Rigenerare la materia ossea in maniera semplice e veloce: l’obiettivo di OsteoInvent OsteoInvent è un progetto che prevede la realizzazione e la commercializzazione di OsteoSyn, un prodotto che rende possibile la rigenerazione della materia ossea in maniera rapida, ma altamente efficace. Il progetto ha vinto il secondo premio della Start Cup Puglia 2009 e si è classificato quinto tra i 59 partecipanti al Premio Nazionale per l’Innovazione 2009. Abbiamo intervistato per voi Marinetta Fiume, responsabile marketing e comunicazione di OsteoInvent. Intervista di Francesca Tondi _______________________________________________________________________ Come è nata l’idea di OsteoInvent? L’idea di OsteoInvent nasce dalla considerazione che l’incremento dell’età media della popolazione mondiale determina la crescita della domanda di prodotti per la riparazione e rigenerazione ossea. È necessario quindi realizzare un prodotto in grado di ricostruire i tessuti ossei traumatizzati o persi, poiché tale funzione costituisce un impellente bisogno clinico nell’ambito dell’ortopedia e dell’odontoiatria. La risposta a tale esigenza si chiama OsteoSyn, un prodotto nato dall’intuizione e dagli studi condotti presso l’Università di Harvard dal Dott. Giuseppe Intini, Odontoiatra laureato presso l’Università de L’Aquila con specializzazione clinica in Paradontologia, un Master in Scienze Orali e un Dottorato di Ricerca in Biologia Orale presso l’Università di Buffalo negli USA. In cosa consiste OsteoSyn e quali sono le sue possibili applicazioni? OsteoSyn è un prodotto composto da plasma arricchito di piastrine (ottenuto dal sangue del paziente, pertanto libero dal rischio di rigetto della materia o trasmissione di malattie) e da una speciale miscela di solfato di calcio, sostanza già da tempo utilizzata in medicina. Tale miscela ad altissima concentrazione di fattori di derivazione naturale e biologicamente attivi accelera la rigenerazione ossea, minimizzando il tempo di guarigione post operatoria o post traumatica. Si tratta di un prodotto osteoinduttivo, che funge da impalcatura biocompatibile raccogliendo elementi vascolari e cellule ossee progenitrici nelle immediate vicinanze dell’osso da rigenerare. Le applicazioni di OsteoSyn sono molteplici e riguardano soprattutto i campi dell’odontoiatria, dell’ortopedia e della cura dell’osteoporosi, per le cui diverse procedure chirurgiche sono stati, inoltre, ideati dei kit specifici appositamente disegnati. Quali collaborazioni con aziende e Università vanta la vostra azienda? Non esistono delle collaborazioni sancite da convenzioni, ma la ricerca sul progetto viene contemporaneamente condotta in alcune Università americane. Per tale collegamento con gli Stati Uniti d’America, OsteoInvent annovera già prestigiosi riconoscimenti come il Business Plan Contest del Worcester Polytechnic Institute (nel Massachusetts). Come è composto il vostro gruppo di ricerca e qual è la provenienza e l'età media dei suoi membri? Il team di OsteoInvent è costituito da Giuseppe Intini, che si occupa di ricerca e sviluppo, Emanuele Ostuni, laureato in Chimica, con un PhD in Physical Chemistry conseguito presso l’Università di Harvard, che si occupa di gestione d’impresa e sviluppo dei rapporti industriali, Cristofaro Tinelli, avvocato specializzato in assistenza alle imprese, che si occupa di amministrazione, finanza e consulenza legale e la sottoscritta, laureata in Scienze della comunicazione e specializzata in Relazioni Pubbliche, responsabile del settore marketing e comunicazione. L’età media è di 35 anni e la provenienza è rigorosamente pugliese, anche se due dei componenti attualmente vivono e lavorano negli USA. Quali strade perseguirete per sviluppare l’azienda? Sicuramente perseguiremo la strada già intrapresa, vale a dire quella della partecipazione alle competizioni tra business plan, come la Start Cup Puglia, poiché consentono di ottenere un buon livello di visibilità e una sorta di accreditamento all’interno del mondo della ricerca. Da tali manifestazioni spesso scaturiscono anche i contatti con i venture capitalist, di fondamentale importanza per lo sviluppo di progetti innovativi e per merito dei quali nel 2010 potremo lanciare sul mercato OsteoSyn. Cosa vi ha spinto a partecipare alla Start Cup Puglia 2009? Nonostante la ricerca relativa al prodotto sia stata svolta per la maggior parte negli USA, abbiamo avvertito l’obbligo di partecipare alla Start Cup Puglia, anche per rimarcare un senso di appartenenza territoriale. Cosa ha significato per voi vincere l'edizione 2009 della Start Cup Puglia e come utilizzerete il premio? La partecipazione alla Start Cup Puglia è stata molto proficua, poiché ci ha fornito l’occasione di presentare il nostro business plan ad una platea di “addetti ai lavori”, all’interno della quale abbiamo intessuto importanti relazioni: alcuni imprenditori e investitori, infatti, hanno manifestato l’interesse a finanziare il nostro progetto. La vittoria del secondo premio della business plan competition pugliese, inoltre, ci ha consentito l’accesso di diritto al Premio Nazionale per l’Innovazione 2009, che si è tenuto a Perugia lo scorso dicembre e nell’ambito del quale abbiamo registrato un buon risultato, classificandoci alla quinta posizione nella graduatoria nazionale, composta da 59 partecipanti. Il denaro derivante dal premio pugliese costituirà un fondo per la costituzione della società e per la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco presso l’EMEA, l’Agenzia Europea per i Medicinali e la FDA (Food and Drug Administration), sua omologa negli USA. Ma, prescindendo dalle questioni legate alle opportunità fornite, la vittoria della Start Cup Puglia ha significato soprattutto una grande soddisfazione, legata a motivazioni di ordine affettivo e, in parte, campanilistico. A suo avviso, iniziative quali la Start Cup Puglia possono contribuire ad incoraggiare i giovani a fare impresa? Indubbiamente possono costituire per i giovani uno sprone a migliorarsi continuamente, avere un atteggiamento proattivo e mettere a frutto i risultati dei propri studi. Ovviamente, al di là delle iniziative che possono incoraggiare lo spirito imprenditoriale, la base della creazione d’azienda deve essere costituita dalla competenza in uno specifico settore e da un’idea che contenga un fattore d’innovazione scardinante. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del lavorare in Puglia? La Puglia per molti settori lavorativi costituisce un terreno inesplorato e ciò può costituire sia una minaccia che un’opportunità: in altre parole, questa condizione può rappresentare da un lato uno svantaggio, perché non esiste un solco tracciato da esperienze pregresse da seguire; dall’altro un vantaggio, poiché esistono molte strade da intraprendere. Il futuro, quindi, è ancora tutto da inventare.