Civica di Trento APSP – via S

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CIVICA DI TRENTO
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
Iscritta all’ Albo Provinciale degli Enti ed Organizzazioni del Servizio Civile Nazionale
Codice di accreditamento: NZ04616 - Classe IV
Servizio Civile Nazionale
UNA CASA APERTA AL MONDO
LA CIVICA DI TRENTO
La “Civica di Trento”, ai sensi della legge regionale 21 settembre 2005 n. 7 è un’Azienda Pubblica di
Servizi alla Persona, cioè, un ente di diritto pubblico senza finalità di lucro, la cui sede legale è in via
San Giovanni Bosco n. 10 a Trento.
La Civica trae origine dalla trasformazione dell’istituzione pubblica di assistenza e beneficenza
denominata Civica Casa di Riposo di Trento, fondata nel 1817 dalla filantropia dei cittadini di Trento,
in seguito alla carestia del 1816 e al crescente pauperismo derivatone.
La Civica è inserita nel sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari e ne è attore
nelle forme previste dalla legislazione provinciale vigente. Essa, in coerenza con la missione originaria
e con quanto stabilito nel proprio Statuto, contribuisce alla programmazione sociale e socio-sanitaria e
al governo delle politiche sociali ed eroga e promuove interventi e servizi nell’ambito del sistema di
politiche sociali e socio-sanitarie, con particolare attenzione all’ambito della disabilità e della non
autosufficienza.
Al fine di rispondere alle finalità per cui la Civica opera, essa ha articolato le proprie risorse in
maniera diversificata, realizzando servizi residenziali, servizi semi-residenziali e servizi aperti. Fra i
servizi residenziali vi sono la residenza sanitaria assistenziale (r.s.a.), la casa di soggiorno e gli alloggi
protetti. Sono, invece, servizi semi-residenziali i posti letto di sollievo e il centro diurno Alzheimer. I
servizi aperti, infine, riguardano la mensa, il confezionamento dei pasti destinati al domicilio, i bagni
guidati, il servizio di callista-pedicure e il servizio di barbiere e parrucchiera.
I SERVIZI SOCIALI DELLA CIVICA
I volontari del servizio civile faranno riferimento e si affiancheranno i servizi sociali della sede
centrale di via San Giovanni Bosco.
I servizi sociali curano principalmente gli aspetti relazionali dell’ospite, e del familiare, in particolare
nei momenti di maggiore criticità da un punto di vista psicologico. In questo senso un’attenzione
particolare viene posta nel momento dell’ingresso, particolarmente critico per la persona che entra in
struttura, ma anche con forti implicazioni sulla famiglia e la rete sociale. Il servizio, inoltre, cerca di
dare sostegno e opportunità positive di socializzazione e di autorealizzazione nella quotidianità della
vita dell’anziano residente.
AMMINISTRAZIONE E DIREZIONE
VIA SAN GIOVANNI BOSCO 10 – 38100 TRENTO
TEL. 0461 98 40 01
FAX 0461 23 44 92
C.F. e P.IVA 00260880224
E-MAIL [email protected]
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I principi fondamentali che guidano l’operare dei servizi sociali sono: l’autorealizzazione dell’anziano,
il miglioramento della qualità di vita del residente, la possibilità di scelta e di espressione dell’anziano,
l’approccio globale alla persona, vera protagonista e parte attiva della vita della casa, l’agire con la
persona e non sulla o per la persona, l’approccio multiprofessionale e la collaborazione con le altre
figure che operano in RSA per il benessere del residente.
IL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
Il progetto “Una casa aperta al mondo” nasce dalle riflessioni che nascono attorno al concetto di
“residenzialità” e di qualità di vita dei residenti e delle loro famiglie (che pur non residenti frequentano
la casa e influenzano le modalità di adattamento del loro caro e sono comunque collegate all’esterno).
Uno degli aspetti che può portare sicuramente ad un buon livello di qualità di vita è il legame che la
persona, ospite della struttura, può mantenere con le sicurezze, gli affetti, i luoghi cari, i rapporti
preesistenti l’ingresso. Mantenere la relazione con il proprio ambiente di vita rappresenta infatti per
l’anziano istituzionalizzato una forte motivazione per continuare a vivere. In questa direzione è
rilevante porre attenzione alle richieste che provengono da singoli riguardanti le uscite per luoghi
particolari e significativi per la propria esistenza. In questo modo si offre alla persona la possibilità di
tornare al proprio paese, frequentando i luoghi famigliari.
Far sentire all’anziano che la nuova casa in cui si trova a vivere non è luogo chiuso dal quale non si
può uscire e dentro cui la comunità esterna non ha alcun interesse ad entrarvi è di fondamentale
importanza. E’ per questo che le r.s.a. devono sforzarsi di aprirsi al territorio in cui sono inserite
cercando di agevolare e facilitare i rapporti di scambio fra interno ed esterno, coltivando le relazioni
umane che da questi rapporti sono favorite.
Il rapporto con la comunità si realizza quindi sia con uscite sul territorio, sia ospitando all’interno le
realtà esterne. Per arrivare a questo obiettivo occorre lavorare costruendo o, dove già presenti,
potenziando le reti di rapporti, a partire dal lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento degli organi
istituzionali del territorio come le circoscrizioni o i poli sociali. Essi possono fungere da legame con le
realtà associative e del volontariato. Vanno coltivate queste relazioni siano esse con singoli (l’amico, il
singolo volontario) sia con gruppi.
Il prossimo trasferimento di sede in un altro contesto territoriale, in particolare nel quartiere di San
Bartolomeo, impone in questa ottica un progetto di inserimento della r.s.a nel territorio. A questo
proposito si è già iniziato un percorso di conoscenza di alcune realtà associative attraverso la
mediazione dell’organo istituzionale rappresentato dal polo sociale. La presenza di volontari
nell’ambito del progetto del servizio civile si inserisce in un lavoro che è in fase iniziale e che si ritiene
utile sviluppare.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
MACRO-OBIETTIVI
1. Sviluppare una rete di contatti e di rapporti con le varie realtà del territorio del quartiere di San
Bartolomeo, per promuovere il senso di appartenenza reciproco fra struttura RSA e quartiere.
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2. Sviluppare attività di relazione con l’anziano e la sua rete sociale e familiare al fine di
contribuire a raccogliere e documentare conoscenze sull’idea di benessere e di qualità della vita
delle persone che vivono in RSA. Il materiale raccolto può servire per facilitare la
pianificazione e l’organizzazione interna della nuova struttura.
OBIETTIVI SPECIFICI
Per l’obiettivo 1
1.1
Realizzare una mappatura del quartiere San Bartolomeo, individuando realtà associative e
soggetti singoli, potenzialmente coinvolgibili e interessati a progetti di collaborazione con la RSA.
1.2 Contattare le diverse realtà, specificando la natura del progetto e gli obiettivi che ci si propone.
1.3 Organizzare forme di collaborazione che permettano alla RSA la partecipazione alla vita del
territorio e favorire la partecipazione delle realtà territoriali alla vita comunitaria della RSA.
1.4 Mettere a disposizione gli eventuali spazi della RSA. per le realtà territoriali, secondo gli obiettivi
del presente progetto.
Per l’obiettivo 2
2.1 Raccogliere con tecniche di narrazione per il recupero della memoria le storie di vita di un gruppo
di anziani che vivono in R.S.A.
2.2. Identificare quali possono essere alcuni dei fattori che caratterizzano il benessere e la qualità di
vita dell’anziano.
2.3 Identificare stili di vita e abitudini dell’anziano precedenti all’ingresso.
2.4 Utilizzare il materiale raccolto per impostare l’organizzazione della nuova struttura di San
Bartolomeo.
2.5 Favorire e valorizzare l’autodeterminazione dell’ospite e la sua capacità decisionale relativamente
all’organizzazione del proprio ambiente di vita.
Gli strumenti potenzialmente utilizzati per raggiungere i microobiettivi potranno essere: focus group
con ospiti e familiari, questionari e interviste con ospiti e familiari, storie di vita… e si valorizzeranno
anche strumenti già in uso in R.S.A., quali la commissione interna ospiti e i gruppi di qualità
partecipata dei familiari.
Gli obiettivi specifici sono da intendersi per il progetto nel suo complesso e non dovranno essere
raggiunti tutti da tutti i volontari partecipanti. A seconda delle attitudini del volontario, nonché delle
opportunità che si presenteranno nel corso del progetto, ciascun volontario potrà sviluppare attività
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nell’area del primo, del secondo o di entrambi gli obiettivi generali, raggiungendo, ove possibile, il
maggior numero di obiettivi specifici tra quelli indicati.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto è articolato in due distinti macro-obiettivi che si intendono raggiungere in forma parallela
dal punto di vista cronologico, con intensità e livelli di realizzazione diversi in relazione alle diverse
possibilità ed occasioni di contesto offerte e alle diverse potenzialità dei volontari e relative sensibilità
personali. Per l’attuazione degli obiettivi si partirà da una fase di conoscenza degli anziani e del
contesto organizzativo della RSA, che potrà durare fino a due mesi, in cui il volontario sarà affiancato
ai servizi sociali dell’ente e parteciperà alle normali attività con lo scopo specifico di fare conoscenza
e creare relazioni con gli anziani, la loro rete sociale e familiare, il personale e acquisire elementi per
rielaborare in forma critica l’organizzazione della vita in RSA. Successivamente i volontari
inizieranno a svolgere le attività specifiche previste dal progetto per circa 8 mesi. Negli ultimi 2 mesi i
volontari provvederanno a concludere le attività in essere, rielaborare l’esperienza fatta e
sistematizzare i materiali prodotti.
Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
FASE DI CONOSCENZA (primi due mesi). Le seguenti attività saranno svolte da entrambi i volontari
previsti per il progetto.
-
-
Colloqui e affiancamento alle varie figure professionali operanti nella realtà della r.s.a. per una
comprensione del loro ruolo.
Lettura della carta dei servizi e dei documenti ufficiali circa la storia e l’organizzazione
dell’ente (statuto, ecc.).
Visite alle diverse r.s.a. gestite dalla Civica di Trento (via San Giovanni Bosco, via della
Collina, Gabbiolo e Gardolo) e alla nuova struttura in via di apertura nel quartiere di San
Bartolomeo.
Conoscenza degli ospiti residenti nella sede di Via San Giovanni Bosco attraverso colloqui
individuali e partecipazione a gruppi/attività nei vari momenti della vita comunitaria.
Raccolta e analisi della documentazione presente nell’ente riguardante caratteristiche generali
degli ospiti, problematiche principali, progetti sperimentali.
Per l’OBIETTIVO 1 (8 mesi centrali) si prevedono le seguenti attività.
- Contattare il Polo sociale Oltrefersina - Mattarello, con gli obiettivi di raccogliere il materiale
già esistente relativo alle realtà associative presenti sul territorio e di condividere gli obiettivi
del presente progetto con il personale del Polo stesso.
- Contattare le diverse realtà operanti sul territorio per informare e sensibilizzare le stesse
rispetto all’apertura della nuova sede.
- Con le realtà disponibili definire strategie e forme di collaborazione, al fine di creare un senso
di appartenenza della struttura al suo territorio. Questa collaborazione si prefigge come
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obiettivo l’organizzazione di momenti, in cui gli ospiti escono sul territorio e di occasioni, in
cui le realtà esterne si collocano all’interno della struttura (momenti di incontro e/o utilizzo di
spazi). In questo modo la struttura vuole essere risorsa per il territorio e il territorio risorsa per
la residenza per anziani.
Realizzazione di queste forme di collaborazione.
Per l’OBIETTIVO 1 (ultimi 2 mesi) si prevedono le seguenti attività.
- Verifica del livello di collaborazione raggiunta.
- Definizione nuovi ed ulteriori obiettivi di collaborazione.
Per l’OBIETTIVO 2 (8 mesi centrali) si prevedono le seguenti attività.
- Analisi delle informazioni già acquisite sul tema della qualità e del benessere della persona
anziana in r.s.a..
- Raccolta delle storie di vita e delle abitudini di alcuni degli ospiti.
- Osservazione, programmazione e gestione, assieme agli operatori dei servizi sociali, di alcune
attività di gruppo con gli ospiti (la Commissione Interna Ospiti), per la partecipazione degli
stessi alla pianificazione degli spazi della nuova sede.
- Elaborazione dei dati e delle informazioni raccolti.
- Condivisione delle informazioni con le altre figure professionali.
- Costituzione e partecipazione a gruppi di lavoro per la pianificazione e l’organizzazione degli
interventi nella nuova struttura di San Bartolomeo, sulla base del materiale raccolto ed
elaborato.
- Realizzazione degli interventi pianificati.
Per l’OBIETTIVO 2 (ultimi 2 mesi) si prevedono le seguenti attività.
- Verifica del lavoro svolto.
- Definizione di eventuali nuovi obiettivi.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Il ruolo dei volontari durante il progetto sarà quello di svolgere, con il maggior grado di autonomia
possibile, la maggior parte delle attività loro proposte tra quelle previste, in relazione alle occasioni
che si presenteranno e in relazione alle proprie capacità. Il volontario opererà in sinergia e in supporto
all’attività dell’équipe multiprofessionale e in particolare dell’equipe del servizio sociale. Il volontario
durante dette attività sarà costantemente seguito e supervisionato dal punto di vista metodologico e di
organizzazione del proprio lavoro dagli educatori professionali operanti nella sede di via San Giovanni
Bosco e nella futura sede di San Bartolomeo. Per la parte del lavoro che affronterà gli aspetti collegati
alla valutazione della qualità, il riferimento dovrà essere quello del Responsabile della Qualità
dell’ente.
In ogni caso al volontario non potrà essere attribuita una responsabilità diretta di gestione di casi
relativi agli utenti.
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INFORMAZIONI GENERALI:
Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2
Numero posti con vitto e alloggio: 2 (vista la possibilità di impiegare anche volontari non residenti nel
Comune di realizzazione del progetto, si offre la possibilità di alloggio e di vitto (colazione, pranzo e
cena) presso la RSA “Stella del Mattino” di Gardolo)
Numero ore di servizio settimanali dei volontari: 30
Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5
Requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo
2001, n. 64: Titolo di studio di Scuola Superiore; buona conoscenza utilizzo del PC
Obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Disponibilità ad effettuare uscite sul territorio (per es. incontri con associazioni, accompagnamento
anziani in attività fuori dalla R.S.A., ecc.), flessibilità di orario in base alle attività da svolgere.
Disponibilità ad effettuare servizio durante i giorni festivi (per particolari occasioni da concordare con
l’operatore locale di progetto e per un massimo di 5 giorni festivi nell’arco dell’intero periodo).
Risorse tecniche e strumentali messe a disposizione per l’attuazione del progetto: al fine della
realizzazione del progetto saranno messi a disposizione le seguenti risorse tecniche e strumentali già
presenti presso la sede locale di progetto:
 personal computer per la creazione di data base, inserimento ed elaborazione dati e predisposizione
documenti, lettere, inviti;
 accesso a Internet;
 telefono;
 fotocopiatrice;
 materiale di cancelleria per ufficio e inoltre per il lavoro durante riunioni o incontri con le varie
realtà associative: cartelloni, pennarelli, lavagna a fogli mobili, lavagna luminosa; pc portatile e
proiettore, macchina fotografica;
 audio registratori per documentare le storie di vita raccolte
La casa di riposo dispone inoltre degli ambienti necessari allo svolgimento del servizio (uffici, aule per
incontri, stanze per riunioni,…).
Tirocini riconosciuti
La Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento riconosce come stage (con
l’acquisizione di crediti formativi universitari previsti dagli specifici regolamenti di Corso di Laurea),
l’attività di studenti e studentesse volontari/e, iscritti alla Facoltà di Sociologia, che svolgono Servizio
Civile nell’ambito dei progetti presentati dalla Civica di Trento APSP.
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Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili
e validi ai fini del curriculum vitae:
 Capacità relazionali con persone in situazione di difficoltà e disagio psichico o fisico
 Capacità di lavorare in modo costruttivo e propositivo all’interno di un gruppo (omogeneo o
caratterizzato da figure professionali diverse)
 Capacità di orientarsi all’obiettivo;
 Rappresentazione del sistema organizzativo e degli attori coinvolti in una casa di riposo;
 Conoscenza metodi e attività di progettazione di interventi nell’ambito dell’assistenza;
 Capacità di realizzare un progetto di Sviluppo di Comunità e lavoro di rete sul territorio
 Utilizzo di tecniche di interviste autobiografiche e narrative
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
Sono previste 36 h di formazione effettuata dalla Provincia Autonoma di Trento. La formazione potrà
essere anche di natura residenziale. I contenuti sono quelli specificati dalle Linee Guida per la
Formazione Generale dei Volontari del 04/04/2006.
FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI
Sede di realizzazione: CIVICA DI TRENTO APSP, via S. Giovanni Bosco, 10 – 38100 Trento
Modalità di attuazione: In proprio presso l’Ente, con formatori dell’Ente
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
- Lezioni frontali;
- Lezioni partecipate, lavori di gruppo e simulazioni;
- Affiancamento nelle attività
Tutte le attività formative, comprese quelle d’aula, si avvarranno il più possibile di metodi
partecipativi, con testimonianze, incontri e scambi con operatori professionali.
A tutti i volontari e le volontarie sarà inoltre offerta la possibilità di partecipare, in qualità di uditori,
alle eventuali iniziative formative realizzate presso il nostro Ente per gli operatori.
Contenuti della formazione:
Evoluzione della normativa: dall’obiezione di coscienza all’istituzione del SCN.
Il quadro del Welfare State in Trentino: le leggi di riferimento per le attività socio-assistenziali.
Presentazione della Civica di Trento
Il lavoro per progetti
La relazione e la comunicazione con l’anziano istituzionalizzato.
Il metodo autobiografico per la raccolta delle storie di vita.
Presentazione del Servizio Sociale della Civica di Trento e metodologia della progettazione nel
servizio sociale - animativo
Metodologia per la raccolta dei dati e l’elaborazione degli stessi in data-base strutturati al fine di
estrarne l’informazione rilevante.
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I portatori di interesse collegati alla RSA e le metodologie più efficaci per raccogliere i loro pareri.
Teoria della ricerca e sociale e costruzione dello strumento da applicare.
La metodologia dello Sviluppo di Comunità e del lavoro in rete
La qualità in un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
Formazione in materia di Sicurezza (Testo Unico 81/08)
- mobilizzazione ospiti
- prevenzione incendi e gestione emergenze
- HACCP
- Rischio biologico
Durata: 65 ore
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