustificata. In caso di assenza da parte di componenti deputati alla definizione del singolo progetto individuale, la valutazione viene rinviata alla successiva seduta. Alla seconda convocazione si procederà comunque alla definizione del progetto individuale e all’erogazione della prestazione con notifica alla parte eventualmente assente. Gli utenti vengono convocati per iscritto dall’UVM e la convocazione viene trasmessa per conoscenza al Sindaco del Comune di residenza dell’assistito. Art. 6 - Compiti dell’UVM L’UVM avrà il compito di: Verificare con la valutazione multidimensionale dell’autosufficienza e dei bisogni assistenziali dei pazienti e dei loro nuclei familiari (mediante strumenti condivisi quali schede e scale di valutazione per rendere omogenei e confrontabili i criteri di valutazione) la presenza delle condizioni di eleggibilità per prestazioni domiciliari, residenziali e semiresidenziali; elaborare il PAI, che deve essere condiviso con il paziente e con il nucleo familiare e da essi sottoscritto; attivare le risorse necessarie per ottemperare gli interventi previsti nel PAI; verificare e aggiornare l’andamento del progetto individualizzato; procedere alla dimissione concordata; con cadenza semestrale dovrà trasmettere al Direttore Generale dell’ASL e alla Conferenza dei Sindaci, attraverso il responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito, un dettagliato report delle attività svolte. Art. 7 – Il Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI) Il Progetto individualizzato deve tener conto dei bisogni, delle aspettative e priorità del paziente e dei suoi familiari, delle sue disabilità e, soprattutto, delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali, personali e familiari e deve definire esplicitamente e in maniera analitica: gli obiettivi e i risultati che si intendono raggiungere il regime prestazionale e il suo livello di intensità e di durata le azioni, la tipologia delle prestazioni e le figure professionali impegnate la quantità, le modalità, la frequenza e la durata la disponibilità e le quantità di presidi e materiali vari l’individuazione (competenze e funzioni) delle figure di riferimento: referente familiare (caregiver) e responsabile della presa in carico (case manager) la durata complessiva del progetto strumenti, scadenze e metodi della verifica del progetto individualizzato Il progetto, comunicato in modo comprensibile ed appropriato, va condiviso con il paziente e/o i suoi familiari per essere sottoscritto. Esso deve essere modificato, adattato e nuovamente comunicato al paziente ed agli operatori qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base ai quali è stato elaborato. La flessibilità del progetto personalizzato è garantita dalle figure di riferimento e dalla responsabilità che ognuna di loro assume in ragione della tempestività e modalità di adattamento operativo di una fase del progetto. Art. 8 - Competenze economiche Le spese di cui alle prestazioni di carattere prettamente sanitario, sono a carico esclusivo dell’ASL di Teramo. Le spese di cui alle prestazioni di carattere prettamente sociale, sono a carico esclusivo dei Comuni per il tramite dell’Ente di ambito sociale. I Comuni dell’Ambito provvederanno ad emanare un regolamento contenente i criteri di accesso ai servizi di loro competenza. Qualora le risorse disponibili non saranno sufficienti per garantire a tutte le domande pervenute e ritenute ammissibili, il soddisfacimento del bisogno, verrà redatta una lista d’attesa graduata, ai fini dell’accesso al servizio. Le spese sostenute per il servizio A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata Sociosanitaria), saranno a carico della ASL di Teramo nella misura dell’80% del costo del servizio, così come previsto dal Piano Sociale Regionale per un importo annuo pari ad Euro 40.00,00 (delibera di Giunta regionale n. 149 del 08.03.2010). Art. 9 – Modifica del protocollo L’ASL e i Comuni dell’Ambito Territoriale n. 7 “Costa Sud 1” si riservano di modificare il presente protocollo di intesa qualora variazioni delle condizioni operative dovessero renderlo necessario. Art. 10 – Attuazione e verifica Per realizzare e verificare quanto sopra indicato, si costituisce un coordinamento permanente, composto da rappresentanti dell’ASL e da rappresentanti designati dai Comuni dell’Ambito Territoriale n. 7 “Costa Sud 1” e può, a seconda delle specifiche tematiche, essere integrato da altri operatori. Tale coordinamento, che si incontrerà con periodicità almeno trimestrale, ha il compito di attuare la realizzazione concreta di quanto esposto, di individuare e gestire le difficoltà e i problemi che si possono prospettare, di verificare il costante impegno delle parti, di valutare i risultati conseguiti, procedendo nel caso ad aggiornamento degli accordi sottoscritti, di valutare l’orientamento e gli esiti delle sperimentazioni programmate. L’Ufficio di Coordinamento è formato da: Un rappresentante dell’ASL di Teramo Dall’Ufficio di Piano dell’Ambito Art. 11 – Norma di rinvio Per tutto quanto non previsto negli articoli precedenti si fa espresso riferimento e richiamo alle vigenti normative in materia. Letto, confermato e sottoscritto: Per il Comune di Silvi ________________________ Per il Comune di Atri ________________________ Per il comune di Pineto _______________________ Per l’ASL di Teramo _________________________ COMUNE DI SILVI (Provincia di Teramo) AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7 “COSTA SUD 1” Comuni Associati Atri e Pineto COMUNE DI SILVI - ENTE D’AMBITO SOCIALE VERBALE N. 1 L’anno duemiladieci il giorno ventinove del mese di aprile, alle ore 11,20 presso la sede comunale in Via Garibaldi n. 14, si è riunita la Conferenza dei Sindaci dell’Ambito territoriale n. 7 – Costa Sud 1 – Comuni di Silvi-Atri e Pineto. Con le sottondicate note sono state convocate le Associazioni di disabili a livello locale le OO.SS. confederali e dei pensionati per la trattazione dell’ Atto di indirizzo applicativo per lo sviluppo locale per gli interventi rivolti alla non autosufficienza - Piano Locale per la non autosufficienza (P.L.N.A.) – Progetto predisposto dall’Ambito sociale n. 7 : Con nota prot. n. 16255 del 12.04.2010 sono state convocate le Associazioni dei disabili a livello locale ; Con nota prot. n. 16254 del 12.04.2010 sono state convocate le OO.SS. confederali e dei pensionati; Con nota prot. n. 16527 del 12.04.2010 è stata convocata la A.S.L. di Teramo Risultano presenti i Sigg.: per ASSOCIAZIONE DIMENSIONE VOLONTARIATO – Sig. PETRONE FABIO per Associazione Onlus ARCOTENDA – Sig. GIANSANTE ALFREDO per ASSOCIAIONE AIUTABILE – Sig. DEL PRINCIPIO CONCEZIO per SPI – CGIL – Sig. PILOTTI GABRIELE L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Silvi, Valloscura Fabrizio, in rappresentanza dell’Ambito Sociale, illustra chiaramente gli interventi inseriti in progetto. Durante la discussione sono emerse varie problematiche : Il Sig. Del Principio espone la necessità di realizzare corsi di formazione per operatori al fine di poter usufruire di nuove ed innovative metodologie, in modo particolare del Metodo A.B.A (Analisis applicata del comportamento). Il Sig. Petrone dell’Associazione Dimensione Volontariato, pur riconoscendo le esigue disponibilità economiche, espone la necessità di un aumento delle ore per la realizzazione di varie attività. Il Sig. Pilotti della Cgil, dopo aver evidenziato varie problematiche sulla integrazione socio-sanitaria, rinvia ad una più ampia ed articolata discussione alla prossima riunione per il monitoraggio e valutazione delle attività del Piano di zona. Evidenzia in modo particolare , l’assenza del Dott. Prosperi, della ASL di Teramo, che seppure invito alla riunione, non si è presentato e quindi non ha preso parte alla discussione. Auspica, quindi, a breve, momenti di incontri per affrontare in modo integrato le problematiche discusse. Il Sig. Giansante, dell’Associazione Arcotenda, evidenzia la necessità di attivare un servizio di trasporto degli utenti che frequentano i laboratori attivati dall’Associazione stessa e suggerisce la diversificazione degli interventi e delle attività tra i Centri per disabili presenti o in fase di attivazione, sul territorio dell’Ambito. La seduta viene sciolta alle ore 12,50. Assessore Politiche Sociali Comune di Silvi - f.to FABRIZIO VALLOSCURA ASSOCIAZIONE DIMENSIONE VOLONTARIATO – f.to Sig. PETRONE FABIO Associazione Onlus ARCOTENDA – f.to Sig. GIANSANTE ALFREDO ASSOCIAIONE AIUTABILE – f.to Sig. DEL PRINCIPIO CONCEZIO SPI – CGIL – f.to Sig. PILOTTI GABRIELE COMUNE DI SILVI (Provincia di Teramo) AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7 “COSTA SUD 1” Comuni Associati Atri e Pineto COMUNE DI SILVI - ENTE D’AMBITO SOCIALE VERBALE N. 1 L’anno duemiladieci il giorno sette del mese di maggio, alle ore 10,30 presso la sede comunale in Via Garibaldi n. 14, si è riunita la Conferenza dei Sindaci dell’Ambito territoriale n. 7 – Costa Sud 1 – Comuni di Silvi-Atri e Pineto. Con nota prot. n. 16253 del 12.04.2010 è stata convocata la Conferenza per la trattazione del seguente ordine del giorno: Atto di indirizzo applicativo per lo sviluppo locale per gli interventi rivolti alla non autosufficienza - Piano Locale per la non autosufficienza (P.L.N.A.) - Risultano presenti i Sigg.: VALLOSCURA FABRIZIO - Assessore delegato alle Politiche Sociali del Comune di Silvi MARCONE GIAMMARCO – Assessore delegato alle politiche sociali del Comune di Atri DI TECCO TIZIANA – Assessore delegato alle politiche sociali del Comune di Pineto Dopo aver visionato il progetto predisposto ed il relativo piano economico e finanziario, la Conferenza dei Sindaci, all’unanimità, approva e demanda all’Ente di Ambito sociale la predisposizione di tutti gli atti relativi per la presentazione del progetto stesso alla Regione Abruzzo. La seduta viene sciolta alle ore 11,00. L’ASSESSORE DELEGATO ALLE POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI SILVI f.to. Valloscura Fabrizio L’ASSESSORE DELEGATO ALLE POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI PINETO f.to Di Tecco Tiziana L’ASSESSORE DELEGATO ALLE POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI ATRI f.to Marcone Giammarco