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CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
14763/1/12 REV 1
PRESSE 419
PR CO 53
COMUNICATO STAMPA
3191ª sessione del Consiglio
Affari esteri
Sviluppo
Lussemburgo, 15 ottobre 2012
Presidente
Catherine Ashton
Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza
STAMPA
Rue de la Loi, 175 B – 1048 BRUXELLES Tel.: +32 (0)2 281 9442 / 6319 Fax: +32 (0)2 281 8026
[email protected] http://www.consilium.europa.eu/Newsroom
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Principali risultati del Consiglio
Il Consiglio, nel ribadire che l'UE è a fianco del popolo siriano nella sua coraggiosa lotta per la
libertà, la dignità e la democrazia, ha sottolineato la sua profonda preoccupazione per gli effetti di
ricaduta della crisi siriana sui paesi limitrofi in termini di sicurezza e stabilità. Considerato
l'inasprirsi della violenza, il Consiglio ha nuovamente rafforzato le sanzioni nei confronti del
regime siriano.
Il Consiglio ha ribadito le proprie serie e crescenti preoccupazioni riguardo al programma
nucleare iraniano e l'urgente necessità che l'Iran rispetti tutti i suoi obblighi internazionali. Ha
riaffermato nel contempo l'impegno di lunga data dell'UE a lavorare per una soluzione diplomatica
della questione nucleare iraniana, conformemente al duplice approccio. Considerato che l'Iran
agisce in flagrante violazione dei suoi obblighi internazionali e continua a rifiutare di cooperare
pienamente con l'AIEA per rispondere alle preoccupazioni riguardanti il suo programma nucleare,
il Consiglio ha adottato misure restrittive supplementari.
Il Consiglio ha indicato che rimane preoccupato per la grave crisi politica e della sicurezza che ha
colpito il Mali e che l'UE è decisa a sostenere il Mali nel ripristino di uno stato di diritto e di un
governo democratico e pienamente sovrano nell'insieme del suo territorio. Il Consiglio ha invitato
l'alto rappresentante ad elaborare un concetto di gestione della crisi relativo alla riorganizzazione
e all'addestramento delle forze di difesa maliane, tenendo conto delle condizioni necessarie a
garantirne l'efficacia.
Il Consiglio ha rilevato l'importanza che attribuisce alla Bielorussia e ai suoi cittadini, rimanendo
seriamente preoccupato per la mancanza di rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello
stato di diritto in questo paese. Poiché non tutti i prigionieri politici sono stati rilasciati e nessun
prigioniero liberato è stato riabilitato, e nel contesto di un'assenza di miglioramenti per quanto
riguarda il rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto e dei principi democratici, il Consiglio ha
prorogato le misure restrittive esistenti fino al 31 ottobre 2013.
I ministri dello sviluppo hanno tenuto un dibattito per preparare il quadro post MDG/2015 e il
follow-up del vertice di Rio+20. Hanno inoltre proceduto a uno scambio di opinioni sul sostegno
dell'UE a un cambiamento sostenibile nelle società in fase di transizione e hanno successivamente
esaminato l'approccio dell'UE alla resilienza.
Il Consiglio ha adottato senza dibattito conclusioni relative all'impegno dell'Europa verso la
società civile nell'ambito delle relazioni esterne, definendo una nuova politica dell'UE a sostegno
della società civile che punta a partenariati a lungo termine con le organizzazioni della società
civile di paesi partner. Ha inoltre adottato conclusioni sulla protezione sociale nella cooperazione
allo sviluppo dell’Unione europea e sul finanziamento per lo sviluppo.
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SOMMARIO1
PARTECIPANTI ............................................................................................................................... 5
PUNTI DISCUSSI
Mali ...................................................................................................................................................... 7
Vicinato meridionale .......................................................................................................................... 10
Processo di pace in Medio Oriente .................................................................................................... 13
Iran ..................................................................................................................................................... 14
Follow-up del vertice UE-Cina .......................................................................................................... 15
Vicinato orientale ............................................................................................................................... 15
Preparazione del quadro post obiettivi di sviluppo del Millennio/2015 - Follow-up di Rio+20 ....... 19
Sostegno dell'UE a un cambiamento sostenibile nelle società in fase di transizione ........................ 19
L'approccio dell'Unione alla resilienza .............................................................................................. 20
ALTRI PUNTI APPROVATI
AFFARI ESTERI
–
Accordo con il Kosovo relativo alla partecipazione del Kosovo ........................................................................... 21
–
Bosnia-Erzegovina ................................................................................................................................................ 21
–
Nomine negli organi delle Nazioni Unite .............................................................................................................. 21
–
Eritrea - Misure restrittive ..................................................................................................................................... 22
–
Somalia - Misure restrittive ................................................................................................................................... 22
–
Relazioni con il Libano ......................................................................................................................................... 22
1
Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto
pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette.
  I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio
http://www.consilium.europa.eu.
  Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono
contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del
Consiglio o possono essere ottenute presso il servizio stampa.
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COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
–
Impegno dell’Europa verso la società civile nell’ambito delle relazioni esterne ................................................... 22
–
Protezione sociale nella cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea ............................................................ 23
–
Finanziamento per lo sviluppo .............................................................................................................................. 23
–
Relazione annuale 2012 sulle politiche dell'UE in materia di sviluppo e assistenza esterna nel 2011 .................. 23
–
Fondo per la pace in Africa: approvazione delle richieste dell'Unione africana .................................................... 23
GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
–
Accordo di facilitazione del rilascio dei visti con Capo Verde ............................................................................. 24
PROCEDURA SCRITTA
–
Accesso del pubblico ai documenti del Consiglio ................................................................................................. 24
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PARTECIPANTI
Alto rappresentante
Sig.ra Catherine ASHTON
Belgio:
Sig. Didier REYNDERS
Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza
Sig. Dirk WOUTERS
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri, del
commercio con l'estero e degli affari europei
Rappresentante permanente
Bulgaria :
Sig. Nickolay MLADENOV
Ministro degli affari esteri
Repubblica ceca:
Sig. Karel SCHWARZENBERG
Primo Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri
Danimarca:
Sig. Villy SØVNDAL
Sig. Christian Friis BACH
Ministro degli affari esteri
Ministro della cooperazione allo sviluppo
Germania:
Sig. Guido WESTERWELLE
Sig. Michael G. LINK
Sig.ra Gudrun KOPP
Estonia :
Sig. Urmas PAET
Irlanda:
Sig. Eamon GILMORE
Sig. Joe COSTELLO
Grecia:
Sig. Dimitrios AVRAMOPOULOS
Sig. Antonios ZAIRIS
Spagna:
Sig. José Manuel GARCIA-MARGALLO
Sig. Gonzalo ROBLES OROZCO
Francia:
Sig. Laurent FABIUS
Sig. Pascal CANFIN
Ministro federale degli affari esteri
Ministro aggiunto ("Staatsminister"), Ministero federale
degli affari esteri
Sottosegretario di Stato parlamentare presso il Ministro
federale della cooperazione economica e dello sviluppo
Ministro degli affari esteri
Vice Primo Ministro (Tánaiste) e Ministro degli affari
esteri e del commercio
Ministro aggiunto incaricato del commercio e dello
sviluppo
Ministro degli affari esteri
Direzione generale della cooperazione internazionale allo
sviluppo-Hellenic Aid
Ministro degli affari esteri e della cooperazione
Segretario generale della cooperazione internazionale allo
sviluppo
Ministro degli affari esteri
Ministro delegato allo sviluppo, presso il Ministro degli
affari esteri
Italia:
Sig. Giuliomaria TERZI DI SANT'AGATA
Sig.ra Marta DASSÙ
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato agli affari esteri
Cipro:
Sig.ra Erato KOZAKOU-MARCOULLIS
Ministro degli affari esteri
Lettonia:
Sig. Edgars RINKĒVIČS
Ministro degli affari esteri
Lituania:
Sig. Evaldas IGNATAVIČIUS
Viceministro degli affari esteri
Lussemburgo:
Sig. Jean ASSELBORN
Sig.ra Marie-José JACOBS
Ungheria:
Sig. János MARTONYI
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Vice Primo Ministro, Ministro degli affari esteri
Ministro della famiglia e dell'integrazione, Ministro della
cooperazione e dell'azione umanitaria
Ministro degli affari esteri
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Malta :
Sig. Tonio BORG
Sig.ra Marlene BONNICI
Paesi Bassi:
Sig. Uri ROSENTHAL
Sig. Ben KNAPEN
Austria:
Sig. Reinhold LOPATKA
Polonia:
Sig. Radosław SIKORSKI
Sig.ra Katarzyna PEŁCZYŃSKA-NAŁĘCZ
Portogallo:
Sig. Miguel MORAIS LEITĂO
Sig. Luís BRITES PEREIRA
Romania :
Sig. Titus CORLATEAN
Sig.ra Luminiţa ODOBESCU
Slovenia :
Sig. Karl Viktor ERJAVEC
Sig. Božo CERAR
Slovacchia:
Sig. Miroslav LAJČÁK
Sig. Peter BURIAN
Finlandia:
Sig. Erkki TUOMIOJA
Sig.ra Heidi HAUTALA
Svezia:
Sig. Carl BILDT
Sig.ra Sofia STRAND
Regno Unito:
Sig. William HAGUE
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri
Rappresentante permanente
Ministro degli affari esteri
Ministro per gli affari europei e la cooperazione
internazionale
Sottosegretario di Stato presso il Ministero federale degli
affari europei ed internazionali
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato aggiunto presso il Ministero degli
affari esteri, incaricato della cooperazione allo sviluppo
Sottosegretario di Stato presso il Ministro degli affari
esteri, responsabile degli affari europei
Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla
cooperazione
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari
esteri
Vice Primo Ministro, Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari
esteri
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari
esteri
Ministro degli affari esteri
Ministro dello sviluppo internazionale
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato presso il Ministro dell'aiuto allo
sviluppo
Sig.ra Justine GREENING
Primo Segretario di Stato, Ministro degli affari esteri e del
Commonwealth
Ministro dello sviluppo internazionale
Commissione:
Sig. Štefan FÜLE
Sig. Andris PIEBALGS
Sig.ra Kristalina GEORGIEVA
Membro
Membro
Membro
Il governo dello Stato aderente era così rappresentato:
Croazia:
Sig.ra Vesna PUSIĆ
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Ministro degli affari esteri ed europei
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PUNTI DISCUSSI
Mali
Il Consiglio ha discusso la situazione in Mali e ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
L'Unione europea (UE) conferma la sua preoccupazione per la grave crisi politica e della
sicurezza che ha colpito il Mali, in particolare per la situazione nel nord del paese,
contrassegnata dalla creazione e dal consolidamento di una zona-rifugio per i gruppi
terroristici dall'oppressione delle popolazioni, da violazioni dei diritti umani, in particolare
delle donne, e dalla distruzione del patrimonio culturale, nonché dall'incremento della
criminalità organizzata. Tale situazione fa pesare una minaccia immediata sulla regione del
Sahel e le popolazioni locali, già colpite da una grave crisi alimentare, sull'Africa
occidentale e settentrionale, e sull'Europa.
2.
L'UE accoglie con favore l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite della risoluzione 2071 e si compiace dell'attenzione internazionale crescente rivolta
al Sahel e al Mali, come emerge dalla riunione ad alto livello tenutasi a margine
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 26 settembre 2012 e dall'elaborazione di
una strategia regionale integrata delle Nazioni Unite per il Sahel. Plaude alla nomina di un
inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite ed esprime la propria
determinazione ad operare in stretta concertazione con Romano Prodi. L'UE chiede che sia
approfondito il dispositivo di coordinamento con i partner chiave del Mali al fine di
accrescere l'efficacia del sostegno al processo di transizione, sul piano sia politico, sia
economico, sia della sicurezza. A tale proposito, l'UE accoglie con favore la riunione del
gruppo di sostegno e di monitoraggio sulla situazione in Mali, prevista a Bamako il
19 ottobre 2012, su iniziativa dell'Unione africana (UA) e in consultazione con
l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e l'ECOWAS e ne sottolinea l'importanza.
3.
L'UE è decisa a sostenere il Mali nel ripristino di uno stato di diritto e di un governo
democratico e pienamente sovrano nell'insieme del suo territorio, a beneficio di tutta la
popolazione del paese. L'UE si compiace per la nomina da parte del presidente della
Repubblica del Mali di un nuovo governo di unità nazionale, nonché per lo sforzo di
mobilitazione della comunità internazionale, segnatamente l'UA e l'ECOWAS, intrapreso
da tali nuove autorità presso l'insieme dei suoi partner, in particolare dell'UE.
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4.
Conformemente ai principi convalidati dall'ECOWAS e dal gruppo di sostegno e di
monitoraggio presieduto congiuntamente dall'UA e dall'ONU, nonché dalle risoluzioni
2056 e 2071 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'UE invita il governo di unità
nazionale ad elaborare al più presto, in concertazione con l'insieme delle forze politiche e
della società civile, una tabella di marcia consensuale ai fini del ritorno completo all'ordine
costituzionale ed all'unità nazionale. Questa tabella di marcia dovrà in particolare
consentire l'organizzazione di un processo elettorale democratico e credibile, il rapido
avvio di un dialogo inclusivo a livello nazionale, che includa i rappresentanti delle
popolazioni del nord, in modo da preparare il ritorno dello Stato nel nord del paese
secondo modalità il più possibile pacifiche, nonché la riorganizzazione dell'esercito sotto
controllo civile.
5.
L'UE ribadisce la sua determinazione ad apportare il suo contributo agli sforzi intrapresi
dal Mali nell'obiettivo di risolvere questa crisi, in concertazione con i suoi partner regionali
ed internazionali, nonché a mobilitare pienamente a tale scopo l'insieme dei suoi strumenti
nel quadro della strategia dell'UE per lo sviluppo e la sicurezza nel Sahel. In tale ottica:
–
non appena sarà adottata una tabella di marcia credibile, l'UE riprenderà
progressivamente la sua cooperazione allo sviluppo in funzione dei progressi
concreti. Nel frattempo, l'UE prosegue le operazioni a favore delle popolazioni e
della transizione democratica;
–
l'UE è disposta ad appoggiare un quadro di dialogo nazionale intermaliano inclusivo
mirante al ripristino dello stato di diritto nel nord ed a contribuire alle misure di
stabilizzazione e di ricostruzione che quest'ultimo contribuirà ad orientare;
–
l'UE ed i suoi Stati membri si impegnano a proseguire gli sforzi umanitari e
continueranno a seguire da vicino l'evoluzione della situazione umanitaria in Mali e
nei paesi limitrofi. La Commissione europea si appresta ad aumentare in misura
significativa l'importo del suo aiuto in modo da rispondere al meglio alle esigenze.
L'UE rammenta l'obbligo di garantire a tutti gli operatori umanitari l'accesso libero e
senza impedimenti alle popolazioni vulnerabili nelle regioni del nord del paese;
–
il Consiglio invita l'alto rappresentante (AR) e la Commissione ad esaminare altre
misure o azioni supplementari che potrebbero contribuire ad alleviare gli effetti della
crisi in Mali ed il suo impatto nei paesi limitrofi, nonché a rafforzare la resilienza
delle popolazioni vulnerabili;
–
l'UE rammenta la possibilità di adottare, in stretto collegamento con l'ECOWAS,
l'UA e l'ONU, sanzioni mirate contro coloro che sono coinvolti nelle attività dei
gruppi armati nel nord e coloro che ostacolano il ritorno all'ordine costituzionale;
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–
in risposta alla richiesta ricevuta dal Mali e dall'ECOWAS, l'UE è convinta della
necessità di apportare una risposta rapida alle sfide in materia di sicurezza e alla
minaccia terroristica in un quadro che dovrà essere definito dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. In tale prospettiva, il Consiglio si compiace dei lavori
preliminari svolti dall'AR riguardo alle modalità di un eventuale sostegno alla
ricostruzione delle capacità dell'esercito del Mali, coerentemente con gli obiettivi
politici ed il quadro d'azione stabiliti dalla comunità internazionale e conformemente
alla risoluzione 2071 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;
–
il Consiglio invita l'AR e la Commissione europea ad esaminare il sostegno ad un
impegno dei partner regionali, segnatamente l'UA e l'ECOWAS, ad esempio
fornendo rapidamente un sostegno nel settore della pianificazione. Su riserva della
presentazione di un concetto messo a punto dall'ECOWAS, il Consiglio invita l'AR e
la Commissione europea ad esaminare la possibilità di un sostegno aggiuntivo, anche
finanziario, quale la mobilizzazione del Fondo per la pace in Africa;
–
Il Consiglio chiede inoltre che i lavori di pianificazione di un'eventuale missione
militare nel quadro della PSDC siano proseguiti ed approfonditi con urgenza,
elaborando in particolare un concetto di gestione della crisi relativo alla
riorganizzazione e all'addestramento delle forze di difesa maliane, tenendo conto
delle condizioni necessarie all'efficacia di un'eventuale missione, compreso il
sostegno pieno e totale delle autorità del paese e la definizione di una strategia di
uscita. Tali lavori dovranno essere condotti in stretta concertazione con le
organizzazioni, in particolare l'ONU, l'UA e l'ECOWAS, gli Stati e gli attori
interessati, al fine di assicurare la complementarietà dei rispettivi sforzi. Il Consiglio
invita l'AR ad elaborare il concetto di gestione della crisi in vista della sessione del
19 novembre ed a presentare le sue raccomandazioni;
–
nel quadro di un'impostazione globale, il Consiglio invita ad utilizzare il potenziale
delle sinergie con le altre attività dell'UE nella regione, segnatamente con la missione
EUCAP SAHEL Niger e la sua vocazione regionale."
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Vicinato meridionale
- Siria
Il Consiglio ha discusso gli ultimi sviluppi in Siria e ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
L'Unione europea è a fianco del popolo siriano nella sua coraggiosa lotta per la libertà, la
dignità e la democrazia. L'uso della forza contro i civili da parte del regime siriano,
compreso il ricorso ad armamenti pesanti e bombardamenti aerei, ha raggiunto livelli senza
precedenti e può soltanto esacerbare ulteriormente la violenza e mettere in pericolo la
stabilità dell'intera regione. L'UE ricorda che le priorità dovrebbero essere: mettere fine
all'oppressione, fermare tutte le violenze, fornire aiuti umanitari a quanti ne abbiano
bisogno, impedire un'ulteriore destabilizzazione della regione e prepararsi al periodo post
bellico.
L'UE sottolinea che occorre escludere coloro che, con la loro presenza,
comprometterebbero la transizione politica e che, a questo proposito, non c'è posto per il
Presidente Assad nel futuro della Siria.
L'UE resta impegnata a favore della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale
della Siria.
2.
L'Unione europea continua ad essere profondamente preoccupata per gli effetti di ricaduta
della crisi siriana sui paesi limitrofi in termini di sicurezza e stabilità. Condanna
fermamente i bombardamenti in territorio turco ad opera delle forze siriane, in particolare
quello del 3 ottobre sulla città di frontiera di Akçakale. L'UE lancia un appello generale per
evitare che la situazione si aggravi. Invita nuovamente le autorità siriane a rispettare
appieno l'integrità territoriale e la sovranità di tutti i paesi limitrofi.
3.
Ricordando che la principale responsabilità della crisi in corso ricade sulle autorità siriane,
l'UE ammonisce contro l'ulteriore militarizzazione e radicalizzazione del conflitto e la
violenza faziosa, che possono portare soltanto altre sofferenze alla Siria e rischiano di
avere un tragico impatto sulla regione. A tale proposito, esprime preoccupazione riguardo
alla protezione dei civili, in particolare dei gruppi vulnerabili e delle comunità religiose.
L'intensificarsi delle violenze e la recente serie di attacchi terroristici dimostrano la
necessità urgente di una transizione politica che risponda alle aspirazioni democratiche del
popolo siriano e porti stabilità in Siria. Al riguardo, l'UE è profondamente preoccupata per
il crescente afflusso di armi verso la Siria e invita tutti gli Stati ad astenersi dal fornire armi
al paese.
Il perdurare e l'aggravarsi della crisi in Siria minacciano la stabilità dell'intera regione.
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4.
L'UE ribadisce il pieno sostegno agli sforzi del rappresentante speciale congiunto
dell'ONU e della Lega degli Stati arabi per la Siria, Lakhdar Brahimi, con il quale è pronta
a intensificare i rapporti di collaborazione. Sottolinea la necessità di concentrare gli sforzi
internazionali e regionali per trovare una soluzione politica alla crisi siriana e invita gli
attori chiave della regione e tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU ad
assumersi le proprie responsabilità e a sostenere il lavoro del rappresentante speciale
Brahimi.
L'UE attende con interesse la prossima riunione del Gruppo degli amici del popolo siriano
che si terrà in Marocco per mantenere la pressione internazionale sul regime siriano.
5.
Considerato il deterioramento della situazione umanitaria e l'approssimarsi dell'inverno,
l'UE rammenta l'imperativo morale di intensificare l'assistenza nei confronti delle
popolazioni colpite in tutta la Siria e nei paesi limitrofi. Esprime la propria solidarietà alle
popolazioni colpite e ai paesi limitrofi che hanno accolto i profughi. Continuerà a fornire
assistenza e invita tutti i donatori ad aumentare i loro contributi dando seguito agli ultimi
appelli dell'ONU per finanziare l'assistenza umanitaria e l'assistenza ai profughi. Esorta i
donatori a riferire in merito all'assistenza prestata e a coordinarsi con le Nazioni Unite
(Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari) al fine di potenziare al massimo
l'efficacia degli aiuti. Tutte le parti dovrebbero consentire un accesso pieno e sicuro per la
fornitura degli aiuti umanitari in tutte le zone del paese e rispettare il diritto internazionale
umanitario. L'Unione europea esorta tutte le parti del conflitto a rispettare appieno
l'obbligo giuridico e morale di proteggere i civili.
Particolarmente allarmata per le drammatiche e crescenti difficoltà nell'accedere ai servizi
medici in Siria, l'UE esorta tutte le parti a impegnarsi a rispettare appieno, in conformità
del diritto umanitario internazionale, l'inviolabilità di tutte le strutture mediche, del
personale medico e dei veicoli d'intervento medico.
6.
L'UE è sgomenta per il deterioramento della situazione in Siria e in particolare per le
violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani, del diritto umanitario internazionale e
delle libertà fondamentali da parte delle autorità siriane. In linea con la risoluzione del
Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite adottata il 28 settembre, invita tutte le parti
a mettere fine a ogni forma di violenza e ad adottare misure speciali per proteggere i gruppi
vulnerabili quali i bambini, nonché le donne oggetto di violenze di genere.
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L'UE accoglie con favore la proroga del mandato della commissione internazionale
indipendente d'inchiesta sulla Siria e il suo potenziamento mediante la nomina di due nuovi
membri, Carla del Ponte e Vitit Muntarbhorn. Ribadisce il suo sostegno alle indagini della
commissione sulle presunte violazioni del diritto internazionale dei diritti umani, volte a
far sì che i responsabili rispondano di tali violazioni, comprese quelle che possono
equivalere a crimini contro l'umanità e a crimini di guerra, secondo la definizione dello
Statuto di Roma della Corte penale internazionale. L'UE sottolinea l'importanza di
documentare le diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani e ricorda che tutti i
responsabili di tali violazioni devono rispondere dei loro atti. Ribadisce il suo invito alle
autorità siriane a cooperare pienamente con la commissione d'inchiesta, garantendo tra
l'altro a quest'ultima un accesso pieno, immediato e senza impedimenti a tutto il territorio
siriano.
7.
L'UE ricorda che un'opposizione inclusiva e coordinata è fondamentale per avviare una
transizione politica. Continua a esortare tutti i gruppi di opposizione, in Siria e fuori dal
paese, ad accantonare le divergenze, concordare una serie di principi condivisi e iniziare a
operare in direzione di una transizione inclusiva, ordinata e pacifica in Siria, partendo
dall'accordo sul "patto nazionale" e su una "visione politica comune per la transizione in
Siria". L'UE continuerà a lavorare strettamente con la Lega degli Stati arabi e ad agevolare
le ulteriori iniziative di dialogo al fine di integrarne gli sforzi per incoraggiare
l'opposizione a formare una piattaforma comune inclusiva. Tutti i siriani devono avere un
posto nella nuova Siria e godere di pari diritti, a prescindere da origini, affiliazioni,
religione, convinzioni personali o genere.
8.
L'UE s'impegna a rafforzare il proprio sostegno a favore dello sviluppo di capacità della
società civile per la partecipazione a una Siria futura, in linea con le richieste legittime, da
parte del popolo siriano, di un sistema politico più libero, aperto e inclusivo che coinvolga
tutti i siriani. In tale contesto, l'UE riconosce altresì l'importanza dell'opera svolta dagli
organismi civili in loco in tutta la Siria.
9.
L'UE ha approvato oggi ulteriori misure restrittive nei confronti della Siria. È pronta ad
avviare un dialogo con quanti si impegnano seriamente a operare per un'autentica
transizione democratica. Proseguirà la sua politica di imposizione di ulteriori misure nei
confronti del regime, e non della popolazione civile, fintanto che la repressione proseguirà.
Continuerà altresì ad esortare la comunità internazionale ad unirsi ai suoi sforzi prendendo
provvedimenti per applicare e far rispettare le misure restrittive adottate nei confronti del
regime siriano e dei suoi sostenitori. In tale contesto l'UE esprime apprezzamento per la
quarta riunione del gruppo internazionale sulle sanzioni tenutasi all'Aia il 20 settembre.
Invita tutti i siriani a dissociarsi dalla politica repressiva del regime al fine di agevolare una
transizione politica.
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10.
L'UE si impegna a collaborare strettamente e in chiave globale con tutti i partner
internazionali per una pianificazione volta a far sì che la comunità internazionale sia pronta
a fornire un sostegno rapido alla Siria al momento della transizione. A tale proposito,
sottolinea l'importanza di istituire un organo di transizione. Accoglie con favore la seconda
riunione del gruppo di lavoro sulla ripresa e lo sviluppo economici degli amici del popolo
siriano, tenutasi a Berlino il 4 settembre 2012.
L'UE esprime preoccupazione per la distruzione del patrimonio culturale siriano.
L'UE è pronta, non appena avrà inizio un'autentica transizione democratica, a sviluppare
un nuovo e ambizioso partenariato con la Siria in tutti i settori di interesse comune, anche
contribuendo a una valutazione delle esigenze post-conflitto, ponendo in atto misure di
assistenza, potenziando le istituzioni e rafforzando gli scambi commerciali e le relazioni
economiche, nonché sostenendo la giustizia di transizione e il processo di transizione
politica.
11.
Le questioni relative alla pressione esercitata alle frontiere esterne dell'UE saranno
affrontate in occasione del prossimo Consiglio "Giustizia e affari interni"."
Considerato l'inasprirsi della violenza in Siria, il Consiglio ha rafforzato le sanzioni dell'UE nei
confronti del regime siriano. Per maggiori informazioni si veda il comunicato stampa 14793/12.
- Egitto
Il Consiglio ha fatto il punto dei preparativi per la riunione della task force con l'Egitto, in
programma il 13 e 14 novembre al Cairo.
Processo di pace in Medio Oriente
Il Consiglio ha fatto il punto sul processo di pace in Medio Oriente, sulla scia dei lavori
dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre.
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Iran
Il Consiglio ha discusso la situazione in Iran e ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio ribadisce le proprie serie e crescenti preoccupazioni riguardo al programma
nucleare iraniano e l'urgente necessità che l'Iran rispetti tutti i suoi obblighi internazionali,
tra l'altro dando piena attuazione alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite e del Consiglio dei governatori dell'AIEA.
2.
Il Consiglio condanna il mantenimento della produzione di uranio arricchito e l'aumento
della capacità di arricchimento dell'Iran, anche presso il sito di Fordow, nonché la
prosecuzione delle attività connesse con l'acqua pesante, in violazione delle risoluzioni del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio dei governatori dell'AIEA,
segnalati nella più recente relazione dell'AIEA. Il Consiglio rileva con particolare
preoccupazione l'ostruzionismo dell'Iran alle attività dell'AIEA volte a chiarire tutte le
questioni in sospeso, anche con riguardo alla possibile dimensione militare del programma
nucleare iraniano. Pertanto, il Consiglio si compiace del fatto che in data 13 settembre
2012 il Consiglio dei governatori dell'AIEA abbia adottato, a stragrande maggioranza, una
risoluzione secondo la quale la cooperazione dell'Iran è essenziale e urgente per ripristinare
la fiducia internazionale nella natura esclusivamente pacifica del programma nucleare
iraniano.
3.
L'Iran agisce in flagrante violazione dei suoi obblighi internazionali e continua a rifiutare
di cooperare pienamente con l'AIEA per rispondere alle preoccupazioni riguardanti il suo
programma nucleare. In tale contesto, e coerentemente con precedenti conclusioni del
Consiglio europeo e del Consiglio, il Consiglio ha deciso misure restrittive supplementari
nei settori finanziario, del commercio, dell'energia e dei trasporti, nonché l'estensione
dell'elenco dei destinatari di tali misure, in particolare a entità che operano nell'industria
del petrolio e del gas. In particolare, il Consiglio ha convenuto di vietare qualunque
operazione tra banche europee e iraniane, salvo previa autorizzazione a condizioni rigorose
con deroghe per esigenze umanitarie. Inoltre, il Consiglio ha deciso di rafforzare le misure
restrittive nei confronti della Banca centrale dell'Iran. Sono state imposte ulteriori
restrizioni alle esportazioni, in particolare di grafite, metalli, software per processi
industriali, nonché misure relative alla cantieristica.
4.
Le misure restrittive concordate in data odierna mirano a colpire il programma nucleare
iraniano e le entrate del regime iraniano utilizzate per finanziare il programma e non sono
rivolte contro il popolo iraniano. Lo stesso regime iraniano può agire responsabilmente e
porre fine a tali sanzioni. Fino a quando non lo farà, il Consiglio resta determinato ad
accrescere, in stretto coordinamento con i partner internazionali, la pressione sull'Iran nel
contesto del duplice approccio.
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5.
Il Consiglio ribadisce l'impegno di lunga data dell'Unione europea a lavorare per una
soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana, conformemente al duplice
approccio.
6.
Il Consiglio ribadisce che l'obiettivo dell'UE rimane quello di pervenire a una soluzione
globale, negoziata e a lungo termine che rafforzi la fiducia internazionale nella natura
esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano e nel contempo rispetti i diritti
legittimi dell'Iran a valersi dell'energia nucleare per scopi pacifici conformemente al
trattato di non proliferazione e tenendo pienamente conto delle risoluzioni del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio dei governatori dell'AIEA. Il Consiglio
accoglie favorevolmente la determinazione a trovare una soluzione diplomatica espressa
dai ministri degli affari esteri dei paesi dell'E3+3 il 27 settembre a New York e approva
pienamente gli sforzi al riguardo condotti dall'Alto rappresentante per conto dei paesi
dell'E3+3. Questi ultimi hanno avanzato una proposta credibile e sostanziale volta a
rafforzare la fiducia per la tenuta di negoziati ispirati ai principi concordati della
reciprocità e di un approccio graduale. Il Consiglio esorta l'Iran ad impegnarsi in modo
costruttivo, concentrandosi sul raggiungimento di un accordo sulle concrete misure di
rafforzamento della fiducia, negoziando seriamente e rispondendo alle preoccupazioni
della comunità internazionale."
Inoltre, il Consiglio ha rafforzato notevolmente le misure restrittive dell'UE a motivo delle serie e
crescenti preoccupazioni dell'UE riguardo al programma nucleare iraniano. Per maggiori
informazioni si veda il comunicato stampa 14803/12.
Follow-up del vertice UE-Cina
Il Consiglio ha proceduto a uno scambio di opinioni sull'esito del vertice UE-Cina del 20 settembre,
in previsione del Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre e della discussione che i leader terranno
sulle relazioni con i partner strategici.
Vicinato orientale
- Bielorussia
Durante la colazione i ministri hanno discusso la situazione in Bielorussia dopo le elezioni politiche
del 23 settembre. Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Rammentando le conclusioni del Consiglio del 31 gennaio 2011, del 20 giugno 2011 e del
23 marzo 2012, il Consiglio rileva l'importanza che attribuisce a questo paese, che confina
con l'UE, e ai suoi cittadini, e rimane seriamente preoccupato per la mancanza di rispetto
dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto in Bielorussia.
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2.
Facendo riferimento alla dichiarazione dell'alto rappresentante Catherine Ashton e del
commissario Štefan Füle, il Consiglio si rammarica che le elezioni politiche del 23
settembre 2012, che si sono svolte in un contesto generale di repressione, hanno
rappresentato un'altra opportunità perduta per la Bielorussia di tenere elezioni in linea con
l'OSCE e con le norme internazionali. Esorta le autorità bielorusse a rispettare le
raccomandazioni formulate dall'OSCE/ODIHR, a cooperare pienamente a tal riguardo con
l'OSCE/ODIHR e a permettere la riapertura dell'ufficio dell'OSCE in Bielorussia.
3.
Il Consiglio ribadisce la richiesta di rilascio immediato e di riabilitazione di tutti i
prigionieri politici ancora detenuti. Prende nota del rilascio di Syarhei Kavalenka come di
un segnale positivo, ma si rammarica che questo fosse condizionato dalla richiesta di
grazia presidenziale. Il Consiglio resta altresì profondamente preoccupato per le decisioni
concernenti pene detentive aggiuntive e le continue notizie di maltrattamento dei
prigionieri politici.
4.
Il Consiglio invita ancora una volta le autorità bielorusse a porre fine alla persecuzione
della società civile, dell'opposizione politica e dei media indipendenti. Il Consiglio esorta
le autorità bielorusse a conformarsi alla risoluzione 20/13 del Consiglio dei diritti umani, in
particolare ad attuare tutte le raccomandazioni contenute nella relazione dell'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dell'aprile 2012 e a cooperare
pienamente con il nuovo Relatore speciale delle Nazioni Unite per la Bielorussia.
5.
Poiché non tutti i prigionieri politici sono stati rilasciati e nessun prigioniero liberato è
stato riabilitato, e nel contesto di un'assenza di miglioramenti per quanto riguarda il rispetto
dei diritti umani, dello stato di diritto e dei principi democratici, il Consiglio ha deciso di
prolungare le misure restrittive esistenti fino al 31 ottobre 2013. In questo contesto il
Consiglio rammenta le conclusioni del 23 marzo 2012 e ribadisce che la sua politica in
materia di misure restrittive rimane aperta ed è costantemente riesaminata.
6.
Nello spirito della solidarietà dell'UE, il Consiglio invita nuovamente la Bielorussia a
rispettare pienamente i privilegi e le immunità internazionalmente riconosciuti delle
rappresentanze diplomatiche degli Stati membri dell'UE e del loro personale in Bielorussia,
incluso a permettere loro di svolgere pienamente le loro funzioni.
7.
Il Consiglio ribadisce la ferma determinazione a rafforzare l'impegno dell'UE nei confronti
della popolazione e della società civile bielorusse. Il Consiglio esprime il suo pieno e
costante sostegno al "dialogo europeo sulla modernizzazione" e l'intenzione di elaborarlo
ulteriormente. Rileva che il dialogo europeo ha stimolato un dibattito sostanziale tra i
rappresentanti della società bielorussia al fine di proporre idee concrete sulle esigenze di
riforma e incoraggia le autorità della Bielorussia ad impegnarsi nelle discussioni.
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8.
Il Consiglio ribadisce la disponibilità dell'UE ad avviare negoziati per la conclusione di
accordi di facilitazione del rilascio dei visti e di riammissione che rafforzerebbero i contatti
interpersonali a vantaggio della popolazione bielorussa nel suo insieme, e si rammarica per
la mancanza di risposta da parte delle autorità bielorusse all'invito della Commissione ad
avviare negoziati nel giugno 2011. Nel frattempo il Consiglio si compiace che gli Stati
membri dell'UE continuino a fare un uso ottimale delle possibilità offerte dal codice dei
visti in materia di flessibilità, in particolare della possibilità di prevedere l'esenzione o la
riduzione dei diritti per i visti a favore di determinate categorie di cittadini bielorussi o in
casi specifici e accoglierebbe con favore la possibilità di esplorare le modalità per ridurre
ulteriormente i diritti per i visti dei cittadini bielorussi.
9.
Il Consiglio ribadisce la volontà di proseguire la sua politica di impegno critico, anche
attraverso il dialogo e la partecipazione al partenariato orientale, e ricorda che lo sviluppo
di relazioni bilaterali nel quadro del partenariato orientale è subordinato al compimento di
progressi da parte della Bielorussia nel rispetto dei principi di democrazia, dello stato di
diritto e dei diritti umani. Il Consiglio ribadisce la disponibilità dell'UE a prestare
assistenza alla Bielorussia affinché possa rispettare i suoi obblighi al riguardo."
Inoltre, ha prorogato di altri dodici mesi le misure restrittive dell'UE nei confronti della Bielorussia.
Per maggiori informazioni sulle relazioni UE-Bielorussia, si veda la scheda informativa "Unione
europea e Bielorussia".
- Georgia
Durante la colazione i ministri hanno discusso la situazione in Georgia dopo le elezioni politiche del
1° ottobre. Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio accoglie con favore le elezioni parlamentari tenutesi in Georgia il 1°
ottobre 2012 e si congratula con il popolo georgiano per questo significativo passo avanti
verso il consolidamento della democrazia nel suo paese. Il Consiglio prende atto della
valutazione preliminare globalmente positiva dell'OSCE-ODIHR sullo svolgimento di tali
elezioni e si impegna a sostenere la Georgia nell'attuazione delle raccomandazioni
dell'OSCE-ODIHR.
2.
Il Consiglio invita le istituzioni statali e i partiti politici georgiani a collaborare in modo
costruttivo durante il prossimo periodo di transizione al fine di garantire la stabilità, lo
stato di diritto, i diritti umani e il buon governo, nel pieno rispetto della volontà
democraticamente espressa del popolo e delle rispettive responsabilità del parlamento e del
presidente stabilite dalla costituzione georgiana. Il Consiglio accoglie con favore il
sollecito avvio di contatti tra le parti e gli impegni presi dai rappresentanti della nuova
amministrazione e di quella uscente per una transizione politica efficiente e trasparente.
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3.
Il Consiglio conferma l'impegno dell'UE, nell'ambito del partenariato orientale, a lavorare
con la Georgia per l'associazione politica e l'integrazione economica e ribadisce un tale
impegno anche rispetto all'obiettivo condiviso degli spostamenti senza obbligo di visto, a
tempo debito, purché sussistano le condizioni di una mobilità ben gestita e sicura. Il
Consiglio riconosce le aspirazioni e la scelta europee della Georgia e sarà lieta di portare
avanti una stretta collaborazione con questo paese nell'ambito della nostra ambiziosa
agenda comune. In questo contesto, il Consiglio ricorda inoltre la dichiarazione congiunta
elaborata in occasione della riunione dei ministri degli esteri del partenariato orientale,
svoltasi il 23 luglio 2012, che fa riferimento alla roadmap come base del monitoraggio e
dell'ulteriore attuazione di tale partenariato.
4.
L'UE è pronta a fornire sostegno e consulenza alla nuova amministrazione e a portare
avanti il dialogo tecnico al fine di garantire continuità e di mantenere lo slancio nell'ambito
dei negoziati sull'accordo di associazione, compresa una zona di libero scambio globale e
approfondito, e delle misure adottate nel contesto del dialogo sui visti in corso. Il Consiglio
sottolinea il suo impegno riguardo al sostegno dell'UE alle necessarie riforme interne della
Georgia in questi settori. Il Consiglio attende con interesse una visita del nuovo primo
ministro al più presto.
5.
Il Consiglio sottolinea l'importanza centrale sia di un'opposizione parlamentare efficace sia
di una società civile vitale per lo sviluppo democratico e ribadisce la propria intenzione di
continuare a sostenere la creazione di capacità in questi settori.
6.
Il Consiglio ribadisce il suo fermo sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale della
Georgia entro i confini riconosciuti a livello internazionale. L'UE attende con interesse che
la Georgia porti avanti il proprio impegno nelle discussioni internazionali di Ginevra e
persegua una politica efficace di coinvolgimento delle regioni separatiste. L'UE conferma
il suo impegno a continuare a partecipare agli sforzi di stabilizzazione e di risoluzione dei
conflitti in Georgia, anche proseguendo il suo impegno quale copresidente delle
discussioni di Ginevra, gli sforzi dell'RSUE e la presenza continua della missione di
vigilanza dell'Unione europea (EUMM) in loco. Il Consiglio invita la Georgia a mantenere
il suo sostegno al ritorno di una missione OSCE in Georgia."
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15.X.2012
Preparazione del quadro post obiettivi di sviluppo del Millennio/2015 - Follow-up di Rio+20
I ministri dello sviluppo hanno discusso dei principi su cui dovrebbe poggiare un approccio globale
dell'UE all'agenda per lo sviluppo post-2015 e al follow-up di Rio+20. Hanno affrontato varie
questioni, esaminando fra l'altro come portare avanti la futura agenda per lo sviluppo, tenendo conto
dell'esperienza acquisita nel quadro degli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG). Vari ministri
hanno sottolineato, in particolare, l'importanza di mantenere l'eliminazione della povertà al centro
della futura agenda per lo sviluppo, rimediando nel contempo alle eventuali lacune esistenti nel
quadro degli attuali MDG per quanto concerne, fra l'altro, i diritti umani, la governance, la
responsabilità, la crescita sostenibile nonché le situazioni di fragilità, di conflitto o post-belliche.
I ministri hanno inoltre proceduto a uno scambio di opinioni sui futuri obiettivi di sviluppo
sostenibile nell'agenda per lo sviluppo post-2015. Vari ministri hanno inoltre espresso un parere sul
modo in cui l'UE potrebbe promuovere un approccio integrato al finanziamento e altre modalità di
attuazione, anche mediante partenariati pubblico-privato.
Numerosi ministri hanno indicato inoltre l'importanza di concordare una posizione comune dell'UE
relativa all'agenda per lo sviluppo post-2015 e al follow-up di Rio+20. Essenziale sarà inoltre la
sensibilizzazione dei paesi partner strategici nei pertinenti negoziati internazionali.
Questo dibattito confluirà nella preparazione di una comunicazione della Commissione sull'agenda
per lo sviluppo post-2015. La comunicazione è attesa per l'inizio di gennaio 2013 e costituirà la
base delle successive discussioni.
Sostegno dell'UE a un cambiamento sostenibile nelle società in fase di transizione
I ministri dello sviluppo hanno esaminato, sulla scorta della comunicazione della Commissione
(14662/12), come meglio fornire sostegno a un cambiamento sostenibile nei paesi in cui sono in
corso riforme politiche, sociali ed economiche sostanziali, i cosiddetti paesi in transizione.
I ministri hanno esaminato come sfruttare pienamente la ricca esperienza e competenza in materia
di transizione degli stessi Stati membri dell'UE, anche mediante un uso più ampio della banca dati
on line Compendio europeo in materia di transizione.
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15.X.2012
Vari ministri hanno insistito sull'importanza della titolarità nazionale per assicurare il successo dei
processi di transizione. La risposta dell'UE dovrebbe basarsi sulle esigenze dei singoli paesi ed
essere adattata a ciascuna situazione. L'UE dovrebbe inoltre individuare incentivi che sostengano
efficacemente le riforme, in virtù del principio "più progressi, più aiuti" (maggiore sostegno a
riforme più ampie e più veloci).
Questo dibattito confluirà nella preparazione delle conclusioni del Consiglio che definiranno
l'approccio dell'UE volto a sostenere un cambiamento sostenibile nei paesi in transizione in una
successiva sessione del Consiglio.
L'approccio dell'Unione alla resilienza
I ministri dello sviluppo hanno esaminato come affrontare la vulnerabilità cronica e rafforzare la
resilienza alle crisi sulla scorta della comunicazione della Commissione "L'approccio dell'Unione
alla resilienza: imparare dalle crisi della sicurezza alimentare" (14616/12).
I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni su come migliorare l'efficacia del sostegno
dell'UE volto a ridurre la vulnerabilità nei paesi colpiti da insicurezza alimentare ed esposti alle
catastrofi. Hanno sottolineato l'importanza di includere la resilienza fra gli obiettivi centrali
dell'assistenza esterna dell'UE, alla frontiera tra gli aiuti umanitari e l’assistenza allo sviluppo.
Su questo dibattito sarà imperniata la preparazione delle conclusioni del Consiglio che definiranno
l'approccio dell'UE alla resilienza.
***
Il Consiglio ha adottato una dichiarazione sull'assegnazione all'UE del Premio Nobel per la pace.
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ALTRI PUNTI APPROVATI
AFFARI ESTERI
Accordo con il Kosovo relativo alla partecipazione del Kosovo
Il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati su un accordo quadro con il
Kosovo* relativo alla partecipazione di quest'ultimo ai programmi dell'Unione e ha adottato
direttive di negoziato.
Bosnia-Erzegovina
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio ribadisce il suo inequivocabile sostegno alla prospettiva di adesione all'UE della
Bosnia-Erzegovina in quanto paese sovrano e unito che beneficia della piena integrità territoriale.
Esso conferma l'impegno assunto nelle conclusioni del marzo 2011, dell'ottobre 2011, del dicembre
2011 e del giugno 2012. Accoglie con favore la riconfigurazione dell'operazione Althea, completata
il 1º settembre 2012, con un numero ridotto di forze stazionate in Bosnia-Erzegovina che
s'incentrano efficacemente sullo sviluppo di capacità e sulla formazione conservando nel contempo
anche i mezzi per contribuire alla capacità di deterrenza delle autorità della Bosnia-Erzegovina,
qualora la situazione lo richieda. Esprime preoccupazione per l'attuale situazione politica nel paese,
riconoscendo tuttavia che il contesto di sicurezza è rimasto calmo e stabile, e rileva che le autorità
della Bosnia-Erzegovina si sono finora dimostrate in grado di affrontare le minacce a un ambiente
sicuro. Al riguardo, nell'ambito della strategia globale dell'UE per la Bosnia-Erzegovina, il
Consiglio conferma la disponibilità dell'UE a continuare a svolgere in questa fase un ruolo militare
esecutivo per sostenere gli sforzi della Bosnia-Erzegovina volti al mantenimento di un ambiente
sicuro nel quadro di un nuovo mandato ONU."
Nomine negli organi delle Nazioni Unite
Il Consiglio ha adottato orientamenti riveduti sui criteri concernenti le procedure di selezione nelle
organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, il coordinamento delle candidature da parte dell'UE
e il sostegno ai candidati di paesi terzi.
*
Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la
risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di
indipendenza del Kosovo.
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Eritrea - Misure restrittive
Il Consiglio ha recepito nella normativa UE le modifiche del regime di sanzioni delle Nazioni Unite
nei confronti dell'Eritrea. Ha esentato pertanto dall'attuale embargo sulle armi imposto all'Eritrea
l'abbigliamento protettivo ad uso del personale delle Nazioni Unite e le forniture di materiale
militare non letale destinato esclusivamente a uso umanitario.
Somalia - Misure restrittive
Alla luce delle modifiche decise dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Consiglio ha
modificato le misure restrittive in considerazione della situazione in Somalia. Ha aggiunto due
persone all'elenco di coloro che sono oggetto del divieto di ingresso nell'UE e del congelamento dei
beni nonché del divieto di acquistare armi e materiale militare nell'UE. Nel contempo ha esentato
dall'attuale embargo sulle armi imposto alla Somalia gli armamenti destinati ad essere usati
dall'Ufficio politico delle Nazioni Unite per la Somalia.
Relazioni con il Libano
Il Consiglio ha adottato la posizione dell'UE per la sesta sessione del Consiglio di associazione con
il Libano, che si terrà a Bruxelles il 17 ottobre.
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Impegno dell’Europa verso la società civile nell’ambito delle relazioni esterne
Il Consiglio ha adottato le conclusioni dal titolo "Le radici della democrazia e dello sviluppo
sostenibile: l'impegno dell'Europa verso la società civile nell'ambito delle relazioni esterne"
(14451/12), che definiscono una nuova politica dell'UE a sostegno della società civile che punta a
partenariati a lungo termine con le organizzazioni della società civile dei paesi partner. In
particolare il Consiglio riconosce il ruolo imprescindibile di una società civile emancipata quale
fattore di progresso ed elemento essenziale per contribuire a politiche più efficaci, allo sviluppo
equo e alla crescita inclusiva.
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15.X.2012
Protezione sociale nella cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea
Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla protezione sociale nella cooperazione allo sviluppo
dell’Unione europea (14444/12). In particolare il Consiglio riconosce il contributo che le politiche
di protezione sociale possono fornire alla trasformazione della società incentivando l'equità e
promuovendo l'inclusione sociale e il dialogo con le parti sociali. Nelle conclusioni sono stabiliti i
principi guida per la futura cooperazione allo sviluppo dell'UE nel settore della protezione sociale,
sulla base di un approccio differenziato, che tenga conto delle esigenze, delle priorità e delle
capacità dei paesi partner e con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo di politiche e programmi di
protezione sociale inclusivi e a titolarità nazionale.
Finanziamento per lo sviluppo
Il Consiglio ha adottato conclusioni sul finanziamento per lo sviluppo (14272/12), in cui vengono
confermati in particolare gli impegni assunti in materia dall'UE e dai suoi Stati membri, come pure
il loro vasto approccio volto a sostenere i paesi in via di sviluppo nella mobilitazione dei
finanziamenti da tutte le fonti disponibili al fine di conseguire entro il 2015 gli obiettivi di sviluppo
del Millennio.
Relazione annuale 2012 sulle politiche dell'UE in materia di sviluppo e assistenza esterna nel
2011
Il Consiglio ha adottato conclusioni sulla relazione annuale 2012 sulle politiche dell'Unione europea
in materia di sviluppo e assistenza esterna e sulla loro attuazione nel 2011 (13107/12).
Fondo per la pace in Africa: approvazione delle richieste dell'Unione africana
Il Consiglio ha convenuto che l'UE avalli la richiesta presentata dall'Unione africana di ricostituire
il Fondo per la pace in Africa attraverso la riassegnazione di 100 milioni di EUR provenienti dalle
riserve generali del 10º Fondo europeo di sviluppo alla dotazione per le operazioni di sostegno alla
pace del Fondo per la pace in Africa. Questa sarà la posizione dell'UE nel quadro del Comitato
degli ambasciatori ACP-UE. Per maggiori informazioni si veda 13933/1/12.
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GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
Accordo di facilitazione del rilascio dei visti con Capo Verde
Il Consiglio ha adottato una decisione concernente la firma dell’accordo tra l’Unione europea e la
Repubblica del Capo Verde relativo alla facilitazione del rilascio dei visti per soggiorni di breve
durata a cittadini della Repubblica del Capo Verde e dell’Unione europea (14202/12), su base di
reciprocità e per soggiorni la cui durata prevista non supera 90 giorni per periodi di 180 giorni
(14203/12).
Gli accordi di facilitazione del rilascio dei visti vanno in genere di pari passo con accordi di
riammissione tra l'UE e i paesi terzi. L'accordo di riammissione con il Capo verde dovrebbe essere
firmato all'inizio del 2013 ed entrambi gli accordi entreranno in vigore lo stesso giorno, molto
probabilmente prima dell'estate del 2013.
L'accordo di facilitazione del rilascio dei visti sarà trasmesso al Parlamento europeo in vista della
sua approvazione prima che possa essere concluso. Regno Unito, Irlanda e Danimarca non sono
vincolati da tale accordo.
PROCEDURA SCRITTA
Accesso del pubblico ai documenti del Consiglio
Il 9 ottobre 2012 il Consiglio europeo ha adottato mediante procedura scritta la risposta alla
domanda di conferma 19/c/01/12 (EUCO 181/12).
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