recensione mostra carmine la fratta

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“Amareterra”
“Se chiudo gli occhi mi ritrovo sulle coste di Puglia, tra la campagna e il mare, dove l'anima si incendia
perché gli odori della campagna, agrodolci, si mescolano alla brezza del mare, al profumo di iodio e
salsedine… E quando sei verso la fine del pomeriggio in un luogo speciale, in cui la campagna si tuffa nel
mare, oppure il mare si arrampica su quella campagna, accade un fatto molto particolare: ti accorgi che
esiste una dimensione della luce, anzi della luminiosità che stordisce. Perché la luce si fa suono, si fa odore,
accende i sensi. La Puglia è plurisensoriale... mescolanza di campagna, mare, fragranze, colori, sapori...
Nella Puglia dei muretti a secco anche le pietre sono poesia.” N. V.
“Amareterra” …
……la luce di Puglia, filtrata dall’animo prima ancora che dall’obiettivo, si fa poesia.
E’ una fotografia "en plein air" la novità dell’ultima mostra fotografica di Carmine La Fratta che sarà
presentata domenica 29 marzo, presso la libreria UBIK di Taranto, per poi trasferirsi dal 30 aprile al Ny.Lon
di Roma.
La natura ripresa all'aria aperta, permette di cogliere tutto il valore dell'incidenza delle radiazioni luminose
naturali sul paesaggio e sui soggetti di questo studio, liberandoli dalle briglie di una costruzione
standardizzata o troppo meditata.La sostanza degli elementi messi a fuoco si vaporizza dissolvendosi nella
luce, per trasformarsi in immagini, esaltate e valorizzate dalle sottili sfumature che i raggi lucenti generano
su ogni particolare. Il risultato è una piacevole sensazione di mutevolezza e mobilità; l’attimo fuggente
fissato dall’obiettivo di Carminecoglie sensazioni ed emozioni personali che l’osservatore potrà percepire
come gradevoli, positive, inquietanti, angosciantiattraverso una soggettiva decodifica attuata dagli
strumenti interiori di cui è in possesso.
Le peculiarità del nostro animo ci consentono di interpretare metaforicamente gli elementi all’origine della
vita che, in questa mostra, vengono rappresentati in maniera desueta: l’aria, energia vitale che respiriamo,
allegoria del movimento;la terra, materia primordiale che accoglie e nutre la vita, metafora di solidità;
l’acqua, fonte della vita che giunge al mare per poi addentrarsi nelle profondità della terra, simbolo di
coesione.I mondi animali e vegetali derivatidall’interazione degli elementi di base vengono,nelle foto di La
Fratta, decontestualizzati dal loro habitat naturale per concorrere, tutti assieme, a connotare una terra
generosa e prolifica in cui le diversità convivono in simbolici abbracci, come l’immagine simbolo della
mostra che vede una seppia abbarbicata ad un antico tronco di ulivo, quasi a voler trarre linfa vitale in un
estremo e possibile sforzo di sopravvivenza.
Cozze e mitili che sembrano essersi staccati dai rami di alberi millenari, uova di ricci fecondate da radici
secolari, giochi di sirene e onde, uno sguardo antico che si fa memoria, silenzioso testimone di ricchezze e
saperi non adeguatamente custoditi. Una originale modalità di valorizzazione dei beni di cui la Puglia è
prodiga , raccontati anche attraverso i versi poetici di Lilli Maggi, scrittrice colta e sensibile, che conosce
bene la nostra realtà per aver vissuto parecchi anni a Taranto prima di Trasferirsi a Bari, dove ha coniugato
la vena poetica con l’attivita di stilista di alta moda. Temi, toni, versi, specifici tagli di inquadratura
conferiscono alle immaginidella mostra un particolare tocco innovativo.
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