FATTORI DI RISCHIO PER LA CONVERSIONE E L’INSORGENZA DI COMPLICANZE DURANTE NEFRECTOMIA RADICALE LAPAROSCOPICA PER NEOPLASIE A CELLULE RENALI > DI 7 CM IN UNA SERIE MULTICENTRICA DI 222 PAZIENTI Autori: Carolina D'Elia (1) autore pres., Lorenzo G. Luciani ( (1), Tommaso Cai (1), Guido Giusti (2), Tiscione Daniele (1), Orazio Maugeri (2), Antonio Celia (3) , Cristian Fiori (4), Francesco Porpiglia (4), Paolo Parma (5), Valentino Vattovani (1), Gianni Malossini (1) Ospedale Santa Chiara, Trento, Italia (1) Istituto Clinico Humanitas, Milano, Italia (2) Ospedale San Bassiano, Bassano del Grappa, Italia (3) Ospedale San Luigi, Orbassano, Italia (4) Ospedale Carlo Poma, Mantova, Italia (5) Topic: "I tumori renali: trattamento chirurgico" Introduzione e Obiettivi I dati che supportano l'efficacia della nefrectomia radicale laparoscopica (LRN) per le grandi masse renali provengono principalmente da dati relativi a serie limitate. In questo studio abbiamo valutato il tasso e le modalità di conversione a chirurgia open e l’insorgenza di complicanze in una serie multicentrica di pazienti sottoposti LRN per carcinoma a cellule renali di grandi dimensioni (RCC), al fine di identificare fattori di rischio per tali eventi. Pazienti e metodi I dati di pazienti sottoposti a LRN per RCC> 7 centimetri 2002-2010 sono stati raccolti in maniera prospettiva e successivamente revisionati in cinque centri urologici nel Nord Italia. All’analisi uni e multivariata sono stati valutate le caratteristiche cliniche a patologiche, quali età, indice di massa corporea, lato, istotipo tumorale, dimensioni della neoplasia, stadio patologico e grado, istotipo, status dei linfonodi e la presenza di metastasi a distanza, al fine di identificare i fattori prognostici relativi alla conversione a chirurgia open ed all’insorgenza di complicanze maggiori (grado III o più, secondo il Clavien-Dindo classificazione). Risultati Complessivamente, 222 pazienti sono stati sottoposti LRN nel periodo in studio. Le dimensioni mediane del tumore erano di 8,5 centimetri (range: 7-18cm), il tempo operatorio 180 minuti (range: 70-360min), e le perdite ematiche di 280ml (range: 02500ml). 42 (19%) pazienti hanno ricevuto emotrasfusioni; 12 (5,4%) casi sono stati convertiti a chirurgia open: 6 in seguito a complicanze di tipo vascolare / emorragico, 4 per impossibilità a procedere, 2 per il rischio di assenza di radicalità oncologica. 6 (2,7%) pazienti hanno presentato complicanze di grado III-IV: 2 hanno presentato un sanguinamento post-operatorio in fossa renale, che ha richiesto un re laparotomia esplorativa, 1 una lesione del surrene, 1 una lesioni della milza, uno diastasi della ferita ed uno insufficienza respiratoria. Non si sono verificate lesioni intestinali o vascolari maggiori né abbiamo avuto casi di mortalità perioperatoria. Il gruppo dei pazienti sottoposto a conversione a chirurgia open presentava un diametro medio della neoplasia di 11,6 cm mentre il gruppo non sottoposto a conversione di 8,5 centimetri (p = 0,001). L'analisi multivariata ha rivelato che lo stadio patologico era il solo fattore prognostico indipendente predittivo di conversione. Si è verificato un numero troppo esiguo di complicanze di alto grado per poter identificare dei fattori prognostici statisticamente significativi. Conclusioni La nefrectomia radicale laparoscopica per le grandi masse renali è una procedura efficace e con una percentuale di complicanze relativamente bassa. L'unico fattore predittivo di conversione è lo stadio patologico. LRN per grandi masse conferma i vantaggi della chirurgia laparoscopica, ma rimane un intervento tecnicamente impegnativo, che dovrebbe essere riservato a centri con esperienza laparoscopica