Impianto di Fossalta di Piave
1.0
GENERALITA’
Il Comune di Fossalta di Piave è classificato dal Piano Regionale di
Risanamento delle acque nell’ambito VE 2, BASSO PIAVE, zona P/6 e la
tipologia dello scarico è C2.
La zona è considerata scarsamente industrializzata, mentre la popolazione
residente è di tipo stabile.
Il numero complessivo di abitanti nella zona è circa 3.930 al 31/12/99 (Fonte
ISTAT, Popolazione e movimento anagrafico dei comuni, Anni vari).
All’impianto sono allacciati circa 2.950 abitanti; il dato è stimato in modo
indiretto considerando che il 75% delle utenze attive del servizio di acquedotto
paga anche il canone fognatura.
In fase di progetto è stata considerata una dotazione idrica individuale di 250
l/ab/giorno.
L’impianto scarica nel Canale Palumbo.
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Impianto di Fossalta di Piave
2.1
SISTEMA DI ADDUZIONE LIQUAMI
L’impianto tratta una fogna mista soggetta a carichi idraulici di pioggia fino a
due volte la portata di secco.
I reflui da trattare arrivano all’impianto per gravità ma lungo la rete fognaria
esistono una serie di stazioni di sollevamento intermedie.
La natura degli scarichi trattati in impianto è sia urbana che industriale:
l’impianto è dimensionato per 3.600 abitanti equivalenti serviti e l’incidenza
degli scarichi industriali è valutata intorno al 20% (tra i 530 e i 640 abitanti
equivalenti industriali).
All’ingresso dell’impianto è presente uno sfioro per le acque meteoriche che
scarica direttamente nel corpo recettore.
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Impianto di Fossalta di Piave
3.0
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE
L’impianto è composto dalle apparecchiature riportate nel questionario allegato
che contiene caratteristiche tecniche e dati operativi di progetto (confrontati
qualora disponibili con quelli effettivi) e dati gestionali.
L’impianto è stato costruito nei primi anni ottanta e successivamente, alla fine
del 1993, ristrutturato e ampliato fino alla configurazione attuale che ha una
potenzialità di 3.600 abitanti equivalenti. I lavori di ampliamento sono stati
progettati nell’ottica del massimo recupero ed integrazione delle opere esistenti e
del potenziamento del trattamento della linea fanghi.
Per inquadrare il funzionamento e le caratteristiche più salienti dell’impianto, ne
descriviamo le operazioni unitarie delle principali linee di flusso.
3.1
Descrizione del processo e dello schema a blocchi allegato
Linea liquami
I liquami convogliati dal collettore della rete fognaria comunale vengono
sottoposti a trattamento preliminare di grigliatura automatica e vengono
sollevati ai successivi comparti mediante n.1 elettropompa a girante
arretrata sommersa. Esiste una seconda pompa che garantisce un
sollevamento di riserva. Il materiale grigliato viene inviato a mezzo di
nastro trasportatore in un compattatore e raccolto in apposito contenitore
destinato a discarica come rifiuto assimilabile al civile.
Il liquame passa poi al trattamento aerato di dissabbiatura-disoleatura del
tipo a flottazione, dotato di una elettrosoffiante. Le sabbie vengono
estratte a mezzo di air-lift ed inviate ad un apposito comparto di
separazione delle sabbie per agevolarne lo smaltimento con un elevato
grado di secco In prossimità del manufatto è presente anche un pozzetto
di raccolta oli e schiume. Per la dissabbiatura si calcola un abbattimento
del 90% anche con particelle sabbiose del diametro di 0.16 mm; per
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quanto riguarda oli e grassi si calcola un rendimento di rimozione del
70%.
Successivamente il liquame passa al bacino di ossidazione-nitrificazione;
l’aerazione è fornita da un aeratore sommerso che garantisce un
rendimento in termini di ossigeno trasferito nettamente superiore rispetto
ai tradizionali sistemi di aerazione, permettendo quindi risparmi di
energia elettrica, ed inoltre ha il vantaggio di poter essere oggetto di
manutenzione senza l’obbligo di svuotamento del bacino e di evitare il
fenomeno dell’aerosol tipico della turbina. In vasca vengono mantenute
le condizioni di carico del fango e di ossigeno disciolto tali da garantire
la nitrificazione dei composti ammoniacali.
Questo trattamento determina un abbattimento del BOD5 del 90%; per
quanto riguarda il fosforo e l’azoto, l’abbattimento risulta rispettivamente
del 30% e del 75%.
La miscela di acqua e fanghi passa quindi alla decantazione finale che è
del tipo a flusso longitudinale con raschiamento effettuato tramite ponte
“va e vieni”.
L’acqua chiarificata sfiora nelle canalette di raccolta e viene inviata alla
vasca di disinfezione per l’eventuale trattamento. L’agente disinfettante
prescelto è l’ipoclorito di sodio.
Lo scarico delle acque depurate avviene nel canale Palumbo.
Linea fanghi
I fanghi biologici che si raccolgono nelle tramoggie del decantatore
vengono estratti e ricircolati tramite pompe in testa al comparto di
ossidazione.
I fanghi di supero vengono inviati in discontinuo al comparto di
digestione aerobica: si tratta di una vasca di 220 mc equipaggiata di
aeratore sommerso, analogo a quello installato in ossidazione, in grado di
fornire una quantità di ossigeno pari a 12.8 KgO2/h.
I fanghi vengono quindi ispessiti e inviati al trattamento di disidratazione
meccanica mediante nastro – pressa.
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Impianto di Fossalta di Piave
Le acque di ispessimento e quelle che originano dalla disidratazione
ritornano per gravità al sollevamento.
I fanghi disidratati vengono quindi destinati a discarica.
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4.0
TRATTAMENTI CHIMICO-FISICI
E’ previsto come unico trattamento chimico – fisico l’utilizzo di un
polielettrolita nella fase di disidratazione meccanica dei fanghi. Nel corso
dell’anno 2000 sono stati utilizzati circa 100 Kg di polielettrolita.
5.0
TIPO DI DISINFEZIONE
Dopo la fase di decantazione finale, l’acqua chiarificata viene inviata alla vasca di
disinfezione con ipoclorito di sodio. Nella autorizzazione allo scarico emessa dalla
Provincia di Venezia nel 1994 non è previsto l’obbligo di disinfezione per i
liquami e pertanto questo trattamento viene effettuato solo in casi di necessità.
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Impianto di Fossalta di Piave
6.0
CARATTERISTICHE E PORTATE ACQUE IN INGRESSO ED USCITA
La portata media giornaliera nel corso dell’anno 2000 è stata di 558 m3/giorno
con una punta in tempo di pioggia di 720 m3/giorno.
La potenzialità del sollevamento iniziale è di 60 m3/h utilizzando 1 elettropompa
a girante arretrata sommersa ; esiste una seconda pompa di uguali caratteristiche
che garantisce un sollevamento di riserva.
Le caratteristiche medie dell’acqua da trattare sono così riassumibili (dati riferiti
all’anno 2000):
INGRESSO
USCITA
COD medio(mg/l)
235
36
BOD5 medio (mg/l)
156
16
S.S. medi (mg/l)
102
13
P totale medio(mg/l)
4,3
2,4
N-NH4 medio (mg/l)
25,4
5,1
N-NO2 medio (mg/l)
0,38
0,16
N-NO3 medio (mg/l)
4,1
13,4
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Impianto di Fossalta di Piave
7.0
STRUMENTAZIONE DI CONTROLLO
Nell’impianto è presente un pannello di controllo centrale; per quanto riguarda la
strumentazione di processo, è attivo attualmente un misuratore della portata dei
liquami in uscita e un misuratore di livello nel pozzo di sollevamento. E’ attivo
inoltre un sistema di teleallarme.
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Impianto di Fossalta di Piave
8.0
SICUREZZA E MANUTENZIONE
L’impianto non necessita di ferma per eseguire le operazioni di manutenzione
sulle opere elettromeccaniche in quanto tutti gli interventi possono essere
effettuati fuori dai bacini d’acqua, dei fanghi e dei liquami.
Non è presente una vera e propria officina di manutenzione né un magazzino per
le parti di ricambio (tutti i depuratori gestiti dal Consorzio per l’Acquedotto del
Basso Piave usufruiscono di un unico magazzino centralizzato).
I principali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria vengono eseguiti
da operai dell’Ente Gestore che si occupano inoltre della verifica dei misuratori
di portata. Sono programmati interventi alle pompe del sollevamento iniziale e a
quelle di ricircolo la cui attuazione è affidata ad una ditta esterna.
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Impianto di Fossalta di Piave
9.0
GESTIONE
La gestione dell’impianto è affidata al Consorzio per l’Acquedotto del Basso
Piave con sede a San Donà di Piave, Via Sauro 21, che ha stipulato una
convenzione con il comune di Fossalta di Piave a partire dall’anno 1998.
Non sono previsti addetti fissi ma una squadra di 2 impiantisti che effettuano
periodicamente sopralluoghi presso l’impianto per le opportune verifiche.
L’impianto non è presidiato da un custode, tuttavia dispone di un sistema di
teleallarme per casi di malfunzionamento.
10.0
SERVIZI AUSILIARI
Attualmente l’impianto non dispone di un proprio laboratorio chimico attrezzato;
l’esecuzione delle analisi è affidata alla Sezione Sviluppo e Controllo
Tecnologico dei Processi interna al Consorzio per l’Acquedotto del Basso Piave.
Tutte le analisi necessarie alla compilazione dei registri di carico e scarico
vengono effettuate con una frequenza giornaliera e bisettimanale.
Periodicamente sul posto si effettuano controlli giornalieri di tipo colorimetrico
o potenziometrico (cloro residuo, ossigeno disciolto, nitrati e ammoniaca).
Non sono presenti uffici amministrativi.
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Impianto di Fossalta di Piave
11.0
EVENTUALI AMPLIAMENTI PREVISTI
Esiste già un progetto per il potenziamento del sistema di aerazione e per
l’acquisizione di nuove strumentazioni di controllo. Sono previsti anche
interventi per adeguamento nel campo della sicurezza (es. costruzione di
parapetti, recinti, ecc.) mentre non è previsto un aumento della potenzialità
dell’impianto.
12.0
NOTE
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