LA DIREZIONE DI UNA RETTA <<Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione>>. E’ un aforisma di Antoine de Saint Exupéry ,molto apprezzato dai giovani per la sua potenza evocatrice che fa pensare a mete lontane da raggiungere insieme o ad un lungo cammino da percorrere in compagnia della persona amata . La nostra percezione dello spazio suggerisce la possibilità di scegliere diversi punti di arrivo, muovendosi da un certo punto di partenza. Sappiamo che possiamo incamminarci lungo direzioni diverse , che possiamo procedere in linea retta o deviare, ovvero cambiare direzione. L’intuizione ci fa attribuire la stessa direzione a cammini diversi che però procedono sulla stessa retta o lungo rette parallele . Qual è la definizione rigorosa di direzione? A quali proprietà della retta è associata? Si può quantificare e misurare? Direzione e classi di equivalenza Nell’insieme delle rette dello spazio ( o delle rette appartenenti ad un piano) , la relazione di parallelismo è una relazione di equivalenza poiché gode delle proprietà: Riflessiva – ogni retta è parallela a se stessa ( si considerano parallele anche due rette coincidenti) Simmetrica ad a - se a è parallela a b, allora b è parallela Transitiva- se a è parallela a b e b è parallela a c, allora a e c sono parallele tra loro E’ possibile quindi suddividere l'intero insieme delle rette in sottoinsiemi non vuoti, a due a due disgiunti, ciascuno dei quali ha per elementi tutte e solo le rette fra loro parallele: la relazione di parallelismo determina una partizione di A in classi di equivalenza. A questo punto si definisce direzione l’elemento comune ad una classe di rette parallele o meglio, portando avanti il processo di astrazione, si identifica ciascuna direzione con la corrispondente classe di rette parallele Poiché ogni classe può essere rappresentata da un qualsiasi elemento della classe stessa, potremo confrontare due direzioni mediante il confronto tra due rette corrispondenti. Per esempio parleremo di direzioni ortogonali se due qualunque rette che le rappresentano sono tra loro perpendicolari Direzione e vettori Vettori e rette nel piano cartesiano In un riferimento cartesiano Oxy siano dati due segmenti, rispettivamente di estremi A(x1,y1) e B(x2,y2) B’(x’2,y’2) e A’(x’1,y’1) e Condizione necessaria e sufficiente affinché essi siano paralleli è che i due triangoli ABC e A’B’C’ ( rappresentati in figura, siano simili, ovvero che sussista la relazione La precedente osservazione suggerisce la seguente Condizione di parallelismo di due vettori Due vettori del piano hanno la stessa direzione se e solo se le componenti omonime sono proporzionali→ E’ lecito quindi associare il concetto di direzione alla coppia ordinata di numeri reali ( ) definita a meno di un fattore di proporzionalità Se , il rapporto non è altri che la tangente goniometrica dell’angolo che il vettore forma con il semiasse delle x positive. Condizione di ortogonalità di due vettori Due vettori sono tra loro ortogonali se l’angolo tra essi compreso ha il coseno nullo, pertanto deve essere nullo il prodotto scalare Concetto di vettore direttore di una retta Data una retta r di equazione ax+by+c=0 e una coppia di punti su di essa, A(x1.y1) e B(x2;y2), possiamo associare ad r il vettore ,di componenti = x2-x1 = y2-y1 avente necessariamente la stessa direzione di r. Ogni altra coppia di punti appartenenti alla retta determina un vettore le cui componenti omonime sono direttamente proporzionali a quelle di , pertanto individua la stessa direzione. Il suddetto vettore viene perciò denominato vettore direttore della retta r Poiché i valori delle differenze x2-x1 e y2-y1 sono legati ai parametri a e b , che compaiono nell’equazione della retta, dalla relazione a(x2-x1 )+b(y2-y1) =0 possiamo osservare che le componenti di sono proporzionali alla coppia (b,-a)→ le componenti del vettore direttore possono essere scritte nella forma (b,-a) Viceversa assegnato un vettore rette parallele di cui , resta individuata una direzione associata a infinite è il vettore direttore. Ogni retta del piano è determinata, quindi, da un punto A(x0;y0) e da un vettore direttore. Ogni altro punto P(x,y) appartiene alla retta se e solo se Se la direzione non è quella dell’asse y,il cui vettore direttore ha componenti proporzionali alla coppia (0;1) , il coefficiente angolare comune a tutte le rette, è m = = Si può scrivere l’equazione cartesiana della retta Oppure le equazioni parametriche Vettore ortogonale a una retta Il vettore è ortogonale al vettore , quindi definisce una direzione ortogonale a quella della retta di equazione ax+by+c=0 Esistono altre direzioni (h,k) ortogonali a una retta data? Imponendo la condizione di ortogonalità bh-ak=0 → unica si trova che la direzione ortogonale è Retta perpendicolare Assegnato un punto P(xo,yo) e una direzione (b,-a), esiste una e una sola retta passante per quel punto e perpendicolare a quella direzione. Le componenti del vettore direttore della retta perpendicolare sono ovviamente (b;-a) Equazione della retta perpendicolare b(x-xo)-a(y-yo)=0 Vettori e rette nello spazio Oxyz Le considerazioni precedenti possono estendersi alla geometria dello spazio Un vettore, in un riferimento cartesiano Oxyz, è associato a tre componenti che indicheremo con (l, m ,n ) n è la componente lungo l’asse z, mentre l ed m sono le componenti lungo l’asse x e lungo l’asse y rispettivamente l ed m sono anche le componenti del vettore proiezione di sul piano xy Due vettori hanno la stessa direzione se e solo se Dove k è un fattore di proporzionalità Per verificarlo basta osservare che : a) se i segmenti OP e O’P’ sono paralleli→ i due angoli O Q e O’ Q’ sono congruenti → i due angoli P Q e P Q’ sono congruenti→OQ // O’Q’ i due triangoli OPQ e O’P’Q’ sono simili →n’= kn , =k → b) → Se =k → OQ // O’Q’ i due triangoli OPQ e O’P’Q’ sono simili → gli angoli sono ordinatamente uguali →OP//O’P’ E’ lecito quindi associare il concetto di direzione alla terna ordinata di numeri reali ( ) definita a meno di un fattore di proporzionalità Anche nello spazio ad ogni retta si può associare un vettore direttore le cui componenti (l,m,n) possono essere calcolate mediante le coordinate di due punti della retta o, direttamente, dalle equazioni parametriche Vettore ortogonale a una retta. Un vettore ortogonale al vettore direttore di una retta r, individua una direzione ortogonale ad r. La condizione di ortogonalità di due vettori nello spazio è analoga a quella di due vettori nel piano ll’+mm’+nn’=0 (prodotto scalare nullo) In questo caso però si trovano infinite direzioni ortogonali al vettore (l,m,n) Il risultato trova una chiara conferma geometrica: dato il vettore , vettore direttore della retta r, esistono infiniti piani passanti per la retta r e in ciascuno di essi resta univocamente determinata la direzione ortogonale a . Retta perpendicolare Due rette nello spazio si dicono perpendicolari se sono incidenti e se le loro direzioni sono ortogonali. Due rette sghembe quindi possono essere ortogonali ma non perpendicolari. Esempio: l’asse z , il cui vettore direttore ha componenti proporzionali a (0,0,1) e una parallela all’asse x il cui vettore direttore ha componenti proporzionali a (0,1,0) Assegnato un punto P(xo,yo) su una retta r di direzione (l,m,n), esistono infinite rette perpendicolari ad r nel punto P. Esse giacciono tutte in un piano (perpendicolare ad r) Esempio Tutte le perpendicolari all’asse z, uscenti dall’origine giacciono sul piano xy. Le infinite direzioni ortogonali son definite da componenti proporzionali a (l,m,0) Se P non appartiene alla retta esiste una e una sola retta p passante per quel punto e perpendicolare ar La retta p è intersezione di due piani: il piano individuato da P e da r e il piano perpendicolare a r passante per P. Il vettore ortogonale a in questo caso è univocamente determinato Esempio: Ritornando all’esempio precedente, tra le infinite rette ortogonali ad r appartenenti al piano xy,si deve scegliere quella passante per P → Se però la perpendicolare p deve appartenere al piano individuato da P e da r, abbiamo una seconda condizione, il parallelismo al vettore Se P ha coordinate (1,0,0), il piano per P perpendicolare a r è il piano xy, che incontra r nel punto O(0,0,0). Il vettore ha componenti proporzionali a (1,0,0) Pertanto deve essere m=0→ Le equazioni parametriche di p saranno Equazioni che definiscono chiaramente l’asse x