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Conseil/00/196
Lussemburgo, 8 giugno 2000
8984/00 (Presse 196)
2270a Sessione del Consiglio
- ISTRUZIONE Lussemburgo, 8 giugno 2000
Presidente: Sig. Guilherme de OLIVEIRA MARTINS
Ministro dell'istruzione della Repubblica portoghese
SOMMARIO
PARTECIPANTI ............................................................................................................................ III
PUNTI DISCUSSI
SFIDE E FUTURI OBIETTIVI DEI SISTEMI D'ISTRUZIONE: VERSO LA
SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA – SEGUITO DEL CONSIGLIO EUROPEO DI
LISBONA ....................................................................................................................................... IV
L’INIZIATIVA "E-LEARNING " – PENSARE ALL’ISTRUZIONE DI DOMANI ................................... V
RELAZIONE
EUROPEA
SULLA
QUALITÀ
DELL'INSEGNAMENTO
SCOLASTICO: SEDICI INDICI DI QUALITÀ ................................................................................... V
COOPERAZIONE EUROPEA PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ
DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO......................................................................................... VI
MOBILITA DEGLI STUDENTI, DELLE PERSONE IN FASE DI FORMAZIONE,
DEI GIOVANI CHE SVOLGONO ATTIVITA DI VOLONTARIATO, DEGLI
INSEGNANTI E DEI FORMATORI ............................................................................................... VII
PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE
ISTRUZIONE ................................................................................................................................ VII

Anno europeo delle lingue 2001* ......................................................................................... VII
PESCA ........................................................................................................................................ VIII

Misure di controllo concernenti la pesca nell'Atlantico nord-occidentale .............................. VIII

Misure tecniche di protezione - gamberi e cicerello ............................................................. VIII
UNIONE DOGANALE .................................................................................................................... IX

Esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano ................................................. IX

Contingenti tariffari ................................................................................................................ IX
CONCORRENZA ........................................................................................................................... IX

Accordo di cooperazione con il Giappone ............................................................................. IX
ALLARGAMENTO ......................................................................................................................... IX

Posizione comune dell’UE in vista delle conferenze di adesione........................................... IX
_________________
Per ulteriori informazioni: tel. 02/285.62.19 o 02/285.68.08
PARTECIPANTI
I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati:
Per il Belgio:
Sig. Jean-Marc NOLLET
Per la Danimarca:
Sig.ra Margrethe VESTAGER
Sig. Henrik NEPPER-KRISTENSEN
Per la Germania:
Sig. Wolf-Michael CATENHUSEN
Sig.ra Ute ERDSIEK-RAVE
Per la Grecia:
Sig. Petros EFTHYMIOU
Per la Spagna:
Sig. Julio IGLESIAS DE USSEL
Ministro dell'infanzia, incaricato dell'istruzione di
base, delle strutture di accoglienza per l'infanzia
e dell'ONE (Comunità francese)
Ministro dell'istruzione e dei culti
Sottosegretario di Stato, Ministero dell'istruzione
Sottosegretario di Stato parlamentare presso il
Ministro federale dell'istruzione e della ricerca
Ministro dell’istruzione, della scienza, della
ricerca e delle arti del Land Schleswig-Holstein
Ministro della pubblica istruzione e dei culti
Segretario di Stato per l'istruzione, le università,
la ricerca e lo sviluppo
Per la Francia:
Sig. Jack LANG
Ministro della pubblica istruzione
Per l'Irlanda:
Sig. James BRENNAN
Rappresentante permanente aggiunto
Per l'Italia:
Sig. Tullio DE MAURO
Sig. Luciano GUERZONI
Per il Lussemburgo:
Sig.ra Anne BRASSEUR
Per i Paesi Bassi:
Sig. Loek HERMANS
Per l'Austria:
Sig.ra Elisabeth GEHRER
Ministro della pubblica istruzione
Sottosegretario di Stato all'università e ricerca
scientifica e tecnologica
Ministro della pubblica istruzione,
formazione professionale e dello sport
Ministro dell'istruzione, della cultura e delle
scienze
Ministro federale dell'istruzione e degli affari
culturali
Per il Portogallo:
Sig. Guilherme de OLIVEIRA MARTINS
Ministro dell'istruzione
Per la Finlandia:
Sig. Jan STORE
Rappresentante permanente aggiunto
Per la Svezia:
Sig. Thomas ÖSTROS
Ministro dell'istruzione
Per il Regno Unito:
Sig. Nicol STEPHEN
Per la Commissione:
Sig.ra Viviane REDING
della
Ministro aggiunto per le imprese e la formazione
permanente (Esecutivo scozzese)
Membro
SFIDE E FUTURI OBIETTIVI DEI SISTEMI D'ISTRUZIONE: VERSO LA SOCIETÀ DELLA
CONOSCENZA – SEGUITO DEL CONSIGLIO EUROPEO DI LISBONA
Il Consiglio ha tenuto un dibattito pubblico, trasmesso in diretta ai media ed al pubblico interessato,
sulle "Sfide e futuri obiettivi dei sistemi d'istruzione: verso la società della conoscenza ". Il dibattito
risponde all’invito del Consiglio europeo di Lisbona (23/24 marzo 2000) che, nelle sue conclusioni,
aveva chiesto al Consiglio "Istruzione " di avviare una riflessione generale sui futuri obiettivi
concreti dei sistemi di istruzione, incentrata sulle preoccupazioni e priorità comuni nel rispetto delle
diversità nazionali, per contribuire ai processi di Lussemburgo e di Cardiff e presentare al Consiglio
europeo una relazione di più ampia portata nella primavera del 2001, contribuendo così alla
realizzazione del nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio, e cioè fare dell’Unione
europea l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di
realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore
coesione sociale.
Nel corso del dibattito, i ministri hanno espresso soddisfazione per il riconoscimento, da parte del
Consiglio europeo di Lisbona del ruolo dell’istruzione e della formazione, in particolare nella ricerca
di soluzioni in materia di occupazione, ponendo così il Consiglio "Istruzione " al centro del
processo avviato a Lisbona, a fianco delle altre formazioni del Consiglio (ECOFIN, Occupazione e
politica sociale, ecc.). La Presidenza portoghese è stata vivamente ringraziata per essere riuscita a
raccogliere questa sfida.
Il Presidente ha osservato alla fine del dibattito che gli interventi dei ministri hanno dimostrato che
il Consiglio è pronto ad eseguire il mandato conferitogli dal Consiglio europeo ed a passare ad atti
concreti.
Quanto alla realizzazione della relazione sugli obiettivi e priorità per i futuri sistemi di istruzione
che, conformemente alle conclusioni di Lisbona, dovrà essere sottoposta al Consiglio straordinario
della primavera 2001 a Stoccolma, secondo la Presidenza, essa dovrebbe individuare i futuri
obiettivi concreti nonché le preoccupazioni e le priorità comuni, sempre nel pieno rispetto del
principio di sussidiarietà. Essa dovrebbe inoltre indicare i progressi compiuti, le iniziative in corso
ed i settori d’intervento a livello nazionale e europeo, nonché menzionare i metodi di lavoro scelti.
Il Presidente ha sottolineato che si tratta di cooperare per scambiare le migliori pratiche allo scopo
di realizzare gli obiettivi individuati a Lisbona, così da raggiungere non tanto un’armonizzazione dei
sistemi educativi (d’altro canto esclusa dal trattato) ma una loro convergenza.
I ministri hanno inoltre espresso il loro accordo sul suggerimento della Presidenza di inserire in
questa relazione delle proposte volte a riformulare i nuovi metodi di lavoro del Consiglio
"Istruzione " nel quadro dell’ordine del giorno ricorrente" ("rolling agenda"), quali sono stati definiti
nella risoluzione del 17 dicembre 1999, includendovi nuovi temi, in particolare la formazione
permanente e le tecnologie dell’informazione.
Infine, il Presidente ha constatato l’esistenza di un ampio accordo di principio sul fatto che la
relazione sia incentrata anche sulla tematica dell’istruzione e della formazione in quanto fattori di
coesione sociale e affronti anche il contributo dell’istruzione e della formazione ai processi di
Lussemburgo e di Cardiff, in conformità del paragrafo 27 delle conclusioni del Consiglio europeo di
Lisbona.
La Commissione è stata invitata a preparare, in cooperazione con gli Stati membri, una prima
versione della relazione da discutere nella sessione del Consiglio del 9 novembre 2000. Il progetto
riveduto alla luce di detta discussione sarà in seguito sottoposto per approvazione al Consiglio
dell’inizio del 2001 prima di essere formalmente trasmesso al Consiglio europeo della primavera
del 2001.
Quanto al processo di Lussemburgo, il Presidente ha constatato l’esistenza di un ampio accordo
da parte dei ministri per chiedere alla Commissione di attribuire la massima priorità all’istruzione
permanente nonché alle nuove tecnologie nell’elaborazione della sua proposta per le linee direttrici
in materia di occupazione per il 2001.
In conclusione, il Presidente ha osservato che il dibattito ha dimostrato che il Consiglio "Istruzione "
intende adempiere pienamente al mandato conferitogli dal Consiglio europeo di Lisbona.
Si ricorda che le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona fissano un determinato numero di
obiettivi concreti da raggiungere fra cui: l’incremento degli investimenti per abitante nelle risorse
umane, la riduzione del numero di giovani che lasciano la scuola senza un diploma, il
collegamento delle scuole ad Internet, l’istituzione del diploma europeo di tecnologie
dell’informazione e la messa a punto di un modello europeo di curriculum vitae.
L’INIZIATIVA "E-LEARNING " – PENSARE ALL’ISTRUZIONE DI DOMANI
Il Consiglio ha ascoltato ed accolto con favore una presentazione della comunicazione della
Commissione sull’iniziativa "e-learning " – Pensare all’istruzione di domani " del 24 maggio 2000
che il Commissario, Sig.ra REDING ha illustrato nell’ambito di un dibattito pubblico (vedi punto
precedente). L’iniziativa riveste una particolare importanza in quanto essa si collega a taluni
elementi basilari delle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona nel settore dello sviluppo della
società della conoscenza. Essa è volta a concretizzare ed a completare, nei settori dell’istruzione e
della formazione, l’iniziativa "e-Europe ", che la Commissione aveva avviato con una
comunicazione l’8 dicembre 1999 per accelerare la diffusione delle tecnologie numeriche
attraverso l’Europa affinché tutti gli europei abbiano le attitudini necessarie per servirsene.
L’iniziativa "e-learning" parte dalla constatazione che l’Europa, malgrado un livello di istruzione fra i
più elevati, registra ritardi importanti nell’utilizzazione delle nuove tecnologie dell’informazione e
della comunicazione. Essa è intesa a colmare queste lacune proponendo azioni in termini di
infrastrutture, di formazione, di contenuti educativi e di collegamento in rete delle scuole.
L’obiettivo è quello di accelerare l’entrata nell’era numerica delle scuole e degli altri luoghi di
apprendimento. In questa prospettiva, l'iniziativa propone scadenze precise e la mobilizzazione di
strumenti e di programmi comunitari quali i fondi strutturali, i programmi comunitari nel settore
dell’istruzione, della cultura e della formazione (Socrates, Leonardo, Culture 2000, Media Plus)
nonché il ricorso alla Banca europea per gli investimenti.
Alcuni obiettivi concreti previsti nell’ambito dell’iniziativa "e-Europe":



entro la fine del 2001: collegamento a Internet di tutte le scuole e creazione di una rete delle
conoscenze fra le scuole, le università, i centri di formazione, gli istituti di ricerca e le
imprese;
entro la fine del 2002: formazione degli insegnanti all’utilizzazione di Internet;
entro la fine del 2003: padronanza delle nuove tecniche dell’informazione da parte degli
studenti.
RELAZIONE EUROPEA SULLA QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO: SEDICI
INDICI DI QUALITÀ
Il Consiglio ha ascoltato la presentazione da parte del Commissario, Sig.ra REDING, della
Relazione sulla qualità dell'insegnamento scolastico del maggio 2000. La relazione è il frutto dei
lavori di un comitato di esperti provenienti da 26 paesi europei: i 15 membri dell’Unione europea e
gli 11 paesi associati (Cipro, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania,
Bulgaria, Repubblica ceca, Slovenia). Essa individua 16 indicatori per quanto riguarda il livello
raggiunto nelle varie materie scolastiche, il rendimento scolastico, il seguito e le risorse. Bisogna
tuttavia sottolineare che questi indicatori debbono essere considerati come un punto di partenza di
un lungo processo di riflessione.
Richiesta dalla Conferenza dei Ministri europei dell'istruzione (UE e paesi associati) a Praga nel
giugno 1998, la relazione sarà sottoposta anche alla prossima Conferenza dei Ministri europei
dell’istruzione a Bucarest il 18-20 giugno 2000.
La relazione si situa nel contesto più vasto del riconoscimento della priorità da attribuire alla
cooperazione a livello europeo in materia di qualità dell’istruzione, espressa in particolare
nell’articolo 149 del trattato CE ed in numerose iniziative comunitarie. Essa si inserisce anche nel
quadro delle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona, da cui era emersa la necessità di
stabilire indicatori quantitativi e qualitativi, in modo da comparare le migliori prassi. La relazione
intende essere uno strumento europeo per facilitare la valutazione dei sistemi nel settore
scolastico, a livello nazionale, e potrebbe rivelarsi utile anche nella trasposizione della
raccomandazione proposta dalla Commissione in materia di valutazione qualitativa dell’istruzione
scolastica (cfr. punto seguente).
La relazione individua 16 indicatori, riguardanti, in particolare:

il livello raggiunto (in matematica, lettura, scienze, lingue straniere, "imparare ad imparare ",
tecnologie dell’informazione e della comunicazione e educazione civica);

il rendimento e la transizione, (tasso di abbandono, completamento dell’insegnamento
secondario superiore, tasso di scolarizzazione nell’insegnamento superiore);

il seguito dell’istruzione scolastica (partecipazione dei genitori, valutazione e orientamento
dell’istruzione scolastica);

le risorse e le strutture (spese per studente effettuate in materia di istruzione, istruzione e
formazione degli insegnanti, tasso di frequentazione di un istituto pre-primario, numero di
studenti per computer).
COOPERAZIONE
EUROPEA
PER
DELL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO
LA
VALUTAZIONE
DELLA
QUALITÀ
In attesa del parere del Parlamento europeo, previsto per l'inizio di luglio, il Consiglio ha preso atto
di un'informazione orale della Presidenza sull'andamento dei lavori riguardo alla proposta di
raccomandazione sulla collaborazione europea per la valutazione della qualità dell'insegnamento
scolastico.
La proposta è stata presentata dalla Commissione nel gennaio del 2000 e segue la procedura di
codecisione. Fa seguito ai lavori svolti in materia di qualità dell'insegnamento superiore e a un
progetto pilota realizzato nell'anno scolastico 1997/98 con varie scuole partecipanti al programma
Socrates.
La raccomandazione invita gli Stati membri a prendere misure concrete per migliorare la
valutazione della qualità dell'insegnamento scolastico. Tali misure dovrebbero comprendere
sistemi trasparenti di valutazione della qualità al fine di incoraggiare l'autovalutazione scolastica
nonché la valutazione esterna in quanto supporto metodologico all'autovalutazione. La
raccomandazione incoraggia inoltre la cooperazione e la creazione di una rete di collegamento tra
gli operatori a livello europeo onde consentire lo scambio di informazioni e di buone prassi.
La Commissione è invitata a sostenere queste attività attraverso i programmi comunitari esistenti e
a creare una base di dati per la diffusione di strumenti efficaci di valutazione della qualità degli
istituti scolastici.
MOBILITA DEGLI STUDENTI, DELLE PERSONE IN FASE DI FORMAZIONE, DEI GIOVANI
CHE SVOLGONO ATTIVITA DI VOLONTARIATO, DEGLI INSEGNANTI E DEI FORMATORI
In attesa del parere del Parlamento europeo, previsto per il mese di settembre, il Consiglio ha
preso atto di un'informazione orale della Presidenza sull'andamento dei lavori riguardo alla
proposta di raccomandazione del 24 gennaio 2000 relativa alla mobilità nella Comunità degli
studenti, delle persone in fase di formazione, dei giovani che svolgono attività di volontariato, degli
insegnanti e dei formatori. I lavori hanno avuto inizio nel febbraio del 2000 e il Consiglio ha invitato
gli organi preparatori del Consiglio a continuare l'esame al fine di giungere entro la fine del 2000
all'adozione del testo dando così esito positivo al mandato conferitogli dal Consiglio europeo di
Lisbona in materia di mobilità (paragrafo 26 delle conclusioni).
Si ricorda che la proposta di raccomandazione comprende due aspetti. Da un lato prevede misure
che si applicano a tutti i gruppi interessati, cioè l'informazione sulle possibilità e le condizioni della
mobilità, le misure di finanziamento o le misure che facilitano il riconoscimento dell'esperienza
acquisita all'estero. Dall'altro tratta misure specifiche per i singoli gruppi cui si rivolge la proposta:
ad esempio, per gli studenti il riconoscimento degli "acquis" accademici, per le persone in fase di
formazione il mantenimento dell'indennità di disoccupazione nello Stato di origine quando seguono
una formazione in un altro Stato membro, per i giovani che svolgono attività di volontariato la
convalida della loro attività e per gli insegnanti e i formatori periodi sabbatici europei che
consentano loro di sfruttare le possibilità di mobilità.
PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE
(Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono
contraddistinti da un asterisco; le dichiarazioni in questione possono essere ottenute presso il
servizio stampa.)
ISTRUZIONE
Anno europeo delle lingue 2001*
Poiché il Consiglio ha approvato tutti gli emendamenti votati in prima lettura dal Parlamento
europeo, la decisione che istituisce l'Anno europeo delle lingue 2001 è considerata adottata sotto
forma di proposta della Commissione modificata dal Parlamento. Per la prima volta dall'entrata in
vigore, con il trattato di Amsterdam, delle nuove disposizioni sulla procedura di codecisione, si è
potuto adottare un atto dopo la prima lettura grazie a una stretta collaborazione tra il Parlamento
europeo e il Consiglio. Ciò permetterà alla Commissione di lanciare le misure preparatorie in
tempo utile affinché l'Anno europeo delle lingue possa iniziare, come previsto, il 1º gennaio 2001.
La decisione proclama il 2001 "Anno europeo delle lingue", in armonia con la decisione del
Consiglio d'Europa. Gli obiettivi sono in particolare i seguenti:
a)
sensibilizzare la popolazione alla ricchezza linguistica e culturale nell'Unione europea,
tenendo conto del pari valore delle lingue;
b)
incoraggiare il multilinguismo;
c)
portare all'attenzione del pubblico più vasto possibile i vantaggi che procurano le
competenze multilinguistiche, in quanto elemento essenziale dell'evoluzione personale e
professionale;
d)
incoraggiare l'apprendimento delle lingue lungo tutto l'arco della vita, sin dal livello
prescolastico e elementare, da parte di tutti coloro che risiedono negli Stati membri,
indipendentemente dalla loro età, origine o estrazione sociale;
e)
raccogliere e diffondere informazioni sull'insegnamento e l'apprendimento delle lingue
nonché su competenze, metodi e strumenti di ausilio a tale insegnamento.
Le azioni previste per la realizzazione di tali obiettivi comprendono:



riunioni e manifestazioni a livello comunitario e nazionale;
campagne informative e promozionali (concezione di un logo, creazione di un sito WEB,
produzione di materiale informativo, organizzazione di concorsi europei);
indagini e studi.
Una parte delle azioni potrà beneficiare di un sostegno comunitario al 100%, mentre le altre azioni
saranno cofinanziate per il 50% dalla Comunità.
La dotazione di bilancio per l'Anno europeo delle lingue è dell'ordine di 8 milioni di EUR.
PESCA
Misure di controllo concernenti la pesca nell'Atlantico nord-occidentale
Il Consiglio ha adottato all'unanimità il regolamento che stabilisce talune misure di controllo
concernenti i pescherecci che battono bandiera di parti non contraenti dell'Organizzazione della
pesca nell'Atlantico nord-occidentale (NAFO).
La convenzione NAFO sulla futura cooperazione multilaterale per la pesca nell'Atlantico nordoccidentale, di cui la Comunità è parte contraente, stabilisce un quadro idoneo alla cooperazione
regionale in materia di conservazione e di gestione delle risorse ittiche, mediante l’adozione di
proposte riguardanti misure di conservazione e di attuazione per le risorse ittiche presenti nella
zona di regolamentazione NAFO, che diventano vincolanti per le parti contraenti.
La pratica di ricorrere a pescherecci battenti bandiera di parti non contraenti della NAFO in modo
da evitare di doversi conformare alle misure adottate dalla NAFO resta uno dei fattori che
pregiudicano gravemente l’efficacia di tali misure. Pertanto la NAFO ha adottato nel settembre
1997 un "Programma inteso a promuovere il rispetto delle misure di conservazione e di attuazione
della NAFO da parte dei pescherecci di parti non contraenti", con l’obiettivo di evitare che
l’efficacia delle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO venga compromessa
dai pescherecci delle parti non contraenti.
Tale programma prevede, tra l’altro, l’ispezione obbligatoria dei pescherecci di parti non contraenti,
quando questi ultimi si trovano per propria volontà nei porti delle parti contraenti e, per quanto
riguarda la pesca di più specie nella zona di regolamentazione NAFO, il divieto di procedere a
sbarchi e trasbordi se nel corso di detta ispezione si constati che le catture sono state effettuate
contravvenendo alle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO e ad altre misure
collaterali adottate dalle parti contraenti.
Obiettivo del regolamento è completare, a livello comunitario, le misure previste nel regolamento
(CE) n. 2847/93 che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune
della pesca e garantire che le operazioni di tali pescherecci nei porti della Comunità non
compromettano l’efficacia delle misure di conservazione e di attuazione stabilite dalla NAFO.
Misure tecniche di protezione - gamberi e cicerello
Il Consiglio ha adottato il regolamento recante quinta modifica del regolamento (CE) n. 850/98 per
la conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del
novellame.
Il regolamento stabilisce che:

a causa di particolarità geografiche e stagionali, è opportuno che gli Stati membri adottino
modalità specifiche per le reti da traino selettive e le reti con porta di uscita che i pescherecci
battenti la loro bandiera e registrati nella Comunità devono utilizzare nella pesca dei
gamberi;


sulla base di un parere scientifico, la pesca del cicerello è chiusa in una zona al largo della
costa nordorientale dell'Inghilterra e della costa orientale della Scozia;
occorre rivedere o introdurre le taglie minime per taluni crostacei e molluschi bivalvi.
UNIONE DOGANALE
Esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano
Il Consiglio ha adottato il regolamento del Consiglio che modifica l'allegato I del
regolamento (CEE) n. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa
doganale comune.
Detto regolamento stabilisce un’esenzione da dazi doganali per i preservativi in poliuretano, finora
soggetti ad un dazio doganale del 6,5%.
Contingenti tariffari
Il Consiglio ha adottato una modifica del regolamento n. 2505/96 recante apertura e modalità di
gestione di contingenti tariffari comunitari autonomi per taluni prodotti agricoli e industriali.
Si ricorda che, con il regolamento (CE) n. 2505/96, il Consiglio ha aperto contingenti tariffari
comunitari per taluni prodotti agricoli e industriali; è opportuno provvedere a soddisfare il
fabbisogno della Comunità per i prodotti in questione alle condizioni più favorevoli; occorre
pertanto aprire contingenti tariffari comunitari a dazio nullo per volumi adeguati e aumentare la
qualità di taluni contingenti tariffari esistenti, senza perturbare i mercati di tali prodotti.
CONCORRENZA
Accordo di cooperazione con il Giappone
Il Consiglio ha adottato le direttive di negoziato assegnate alla Commissione in vista della
conclusione di un accordo di cooperazione fra le Comunità europee e il Giappone concernente
l'applicazione delle norme in materia di concorrenza.
ALLARGAMENTO
Posizione comune dell’UE in vista delle conferenze di adesione
Il Consiglio ha adottato le posizioni comuni dell’Unione europea su taluni capitoli nella prospettiva
delle conferenze di adesione che si terranno a livello ministeriale il 13 e 14 giugno 2000 con Cipro,
Malta, Ungheria, Polonia, Romania, Lettonia, Slovacchia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Repubblica
ceca e Slovenia.
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