DIPARTIMENTO DI FISICA Le attività di ricerca nel Dipartimento di Fisica dell'Università di Udine rappresentano un significativo spettro di competenze e qualificati contributi nel panorama internazionale non solo europeo, ma di tutto il mondo occidentale della ricerca avanzata in fisica. I principali settori di ricerca attivi sono i seguenti: Energie rinnovabili, Didattica della fisica, Struttura della materia, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica Computazionale, Cosmologia e astrofisica delle particelle, Fisica dell’atmosfera, Misure e strumentazioni nucleari, Biofisica. Ciascun afferente al Dipartimento di Fisica partecipa a più di una linea di ricerca nel settore in cui ha sviluppato principale competenza, con una produttività scientifica media pro capite ed un impact factor dei lavori, che porta il Dipartimento di Fisica tra le prime strutture di ricerca dell’Ateneo di Udine per tali parametri. Le ricerche svolte si avvalgono e producono sviluppo nei seguenti 10 laboratori: > Rivelatori a semiconduttore > Sviluppo rilevatori ed elettronica > Analisi dati per la micrometereologia > Acquisizione dati > Calcolo parallelo > Officina ho aggiunto uno spazio tra > e Officina > Laboratorio di sviluppo di esperimenti didattici di fisica > Esperimenti didattici di Fisica I > Esperimenti didattici di Fisica II > Centro Laboratorio per la Didattica della Fisica Contribuiscono alla ricerca del Dipartimento di Fisica, oltre agli afferenti (2 professori ordinari, 2 professori straordinari, 3 professori associati, 6 ricercatori e 1 “cervello” in rientro temporaneo) ben 77 aggregati, di cui 10 dottorandi e 47 collaboratori di ricerca a cui si aggiungono 3 assegnisti, 4 collaboratori a contratto coordinato e continuativo e 27 incarichi occasionali nel 2005. La convenzione con l’INFN mette il Dipartimento in condizione di sostenere le spese di gestione e manutenzione delle attrezzature di carattere generale e di ricerca. Esso finanzia i più importanti progetti di ricerca internazionale per i quali il Dipartimento di Fisica ha visibilità e prestigio in tale contesto. Anche il settore della Didattica della Fisica rappresenta una riconosciuta eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Ai 4 progetti di rilevante interesse nazionale si aggiungono un Interreg, un Leonardo e i progetti di diffusione culturale e Lauree scientifiche per il settore fisica. La varietà delle ricerche svolte dai singoli è una risorsa e una difficoltà nello stesso tempo, in quanto rende ricca e poliedrica la ricerca Dipartimentale, ma rende difficili le sinergie locali. Per la loro esiguità e per questo motivo i fondi di ricerca dipartimentale vengono distribuiti individualmente e impegnati dai singoli per sostenere le spese locali e cofinanziare le ricerche finanziate da progetti regionali, nazionali ed internazionali. Il ritardo nell’assegnazione di idonei locali ed il mancato finanziamento dei laboratori didattici ha messo in grave difficoltà il servizio di laboratorio di fisica verso i 2400 studenti di area scientifica, che ne hanno sempre usufruito finora e che appartengono alle Facoltà di Agraria, Ingegneria, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche Fisiche Chimiche e Naturali, Medicina Veterinaria e SSIS. Per sostenere tale servizio nell’ultimo anno gli afferenti al Dipartimento hanno sostenuto spese di manutenzione con i propri fondi. Si riportano di seguito i programmi di ricerca dei singoli ricercatori a cui competono fondi di ricerca dipartimentale impegnati per il 2006. DIEGO CAUZ Ha assunto il ruolo di ricercatore nel corso del 2005, e, non avendo una assegnazione personale di fondi, ha usufruito in parte dei fondi del prof. Pauletta e in parte del prof. Del Papa. Per l’anno 2006 prevede di continuare l’attivita` svolta finora 1 nei due esperimenti di fisica delle particelle in cui si è impegnato: CDF, presso il Fermilab di Chicago e Atlas, presso il CERN di Ginevra. Attivita` concernente l’esperimento CDF: - Manutenzione del monitor dei calorimetri di plug del rivelatore. - Partecipazione ai turni di presa dati presso il Fermilab. - Partecipazione nel gruppo di Udine all’analisi dei dati in canali supersimmetrici. Attivita` per l’esperimento Atlas: - Responsabile per il gruppo di Udine del completamento delle misure sui sensori di silicio del pixel detector. - Partecipazione agli incontri periodici della collaborazione. - Partecipazione alla simulazione di eventi in canali della fisica del top. - Partecipazione all’attivita` di costruzione del monitor software del pixel detector. I fondi di ricerca dipartimentale e aggiornamento scientifico saranno utilizzati come segue: - spese di missione per la partecipazione a convegni e incontri; - spese telefoniche; - acquisto materiale bibliografico; - acquisto materiale di consumo. MARINA COBAL Il CERN è il più grande laboratorio mondiale oggi esistente per la Fisica delle particelle elementari, il cui scopo è l’esplorazione della natura fondamentale della materia e delle forze che regolano la vita del nostro Universo. Al CERN, il nuovo acceleratore LHC (Large Hadron Collider) entrerà in funzione nel 2007. LHC è un anello di 4.3 Km di raggio, dove saranno accelerati e fatti collidere frontalmente fasci di protoni ad energia elevatissima, pari a circa un milione di volte quella che lega fra loro i protoni nel nucleo: nelle collisioni, parte dell’energia dei protoni collidenti può venire trasformata nella creazione di nuove particelle. L’esperimento ATLAS, che conta la partecipazione di circa 2000 fisici, da 150 Università e laboratori, in 35 diversi paesi, studierà i prodotti finali di queste collisioni nell’intento di far luce su alcuni aspetti della Natura per noi ancora misteriosi, per esempio il modo con cui le particelle acquistano massa, e l’unificazione delle interazioni fondamentali: elettrodebole, forte e gravitazionale. Dal 1995 collabora a questo esperimento, all’interno del quale ha coperto diverse posizioni di responsabilita’: 1) Coordinazione ed attivita’ nel gruppo della fisica del top in ATLAS, 2) Coordinazione del gruppo per gli studi di fisica del test beam combinato di ATLAS, 3) Coordinazione Speakers Commettee dell’esperimento ATLAS. Nel corso del 2006 intende dedicarsi allo studio della produzione e del decadimento del singolo top nel canale Wt ad LHC, e collaborare alla realizzazione ed ai test del software per il monitoring online ed offline del rivelatore a Pixels dell’ esperimento ATLAS. Dal Luglio 2005 fa parte di una ristretta task force (7 persone) istituita per le attivita’ di Commissioning del rivelatore. Sulla base dei progetti esposti si pianifica l’utilizzo dei fondi (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) per le seguenti voci: - spese di comunicazione (telefono); - spese di pubblicazione; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - compensazione delle spese previste nei progetti finanziati; - cofinanziamento di ricerche. ALESSANDRO DE ANGELIS Prevede di lavorare alle seguenti ricerche relative all'astrofisica delle particelle e alla fisica delle interazioni fondamentali : 2 1) Esperimento GLAST (rivelazione e studio di fotoni gamma da 30 MeV a 300 GeV con rivelatore su satellite; presa dati prevista dal 2007) - coordinamento del gruppo di Udine che è responsabile della simulazione e dell'event display, installazione del rivelatore a SLAC, partecipazione ai test del rivelatore al CERN. 2) Esperimento MAGIC (rivelazione e strudio di fotoni gamma da 30 GeV a 10 TeV con rivelatore a terra; presa dati iniziata nel 2004): - analisi dei dati (coordinatore della Fisica dell’esperimento); - spokesman (coordinatore nazionale) per l’INFN. 3) Esperimento DELPHI (Fisica elettrone-positrone a LEP, presa dati conclusa nel 2000) Finalizzazione dell'analisi sulla ricerca di pentaquark. Sulla base dei progetti esposti si pianifica l’utilizzo dei fondi (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) per le seguenti voci: - spese di pubblicazione; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - compensazione delle spese previste nei progetti finanziati; - cofinanziamento di ricerche. BARBARA DE LOTTO Prevede di proseguire l’attività di ricerca nel settore dell’ astrofisica delle particelle nell’ambito dell’esperimento MAGIC. La collaborazione con l’esperimento MAGIC (Major Atmospheric Gamma ray Imaging Telescope), posto a circa 2300 metri di altitudine, sul bordo del cratere del vulcano Taburiente nell’isola di La Palma, isole Canarie – Spagna, è iniziata da circa un anno e mezzo, in concomitanza con l’inizio dell’attività operativa del telescopio (costruito in collaborazione fra il Max Planck Institut di Monaco, IFAE Barcelona e Università e INFN di Padova). L’osservazione di raggi gamma di alta energia provenienti dal cosmo è un settore relativamente recente e particolarmente promettente; l’esperienza acquisita nella fisica agli acceleratori risulta fondamentale per la ricostruzione degli sciami prodotti dalle particelle cosmiche nel loro impatto con l’atmosfera terrestre, e per la separazione fra raggi gamma e fondo adronico. Magic è il più grande telescopio a luce Cherenkov al mondo per l’astronomia gamma, dedicata allo studio dei raggi gamma cosmici, ed è frutto di una collaborazione internazionale. Magic non è assimilabile a un telescopio ottico per astronomia, ma assomiglia piuttosto a un enorme rivelatore di particelle. Infatti, i fotoni dotati di altissime energie come quelli che compongono i raggi gamma non possono essere osservati con sistemi ottici tradizionali come quelli utilizzati per la luce visibile; la loro osservazione richiede le più sofisticate tecnologie della fisica subnucleare. Inaugurato nell’ottobre 2003 e in configurazione finale dal settembre 2004, il telescopio Magic, con i suoi 17 metri di diametro e 240 metri quadrati di superficie riflettente ad ottica attiva (tale cioè da poter cambiare dinamicamente la configurazione), ha la più grande superficie ottica tra tutti i telescopi operanti. Dalle sue osservazioni Magic ricaverà preziose informazioni sull’origine dei raggi cosmici, sulla formazione degli oggetti più antichi dell’universo, sul rilascio di energia gravitazionale in prossimità dei buchi neri, e anche sulla materia oscura e sulla geometria spazio-temporale dell’Universo. Un secondo telescopio Magic è in costruzione accanto al primo, allo scopo di aumentarne la sensibilità per osservare l’Universo a profondità ancora maggiori. 3 È responsabile INFN dell’unità locale di ricerca dell’esperimento MAGIC, costituita da un gruppo di dodici persone con incarico di ricerca presso il gruppo collegato di Udine dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare È responsabile scientifico dell’Unità di ricerca MIUR: PRIN (Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) – Bando 2004 - Titolo specifico: Sviluppo di software per la simulazione e l’analisi dati in fisica e astrofisica. L’utilizzo dei fondi di Ricerca Dipartimentale e aggiornamento scientifico sarà pertanto ripartito nelle seguenti voci: - spese di missione per la partecipazione a convegni e incontri di collaborazione; - cofinanziamento di progetti di ricerca; - acquisto di testi specifici; - acquisto di materiale di consumo. CARLO DEL PAPA Coordinatore del Gruppo di Udine dell’esperimento ATLAS, descritto già da Marina Cobal, svolgerà la propria attività di ricerca in questo campo. Pianifica l’utilizzo dei fondi (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) in sinergia con le ricerche di Atlas, per le seguenti voci: - spese di comunicazione (telefono); - spese di pubblicazione; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - compensazione delle spese previste nei progetti finanziati; - cofinanziamento di ricerche. FURIO ERCOLESSI L'attivita' di ricerca proseguira' nel 2006 sui seguenti temi: 1- Potenziali interatomici Si intende continuare l'attivita' intrapresa dal dottorando Raffaele Buffa sulla costruzione di potenziali interatomici a partire da calcoli da principi primi, con enfasi su piombo e bismuto quest'ultimo elemento di elevato interesse tecnologico e sinora non simulabile a causa della carenza di potenziali validi. Lo sviluppo del potenziale per il piombo nel 2005 e' stato rallentato da problemi riscontrati di scarsa affidabilita' di uno dei metodi da principi primi utilizzati (Siesta), che ha richiesto una rimodulazione del progetto appoggiata su un metodo piu' accurato (PWSCF) ma piu' oneroso in termini di risorse computazionali. 2- Fisica di superfici e nanostrutture Si intende continuare la linea di ricerca sulla struttura e le proprieta' dinamiche e termodinamiche di superfici e nanostrutture mediante simulazione, focalizzandosi in particolare su fenomeni legati a superfici e nanostrutture liquide. Si intende in particolare investigare fenomeni di instabilita' termodinamica che portano a separazione di fase di nanofili liquidi inizialmente di diametro uniforme lungo l'asse del filo in regioni con diametro differente, osservati recentemente in simulazioni effettuate dal nostro gruppo. Si intende inoltre studiare il comportamento di interfacce liquido-liquido fra elementi diversi in condizione di segregazione (come ad esempio nel sistema Al-Pb) in varie geometrie (attivita' in corso da parte del tesista Raniero Cristin). 3- Fenomeni di attrito dinamico In collaborazione col gruppo di nanostrutture della SISSA di Trieste (prof. Tosatti) si sta avviando uno studio attraverso simulazioni di dinamica molecolare dell'attrito tra isole bidimensionali di gas rari adsorbite su superfici metalliche. L'attivita' sara' l'oggetto di tesi dello studente specializzando Nicola Varini, e si propone di chiarire alcune questioni irrisolte sollevate da esperimenti QCM (Quartz Crystal Microbalance) riguardanti le dipendenze dell'attrito da struttura, orientazione, dimensione, fase dell'isola. 4- Sviluppo algoritmi nel progetto Virtual Biophysical Lab 4 Il progetto VBL (Virtual Biophysical Lab), recentemente finanziato da INFN-Gruppo 5, e' un progetto interdisciplinare avente lo scopo di costruire un laboratorio virtuale per esperimenti simulati di biologia cellulare. L'interesse primario e' rivolto alle cellule tumorali. Nell'ambito di questo progetto verra' sviluppato del software per il calcolo efficiente delle interazioni tra cellule, prendendo ispirazione da algoritmi sviluppati nella comunita' della fisica computazionale della materia per il calcolo di forze interatomiche utilizzando potenziali classici a corto raggio. Si cerchera' inoltre di parallelizzare l'applicazione utilizzando tecniche di decomposizione spaziale per ottenere buone performance su architetture parallele con accoppiamento tra processori a banda relativamente ridotta (clusters). 5- Sicurezza della posta elettronica In collaborazione con lo Spamhaus Project di Londra si intende sviluppare un sistema di analisi delle intensita' di emissione di sorgenti di messaggi email in funzione del tempo (dati ottenibili utilizzando una rete di rilevazione gia' esistente) allo scopo di confrontare il comportamento temporale di sorgenti di spam e di posta legittima. Una catalogazione delle sorgenti in questo senso puo' permettere il blocco (o piu' semplicemente il ritardo mentre vengono raccolti ulteriori dati) della posta elettronica che emettono attraverso l'utilizzo di un database centralizzato, consentendo un significativo avanzamento tecnologico di grandeimpatto per la riduzione dello spam distribuito nelle mailbox degliutenti della rete. La mole dei dati a disposizione e la necessita' di analizzarli in tempo reale fanno si' che gli aspetti computazionali legati a questo progetto siano particolarmente rilevanti. L'avvio di questo progetto e' subordinato all'approvazione di richieste di finanziamento attualmente in corso di esame. GILBERTO GIUGLIARELLI Nell’anno 2006 l’attività di ricerca riguarderà i seguenti temi principali: a) Protein Folding e Predizione di Strutture con Modelli di Off-Lattice – Progetto FIRB L’attività di ricerca avviata lo scorso anno è diventata parte integrante di un progetto FIRB appena finanziato. Il progetto riguarda lo studio teorico e sperimentale delle proteine e delle interazioni tra esse (coord. locale Unità di Udine: prof. Agostino Dovier; coord. Nazionale: prof. Ugo Monaco). La mia attività riguarderà in particolare la messa a punto di un modello di simulazione off-lattice 3D capace di riprodurre sia le proprietà globali di folding di proteine reali che la loro struttura. Si progetta anche di assegnare una tesi di laurea su tali temi. b) Folding e Aggregazione con Modelli di Proteina su Reticolo Tale attività prosegue quella già intrapresa da qualche anno e riguarda la trattazione della fisica delle proteine tramite modelli su reticolo in 2D e 3D. Nel 2006 si vogliono estendere i risultati già ottenuti sulla competizione tra folding e aggregazione in 2D a modelli 3D. A tale scopo è già stata assegnata una tesi di laurea ad uno studente del corso di Laurea Specialistica in Fisica Computazionale su tali argomenti; uno degli obbiettivi principali sarà quello di analizzare gli effetti della topologia dello stato nativo. c) Wetting e Adsorbimento di Superfici con Geometrie Irregolari L’attività prosegue lo sviluppo di modelli solid-on-solid per lo studio del wetting di superfici rugose e strutturate avviato da molto tempo. Nel 2006 si intende completare la determinazione del diagramma di fase relativo al wetting di wedges strutturate tridimensionali e di valutare ed, eventualmente, adattare i modelli per lo studio di tali fenomeni in superfici nanostrutturate. d) Partecipazione al progetto VBL (Virtual Biophysics Lab) – Progetto INFN Il progetto riguarda la realizzazione di un simulatore di crescita di sferoidi tumorali mediante modellizzazione dei processi diffusivi e metabolici a livello cellulare (coord. locale e nazionale: prof. Edoardo Milotti). Come componente del gruppo il mio compito riguarda la aspetti legati alla diffusione browniana delle cellule e la modellizzazione delle forze di adesione tra esse. 5 Infine si stà partecipando, come componente del gruppo di ricerca locale, a due richieste di finanziamento: 1) richiesta PRIN per un progetto dal titolo “Aspetti biofisici e computazionali nella realizzazione di un modello numerico di crescita di sferoidi tumorali”, coordinata dal prof. E. Milotti; 2) richiesta INDAM per un progetto dal titolo “Mathematical problems in nanostructured material design”, coordinata dal prof. L. Freddi. Sulla base dei progetti esposti si pianifica l’utilizzo dei fondi personali (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) per le seguenti voci: o spese di pubblicazione; o adeguamento strumenti di calcolo (acquisto nuovo Display/Monitor per PC, software di grafica e aggiornamento hardware). o partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; o acquisto libri. HANS GRASSMANN Il principale settore di ricerca riguarda la fisica dell’informazione: Nel 2005 è stata realizzata per la prima volta una concreta cooperazione fra il Dipartimento di Fisica e l’Industria sotto forma di un contratto “conto terzi”, che riguarda una applicazione della fisica dell’informazione. Per il 2006 si devono intensificare ancora i contatti con l’industria, in particolare con l’ industria locale. Per rimanere competitivi anche nel futuro, gli studi della fisica dell’ informazione continueranno. Si avvierà inoltre lo studio di fattibilità per la creazione di un laboratorio per la fisica lineare. Un adeguato spazio disponibile e mezzi di calcolo avanzati ne sono indispensabili. La ricerca sulla fisica della turbine è stata avviata da Isomorph, che nell’ultimo anno ha dovuto concentrare tutte le sue risorse nel campo del calcolo lineare per poter collaborare con l’Industria, si devono ora trovare finanziamenti per portare avanti la ricerca sulle turbine – la cui validità è ormai riconosciuta. Tale ricerca e’ di evidente importanza per l’industria locale visto che ci sono tanti flussi d’acqua in Friuli Venezia Giulia che si potrebbero sfruttare in modo economico per la produzione di energia con il metodo studiato. Per tali approfondimenti servirebbe una licenza per il calcolo fluidodinamico e risorse di computing. I fondi dipartimentali saranno dedicati a: - partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - aggiornamento di strumenti di calcolo (acquisto di programmi e acquisto di alcuni computer) MARISA MICHELINI La ricerca in didattica della fisica nel 2006 si articolerà nei seguenti progetti. Supercomet2. LdV pilot project N.: N/01/B/PP/131.014 – Progetto Europeo. Responsabile internazionale: Vegard Engstrom. Responsabile scientifico italiano: Marisa Michelini. Nel 2005 si è conclusa la produzione dei materiali didattici prototipali. Essi sono stati tradotti in 4 lingue. Nel 2006 si effettuerà la sperimentazione controllata delle proposte didattiche: Udine coordina quelle nazionali. Materiali per l’innovazione in didattica della fisica e supporto della formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. Programma INTERREG III A/ Phare CBC Italia-Slovenia 20002006. Asse 3. Misura 3.2, Azione 3.2.4. Responsabile scientifico internazionale: Marisa Michelini. Per ciascuno dei temi previsti nel Progetto. l progetto consiste nella progettazione, validazione e pubblicazione di materiali per la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti di fisica a supporto dell’innovazione didattica in meccanica, meccanica dei fluidi, termodinamica, ottica fisica e meccanica quantistica. In relazione a tali tematiche si stanno progettando e realizzando: proposte prototipali innovative di esperimenti e modellizzazione di 6 processi fisici; percorsi didattici mirati al superamento delle principali difficoltà di formalizzazione dei concetti fisici. Gli apparati prodotti vengono resi disponibili per attività sperimentali periodicamente offerte alle scuole delle due regioni (Friuli Venezia Gliulia e Slovenia). I materiali didattici vengono resi disponibili in rete telematica. Per ogni tematica viene posta attenzione all’analisi di: nodi disciplinari che costituiscono difficoltà di apprendimento per gli studenti, strategie sperimentali e di costruzione di modelli che si possono proporre per affrontarli, individuazione delle interconnessioni tra tematiche diverse attraverso mirate esplorazioni in contesti specifici, agganci interdisciplinari, utilizzo delle nuove tecnologie e in particolare delle Information Communication Technology. Su ciascuna tematica la ricerca si sviluppa in tre fasi: a) Progettazione: analisi dalla letteratura sulla ricerca didattica dei processi di apprendimento e studio di modalità per il cambiamento concettuale b) validazione delle proposte in attività situate nelle scuole e loro ricalibrazione sulla base degli esiti delle sperimentazioni effettuate); c) pubblicazione dei materiali (incluse eventuali documentazioni delle sperimentazioni effettuate nella seconda fase). Alcune delle proposte riguardano la scuola superiore, alcune sono percorsi che si sviluppano dalla scuola di base fino al termine della scuola superiore. Per ciascun tema verranno messi a punto: impostazione disciplinare, approccio, strategia didattica, prerequisiti, percorso, contenuti; schema delle attività, esperimenti (materiali e loro assemblaggio, finalità dell’esperimento e procedura, dati campione e loro analisi), documentazione di sperimentazioni in classe, riferimenti bibliografici e materiali di approfondimento. Finora sono stati sviluppati materiali sui temi della meccanica dei fluidi e della termodinamica. Nel 2006 si lavorerà sui temi della meccanica, dell’ ottica fisica e meccanica quantistica. FIS21 – Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2004-06) realizzato in collaborazione con 9 università italiane (TO, PV, MI, MI-Bicocca, BO, RM, NA, PA, UD). Responsabile nazionale: Paolo Guidoni. Responsabile dell’Unità di Udine, che coordina anche i gruppi di ricerca delle Università di Bari, Lecce, Modena e Reggio Emilia, Trieste: Marisa Michelini. Finalità generale della ricerca è lo studio di un Modello di Percorso (MdP) per lo sviluppo coerente della competenza in fisica dalla scuola dell’infanzia al termine della scuola secondaria. Parallelamente inizierà a sviluppare i seguenti sotto-percorsi (tematici, e/o di livello), che saranno particolareggiati in coerenza con le grandi linee del MdP: 1) Educazione scientifica di base (SP_ESB), ed in particolare elementare: 1.1) studio del moto; 1.2) peso e gravità; 1.3) proprietà dei fluidi e fluidodinamica, il volo; 1.4) fenomeni acustici; 1.5) fenomeni termici; 1.6) fenomeni ottici; 1.7) fenomeni elettromagnetici. 2) Aspetti di sintesi nella formazione secondaria: 2.1) Concetto di campo, con particolare riguardo al campo gravitazionale e a quello elettromagnetico; 2.2) Ottica fisica ed interazione lucemateria; 2.3) Meccanica quantistica. Le problematiche di ricerca su cui si concentrerà l’attenzione sono: a) ruolo dell’operatività e i processi di formalizzazione in contesti di educazione informale e in percorsi formativi scolastici; b) raccordo tra l’educazione scientifica e quella tecnologica a tutti i livelli; c) abilità di problem solving e progettuali nella facilitazione dei processi di apprendimento; d) contributo di ambienti telematici, di diversi strumenti interattivi e di modalità blended per apprendimento in fisica; e) le modalità di recupero per l’apprendimento in fisica nel biennio superiore; f) modalità di formazione iniziale ed in servizio degli insegnanti capaci di attivare innovazione didattica. Dal punto di vista metodologico, il raccordo con i contesti di educazione informale, come quelli delle mostre interattive e degli ambienti di apprendimento del quotidiano, permetterà la messa a punto di modalità di formazione non convenzionali ed il riconoscimento di quei processi spontanei di apprendimento, che realizzano il raccordo tra l’esperienza di senso comune e l’interpretazione fisica del reale, soprattutto nella scuola di base per l’educazione scientifica e tecnologica. Il lavoro congiunto con insegnanti ricercatori, che collaborano con noi da anni, la discussione con altri insegnanti e la sperimentazione nelle classi dei diversi segmenti del 7 MdP rappresenterà il modo in cui evidenziare elementi di valore e punti critici, costiturà la modalità di validazione delle proposte specifiche. I prodotti di ricerca previsti sono: articoli sulle tematiche di ricerca, opuscoli per l’insegnante e per gli studenti, creazione e pubblicazione di un ambiente web in cui pubblicare i materiali per la formazione degli insegnanti e per le attività nelle classi. La diversa possibilità di articolazione per temi e sottotemi, per argomenti e per esperienze, potenzierà i prodotti di ricerca ed offrirà modi di guardare diversi alla proposta di percorso unitaria. Formare alle scoperte. Formare gli insegnanti a scoprire i processi di apprendimento dei bambini in Elettromagnetismo e Termodinamica. PRIRIUS/CRUS n.1_anni 2003 e 2004. Responsabili: Mirella Fanutti e Marisa Michelini Sensori come estensione dei sensi per esplorare stati e processi termici nell’infanzia e nelle elementari. Formazione degli insegnanti e sperimentazione di percorsi di educazione scientifica: il caso dei fenomeni termici. PRIRIUS/CRUS n.3_anni 2003 e 2004. Responsabile: M Michelini La problematizzazione come competenza profonda: come sviluppare l’attitudine all’indagine scientifica e la competenza argomentativa dei risultati. PRIRIUS/CRUS n.2_anni 2003 e 2004. Responsabili: PG Rossi e A Filipponi. Sulla base dei progetti esposti si pianifica l’utilizzo dei fondi (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) per le seguenti voci: - spese di pubblicazione; - spese di consumo per documentazione e laboratorio; - collaborazione tecnico-scientifica per la realizzazione dei prodotti di ricerca; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - compensazione delle spese previste nei progetti finanziati; - cofinanziamento di ricerche. GIAN LUIGI MICHELUTTI Nel 2006 l’attività di ricerca insisterà sui temi seguenti: a) rapporti fisica-matematica, sia a livello universitario, sia a livello di scuola secondaria; b) sviluppo di strumenti e metodi di didattica universitaria, con particolare attenzione alla storia della Fisica. Prevedibilmente l’attività di ricerca comporterà il seguente impiego dei fondi personali: - acquisto libri; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - spese di pubblicazione; - aggiornamento di strumenti di calcolo (acquisto di programmi). EDOARDO MILOTTI Nel 2005 ha proseguito l’attività nell’ambito dell’esperimento PVLAS (gr. II - INFN) che si svolge presso i Lab. Nazionali di Legnaro e che ha come scopo la rivelazione di eventuali particelle di piccola massa che interagiscono con il campo elettromagnetico e la misura dell’interazione luce-campo elettromagnetico prevista dall’elettrodinamica quantistica. In questo esperimento si occupa dell’hardware e del software di acquisizione dati, e di gran parte del software di analisi dati. Ha continuato il lavoro in collaborazione con il dr. Chignola (Univ. VR) nell’ambito del progetto VIRTUS (gr. V - INFN, dal prossimo anno rinominato VBL) di cui è anche responsabile nazionale. Lo scopo VIRTUS-VBL è la produzione di un programma di simulazione della crescita di sferoidi tumorali. Ha inoltre continuato a collaborare con il prof. Giorgio Careri e con il dr. Giuseppe Consolini (Roma) su un altro progetto di biofisica, che consiste nella simulazione e analisi di proteine idratate. Ho continuato l’ attività nell'ambito dell'esperimento VIP (gr. III – INFN), il cui scopo è quello di verificare – con un’altissimo livello di accuratezza – la validità del principio di esclusione di Pauli per gli elettroni. L’esperimento si è in fase di setup presso i Lab. del Gran Sasso dell’INFN. 8 Tutte le attività di ricerca descritte sopra continueranno anche nel 2006. In particolare la collaborazione con il prof. Careri e il dr. Consolini è tutta a carico dei fondi di ricerca dipartimentale e per questo è importante che i fondi disponibili e non spesi nel corso del 2005 possano venir spesi durante il 2006. Sulla base dei progetti esposti si pianifica l’utilizzo dei fondi (Ricerca Dipartimentale e Aggiornamento Scientifico) per le seguenti voci: - spese di pubblicazione; - missioni per partecipazione a congressi e/o meetings e/o incontri di collaborazione; - compensazione delle spese previste nei progetti finanziati; - cofinanziamento di ricerche. GIOVANNI PAULETTA E’ da tempo impegnato nella fisica delle particelle con acceleratori. E’ coinvolto in collaborazioni internazionali presso il collider adronici Tevatron, attualmente in funzione al Fermilab (Fermi National Accelerator Laboratory) a Chicago, ed il LHC, in fase di completamento al CERN (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare) a Ginevra. Nel 2005, le sue attivita’ si sono concentrate sulla raccolta ed analisi dei dati dell’esperimento CDF-2 (Collider Detector at Fermilab). L’esperimento CDF-2, successore dell’esperimento CDF raccoglie dati relativi alle collisioni tra protoni ed antiprotoni alle energie piu’ alte fino ad ora realizzate (~2TeV). Il gruppo di Udine ( che oltre a Pauletta comprende due altri dipendenti dell’Universita’ di Udine, un assegnista ed una dottoranda) ha contribuito alla costruzione del sistema di monitoraggio al laser dei calorimetir plug ed alla costruzione dei rivelatori a muoni. Pertanto continua ad essere responsabile del loro buon funzionamento. Partecipa anche all’analisi dei dati raccolti con particolare attenzione alla ricerca di segnali di SUSY (SUper SYmmetry) una teoria che va al di la’ della teoria attualmente quasi collaudata (il Modello Standard) nel tentativo di risolvere questioni non affrontate da quest’ultima. Ricerca anche l’applicazione di metodi di apprendimento statistico all’analisi dei dati e lo sviluppo di nuovi rivelatori. Queste attivita’ proseguiranno nel 2006, nel rispetto degli impegni presi ma si iniziera’ il trasferimento della’ttenzione all’esperimento ATLAS presso il LHC del CERN che e’ previsto entrare in funzione verso la meta’ del 2007. Non appena il LHC sara’ collaudato non vi sara’ motivo di coninuare quelle attivita’ al Tevatron che si sovrappongono a quelle del LHC. Si prevede dunque la chiusura di queste attivita’ intorno alla meta’ del 2009 ma molto dipendera’ da come si svolgeranno i fatti. Nel 2006 e’ anche prevista un accelerazione della ricerca sullo sviluppo di nuovi rivelatori, in vista di futuri aggiornamenti dei rivelatori al LHC e della progettazione di nuovi accelratori. Essendo i tempi di costruzione paragonabili alla vita utile degli esperimenti, la partenza di un esperimento coincide con la progettazione del prossimo. Per questo tipo di attivita’, e’ difficile attirare finanziamenti dalle fonti che finanziano i progetti ben definiti e fondi alternativi quali i fondi di ricerca dipartimentale diventano particolarmente importanti. A questa fonte di finaziamento concorrono anche gli assegni di ricerca che saranno indispensabili per dare continuita tra tesi ed impiego ai giovani laureati e dottorati. FRANCESCA SORAMEL Le ricerche per il 2006 riguarderanno le seguenti tematiche: 1) Esperimento EXOTIC. Per il 2006 l’attività della collaborazione sarà concentrata sugli esperimenti con il fascio radioattivo di 17F presso i LNL e sullo sviluppo del fascio radioattivo di 8B sempre presso gli stessi laboratori. A fianco di questa attività si inizierà a costruire il nuovo rivelatore EXPADES, versione migliorata sotto tutti i punti di vista dell’attuale rivelatore EXODET. 9 2) Esperimento ALICE: l’attività di Udine è strettamente collegata con quella di Padova ed è pertanto incentrata nello sviluppo del rivelatore a pixel di silicio (SPD) dell’ITS (Inner Tracking System). Nel corso del 2005 si è definito il protocollo da seguire nelle varie fasi di montaggio e di test del rivelatore e si è iniziato il montaggio del rivelatore stesso. Il montaggio del rivelatore continuerà per gran parte del 2006. I fondi assegnati saranno impegnati in pagamenti parziali di conferenze e acquisto libri (aggiornamento) e per contratti o trasferte (ricerca). 10