Conseil/00/196 Lussemburgo, 8 giugno 2000 8984/00 (Presse 196) 2270a Sessione del Consiglio - ISTRUZIONE Lussemburgo, 8 giugno 2000 Presidente: Sig. Guilherme de OLIVEIRA MARTINS Ministro dell'istruzione della Repubblica portoghese SOMMARIO PARTECIPANTI ............................................................................................................................ III PUNTI DISCUSSI SFIDE E FUTURI OBIETTIVI DEI SISTEMI D'ISTRUZIONE: VERSO LA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA – SEGUITO DEL CONSIGLIO EUROPEO DI LISBONA ....................................................................................................................................... IV L’INIZIATIVA "E-LEARNING " – PENSARE ALL’ISTRUZIONE DI DOMANI ................................... V RELAZIONE EUROPEA SULLA QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO: SEDICI INDICI DI QUALITÀ ................................................................................... V COOPERAZIONE EUROPEA PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO......................................................................................... VI MOBILITA DEGLI STUDENTI, DELLE PERSONE IN FASE DI FORMAZIONE, DEI GIOVANI CHE SVOLGONO ATTIVITA DI VOLONTARIATO, DEGLI INSEGNANTI E DEI FORMATORI ............................................................................................... VII PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE ISTRUZIONE ................................................................................................................................ VII Anno europeo delle lingue 2001* ......................................................................................... VII PESCA ........................................................................................................................................ VIII Misure di controllo concernenti la pesca nell'Atlantico nord-occidentale .............................. VIII Misure tecniche di protezione - gamberi e cicerello ............................................................. VIII UNIONE DOGANALE .................................................................................................................... IX Esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano ................................................. IX Contingenti tariffari ................................................................................................................ IX CONCORRENZA ........................................................................................................................... IX Accordo di cooperazione con il Giappone ............................................................................. IX ALLARGAMENTO ......................................................................................................................... IX Posizione comune dell’UE in vista delle conferenze di adesione........................................... IX _________________ Per ulteriori informazioni: tel. 02/285.62.19 o 02/285.68.08 PARTECIPANTI I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati: Per il Belgio: Sig. Jean-Marc NOLLET Per la Danimarca: Sig.ra Margrethe VESTAGER Sig. Henrik NEPPER-KRISTENSEN Per la Germania: Sig. Wolf-Michael CATENHUSEN Sig.ra Ute ERDSIEK-RAVE Per la Grecia: Sig. Petros EFTHYMIOU Per la Spagna: Sig. Julio IGLESIAS DE USSEL Ministro dell'infanzia, incaricato dell'istruzione di base, delle strutture di accoglienza per l'infanzia e dell'ONE (Comunità francese) Ministro dell'istruzione e dei culti Sottosegretario di Stato, Ministero dell'istruzione Sottosegretario di Stato parlamentare presso il Ministro federale dell'istruzione e della ricerca Ministro dell’istruzione, della scienza, della ricerca e delle arti del Land Schleswig-Holstein Ministro della pubblica istruzione e dei culti Segretario di Stato per l'istruzione, le università, la ricerca e lo sviluppo Per la Francia: Sig. Jack LANG Ministro della pubblica istruzione Per l'Irlanda: Sig. James BRENNAN Rappresentante permanente aggiunto Per l'Italia: Sig. Tullio DE MAURO Sig. Luciano GUERZONI Per il Lussemburgo: Sig.ra Anne BRASSEUR Per i Paesi Bassi: Sig. Loek HERMANS Per l'Austria: Sig.ra Elisabeth GEHRER Ministro della pubblica istruzione Sottosegretario di Stato all'università e ricerca scientifica e tecnologica Ministro della pubblica istruzione, formazione professionale e dello sport Ministro dell'istruzione, della cultura e delle scienze Ministro federale dell'istruzione e degli affari culturali Per il Portogallo: Sig. Guilherme de OLIVEIRA MARTINS Ministro dell'istruzione Per la Finlandia: Sig. Jan STORE Rappresentante permanente aggiunto Per la Svezia: Sig. Thomas ÖSTROS Ministro dell'istruzione Per il Regno Unito: Sig. Nicol STEPHEN Per la Commissione: Sig.ra Viviane REDING della Ministro aggiunto per le imprese e la formazione permanente (Esecutivo scozzese) Membro SFIDE E FUTURI OBIETTIVI DEI SISTEMI D'ISTRUZIONE: VERSO LA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA – SEGUITO DEL CONSIGLIO EUROPEO DI LISBONA Il Consiglio ha tenuto un dibattito pubblico, trasmesso in diretta ai media ed al pubblico interessato, sulle "Sfide e futuri obiettivi dei sistemi d'istruzione: verso la società della conoscenza ". Il dibattito risponde all’invito del Consiglio europeo di Lisbona (23/24 marzo 2000) che, nelle sue conclusioni, aveva chiesto al Consiglio "Istruzione " di avviare una riflessione generale sui futuri obiettivi concreti dei sistemi di istruzione, incentrata sulle preoccupazioni e priorità comuni nel rispetto delle diversità nazionali, per contribuire ai processi di Lussemburgo e di Cardiff e presentare al Consiglio europeo una relazione di più ampia portata nella primavera del 2001, contribuendo così alla realizzazione del nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio, e cioè fare dell’Unione europea l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Nel corso del dibattito, i ministri hanno espresso soddisfazione per il riconoscimento, da parte del Consiglio europeo di Lisbona del ruolo dell’istruzione e della formazione, in particolare nella ricerca di soluzioni in materia di occupazione, ponendo così il Consiglio "Istruzione " al centro del processo avviato a Lisbona, a fianco delle altre formazioni del Consiglio (ECOFIN, Occupazione e politica sociale, ecc.). La Presidenza portoghese è stata vivamente ringraziata per essere riuscita a raccogliere questa sfida. Il Presidente ha osservato alla fine del dibattito che gli interventi dei ministri hanno dimostrato che il Consiglio è pronto ad eseguire il mandato conferitogli dal Consiglio europeo ed a passare ad atti concreti. Quanto alla realizzazione della relazione sugli obiettivi e priorità per i futuri sistemi di istruzione che, conformemente alle conclusioni di Lisbona, dovrà essere sottoposta al Consiglio straordinario della primavera 2001 a Stoccolma, secondo la Presidenza, essa dovrebbe individuare i futuri obiettivi concreti nonché le preoccupazioni e le priorità comuni, sempre nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà. Essa dovrebbe inoltre indicare i progressi compiuti, le iniziative in corso ed i settori d’intervento a livello nazionale e europeo, nonché menzionare i metodi di lavoro scelti. Il Presidente ha sottolineato che si tratta di cooperare per scambiare le migliori pratiche allo scopo di realizzare gli obiettivi individuati a Lisbona, così da raggiungere non tanto un’armonizzazione dei sistemi educativi (d’altro canto esclusa dal trattato) ma una loro convergenza. I ministri hanno inoltre espresso il loro accordo sul suggerimento della Presidenza di inserire in questa relazione delle proposte volte a riformulare i nuovi metodi di lavoro del Consiglio "Istruzione " nel quadro dell’ordine del giorno ricorrente" ("rolling agenda"), quali sono stati definiti nella risoluzione del 17 dicembre 1999, includendovi nuovi temi, in particolare la formazione permanente e le tecnologie dell’informazione. Infine, il Presidente ha constatato l’esistenza di un ampio accordo di principio sul fatto che la relazione sia incentrata anche sulla tematica dell’istruzione e della formazione in quanto fattori di coesione sociale e affronti anche il contributo dell’istruzione e della formazione ai processi di Lussemburgo e di Cardiff, in conformità del paragrafo 27 delle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona. La Commissione è stata invitata a preparare, in cooperazione con gli Stati membri, una prima versione della relazione da discutere nella sessione del Consiglio del 9 novembre 2000. Il progetto riveduto alla luce di detta discussione sarà in seguito sottoposto per approvazione al Consiglio dell’inizio del 2001 prima di essere formalmente trasmesso al Consiglio europeo della primavera del 2001. Quanto al processo di Lussemburgo, il Presidente ha constatato l’esistenza di un ampio accordo da parte dei ministri per chiedere alla Commissione di attribuire la massima priorità all’istruzione permanente nonché alle nuove tecnologie nell’elaborazione della sua proposta per le linee direttrici in materia di occupazione per il 2001. In conclusione, il Presidente ha osservato che il dibattito ha dimostrato che il Consiglio "Istruzione " intende adempiere pienamente al mandato conferitogli dal Consiglio europeo di Lisbona. Si ricorda che le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona fissano un determinato numero di obiettivi concreti da raggiungere fra cui: l’incremento degli investimenti per abitante nelle risorse umane, la riduzione del numero di giovani che lasciano la scuola senza un diploma, il collegamento delle scuole ad Internet, l’istituzione del diploma europeo di tecnologie dell’informazione e la messa a punto di un modello europeo di curriculum vitae. L’INIZIATIVA "E-LEARNING " – PENSARE ALL’ISTRUZIONE DI DOMANI Il Consiglio ha ascoltato ed accolto con favore una presentazione della comunicazione della Commissione sull’iniziativa "e-learning " – Pensare all’istruzione di domani " del 24 maggio 2000 che il Commissario, Sig.ra REDING ha illustrato nell’ambito di un dibattito pubblico (vedi punto precedente). L’iniziativa riveste una particolare importanza in quanto essa si collega a taluni elementi basilari delle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona nel settore dello sviluppo della società della conoscenza. Essa è volta a concretizzare ed a completare, nei settori dell’istruzione e della formazione, l’iniziativa "e-Europe ", che la Commissione aveva avviato con una comunicazione l’8 dicembre 1999 per accelerare la diffusione delle tecnologie numeriche attraverso l’Europa affinché tutti gli europei abbiano le attitudini necessarie per servirsene. L’iniziativa "e-learning" parte dalla constatazione che l’Europa, malgrado un livello di istruzione fra i più elevati, registra ritardi importanti nell’utilizzazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Essa è intesa a colmare queste lacune proponendo azioni in termini di infrastrutture, di formazione, di contenuti educativi e di collegamento in rete delle scuole. L’obiettivo è quello di accelerare l’entrata nell’era numerica delle scuole e degli altri luoghi di apprendimento. In questa prospettiva, l'iniziativa propone scadenze precise e la mobilizzazione di strumenti e di programmi comunitari quali i fondi strutturali, i programmi comunitari nel settore dell’istruzione, della cultura e della formazione (Socrates, Leonardo, Culture 2000, Media Plus) nonché il ricorso alla Banca europea per gli investimenti. Alcuni obiettivi concreti previsti nell’ambito dell’iniziativa "e-Europe": entro la fine del 2001: collegamento a Internet di tutte le scuole e creazione di una rete delle conoscenze fra le scuole, le università, i centri di formazione, gli istituti di ricerca e le imprese; entro la fine del 2002: formazione degli insegnanti all’utilizzazione di Internet; entro la fine del 2003: padronanza delle nuove tecniche dell’informazione da parte degli studenti. RELAZIONE EUROPEA SULLA QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO: SEDICI INDICI DI QUALITÀ Il Consiglio ha ascoltato la presentazione da parte del Commissario, Sig.ra REDING, della Relazione sulla qualità dell'insegnamento scolastico del maggio 2000. La relazione è il frutto dei lavori di un comitato di esperti provenienti da 26 paesi europei: i 15 membri dell’Unione europea e gli 11 paesi associati (Cipro, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovenia). Essa individua 16 indicatori per quanto riguarda il livello raggiunto nelle varie materie scolastiche, il rendimento scolastico, il seguito e le risorse. Bisogna tuttavia sottolineare che questi indicatori debbono essere considerati come un punto di partenza di un lungo processo di riflessione. Richiesta dalla Conferenza dei Ministri europei dell'istruzione (UE e paesi associati) a Praga nel giugno 1998, la relazione sarà sottoposta anche alla prossima Conferenza dei Ministri europei dell’istruzione a Bucarest il 18-20 giugno 2000. La relazione si situa nel contesto più vasto del riconoscimento della priorità da attribuire alla cooperazione a livello europeo in materia di qualità dell’istruzione, espressa in particolare nell’articolo 149 del trattato CE ed in numerose iniziative comunitarie. Essa si inserisce anche nel quadro delle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona, da cui era emersa la necessità di stabilire indicatori quantitativi e qualitativi, in modo da comparare le migliori prassi. La relazione intende essere uno strumento europeo per facilitare la valutazione dei sistemi nel settore scolastico, a livello nazionale, e potrebbe rivelarsi utile anche nella trasposizione della raccomandazione proposta dalla Commissione in materia di valutazione qualitativa dell’istruzione scolastica (cfr. punto seguente). La relazione individua 16 indicatori, riguardanti, in particolare: il livello raggiunto (in matematica, lettura, scienze, lingue straniere, "imparare ad imparare ", tecnologie dell’informazione e della comunicazione e educazione civica); il rendimento e la transizione, (tasso di abbandono, completamento dell’insegnamento secondario superiore, tasso di scolarizzazione nell’insegnamento superiore); il seguito dell’istruzione scolastica (partecipazione dei genitori, valutazione e orientamento dell’istruzione scolastica); le risorse e le strutture (spese per studente effettuate in materia di istruzione, istruzione e formazione degli insegnanti, tasso di frequentazione di un istituto pre-primario, numero di studenti per computer). COOPERAZIONE EUROPEA PER DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ In attesa del parere del Parlamento europeo, previsto per l'inizio di luglio, il Consiglio ha preso atto di un'informazione orale della Presidenza sull'andamento dei lavori riguardo alla proposta di raccomandazione sulla collaborazione europea per la valutazione della qualità dell'insegnamento scolastico. La proposta è stata presentata dalla Commissione nel gennaio del 2000 e segue la procedura di codecisione. Fa seguito ai lavori svolti in materia di qualità dell'insegnamento superiore e a un progetto pilota realizzato nell'anno scolastico 1997/98 con varie scuole partecipanti al programma Socrates. La raccomandazione invita gli Stati membri a prendere misure concrete per migliorare la valutazione della qualità dell'insegnamento scolastico. Tali misure dovrebbero comprendere sistemi trasparenti di valutazione della qualità al fine di incoraggiare l'autovalutazione scolastica nonché la valutazione esterna in quanto supporto metodologico all'autovalutazione. La raccomandazione incoraggia inoltre la cooperazione e la creazione di una rete di collegamento tra gli operatori a livello europeo onde consentire lo scambio di informazioni e di buone prassi. La Commissione è invitata a sostenere queste attività attraverso i programmi comunitari esistenti e a creare una base di dati per la diffusione di strumenti efficaci di valutazione della qualità degli istituti scolastici. MOBILITA DEGLI STUDENTI, DELLE PERSONE IN FASE DI FORMAZIONE, DEI GIOVANI CHE SVOLGONO ATTIVITA DI VOLONTARIATO, DEGLI INSEGNANTI E DEI FORMATORI In attesa del parere del Parlamento europeo, previsto per il mese di settembre, il Consiglio ha preso atto di un'informazione orale della Presidenza sull'andamento dei lavori riguardo alla proposta di raccomandazione del 24 gennaio 2000 relativa alla mobilità nella Comunità degli studenti, delle persone in fase di formazione, dei giovani che svolgono attività di volontariato, degli insegnanti e dei formatori. I lavori hanno avuto inizio nel febbraio del 2000 e il Consiglio ha invitato gli organi preparatori del Consiglio a continuare l'esame al fine di giungere entro la fine del 2000 all'adozione del testo dando così esito positivo al mandato conferitogli dal Consiglio europeo di Lisbona in materia di mobilità (paragrafo 26 delle conclusioni). Si ricorda che la proposta di raccomandazione comprende due aspetti. Da un lato prevede misure che si applicano a tutti i gruppi interessati, cioè l'informazione sulle possibilità e le condizioni della mobilità, le misure di finanziamento o le misure che facilitano il riconoscimento dell'esperienza acquisita all'estero. Dall'altro tratta misure specifiche per i singoli gruppi cui si rivolge la proposta: ad esempio, per gli studenti il riconoscimento degli "acquis" accademici, per le persone in fase di formazione il mantenimento dell'indennità di disoccupazione nello Stato di origine quando seguono una formazione in un altro Stato membro, per i giovani che svolgono attività di volontariato la convalida della loro attività e per gli insegnanti e i formatori periodi sabbatici europei che consentano loro di sfruttare le possibilità di mobilità. PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE (Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contraddistinti da un asterisco; le dichiarazioni in questione possono essere ottenute presso il servizio stampa.) ISTRUZIONE Anno europeo delle lingue 2001* Poiché il Consiglio ha approvato tutti gli emendamenti votati in prima lettura dal Parlamento europeo, la decisione che istituisce l'Anno europeo delle lingue 2001 è considerata adottata sotto forma di proposta della Commissione modificata dal Parlamento. Per la prima volta dall'entrata in vigore, con il trattato di Amsterdam, delle nuove disposizioni sulla procedura di codecisione, si è potuto adottare un atto dopo la prima lettura grazie a una stretta collaborazione tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Ciò permetterà alla Commissione di lanciare le misure preparatorie in tempo utile affinché l'Anno europeo delle lingue possa iniziare, come previsto, il 1º gennaio 2001. La decisione proclama il 2001 "Anno europeo delle lingue", in armonia con la decisione del Consiglio d'Europa. Gli obiettivi sono in particolare i seguenti: a) sensibilizzare la popolazione alla ricchezza linguistica e culturale nell'Unione europea, tenendo conto del pari valore delle lingue; b) incoraggiare il multilinguismo; c) portare all'attenzione del pubblico più vasto possibile i vantaggi che procurano le competenze multilinguistiche, in quanto elemento essenziale dell'evoluzione personale e professionale; d) incoraggiare l'apprendimento delle lingue lungo tutto l'arco della vita, sin dal livello prescolastico e elementare, da parte di tutti coloro che risiedono negli Stati membri, indipendentemente dalla loro età, origine o estrazione sociale; e) raccogliere e diffondere informazioni sull'insegnamento e l'apprendimento delle lingue nonché su competenze, metodi e strumenti di ausilio a tale insegnamento. Le azioni previste per la realizzazione di tali obiettivi comprendono: riunioni e manifestazioni a livello comunitario e nazionale; campagne informative e promozionali (concezione di un logo, creazione di un sito WEB, produzione di materiale informativo, organizzazione di concorsi europei); indagini e studi. Una parte delle azioni potrà beneficiare di un sostegno comunitario al 100%, mentre le altre azioni saranno cofinanziate per il 50% dalla Comunità. La dotazione di bilancio per l'Anno europeo delle lingue è dell'ordine di 8 milioni di EUR. PESCA Misure di controllo concernenti la pesca nell'Atlantico nord-occidentale Il Consiglio ha adottato all'unanimità il regolamento che stabilisce talune misure di controllo concernenti i pescherecci che battono bandiera di parti non contraenti dell'Organizzazione della pesca nell'Atlantico nord-occidentale (NAFO). La convenzione NAFO sulla futura cooperazione multilaterale per la pesca nell'Atlantico nordoccidentale, di cui la Comunità è parte contraente, stabilisce un quadro idoneo alla cooperazione regionale in materia di conservazione e di gestione delle risorse ittiche, mediante l’adozione di proposte riguardanti misure di conservazione e di attuazione per le risorse ittiche presenti nella zona di regolamentazione NAFO, che diventano vincolanti per le parti contraenti. La pratica di ricorrere a pescherecci battenti bandiera di parti non contraenti della NAFO in modo da evitare di doversi conformare alle misure adottate dalla NAFO resta uno dei fattori che pregiudicano gravemente l’efficacia di tali misure. Pertanto la NAFO ha adottato nel settembre 1997 un "Programma inteso a promuovere il rispetto delle misure di conservazione e di attuazione della NAFO da parte dei pescherecci di parti non contraenti", con l’obiettivo di evitare che l’efficacia delle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO venga compromessa dai pescherecci delle parti non contraenti. Tale programma prevede, tra l’altro, l’ispezione obbligatoria dei pescherecci di parti non contraenti, quando questi ultimi si trovano per propria volontà nei porti delle parti contraenti e, per quanto riguarda la pesca di più specie nella zona di regolamentazione NAFO, il divieto di procedere a sbarchi e trasbordi se nel corso di detta ispezione si constati che le catture sono state effettuate contravvenendo alle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO e ad altre misure collaterali adottate dalle parti contraenti. Obiettivo del regolamento è completare, a livello comunitario, le misure previste nel regolamento (CE) n. 2847/93 che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune della pesca e garantire che le operazioni di tali pescherecci nei porti della Comunità non compromettano l’efficacia delle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO. Misure tecniche di protezione - gamberi e cicerello Il Consiglio ha adottato il regolamento recante quinta modifica del regolamento (CE) n. 850/98 per la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame. Il regolamento stabilisce che: a causa di particolarità geografiche e stagionali, è opportuno che gli Stati membri adottino modalità specifiche per le reti da traino selettive e le reti con porta di uscita che i pescherecci battenti la loro bandiera e registrati nella Comunità devono utilizzare nella pesca dei gamberi; sulla base di un parere scientifico, la pesca del cicerello è chiusa in una zona al largo della costa nordorientale dell'Inghilterra e della costa orientale della Scozia; occorre rivedere o introdurre le taglie minime per taluni crostacei e molluschi bivalvi. UNIONE DOGANALE Esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano Il Consiglio ha adottato il regolamento del Consiglio che modifica l'allegato I del regolamento (CEE) n. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa doganale comune. Detto regolamento stabilisce un’esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano, finora soggetti ad un dazio doganale del 6,5%. Contingenti tariffari Il Consiglio ha adottato una modifica del regolamento n. 2505/96 recante apertura e modalità di gestione di contingenti tariffari comunitari autonomi per taluni prodotti agricoli e industriali. Si ricorda che, con il regolamento (CE) n. 2505/96, il Consiglio ha aperto contingenti tariffari comunitari per taluni prodotti agricoli e industriali; è opportuno provvedere a soddisfare il fabbisogno della Comunità per i prodotti in questione alle condizioni più favorevoli; occorre pertanto aprire contingenti tariffari comunitari a dazio nullo per volumi adeguati e aumentare la qualità di taluni contingenti tariffari esistenti, senza perturbare i mercati di tali prodotti. CONCORRENZA Accordo di cooperazione con il Giappone Il Consiglio ha adottato le direttive di negoziato assegnate alla Commissione in vista della conclusione di un accordo di cooperazione fra le Comunità europee e il Giappone concernente l'applicazione delle norme in materia di concorrenza. ALLARGAMENTO Posizione comune dell’UE in vista delle conferenze di adesione Il Consiglio ha adottato le posizioni comuni dell’Unione europea su taluni capitoli nella prospettiva delle conferenze di adesione che si terranno a livello ministeriale il 13 e 14 giugno 2000 con Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Romania, Lettonia, Slovacchia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica ceca e Slovenia.