5. Legame con la zona geografica

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COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, XXX
[…](2011) XXX progetto
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. …/.. DELLA COMMISSIONE
del XXX
recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine
protette e delle indicazioni geografiche protette
[Darjeeling (IGP)]
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REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. …/.. DELLA COMMISSIONE
del XXX
recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine
protette e delle indicazioni geografiche protette
[Darjeeling (IGP)]
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alla
protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli
e alimentari1, in particolare l’articolo 7, paragrafo 5, terzo comma,
considerando quanto segue:
(1)
A norma dell’articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006, una domanda
dell’India ricevuta il 12 novembre 2007 per registrare la denominazione “Darjeeling”
come indicazione geografica protetta è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
dell’Unione europea2.
(2)
La Germania, la Francia, l’Italia, l’Austria, il Regno Unito e un cittadino dell’India
hanno presentato opposizioni alla suddetta registrazione a norma dell’articolo 7,
paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 510/2006. Le opposizioni sono state ritenute
ricevibili a norma dell’articolo 7, paragrafo 3, primo comma, lettere a), c) e d) del
suddetto regolamento. Con lettera dell’11 giugno 2010, la Commissione ha chiesto
alle parti interessate di cercare un accordo fra di loro.
(3)
La Francia e l’India hanno raggiunto un accordo che ha portato all’introduzione di
chiarimenti nel documento unico con riguardo al fatto che solo l’imballaggio alla
rinfusa deve aver luogo nella zona geografica, mentre l’imballaggio in confezioni per
il consumo può aver luogo sia all’interno che all’esterno della zona geografica. Di
conseguenza, occorre chiarire in relazione all’etichettatura che la presenza obbligatoria
di un numero di licenza e di un logo specifico sono richiesti esclusivamente con
riguardo ai prodotti alla rinfusa spediti a partire dalla zona geografica.
(4)
La Germania, l’Italia, l’Austria, il Regno Unito e il cittadino dell’India, da una parte, e
l’India, dall’altra, sono giunti solo a un accordo parziale entro i termini stabiliti. In
base a tale accordo, il nome botanico “Camellia sinensis M Kuntze” deve essere
correttamente indicato come “Camellia sinensis L.O. Kuntze” e l’imballaggio alla
rinfusa del tè “Darjeeling” deve essere limitato alla zona geografica. Ogni altro tipo di
1
GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12.
GU C 246 del 14.10.2009, pag. 12.
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imballaggio o di reimballaggio, incluso quello destinato al consumatore finale,
possono aver luogo sia all’interno che all’esterno della zona geografica.
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(5)
Gli opponenti hanno inoltre denunciato il mancato rispetto dell’articolo 2 del
regolamento (CE) n. 510/2006.
(6)
Con riguardo alla pretesa assenza di un legame fra la reputazione e la notorietà del
prodotto e l’area di produzione, dal disciplinare emerge che il prodotto è specifico e
che le conoscenze tradizionali e le capacità acquisite utilizzate dai produttori, nonché
le caratteristiche pedoclimatiche e l’ambiente geografico della zona (drenaggio
naturale dei terreni, complessa combinazione di piogge molto abbondanti e basse
temperature per lunghi periodi) incidono in misura significativa sulle caratteristiche
del prodotto che costituiscono l’essenza della sua reputazione.
(7)
Per quanto riguarda l’opposizione relativa alla presunta irrilevanza dei dati di analisi
citati nel documento unico, tali dati non hanno alcun impatto sul legame basato sulla
reputazione, ma servono unicamente a descrivere il prodotto in quanto tale. Il
regolamento (CE) n. 510/2006 non richiede tuttavia che venga rivelata la fonte
dell’analisi.
(8)
La denominazione “Darjeeling” deve essere utilizzata esclusivamente come
designazione di vendita per il tè interamente prodotto nella zona geografica
conformemente al disciplinare, benché miscele di tale tè possano essere realizzate sia
all’interno che all’esterno di tale zona. Le miscele di Darjeeling e altri tè non devono
recare la denominazione “Darjeeling” come denominazione di vendita e devono
inoltre essere etichettate conformemente alle norme dell’Unione in materia di
etichettatura, in particolare per evitare di indurre in errore i consumatori.
(9)
Le dichiarazioni di opposizione mostrano che la denominazione “Darjeeling” viene
utilizzata per indicare determinati prodotti non conformi al disciplinare, ma
comparabili a tali prodotti. Si ritiene che l’uso costante del nome in relazione a questi
prodotti metta a rischio l’esistenza della denominazione. Occorre pertanto che ai
produttori di tali prodotti sia concesso un periodo transitorio di cinque anni per
utilizzare il nome suddetto, a norma dell’articolo 13, paragrafo 3, del
regolamento (CE) n. 510/2006, nella misura in cui tali prodotti siano stati legalmente
commercializzati per almeno cinque anni prima del 14 ottobre 2009, e a condizione
che venga rispettato l’ordinamento giuridico dell’Unione, in particolare la
direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2000,
relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti
l’etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità3.
(10)
Con riguardo al presunto carattere generico della denominazione proposta per la
registrazione non è stata accertata alcuna prova della sua genericità.
(11)
In considerazione di ciò, la denominazione “Darjeeling” deve essere introdotta nel
registro delle denominazione di origine protette e delle indicazioni geografiche
protette e il documento unico deve essere aggiornato di conseguenza e pubblicato.
3
GU L 109 del 6.5.2000, pag. 29.
3
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(12)
Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato
permanente per le indicazioni geografiche protette e le denominazioni d’origine
protette,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
La denominazione che figura all’allegato I del presente regolamento è registrata.
Articolo 2
La registrazione è soggetta a un periodo di transizione quinquennale nel corso del quale
denominazioni che includono il termine “Darjeeling” possono essere utilizzate su prodotti non
prodotti in conformità del disciplinare, nella misura in cui tali prodotti siano stati legalmente
commercializzati per almeno cinque anni prima del 14 ottobre 2009 e purché venga rispettato
l’ordinamento giuridico dell’Unione, in particolare per quanto riguarda l’induzione in errore
dei consumatori a norma dell’articolo 2 della direttiva 2000/13/CE.
Articolo 3
Il documento unico aggiornato figura all’allegato II del presente regolamento.
Articolo 4
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione
nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in
ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il
Per la Commissione
Il presidente
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ALLEGATO I
Prodotti agricoli destinati al consumo umano elencati nell’allegato I del trattato
Classe 1.8. Altri prodotti elencati nell’allegato I del trattato (spezie, ecc.)
INDIA
Darjeeling (IGP)
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ALLEGATO II
DOCUMENTO UNICO
REGOLAMENTO (CE) n. 510/2006 DEL CONSIGLIO relativo alla protezione delle
indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine
“DARJEELING”
N. CE: IN-PGI-0005-0659-12.11.2007
IGP ( X )
1.
DOP ( )
DENOMINAZIONE
“Darjeeling”
2.
STATO MEMBRO O PAESE TERZO
India
3.
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO AGRICOLO O ALIMENTARE
3.1.
Tipo di prodotto
Classe 1.8: altri prodotti elencati nell’allegato I del trattato.
3.2.
Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1
La pianta del tè Darjeeling (nome botanico “Camellia sinensis” L.O. Kuntze) è un
resistente arbusto sempreverde a crescita lenta; ha molti fusti e, lasciata crescere, può
raggiungere l’altezza di 2,5 metri. La pianta è pronta per essere sfruttata
economicamente a partire dai 6-8 anni di vita; se viene coltivata con buone pratiche
agricole, la sua vita produttiva può superare abbondantemente i 100 anni. È in grado
di resistere a inverni rigidi, siccità prolungate e alle alte quote del Darjeeling. Porta
foglie piccole e lucenti di colore verde brillante, spesso ricoperte da una peluria
lanuginosa argentea, e lunghi germogli. Il tè Darjeeling ha una produttività molto
inferiore a quella di qualsiasi altro tè coltivato in altre regioni ed è costoso da
raccogliere e da produrre. La bassa produttività è dovuta all’altitudine elevata
dell’area geografica di produzione e alle particolari condizioni climatiche. Coltivata
dall’inizio dell’800, con il tempo la pianta del tè Darjeeling si è adattata all’ambiente
naturale e ha sviluppato caratteristiche proprie, in cui risiede l’unicità riconosciuta
tanto da rinomati degustatori quanto dai consumatori.
In infusione, il tè Darjeeling dà una bevanda di colore variabile tra giallo limone
chiaro e ambra intenso. L’infuso presenta livelli molto variabili di lucentezza,
intensità del colore e corpo. Gusto e retrogusto sono complessi e gradevoli; la
fragranza è penetrante e si caratterizza per aroma e bouquet. Sotto il profilo
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organolettico, l’infuso di tè Darjeeling viene abitualmente descritto come una
bevanda dal gusto morbido, armonioso, rotondo, delicato, maturo, dolce, vivace,
asciutto e aromatico.
I composti chimici presenti nel tè Darjeeling in concentrazioni più elevate sono
ossido di linalolo I, II, III e IV, linalolo, geraniolo, metil salicilato, alcool benzilico,
2-feniletanolo, diidroactinidiolide, acido esanoico, acido cis-3 esanoico, acido trans-2
esanoico, acido trans-geranico, 3,7-dimetil-1,5,7-octatriene-3-olo (in percentuali
comprese tra 0,36% e 1,24%) e 2,6-dimetil-3, 7-octadiene-2, 6-diolo (in percentuali
comprese tra 3,36% e 9,99%). Gli ultimi due composti sono presenti in
concentrazioni molto elevate (fino a 1,24% e 9,99% rispettivamente).
L’aroma particolare del tè è dato sia dai geni della pianta originaria dell’area del
Darjeeling, sia delle caratteristiche chimiche del suolo ricco di minerali delle alture
del Darjeeling, che si distinguono per la forte piovosità (fino a 400 cm all’anno),
l’altitudine compresa tra un massimo di 2250 metri e un minimo di 600 metri, e il
particolare intervallo di variazione della temperatura, compreso tra 5 e 30°C. Le
condizioni agroclimatiche (luce, temperatura, umidità, piogge ecc.) sono importanti
ai fini della produzione dei metaboliti secondari a cui è legata la qualità del tè
Darjeeling: si è riscontrato, infatti, che alcune cultivar di tè coltivate in altre regioni
dell’India con condizioni agroclimatiche diverse non producono l’aroma/gusto unico
del tè Darjeeling.
L’industria del tè Darjeeling segue pratiche agricole consolidate, sviluppate e
utilizzate da oltre 150 anni per favorire la ramificazione degli arbusti contenendone
l’altezza a un livello che permetta la raccolta a mano delle foglioline. Ogni
kilogrammo di tè pronto per l’infusione è formato da circa 20 000 sommità apicali
raccolte a mano una ad una: da ciò risulta evidente la quantità di lavoro necessaria
per la produzione di questo tè.
Il tè Darjeeling viene lavorato soltanto con il metodo ortodosso tradizionale che va
sotto il nome di “stile di produzione del Darjeeling” e richiede in ogni fase
operazioni manuali e competenze/conoscenze tradizionali.
La classificazione del tè Darjeeling prevede tre diverse categorie che si distinguono
in base alle dimensioni e sono tradizionalmente denominate Whole Leaf, Brokens e
Fannings.
3.3.
Materie prime
Non pertinente.
3.4.
Alimenti per animali (solo per prodotti di origine animale)
Non pertinente.
3.5.
Fasi specifiche della produzione che devono avvenire nella zona geografica
delimitata
La raccolta del tè Darjeeling ha inizio a fine febbraio/inizio marzo e si conclude
intorno a metà novembre, a seconda delle condizioni meteorologiche e della
temperatura ambiente; i freddi mesi invernali da dicembre a febbraio sono un periodo
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di riposo vegetativo. Da un arbusto di tè Darjeeling si ricavano in un anno non più
di 50-100 grammi di tè pronto per l’infusione. La raccolta del tè Darjeeling richiede
una competenza/tecnica speciale che si basa su conoscenze tradizionali tramandate di
generazione in generazione; viene effettuata da manodopera femminile specializzata,
perché le foglie fresche devono essere maneggiate con delicatezza per preservarne la
qualità.
Una volta raccolte, le foglie di tè Darjeeling vengono lavorate con il metodo
ortodosso tradizionale soltanto secondo il tipico stile di produzione del Darjeeling ed
esclusivamente in aziende situate nelle piantagioni (tea garden) ufficialmente
riconosciute entro i confini dell’area prestabilita di coltivazione del tè Darjeeling.
Ogni fase della lavorazione si basa sull’applicazione di competenze/conoscenze
tradizionali tramandate di generazione in generazione. Per la loro delicatezza, le
foglie fresche devono essere raccolte e maneggiate con cura. Varietà di foglie diverse
richiedono complesse variazioni del processo di lavorazione, ma le fasi non
cambiano.
La lavorazione del tè Darjeeling, e più in particolare l’essiccamento, la cernita, la
classificazione e l’imballaggio alla rinfusa, si effettuano unicamente in aziende
situate nell’area delle piantagioni ufficialmente riconosciute. È importante notare che
nessuna fase della lavorazione si svolge al di fuori di tali piantagioni. Tutte le fasi
della produzione del tè (raccolta, essiccamento e lavorazione) sono quindi
concentrate nelle aree prestabilite.
Tutte le fasi della produzione del tè (raccolta, essiccamento e lavorazione) sono
quindi concentrate nelle aree prestabilite.
Una volta che raggiungono l’azienda dove avviene la lavorazione, le foglie fresche di
tè vengono sottoposte ad avvizzimento (appassimento). Tale fase, che ha lo scopo di
far evaporare lentamente l’umidità, si protrae per 14-16 ore. Le foglie avvizzite
diventano flaccide e possono così resistere al successivo accartocciamento e
arrotolamento meccanico. Durante l’avvizzimento iniziano a svilupparsi le
caratteristiche dell’infuso finale, che sono determinate dai cambiamenti chimici e
fisici che si producono nella struttura della foglia.
Le foglie vengono separate e adagiate uniformemente su reti metalliche montate su
speciali “trogoli” che assomigliano a lunghe casse di legno. Ogni trogolo è ventilato
e fa passare un flusso controllato d’aria secca attraverso le foglie fino a quando si
ottiene il grado di avvizzimento voluto. In questa fase, evapora circa il 75%
dell’acqua contenuta nelle foglie.
Dopo l’avvizzimento, le foglie vengono trasferite su appositi rulli, dove vengono
sottoposte a un movimento di arrotolamento sotto pressione che provoca
l’accartocciamento delle foglie e la rottura delle cellule, facendone fuoriuscire i
liquidi naturali che favoriscono l’ossidazione e accelerano la pigmentazione. Le
pressioni e le sequenze di arrotolamento sono scrupolosamente controllate per
assicurare un trattamento ottimale ed evitare il surriscaldamento delle foglie, che
comprometterebbe la qualità.
Le foglie vengono poi adagiate in strati sottili in un locale fresco e ventilato dove
subiscono una lenta ossidazione (fermentazione). In questa fase, la cui durata varia
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fra due e quattro ore e dipende essenzialmente dalla temperatura ambiente e
dall’umidità relativa, i flavonoli si combinano con l’ossigeno dell’aria. Un produttore
esperto giudica a intervalli regolari la qualità del tè in base alla fragranza che
progressivamente si diffonde dalle foglie. Questa valutazione sensoriale è
determinante ai fini della qualità dell’infuso. Per il visitatore, l’intenso aroma floreale
che si sprigiona dai locali di arrotolamento e fermentazione del tè Darjeeling è
un’esperienza inebriante e decisamente indimenticabile.
Una volta raggiunta la fermentazione (ossidazione) ottimale, le foglie ossidate
vengono sottoposte a torrefazione (essiccamento) per arrestare la fermentazione
mediante l’inattivazione degli enzimi e per eliminare quasi interamente l’umidità
presente al loro interno. Nella camera di essiccamento, le foglie fermentate (ossidate)
vengono esposte ad aria calda e secca a temperature regolate e diverse a seconda
delle zone per un periodo compreso tra 20 e 30 minuti. Una buona torrefazione
riduce l’umidità nel prodotto finale a meno del 2% circa. Le foglie di tè, ormai
divenute secche e friabili, vengono poi suddivise in base alla grandezza per mezzo di
setacci vibranti. Terminata questa operazione, il tè viene imballato in lotti/partite
utilizzando contenitori foderati con un foglio impermeabile allo scopo di preservarne
a lungo freschezza e qualità.
Dopo la classificazione finale il tè viene assegnato a una delle tre categorie previste,
in base alle dimensioni delle foglie:
a)
Whole Leaf – FTGOP- Fine Tippy Golden Flowery Orange Pekoe
b)
Brokens – TGBOP - Tippy Golden Broken Orange Pekoe
c)
Fannings – GOF - Golden Orange Fannings.
Le tre categorie si differenziano essenzialmente in base alle dimensioni.
Orange Pekoe è un termine impiegato fondamentalmente per indicare una categoria
prevista dal sistema di catalogazione in uso per i tè neri, che si basa soltanto sulle
dimensioni delle foglie di tè nero lavorate ed essiccate.
Le categorie sono legate esclusivamente alle dimensioni della foglia intera dopo la
lavorazione e non indicano differenze di qualità; tutte le categorie di tè, infatti, sono
ricavate dalle stesse foglie fresche. I diversi nomi vengono usati per distinguere le
diverse dimensioni delle foglie di tè dopo la lavorazione.
3.6.
Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, condizionamento, ecc.
Per il condizionamento del tè Darjeeling non sono previsti requisiti specifici. Il
prodotto giunge al consumatore finale dell’Unione alla rinfusa o in confezioni per il
consumo; il 95% di tutte le operazioni di imballaggio fino all’introduzione nelle
confezioni per il consumo avviene nell’Unione europea (il resto è imballato in India).
3.7.
Norme specifiche relative all’etichettatura
Su ciascuna confezione devono essere riportati il numero di licenza rilasciato al
produttore/confezionatore nel quadro del Darjeeling Protection Certified Trade Mark
Scheme 1999 gestito dal Tea Board of India (organismo ufficiale istituito in
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applicazione del Tea Act indiano del 1953 e dotato di poteri amministrativi in
relazione alla produzione del tè), e il logo Darjeeling registrato. Tale logo raffigura
all’interno di un tondo una donna indiana stilizzata che stringe tra le dita alcune
foglie di tè. La donna porta un orecchino stilizzato a forma di cerchio all’orecchio e
un orecchino al naso; il margine sinistro del tondo è formato dalla parola
“Darjeeling”. Il logo Darjeeling è formato da tutti questi elementi.
Lo speciale logo Darjeeling, creato nel 1983 e registrato come marchio collettivo in
India, è obbligatorio sulle confezioni di tè di cui il Board abbia certificato la
conformità agli standard e alle caratteristiche del tè Darjeeling. Dalla sua
introduzione, il logo Darjeeling è sempre stato apposto sulle confezioni/casse che
ricadono sotto il controllo del Board.
Il Tea Board ha ottenuto la registrazione del logo come marchio di certificazione in
applicazione del Trade and Merchandise Marks Act, 1958.
Il Tea Board ha fatto registrare il logo Darjeeling anche ai sensi del nuovo
Geographical Indication of Goods (Registration & Protection) Act, 1999.
L’indicazione in etichetta della classificazione del tè in base alle dimensioni non è
obbligatoria.
4.
DEFINIZIONE CONCISA DELLA ZONA GEOGRAFICA
Il tè Darjeeling viene coltivato nel distretto di Darjeeling, situato nello Stato indiano
del Bengala occidentale. Le seguenti aree (Sub-Division) del distretto di Darjeeling
ospitano nel loro territorio piantagioni di tè (tea garden): Sadar; Kalimpong (soltanto
le aree sulle alture), incluse le località Samabeong Tea Estate, Ambiok Tea Estate,
Mission Hill Tea Estate, Upper Fagu e Kumai Tea Estates; Kurseong, escluse le aree
ai numeri 20, 21, 23, 24, 29, 31 e 33 della Jurisdiction List, incluse le località
Subtiguri Sub-Division della New Chumta Tea Estate, Simulbari e Marionbari Tea
Estate della Kurseong Police station nella Kurseong Sub-Division. Le piantagioni di
tè sono situate a quote comprese tra 600 e 2 250 metri su pendii scoscesi che
assicurano in modo naturale un drenaggio ideale delle abbondanti precipitazioni che
cadono sul distretto.
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5.
LEGAME CON LA ZONA GEOGRAFICA
5.1.
Specificità della zona geografica
Le piantagioni di tè sono situate a quote comprese tra 600 e 2 250 metri su pendii
scoscesi che assicurano in modo naturale un drenaggio ideale delle abbondanti
precipitazioni che cadono sul distretto. La quota è un elemento molto importante,
perché caratterizza in modo specifico la varietà di tè Darjeeling e ne determina la
qualità. Oltre che dalla quota, l’unicità del tè Darjeeling è determinata dall’alternanza
tra nuvole e sole.
Il suolo è fertile e i pendii assicurano il drenaggio naturale delle abbondanti
precipitazioni che cadono sul distretto.
A causa delle temperature costantemente basse, la pianta del tè Darjeeling ha un
metabolismo (fotosintesi) molto più basso rispetto a qualsiasi altra pianta di tè;
questo limita la crescita delle foglie, aumentando però la concentrazione delle
sostanze chimiche naturali.
La zona di coltivazione del tè Darjeeling è situata nelle sette valli delle alture del
Darjeeling che si affacciano direttamente sulla catena dell’Himalaya e sul
Kanchenjunga, la terza vetta più alta del mondo. I venti freddi dell’Himalaya che
soffiano sulle sette valli a temperatura più o meno bassa nelle varie stagioni
dell’anno sono uno dei fattori che conferiscono al tè Darjeeling il suo gusto unico.
Inoltre, le alture del Darjeeling sono soggette alla formazione di nebbie notturne, che
fanno condensare le molecole d’acqua contenute nell’aria e depositandosi sulle foglie
le inumidiscono durante la notte. Sulle alture del Darjeeling le precipitazioni sono
molto abbondanti e sono comprese tra 200 e 400 cm all’anno. L’insolazione è
soltanto di 4-5 ore al giorno per circa 180 giorni all’anno. Queste condizioni naturali
contribuiscono in modo significativo al gusto caratteristico e alle peculiarità del tè
Darjeeling.
5.2.
Specificità del prodotto
Il tè Darjeeling è molto rinomato per il suo gusto unico, che non è possibile ottenere
in nessun’altra regione del mondo. Coltivati da più di 150 anni nella regione
montuosa del Darjeeling, gli arbusti del tè sono esposti all’alternanza di pioggia e
sole e all’umidità delle nebbie che si formano sulla zona. Per ottenere il gusto
particolare del tè Darjeeling, vengono raccolte soltanto le ultime due foglioline e la
gemma apicale di ogni rametto. Queste caratteristiche naturali e il semplice fatto che
la produzione annua nel distretto di Darjeeling non supera i 9-10 milioni di
chilogrammi fanno del tè Darjeeling un prodotto esclusivo e molto apprezzato. È una
varietà di nicchia, ricercata e costosa. L’aderenza a caratteristiche qualitative elevate
comporta rese estremamente basse, e i produttori di tè Darjeeling fanno ogni sforzo
per assicurare i più alti livelli qualitativi, malgrado i costi elevati che questo
comporta. Le operazioni di raccolta delle foglioline e dei germogli si tramandano di
generazione in generazione nelle regioni del Nord e hanno un valore artistico. Molte
delle fasi di lavorazione del tè si effettuano a mano, come già spiegato in precedenza.
Il tè Darjeeling viene lavorato soltanto con il metodo ortodosso tradizionale, che
richiede in ogni fase operazioni manuali e competenze/conoscenze tradizionali.
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5.3.
Legame causale fra la zona geografica di origine e una determinata qualità, la
reputazione o un’altra caratteristica del prodotto
Zona geografica e condizioni agroclimatiche: l’insieme unico e complesso di
condizioni agroclimatiche prevalenti nella regione in cui sono comprese tutte le
87 piantagioni di tè del distretto di Darjeeling e il disciplinare di produzione stabilito
dal Board danno origine a un tè che presenta le caratteristiche organolettiche di
gusto, aroma e struttura conosciute e apprezzate dagli intenditori di tutto il mondo.
Tali caratteristiche fanno del tè Darjeeling un prodotto di nicchia, ricercato e costoso.
Caratteristiche topografiche: le piantagioni di tè del Darjeeling sono situate a quote
comprese tra 600 e 2 250 metri su pendii scoscesi che assicurano in modo naturale un
drenaggio ideale delle abbondanti precipitazioni che cadono sul distretto. Il gusto
particolare del tè Darjeeling è dato sia dai geni della pianta, sia dalle caratteristiche
chimiche del suolo, dall’altitudine, dalla temperatura e dalla piovosità che
caratterizzano le alture del Darjeeling. L’industria del tè Darjeeling segue pratiche
agricole consolidate, sviluppate e utilizzate da oltre 150 anni per favorire la
ramificazione degli arbusti contenendone l’altezza a un livello che permetta la
raccolta a mano delle foglioline.
Raccolta: da un arbusto di tè Darjeeling si ricavano ogni anno non più di 100 g di tè
pronto per l’infusione; la produzione annua di tè Darjeeling non supera 9-10 milioni
di kg. Ogni kilogrammo di tè pronto per l’infusione è formato da circa 20 000
sommità apicali raccolte a mano una ad una: da ciò risulta evidente la quantità di
lavoro necessaria per la produzione di questo tè.
Altri fattori: la varietà di tè “Darjeeling” è associata a specifici fattori storici,
tradizionali, culturali e sociali e ha peculiarità e una reputazione uniche. Il tè prodotto
nella regione di Darjeeling e avente le caratteristiche specifiche di cui si è detto è
noto da tempo con il nome di tè Darjeeling agli operatori del settore e al pubblico, in
India come negli altri paesi, e con questa denominazione ha conquistato una notevole
reputazione in ambito sia nazionale, sia internazionale. Nell’industria del tè o tra il
pubblico, chiunque ordini del tè Darjeeling o veda un tè pubblicizzato o venduto
come Darjeeling si aspetta che il tè ordinato, pubblicizzato o venduto sia il tè
coltivato e lavorato nel distretto di Darjeeling e che abbia le peculiarità indicate in
precedenza. Pertanto, la denominazione “Darjeeling” riferita al tè prodotto nel
distretto di Darjeeling nello Stato del Bengala occidentale ha acquisito una specificità
e una reputazione uniche tra il pubblico, e il diritto di utilizzarla per tale varietà di tè
contribuisce alla reputazione specifica di tutti i soggetti che hanno titolo per
associare il proprio nome a tale regione. I prezzi del tè Darjeeling, inoltre, sono più
alti di quelli di altri tè sia in India che sul mercato mondiale. In altri termini, la
denominazione “Darjeeling”, quando viene usata per il tè, può essere considerata
un’indicazione geografica in India.
RIFERIMENTO ALLA PUBBLICAZIONE DEL DISCIPLINARE
http://ec.europa.eu/agriculture/quality/door/publishedName.html?denominationId=1900
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