testo commentato

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MARIA MARINO
DAL MEDITARE
CON COMMENTO
CATANZARO
GENNAIO 2013 – DICEMBRE 2013
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
Testo integrale
Santo Janni 01 Gennaio 2013
VA'... LÌ È GESÙ...
Va'...
Soccorri il fratello che soffre.
Lì è Gesù.
Va'...
Istruisciti nella Parola del Signore.
Va'...
Rinnega te stesso e prendi la croce.
Va'...
Cibati, nella casa del Signore,
del Corpo e del Sangue del Figlio dell'uomo.
Va'...
Convertiti e credi al Vangelo.
Va'...
Uomo,
non annunziare la tua parola,
non raccontare la tua storia,
non dire i tuoi prodigi,
non cercare il vitello d'oro.
Uomo,
il Signore ti conduce alla salvezza,
ai sacramenti e alla legge tutta intera.
Gratuitamente hai ricevuto,
gratuitamente dài.
Non fare mercato.
È peccato.
Uomo,
il Signore vuole la conversione del cuore,
l'ascolto della sua voce,
la sottomissione alla fede della Chiesa,
a Pietro, il Papa,
agli Apostoli, i Vescovi,
ai Presbiteri, i Sacerdoti, loro collaboratori.
Va'...
Riempi la casa del Padre.
Il Signore non ama l'idolatria,
non ama quanti si fanno scudo di lui
per proclamare la menzogna e la falsità.
È bestemmia contro lo Spirito Santo.
Medita, uomo.
Perirai nella Geenna.
Convertiti al Vangelo di Cristo Gesù.
Solo lui è morto in croce.
Solo a lui la potenza e la gloria nei secoli.
O Maria,
Madre della Redenzione,
intercedi,
vieni presto
a salvare il mondo da tanta malvagità,
da tanto inganno e da tanto mercato,
da tanti idoli e da tanti falsi profeti.
PREGATE...
Eri un angelo buono,
ma la superbia ti ha fatto ribellare al tuo Signore.
Sei diventato diavolo e Satana
e sei stato precipitato
nell'inferno, nel buio eterno.
Lì, ogni momento,
chiami a te le creature del Padre,
attraverso la stanchezza,
le prove della vita e le tentazioni.
Le vuoi tutte nelle tenebre.
Uomo,
gli Angeli buoni,
coloro che furono obbedienti al Signore,
vogliono la tua salvezza.
Il tuo Angelo custode ti tende la mano
per condurti alla casa del Padre;
Lasciati guidare.
L'Angelo Gabriele salutò Maria,
la sempre Vergine,
e il Verbo si fece carne nel suo seno.
Nel deserto Gesù è tentato.
Vattene, Satana!
Superò la tentazione e gli Angeli lo servirono.
Uomo,
non dimenticare, ma ricorda:
il tuo Angelo custode e gli Angeli Santi di Dio
ti invitano alla conversione,
ti esortano alla preghiera,
ti chiamano ad amare la Madre della Redenzione,
la Madre della Chiesa Maria Santissima
e a rivolgerti a lei come figlio devoto.
Uomo,
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sappi che Satana è assai astuto.
Egli pone agguati sul sentiero dei giusti,
per farli cadere e per stancarli.
Perché dubitino della verità divina,
perché abbandonino la via della vita,
egli semina zizzania e confonde i pensieri.
Egli è il padre della menzogna e della falsità,
costruisce i vitelli d'oro, gli idoli,
si maschera da angelo di luce
per la tua perdizione eterna.
Uomo,
invoca il tuo Angelo custode,
assieme a lui prega con fede,
osserva la legge del Signore,
riempi la casa del Padre,
accostati ai sacramenti,
recita con amore il Rosario benedetto.
"Pregate per non cadere in tentazione...".
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TESTO COMMENTATO
VA'... LÌ È GESÙ...
Va'... Soccorri il fratello che soffre. Lì è Gesù.
Molti si chiedono: come posso vedere Gesù?
Molti altri dicono: Se potessi vedere il Signore!
Alcuni poi pensano di vivere in una visione continua del Signore, della
Vergine Maria, dei Santi, degli Angeli. È come se fossero già nel Cielo.
Pensano…
In questo “Meditare” ci viene detto dov’è Gesù.
Ci viene insegnato dove lo possiamo trovare, incontrare, toccare, servire,
accudire, riceverlo, farlo nostro.
Gesù è nel sofferente. No, Gesù non è nel sofferente. Gesù è il sofferente,
il bisognoso, l’affamato, l’ammalato, il nudo, il forestiero, l’assetato, il
carcerato.
Non è in queste persone. È queste persone. Bisogna avere occhi di
purissima fede per vederlo, soccorrerlo, aiutarlo, sostenerlo.
Questi occhi purissimi di fede dobbiamo chiedere allo Spirito Santo.
Va'... Istruisciti nella Parola del Signore.
Gesù è nella sua Parola, nel Vangelo.
Qui è sempre in udienza, sempre in ascolto, pronto sempre a parlarci.
Il Vangelo è la voce, il cuore, la mente, lo spirito, l’anima, il corpo di Cristo
Gesù. Tutto è il Vangelo di Cristo Gesù.
Chi si nutre di Parola si nutre di Lui, cresce in Lui, vive in Lui.
Va'... Rinnega te stesso e prendi la croce.
Per parlare con Cristo, sempre in udienza nel Vangelo, occorre che l’uomo
si rivesta di semplicità, umiltà, si faccia piccolo dinanzi a Lui.
Questo avviene se ognuno si rinnega, prende la croce e la porta con
amore.
Nel rinnegamento di sé e prendendo la croce, si ha sempre un orecchio
pronto per ascoltare il Signore, sentire i battiti del suo cuore.
Va'... Cibati, nella casa del Signore, del Corpo e del Sangue del Figlio
dell'uomo.
Gesù è nella sua Eucaristia. È nel suo corpo e nel suo sangue.
Nell’Eucaristia si dona all’uomo per la sua totale trasformazione in Lui.
Nell’Eucaristia l’uomo si nutre di Cristo Gesù perché Cristo Gesù si nutra
dell’uomo, lo trasformi in suo corpo e in suo sangue.
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Nell’Eucaristia, nasce e cresce l’uomo cristico. Nasce, cresce, si sviluppa
l’uomo nuovo, che si fa tutto ad immagine del suo Creatore e Signore.
Va'... Convertiti e credi al Vangelo.
Per poter crescere e svilupparsi come uomo cristico, il cristiano ha
bisogno di convertirsi e di credere nel Vangelo.
Il terreno della crescita e della trasformazione è il Vangelo.
Chi crede nel Vangelo, dall’Eucaristia viene trasformato. Chi non si
converte e non crede nel Vangelo, rimane nella sua vecchia natura di
peccato, di morte, odio, violenza, sopraffazione, negazione della verità.
Va'... Uomo, non annunziare la tua parola, non raccontare la tua storia, non
dire i tuoi prodigi, non cercare il vitello d'oro.
Chi può annunziare il Vangelo? Chi diviene ogni giorno di più uomo
cristico. Chi rimane nella sua vecchia natura, come fa a parlare di Cristo?
Chi non si trasforma in Cristo, dimorando nel Vangelo, credendo in esso,
alimentandosi di Eucaristia, anche se parla di Cristo e lo annunzia, parlerà
e annunzierà un Cristo secondo l’uomo, mai secondo Dio, mai secondo la
pienezza della verità divina. Non potrà, perché Lui Cristo non lo conosce.
Conosce Cristo chi giorno dopo giorno si trasforma in Lui, diviene Lui.
La missione evangelizzatrice non potrà essere svolta se non da chi giorno
per giorno si impegna a trasformarsi in persona cristica.
Uomo, il Signore ti conduce alla salvezza, ai sacramenti e alla legge tutta intera.
Chi incontra il Signore non può rimanere come prima.
Il Signore viene per condurre alla salvezza, ai sacramenti, alla legge tutta
intera, a piantare l’uomo nel suo Vangelo perché vi dimori in esso.
La salvezza non è quella dopo la nostra morte.
La salvezza è quella nella storia, nel tempo, durante la vita di quaggiù.
Siamo salvi quando abbandoniamo il peccato e facciamo del nostro
corpo, della nostra anima, del nostro spirito uno strumento per amare Dio
e i fratelli secondo la legge di Dio, il suo Vangelo.
Gratuitamente hai ricevuto, gratuitamente dài. Non fare mercato. È peccato.
Dio dona gratuitamente all’uomo tutto di sé.
Anche l’uomo deve dare tutto di sé ai fratelli gratuitamente.
Nei doni di Dio non c’è commercio. Non può essere usato per un
guadagno materiale il dono spirituale.
Vendere le cose di Dio, anche sotto forma di donazione gratuita,
volontaria, è peccato.
La gratuità deve essere assoluta. Il datore dei doni di Dio deve essere
libero da ogni cupidigia, desiderio.
Questa libertà va dimostrata, attestata visibilmente.
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Uomo, il Signore vuole la conversione del cuore, l'ascolto della sua voce, la
sottomissione alla fede della Chiesa, a Pietro, il Papa, agli Apostoli, i Vescovi, ai
Presbiteri, i Sacerdoti, loro collaboratori.
Ecco cosa vuole il Signore da noi.
La conversione del cuore, l’ascolto della sua voce, la sottomissione alla
fede della Chiesa, a Pietro, il Papa, agli Apostoli, i Vescovi, ai Presbiteri, i
Sacerdoti, loro collaboratori.
Vuole che si viva una vita nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa.
La Chiesa è la casa santa dove abita il Signore. In questa casa ogni suo
figlio è chiamato a dimorare, restare, vivere.
Fuori della sua Chiesa, Dio non ha alcun’altra casa. Cercarlo altrove è non
trovarlo. Semplicemente perché non c’è.
Se lo cerca, ma non dalla Chiesa, nella Chiesa, con la Chiesa, mai riuscirà
a vederlo. Gli mancano gli occhi dello Spirito Santo.
Va'... Riempi la casa del Padre. Il Signore non ama l'idolatria, non ama quanti si
fanno scudo di lui per proclamare la menzogna e la falsità. È bestemmia contro
lo Spirito Santo.
Ogni discepolo di Gesù, deve attrarre a Gesù, portando ogni uomo nella
casa di Gesù, la sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
Se non si è nella casa di Gesù e in questa casa non si porta, si vive di
idolatria, cioè di grande falsità, di menzogna.
Chi si nasconde dietro di Lui per proclamare la menzogna e la falsità, in
modo che esse risultino credibili, costui sappia che pecca contro lo
Spirito Santo.
Egli impugna nel nome di Dio la verità di Dio per ingannare i suoi fratelli e
così poterli soggiogare, asservire alla falsità, al male.
Medita, uomo. Perirai nella Geenna.
L’amore per l’uomo comincia dal non inganno.
Chi inganna un uomo, non lo ama. Chi gli dice falsità non lo ama.
Chi non ama l’uomo, perirà nella Geenna, perché la salvezza eterna si
raggiunge amando l’uomo di purissimo amore.
Per chi inganna i suoi fratelli non vi è alcun posto nel Cielo.
Convertiti al Vangelo di Cristo Gesù. Solo lui è morto in croce. Solo a lui la
potenza e la gloria nei secoli.
Ogni uomo viene invitato a convertirsi al Vangelo di Cristo Gesù.
Solo Cristo è morto in croce per l’uomo.
Solo a Cristo appartengono la potenza e la gloria nei secoli.
Solo Cristo è il Redentore, il Salvatore dell’umanità.
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Solo Lui ha parole di verità, vita eterna, perché Lui è la verità, la vita
eterna. Lui è tutto per l’uomo, per ogni uomo.
O Maria, Madre della Redenzione, intercedi, vieni presto a salvare il mondo da
tanta malvagità, da tanto inganno e da tanto mercato, da tanti idoli e da tanti
falsi profeti.
Il mondo oggi è pieno di malvagità, inganno, mercato di cose spirituali,
idoli, falsi profeti.
È un vero uragano di male che si sta abbattendo sulla nostra umanità.
Si chiede alla Vergine che venga, interceda, preghi, salvi questo mondo,
liberandolo da ogni male.
Questa preghiera accorata alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, si
deve levare dal cuore senza alcuna interruzione.
Ma noi non vediamo tutto questo male. Siamo ciechi e per questo non
preghiamo.
Noi siamo tutti come gli abitanti di Sodoma. Il fuoco cade dal cielo e loro
continuano a peccare. Il peccato acceca e rende sordi e muti.
PREGATE...
Eri un angelo buono, ma la superbia ti ha fatto ribellare al tuo Signore. Sei
diventato diavolo e Satana e sei stato precipitato nell'inferno, nel buio eterno.
Lucifero era l’angelo più bello del paradiso. Il suo nome significa:
“Portatore di Luce”. In lui Dio si rispecchiava più che in ogni altra
creatura. Era la bellezza insuperabile del Cielo.
Questa luce lo ha accecato. Divenne superbo. Si ribellò al Signore, perché
voleva essere come Lui. È divenuto diavolo, satana.
Il Signore lo ha precipitato nell’inferno, nel buio eterno. Dalla creatura più
luminosa è divenuto la creatura più tenebrosa.
Questo è il frutto della superbia: trasforma la più grande luce in più
grande tenebra, il più grande bene in più grande male.
Fa del più santo il più grande peccatore e dell’uomo più giusto il più
ingiusto. La superbia corrompe tutta la nostra natura.
Lì, ogni momento, chiami a te le creature del Padre, attraverso la stanchezza, le
prove della vita e le tentazioni. Le vuoi tutte nelle tenebre.
Dall’inferno non smette mai di tentare, sedurre le anime, perché
abbandonino Dio e si consegnino anch’esse al male.
Satana chiama le anime attraverso la stanchezza, le prove della vita e le
tentazioni.
Di ogni cosa si serve per condurle con sé nella perdizione eterna.
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Le tentazioni ci conducono direttamente dal bene nel male.
La stanchezza ci fa abbandonare il bene e apre le porte del male al cuore.
Le prove della vita ci privano di forza e perseveranza. Ci fanno
abbandonare il cammino della verità e della santità di Cristo Signore.
Uomo, gli Angeli buoni, coloro che furono obbedienti al Signore, vogliono la tua
salvezza.
Satana portò con sé nell’inferno solo un terzo degli angeli del Cielo.
Tutti gli altri rimasero fedeli al loro Dio e Signore, perché aiutati
dall’Arcangelo Michele.
Essi vogliono la salvezza dell’uomo. Amano l’uomo e lo vogliono con Dio.
Possiamo fin da subito sapere chi è per noi un satana o un angelo di luce.
Satana ci allontana da Dio. L’angelo di luce ci avvicina a Dio.
Satana ci tenta al male. L’angelo di luce ci aiuta a camminare sempre nel
bene. Chi è nel male vuole il nostro male. Chi è nel bene ama il nostro
bene. Chi è cattivo ci suggerisce cose cattive. Chi è buono cose buone.
L’angelo buono è fedele a Dio e ci esorta alla fedeltà al Signore nostro
Dio.
Il tuo Angelo custode ti tende la mano per condurti alla casa del Padre; Lasciati
guidare.
Ecco cosa fa l’Angelo Custode: ci tende la mano per condurci nella Casa
del Padre. Noi dobbiamo lasciarci guidare.
L’Angelo Custode ci vuole portare nella Casa del Padre, perché la Casa
del Padre è la sua vera abitazione sulla nostra terra.
Nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, Dio abita con tutta la
pienezza della sua verità e grazia, con ogni potenza di Spirito Santo e di
doni celesti e divini.
L'Angelo Gabriele salutò Maria, la sempre Vergine, e il Verbo si fece carne nel
suo seno.
Dio sempre si serve dei suoi Angeli per operare il suo bene sulla nostra
terra. Gli Angeli sono suoi messaggeri di grazia, verità, pace, aiuto,
sostegno, rivelazione, manifestazione della sua volontà.
È l’Angelo Gabriele che rivela alla Vergine Maria il grande disegno di Dio
sulla sua vita. Lei crede all’Angelo e il Verbo si fa carne nel suo seno.
La Vergine Maria non crede a Dio, perché non è Dio che le parla.
Essa crede all’Angelo che Dio le aveva mandato.
Quasi mai la fede nel Nuovo Testamento è adesione diretta al Dio che
parla. Spesso è adesione ai suoi mediatori che parlano per suo comando.
Gli Angeli sono veri Mediatori di Dio, di Cristo, della Vergine Maria.
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Cristo è il Mediatore Unico tra Dio e l’Umanità. Gli Angeli scendono e
salgono sopra di Lui. Sono mediatori con Lui e per Lui.
Nel deserto Gesù è tentato. Vattene, Satana! Superò la tentazione e gli Angeli
lo servirono.
Nel deserto Gesù vince le insidie di Satana, le sue tentazioni subdole.
Superate le tentazioni, si accostano gli Angeli e lo servono.
Anche Gesù è stato servito dagli Spiriti Celesti.
Uomo, non dimenticare, ma ricorda: il tuo Angelo custode e gli Angeli Santi di
Dio ti invitano alla conversione, ti esortano alla preghiera, ti chiamano ad amare
la Madre della Redenzione, la Madre della Chiesa Maria Santissima e a
rivolgerti a lei come figlio devoto.
Qual è la missione dell’Angelo Custode e degli Angeli Santi di Dio?
Essa è di aiutare gli uomini a percorrere una via di più grande bene.
Invitano alla conversione. Esortano alla preghiera.
Chiamano ad amare la Madre della Redenzione, la Madre della Chiesa
Maria Santissima e a rivolgersi a lei come figli devoti.
La loro è vera missione di più grande santificazione.
Uomo, sappi che Satana è assai astuto. Egli pone agguati sul sentiero dei
giusti, per farli cadere e per stancarli.
Satana non è quel sempliciotto che molti credono.
Satana è il più astuto tra tutti i contestatori, i ribelli verso il loro Dio e
Signore. La sua astuzia è talmente sottile da risultare un grande bene per
coloro che non sono nello Spirito Santo.
Perché dubitino della verità divina, perché abbandonino la via della vita, egli
semina zizzania e confonde i pensieri.
Il suo scopo o fine è uno solo: conquistare i pensieri. Togliere dalla mente
e dal cuore la volontà di Dio e al suo posto inoculare la sua.
Egli confonde i pensieri e semina zizzania perché gli uomini abbandonino
la via della vita, dubitino della divina verità.
Per fare questo si serve di tutta la sua depravata scaltrezza, astuzia,
furbizia, corrotta intelligenza, posta tutta al servizio del male.
Egli è il padre della menzogna e della falsità, costruisce i vitelli d'oro, gli idoli, si
maschera da angelo di luce per la tua perdizione eterna.
Di tutto il male esistente nel mondo lui è il padre.
Lui è il padre della menzogna e della falsità. È il costruttore dei vitelli
d’oro e degli idoli. Si maschera da angelo di luce per la nostra perdizione.
Ecco come San Paolo ci rivela questa verità.
Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi
sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi
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infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però
che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri
vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di
Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi
abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete
ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti
ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi
superapostoli! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono
però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho
annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese
accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi
presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno,
perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In
ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in
avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di
Acaia!
Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! Lo faccio invece, e lo farò ancora,
per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come
noi in quello di cui si vantano. Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori
fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia,
perché anche Satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se
anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà
secondo le loro opere.
Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri un pazzo. Se no, ritenetemi pure come
un pazzo, perché anch’io possa vantarmi un poco. Quello che dico, però, non lo
dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi
vantare. Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi
vanterò anch’io. Infatti voi, che pure siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.
In realtà sopportate chi vi rende schiavi, chi vi divora, chi vi deruba, chi è
arrogante, chi vi colpisce in faccia. Lo dico con vergogna, come se fossimo stati
deboli!
Tuttavia, in quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi
anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo?
Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro:
molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle
percosse, spesso in pericolo di morte. Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i
quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta
sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una
notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di
briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città,
pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e
fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le
Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne
frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. Dio e Padre del
Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. A Damasco, il
governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per
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catturarmi, ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii
dalle sue mani (2Cor 11,1-33).
Solo con la luce infinitamente più potente, la luce divina dello Spirito
Santo, possiamo noi vedere le insidie di Satana e solo con la sua forza
possiamo debellarlo.
Chi è senza lo Spirito del Signore nel suo cuore cadrà miseramente in
ogni insidia di Satana.
Oggi Satana ha conquistato mente e cuore di quasi tutti quelli che si
dicono cristiani. Lo attestano i loro pensieri che non sono più i pensieri di
Cristo Gesù.
L’astuzia di Satana mira in alto. Lui va alla conquista di quelli che contano
nella Chiesa e nel mondo: Papa. Cardinali, Vescovi, Preti, Religiosi,
Politici, Giudici, Scrittori, Giornalisti, Economisti, Opinionisti, Professori,
ogni altro uomo o donna che ha una qualche influenza sugli altri: padre,
madre, amico, amica.
È sufficiente che conquisti una sola di queste persone per portare il suo
buio nel mondo intero.
Uomo, invoca il tuo Angelo custode, assieme a lui prega con fede, osserva la
legge del Signore, riempi la casa del Padre, accostati ai sacramenti, recita con
amore il Rosario benedetto.
Ecco come ci si difende dagli attacchi di Satana e dalle sue insidie.
Chi vuole salvarsi dalle insidie di Satana deve:
Invocare il suo Angelo Custode e assieme a lui pregare con fede.
Osservare la legge del Signore.
Riempire la casa del Padre.
Accostarsi ai Sacramenti.
Recitare con amore il Rosario benedetto.
Chi osserva fedelmente queste sante disposizioni, di certo si conserverà
puro da ogni male.
Queste cose sono più che una corazza, un muro di bronzo, un bunker
atomico contro le insidie di Satana e di ogni suo satellite.
Le difese le abbiamo tutte. È sufficiente che noi le indossiamo in modo
stabile, perenne, duraturo. Mai un giorno senza queste cose.
"Pregate per non cadere in tentazione...".
Gesù conosce la potenza, la forza, il mistero della tentazione.
Non è dell’uomo opporsi ad essa e uscirne vittorioso.
La forza viene da Dio e si ottiene con la preghiera e le opere buone.
Le forze che vincono Satana sono quelle che vengono dalla retta fede.
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Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
un nuovo anno di grazia è alle porte, vicino. Il Signore vuole continuare ad avvolgerci
con la sua misericordia. Ci concede anche del tempo perché noi possiamo completare
l’opera di fruttificazione nella verità, giustizia, pace, santità.
Possiamo applicare a noi la parabola del fico sterile del Vangelo secondo Luca.
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui
sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la
parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei,
per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso
modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete
che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale
aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne
trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su
quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma
quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno
e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”» (Lc
13,1-9).
Un altro pensiero appropriato a noi è anche quello della Seconda Lettera di Pietro.
Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è
come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la
sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi,
perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del
Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi,
consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra
vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta
del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati
fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra
nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace,
senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come
salvezza: così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza
che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi
sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari
delle altre Scritture, per loro propria rovina. Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti:
state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore
dei malvagi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e
salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen (2Pt 3,8-18).
Movimento Apostolico, è dinanzi a te un vastissimo campo da arare, seminare, mietere. Il
Signore ti concede un altro anno. Non puoi sciuparlo in vanità, inutilità, scemenze. Non
puoi dilapidare la straordinaria ricchezza di grazia e verità che hai ricevuto in dono. Urge
una presa di coscienza forte. In questo nuovo anno vi è una nuova vita tutta da costruire,
edificare, innalzare. Le cose vecchie non contano più. Dio sta facendo sorgere per noi
cose nuovissime. Siamo tutti chiamati a rispondere a questo suo appello forte nella
nostra storia. Come diceva Gesù ai suoi discepoli nel Cenacolo: “Chi ha una spada la
prenda”. Non possiamo cullarci sugli altri, aspettando sempre che discenda su di noi la
manna dal Cielo. È giunto il tempo di prendere noi l’aratro in mano e di arare la terra.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti ad entrare in questo nuovo di Dio.
Angeli e Santi, sostengano il nostro cammino nella verità e nella grazia di Cristo Gesù.
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DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 07 Gennaio 2013
O MADRE MIA...
O Madre mia,
conosci la mia fragilità,
la mia stanchezza,
il mio niente.
Ogni attimo sono tentata,
perché non faccia
la volontà del mio Signore,
perché dica no
al vostro servizio celeste.
Satana bussa alla porta del mio cuore.
O Madre mia,
al tuo Figlio Gesù,
che mi scruta e mi conosce,
digli che lo amo,
digli che voglio fare la vostra volontà.
Io lo so:
il mio unico sostegno nella tentazione
è il tuo Santo Rosario.
Per esso il mio spirito s'innalza a Dio.
O Madre mia,
la sofferenza mi prende,
l'angoscia mi assale,
il mio cuore geme,
la croce è pesante,
la salita è dura.
Chiedo a te aiuto,
a te che sei la mia speranza.
Dammi la tua mano
e persevererò sino alla fine.
O Madre mia,
vieni sempre con me,
guida i miei passi,
sostienimi quando vacillo,
illuminami quando dubito,
fortificami quando son debole.
Dammi sempre la forza celeste,
per essa converti il mondo,
dagli speranza e conforto.
15
Ottienici la misericordia del Padre nostro.
O Madre mia,
non mi abbandonare,
voglio obbedire sempre al Signore mio Dio,
voglio ascoltarlo
e compiere la missione affidatami.
Ma tu sii sempre dentro di me,
dammi tanto amore,
tanta fede
e tanta forza di camminare fino alla morte.
O Madre mia,
portami con te sotto la croce...
AL SIGNORE LA GLORIA...
Non sentirti arrivato,
non pensare di essere il primo.
Ogni giorno devi ricominciare.
La strada è lunga,
il deserto arido,
Satana in agguato,
Giuda sempre pronto a tradirti.
Non abbatterti;
la preghiera ti aiuterà ad alzarti,
se lo Spirito Santo dimora in te.
Vivi nella sua grazia,
opera nel nome del Signore.
Non creare divisioni,
non chiuderti nella tua umana sicurezza,
non cercare l'esaltazione della tua persona.
Al Signore la gloria,
la potenza,
l'onore,
la benedizione.
A lui il ringraziamento
di tutto ciò che egli fa,
anche se si serve di te.
Se vuoi lavorare nella sua vigna,
considerati servo inutile.
Se vuoi che il Signore semini,
attraverso te,
il grano della vita eterna e del regno,
cammina umilmente assieme a lui,
da lui lasciati correggere,
modellare e plasmare
come argilla nelle mani del vasaio.
Se vuoi compiere la sua opera,
16
vivi la sua Parola,
portando il peso della tua conversione
nella perseveranza e nella fedeltà.
Allora è che potrai indicare ai fratelli
come vivere la sua legge,
come praticare le sue beatitudini.
Se vuoi compiere la tua missione,
istruisciti nella sua volontà,
compila prima e poi insegnala.
Sii sempre modello ed esempio di virtù,
ed il Signore,
per la tua giustizia e la tua santità,
ti farà strumento di riconciliazione,
tramite di salvezza per il mondo.
Umiliati dinanzi al Signore
e riconosci solo lui
operatore di salvezza.
Sua è ogni redenzione.
17
TESTO COMMENTATO
O MADRE MIA...
O Madre mia, conosci la mia fragilità, la mia stanchezza, il mio niente.
L’anima cristiana si rivolge alla Madre sua celeste con grande umiltà.
È anima stanca, fragile, piccola.
È anima che ha bisogno fortemente di aiuto, sostegno, verità, certezza,
nuova speranza, grande fede.
Ogni attimo sono tentata, perché non faccia la volontà del mio Signore, perché
dica no al vostro servizio celeste.
L’anima cristiana ogni attimo è tentata perché non faccia la volontà di Dio,
perché dica no al suo servizio celeste.
La missione dell’anima cristiana è servizio celeste, perché è dare Cristo al
cuore e il cuore a Cristo.
L’anima cristiana è tentata perché non porti più né i cuori a Cristo e né
Cristo ai cuori.
Questa tentazione non è di un solo giorno, una sola volta. È la tentazione
di ogni attimo, ogni giorno, senza interruzione.
Satana bussa alla porta del mio cuore.
Satana bussa alla porta dell’anima cristiana ogni momento, senza alcuna
interruzione, o tregua.
Quando Satana trova un’anima che vive di Vangelo e per il Vangelo, la
segue più che l’ombra un corpo. La vuole allontanare dal Vangelo.
Satana tutto concede all’anima cristiana, ad una condizione che non viva
di Vangelo e non svolga alcuna missione evangelizzatrice.
O Madre mia, al tuo Figlio Gesù, che mi scruta e mi conosce, digli che lo amo,
digli che voglio fare la vostra volontà.
Sotto tentazione, ecco quale dovrà essere la preghiera dell’anima
cristiana.
Essa chiede alla Madre celeste che rassicuri suo Figlio Gesù sull’amore
che ha per Lui, sul suo desiderio che ha di fare sempre la sua volontà.
L’anima è tentata, ma essa rimane ancorata, inchiodata sull’amore per
Gesù e nella volontà di fare la divina volontà.
Questo Gesù deve sapere. Celeste Ambasciatrice è la Vergine Maria.
È bello pensare alla Madre di Dio e Madre nostra e vederla come la nostra
celeste Ambasciatrice presso il Figlio suo.
18
Io lo so: il mio unico sostegno nella tentazione è il tuo Santo Rosario. Per esso
il mio spirito s'innalza a Dio.
L’anima cristiana vive di un’altra possente certezza: il Santo Rosario è il
suo unico sostegno nella tentazione.
Si prende in mano il Santo Rosario, si invoca la Vergine Maria, e lo spirito
si innalza fino a Dio.
Veramente il Santo Rosario è preghiera infallibile contro la tentazione.
Esso è lo scudo che allontana tutti i dardi infuocati del nemico.
Chi possiede questa fede si salva. Chi vive senza questa fede, sarà
sempre preda della tentazione e cadrà di peccato in peccato.
O Madre mia, la sofferenza mi prende, l'angoscia mi assale, il mio cuore geme,
la croce è pesante, la salita è dura.
La Vergine Maria è la sola vera confidente dell’anima cristiana.
È la triste esperienza di ogni giorno: l’uomo non ha pietà verso l’uomo,
suo fratello. Sempre lo accusa, lo condanna, lo giudica, lo uccide con la
lingua, lo sotterra con la cattiveria del suo cuore.
La Vergine Maria invece è sempre ricca di pietà. Misericordia,
compassione. Ha una dolcezza infinita.
A lei ci si può sempre rivolgere nei momenti di sofferenza, di angoscia,
quando il cuore geme, la croce è pesante, la salita è dura.
Lei è la Madre che fa sua ogni nostra sofferenza e la ricolma di tanta
grazia, tanto amore, vera speranza.
Chiedo a te aiuto, a te che sei la mia speranza.
L’uomo non vede l’uomo che è nel bisogno. Anche se chiede aiuto, l’altro
è sordo. Non sente l’invocazione del debole e del misero.
Invece la Vergine Maria con il suo orecchio sta sempre in ascolto del
nostro grido e Lei sempre risponde.
In Lei si può fondare ogni speranza. Lei mai delude. Mai lascia senza
esaudimento. Sempre risponde.
Se non vediamo la sua risposta, è perché noi siamo ciechi. Se non
ascoltiamo la sua voce è perché siamo sordi.
Dammi la tua mano e persevererò sino alla fine.
A Lei l’anima cristiana sempre deve chiedere la mano, se vuole
perseverare sino alla fine.
Chi non viene preso per mano dalla Vergine Maria mai potrà perseverare.
Sono infinite le tentazioni e le trappole di Satana sul suo cammino.
O Madre mia, vieni sempre con me, guida i miei passi, sostienimi quando
vacillo, illuminami quando dubito, fortificami quando son debole.
La Vergine Maria viene in nostro aiuto, se noi la invochiamo.
19
Se noi la respingiamo, Lei mai ci potrà aiutare.
A Lei l’anima cristiana chiede di andare sempre con essa, di guidare i suoi
passi, essere sostenuta quando vacilla, illuminata quando dubita,
fortificata quando è debole.
Tutta la vita, in ogni sua difficoltà, viene affidata alla Madre di Dio.
Dammi sempre la forza celeste, per essa converti il mondo, dagli speranza e
conforto.
Ecco cosa chiede ancora l’anima cristiana alla Madre sua celeste.
Che le doni sempre la forza celeste. Che con la grazia celeste converta il
mondo. Che dia al mondo speranza e conforto.
L’anima cristiana non prega solo per se stessa, ma per il mondo intero.
Tutti hanno bisogno di questo potente aiuto celeste che Gesù ci ha
donato.
Ottienici la misericordia del Padre nostro.
La Vergine Maria deve ottenere per tutti la misericordia del Padre celeste.
O Madre mia, non mi abbandonare, voglio obbedire sempre al Signore mio Dio,
voglio ascoltarlo e compiere la missione affidatami.
L’anima cristiana vede la sua misericordia spirituale senza la Madre di Dio
al suo fianco. Per questo Le chiede di non essere mai abbandonata.
Le promette però che vorrà sempre obbedire al Signore suo Dio. Lo vuole
ascoltare e compiere la missione che le è stata affidata.
È questo il solo, unico desiderio dell’anima cristiana: fare sempre la
volontà del Signore suo Dio.
Ma tu sii sempre dentro di me, dammi tanto amore, tanta fede e tanta forza di
camminare fino alla morte.
Questo unico desiderio non si può compiere se la Vergine Maria non è
dentro l’anima cristiana, se non Le dona tanto amore, tanta fede e tanta
forza di camminare fino alla morte.
L’anima sa questo e chiede ogni cosa alla Madre sua celeste.
O Madre mia, portami con te sotto la croce...
Ecco la grazia più grande che l’anima cristiana chiede: di essere portata
con Lei sotto la croce.
Stare con Lei accanto a Cristo Crocifisso per sostenerlo con la sua
preghiera, il suo amore, la sua presenza fisica e spirituale.
Noi pensiamo che sia sufficiente solo la nostra presenza spirituale per i
nostri fratelli che sono nel dolore. Occorre anche la presenza fisica.
L’uomo è uno e nella sua unità deve sempre stare presso l’uomo che
soffre. Un uomo diviso è non vero uomo.
È l’errore di sempre, di tutti: o solo con il corpo o solo con lo spirito.
20
Spirito e corpo sono una sola entità indivisibile, inseparabile.
AL SIGNORE LA GLORIA...
Non sentirti arrivato, non pensare di essere il primo.
Chi vuole camminare con il Signore deve rivestirsi di tanta umiltà.
Non deve sentirsi arrivato. Non può pensare di essere il primo.
Il cammino si compie con la nostra morte. Ognuno è primo nel regno di
Dio solo se occupa l’ultimo posto.
Ogni giorno devi ricominciare. La strada è lunga, il deserto arido, Satana in
agguato, Giuda sempre pronto a tradirti.
Il cammino con Dio, verso Dio, è sempre all’inizio.
La strada è lunga. Dura fino alla morte. Il deserto è arido. Occorre una vita
intera per attraversarlo.
Satana è sempre in agguato. La sua tentazione è senza sosta.
Giuda è sempre pronto al tradimento. Occorre vigilare ed essere prudenti,
sapienti, accorti.
L’uomo di Dio è sempre in un campo di battaglia, attaccato da ogni lato da
un esercito di nemici e avversari invisibili.
L’unico e solo suo scudo è la grazia di Dio impetrata con preghiera
ininterrotta. Chi prega vince. Chi non prega perde.
Non abbatterti; la preghiera ti aiuterà ad alzarti, se lo Spirito Santo dimora in te.
Nonostante il grande numero dei suoi nemici, l’uomo di Dio non si deve
mai abbattere. Dio è il suo scudo, la sua forza, il suo sostegno, il suo
rifugio, la sua roccia inespugnabile.
La preghiera lo aiuterà sempre ad alzarsi e a non cadere, ad una
condizione. Che lo Spirito Santo dimori in lui.
Lo Spirito del Signore dimora in chi vuole osservare la Parola di Gesù.
Chi è nel Vangelo è nello Spirito Santo. Chi è nello Spirito Santo possiede
una preghiera efficace sempre.
Vivi nella sua grazia, opera nel nome del Signore.
È questa la vocazione dell’uomo che vuole camminare con Dio.
Egli deve vivere nella sua grazia. Deve operare nel nome del Signore.
Non creare divisioni, non chiuderti nella tua umana sicurezza, non cercare
l'esaltazione della tua persona.
Non deve creare divisioni. Non si deve chiudere nella sua sicurezza. Non
deve cercare l’esaltazione della sua persona.
21
Dio non ci ha chiamati per esaltare noi stessi, ma solo il suo Santo Nome,
la sua grazia, la sua misericordia, la sua pietà e compassione infinita.
Compie tutte queste cose cattive l’uomo superbo. L’umile invece è uomo
di unità e di comunione, sempre si sente insicuro e sempre lavora per la
più grande gloria di Dio.
Al Signore la gloria, la potenza, l'onore, la benedizione.
Chi vuole camminare con il Signore deve dare a Lui ogni gloria, ogni
potenza, ogni onore, ogni benedizione.
A lui il ringraziamento di tutto ciò che egli fa, anche se si serve di te.
Deve dare a Dio il ringraziamento di tutto ciò che egli fa, anche se il
Signore si serve di lui. Si serve di lui, ma è il Signore che opera in lui.
È vera rapina sottrarre la gloria al Signore per appropriarsene.
Se vuoi lavorare nella sua vigna, considerati servo inutile.
Chi vuole lavorare nella vigna del Signore, deve considerarsi servo inutile.
È servo inutile chi sa e riconosce che tutto in lui è opera di Dio.
Non siamo noi gli attori della storia. Siamo solo strumenti nelle mani del
Signore. È Lui che deve usarci come a Lui piace.
Se vuoi che il Signore semini, attraverso te, il grano della vita eterna e del
regno, cammina umilmente assieme a lui, da lui lasciati correggere, modellare e
plasmare come argilla nelle mani del vasaio.
Ecco cosa deve fare chi vuole essere vero strumento nelle mani del suo
Dio e Signore.
Deve camminare umilmente insieme a Lui, da Lui lasciarsi correggere,
modellare e plasmare come argilla nelle mani del vasaio.
Noi vogliamo sempre modellare gli altri. Ci dimentichiamo che siamo noi
chiamati a lasciarci modellare da Dio.
Unico modellatore dell’uomo è Dio. Dio modella gli altri modellando i
seminatori della sua Parola, del suo Vangelo.
Chi si lascia modellare da Dio diviene strumento di Dio per modellare in
Cristo e con Lui ogni suo fratello.
Se vuoi compiere la sua opera, vivi la sua Parola, portando il peso della tua
conversione nella perseveranza e nella fedeltà.
Nessuno può dare, fare ciò che non è.
Chi vuole compiere l’opera di Dio, deve vivere la Parola di Dio, portando il
peso della sua conversione nella perseveranza e nella fedeltà.
Chi non è vero uomo di Dio, mai potrà fare veri uomini di Dio.
Non può seminare la Parola di Dio chi non la vive. Né può costruire il
Regno dei cieli chi vive fuori di esso.
22
Chi non si lascia convertire da Dio mai potrà aiutare qualcuno nell’opera
della sua conversione. Chi non è, non può far essere nessun altro.
Allora è che potrai indicare ai fratelli come vivere la sua legge, come praticare le
sue beatitudini.
Chi vive secondo la Legge del Signore, chi osserva le sue Beatitudini,
potrà sempre indicare ai fratelli come si vivono i Comandamenti e come si
osserva il Vangelo.
Lo dice con la sua parola, ma soprattutto con la sua vita.
È falso profeta, falso predicatore, falso missionario chi dice la Parola di
Dio solo con le labbra, mentre con la vita rinnega il Vangelo.
Se vuoi compiere la tua missione, istruisciti nella sua volontà, compila prima e
poi insegnala.
Chi vuole compiere bene la missione evangelizzatrice deve istruirsi per
conoscere la volontà del Signore.
Prima però deve vivere la Parola del Vangelo e poi potrà insegnarla ai suoi
fratelli.
Nessuno speri di essere un efficace evangelizzatore da ignorante nelle
cose di Dio e offrendo a quanti dovrà evangelizzare il suo cattivo esempio.
L’evangelizzatore dovrà quotidianamente formarsi nella conoscenza della
Parola. Non può parlare di Vangelo chi il Vangelo non conosce.
È questa la nostra stoltezza: presumere di poter dire la Parola senza
conoscerla neanche per una lettura superficiale.
È anche somma stoltezza pensare di parlare di Vangelo contraddicendolo
per intero con la nostra vita immorale e disordinata.
Un cristiano disordinato, disorganizzato, disattento, viziato, incapace di
governare se stesso, anche presbitero, è un evangelizzatore del diavolo.
Sii sempre modello ed esempio di virtù, ed il Signore, per la tua giustizia e la
tua santità, ti farà strumento di riconciliazione, tramite di salvezza per il mondo.
Ecco cosa è chiesto a chi vuole essere vero missionario di Gesù Signore:
Essere modello ed esempio di virtù.
Se il missionario diverrà uomo virtuoso, il Signore per la sua giustizia e la
sua santità, lo farà strumento di riconciliazione, tramite di salvezza per il
mondo.
È in questa “profezia”, “verità”, “promessa”, l’efficacia della nostra
evangelizzazione.
Umiliati dinanzi al Signore e riconosci solo lui operatore di salvezza. Sua è ogni
redenzione.
Tutto è dal Signore. Ma anche tutto è dal Signore nell’uomo e per lui.
23
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Il secondo “Meditare” deve essere per noi tutti un vero, serio, esame di coscienza.
Riprendiamo gli insegnamenti contenuti in esso in ordine alla nostra missione:
Chi vuole lavorare nella vigna del Signore, deve considerarsi servo inutile. È servo inutile
chi sa e riconosce che tutto in lui è opera di Dio. Non siamo noi gli attori della storia.
Siamo solo strumenti nelle mani del Signore. È Lui che deve usarci come a Lui piace.
Ecco cosa deve fare chi vuole essere vero strumento nelle mani del suo Dio e Signore.
Deve camminare umilmente insieme a Lui, da Lui lasciarsi correggere, modellare e
plasmare come argilla nelle mani del vasaio. Noi vogliamo sempre modellare gli altri. Ci
dimentichiamo che siamo noi chiamati a lasciarci modellare da Dio. Unico modellatore
dell’uomo è Dio. Dio modella gli altri modellando i seminatori della sua Parola, del suo
Vangelo. Chi si lascia modellare da Dio diviene strumento di Dio per modellare in Cristo e
con Lui ogni suo fratello.
Nessuno può dare, fare ciò che non è. Chi vuole compiere l’opera di Dio, deve vivere la
Parola di Dio, portando il peso della sua conversione nella perseveranza e nella fedeltà.
Chi non è vero uomo di Dio, mai potrà fare veri uomini di Dio. Non può seminare la
Parola di Dio chi non la vive. Né può costruire il Regno dei cieli chi vive fuori di esso. Chi
non si lascia convertire da Dio mai potrà aiutare qualcuno nell’opera della sua
conversione. Chi non è, non può far essere nessun altro.
Chi vive secondo la Legge del Signore, chi osserva le sue Beatitudini, potrà sempre
indicare ai fratelli come si vivono i Comandamenti e come si osserva il Vangelo. Lo dice
con la sua parola, ma soprattutto con la sua vita. È falso profeta, falso predicatore, falso
missionario chi dice la Parola di Dio solo con le labbra, mentre con la vita rinnega il
Vangelo.
Chi vuole compiere bene la missione evangelizzatrice deve istruirsi per conoscere la
volontà del Signore. Prima però deve vivere la Parola del Vangelo e poi potrà insegnarla
ai suoi fratelli. Nessuno speri di essere un efficace evangelizzatore da ignorante nelle
cose di Dio e offrendo a quanti dovrà evangelizzare il suo cattivo esempio.
L’evangelizzatore dovrà quotidianamente formarsi nella conoscenza della Parola. Non
può parlare di Vangelo chi il Vangelo non conosce. È questa la nostra stoltezza:
presumere di poter dire la Parola senza conoscerla neanche per una lettura superficiale.
È anche invece somma stoltezza pensare di parlare di Vangelo contraddicendolo per
intero con la nostra vita immorale e disordinata. Un cristiano disordinato, disorganizzato,
disattento, viziato, incapace di governare se stesso, anche presbitero, è un
evangelizzatore del diavolo.
Ecco cosa è chiesto a chi vuole essere vero missionario di Gesù Signore: Essere
modello ed esempio di virtù. Se il missionario diverrà uomo virtuoso, il Signore per la
sua giustizia e la sua santità, lo farà strumento di riconciliazione, tramite di salvezza per
il mondo. È in questa “profezia”, “verità”, “promessa”, l’efficacia della nostra
evangelizzazione. Umiliati dinanzi al Signore e riconosci solo lui operatore di salvezza.
Sua è ogni redenzione. Tutto è dal Signore. Ma anche tutto è dal Signore nell’uomo e per
lui.
Carissimo/a,
occorre che noi tutti ci convinciamo di alcune verità che sono basilari per la nostra
missione per l’annunzio e il ricordo della Parola.
Prima di ogni cosa ricordo a tutti gli assistenti ecclesiastici nazionali, regionali,
diocesani e parrocchiali che la nostra via per la conoscenza della Parola del Signore,
secondo la fede della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica è LA CATECHESI.
Altre forme – lectio divina, omelia, predica, sermone, fervorino, meditazione, lettura
spirituale, la stessa “spiritualità” - non devono né possono sostituire LA CATECHESI.
24
Nel nostro Statuto è chiesta la CATECHESI ORGANICA, SISTEMATICA, PERMANENTE.
LA CATECHESI va fatta secondo lo stile del Movimento Apostolico: Lettura di un testo
biblico, breve esposizione del Sacerdote delle principali verità, brevi, ma vere risposte
alle domande di quanti vi partecipano. Non deve superare i 40-45 minuti.
Raccomando agli Assistenti Ecclesiastici di attenersi rigorosamente alla nostra forma di
impartire LA CATECHESI. Le altre forme possono essere tutte usate, ma in aggiunta, non
in sostituzione. LA CATECHESI è segno di identità, riconoscimento. Ci identifica come
Movimento Apostolico.
Certo, questo tipo di CATECHESI richiede fatica, lavoro, profonda preparazione. Esige
risposte in perfetta sintonia con la fede della Chiesa, che si deve conoscere. Vuole
studio, riflessione, meditazione personale. Necessita soprattutto della grazia, sapienza,
intelligenza dello Spirito Santo, che colui che impartisce la Catechesi dovrà invocare non
solo con la preghiera, ma anche attraverso una degna condotta di vita.
Questo tipo di CATECHESI richiede a tutti professionalità, padronanza di linguaggio,
chiarezza nell’esposizione, lucidità nelle risposte. Domanda soprattutto il coraggio della
verità da proclamare, annunziare, dichiarare come unica e sola via di salvezza.
Questo tipo di CATECHESI vuole che non si scada nelle forme dialettali, che non si parli
in vernacolo, che il linguaggio sia santo come è santa la Parola che va data in cibo alle
menti e ai cuori. Il CATECHETA ha il posto di Cristo, del Maestro.
Questo tipo di CATECHESI deve essere un incontro con Gesù vivente in mezzo a noi, che
fa sussultare i cuori mentre ci parla e ci spiega le Scritture.
Forse vale proprio la pena rileggere il brano del Vangelo secondo Luca, dove più che in
altre parti, Gesù si mostra come vero CATECHETA verso i suoi discepoli.
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome
Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di
tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in
persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il
cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo
tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu
profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei
sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo
hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con
tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune
donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non
avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di
angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno
trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non
bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E,
cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva
a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare
più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al
tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane,
recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo
riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse
in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le
Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono
riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è
25
risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e
come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane (Lc 24,13-35).
Nella CATECHESI è Cristo che deve essere riconosciuto in tutto il suo splendore di
Salvatore, Redentore, Medico dei cuori e delle anime.
La CATECHESI deve dissolvere dubbi, incertezze, perplessità, oscurità della mente e del
cuore, perché si possa procedere nella luce più piena della verità cristiana.
La CATECHESI è dottrina della fede impartita pubblicamente, data a tutti, in modo che
tutti conoscano l’unica verità, l’unica dottrina, l’unica fede della Chiesa.
La CATECHESI deve liberare menti e cuori dalla tentazione che sia possibile percorrere
vie personali di verità, cammini nei quali uno crede una cosa e l’altro il suo opposto.
Carissimo/a,
Come costa fatica impartire una santa, seria, vera catechesi, così costa fatica ascoltare,
interrogarsi, chiedere, accogliere la risposta, metterla nel cuore, trasformare con essa la
nostra vita.
Tutto è fatica nella vita. Senza fatica non vi sono frutti di bene per nessuno. Se il
Movimento Apostolico vuole essere luce per il mondo, è giusto che si assuma questa
fatica e la viva con spirito gioioso, sereno.
I frutti che da essa si raccoglieranno meritano un simile sacrificio. Gesù non si sottopose
alla fatica della croce per il nostro più grande bene?
Non ci si può stancare per cinque minuti di omelia, per qualche mezz’ora di
approfondimento, per una catechesi che dura tre quarti d’ora, per la lettura di una pagina
di Vangelo, per prendere in mano qualche commentario della Scrittura e immergere in
esso mente e cuore per scavare la verità di Dio come si fa nelle miniere.
Lo esige la salvezza del mondo. Lo richiede la redenzione dei cuori. Lo vuole
l’illuminazione delle menti.
È un obbligo che nasce dalla missione che ci siamo assunti. Il “Meditare” dell’Ispiratrice
lo afferma con infinita e divina chiarezza. Rileggiamolo:
Se vuoi lavorare nella sua vigna, considerati servo inutile. Se vuoi che il Signore semini,
attraverso te, il grano della vita eterna e del regno, cammina umilmente assieme a lui,
da lui lasciati correggere, modellare e plasmare come argilla nelle mani del vasaio.
Se vuoi compiere la sua opera, vivi la sua Parola, portando il peso della tua conversione
nella perseveranza e nella fedeltà. Allora è che potrai indicare ai fratelli come vivere la
sua legge, come praticare le sue beatitudini.
Se vuoi compiere la tua missione, istruisciti nella sua volontà, compila prima e poi
insegnala. Sii sempre modello ed esempio di virtù, ed il Signore, per la tua giustizia e la
tua santità, ti farà strumento di riconciliazione, tramite di salvezza per il mondo. Umiliati
dinanzi al Signore e riconosci solo lui operatore di salvezza. Sua è ogni redenzione.
Carissimi Assistenti, è questa la via santa che ci attende. Se noi non crediamo nella
CATECHESI, priviamo il Movimento Apostolico, questo stupendo strumento di Dio per la
conversione di molti cuori, della luce. Poiché il Movimento Apostolico è luce, è come se
noi lo spegnessimo.
È una responsabilità altissima la nostra: conservare sempre il Movimento Apostolico
nella sua vera luce. Se conservato nella luce, sarà esso ad illuminare i cuori, secondo la
specifica, personale grazia dello Spirito Santo che è data ad ogni suo aderente.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci facciano prendere coscienza
della responsabilità che il Signore ha posto sulle nostre spalle.
26
Carissimi,
il Movimento Apostolico è un grande mistero di evangelizzazione. Il Signore chiede ad
esso di divenire “sua parola vivente”. È un compito altissimo. Lo si può assolvere solo
con la potente grazia dello Spirito Santo.
Dio però va aiutato perché questo suo mistero di evangelizzazione produca molti frutti.
Gli “Aiutanti di Dio” sono gli Assistenti Ecclesiastici, sono loro i “Meccanici di Dio”, che
devono giorno per giorno mettere a punto questa potente “macchina” del Signore perché
produca frutti di vera salvezza.
Se però il “Meccanico” si disinteressa della “macchina”, oppure non si aggiorna,
pensando che le sue vecchie conoscenze siano sufficienti, mentre tutta la struttura della
“macchina” è stata trasformata, il suo lavoro è vano ed anche dannoso.
“Meccanico”, se la vettura che ti è stata affidata “imballa”, “sfiata”, “singhiozza”,
“sbanda”, “non raggiunge i suoi massimi giri di motore”, “marcia con un solo cilindro
anziché dodici”, “è lenta nella ripresa”, “usa le gomme da asciutto invece che da
bagnato”, e mille altre cose che non vanno, capirai che dovresti rivedere la tua qualifica
di “meccanico”.
Ma anche tu, Aderente del Movimento Apostolico, se non ti poni umilmente nelle sue
mani e non ti consegni al tuo “meccanico di fiducia”, perché faccia l’esame del tuo stato
di usura, capirai che la tua corsa mai potrà raggiungere il traguardo. Ti occorre solo il
carro attrezzi che ti rimorchi e ti porti alla rottamazione.
Coraggio e avanti con la grazia del Signore e la sua forza.
Il futuro della salvezza del mondo è tutto dinanzi a noi. Viviamolo con fede, carità,
speranza, grande comunione.
A tutti auguro un grandissimo bene.
27
28
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 14 Gennaio 2013
ETERNO AMORE...
Voglio esserti fedele,
Eterno Amore.
Voglio servirti
per farti servire,
voglio conoscerti
per farti conoscere,
voglio ascoltare la tua Parola
per proclamarla alle tue creature.
Seducici sempre di più,
Eterno Amore,
e noi diremo al mondo:
"Non pensate pensieri umani,
pensate soltanto a lui,
e fatelo pensare,
perché lui
domanderà conto
della vita dell'uomo all'uomo,
a ognuno di suo fratello".
Convertici,
Eterno Amore,
e noi parleremo di te
che hai voluto
farti carne,
abitare tra noi
per darci speranza,
per infonderci conforto
nei dolori e nelle molteplici sofferenze.
Noi ti ringraziamo,
Signore,
perché ci hai dato la vita.
La vita è sacra,
appartiene a te.
Tu l'hai donata all'uomo
e vuoi che sia da tutti rispettata.
Noi non siamo padroni di essa
29
e non possiamo far morire alcuno.
Tu, Signore,
ti sei lasciato uccidere,
non hai ucciso.
Insegnaci
a pregare
e a perdonare sempre,
come hai fatto tu,
assieme alla tua Santissima Madre,
dal legno della croce.
Signore, Agnello mansueto,
guidaci con amore e per amore
sul cammino della croce e del perdono
fino a settanta volte sette.
PIETÀ DI ME...
Quando
la tua fede vacilla,
è debole e viene meno,
mettiti in preghiera,
accostati ai sacramenti,
cibati del Corpo e del Sangue
del Figlio dell'Uomo,
attingi forza dal Padre Celeste
e dallo Spirito Santo.
Quando
vorresti voltare le spalle al Signore,
con l'Emorroissa,
assieme al Centurione
e agli altri infermi del Vangelo,
grida anche tu:
"Gesù,
Figlio di Davide,
abbi pietà di me".
Quando
la tentazione ti assale
e il peccato bussa con violenza
alla porta del tuo cuore,
pensa ai martiri
che hanno resistito fino al sangue
nella professione della loro fede.
Per la fede
devi dare tutto te stesso,
anche la vita...
il sangue...
Resisti e persevera fino alla fine,
30
combattendo la battaglia
della verità e della vita eterna.
Ma ricorda:
se vuoi vincere la tentazione,
devi conoscere la volontà del Signore,
devi formarti nella sua verità,
nel suo santo Vangelo,
nella Parola della vita.
Se non conosci la sua Parola,
e se dubiterai del suo comandamento,
non potrai resistere a lungo,
presto cadrai e non ti rialzerai più.
La Parola del Signore
è la fortezza invincibile della fede.
Quando
il dolore è grande,
la sofferenza indicibile,
pensa a Maria Santissima sotto la croce,
chiedile aiuto, soccorso, protezione.
Ella ti avvolgerà con il suo manto
e tu sarai salvato.
31
TESTO COMMENTATO
ETERNO AMORE...
Voglio esserti fedele, Eterno Amore.
La fedeltà è tutto in ogni rapporto interpersonale.
La fedeltà è il frutto perenne di ogni parola data. Si dona la parola, la si
vive per tutti i giorni della nostra vita.
La verità di ogni relazione è la sua fedeltà. Quando si dona la parola, si è
obbligati a vivere secondo la parola data.
L’Ispiratrice ha dato la sua parola a Cristo Gesù, parola attraverso la quale
si è impegnata, ad essere sua voce nel mondo, per la conversione dei
cuori, per riempire la casa del Padre, e a questa parola vuole essere
fedele. In questa parola vivere e morire.
Chi è Gesù per l’Ispiratrice? È l’Eterno Amore, il suo Eterno Amore.
Al suo Eterno amore ha promesso il suo amore eterno, per sempre.
32
Seducici sempre di più, Eterno Amore, e noi diremo al mondo: "Non pensate
pensieri umani, pensate soltanto a lui, e fatelo pensare, perché lui domanderà
conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello".
Questa “seduzione spirituale, di amore vero e puro”, è la vera forza
dell’annunzio e dell’evangelizzazione.
È quella seduzione di cui parla il profeta Geremia.
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai
prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del
Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo:
«Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un
fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi
prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco
come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno
prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e
incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate
inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei
malfattori (Ger 20,7-13).
Se il Signore non ci seduce e non ci attrae a sé con tutta la potenza dello
Spirito Santo, ci attrarrà il mondo e il vizio ci consumerà.
Convertici, Eterno Amore, e noi parleremo di te che hai voluto farti carne,
abitare tra noi per darci speranza, per infonderci conforto nei dolori e nelle
molteplici sofferenze.
Oltre la seduzione, occorre al cristiano una quotidiana, giornaliera
conversione.
Anche questa è necessaria all’evangelizzazione. Non si può evangelizzare
se non si è convertiti. Saremmo senz’alcuna credibilità.
Nella conversione il cuore è ricolmato di Gesù, di Spirito Santo, di Dio,
della Vergine Maria, del Cielo tutto e noi porteremo la ricchezza interiore
offrendola come dono per la conversione dei nostri fratelli.
Più ci si converte al Signore, più la nostra missione evangelizzatrice si
ricopre di frutti di salvezza.
Noi ti ringraziamo, Signore, perché ci hai dato la vita.
Il Signore ci ha donato la vita. Per questo dono sempre si deve innalzare a
Lui un inno di ringraziamento.
Ciò che si possiede è un tesoro immenso. Il nostro cuore è triste perché
guarda sempre ciò che non possiede. Non vede mai ciò che possiede.
Invece se si volesse ringraziare il Signore per tutto ciò che si possiede,
non basterebbe un intera giornata di preghiera,
Anche chi si professa povero, è ricco di molti doni di Dio. Mettendoli al
servizio dei fratelli, arricchisce il mondo di ogni grazia e verità.
33
La vita è sacra, appartiene a te. Tu l'hai donata all'uomo e vuoi che sia da tutti
rispettata. Noi non siamo padroni di essa e non possiamo far morire alcuno.
Oggi la vita è dissacrata. Non la si vede più nel mistero di Dio.
Il rispetto della vita è obbligo di ogni uomo. Nessuno può togliere questo
diritto. Nessuno è padrone di essa. Nessuno ha il diritto di uccidere un
altro.
Oggi i peccati contro la vita sono innumerevoli: droga, alcool, fumo, sport
pericolosi, estremi, intemperanze, vizi, abusi di ogni genere.
Il rispetto della vita esige anche la temperanza o sobrietà nell’uso dei cibi.
Ogni persona è obbligata, per legge eterna, a rispettare la propria vita e
quella dei suoi fratelli, nessuno escluso.
Tu, Signore, ti sei lasciato uccidere, non hai ucciso.
Gesù è il grande Maestro del rispetto alla vita.
Lui sempre si è posto a servizio della vita dei fratelli. Ha portato salvezza
al loro corpo, alla loro anima, al loro spirito.
Per l’uomo si è lasciato uccidere, crocifiggere. Ma non ha ucciso.
È questa la nostra missione: servire la vita. Non solo la vita del corpo, ma
anche dell’anima e dello spirito.
Non vi è vero servizio alla vita se non nella sua triplice dimensione di
corpo, anima, spirito.
Anche la politica è obbligata a questo triplice servizio secondo verità, non
nella falsità, nella menzogna, nelle ingiustizie.
Essa è servizio alla persona umana, non ad un corpo da nutrire, vestire,
albergare, svagare, far divertire.
Insegnaci a pregare e a perdonare sempre, come hai fatto tu, assieme alla tua
Santissima Madre, dal legno della croce.
Il servizio alla vita va svolto nel grande perdono, misericordia, pietà,
compassione, riconciliazione.
Il perdono è dono che Dio mette nel nostro cuore. Noi lo chiediamo a Dio,
lo offriamo ai nostri fratelli, nella perfetta riconciliazione.
Questo ha fatto Gesù dalla Croce e la Vergine Maria ai piedi di essa.
Questa stessa grazia dobbiamo chiedere noi ogni giorno.
Ancora noi non preghiamo secondo verità e carità, amore e fedeltà.
Saper pregare e pregare bene è grazia sempre da chiedere al Signore.
Signore, Agnello mansueto, guidaci con amore e per amore sul cammino della
croce e del perdono fino a settanta volte sette.
Gesù è l’Agnello del nostro riscatto. L’Agnello mansueto, muto dinanzi ai
suoi tosatori carnefici.
34
All’Agnello mansueto, muto, paziente, che si offre per la nostra salvezza,
si chiede che ci guidi con amore e per amore sul cammino della croce e
del perdono fino a settanta volte sette.
Gesù è vittima di espiazione per il perdono dei nostri peccati. Anche il
cristiano deve farsi vittima di espiazione per i peccati suoi e dei fratelli.
È questo il sacrificio perfetto che lui quotidianamente dovrà offrire a Dio,
in Cristo, con Cristo, per Cristo.
PIETÀ DI ME...
Quando la tua fede vacilla, è debole e viene meno, mettiti in preghiera,
accostati ai sacramenti, cibati del Corpo e del Sangue del Figlio dell'Uomo,
attingi forza dal Padre Celeste e dallo Spirito Santo.
L’uomo è debolezza, fragilità, incostanza, non perseveranza, infedeltà. È
questa la sua natura di peccato.
Questa sua natura può essere trasformata in fortezza, resistenza,
costanza, perseveranza, fedeltà solo per un atto di nuova creazione
operato dal Signore.
Il Signore però ha bisogno che l’uomo glielo chieda, lo voglia.
Per questo deve umiliarsi dinanzi a Lui, mettersi in preghiera e chiedere
che lo ricrei, lo rinnovi, lo rigeneri, lo ricolmi di Spirito Santo.
La preghiera è efficace se viene vissuta nell’Eucaristia, se l’Eucaristia è
ricevuta in pienezza di amore e di verità.
Chi ha ben compreso – in un tempo in cui non vi erano ancora i
sacramenti e l’uomo non era stato rigenerato in Cristo Gesù – è stato
Davide, dopo il suo duplice peccato di adulterio e di omicidio.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia
iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io
le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho
peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia
madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la
sapienza.
Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi
sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei
peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno
spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò
ai
ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia
salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca
proclami la tua lode. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno
spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. Allora gradirai i
sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo
altare (Cfr. Sal 51 (5 0) 1-21).
35
Questa preghiera deve essere innalzata in ogni istante della nostra vita,
perché in ogni istante siamo deboli, fragili, spiritualmente miseri.
Quando vorresti voltare le spalle al Signore, con l'Emorroissa, assieme al
Centurione e agli altri infermi del Vangelo, grida anche tu: "Gesù, Figlio di
Davide, abbi pietà di me".
La fragilità di natura a volte si manifesta come stanchezza. Si vorrebbe
voltare le spalle al Signore. Smettere con la missione che ci è stata
affidata. Andare lontano dal nostro Dio.
In questa fragilità cadde il profeta Elia. Ma tutti i profeti potrebbero
incorrere in questa forte carenza di forze che impedisce loro di andare
avanti, sempre avanti, fino al raggiungimento del monte di Dio.
Acab riferì a Gezabele tutto quello che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i
profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e
anche di peggio, se domani a quest’ora non avrò reso la tua vita come la vita di uno di
loro». Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda.
Lasciò là il suo servo. Egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a
sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la
mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la
ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e
vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò
e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo
toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò,
mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti
fino al monte di Dio, l’Oreb (1Re 19,1-8).
Rimedio contro ogni stanchezza è la forte preghiera elevata a Dio con
purissima fede.
Quando la tentazione ti assale e il peccato bussa con violenza alla porta del
tuo cuore, pensa ai martiri che hanno resistito fino al sangue nella professione
della loro fede.
Come se la fragilità dell’uomo già non bastasse, ecco che sempre
subentra la tentazione che ci assale e il peccato che bussa con violenza
alla porta del cuore.
Siamo invitati a pensare ai martiri che hanno resistito fino al sangue nella
professione della loro fede.
Questo stesso invito, anche se in modo differente, lo troviamo nella
Lettera agli Ebrei.
E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di
Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti; per fede, essi conquistarono regni,
esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci dei
leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada, trassero vigore
dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. Alcune
donne riebbero, per risurrezione, i loro morti. Altri, poi, furono torturati, non accettando
la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono
insulti e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi
di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati,
maltrattati – di loro il mondo non era degno! –, vaganti per i deserti, sui monti, tra le
caverne e le spelonche della terra.
36
Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che
era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio,
affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.
Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò
che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci
sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a
compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce,
disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a
colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi
stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta
contro il peccato” (Eb 11,32-12,4).
Martire dei Martiri è Cristo Signore. Verso di Lui sempre deve guardare chi
vuole vincere la tentazione che lo assale e il peccato che bussa alla porta
del suo cuore. Lo sguardo però deve essere di purissima fede.
Per la fede devi dare tutto te stesso, anche la vita... il sangue... Resisti e
persevera fino alla fine, combattendo la battaglia della verità e della vita eterna.
Per la fede tutto l’uomo deve dare, la sua vita, il suo stesso sangue.
Nella professione della fede si deve resistere fino alla fine.
Si resiste combattendo la battaglia della verità e della vita eterna.
Non si può essere cristiani senza la verità di Cristo, allo stesso modo che
non si può essere uomini senza la verità della nostra anima.
È la verità che fa la differenza, non le apparenze. La verità non è
accidente. È sostanza, essenza dell’essere.
La verità di Cristo Gesù non è di nessun altro fondatore di religione. Ma
anche la verità del nostro Dio, la sostanza del suo essere, non è uguale a
quella di nessun altro Dio.
È la verità che fa la differenza tra una religione e un’altra, tra un uomo e
un altro, tra una cosa e un’altra, tra chi è cristiano e chi cristiano non è.
Se noi, Movimento Apostolico, non abbiamo una nostra particolare verità,
siamo uguali a tutti gli altri. Non facciamo nessuna differenza.
Gli accidenti, le cose esteriori, non fanno alcuna differenza.
La verità dell’essere detta anche la moralità, il comportamento, il modo di
vivere e di operare. Senza verità ogni moralità è uguale alle altre. È solo
un accidente, non sostanza dell’anima.
Al Movimento Apostolico è chiesto di appropriarsi della sua verità, perché
il Movimento Apostolico è verità.
Tutto il nostro lavoro presente e futuro dovrà condurci ad appropriarci
della nostra verità.
Anche il prete, il parroco, il seminarista, il professore, il dottore, lo
studente, il lavoratore del Movimento Apostolico ha una sua particolare
verità. È secondo questa verità che tutti siamo chiamati a vivere.
Ma ricorda: se vuoi vincere la tentazione, devi conoscere la volontà del Signore,
devi formarti nella sua verità, nel suo santo Vangelo, nella Parola della vita.
37
Non si può vincere nessuna tentazione se non la si conosce.
Per conoscere la tentazione ci si deve formare nella conoscenza della
volontà del Signore, della sua verità, del suo santo Vangelo, della Parola
della vita, che è la Buona Novella.
La conoscenza della verità e della volontà di Dio è come la luce del sole
per una persona che cammina su un campo pieno di mine poggiate in
superficie e ben visibili.
Chi vede una mina, la può pure evitare, se vuole. Chi non la vede mai la
potrà evitare. Nel buio la mina non si vede. È buio.
Nel buio della nostra ignoranza la tentazione non si vede, si cade in essa.
Se non conosci la sua Parola, e se dubiterai del suo comandamento, non potrai
resistere a lungo, presto cadrai e non ti rialzerai più.
Chi non conosce la Parola del Signore, chi dubita del suo comando mai
potrà vincere la tentazione, mai potrà resistere a lungo.
Cadrà e non si rialzerà, perché non conosce e dubita del suo Dio.
Queste semplici regole, se bene osservate, non solo ci preservano da
ogni male. Ci aiutano a progredire nel più grande bene.
La Parola del Signore è la fortezza invincibile della fede.
Questa verità va messa nel cuore: la Parola del Signore è la fortezza
invincibile della fede.
Chi conosce la Parola di Dio in pienezza di verità, rimarrà stabile in eterno.
Quando il dolore è grande, la sofferenza indicibile, pensa a Maria Santissima
sotto la croce, chiedile aiuto, soccorso, protezione.
Baluardo potentissimo per la difesa della nostra fede è la Vergine Maria.
Quando il dolore è grande, la sofferenza indicibile a Lei si deve chiedere
ogni aiuto, soccorso, protezione.
Ella ti avvolgerà con il suo manto e tu sarai salvato.
Chi si rivolgerà a Maria, da Lei sarà avvolto con il suo manto e sarà salvo.
Con questa certezza di fede dobbiamo pregare la Madre di Dio.
Alla fede dobbiamo aggiungere un grandissimo amore.
38
Osservazioni conclusive
Carissimi,
Quanto sia importante per noi la formazione ce lo rivela oggi sia il primo che il secondo
“Meditare”. Sono un vero canto, un inno alla nostra formazione.
Voglio servirti per farti servire, voglio conoscerti per farti conoscere, voglio ascoltare la
tua Parola per proclamarla alle tue creature.
In queste parole vi è contenuta tutta la verità del suo cuore e anche di tutto il Movimento
Apostolico. Questa verità si compone di tre principi essenziali, fondamentali, primari.
Voglio servirti per farti servire. Voglio conoscerti per farti conoscere. Voglio ascoltare la
tua Parola per proclamarla alle tue creature.
Voglio servirti per farti servire: vi è racchiusa tutta l’esemplarità necessaria per vivere
una missione efficace, ricca di frutti. È dal nostro servizio che l’altro apprende come si
serve il Signore. Chi non serve il Signore, mai potrà sperare di insegnare a qualcuno
come lo si deve servire secondo verità e giustizia.
Voglio conoscerti per farti conoscere: la conoscenza è insieme del cuore e della mente.
Gesù deve essere conosciuto con il cuore, attraverso la preghiera, la meditazione, il
silenzio interiore, la lettura quotidiana del Vangelo, durante la quale vi è un colloquio
silenzioso nello Spirito Santo tra il cuore e Cristo Gesù. Deve essere però conosciuto
anche attraverso la mente, e quindi per la via dell’ascolto della catechesi, della
formazione dottrinale che avviene per la mediazione sacerdotale. Un aderente del
Movimento Apostolico che non possiede nel cuore questo forte desiderio di conoscere il
Signore, il suo Eterno Amore, mai potrà portare qualcuno ad una sana e retta
conoscenza di Cristo Gesù. È in questa volontà, fatta però storia concreta, la vita
presente e futura del Movimento Apostolico. Senza una vera, profonda, sempre più
completa e perfetta conoscenza di Gesù Signore, nessuna missione evangelizzatrice
potrà essere ricca di frutti di conversione e di salvezza. Non può dare il vero Cristo chi
non lo conosce in pienezza di verità. Dare un falso Cristo è missione diabolica, non
cristiana. La conoscenza perfetta di Cristo Gesù era il solo desiderio di Paolo.
Voglio ascoltare la tua Parola per proclamarla alle tue creature: questa volontà deve
essere sempre più forte, risoluta, vera. La Parola si ascolta nella catechesi, nell’omelia,
in ogni altra forma o modalità attraverso cui essa viene annunziata e impartita. Per noi
del Movimento Apostolico la via primaria, insostituibile, è la catechesi organica,
sistematica, permanente. La catechesi per noi è il dialogo che Cristo Gesù intrattiene con
le anime. La catechesi non è solo annunzio. È anche risposta al cuore e allo spirito
dell’anima credente.
Ma ricorda: se vuoi vincere la tentazione, devi conoscere la volontà del Signore, devi formarti
nella sua verità, nel suo santo Vangelo, nella Parola della vita.
Non si può vincere nessuna tentazione se non la si conosce. Per conoscere la tentazione
ci si deve formare nella conoscenza della volontà del Signore, della sua verità, del suo
santo Vangelo, della Parola della vita, che è la Buona Novella. La conoscenza della verità
e della volontà di Dio è come la luce del sole per una persona che cammina su un campo
pieno di mine poggiate in superficie e ben visibili. Chi vede una mina, la può pure evitare,
se vuole. Chi non la vede mai la potrà evitare. Nel buio la mina non si vede. È buio. Nel
buio della nostra ignoranza la tentazione non si vede, si cade in essa.
Se non conosci la sua Parola, e se dubiterai del suo comandamento, non potrai resistere a
lungo, presto cadrai e non ti rialzerai più.
Chi non conosce la Parola del Signore, chi dubita del suo comando mai potrà vincere la
tentazione, mai potrà resistere a lungo. Cadrà e non si rialzerà, perché non conosce e
dubita del suo Dio. Queste semplici regole, se bene osservate, non solo ci preservano da
ogni male. Ci aiutano a progredire nel più grande bene.
La Parola del Signore è la fortezza invincibile della fede.
39
Questa verità va messa nel cuore: la Parola del Signore è la fortezza invincibile della
fede. Chi conosce la Parola di Dio in pienezza di verità, rimarrà stabile in eterno.
Carissimo,
Altro principio forte per noi del Movimento Apostolico è l’urgenza che ci riappropriamo
della nostra verità di Movimento Apostolico. Molti si dicono Movimento Apostolico, ma
senza la verità del Movimento Apostolico.
Vivono il Movimento Apostolico come un accidente, una cosa esteriore, ma non come la
verità della loro vita.
Per la fede devi dare tutto te stesso, anche la vita... il sangue... Resisti e persevera fino alla
fine, combattendo la battaglia della verità e della vita eterna.
Per la fede tutto l’uomo deve dare, la sua vita, il suo stesso sangue. Nella professione
della fede si deve resistere fino alla fine. Si resiste combattendo la battaglia della verità e
della vita eterna.
Non si può essere cristiani senza la verità di Cristo, allo stesso modo che non si può
essere uomini senza la verità della nostra anima. È la verità che fa la differenza, non le
apparenze. La verità non è accidente. È sostanza, essenza dell’essere. La verità di Cristo
Gesù non è di nessun altro fondatore di religione. Ma anche la verità del nostro Dio, la
sostanza del suo essere, non è uguale a quella di nessun altro Dio. È la verità che fa la
differenza tra una religione e un’altra, tra un uomo e un altro, tra una cosa e un’altra, tra
chi è cristiano e chi cristiano non è.
Se noi, Movimento Apostolico, non abbiamo una nostra particolare verità, siamo uguali
a tutti gli altri. Non facciamo nessuna differenza. Gli accidenti, le cose esteriori, non
fanno alcuna differenza. La verità dell’essere detta anche la moralità, il comportamento, il
modo di vivere e di operare. Senza verità ogni moralità è uguale alle altre. È solo un
accidente, non sostanza dell’anima.
Al Movimento Apostolico è chiesto di appropriarsi della sua verità, perché il Movimento
Apostolico è verità. Tutto il nostro lavoro presente e futuro dovrà condurci ad
appropriarci della nostra verità. Anche il prete, il parroco, il seminarista, il professore, il
dottore, lo studente, il lavoratore del Movimento Apostolico ha una sua particolare verità.
È secondo questa verità che tutti siamo chiamati a vivere.
È assai evidente che nessuno potrà dare ad un altro una verità che non sia la sua stessa
vita, la sostanza stessa del suo corpo, della sua anima, del suo spirito.
Ma qual è la verità del Movimento Apostolico? La nostra verità ha un solo nome: fedeltà
ad un sì detto alla Vergine Maria, che ci ha costituiti missionari del Figlio suo tra i nostri
fratelli: missionari di luce, pace, gioia, amore, santità, giustizia, onestà, esemplarità,
preghiera, ogni virtù.
La missione è la nostra verità. Siamo chiamati ad essere sempre missionari, in ogni
ambito e luogo, in ogni evento e circostanza, in Chiesa e fuori Chiesa, con vicini a Cristo
e con quanti sono lontani. La missione si compie allo stesso modo di San Paolo:
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il
nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta
fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni,
nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con
magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di
verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e
nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri;
come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma
non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti;
come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 6.3-10).
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci facciano veri missionari.
40
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 21 Gennaio 2013
A CRISTO TRAFITTO...
I tuoi occhi,
umidi di pianto e di gioia,
guardano con amore
al Cristo crocifisso.
I tuoi orecchi ascoltano le sue parole,
odono le sue meraviglie.
Il tuo cuore appartiene a Cristo trafitto.
L'amore di lui ti aiuta a camminare,
ti spinge in ogni direzione,
fa tua ogni sofferenza,
ogni dolore,
ti fa aiutare il fratello che soffre,
che ha bisogno di te.
Nella tua anima
hai impresso il Calvario di Cristo.
Ogni giorno
metti sulle spalle la sua croce
e cammini.
Tutto sopporti e tutto scusi.
Nella preghiera,
assieme alla Vergine Santa,
ti rivolgi
a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo,
chiedi sempre la luce e la verità.
Sia fatta la tua volontà, o mio Signore;
fa' che ogni creatura diventi piccola per te.
Sei afflitta.
Nella visione dello Spirito
comprendi la condizione dell'uomo:
non vuole convertirsi,
vuole rimanere prigioniero del peccato.
Senti fame e sete di giustizia
e nella preghiera invochi l'Angelo custode
perché sorregga queste creature ingrate.
Ti turbano le gelosie, le invidie, le menzogne.
Ma nulla puoi,
41
se il tuo Signore non viene in aiuto.
Con tutto il tuo amore vai...
Vai dove il Signore ti indica la strada.
A volte devi scuotere i sandali.
La creatura del Padre
non vuole conoscere la verità.
L'ambiguo e il bugiardo
si sente uscirne vincitore,
ma tu cammini e soffri e nella sofferenza
offri per la redenzione del mondo.
"Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice.
Tuttavia non sia fatta la mia,
ma la tua volontà".
QUEL GIORNO...
Il tuo è comando d'amore,
affinché le creature del Padre
passino dalle tenebre alla luce.
Va'...
E cammini e vai...
L’uomo di buona volontà
porge l'orecchio
alla Parola del Signore.
Ma quante sofferenze nello spirito…
Senti il rifiuto
dell’uomo che ama il dio quattrino,
dell’uomo che non vuole convertirsi
e non vuole osservare i comandamenti,
perché ha scelto di servire
la sua legge,
che fa e disfa a suo piacimento,
secondo la sua volontà.
L'angoscia ti prende.
La tentazione...
Non continuare...
La preghiera...
E vai...
e porti la voce di colui
che ti fa gridare nel deserto:
"Convertitevi e credete al Vangelo".
La Vergine Santissima ti sorregge;
non vuole che ti fermi.
La Geenna è piena...
Nella sua bontà e misericordia infinita
il Signore vuole far tornare
le pecorelle all'ovile.
42
Assieme alla preghiera
offri la tua sofferenza
del corpo e dello spirito,
perché le pecorelle smarrite
ritornino a Dio.
Tu lo sai:
il tuo Signore vuole tutto di te,
ogni attimo,
ogni sospiro.
Per la salvezza del mondo
egli ti chiede la vita
e tu l'offri, per amore, in espiazione.
Sei certa:
il Signore perdonerà e cambierà tanti cuori
che attendono, che vogliono, che sperano.
Niente più ti appartiene:
muori e vivi per lui,
per il tuo Signore.
Aiutami, mio Dio, voglio continuare...
43
TESTO COMMENTATO
A CRISTO TRAFITTO...
I tuoi occhi, umidi di pianto e di gioia, guardano con amore al Cristo crocifisso.
La contemplazione di Cristo Crocifisso è fonte di perenne crescita nella
fede, nella speranza, nella carità.
Così San Paolo ai Corinzi:
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si
salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei
sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto?
Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la
sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la
sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza
della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece
annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per
coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio
è più forte degli uomini (1Cor 1,18-25).
Così anche la Lettera agli Ebrei.
Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò
che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci
sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a
compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce,
disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a
colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi
stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta
contro il peccato (Eb 12.1-4).
È dal Crocifisso che si attinge la forza della perseveranza sino alla fine.
I tuoi orecchi ascoltano le sue parole, odono le sue meraviglie.
Dal Cristo Crocifisso l’Ispiratrice attinge la verità.
Guardando il Crocifisso, il Crocifisso le parla e lei ascolta le meraviglie
dell’amore di Dio per l’uomo.
È questo un grande mistero d’amore e di verità, di parola e di rivelazione.
Il Crocifisso è la fonte perenne di ogni manifestazione celeste nella sua
vita. Lei è dal Crocifisso.
Lei guarda il Crocifisso e parla ai fedeli. Il Crocifisso parla a lei, lei parla ai
fedeli. Lei è solo strumento del Crocifisso.
Il tuo cuore appartiene a Cristo trafitto. L'amore di lui ti aiuta a camminare, ti
spinge in ogni direzione, fa tua ogni sofferenza, ogni dolore, ti fa aiutare il
fratello che soffre, che ha bisogno di te.
Il Crocifisso si è dato tutto all’Ispiratrice. L’Ispiratrice si è data tutta al
Crocifisso.
44
Il loro è un vero sposalizio mistico. Sono un solo spirito, una sola vita, un
solo cuore.
La vita dell’Ispiratrice è vita di Cristo Crocifisso. La vita di
Crocifisso è vita dell’Ispiratrice.
Gesù
Il Crocifisso porta l’Ispiratrice. L’Ispiratrice porta il Crocifisso.
Questo sposalizio si consumerà sulla terra quando anche nel corpo
l’Ispiratrice sarà tutta consumata d’amore per Lui.
Il Crocifisso vuole amare attraverso di lei così come amava durante la sua
vita mortale sulla nostra terra.
Ma anche il Crocifisso attraverso di lei vuole rivelare tutta la potenza della
sofferenza salvatrice e redentrice.
Nella tua anima hai impresso il Calvario di Cristo.
L’anima dell’Ispiratrice è già crocifissa con Cristo Crocifisso.
Il Calvario di Cristo impresso nella sua anima è la crocifissione spirituale.
L’Ispiratrice è avvolta dalla grande indicibile passione spirituale.
La sofferenza dell’anima e dello spirito ha già raggiunto la sua perfezione.
Ogni giorno metti sulle spalle la sua croce e cammini. Tutto sopporti e tutto
scusi.
La sofferenza spirituale deve divenire completa anche attraverso la
sofferenza del corpo.
Corpo e anima devono essere avvolti per intero dalla sofferenza, dal
dolore.
La passione spirituale, interiore, deve divenire passione fisica, esteriore.
L’Ispiratrice ogni giorno si carica del pesante peso della croce, anche nel
suo corpo.
Cammina per vivere con grande amore la missione che le è stata affidata e
che non può essere vissuta se non portando la croce.
Nella preghiera, assieme alla Vergine Santa, ti rivolgi a Dio Padre, Dio Figlio,
Dio Spirito Santo, chiedi sempre la luce e la verità.
Questo sposalizio perfetto deve essere anche missione perfetta.
Perché diventi missione perfetta ogni giorno ci si deve mettere in una
preghiera ininterrotta, senza pause.
Assieme alla Vergine Maria, l’Ispiratrice si rivolge a Dio Padre, Dio Figlio,
Dio Spirito Santo e chiede sempre la luce e la verità.
Signore di questo sposalizio mistico è Dio. A Dio si deve sempre chiedere
che lo diriga secondo i suoi desideri eterni e divini.
Luce e verità devono essere chieste senza interruzione. Giorno per giorno
e attimo per attimo si deve camminare nella luce divina.
45
Sia fatta la tua volontà, o mio Signore; fa' che ogni creatura diventi piccola per
te.
Al Signore l’Ispiratrice chiede di poter fare la sua volontà.
Chiede che ogni creatura diventi piccola per lui. Perché piccola?
Perché solo agli umili e ai piccoli può essere rivelato il mistero del Regno.
Ai superbi e ai prepotenti e arroganti questa conoscenza sarà preclusa.
Sei afflitta. Nella visione dello Spirito comprendi la condizione dell'uomo: non
vuole convertirsi, vuole rimanere prigioniero del peccato.
La sofferenza spirituale è grande. È una grande afflizione. È in tutto simile
a quella vissuta da Gesù mentre si stava dirigendo a Gerusalemme.
Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso
anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi
occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti
assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e
non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata
visitata».(Lc 19,41-44).
Da un lato abbiamo l’immensa grazia di Dio capace di convertire l’umanità
intera.
Dall’altro vi è il cuore dell’uomo che non vuole convertirsi, che vuole
rimanere prigioniero del suo peccato.
Nel mezzo vi è il mediatore umano della grazia e della verità per la
conversione del cuore, ma l’uomo preferisce rimanere insensibile.
Non è però una insensibilità di vita. È invece una insensibilità di morte.
C’è un baratro nel quale sta per precipitare e l’uomo cosa fa?
Gioca alla morte fisica, spirituale, sociale, economica, con la sua
insensibilità di peccato.
È triste la condizione dell’uomo che si chiude nel suo peccato.
Senti fame e sete di giustizia e nella preghiera invochi l'Angelo custode perché
sorregga queste creature ingrate.
L’Ispiratrice sente una grande fame e sete di giustizia, cioè fame e sete di
misericordia, perdono, pietà, compassione, solidarietà, conversione,
salvezza, santità, gioia e pace, dono della vera Parola di Dio.
I cuori però sono induriti. Come si fa a versare in essi questa abbondanza
di acqua di vita e di risurrezione spirituale e fisica? Impossibile.
Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio.
Ella invoca l’Angelo custode perché sorregga queste creature ingrate.
L’Angelo custode le sorregge chiedendo a Cristo Gesù più grazia e più
verità, necessarie per la loro conversione.
La potenza della grazia deve essere impetrata dalla potenza della fede e
dell’amore, altrimenti la nostra preghiera raccoglie pochi frutti.
46
Ti turbano le gelosie, le invidie, le menzogne. Ma nulla puoi, se il tuo Signore
non viene in aiuto.
Come i pesci del mare sono avvolti dall’acqua, così il vero missionario del
Vangelo è avvolto da gelosie, invidie, menzogne.
Questo male che avvolge il missionario di Cristo Gesù non è vincibile,
superabile per forze umane.
Il missionario nulla può. Può però il Signore, se viene in aiuto del suo
Araldo.
Gelosia, invidia, menzogna sono una triade di morte spirituale e fisica.
Il vero cristiano deve imparare a vivere in essa. Può vivere in essa con la
potente grazia del Signore.
Con tutto il tuo amore vai... Vai dove il Signore ti indica la strada. A volte devi
scuotere i sandali. La creatura del Padre non vuole conoscere la verità.
La missione va compiuta con amore indefettibile, sempre pieno e sempre
vero, perfetto, santo.
Dove vivere la propria missione? Dove il Signore ci indica la strada.
A questo punto il discorso si fa serio, molto serio, impegnativo.
Vi è un abisso di differenza tra la volontà di Dio, il desiderio di Cristo
Gesù, la mozione dello Spirito Santo e i sogni umani dell’uomo.
Come si fa a discernere e a separare la volontà di Dio dal nostro sogno?
Quando un nostro sogno può dirsi rivelazione, manifestazione,
ispirazione, dono di Dio per la realizzazione della verità del nostro
ministero o missione?
Se leggiamo la Scrittura Santa negli Atti degli Apostoli e seguiamo passo
per passo San Paolo, notiamo che nella sua vita vi è una costante.
-
È afferrato, conquistato, sequestrato da Cristo Gesù mentre si reca
a distruggere la comunità dei discepoli che vivono in Damasco.
-
Alla Chiesa diffidente è presentato prima dal Signore stesso ad
Anania. Poi da Barnaba alla comunità dei discepoli del Signore.
-
Lascia Gerusalemme perché esortato da altri per il più grande bene
della stessa Chiesa.
-
È mandato in missione presso i Gentili dallo Spirito Santo.
-
Svolge la sua missione nella Macedonia e in Grecia perché
chiamato dallo stesso Spirito in sogno per mezzo di un macedone.
-
Rimane a Corinto per volontà esplicita del Signore.
-
Si reca a Gerusalemme perché spinto dallo Spirito Santo.
-
Si imbarca per Roma ancora per volontà dello Spirito di Dio.
Come si può osservare nulla nella vita di Paolo è da Paolo. Tutto invece è
dal Signore, da Dio, dallo Spirito Santo.
47
Paolo si consacrava interamente alla missione. Viveva tutto per essa. Non
era anima inquieta, irrequieta, ansiosa, asmatica, che cercava fuori luogo
ciò che invece era nel luogo, nel quale Dio lo aveva posto e collocato.
Né è sufficiente manifestare una nostra volontà e un nostro desiderio al
discernimento anche profetico per avere la certezza che ci si trovi dinanzi
alla volontà di Dio.
Davide manifestò a Natan, suo profeta personale, la volontà di costruire
un tempio al Signore. Il profeta lo congedò approvando la sua volontà.
Poi di notte il Signore manifestò al profeta cosa Lui invece aveva deciso.
Conosciamo la volontà di Dio rivelata nelle Scritture. Questa deve essere
sempre osservata. Ad essa si deve sempre obbedire.
Non sempre si conosce la volontà attuale di Dio sulla nostra vita.
La via migliore per conoscerla è quella di non seguire mai la nostra
volontà, i nostri desideri, i nostri sogni.
La via migliore è fare santamente ciò che stiamo facendo per volontà
manifestata. Poi se il Signore vuole Lui qualcosa, sarà Lui a chiedercela.
La via è anche quella di pregare, digiunando come Gesù nel deserto,
quaranta giorni e quaranta notti. È facile cadere in tentazione.
In un luogo però non si è accolti. Le porte vengono chiuse. In questo caso
all’istante si scuotono i sandali e ci si reca altrove.
Noi abbiamo obbedito. Abbiamo ascoltato la voce del nostro Dio. L’uomo
vuole rimanere sordo, cieco, muto, non vuole conoscere la verità e noi
siamo liberi dinanzi a lui di percorrere altre strade.
L'ambiguo e il bugiardo si sente uscirne vincitore, ma tu cammini e soffri e nella
sofferenza offri per la redenzione del mondo.
Quando l’uomo di Dio si ritira da un luogo, l’ambiguo, il bugiardo pensa di
aver vinto. È riuscito ad allontanare l’uomo di Dio sulla sua presenza.
È però una vittoria di peccato, male, superbia, invidia, stoltezza.
L’uomo di Dio riprende il suo cammino nella sofferenza di non aver potuto
portare la salvezza a molti cuori.
Offre però questa sua sofferenza per la redenzione del mondo.
Sempre la sofferenza che nasce dalla missione evangelica deve essere
offerta a Dio per la salvezza di molti cuori.
Se l’uomo di Dio rimane in un luogo, salva con la sua presenza di grazia e
di verità di Gesù. Se invece deve abbandonarlo, sempre continua a
salvare per l’offerta a Dio della sua grande sofferenza.
"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Tuttavia non sia fatta la mia,
ma la tua volontà".
L’uomo di Dio una cosa sola vuole: che nella sua vita si compia sempre la
volontà del Signore. Non possiede altri desideri.
48
QUEL GIORNO...
Il tuo è comando d'amore, affinché le creature del Padre passino dalle tenebre
alla luce.
Sempre il Signore comanda per amore.
L’amore del Signore è di salvezza, redenzione, giustificazione, grande
santità. Il Signore vuole che ogni uomo passi dalle tenebre alla luce.
Perché questo passaggio avvenga, il Signore sempre sacrifica le anime
che hanno consegnato la loro vita a Lui per questo fine.
Va'... E cammini e vai... L’uomo di buona volontà porge l'orecchio alla Parola
del Signore.
L’Ispiratrice è anima sacrificata da Dio per la salvezza di molti cuori.
Chi è di buona volontà ascolta la Parola del Signore che il suo
messaggero gli annunzia con semplicità e purezza d’intenzione.
Ma quante sofferenze nello spirito… Senti il rifiuto dell’uomo che ama il dio
quattrino, dell’uomo che non vuole convertirsi e non vuole osservare i
comandamenti, perché ha scelto di servire la sua legge, che fa e disfa a suo
piacimento, secondo la sua volontà.
L’Ispiratrice vive questa sua missione nella grande sofferenza dello
spirito, dell’anima, del corpo.
Ella sente il rifiuto dell’uomo che non accoglie la Parola di vita che lei gli
annunzia.
Il rifiuto spesso è calunnia, menzogna, parola falsa, ingiuria, vera
persecuzione senza sosta.
Rifiuta di accogliere la sua parola che è Parola di Cristo Gesù chi si è
consegnato alla disobbedienza e si è posto fuori dei Comandamenti. Chi
lavora per la sua gloria e non per la gloria di Dio. Chi si è fatto un Vangelo
secondo i desideri del suo cuore.
Mai una sola persona onesta dinanzi a Dio e agli uomini le ha opposto un
rifiuto. Molti non l’hanno seguita per paura degli uomini, ma nessun
rifiuto, nessuna opposizione, nessuna persecuzione da parte loro.
L'angoscia ti prende. La tentazione... Non continuare... La preghiera... E vai... e
porti la voce di colui che ti fa gridare nel deserto: "Convertitevi e credete al
Vangelo".
Dinanzi alla grande, ininterrotta persecuzione, l’angoscia si fa invadente.
Ad essa subentra anche la tentazione di non continuare.
La battaglia si fa dura. Tutto però si risolve nella preghiera ininterrotta.
La missione deve continuare.
La voce di colui che grida nel deserto: “Convertitevi e credete nel
Vangelo”, deve continuare. Non può fermarsi, arrendersi, ritirarsi.
49
La preghiera è arma potentissima per vincere ogni tentazione. Ad essa si
deve sempre ricorrere. Mai dovrà essere deposta.
La Vergine Santissima ti sorregge; non vuole che ti fermi. La Geenna è piena...
Nella sua bontà e misericordia infinita il Signore vuole far tornare le pecorelle
all'ovile.
La Vergine Maria non vuole che la missione venga interrotta.
Ella viene in aiuto perché questo mai succeda. Con Lei a fianco, ogni
tentazione verrà vinta e la missione potrà sempre continuare.
La Geenna è piena, straripante di anime che si perdono.
Se la missione si ferma, si arresta, nell’inferno non ci sarà più posto per
accogliere le anime. Il Paradiso sarà sempre “vuoto”.
La missione evangelizzatrice toglie anime all’inferno e le dona al Paradiso.
Libera dalla morte e dona la vita. Allontana i vizi e ricolma di virtù.
Il vero missionario svuota l’ovile del principe di questo mondo e riempie
quello di Cristo Gesù.
Assieme alla preghiera offri la tua sofferenza del corpo e dello spirito, perché le
pecorelle smarrite ritornino a Dio.
Assieme alla preghiera ogni sofferenza va offerta a Dio perché le pecorelle
smarrite ritornino a Dio. Tutta la vita il missionario offre a Dio.
Tu lo sai: il tuo Signore vuole tutto di te, ogni attimo, ogni sospiro. Per la
salvezza del mondo egli ti chiede la vita e tu l'offri, per amore, in espiazione.
L’Ispiratrice lo sa. Il Signore le ha chiesto tutto. Tutta la sua vita deve
essere un olocausto da consumarsi per la salvezza delle anime.
Sei certa: il Signore perdonerà e cambierà tanti cuori che attendono, che
vogliono, che sperano.
Anche questo l’Ispiratrice sa: Se Lei offrirà in olocausto la sua vita, il
Signore perdonerà e cambierà molti cuori.
Questa scienza essa la possiede fin dalla chiamata: ogni tua sofferenza
salverà un’anima.
Niente più ti appartiene: muori e vivi per lui, per il tuo Signore.
Tutto dell’Ispiratrice è di Dio. Ella vive e muore per Lui, per il suo Signore.
Aiutami, mio Dio, voglio continuare...
Può offrirsi in olocausto sull’altare della missione solo per grazia.
Movimento Apostolico, se vuoi compiere la missione di salvezza, sai cosa
fare: imitare in tutto la tua Ispiratrice.
Se vuoi salvare qualche anima, dovrai farti anche tu olocausto, lasciandoti
consumare sull’altare della missione.
Se vuoi conservare la vita per te, puoi anche farlo. Ma non salverai anime.
Dove non c’è effusione di sangue, non c’è remissione dei peccati.
50
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
vorrei soffermarmi assieme a te, facendo appello alla tua esperienza, intelligenza,
sapienza nello Spirito Santo, di una frase che traggo dal primo “Meditare”, offerto oggi
alla meditazione e riflessioni di quanti lo desiderano.
Con tutto il tuo amore vai... Vai dove il Signore ti indica la strada. A volte devi scuotere i sandali.
La creatura del Padre non vuole conoscere la verità.
La missione va compiuta con amore indefettibile, sempre pieno e sempre vero, perfetto,
santo. Ma dove vivere la propria missione? Dove il Signore ci indica la strada. A questo
punto il discorso si fa serio, molto serio, impegnativo.
Vi è un abisso di differenza tra la volontà di Dio, il desiderio di Cristo Gesù, la mozione
dello Spirito Santo e i sogni umani dell’uomo. Come si fa a discernere e a separare la
volontà di Dio dal nostro sogno? Quando un nostro sogno può dirsi rivelazione,
manifestazione, ispirazione, dono di Dio per la realizzazione della verità del nostro
ministero o missione?
Se leggiamo la Scrittura Santa negli Atti degli Apostoli e seguiamo passo per passo San
Paolo, notiamo che nella sua vita vi è una costante.
È afferrato, conquistato, sequestrato da Cristo Gesù mentre si reca per distruggere la
comunità dei discepoli che vivono in Damasco. Alla Chiesa diffidente è presentato prima
dal Signore stesso ad Anania. Poi da Barnaba alla comunità dei discepoli del Signore.
Lascia Gerusalemme perché esortato da altri per il più grande bene della stessa Chiesa.
È mandato in missione presso i Gentili dallo Spirito Santo. Svolge la sua missione nella
Macedonia e in Grecia perché chiamato dallo stesso Spirito in sogno per mezzo di un
macedone. Rimane a Corinto per volontà esplicita del Signore. Si reca a Gerusalemme
perché spinto dallo Spirito Santo. Si imbarca per Roma ancora per volontà dello Spirito
di Dio.
Come si può osservare nulla nella vita di Paolo è da Paolo. Tutto invece è dal Signore, da
Dio, dallo Spirito Santo.
Paolo si consacrava interamente alla missione. Viveva tutto per essa. Non era anima
inquieta, irrequieta, ansiosa, asmatica, che cercava fuori luogo ciò che invece era nel
luogo, nel quale Dio lo aveva posto e collocato.
Né è sufficiente manifestare una nostra volontà e un nostro desiderio al discernimento
anche profetico per avere la certezza assoluta che ci si trovi dinanzi alla reale, attuale
volontà di Dio sul nostro presente e futuro. L’ultimo nostro baluardo è la coscienza.
Non si può scaricare su altri ciò che deve essere solo nostra decisione. Ho deciso,
decido, previo conforto di un discernimento operato, di camminare su questa via.
Ne assumo tutta la responsabilità dinanzi a Dio, alla Chiesa, alle anime da salvare.
Il Signore chiede a tutti di essere seri, responsabili, coscienti di ogni nostra scelta.
Nella nostra coscienza scriviamo noi e lo Spirito Santo. Se domani dovessimo fallire,
mai dobbiamo attribuire la responsabilità a colui al quale abbiamo sottoposto la nostra
volontà e da lui abbiamo ricevuto l’approvazione di essere nella verità rivelata.
Il “puoi” fare questo, non significa che ci troviamo dinanzi alla volontà di Dio e neanche
che “devi” fare questo.
Se è tua volontà, te ne assumi tutte le conseguenze, e vai. Il Vangelo in questa tua
decisione è salvo.
Davide manifestò a Natan, suo profeta personale, la volontà di costruire un tempio al
Signore. Il profeta lo congedò approvando la sua volontà.
Poi di notte il Signore manifestò al profeta cosa Lui invece aveva deciso.
51
Conosciamo la volontà di Dio rivelata nelle Scritture. Questa deve essere sempre
osservata. Ad essa si deve sempre obbedire.
Non sempre si conosce la volontà attuale di Dio sulla nostra vita.
La via migliore per conoscerla è quella di non seguire mai la nostra volontà, i nostri
desideri, i nostri sogni.
La via migliore è fare santamente ciò che stiamo facendo per volontà manifestata. Poi se
il Signore vuole Lui qualcosa, sarà Lui a chiedercela.
La via è anche quella di pregare, digiunando come Gesù nel deserto, quaranta giorni e
quaranta notti. È facile cadere in tentazione.
In un luogo però non si è accolti. Le porte vengono chiuse. In questo caso all’istante si
scuotono i sandali e ci si reca altrove.
Noi abbiamo obbedito. Abbiamo ascoltato la voce del nostro Dio. L’uomo vuole rimanere
sordo, cieco, muto, non vuole conoscere la verità e noi siamo liberi dinanzi a lui di
percorrere altre strade.
Questa ultima frase si accorda alla perfezione con un’altra verità contenuta nel secondo
“Meditare”, sul quale si è scritta qualche parola di commento.
Assieme alla preghiera offri la tua sofferenza del corpo e dello spirito, perché le pecorelle
smarrite ritornino a Dio.
Assieme alla preghiera ogni sofferenza va offerta a Dio perché le pecorelle smarrite
ritornino a Lui. Tutta la vita il missionario offre a Dio.
L’Ispiratrice lo sa. Il Signore le ha chiesto tutto. Tutta la sua vita deve essere un
olocausto da consumarsi per la salvezza delle anime.
Sei certa: il Signore perdonerà e cambierà tanti cuori che attendono, che vogliono, che
sperano.
Anche questo l’Ispiratrice sa: Se Lei offrirà in olocausto la sua vita, il Signore perdonerà
e cambierà molti cuori. Questa scienza essa la possiede fin dalla chiamata: ogni tua
sofferenza salverà un’anima.
Tutto dell’Ispiratrice è di Dio. Ella vive e muore per Lui, per il suo Signore.
Può offrirsi in olocausto sull’altare della missione solo per grazia.
Movimento Apostolico, se vuoi compiere la missione di salvezza, sai cosa fare: imitare in
tutto la tua Ispiratrice.
Se vuoi salvare qualche anima, dovrai farti anche tu olocausto, lasciandoti consumare
sull’altare della missione.
Se vuoi conservare la vita per te, puoi anche farlo. Ma non salverai anime. Dove non c’è
effusione di sangue, non c’è remissione dei peccati.
Movimento Apostolico, l’Ispiratrice è dinanzi ai tuoi occhi. Non essere anima asmatica,
inquieta, paurosa, irrequieta, disordinata, inquinata, tormentata, affollata da pensieri
della terra. Imita Lei. Con amore si è offerta al Signore per essere olocausto perenne in
onore del Signore per la salvezza delle anime.
È questa la tua strada, percorrila. Altre strade possono essere anche di gloria mondana,
terrena, di successo, ma non salvano anime.
Le anime si purificano con il sangue e si nutrono di sangue, del sangue di Cristo
mescolato con il tuo. Non solo con il sangue di Cristo, ma di Cristo con il tuo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci questa via.
52
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 28 Gennaio 2013
IDOLATRIA...
Il Signore
chiede la tua conversione,
uomo.
Perché i fratelli si convertano,
tu devi modellarti su Cristo
e seguire il suo esempio
di umiltà e di obbedienza.
Se regnano in te
i suoi sentimenti di pace e di verità,
tu edifichi la Chiesa.
Non scusarti e non dire:
"La carne è debole".
La preghiera e i sacramenti
ti allontanano dallo scandalo.
Non permettere
che tuo fratello cada nel peccato.
Alza lo sguardo al cielo e medita:
"Un giorno anche per me
il sole si oscurerà
e la luce non brillerà più.
Il mio potere e la mia ricchezza,
la mia superbia e la mia vanagloria
scompariranno nel nulla.
Se non mi sarò convertito,
perirò nelle tenebre per l'eternità".
Temi il giusto giudizio di Dio,
uomo,
e non pensare che il Signore,
buono e misericordioso,
giustifichi anche il male.
Egli perdona il peccatore,
che si converte,
che ritorna all'ovile,
che abbandona la via
dell'ingiustizia e dell'iniquità.
Uomo, nel regno delle tenebre,
nel quale tu vivi,
53
troppi scandali,
troppi abomini e nefandezze si commettono;
dilagano le orge e le false profezie,
si vive da iniqui,
si spergiura con molta facilità,
si istruisce nell'ignoranza e nell'eresia
il popolo di Dio.
Sono peccati gravissimi
che offendono il Signore Dio nostro.
L'idolatria è ormai religione universale.
Uomo,
torna all'ovile, riconciliati con il tuo Dio
ed egli si riconcilierà con te.
QUEL GIORNO...
Niente più ti appartiene:
muori e vivi per lui,
per il tuo Signore.
Aiutami, mio Dio, voglio continuare...
Non puoi tornare indietro;
devi servire il Signore Dio tuo
con tutto il cuore,
con tutta l'anima e con coscienza retta.
Il tuo cuore ama l’Eterno Amore.
Il tuo Signore
vuole che la sua creatura
passi dalle tenebre alla luce;
il suo è un richiamo d'amore,
un invito alla conversione.
Le tue visioni in spirito scandalizzano
e l’uomo vuole fermarti...
Non puoi...
Un fuoco brucia le tue vene...
Va', non temere, servi il Signore Dio tuo.
E vai...
E ascolti,
da chi dice di sapere,
eresie, idolatrie...
Taci, mediti e preghi...
Invochi la Madre della Redenzione:
"Intenerisci il suo cuore".
- "Ma occorre la volontà dell'uomo:
è cieco,
è sordo,
non può,
non vuole;
dovrebbe distruggere i suoi idoli muti,
54
liberarsi da ogni sete di potere
e di gloria terrena” -.
E vai...
Un gemito di pianto ti prende:
ricordi il lungo calvario
della Madre celeste,
il deserto di Mosè.
Ti curvi;
la croce di Gesù ti è vicina.
Non puoi tornare indietro:
"Chi mette mano all'aratro
e poi si volta indietro,
non è adatto per il Regno dei cieli".
Signore, mio Dio...
Vergine Santissima...
La preghiera...
Tanta preghiera...
E vai...
55
TESTO COMMENTATO
IDOLATRIA...
Il Signore chiede la tua conversione, uomo.
Convertirsi è cambiare mente.
Si lasciano i propri pensieri e si prendono quelli di Dio.
Questa assunzione dei pensieri di Dio dura sempre. Va fatta ogni giorno.
Perché i fratelli si convertano, tu devi modellarti su Cristo e seguire il suo
esempio di umiltà e di obbedienza.
La vera conversione nasce dal discepolo di Gesù che vive la sua vita
interamente modellata su Gesù Signore.
Il discepolo di Gesù segue il suo esempio di umiltà e di obbedienza e
nasce la fede nei cuori. Nasce la conversione. Rinasce la vita cristiana.
Tutto è dal cristiano. Se il cristiano è cristiano, genera altri cristiani. Se il
cristiano è pagano, genera paganità attorno a lui.
Ogni albero produce secondo la sua natura. La natura cristiana produce
cristiani. La natura pagana genera pagani.
Se vogliamo generare cristiani dobbiamo noi per primi divenire cristiani.
È questa la legge di ogni vera evangelizzazione, di ogni vero
evangelizzatore.
Se regnano in te i suoi sentimenti di pace e di verità, tu edifichi la Chiesa.
Edifica la Chiesa, cioè ne espande i confini e la rende bella al suo interno,
chi fa regnare in lui i sentimenti di pace e di verità.
La pace senza la verità è effimera. È in tutto simile ad una foresta infestata
di serpenti velenosi invisibili, pronti ad azzannare chiunque vi mette piede
in essa.
Costruire la pace sulla verità di Dio e di ogni uomo occorre il sacrificio
della propria vita.
Si ha bisogno di quel rinnegamento perenne che Gesù chiede ad ogni suo
discepolo.
Non scusarti e non dire: "La carne è debole".
È vero. La carne è debole. Gesù ci ha assicurato che con la sua grazia
tutto è possibile. Urge pregare senza interruzione.
La preghiera e i sacramenti ti allontanano dallo scandalo.
La via della verità e della pace sono i sacramenti.
In essi si attinge ogni forza ed è possibile con essi allontanarsi da ogni
scandalo.
56
Non permettere che tuo fratello cada nel peccato.
Ognuno di noi deve essere di aiuto ai fratelli.
Ci dobbiamo presentare come un vero sostegno spirituale.
La nostra vita deve essere un ostacolo perché nessuno cada nel peccato.
È questo un impegno e una responsabilità.
Alza lo sguardo al cielo e medita: "Un giorno anche per me il sole si oscurerà e
la luce non brillerà più. Il mio potere e la mia ricchezza, la mia superbia e la mia
vanagloria scompariranno nel nulla. Se non mi sarò convertito, perirò nelle
tenebre per l'eternità".
Il Signore ci chiede di vivere ogni attimo della nostra vita all’ombra della
morte e del giudizio particolare e universale.
Di tutto dobbiamo rendere conto al Signore, anche di ogni parola vana.
Agli occhi degli uomini possiamo anche nasconderci.
Agli occhi di Dio nulla rimarrà nascosto, ma anche nulla impunito.
La perdizione eterna è sempre dinanzi ai nostri piedi.
Per questo è necessaria una quotidiana conversione alla pace e alla
verità.
Temi il giusto giudizio di Dio, uomo, e non pensare che il Signore, buono e
misericordioso, giustifichi anche il male.
Dio non giustifica il male. Il peccato è perdonato, non giustificato.
Per questo ogni uomo è invitato a camminare nel timore del Signore.
Il Signore è fedele ad ogni sua parola. Quanto da Lui detto è verità eterna.
Egli perdona il peccatore, che si converte, che ritorna all'ovile, che abbandona
la via dell'ingiustizia e dell'iniquità.
Il perdono del Signore è nella conversione del cuore e nel pentimento.
Convertirsi è lasciare la via dell’iniquità e dell’ingiustizia per percorrere la
via della giustizia, verità, pace, gioia, misericordia.
Uomo, nel regno delle tenebre, nel quale tu vivi, troppi scandali, troppi abomini
e nefandezze si commettono; dilagano le orge e le false profezie, si vive da
iniqui, si spergiura con molta facilità, si istruisce nell'ignoranza e nell'eresia il
popolo di Dio.
Il mondo del male è veramente un mondo di male.
Scandali, abomini, nefandezze, orge, false profezie, iniquità, spergiuri,
ignoranza, eresia: è veramente un mondo di tenebre.
Questo mondo di tenebre e di male ha condotto Gesù alla Croce.
Pensaci: Gesù ti dona alla croce per la salvezza dell’uomo che vive in
questo mondo.
57
Gesù mi chiede, ti chiede di lasciarti crocifiggere dal mondo per la sua
salvezza.
La croce è la sola via per la redenzione del mondo. Il martirio è la sola ed
unica medicina.
Sono peccati gravissimi che offendono il Signore Dio nostro.
Il mondo vive nell’orrendo peccato. Non è uno solo. Sono molti i peccati
che si commettono.
L’uomo offende il suo creatore quando sceglie di vivere nelle tenebre e
nell’oscurità morale.
L'idolatria è ormai religione universale.
L’idolatria è l’adorazione della falsità, delle tenebre, del male.
L’idolatria è stata sempre religione potentissima tra gli uomini.
Oggi essa sta crescendo a dismisura.
Uomo, torna all'ovile, riconciliati con il tuo Dio ed egli si riconcilierà con te.
La via della salvezza è nella riconciliazione con Dio.
La riconciliazione è nell’accoglienza della sua verità.
Dalla verità di Dio è la verità di ogni uomo.
QUEL GIORNO...
Niente più ti appartiene: muori e vivi per lui, per il tuo Signore. Aiutami, mio Dio,
voglio continuare...
“Quel giorno…”: è la vita dell’Ispiratrice vista con gli occhi dello Spirito
Santo. Quanto Lei dice è purissima verità.
La sua è una vita consegnata, donata, offerta senza trattenersi nulla per
sé, neanche un pensiero.
Il dono non è solo per ieri, deve essere per oggi, domani, sempre.
La perseveranza è dono di Dio. A Lui la si deve chiedere con preghiera
incessante.
Non puoi tornare indietro; devi servire il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con
tutta l'anima e con coscienza retta.
Quando si dona la vita al Signore, la si dona per sempre. Non c’è ritorno
indietro.
Non si fa un dono a Dio per un istante, pochi istanti, un tempo, pochi
tempi. Il dono è dell’intera vita, per ogni tempo, per l’eternità.
Il dono va vissuto con tutto il cuore, tutta l’anima, con coscienza retta.
58
È giusto che ci chiediamo: ma cosa è la coscienza retta?
È la coscienza che vive in perfetta corrispondenza con la volontà di Dio.
La coscienza retta è purissima obbedienza alla verità rivelata contenuta
nella Parola di Dio, secondo la fede della Chiesa una, santa, cattolica,
apostolica.
Parola di Dio, sana dottrina, fede della Chiesa fanno la coscienza retta.
Questi tre componenti devono stare sempre insieme perché vi sia
coscienza retta.
La coscienza va sempre educata. Essa è sempre esposta al lassismo o
alla falsità.
La coscienza è lassa quando lascia passare anche le più gravi
trasgressioni della Legge del Signore: adulterio, furto, falsa
testimonianza, e cose del genere.
La coscienza lassa filtra il moscerino e ingoia il cammello.
È invece falsa quando è totalmente fuori della Legge del Signore.
Vive senza Legge e senza alcun riferimento ad essa.
La coscienza va formata. Formare una coscienza è opera che richiede a
volte un’intera vita. Essa mai potrà dirsi formata pienamente.
Siamo sempre in via di formazione. Formare la coscienza è opera
difficilissima. Dobbiamo sempre camminare sotto la potente luce dello
Spirito Santo, in una volontà di costante conversione a Dio.
Il tuo cuore ama l’Eterno Amore. Il tuo Signore vuole che la sua creatura passi
dalle tenebre alla luce; il suo è un richiamo d'amore, un invito alla conversione.
Il cuore dell’Ispiratrice ama Gesù, il suo Eterno Amore.
Amare Gesù è compiere la volontà di Gesù.
Cosa vuole Gesù dall’Ispiratrice?
Che trasformi ogni sua parola in un richiamo d’amore, in un invito alla
conversione.
Così agendo la creatura del Padre passa dalla tenebre alla luce.
È grande questa missione. Richiede una potenza di grazia non minima.
Si può trasformare ogni parola in un richiamo d’amore e in un invito alla
conversione solo per grazia del Signore.
Non basta la buona volontà, occorre anche la grazia, moltissima grazia.
Le tue visioni in spirito scandalizzano e l’uomo vuole fermarti...
L’Ispiratrice è stata accreditata dal Signore con un dono particolare: la
visione in spirito.
È questo un dono che le permette di essere presente con lo spirito come
se fosse con il corpo, in più le consente di vedere la storia non con gli
59
occhi del corpo, che possono anche non cogliere l’invisibile, ma con gli
occhi dello spirito che vedono la storia così come essa è dinanzi a Dio e
secondo il più intimo della coscienza di ciascuno.
L’uomo si scandalizza e fa di tutto per fermarla, ponendo ostacoli sul suo
cammino.
Non puoi... Un fuoco brucia le tue vene... Va', non temere, servi il Signore Dio
tuo.
Nessuno potrà mai fermare chi è mosso dallo Spirito Santo.
Un fuoco divino brucia le vene dell’Ispiratrice.
Una parola potente di Dio la spinge perché vada e non tema, perché serva
sempre il Signore.
È lo Spirito Santo la forza potente dei veri profeti.
Lo Spirito del Signore conserva i veri profeti nella verità della parola e
della missione.
E vai... E ascolti, da chi dice di sapere, eresie, idolatrie...
E l’Ispiratrice va, continua la sua missione.
Dinanzi a lei l’eresia è eresia, l’idolatria è idolatria. La non verità è non
verità. La falsità è falsità.
Non ci sono maestri che possano confonderla, perché nessun uomo potrà
mai confondere lo Spirito del Signore che dimora potentemente in lei.
Dinanzi a noi i maestri e i dottori della scienza possono spacciare eresie e
idolatrie. Mai dinanzi allo Spirito Santo di cui lei è stata colmata fin dal
primo istante della sua chiamata.
È questa la sua verità.
Taci, mediti e preghi... Invochi la Madre della Redenzione: "Intenerisci il suo
cuore".
Dinanzi alle eresie e idolatrie a volte non si può parlare.
Si deve solo tacere, meditare, pregare.
Si chiede alla Madre della Redenzione che intenerisca il cuore di colui che
spaccia eresie e idolatrie per purissima verità di Dio.
Anche la preghiera per la conversione è missione del vero profeta.
- "Ma occorre la volontà dell'uomo: è cieco, è sordo, non può, non vuole;
dovrebbe distruggere i suoi idoli muti, liberarsi da ogni sete di potere e di gloria
terrena” -.
Per la conversione occorre la volontà dell’uomo.
Ma l’uomo è cieco, sordo, non può, non vuole.
Per volere dovrebbe distruggere i suoi idoli muti, liberarsi da ogni sete di
potere e di gloria terrena.
60
Non si può essere con Dio dimorando nell’idolatria e nell’eresia.
Non si può servire Dio e il mondo contemporaneamente.
Chi sceglie Dio, lascia il mondo. Chi sceglie il mondo, lascia Dio.
La conversione è lasciare il mondo per abbracciare Dio.
E vai... Un gemito di pianto ti prende: ricordi il lungo calvario della Madre
celeste, il deserto di Mosè.
Il cammino del vero profeta di Dio non è semplice.
È un calvario, un deserto, una via dolorosa.
Un gemito di pianto prende il vero profeta del Dio vivente, a motivo della
sua sofferenza indicibile.
Ti curvi; la croce di Gesù ti è vicina.
Il cammino del vero profeta si fa con la croce sulle spalle.
Lui si curva, la prende su di sé e cammina.
Con Lui è anche la croce di Gesù. La croce di Gesù e quella del suo
profeta divengono una sola croce.
Quando le due croci divengono una sola croce, è allora che si compie la
redenzione del mondo.
Non puoi tornare indietro: "Chi mette mano all'aratro e poi si volta indietro, non
è adatto per il Regno dei cieli".
La croce bisogna portarla per sempre, per essere crocifissi sopra di essa.
Non si può tornare indietro.
Chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro, non è adatto per il Regno
dei cieli.
La perseveranza deve essere sino alla fine.
Signore, mio Dio... Vergine Santissima... La preghiera... Tanta preghiera... E
vai...
Per perseverare sino alla fine si deve pregare.
La perseveranza è una grazia sempre da chiedere al Signore.
Si chiede al Signore questa grazia.
Si chiede alla Vergine Santissima.
Si chiede agli Angeli e ai Santi.
Si chiede al Cielo tutto.
La preghiera deve accompagnare il cammino del profeta.
Senza preghiera il cammino si interrompe.
61
Osservazioni conclusive
Carissimi,
Vi invito a soffermarvi, se lo riterrete opportuno, su tre frasi che vi riporto, tratte dai
“Meditare” che sono stati oggetto della riflessione di questa settimana.
Perché i fratelli si convertano, tu devi modellarti su Cristo e seguire il suo esempio di umiltà e di
obbedienza.
La vera conversione nasce dal discepolo di Gesù che vive la sua vita interamente
modellata su Gesù Signore. Il discepolo di Gesù segue il suo esempio di umiltà e di
obbedienza e nasce la fede nei cuori. Nasce la conversione. Rinasce la vita cristiana.
Tutto è dal cristiano. Se il cristiano è cristiano, genera altri cristiani. Se il cristiano è
pagano, genera paganità attorno a lui. Ogni albero produce secondo la sua natura. La
natura cristiana produce cristiani. La natura pagana genera pagani. Se vogliamo
generare cristiani dobbiamo noi per primi divenire cristiani. È questa la legge di ogni
vera evangelizzazione, di ogni vero evangelizzatore.
Se regnano in te i suoi sentimenti di pace e di verità, tu edifichi la Chiesa.
Edifica la Chiesa, cioè ne espande i confini e la rende bella al suo interno, chi fa regnare
in lui i sentimenti di pace e di verità. La pace senza la verità è effimera. È in tutto simile
ad una foresta infestata di serpenti velenosi invisibili, pronti ad azzannare chiunque vi
mette piede in essa. Costruire la pace sulla verità di Dio e di ogni uomo occorre il
sacrificio della propria vita. Si ha bisogno di quel rinnegamento perenne che Gesù
chiede ad ogni suo discepolo.
Non puoi tornare indietro; devi servire il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e
con coscienza retta.
Quando si dona la vita al Signore, la si dona per sempre. Non c’è ritorno indietro. Non si
fa un dono a Dio per un istante, pochi istanti, un tempo, pochi tempi. Il dono è dell’intera
vita, per ogni tempo, per l’eternità. Il dono va vissuto con tutto il cuore, tutta l’anima, con
coscienza retta. È giusto che ci chiediamo: ma cosa è la coscienza retta? È la coscienza
che vive in perfetta corrispondenza con la volontà di Dio. La coscienza retta è purissima
obbedienza alla verità rivelata contenuta nella Parola di Dio, secondo la fede della Chiesa
una, santa, cattolica, apostolica. Parola di Dio, sana dottrina, fede della Chiesa fanno la
coscienza retta. Questi tre componenti devono stare sempre insieme perché vi sia
coscienza retta. La coscienza va sempre educata. Essa è sempre esposta al lassismo o
alla falsità. La coscienza è lassa quando lascia passare anche le più gravi trasgressioni
della Legge del Signore: adulterio, furto, falsa testimonianza, e cose del genere. La
coscienza lassa filtra il moscerino e ingoia il cammello. È invece falsa quando è
totalmente fuori della Legge del Signore. Vive senza Legge e senza alcun riferimento ad
essa. La coscienza va formata. Formare una coscienza è opera che richiede a volte
un’intera vita. Essa mai potrà dirsi formata pienamente. Siamo sempre in via di
formazione. Formare la coscienza è opera difficilissima. Dobbiamo sempre camminare
sotto la potente luce dello Spirito Santo, in una volontà di costante conversione a Dio.
Carissimi, Cristo si arrese dinanzi alla sua croce, e noi tutti ci dobbiamo arrendere
dinanzi alla nostra croce. Come Cristo si lasciò crocifiggere, anche noi ci dobbiamo
lasciare crocifiggere. Se amiamo, ci riusciamo. A volte può anche succedere che si
vorrebbero prendere altre vie. Il Signore lo permette perché noi sperimentiamo attraverso
la dura storia che non è possibile nessuna via al di fuori della croce. Si ritorna su di essa
e si avanza in silenzio, tacendo. “Iesus autem tacebat”. Lo stile di Gesù sia il nostro.
Sempre il Signore mi ha condotto attraverso storie tortuose, come Giobbe, perché
imparassi a conoscere il suo mistero, nel suo il mio, in modo da viverlo in pienezza di
obbedienza alla sua volontà. Lo ringrazio e lo benedico. Solo così si rinasce e ci si
rinnova.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a portare la nostra
croce per tutti i giorni della nostra vita.
62
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 4 Febbraio 2013
PREGHIERA DI LODE...
Benedetto sei tu, Signore,
che chiami le tue creature alla giustizia,
per la salvezza eterna
e le conduci per mano alla conversione
per la purificazione della loro anima.
Benedetto sei tu, Signore,
che fai germogliare la verità sulla terra
per allontanare da noi le tenebre,
disperdendole con la luce radiosa
della tua Parola di amore e di bontà.
Signore,
tu non vuoi grandi cose,
ma un cuore puro e mite.
Benedetto sei tu, o Signore,
che ci hai dato il tuo Figlio Unigenito,
Gesù Cristo Signore nostro,
per redimerci e liberarci dal peccato.
Concepito per opera dello Spirito Santo,
egli è nato dalla sempre Vergine Maria.
Benedetto sei tu, o Signore,
che fai aprire la bocca ai muti,
ascoltare i sordi,
vedere i ciechi.
Benedetto sei tu, o Signore,
che confondi i sapienti e gli intelligenti
e riveli ai piccoli le tue meraviglie.
Fa' che il bugiardo e l'ambiguo
intenerisca il suo cuore
e si converta a te.
Benedetto sei tu, o Signore,
che ci hai costituiti missionari
dell'unica fede nell'unica tua Chiesa,
per portare nel mondo la tua Parola di salvezza,
chiamando ogni uomo di buona volontà
ad entrare nel tuo regno,
a lavorare nella tua vigna
63
e dare frutti di vita eterna.
Benedetto sei tu, o Signore,
che ai piedi della croce
ci hai affidato a tua Madre
e ci hai fatti suoi figli per sempre.
Fa' che il nostro amore per lei
sia puro, casto, fedele, santo.
Aiutaci a imitarne le virtù,
vivendo di fede, di speranza e di carità,
confortati e sorretti dal tuo Santo Spirito.
Signore,
la tua benedizione ricopre l'universo.
Fa' che ogni creatura
ti lodi e ti esalti nei secoli dei secoli. Amen.
MODELLO ED ESEMPIO...
Sei tutta pura,
tutta bella, casta...
Maria,
Madre della Chiesa.
Noi ti invochiamo
e tu vieni in nostro aiuto;
ti chiediamo misericordia
e tu ci sorreggi.
La nostra guida sei tu;
tu sei la nostra speranza,
il nostro sì.
Ti chiediamo, Madre:
facci crescere nell'ascolto
del tuo Figlio Gesù.
Come te,
noi vogliamo amare,
perdonare,
obbedire.
Assieme a te
non sarà difficile.
Basta dire sì,
come tu lo hai detto.
Tu sei colei
che ha sempre obbedito,
facendo la volontà del Signore,
anche quando la spada
ti trafisse l'anima
ai piedi della croce.
Tu sei la prescelta del Padre,
la Sposa dello Spirito Santo,
64
la Madre di Gesù e la nostra Madre.
Non ti si può pregare
con il peccato nel cuore,
con l'odio nell'anima,
con il rancore nello spirito,
con la sete del male e della vendetta.
Tu sei la Donna ricca di fede,
piena di amore e di perdono.
Tu sei colei
che prega per i peccatori
e che intercede sempre
per la conversione del mondo.
Noi vogliamo imitarti
nella fede e nella preghiera,
nelle tue virtù,
nella tua grande misericordia.
Come te,
anche noi vogliamo vivere la Parola di Gesù
per essere assieme a te
nel Regno dei cieli.
65
TESTO COMMENTATO
PREGHIERA DI LODE...
Benedetto sei tu, Signore, che chiami le tue creature alla giustizia, per la
salvezza eterna e le conduci per mano alla conversione per la purificazione
della loro anima.
Siamo creati dall’amore di Dio.
Siamo condotti alla salvezza eterna dall’amore di Dio.
Siamo dall’amore e nell’amore del nostro Dio.
Il Signore deve essere benedetto, perché Lui è purissimo amore verso di
noi. Il suo amore previene, accompagna, segue tutta la nostra vita.
Benedetto sei tu, Signore, che fai germogliare la verità sulla terra per
allontanare da noi le tenebre, disperdendole con la luce radiosa della tua Parola
di amore e di bontà.
Siamo luce dalla luce vera che è Cristo Gesù.
Gesù fa brillare la sua luce e le tenebre si disperdono.
Gesù fa brillare la sua luce con la sua Parola di carità e di bontà.
Gesù deve essere benedetto, perché Lui è purissima luce che illumina il
mondo intero. Siamo dalla sua luce per essere nella sua luce. Se siamo
nella sua luce, possiamo illuminare il mondo con la luce vera di Gesù.
Signore, tu non vuoi grandi cose, ma un cuore puro e mite.
Dio non vuole grandi cose dalla sua creatura.
Vuole invece che lasci che sia Lui a fare grandi cose per mezzo di essa.
Dio farà grandi cose per mezzo della sua creatura, se essa vive con cuore
puro e mite. Anche il cuore puro e mite è un dono di Dio.
Dobbiamo lasciarci attimo per attimo fare da Dio. Lasciandoci fare da Dio,
possiamo anche noi fare qualcosa per Lui, per la salvezza delle anime.
Benedetto sei tu, o Signore, che ci hai dato il tuo Figlio Unigenito, Gesù Cristo
Signore nostro, per redimerci e liberarci dal peccato.
L’amore di Dio che ci salva è Cristo Gesù.
Gesù è il Figlio Unigenito del Padre, che si è fatto carne nel seno della
Vergine Maria, per redimerci e liberarci dal peccato.
Il Signore deve essere benedetto per questo grandissimo dono che ci ha
fatto: ci ha donato il suo Figlio Unigenito per la nostra redenzione eterna.
Mai si farà abbastanza per benedire il Signore a motivo della sua divina,
eterna, infinita carità. Ci ha donato il suo unico Figlio, l’unico Figlio che
ha, il Figlio suo unigenito.
66
Nell’amore il nostro Dio è insuperabile.
Concepito per opera dello Spirito Santo, egli è nato dalla sempre Vergine Maria.
Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo.
È nato dalla sempre Vergine Maria.
Benedetto sei tu, o Signore, che fai aprire la bocca ai muti, ascoltare i sordi,
vedere i ciechi.
L’amore di Dio non è una parola vana, vuota. È invece opera.
Il Signore fa parlare i muti, vedere i ciechi, ascoltare i sordi.
Un amore che non si trasforma in opera concreta non è vero amore.
Chi vuole amare deve trasformare tutto in un’opera di verità e santità,
giustizia e pace, misericordia e carità.
Benedetto sei tu, o Signore, che confondi i sapienti e gli intelligenti e riveli ai
piccoli le tue meraviglie.
Il Signore innalza gli umili ed abbassa i superbi.
Il Signore sazia gli affamati e li ricolma di beni. Manda a mani vuote i
ricchi. Il Signore innalza gli umili, mentre depone i superbi dai troni.
Il Signore rivela le sue meraviglie ai piccoli e ai semplici, mentre li
nasconde ai sapienti e agli intelligenti.
Per questo il Signore va benedetto: perché l’umile, il piccolo, il semplice,
vengono da Lui innalzati, esaltati, glorificati a suo tempo.
Fa' che il bugiardo e l'ambiguo intenerisca il suo cuore e si converta a te.
Il mondo è pieno di bugiardi e di ambigui.
Per queste persone schiave del male sempre si deve chiedere la loro
conversione e il ritorno nella casa del Padre.
Il cristiano è sempre un figlio della luce e altro non desidera se non luce
sempre più forte, intensa per ogni uomo, anche per chi è suo persecutore,
detrattore, calunniatore, bugiardo, menzognero, ambiguo.
Gesù pregò dalla croce anche per i suoi persecutori.
Benedetto sei tu, o Signore, che ci hai costituiti missionari dell'unica fede
nell'unica tua Chiesa, per portare nel mondo la tua Parola di salvezza,
chiamando ogni uomo di buona volontà ad entrare nel tuo regno, a lavorare
nella tua vigna e dare frutti di vita eterna.
Il Signore va benedetto perché ha fondato la Chiesa sulla roccia viva che
è Pietro. Assieme a Pietro, con Pietro e sotto Pietro, ognuno è chiamato
ad essere missionario nella Chiesa.
Il Missionario va per le strade del mondo e annunzia la Parola di salvezza.
Il vero missionario annunzia e chiama, testimonia e invita.
67
Non vi è vera missione evangelizzatrice se non si aggrega alla Chiesa una,
santa, cattolica, apostolica.
Noi siamo stati mandati per dire agli uomini verità umane, divine, eterne,
naturali e soprannaturali.
Noi siamo stati mandati per annunziare il Vangelo, invitare alla
conversione, aggregare alla Chiesa, dare il dono dello Spirito Santo nei
sacramenti.
Non è missione evangelizzatrice gridare al mondo alcuni principi
irrinunciabili, non negoziabili di etica e morale.
La salvezza dell’uomo non è dal principio irrinunciabile, non negoziabile.
È invece dalla fede in Cristo Gesù e dal divenire con Lui un solo corpo,
una sola vita, una sola esistenza.
Questa verità vale anche per il Movimento Apostolico. La missione
evangelizzatrice è nel dono della Parola, ma per riempire la Casa del
Padre.
Non si tratta di aggregare per proselitismo, ma perché fuori della
comunità non vi è salvezza.
Quando si dice che fuori della Chiesa non vi è salvezza, si deve intendere
il vero significato di questa affermazione.
Fuori della Chiesa non vi è salvezza, non solo perché la salvezza è dalla
Chiesa. Ma anche perché la salvezza è essere Chiesa, comunità santa,
nuovo popolo di Dio.
Dio è il Dio del popolo, del nuovo popolo, della Chiesa, del Corpo di Cristo
Gesù.
Questa verità oggi è dimenticata. Nessuno più la ricorda. Il singolarismo è
ormai unica e sola legge di vita.
O ci pensiamo, ci sentiamo, viviamo come comunità santa. Come popolo
santo di Dio, o attestiamo che non siamo stati salvati.
Benedetto sei tu, o Signore, che ai piedi della croce ci hai affidato a tua Madre e
ci hai fatti suoi figli per sempre.
Gesù dalla croce ci ha affidati alla Madre sua che era ai piedi della croce.
Ci ha affidati come suoi veri figli. Per questo grandissimo dono Gesù va
benedetto per i secoli eterni.
Fa' che il nostro amore per lei sia puro, casto, fedele, santo.
Ecco come dovrà essere il nostro amore per la Vergine Maria: puro, casto,
fedele, santo. Deve essere un amore filiale perfetto, senza lacune, pause,
soste, interferenze, concomitanze di altri amori.
Aiutaci a imitarne le virtù, vivendo di fede, di speranza e di carità, confortati e
sorretti dal tuo Santo Spirito.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, va imitata in ogni sua virtù.
68
Ci deve aiutare in questa imitazione santa Gesù con la presenza
operatrice dello Spirito Santo.
Si chiede a Cristo Gesù che ci faccia vivere la fede, la speranza, la carità
così come le ha vissute la Madre sua.
Signore, la tua benedizione ricopre l'universo.
Veramente la benedizione di Cristo Gesù ricopre l’universo.
In Lui il Signore Dio ha deciso di benedire tutte le tribù della terra.
La promessa fatta ad Abramo rimane valida in eterno.
Fa' che ogni creatura ti lodi e ti esalti nei secoli dei secoli. Amen.
È questo il solo desiderio di ogni suo discepolo: che Gesù sia lodato ed
esaltato da ogni creatura per i secoli eterni.
Lodare ed esaltare Cristo è il fine stesso della creazione, di tutto
l’universo visibile e invisibile.
Ecco come San Paolo presenta questo fine dell’intera creazione.
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in
Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni
benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del
mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere
per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la
ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e
intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza
che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo,
unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.
In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto
opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima
abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il
Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello
Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa
della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
Perciò anch’io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che
avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie
preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno
spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi
del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di
gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua
potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra
nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello
futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo
su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di
tutte le cose (Ef. 1,1-23).
69
MODELLO ED ESEMPIO...
Sei tutta pura, tutta bella, casta... Maria, Madre della Chiesa.
Questo “Meditare” è un canto di amore per la Vergine Maria.
La Vergine Maria è intessuta di purezza, bellezza, castità, ogni altra virtù.
La Vergine Maria è stata impastata da Dio con il fango del suolo, ma con
le virtù celesti. Ella è Madre della Chiesa.
Noi ti invochiamo e tu vieni in nostro aiuto; ti chiediamo misericordia e tu ci
sorreggi.
Quando la Vergine Maria viene invocata, ella sempre viene in nostro aiuto.
Quando le chiediamo misericordia, Ella ci sorregge.
È la Madre sempre pronta per venire in soccorso dei suoi figli
La nostra guida sei tu; tu sei la nostra speranza, il nostro sì.
La Vergine Maria è la nostra guida, la nostra speranza, il nostro sì.
Chi vuole realizzarsi come vero discepolo di Gesù, lo può fare solo con il
suo grande amore.
Il suo grande amore è tutto per noi. Ella è sempre pronta per venire in
nostro soccorso.
Da Lei dobbiamo imparare come si ama, come si spera, come si
obbedisce, come si risponde un sì pieno al Signore.
Ti chiediamo, Madre: facci crescere nell'ascolto del tuo Figlio Gesù.
Ecco cosa chiede a Lei ogni suo figlio: che ci aiuti a crescere nell’ascolto
del Figlio suo Gesù.
Ascoltare Cristo Gesù è il fine del nostro essere suoi discepoli. Si è suoi
discepoli, se ascoltiamo. Siamo suoi per ascoltare.
Senza ascolto non vi è sequela. Il discepolo è colui che ascolta Gesù.
Come te, noi vogliamo amare, perdonare, obbedire.
La Vergine Maria è il nostro vero modello di vita.
Noi vogliamo amare, perdonare, obbedire come Lei ha amato, obbedito,
perdonato.
Con il suo materno aiuto e guardando sempre a Lei ce la faremo,
riusciremo ad essere dei buoni discepoli di Gesù.
Assieme a te non sarà difficile. Basta dire sì, come tu lo hai detto.
Chi cammina con la Vergine Maria apprenderà presto a vivere come Lei.
Non gli sarà difficile amare, obbedire, perdonare.
70
È sufficiente che in ogni cosa, dica sempre un sì al Signore come lo ha
detto Lei.
Per dire questo sì è necessaria una grandissima fede. Si deve vedere
sempre in ogni cosa la volontà di Dio.
Il nostro sì non è alla storia, ma alla volontà di Dio. Per questo ci
necessita la fede: per vedere Dio che agisce per noi attraverso la storia.
In questo dobbiamo tutti crescere nella fede. Se non cresciamo nella fede,
non vediamo la volontà di Dio e sarà sempre difficile obbedire, perché si
pensa di dover obbedire alla storia o agli uomini, mentre in realtà è solo a
Dio che è dovuta ogni obbedienza.
Senza crescita nella fede è sempre difficile obbedire, perché alla storia è
difficile obbedire e anche agli uomini.
Nessun uomo è chiamato per obbedire ad un altro uomo. Ogni uomo
invece è chiamato per obbedire a Dio che si rivela nell’uomo, nella storia.
Questo principio non è facile da comprendere, né tanto meno è facile
viverlo, osservarlo sempre.
Tu sei colei che ha sempre obbedito, facendo la volontà del Signore, anche
quando la spada ti trafisse l'anima ai piedi della croce.
Chi è la Vergine Maria?
È Colei che sempre ha obbedito, perché sempre ha visto la volontà di Dio
nella storia di Cristo Gesù.
Anche alla croce, sul Gòlgota la Vergine Maria ha visto Dio in quel
supplizio e lo ha accettato tutto per offrirlo tutto come vero sacrificio di
riconciliazione al Padre nostro celeste.
È questo il nostro quotidiano esercizio: vedere sempre Dio nella nostra
storia. Con l’aiuto della Madre celeste ce la possiamo fare.
Tu sei la prescelta del Padre, la Sposa dello Spirito Santo, la Madre di Gesù e
la nostra Madre.
Chi è la Vergine Maria?
È la Prescelta del Padre, la Sposa dello Spirito Santo, la Madre di Gesù, la
Madre nostra.
La Vergine Maria vive una relazione particolarissima, unica nel suo
genere, con la Santissima Trinità e con i discepoli di Gesù.
Nessun’altra creatura vive una relazione così singolare, speciale,
particolare, unica. Solo Lei e nessun’altra.
Veramente il Signore ha fatto grandi cose per Lei.
Non ti si può pregare con il peccato nel cuore, con l'odio nell'anima, con il
rancore nello spirito, con la sete del male e della vendetta.
Chi può pregare la Vergine Maria?
71
La può pregare chi ha il cuore puro e chi vuole che il suo cuore diventi
puro. Chi non ha questo desiderio di purezza, non può pregare una Madre
così pura, così casta, così bella, così santa.
Non può pregare la Vergine Maria chi vuole rimanere con il peccato nel
cuore, con l’odio nell’anima, con il rancore nello spirito, con la sete del
male e della vendetta nella mente.
Si prega la Vergine Maria per liberarci da ogni male, per divenire puri
come Lei è pura, santi come Lei è santa, belli come Lei è bella nello
spirito, nell’anima, nel corpo.
Tu sei la Donna ricca di fede, piena di amore e di perdono.
Chi si accosta alla Vergine Maria, Le si accosta per ricolmarsi della sua
spirituale ricchezza.
Lei è la Donna ricca di fede, piena d’amore e di perdono.
Si va da Lei per divenire ricchi di fede e pieni di amore e di perdono.
Andare da Lei per rimanere nella nostra pochezza spirituale e morale, è
cosa vana.
Non si può andare a Lei per impoverirsi ancora di più.
Tu sei colei che prega per i peccatori e che intercede sempre per la
conversione del mondo.
Chi è la Vergine Maria?
È Colei che prega per i peccatori e che intercede sempre per la
conversione del mondo.
Chi ama la Vergine Maria, chi dice di essere suo vero figlio, non solo deve
perdonare ogni colpa subita, deve anche offrire la sua vita per la
conversione di coloro che lo hanno offeso.
È dovere del cristiano riconciliarsi con chi si pensa abbia qualcosa contro
di lui. L’altro ti ha fatto qualcosa, ha qualcosa contro di te, e tu vai gli offri
il tuo perdono, la tua pace, la tua misericordia, la tua pietà.
La carità è magnanima. Un tempo si diceva: la carità è paziente.
Noi vogliamo imitarti nella fede e nella preghiera, nelle tue virtù, nella tua
grande misericordia.
Ecco il desiderio del vero devoto della Madre celeste: desiderio e volontà
di imitare la Vergine Maria nella fede, nella preghiera, nelle virtù, nella sua
grande misericordia.
Come te, anche noi vogliamo vivere la Parola di Gesù per essere assieme a te
nel Regno dei cieli.
Desiderio e volontà di vivere la Parola di Gesù per essere assieme a Lei
nel Regno dei cieli.
Che questo desiderio e questa volontà si compiamo per tutti noi.
72
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
come pensiero conclusivo ti riporto quanto brevemente commentato nel Meditare
dedicato alla Vergine Maria: “Modello ed esempio”. Guardare a Maria è vera nostra
vocazione. È da Lei che dobbiamo imparare come essere vero Movimento Apostolico.
Non ti si può pregare con il peccato nel cuore, con l'odio nell'anima, con il rancore nello spirito,
con la sete del male e della vendetta.
Chi può pregare la Vergine Maria? La può pregare chi ha il cuore puro o chi vuole che il
suo cuore diventi puro. Chi non ha questo desiderio di purezza, non può pregare una
Madre così pura, così casta, così bella, così santa. Non può pregare la Vergine Maria chi
vuole rimanere con il peccato nel cuore, con l’odio nell’anima, con il rancore nello
spirito, con la sete del male e della vendetta nella mente. Si prega la Vergine Maria per
liberarci da ogni male, per divenire puri come Lei è pura, santi come Lei è santa, belli
come Lei è bella nello spirito, nell’anima, nel corpo.
Tu sei la Donna ricca di fede, piena di amore e di perdono.
Chi si accosta alla Vergine Maria, Le si accosta per ricolmarsi della sua spirituale
ricchezza. Lei è la Donna ricca di fede, piena d’amore e di perdono. Si va da Lei per
divenire ricchi di fede e pieni di amore e di perdono. Andare da Lei per rimanere nella
nostra pochezza spirituale e morale, è cosa vana. Non si può andare a Lei per impoverirsi
ancora di più.
Tu sei colei che prega per i peccatori e che intercede sempre per la conversione del mondo.
Chi è la Vergine Maria? È Colei che prega per i peccatori e che intercede sempre per la
conversione del mondo. Chi ama la Vergine Maria, chi dice di essere suo vero figlio, non
solo deve perdonare ogni colpa subita, deve anche offrire la sua vita per la conversione
di coloro che lo hanno offeso. È dovere del cristiano riconciliarsi con chi si pensa abbia
qualcosa contro di lui. L’altro ti ha fatto qualcosa, ha qualcosa contro di te? Tu vai, gli
offri il tuo perdono, la tua pace, la tua misericordia, la tua pietà.
La carità è magnanima. Un tempo si diceva: la carità è paziente. Ascoltiamo San Paolo.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia
d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene
conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa,
tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1Cor 13,4-7).
La carità chiede un cuore libero, in pace, in preghiera, in perdono, in misericordia, in
riconciliazione, senza rancore, sempre, specie quando si è sulla croce o ai piedi di essa.
La carità chiede lo stesso cuore di Gesù durante la sua passione e morte.
La carità chiede la totale cancellazione del debito del fratello, chiunque esso sia.
La carità chiede che essa sia insegnata con la propria vita.
La carità chiede che si offra la vita per la conversione dell’offensore.
La carità chiede non che si dimentichi il male ricevuto, ma che non si tenga conto.
La carità è il nostro vero campo di battaglia. È sul suo terreno che diveniamo cristiani.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a cominciare perché ancora siamo ben
lontani dal vivere la carità dalla carità nella carità.
73
74
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 11 Febbraio 2013
NON È UNA FAVOLA...
Quando
sulla cattedra di Mosè
siedono scribi e farisei,
ciechi e guide di ciechi,
tu, Signore,
dall'alto guardi e te ne dispiaci.
La sacra Scrittura
non c'entra - insegnano -.
Essa è una favola...
La domenica...
Anch'essa è un'invenzione.
A Messa?
Quale!
Questo giorno appartiene all'uomo;
esso non è sacro - dicono -.
Tu, Signore,
dall'alto guardi e te ne dispiaci.
Per salvare il tuo popolo,
mandi messaggeri della tua verità,
pronti ad essere crocifissi come te.
Uomo, non temi le tenebre eterne?
Non è una favola la Storia Sacra.
È verità.
Non è simbolo.
È opera reale di Dio.
Tommaso ha visto ed ha creduto.
Tu vedi, ascolti,
ma continui ad essere sordo.
Uomo, svegliati!
È tempo di meditare,
di fare ritorno al Signore
con tutto il cuore,
per accogliere i suoi comandamenti,
che danno vita a quanti li mettono in pratica.
Uomo, non indurire il tuo cuore!
Abbi invece volontà di ascolto
75
e non ingannare te stesso e i fratelli.
Il Signore non mentisce.
Egli non dice mai una parola
che poi non compie per noi
con certezza divina e celeste.
Uomo, credi al tuo Signore.
Ha parole di vita eterna,
che salvano e redimono.
Ascolta...
È sua la Parola:
"Chi dunque trasgredirà
uno solo di questi precetti, anche minimi,
e insegnerà agli uomini a fare altrettanto,
sarà considerato minimo nel Regno dei cieli".
QUEL GIORNO...
Una luce...
Una mano ti sorregge...
Il mistero ti avvolge...
O mio Gesù,
a te mi rivolgo
in questa tribolazione.
Il deserto è arido,
pieno di insidie,
di falsità e di eresie:
la tua Parola è ridotta a menzogna,
a ludibrio e a scherno;
si fa di te solo un uomo
e non più Dio;
la tua croce non è più segno di salvezza,
frutto di obbedienza e di grande amore;
non si accetta
la tua morte e la tua risurrezione;
la tua croce è solo stoltezza…
Nel deserto sono sordi...
La tua Parola,
che è Parola di vita eterna,
viene rinnegata.
La preghiera?
Ma quale Dio vuoi pregare!
Eterno Amore,
apri l'orecchio alle tue creature
e indica loro la diritta via,
per vivere secondo la tua volontà.
Abbi pietà e misericordia,
76
rischiara queste tenebre immense
e fa’ che tutti possano accoglierti nella fede,
per essere tra i fratelli voce della tua verità,
Madre della Redenzione,
quando sento la solitudine
in questo cammino angusto,
quando la tentazione bussa alla mia anima,
quando le voci di insulto
vogliono scoraggiare il mio spirito,
stendi il tuo manto su di me,
e ottienimi dal tuo Figlio Gesù
la forza del cielo
per essere costante e perseverante
in questa via di bene e di salvezza.
Illumina i miei passi
perché possa sempre percorrere
la strada del cielo e della vita eterna.
Ne sono certa,
con te al fianco, Madre mia,
persevererò fino alla fine,
nell'obbedienza e nell'ascolto del mio Signore.
77
TESTO COMMENTATO
NON È UNA FAVOLA...
Quando sulla cattedra di Mosè siedono scribi e farisei, ciechi e guide di ciechi,
tu, Signore, dall'alto guardi e te ne dispiaci.
La cattedra di Mosè è l’insegnamento della Legge e dei Profeti.
Lo Spirito Santo è la scienza, la sapienza, l’intelligenza, la verità della
volontà di Dio manifestata, comunicata, legiferata.
Chi è nello Spirito Santo sa cosa il Signore vuole. Chi non è nello Spirito
di Dio mai potrà saperlo. Gli mancano gli occhi per leggere, la mente per
comprendere, il cuore per amare la volontà di Dio.
Per noi oggi la cattedra di Mosè è la cattedra di Cristo Gesù, è
l’insegnamento del suo Vangelo, della sua Parola, in pienezza di verità.
Anche dalla cattedra di Cristo Gesù possono insegnare scribi e farisei,
ciechi e guide di ciechi.
Quando questo avviene, il Signore dall’alto guarda e se ne dispiace.
Scribi e farisei riducono a menzogna il Vangelo e tutta la Parola di Dio.
La sacra Scrittura non c'entra - insegnano -. Essa è una favola...
Ecco cosa insegnano oggi i moderni scribi e farisei: La Scrittura non
c’entra. Essa è una favola, un modo di dire, un genere letterario, una
leggenda, un mito. Roba di altri tempi.
Si nega al Vangelo la sua forza di essere “legge di amore” per ogni uomo
di ogni tempo.
Per costoro chi predica il Vangelo è fuori luogo, fuori tempo, fuori della
modernità e postmodernità.
La domenica... Anch'essa è un'invenzione. A Messa? Quale! Questo giorno
appartiene all'uomo; esso non è sacro - dicono -.
Sono molti coloro che fanno della domenica un giorno dell’uomo, anziché
del Signore.
Un tempo era anche possibile. Oggi è impossibile. I ritmi della vita
moderna non possono tollerare che vi sia un giorno per il Signore. Tutti i
giorni devono essere dell’uomo.
La Messa poi è una pura e semplice ritualità inutile.
Chi spesso distrugge la nostra fede non sono gli atei, i pagani, gli idolatri
che non conoscono la Chiesa. Sono proprio i figli della Chiesa i più grandi
distruttori della sua fede e della sua verità.
78
Sono i cristiani i nemici di Cristo e del suo Vangelo. Il male distruttore
nasce sempre dal cuore della Chiesa, mai dal di fuori.
Tu, Signore, dall'alto guardi e te ne dispiaci.
Il Signore vede tutto questo sfacelo cristiano e se ne dispiace.
Per salvare il tuo popolo, mandi messaggeri della tua verità, pronti ad essere
crocifissi come te.
Il Signore se ne dispiace, ma non sta a guardare la fine della sua Chiesa.
Per salvare il suo popolo manda messaggeri della sua verità.
Questi messaggeri della verità di Cristo sono pronti per essere crocifissi
come il loro Maestro e Signore.
La forza del martirio è vero dono dello Spirito Santo.
Il vero profeta proprio da questo si distingue dal falso: per lo Spirito Santo
che giorno per giorno lo conduce al martirio, all’offerta a Dio della sua vita
per attestare e manifestare la sua verità.
Uomo, non temi le tenebre eterne? Non è una favola la Storia Sacra. È verità.
Non è simbolo. È opera reale di Dio.
Le verità della Scrittura non sono una favola, una invenzione.
Le tenebre, la morte eterna esistono per davvero.
Così come anche esiste per davvero il Paradiso e la beatitudine eterna.
Cristo Gesù non è una favola. Non è neanche una favola la sua croce e la
sua risurrezione.
Dio è fedele ad ogni sua Parola. È questa la sua giustizia.
Dio è fedele alla sua Parola, non a quella degli scribi e dei farisei. Questi
possono anche ingannare gli uomini che li ascoltano, la responsabilità
non è solo dell’ingannatore, ma anche dell’ingannato.
Ingannatore e ingannato subiscono la pena della loro malvagità.
La vita del mondo è dalla fede nel Vangelo.
È questa la riforma che attende la Chiesa, che mai potrà venire dall’alto:
una fede vera, forte, sicura che la sua vita e la vita del mondo è dal
Vangelo ascoltato, vissuto, annunziato.
La Chiesa se vuole essere se stessa deve ascoltare, vivere, annunziare il
Vangelo. È questa la riforma di ieri e di sempre.
Per questo Gesù l’ha mandato nel mondo e questa è la sua unica e sola
missione.
Tommaso ha visto ed ha creduto. Tu vedi, ascolti, ma continui ad essere sordo.
Credere si può, si deve. Tommaso ha visto ed ha creduto. Credere si può
perché sempre lo Spirito Santo aiuta la nostra intelligenza a fare l’atto di
fede. Il suo sostegno mai verrà meno. Lo Spirito Santo c’è sempre.
79
Oggi l’uomo ascolta,. Vede, ma continua ad essere sordo. Perché?
Perché nel suo cuore regna il peccato. Il peccato distrugge lo Spirito
Santo nel cuore, lo scaccia, la manda via.
Senza lo Spirito del Signore, la nostra intelligenza diviene opaca, ottusa,
priva di alito di vita, è simile ad una pietra.
Uomo, svegliati! È tempo di meditare, di fare ritorno al Signore con tutto il
cuore, per accogliere i suoi comandamenti, che danno vita a quanti li mettono in
pratica.
Quando un uomo non riconosce il suo Signore, è segno che lui non abita
nei suoi comandamenti. È fuori della sua Legge santa.
Il Signore viene perché si ritorni nella sua volontà. La sua volontà è la sua
Legge, il suo Vangelo.
La vita di ogni uomo è nella volontà di Dio, nei suoi Comandamenti, nel
suo Vangelo.
Ogni inviato del Signore, fatto in via ordinaria e straordinaria, a questo
serve: a far ritornare l’uomo nella sua volontà.
Chi non vuole ritornare nel Vangelo, o rifiuterà i veri profeti, oppure vivrà
con essi solo un rapporto di convenienze umane.
Quando vi è il rifiuto, il profeta può vivere con coscienza tranquilla. Ha
fatto la volontà di Dio.
Quando invece vi è un rapporto di sole convenienze umane, è allora che la
sua coscienza deve tremare.
Deve sempre pensare di aver taciuto la verità, averla nascosta, non averla
detta secondo la sua pienezza e globalità.
Deve tremare perché ogni strumentalizzazione è sempre facile e possibile.
Il vero profeta è uomo di Dio e di Dio soltanto. Lui non è uomo degli
uomini, per fare la volontà degli uomini o per mettere il sigillo ai loro
pensieri e desideri.
Uomo, non indurire il tuo cuore! Abbi invece volontà di ascolto e non ingannare
te stesso e i fratelli.
Quando il cuore si indurisce è difficile che possa penetrare in esso la
Parola del Signore.
Il cuore si indurisce quando non si prega, non si vive nella volontà di Dio,
ci si abbandona al peccato, si apre la porta alle trasgressioni della Legge
santa.
Il cuore non si indurisce quando costantemente lo si tiene immerso nella
grazia di Cristo Gesù, nell’amore del Padre, nella comunione dello Spirito
Santo.
Urge chiedere allo Spirito Santo volontà di ascolto. Si ascolta per vivere
secondo la Parola ascoltata.
80
Chi si è spogliato della volontà di ascolto, illude e inganna se stesso e i
fratelli. Senza volontà di ascolto regnano ipocrisia e ogni falsità morale e
spirituale.
Il Signore non mentisce. Egli non dice mai una parola che poi non compie per
noi con certezza divina e celeste.
L’uomo pensa che il Vangelo, la Scrittura, tutta la rivelazione sia una
favola. Nulla di più errato.
Il Signore non inganna né si inganna. Egli è fedele ad ogni sua Parola.
La fedeltà di Dio è il fondamento di tutta la nostra fede.
Se Dio non fosse fedele ad ogni sua Parola proferita, non vi sarebbe
alcuna distinzione eterna tra il bene e il male.
Se la distinzione tra bene e male fosse solo per questa terra, allora
nessuno dovrebbe temere di fare il male.
Tutti verrebbero scoraggiati nel fare il bene. A che serve fare il bene, se
poi il risultato è unico per tutti?
Se chi lavora e chi non lavora raccolgono il medesimo frutto, a che serve
lavorare?
Uomo, credi al tuo Signore. Ha parole di vita eterna, che salvano e redimono.
Ogni uomo deve pervenire a questa certezza di fede.
Il Signore ha parole di vita eterna, che salvano e redimono.
Questa fede deve essere vera, forte, convinta nel cuore. Oggi è proprio
questa fede che fa difetto, che manca, che è assente.
Senza questa fede, bene e male diventano alla fine la stessa cosa.
L’indifferentismo morale oggi è vera piaga, vera peste, vera lebbra che
distrugge la verità in molti cuori.
Ascolta... È sua la Parola: "Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti,
anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato
minimo nel Regno dei cieli".
Tutto inizia dall’osservanza dei precetti della Legge del Signore.
Si deve cominciare non dai grandi precetti, bensì da quelli piccoli, minimi,
quasi insignificanti.
È l’osservanza dei minimi precetti, quelli più piccoli, che caratterizzano il
vero discepolo di Gesù.
Sovente è proprio la non osservanza dei piccoli precetti che rompe la
pace nella comunità.
Una piccola osservanza, un precetto minimo da vivere sempre è questo:
astenersi rigorosamente dall’interpretazione del cuore del fratello.
L’interpretazione del cuore sfocia spesso in letture che sono il frutto della
cattiveria del proprio cuore.
81
Una persona può fare un’azione o non farla per mille svariate ragioni, a
volte anche per motivazioni non motivate da alcuna volontà o pensiero.
La vita è di per se stessa un mistero. Non sempre l’altro agisce con
intenzionalità rivolta contro qualcuno.
L’interpretazione del cuore proprio questo fa: legge tutto in chiave
negativa, distruttiva, fantasiosa, immaginaria, fuori di ogni verità storica.
Questa lettura distorta viene poi comunicata ad altre persone e succede
quello che succede: pettegolezzo, critica, mormorazione, giudizio,
condanna, sentenza inappellabile.
Una comunità non può crescere nella verità, se ognuno turba il suo
cammino con le cattive interpretazioni del cuore dell’altro.
Sembra una piccolissima cosa. In realtà è un grande precetto da
osservare. Si tratta dell’ottavo comandamento: non dire falsa
testimonianza ai danni del tuo prossimo.
L’ottavo comandamento è Legge di Dio. Trasgredirlo non è cosa santa
per alcuno. Esso va osservato con scrupolosa meticolosità anche nelle
più piccole parole, quando si tratta dei fratelli.
Vale per tutti la pena leggere quanto Gesù dice a proposito dei cattivi
lettori e pessimi interpreti del cuore dei suoi tempi.
In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il
muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio
di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non
per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».
Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in
rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana
scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E
se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano?
Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello
Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un
uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli
la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la
bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo,
sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in
questo mondo né in quello futuro.
Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo,
anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere,
come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal
cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre
l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola
vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in
base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Mt 12,
22-37).
La giusta parola sgorga dal cuore giusto. Se il cuore è ingiusto, anche la
parola è ingiusta. Una parola ingiusta genera infiniti danni in una
comunità. Crea fratture a volte insanabili. I mali prodotti durano anni.
82
QUEL GIORNO...
Una luce... Una mano ti sorregge... Il mistero ti avvolge...
La luce è quella che avvolge l’Ispiratrice: una luce ti avvolgerà e nessuno
potrà distruggerla.
La mano è quella del Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Il mistero è la vocazione e missione che l’ispiratrice vive.
La donna più umile, più piccola di questo mondo è stata scelta da Dio per
riempire la sua Chiesa. È un grande mistero.
O mio Gesù, a te mi rivolgo in questa tribolazione.
Non c’è vera missione di salvezza se non passando attraverso la grande
tribolazione, il dolore, la sofferenza.
La sofferenza è il vero nutrimento delle anime di Dio.
Il deserto è arido, pieno di insidie, di falsità e di eresie:
Quando il Signore chiama sempre crea un duro deserto attorno ai suoi
chiamati.
Il deserto dell’Ispiratrice è arido, pieno di insidie, di falsità, di eresie.
È un deserto difficile da attraversare. Gli agguati sono molti.
I pericoli non sempre sono visibili. Sono invece invisibili, nascosti,
subdoli, camuffati. Sono un vero inganno.
Questo deserto si può attraversare in un solo modo: con la virtù della
prudenza, dono attuale dello Spirito Santo, e con la visione in spirito.
la tua Parola è ridotta a menzogna, a ludibrio e a scherno;
in questo deserto da attraversare la Parola del Signore è ridotta a
menzogna, ludibrio, scherno.
La missione è per coloro che sono nella Parola di Dio, o dovrebbero
essere. Invece costoro non hanno la Parola di Dio. Questa è stata ridotta a
menzogna, ludibrio, scherno.
Come si fa a parlare con la Parola di Dio a chi invece ha fatto della Parola
un’antiparola? Non si può comunicare in alcun modo.
È come se una parlasse in latino ecclesiastico e l’altro gli rispondesse in
sanscrito antico. E si tratta dell’unica Parola di Dio.
si fa di te solo un uomo e non più Dio;
Anche Gesù è ridotto male nella Chiesa e nel mondo.
Sono molti quelli che ormai lo vedono solo come un uomo come tutti gli
altri uomini. Lo negano, non lo conoscono come il Verbo Incarnato, come
il Figlio Unigenito del Padre che si è fatto carne.
83
La nostra verità è Cristo. Se Cristo è dato nella falsità, tutti siamo nella
falsità. Non c’è redenzione e né salvezza per alcuno.
Solo Cristo è il Salvatore e il Redentore dell’uomo, ma lo è nel suo mistero
di vero Dio e di vero uomo, nel suo mistero di Dio incarnato.
la tua croce non è più segno di salvezza, frutto di obbedienza e di grande
amore;
Se è falsificato Cristo nel suo mistero personale, tutto di Cristo viene
avvolto dalla falsità.
Quando un sola verità di Gesù è abolita, mal compresa, mal predicata,
tutto Cristo è abolito, mal compreso, mal predicato.
Le verità di Gesù o stanno tutte insieme o tutte cadono.
Il mondo non credente, ma anche il mondo credente, non possiede più la
verità della croce di Cristo Gesù.
È questo il segno che si è posti fuori della vera salvezza, che è dalla
croce.
non si accetta la tua morte e la tua risurrezione; la tua croce è solo stoltezza…
È triste questa condizione dell’uomo credente e non credente.
Vive fuori del mistero del suo Salvatore.
Gesù è morto per i nostri peccati. È risorto per la nostra giustificazione.
È questo il suo mistero perenne, che mai tramonta.
La croce è la sola sapienza dell’umanità.
Gesù è venuto per insegnarci come si vive questa sapienza, come la si
porta, come ci si lascia crocifiggere su di essa.
Nel deserto sono sordi... La tua Parola, che è Parola di vita eterna, viene
rinnegata.
Predicare la Parola di Dio ad un mondo di sordi è missione ardua.
Chiunque potrebbe cadere nello scoraggiamento. Assistere al
rinnegamento della Parola per chi deve dare la Parola, non è cosa santa.
Chi fa andare avanti è solo la grazia di Cristo Gesù, che spinge senza
sosta. Con la grazia non si torna indietro. Si va sempre avanti.
La preghiera? Ma quale Dio vuoi pregare!
Anche la preghiera viene rinnegata, abrogata, abolita.
L’uomo vuole essere Dio di se stesso. La sua vita la vuole tutta nelle sue
mani. È la fine della fede e della religione.
La missione è proprio per creare la fede e la religione. È arduo.
Eterno Amore, apri l'orecchio alle tue creature e indica loro la diritta via, per
vivere secondo la tua volontà.
Solo Dio, Gesù, lo Spirito Santo, possono fare qualcosa.
84
Solo loro possono toccare il cuore, la mente, l’intelligenza, la volontà.
La missione dell’Ispiratrice si può fare solo in due: Lei e il suo Dio. Lei e
Cristo Gesù. Lei e lo Spirito Santo. Lei e la Madre della Redenzione.
Si fa in due con un legame indissolubile, in due fusi.
Abbi pietà e misericordia, rischiara queste tenebre immense e fa’ che tutti
possano accoglierti nella fede, per essere tra i fratelli voce della tua verità.
La preghiera al Cielo tutto è essenza della missione evangelizzatrice, di
salvezza. È essenza perché a Dio si chiede di fare la sua parte.
Non basta la nostra parte. Occorre con urgenza anche la parte del Cielo.
Il Cielo vuole essere invocato, se vogliamo che faccia la sua parte.
Madre della Redenzione, quando sento la solitudine in questo cammino
angusto, quando la tentazione bussa alla mia anima, quando le voci di insulto
vogliono scoraggiare il mio spirito, stendi il tuo manto su di me, e ottienimi dal
tuo Figlio Gesù la forza del cielo per essere costante e perseverante in questa
via di bene e di salvezza.
Ma anche per se stesso il missionario deve pregare. Quando deve
pregare? Sempre. Sempre. Sempre.
Ogni qualvolta dinanzi ai piedi del missionario del Vangelo vi è un
ostacolo o piccolo o grande, il missionario deve chiedere a Dio che lo
tolga. Se non deve essere tolto, che lo aiuti perché lo superi.
Come un aereo per volare ha bisogno di una spinta perenne che viene dai
suoi potenti motori, così dicasi del missionario del Vangelo.
Lui deve essere trasportato nel mondo dalla più potente grazia di Dio,
sulle ali dello Spirito Santo.
La grazia e lo Spirito Santo si chiedono al Padre, per Cristo, in una lunga,
ininterrotta preghiera, in una preghiera che deve accompagnare tutta la
vita del missionario, allo stesso modo che i motori devono sostenere
l’aereo mentre è in volo.
Illumina i miei passi perché possa sempre percorrere la strada del cielo e della
vita eterna.
Per progredire, per non fermarsi mai, per giungere fino al Gòlgota è
necessario che la Vergine Maria illumini i nostri passi.
Ne sono certa, con te al fianco, Madre mia, persevererò fino alla fine,
nell'obbedienza e nell'ascolto del mio Signore.
La presenza della Vergine Maria è certezza di perseveranza fino alla fine.
Chi cammina con Lei porta a compimento la sua missione.
Chi non cammina con Lei, sbanda, esce di strada, si smarrisce,
abbandona, si perde.
Quando nel cuore vi è Lei, mai si scende dalla croce.
85
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
In questi giorni la nostra Ispiratrice – Fondatrice più volte è tornata a parlarci della
coscienza. Ti riporto un brano delle sue parole.
In questi giorni ho meditato molto perché volevo capire se Gesù è contento della gioia
che portiamo in Chiesa. Ieri sera volevo dare la vita a Gesù con il cuore. Adesso vi prego
di aprire l’orecchio perché vi sto dicendo una cosa molto importante. Nessuno è arrivato,
finché non ci facciamo santi. Fino alla morte dobbiamo dire: “Signore, cosa vuoi che io
faccia per Te?”. Nel mio cuore ho percepito che la coscienza retta è veritiera. Lassa è
menzognera. Perché accomoda. Quando la coscienza è retta? Come facciamo a capire la
coscienza retta dalla coscienza lassa. È semplice. Basta confrontarla con il Verbo che si
fece carne nel seno della Vergine Maria, confrontandoci con la Croce di Gesù Crocifisso.
Quando si giudica, si condanna, si mormora, si mente e si dice ogni sorta di male, la
coscienza è lassa. Se si porta la pace, la gioia, il pensiero è conforme ai Comandamenti e
alle Beatitudini, la coscienza è retta. Quando la tua coscienza desidera qualcosa, prendi
il Vangelo tra le mani e la confronti. Prima di dire: la mia coscienza, mi devo accertare
che essa sia retta. Se noi usciamo dalla Parola del Signore non siamo veri, non siamo
Movimento Apostolico. Non apparteniamo alla Chiesa.
Lo Spirito Santo parla dentro il nostro cuore nel silenzio, nella sofferenza, nella
preghiera, nell’unità, nella pace, nell’ordine soprattutto. Quando si ama, non può andare
via una persona, rimane anche se la crocifiggono, come ha fatto Gesù. Soffro, ho
sofferto, ma non me ne sono andata mai. Si deve amare così tanto il Movimento da dire a
tutta la Chiesa: Signore, soffro per te, porto la croce con te, per te. Fino alla morte ti
sosterrò. Esamino la mia vita, la mia coscienza retta e dico: Signore, sono riempita di
carità, di umiltà e tanto amore? Cosa mi manca ancora per andare con te in Paradiso?
Da queste parole è più che opportuno trarre alcune verità per ogni nostra retta decisione,
azione, pensiero, comportamento, scelta di vita.
Prendere una decisione con coscienza come dinanzi a Dio non significa in nessun caso
che si stia facendo la volontà di Dio. Quando compie un’azione moralmente buona in sé,
non perché essa sia buona moralmente, è anche volontà di Dio. Il bene morale non
coincide sempre con la volontà attuale di Dio sulla nostra vita. Noi potremmo anche
scegliere fuori della volontà di Dio. Non si può dire che scegliamo contro la volontà di
Dio, perché essa non ci è stata rivelata per profezia o per altra via straordinaria. Quando
si segue la propria coscienza, anche se illuminata dalla preghiera, ognuno deve sempre
dire: è la mia scelta. Mai dovrà dire lo vuole il Signore. Me lo comanda Lui. Mai si deve
attribuire al Signore ciò che è nostra personale responsabilità. È questo il vero abisso
del cuore dell’uomo, che può ingannarci in qualsiasi momento. Ci potrà far pensare che
Dio lo voglia, mentre in realtà lo vogliamo solo noi. Addirittura ci convince che sia Dio a
volerlo e così la nostra responsabilità si scarica.
Una seconda verità vuole che non vi è vero bene per nessuno che non passi per la
nostra totale, piena, sofferta, crocifissa obbedienza a Dio. Il vero bene per gli altri, per la
Chiesa, per il mondo matura solo sulla nostra crocifissione nella volontà di Dio. È
l’offerta a Dio del sacrificio della nostra obbedienza fino alla morte e alla morte di croce
che salva la Chiesa e il mondo. Il sangue redime, il sangue salva, il sangue giustifica, il
sangue produce il più grande bene per l’umanità. Non è facile vivere secondo queste due
semplici verità, ma è obbligo di ciascuno proclamare queste due verità.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a vivere ogni decisione non secondo
la nostra coscienza, bensì secondo la volontà di Dio.
Gli Angeli e i Santi ci conducano nel mistero di Cristo Gesù, dal quale è il nostro mistero.
86
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 18 Febbraio 2013
VITA… DONO D'AMORE...
È l'alba.
Un segno di croce,
un pensiero al Signore,
una preghiera,
una Donna candida e pura
e a lei rivolgi più intensamente
la tua invocazione.
Non sai cosa ti aspetta,
non sai mai il dopo,
invochi il tuo Angelo custode:
nello spirito lo senti vicino,
ti infonde gioia e speranza;
ti dona un risveglio di amore;
ti alzi, assaporando la sua presenza;
sai che il tuo Angelo custode
è vicino a te
e lo preghi,
gli parli,
canticchi con lui,
gli dai il nome,
lo chiami nei momenti più difficili
della giornata
e nel coro degli Angeli
lodi e ringrazi il Signore.
Alleluia.
E vivi,
preghi,
obbedisci,
fai il tuo apostolato per amore;
incontri i fratelli per ricordare la Parola
di Dio e di Cristo Signore.
Tutta la tua vita è un dono d'amore,
perché tutti amino,
credano,
sperino come il Signore vuole,
secondo il suo comandamento.
87
Tutto ciò ti costa,
costa il rinnegamento di te stessa,
il portare la croce,
che a volte diviene pesante.
Ma tu avanzi, pronta, sempre pronta
a rispondere con un sì pieno
alla volontà divina di amare.
Preghi ancora...
Bisogna vincere la tentazione
che sempre bussa alla porta del tuo cuore.
È sera...
Un'altra giornata è trascorsa.
Ringrazi il tuo Signore...
E preghi ancora… ancora...
NELLA TUA PREGHIERA...
Madre,
dai forza e coraggio
a coloro che vengono
perseguitati e calunniati,
derisi e scherniti
per proclamare la verità
di tuo Figlio Gesù.
Madre,
in questo mondo
di odio e di rancore
dai la luce della salvezza
e fa’ che l'uomo
diventi giusto,
sia operatore di pace
e puro di cuore.
Fa’ che ci amiamo gli uni gli altri
come il Cristo tuo Figlio
ha amato noi:
con il dono della vita.
Sostienici nei momenti più difficili
della nostra giornata
e fa’ che il nostro sia sempre
un cammino di fede,
di speranza e di carità.
Madre,
ascolta la nostra misera preghiera.
Siamo deboli,
ma ti amiamo.
Non negarci il tuo aiuto.
Vogliamo unirci a te
88
nella grande fede che hai avuto
quando hai detto sì.
Madre,
volgi a noi lo sguardo
e abbi misericordia delle nostre anime;
prega per noi il tuo Figlio Gesù,
affinché con il suo Santo Spirito
rinnovi il nostro cuore,
la nostra mente e i pensieri.
Siamo certi:
tu pregherai per noi
e la grazia del Padre nostro celeste
trasformerà la nostra vita,
il suo amore ci rinnoverà,
noi lo ameremo e lo serviremo
con cuore puro e sincero.
Nella tua preghiera, Madre;
e nella nostra buona volontà
è il nostro cammino di salvezza.
89
TESTO COMMENTATO
VITA… DONO D'AMORE...
È l'alba. Un segno di croce, un pensiero al Signore, una preghiera, una Donna
candida e pura e a lei rivolgi più intensamente la tua invocazione.
Ogni giorno è un dono d’amore del Signore.
Siamo chiamati a viverlo nel segno della vera fede.
Il tempo ci è dato per preparare la nostra eternità beata.
Lo si deve vivere solo per manifestare la gloria del Signore.
Si manifesta la gloria del Signore, obbedendo ad ogni sua Parola.
Per obbedire dobbiamo chiedere al Signore la grazia dell’ascolto.
Mediatrice di ogni grazia è la Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Non sai cosa ti aspetta, non sai mai il dopo, invochi il tuo Angelo custode: nello
spirito lo senti vicino, ti infonde gioia e speranza; ti dona un risveglio di amore; ti
alzi, assaporando la sua presenza.
La vita è un mistero. Tutti conosciamo il prima. Nessuno conosce il dopo.
Nessuno sa cosa succederà fra un solo istante.
Siamo tutti sull’orizzonte del tempo e dell’eternità, della salute e della
malattia, dell’avere tutto e del perdere tutto, della compagnia e della
solitudine, della vita e della morte.
In un istante possiamo non vivere, non essere, non esistere, non gioire,
non parlare, non camminare, non sentire, non vedere. Ciò che
possediamo possiamo non possederlo più. In un istante.
Questo è il mistero della vita: la non conoscenza di ciò che avverrà fra un
solo istante.
Nella preghiera al nostro Angelo Custode si chiede che ci custodisca,
protegga, guidi, sostenga, prepari per noi cose buone.
La sua deve essere per noi una presenza di gioia e di speranza, di
certezza che con il suo aiuto possiamo affrontare la nostra giornata.
La nostra salvezza è dalla fede che si trasforma in preghiera.
Sai che il tuo Angelo custode è vicino a te e lo preghi, gli parli, canticchi con lui,
gli dai il nome, lo chiami nei momenti più difficili della giornata e nel coro degli
Angeli lodi e ringrazi il Signore. Alleluia.
Siamo invitati a vivere la nostra giornata in compagnia del nostro Angelo
Custode, alla sua presenza.
La sua non è presenza astratta, ideale, pensata, immaginata. È invece
presenza vera, viva, spirituale, efficace, operatrice e sostenitrice.
90
Per vederlo vicino, occorrono occhi di purissima fede. Ma Lui è accanto,
vicino, al nostro fianco sempre.
Con Lui si deve entrare in grande familiarità. Con Lui si deve parlare,
dialogare, canticchiare, chiamandolo per nome, invocandolo nei momenti
più difficili della giornata.
Insieme a Lui, che fa parte del coro degli Angeli, si deve ringraziare e
benedire il Signore.
In questo amore per il nostro Angelo Custode dobbiamo tutti crescere.
Spesso ci si dimentica di Lui.
Noi abbiamo ancora occhi di carne. Non abbiamo occhi di spirito per
vederlo sempre al nostro fianco, come Tobia vedeva l’Arcangelo Raffaele.
E vivi, preghi, obbedisci, fai il tuo apostolato per amore; incontri i fratelli per
ricordare la Parola di Dio e di Cristo Signore.
Vissuta in questa fede, la giornata di certo verrà ricolmata di grande
amore, grande speranza, forte misericordia.
In questa fede si vive, si prega, si obbedisce, si fa l’apostolato, si
incontrano i fratelli, si dona loro la Parola di Dio e di Cristo Signore.
Tutto si fa in questa fede all’ombra del Padre nostro celeste e della sua
santissima volontà.
In questa fede, anche i più piccoli gesti si trasformano in grande amore,
evangelizzazione, manifestazione di grande carità, attestazione di una
speranza nuova che dimora nel nostro cuore.
Tutta la tua vita è un dono d'amore, perché tutti amino, credano, sperino come il
Signore vuole, secondo il suo comandamento.
Vissuta in questa fede, tutta la vita diviene un dono d’amore, un grande
insegnamento, una costante esemplarità, un ammaestramento senza
alcuna interruzione.
Vedendo noi in questa fede, gli altri impareranno ad amare, credere,
sperare, mettersi sotto la volontà del Signore, entrare nei suoi
comandamenti, nella sua santa Legge.
La nostra vita di fede è generatrice di fede nel cuore di molti.
Tutto ciò ti costa, costa il rinnegamento di te stessa, il portare la croce, che a
volte diviene pesante.
Vivere di fede e per la fede, di amore e per l’amore, di speranza e per la
speranza, costa il rinnegamento di noi stessi.
Costa prendere la croce e portarla sino alla fine.
A volte la croce si fa pesante. Le nostre forze sembrano non farcela.
Ma tu avanzi, pronta, sempre pronta a rispondere con un sì pieno alla volontà
divina di amare.
Nella fede non si è mai soli. Tutto il Cielo è al nostro fianco.
91
Nella fede si avanza sempre, perché in essa si è pronti a rispondere con
un sì pieno alla volontà divina che ci chiede di amare ancora.
Tutto nel cristiano deve nascere dalla fede. Se lui cade dalla fede è finita.
Non vi è alcuna possibilità di farcela.
Preghi ancora... Bisogna vincere la tentazione che sempre bussa alla porta del
tuo cuore.
Si procede sempre con la preghiera.
La preghiera deve accompagnare tutti i momenti della nostra giornata.
Si alza lo sguardo al Cielo e ci si mette in comunione con il Signore nostro
Dio, con la Vergine Maria, Madre della redenzione, con Angeli e Santi.
Si deve essere in perenne comunione di preghiera con il Cielo, perché si è
sempre in perenne tentazione.
Solo con la preghiera è possibile vincere la tentazione.
Senza preghiera, siamo senza grazia. Senza grazia siamo senza forza
divina. Senza divina forza nessuno potrà mai superare le forze del male.
È sera... Un'altra giornata è trascorsa. Ringrazi il tuo Signore... E preghi
ancora… ancora...
Finisce la giornata. Giunge la sera. Ci si accinge al santo riposo.
Si ringrazia il Signore. Si continua però nella preghiera.
Si deve chiedere al Signore una notte serena, nella pace, perché domani è
un altro giorno da vivere anch’esso nella fede.
Giorno e notte vanno vissuti nella fede, cioè nella volontà di Dio.
Chi non vive la notte nella fede, neanche il giorno potrà vivere nella fede.
Un giorno vissuto senza fede è un giorno perduto per la terra e per il
Cielo. Non guadagniamo la terra. Perdiamo l’eternità.
Chi trasforma la notte in giorno e il giorno in notte di certo non vive di
fede. Non sa cosa è la fede e neanche la conosce.
La fede è anche ordine e rispetto del tempo secondo la volontà di Dio.
La fede ci obbliga a delle scelte precise di vita.
Chi vive di vera fede, non può fare ciò che vuole, non può vivere in modo
disordinato il suo tempo.
NELLA TUA PREGHIERA...
Madre, dai forza e coraggio a coloro che vengono perseguitati e calunniati,
derisi e scherniti per proclamare la verità di tuo Figlio Gesù.
Il mondo non ama i veri profeti, i veri teologi, i veri ministri di Cristo Gesù.
92
Il mondo non ama i veri discepoli di Gesù che annunziano e proclamano
la sua Parola e invitano alla conversione e alla fede nel Vangelo.
Dal cuore di quanti sono perseguitati, calunniati, derisi, scherniti perché
proclamano la verità di Cristo Signore, si innalza una preghiera alla
Vergine Maria, Madre della Redenzione.
A Lei si chiede forza e coraggio per i tutti i veri missionari di Gesù, suo
Figlio. Essi non possono abbandonare la loro missione, né possono
stancarsi e viverla in modo imperfetto o inadeguato.
Il mondo precipiterebbe nel buio etico, morale, veritativo. Le tenebre
ricoprirebbero la terra in brevissimo tempo.
Il Sole della giustizia, della verità, della carità, della misericordia, della
fedeltà si oscurerebbe per sempre.
È preferibile un giorno senza sole, che un attimo senza la vera profezia.
La vera profezia è la luce vera che illumina questo mondo.
Madre, in questo mondo di odio e di rancore dai la luce della salvezza e fa’ che
l'uomo diventi giusto, sia operatore di pace e puro di cuore.
Il mondo è nell’odio, nel rancore, nelle tenebre.
Il vero profeta si rivolge alla Madre di Dio e Madre sua e chiede che sia
essa a donare la luce della salvezza.
È Lei che deve aiutare l’uomo perché diventi giusto, sia operatore di pace
e puro di cuore.
È Lei che deve sostenere il cammino dei veri profeti. È Lei che deve
implorare la grazia della conversione e della fede.
Il vero profeta e la Vergine Maria, Madre della Redenzione, devono
divenire una sola missione, una sola parola, una sola preghiera, una sola
intercessione, una sola opera di salvezza.
Il vero profeta dona la Parola di Cristo Gesù. La Vergine Maria impetra dal
Cielo ogni grazia perché la missione produca frutti di vera salvezza.
Fa’ che ci amiamo gli uni gli altri come il Cristo tuo Figlio ha amato noi: con il
dono della vita.
È la Vergine Maria che deve ottenere dal cielo il vero amore, la vera carità.
Lei deve chiedere a Cristo Gesù che tutti i suoi discepoli si amino gli uni
gli altri come Cristo ci ha amati e ci ama: con il dono della vita.
Dalla preghiera alla Vergine Maria nasce il rinnovamento dei cuori e della
mente. Tutto si rinnova quando si prega con intensità la Madre di Dio.
Il vero profeta è un alleato potente della Vergine Maria.
Sostienici nei momenti più difficili della nostra giornata e fa’ che il nostro sia
sempre un cammino di fede, di speranza e di carità.
L’uomo si stanca, abbandona, si arrende, si dimette.
93
L’uomo smette anche di essere vero discepolo di Gesù, suo vero profeta,
suo ministro, suo strumento di conversione e di salvezza.
La preghiera alla Vergine Maria ci ottiene il suo sostegno nei momenti più
difficili della giornata.
Con la sua intercessione il nostro cammino sarà sempre un cammino di
fede, di speranza e di carità.
Noi dobbiamo credere in Lei, nella sua potente intercessione, nel suo
aiuto che mai verrà meno.
Senza vera fede la preghiera che rivolgiamo alla Vergine Maria è vuota,
nulla, senza alcun frutto.
Madre, ascolta la nostra misera preghiera.
La preghiera è misera, perché misere sono le nostre opere buone.
Siamo senza alcun merito dinanzi al Signore.
Lui ci deve ascoltare per purissima misericordia, pietà, compassione.
Questa umiltà sempre ci deve contraddistinguere quando ci presentiamo
davanti al Signore per implorare la sua grazia.
Per questo ci rivolgiamo alla Vergine Maria. Lei può andare da Gesù e
pregarlo come sua vera Madre e Gesù non può non ascoltare la preghiera
della Madre. Sempre l’ascolta e la esaudisce.
Noi dobbiamo avere fiducia nella Vergine Maria. Lei dobbiamo invocare
con vero amore filiale, sempre.
Siamo deboli, ma ti amiamo. Non negarci il tuo aiuto.
La debolezza appartiene alla natura umana, che è sempre fragile, sempre
pronta a rompersi come vaso d’argilla e di creta.
In questa fragilità della natura, vi è però una certezza: noi la Vergine Maria
la amiamo. Veramente la amiamo. Veramente vogliamo continuare ad
amarla, senza mai venire meno in questa relazione filiale.
Poiché anche Lei ci ama, osiamo chiederle di non negarci il suo aiuto.
È questa la fede della Chiesa, nei suoi fedeli più semplici: questi sanno
che mai è stato deluso chi è ricorso alla protezione, al soccorso,
all’intercessione, al sostegno della Vergine Maria.
Vogliamo unirci a te nella grande fede che hai avuto quando hai detto sì.
Quando possiamo dire di amare la Vergine Maria?
Quando diciamo a Lei un sì forte, deciso.
Quando ascoltiamo la sua voce e facciamo la sua volontà.
La Vergine Maria ha detto il suo sì al Padre celeste offrendo a Lui tutta
intera la sua vita, senza trattenersi nulla per sé.
Noi vogliamo unirci a Lei in questa sua grande fede.
94
Come Lei vogliamo essere persone dalla grande fede, dal grande sì, dalla
grande obbedienza.
Non però persone separate da Lei, ma unite a lei, sì da formare una sola
fede, una sola carità, una sola speranza.
Divenendo una cosa sola con Lei, è possibile non solo dire il nostro sì al
Signore, ma anche portarla a compimento.
La fedeltà al nostro sì è nella comunione vitale che abbiamo con la
Vergine Maria.
Più si diviene con Lei una cosa sola e più si è fedeli alla nostra vocazione
e missione. Quando si scende da cavallo, si abbandona la corsa, è segno
che qualcosa si è inceppato in questo rapporto di amore filiale con Lei.
Madre, volgi a noi lo sguardo e abbi misericordia delle nostre anime; prega per
noi il tuo Figlio Gesù, affinché con il suo Santo Spirito rinnovi il nostro cuore, la
nostra mente e i pensieri.
Ognuno di noi conosce la sua situazione spirituale. In noi vi è vera
esigenza di rinnovamento spirituale.
Chi può aiutarci in questo rinnovamento urgente e necessario è Lei.
Per la sua grande misericordia verso di noi, Lei prega Gesù perché mandi
lo Spirito Santo e rinnovi il nostro cuore, la nostra mente, i nostri pensieri.
Questa preghiera va fatta senza interruzione. Essa deve scandire i ritmi
del nostro tempo, dalla mattina fino a sera.
Gesù ascolta sempre la Madre sua. L’ascolta e la esaudisce.
Siamo certi: tu pregherai per noi e la grazia del Padre nostro celeste
trasformerà la nostra vita, il suo amore ci rinnoverà, noi lo ameremo e lo
serviremo con cuore puro e sincero.
È questa una certezza che genera la speranza nei cuori.
Maria pregherà per noi e la grazia del Padre celeste trasformerà la nostra
vita, il suo amore ci rinnoverà.
Ricolmi e rinnovati dal suo amore, noi lo ameremo e lo serviremo con
cuore puro e sincero.
Chi ama Maria mai si potrà smarrire nella sua vita spirituale. Sempre avrà
questa certezza nel cuore che lo salverà.
Nella tua preghiera, Madre, e nella nostra buona volontà è il nostro cammino di
salvezza.
Il cammino di salvezza si compie per questa duplice via: preghiera della
Madre di Gesù e buona volontà di ogni suo figlio.
Maria mette la sua preghiera, noi vi mettiamo la nostra buona volontà e
tutto si compie. Il Vangelo è vissuto, annunziato, insegnato.
Né Maria senza di noi, né noi senza Maria. Insieme per la salvezza
95
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
il tempo è il mistero nel quale ogni uomo viene immerso. Vi è un passato che condiziona
nel bene e nel male il presente. Vi è un presente che prepara il futuro nel bene e nel male.
Ogni uomo è chiamato a santificare il presente, perché da questa santificazione sorgono
i frutti di bene che domani ci apriranno le porte del Paradiso.
L’uso ordinato del tempo può avvenire solo in chi è pieno di Spirito Santo, ricolmato
della sua sapienza e saggezza, formato sulla carità di Gesù Signore, alimentato
quotidianamente dalla bontà e misericordia del nostro Dio.
Il Libro del Qoelet ci insegna che vi è un tempo per ogni cosa.
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per
nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che
si è piantato. Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un
tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare
lutto e un tempo per danzare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un
tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e
un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via. Un tempo per
strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo
per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Che
guadagno ha chi si dà da fare con fatica? Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato
agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha
posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la
ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine (Qo 3,1-11).
Per noi c’è un tempo per formarsi e un tempo per evangelizzare, un tempo per pregare e
un tempo per distrarsi, un tempo per lavorare e un tempo per riposarsi, un tempo per
essere con gli altri e un tempo da viversi nella solitudine, senza alcuna distrazione, un
tempo da dedicare a Dio e un tempo da donare ai fratelli.
Oggi l’uso retto, santo, giusto del tempo pone seri problemi. Possiamo risolverli ad una
sola condizione: che noi tutti entriamo in una grande visione di fede del tempo.
Il tempo è un dono prezioso che Dio ci fa. Ce lo fa perché noi in esso costruiamo,
edifichiamo la nostra vera umanità. La costruzione e l’edificazione della nostra umanità è
condizione indispensabile per costruire la Chiesa e la società. Si possono edificare gli
altri, edificando se stessi e mentre si edifica se stessi.
Questo dono prezioso di Dio ci attesta che ciò che si può fare in una età della nostra vita
non si può fare in un’altra. Per questo ognuno è responsabile di ogni minuto di tempo
sciupato, vissuto male, dedicato alla sua perdita e non al suo utilizzo al sommo delle
prestazioni. Il tempo è un dono che una volta sciupato, non torna più indietro.
È grande il mistero del tempo. Chi vive male oggi il tempo, domani si troverà a vivere
male tutta la vita. Chi non ha compiuto la sua vocazione neanche può svolgere bene la
sua missione. I molti mali della società di oggi sono tutti il frutto di una mancata
edificazione di se stessi quando era il momento.
Molti ministeri, molte cariche pubbliche, molte responsabilità di ogni ordine e grado
sono svolte male, addirittura contro lo stesso uomo, perché si è usato male il tempo
quando era il momento della nostra formazione ed edificazione.
Il futuro nella storia e nell’eternità è il frutto del buon uso o cattivo uso del tempo.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a vivere bene questo
mistero. È in esso che è posto tutto il grande mistero della nostra salvezza e di quella dei
fratelli. L’uomo di fede non sciupa neanche un istante di questo stupendo dono di Dio.
96
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 25 Febbraio 2013
CON TE, O MADRE...
Madre nostra,
aiutaci e vieni in nostro soccorso.
Tu sei la Madre della Sapienza;
in te il Verbo Unigenito del Padre
si è fatto carne,
quando volle abitare con noi per sempre.
Lo Spirito Santo
ti ha fatto sua mistica Sposa
e ha adombrato
il tuo seno verginale
perché il Santo ed il Giusto
nascesse da te.
Il Padre ti ha amata e ti ha voluto
Madre del suo Eterno Figlio.
Noi vogliamo vivere
ad immagine del tuo amore,
della tua speranza e della tua fede.
Tu sei la Serva del Signore:
hai compiuto tutta la volontà
del Padre nostro.
Tu hai vissuto pienamente
il mistero della profezia,
quando nel tuo Magnificat,
hai proclamato
le grandi opere,
le meraviglie,
che egli ha fatto in te,
dopo aver guardato alla tua umiltà,
per la redenzione del mondo.
Quanto insegnamento dalla tua vita,
o Madre nostra,
e quanta luce
per coloro che vogliono essere
missionari di Dio
per l'annunzio
della Parola del Figlio suo.
97
Quanto esempio
dobbiamo attingere da te.
Con te, o Madre,
tutto sarà facile,
anche le sofferenze,
i dolori e la croce.
Tu ci sei di modello
e i nostri occhi
guarderanno sempre a te
sotto la croce,
per vivere secondo la fede.
Con la tua preghiera, o Madre,
aiutaci a perseverare sino alla fine.
QUEL GIORNO...
Ne sono certa,
con te al fianco, Madre mia,
persevererò fino alla fine,
nell'obbedienza e nell'ascolto del mio Signore.
Va'...
E i tuoi occhi vedono
il loro peccato,
le tue orecchie odono
le loro sporcizie.
Vuoi gridare,
ma non puoi.
Un nodo di dolore
blocca la tua voce.
Non riesci a darti pace.
Pensi...
Il tuo cuore è lacerato e trafitto.
Piangi...
Non riesci a pregare.
Grande è il dolore
e tanta la sofferenza.
La sera...
Un pensiero...
Pensi a lui, a Gesù, il tuo Signore.
Giuda viveva con lui,
mangiava con lui,
nello stesso piatto,
eppure l'ha tradito.
Ed era Gesù,
il Figlio di Dio.
Hai guardato Cristo in croce.
Tra tanto soffrire e tanto chiederti,
98
riesci a pregare...
a perdonare...
ma nel tuo cuore rimane tanto dolore.
Signore,
le tenebre sono fitte,
la tua luce è tanta,
ma non la si vuole vedere.
Il peccato acceca,
la tentazione seduce,
avvolge l'uomo e lo vince.
Ma tu lo hai detto:
con la preghiera si vince il peccato.
Abbi pietà,
Signore,
e fa' che il tuo Corpo e il tuo Sangue
purifichi il mondo da tanto male.
Madre,
Madre mia, intercedi...
Padre, perdona...
99
TESTO COMMENTATO
CON TE, O MADRE...
Madre nostra, aiutaci e vieni in nostro soccorso.
L’uomo avverte la sua fragilità. Sente la sua pochezza. Vede la sua
insufficienza. Sa le sue difficoltà.
L’uomo è povero di vita. È carente in ogni cosa. Possiede un corpo
ammalato di molti guai.
In questa miseria spirituale e fisica vi è una sola ancora di salvezza: la
Vergine Maria, la Madre sua Celeste.
A Lei ci si rivolge per chiedere aiuto, perché venga in nostro soccorso.
Chi si aggrappa a Lei non perirà mai. Il suo soccorso è sempre efficace,
anche se a volte invisibile.
Tu sei la Madre della Sapienza; in te il Verbo Unigenito del Padre si è fatto
carne, quando volle abitare con noi per sempre.
Ma chi è questa Donna alla quale si chiede soccorso e aiuto?
Questa Donna è la Madre della Sapienza Eterna, Gesù Cristo nostro
Signore.
In Lei il Verbo Unigenito del Padre si è fatto carne, quando ha voluto e
scelto di abitare per sempre con noi.
È la Creatura Madre del suo Creatore. La Donna creata fa il Dio Increato
creato. È questo il suo grande mistero.
Lo Spirito Santo ti ha fatto sua mistica Sposa e ha adombrato il tuo seno
verginale perché il Santo ed il Giusto nascesse da te.
Questa Donna è stata fatta sua mistica Sposa dallo Spirito Santo.
È lo Spirito Santo che ha adombrato il suo seno verginale perché il Santo
e il Giusto nascesse da Lei.
Il Verbo di Dio fu concepito per opera dello Spirito Santo in Maria. È
questo un mistero unico e irripetibile.
Il Padre ti ha amata e ti ha voluto Madre del suo Eterno Figlio.
Questa Donna è stata tanto amata dal Padre da essere costituita da Lui
Madre del suo Eterno Figlio.
Gesù è il Figlio Unigenito del Padre, il Figlio generato da Dio nell’eternità,
che per opera dello Spirito Santo si è fatto carne nel seno di questa
Donna.
Mistero più grande di questo non esiste in Dio. L’Incarnazione dona
perfezione al mistero eterno di Dio.
100
È come se il mistero di Dio nell’Incarnazione trovasse il suo
completamento e la sua assoluta perfezione.
Noi vogliamo vivere ad immagine del tuo amore, della tua speranza e della tua
fede.
È questo il desiderio dell’anima cristiana: vivere ad immagine dell’amore,
della speranza, della fede della sua Madre celeste.
La Vergine Maria visse di perfezione senza alcun limite per una creatura le
virtù della fede, della speranza, della carità.
La stessa perfezione vuole raggiungere l’anima cristiana e per questo
chiede a Lei aiuto e soccorso.
Tu sei la Serva del Signore: hai compiuto tutta la volontà del Padre nostro.
La fede della Vergine Maria è immediata.
Essa è risposta piena ad ogni Parola che viene a Lei da Dio.
Maria è la Serva del Signore, cioè la Donna sempre pronta a dire sì al suo
Dio e Signore, un sì pieno, senza riserve.
Nulla ha tralasciato di compiere della volontà del Padre. Il Padre
comandava e Lei obbediva.
Tu hai vissuto pienamente il mistero della profezia, quando nel tuo Magnificat,
hai proclamato le grandi opere, le meraviglie, che egli ha fatto in te, dopo aver
guardato alla tua umiltà, per la redenzione del mondo.
Maria è lo Specchio attraverso cui si riflette sulla nostra terra tutto il
mistero di Dio.
Il cuore di Maria contiene questo mistero. La sua voce lo canta.
Lo canta secondo perfezione di verità, per questo Lei vive in modo pieno
il ministero della profezia.
Il Magnificat è l’opera compiuta da Dio in Maria, ma anche fuori di Maria, e,
per la sua voce, proclamata al mondo intero.
Maria ci rivela così una grande verità. Più conteniamo Dio in noi e più la
nostra lingua canta il suo mistero. Meno conteniamo Dio in noi e meno
possiamo cantare Dio e le sue opere.
Che non conteniamo più Dio in noi lo attesta il fatto storico che parliamo
così male del nostro Dio, da renderlo irriconoscibile.
Se non diveniamo come Maria una cosa sola con Dio, mai potremo parlare
bene di Lui. Non lo conosciamo. Lo conosciamo per sentito dire.
Invece dobbiamo conoscerlo per immedesimazione, per abitazione di Lui
in noi, per conformazione perfetta al suo mistero.
Quanto insegnamento dalla tua vita, o Madre nostra, e quanta luce per coloro
che vogliono essere missionari di Dio per l'annunzio della Parola del Figlio suo.
101
Se contemplassimo con più frequenza la nostra Madre Celeste tutta la sua
vita diventerebbe il più grande insegnamento per noi.
I missionari del Vangelo riceverebbero da Lei una luce immensa. Potrebbe
questa luce illuminare tutta la loro missione evangelizzatrice.
Veramente la Vergine Maria è il modello per ogni operatore del Vangelo.
Quanto esempio dobbiamo attingere da te.
Lei è verità perfetta della nostra vita cristiana.
Non vi è cosa che noi non possiamo attingere da Lei, dalla sua vita.
Ci occorrono però occhi di fede e mente capace di vera contemplazione.
Con te, o Madre, tutto sarà facile, anche le sofferenze, i dolori e la croce.
È questa vera professione di fede.
Veramente con Maria tutto diviene facile, vivibile, offribile, anche la
sofferenza, i dolori e la croce. Occorre però che, come Lei, anche noi
siamo pieni di Spirito Santo.
In Maria tutto è facile, perché tutto è vissuto in pienezza di Spirito Santo.
Se siamo senza lo Spirito del Signore, in noi tutto diviene pesante,
difficile, impossibile. Diviene un lamento continuo e una sofferenza
insopportabile.
È lo Spirito del Signore il vero segreto della Vergine Maria e di ogni
cristiano. Con lo Spirito di Dio tutto diviene facile. Senza lo Spirito di Dio
tutto invece si fa difficile.
Tu ci sei di modello e i nostri occhi guarderanno sempre a te sotto la croce, per
vivere secondo la fede.
La Vergine Maria è modello perché specchio di ogni virtù.
Guardare Lei ai piedi della croce è potente aiuto perché si viva secondo la
fede.
Anche questo frutto è opera in noi dello Spirito Santo. Chi è nello Spirito
di Dio sa leggere nella vita di Maria.
Chi invece è senza lo Spirito di Dio la vita di Maria è un vero libro sigillato.
Però l’uomo senza lo Spirito Santo ne fa un libro volgare, assai volgare.
Con la tua preghiera, o Madre, aiutaci a perseverare sino alla fine.
Ecco un’altra stupenda professione di fede nella Vergine Maria.
Si ha bisogno di Lei per perseverare sino alla fine. Lei pregerà per noi e
noi mai ci distaccheremo da Gesù Signore.
Se la Vergine Maria intercede la nostra perseveranza è assicurata. Con Lei
che prega per noi di certo raggiungeremo il Regno dei Cieli.
Perché Lei preghi, dobbiamo sempre chiedere che preghi per noi.
Noi preghiamo Lei e Lei pregherà per noi senza interruzione.
102
QUEL GIORNO...
Ne sono certa, con te al fianco, Madre mia, persevererò fino alla fine,
nell'obbedienza e nell'ascolto del mio Signore.
L’Ispiratrice è certa. Se la Vergine Maria è al suo fianco, lei porterà a
termine la missione che le è stata affidata.
Con la vergine Maria lei saprà obbedire, perché saprà sempre ascoltare.
La Madre sua Celeste le insegnerà ogni cosa, sempre.
Va'... E i tuoi occhi vedono il loro peccato, le tue orecchie odono le loro
sporcizie.
L’Ispiratrice vede il peccato degli uomini. Ascolta le loro sporcizie di male.
È questo un dono sempre attuale che lo Spirito Santo le fa di volta in
volta. Parliamo della visione del cuore dell’altro.
Noi vediamo solo le apparenze. Lei, quando lo Spirito Santo lo vuole, vede
anche l’intimo di ogni uomo.
Vuoi gridare, ma non puoi. Un nodo di dolore blocca la tua voce. Non riesci a
darti pace.
A Lei è dato solo di vedere. Non di gridare il peccato dell’altro.
Le è dato di vedere, perché Lei sappia dove vive e quanto difficile sia la
sua missione. Essa è da viversi in un mondo di peccato.
Per questo Lei dice che un nodo di dolore blocca la sua voce.
Non riesce a darsi pace, a causa del peccato che regna indisturbato in
molti cuori.
Lei vede il peccato, ma non può intervenire per toglierlo dal cuore. Non
può, perché il cuore non glielo permette e se lo facesse si potrebbe
rivoltare contro di essa in modo anche violento.
La più grande prudenza è di rigore. Lo esige la salvezza di quanti sono
disposti ad accogliere il suo invito di conversione e di fede nel Vangelo.
Pensi... Il tuo cuore è lacerato e trafitto.
Grande è il dolore e tanta la sofferenza.
Piangi...
Non riesci a pregare.
Il cuore è lacerato e trafitto dal peccato che regna indisturbato nei cuori.
Il dolore è talmente grande che non riesce neanche a pregare.
Al dolore indicibile si aggiunge anche la sofferenza del corpo.
I veri profeti sono anche martiri, persone cioè che sono avvolte dalla più
grande sofferenza.
Il Signore concede loro la grazia di associarli al suo mistero di grande
sofferenza espiatrice per la salvezza del mondo.
La sofferenza di Cristo viene completata dalla loro sofferenza.
103
La sera... Un pensiero... Pensi a lui, a Gesù, il tuo Signore.
Il cuore si rifugia in Gesù. È in Lui che esso potrà trovare la pace.
Quando la mente si inabissa in Cristo Signore, essa sempre trova il suo
rasserenamento, necessario per continuare la missione.
Pensare a Gesù, contemplandolo nella sua sofferenza e nel suo indicibile
dolore innocente è quanto raccomanda anche la Lettera agli Ebrei.
Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò
che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci
sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a
compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce,
disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a
colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi
stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta
contro il peccato (Eb 12,1-4).
Anche San Paolo chiede ai Filippesi che abbiamo gli occhi sempre fissi su
Gesù Signore. È Lui il modello che Dio ci ha dato per essere imitato.
Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità,
se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione,
rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo
unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta
umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio,
ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di
Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una
condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come
uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per
questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome
di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre (Fili 2,1-11).
Pensare a Cristo Gesù nella sua innocente sofferenza dona ogni forza.
Giuda viveva con lui, mangiava con lui, nello stesso piatto, eppure l'ha tradito.
Ed era Gesù, il Figlio di Dio.
La vita di Gesù non è stata immune dalla sofferenza.
Il suo fu un dolore perfetto. Ad esso nulla si deve più aggiungere.
La sua sofferenza è stata dell’anima, dello spirito, del corpo.
Essa è stata provocata da amici e nemici, Ebrei e pagani, credenti nel vero
Dio e credenti nei falsi dèi.
Giuda lo ha tradito. Lo ha venduto per trenta miseri denari. Era un suo
apostolo, un amico e un confidente.
Hai guardato Cristo in croce. Tra tanto soffrire e tanto chiederti,
pregare... a perdonare... ma nel tuo cuore rimane tanto dolore.
riesci a
Non c’è salvezza, se non dallo sguardo di fede che si rivolge al Crocifisso.
Guardare con fede il Crocifisso rasserena il cuore e infonde pace.
Non ci sono risposte razionali alla sofferenza.
104
Ci sono soltanto risposte di fede. E la risposta di fede è una sola: la
sofferenza del vero profeta, del vero apostolo, del vero missionario dovrà
essere completa, perfetta, in tutto simile a quella di Gesù.
Anche il tradimento il Signore permette per rendere perfetta la sofferenza
del suo profeta.
Gesù dona la forza della preghiera e del perdono. Gesù però non toglie il
dolore dal cuore, finché la sofferenza non avrà raggiunto la sua completa
perfezione. Fino a quel momento, essa rimane come un chiodo fisso nel
cuore per lacerarlo e farlo sanguinare.
La sofferenza del profeta va sempre contemplata
soprannaturali. La visione umana non serve, non aiuta.
con
occhi
Signore, le tenebre sono fitte, la tua luce è tanta, ma non la si vuole vedere.
Le tenebre sono fitte. La luce del Signore è però più forte. È capace di
vincere ogni tenebra. L’uomo però non la vuole vedere.
Preferisce rimanere nelle tenebre per non abbandonare le sue opere.
Il peccato acceca, la tentazione seduce, avvolge l'uomo e lo vince.
Quando si dimora nelle tenebre, il peccato acceca, la tentazione seduce,
avvolge l’uomo e lo vince.
Privi della luce della verità e della grazia, nessun uomo potrà resistere alla
tentazione. Cadere nel peccato è facile.
Ma tu lo hai detto: con la preghiera si vince il peccato.
Certo, la preghiera è tutto per l’uomo.
Ma chi prega? Non certo l’uomo che è nelle tenebre. Prega l’uomo che è
nella luce, che vuole camminare di luce in luce.
La preghiera per essere efficace dovrà essere fatta sempre in grazia, con
il cuore nella luce della verità di Cristo Signore.
Abbi pietà, Signore, e fa' che il tuo Corpo e il tuo Sangue purifichi il mondo da
tanto male.
Si chiede pietà per questo mondo di peccato.
Si chiede anche la grazia della sua purificazione e conversione, grazie al
Sangue e al Corpo di Gesù Signore.
Chiede ed ottiene conversioni su conversioni chi è nella luce e in modo
particolare chi sta in croce come Gesù è in croce.
La preghiera di conversione la si deve fare sempre dalla croce, da
crocifissi dal peccato del mondo.
Madre, Madre mia, intercedi... Padre, perdona...
Si chiede alla Vergine Madre, alla Madre Celeste, di intercedere per la
conversione dei cuori. Al Padre di perdonare il peccato dell’uomo.
Si prega dalla croce, da crocifissi.
105
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
oggi mi vorrei intrattenere con te su una questione di teologia che reputo necessaria per
la vita spirituale non solo di ogni discepolo di Gesù, ma di ogni uomo in particolare.
Possiamo enunciare così la questione da illuminare: “Ministero, carisma primario,
carismi secondari”.
Il ministero è un servizio da vivere a beneficio dei fratelli. Esso può essere di origine
divina, ma anche umana. Può essere naturale o anche soprannaturale. Può essere
esercitato da solo, oppure in una comunione gerarchica, di purissima obbedienza.
Il carisma primario è il dono di grazia che necessariamente deve accompagnare il
ministero perché questo sia efficace, produca cioè i frutti che sono insiti nella sua stessa
finalità. I carismi secondari sono di aiuto al carisma primario, mai di sostituzione.
Leggiamo due brani del Vangelo. Avremo una visione chiara in ogni suo dettaglio.
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e
guarire ogni malattia e ogni infermità. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei
cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i
demòni. (Cfr. Mt 10,1-15).
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi
crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi
saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno
demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche
veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il
Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro
e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano (Mc 16,14-20).
Se osserviamo con attenzione i due comandi di Gesù, nel primo al ministero
dell’annunzio del Vangelo e al carisma primario che è il dono efficace della parola, Gesù
associa dei carismi secondari. Con essi si interveniva sulle conseguenze fisiche del
peccato per guarire gli uomini.
Nel secondo comando invece rimane il ministero con il carisma primario della parola
efficace. Scompaiono i carismi secondari. Questi vengono conferiti a quanti crederanno
nella parola dei ministri o predicatori della Parola.
Alla luce della Parola di Cristo Gesù, è giusto che ognuno si chieda: qual è il mio
ministero? Quale il mio carisma primario che è di essenza al mio ministero? Quali i miei
carismi secondari che devono sostenere il carisma primario e il ministero.
Una cosa che a nessuno è lecito fare è quella di confondere ministero con carisma,
carisma primario e carismi secondari.
Ad esempio: carisma primario per un sacerdote è il dono della grazia sacramentale e
della parola annunciata in pienezza di fede, carità, speranza. La teologia è carisma
secondario. È di aiuto, ma non è essenza del suo ministero sacerdotale. Se fosse
essenza o ministero primario, non avremmo mai avuto il Curato d’Ars e neanche una
moltitudine di altri santi sacerdoti.
Se il carisma secondario è di aiuto, mai deve sostituire o annullare il carisma primario,
che mai deve divenire carisma secondario, a supporto del carisma primario.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiuti ognuno a comprendere qual è il suo
ministero, il suo carisma primario, i suoi carismi secondari.
Angeli e Santi ci confortino nella ricerca della nostra verità.
106
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 4 Marzo 2013
MISTERO DI MADRE...
Madre mia,
spesso ti penso sotto la croce
del tuo Figlio Gesù.
Ti vedo assieme a lui
nella sofferenza,
mentre lo flagellavano,
lo percuotevano,
lo sputavano,
lo insultavano.
La tua anima
era trapassata dal dolore
e le tue lacrime,
trattenute dalla forza dell'amore,
non bagnavano il tuo viso,
ma il tuo cuore.
Lo sapevi:
era innocente il Figlio di Dio.
Non avrebbero dovuto...
Eppure è stato fatto
per tutti noi peccatori.
Per amor nostro hai tanto sofferto.
Il tuo mistero di Madre
l'hai vissuto
nella grande sofferenza.
Madre mia,
nel pensarti così
voglio imitarti.
So che tu mi aiuterai
e per questo
ti invoco e ti supplico.
Tuo Figlio Gesù
è stato sorretto dal Cireneo.
Vienimi in soccorso,
sorreggi la mia pochezza,
sostieni la mia fragilità.
Madre mia,
107
Madre che tutto puoi,
soccorrimi con il tuo amore.
Ne sono certa:
tu mi aiuterai,
mi sosterrai,
mi avvolgerai con il tuo manto,
perché io non vacilli
nella missione che il Padre dei cieli
mi ha affidato.
Con te nel cuore ce la farò.
Assieme a te
potrò percorrere la via della croce
fino alla fine.
NESSUNO PUÒ DIRE...
O mio Signore,
tu puoi servirti di tutti,
per salvare il tuo popolo.
Per essere tuoi servi
è necessario portare alla fede,
alla bevanda di salvezza.
Anche i carismi particolari sono dati da te
perché i cuori cambino,
si rafforzi la carità,
si crei l'unità e la comunione
nella tua Chiesa,
che deve risplendere
come lampada posta sul candelabro.
Nessuno può dire:
"Il Signore si serve di me",
se porta l'uomo al peccato,
al male, alla propria persona,
se fa mercato delle cose del Signore.
Nessuno può affermare:
"Con me vi è Dio",
se è adultero,
ladro e menzognero,
se adora il suo vitello d'oro,
il suo idolo muto.
Dio non si serve di chi opera il male
per condurre i suoi figli alla santità.
Non ti lasciare ingannare,
uomo,
e non permettere
che ci si burli del tuo Signore.
Il Signore tuo Dio
108
opera attraverso te,
se ti converti,
se ti istruisci nel suo Vangelo,
se mediti e preghi,
se ti accosti con santità
ai sacramenti della redenzione,
se lasci,
con tutta umiltà e semplicità,
operare allo Spirito Santo
i frutti della sua verità e giustizia.
Con Dio nel cuore,
con la sua grazia,
che è forza e luce,
con la tua buona volontà,
che mette a frutto ogni talento ricevuto,
con Maria che ti prende per mano
e ti conduce,
il Signore opera la sua salvezza
anche attraverso te...
109
TESTO COMMENTATO
MISTERO DI MADRE...
Madre mia, spesso ti penso sotto la croce del tuo Figlio Gesù.
Dopo le nozze di Cana, Maria e Gesù non si sono più incontrati. Presso la
croce si incontrano nuovamente.
A Cana è stata la Vergine Maria a chiedere a Gesù. Ora è Gesù a chiedere
alla Vergine Maria.
Come Lui è divenuto fratello dell’uomo assassino di Dio, così Lei deve
divenire Madre dell’uomo assassino del Figlio di Dio e di Dio stesso.
Cristo, fratello dell’umanità peccatrice e assassina. Maria, Madre
dell’umanità peccatrice e assassina.
Lui è fratello di redenzione, rigenerazione, salvezza. Lei dovrà essere
Madre di redenzione, rigenerazione, salvezza.
Un solo mistero a Cana. Un solo mistero presso la croce, anche se i ruoli
sono differenti, diversi.
Da questo istante Maria entra a pieno titolo nella storia della salvezza: Lei
è costituita la Madre della Redenzione di ogni uomo.
Ti vedo assieme a lui nella sofferenza, mentre lo flagellavano, lo percuotevano,
lo sputavano, lo insultavano.
Non c’è redenzione se non nella sofferenza,
persecuzione, nella crocifissione del nostro corpo.
nel
dolore,
nella
La Vergine Maria partecipa in modo vivo alla sofferenza del Figlio.
Anche Lei è trafitta nell’anima dalla spada del dolore.
Ora Maria sa quanto costa la salvezza di un’anima: la crocifissione delle
carni del Figlio suo e la crocifissione della sua anima, trapassata dalla
spada del dolore.
È questa la via della redenzione del mondo. Noi vorremmo vie facili,
indolori. Non esistono.
La tua anima era trapassata dal dolore e le tue lacrime, trattenute dalla forza
dell'amore, non bagnavano il tuo viso, ma il tuo cuore.
Quella della Vergine Maria è una sofferenza interiore, dell’anima, dello
spirito. È sofferenza invisibile, nascosta.
Piange il cuore, non piangono gli occhi. Le sue sono lacrime del cuore
non degli occhi.
Quelle del cuore sono lacrime pesanti, vere lacrime di redenzione e di
salvezza. Vere lacrime di giustificazione per la santità del mondo.
110
Sono lacrime che lavano il mondo dal peccato.
Lo sapevi: era innocente il Figlio di Dio. Non avrebbero dovuto... Eppure è stato
fatto per tutti noi peccatori.
Gesù è agnello veramente innocente. È innocente, ma ha preso il nostro
posto. È colpevole per noi. Per noi espia. Noi redime. Noi salva.
È questo il grande mistero dell’amore. Si prende il posto del peccatore e
si paga il debito al suo posto.
Per amor nostro hai tanto sofferto. Il tuo mistero di Madre l'hai vissuto nella
grande sofferenza.
Anche la Vergine Maria è innocente, senza peccato, purissima, senza
alcuna colpa. Lei è la Tutta Santa.
Anche Lei però viene sottoposta al supplizio del martirio. Lei è la Madre
che paga il debito di tutti i suoi figli.
Gesù paga il debito dei suoi fratelli, Maria paga il debito dei suoi figli.
Gesù redime in quanto fratello, Maria coopera in quanto Madre.
Maria è la Madre che partorisce i suoi figli nell’immane dolore.
Si applica per Lei, nella sofferenza spirituale, quanto Dio disse ad Eva:
«Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli (Gen 3,16).
La Chiesa ha sempre applicato alla Vergine Maria le parole delle
Lamentazioni.
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio
dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha afflitta nel giorno della
sua ira ardente. Dall’alto egli ha scagliato un fuoco, nelle mie ossa lo ha fatto penetrare.
Ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro. Mi ha reso desolata, affranta
da languore per sempre. S’è aggravato il giogo delle mie colpe, dalla sua mano sono
annodate. Sono cresciute fin sul mio collo e hanno fiaccato la mia forza. Il Signore mi ha
messo nelle loro mani, non posso alzarmi. Il Signore in mezzo a me ha ripudiato tutti i
miei prodi, ha chiamato a raccolta contro di me per fiaccare i miei giovani; il Signore ha
pigiato nel torchio la vergine figlia di Giuda. Per questo piango, e dal mio occhio
scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita; i miei
figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso» (Lam 1,12-16).
Solo nel grande dolore si posson partorire figli a Dio.
Madre mia, nel pensarti così voglio imitarti.
Dalla contemplazione della Vergine Maria ai piedi della croce, nasce nel
cuore un grande desiderio di imitazione nel cuore dell’Ispiratrice.
Maria ha partorito, partorisce nel dolore, chi vuole cooperare all’opera
della redenzione anche lei, anche lui deve lasciarsi annientare dalla
sofferenza.
È la sofferenza la via della vita.
La sofferenza è in tutto come il torchio. Non c’è olio buono senza il
torchio. Non c’è santità vera senza la sofferenza. Non c’è redenzione
senza il dolore. Il dolore è la via della vita.
111
So che tu mi aiuterai e per questo ti invoco e ti supplico.
Da soli nessuno ce la potrà mai fare. Occorre l’aiuto della Madre, di Colei
che è esperta di sofferenza e di dolore.
Senza questa Maestra di sofferenza e di dolore, nessuno mai ce la potrà
fare. Con Lei, alla sua scuola, tutto invece diviene possibile.
Tuo Figlio Gesù è stato sorretto dal Cireneo. Vienimi in soccorso, sorreggi la
mia pochezza, sostieni la mia fragilità.
Anche Gesù si è lasciato aiutare dal Cireneo.
Noi tutti abbiamo bisogno della Maestra del dolore e della sofferenza.
È Lei che deve aiutarci a portare la nostra croce.
Noi la invochiamo e Lei con immenso amore viene in nostro soccorso.
Madre mia, Madre che tutto puoi, soccorrimi con il tuo amore.
La preghiera deve essere senza interruzione, perenne.
Ogni istante abbiamo bisogno di Lei. Ogni istante Lei deve essere
invocata. La nostra deve essere una preghiera incessante.
Ne sono certa: tu mi aiuterai, mi sosterrai, mi avvolgerai con il tuo manto,
perché io non vacilli nella missione che il Padre dei cieli mi ha affidato.
L’Ispiratrice è certa, sicura. Non ha dubbi.
Lei porterà a compimento la sua missione perché la Vergine Maria è al
suo fianco, sempre, per sorreggerla, sostenerla, avvolgerla, aiutarla.
Lei non vacilla perché la Madre di Dio la sostiene con tutto il suo amore.
Avere questa fede è rassicurante. Dona più forza. Infonde vigore.
Con te nel cuore ce la farò. Assieme a te potrò percorrere la via della croce fino
alla fine.
Con Maria lei è sicura di farcela. Con Maria non esistono dubbi di non
potercela fare. Il cammino andrà fino in fondo.
Con Maria al suo fianco lei è sicura di giungere fin sul Golgota e lì offrire il
suo sacrificio al Padre celeste.
È grande il mistero della Vergine Maria. Lei è la Madre che aiuta i suoi figli
perché vivano tutta la missione loro affidata.
Questa stessa fede è chiesta ad ognuno di noi. In questa fede dobbiamo
ogni giorno crescere.
NESSUNO PUÒ DIRE...
O mio Signore, tu puoi servirti di tutti, per salvare il tuo popolo.
La volontà salvifica universale di Dio è verità rivelata. Dio vuole che ogni
uomo giunga alla conoscenza della verità, per ottenere la salvezza.
112
Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e
ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché
possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa
bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini
siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo
anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in
riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono
stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani
nella fede e nella verità (1Tm 2,1-7).
Tutti sono chiamati ad essere strumenti di salvezza per i loro fratelli.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di
essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere
il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della
fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la
misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde,
trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella
astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità,
cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il
corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo
l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità Ef
4,11-16).
Nessuno dovrà né mai potrà essere escluso dall’essere strumento e
ministro di Dio per la salvezza di cuori in Cristo, con Cristo, per Cristo.
Per essere tuoi servi è necessario portare alla fede, alla bevanda di salvezza.
Quando noi lavoriamo per la salvezza del mondo?
Quando portiamo alla fede, alla bevanda di salvezza.
Cristo è la salvezza di ogni uomo. Chi porta alla fede in Cristo salva. Chi
non porta alla fede in Cristo mai potrà salvare.
Portare agli uomini non salva, perché nessun uomo è salvezza per un
altro uomo. Solo Cristo è il Salvatore dell’uomo. Solo a Lui si deve
portare. Solo a Lui condurre.
Anche i carismi particolari sono dati da te perché i cuori cambino, si rafforzi la
carità, si crei l'unità e la comunione nella tua Chiesa, che deve risplendere
come lampada posta sul candelabro.
Ogni dono di Dio è dato perché si lavori per la salvezza, che è nella fede in
Cristo Gesù.
Un dono non messo a servizio della vera salvezza, è un dono vissuto
male. È un dono che ruota fuori della sua orbita, perché l’orbita di ogni
dono di Dio è il più grande bene sia spirituale che materiale di ogni uomo.
Il dono di Dio è dato perché i cuori cambino, si rafforzi la carità, si crei
l’unità e la comunione nella Chiesa.
Ogni dono è dato per fare bella la Chiesa di Cristo Gesù, in modo che
essa risplenda come lampada posta sul candelabro.
113
È il fine che rivela la verità della vita del nostro dono. Se il fine non viene
osservato, si usa il dono in modo profano, ma non secondo la vera fede.
Qui un piccolo esame di coscienza servirebbe a tutti. Spesso usiamo fuori
orbita i nostri doni. Non li usiamo saggiamente per la salvezza dei cuori.
Nessuno può dire: "Il Signore si serve di me", se porta l'uomo al peccato, al
male, alla propria persona, se fa mercato delle cose del Signore.
Lo Spirito Santo dona i suoi doni perché si cresca ogni giorno di più in
grazia e verità, giustizia e santità, amore e santità.
Lo Spirito Santo mai potrà servirsi di un uomo per condurre al peccato, al
male, alla propria persona, a fare mercato della casa del Signore.
Il Signore si serve di noi per il nostro più grande bene e quello dei nostri
fratelli. Mai si potrà servire di noi per il male nostro e dei nostri fratelli.
Il Signore è bene eterno. Si serve di noi solo per rivelare e manifestare il
bene eterno, farci vivere questo bene prima di tutto a noi e poi per mezzo
nostro raggiungere ogni altro uomo.
Se conduciamo al male, il Signore mai si potrà servire di noi. Questa
verità deve essere ferma nella nostra mente e nel nostro cuore.
Nessuno può affermare: "Con me vi è Dio", se è adultero, ladro e menzognero,
se adora il suo vitello d'oro, il suo idolo muto.
Dio è verità, santità, giustizia, fedeltà, misericordia, carità, pace,
riconciliazione, perdono.
Dio è fedeltà. Non può essere nell’infedeltà dell’uomo. Dio è dono. Non
può essere con colui che ruba, estorce, rapina. Dio è verità. Non può
essere con chi è menzognero, bugiardo, ingannatore, falsario della verità.
Basta conoscere chi è Dio e chi siamo noi e sapremo sempre se Dio è con
noi, oppure noi siamo solo con noi stessi.
Purtroppo non conoscendo né Dio e né noi stessi, diciamo cose assurde.
Diciamo che Dio è con noi mentre viviamo di peccato e per il peccato.
Questo significa che non conosciamo la santità di Dio.
Isaia scoprì la santità di Dio nel tempio di Gerusalemme e subito si
dichiarò peccatore, uomo dalle labbra impure.
Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i
lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno
aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.
Proclamavano l’uno all’altro, dicendo: «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta
la terra è piena della sua gloria». Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella
voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un
uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». Allora uno dei serafini volò
verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare.
Egli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è
scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che
diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Egli
114
disse: «Va’ e riferisci a questo popolo: “Ascoltate pure, ma non comprenderete,
osservate pure, ma non conoscerete”. Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli
orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito». Io dissi:
«Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Fino a quando le città non siano devastate,
senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata» (Is 6,1-11).
Dinanzi al sole eterno che è Dio la nostra luce è sempre un lucignolo che
fumiga. Questa è la nostra verità vista dinanzi alla verità di Dio.
Dio non si serve di chi opera il male per condurre i suoi figli alla santità.
Il santo santifica. Il peccatore aumenta il peccato. Non può il peccatore
condurre alla santità. Lui procede in senso contrario.
Non ti lasciare ingannare, uomo, e non permettere che ci si burli del tuo
Signore.
Ad ognuno la responsabilità di non lasciarsi ingannare. Ad ognuno il
dovere di fare rispettare il Signore. Nessuno si deve burlare di Dio.
Neanche è lecito ingannare i fratelli. Sempre li inganniamo quando non
mostriamo loro la più alta e grande santità.
Il Signore tuo Dio opera attraverso te, se ti converti, se ti istruisci nel suo
Vangelo, se mediti e preghi, se ti accosti con santità ai sacramenti della
redenzione, se lasci, con tutta umiltà e semplicità, operare allo Spirito Santo i
frutti della sua verità e giustizia.
Quando il Signore opera attraverso di noi: quando ci convertiamo, ci
istruiamo nel suo Vangelo, meditiamo, preghiamo, ci accostiamo con
santità ai sacramenti della redenzione, con tutta semplicità e umiltà
lasciamo operare lo Spirito Santo i frutti della sua verità e giustizia.
Se una sola di queste cose non viene vissuta, lo Spirito del Signore mai
potrà operare attraverso di noi.
Con Dio nel cuore, con la sua grazia, che è forza e luce, con la tua buona
volontà, che mette a frutto ogni talento ricevuto, con Maria che ti prende per
mano e ti conduce, il Signore opera la sua salvezza anche attraverso te...
Quando il Signore opera attraverso di noi: quando abbiamo Dio nel cuore,
siamo nella sua grazia che è forza e luce, viviamo di buona volontà che
mette a frutto ogni talento ricevuto, camminiamo con Maria che ci prende
per mano e ci conduce.
Quando questo avviene è allora che il Signore opera la sua salvezza
anche attraverso di noi.
Il Dio tre volte santo opera salvezza nella nostra santità.
La santità è strumento indispensabile perché Dio possa operare in noi e
attraverso di noi.
Camminare di santità in santità, crescere ogni giorno in essa, è
indispensabile per chi vuole essere strumento della salvezza di Dio.
115
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
oggi mi vorrei soffermare con te a riflettere sull’ultima parte del secondo Meditare.
Il Signore tuo Dio opera attraverso te, se ti converti, se ti istruisci nel suo Vangelo, se
mediti e preghi, se ti accosti con santità ai sacramenti della redenzione, se lasci, con
tutta umiltà e semplicità, operare allo Spirito Santo i frutti della sua verità e giustizia.
Con Dio nel cuore, con la sua grazia, che è forza e luce, con la tua buona volontà, che
mette a frutto ogni talento ricevuto, con Maria che ti prende per mano e ti conduce, il
Signore opera la sua salvezza anche attraverso te...
Esaminiamo uno per uno tutti questi requisiti necessari perché Dio operi salvezza
attraverso di noi, suoi strumenti.
Se ti converti: La conversione è cambiamento di mente, cuore, sentimenti, desideri,
aspirazioni. Finché coltiviamo i nostri pensieri, finché non assumiamo i pensieri di Dio,
mai il Signore potrà operare attraverso di noi. I nostri pensieri sono la morte
dell’evangelizzazione. Se ci osserviamo con più attenzione, scopriremo che noi siamo
uccisi dai nostri pensieri. Basta leggere cosa si scrive su certi argomenti e subito si
comprende che veramente i pensieri di Dio distano dai nostri quanto l’oriente
dall’occidente. Sono i nostri pensieri di odio, astio, stoltezza, insipienza. Se il nostro non
è un pensiero cristiano, come fa l’altro a vederci come discepoli di Gesù? Se non
cambiamo nei pensieri è segno che la nostra evangelizzazione è nulla, inefficace quanto
alla creazione di vera santità nei cuori.
Se ti istruisci nel suo Vangelo: Per noi che siamo annunciatori della Parola di Gesù, la
conoscenza del Vangelo deve essere più che la luce, l’aria, il pane, l’acqua, il fuoco, ogni
altro bene naturale. Tutto per noi è il Vangelo. Esso va conosciuto secondo la verità dello
Spirito Santo. Dedicarsi ad esso è esigenza di missione. È preferibile non ricordare il
Vangelo, che dirlo in modo erroneo, senza verità, in totale falsità.
Se mediti e preghi: Meditazione e preghiera hanno un solo scopo: metterci in perenne
contatto con l’essenza stessa di Dio, la sua verità, carità, amore, misericordia, giustizia,
fedeltà, santità. Senza preghiera e senza meditazione, siamo pesci senz’acqua, uccelli
senz’aria, alberi senza terra, astri senza orbita, sole senza luce.
Se ti accosti con santità ai sacramenti della redenzione: Nei sacramenti ci immergiamo
nella grazia e nella verità di Gesù Signore per trasformarci in grazia e verità. Se questa
trasformazione non avviene, siamo ferro non malleabile, creta non modellabile. Mai Dio ci
potrà usare, servirsi di noi per compiere l’opera della salvezza.
Se lasci, con tutta umiltà e semplicità, operare allo Spirito Santo i frutti della sua verità e
giustizia: Perché lo Spirito Santo possa operare in noi e attraverso noi è necessario che
ci abbandoniamo a lui con tutta umiltà e semplicità. Umili e semplici sempre.
Con Dio nel cuore: Dio è nel cuore quanto la sua Parola è nel cuore. Vivendo di Parola e
per la Parola, Dio prende posto stabile nel nostro cuore e lo alimenta di sé.
Con la sua grazia, che è forza e luce: La grazia del Signore deve essere il nostro
perenne alimento. Deve essere più che l’aria che respiriamo.
Con la tua buona volontà, che mette a frutto ogni talento ricevuto: L’esercizio della
buona volontà mai deve venire meno. In questo esercizio si deve divenire più forti.
Con Maria che ti prende per mano e ti conduce: Chi cammina con la Vergine Maria mai si
perde. Chi non cammina con Lei è un povero sciancato spirituale e fisico.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci percorrere questa via santa.
116
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 11 Marzo 2013
SETE DI CIELO...
Tanta gente ti circonda,
ti stringe la mano,
eppure sei sola,
come uccello solitario,
sola con il tuo Gesù.
Un sorriso sfiora le tue labbra,
Gesù ti sorregge
e tu cammini.
Senti
il peccato del mondo,
i suoi abomini e nefandezze.
Il mondo non ti appartiene,
tu vivi nel tempo con il corpo,
la tua mente è in Dio,
nel suo regno di gloria,
nella sua beatitudine eterna.
Vorresti
che sorella morte
ti accarezzasse,
ti fosse amica
per dirle
di portarti nel cielo,
dove vi è tanta luce.
Non sopporti la falsità,
ascolti le molte eresie
e tremi;
la menzogna
ha indurito molti cuori
e Dio non abita più in loro.
Ognuno ha il suo dio,
la torre di Babele li circonda.
Preghi per la conversione
di quanti
sono lontani dalla casa del Padre.
Vorresti
che la terra fosse abitata
dalla giustizia e dalla verità,
117
dalla presenza salvatrice di Dio,
da tanti uomini di buona volontà.
Ma vedi la loro caparbietà,
il loro desiderio
per le cose della terra,
e l'angoscia avvolge la tua anima,
la tristezza gonfia il tuo cuore,
e nella solitudine sempre più grande
invochi l'Eterno Amore...
Tienimi per mano,
Madre della Redenzione,
per continuare a camminare...
IL SENTIERO DELLA VITA...
Il Signore della Parola è verità;
non può scendere
a compromesso con il male,
non può accomodare
i tuoi pensieri con la sua volontà,
non può dire sì
al tuo peccato.
Il tuo cuore è malvagio,
sei nelle tenebre,
non metti in pratica le sue leggi.
Tu lo sai.
La tua coscienza non è retta.
Ma tu vorresti
che la Parola del Signore
fosse incerta e torbida,
fatta di molti "se" e "forse",
avvolta da ambiguità e da dubbi.
La Parola del Signore è.
"Io sono il Signore Dio tuo".
"Io sono la via, la verità e la vita".
Allontana le tue iniquità,
abbandona la tua superbia,
diventa mite e umile di cuore,
prega senza mai stancarti
perché il Signore
ti conceda la grazia
di osservare i suoi comandamenti,
di percorrere il sentiero della vita.
Impara a conoscere la sua volontà,
scrutala nella Scrittura Santa,
meditala giorno e notte,
accostati ad essa
118
con desiderio ardente,
con animo semplice.
Capirai
che i tuoi pensieri
non sono quelli di Dio;
che la sua volontà
è molto distante dalla tua.
Imita Maria Santissima
e umilmente chiedi al Signore
che ti dia la forza
di compiere il suo volere.
Allora la sua pace
allieterà il tuo spirito,
il disagio del peccato
lascerà per sempre il tuo cuore,
amerai i fratelli
che ti annunziano
la verità di Cristo Gesù.
119
TESTO COMMENTATO
SETE DI CIELO...
Tanta gente ti circonda, ti stringe la mano, eppure sei sola, come uccello
solitario, sola con il tuo Gesù.
La solitudine spirituale è nella fede, nella speranza, nella carità, nella
missione, nella verità, nella giustizia, nella pace.
Il vero missionario di Gesù ha la sua casa nella verità e nella carità.
Lui è mandato per parlare di verità e per portare la carità divina in un
mondo dove invece regna odio, superstizione, divisione, egoismo,
peccato, malvagità, ogni genere di cattiveria.
La solitudine è data dal distacco nella verità che vi è tra il vero
missionario di Gesù e gli altri.
Gesù viveva sempre nella più alta luce del Padre. Gli Apostoli quasi
sempre nel pensiero degli uomini. Gesù era solo spiritualmente.
Un sorriso sfiora le tue labbra, Gesù ti sorregge e tu cammini.
Il vero missionario di Gesù non si abbandona alla tristezza.
Lui deve portare il sorriso di Dio nel mondo.
Lui porta il sorriso di Dio e del cielo tutto, nella fede che sa che Gesù è
con Lui e lo sorregge.
Il vero missionario di Gesù cammina sempre in pienezza di fede.
Senti il peccato del mondo, i suoi abomini e nefandezze.
Il vero missionario di Gesù sa la condizione spirituale del mondo.
Poiché lui è impregnato di luce divina, sente il peccato del mondo, i suoi
abomini e nefandezze.
Questo sentire il peccato che può essere anche visione in spirito è causa
della sofferenza del vero missionario di Gesù.
Il mondo non ti appartiene, tu vivi nel tempo con il corpo, la tua mente è in Dio,
nel suo regno di gloria, nella sua beatitudine eterna.
Il vero missionario di Gesù ha lasciato il mondo.
Vive nel mondo, ma non è del mondo.
Solo il corpo vive nel tempo, la sua mente è tutta in Dio, nel suo regno di
gloria, nella sua beatitudine eterna.
Non è vero missionario di Gesù chi non vive con la sua mente nel cielo.
Le cose della terra avranno sempre il sopravvento su di lui. Lo
sommergeranno, lo conquisteranno, lo faranno essere delle cose.
Il vero missionario è in Dio, se ogni giorno si eleva in grazia e sapienza.
120
Vorresti che sorella morte ti accarezzasse, ti fosse amica per dirle di portarti nel
cielo, dove vi è tanta luce.
È tanto grande il desiderio del cielo nel vero missionario da desiderare la
stessa morte.
Era questo il desiderio ardente di San Paolo: essere con il Signore fin da
subito.
Sappiamo che lui poi questo desiderio lo mitigò con la sua grande carità
nel servizio della salvezza dei cuori.
Non sopporti la falsità, ascolti le molte eresie e tremi; la menzogna ha indurito
molti cuori e Dio non abita più in loro.
Il vero missionario di Gesù non riesce più a sopportare la falsità.
Lui sa che vive in un mondo di eresie. Sa che la menzogna indurisce i
cuori e che Dio non abita più in essi.
Il peccato del mondo è il vero dolore del vero missionario di Gesù.
È il peccato del mondo che ogni giorno carica sulle spalle del vero
missionario una pesante croce da portare.
Ognuno ha il suo dio, la torre di Babele li circonda.
Il vero missionario di Gesù vive in mezzo ad un popolo di idolatri.
Abita nella città della torre, in Babele.
L’idolatria sempre genera confusione e disordine morale e spirituale.
Preghi per la conversione di quanti sono lontani dalla casa del Padre.
Il vero missionario di Gesù prega per la conversione di quanti sono
lontani dalla casa del Padre.
La sua preghiera è sempre ascoltata dal Signore.
Per la preghiera e la sofferenza del vero missionario molti si convertono.
Vorresti che la terra fosse abitata dalla giustizia e dalla verità, dalla presenza
salvatrice di Dio, da tanti uomini di buona volontà.
È questo l’unico desiderio del vero missionario di Gesù.
È suo desiderio che nel cuore degli uomini regnassero giustizia, verità,
presenza salvatrice di Dio. Che tutti fossero di buona volontà.
Questo desiderio non è vano, se si trasforma nel vero missionario in
costante opera di vera evangelizzazione.
Sempre il vero desiderio deve trasformarsi in vera missione.
Ma vedi la loro caparbietà, il loro desiderio per le cose della terra, e l'angoscia
avvolge la tua anima, la tristezza gonfia il tuo cuore, e nella solitudine sempre
più grande invochi l'Eterno Amore...
Nonostante la sua opera di vera evangelizzazione, il vero missionario di
Gesù deve constatare la caparbietà di molti cuori.
121
Vi è in essi solo desiderio per le cose della terra. Manca in essi ogni
anelito verso il Cielo.
Poiché il vero missionario è persona umana, non mancano per lui ore di
angoscia, tristezza, grande solitudine.
In questo momento la consolazione viene solo da Gesù Signore, invocato
in una preghiera accorata.
Tienimi per mano, Madre della Redenzione, per continuare a camminare...
Il vero missionario mai potrà tornare indietro, mai dimettersi dalla sua
missione, mai rinunciare. Deve perseverare sino alla fine.
Aiuto potente è la Vergine Maria, Madre della Redenzione.
A Lei si rivolge per trovare aiuto e continuare sino alla fine.
Vera missionaria di Cristo Gesù è l’Ispiratrice – Fondatrice del Movimento
Apostolico.
In fondo questo “Meditare” è tutta la sua vita di missione per l’annuncio e
il ricordo del Vangelo.
IL SENTIERO DELLA VITA...
Il Signore della Parola è verità; non può scendere a compromesso con il male,
non può accomodare i tuoi pensieri con la sua volontà, non può dire sì al tuo
peccato.
Dio è purissima verità, fedeltà, amore, misericordia, compassione,
giustizia, infinita carità, luce divina ed eterna.
Dio è santità. Mai potrà scendere a compromesso con il male che è
peccato, falsità, ingiustizia, egoismo, tenebra.
I suoi pensieri sono perfezione di verità e amore. Mai li potrà accomodare
con i nostri che sono imperfezione di tenebra e di egoismo.
Mai Lui potrà dire sì al nostro peccato, alla trasgressione della sua
volontà.
Siamo noi che ci dobbiamo convertire a Lui. Mai Lui potrà convertirsi a
noi.
Il tuo cuore è malvagio, sei nelle tenebre, non metti in pratica le sue leggi.
Ora viene svelata la malizia dei cuori.
Questi sono malvagi. Il cuore malvagio è nelle tenebre. Il cuore nelle
tenebre non mette in pratica le leggi del suo Signore.
I veri profeti del Dio vivente sono quasi tutti accompagnati della lettura del
cuore. Essi vedono ciò che è dentro l’uomo. Noi vediamo ciò che è fuori.
Essi vedono il male ma solo per aiutare l’uomo perché si converta e viva.
122
Tu lo sai. La tua coscienza non è retta.
Questa verità solo il vero profeta del Dio vivente la può affermare.
Solo Lui, con la luce dello Spirito Santo, può entrare in una coscienza e
leggere il suo stato di rettitudine, purezza, falsità, menzogna.
Non solo il vero profeta dice che la coscienza di un uomo non è retta. Dice
all’uomo che lui questo lo sa.
Gli manifesta la coscienza che lui ha di essere falso, bugiardo,
menzognero.
Questa scienza è solo dei veri profeti di Dio. Nessun altro possiede un
dono divino così eccelso ed elevato.
Ma tu vorresti che la Parola del Signore fosse incerta e torbida, fatta di molti
"se" e "forse", avvolta da ambiguità e da dubbi.
Il vero profeta dice anche quale sono i desideri, la volontà di quest’uomo
la cui coscienza non è retta e di cui lui ha scienza e conoscenza.
Gli dice cosa lui pensa della Parola del Signore.
La vorrebbe incerta e torbida, fatta di molti “se” e “forse”, avvolta da
ambiguità e dubbi.
La vorrebbe in tutto uguale alle altre parole degli uomini che infestano di
falsità la nostra terra.
Questo mai potrà avvenire, perché custode della divina Parola è lo stesso
Dio.
È Lui che vigila su di essa perché mai venga inquinata dalla falsità degli
uomini.
Se fossero solo gli uomini i custodi della Parola di Dio, a quest’ora essa
sarebbe stata ingoiata dalle molle nostre falsità.
Invece Dio vigila e la sua Parola brilla tra di noi di luce sempre nuova.
La Parola del Signore è. "Io sono il Signore Dio tuo".
L’uomo non è Signore di se stesso. Signore dell’uomo è Dio.
È questa la verità delle verità. È la madre di tutte le verità.
Oggi questa verità è stata abolita dall’uomo civilizzato e moderno.
L’uomo si è proclamato signore di se stesso. È questa la più grande
menzogna. La madre di tutte le menzogne.
Questa verità va proclamata con fermezza. Signore dell’uomo è Dio, il suo
Creatore. Mai l’uomo potrà essere signore di se stesso.
"Io sono la via, la verità e la vita".
L’uomo non è né via, né vita, né verità. Lui è perennemente da Cristo
Gesù, che è la via, la verità, la vita.
123
Ma l’uomo del nostro tempo è ammalato di divinità. Si è costituito via,
verità e vita di se stesso.
Se permane in questa idolatria per lui non vi è alcuna possibilità di
salvezza.
Nessun uomo potrà mai salvare, redimere, giustificare se stesso.
Salvatore, Redentore, Giustificatore, Santificatore è solo uno: Gesù
Signore. Solo Lui è stato costituito da Dio Datore di salvezza.
È questo il vero peccato dell’uomo: la sua arroganza di pensarsi, ritenersi
in tutto uguale a Dio, come Lui, fonte della sua stessa vita.
La verità dell’uomo è una sola: Lui è da Dio sempre, per ogni cosa. È Dio
la fonte della sua verità.
Se l’uomo si sgancia da Dio, precipita nel baratro della più grande falsità.
Si pensa da se stesso, mentre è solo da Dio.
È questa la falsità fonte e origine di ogni altra falsità.
L’uomo è da Dio, dalla sua volontà, dalla sua parola, dalla sua grazia, dalla
sua verità, dalla sua santità.
Allontana le tue iniquità, abbandona la tua superbia, diventa mite e umile di
cuore, prega senza mai stancarti perché il Signore ti conceda la grazia di
osservare i suoi comandamenti, di percorrere il sentiero della vita.
Per essere da Dio è necessario che l’uomo non voglia più essere da se
stesso, dal suo cuore, dai suoi pensieri, dai suoi peccati, dai suoi vizi.
Deve abbandonare iniquità e superbia.
Deve lasciarsi fare da Dio mite e umile di cuore.
Deve pregare senza interruzione perché il Signore gli conceda la grazia di
osservare i suoi comandamenti, di percorrere il sentiero della vita.
Il sentiero della vita è la volontà di Dio rivelata, studiata, compresa nello
Spirito Santo e per Lui sempre attuata.
Fuori della volontà di Dio, si percorrono solo sentieri di morte.
Ma l’uomo è stolto, è nelle tenebre. Neanche riesce a vedere che sempre,
quando esce dalla volontà di Dio, si incammina per sentieri di morte.
Sarebbe sufficiente entrare nella volontà di Dio e la storia dell’umanità da
disperazione diventerebbe speranza, da tenebre luce, da morte vita.
Impara a conoscere la sua volontà, scrutala nella Scrittura Santa, meditala
giorno e notte, accostati ad essa con desiderio ardente, con animo semplice.
La volontà di Dio non si acquisisce una volta per sempre.
Essa va appresa, conosciuta, meditata, studiata ogni giorno.
Il libro della volontà di Dio è la Scrittura Santa, letta però alla luce della
Tradizione e del Magistero della Chiesa.
124
La Scrittura va meditata giorno e notte, accostandosi ad essa con
desiderio ardente, con animo semplice.
Dobbiamo imparare a respirare la volontà di Dio che è nella Scrittura
perché possiamo ossigenare di Dio la nostra volontà.
Come il corpo ha costante bisogno di nuovo ossigeno, così è della nostra
volontà. Essa ha perenne bisogno di essere ossigenata da Dio.
La selva incontaminata del più puro ossigeno divino è la Scrittura.
Ad essa però ci si deve accostare senza alcuna maschera antigas.
La maschera antigas sono i nostri pensieri maldestri, lugubri, tenebrosi.
Sono le nostre teologie, filosofie, antropologie, psicologie, metodologie.
Sono queste che spesso impediscono che si possa respirare il purissimo
ossigeno divino contenuto nella Parola del Signore.
Capirai che i tuoi pensieri non sono quelli di Dio; che la sua volontà è molto
distante dalla tua.
Chi si immerge quotidianamente nella Scrittura, chi medita giorno e notte
il Vangelo, capirà che i suoi pensieri non sono quelli di Dio.
Apprenderà che la sua volontà è assai distante dalla divina volontà.
La Scrittura deve essere il nostro pane, la nostra acqua, il nostro
nutrimento spirituale quotidiano.
Imita Maria Santissima e umilmente chiedi al Signore che ti dia la forza di
compiere il suo volere.
Imitando la Vergine Maria e chiedendo umilmente al Signore che ci dia la
forza di compiere il suo volere, ce la possiamo fare.
Chi imita la Madre della Redenzione, camminerà sempre nella volontà di
Dio. La Vergine Maria è nostra vera ancora di salvezza.
Allora la sua pace allieterà il tuo spirito, il disagio del peccato lascerà per
sempre il tuo cuore, amerai i fratelli che ti annunziano la verità di Cristo Gesù.
Se osserveremo queste piccole, semplici regole per rimanere saldi e
ancorati nella volontà di Dio, si compirà per noi un grande prodigio.
La pace di Dio allieterà il nostro spirito.
Il disagio del peccato lascerà per sempre il nostro cuore.
Ameremo i fratelli che ci annunciano la verità di Cristo Gesù.
Sono, queste, parole di grande consolazione per ogni uomo.
La pace sociale, politica, religiosa, civile dell’uomo è solo nel compimento
della volontà di Dio.
Chi è nella volontà di Dio è nella pace. Per gli empi non c’è pace. Mai ci
potrà essere, perché solo Dio è la fonte della vera pace.
125
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Siamo tutti invitati a percorrere la via della pace. Noi tutti conosciamo l’esortazione che
rivolge San Paolo ai discepoli di Gesù della prima ora. Quelle parole non sono
tramontate, mai tramonteranno. Anche per noi sono luce per guidare i nostri passi.
Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il
Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le
vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera
ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello
che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita
lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto,
ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!
Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra
premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione.
Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni
occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto
e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui
che mi dà la forza (Fil 4,4-13).
Possiamo comprendere questa esortazione di San Paolo con un esempio. Prendiamo un
albero rigoglioso, mettiamolo con le radici al sole. Dopo pochi istanti, notiamo che le
foglie cominciano ad appassire e l’albero a poco a poco muore.
La vita dell’albero è nel sole e nella terra. Non nella terra soltanto. Né nel sole soltanto.
Sole e terra, acqua e aria sono il suo costante nutrimento.
Così dicasi di ogni uomo. L’uomo è un albero al contrario. L’albero vive con i rami
nell’aria, le radici nella terra. L’uomo invece deve avere le radici nel cielo e i rami sulla
terra. Deve attingere da Dio carità, amore, pace, speranza, gioia, santità. Deve
trasformare tutte queste cose attinte in Dio in frutti per dare vita ai suoi fratelli.
Se noi ci sradichiamo da Dio, a poco a poco appassiamo, non produciamo più frutti,
siamo nella morte dell’anima e dello spirito.
L’uomo oggi cammina senza più radici piantate in Dio. Più si lega alla terra e più produce
frutti di terra. Ecco allora il nostro male: pensiamo secondo la terra, agiamo secondo la
terra, ragioniamo secondo la terra, viviamo secondo la terra. Basta osservare ciò che
diciamo, scriviamo, commentiamo per scoprirci che siamo ancora di terra.
Anche certi giudizi che vengono espressi attestano che siamo di terra. Quando c’è odio
nel cuore, gelosia amara, spirito di contesa, stoltezza, desideri vani o irrealizzabili;
quando il cuore brama cose non buone e la mente insegue pensieri di ignavia,
irresponsabilità, ozio, è segno che non siamo ancora in Dio. Basta leggere con spirito
evangelico qualche commento sull’attualità per sapere che la terra e non Dio è nel cuore.
Un augurio a Te, FRANCESCO, Nostro Nuovo Papa, che vieni da tanto lontano. Il Signore
ti conceda di essere grande albero di salvezza per il mondo intero. Cristo Signore, di cui
sei il suo Vicario, sia il tuo unico modello. Lo Spirito Santo ti avvolga con il suo manto di
luce dentro e fuori . La Vergine Maria, Madre della Redenzione, come al più tenero dei
suoi figli, ti insegni come amare la Chiesa, per custodirla nella verità e nella carità di suo
Figlio Gesù. Cammina dietro a Gesù, guardando a Lui solo. Come suo vero discepolo,
mostra al mondo come si porta la Croce di Gesù e saranno molti quelli che ti seguiranno,
perché la Croce di Gesù è la sola vera speranza dell’umanità, la sola via della salvezza
del mondo. Auguri, Totius Ecclesiae Pastor.
Il Signore conceda al Movimento Apostolico di essere luce sempre splendente nella sua
Chiesa e nel mondo: luce di carità, verità, fedeltà, misericordia, vera santità.
126
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 18 Marzo 2013
È RISORTO...
Alleluia!
È risorto.
Chi?
Il Figlio dell'uomo.
Cosa vuoi dire?
Un uomo risorge?
Ma va'...
Non hai niente da pensare.
Ho il mio risorto io.
Ho il mio dio,
che posso portare come voglio.
Con lui posso dire ciò che mi è comodo,
posso continuare
a fare il sepolcro imbiancato.
Non parlare,
non dire,
non fantasticare.
Noi non crediamo.
Uomo,
ti converrebbe
che il vero cristiano
non proclamasse la verità.
Non può.
Non può agire come te.
Perirebbe nella Geenna,
quando al cospetto
di Dio Padre,
di Dio Figlio,
di Dio Spirito Santo
si fa la resa dei conti.
Ma noi gridiamo:
"È risorto",
anche se al mondo non piace.
Gli Angeli cantano a festa.
La Chiesa tutta,
il popolo santo, regale, profetico,
127
acclama:
"Osanna nell'alto dei cieli".
Madre della Redenzione,
intercedi per i peccatori,
converti i cuori.
Madre senza peccato,
che hai,
per opera dello Spirito Santo,
concepito il Figlio dell'uomo,
intervieni,
perché il popolo di Dio
possa cantare in coro:
"Venite, vedete, è verità".
È risorto. Alleluia.
ANNO MARIANO
Madre di Dio e Madre nostra,
in quest’anno a te dedicato,
conduci tutti noi al tuo Figlio Gesù
e ottienici dal Padre dei cieli
di portare anime a Cristo Signore,
di essere poveri in spirito,
perseveranti,
pieni d'amore e di perdono,
per camminare verso il Regno dei cieli,
fortificati dal Corpo e dal Sangue
del tuo Divin Figlio
e dalla sua grazia
che lo Spirito Santo
ci dona
nel sacramento della riconciliazione.
O Madre,
sostieni il nostro proposito
di liberarci dalla religiosità vana
per vivere di fede forte,
secondo l'insegnamento
di Pietro e degli Apostoli uniti a lui.
Satana ci assale,
vuole che anche noi
ci facciamo un vitello d'oro,
un dio a nostra immagine,
un dio di vizio e di peccato,
di tanta ingiustizia
e di molta sfrenatezza morale,
un dio licenzioso che approva il male
e giustifica le trasgressioni
128
della Legge divina.
O Madre,
guidaci al tuo Figlio crocifisso,
obbediente,
morto e risorto,
e alla Parola di salvezza,
nella quale dobbiamo istruirci e formarci
con tanta urgenza,
se vogliamo distinguere
il bene ed il male,
per adorare secondo verità
il Dio e Signore nostro,
per non avere altri dèi.
Tutto questo ottienici,
in questo tuo anno,
Madre della Chiesa,
Regina del Santo Rosario,
Madre della Redenzione.
Noi siamo peccatori;
tu, il nostro aiuto per non più peccare.
129
TESTO COMMENTATO
È RISORTO...
Alleluia! È risorto. Chi? Il Figlio dell'uomo.
La risurrezione di Gesù e del cristiano in Lui, è la novità perenne della
nostra storia. Tutto è vanità, insegna il Qoelet.
Ebbene solo Cristo non è vanità e solo chi è in Lui diviene verità.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Quale guadagno viene
all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? Una generazione se ne va e
un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge, il sole tramonta e si
affretta a tornare là dove rinasce. Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui
suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai
pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. Tutte le parole si
esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di
guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si
rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno
preceduto. Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si
conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito (Qo 1,1-11).
Un cristiano che risorge in Cristo è una quotidiana novità.
Cristo Gesù ogni giorno era nuovo per i suoi discepoli. Il cristiano deve
essere ogni giorno nuovo per i suoi fratelli.
Gesù viene annunziato nel suo mistero di risurrezione. Il mondo interroga
e si interroga. Questo mistero è fuori di ogni suo orizzonte culturale.
Addirittura non sa neanche chi è il Figlio dell’uomo e quale la sua
missione. Tanto grande è l’ignoranza sul mistero di Dio.
Cosa vuoi dire? Un uomo risorge?
La risurrezione già per chi crede è una verità incomprensibile, arcana,
misteriosa. Essa è fuori di ogni attività speculativa della nostra mente.
Per chi non crede è un assurdo, una proiezione della mente per una vana
e inutile speranza.
Paolo fece questa esperienza nell’areopago di Atene, quando annunciò ai
filosofi del tempo Cristo risorto.
Allora Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse:
«Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri
monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un dio ignoto”. Ebbene,
colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e
tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti
da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di
qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo
tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha
stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai,
tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di
130
noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei
vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile
all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano. Ora
Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si
convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con
giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col
risuscitarlo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano:
«Su questo ti sentiremo un’altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si
unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una
donna di nome Dàmaris e altri con loro (At 17,22-34).
Non è della filosofia la risurrezione. È della storia e del Vangelo.
Ma va'... Non hai niente da pensare. Ho il mio risorto io. Ho il mio dio, che
posso portare come voglio.
Chi non crede in Cristo deride chi crede in Lui.
Chi non crede si vanta di ciò in cui lui crede. Costui non sa che chi non
crede in Cristo, crede solo in se stesso, nella sua mente e nel suo cuore.
È una fede senza alcuna vera speranza quella riposta in se stessi.
L’uomo non ha il potere neanche sul suo respiro, anche questo gli è stato
dato in prestito.
Chi crede solo in se stesso, cammina secondo i moti del proprio cuore.
Non ha la verità come luce, la carità come vita, la speranza come vero
cammino, la misericordia come modalità del suo agire.
Con lui posso dire ciò che mi è comodo, posso continuare a fare il sepolcro
imbiancato.
Chi crede solo in se stesso, cammina dietro i suoi sentimenti mutevoli.
È senza alcuna stabilità del cuore e della mente.
È pura volubilità ammantata di apparenza di bontà e di virtù. Ma è solo
inganno. È il manto della pecora sopra una natura di lupo.
Non parlare, non dire, non fantasticare. Noi non crediamo.
Chi crede viene invitato a lasciare la sua fede.
Parlare di Gesù, dire Gesù risorto è considerato una fantasticheria.
Chi crede può anche parlare di Gesù. Chi non crede non ha alcuna
volontà di aprirsi alla risurrezione di Cristo Signore.
Uomo, ti converrebbe che il vero cristiano non proclamasse la verità.
All’uomo non credente converrebbe che il cristiano non proclamasse la
verità. Converrebbe così sarebbe senza colpa nel giorno del giudizio.
Potrebbe sempre dire a Cristo Signore: nessuno mi ha mai parlato di te.
Nessuno mi ha detto della tua verità dalla quale è la mia verità.
Nessuno mi ha annunziato il tuo mistero dal quale è anche il mio.
131
Non può. Non può agire come te. Perirebbe nella Geenna, quando al cospetto
di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo si fa la resa dei conti.
Chi crede in Cristo risorto non può tacere, deve parlare.
Se non parla il Signore lo riterrà responsabile di tutti quelli che si
dovessero perdere.
Tutti costoro avrebbero potuto cambiare vita e non lo hanno fatto per il
suo silenzio sul mistero di Gesù Signore.
Chi crede non può conservare chiuso nel carcere del suo cuore il mistero
di Gesù.
Deve gridarlo ai quattro venti, per monti e per mare, per cielo e per terra.
Tutti devono ascoltare.
Ognuno dovrà essere messo dinanzi alla sua responsabilità di fede e di
non fede, di ascolto e di non ascolto.
Ma noi gridiamo: "È risorto", anche se al mondo non piace.
Chi crede deve gridare il mistero di Gesù.
Anche se al mondo non piace, lui deve gridare senza mai stancarsi.
Il cristiano deve gridare il mistero di Gesù, che è la chiave di intelligenza,
sapienza, comprensione di ogni altro mistero.
Se grida altri misteri, non dona all’uomo la chiave della loro intelligenza,
sapienza, comprensione.
Cristo Gesù è il mistero nel quale ogni altro mistero riceve la sua verità, la
sua vera vita, la sua vera essenza.
Parlando di altri misteri e presentandoli come raggiungibili senza Cristo, è
come se rinnegasse la sorgente, la fonte della verità.
Se un mistero è vivibile senza Cristo – è l’assurdo degli assurdi di fede Cristo non è più l’assoluto.
Invece Cristo è l’assoluto e nessun altro mistero potrà mai essere vissuto
senza di Lui. Senza di me non potete fare nulla.
Se il cristiano presenta, anche non volendolo, un Cristo non assoluto, non
rinnega soltanto Cristo, inganna terribilmente l’uomo.
È come se gli facesse comprendere che senza di Cristo lui potrà essere
vero uomo, governatore delle sue azioni, generatori di vera vita.
La parola del cristiano deve essere sempre perfetta, mai approssimativa,
mai inappropriata, mai evanescente, sempre evangelica.
Gli Angeli cantano a festa. La Chiesa tutta, il popolo santo, regale, profetico,
acclama: "Osanna nell'alto dei cieli".
Cristo è veramente risorto.
Gli Angeli cantano a festa nel Cielo.
132
Sulla terra, la Chiesa, sempre unita al coro degli Angeli, esclama: Osanna
nell’alto dei cieli. Osanna perché Cristo è veramente risorto.
La Chiesa è il popolo santo, regale, profetico del Signore Dio, del Padre
celeste.
Madre della Redenzione, intercedi per i peccatori, converti i cuori.
Nell’alto dei Cieli veglia la Madre di Gesù, la Madre della Redenzione.
A lei si chiede di intercedere per i peccatori.
A lei si chiede che converta i cuori.
Senza conversione non è possibile piacere a Dio.
La vera conversione è solo al Vangelo.
Ci si converte al Vangelo per convertirsi a Cristo Gesù.
Ci si converte a Cristo Gesù per convertirsi al Padre dei cieli.
Convertendoci al Padre dei cieli, ci si converte alla sua volontà su di noi,
sui nostri fratelli, sull’intero creato.
La vera ecologia è obbedienza purissima al Creatore e Signore di tutte le
cose, in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo.
La vera ecologia è l’opera della Beata Trinità attraverso il cuore, la mente,
le mani, la vita del discepolo di Gesù.
Madre senza peccato, che hai, per opera dello Spirito Santo, concepito il Figlio
dell'uomo, intervieni, perché il popolo di Dio possa cantare in coro: "Venite,
vedete, è verità".
Alla Madre di Gesù, che è Madre senza peccato, che per opera dello
Spirito Santo ha concepito nel suo grembo il Figlio dell’uomo, si chiede di
intervenire con la sua materna, divina, potente intercessione.
A lei si chiede di aiutare il popolo di Dio perché canti in coro: Venite,
vedete, è verità.
La verità da vedere è Cristo risorto. Lo si vede risorto nel suo discepolo
che è risorto con Lui a vita nuova.
È risorto. Alleluia.
Gesù è risorto. Alleluia. Questo grido deve sempre innalzarsi dal cuore e
attraverso l’intero universo.
ANNO MARIANO
Madre di Dio e Madre nostra, in quest’anno a te dedicato, conduci tutti noi al tuo
Figlio Gesù
Questo “Meditare” è stato composto nell’Anno che Giovanni Paolo II ha
voluto che fosse dedicato alla Vergine Maria.
133
A Lei l’Ispiratrice del Movimento Apostolico si rivolge e le chiede di
condurre tutti noi a Gesù, suo Figlio.
Gesù è il cuore che tutti devono conquistare. È il cuore nel quale tutti
devono vivere. È il cuore dal quale trarre ogni grazia e verità.
e ottienici dal Padre dei cieli di portare anime a Cristo Signore,
Non solo la Vergine Maria deve portare, condurre noi a Cristo Gesù.
Lei ci deve ottenere la grazia dal padre dei cieli di portare anime a Cristo
Signore. È Cristo che deve regnare in ogni cuore.
Noi siamo gli strumenti perché ogni cuore si incontri con Cristo Gesù.
La Vergine Maria ci deve ottenere la grazia di essere strumenti idonei.
di essere poveri in spirito, perseveranti, pieni d'amore e di perdono, per
camminare verso il Regno dei cieli,
La Vergine Maria ci deve ottenere la grazia dal Padre dei cieli di essere
poveri in spirito, perseveranti, pieni d’amore e di perdono, per camminare
verso il Regno dei cieli.
La povertà in spirito è lo svuotamento di sé, perché solo Dio, il suo amore,
la sua misericordia, la sua verità, la sua compassione, la sua volontà
governino per intero la nostra vita.
La povertà evangelica non è la povertà materiale e non sempre coincide
con essa.
Il povero evangelico è il consegnato a Cristo, a Dio, allo Spirito Santo nel
cuore, nella mente, nei pensieri, nelle azioni, nelle opere, in tutto il suo
tempo, nei suoi doni di grazia, nei suoi talenti, in tutto il suo ministero.
Il povero in spirito è un dono tutto intero posto nelle mani di Dio perché
attraverso di lui Dio possa compiere il suo mistero di salvezza del mondo.
fortificati dal Corpo e dal Sangue del tuo Divin Figlio e dalla sua grazia che lo
Spirito Santo ci dona nel sacramento della riconciliazione.
Altra intercessione che si chiede alla Vergine Maria: di essere fortificati
dal Corpo e dal Sangue del suo Divin Figlio e dalla sua grazia che lo
Spirito Santo ci dona nel sacramento della riconciliazione.
Nessuno può fare le cose di Cristo Gesù se non è Cristo Gesù che le fa in
lui, per lui, con lui.
Come l’anima è per il corpo, così Cristo Gesù deve essere per il cristiano.
Maria è colei che giorno dopo giorno deve ossigenarci di Cristo Gesù.
O Madre, sostieni il nostro proposito di liberarci dalla religiosità vana per vivere
di fede forte, secondo l'insegnamento di Pietro e degli Apostoli uniti a lui.
Religiosità vana è quella che non cambia il cuore, non eleva i pensieri,
non purifica il corpo, non dona una morale nuova alla nostra vita.
La fede è vita nuova, conformemente alla Parola del Vangelo.
134
Dove il Vangelo non viene vissuto, la religione è sempre vana.
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella
diaspora, salute. Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di
prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza
completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità
e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi
esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di
ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umili condizioni sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di essere
abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare
l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco nelle
sue imprese appassirà.
Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona
della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere
tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie
passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il
peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono
dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né
ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di
verità, per essere una primizia delle sue creature.
Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento
all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi
da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è
stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la
Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e
non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo
specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa
lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un
ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità
nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo
cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è
questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da
questo mondo (Gc 1,1-27).
La Vergine Maria deve aiutarci a non cadere nelle trappole della religione
vana, cioè di quella fede puramente nominale, verbale, senza alcun
fondamento nella vita reale di ogni giorno.
La fede deve cambiare tutta la nostra vita. Deve trasformarla in purissima
carità verso tutti, sempre.
Satana ci assale, vuole che anche noi ci facciamo un vitello d'oro, un dio a
nostra immagine, un dio di vizio e di peccato, di tanta ingiustizia e di molta
sfrenatezza morale, un dio licenzioso che approva il male e giustifica le
trasgressioni della Legge divina.
La tentazione di Satana è persistente. Lui ci concede sempre tutto, purché
non adoriamo il vero Dio, non ascoltiamo la sua Parola.
135
Il nostro Dio è per il più grande bene. Il dio di Satana, quello che lui vuole
che noi adoriamo è perché l’uomo viva senza alcuna regola morale.
Agli Ebrei, nel deserto, suggerì che si facessero un vitello d’oro.
Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, fece ressa intorno ad Aronne
e gli disse: «Fa’ per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo
che ci ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». Aronne
rispose loro: «Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri
figli e le vostre figlie e portateli a me». Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno
aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in
una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o
Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto!». Ciò vedendo, Aronne costruì un
altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore». Il giorno
dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il
popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
Allora il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire
dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io
avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati
dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha
fatto uscire dalla terra d’Egitto”». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo
popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro
di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua
ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con
mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli
perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e
abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di
Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra
posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò
ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole
scritte sui due lati, da una parte e dall’altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era
scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di battaglia
nell’accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: “Vittoria!”. Non è il
grido di chi canta: “Disfatta!”.
Il grido di chi canta a due cori io sento».
Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l’ira di Mosè si
accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò
il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne
sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli Israeliti.
Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di
un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si accenda l’ira del mio signore; tu
stesso sai che questo popolo è incline al male. Mi dissero: “Fa’ per noi un dio che
cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla terra
d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. Allora io dissi: “Chi ha dell’oro?
Toglietevelo!”. Essi me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo
vitello».
Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno,
così da farne oggetto di derisione per i loro avversari. Mosè si pose alla porta
dell’accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero
intorno tutti i figli di Levi. Disse loro: «Dice il Signore, il Dio d’Israele: “Ciascuno di voi
136
tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell’accampamento da una porta all’altra:
uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio vicino”». I
figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila
uomini del popolo. Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l’investitura dal Signore; ciascuno
di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi egli vi accordasse
benedizione».
Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò
verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». 31Mosè ritornò dal Signore e
disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro. Ma
ora, se tu perdonassi il loro peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai
scritto!». Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato
contro di me. Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco, il mio angelo ti
precederà; nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato».
Il Signore colpì il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne (Es 32,1-35).
Oggi non è più un dio di oro che ci suggerisce di costruire, ma un dio di
pensiero amorale, senza più alcun legame con la verità rivelata, il
Vangelo, la santità di Dio, di cui ogni uomo è ad immagine e somiglianza.
Il dio di oggi l’immanentismo, l’ateismo, il nichilismo, l’antropolatria,
l’amoralità, la volontà dell’uomo che decide in modo autonomo ciò che è
bene e ciò che è male.
Il dio di oggi è il Dio senza Cristo Gesù, il Mediatore unico tra Dio e
l’umanità. È anche la proposta del bene senza Cristo Gesù, che è la via, la
verità, la vita di ogni bene possibile sulla nostra terra.
O Madre, guidaci al tuo Figlio crocifisso, obbediente, morto e risorto, e alla
Parola di salvezza, nella quale dobbiamo istruirci e formarci con tanta urgenza,
se vogliamo distinguere il bene ed il male, per adorare secondo verità il Dio e
Signore nostro, per non avere altri dèi.
La Vergine Maria deve guidarci al suo Figlio crocifisso, obbediente, morto
e risorto. È Cristo la fonte della verità e della vita. In Lui la si deve
attingere. In Lui la si deve anche vivere.
Deve altresì guidarci alla Parola di salvezza, nella quale dobbiamo istruirci
con tanta urgenza, se vogliamo distinguere il bene ed il male, per adorare
secondo verità il Dio e Signore nostro. Per non avere altri dèi.
Cristo Crocifisso e Vangelo, Parola, verità tutta intera: ecco i veri amori
del Movimento Apostolico. Noi li chiediamo per l’intercessione di Maria.
Tutto questo ottienici, in questo tuo anno, Madre della Chiesa, Regina del Santo
Rosario, Madre della Redenzione.
È molto quello che l’Ispiratrice chiede alla Vergine Maria. È molto per noi,
ma pochissimo per Lei. A lei costa solo una dolcissima preghiera a Gesù.
Noi siamo peccatori; tu, il nostro aiuto per non peccare più.
La fede purissima nella Vergine Maria è vittoria assicurata contro ogni
peccato. Chi crede in Lei e la invoca, sempre trionferà sul male.
Non c’è sconfitta spirituale per chi crede in Lei e la invoca con assiduità.
137
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
come pensiero conclusivo, in aggiunta a quanto brevemente detto nel commento ai
Meditare di questo giorno, mi vorrei soffermare con te a meditare una frase
dell’Ispiratrice rivolta alla Madre di Dio, sempre nel suo cuore e dinanzi ai suoi occhi.
O Madre, guidaci al tuo Figlio crocifisso, obbediente, morto e risorto, e alla Parola di salvezza,
nella quale dobbiamo istruirci e formarci con tanta urgenza, se vogliamo distinguere il bene ed il
male, per adorare secondo verità il Dio e Signore nostro, per non avere altri dèi.
La Vergine Maria ci deve guidare al suo Figlio Gesù crocifisso, obbediente, morto e
risorto. Non ad un altro Cristo, ma a quest’unico Cristo. Solo ad esso. Un altro Cristo non
lo si deve conoscere, perché sarebbe un Cristo voluto dagli uomini, ma non certo dal
Padre celeste. Sarebbe un Cristo vitello d’oro per noi, non certo il Cristo nostro
Salvatore.
Il nostro Cristo è il Crocifisso, perché obbediente al Padre fino alla morte di Croce. Lui
visse, annientandosi, umiliandosi, spogliandosi di ogni desiderio di gloria terrena,
umana, falsa. Nel peccato l’uomo vuole raggiungere falsamente il sommo della divinità.
Nell’obbedienza Gesù raggiunge il sommo della verità umana. È vera umanità quella che
si annulla nella volontà di Dio, vive solo per il suo Signore, realizzando ogni suo
comando d’amore.
Il nostro Cristo è il Crocifisso che per obbedienza muore sulla croce, ma che risuscita al
il terzo giorno. La risurrezione è la risposta del Padre all’umiliazione del Figlio. Il Figlio
per amore si era lasciato sprofondare nell’abisso del niente umano. Il Padre lo innalza
negli abissi del tutto celeste. Lo risuscita donandogli un corpo glorioso, immortale,
spirituale, incorruttibile.
Il nostro Cristo non è obbedienza a se stesso, ai propri gusti, desideri, mentalità,
pensieri, immaginazioni. Lui è purissima obbedienza a Dio. Lui non è risposta alle attese
degli uomini, ma risposta alle attese del Padre suo, ai suoi desideri, alla sua volontà, ad
ogni suo comando. Lui non è condizionato dal pensiero del mondo, dai suoi bisogni o
necessità, ma è luce divina nelle tenebre di questo mondo. Lui è vita nella morte,
speranza nella disperazione, santità nel peccato, giustizia nelle infinite ingiustizie.
Il nostro Cristo è insieme verità e grazia. Non solo grazia, ma anche verità. Il mondo di
oggi vuole solo grazia, carità, amore, misericordia, compassione. Non vuole verità, luce,
chiarezza, obbedienza, osservanza dei comandamenti. Gesù invece è anche Parola del
Padre, Beatitudini, Comandamento nuovo, esemplarità perfetta di obbedienza a Dio.
Molti sognano una Chiesa senza Vangelo. Moltissimi sono i visionari di una comunità
senza regole morali. Costoro ignorano che senza Vangelo non c’è amore, pietà,
compassione. È il Vangelo la legge della pietà, della carità, della compassione.
Molti vogliono la Chiesa amica degli uomini. Costoro ignorano che la Chiesa è amica
degli uomini in un solo modo: se rimane amica di Dio. È amica di Dio se compie ogni
Parola del Vangelo. Se annunzia agli uomini ogni Parola di Gesù Signore.
La Chiesa è vera per gli altri, se è vera per se stessa e in se stessa. Cristo è vero in se
stesso, per se stesso, è vero per noi, per il mondo intero.
Sono tanti coloro che credono che la Chiesa sia il corpo sacerdotale. Chiesa è ogni
battezzato in Cristo Gesù. La riforma della Chiesa inizia quando un solo battezzato
decide di vivere tutto il Vangelo. Allora sì che la luce di Cristo ricomincia a brillare.
Molti vogliono la riforma degli altri. Pochi sono quelli che decidono di vivere di Vangelo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, conducici al Cristo Crocifisso, obbediente,
morto, risorto. Angeli, Santi guidateci e sosteneteci in questo cammino.
138
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 25 Marzo 2013
RISORGI… SIGNORE...
Solo te, Signore,
dobbiamo lodare e glorificare.
Solo a te
dobbiamo condurre i nostri fratelli.
Tu sei, Signore,
Parola di vita eterna.
Non possiamo farci ad immagine
di un altro uomo,
è bestemmia,
è peccato per finire nella Geenna.
Risorgi, Signore,
nei nostri cuori,
affinché ti mettiamo al primo posto,
ci santifichiamo in te
e diventiamo veri figli dell'unico Padre.
Tu vuoi che la tua sapienza
sia luce sul nostro cammino,
i sacramenti forza,
il tuo Vangelo guida,
il tuo amore eterno ed infinito
sostegno e vita.
Risorgi, Signore,
nei nostri cuori
e fa' che viviamo solo per te.
Non possiamo permettere
di glorificare noi stessi.
Solo tu,
il Signore,
l'Onnipotente,
il Santo,
il nostro Dio,
sei il Signore da amare,
da adorare e da servire.
Signore, aiutaci.
Ogni giorno dobbiamo incominciare,
siamo deboli, ma ti amiamo,
139
il cammino è ancora lungo,
la meta lontana,
ma tu facci di buona volontà
e perdona le nostre colpe,
le nostre miserie,
le nostre molteplici incapacità.
Aiutaci a morire a noi stessi,
alle nostre passioni,
ad ogni desiderio di vanagloria,
di presunzione e di egoismo.
Maria Santissima, Madre nostra,
aiutaci a risorgere con Cristo
a vita nuova...
Noi vi preghiamo...
QUEL GIORNO...
Madre...
Madre mia, intercedi...
Padre, perdona...
Una voce ti chiamò.
Non sapevi.
Ora sai...
Il tuo Signore
volle darti una missione.
Va'...
La voce
giunse al tuo cuore,
che palpitò,
palpita ancora:
è tanto stanco.
Gioisci
quando una creatura del Padre
torna alla luce,
si converte al Vangelo,
ama con tutto il cuore,
percorre la via della pace,
proclama la verità del tuo Signore.
Soffri
quando la creatura
rimane nelle tenebre,
compie il male,
rifiuta la luce,
vive senza la speranza del cielo.
Ma tu perseveri,
annunzi,
140
compi la volontà
del tuo Signore
nella grande sofferenza.
Le forze vengono meno;
preghi la Mamma del cielo
e chiedi a lei
che ti sostenga
per non vacillare;
e vai...
Continui...
Il rifiuto è grande
per la Parola del Signore,
le tenebre fitte,
i cuori induriti,
le menti nel buio.
Ma tu preghi.
La preghiera sgorga dal cuore.
Soffri...
Offri...
nel timore del Signore
che è tutto per te.
141
TESTO COMMENTATO
RISORGI… SIGNORE...
Solo te, Signore, dobbiamo lodare e glorificare.
Solo il Signore è Dio. Nessun altro. Solo Dio deve essere lodato e
glorificato. La gloria gli appartiene per natura, essenza.
La gloria è la sua stessa verità, santità, misericordia, carità, bontà.
La gloria dell’uomo è vera, se è immersione nella gloria di Dio,
partecipazione della sua verità e carità.
Solo a te dobbiamo condurre i nostri fratelli.
Solo al Signore deve essere condotto ogni uomo. Solo Lui lo può ricoprire
di gloria divina, eterna, santa.
L’uomo dona gloria effimera, vana, inutile, stolta ed insipiente. Dona una
gloria che non dura. Finisce nell’attimo in cui la si riceve.
La gloria che dona l’uomo è in tutto simile al fuoco di una piccolissima
foglia secca. Un fuoco, un istante, poi la fine.
Tu sei, Signore, Parola di vita eterna.
Solo il Signore è Parola di vita eterna. Solo Lui è la Parola della nostra vita
vera. Solo Lui è la nostra verità, saggezza, intelligenza, sapienza.
Le altre parole sono stoltezza, insipienza infinita. In essa non vi è alcuna
vita. Sono parole di morte, che donano morte. Non creano vera speranza.
La speranza che nasce dalla Parola dona vita. Quella che è generata dalla
non parola dona morte.
Non possiamo farci ad immagine di un altro uomo, è bestemmia, è peccato per
finire nella Geenna.
Solo Dio è lo specchio nel quale possiamo rifletterci per verificarci nella
nostra verità, carità, amore, misericordia, giustizia, santità.
Degli altri nessuno è specchio per noi. Tutti possiamo aiutarci gli uni gli
altri a trovare lo specchio vero, nessuno però potrà sostituirsi allo
Specchio divino della nostra verità e carità.
Sostituire Dio con un uomo è grande bestemmia. È peccato. Si finisce
nella Geenna del fuoco.
Ciò significherebbe abolire Cristo Gesù e al suo posto mettere un uomo,
anche se santo, più che santo, santissimo.
È Cristo la nostra unica fonte nella quale dissetarci, rinnovarci, verificarci,
guarirci, elevarci. A Lui ci si deve sempre convertire.
142
Ogni altro uomo possiede una santità valida solo per quello spazio e quel
tempo, quel luogo e quelle circostanze.
La santità di Cristo invece è universale, valida per ogni uomo di ogni
tempo, per sempre. La santità di Gesù mai scade, mai viene meno.
La santità è sempre attuale perché essa è il frutto dell’attualità dello
Spirito del Signore dentro un cuore, una mente, un tempo, uno spazio,
delle particolari circostanze.
Risorgi, Signore, nei nostri cuori, affinché ti mettiamo al primo posto, ci
santifichiamo in te e diventiamo veri figli dell'unico Padre.
Poiché è Cristo la sola verità e grazia per la nostra vita, a Lui si chiede che
risorga nei nostri cuori, nella nostra vita.
Gesù deve risorgere in noi, perché deve prendere il primo posto nella
nostra mente, nei nostri desideri, nel nostro cuore.
Se Lui risorge in noi, noi ci santifichiamo e diventiamo veri figli dell’unico
Padre. Solo con Lui si diviene veri figli del Padre nostro celeste, veri
fratelli gli uni degli altri, veri amici di Dio.
È questo il vero mistero della Pasqua quotidiana del cristiano: aiutare
Cristo a risorgere in lui con la pienezza della sua grazia e verità.
Per questo occorre tutta la nostra buona volontà, sempre immersa nella
grazia di Dio, nella sua verità, nella sua Parola.
Tu vuoi che la tua sapienza sia luce sul nostro cammino, i sacramenti forza, il
tuo Vangelo guida, il tuo amore eterno ed infinito sostegno e vita.
Ecco qual è il desiderio di Gesù per noi:
Che la sua sapienza sia luce sul nostro cammino, i sacramenti forza, il
suo Vangelo guida, il suo amore eterno ed infinito sostegno e vita.
Lui vuole vivere con tutto se stesso in noi, con noi, per noi.
Lui vuole essere la nostra stessa vita. Tutto vuole essere Lui di noi.
Risorgi, Signore, nei nostri cuori e fa' che viviamo solo per te.
Chi ama Gesù, sempre gli chiede di risorgere in lui. Sempre lo invoca
perché possa vivere solo per Lui.
Il cristiano ha già scelto di vivere di Cristo, con Cristo, per Cristo. Ogni
giorno deve chiedere che Cristo risorga in lui, perché questa sua
vocazione possa realizzarsi.
Non possiamo permettere di glorificare noi stessi.
Se viviamo per noi e da noi, noi glorifichiamo noi stessi.
Noi non possiamo permettere di glorificare noi stessi.
Non possiamo glorificare altre persone, non possiamo glorificare noi
stessi. Noi siamo di Cristo, da Cristo. Siamo per Lui, con Lui.
Rinnegheremmo il nostro battesimo e la scelta di essere per Lui e da Lui.
143
Solo tu, il Signore, l'Onnipotente, il Santo, il nostro Dio, sei il Signore da amare,
adorare e da servire.
Chi è Gesù?
È il Signore, l’Onnipotente, il Santo, il nostro Dio, è il Signore da amare,
adorare, servire. Solo Lui, nessun altro è come Lui.
In questo mondo di relativismo religioso, dove tutte le religioni vengono
professate uguali, è giusto che noi cristiani diamo gloria a Gesù e lo
riconosciamo come il solo, l’unico Mediatore tra Dio e l’umanità.
Dio non conosce altri veri Mediatori né altri veri Rivelatori della sua divina
Maestà. Solo Cristo Gesù. Nessun altro.
Questa verità va affermata con chiarezza di convincimento e di
professione di fede.
Signore, aiutaci. Ogni giorno dobbiamo incominciare, siamo deboli, ma ti
amiamo, il cammino è ancora lungo, la meta lontana, ma tu facci di buona
volontà e perdona le nostre colpe, le nostre miserie, le nostre molteplici
incapacità.
Per essere solo di Cristo, con Cristo e per Cristo, ci occorre il suo aiuto. A
Lui lo dobbiamo chiedere con molta umiltà.
Ogni giorno il cammino va iniziato daccapo. Non si è mai arrivati. Lui è
sempre dinanzi a noi per attenderci.
Siamo deboli, ma amiamo il Signore, almeno è questo il nostro desiderio.
Il cammino è ancora lungo, la meta è ancora lontana.
Si chiede a Gesù che ci faccia di buona volontà, che perdoni le nostre
colpe, le nostre miserie, le nostre molteplici incapacità.
Siamo per sacramento da Cristo, per Cristo, con Cristo. Siamo dalla sua
grazia alle origini e siamo dal suo aiuto potente in ogni istante della
nostra vita. Siamo sempre da Lui, interamente da Lui. Niente è da noi.
Gesù tutto deve fare in noi e per noi. Niente possiamo fare da noi e per
noi. Siamo perennemente da Lui. È questo il nostro statuto.
Aiutaci a morire a noi stessi, alle nostre passioni, ad ogni desiderio di
vanagloria, di presunzione e di egoismo.
Perché Gesù risusciti in noi e diventi la nostra vita, è necessario che
moriamo a noi stessi, sempre, ogni giorno.
Anche in questo Gesù ci deve aiutare.
È con il suo aiuto che possiamo morire a noi stessi, alle nostre passioni,
ad ogni desiderio di vanagloria, di presunzione, di egoismo.
Man mano che noi moriamo, Lui risuscita, cresce, diviene forte.
Più cresciamo noi e più muore Lui. Più moriamo noi e più cresce Lui.
144
Maria Santissima, Madre nostra, aiutaci a risorgere con Cristo a vita nuova...
Noi vi preghiamo...
Anche la Vergine Maria, Madre della Redenzione, Madre nostra, deve
aiutarci a risorgere con Cristo a vita nuova.
Anche del suo aiuto abbiamo bisogno, se veramente vogliamo rinascere
in Cristo Gesù, vogliamo che Gesù risorga in noi e noi in Lui.
La preghiera della Vergine Maria è sempre efficace.
Lei intercede e noi risorgiamo. Lei prega e noi ci rinnoviamo. Lei prega e
Cristo Gesù diviene forte in noi ed agisce per noi.
QUEL GIORNO...
Madre... Madre mia, intercedi... Padre, perdona...
Maria è la Madre. Alla Madre si chiede di intercedere.
Al Padre invece si chiede di perdonare.
Siamo sempre bisognosi di perdono. Il peccato si annida sempre nel
nostro cuore, nei nostri pensieri, in ogni nostro sentimento.
A Dio ogni attimo dobbiamo chiedere che ci perdoni. Basta uno sguardo,
un pensiero e già si è nella trasgressione.
Una voce ti chiamò. Non sapevi. Ora sai... Il tuo Signore volle darti una
missione.
L’Ispiratrice è stata chiamata da una voce.
All’inizio non aveva coscienza di cosa si trattasse.
Disse il suo sì incondizionato, senza però avere la piena scienza di quanto
le veniva chiesto.
Adesso invece, man mano che i giorni passano, tutto diviene chiaro. Ella
ha acquisito la scienza e la piena coscienza del significato della sua
vocazione. Ora sa qual è la sua missione e in che cosa consiste.
La missione dell’Ispiratrice viene dall’Onnipotente, dal Cielo.
Questa è la sua verità. È verità testimoniata dalla storia.
Va'... La voce giunse al tuo cuore, che palpitò, palpita ancora: è tanto stanco.
Ella sempre deve andare per il mondo per portare la Parola di vita.
La voce della chiamata non si fermò alla sua mente.
Dalla mente passò al cuore. Divenne cioè una missione svolta con grande
amore, solo per amore.
L’amore è la sorgente perenne dell’annunzio e del ricordo della Parola.
Il cuore palpitò, palpita ancora di grande amore.
145
Esso però è tanto stanco. È stanco perché si è consumato. Ha finito le sue
risorse umane.
Se oggi ancora continua ad amare è perché Gesù le presta il suo. Tutto lei
ha dato di sé al suo Gesù.
La sua non è stanchezza morale. È la stanchezza del legno che non arde
più perché trasformato in cenere dalla fiamma che lo ha consumato.
Gioisci quando una creatura del Padre torna alla luce, si converte al Vangelo,
ama con tutto il cuore, percorre la via della pace, proclama la verità del tuo
Signore.
Lei è nella gioia quando una creatura del Padre torma alla luce, si
converte al Vangelo, ama con tutto il cuore, percorre la via della pace,
proclama il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
La sua è gioia tutta spirituale. Gioisce perché il peccatore si converte e
inizia a vivere in Cristo, per Cristo, con Cristo.
È la gioia celeste rivelata da Gesù.
peccatore che si converte.
Anche in Cielo si fa festa per un
Soffri quando la creatura rimane nelle tenebre, compie il male, rifiuta la luce,
vive senza la speranza del cielo.
Lei invece è nella sofferenza quando la creatura rimane nelle tenebre,
compie il male, rifiuta la luce, vive senza la speranza del cielo.
Anche questa è tristezza evangelica. È la tristezza di Gesù e il suo pianto
dinanzi a Gerusalemme che non si è voluta convertire.
La gioia di Gesù e la tristezza di Gesù sono ora tristezza e gioia
dell’Ispiratrice.
Ma tu perseveri, annunzi, compi la volontà del tuo Signore nella grande
sofferenza.
Ma lei non si ferma dinanzi alla tristezza, perché Gesù non si è fermato.
Lei persevera, annunzia, compie la volontà del suo Signore nella grande
sofferenza.
Il mondo è un generatore, un fabbricatore di sofferenza per i missionari di
Gesù, specie per i suoi veri profeti.
Questo però non deve spaventare. Deve dare più forza per perseverare.
Le forze vengono meno; preghi la Mamma del cielo e chiedi a lei
sostenga per non vacillare; e vai... Continui...
che ti
Come il legno che arde si consuma, comincia a perdere le forze, così
l’Ispiratrice consuma tutte le sue energie, spendendole per la missione.
Le forze che vengono meno vanno ricuperate nella grande preghiera.
Lei chiede aiuto alla mamma celeste. A Lei chiede che venga sostenuta,
aiutata, sorretta.
146
È facile vacillare quando le forze vengono meno. È facile cadere per non
più rialzarsi, non per abbattimento morale, ma per esaurimento di ogni
energia spirituale.
Bisogna all’istante ricaricarsi. Nostro aiuto infallibile è la Madre nostra
Celeste. Con Lei che ci sostiene, ce la faremo sempre.
Si deve avere molta fiducia nell’intervento della Vergine Maria.
A Lei sempre si deve ricorrere. È Lei vera ancora di salvezza, nostra
speranza, vero efficace aiuto.
Dopo la preghiera, il cuore si ricolma di nuove energie spirituali e si
continua la missione.
È importante che noi comprendiamo questa verità: le energie spirituali si
consumano. Esse vanno integrate con una potente preghiera.
Via di recupero immediato è la Santa Eucaristia. Chi crede nell’Eucaristia,
la riceve con grande amore, si ricarica di tutta l’energia di Cristo Gesù.
Dobbiamo sempre paragonarci ad una macchina.
Questa cammina, cammina, ma lentamente la sua energia viene meno.
Quando sta per finire subito bisogna fare un buon rifornimento.
Così è la nostra energia spirituale. Lavoriamo ed essa si consuma. Urge
che ci riforniamo sempre.
La grazia è abbondantissima. Lo Spirito Santo ci viene dato senza misura.
Se rimaniamo senza energia, la colpa è solo nostra.
Il rifiuto è grande per la Parola del Signore, le tenebre fitte, i cuori induriti, le
menti nel buio.
Compiendo la missione di salvezza ci si accorge che il rifiuto è grande per
la Parola del Signore.
Ci si accorge anche che le tenebre sono fitte, i cuori induriti, le menti nel
buio. Il disastro spirituale è veramente grande.
L’impero delle tenebre governa il mondo.
Ma tu preghi. La preghiera sgorga dal cuore. Soffri... Offri... nel timore del
Signore che è tutto per te.
Dinanzi al regno del male, non ci si deve abbattere, né scoraggiare.
L’aiuto viene dal Signore, si attinge nella preghiera che sgorga dal cuore.
La missione genera sofferenza. La sofferenza va offerta tutta al Signore.
Si offre ogni cosa al Signore nel suo santo timore.
Lui, il Signore, è tutto per chi lo ama.
Chi ama il Signore, non teme di offrirgli la propria vita.
Chi ama il Signore, sopporta e offre a Lui ogni cosa, ogni contrasto, nel
silenzio e nella grande pazienza e sopportazione.
147
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
fra qualche giorno celebreremo il Mistero Pasquale di Cristo Gesù. Esso è morte e
risurrezione. Se vuoi comprendere il significato di questa sua morte redentrice,
espiatrice, vicaria, ti invito a leggere il Canto del Servo Sofferente del Profeta Isaia (Is
52,13-53,12). Il profeta, mosso dallo Spirito Santo, vede, ben cinque secoli prima che i
fatti accadessero, la sofferenza redentrice di Gesù e la canta in pienezza di verità.
La vita è un dono di Dio e come tale va vissuta ed offerta a Lui, sempre, in ogni suo
momento. Per poterla offrire dobbiamo conservarla nella più grande santità. Quando?
Sempre. Nella malattia, nel dolore, nella povertà, nella miseria, nella persecuzione, in
ogni maltrattamento, ingiustizia, sopruso, schiaffo, inganno, condanna, mormorazione,
maldicenza, insulto, crocifissione.
Gesù conservò santa la sua vita nella cattura, nel falso giudizio, nell’ingiusta condanna,
nei flagelli, nelle percosse, mentre lo crocifiggevano, sulla croce. Lui visse tutto nella più
grande santità. È questa anche la nostra vocazione. Vivere ogni momento di buio e di
tenebre del male che si abbatte su di noi nella più alta santità. Vissuta così la vita, può
essere offerta, perché è veramente un sacrificio puro per il Signore.
Invece noi ancora non siamo capaci di vivere così la vita e per questo la sciupiamo, la
consumiamo inutilmente, la banalizziamo, la vanifichiamo, a volte per pensieri stolti,
insipienti che lasciamo navigare nella nostra mente e annidare nel nostro cuore.
Occorre che ognuno di noi si impegni con più forza, costanza, vero desiderio di crescita
in sapienza e grazia. Con l’aiuto del Cielo tutto ce la possiamo fare. Possiamo ognuno di
noi eliminare qualche asperità, lato buio, oscurità, venialità. È nella lotta quotidiana ai
piccoli difetti che si costruisce la carità degli uni verso gli altri. Chi ama i fratelli ogni
giorno si sente impegnato a purificarsi, rinnovarsi, elevarsi.
Questa Santa Pasqua 2013 operi questo passaggio verso una libertà dal male più grande.
Conduca dall’imperfezione alla perfezione, dal poco amore al molto amore.
Che tutti possiamo fare un vero salto dal nostro cuore al cuore di Cristo Gesù.
Il mio augurio è semplice. Le mie parole non servono, o servono a ben poco. Quelle di
Cristo Gesù invece aprono il cuore ad una speranza nuova: «Ho tanto desiderato
mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la
mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio» (Lc 22,15-16).
La Pasqua è questo desiderio. È il desiderio di Cristo che si fa nostro desiderio.
Auguri a Te, Signora Maria Ispiratrice – Fondatrice del Movimento Apostolico, a Te,
Signora Cettina Marraffa, Presidente. Auguri a Voi, Signori e Signore Segretari,
Segretarie, Responsabili, Membri, Candidati. Il Signore vi inondi del suo amore.
Auguri a Te, nostro Papa Francesco, a Voi Eminentissimi Cardinali, a voi Eccellentissimi
Arcivescovi e Vescovi, a Voi Reverendissimi Sacerdoti, a Voi venerandi Diaconi, a Te,
Laicato Cristiano organizzato e non organizzato, a Te Chiesa una, santa, cattolica,
apostolica. Il Signore ti faccia essere splendida luce per tutte le nazioni del mondo.
Auguri a Te uomo, chiunque tu sia, qualsiasi Dio tu adori. Sappi che Cristo è morto ed è
risorto per te. La tua vita sarà pienamente vera solo in Lui, con Lui, per Lui.
Gesù non è il Dio dei cristiani. È il Dio tuo, che per te si è fatto carne, è morto ed è risorto
per darti il suo Santo Spirito, che ti fa vero uomo.
Buona Pasqua 2013.
148
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 01 Aprile 2013
Il TUO SILENZIO...
Madre mia,
umile e pia,
ti penso
con Gesù fra le braccia;
con amore lo aiutavi a crescere.
Sapevi che una spada
avrebbe trafitto il tuo cuore;
preparandoti a quel giorno,
pregavi e meditavi.
Il tuo silenzio
è per noi un continuo parlare.
Con la tua vita
ci dici di imitarti
nella purezza,
nella castità,
nell'amore,
nella disponibilità
al Signore,
nel dono della tua perla preziosa,
Cristo Gesù,
per la nostra salvezza.
Ma sai, Madre,
cecità,
ipocrisia,
menzogna
avvolgono il cuore
e lo conducono
di peccato in peccato,
rendendolo duro come pietra.
Aiutaci, Madre,
a tornare nella verità,
nell'amore
e nella conoscenza del nostro Dio.
Madre,
il tuo cuore è ricco d'amore;
sostienici,
non ci abbandonare;
se per un attimo
tu distogliessi i tuoi occhi da noi,
saremmo perduti per sempre.
149
Madre mia,
Immacolata,
purissima e tutta bella,
ti penso quando hai detto sì all'Angelo
che ti annunziava
di essere stata prescelta
come Madre del Figlio dell'Altissimo.
O Madre,
insegnaci a meditare le grandi opere
che il Signore ha compiuto per noi.
PERSEVERARE SEMPRE...
Nel cuore della notte
tante lacrime
bagnano il tuo viso.
Le parole malvagie,
le ingiurie,
le menzogne,
le falsità
hanno nascosto
a molte creature del Padre
la via della salvezza.
Ti stringi forte
la corona benedetta;
preghi la Vergine.
Pensi al tuo Gesù,
sputato,
abbandonato,
calunniato,
annientato,
trafitto
dal peccato del mondo.
Signore,
mio Dio,
perché tanta cattiveria,
tanta cecità,
tanta empietà,
tante ingiustizie,
tanta ribellione
contro la tua profezia
e contro la tua Parola?
Preghi.
Attendi e speri
nel loro soccorso;
aspetti la vita
con il tuo Eterno Amore,
con l'Agnello di Dio
che ha dato tutto se stesso.
Piena dell'amore
150
del Figlio e della Madre,
vai...
Vai per la salvezza
di quanti sono di buona volontà.
Signore,
liberaci dal male;
Madre della Redenzione
ottienici dal tuo Figlio Gesù
di perseverare sempre.
"Beati coloro
che persevereranno
sino alla fine;
di essi è il Regno dei cieli".
151
TESTO COMMENTATO
Il TUO SILENZIO...
Madre mia, umile e pia, ti penso con Gesù fra le braccia; con amore lo aiutavi a
crescere.
La Vergine Maria è contemplata mentre svolge la sua missione di Madre.
Il suo amore per Gesù è grande.
L’amore di Gesù è anche un frutto dell’amore della Madre.
Ogni madre è chiamata ad insegnare ai propri figli come si ama Dio e i
fratelli.
Questa è la grande missione materna: educare al vero amore verso tutti.
Oggi si educa alla danza, alla musica, alle arti marziali, ad ogni genere di
sport. Non si educa più al vero amore.
Stiamo creando un società povera, molto povera in amore perché manca
l’educazione al vero amore.
Sapevi che una spada avrebbe trafitto il tuo cuore; preparandoti a quel giorno,
pregavi e meditavi.
Simeone aveva rivelato il mistero di Gesù e della Madre.
Ma anche le Antiche Profezie parlavano della sofferenza vicaria del Servo
del Signore.
Maria si prepara alla grande sofferenza del Gòlgota pregando e
meditando.
Alla sofferenza ci si prepara nella preghiera e nella meditazione.
Anche questa è povertà dei nostri giorni: non ci si prepara alla grande
sofferenza.
Quando essa viene produce disperazione nei cuori e nelle menti.
Poiché non siamo preparati a vivere la sofferenza, vogliamo sopprimerla o
con il miracolo o con orrendi peccati.
Il tuo silenzio è per noi un continuo parlare.
La Vergine Maria, nel Vangelo, parla poche volte.
Lei parla con il silenzio, che è ascolto del Signore che parla al suo cuore.
Se parliamo non possiamo ascoltare. Se ascoltiamo non possiamo
parlare. La Vergine Maria ascolta sempre. È la sua virtù.
Con la tua vita ci dici di imitarti nella purezza, nella castità, nell'amore, nella
disponibilità al Signore, nel dono della tua perla preziosa, Cristo Gesù, per la
nostra salvezza.
152
La vita della Vergine Maria è la parola più santa.
Lei ci parla con la purezza, la castità, l’amore, la disponibilità al Signore, il
dono della sua perla preziosa, Gesù, al Padre, per la nostra salvezza.
Lei parla a noi con la sua altissima santità in ogni virtù.
Anche per noi vale questa regola. Ogni virtù che noi conquistiamo diviene
una parola di saggezza e di verità con la quale noi parliamo al mondo.
La parola del cristiano deve essere sempre la virtù eroica. La virtù è una
parola buona. Il vizio è una parola cattiva, dannosa.
Il linguaggio delle virtù trascina al bene. Il linguaggio del vizio conduce
nel baratro della morte.
Ma sai, Madre, cecità, ipocrisia, menzogna avvolgono il cuore e lo conducono di
peccato in peccato, rendendolo duro come pietra.
Oggi l’uomo parla con il suo peccato che è cecità, ipocrisia, menzogna.
Questo peccato rende il cuore sempre più di pietra.
Il cuore di pietra parla sempre dal vizio che è in esso.
Anche se uno studiasse per mille anni teologia e scienza evangelica, a
motivo del cuore di pietra, dalla sua bocca uscirebbero sempre parole
vane, parole di peccato e di morte.
Aiutaci, Madre, a tornare nella verità, nell'amore e nella conoscenza del nostro
Dio.
Alla Vergine Maria si chiede che ci aiuti a ritornare nella verità,
nell’amore, nella conoscenza del nostro Dio.
Per sua intercessione possiamo tornare tutti nella verità.
Occorre però che la nostra preghiera sia ferma, convinta, fatta con grande
amore, ricca di elemosine e di opere buone.
La preghiera elevata a Dio dal vizio non produce alcun frutto.
Come un albero secco mai potrà produrre alcun frutto, così dicasi
dell’uomo che vive nei vizi: mai potrà elevare al Signore una preghiera
santa.
È necessario che prima chieda la conversione, il ritorno nella verità, poi
potrà chiedere ogni altra cosa.
Questa preghiera è vero desiderio di conversione e può essere ascoltata
dalla Madre di Dio e Madre nostra.
Madre, il tuo cuore è ricco d'amore; sostienici, non ci abbandonare; se per un
attimo tu distogliessi i tuoi occhi da noi, saremmo perduti per sempre.
Ogni uomo è fragilità naturale, stanchezza congenita, vizio endemico.
Il male è dentro di lui e sempre lo conduce verso un male più grande.
Per uscire dal male e per potere rimanere nel bene, per non ricadere più
nel male abbiamo bisogno della potente grazia del nostro Dio e Signore.
153
La Vergine Maria è la Mediatrice di tutte le grazie. Noi chiediamo a Lei, Lei
chiede al suo Divin Figlio e l’aiuto celeste di sicuro verrà.
Noi chiediamo alla Vergine Maria di sostenerci, di non abbandonarci.
Lei è ricca di amore e di misericordia e vuole il nostro più grande vero
bene. Vuole la nostra salvezza eterna.
Se Lei dovesse distogliere i suoi occhi pieni di misericordia da noi,
saremmo perduti per sempre.
Siamo perché la Vergine Maria veglia sempre su di noi e dal cielo
interviene con la sua potente intercessione.
Madre mia, Immacolata, purissima e tutta bella, ti penso quando hai detto sì
all'Angelo che ti annunziava di essere stata prescelta come Madre del Figlio
dell'Altissimo.
Chi è la Vergine Maria?
È la Madre Immacolata, la Madre purissima, la Madre tutta bella.
Pensare a Maria nel momento in cui ha detto sì all’Angelo che le
annunziava di essere stata scelta per essere la Madre del Figlio
dell’Altissimo, significa immergersi nel mistero della propria vocazione.
La vocazione è un mistero insondabile, indicibile, oltremodo grande.
Essa scaturisce dal cuore del Padre, è vissuta con il cuore del Figlio, è
compresa dalla verità dello Spirito Santo.
La vita del mondo è dal nostro sì alla vocazione che il Signore ha pensato
per noi.
La vocazione è la nostra verità. È la realizzazione della nostra vita. È il
vero compimento della nostra umanità.
Cambiare vocazione è cambiare la nostra stessa umanità personale.
Dare noi a noi stessi una vocazione equivale a darsi una finalità diversa
da quella che il Signore ha pensato dall’eternità per noi.
Per fare un esempio: sarebbe come usare una ruspa per una gara di
formula uno e usare una macchina di formula uno per scavare il terreno.
Si deve pregare perché il Signore ci doni ogni sapienza per scoprire la
propria vocazione e ogni fortezza per poterla seguire.
Ma quanta stoltezza negli uomini e quanta insipienza! Si pensa che
ascoltando il proprio cuore e i suoi stupidi desideri si entra nella vera
felicità, nella pienezza della gioia.
La vera gioia è nel far cantare la verità del proprio essere e questa verità è
sequela della propria vocazione, della volontà di Dio scritta in noi.
O Madre, insegnaci a meditare le grandi opere che il Signore ha compiuto per
noi.
154
Grandi sono le opere che il Signore compie per noi ogni giorno e che da
sempre ha compiuto.
Meditare le grandi opere di Dio è entrare nel suo mistero. È amare Lui,
gioire per Lui e con Lui.
È anche desiderio di lasciarsi ogni giorno fare da Lui, perché noi siamo
nella nostra verità solo se Lui ogni giorno ci modella secondo il suo
cuore.
Per contemplare le grandi opere di Lui occorrono in noi occhi di Spirito
Santo. Gli occhi della nostra carne non ci aiutano molto.
Chiediamo alla Vergine Maria che ci ottenga questi occhi. La nostra vita
ritroverà la pace.
Anche il Movimento Apostolico è stupenda, grande, meravigliosa opera di
Dio. È l’opera che deve dare verità a molte altre opere del Signore.
Eppure molti ancora lo vedono con gli occhi della loro carne e peggio con
gli occhi del loro peccato.
Molti hanno una visione triste, lugubre, funerea, disastrata. È la visione
del peccato che milita nel loro cuore e nelle loro carni.
Il Movimento Apostolico è luce radiosa di verità evangelica che deve
risplendere nel mondo. È carità che dal cuore di Cristo deve spandersi
sulla terra. È quella stupenda comunione dello Spirito Santo che deve
rendere fratelli tutti gli uomini.
Il Movimento Apostolico è il cuore di Cristo che vuole battere ancora nel
cuore degli uomini, per continuare ad amare fino alla morte e alla morte di
croce.
È grande il mistero del Movimento Apostolico.
Chi lo giudica e lo condanna, chi lo disprezza e sempre lo passa al vaglio
della sua mente, rivela a se stesso che i suoi occhi sono ancora di carne e
che il suo cuore è di peccato.
PERSEVERARE SEMPRE...
Nel cuore della notte tante lacrime bagnano il tuo viso.
Missione evangelica e sofferenza per il Vangelo sono una cosa sola.
Ogni parola di Vangelo seminata nei cuori genera una indicibile
sofferenza nel corpo e nello spirito.
Le lacrime della notte sono frutto della sofferenza vissuta per il Vangelo.
Le parole malvagie, le ingiurie, le menzogne, le falsità hanno nascosto a molte
creature del Padre la via della salvezza.
155
È questa la vera sofferenza del missionario di Gesù: vedere un’anima che
si perde e non potere dare nulla per la sua salvezza.
Non può fare nulla non perché il missionario non vuole, ma perché gli
altri, i seminatori di zizzania, distruggono il buon seme nei cuori.
Vi è nel mondo una salvezza potente e sono molti che la nascondono,
vogliono che rimanga sotterrata.
Per fare questo si servono di parole malvage, ingiurie, menzogne, falsità,
calunnie, grandi mormorazioni, lettura distorta dell’opera di Dio.
Anche Gesù avrebbe voluto salvare Gerusalemme, ma dovette solo
piangere su di essa e sulla sua tragica fine.
Le potenze degli inferi sono forti, molto forti. Esse si servono dell’uomo
cattivo per distruggere il Paradiso nel cuore di molte persone.
Ti stringi forte la corona benedetta; preghi la Vergine.
Nella grande sofferenza per il Vangelo unico rifugio è Lei, la Vergine
Benedetta.
Si prende la corona del Santo Rosario, la si stringe forte e si comincia una
preghiera intensissima che dura una intera notte.
Il dolore è tanto grande che solo la preghiera lo può lenire.
Pensi al tuo Gesù, sputato, abbandonato, calunniato, annientato, trafitto dal
peccato del mondo.
Si prega meditando i misteri dolorosi.
Si prega pensando a Gesù, sputato, abbandonato, calunniato, annientato,
trafitto dal peccato del mondo.
Meditando si entra in comunione con il suo dolore. Lo si accoglie nel
proprio cuore. Lo si condivide. Si trova la pace dello spirito.
Signore, mio Dio, perché tanta cattiveria, tanta cecità, tanta empietà, tante
ingiustizie, tanta ribellione contro la tua profezia e contro la tua Parola?
È questa la potenza del mistero dell’iniquità: impedire che Dio regni sulla
nostra terra.
È questa la potenza del peccato: uccidere Dio per far regnare il male.
Togliere la luce per far dominare le tenebre.
L’anima semplice chiede spiegazioni a Dio. Le spiegazioni sono della
sapienza, della saggezza, dell’intelligenza.
Il peccato non possiede alcuna spiegazione. È totale assurdità, non
senso, stoltezza, insipienza, carenza di ogni intelligenza.
Il peccato è il vero suicidio dell’anima e dello spirito, che conduce alla
morte anche del corpo.
Non viene vinto dal mistero dell’iniquità solo chi dimora in Cristo, vive di
Cristo e con Cristo, opera ogni giorno per Cristo.
156
Chi non è in Cristo, è già vittima del mistero dell’iniquità. Per avere la vita
deve essere strappato dalle sue mani e tolto fuori dal suo carcere.
Preghi. Attendi e speri nel loro soccorso; aspetti la vita con il tuo Eterno Amore,
con l'Agnello di Dio che ha dato tutto se stesso.
La consolazione, la forza, la speranza, la carità, la perseveranza per
continuare vengono solo dalla preghiera.
Più si intensifica la preghiera e più l’anima diviene forte per lo
svolgimento della sua missione evangelica.
Dio mai nega il suo soccorso a chi lo invoca con cuore puro e sincero.
Nella preghiera si attende anche la ricompensa eterna che il Signore ha
promesso a seminatori della sua Parola.
Nella preghiera il cuore si illumina di una grande verità: Cristo è l’Agnello
di Dio che ha dato la vita, tutto se stesso.
Al Dio che ha dato tutto nella grande sofferenza si dona anche tutto nella
grande sofferenza.
Piena dell'amore del Figlio e della Madre, vai...
Nella preghiera ci si ricolma dell’amore del Figlio e della Madre.
Ricolmi di amore, si ha tanta forza per continuare la missione.
Ricolmi di amore, si riprende il cammino, senza mai fermarsi.
Vai per la salvezza di quanti sono di buona volontà.
Ricolmi d’amore si va per la salvezza di quanti sono di buona volontà.
La salvezza è un dono di Dio che va accolta dal cuore.
Se il cuore non l’accoglie, Dio non la impone, non può imporla.
Per questo occorre la buona volontà. Tutto è da Dio e dalla buona volontà
dell’uomo. Nulla è senza la buona volontà dell’uomo.
Signore, liberaci dal male; Madre della Redenzione ottienici dal tuo Figlio Gesù
di perseverare sempre. "Beati coloro che persevereranno sino alla fine; di essi è
il Regno dei cieli".
Chi deve liberarci dal male è solo il Signore. Solo Lui può. Nessun altro.
Alla Vergine Maria si chiede la grazia della perseveranza finale.
A nulla serve iniziare, ma non perseverare.
Con l’aiuto della Vergine Maria, stretti al suo cuore, presi da Lei per mano,
di sicuro si riesce a perseverare sino alla fine.
Nella nostra perseveranza è la ricompensa eterna, il Regno dei cieli.
Si salva, chi salva, chi è strumento di salvezza per gli altri.
157
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Mi vorrei soffermare con te su quanto ho già scritto nel primo “Meditare” sul Movimento
Apostolico. Rileggo assieme a te il testo già scritto. Poi ti offrirò qualche altro pensiero.
Grandi sono le opere che il Signore compie per noi ogni giorno e che da sempre ha
compiuto. Meditare le grandi opere di Dio è entrare nel suo mistero. È amare Lui, gioire
per Lui e con Lui. È anche desiderio di lasciarsi ogni giorno fare da Lui, perché noi siamo
nella nostra verità solo se Lui ogni giorno ci modella secondo il suo cuore.
Per contemplare le grandi opere di Lui occorrono in noi occhi di Spirito Santo. Gli occhi
della nostra carne non ci aiutano molto. Chiediamo alla Vergine Maria che ci ottenga
questi occhi. La nostra vita ritroverà la pace.
Anche il Movimento Apostolico è stupenda, grande, meravigliosa opera di Dio. È l’opera
che deve dare verità a molte altre opere del Signore. Eppure molti lo vedono con gli
occhi della loro carne e peggio ancora con gli occhi del loro peccato. Molti hanno una
visione triste, lugubre, funerea, disastrata. È la visione del peccato che milita nei loro
cuori e nelle loro carni.
Il Movimento Apostolico è luce radiosa di verità evangelica che deve risplendere nel
mondo. È carità che dal cuore di Cristo deve spandersi sulla terra. È quella stupenda
comunione dello Spirito Santo che deve rendere fratelli tutti gli uomini.
Il Movimento Apostolico è il cuore di Cristo che vuole battere ancora nel cuore degli
uomini, per continuare ad amare fino alla morte e alla morte di croce.
È grande il mistero del Movimento Apostolico. Chi lo giudica e lo condanna, chi lo
disprezza e sempre lo passa al vaglio della sua mente, rivela a se stesso che i suoi occhi
sono ancora di carne e che il suo cuore è di peccato.
Non so se tu lo hai compreso: il Movimento è l’opera di Dio nell’oggi della nostra storia.
È la sua grande opera per la salvezza di molti cuori.
Esso ti è stato affidato perché tu lo faccia bello, santo, splendente, ricco di virtù, vero.
Esso ti è stato affidato allo stesso modo in cui Dio ha affidato a Cristo Gesù la Chiesa.
Dio ha preso l’umanità prostituta con gli idoli e gli ha chiesto di lavarla con il suo
sangue.
Questa verità così ci viene insegnata da San Paolo: “Come anche Cristo ha amato la
Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro
dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa,
senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata” (Ef 5,25-27).
Chi è Cristo? È Colui che ogni giorno lava la Chiesa con il suo sangue per farla bella al
cospetto del Padre suo.
Chi sei tu? Sei colui che ogni giorno devi lavare il Movimento Apostolico con il tuo
sangue per renderlo bello, santo, splendente al cospetto di Dio e degli uomini.
Se tu non farai questo quotidiano lavacro di sangue, al Movimento Apostolico mancherà
sempre solo la tua opera. Se esso non è santo è perché ancora tu non lo hai santificato.
Criticare, sparlare, giudicare, condannare, lamentarsi è di chi è ancora nel mondo del
peccato. Chi è nel mondo della verità e della grazia, lava gli altri con il proprio sangue e li
asciuga con la propria santità.
Ricordalo sempre, non lo dimenticare mai: Gesù ha bisogno di te per fare bello il suo
Movimento Apostolico. Lui vuole dare a te il suo cuore, perché tu lo ami con il suo
stesso amore. La Vergine Maria ti vuole coprire con le sue virtù, perché tu ami con la più
grande carità, prudenza, sapienza, giustizia, fortezza, verità.
Tu sei Movimento Apostolico. Il Movimento Apostolico è ciò che sei tu.
158
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 8 Aprile 2013
CREDI...
Quanto amore
nel tuo cuore
per Cristo crocifisso.
Ami la croce,
la morte,
la risurrezione,
la vita eterna.
Credi in un solo Dio.
Credi nell'opera
dello Spirito Santo,
che illumina,
rinnova,
dà forza,
sapienza,
intelletto,
timore del Signore.
Credi nella fede della Chiesa,
fondata su Pietro.
Credi nel Corpo e nel Sangue
di Cristo Signore.
Credi nella remissione dei peccati.
Credi nell'amore del Padre,
che crea,
conserva la vita,
dona pace e benedizione,
ci ha dato il suo Figlio Unigenito
per la nostra redenzione.
Credi nella santità,
nelle virtù,
nel bene,
nell'amore
che salva il mondo,
in Cristo Gesù.
Credi nella sofferenza,
che ti fa conforme al Crocifisso
e ti rende degna del Regno dei cieli.
159
Credi nella Verginità
della Madre del Signore.
Ella non ha conosciuto uomo;
ha concepito
per opera dello Spirito Santo,
che l'ha adombrata
e l'ha fatta sua mistica Sposa.
Credi nella salvezza eterna,
essa è il dono di Dio
che porta frutto nella nostra obbedienza
alla sua Parola di vita.
Credi che il Signore
ti giudicherà
secondo le tue opere.
DAL CUORE INDURITO...
Non profanare
il tempio di Dio.
Non costruire templi
che appartengono ai tuoi desideri.
Non profetizzare
secondo la tua volontà.
Ascolta la Parola del Signore.
Non gridare
ai miracoli del corpo,
mentre si rimane
dal cuore indurito.
Non sentirti umile,
mentre sei impostore,
profanatore delle cose sante.
Non rattristare
lo Spirito del Signore,
lo Spirito Consolatore.
Non farti un dio
a tua somiglianza,
secondo i tuoi gusti,
la tua immaginazione,
i tuoi peccati e abomini.
Gesù Cristo,
il Messia di Dio,
il Giusto ed il Santo,
è morto ed è risorto per te,
per darti la vita eterna;
per te fu obbediente
al Padre dei cieli
e vinse le tentazioni
160
che Satana spargeva
sul suo cammino...
fin sopra la croce.
Sei falso profeta,
perché non annunci il mistero di Dio,
lo travisi,
lo sconvolgi nella sua verità
di salvezza e di redenzione;
perché prometti
all'uomo la salvezza del corpo,
ma per niente ti interessi
della salute della sua anima.
Quando l'anima dimora nel peccato,
per causa della tua parola,
che distorce, dimentica, cambia
la volontà del Signore,
tu non sei uomo di Dio.
Inganni e illudi il fratello,
facendolo morire nel suo peccato.
Sei responsabile della sua morte...
161
TESTO COMMENTATO
CREDI...
Quanto amore nel tuo cuore per Cristo crocifisso.
L’amore per Cristo Crocifisso è il manometro per misurare la forza della
carità di un discepolo del Signore.
Più è grande l’amore per Gesù Crocifisso e più grande è la carità che
governa un cuore.
Dove vi è poco amore per Gesù, poca è anche la forza della carità del
cristiano.
Il Cristo Crocifisso è la vera chiave della vita. Dove non c’è vero amore per
Gesù Crocifisso, dove non c’è crocifissione assieme a Lui, lì il cuore è
vuoto di amore, spoglio di carità.
Ami la croce, la morte, la risurrezione, la vita eterna.
Il vero segreto di un cuore è l’amore per la Croce, la morte, la risurrezione,
la vita eterna che vengono tutte dal cuore trafitto di Gesù Signore.
Anche la morte ama chi ama Gesù Crocifisso, perché sa che è la via della
risurrezione, della vita eterna.
La morte come quella di Gesù deve essere il desiderio più grande di ogni
cristiano.
Credi in un solo Dio.
Ora l’Ispiratrice ci rivela qual è la sua fede.
Siamo nell’Anno della fede. La sua fede è chiara, limpida, perfettamente
ecclesiale. Essa è semplicemente perfetta.
Lei crede in un solo Dio. È il primo articolo del nostro Credo.
Dio è per Lei l’Onnipotente, il Santo, il Creatore, il Signore, il Padre del
Verbo Eterno, la Provvidenza, la Carità e la Vita Eterna.
Il Padre è la fonte di ogni santità. È Colui che ci ha donato il suo Figlio
Unigenito per la nostra salvezza.
Il Padre è la misericordia infinita che sempre accoglie i suoi figli pentiti
che fanno ritorno nella sua casa.
Credi nell'opera dello Spirito Santo, che illumina, rinnova, dà forza, sapienza,
intelletto, timore del Signore.
Lei crede nello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo per lei è Colui che “crea”, “forma”, “rigenera”, “rinnova”,
“eleva”, “santifica” il cristiano.
162
È il Datore dei suoi santi sette doni all’uomo, perché possa conoscere e
amare, credere e sperare, in pienezza di grazia e verità.
È il Creatore della vera comunione tra gli uomini.
È Colui che forma quotidianamente Cristo nei nostri cuori.
Credi nella fede della Chiesa, fondata su Pietro.
La sua fede nella Chiesa è solida, robusta, forte, risoluta, santa.
La sua Chiesa, quella in cui lei crede, è la Chiesa fondata su Pietro.
Per lei il Papa è la roccia viva, è Pietro, dal momento che il Papa è il
successore di Pietro.
Credi nel Corpo e nel Sangue di Cristo Signore.
La sua fede nell’Eucaristia è coinvolgente. È sufficiente leggere il Meditare
sull’Eucaristia per scoprire quanto questa fede sia profonda.
EUCARISTIA… MISTERO DELLA FEDE
Gesù,
Ti ringraziamo e Ti benediciamo
per la grande grazia che hai concesso alla Tua Chiesa
di cibarsi del Tuo Corpo e del Tuo Sangue
con retta fede,
tornando pentiti alla Casa del Padre.
Fin dal primo giorno in cui la Vergine Maria,
Madre della Redenzione,
mi inviò a ricordare la Tua Parola,
sempre ci hai guidato a ricevere l’Eucaristia,
unica sorgente della nostra conformazione
a Te, Crocifisso e Risorto, sacrificio d’amore,
obbediente al Padre, per la salvezza dell’umanità.
Beata Eucaristia,
l’unico desiderio che ricolma e dona pace al cuore,
la sola Fonte che disseta l’anima,
il solo Corpo che nutre
e sostiene i pellegrini verso il Regno,
il solo Sangue che dona la gioia di vivere per Te,
mio Gesù.
Tutto è l’Eucaristia e tutto è in essa.
Chi la ama,
ama secondo verità Dio, se stesso e i fratelli;
chi la riceve con fede
conforma il suo essere all’essere di Cristo Gesù;
chi la vive con passione e amore,
fa della sua vita una passione di amore,
un sacrificio di salvezza per il mondo intero.
Beata Eucaristia, quanto Ti bramo, Ti amo, Ti adoro.
Saziandomi di Te, tutto il mio essere si sazia.
Con Te nel cuore, non cerco più nulla.
Ho tutto, perché ho Te, che sei il mio tutto.
Se il mondo percepisse appieno il Tuo mistero,
se comprendesse la grandezza di tanto dono,
se amasse questo Pane vivo disceso dal Cielo,
la vita diverrebbe un Paradiso sulla terra.
Gesù,
163
spesso si rimane sordi al Tuo dono di Grazia,
al lieto Messaggio della buona Novella,
al Tuo richiamo d’Amore.
Si è ciechi alla Luce della Tua Verità,
non si vede più la Tua Croce,
non la si cerca, la si sfugge.
Si vuole vivere
senza alcun riferimento alla legge morale.
Il cuore è di pietra,
la coscienza è lassa,
la volontà si lascia trascinare dal male,
la tentazione trionfa, il peccato uccide.
Gesù,
si va incontro alle parole vane dei falsi profeti,
lasciandosi deviare dalla Tua Verità,
dal Tuo Vangelo.
La confusione e lo smarrimento
portano alla strada larga
e sempre più allontanano dalla strada stretta
che conduce alla Salvezza.
Gesù,
il Vangelo è insegnato e fatto comprendere
come piace all’uomo che vuole accomodare
il Verbo che si fece carne
nel seno della Vergine Maria.
È questo che mi addolora,
che mi trafigge il cuore,
creando in me
fame e sete di verità sempre più grande
che si trasformano in missione di salvezza
per il mondo intero.
I Sacramenti, segni efficaci
della Tua grazia e della Tua misericordia,
opera dello Spirito Santo
e del ministero della Chiesa,
sono confusi con tutti quei segni falsi,
che servono solo per la gloria dell’uomo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione,
fa’ che ogni uomo inizi un vero cammino di conversione,
per testimoniare al mondo
la potenza salvatrice della Parola di Gesù.
Fa’ che chi ha perso la fede la ritrovi,
chi non l’ha mai avuta, la cerchi, l’accolga, la viva;
chi ce l’ha già, cresca ogni giorno in essa
producendo frutti di verità, di carità, di speranza.
Che il Santo Padre, i Vescovi, i Sacerdoti,
Religiosi e Religiose
brillino ogni giorno di luce evangelica,
di grazia di salvezza,
di potenza di verità che redime.
Che il cristiano, discepolo del Regno,
con cuore semplice e puro,
con spirito contrito e umiliato,
con volontà risoluta e forte,
con coscienza retta, illuminata dallo Spirito Santo,
torni al Logos Eterno, al Verbo della Vita,
alla la Luce vera che redime e santifica i cuori,
al Redentore del mondo che dona pace santa
164
a chi ascolta la Sua voce e vive i Suoi insegnamenti.
Angeli e Santi intercedete per la Salvezza eterna.
È un inno portentoso al mistero del corpo e del sangue di Gesù.
Credi nella remissione dei peccati.
Non crede solo nel sacramento della penitenza, o confessione.
Lei crede che ogni discepolo di Gesù è chiamato a imitare il suo Maestro,
concedendo sempre il perdono, settanta volte sette.
Credere nel Sacramento del perdono è anche facile.
Credere che anche il cristiano deve essere sempre sacramento, segno
efficace del perdono, questo è assai difficile.
È questa la via del rinnovamento del mondo: la forza del perdono.
Quando ogni discepolo di Gesù diventerà sacramento di perdono, come
Gesù sulla croce, il mondo sarà rivestito di una grande luce.
Dove Cristo non regna nei cuori, c’è solo sete di giustizia o di vendetta;
sete di carcere, di prigione, di pena di morte, di sterminio, uccisione,
strage, rivoluzione, soppressione dei malvagi.
È questa l’inciviltà e la disumanità dell’odio.
Il discepolo di Gesù è per la civiltà e l’umanità del vero amore e non c’è
vero amore senza il perdono immediato, totale, senza riserve.
Credi nell'amore del Padre, che crea, conserva la vita, dona pace e
benedizione, ci ha dato il suo Figlio Unigenito per la nostra redenzione.
Tutto discende a noi dal Padre, per mezzo di Cristo Gesù, per opera dello
Spirito Santo.
È questa una professione santa di fede: credere nell’amore del Padre, che
crea, conserva la vita, dona pace e benedizione, ci ha dato il suo Figlio
Unigenito per la nostra redenzione.
La sua però non è una fede solo concettuale. È la sua stessa vita. Lei vive
di questa fede, in questa fede, per questa fede.
Chi vive di questa fede non guarda la storia, guarda il Padre celeste, il
Creatore e il Signore oggi di ogni storia.
Chi vive di questa fede si trova sempre come Mosè dinanzi alla dura
roccia. La storia è l’aridità. La fede è l’acqua che sgorga e che disseta.
Credi nella santità, nelle virtù, nel bene, nell'amore che salva il mondo, in Cristo
Gesù.
Anche questa fede non è solo concettuale, pensiero, verità astratta.
Questa fede è anelito, desiderio, aspirazione di santità, virtù amore che
salva il mondo in Cristo Gesù.
Questa fede è impegno, lavoro, fatica per divenire in Cristo ciò che ancora
non si è come Lui.
165
È una fede che trasforma in vita ogni verità professata e confessata.
Credi nella sofferenza, che ti fa conforme al Crocifisso e ti rende degna del
Regno dei cieli.
Credere nella sofferenza è abbracciare la sofferenza come via di
conformazione a Cristo Signore, come strumento o scala per entrare nel
Regno dei cieli.
In verità non tutti possiamo professare, confessare questo suo credo con
la vita. Lo confessiamo e lo professiamo solo concettualmente.
Ci è chiesto, in quest’Anno della fede, di viverlo come verità del nostro
essere discepoli di Gesù Signore.
Quello dell’Ispiratrice è l’anno della fede che ha trasformato la sua vita.
Credi nella Verginità della Madre del Signore.
La Vergine Maria è la sempre vergine. Mai Lei ha conosciuto uomo.
Ella non ha conosciuto uomo; ha concepito per opera dello Spirito Santo, che
l'ha adombrata e l'ha fatta sua mistica Sposa.
Non lo ha conosciuto prima del concepimento di Gesù per opera dello
Spirito Santo. Non lo ha conosciuto dopo la nascita di Gesù.
Ella è vergine fisicamente in eterno. Tutto il suo sposalizio con Giuseppe
fu interamente verginale.
La Vergine Maria è stata sempre e tutta del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Vergine nell’anima, nello spirito, nel corpo, nei pensieri, nella
volontà, nei desideri.
Credi nella salvezza eterna, essa è il dono di Dio che porta frutto nella nostra
obbedienza alla sua Parola di vita.
Anche questa è fede vissuta, sperimentata quotidianamente nella sua vita.
La salvezza è dono di Dio ma che porta frutto nella nostra obbedienza alla
sua Parola di vita.
Chi vuole la vita eterna deve coglierla sull’albero dell’obbedienza alla
Parola.
È la Parola quest’albero speciale dal quale scaturisce la vita.
Chi si nutre di Parola di Dio, di Vangelo, produce un frutto di vita eterna.
Chi si nutre delle parole del mondo, produce un frutto di morte eterna.
Credi che il Signore ti giudicherà secondo le tue opere.
Ecco l’ultimo articolo di fede dell’Ispiratrice.
Veramente lei crede nel giusto giudizio di Dio.
Dio alla sera della nostra vita ci giudicherà secondo le nostre opere.
Anche questa è la verità della sua vita.
166
DAL CUORE INDURITO...
Non profanare il tempio di Dio.
Il tempio di Dio si profana quando ci si serve di esso, ma non secondo la
sua divina ed eterna volontà.
La santità del tempio di Dio va sempre rispettata.
Non costruire templi che appartengono ai tuoi desideri.
Costruire templi che appartengono ai tuoi desideri vuol dire trasformare la
struttura del sacro e del santo che regna nella Chiesa.
Dalla verità oggettiva si passa ai sentimenti, desideri, volontà della
singola persona.
Dove non regna la volontà del Signore e la sua divina verità, lì vi è un
tempio che appartiene agli uomini, non a Dio.
Non profetizzare secondo la tua volontà.
Vero profeta è colui che rivela e manifesta la volontà di Dio alle sue
creature. Il vero profeta dice parole di Dio.
Falso profeta è invece colui che rivela e manifesta la propria volontà ad
altri uomini. Il falso profeta dice parole di uomini.
Ascolta la Parola del Signore.
Tutti siamo invitati ad ascoltare la Parola del Signore.
Per ascoltare la Parola del Signore dobbiamo essere persone dal grande
discernimento. Urge che noi conosciamo il Vangelo, che è il Libro della
Parola di Gesù, del Signore Dio nostro.
Non gridare ai miracoli del corpo, mentre si rimane dal cuore indurito.
Il miracolo è dato come segno perché l’uomo si converta e viva.
Gridare al miracolo con il cuore indurito, rimanendo con il cuore di pietra,
a nulla serve.
Così agendo, il miracolo viene portato fuori della sua verità. Da segno per
la conversione, lo facciamo divenire un fatto chiuso in se stesso.
Non sentirti umile, mentre sei impostore, profanatore delle cose sante.
L’umiltà è riconoscere il Signore come unico e solo Signore della nostra
vita. La sua volontà come la sola volontà che dirige i nostri passi.
Se si è impostori, profanatori delle cose sante, non ci si può proclamare
umili. Siamo contro la volontà di Dio, non a favore di essa.
Quando non si compie la volontà di Dio, quando la si distrugge nei cuori,
mai si potrà parlare di umiltà.
Non rattristare lo Spirito del Signore, lo Spirito Consolatore.
167
Si rattrista lo Spirito Santo del Signore, quando si rattrista la sua verità e
la sua grazia, quando si spengono le profezie e si uccide la Parola.
Si rattrista lo Spirito del Signore quando ci si chiude alla sua azione di
conversione e di salvezza.
Non farti un dio a tua somiglianza, secondo i tuoi gusti, la tua immaginazione, i
tuoi peccati e abomini.
Farsi un dio a nostra somiglianza, secondo i nostri gusti, immaginazione,
peccati e abomini, è tentazione perenne dell’uomo.
Questa tentazione è iniziata nel Giardino dell’Eden. Finirà con l’ultimo
uomo che vivrà sulla nostra terra.
Oggi questa tentazione è divenuta forte, fortissima. Non risparmia
nessuno. Il mondo di Dio, anche quello credente, vi è caduto.
Regna oggi un’idolatria così strisciante da divenire quasi invisibile,
impercettibile. Siamo idolatri e neanche lo sappiamo.
Gesù Cristo, il Messia di Dio, il Giusto ed il Santo, è morto ed è risorto per te,
per darti la vita eterna; per te fu obbediente al Padre dei cieli e vinse le
tentazioni che Satana spargeva sul suo cammino... fin sopra la croce.
Chi è Cristo Gesù? Il vincitore su ogni tentazione.
Qual era la tentazione di Gesù Signore? Quella di fabbricarsi un dio a sua
immagine, secondo la sua volontà. Quella di uscire una volta per tutte
dall’obbedienza alla volontà del Padre.
Lui invece si fece obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Lui
vinse ogni tentazione con la preghiera assidua, costante, senza
interruzione.
La sua morte è il frutto della sua obbedienza. La sua risurrezione è il frutto
della risposta di Dio al dono dell’intera sua vita.
Nell’obbedienza di Cristo Gesù è la nostra vita eterna. Questa è un dono
del compimento che Lui ha fatto della volontà del Padre.
Noi invece siamo perennemente vittima della tentazione. Per questo
produciamo scarsi frutti di vera salvezza.
La salvezza nostra e dei fratelli è il frutto della nostra obbedienza al
Signore. Chi obbedisce a Dio salva. Chi non obbedisce, mai potrà salvare.
Non c’è salvezza del mondo senza obbedienza. L’obbedienza produce vita
eterna per il mondo intero.
Sei falso profeta, perché non annunci il mistero di Dio, lo travisi, lo sconvolgi
nella sua verità di salvezza e di redenzione; perché prometti all'uomo la
salvezza del corpo, ma per niente ti interessi della salute della sua anima.
Quando si è falsi profeti? Quando si pensa solo al corpo, ma non ci si
interessa per niente dell’anima da salvare.
168
Si fa tutto per la terra e niente per il cielo. Tutto per se stessi e niente per
gli altri. Tutto per il presente e niente per il futuro eterno.
Si fa tutto per il mondo visibile e niente per quello invisibile. Il visibile
dura un istante. L’invisibile dura per l’eternità.
Il falso profeta è uno che trasforma, travisa, annulla, confonde il mistero
di Dio avvolgendolo di infinita falsità e menzogna.
Quello del falso profeta è un Dio senza mistero di salvezza, senza vera
redenzione, vera giustificazione, vera antropologia, vera Chiesa. I falsi
profeti distruggono la verità di Dio e dell’uomo. Proclamano la falsità su
Dio e sull’uomo.
Quando l'anima dimora nel peccato, per causa della tua parola, che distorce,
dimentica, cambia la volontà del Signore, tu non sei uomo di Dio.
Il peccato è condizione universale dell’umanità. Ogni uomo è peccatore.
Ogni uomo però può uscire dalla sua condizione di peccato ed entrare
nella verità e nella grazia di Gesù Signore.
È del vero uomo di Dio aiutare ogni uomo ad uscire dal peccato ed entrare
nella verità e nella grazia.
È invece del falso uomo di Dio lasciare, permettere, favorire il rimanere
dell’uomo nel peccato, nella trasgressione, nella colpa.
Nessun uomo di Dio lascia i suoi fratelli che muoiano nel peccato. Ogni
non uomo di Dio abbandona i suoi fratelli nei loro peccati.
Inganni e illudi il fratello, facendolo morire nel suo peccato.
Chi lascia che uno muoia nel suo peccato, inganna e illude, di certo non è
persona che ama, perché chi ama salva sempre.
Chi ama, lavora, si affatica perché fratelli abbandonino la via della falsità,
del male, del peccato, della trasgressione.
Sei responsabile della sua morte...
È questa la verità rivelata dal Signore per mezzo del profeta Ezechiele.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, parla ai figli del tuo popolo e di’ loro:
Se mando la spada contro un paese e il popolo di quel paese prende uno di loro e lo pone
quale sentinella e questi, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona il corno e dà
l’allarme al popolo, se colui che sente chiaramente il suono del corno non ci bada e la spada
giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. Aveva udito il suono del corno,
ma non vi ha prestato attenzione: sarà responsabile della sua rovina; se vi avesse prestato
attenzione, si sarebbe salvato. Se invece la sentinella vede giungere la spada e non suona il
corno e il popolo non è avvertito e la spada giunge e porta via qualcuno, questi sarà portato via
per la sua iniquità, ma della sua morte domanderò conto alla sentinella. O figlio dell’uomo, io ti
ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu
dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché
il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua
morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si
converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai
salvato (Ez 33, 1-9).
È grande la responsabilità di ogni falso profeta. È reo di morte eterna.
169
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Stiamo celebrando l’Anno della fede. Prima ancora e di molto tempo, l’Ispiratrice del
Movimento Apostolico ha scritto il Meditare “Credi”.
Il suo “Credo” va collocato su due piani distinti, ma non separabili, essendo l’uno e
l’altro piano ugualmente necessarie perché la nostra vita possa dirsi cristiana.
Il primo piano è quello della verità in sé che viene professata. Se non c’è verità in sé,
fuori di noi, mai si potrà parlare di vera fede.
La vera fede non è creazione filosofica, visione astratta, pensiero della nostra mente. La
vera fede poggia la sua verità su solidi eventi storici, nei quali sono racchiusi altri eventi,
altri fatti, altre realtà astoriche, invisibili, che hanno avuto una incidenza che è di
creazione e di nuova creazione dell’intera nostra storia e anche dell’universo visibile e
invisibile. Il giusto processo della fede è dal visibile all’invisibile e dall’invisibile al
visibile. Tempo ed eternità, Dio e l’uomo, parola e fatto, sono intimamente congiunti.
Oggi questa realtà oggettiva si sta rovinosamente sgretolando, frantumando, riducendo
in macerie, in polvere. Degli antichi graniti delle verità storiche quasi nulla più resta nella
mente di molti. Mancando l’oggettività, la soggettività ha il sopravvento e opera quel
relativismo veritativo e morale che è a fondamento del buio etico e morale che regna
nelle nostre società, da noi proclamate moderne e progressiste, mentre in realtà sono
retrograde e incarcerate nella loro disumanità e antiumanità. Senza la realtà oggettiva si
costruisce sulle sabbie mobili. Nessun edificio sarà mai stabile, duraturo. Manca del suo
vero fondamento.
Anche al Movimento Apostolico è chiesto di edificare la sua fede sulla sua profonda
realtà storica, che è la verità e la carità di Cristo Gesù, il suo mistero di Incarnazione,
Passione, Morte, Risurrezione, Ascensione gloriosa al Cielo nel suo corpo trasfigurato e
trasformato in luce, in spirito. Anche al Movimento Apostolico è chiesto di essere fedele
ascoltatore della Parola degli Apostoli perché possa incamminarsi e progredire
perennemente nella verità della sua fede e nell’autenticità della sua carità.
Nel suo “Credo”, l’Ispiratrice ci rivela qualcosa in più. Ci dice che in lei è avvenuta quella
profonda, vitale, reale unione tra la fede professata e la fede vissuta. Non vi è distacco,
separazione. La sua fede non è un fatto della sua mente soltanto, è una realtà che investe
tutto il suo corpo, le sue azioni, i suoi gesti, le sue parole, i suoi pensieri, la sua stessa
immaginazione è fondata sulla perfetta fede.
In lei neanche per un solo istante della sua giornata vi è distacco tra la verità creduta e
quella vissuta, tra la carità mostrata da Cristo Gesù e la carità da lei incarnata. Verità e
carità credute sono in lei verità e carità vissute, ogni giorno con uno spirito nuovo,
perché giorno dopo giorno lei è condotta dallo Spirito Santo a tutta la verità.
Vale proprio la pena ricordare quanto ho scritto sul suo perdono: “Non crede solo nel
sacramento della penitenza, o confessione. Lei crede che ogni discepolo di Gesù è
chiamato a imitare il suo Maestro, concedendo sempre il perdono, settanta volte sette.
Credere nel Sacramento del perdono è anche facile. Credere che anche il cristiano deve
essere sempre sacramento, segno efficace del perdono, questo è assai difficile. È questa
la via del rinnovamento del mondo: la forza del perdono. Quando ogni discepolo di Gesù
diventerà sacramento di perdono, come Gesù sulla croce, il mondo sarà rivestito di una
grande luce. Dove Cristo non regna nei cuori, c’è solo sete di giustizia o di vendetta; sete
di carcere, di prigione, di pena di morte, di sterminio, uccisione, strage, rivoluzione,
soppressione dei malvagi. È questa l’inciviltà e la disumanità dell’odio. Il discepolo di
Gesù è per la civiltà e l’umanità del vero amore e non c’è vero amore senza il perdono
immediato, totale, senza riserve”.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi ci aiutino a vivere di vera fede.
170
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 15 Aprile 2013
COMPRENDI...
Stai male;
intorno a te tanto silenzio.
Dimentichi la preghiera,
il Signore tuo Dio,
la Vergine Maria,
la Madre della Misericordia
e della Redenzione.
Fai trionfare i tuoi pensieri
e la tentazione ti assale:
avresti voluto rimanere
cieca,
sorda,
muta,
servendo il tuo dio,
quello che ti avevano fatto conoscere
gli uomini:
accomodante,
senza parola,
muto.
Sarebbe stato conveniente
restare a servire gli uomini,
nel tuo regno,
nel mondo di un tempo,
quando vivevi senza responsabilità
per la salvezza dei fratelli.
Comprendi...
Il tuo cuore batte...
È la tentazione
che viene a bussare
alla porta del tuo cuore.
Devi allontanarla.
Come?
Preghi...
Chiedi la forza al tuo Signore,
al Logos Eterno.
Il tuo orecchio ascolta la Parola del tuo Dio:
"Senza la preghiera,
171
senza la fede,
senza le opere,
senza i sacramenti,
il male trionfa".
Invochi la Vergine Madre:
"Madre mia: fa' che la tentazione
e il male si allontanino
per far trionfare nel cuore e nel mondo
la Parola del Verbo Incarnato,
la luce splendente della sua verità,
la ricchezza della sua grazia".
E riprendi il cammino...
NELLA SOFFERENZA...
Nella sofferenza
trovi il Cristo;
ti rispecchi
in lui,
lo guardi,
lo preghi;
prendi la croce
e lo segui.
Nella sofferenza
compi
i patimenti di Cristo
nel tuo corpo,
e offri.
Nella sofferenza
provi umiliazioni;
la tentazione
vuole vincerti,
ma tu pensi
a Cristo
nell'orto degli ulivi
che prega intensamente;
ti metti in preghiera
con lui
e trovi la forza
di andare avanti.
Nella sofferenza
mediti
e contempli
il dolore
della Vergine Madre,
quando,
nel silenzio,
172
cercava un posto
per far nascere
Gesù...
Nella sofferenza
vivi il mistero della morte di Cristo;
ti purifichi
dalle tue imperfezioni,
da ogni difetto,
da quanto
oscura
la luce
della Santità divina.
Chi soffre in Cristo
offre se stesso
per la conversione
dell'uomo
di buona volontà…
173
TESTO COMMENTATO
COMPRENDI...
Stai male; intorno a te tanto silenzio.
La vita è un mistero. Mille cose avvengono senza la nostra volontà.
Chiedono però che scenda in campo la nostra volontà.
Il malessere spirituale, che diviene malessere fisico, a volte ci assale, ci
prende, vuole conquistare la nostra anima per trascinarla nel male.
Spesso vi è anche il silenzio di Dio e degli uomini.
Cerchiamo, ma non troviamo. Bussiamo, ma dietro la porta non vi è
alcuno che ci possa aprire. Siamo soli.
Questo silenzio ci fa essere come in un deserto sconfinato. Solo sabbia
attorno a noi. Nient’altro.
Sono momenti difficili. Sembra che tutto ci sfugga di mano. Non abbiamo
più il governo di noi stessi. Andiamo alla deriva spirituale.
Dimentichi la preghiera, il Signore tuo Dio, la Vergine Maria, la Madre della
Misericordia e della Redenzione.
In questi momenti di tristezza e di silenzio spirituale e spesso anche
fisico, dimentichiamo la preghiera, il Signore, la Vergine Maria.
Ci chiudiamo in noi stessi e nel nostro dolore. Ci imprigioniamo nella
nostra solitudine. Ci incarceriamo nell’inquietudine che ci assale.
Sono momenti in cui si fa la nostra storia di bene e anche di male, di
apertura a Dio o anche di chiusura, di andare incontro ai fratelli oppure di
allontanarci da essi per sempre.
Dinanzi ad ogni sofferenza si aprono due porte: quella della più grande
speranza e l’altra della disperazione che può condurre anche alla morte
autoindotta.
Fai trionfare i tuoi pensieri e la tentazione ti assale: avresti voluto rimanere
cieca, sorda, muta, servendo il tuo dio, quello che ti avevano fatto conoscere gli
uomini: accomodante, senza parola, muto.
La sofferenza di cui si parla in questo “Meditare”, è quella che scaturisce
dalla predicazione del Vangelo, quella che viene scatenata dal principe di
questo mondo e dai suoi satelliti contro i missionari del Vangelo.
Le due porte che qui si aprono sono quelle della perseveranza sino alla
fine oppure l’altra dell’abbandono.
La sofferenza subito si trasforma in forte tentazione: ritornare a ciò che si
era ieri. Abbandonare ogni cosa. Servire il dio muto di un tempo.
Questa tentazione è tenace, persistente, invadente, instancabile.
174
Essa mai si arrende. Ritorna sempre sotto nuove forme, nuovi stimoli,
nuove sollecitazioni, nuovi impulsi, nuovi suggerimenti.
Le vittime che essa miete non si contano. Sono ogni giorno più di quelle
di una guerra mondiale.
Essa invade i pensieri e li trasforma, dipingendoci i fratelli come infidi,
inaffidabili, incapaci di amare, non testimonianti, non adatti per il regno
dei cieli, instabili, lontani dai nostri problemi, ciechi e sordi verso di noi,
ipocriti, incostanti, non degni di portare un mistero così alto.
La tentazione distorce la realtà, ce la mostra in un modo del tutto distorto,
non vero, non secondo la verità storica.
Satana è bravissimo nel trovare per ognuno di noi la giusta, perfetta
tentazione: sa quali sono i nostri desideri, la vostra volontà, le nostre
aspirazioni, il nostro cuore, la nostra storia e in questo nostro mondo
inserisce il suo veleno di morte.
Satana è un bravo pittore: ci dipinge gli altri sempre in modo da suscitare
in noi la più grande ribellione, il più grande odio, la più grande gelosia,
l’invidia perfetta.
Chi vuole non cadere in questa tentazione, una cosa sola deve fare:
cambiare i pensieri del suo cuore.
Vince chi ha un solo pensiero: quello di Cristo Gesù sull’altro.
Chi è l’altro? Non uno che mi deve salvare. È uno che io devo salvare
portando la croce del suo peccato e delle sue mancanze di amore.
Se non abbiamo i pensieri di Cristo in croce, sempre ci perdiamo, perché
la tentazione ci vince e ci consuma.
Sarebbe stato conveniente restare a servire gli uomini, nel tuo regno, nel
mondo di un tempo, quando vivevi senza responsabilità per la salvezza dei
fratelli.
Ecco la potente forza della tentazione: essa è capace di convincere un
cuore che la missione di salvezza non è un bene per la sua vita.
Quella vita senza Dio e senza i fratelli che si faceva prima appare come
l’ideale di una esistenza, la sua verità, la sua santità.
Rinnegare Dio, abbandonarlo, lasciare i fratelli senza luce viene stimato
come la soluzione perfetta per uscire noi dalla sofferenza.
La tentazione questo vuole da noi: isolarci da Dio e dal mondo.
Comprendi... Il tuo cuore batte... È la tentazione che viene a bussare alla porta
del tuo cuore.
La grazia del Signore mai abbandona l’uomo.
Il Signore interviene con la sua potente carità e dona al cuore la giusta
luce per vedere dove risiede il male che lo affligge.
Questo male ha un solo nome: tentazione, tentazione, tentazione.
175
È questa l’astuzia della tentazione: cambiare, mutare, alterare, trasformare
la verità di Dio e dei fratelli in falsità.
Anche la nostra verità dalla tentazione viene trasformata in falsità e la
nostra falsità in verità.
Trasformata la nostra verità in falsità e la nostra falsità in verità, è facile
per la tentazione farci cadere nel baratro del male.
Devi allontanarla. Come? Preghi... Chiedi la forza al tuo Signore, al Logos
Eterno.
Quando, per grazia di Dio, per sua misericordia, vediamo la tentazione,
allora è obbligo per ciascuno di noi allontanarla.
Come si allontana una tentazione?
Essa si allontana pregando, chiedendo la forza al Signore, a Cristo Gesù,
al Logos eterno.
La preghiera è potente via perché la tentazione si allontani dalla nostra
mente.
Il tuo orecchio ascolta la Parola del tuo Dio: "Senza la preghiera, senza la fede,
senza le opere, senza i sacramenti, il male trionfa".
Ecco le vie per vincere ogni tentazione: la preghiera, la fede, le opere
buone, i sacramenti.
Queste vie vanno vissute insieme. Infatti non c’è preghiera vera senza
fede. La fede è morta senza le opere. Fede e preghiera si alimentano di
verità nei sacramenti, specie nell’eucaristia.
Chi vuole, possiede ogni mezzo perché la tentazione non lo vinca, perché
il male non trionfi su di lui.
Possiamo tenere il male fuori della nostra casa. A noi la buona volontà di
servirci di tutti i mezzi che il Signore ha messo a nostra disposizione.
Invochi la Vergine Madre: "Madre mia: fa' che la tentazione e il male si
allontanino per far trionfare nel cuore e nel mondo la Parola del Verbo
Incarnato, la luce splendente della sua verità, la ricchezza della sua grazia".
Dopo la notte e il giorno oscuro della tentazione, ci si mette in preghiera.
Si invoca con fede la Vergine Maria, Madre della Redenzione, si chiede a
Lei ogni aiuto perché la tentazione non trionfi e perché il male non
conquisti l’anima.
Si chiede a Lei, Madre del verbo Incarnato, che si possa riprendere la via
dell’annuncio e del ricordo della Parola della salvezza.
Vinta la tentazione si può dare al mondo la Parola del Verbo Incarnato, la
luce splendente della sua verità, la ricchezza della sua grazia.
Un buon missionario della Parola e della grazia è obbligato a vincere ogni
tentazione. Chi cade in tentazione non è più vero missionario di Gesù.
E riprendi il cammino...
176
La preghiera ci fortifica di Dio, di Spirito Santo, di forza celeste e si
riprende il cammino.
Il cammino è quello della missione di salvezza, per dare al mondo Cristo e
la ricchezza della sua grazia e verità.
NELLA SOFFERENZA...
Nella sofferenza trovi il Cristo; ti rispecchi in lui, lo guardi, lo preghi; prendi la
croce e lo segui.
In questo “Meditare” ci viene svelato il grande valore redentivo e salvifico
della sofferenza. Essa ci redime. Con essa salviamo il mondo.
Nella sofferenza si trova il Cristo, si fa l’incontro con Lui.
Nella sofferenza ci si rispecchia in Cristo, lo si guarda, lo si invoca.
Nella sofferenza si prende la croce e lo si segue.
La sofferenza senza la nostra volontaria accettazione mai diviene
strumento di redenzione per noi e di salvezza per gli altri.
La sofferenza va accolta, vissuta nella santità, offerta nella purezza del
cuore e della mente.
Nella sofferenza compi i patimenti di Cristo nel tuo corpo, e offri.
Nella sofferenza si compiono i patimenti di Cristo nel nostro corpo. Come
compimento dei patimenti di Cristo va offerta al Signore.
Nella sofferenza fino alla morte di croce, rendiamo perfetto il sacrificio di
Cristo, gli diamo un valore universale, attuale di salvezza per ogni uomo.
Questa verità è così annunziata dall’apostolo Paolo.
Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei
patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di
essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di
portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma
ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di
questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che
noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per
rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che
viene da lui e che agisce in me con potenza (Col 1,24-29).
È grande il mistero della sofferenza. Senza la nostra sofferenza, quella di
Cristo, per quanto attiene al nostro corpo che è il suo, rimane inefficace.
Per questo non si deve sciupare neanche un attimo di sofferenza. Tutta va
vissuta intensamente nella grande carità di Cristo.
La Chiesa è santificata dalla sofferenza. La Chiesa santificata dalla
sofferenza salva il mondo.
Il valore redentivo e salvifico della sofferenza va predicato, annunziato.
177
Nella sofferenza provi umiliazioni; la tentazione vuole vincerti, ma tu pensi a
Cristo nell'orto degli ulivi che prega intensamente; ti metti in preghiera con lui e
trovi la forza di andare avanti.
La sofferenza è anche forte momento di tentazione. La carne si ribella.
Le umiliazioni non appartengono all’uomo. All’uomo appartiene per natura
la gloria. Le umiliazioni sono frutto del peccato che regna nei cuori.
Come si fa a non cadere nella tentazione che vuole che noi ci ribelliamo
alla sofferenza?
Tu pensi a Cristo nell’Orto degli Ulivi che prega intensamente. Ti metti in
preghiera con lui e trovi la forza di andare avanti.
Imitare Cristo Gesù che si prostra in preghiera è vera via per vincere la
tentazione che nasce dalla sofferenza.
La preghiera è vera via di salvezza, santificazione, redenzione, vittoria.
Ogni nostra preghiera deve essere fatta in Cristo, con Cristo, per Cristo.
Nella sofferenza mediti e contempli il dolore della Vergine Madre, quando, nel
silenzio, cercava un posto per far nascere Gesù...
Anche la Madre di Gesù aiuta nella tentazione che nasce dalla sofferenza.
Basta meditare e contemplare il dolore della Vergine Maria, quando, nel
silenzio, cercava un posto per far nascere Gesù.
Anche la Vergine Maria ha avuto momenti di grande sofferenza.
Contemplandoli assieme a Lei questi momenti donano a noi la forza di
superare ogni tentazione.
Preghiera, contemplazione, meditazione, immersione nella sofferenza di
Gesù e di Maria aiutano l’anima cristiana a superare le forze del male.
Nella sofferenza vivi il mistero della morte di Cristo; ti purifichi dalle tue
imperfezioni, da ogni difetto, da quanto oscura la luce della Santità divina.
Ecco ora quali sono i benefici della sofferenza vissuta secondo la fede e
la carità che sono in Cristo Gesù.
Nella sofferenza vivi il mistero della morte di Cristo. La sofferenza è una
continua morte a noi stessi, alle nostre passioni, ai desideri cattivi.
La sofferenza è vera continua morte con Cristo Gesù. Il suo mistero si
compie in noi.
La sofferenza aiuta a purificarci da ogni imperfezione, da ogni difetto, da
quanto oscura la luce della Santità divina.
La sofferenza a questo serve: ad elevarci spiritualmente, a renderci in
tutto santi come Dio è santo, come Cristo Gesù è santo.
La sofferenza è la più alta scuola di santità.
Chi soffre in Cristo offre se stesso per la conversione dell'uomo di buona
volontà…
178
Ecco un ulteriore grande beneficio della sofferenza. Chi soffre in Cristo,
offre se stesso per la conversione dell’uomo di buona volontà. Il dolore,
offerto a Dio per la redenzione di molti cuori, salva il mondo.
Per San Paolo la sofferenza è vera grazia di Dio.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa
lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due
cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai
meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo. Persuaso di questo, so
che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della
vostra fede, affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù,
con il mio ritorno fra voi.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo perché, sia che io venga e vi
veda, sia che io rimanga lontano, abbia notizie di voi: che state saldi in un solo spirito e
che combattete unanimi per la fede del Vangelo, senza lasciarvi intimidire in nulla dagli
avversari. Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da
parte di Dio. Perché, riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in
lui, ma anche di soffrire per lui, sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e
sapete che sostengo anche ora (Fil 1,21-30).
Per San Pietro la Sofferenza va vissuta sul modello di Cristo Gesù, perché
santi e non perché peccatori.
Domestici, state sottomessi con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli
buoni e miti, ma anche a quelli prepotenti. Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo
ingiustamente a causa della conoscenza di Dio; che gloria sarebbe, infatti, sopportare di
essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con
pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati,
perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non
rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che
giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete
stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e
custode delle vostre anime.(1Pt 2,18-25).
Carissimi, non meravigliatevi della persecuzione che, come un incendio, è scoppiata in
mezzo a voi per mettervi alla prova, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma, nella
misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella
rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati
per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.
Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. Ma se uno
soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio (1Pt
4,12-16).
Per San Giovanni la sofferenza è lavare le nostre vesti nel sangue
dell’agnello per renderle candide.
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi
sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che
vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide
nel sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio
giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di
loro. Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna,
perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle
acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi» (Ap 7,13-17).
La sofferenza è il più grande mistero della nostra vita.
179
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Oggi mi voglio soffermare con te sul mistero della tentazione. San Paolo possiede un
pensiero su di essa che penso ci possa aiutare a riflettere, meditare.
“Temo che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri
vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Anche Satana si maschera da angelo di luce” (Cfr. 2Cor 11,1-15).
Rileggiamo il pensiero già espresso e manifestato nel commento al primo “Meditare”.
Ogni uomo è tentato dai suoi pensieri, desideri, aspirazioni. È tentato dal suo cuore, dai
suoi occhi, dalla sua intelligenza, dalla sapienza della sua carne. Questa tentazione è
tenace, persistente, invadente, instancabile. Essa mai si arrende. Ritorna sempre sotto
nuove forme, nuovi stimoli, nuove sollecitazioni, nuovi impulsi, nuovi suggerimenti. Le
vittime che essa miete non si contano. Sono ogni giorno più di quelle di una guerra
mondiale.
Essa invade i pensieri e li trasforma, dipingendoci i fratelli come infidi, inaffidabili,
incapaci di amare, non testimonianti, non adatti per il regno dei cieli, instabili, lontani dai
nostri problemi, ciechi e sordi verso di noi, ipocriti, incostanti, non degni di portare un
mistero così alto. La tentazione stravolge la realtà, ce la mostra in un modo del tutto
distorto, non sano, non secondo la verità storica.
Satana è bravissimo nel trovare per ognuno di noi la giusta, perfetta tentazione: sa quali
sono i nostri desideri, la vostra volontà, le nostre aspirazioni, il nostro cuore, la nostra
storia e in questo nostro mondo inserisce il suo veleno di morte. Satana è un bravo
pittore: ci dipinge gli altri sempre in modo da suscitare in noi la più grande ribellione, il
più grande odio, la più grande gelosia, l’invidia perfetta.
Chi vuole non cadere in questa tentazione, una cosa sola deve fare: cambiare i pensieri
del suo cuore. Vince chi ha un solo pensiero: quello di Cristo Gesù sull’altro. Chi è
l’altro? Non uno che mi deve salvare. È uno che io devo salvare portando la croce del
suo peccato e delle sue mancanze di amore. Se non abbiamo i pensieri di Cristo in croce,
sempre ci perdiamo, perché la tentazione ci vince e ci consuma.
Non è l’altro tentazione per noi. L’altro mai dovrà esserlo. Siamo noi i tentatori di noi
stessi. È nei nostri pensieri che Satana si annida, non nel cuore degli altri.
Satana è stupendamente bravo. È un chirurgo formidabile, di fama mondiale. Lui è abile a
farci vedere l’altro con i suoi occhi malvagi, spietati, superbi, gelosi, invidiosi, avari,
concupiscenti, pieno di egoismo, lascivia, impudicizia, disonestà, cattiveria.
Quando io, tu, noi vediamo l’altro con gli occhi di Satana è la fine del bene. È l’inizio della
nostra rovina. E oggi sono molti coloro che vedono l’altro con gli occhi di Satana. Non
solo nella Chiesa, ma anche nel mondo, nella politica, nella scienza, nell’arte,
nell’economia, nello sport. Satana sa fare bene il suo mestiere di chirurgo. Gli occhi che
impianta ogni giorno sono molteplici, innumerevoli.
Se vuoi vincere la tentazione chiedi alla Vergine Maria che ti impianti gli occhi di Cristo
Gesù. Con i suoi occhi avrai un’altra visione dei tuoi fratelli. Li vedrai come persone
bisognose di tanta salvezza, redenzione, amore, misericordia, pietà, compassione.
Con gli occhi di Cristo Gesù vedrai anche te in un modo nuovo. Ti vedrai solo strumento
di carità e verità nelle sue mani.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ti diano gli occhi di Cristo e la mente di Cristo
Gesù per vedere e pensare come Lui. Angeli e Santi ti rendano vedente in Lui.
180
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 22 Aprile 2013
NON MI ABBANDONARE
Amare la Vergine,
la Madre della Redenzione,
vuol dire
compiere la volontà
del Figlio suo.
"Fate quello
che egli vi dirà".
L'uomo,
nel suo sconforto,
chiede sicurezza,
e così prega,
pur sapendo
che la Vergine
non può abbandonarlo:
"Madre mia,
non mi abbandonare,
non mi lasciare solo,
senza di te,
mi sento smarrito".
Nella sofferenza,
nel dolore,
invoca il Padre dei cieli:
"Signore,
abbi pietà di me;
non dimenticarti di me,
non nascondere il tuo volto,
non allontanare da me
la tua misericordia,
il tuo amore,
la tua presenza di grazia".
Un gemito:
"Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?".
Egli lo sa
che tu,
Signore,
181
non lo respingerai.
Ma nel suo cuore
parla l'angoscia.
E tu,
Signore,
dall'alto dei cieli,
non senti parlare la bocca,
ma il cuore
e non respingi
la sua preghiera,
perché in te,
ha confidato.
Egli sarà esaudito
per il suo gemito.
IMMACOLATA...
"Io sono
l'Immacolata Concezione...".
Non hai conosciuto
il peccato,
Madre sempre Vergine.
Tu sei
castissima,
purissima,
santissima
dal primo istante
del tuo concepimento.
"Ecco l'Agnello di Dio
che toglie
il peccato del mondo...".
Tu sei
il Figlio Unigenito del Padre,
la Luce del mondo,
il Logos Eterno
fattosi carne per la nostra salvezza.
E tu, uomo,
perché insegni la menzogna
e porti scompiglio
nei semplici e puri di cuore?
Perché pensi e parli
della Madre e del Figlio
secondo la durezza del tuo cuore?
Non temi Dio?
Che dirai al tuo Signore
quando sorella morte
ti condurrà innanzi a lui?
182
Convertiti.
O Madre,
salva il popolo di Dio
dai traviamenti
di quanti
professano ed insegnano
l'eresia e l'errore.
Intervieni
a portare
la pace della verità e della fede
a coloro che si sono lasciati smarrire
dalla confusione
e dalla menzogna.
Tu che sei
la Madre della Verità
sostienici e aiutaci
perché non deviamo mai
dalla via,
che è Cristo Gesù,
tuo Figlio e Signore nostro.
183
TESTO COMMENTATO
NON MI ABBANDONARE
Amare la Vergine, la Madre della Redenzione, vuol dire compiere la volontà del
Figlio suo.
Amare è obbedire. Obbedire è ascoltare. Ascoltare è porsi in silenzio di
mente e di cuore dinanzi al Signore.
Chi vuole obbedire deve presentarsi dinanzi al Signore come una brocca
vuota. Se è vuota, il Signore la ricolma della sua Parola. Se è piena di
parole umane e di pensieri della terra, Dio nulla potrà fare per noi.
Dio può entrare in un otre vuoto. Mai potrà entrare in un otre pieno.
Chi ama la Vergine Maria? Colui che fa la volontà del Figlio suo.
"Fate quello che egli vi dirà".
Queste sono le parole con le quali la Vergine Maria si è rivolta ai servi
durante il banchetto di nozze a Cana di Galilea.
Lei non chiede obbedienza. Indica la vera via dell’obbedienza.
La via della vera obbedienza è Cristo Gesù.
Chi ascolta Cristo ama la Vergine Maria. Chi non lo ascolta, non la ama.
L'uomo, nel suo sconforto, chiede sicurezza, e così prega, pur sapendo che la
Vergine non può abbandonarlo: "Madre mia, non mi abbandonare, non mi
lasciare solo, senza di te, mi sento smarrito".
Chi ama la Vergine Maria? Chi accoglie la Parola di Gesù che gliela offre
come vera Madre dall’alto della croce.
Il discepolo di Gesù non è un orfano abbandonato a se stesso.
Lui ha una vera Madre. Una Madre che sa ascoltare ogni suo grido di
aiuto, ogni implorazione di soccorso.
Il cuore della Madre riceve ogni grido di aiuto e all’istante lo trasmette a
Cristo Gesù, suo Figlio e nostro Signore.
Chi prega la Vergine Maria, prega Cristo Gesù, ma non con il suo cuore,
bensì con il cuore della Madre sua celeste.
Vi è un abisso di differenza tra la preghiera elevata a Cristo Gesù con il
nostro cuore e quella elevata a Lui con il cuore della Madre sua.
Così vi differenza abissale tra la nostra preghiera elevata al Padre nostro
celeste e la preghiera elevata al Padre dal cuore di Cristo.
Il cuore del discepolo di Gesù raggiunge il cuore di Cristo per mezzo del
cuore della Madre. Il cuore della Madre raggiunge il cuore di Dio per
mezzo del cuore di Cristo.
184
Il Padre ascolta Cristo Gesù. Cristo Gesù ascolta la Madre sua. La Madre
sua ascolta ogni suo figlio che la invoca.
Anche questo è il mistero della preghiera: Per Maria a Gesù, per Gesù al
Padre. Dal cuore del discepolo al cuore di Maria, dal cuore di Maria al
cuore di Gesù, dal cuore di Gesù al cuore del Padre.
La Vergine Maria mai abbandona i suoi figli. Anche se ci sentiamo soli,
mai lo siamo. Ella è sempre al nostro fianco.
Nella sofferenza, nel dolore, invoca il Padre dei cieli: "Signore, abbi pietà di me;
non dimenticarti di me, non nascondere il tuo volto, non allontanare da me la
tua misericordia, il tuo amore, la tua presenza di grazia".
La vita dell’uomo sulla terra è sofferenza, dolore, solitudine spirituale e
anche fisica, povertà, miseria, malattia.
Dal profondo, dall’abisso della nostra umanità ammalata dobbiamo
gridare al Signore.
Il Salmo ci ricorda questa verità e si fa nostra voce presso il Signore.
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi
attenti alla voce della mia supplica. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può
resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore.
Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. L’anima mia è rivolta al
Signore più che le sentinelle all’aurora. Più che le sentinelle l’aurora, Israele attenda il
Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. Egli
redimerà Israele da tutte le sue colpe (Sal 130 (129), 1-8).
Noi siamo sempre nel profondo, nell’abisso della nostra umanità. Per
questo il nostro grido deve essere senza interruzione.
La salvezza viene dal Signore, il quale farà attendere l’uomo.
Anche questa verità è cantata dal Salmo.
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli
ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo
custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra. Di giorno non ti
colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la
tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre (Sal 121
(120), 1-8).
Abbiamo tutti bisogno di Dio, più che la terra del sole. Un giorno senza
sole è possibile. Un attimo senza Dio è impossibile.
Un gemito: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
Questa frase è l’inizio del Salmo 22 (21).
È il Salmo del giusto consegnato da Dio alla più grande sofferenza.
È il Salmo che Gesù cantò sulla croce.
Non è però un canto di disperazione, bensì di grande speranza.
Dio ha abbandonato il suo Giusto alla croce, all’indicibile sofferenza, ad
un atroce martirio.
185
Ma Dio è presso di Lui per risuscitarlo, ridargli la vita non appena la prova
sarà stata superata.
Dio non lascia solo l’uomo nella sofferenza. È Lui la forza per superare
ogni sofferenza e ogni prova.
È Lui la luce nell’oscurità e nella notte buia della grande tribolazione o
sofferenza.
Egli lo sa che tu, Signore, non lo respingerai. Ma nel suo cuore parla l'angoscia.
L’uomo giusto sa che il Signore è al suo fianco, come un prode, per
combattere la battaglia della sofferenza e del dolore.
L’angoscia, la sofferenza, il dolore è tanto. Il cuore si rivolge a Dio
dall’abisso del male fisico e spirituale che lo affligge.
Si rivolge a Lui da perfetto, vero uomo di fede. Chiede sostegno, sollievo,
aiuto, risurrezione, grande liberazione.
Il cuore sa che il Signore gli è accanto e per questo lo invoca.
E tu, Signore, dall'alto dei cieli, non senti parlare la bocca, ma il cuore e non
respingi la sua preghiera, perché in te, ha confidato.
Ecco la fede del giusto che prega nella sofferenza: sa che il Signore verrà
presto a liberarlo, perché in Lui ha confidato.
Quella del giusto sofferente è una preghiera che si innalza al Signore non
dalla superficie delle sue labbra, ma dall’abisso, dal profondo del suo
cuore, dalle fibre più intime del suo essere.
È il suo essere, la sua vita che prega, non le sue labbra.
Quando si prega dall’abisso della sofferenza, sempre il Signore ascolta ed
esaudisce.
Egli sarà esaudito per il suo gemito.
In questa frase vi è nascosta tutta la preghiera di Gesù sulla Croce.
La Lettera agli Ebrei così narra questo momento di Gesù Signore.
Ogni sommo sacerdote, infatti, è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale
nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di
sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo
anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati
anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come
Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote,
ma colui che gli disse: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato, gliela conferì come è detto in
un altro passo: Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek. Nei giorni
della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che
poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur
essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di
salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio
sommo sacerdote secondo l’ordine di Melchìsedek (Eb 5,1-10).
La sofferenza è mistero. Essa è grandissima prova di fede, speranza,
carità cui siamo sottoposti dalla nostra vita, che è sofferenza.
186
IMMACOLATA...
"Io sono l'Immacolata Concezione...".
La nostra fede confessa che la Vergine Maria non ha mai conosciuto il
peccato, neanche quello originale, nel quale ogni uomo viene concepito.
La Madre di Dio è stata sempre piena di grazia, fin dal primo istante del
suo concepimento.
L’immacolato concepimento della Vergine Maria è verità di fede, dogma
della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Verità sulla terra e verità nei
Cieli, presso gli uomini e presso Dio.
Non solo la Vergine Maria è stata concepita senza peccato originale, Ella è
stata fatta anche bellissima dal suo Dio e Signore.
In bellezza di grazia, verità, giustizia, santità, carità, misericordia, pietà,
compassione supera la bellezza di tutti gli Angeli e Santi.
Tutto il Paradiso creato, non increato, dinanzi alla bellezza di Maria si
inchina e riconosce che solo Dio le è superiore.
Non hai conosciuto il peccato, Madre sempre Vergine.
La Madre di Dio mai è appartenuta al male.
Il suo spirito, la sua anima, il suo corpo non sono stati mai di alcuna
creatura. Maria è stata sempre e tutta del suo Dio e Signore.
La verginità della Madre di Dio non è solo fisica, del suo corpo, è anche
del suo spirito e della sua anima.
Vergine nei suoi pensieri, nel suo cuore, nella sua anima, nel suo spirito,
nei suoi sentimenti, nel suo corpo.
Vergine sempre, in ogni momento della sua vita, dinanzi ad ogni creatura.
Tu sei castissima,
concepimento.
purissima,
santissima
dal
primo
istante
del
tuo
Ecco cosa confessa la nostra fede della Vergine Maria.
Lei è castissima, purissima, santissima dal primo istante del suo
concepimento.
Ella è stata sempre piena di grazia, crescendo però di grazia in grazia, fino
a raggiungere la perfezione assoluta possibile ad una creatura.
Oltre la santità della Vergine Maria, vi è solo quella di Cristo Gesù, quella
della sua natura umana. Poi si entra nella santità divina.
"Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo...".
Chi è Gesù? È l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
Lo toglie lavandolo con il suo sangue, inchiodandolo nel suo corpo sulla
croce.
187
Chi vuole togliere il peccato del mondo, deve toglierlo come lo ha tolto
Gesù: lavandolo con il suo sangue e inchiodandolo sulla croce della sua
fedeltà piena al Vangelo della salvezza.
La modalità di Cristo Gesù deve essere modalità di ogni suo discepolo
Tu sei il Figlio Unigenito del Padre, la Luce del mondo, il Logos Eterno fattosi
carne per la nostra salvezza.
Chi è ancora Cristo Gesù.
Il Figlio Unigenito del Padre: Gesù è il Figlio che il Padre ha generato
nell’eternità, il Verbo della vita, che si fece carne nel seno della Vergine
Maria, per opera dello Spirito Santo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi,
per ricolmarci di grazia e di verità.
Dio è Padre non perché ha creato il mondo. Del mondo è il Creatore.
Anche dell’uomo è il Creatore.
Dio è Padre perché ha generato il suo Figlio Unigenito nell’oggi della
eternità.
Dio è Padre nostro perché in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo,
ci genera come suoi figli di adozione, rendendoci partecipi della sua
natura divina.
La Luce del mondo: Gesù è la Luce della verità e della grazia. Solo Lui è
questa Luce. È la Luce che ci fa luce in Lui, con Lui, per Lui.
Gesù è la Luce eterna fattasi Luce nella sua carne, che viene nel mondo
per illuminare ogni uomo.
Solo Lui è la Luce vera. Chiunque desidera, vuole divenire luce, deve
essere luce dalla sua Luce, luce nella sua Luce, luce per la sua Luce.
Logos Eterno fattosi carne per la nostra salvezza: è il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
Egli si fa carne per ricolmarci della sua Luce e della sua vita.
La salvezza è divenire partecipi della sua Luce e della sua vita.
Nessun altro è salvezza per i suoi fratelli. Chi vuole essere salvezza, dovrà
esserlo in Lui, con Lui, per Lui, nella sua Luce e nella sua vita.
E tu, uomo, perché insegni la menzogna e porti scompiglio nei semplici e puri di
cuore?
La verità storica, divina ed umana, del Cielo e della terra, del tempo e
dell’eternità è questa sia di Maria che di Gesù.
Se è questa, ed è questa, perché l’uomo insegna menzogne e porta
scompiglio nei semplici e puri di cuore?
Il motivo è uno solo: chi è corrotto nel suo cuore e nella sua mente, chi è
falso nel suo cuore e nella sua mente, chi è cattivo nel suo cuore e nella
sua mente, diviene incapace di verità.
188
Chi si è pervertito di mente e di cuore, mai potrà essere uomo di verità.
Necessariamente sarà uomo di menzogna.
Se è uomo di menzogna, tutto avvolgerà di falsità. Non può dire verità chi
è trasformato in menzogna, falsità.
Chi non dice la propria verità, la verità di se stesso, della sua natura e
persona umana, mai potrà dire la verità di Dio e delle sue opere.
Chi vuole dire la verità sulle realtà divine ed umane deve prima di ogni
altra cosa divenire lui vero nella sua natura e persona umana.
Diviene verità solo accogliendo Cristo Gesù e divenendo con Lui una
cosa sola, una sola vita, una sola luce, una sola verità.
Perché pensi e parli della Madre e del Figlio secondo la durezza del tuo cuore?
Non temi Dio?
L’uomo falso viene ora invitato a riflettere, meditare, pensare.
L’uomo falso deve sapere una sola verità: se lui dice falsità sulla verità
più alta, nobile, santissima che la storia ci ha lasciato in eredità, è segno
che in lui non abita nessuna verità.
Quest’uomo è totalmente corrotto dalla falsità. È più che un cieco.
Se una persona non vede la luce del sole a mezzogiorno, non è il sole che
non brilla, sono i suoi occhi che sono di pietra.
Cristo Gesù non è una verità solamente divina. È una verità storica,
tangibile, udibile, palpabile, visibile.
Gesù Signore è più che il sole per la terra. È più che l’aria per ogni essere
vivente. È più che l’acqua per i pesci del mare, dei fiumi, dei laghi.
Solo chi è falso può insegnare falsità su Gesù Signore. Solo chi è
malvagio può distruggere la sua verità. Solo chi è cattivo può dire
cattiverie su Cristo, negando e distruggendo la verità storica.
La nostra parola su Cristo Gesù, verità divina ed umana, celeste e
incarnata, soprannaturale e naturale, rivela il nostro cuore.
Se il cuore è puro, dirà parole di verità e di purezza storica. Se invece è
impuro, dirà parole impure sulla verità storica.
La bocca parla sempre dalla pienezza del cuore. Quale il cuore, tale la
bocca. Se la bocca è santa, il cuore è santo. Se la bocca non è santa,
neanche il cuore è santo. Il cuore è la radice di ogni nostra parola.
Di ogni parola impura l’uomo dovrà rendere conto al suo Signore oggi e
nel giorno del giudizio.
Temere Dio questo significa: pensare che domani ed anche oggi saremo
sottoposti al suo giudizio di verità.
Che dirai al tuo Signore quando sorella morte ti condurrà innanzi a lui?
Convertiti.
189
L’uomo falso, menzognero, che altera e travolge nella sua falsità la verità
storica di Cristo e della Madre sua, viene invitato alla conversione.
Ci si converte, lasciandosi purificare il cuore dallo Spirito Santo, nel
pentimento e nella buona volontà di cambiare vita.
Non c’è perdono dei peccati per chi intende e vuole rimanere nella sua
falsità. Si esce dalla falsità e si entra nella verità. Si esce dal male e si
entra nel bene. Si distrugge la cattiveria e si costruisce la bontà del cuore.
Conversione e vita evangelica sono una cosa sola. Ci si converte per
vivere una vita tutta evangelica.
Sono falsi testimoni di Gesù e del suo Vangelo, quanti insegnano il
perdono di Dio senza pentimento e senza conversione e senza obbligo di
vivere una vita interamente evangelica.
O Madre, salva il popolo di Dio dai traviamenti di quanti professano ed
insegnano l'eresia e l'errore.
Ora si chiede alla Madre nostra celeste di intervenire efficacemente.
A Lei si chiede di salvare il popolo di Dio dai traviamenti di quanti
professano ed insegnano l’eresia e l’errore.
Questo insegnamento non è dei pagani contro i cristiani. È degli stessi
cristiani contro i cristiani. È dei cristiani falsi contro i cristiani veri.
Il male non conosce divisione di campo. Non c’è il campo del male e il
campo del bene.
Il campo del male ed il campo del bene è la stessa Chiesa universale, la
Chiesa particolare, la Parrocchia, ogni comunità cristiana.
Solo la sua potente intercessione potrà salvarci, liberarci dai cultori della
falsità e della menzogna sulle nostre verità eterne e storiche.
Intervieni a portare la pace della verità e della fede a coloro che si sono lasciati
smarrire dalla confusione e dalla menzogna.
Si chiede alla Madre di Dio che intervenga con la sua potente
intercessione anche a beneficio dei cultori della falsità e dell’errore.
La Vergine Maria anche di costoro è Madre. Anche di essi deve prendersi
cura. Anche per loro deve ottenere la pace della verità e della fede.
È questa vera carità evangelica, vero amore per ogni anima.
Il vero cristiano è come Dio: vuole che ogni uomo giunga alla conoscenza
della verità e che entri nell’ovile della salvezza.
Tu che sei la Madre della Verità sostienici e aiutaci perché non deviamo mai
dalla via, che è Cristo Gesù, tuo Figlio e Signore nostro.
La terza intercessione è per coloro che sono nella verità.
La Vergine Maria deve proteggere tutti costoro perché mai smarriscano la
via della verità e della vita che è Cristo Gesù, suo Figlio e Signore nostro.
190
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Il secondo “Meditare”: Immacolata… vuole che riflettiamo insieme sulla relazione che vi
è tra la bocca e il cuore. Leggiamo quanto già offerto come pensiero durante la lettura
meditata del testo.
“La verità storica, divina ed umana, del Cielo e della terra, del tempo e dell’eternità di
Gesù e di Maria è grande, immensa, supera l’estensione del cielo e della terra. Se è
questa, ed è questa, perché l’uomo insegna menzogne e porta scompiglio nei semplici e
puri di cuore?
Il motivo è uno solo: chi è corrotto nel suo cuore e nella sua mente, chi è falso nel suo
cuore e nella sua mente, chi è cattivo nel suo cuore e nella sua mente, diviene incapace
di verità. Chi si è pervertito di mente e di cuore, mai potrà essere uomo di verità.
Necessariamente sarà uomo di menzogna. Se è uomo di menzogna, tutto avvolgerà di
falsità. Non può dire verità chi è trasformato in menzogna, falsità. Chi non dice la propria
verità, la verità di se stesso, della sua natura e persona umana, mai potrà dire la verità di
Dio e delle sue opere.
Chi vuole dire la verità sulle realtà diviene ed umane deve prima di ogni altra cosa
divenire lui vero nella sua natura e persona umana. Diviene verità solo accogliendo
Cristo Gesù e divenendo con Lui una cosa sola, una sola vita, una sola luce, una sola
verità.
L’uomo falso deve riflettere, meditare, pensare. L’uomo falso deve sapere una sola
verità: se lui dice falsità sulla verità più alta, nobile, santissima che la storia ci ha lasciato
in eredità, è segno che in lui non abita nessuna verità. Quest’uomo è totalmente corrotto
dalla falsità. È più che un cieco. Se una persona non vede la luce del sole a mezzogiorno,
non è il sole che non brilla, sono i suoi occhi che sono di pietra.
Cristo Gesù non è una verità solamente divina. È una verità storica, tangibile, udibile,
palpabile, visibile. Gesù Signore è più che il sole per la terra. È più che l’aria per ogni
essere vivente. È più che l’acqua per i pesci del mare, dei fiumi, dei laghi. Solo chi è falso
può insegnare falsità su Gesù Signore. Solo chi è malvagio può distruggere la sua verità.
Solo chi è cattivo può dire cattiverie su Cristo, negando e distruggendo la verità storica.
La nostra parola su Cristo Gesù, verità divina ed umana, celeste e incarnata,
soprannaturale e naturale, rivela il nostro cuore. Se il cuore è puro, dirà parole di verità e
di purezza storica. Se invece è impuro, dirà parole impure sulla verità storica. La bocca
parla sempre dalla pienezza del cuore. Quale il cuore, tale la bocca. Se la bocca è santa,
il cuore è santo. Se la bocca non è santa, neanche il cuore è santo. Il cuore è la radice di
ogni nostra parola. Di ogni parola impura l’uomo dovrà rendere conto al suo Signore
oggi e nel giorno del giudizio. Temere Dio questo significa: pensare che domani ed
anche oggi saremo sottoposti al suo giudizio di verità.
L’uomo falso, menzognero, che altera e travolge nella sua falsità la verità storica di
Cristo e della Madre sua, viene invitato alla conversione. Ci si converte, lasciandosi
purificare il cuore dallo Spirito Santo, nel pentimento e nella buona volontà di cambiare
vita. Non c’è perdono dei peccati per chi intende e vuole rimanere nella sua falsità. Si
esce dalla falsità e si entra nella verità. Si esce dal male e si entra nel bene. Si distrugge
la cattiveria e si costruisce la bontà del cuore. Conversione e vita evangelica sono una
cosa sola. Ci si converte per vivere una vita tutta evangelica. Sono falsi testimoni di
Gesù e del suo Vangelo, quanti insegnano il perdono di Dio senza pentimento e senza
conversione e senza obbligo di vivere una vita interamente evangelica.
Questo insegnamento falso non è dei pagani contro i cristiani. È degli stessi cristiani
contro i cristiani. È dei cristiani falsi contro i cristiani veri. Il male non conosce divisione
di campo. Non c’è il campo del male e il campo del bene. Il campo del male ed il campo
del bene è la stessa Chiesa universale, la Chiesa particolare, la Parrocchia, ogni
191
comunità cristiana. Solo la potente intercessione della Vergine Maria potrà salvarci,
liberarci dai cultori della falsità e della menzogna sulle nostre verità eterne e storiche”.
Da quanto detto, emerge una verità che deve aiutarci a conoscere il mondo nel quale
viviamo. Un esempio penso possa aiutarci ad entrare in questo mondo così complesso.
Prendiamo una vipera. Essa è calma, serena, nulla fa presagire del suo morso velenoso.
Finché nessuno la tocca, essa sembra innocua. Non fa paura. Cammina e si muove per
suo conto. Non si rivolta contro l’uomo. Non attacca.
Non appena è calpestata, toccata in qualche modo, il suo morso è fulmineo, istantaneo.
Sa come difendersi, avvelenando la persona che è incappata sul suo sentiero.
Così dicasi dell’uomo cattivo nel cuore, nel suo intimo. Sembra innocuo, amicale, gentile,
faceto, non appena lo si tocca un poco nella sua carne, nei suoi sentimenti, nella sua
volontà, nei suoi desideri, subito esplode con tutta la potenza di falsità e di malvagità che
è nel suo cuore.
Quando il cuore esplode, la bocca dice ogni falsità, malvagità, ingiuria, cattiveria. È come
se nel cuore tutto questo male fosse stato conservato per lunghi anni, mai dimenticato,
mai tolto, mai purificato, perché venisse tutto fuori al momento propizio.
Manca, l’uomo cattivo, di prudenza, saggezza, vera intelligenza. Con una sua sola parola
può distruggere anni e anni di raccolto.
La bocca dell’uomo falso è in tutto simile ad un cerino. In un istante può distruggere
tutta una campagna di buon grano raccolto, ammassato, pronto per essere trebbiato e
conservato nei granai.
Dall’uomo cattivo solo il Signore ci può salvare. A Lui dobbiamo chiederlo ogni istante.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e
difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. Sii tu la mia roccia, una dimora sempre
accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio,
liberami dalle mani del malvagio, dal pugno dell’uomo violento e perverso. Sei tu, mio
Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi
appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno: a te la
mia lode senza fine.
Per molti ero un prodigio, ma eri tu il mio rifugio sicuro. Della tua lode è piena la mia
bocca: tutto il giorno canto il tuo splendore. Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze. Contro di me parlano i miei nemici,
coloro che mi spiano congiurano insieme e dicono: «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo,
prendetelo: nessuno lo libera!». O Dio, da me non stare lontano: Dio mio, vieni presto in
mio aiuto. Siano svergognati e annientati quanti mi accusano, siano coperti di insulti e
d’infamia quanti cercano la mia rovina (Sal 71 (70) 1-12).
Chi si lascia ogni giorno governare dallo Spirito Santo, a poco a poco acquisisce anche
la sua scienza, la sua sapienza, la sua verità, il suo discernimento.
La sua luce illumina gli occhi della nostra mente e noi sapremo sempre vivere quella
santa e saggia prudenza che ci libera dal male dell’uomo cattivo.
Chiedendo alla Vergine Maria, Madre della redenzione, che ci metta sotto il suo manto
santo, e facendosi Lei stessa da scudo, possiamo lavorare bene nella vigna del Signore.
La nostra preghiera però sempre deve innalzarsi a Lei, perché ci protegga, ci custodisca,
ci salvi da ogni male della bocca, del cuore, delle mani di chi non ama il Signore.
192
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 29 Aprile 2013
PREGHIERA A MARIA...
Madre,
Madre della Redenzione,
Immacolata Concezione,
tu che dimori nel suo cuore,
tu che ascolti le sue suppliche,
nella debolezza,
sorreggila,
nella fragilità,
aiutala,
negli affanni
sostienila,
nel dolore
accarezzala,
nella tristezza,
confortala.
Quante lacrime
bagnano il suo viso...
Ma il sorriso che sfiora il suo labbro,
le nasconde.
Ma tu,
Madre che guardi e sai,
stalle sempre vicino.
Madre che stai sotto la croce,
dillo al tuo Figlio Gesù
che l'avvolga sempre più
con la sua grazia,
affinché diventi a tua immagine
nella sofferenza e nel perdono,
per raggiungerti presto
nella gloria del cielo.
QUEL GIORNO...
O Signore,
concedi al tuo popolo
di non allontanarsi mai
193
dalla tua Parola,
perché solo essa
è Parola di vita eterna...
Da quel giorno
hai capito le meraviglie
del tuo Signore,
la sua bontà infinita,
la sua misericordia,
il suo perdono,
la sua volontà.
Hai capito che l'uomo,
se non è di buona volontà,
non può tornare al Padre.
Il tuo Signore
lo invita,
lo chiama...
Se vuoi...
Hai capito
che l'uomo di dura cervice
con il cuore di pietra,
con il suo dio,
non può ascoltare.
Egli è sordo
e nella sua stoltezza
fa assopire lo Spirito Santo
che dimora in lui.
Assaporando
il male ed il peccato,
dice di volerti ascoltare un'altra volta.
Il Signore
vuole la sua creatura all'ovile,
la chiama all'amore,
la invita a tornare
alla vita eterna,
alla bevanda di salvezza.
Ma l'uomo,
deridendoti,
mente,
ti ingiuria,
ti condanna,
e porta ancora il suo dio,
l'idolo,
il vitello d'oro.
E tu soffri nello spirito
e preghi...
Offri la vita
per la loro conversione...
194
TESTO COMMENTATO
PREGHIERA A MARIA...
Madre, Madre della Redenzione, Immacolata Concezione, tu che dimori nel suo
cuore, tu che ascolti le sue suppliche,
Quando il cuore è pesante, gravato da indicibili sofferenze, è Lei la nostra
grande speranza: la nostra Madre celeste.
Quando la giornata è senza ossigeno spirituale e tutto sembra farsi buio
attorno a noi, è Lei il nostro vero alito di vita: la Madre della Redenzione.
È Lei perché Lei sa ascoltare le suppliche di chi la invoca.
È Lei perché il suo cuore è stato fatto da Dio capace di consolare ogni
altro cuore.
È Lei perché Dio ha voluto che fosse la consolatrice degli afflitti, il rifugio
dei peccatori, la speranza di ogni anima inquieta.
nella debolezza, sorreggila, nella fragilità, aiutala, negli affanni sostienila,
A Lei l’anima debole, fragile, affannata chiede di essere sorretta, aiutata,
sostenuta.
Con l’aiuto, il sostegno, la forza della Madre di Dio, la vita ricomincia a
risorgere, ritorna dentro di noi.
nel dolore accarezzala, nella tristezza, confortala.
A Lei l’anima che è nel dolore e nella tristezza chiede una carezza d’amore
e un conforto di gioia.
Con la presenza della Madre di Dio nella nostra vita il dolore si trasforma
in gioia e la tristezza in letizia.
Grande è il conforto che la Vergine Maria dona alla anime tristi e
sconsolate.
Quante lacrime bagnano il suo viso...
Le lacrime sono segno di forte dolore, dolore del corpo, ma molto di più
dolore dello spirito, dell’anima.
Quando le lacrime bagnano il viso è il segno che vi è tanto dolore nello
spirito e nell’anima che non si riesce più a contenere dentro.
Necessariamente deve esplodere fuori, tanto esso è abbondante.
Ma il sorriso che sfiora il suo labbro, le nasconde.
La presenza della Madre di Dio trasforma le lacrime in un dolce sorriso,
perché esse non vengano viste da quanti sono attorno a noi.
Anche questo miracolo sa compiere la Madre nostra celeste.
195
Ma tu, Madre che guardi e sai, stalle sempre vicino.
Alla vergine Madre, che guarda e sa, si chiede di stare sempre vicino.
Vicino all’anima che soffre. Vicino ad ogni sofferente di questa terra.
Senza di Lei la sofferenza non si sopporta.
Nessun’anima potrà mai sopportare la sofferenza quando essa è
indicibile, se non vi è la presenza consolatrice della vergine Maria.
Madre che stai sotto la croce, dillo al tuo Figlio Gesù che l'avvolga sempre più
con la sua grazia,
Alla Vergine Maria, che è Colei che sta sotto la croce di Gesù e di ogni
altro suo figlio, si chiede di intervenire presso Gesù.
A Gesù lei deve dire che assista l’anima sofferente con la sua grazia.
Con la grazia di Dio tutto è possibile, anche vivere santamente il dolore.
Oggi moltissimo dolore viene sciupato. Il cuore si chiude nel non
perdono, nella sete di vendetta, nel chiedere una giustizia esemplare.
Questo accade perché non si vive con la Vergine Maria. Ella non è presso
la nostra croce ed allora questa altissima grazia di redenzione e di
salvezza viene sciupata.
affinché diventi a tua immagine nella sofferenza e nel perdono, per raggiungerti
presto nella gloria del cielo.
Ecco cosa chiede l’anima cristiana alla Madre di Dio.
Le chiede di intercedere presso Cristo Gesù, affinché le ottenga tanta
grazia per divenire a sua immagine nella sofferenza e nel perdono.
Così raggiungerà presto il suo Eterno Amore nella gloria del cielo.
È questa una preghiera fatta da chi possiede nel cuore la purezza assoluta
della fede, della speranza, della carità.
È questa la preghiera dell’Ispiratrice, elevata alla Madre di Dio, in un
giorno di indicibile e intensissimo dolore del suo spirito e della sua anima.
Questa preghiera va elevata a Lei, alla nostra Madre celeste, nei giorni
della sofferenza e della persecuzione.
QUEL GIORNO...
O Signore, concedi al tuo popolo di non allontanarsi mai dalla tua Parola,
perché solo essa è Parola di vita eterna...
Il vero amore desidera per l’altro il bene più grande, quello sommo,
altissimo, oltre il quale non vi è altro bene possibile per l’uomo.
Il vero bene chiede al Signore una grazia per il suo popolo: di non
allontanarsi mai dalla sua Parola, perché solo essa è Parola di vita eterna.
196
Quando il popolo è nella Parola, è nella vita. Quando non è nella Parola, è
nella morte. Non possiede la vita vera, la vita eterna chi è senza la Parola.
Da quel giorno hai capito le meraviglie del tuo Signore, la sua bontà infinita, la
sua misericordia, il suo perdono, la sua volontà.
Ogni “Meditare” dal titolo: Quel giorno… narra la storia dell’Ispiratrice fin
dal primo momento della sua chiamata.
Dal giorno della sua chiamata l’Ispiratrice ha iniziato a capire le meraviglie
del suo Signore, la sua bontà infinita, la sua misericordia, il suo perdono,
la sua volontà.
Per capire chi è Dio ed ogni sua opera occorre, urge essere in Dio, nella
sua luce, nella sua verità, nel suo cuore.
Dio si comprende da Dio, mai dall’uomo, dalle cose, dalla terra.
Poiché molte persone non sono in Dio, nella sua luce, nella sua verità, nel
suo cuore, quando ci parlano di Dio, ci parlano dall’uomo, dalle cose,
dalla terra. Il loro Dio è un Dio non perfettamente vero e veramente santo.
Il Signore ha avvolto l’Ispiratrice con la sua luce, l’ha ricolmata di Spirito
Santo, l’ha posta nel cuore della Madre sua e da questa posta e
condizione “divina” parla di Dio da Dio e non più dalla terra.
Anche moltissimi teologi parliamo di Dio dai libri, dalle filosofie, dalle
stesse teologie, anche dalla Scrittura parliamo di Dio.
Non possiamo parlare di Dio da Dio, perché non siamo in Dio e non
abbiamo il cuore nel cuore della Vergine Maria.
Chi vuole parlare bene di Dio, deve parlare da Dio, deve divenire con
Cristo una sola volontà, con lo Spirito Santo una sola verità, con il padre
dei cieli un solo amore, una sola carità, una sola misericordia, una sola
giustizia, una sola pietà.
Parlare di Dio da Dio è necessario perché l’uomo si converta ed entri nella
Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
Chi parla di Dio da Dio parla di Dio secondo Dio e non secondo le nostre
convenienze umane, della terra, spesso convenienze di peccato.
Anche quando noi parliamo di Dio, accusando e condannando i fratelli
che non sono da Dio, neanche noi siamo da Dio.
Non siamo da Dio perché non vediamo gli altri da Dio, li vediamo dal
nostro cuore che non è in Dio e quindi siamo privi di ogni pietà.
Quando invece si parla di Dio da Dio, anche i fratelli vengono visti da Dio
e non dal nostro cuore inquinato di marcio morale e di sudiciume
spirituale.
Ci si accorge quando una persona parla di Dio da se stesso o dal suo
cuore. È una parola senza né carità, né verità, né speranza.
Quando una persona parla di Dio da Dio, il cuore si apre alla speranza,
alla carità, alla fede. Si apre alla gioia e alla pace.
197
È questo il grande fallimento dell’evangelizzazione, della catechesi, delle
omelie, delle prediche, delle conferenze, di dibattiti: si parla sempre di Dio
dall’uomo, dalla terra, dalle cose.
Dobbiamo tutti imparare a parlare di Dio da Dio, ma per questo è più che
necessario divenire un solo cuore con Lui.
Hai capito che l'uomo, se non è di buona volontà, non può tornare al Padre.
Dalla luce di Dio e dal suo cuore, l’Ispiratrice comprende che la grazia di
Dio ha bisogno anche della buona volontà dell’uomo.
Anche la più potente grazia del Signore nulla può contro una cattiva
volontà.
La buona volontà è come il buon terreno. In esso si semina il buon grano
ed esso produce in abbondanza.
Il tuo Signore lo invita, lo chiama... Se vuoi...
Il Signore invita, chiama, ma rispetta sempre la volontà della sua
creatura… Se vuoi…
L’uomo è la sua volontà. Dio non può privare l’uomo della sua essenza,
della sua verità, della sua stessa umanità.
Lui si offre, si dona. Se l’uomo vuole, afferra Dio ed entra nel suo amore.
Se non vuole rimane nel suo peccato.
Hai capito che l'uomo di dura cervice con il cuore di pietra, con il suo dio, non
può ascoltare.
Dalla luce di Dio e dal suo cuore l’Ispiratrice ha capito che l’uomo di dura
cervice, con il cuore di pietra, con il suo dio, non può ascoltare.
Non può perché la sua natura è divenuta contraria, ostile al Signore.
Per ascoltare dovrebbe avere la buona volontà di convertirsi.
È grande questo mistero. La Sacra Scrittura getta uno sguardo su questo
mistero e in qualche modo ci aiuta a comprenderlo.
Un uomo non diviene all’istante dal cuore di pietra, completamente sordo,
ostinato dinanzi al richiamo d’amore di Dio.
Giunge a così grande durezza di cuore, quando si abbandona al male e a
poco a poco giunge fino a superare gli stessi limiti del male, cadendo nel
peccato contro lo Spirito Santo.
Noi tutti sappiamo per rivelazione di Cristo Gesù che chi cade in questo
peccato è senza alcun ritorno. È la dannazione mentre ancora si è in vita.
Si vive sulla terra, ma è come se si fosse già nell’inferno.
Chi non vuole giungere alla non possibilità di conversione, deve evitare di
aggiungere peccato a peccato. Deve impegnarsi a rientrare sempre nella
giustizia e nella verità della sua natura umana.
Il peccato reiterato può anche farci giungere oltre il limite consentito.
198
Egli è sordo e nella sua stoltezza fa assopire lo Spirito Santo che dimora in lui.
Il cristiano giunge al peccato contro lo Spirito Santo quando si abbandona
completamente al male, alla trasgressione, facendo assopire del tutto lo
Spirito Santo che è stato versato in lui.
È come se l’uomo si corrompesse interamente nella sua natura.
È come se la malvagità divenisse in lui malvagità naturale, una seconda
natura. In questo caso è difficile poter ritornare a Dio.
Il limite del male è abbondantemente superato.
Assaporando il male ed il peccato, dice di volerti ascoltare un'altra volta.
Quando ci si abbandona al male e al peccato, muore nel nostro cuore il
desiderio di Dio, rimane solo il desiderio del male.
Chi si è abbandonato al male, troverà sempre una scusa per non
ascoltare. Non solo non vuole ascoltare, neanche può ascoltare.
La sua natura è totalmente corrotta. Spiritualmente è natura di cadavere.
Questa verità oggi non è più accolta. Non è accettata.
Tutti ormai pensano di essere salvati da Cristo Gesù. Costoro ignorano
che la salvezza di Cristo è liberazione sulla terra da ogni peccato.
Il Signore vuole la sua creatura all'ovile, la chiama all'amore, la invita a tornare
alla vita eterna, alla bevanda di salvezza.
È questo il desiderio di Dio, la sua volontà: che ogni uomo giunga alla
conoscenza della verità, del Vangelo.
Questo desiderio diviene predicazione,
evangelizzazione, missione di salvezza.
invito,
richiamo
d’amore,
È questa la volontà di Dio: che la sua creatura ritorni nel suo ovile, si lasci
avvolgere dal suo amore, si faccia rivestire di vita eterna, si cibi della
bevanda di salvezza.
Ma l'uomo, deridendoti, mente, ti ingiuria, ti condanna, e porta ancora il suo
dio, l'idolo, il vitello d'oro.
Ma l’uomo è sordo, cieco, muto. Deride colei che gli annunzia la volontà di
Dio, la ingiuria, la condanna.
Rimane con il suo dio, il suo idolo, il suo vitello d’oro.
È il segno che si sta per superare il limite del male.
E tu soffri nello spirito e preghi... Offri la vita per la loro conversione...
Qui l’Ispiratrice rivela che lei veramente parla di Dio da Dio.
Lei soffre nello spirito, ma prega intensamente.
Prega e offre la sua vita per la conversione del mondo.
La sua è sempre missione di conversione e di salvezza.
199
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
mi vorrei soffermare ancora un poco su un principio o una verità già espressa nel
secondo “Meditare” preso in esame quest’oggi. Rileggiamo quanto è già scritto.
“Ogni “Meditare” dal titolo: Quel giorno… narra la storia dell’Ispiratrice fin dal primo
momento della sua chiamata. Dal giorno della sua chiamata l’Ispiratrice ha iniziato a
capire le meraviglie del suo Signore, la sua bontà infinita, la sua misericordia, il suo
perdono, la sua volontà. Per capire chi è Dio ed ogni sua opera occorre, urge essere in
Dio, nella sua luce, nella sua verità, nel suo cuore. Dio si comprende da Dio, mai
dall’uomo, dalle cose, dalla terra. Poiché molte persone non sono in Dio, nella sua luce,
nella sua verità, nel suo cuore, quando ci parlano di Dio, ci parlano dall’uomo, dalle cose,
dalla terra. Il loro Dio è un Dio non perfettamente vero e veramente santo. Il Signore ha
avvolto l’Ispiratrice con la sua luce, l’ha ricolmata di Spirito Santo, l’ha posta nel cuore
della Madre sua e da questa posta e condizione “divina” parla di Dio da Dio e non più
dalla terra. Anche moltissimi teologi parliamo di Dio dai libri, dalle filosofie, dalle stesse
teologie, anche dalla Scrittura parliamo di Dio.
Non possiamo parlare di Dio da Dio, perché non siamo in Dio e non abbiamo il cuore nel
cuore della Vergine Maria. Chi vuole parlare bene di Dio, deve parlare da Dio, deve
divenire con Cristo una sola volontà, con lo Spirito Santo una sola verità, con il padre dei
cieli un solo amore, una sola carità, una sola misericordia, una sola giustizia, una sola
pietà. Parlare di Dio da Dio è necessario perché l’uomo si converta ed entri nella Chiesa
una, santa, cattolica, apostolica. Chi parla di Dio da Dio parla di Dio secondo Dio e non
secondo le nostre convenienze umane, della terra, spesso convenienze di peccato.
Anche quando noi parliamo di Dio, accusando e condannando i fratelli che non sono da
Dio, neanche noi siamo da Dio. Non siamo da Dio perché non vediamo gli altri da Dio, li
vediamo dal nostro cuore che non è in Dio e quindi siamo privi di ogni pietà. Quando
invece si parla di Dio da Dio, anche i fratelli vengono visti da Dio e non dal nostro cuore
inquinato di marcio morale e di sudiciume spirituale. Ci si accorge quando una persona
parla di Dio da se stesso o dal suo cuore. È una parola senza né carità, né verità, né
speranza. Quando una persona parla di Dio da Dio, il cuore si apre alla speranza, alla
carità, alla fede. Si apre alla gioia e alla pace. È questo il grande fallimento
dell’evangelizzazione, della catechesi, delle omelie, delle prediche, delle conferenze, di
dibattiti: si parla sempre di Dio dall’uomo, dalla terra, dalle cose. Dobbiamo tutti imparare
a parlare di Dio da Dio, ma per questo è più che necessario divenire un solo cuore con
Lui.
È questo il problema che anche noi del Movimento Apostolico siamo chiamati a non
sottovalutare. Poiché noi che siamo stati chiamati a parlare di Dio sempre dalla sua
Parola, possiamo correre il rischio di parlare da noi stessi, dalla nostra volontà, dai
nostri desideri, dai nostri gusti, da ciò che è nel nostro cuore e non più nel cuore di Maria
e di Gesù. È il rischio che è sempre dinanzi a noi. Cadere è facile.
Come fare per non cadere in questo rischio che renderebbe vana, inutile, dannosa la
nostra missione evangelizzatrice e di catechesi? La via da percorrere è una sola: la
nostra crescita nella comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Siamo chiamati a divenire amore e carità del Padre, grazia di Cristo Gesù, verità nello
Spirito Santo, obbedienza nella Vergine Maria, esemplarità perfetta nei Santi.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a raggiungere questa comunione e a
vivere in essa per tutti i giorni della nostra vita.
Angeli e Santi guidino i nostri passi e sostengano il nostro cammino.
200
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 06 Maggio 2013
QUEL GIORNO …
E tu soffri nello spirito e preghi...
Offri la vita per la loro conversione...
Da quel giorno...
Ascolti le eresie; sono tante.
Il peccato si è fatto parola di vita.
Il tuo spirito geme
e la tua anima
è avvolta da tristezza e angoscia.
Uomo, ascolta alcune delle tue eresie.
Eppure ti professi cristiano.
No, non si può portare la Parola del Signore:
occorrono altre parole e altre vie.
No, non stancate i cuori
e non annunciate il peccato:
non si devono turbare le coscienze.
No, non dite di possedere un carisma:
chi lo possiede, o non sa di averlo, o si nasconde.
No, non c'è bisogno di catechesi e né di
sacramenti: essi non risolvono i nostri problemi.
No, non parlate di verità: nessuno la possiede.
No, non aspirate alla santità:
Dio è anche nel nostro peccato.
No, non insegnate il timore di Dio:
il Signore è soltanto infinita misericordia.
No, non chiedete la conversione:
il cristiano deve accettare ogni credenza.
No, non parlate di Angeli: essi non esistono.
201
No, non proclamate la verginità di Maria
Santissima: il Vangelo non lo dice.
No, non parlate di fede che salva:
in modo misterioso, la grazia redime ogni uomo.
No, non insegnate la mediazione della Chiesa:
Dio opera senza di essa.
No, non credete nell'infallibilità del Papa:
la verità deve essere sottoposta alla ragione.
No, non predicate l'inferno e non spaventate
gli animi: la morte eterna non esiste.
No, non vogliate appartenere ad un gruppo,
o movimento ecclesiale: dovete lasciarvi avvolgere
dall'universalità delle idee e dei pensieri.
Uomo, ascolta ciò che dice il Signore, Dio tuo:
è sua parola. Non puoi salvarti senza di essa.
"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo
ad ogni creatura" (Mc 16,15).
"Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando
e non ne toglierete nulla" (Dt 4,2).
"Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te:
conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga
gettato nella Geenna" (Mt 5,29).
"Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la
remissione dei vostri peccati" (At 2,38).
"A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune" (1Cor 12,7).
"Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che
Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui" (1Pt 2,9).
"Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione
fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (At 2,42).
"Se non mangiate la Carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo Sangue, non
avrete in voi la vita" (Gv 6,53).
"Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina" (2Tm 4,3).
202
"Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a
voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose. Per colpa loro la via della
verità sarà coperta da improperi. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole
false" (2Pt 2,1-3).
"Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti" (Mt 24,11).
"Siate santi, perché Io, il Signore, Dio vostro, sono santo" (Lev 19,2).
"Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a
gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie.
Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi
desideri" (Rm 13,13-14).
"Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto"
(Qo 12,13).
"Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio"
(Sal 35,1).
"Con il timore del Signore si evita il male" (Pro 16,6).
"Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà
condannato" (Mc 16,16).
"Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2Cor 5,20).
"Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede" (1Gv 5,4).
"I loro Angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli"
(Mt 18,10).
"Vedrete il cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo"
(Gv 1,51).
"Ed ecco Angeli gli si accostarono e lo servivano" (Mt 4,11).
"Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1,34).
"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato
Emmanuele" (Mt 1,23).
"Se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati" (Gv 8,24).
"Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui" (Gv 3,36).
"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20,21).
203
"E lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come
evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il
ministero, al fine di edificare il Corpo di Cristo" (Ef 4,11-12).
"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa" (Mt 16,18).
"Pasci i miei agnelli... Pasci le mie pecorelle" (Gv 21,15-17).
"Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta
ravveduto, conferma i tuoi fratelli" (Lc 22,32).
"E se ne andranno, questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna" (Mt
25,46).
"Tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua Voce e ne usciranno: quanti
fecero il bene, per una risurrezione di vita e quanti fecero il male, per una
risurrezione di condanna" (Gv 5,28-29).
"Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi" (Rm
12,5).
"Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa
verso di lui, che è il Capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e
connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia
propria di ogni membro, riceve la forza per crescere in modo da edificare se
stesso nella carità" (Ef 4,15-16).
Uomo,
se il Signore ti ha costituito suo profeta,
lo ha fatto perché vuole servirsi di te
per la conversione delle sue creature.
Il suo Santo Spirito
metterà sulle tue labbra
le giuste parole
e il cuore del fratello arderà d'amore
per il suo Dio.
Signore, Padre dei cieli,
non vedi che le tue creature
hanno dimenticato la tua parola?
Vogliono cambiarla per scusare il loro peccato.
Intenerisci i loro cuori
e fa' che diventino di buona volontà,
che le loro eresie
non conducano nelle tenebre il tuo popolo
e che i falsi profeti non parlino più in tuo nome.
Senza Pietro non vi è Chiesa,
204
non vi dimora la tua verità eterna,
non vi è dottrina di fede.
Fa', o Signore, che la tua creatura
pentita passi dalle tenebre alla luce
e ritorni al tuo santo ovile...
Ovile di verità e di giustizia,
di grazia e di misericordia,
di santità e di beatitudine eterna.
Madre sempre Vergine,
Immacolata e Purissima,
aiutaci.
Tu che hai in mano la grazia
e la verità del tuo Figlio Gesù,
vieni in nostro soccorso.
Troppe sono le menzogne e le falsità
sulle verità che sono via al cielo.
Le tenebre vogliono oscurare
la luce del tuo Divin Figlio.
A te ci affidiamo e siamo certi
che tu farai brillare di nuovo nel mondo
il Sole di giustizia, Gesù, nostro Signore,
cui è dovuta l'obbedienza di tutte le genti.
Grazie, Madre di Dio e Madre nostra:
siamo certi che tu radunerai i tuoi figli
nella casa del Signore,
per cantare nel coro degli Angeli e dei Santi
l'amore per il Padre nostro.
205
TESTO COMMENTATO
QUEL GIORNO …
E tu soffri nello spirito e preghi... Offri la vita per la loro conversione...
“Quel giorno…”… È il titolo dei “Meditare” che parlano della storia
personale dell’Ispiratrice del Movimento Apostolico.
La sua vita è una sofferenza e una preghiera ininterrotte.
La sua vita è una continua offerta per la conversione dei cuori.
Dalla sua chiamata mai ha conosciuto un giorno senza sofferenza. Lei
vive perennemente all’ombra della croce.
Da quel giorno... Ascolti le eresie; sono tante. Il peccato si è fatto parola di vita.
Prima della chiamata, non conosceva Dio. Mai aveva sentito la sua vera
voce, mai ascoltato la sua verità, mai fatto esperienza della sua santità.
Dopo la chiamata, Lei ascolta Dio, cammina con Dio, è sempre nella luce
della verità di Dio. Prima non conosceva le tenebre. Ora le conosce.
È la conoscenza delle tenebre e dei cuori ostinati e ribelli la causa prima
della sua grande sofferenza.
Conoscendo il vero Dio, sa anche ciò che vero Dio non è. Vera parola di
Dio non è. Vero Vangelo non è. Vera sapienza non è. Vera dottrina non è.
Lei non sa, lei vede che le tenebre stanno oscurando la luce e che il
peccato si è fatto parola di vita. Lo vede con i suoi occhi illuminati dalla
luce divina dello Spirito Santo.
Il tuo spirito geme e la tua anima è avvolta da tristezza e angoscia.
È la trasformazione del peccato in parola di vita che provoca in lei dolore,
sofferenza, tristezza, angoscia.
Vede l’uomo che si incammina verso la morte eterna perché si ostina a
percorrere vie di morte, anziché di vita. Questo genera in lei dolore.
Uomo, ascolta alcune delle tue eresie. Eppure ti professi cristiano.
Ora seguono una serie di eresie dell’uomo moderno. Esse sono tante.
Abbracciano quasi tutti gli aspetti della vita.
Chi professa queste eresie è proprio il cristiano. Molte di esse sono
professate anche da tanti predicatori del Vangelo e Ministri della Parola.
No, non si può portare la Parola del Signore: occorrono altre parole e altre vie.
Si dice inutile, vana, superflua la Parola del Signore. Urgono altre parole,
sono necessarie altre vie. La Parola di Dio è ormai fuori moda.
206
No, non stancate i cuori e non annunciate il peccato: non si devono turbare le
coscienze.
Il peccato non va più annunciato. Non si devono turbare le coscienze.
Queste devono vivere in modo spontaneo, libero, senza vincoli.
È questa una teoria perversa, distruttrice di tutta la rivelazione, tutta la
Tradizione della Chiesa, tutto il Magistero, tutta la fede, tutta la verità.
La lotta al peccato nel proprio corpo è il fine di ogni battezzato.
Il peccato è morte dell’anima, dello spirito, del corpo.
No, non dite di possedere un carisma: chi lo possiede, o non sa di averlo, o si
nasconde.
Il carisma è dato per l’edificazione del corpo di Cristo.
Il dono di Dio è sempre evidente, palese, pubblico, per gli altri.
Noi non siamo né patate, né bietole, né arachidi, né finocchi, né carote, né
cipolle, agli, piante che producono i loro frutti sotto la terra. Anche se lo
fossimo, poi viene il nostro Grande Contadino e ci rivolta sottosopra
perché i buoni frutti possano essere raccolti.
Nessun frutto in natura rimane sottoterra. Viene sempre tirato alla luce
perché possa essere di buon nutrimento per l’uomo.
Anche i frutti posti in alto, irraggiungibili, vengono raccolti perché
diventino sostanza per la nostra vita.
L’eresia è stoltezza, perché è evidente falsità.
No, non c'è bisogno di catechesi e né di sacramenti: essi non risolvono i nostri
problemi.
La vita dello spirito è dalla verità. La vita dell’anima è dai sacramenti.
La vita del corpo è dalla luce della verità e dalla grazia dei sacramenti.
Sono proprio la verità e la grazia che risolvono i nostri problemi. Senza
verità e grazia l’uomo è cieco, morto, stolto, insipiente.
Mai potrà risolvere un solo problema della sua vita.
No, non parlate di verità: nessuno la possiede.
La verità ci è stata donata da Cristo Gesù. È Cristo Signore la nostra
verità. Noi possediamo Cristo Gesù. Noi abbiamo la verità: il Vangelo.
È vero non la possediamo in tutto il suo mistero infinito. Dobbiamo
sempre camminare di verità in verità.
Abbiamo però il pensiero di Cristo, il pensiero di Dio, abbiamo il Vangelo,
abbiamo la Tradizione, abbiamo il Magistero, abbiamo la teologia.
Se non possiamo discernere il vero dal falso, cadiamo nel relativismo
veritativo e morale. Non c’è più il bene in sé e neanche il male in sé.
No, non aspirate alla santità: Dio è anche nel nostro peccato.
207
Gesù è venuto per togliere il peccato del mondo. Luce e tenebre, peccato
e grazia, bene e male non possono convivere nello stesso cuore.
Non si può predicare il Vangelo e vivere senza e contro il Vangelo.
No, non insegnate il timore di Dio: il Signore è soltanto infinita misericordia.
Dio non è infinita misericordia. Dio è infinita misericordia nella fedeltà alla
sua Parola. Quanto Dio dice lo compie.
È Lui che detta le regole della sua misericordia, non l’uomo.
Dio è infinita misericordia per chi si pente e torna nel suo ovile, cioè nella
sua Parola, nel suo Vangelo.
Il timore di Dio questo insegna: senza pentimento non c’è remissione dei
peccati. Il ritorno a Dio è necessario per essere assolti.
No, non chiedete la conversione: il cristiano deve accettare ogni credenza.
Non siamo noi che chiediamo la conversione e la fede nel Vangelo. È
Cristo stesso che la chiede.
La fede nel Vangelo è via per essere discepoli di Gesù. Non ci si converte
al Movimento Apostolico. Ci si converte al Cristo del Vangelo, al Cristo
della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
No, non parlate di Angeli: essi non esistono.
Se gli Angeli non esistono, tutta la Scrittura è da cancellare ed anche la
Liturgia della Chiesa è tutta da rivedere.
Venerare la vanità, la non esistenza è da sciocchi e da stolti. La Chiesa
venera gli Angeli, li prega, per essi celebra delle feste, in ogni liturgia li
invoca.
No, non proclamate la verginità di Maria Santissima: il Vangelo non lo dice.
Il Vangelo dice che la Vergine Maria non conobbe uomo, perché
consacrata interamente al suo Dio e Signore.
La verginità di Maria è del cuore, del corpo, dello spirito, dell’anima. Ella,
tutta, sempre, è stata solo del suo Dio.
No, non parlate di fede che salva: in modo misterioso, la grazia redime ogni
uomo.
La salvezza non è quella eterna, è quella nel tempo.
È salvezza uscire dal peccato ed entrare nella pienezza della luce.
Se la grazia redime, redime perché uno entri nel Vangelo, altrimenti non vi
sarebbe alcuna redenzione.
No, non insegnate la mediazione della Chiesa: Dio opera senza di essa.
Cristo non celebra l’Eucaristia senza la Chiesa e neanche gli altri
Sacramenti.
Paolo fu chiamato da Cristo sulla via di Damasco, ma fu battezzato da
Anania.
208
Lo Spirito Santo è conferito per l’imposizione delle mani degli Apostoli.
No, non credete nell'infallibilità del Papa: la verità deve essere sottoposta alla
ragione.
L’infallibilità del Papa è dogma della Chiesa. La ragione deve accogliere la
verità. Essa non è una fabbrica di verità.
La verità è oltre ogni ragione. Perché la verità è Dio e Dio è oltre ogni
ragione. Dio è mistero infinito.
No, non predicate l'inferno e non spaventate gli animi: la morte eterna non
esiste.
Se non esiste l’inferno, non ha alcuna ragione di esistere la Chiesa.
La Chiesa esiste come vero sacramento di salvezza,
Se tutti sono salvati, la Chiesa può anche dichiararsi inutile e quindi
ritirarsi dalla scena di questo mondo.
No, non vogliate appartenere ad un gruppo, o movimento ecclesiale: dovete
lasciarvi avvolgere dall'universalità delle idee e dei pensieri.
Appartenere ad un gruppo è il modo più universale per essere Chiesa di
Cristo Gesù.
Insieme si coopera proprio all’edificazione dell’unica Chiesa. Insieme si
lavora nell’unica vigna del Signore.
La verità è sempre universale. L’opera sempre particolare. Non vi è
un’opera universale. Non potrà mai esistere.
Il fine dell’opera è universale. Essa è fatta per il bene di tutti, sempre,
anche se è per alcune persone in particolare.
Uomo, ascolta ciò che dice il Signore, Dio tuo: è sua parola. Non puoi salvarti
senza di essa.
Ora l’Ispiratrice stessa risponde a tutte queste eresie ricordando la Parola
che la Chiesa predica ad ogni uomo.
È la Chiesa che predica e che invita alla fede nella Parola predicata.
"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15).
"Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla" (Dt
4,2).
Se il Vangelo non viene predicato, Cristo non è conosciuto, la sua
salvezza viene ignorata, il mondo resta nel suo peccato.
La Parola, il Vangelo va predicato sempre nella sua interezza.
"Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te:
conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga
gettato nella Geenna" (Mt 5,29).
209
Ogni uomo da Cristo Gesù è chiamato non solo a liberarsi dal peccato
commesso, ma anche è invitato a fuggire ogni occasione prossima di
peccato.
Il peccato è morte. Ogni uomo deve tenersi lontano dalla morte spirituale.
"Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la
remissione dei vostri peccati" (At 2,38).
Il pentimento è richiesto per entrare nel mistero della vera salvezza.
Senza pentimento, non c’è remissione dei peccati.
"A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune" (1Cor 12,7).
I carismi, i doni di grazia, le manifestazioni dello Spirito sono molteplici.
Ognuno ne vive una sua propria, particolare, unica.
"Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che
Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui" (1Pt 2,9).
La vita dei discepoli di Gesù è santità, è novità di vita, è manifestazione di
questa santità e di questa novità.
"Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione
fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (At 2,42).
La Parola è necessaria alla Chiesa quanto l’unione fraterna, la frazione del
pane, la preghiera.
Senza la predicazione e l’insegnamento della Parola non c’è comunità
cristiana, perché non c’è conformazione alla volontà di Dio.
"Se non mangiate la Carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo Sangue, non
avrete in voi la vita" (Gv 6,53).
La vita è dall’Eucaristia. L’Eucaristia è dono di Cristo e della Chiesa.
L’Eucaristia è il frutto della mediazione sacramentale della Chiesa.
"Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina" (2Tm 4,3).
La Parola del Signore deve guidare le menti e orientare i cuori.
Se vi è odio verso la Parola, significa che vi è odio verso Cristo Gesù.
"Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a
voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose. Per colpa loro la via della
verità sarà coperta da improperi. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole
false" (2Pt 2,1-3).
Quando sorge un falso profeta nel popolo del Signore, è il popolo del
Signore che è esposto al pericolo di smarrirsi dalla retta via.
Il falso profeta è l’anticristo per professione.
"Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti" (Mt 24,11).
Ad ognuno il dovere, la responsabilità di non lasciarsi ingannare.
210
L’inganno verrà sempre alla conquista della mente e del cuore dei
discepoli di Gesù.
"Siate santi, perché Io, il Signore, Dio vostro, sono santo" (Lev 19,2).
La santità è esigenza dell’uomo. La santità è la verità dell’uomo.
Un uomo non santo, è un uomo non vero, non giusto, non retto.
"Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a
gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie.
Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi
desideri" (Rm 13,13-14).
La santità è la vera vocazione dell’uomo.
Gesù è venuto per indicarci la vera via della santità.
La via che indica Gesù per la santità è quella perfetta, perfettissima.
La santità è perfettissima imitazione di Gesù Signore.
"Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto"
(Qo 12,13).
L’osservanza dei Comandamenti è il fine del nostro rapporto con il
Signore, con il nostro Dio.
Il Comandamento, la Parola è la manifestazione della volontà di Dio.
"Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio"
(Sal 35,1).
Il timore del Signore è tutto per un uomo. Senza timor di Dio non c’è vita
cristiana.
Il timore è desiderio, grandissimo amore, di rimanere sempre nella volontà
del nostro Dio. Non lo si vuole offendere.
"Con il timore del Signore si evita il male" (Pro 16,6).
Il timore del Signore si fonda sulla verità di Dio.
Qual è la verità di Dio? Che Lui è fedele ad ogni sua Parola.
Quanto dice lo attua. Quanto minaccia lo compie. Quanto promette lo
realizza. Quanto rivela, lo trasforma in opera.
La Parola di Dio è di salvezza, ma anche di perdizione.
"Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà
condannato" (Mc 16,16).
Come è vera la promessa della salvezza, così è vera la promessa della
perdizione. Senza alcuna differenza.
La salvezza si fonda su una Parola di Dio, non su un pensiero dell’uomo.
Così anche la perdizione eterna si fonda su una Parola di Dio.
Vera è l’una e vera è l’altra. Se non è vera l’una, perché dovrebbe essere
vera l’altra?
211
"Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2Cor 5,20).
La riconciliazione è necessaria per entrare nella vita.
La riconciliazione è nel pentimento e nella richiesta di perdono con il
proposito di cambiare vita.
"Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede" (1Gv 5,4).
Il peccato si vince con la fede. Le tenebre si vincono con la fede.
Fede è accogliere e trasformare in vita ogni Parola di Cristo Gesù.
"I loro Angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli"
(Mt 18,10).
Chi non crede negli Angeli deve cancellare tutta la Scrittura.
La Vergine Maria non si inventò l’annunciazione e neanche Zaccaria.
"Vedrete il cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo"
(Gv 1,51).
Neanche Pietro si libera da solo dalla prigione, dal carcere.
"Ed ecco Angeli gli si accostarono e lo servivano" (Mt 4,11).
Neanche Cristo Gesù si servì da solo nel deserto, né si confortò da solo
nell’Orto degli Ulivi.
"Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1,34).
La Vergine Maria ha concepito per opera dello Spirito Santo. Mai essa fu
sfiorata da un uomo, neanche da Giuseppe, suo sposo castissimo.
"Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato
Emmanuele" (Mt 1,23).
Maria è rimasta Vergine per sempre. Vergine nel corpo, nell’anima, nello
spirito, nel cuore, nei sentimenti, nei desideri.
"Se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati" (Gv 8,24).
La conoscenza di Cristo Gesù è necessaria per avere la vita.
Senza Cristo, ognuno rimane nel suo peccato, nelle sue tenebre, nella sua
non luce.
"Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui" (Gv 3,36).
È la fede in Cristo che opera quel meraviglioso passaggio dalla morte alla
vita, dalle tenebre alla luce, dalla falsità alla verità.
"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi" (Gv 20,21).
Come Cristo porta sulla terra la luce piena del Padre, così i discepoli di
Gesù devono portare in mezzo ai loro fratelli la luce piena di Cristo Gesù.
Il mondo è senza la luce vera. La Chiesa deve dare al mondo la luce vera.
Se la Chiesa non la dona, il mondo rimane nelle sue tenebre.
212
"E lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come
evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il
ministero, al fine di edificare il Corpo di Cristo" (Ef 4,11-12).
Nella Chiesa molti sono i ministeri e molti i carismi.
Ognuno è chiamato a portare la luce sulla terra conformemente al proprio
ministero e al proprio carisma.
Ministeri e carismi hanno un unico, solo scopo: edificare il Corpo di
Cristo, che è la Chiesa.
"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa" (Mt 16,18).
Solo quella Chiesa che è fondata su Pietro resiste alle tenebre.
Le altre Chiesa vivono insieme di luce e di tenebre.
Così dicasi anche per le altre religioni che sono nel mondo: luce e tenebre
sono amalgamate insieme.
"Pasci i miei agnelli... Pasci le mie pecorelle" (Gv 21,15-17).
Pietro non è solo infallibile in materia di fede e di morale, quando insegna
Ex cathedra. È anche il Pastore di tutta la Chiesa.
È Vescovo di Roma, ma Lui presiede alla carità e alla verità di tutta la
Chiesa. Lui è Totius Ecclesiae Pastor.
"Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta
ravveduto, conferma i tuoi fratelli" (Lc 22,32).
Lui è chiamato a confermare tutti i fratelli di fede nella fede e nella verità
di Cristo Gesù. Sempre.
"E se ne andranno, questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna" (Mt
25,46).
Morte eterna e salvezza eterna sono l’unica Parola di Gesù Signore. Non
due Parole, ma una sola Parola, una sola indivisibile Parola.
"Tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua Voce e ne usciranno: quanti
fecero il bene, per una risurrezione di vita e quanti fecero il male, per una
risurrezione di condanna" (Gv 5,28-29).
La risurrezione per una condanna eterna è vera fede, perché vera Parola
di Cristo Gesù.
Dividere il Vangelo in due Parole, una per accoglierla e l’altra per rifiutarla,
è come se si dividesse Gesù in due parti, una parte la si prende, l’altra la
si butta al macero.
Come Cristo è indivisibile, così anche la sua Parola è indivisibile.
"Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi" (Rm
12,5).
213
I carismi non sono doni che l’uomo si crea e poi si attribuisce. Essi sono
doni dello Spirito Santo, che Lui elargisce secondo la sua volontà.
Ora la volontà dello Spirito Santo è insindacabile. È vero Mistero.
"Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa
verso di lui, che è il Capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e
connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia
propria di ogni membro, riceve la forza per crescere in modo da edificare se
stesso nella carità" (Ef 4,15-16).
A che servono i carismi? Ad una sola cosa: ad edificare il corpo di Cristo
nella carità, nella verità, nella giustizia, nella santità.
Privare il corpo di Cristo di un solo carisma, è ostacolare la crescita bene
ordinata dello stesso corpo del Signore.
Come la creazione è fatta di molte piante, molti fiori, molti animali, ognuno
dei quali manifesta un raggio della grandezza e sapienza divina, così
dicasi per i carismi. Ognuno di essi manifesta la bellezza del nostro Dio.
Uomo, se il Signore ti ha costituito suo profeta, lo ha fatto perché vuole servirsi
di te per la conversione delle sue creature.
Il vero profeta viene sempre da Dio. Dio lo dona alla sua Chiesa per il bene
della sua Chiesa, Per aiutarla a crescere nella verità e nella carità di Gesù.
Il suo Santo Spirito metterà sulle tue labbra le giuste parole e il cuore del fratello
arderà d'amore per il suo Dio.
Il vero profeta non parla alla mente dell’uomo, parla al suo cuore.
Parla al cuore per farlo ardere d’amore per Gesù.
Signore, Padre dei cieli, non vedi che le tue creature hanno dimenticato la tua
parola? Vogliono cambiarla per scusare il loro peccato.
È questo il grido di sempre del vero profeta.
Egli grida a Dio per la conversione dei cuori, per il ritorno a lui, nella sua
Parola, nel suo Vangelo, di ogni suo figlio.
Il vero profeta manifesta all’uomo qual è il suo vero peccato: lo scambio
di parola. Si abbandona la Parola di Dio, si assume la Parola dell’uomo.
Intenerisci i loro cuori e fa' che diventino di buona volontà, che le loro eresie
non conducano nelle tenebre il tuo popolo e che i falsi profeti non parlino più in
tuo nome.
Il vero profeta ha un solo desiderio, da lui trasformato in una preghiera
accorata, ininterrotta, diuturna.
Il vero profeta chiede a Dio la conversione delle creature del Padre.
Se non pregasse per la conversione delle creature del Padre, non sarebbe
vero profeta, perché il profeta dice la Parola e intercede.
È vero profeta chi dice Dio e a Dio porta con la sua preghiera.
214
È vero profeta chi dona la Parola alla mente e Dio al cuore.
Senza Pietro non vi è Chiesa, non vi dimora la tua verità eterna, non vi è
dottrina di fede.
Pietro è necessario alla Chiesa, come una solida roccia ad una casa.
La casa costruita sulla sabbia, crolla. La casa costruita sulla roccia
rimane in eterno.
La Chiesa costruita su Pietro mai affonderà nelle tenebre. Ogni altra
Chiesa è conquistabile da ogni tenebra.
Fa', o Signore, che la tua creatura pentita passi dalle tenebre alla luce e ritorni
al tuo santo ovile... Ovile di verità e di giustizia, di grazia e di misericordia, di
santità e di beatitudine eterna.
Ecco qual è il ministero del profeta: vedere le tenebre e pregare Dio
perché le allontani dal cuore e dalla mente.
Il vero profeta fa vedere la luce, perché Dio possa indirizzare verso di essa
quanti sono desiderosi di vera salvezza.
Madre sempre Vergine, Immacolata e Purissima, aiutaci.
Il vero profeta chiede aiuto alla Vergine Maria.
Tu che hai in mano la grazia e la verità del tuo Figlio Gesù, vieni in nostro
soccorso.
Chi è la Vergine Maria per il vero profeta?
È Colei che ha le mani piene di grazia e di verità di Gesù e può
interamente colmare con esse ogni cuore.
Troppe sono le menzogne e le falsità sulle verità che sono via al cielo.
Alla Vergine Maria il vero profeta presenta la situazione, la condizione dei
suoi figli. Questi sono avvolti da molte tenebre.
Le tenebre vogliono oscurare la luce del tuo Divin Figlio.
Queste tenebre vogliono oscurare la luce di Cristo Signore. Cancellando
la luce, cancellano lo stesso Cristo.
A te ci affidiamo e siamo certi che tu farai brillare di nuovo nel mondo il Sole di
giustizia, Gesù, nostro Signore, cui è dovuta l'obbedienza di tutte le genti.
Con il suo intervento di Madre, la luce potrà nuovamente brillare tra noi.
Grazie, Madre di Dio e Madre nostra: siamo certi che tu radunerai i tuoi figli
nella casa del Signore, per cantare nel coro degli Angeli e dei Santi l'amore per
il Padre nostro.
La Vergine Maria non mancherà di intervenire efficacemente per la
salvezza dei suoi figli. È questa la certezza e la vera speranza del vero
profeta che Dio ha suscitato oggi nella sua Chiesa una, santa, cattolica,
apostolica. Con questa speranza il vero profeta continua a pregare.
215
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
il “Meditare” preso oggi in esame è un concentrato di eresie, affidate alla tua intelligenza
e al tuo cuore, perché tu le conosca bene e sappia anche come ben regolarti, dinanzi alla
loro sofistica e quasi invisibile presenza nel cuore, nella mente, sulle labbra di molti.
Tu sai che la vera, retta, santa fede in Cristo Gesù è sempre esposta alla falsità del
pensiero dell’uomo. Se vuoi non cadere nel tranello dell’inganno e dell’imbroglio del
tentatore, che sempre è accovacciato dinanzi alla porta del tuo cuore e ti segue come
l’ombra segue un corpo, ti devi attaccare alla Parola di Gesù Signore.
È la Parola la sola tua via di fuga e di rifugio perché tu non cada in questa trappola
infernale. Se ti distacchi dalla Parola del Vangelo, il pensiero del mondo ti conquisterà, ti
sedurrà, ti attrarrà e tu miseramente cadrai tra le sue braccia, allo stesso modo che Eva
dalle braccia di Dio cadde in quelle stritolatrici del serpente.
Le braccia di Dio sono per accarezzarti, confortarti, darti vita, speranza, verità, santità,
gioia, pace, vero amore. Le braccia del serpente sono per stritolarti prima e poi per
ingoiarti dopo. Se ti allontani dalla Parola del Signore, la tua vita è seriamente in pericolo
di perdizione. La Parola è il nostro unico e solo scudo assieme alla preghiera.
Fin dal primo istante della vita dell’uomo sulla nostra terra fino all’ultimo momento della
nostra esistenza, noi siamo contesi da Dio e dal serpente. Dio per salvarci, il serpente
per rovinarci, ucciderci, farci perdere. Dio viene a noi con la sua Parola di vita. Il serpente
viene a noi con la sua parola di morte. La Parola di Dio è verità. La Parola del serpente è
falsità. Quella di Dio è per il nostro bene. Quella del serpente per il nostro male.
L’ortodossia è il tuo problema, come è anche il mio, come lo fu per Adamo e lo è per
ogni altro uomo. Anche la Chiesa ha un solo problema “eterno” da risolvere: quello
dell’ortodossia, che è la retta, vera, santa, confessione e professione della sua fede.
Oggi molti figli della Chiesa sono senza vera fede. Il Signore ha suscitato in essa un vero
profeta perché la facesse risuonare pura, integra, in pienezza di fedeltà e di obbedienza.
La vera fede risuona facendo risuonare la vera Parola di Dio ai cuori.
Tu sei stato chiamato a percorrere questa via. A te il Signore ha consegnato la sua vera
Parola perché tu la faccia risuonare oggi, in mezzo ai tuoi amici e fratelli, conoscenti,
quanti sono vicini e quanti sono ancora lontani di Gesù Signore.
Perché dia la vera fede, ti devi nutrire di vera Parola. Tutto è dalla tua ortodossia, dalla
tua verità, dalla tua conformità con il pensiero e il sentimento di Gesù Signore.
Quanto è scritto in questo “Meditare” non sono gli estranei a pensarlo, dirlo, insegnarlo.
Sono i discepoli di Gesù, o almeno quelli che si dicono tali.
L’eresia è nei figli della Chiesa. Sono i figli della Chiesa che stanno distruggendo Cristo,
dal momento che distruggono il suo Vangelo.
Sono i figli della Chiesa che si stanno facendo una religione alternativa, assai differente
da quella voluta e lasciata da Gesù Signore.
Sono i figli della Chiesa che ormai hanno abolito la via della mediazione, della grazia
sacramentale, dell’ascolto, dell’insegnamento, della stessa preghiera.
Sono i figli della Chiesa che ormai vivono come se il Vangelo non fosse mai stato
donato. Ormai una è la religione: il pensiero di questo mondo.
Il Signore ti chiama perché tu sia sua voce, sua parola, sua verità, suo tutto.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ti aiutino a comprendere questo
pesante momento storico perché tu ti decida ad essere luce del mondo e sale della terra.
216
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 13 Maggio 2013
MISSIONE PROFETICA...
In preghiera lavori.
Un'ombra...
Una voce...
Va'...
Salva...
Un fremito ti prende.
Non sai,
non conosci.
È come se andassi in un vicolo cieco.
Continui a pregare;
riprendi il tuo lavoro.
Una carezza...
Va'...
Salva...
Chi sei?
Un nome...
Non conoscevi,
non sapevi.
Hai capito...
Il cielo ha bisogno di te;
il tuo Signore,
nella sofferenza della morte,
vuole salvare ancora.
Non hai dubbi.
Devi morire a te stessa,
solo allora
potrai compiere
la missione profetica.
Non puoi pensare più
secondo la tua mente;
non puoi disobbedire
al comando del tuo Signore.
Egli ha bisogno di te
per salvare il suo popolo.
Ti manda dove vuole
e sulle tue labbra
217
mette le sue parole.
Vai...
Asciughi le loro lacrime.
Comprendi...
La grazia del Signore
intenerisce il loro cuore,
li chiama nel suo ovile.
Uomo,
convertiti
e il Signore
nella sua grazia
e nel suo nome,
per te,
farà grandi cose.
Va'...
DI NUOVO IN MEZZO A NOI...
Gesù,
guardandoti crocifisso,
con gli occhi della fede,
e lasciandoci avvolgere
dalla tua divina carità,
anche per noi
il giogo è soave,
la sofferenza lieve
la croce meno pesante.
Con te
la morte è vita.
Sei morto,
o mio Gesù,
per darci la tua vita.
Loro credevano
di averti tolto di mezzo.
Nella loro stoltezza così dicevano:
"Ora non disturberà più,
non annunzierà più,
non ammaestrerà più,
non darà più fastidio.
Lo abbiamo crocifisso e seppellito,
abbiamo sigillato il suo sepolcro,
abbiamo posto delle guardie
a custodia della sua tomba.
Tutto è finito per sempre".
Ma essi non sapevano chi eri,
chi sei:
il Figlio di Dio,
il Verbo Incarnato,
218
il Logos Eterno.
Sei risorto,
o Gesù.
Hai rotto i sigilli
e sei di nuovo in mezzo a noi,
per darci il tuo amore,
per offrirci la tua vita,
per parlarci del tuo regno,
per chiamarci nella tua vigna,
per insegnarci
a sorridere alla vita eterna,
per invitarci
a lodarti e a ringraziarti,
per mandarci
ad annunziare la conversione nella tua Parola.
Madre di Gesù,
Madre di tutti noi,
aiutaci.
Vogliamo risorgere a vita nuova
con il tuo Figlio Gesù.
219
TESTO COMMENTATO
MISSIONE PROFETICA...
In preghiera lavori.
Pregare mentre si lavora è vivere ogni cosa in perfetta comunione con il
Signore. Tutto è da Lui. Niente è da noi.
A Lui tutto si deve chiedere. Lui sempre si deve ringraziare e benedire. Lui
lodare perché è il sommo bene, dal quale ogni altro bene discende.
Un'ombra... Una voce... Va'... Salva...
L’Ispiratrice è in comunione con il suo Signore.
Un’ombra di luce le si presenta. Le dona una missione: Va’… Salva…
Il mondo ha bisogno di salvezza. Lei viene mandata a portare la salvezza
di Dio in questo mondo.
La sua è una missione che viene dall’alto, una missione soprannaturale.
Un fremito ti prende. Non sai, non conosci. È come se andassi in un vicolo
cieco.
Ella è presa da un fremito. È dinanzi al suo Dio e Signore.
Non sa, non conosce. Non ha alcuna esperienza di cosa sia una missione
di salvezza. Mai è stata missionaria.
Il Signore le affida una missione per lei ignota. È come se la mandasse in
un vicolo cieco.
Ma sempre quando il Signore chiama e invia, dinanzi a noi si apre un
mistero inconoscibile, inesplorabile, inosservabile.
Bisogna solamente fidarsi del Signore e obbedire, senza nulla chiedere.
Nell’obbedienza è lo Spirito Santo che ci prende per mano e ci conduce
ogni giorno sulla via da Lui già stabilita per la conversione dei cuori.
Continui a pregare; riprendi il tuo lavoro.
L’Ispiratrice continua a pregare. Riprende anche il suo lavoro.
Non sa proprio dove andare, cosa fare, da dove partire.
Se il Signore non le indica la via, dove potrà recarsi, presso chi andare,
chi dovrà salvare?
Una carezza... Va'... Salva...
L’ombra di luce le fa una carezza.
La voce nuovamente le affida la missione: Va’… Salva…
Chi sei? Un nome... Non conoscevi, non sapevi.
Quest’ombra di luce avrà pure un nome. Chi sei?
220
L’ombra di luce le rivela il suo nome…
Lei però non sa, non conosce. Il mistero si infittisce.
Il cielo è sempre mistero indecifrabile. Al mistero ci si può solo affidare.
Chiedere non si può. È più alto di noi, infinitamente più alto.
Hai capito... Il cielo ha bisogno di te; il tuo Signore, nella sofferenza della morte,
vuole salvare ancora.
Lei però una cosa la comprende.
Il Cielo ha bisogno di lei. Il Suo Signore, nella sofferenza della morte,
vuole salvare ancora.
Cristo Gesù ha salvato il mondo nella sofferenza della morte.
Ora chiede a lei di continuare questa sofferenza di morte per la
redenzione delle sue creature.
È questa la sola via efficace della salvezza: assumere su di sé la
sofferenza del mondo, tutta la sofferenza del mondo, e portarla fino alla
propria crocifissione, in tutto come ha fatto Gesù Signore.
Senza assunzione di questa sofferenza di morte nessuna salvezza si
compirà mai.
L’effusione del proprio sangue, unita all’effusione del sangue di Gesù, è la
sola via perché i cuori si convertano e le anime ritornino al loro Dio.
Questa verità di salvezza e di redenzione va posta nel cuore.
La sofferenza di morte è il prezzo da pagare perché qualche cuore si lasci
attrarre da Cristo Gesù.
Dalla croce si attrae a Gesù. Ogni altra cosa deve sempre essere
supportata dalla nostra crocifissione.
Non hai dubbi. Devi morire a te stessa, solo allora potrai compiere la missione
profetica.
Ora l’Ispiratrice non ha più dubbi.
Il Signore le ha concesso di possedere una grande certezza di fede.
Lei deve morire a se stessa. Solo allora potrà compiere la missione
profetica.
La morte a se stessa è la via dello svolgimento della missione di salvezza
e di redenzione.
Se questa via non è percorsa, la missione sarà sempre senza alcun frutto.
Si lavorerà, ma invano. Frutti mai se ne accoglieranno.
Non puoi pensare più secondo la tua mente; non puoi disobbedire al comando
del tuo Signore.
All’Ispiratrice è chiesto di cancellare la sua mente, annullarsi in essa.
È come se la sua mente non le servisse più e neanche i suoi pensieri.
221
A Lei una cosa sola è chiesta obbedire sempre.
Ciò che il Signore le mette sulla bocca, lei deve dirlo.
Dove la manda, lei deve andare.
Le persone alle quali le dice di parlare, ad esse dovrà rivolgere la parola.
Se il Signore parla, lei parla. Se il Signore tace, lei tace.
Se il Signore la manda, lei va.
Se il Signore non la manda, lei non va.
La parola che il Signore le dice di riferire, lei riferisce, quella non un’altra.
Questa è l’obbedienza. Essa è un comando quasi
momentaneo, lungo tutto il corso del giorno e della notte.
istantaneo,
Egli ha bisogno di te per salvare il suo popolo.
Lo Spirito Santo dona all’Ispiratrice una grande verità. Le dona la verità
della sua missione.
Cristo Gesù ha bisogno di lei per continuare l’opera della salvezza.
La verità in un cuore solo lo Spirito del Signore la può scrivere.
Lo Spirito di Dio si posa sopra di lei e le infonde la verità della sua
chiamata.
Lo Spirito Santo però non rivela il mistero tutto in una volta. Lo rivela man
mano che esso viene vissuto.
Oggi per oggi, domani per domani. È lo Spirito di Dio la luce perenne di
quanti sono chiamati a cooperare con Cristo alla missione della salvezza.
Ti manda dove vuole e sulle tue labbra mette le sue parole.
Chi si consegna a Cristo nello Spirito Santo, è come se perdesse l’uso sia
della mente che della volontà.
È come se Cristo e lo Spirito di Dio assumessero mente e volontà.
È Cristo che manda dove Lui vuole.
È Cristo che pone sulle labbra le parole da dire e da annunziare.
Il chiamato deve solamente obbedire, andare, riferire, parlare.
Non dice parole sue. Dice solo la parola di Cristo Gesù.
Questo è il mistero grande dell’Ispiratrice.
Vai... Asciughi le loro lacrime. Comprendi...
L’Ispiratrice va per il mondo, dove Cristo Gesù la manda.
Asciuga le lacrime di quanti scoprono attraverso la sua missione
l’immenso amore di Gesù per loro.
Vedendo i cuori che si convertono e che si purificano con le lacrime della
penitenza, lei comprende cosa il Signore vuole fare della sua vita.
222
Ne vuol fare uno stupendo strumento di salvezza e di redenzione.
La grazia del Signore intenerisce il loro cuore, li chiama nel suo ovile.
Chi agisce attraverso l’Ispiratrice è lo Spirito del Signore.
Lui versa la grazia di Cristo Gesù nei cuori e questi si inteneriscono.
Lei dona la parola di Gesù e lo Spirito del Signore li chiama all’ovile.
L’ovile è la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
Uomo, convertiti e il Signore nella sua grazia e nel suo nome, per te, farà grandi
cose.
È questo un invito rivolto ad ogni uomo perché si lasci convertire dal suo
Dio e Signore, che gli parla attraverso la voce dell’Ispiratrice.
Se un uomo si converte, il Signore per suo mezzo, nella sua grazia e nel
suo nome, farà grandi cose.
Nella vera conversione, il vero convertito diventerà anche lui, secondo
modalità personali, vero strumento di salvezza e di redenzione.
Attraverso un cuore convertito, sempre il Signore opera le meraviglie del
suo amore.
Va'...
Per questo lei deve andare: per portare Cristo e lo Spirito Santo in molti
cuori, in modo che essi si convertano e si offrano a Cristo e allo Spirito
Santo per essere nel mondo veri strumenti di conversione e di salvezza.
Il mondo viene salvato da chi si converte e cammina sulla via di Dio per
tutti i giorni della sua vita.
DI NUOVO IN MEZZO A NOI...
Gesù, guardandoti crocifisso, con gli occhi della fede, e lasciandoci avvolgere
dalla tua divina carità, anche per noi il giogo è soave, la sofferenza lieve la
croce meno pesante.
La vita, la verità, la salvezza, la gioia di servire il Signore sgorgano per noi
dalla contemplazione del Crocifisso, visto però con gli occhi di una
grande fede, una fede santa, perfetta.
Questa contemplazione ci rivela il suo grande amore per noi e quasi crea
nei nostri cuori un grande amore per lui.
Questa creazione è operata in noi dallo Spirito Santo, lo stesso Spirito di
Dio che è sgorgato dal cuore del Crocifisso.
Contemplando il Crocifisso è come se lo Spirito di Dio ancora oggi
sgorgasse da quella ferita e venisse a posarsi sopra di noi, per inondarci
e creare in noi tutto l’amore con il quale Gesù ci amato.
223
Così noi contempliamo il Crocifisso e lo Spirito Creatore del vero amore si
riversa tutto su di noi, inondandoci e creando il noi l’amore di Gesù per il
Padre e per i fratelli.
Quando nel cuore regna l’amore di Gesù, tutto diviene soave, lieve,
leggero. Nulla è pesante. Per chi ama, nulla è pesante.
Le cose divengono pesanti quando non si ama con l’amore di Cristo
Gesù.
Con te la morte è vita.
Con Gesù, con il suo amore dentro di noi, la morte è vita, perché si vive
per morire con Lui, si muore con Lui per dare vita ad ogni altro uomo.
Morendo per Lui, anche dal nostro cuore viene effuso il suo Santo Spirito
di santificazione, conversione, attrazione dei cuori a Dio secondo verità e
giustizia, santità e perfezione di amore.
Sei morto, o mio Gesù, per darci la tua vita.
Gesù, morendo ci ha donato la vita, ci ha donato lo Spirito Santo che è il
Datore di ogni vita.
È questa la vera vita che Gesù ci ha donato: lo Spirito Santo che ogni
giorno crea in noi la vita di Cristo Gesù nei nostri cuori.
Senza creazione operata dallo Spirito Santo, l’uomo non conoscerà mai la
vera vita, perché la vera vita è solo quella di Cristo Gesù.
Gesù è vera vita per l’anima, lo spirito, il corpo, i sentimenti, il cuore, la
mente, la volontà, i desideri.
Di ogni nostra facoltà, di ogni parte del nostro corpo e della nostra anima
Gesù è la vera vita.
Non ci si deve meravigliare se l’uomo è nella morte e pensa e agisce da
persona morta nell’anima e nello spirito. È semplicemente senza Cristo.
Chi vive è in Cristo. Chi non vive non è in Cristo. Chi ama è in Cristo, chi
non ama non è in Cristo.
Chi perdona è in Cristo. Chi non perdona non è in Cristo. Non può
perdonare chi non è in Cristo, perché Cristo è il perdono, la misericordia,
la riconciliazione, la pace.
Chi vuole dare la vita ad un uomo, necessariamente gli deve dare Cristo
Gesù.
Loro credevano di averti tolto di mezzo. Nella loro stoltezza così dicevano: "Ora
non disturberà più, non annunzierà più, non ammaestrerà più, non darà più
fastidio.
Crocifiggendo Cristo, l’uomo pensava di toglierlo per sempre dal mondo.
Invece lo ha costituito fonte perenne per la vita del mondo.
Lo ha fatto più che un fiume d’acqua in un deserto cocente e inospitale.
224
Lo ha reso perenne effusore dello Spirito Santo, il Datore della vita.
Ma sempre così avviene. L’uomo nella sua malvagità vuole distruggere i
segni di Dio sulla nostra terra.
Ignora però che è proprio questa sua distruzione che dona ad essi un
valore, una stabilità, una valenza universale di vita e di salvezza.
Più l’uomo distrugge questi segni e più essi ricevono valore di salvezza
universale, per ogni altro uomo.
Nella morte inflitta dall’uomo, Gesù diviene il datore della vera vita per
l’intera umanità. Questa è la verità delle cose.
Il cristiano sa affrontare la morte inflitta dalla malvagità umana, perché è
cosciente di questa stupenda verità che governa la sua vita.
La sua morte è strumento di vera vita e di conversione per tutto il genere
umano. Uno muore e il mondo si salva.
Lo abbiamo crocifisso e seppellito, abbiamo sigillato il suo sepolcro, abbiamo
posto delle guardie a custodia della sua tomba. Tutto è finito per sempre".
È questa la stoltezza dell’uomo: crede di mettere il Signore nel sepolcro e
di sigillarlo per sempre.
Se l’uomo vuole mettere nel sepolcro i segni della salvezza di Dio una
cosa sola deve fare: lasciarli morire da sé. Trascurarli. Ignorarli.
In questa ignoranza è la loro fine. Nella persecuzione invece è la loro vita.
Una Chiesa non perseguitata, non contrastata è nella morte.
Una Chiesa perseguitata, contrastata, mortificata, crocifissa è datrice di
ogni vita. La vita del mondo è dalla sua morte, dalla sua crocifissione.
L’uomo trasforma la vita in morte. Dio sempre trasforma la morte in vita.
L’uomo ha dato la morte ad una sola persona. Dio per una sola morte
dona vita ad ogni altro uomo.
Ma essi non sapevano chi eri, chi sei: il Figlio di Dio, il Verbo Incarnato, il
Logos Eterno.
Quanti hanno crocifisso Gesù Signore non sapevano che Lui veramente,
sostanzialmente, divinamente era il Figlio di Dio.
Lui è il Figlio di Dio, il Verbo Incarnato, il Logos Eterno. Lui è l’Unigenito
del Padre, da Lui generato prima di tutti i secoli.
La sua morte è stata per un istante. Lui è rimasto tre giorni nel sepolcro.
Il sepolcro non era la sua casa. La sua casa è il cuore di ogni uomo.
Sei risorto, o Gesù.
Gesù è risorto. Si è svegliato dalla morte. Si è ridestato. È tornato in vita.
Questa purissima fede è la verità non del cristiano, ma dell’umanità.
L’umanità deve sapere che la morte è stata vinta per sempre.
225
Hai rotto i sigilli e sei di nuovo in mezzo a noi, per darci il tuo amore, per offrirci
la tua vita, per parlarci del tuo regno, per chiamarci nella tua vigna…
Cristo Gesù ha rotto i sigilli della morte. È di nuovo in mezzo a noi.
È ritornato per offrirci la sua vita, per parlarci del suo regno, per chiamarci
nella sua vigna.
Gesù è ritornato per essere per sempre con noi, come Maestro e Guida,
Signore e Dio, Datore dello Spirito Santo sempre.
Se Cristo non fosse con noi, noi non saremmo nella vita. Vivremmo in una
morte perenne. Non c’è vita dove Cristo non regna.
Per insegnarci a sorridere alla vita eterna, per invitarci a lodarti e a ringraziarti,
per mandarci ad annunziare la conversione nella tua Parola.
Cristo è venuto per insegnarci a sorridere alla vita eterna, per invitarci a
lodarlo e a ringraziarlo, per mandarci ad annunciare la conversione nella
sua Parola.
Cristo Gesù oggi e sempre è il vero Maestro dell’umanità. È Lui che
sempre ci ammaestra per mezzo del suo Santo Spirito, che perennemente
sgorga dal suo costato aperto e squarciato per noi.
Questa visione retta di fede deve governare tutto di noi: mente, cuore,
anima, spirito, corpo, sentimenti, desideri.
È Cristo la vita di ogni nostro desiderio. Se Cristo non è la vita di essi, noi
desideriamo cose di morte.
In Cristo si desidera la vita. Senza Cristo si desidera la morte, la non vita.
Anche questa verità va stampata nei nostri cuori. Più ci si immerge in
Cristo e più si possiedono desideri di vita, meno ci si immerge in Cristo e
più desideri di morte assalgono il nostro cuore e lo distruggono.
Oggi l’uomo è senza Cristo. Lo si vede dai desideri che insegue. Essi
sono tutti di morte spirituale e fisica.
Madre di Gesù, Madre di tutti noi, aiutaci.
Chi ci può aiutare a immergerci e a rimanere per sempre in Cristo Gesù?
Solo Lei, la Madre di Gesù, la Madre di tutti noi.
È Lei il nostro aiuto e il nostro sostegno, la nostra forza e la nostra
speranza. Con Lei nel cuore, Cristo è sempre nel nostro cuore.
Vogliamo risorgere a vita nuova con il tuo Figlio Gesù.
Alla Vergine Maria dobbiamo perennemente chiedere che ci faccia
risorgere a vita nuova con Cristo Gesù, suo Figlio e nostro Signore.
Se siamo con Maria, siamo con Cristo. Se non siamo con Maria, mai
saremo con Cristo.
È la Vergine Maria la vera via per raggiungere il vero Cristo Gesù.
226
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
oggi mi vorrei soffermare su due principi che traggo del secondo “ Meditare”. Il principio
della contemplazione di Cristo Gesù e l’altro della sofferenza, della croce che diviene
fonte di vera salvezza per il mondo intero. Rileggiamo quanto già scritto.
La vita, la verità, la salvezza, la gioia di servire il Signore sgorgano per noi dalla
contemplazione del Crocifisso, visto però con gli occhi di una grande fede, una fede
santa, perfetta. Questa contemplazione ci rivela il suo grande amore per noi e quasi crea
nei nostri cuori un grande amore per lui. Questa creazione è operata in noi dallo Spirito
Santo, lo stesso Spirito di Dio che è sgorgato dal cuore del Crocifisso. Contemplando il
Crocifisso è come se lo Spirito di Dio ancora oggi sgorgasse da quella ferita e venisse a
posarsi sopra di noi, per inondarci e creare in noi tutto l’amore con il quale Gesù ci
amato. Così noi contempliamo il Crocifisso e lo Spirito Creatore del vero amore si riversa
tutto su di noi, inondandoci e creando il noi l’amore di Gesù per il Padre e per i fratelli.
Quando nel cuore regna l’amore di Gesù, tutto diviene soave, lieve, leggero. Nulla è
pesante. Per chi ama, nulla è pesante. Le cose divengono pesanti quando non si ama
con l’amore di Cristo Gesù.
Con Gesù, con il suo amore dentro di noi, la morte è vita, perché si vive per morire con
Lui, si muore con Lui per dare vita ad ogni altro uomo. Morendo per Lui, anche dal nostro
cuore viene effuso il suo Santo Spirito di santificazione, conversione, attrazione dei cuori
a Dio secondo verità e giustizia, santità e perfezione di amore. Gesù, morendo ci ha
donato la vita, ci ha donato lo Spirito Santo che è il Datore di ogni vita. È questa la vera
vita che Gesù ci ha donato: lo Spirito Santo che ogni giorno crea in noi la vita di Cristo
Gesù nei nostri cuori. Senza creazione operata dallo Spirito Santo, l’uomo non
conoscerà mai la vera vita, perché la vera vita è solo quella di Cristo Gesù. Gesù è vera
vita per l’anima, lo spirito, il corpo, i sentimenti, il cuore, la mente, la volontà, i desideri.
Di ogni nostra facoltà, di ogni parte del nostro corpo e della nostra anima Gesù è la vera
vita. Non ci si deve meravigliare se l’uomo è nella morte e pensa e agisce da persona
morta nell’anima e nello spirito. È semplicemente senza Cristo. Chi vive è in Cristo. Chi
non vive non è in Cristo. Chi ama è in Cristo, chi non ama non è in Cristo. Chi perdona è
in Cristo. Chi non perdona non è in Cristo. Non può perdonare chi non è in Cristo, perché
Cristo è il perdono, la misericordia, la riconciliazione, la pace. Chi vuole dare la vita ad un
uomo, necessariamente gli deve dare Cristo Gesù.
Crocifiggendo Cristo, l’uomo pensava di toglierlo per sempre dal mondo. Invece lo ha
costituito fonte perenne per la vita del mondo. Lo ha fatto più che un fiume d’acqua in un
deserto cocente e inospitale. Lo ha reso perenne effusore dello Spirito Santo, il Datore
della vita. Ma sempre così avviene. L’uomo nella sua malvagità vuole distruggere i segni
di Dio sulla nostra terra. Ignora però che è proprio questa sua distruzione che dona ad
essi un valore, una stabilità, una valenza universale di vita e di salvezza. Più l’uomo
distrugge questi segni e più essi ricevono valore di salvezza universale, per ogni altro
uomo. Nella morte inflitta dall’uomo, Gesù diviene il datore della vera vita per l’intera
umanità. Questa è la verità delle cose. Il cristiano sa affrontare la morte inflitta dalla
malvagità umana, perché è cosciente di questa stupenda verità che governa la sua vita.
La sua morte è strumento di vera vita e di conversione per tutto il genere umano. Uno
muore e il mondo si salva.
È questa la stoltezza dell’uomo: crede di mettere il Signore nel sepolcro e di sigillarlo per
sempre. Se l’uomo vuole mettere nel sepolcro i segni della salvezza di Dio una cosa sola
deve fare: lasciarli morire da sé. Trascurarli. Ignorarli. In questa ignoranza è la loro fine.
Nella persecuzione invece è la loro vita. Una Chiesa non perseguitata, non contrastata è
nella morte. Una Chiesa perseguitata, contrastata, mortificata, crocifissa è datrice di
ogni vita. La vita del mondo è dalla sua morte, dalla sua crocifissione. L’uomo trasforma
la vita in morte. Dio sempre trasforma la morte in vita. L’uomo ha dato la morte ad una
sola persona. Dio per una sola morte dona vita ad ogni altro uomo.
Come si può constatare è in queste due verità la verità della nostra missione.
227
La missione del Movimento Apostolico è vocazione a generare la vita di Cristo Gesù in
molti cuori. Tutto il mondo ha bisogno di vera vita e noi siamo stati chiamati a darla.
Poiché la vita del mondo è dalla nostra morte, allo stesso modo che la vita nostra è dalla
morte di Cristo, o di colei che in Cristo ogni giorno muore per noi nella sua grande,
indicibile sofferenza, se noi non moriamo in Cristo, mai possiamo dare vita a questo
mondo. Mai un solo nostro fratello si incontrerà con il suo datore della vita vera.
Ma qual è la morte che ogni giorno dobbiamo vivere?
Dobbiamo morire alla nostra volontà, desideri, istinti, concupiscenza, pensieri,
aspirazioni umane contro ogni volontà di Dio e la sua santa legge.
Dobbiamo morire a tutto ciò che è vizio, imperfezione, carenza di verità e santità.
Dobbiamo morire alla mentalità di questo mondo.
Dobbiamo morire a noi stessi, perché tutto e solo Cristo Gesù regni in noi e viva per
mezzo di noi e si manifesti ad ogni uomo.
Questa morte non si compie in un solo giorno. Essa è la nostra quotidiana morte. Era
questa la via che percorreva San Paolo: morire ogni giorno in Cristo Gesù.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo
di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come
infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo
posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà
la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni
Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto
tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni
cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro
che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato
sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,
perché Dio sia tutto in tutti.
Altrimenti, che cosa faranno quelli che si fanno battezzare per i morti? Se davvero i morti
non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? E perché noi ci esponiamo
continuamente al pericolo? Ogni giorno io vado incontro alla morte, come è vero che voi,
fratelli, siete il mio vanto in Cristo Gesù, nostro Signore! Se soltanto per ragioni umane
io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non
risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo. Non lasciatevi ingannare:
«Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». Tornate in voi stessi, come è
giusto, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra
vergogna (1Cor 15,20-34).
È questa la forza di salvezza del Movimento Apostolico: la nostra continua morte a noi
stessi in Cristo, per Cristo, con Cristo.
Se non moriamo a noi stessi, non possiamo produrre vera salvezza. Il mondo ci vedrà
immersi in esso e mai si convertirà. Il mondo non può convertire il mondo.
Converte il mondo chi è morto, chi muore quotidianamente in Cristo Gesù.
Il mondo ogni giorno ci aiuta a morire, ma noi rifiutiamo il suo aiuto, non ci lasciamo da
esso crocifiggere per la redenzione dei nostri fratelli.
La vergine Maria ci aiuti a comprendere questo divino mistero che Gesù vuole realizzare
nella nostra vita per la conversione di molti cuori.
Angeli e Santi ci sostengano perché possa compiersi in noi la quotidiana morte al mondo
e alle sue seduzioni e stoltezze.
228
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 20 Maggio 2013
GRIDA IL TUO PECCATO...
Sta scritto:
"Se non vi convertite,
perirete tutti allo stesso modo".
Come puoi tu annunziare
che il più grande peccatore non pentito
andrà nella gloria di Dio?
Come puoi tu dire
che si turbano gli animi,
se parli loro del giusto giudizio di Dio?
Si turbano se dai scandalo, e lo dai.
Anche per te è scritto:
"Sarebbe meglio per lui
che gli fosse appesa al collo
una macina girata d'asino,
e fosse gettato negli abissi del mare".
Temi il tuo Signore
non istruire il popolo
secondo ciò che ti conviene,
secondo le tue leggi.
Insegna ad esso, invece, il santo timore di Dio
e portalo nel suo ovile.
Ammaestralo al pentimento
e al proposito fermo di non più peccare.
"Donna, dove sono?
Nessuno ti ha condannata?
Neanch'io ti condanno;
va' e d'ora in poi non peccare più".
Le mie orecchie sono stanche
di ascoltare le eresie e le falsità.
Bisogna dire la verità ad alta voce,
difenderla con la croce,
come l'ha fatto lui, il Signore Gesù.
La verità salva,
perché ti fa tornare pentito alla casa del Padre.
"Non sono venuto per abolire la Legge o i Profeti,
ma per dare compimento".
229
Tu vuoi dissociarti dalla Parola del Signore
per scusare il tuo peccato.
Invece di gridare le eresie,
grida il tuo peccato,
dissociati da esso
e pentito torna al tuo Dio.
Potrai annunziare la verità di Gesù Cristo,
del Logos Eterno,
solo se nel tuo cuore
non regna più il peccato e lo scandalo.
Questo turba i cuori, non la Parola del Signore.
Proclamala con cuore pentito
e la Madre di Dio, la Vergine del Verbo Incarnato,
ti sosterrà per difendere il cammino della verità.
PER DISCERNERE...
La correzione fraterna
non è mancanza di carità.
Paolo corresse Pietro
e "si oppose a lui a viso aperto,
quando vide che non si comportava
rettamente secondo la verità del Vangelo".
Uomo, salvi la tua anima,
se riconduci nell'ovile del Signore
la pecorella che si è smarrita
dal cammino della verità.
È scritto:
"La carità tutto copre, tutto crede...".
Ma è scritto anche:
"La carità si compiace della verità".
Torna pentito...
Va'... Non peccare più...
La Parola del Signore
non vuole equivoci,
non vuole che si abbandoni l'uomo
il suo stato miserevole
per lasciarlo morire nell'errore.
La Parola del Signore è verità
e devi difenderla come ha fatto Gesù,
sino alla morte di croce.
Se avessi soltanto il coraggio
di correggere tuo fratello,
senza accomodamenti nella verità di Dio,
l'uomo si salverebbe
e tornerebbe alla casa del Padre,
230
per vivere di grazia e di verità,
di parola e di sacramenti,
sorretto e guidato dallo Spirito Santo.
Non puoi servire due padroni,
non puoi essere servo del peccato,
per non sentirti deriso, additato,
accusato di mancare di carità.
Uomo, non farti la tua verità...
Madre Santa che tutto sai,
fa' che il popolo di Dio si possa istruire
per discernere la menzogna e la falsità.
Vergine fedele che tutto vedi,
risveglia i cuori e apri le menti.
Troppe sono le parole e molti i segni
che non appartengono al tuo Figlio Gesù.
Madre purissima che tutto puoi
libera il mondo da ogni inganno.
Aiutaci a combattere e a morire
nella professione della retta fede.
231
TESTO COMMENTATO
GRIDA IL TUO PECCATO...
Sta scritto: "Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
La conversione è esigenza perenne dell’uomo. Essa è lotta ininterrotta tra
lo spirito e la carne. La carne tira verso giù, lo spirito spinge verso su.
Anche Cristo Gesù sperimentò questa lotta nell’Orto degli Ulivi.
La carne lo tirava verso l’abbandono della croce, lo spirito lo spingeva
verso il Golgota.
In quella preghiera intensissima, fortissima, da fargli sudare sangue, lui
vinse la carne e fece trionfare lo spirito.
Ogni giorno Gesù doveva convertirsi, non dal peccato alla grazia e
neanche dalle tenebre alla luce, bensì dalla volontà dell’uomo alla volontà
di Dio.
Anche da Pietro fu tentato perché si abbandonasse alla volontà degli
uomini e non seguisse più la volontà del Padre.
È facile cadere nella volontà degli uomini. Difficile è rimanere sempre
nella volontà di Dio. Gesù rimase sempre nella più pura volontà di Dio.
Noi siamo chiamati invece a convertirci dal peccato alla grazia, dalla
falsità alla verità, dalle tenebre alla luce, dal male al bene.
Come puoi tu annunziare che il più grande peccatore non pentito andrà nella
gloria di Dio?
È questa pura falsità, inganno, menzogna teologica e scritturistica.
La salita o la spinta verso su può avvenire solo nella conversione.
Ci si pente, si abbandona il male, si inizia a percorrere tracciati di solo
bene, sola verità, sola fedeltà, sola giustizia.
Chi vuole entrare in Paradiso, deve portare la veste candida della grazia.
La veste candida si indossa nel momento della conversione, che avviene
nel pentimento, nella rinuncia al male, nell’iniziare a percorrere una via di
solo bene.
Proclamare, annunziare, insegnare, predicare che il peccatore anche se
non pentito, raggiungerà lo stesso il Paradiso è vera assurdità teologica.
Se così fosse nessuno si perderebbe, tutti si salverebbero. Invece il
Vangelo così non parla e la Scrittura così non insegna.
Come puoi tu dire che si turbano gli animi, se parli loro del giusto giudizio di
Dio?
232
La verità può anche turbare un cuore, ma lo salva. La falsità non lo turba,
ma lo danna. Dobbiamo scegliere se si vuole la salvezza o la perdizione.
La verità sempre turba, perché esige il totale stravolgimento della nostra
vita. Essa ci chiede di uscire da un mondo per entrare in un altro.
Si turbano se dai scandalo, e lo dai.
Ciò che turba un cuore non è mai la verità divina che gli viene annunziata
per la sua salvezza e redenzione.
Turba un cuore invece lo scandalo, che è la trasgressione dei
comandamenti di Dio dinanzi a persone semplici e ancora deboli nella
fede.
Poiché tutti siamo deboli nella fede, ogni pubblica trasgressione dei
comandamenti è uno scandalo che si dona ai fratelli.
Ogni nostro scandalo li turba nella loro coscienza. Essi sono indotti al
male a causa della nostra cattiva azione.
Lo scandalo è strumento passivo nelle mani della tentazione. Non siamo
tentati in modo diretto, ma indiretto.
Generalmente siamo tentati attraverso la via dell’orecchio. Con lo
scandalo siamo tentati attraverso la via degli occhi.
Quella attraverso la via degli occhi è tentazione infinitamente più potente
di ogni altra tentazione. Non c’è tentazione più potente della visione.
Anche per te è scritto: "Sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una
macina girata d'asino, e fosse gettato negli abissi del mare".
Lo scandalo è peccato gravissimo. Esso ci rende responsabili di tutti i
peccati che gli altri commettono a causa del nostro pubblico peccato.
Le parole con le quali Gesù condanna lo scandalo sono oltremodo
pesanti, forti, dure.
La propria morte del corpo, la sparizione da questa terra è preferibile ad
un solo peccato di scandalo.
Temi il tuo Signore non istruire il popolo secondo ciò che ti conviene, secondo
le tue leggi.
Il timore del Signore è rispetto, ossequio, osservanza della sua Legge.
È sulla Legge del Signore che il popolo va istruito, non su ciò che
conviene o non conviene a colui che ammaestra.
La Legge del Signore è tutto per l’uomo. La sua osservanza è fonte di vita.
Il suo insegnamento conduce alla vita.
La nostra parola non è di vita, bensì di morte. Lascia l’uomo nella morte
chi lo istruisce secondo i suoi pensieri.
Insegna ad esso, invece, il santo timore di Dio e portalo nel suo ovile.
Al popolo di Dio e ad ogni altro uomo va insegnato il timore del Signore.
233
Va insegnato come si rispetta la Legge del suo Dio. Come si cammina nei
suoi comandamenti, nei suoi statuti, nella sua volontà
Ogni uomo, nessuno escluso, deve essere condotto nell’ovile del Signore.
Questo deve fare ogni buon pastore e ogni altro fedele laico in Cristo
Gesù.
Chi lascia che gli altri si perdano fuori dell’ovile del Signore, non è né un
buon maestro in Cristo e né un buon fedele in Gesù.
Ammaestralo al pentimento e al proposito fermo di non più peccare.
Ecco a cosa si deve ammaestrare ogni uomo: a pentirsi dopo il peccato. A
fare un fermo proposito per non peccare più.
Pentimento, conversione, volontà di rimanere per sempre nella Legge del
Signore devono essere una cosa sola.
A vivere in grazia secondo la Legge del Signore ogni uomo va educato.
"Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Neanch'io ti condanno; va' e
d'ora in poi non peccare più".
È questo un chiaro riferimento all’episodio della donna colta in flagrante
adulterio e condotta a Cristo Gesù perché pronunziasse la sentenza di
lapidazione e di morte.
Gesù non la condanna. Gesù la perdona. La invita però a non peccare più.
Mai si deve abusare della misericordia del Signore. Mai si deve
aggiungere peccato a peccato. Si potrebbe giungere al non ritorno.
Aggiungendo peccato a peccato si potrebbe anche superare il limite del
male e cadere nel peccato contro lo Spirito Santo.
Uno di questi peccati è la presunzione di salvarsi senza alcun merito e un
altro è l’impenitenza finale.
Gli altri sono: impugnare la verità conosciuta, invidia della grazia altrui,
disperazione della salute, ostinazione nei peccati.
Le mie orecchie sono stanche di ascoltare le eresie e le falsità.
Le eresie e le falsità che oggi si insegnano sono molteplici. Esse stanno
distruggendo tutto il deposito della fede.
È come se la sana dottrina stesse per lasciare il posto alla falsa dottrina.
Le falsità e le eresie sono così tante da stancare le orecchie.
È un bombardamento continuo di eresie, falsità, insegnamento parziale
della Legge del Signore, adattamento della verità al sentimento umano.
È una vera guerra di ignoranza e di presunzione.
È come se la verità del Vangelo fosse stritolata e ridotta a pura menzogna.
Bisogna dire la verità ad alta voce, difenderla con la croce, come l'ha fatto lui, il
Signore Gesù.
234
La verità invece va gridata, predicata, proclamata ad alta voce.
La verità va difesa fino alla morte di croce.
Questa è stato l’esempio che Gesù ci ha lasciato. Questo esempio è stato
seguito da tutti i martiri e i confessori della fede.
Questo esempio dobbiamo noi seguire. Dalla verità è la vita. Dalla falsità è
la morte. Non c’è vita nella falsità e nella menzogna.
La verità salva, perché ti fa tornare pentito alla casa del Padre.
Solo dalla verità può nascere la conversione.
Nella conversione è la salvezza del padre, perché essa ci fa ritornare
pentiti nella casa del Padre.
Senza pentimento non c’è conversione, senza conversione ognuno
rimane nel suo peccato, nella casa del mondo e del diavolo.
"Non sono venuto per abolire la Legge o i Profeti, ma per dare compimento".
Gesù non è venuto per abolire la Legge o i Profeti, ma per dare
compimento, perfezione, verità piena, perfetta, eterna.
Alla Legge di Cristo non vi è più nulla da aggiungere e nulla da togliere.
Essa è la perfezione assoluta. La si deve solo vivere secondo la sapienza
e l’illuminazione dello Spirito Santo.
Tu vuoi dissociarti dalla Parola del Signore per scusare il tuo peccato.
Nessuno si deve dissociare dalla Parola del Signore per scusare il proprio
peccato.
La Legge a questo serve: a rivelare il peccato, perché ci si possa pentire,
convertire, ritornare nella verità e nella volontà di Dio.
Chi distrugge la Legge di Dio per coprire il suo peccato, compie vera
azione di disonestà verso Dio e verso se stesso.
Invece di gridare le eresie, grida il tuo peccato, dissociati da esso e pentito
torna al tuo Dio.
Riconoscere e gridare a Dio il proprio peccato è il più grande atto di
sapienza e di saggezza di un uomo.
Dissociarsi da esso e tornare pentiti nella casa del nostro Dio è vera
salvezza. Il peccato è morte. La liberazione da esso è vita.
L’invito alla conversione e alla fede nel Vangelo deve essere fatto ad ogni
uomo. Senza conversione e fede non c’è salvezza.
Potrai annunziare la verità di Gesù Cristo, del Logos Eterno, solo se nel tuo
cuore non regna più il peccato e lo scandalo.
Non si può essere missionari di Cristo Gesù rimanendo noi peccatori,
trasgressori del Vangelo e della verità di Dio.
Per essere veri missionari necessariamente ci si deve dissociare da ogni
peccato, in modo particolare ci si deve allontanare dallo scandalo.
235
La scandalo è predicazione del male, del peccato, del vizio.
Non può predicare Cristo chi predica il male. Le due predicazioni sono
inconciliabili. O l’una o l’altra.
Questo turba i cuori, non la Parola del Signore.
Turba il cuore la predicazione dello scandalo con una vita di peccato.
La Parola del Signore non turba un cuore, lo sollecita per una vera, buona,
giusta conversione.
Proclamala con cuore pentito e la Madre di Dio, la Vergine del Verbo Incarnato,
ti sosterrà per difendere il cammino della verità.
La Parola di Dio va proclamata con cuore pentito, ricco di vera fede.
Quando si predica la Parola di Cristo Gesù secondo verità, sempre la
Madre di Dio, la Vergine del Verbo Incarnato ci sostiene per difendere il
cammino della verità.
Chi predica il vero Vangelo di Cristo Gesù non è mai solo. Con lui vi è
sempre Lei, la Madre di Gesù, che è suo sostegno e guida.
Sapere questo, sapersi sempre con la Vergine Maria, Madre della
Redenzione, crea conforto e grande speranza.
PER DISCERNERE...
La correzione fraterna non è mancanza di carità.
Correggere il proprio fratello che pecca contro il Signore con peccato
evidente, pubblico, è comando evangelico.
Anche le modalità della correzione sono comando del Signore.
Nella correzione fraterna va sempre osservata la legge della carità e della
misericordia.
Paolo corresse Pietro e "si oppose a lui a viso aperto, quando vide che non si
comportava rettamente secondo la verità del Vangelo".
Pietro pecca pubblicamente contro la verità del Vangelo e Paolo lo
corregge con fermezza.
A Paolo il Vangelo interessa più della sua stessa vita. Lui ha consacrato la
vita al Vangelo e vuole che ogni altro uomo consacri la vita ad esso.
Il Vangelo viene prima della vita di ogni uomo. Questa verità va scritta nel
cuore. Prima la salvezza del Vangelo e poi ogni altra cosa.
Uomo, salvi la tua anima, se riconduci nell'ovile del Signore la pecorella che si è
smarrita dal cammino della verità.
236
A chi riconduce nel Vangelo un uomo che ha smarrito il cammino della
verità il Signore dona la salvezza della propria anima come premio.
La missione evangelica, fatta secondo le regole del Vangelo, è opera di
salvezza eterna per chi la compie.
Portando gli altri a Cristo secondo verità e carità portiamo noi stessi a Lui.
Il primo bene spirituale di chi annunzia il Vangelo è per se stesso.
È scritto: "La carità tutto copre, tutto crede...".
È vero. È obbligo della carità coprire il male, il peccato. Ma quale male,
quale peccato?
La carità copre il male privato. Quello pubblico mai lo si potrà coprire.
Esso è pubblico. Il male pubblico non va divulgato.
Chi non lo conosce, non deve venirne a conoscenza. La non divulgazione
è opera di grandissima carità.
Ma è scritto anche: "La carità si compiace della verità".
La correzione fraterna non ha nulla a che vedere con questa norma di
Paolo: “la carità tutto copre…”.
La correzione fraterna è opera altissima di carità. Si vuole il bene più
grande di una persona e glielo si dona.
Chi si ama – amarsi è anche vera carità verso se stessi – deve
compiacersi della verità che l’altro gli annunzia sulla sua vita.
Essa non è secondo i parametri del Vangelo. Non lo è perché la Parola del
Vangelo è stata violata, trasgredita pubblicamente.
Torna pentito... Va'... Non peccare più...
Questo comando è per tutti.
Tutti siamo chiamati dal Vangelo a tornare pentiti nella casa del Padre.
Tutti siamo chiamati ad abbandonare la via del peccato e percorrere la
strada della rettitudine, della giustizia, della fedeltà.
La Parola del Signore non vuole equivoci, non vuole che si abbandoni l'uomo il
suo stato miserevole per lasciarlo morire nell'errore.
Abbandonare un uomo nel suo stato miserevole di peccato di certo non è
carità, non è amore, non è misericordia, non è rispetto della verità.
Anzi è proprio della carità salvare un nostro fratello.
Lo si deve salvare però osservando le regole della carità dettate da Cristo
Gesù nel suo Vangelo.
La Parola del Signore è verità e devi difenderla come ha fatto Gesù, sino alla
morte di croce.
La correzione fraterna è Parola del Signore, suo comando d’amore, sua
legge di misericordia e di pietà, suo vero Vangelo.
237
Il Vangelo va difeso non in modo parziale, ma globale, per intero.
Tutto il Vangelo deve essere annunziato, proclamato, diffuso, difeso.
Il Vangelo deve essere servito in ogni sua parte a prezzo della nostra vita.
Se avessi soltanto il coraggio di correggere tuo fratello, senza accomodamenti
nella verità di Dio, l'uomo si salverebbe e tornerebbe alla casa del Padre, per
vivere di grazia e di verità, di parola e di sacramenti, sorretto e guidato dallo
Spirito Santo.
È questa la nostra grande omissione quotidiana.
Vediamo il fratello che pecca, pensa male, giudica, mormora, condanna,
dice falsa testimonianza, calunnia, trasforma la verità in falsità e la falsità
in verità, altera e travisa tutto il Vangelo, e noi gli teniamo il sacco.
A volte gli facciamo anche da spalla oppure fingiamo di non aver sentito.
Così facendo ci condanniamo noi alla perdizione e condanniamo il
fratello. Di certo non ama il fratello che gli apre la strada per l’inferno.
Lo ama chi gliela apre verso il Paradiso, la salvezza, la grande santità.
Molto male ogni giorno si fa, perché persone ragguardevoli, grandi
teologi, maestri di spirito, esperti della verità, tacciono per rispetto
umano, per bisogno, per non guastarsela, per non rompere un’amicizia e
non correggono il fratello di fronte a calunnie contro Dio e contro l’uomo.
Molta salvezza non si realizza nella forma del Vangelo perché tanti
sacerdoti si sono venduti il Vangelo per conservare un’amicizia di
prestigio.
Sovente ci si vende il Vangelo per rispetto umano, viltà, paura, onore,
gloria effimera, un posto, una carriera.
Molti si vendono anche la fede per avere un ruolo nella nostra società.
Quando questo avviene è segno che Cristo Gesù non si ama.
Se ogni sacerdote operasse la correzione fraterna non quando è sul
pulpito da dove grida al vento la sua verità, ma quando è dinanzi ad
un’anima o più anime da illuminare con la sua luce di Cristo, tanto caos
morale potrebbe essere eliminato.
Penso valga proprio la pena ascoltare quanto il profeta Malachia dice ai
Sacerdoti su comando del Signore.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di
dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione e
cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già cambiate, perché nessuno
tra voi se ne dà premura. Ecco, io spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra
faccia escrementi, gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre feste solenni, perché
siate spazzati via insieme con essi. Così saprete che io ho diretto a voi questo monito,
perché sussista la mia alleanza con Levi, dice il Signore degli eserciti.
La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere, che io gli concessi, e anche di
timore, ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento veritiero era
sulla sua bocca né c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato
davanti a me e ha fatto allontanare molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono
238
custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è
messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece avete deviato dalla retta via e siete stati
d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il
Signore degli eserciti. Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il
popolo, perché non avete seguito le mie vie e avete usato parzialità nel vostro
insegnamento (Mal 2,1-9).
Sarebbe sufficiente che ogni sacerdote dicesse: ciò che stai facendo non
è verità secondo Dio e neanche pensiero secondo il Vangelo, perché il
mondo avrebbe un nuovo volto.
Non puoi servire due padroni, non puoi essere servo del peccato, per non
sentirti deriso, additato, accusato di mancare di carità.
Il peggiore nemico dell’uomo è il rispetto umano.
Chi cade in questo peccato mai avrà la forza di correggere un suo fratello.
Il suo bene immediato, terreno, vale più che la salvezza di un suo amico.
I mali più grandi sono generati proprio dagli amici.
Sono essi a volte la rovina dei loro amici, perché non solo non li
correggono, addirittura li coinvolgono nel loro peccato.
Prima va salvato il Vangelo. Poi il nostro onore e la nostra reputazione.
Uomo, non farti la tua verità...
A nessun uomo è consentito farsi una sua propria verità, un suo proprio
Vangelo, una sua personale legge.
Madre Santa che tutto sai, fa' che il popolo di Dio si possa istruire per
discernere la menzogna e la falsità.
Il discernimento è opera di grande sapienza e saggezza, ma anche di
libertà del cuore. Questa grazia è chiesta alla Vergine Maria.
Vergine fedele che tutto vedi, risveglia i cuori e apri le menti.
A Lei si chiede anche che risvegli le menti e apra i cuori alla verità.
Troppe sono le parole e molti i segni che non appartengono al tuo Figlio Gesù.
Vi è un mondo religiosamente non vero che non appartiene a Gesù.
Non tutte le parole e non tutti i segni sono della verità di Cristo Signore.
Madre purissima che tutto puoi libera il mondo da ogni inganno. Aiutaci a
combattere e a morire nella professione della retta fede.
A Lei si chiede che liberi il mondo da ogni inganno.
A Lei si chiede aiuto perché combattiamo e moriamo nella professione
della retta fede.
Questa preghiera alla Madre di Dio, alla Madre della Redenzione, va fatta
ogni giorno, ogni attimo della nostra vita.
Solo la sua potente intercessione ci potrà salvare da falsità e inganni.
239
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Credo valga proprio la pena spendere ancora qualche buona parola sulla correzione
fraterna, legge di Cristo per la sua comunità. Prima ti riporto quanto già scritto. Poi ti
ricordo la regola e le modalità di Cristo sullo stesso argomento.
“È questa la nostra grande omissione quotidiana. Vediamo il fratello che pecca, pensa
male, giudica, mormora, condanna, dice falsa testimonianza, calunnia, trasforma la verità
in falsità e la falsità in verità, altera e travisa tutto il Vangelo, e noi gli teniamo il sacco. A
volte gli facciamo anche da spalla oppure fingiamo di non aver sentito. Così facendo ci
condanniamo noi alla perdizione e condanniamo il fratello. Di certo non ama il fratello chi
gli apre la strada per l’inferno. Lo ama chi gliela apre verso il Paradiso, la salvezza, la
grande santità.
Molto male ogni giorno si fa, perché persone ragguardevoli, grandi teologi, maestri di
spirito, esperti della verità, tacciono per rispetto umano, per bisogno, per non
guastarsela, per non rompere un’amicizia e non correggono il fratello di fronte a calunnie
contro Dio e contro l’uomo. Molta salvezza non si realizza nella forma del Vangelo perché
tanti sacerdoti si sono venduti il Vangelo per conservare un’amicizia di prestigio.
Sovente ci si vende il Vangelo per rispetto umano, viltà, paura, onore, gloria effimera, un
posto, una carriera. Molti si vendono anche la fede per avere un ruolo nella nostra
società. Quando questo avviene è segno che Cristo Gesù non si ama. Se ogni sacerdote
operasse la correzione fraterna non quando è sul pulpito da dove grida al vento la sua
verità, ma quando è dinanzi ad un’anima o più anime da illuminare con la sua luce di
Cristo, tanto caos morale potrebbe essere eliminato”.
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo;
se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te
una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi
non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia
per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla
terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In
verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere
qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre
riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,15-20).
La correzione fraterna la può fare soltanto chi è libero per il Vangelo, libero a tal punto
che nulla gli interessa se non il Vangelo. La può fare chi al Vangelo ha consacrato per
intero la sua vita e a nulla pensa se non come far risplendere nel mondo la verità e la
carità che promanano dal cuore di Cristo Gesù.
Al Vangelo si deve consacrare prestigio, onore, gloria, carriera, desideri, aspirazioni,
sogni e tutto ciò che è effimero, cose di questo mondo.
Se ognuno di noi avesse verso l’altro un atteggiamento di vero amore, di certo lo
aiuterebbe a rientrare nella verità del Vangelo. Invece spesso si vive di grande
sudditanza psicologica e si lascia che l’altro ingoi cammelli e dromedari, facendo
passare tutto o per vera ispirazione o per retta comprensione del Vangelo.
Chiunque tu sia, sappi che se tuo fratello è nell’errore, nella falsità, nell’equivoco e tu lo
lasci nel suo stato spirituale confusionale, la responsabilità dinanzi a Dio è grande.
Siamo gli uni responsabili degli altri. Una cosa da non confondere è questa: la correzione
fraterna con i giudizi, le interpretazioni delle intenzioni del cuore, i comportamenti neutri,
lo stile di essere di una persona. Il peccato è una cosa. La vita personale ben altra cosa.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a comprendere la verità.
Angeli e Santi ci guidino per un cammino di vera carità con i fratelli.
240
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 27 Maggio 2013
SOLITUDINE...
Un viso sbiancato.
Non ha più forza,
non vuole più vivere,
il mondo non gli appartiene più.
Intorno a lui il buio,
tanto buio.
Non vuole tenderti la mano,
vuole andare lontano,
dove la solitudine
può sembrargli gioiosa.
Tanta crudeltà,
tanto inganno,
tanto odio.
Vattene!
Ma tu non puoi andartene,
ami il tuo Signore,
ami tuo fratello.
Gli porgi la mano,
l'accarezzi.
È luce la vita
- gli dici se la vivi secondo le leggi del Signore.
Parli.
Parli del tuo Gesù,
del suo Gesù,
dell'amore che sa dare
e che ha donato
a tutte le sue creature.
Ricordi la Mamma di Gesù:
"Sai,
una spada ha trafitto il suo cuore”.
Non mettere la spada nel cuore di tua Madre.
Lei ha pregato per tutte le madri.
Tante e tante parole con il cuore
escono dalla tua bocca
per consolare
241
colui che non riesce più a vivere.
Un silenzio.
Tornerò.
Ora sei qui,
il tuo viso roseo,
e la vita ti sembra bella.
Vuoi vivere per dire al mondo:
"Tornate alla casa del Padre,
nella vigna del Signore".
Madre,
Madre Santa,
a chi racconterò le mie pene?
Il calvario è sempre pronto,
aiutami, ti prego.
QUEL GIORNO...
Grazie,
Madre di Dio e Madre nostra:
siamo certi che tu radunerai
i tuoi figli nella casa del Signore,
per cantare nel coro
degli Angeli e dei Santi
l'amore per il Padre nostro.
E vai...
Ascolti sempre parole d'uomo.
Ti chiedi: "Dove sta Dio per loro?".
Leggi messaggi falsi e inventati,
parole che Dio non dice,
non è linguaggio suo,
non vi è il Logos Eterno,
non vi è parola di cielo,
non vi è teologia pura e vera.
Perché sono sordi?
Perché sono ciechi e muti?
Perché non capiscono l'inganno?
Tu, mio Signore,
ai piccoli hai rivelato le tue meraviglie;
a loro fai capire le eresie.
Non puoi fermarti...
Aspetti, pregando...
Nel deserto incontrasti la verità;
essa parlò al tuo cuore:
"Va'...
Non temere...",
e riempì il tuo spirito di Parola di Dio.
Sei certa:
la Vergine difenderà il suo Figlio Gesù
242
dall'inganno e dalla menzogna dell'uomo.
La tua preghiera alla Madre della Redenzione
sarà esaudita con il tempo del Signore.
E tu perseveri e cammini...
Le insidie sono tante,
lo scoraggiamento potrebbe
far retrocedere chi è già tornato alla fede.
Nel silenzio un singulto di pianto...
Attendi qualcuno che ti dia una mano,
non per te,
ma per loro che sono deboli e fragili.
Tu non vuoi che
le creature del Padre
si perdano
per causa dell'omissione dell'uomo
e per questo continui a pregare.
243
TESTO COMMENTATO
SOLITUDINE...
Un viso sbiancato. Non ha più forza, non vuole più vivere, il mondo non gli
appartiene più. Intorno a lui il buio, tanto buio.
La solitudine è il frutto dell’uomo che rinuncia a vivere la sua verità che è
comunione, solidarietà, carità, amore, compassione, pietà.
La solitudine porta al desiderio di abbandonare la vita.
È un peso, un grande peso la solutine. È un peso che non si può portare
da soli. Essa va necessariamente condivisa, partecipata.
Non vuole tenderti la mano, vuole andare lontano, dove la solitudine può
sembrargli gioiosa.
Quando la solitudine è vissuta per lungo tempo senza Dio e senza i
fratelli, essa può anche trasformarsi in rifiuto di ogni aiuto.
Si vede l’aiuto come qualcosa di effimero, momentaneo, passeggero.
Un simile aiuto neanche si può classificare come vera carità cristiana,
perché la carità cristiana è condivisione, partecipazione, assunzione della
solitudine dell’altro, vivendola come nostra solitudine.
Cose effimere, momentanee da noi sono chiamate carità.
La carità è tutt’altra cosa. Essa è portare il peso dell’altro per sempre, non
per un istante soltanto, per qualche secondo.
Tanta crudeltà, tanto inganno, tanto odio.
È questa la natura dell’uomo quando in essa non regna Cristo Signore.
Con Gesù la crudeltà si trasforma in mitezza, l’inganno in purissima
verità, l’odio in squisita carità.
Quando invece Gesù è tolto da un cuore, subito subentrano al suo posto
la crudeltà, l’inganno, l’odio, l’indifferenza, la noncuranza.
Vattene! Ma tu non puoi andartene, ami il tuo Signore, ami tuo fratello.
Chi si avvicina per portare aiuto, viene invitato perché se ne vada.
Chi ama Cristo Gesù non può andarsene.
Non può abbandonare il Cristo visibile chi ama il Cristo invisibile. Sono lo
stesso Cristo. Sono l’unica e sola persona del Salvatore.
Chi ama il Cristo invisibile necessariamente amerà il Cristo visibile che è
l’uomo che soffre, che ha fame, sete, che è nudo, forestiero, ammalato,
carcerato, sconfortato, solo.
Cristo e il fratello che soffre sono una cosa sola, non due cose distinte.
Chi ama veramente il Cristo invisibile non può non amare il Cristo visibile.
244
È lo stesso amore dato all’uomo che viene tutto riversato sull’altro.
Gli porgi la mano, l'accarezzi. È luce la vita - gli dici - se la vivi secondo le leggi
del Signore.
A quest’uomo solo, perché prima di ogni altra cosa è privo di Cristo Gesù,
perché non è nel suo cuore, il visitatore gli porge la mano. Poi gli fa una
carezza. Gli fa sentire la sua vicinanza.
Dopo questo approccio iniziale gli rivolge una parola di verità, di vera
speranza, di apertura alla vita da lui ormai rifiutata.
La vita è luce, non buio, non tristezza, non amarezza, non chiusura nel
carcere dei proprio pensieri.
È luce la vita se vissuta secondo le legge del Signore.
Le leggi del Signore sono leggi d’amore, di vero amore, di solo amore.
La solitudine si vince in un solo modo: amando il Signore e cercando in
Lui ogni conforto.
Parli. Parli del tuo Gesù, del suo Gesù, dell'amore che sa dare e che ha donato
a tutte le sue creature.
A quest’uomo che è solo si deve dare la sola persona che vince ogni
solitudine: Gesù.
Quando Gesù è fortemente piantato nel cuore, nessun uragano di
indifferenza potrà sradicarlo e l’uomo mai cade nella solitudine.
Ha nel cuore sempre un amico, l’amico con cui dialogare, parlare,
confidare la propria amarezza.
Ha soprattutto un amico che sa guarirlo, che vuole guarirlo, sanarlo.
Gesù è il solo amico che sa come si sana un cuore, una mente, un
desiderio, un pensiero non buono.
Mettere questa fede nel cuore di chi è solo non è però solo opera umana.
È opera dello stesso Cristo e del suo Santo Spirito.
Ma Cristo Gesù e lo Spirito Santo devono essere portati nel cuore dal suo
discepolo, da colui che si professa cristiano.
Chi è allora il cristiano? È colui che porta Cristo nel cuore di quanti non
conoscono il loro Salvatore e Signore, oppure lo hanno conosciuto, ma
non lo conoscono più.
Ricordi la Mamma di Gesù: "Sai, una spada ha trafitto il suo cuore”. Non
mettere la spada nel cuore di tua Madre. Lei ha pregato per tutte le madri.
Dopo aver messo nel cuore Cristo Gesù è giusto mettervi anche la Madre
sua. Gesù e Maria sono un solo mistero di amore.
Chi è la Vergine Maria? È Colei che visse il martirio della solitudine
dell’uomo contro Dio presso la Croce del suo Divin Figlio.
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La Vergine Maria ha sofferto perché le hanno portato via il Figlio in un
modo crudele, spietato, senza alcuna compassione.
Chi vuole uscire dalla vita non opera la stessa crudeltà verso la Madre sua
celeste. Non priva la Madre di un altro figlio?
Può la Madre sopportare un così grande dolore?
Per questo viene detto “Non mettere la spada nel cuore di tua Madre”.
Non la privare di un altro figlio. Soffrirebbe molto.
Tante e tante parole con il cuore escono dalla tua bocca per consolare colui che
non riesce più a vivere.
Come si può constatare per fare questo occorre del tempo.
Urge stabilizzare il cuore di chi non riesce più a vivere in Cristo, nella
Madre sua, nella verità di Dio, nel mistero della salvezza.
Il cuore pieno di Cristo, di Dio, della Madre di Dio sempre sa trovare la
parola giusta, capace di modificare una storia di morte in storia di vita.
Quando Dio è nel cuore si sa sempre come parlare ad un altro cuore.
È quando Dio non è nel cuore che diviene difficile parlare ad un altro
cuore, specie poi se ci si trova dinanzi ad un cuore stanco, trafitto,
ammalato, nella grande sofferenza.
Chi ha Dio nel cuore consola un altro cuore donandogli lo stesso Dio che
porta sempre con sé.
Un silenzio. Tornerò. Ora sei qui, il tuo viso roseo, e la vita ti sembra bella.
Il silenzio può nascere dalla paura di perdere un momento così ricco.
Questo silenzio strappa una promessa: Tornerò.
Quando nasce la speranza in un cuore, anche il corpo riprende colore,
nuova forma, perché la vita comincia a battere in esso.
Quando si infonde la speranza in un uomo, la vita brutta di prima ora
appare come bella, degna di essere vissuta.
Vuoi vivere per dire al mondo: "Tornate alla casa del Padre, nella vigna del
Signore".
Ma anche chi dona vita agli altri, sa affrontare con più vigore la solitudine
dell’apostolato. Vale proprio la pena vivere per dare vita ai fratelli.
Vale la pena di vivere per portare Cristo in un cuore e ogni cuore a Cristo,
riempiendo la casa del Padre.
La casa del Padre è il cuore di Cristo Gesù. Questo cuore va riempito di
molte persone, di tutte le persone che ancora non lo conoscono.
Madre, Madre Santa, a chi racconterò le mie pene? Il calvario è sempre pronto,
aiutami, ti prego.
Anche la solitudine dell’apostolato, il martirio dei predicatori del Vangelo
spesso è pesante. Occorre qualcuno con cui parlare. Ma con chi?
246
Sempre pronta ad ascoltare è Lei, la Vergine Maria, Madre della
redenzione.
Chi ha la Vergine Maria come sua vera Madre ed Amica, mai cadrà nella
solitudine del mistero sacro della predicazione del Vangelo.
QUEL GIORNO...
Grazie, Madre di Dio e Madre nostra: siamo certi che tu radunerai i tuoi figli
nella casa del Signore, per cantare nel coro degli Angeli e dei Santi l'amore
per il Padre nostro.
Questo Meditare inizia con una certezza di fede: La Vergine Maria è più
che un solerte pastore.
Come il solerte pastore alla sera raduna tutte le sue pecore nell’ovile per
porle al riparo da ogni bestia feroce, così è la Madre di Gesù.
Anche Lei ogni giorno lavora senza mai fermarsi, mai stancarsi, mai
venire meno, mai arrendersi, per radunare tutti i suoi figli nella Casa del
Signore.
Lei ci raduna tutti nella casa del Signore, per cantare nel coro degli Angeli
e dei Santi l’amore per il Padre nostro.
Dal giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo al giorno della Parusia sempre
Maria raduna la Chiesa nella casa del Signore. È questo il suo grande
ministero, che mai verrà meno.
E vai... Ascolti sempre parole d'uomo. Ti chiedi: "Dove sta Dio per loro?".
Ogni Meditare, dal titolo “Quel Giorno…” narra la vita dell’Ispiratrice –
Fondatrice del Movimento Apostolico.
L’Ispiratrice va per il mondo a ricordare la Parola di Gesù.
L’Ispiratrice va per salvare e convertire, donando ai cuori il Vangelo.
In questo suo andare perenne, senza sosta, ascolta sempre parole
d’uomo, mai parole di Dio.
Le parole d’uomo sono falsità, menzogna, inganni, false testimonianze su
Dio e sugli uomini, sul Vangelo e sulla Chiesa.
Il suo cuore si pone subito una domanda: ma questi uomini conoscono
Dio? Lo hanno mai conosciuto? Dove sta Dio per loro?
Nelle loro parole non c’è. Nel loro cuore non c’è. Nelle loro opere non c’è.
Se non è in loro, dove è il loro Dio? Quale Dio adorano?
Leggi messaggi falsi e inventati, parole che Dio non dice, non è linguaggio
suo, non vi è il Logos Eterno, non vi è parola di cielo, non vi è teologia pura e
vera.
Non solo nella parola umana Dio non regna, non c’è. Non c’è neanche
nella parola che essi dicono ispirata, che scende a loro dal Cielo, da Dio.
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Questa parola non è linguaggio di Dio. In essa non vi è il Logos Eterno,
non vi è Parola di cielo, non vi è teologia pura e vera.
Questa parola rivela e manifesta una religiosità che non dona vita vera,
perché non introduce l’uomo nella verità purissima di Dio.
Chi vive con il vero Dio nel cuore e sulle labbra riconosce sempre la
parola di Dio che è fuori di sé.
Chi invece non ha Dio nel cuore e neanche sulle labbra, mai potrà
riconoscere se una parola proferita è vera oppure falsa.
Noi riconosciamo che una parola è vera, è di Dio, perché lo Spirito Santo
che è nel cuore di colui che dice parole vere di Dio, dal suo cuore passa
nel nostro e ci converte, ci smuove perché accogliamo la parola di vita.
Perché sono sordi?
l'inganno?
Perché sono ciechi e muti?
Perché non capiscono
Il cuore che è pieno di Dio non può non porsi alcune domande:
Perché sono sordi? Perché sono ciechi e muti? Perché non capiscono
l’inganno?
Sono sordi, ciechi, muti, non capiscono l’inganno perché lo Spirito Santo
non è nel loro cuore.
Non c’è spazio per Lui in essi. In essi c’è solo spazio per se stessi.
Non c’è spazio perché non si cerca il Signore per il Signore, ma nella
ricerca del Signore si cerca semplicemente se stessi.
Cercare Dio e cercare se stessi non è la stessa cosa.
Chi cerca il Signore per il Signore è obbligato, si obbliga ad uscire da se
stesso. Chi invece non cerca il Signore per il Signore, ma per se stesso,
cerca il Signore per rimanere in se stesso.
Tu, mio Signore, ai piccoli hai rivelato le tue meraviglie; a loro fai capire le
eresie.
Perché il Signore entri in un cuore è necessario che questo cuore si faccia
piccolo, piccolo, piccolo, semplice, semplice, semplice.
Ai piccoli il Signore rivela le sue meraviglie. Ai semplici e piccoli fa
comprendere se una parola è verità, oppure eresia.
L’eresia non è una falsità, non è una menzogna, non è un inganno.
L’eresia è una parte di verità che esclude le altre parti.
È una verità che non salva perché manca della sua completezza.
Pula, stoppie, paglia, chicco: sono una sola pianta.
Eresia è prendere una sola parte, escludendo le altre come non
necessarie perché vi sia il grano. La pula non è il grano e neanche la
paglia. Noi prendiamo la pula e diciamo che è grano purissimo.
248
La religiosità non è la verità che salva. Modificare la nostra religiosità,
moltiplicare le preghiera non ci salva, se non prendiamo tutta la verità
della salvezza, che è tutto il Vangelo.
Non puoi fermarti... Aspetti, pregando...
L’uomo è cieco, sordo, muto. Ma l’Ispiratrice non si può fermare.
A quest’uomo deve annunziare la Parola che salva.
A volte quest’uomo non è pronto e allora si deve aspettare pregando,
chiedendo al Signore che disponga il cuore all’ascolto.
Nel deserto incontrasti la verità; essa parlò al tuo cuore:
Il deserto di cui qui si parla è quello di cui parla il profeta Osea. Leggiamo
questa pagina stupenda.
Il numero degli Israeliti sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né
contare. E avverrà che invece di dire loro: “Voi non siete popolo mio”, si dirà loro: “Siete
figli del Dio vivente”. I figli di Giuda e i figli d’Israele si riuniranno insieme, si daranno un
unico capo e saliranno dalla terra, perché grande sarà il giorno di Izreèl!
Dite ai vostri fratelli: “Popolo mio”, e alle vostre sorelle: “Amata”. Accusate vostra
madre, accusatela, perché lei non è più mia moglie e io non sono più suo marito! Si tolga
dalla faccia i segni delle sue prostituzioni e i segni del suo adulterio dal suo petto;
altrimenti la spoglierò tutta nuda e la renderò simile a quando nacque, e la ridurrò a un
deserto, come una terra arida, e la farò morire di sete. I suoi figli non li amerò, perché
sono figli di prostituzione. La loro madre, infatti, si è prostituita, la loro genitrice si è
coperta di vergogna, perché ha detto: “Seguirò i miei amanti, che mi danno il mio pane e
la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande”. Perciò ecco, ti
chiuderò la strada con spine, la sbarrerò con barriere e non ritroverà i suoi sentieri.
Inseguirà i suoi amanti, ma non li raggiungerà, li cercherà senza trovarli. Allora dirà:
“Ritornerò al mio marito di prima, perché stavo meglio di adesso”. Non capì che io le
davo grano, vino nuovo e olio, e la coprivo d’argento e d’oro, che hanno usato per Baal.
Perciò anch’io tornerò a riprendere il mio grano, a suo tempo, il mio vino nuovo nella sua
stagione; porterò via la mia lana e il mio lino, che dovevano coprire le sue nudità.
Scoprirò allora le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti e nessuno la toglierà dalle mie
mani. Farò cessare tutte le sue gioie, le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue assemblee
solenni. Devasterò le sue viti e i suoi fichi, di cui ella diceva: “Ecco il dono che mi hanno
dato i miei amanti”. Li ridurrò a una sterpaglia e a un pascolo di animali selvatici. La
punirò per i giorni dedicati ai Baal, quando bruciava loro i profumi, si adornava di anelli e
di collane e seguiva i suoi amanti, mentre dimenticava me! Oracolo del Signore.
Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le
sue vigne e trasformerò la valle di Acor in porta di speranza. Là mi risponderà come nei
giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto.
E avverrà, in quel giorno – oracolo del Signore – mi chiamerai: “Marito mio”, e non mi
chiamerai più: “Baal, mio padrone”. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal e non
saranno più chiamati per nome. In quel tempo farò per loro un’alleanza con gli animali
selvatici e gli uccelli del cielo e i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal
paese, e li farò riposare tranquilli.
Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e
nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. E avverrà, in
quel giorno – oracolo del Signore – io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; la
terra risponderà al grano, al vino nuovo e all’olio e questi risponderanno a Izreèl. Io li
seminerò di nuovo per me nel paese e amerò Non-amata, e a Non-popolo-mio dirò:
“Popolo mio”, ed egli mi dirà: “Dio mio”» (Os 2,1-25).
249
Il deserto è una particolare condizione creata da Dio per parlare al cuore
della sua sposa.
"Va'... Non temere...", e riempì il tuo spirito di Parola di Dio.
Il Signore la conferma nella missione. Riempie il suo spirito di Parola di
Dio. Ricolma il suo cuore di divina verità.
Sempre il Signore deve confermare e riempire. È per questa opera
costante di Dio che il profeta continua il suo ministero.
Sei certa: la Vergine difenderà il suo Figlio Gesù dall'inganno e dalla menzogna
dell'uomo.
Gesù ha bisogno di essere difeso, protetto contro l’inganno e la
menzogna dell’uomo.
Chi farà questo? La Vergine Maria. Come lo farà: donando più forza a
colei che ha scelto per il ricordo e l’annunzio della Parola di salvezza.
La tua preghiera alla Madre della Redenzione sarà esaudita con il tempo del
Signore.
L’Ispiratrice per questo prega intensamente. La sua preghiera non è però
ascoltata all’istante. Dio ascolta sempre con il suo tempo.
Spesso il tempo di Dio è lungo. Ma sempre il Signore ascolta. Anche
questa è verità annunziata dal Signore per mezzo del suo profeta Abacuc.
Oracolo ricevuto in visione dal profeta Abacuc.
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e
non salvi? Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione? Ho davanti
a me rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese. Non ha più forza la legge né
mai si afferma il diritto. Il malvagio infatti raggira il giusto e il diritto ne esce stravolto.
«Guardate fra le nazioni e osservate, resterete stupiti e sbalorditi: c’è chi compirà ai
vostri giorni una cosa che a raccontarla non sarebbe creduta. Ecco, io faccio sorgere i
Caldei, popolo feroce e impetuoso, che percorre ampie regioni per occupare dimore non
sue. È feroce e terribile, da lui sgorgano il suo diritto e la sua grandezza. Più veloci dei
leopardi sono i suoi cavalli, più agili dei lupi di sera. Balzano i suoi cavalieri, sono venuti
da lontano, volano come aquila che piomba per divorare. Tutti, il volto teso in avanti,
avanzano per conquistare. E con violenza ammassano i prigionieri come la sabbia. Si fa
beffe dei re, e dei capi se ne ride; si fa gioco di ogni fortezza: l’assedia e la conquista. Poi
muta corso come il vento e passa oltre: si fa un dio della propria forza!».
Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo! Signore,
tu lo hai scelto per far giustizia, l’hai reso forte, o Roccia, per punire. Tu dagli occhi così
puri che non puoi vedere il male e non puoi guardare l’oppressione, perché, vedendo i
perfidi, taci, mentre il malvagio ingoia chi è più giusto di lui? Tu tratti gli uomini come
pesci del mare, come animali che strisciano e non hanno padrone. Egli li prende tutti
all’amo, li pesca a strascico, li raccoglie nella rete, e contento ne gode. Perciò offre
sacrifici alle sue sciàbiche e brucia incenso alle sue reti, perché, grazie a loro, la sua
parte è abbondante e il suo cibo succulento. Continuerà dunque a sguainare la spada e a
massacrare le nazioni senza pietà? (Ab 1,1-17).
Mi metterò di sentinella, in piedi sulla fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi dirà, che
cosa risponderà ai miei lamenti. Il Signore rispose e mi disse: «Scrivi la visione e incidila
bene sulle tavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un
termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e
250
non tarderà. Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la
sua fede».
La ricchezza rende perfidi; il superbo non sussisterà, spalanca come gli inferi le sue
fauci e, come la morte, non si sazia, attira a sé tutte le nazioni, raduna per sé tutti i
popoli. Forse che tutti non lo canzoneranno, non faranno motteggi per lui?
Diranno: «Guai a chi accumula ciò che non è suo, – e fino a quando? – e si carica di beni
avuti in pegno!». Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori, non si
sveglieranno e ti faranno tremare e tu diverrai loro preda? Poiché tu hai saccheggiato
molte genti, gli altri popoli saccheggeranno te, perché hai versato sangue umano e hai
fatto violenza a regioni, alle città e ai loro abitanti.
Guai a chi è avido di guadagni illeciti, un male per la sua casa, per mettere il nido in
luogo alto e sfuggire alla stretta della sventura. Hai decretato il disonore alla tua casa:
quando hai soppresso popoli numerosi hai fatto del male contro te stesso. La pietra
infatti griderà dalla parete e la trave risponderà dal tavolato.
Guai a chi costruisce una città sul sangue, ne pone le fondamenta sull’iniquità. Non è
forse volere del Signore degli eserciti che i popoli si affannino per il fuoco e le nazioni si
affatichino invano? Poiché la terra si riempirà della conoscenza della gloria del Signore,
come le acque ricoprono il mare.
Guai a chi fa bere i suoi vicini mischiando vino forte per ubriacarli e scoprire le loro
nudità. Ti sei saziato d’ignominia, non di gloria. Bevi anche tu, e denùdati mostrando il
prepuzio. Si riverserà su di te il calice della destra del Signore e la vergogna sopra il tuo
onore, poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te e il massacro degli animali ti
colmerà di spavento, perché hai versato sangue umano e hai fatto violenza a regioni, alle
città e ai loro abitanti. A che giova un idolo scolpito da un artista? O una statua fusa o un
oracolo falso? L’artista confida nella propria opera, sebbene scolpisca idoli muti.
Guai a chi dice al legno: «Svégliati», e alla pietra muta: «Àlzati». Può essa dare un
oracolo? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma dentro non c’è soffio vitale. Ma il
Signore sta nel suo tempio santo. Taccia, davanti a lui, tutta la terra! (Ab 2,1-20).
Il tempo di Dio non è mai il tempo degli uomini.
E tu perseveri e cammini... Le insidie sono tante, lo scoraggiamento potrebbe
far retrocedere chi è già tornato alla fede.
Bisogna perseverare e camminare, mentre si attende il tempo di Dio.
Urge pregare anche per quelli che sono tornati a Dio. La fede ancora è
debole e le forze poche. Si devono rafforzare con una intensa preghiera
Nel silenzio un singulto di pianto... Attendi qualcuno che ti dia una mano, non
per te, ma per loro che sono deboli e fragili.
Mentre si attende il tempo di Dio, si chiede una mano d’aiuto al Signore.
Ne hanno bisogno quanti sono deboli, fragili, piccoli nella fede.
Tu non vuoi che le creature del Padre si perdano per causa dell'omissione
dell'uomo e per questo continui a pregare.
I neo convertiti sono come tenere pianticelle. Basta un niente e sono già
divelte, sradicate dal loro terreno.
Per questo bisogna continuare a pregare perché il Padre rafforzi i nuovi
suoi figli e non permetta che essi si perdano.
251
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
quest’oggi vorrei soffermami con te sulla necessità di conformare, unificare, fare una
cosa sola del nostro invisibile e del nostro visibile. Noi tutti che abbiamo abbracciato la
via del Movimento Apostolico siamo portatori di una ricchezza divina nel nostro cuore.
Noi portiamo Dio, la sua grazia, la sua verità, il suo Vangelo, la sua misericordia, la sua
pazienza, la sua croce, il suo grande amore. Queste realtà invisibili a nulla servono se
non diventano realtà visibili. Se la visibilità contraddice l’invisibilità, è segno che la realtà
invisibile che noi diciamo di possedere non è in noi. Il nostro cuore è carente di ciò che
dice di possedere.
Questa verità è così insegnata dall’Apostolo Giacomo:
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia
immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri
qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero
con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu
siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui
ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi
perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo,
che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi
invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi
trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato
invocato sopra di voi? Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge
regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene. Ma se fate favoritismi
personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori. Poiché
chiunque osservi tutta la Legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa
colpevole di tutto; infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche:
Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della
Legge. 12Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di
libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia.
La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio.
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può
forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo
quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non
date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è
seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e
io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la
mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!
Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre,
non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare?
Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si
compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed
egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto
per la fede. Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché
aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? Infatti
come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta (Gc 2,126).
Ad esempio : se si va in un luogo e ci si dovesse mostrare arroganti, prepotenti, volgari,
villani, egoisti, senza pazienza, intolleranti, è segno che Dio non abita in noi. Siamo otri
vuoti, anfore senz’acqua, ceste piene di paglia, alberi secchi. Gli altri così ci vedono e
così ci giudicano. Un tale comportamento getterebbe discredito su tutto il Movimento.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a comprendere.
252
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 3 Giugno 2013
SETE DI PECCATO...
Non puoi dire sì
al tuo Signore
solo con la bocca,
mentre il tuo cuore
è lontano da lui.
Dici di esserti convertito.
Convertito a chi,
se dai scandalo ai tuoi fratelli?
Non puoi servire
Dio e Mammona.
Hai sete di peccato,
il desiderio del mondo
ti conquista e ti attrae.
Ti cibi del Corpo e del Sangue
del tuo Signore,
ma non sei specchio di santità
per il mondo.
Preghi la Vergine Santa,
reciti il Santo Rosario,
ma ti dimentichi
della spada che ha trafitto
la sua anima
a causa del suo sì
e della fedeltà al Padre dei cieli
per la nostra salvezza.
Ricordati,
non dimenticare:
"Se vuoi venire dietro di me
- dice il Signore –
rinnega ogni giorno te stesso,
prendi la tua croce
e seguimi".
Se vuoi amare Gesù
devi rompere
con ogni situazione di peccato.
Madre del cielo,
253
Vergine benedetta,
sii guida per tutto il mondo;
fa’ che siamo tutti
un solo corpo
e una sola anima.
Sostieni i tuoi figli
e rafforza la loro fede.
Non vedi?
Vogliamo essere forti,
per non più cadere.
Tendici la tua mano
e noi persevereremo
nella grazia e nella verità
del Figlio tuo Gesù.
FORESTIERO
Eri lì...
Osservavi...
Un viso scuro innanzi a te;
era un forestiero.
Ti sei soffermata a guardare;
ad un tratto hai visto l'ingiustizia:
“Via
- gli fu gridato non è posto per te,
vattene".
Hai ascoltato.
Cosa potevi?
Nulla.
Hai letto nel cuore del forestiero
la fame,
la miseria,
la solitudine,
l'angoscia,
lo sconforto,
lo smarrimento.
Anche lui ha bisogno di un pezzo di pane
e stava per guadagnarselo.
Ma sotto il cielo
lui è solo forestiero,
senza amici e né fratelli;
ma anche per lui c'è Dio.
Lo hai guardato;
hai visto in lui
il volto sfigurato di Gesù,
lo hai riconosciuto.
254
Era il Signore
che si è identificato
con ogni uomo.
Preghi.
Vuoi aiutare il forestiero,
ha tanta fame;
gli dai quanto possiedi e fuggi via,
chiedendoti perché si è incapaci
di riconoscere Gesù
nel volto dei poveri e dei sofferenti.
Signore,
se non si ama il fratello che vediamo,
come si può amare te?
Vergine Madre della Redenzione,
soccorri i miseri e i derelitti,
aiuta i forestieri,
e fa' che si possa riconoscere
in ogni creatura
l'immagine di tuo Figlio Gesù.
255
TESTO COMMENTATO
SETE DI PECCATO...
Non puoi dire sì al tuo Signore solo con la bocca, mentre il tuo cuore è lontano
da lui.
Dire sì al Signore è consegnare la nostra vita alla sua Parola, perché
facciamo di essa l’unica e sola Legge della nostra vita.
Dire sì al Signore è scegliere il Vangelo come Statuto perenne per
governare tutti gli attimi della nostra esistenza terrena.
Dire sì al Signore è disporre mente e cuore per fare solo la sua volontà.
Un sì detto solo con le labbra non serve. Esso non è un sì, perché la
nostra vita non è in quel sì che diciamo.
Dici di esserti convertito.
Dire sì solo con le labbra è attestare che non si è convertiti.
La conversione è alla Parola, al Vangelo, alla Legge del Signore.
Uno inizia ad essere convertito quando cammina nei Comandamenti.
Si abbandona la via del vizio e del male e si entra sulla via delle virtù e del
bene.
Ci si converte quando si abbandonano i nostri pensieri e si assumono
quelli del nostro Dio e Signore.
Convertito a chi, se dai scandalo ai tuoi fratelli?
Di certo non è convertito chi dona scandalo ai fratelli, chi li turba con il
suo cattivo esempio.
Lo scandalo è nelle parole e nelle opere, nel vestire e nel mangiare, nel
divertirsi e nello stare in Chiesa.
Quando si parla in un certo modo, si giudica, si mormora, ci si comporta
in modo scortese, non si ha il governo né della lingua e né del cuore, di
certo si dona scandalo ai fratelli.
Quando si viene in Chiesa e ci si veste come se si fosse alla spiaggia, di
certo si dona scandalo ai fratelli.
Si dona scandalo, perché si attesta con il comportamento, che ignoriamo
di trovarci alla presenza del nostro Dio e Signore.
È facile dare scandalo al fratello, specie se è piccolo nella fede.
Ognuno è obbligato a mettere ogni attenzione affinché per causa sua
nessuno scandalo turbi il cuore e la mente del fratello.
Non puoi servire Dio e Mammona.
256
Non si è convertiti quando si vuole servire due padroni: Dio e Mammona,
Dio e il mondo, Dio e il peccato.
Il cristiano può servire un solo Padrone, un solo Signore: il suo Dio.
Il cristiano serve il suo Dio, obbedendo ad ogni sua Parola, servendo il
Vangelo, la Buona Novella.
Hai sete di peccato, il desiderio del mondo ti conquista e ti attrae.
Non si è convertiti quando si ha sete di peccato e quando il desiderio del
mondo conquista e attrae.
La conversione richiede che si viva nel mondo, ma che non si appartenga
alle opere del mondo.
Oggi il mondo attrae, seduce, conquista, invade.
Ti cibi del Corpo e del Sangue del tuo Signore, ma non sei specchio di santità
per il mondo.
Non si è convertiti quando non si è specchio di santità per il mondo.
Ricevere l’Eucaristia a questo serve: a conformare la nostra vita a quella
di Gesù Signore, che fece bene ogni cosa, sempre.
Non si può ricevere l’Eucaristia con la bocca e la si riceve sempre con la
bocca, quando essa non trasforma il cuore, quando essa non cambia il
nostro corpo, la nostra mente, i nostri pensieri, ogni nostro desiderio.
Chi riceve l’Eucaristia deve pensare come Cristo, amare come Cristo,
servire come Cristo, parlare come Cristo, agire come Cristo.
Cristo lo si riceve perché noi diventiamo in tutto come Lui.
Preghi la Vergine Santa, reciti il Santo Rosario, ma ti dimentichi della spada che
ha trafitto la sua anima a causa del suo sì e della fedeltà al Padre dei cieli per
la nostra salvezza.
Non è convertiti quando non si è capaci, perché non lo si vuole, di essere
fedeli in tutto al nostro sì dato alla Vergine Maria.
La Vergine Maria ha dato il suo sì a Dio ed è rimasta fedele ad esso per
tutti i giorni della sua vita.
Per questo sì la sua anima è stata trapassata dalla spada del dolore ai
piedi della croce.
Quanto sei disposto tu a lasciarti trafiggere cuore e anima per rimanere
fedele al sì detto alla tua Madre celeste?
La vera conversione è fedeltà ad ogni nostro sì: sì proferito nel Battesimo,
nella Cresima, nel Matrimonio, nella Confessione, nella Consacrazione
sacerdotale, alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, quando ci ha
chiesto di ricordare la Parola di suo Figlio Gesù.
Tutta la nostra vita è un sì promesso al Padre nostro celeste.
La conversione è mantenersi fedeli ad ogni sì proferito, giurato, detto.
257
Ricordati, non dimenticare: "Se vuoi venire dietro di me - dice il Signore –
rinnega ogni giorno te stesso, prendi la tua croce e seguimi".
Gesù si segue fino alla morte di croce. Si segue, camminando dietro di
Lui. Percorrendo le sue orme. Portando la propria croce ogni giorno.
Non si segue Gesù a momenti, a tratti, per un poco soltanto.
Non si può seguire Gesù e il mondo. Si seguirebbe solo il mondo.
La sequela di Gesù obbliga, è esigente, richiede che non si seguano altre
vie, altri maestri, altri signori, altri dèi.
Il nostro equivoco è proprio questo: pensare che Cristo si possa abbinare
con tutto ciò che non è Cristo.
Cristo si abbina solo con se stesso e con nessun altro.
Il discepolo di Gesù non può seguire altri pensieri, altre filosofie, altre
strutture religiose, altre credenze, altre forme di vita, se non quelle che
scaturiscono dalla Parola del Vangelo.
Né possiamo noi ammiccare con gli occhi verso altri maestri, pensando
che possano essere paragonati a Cristo Gesù.
Cristo richiede l’esclusiva del cuore e della mente, dei pensieri e dei
desideri, delle aspirazioni e delle scelte di vita.
Cristo Gesù non vuole condividere il nostro cuore con nessun altro. Il
nostro cuore deve essere tutto per Lui.
L’equivoco, la commistione, la confusione, il miscuglio e ogni mescolanza
dei pensieri e delle credenze non gli appartiene.
A Cristo appartiene solo la sua Parola, il suo Vangelo. Altre cose non gli
appartengono. Mai potranno appartenergli.
Lui è il solo, l’unico, ieri, oggi, sempre. Cercare altrove, dopo aver
conosciuto Lui, è stoltezza della mente e del cuore, vanità, inutilità,
perdita di tempo e di sostanze.
Se vuoi amare Gesù devi rompere con ogni situazione di peccato.
L’amore per Gesù obbliga alla rinuncia al peccato, al male, al vizio.
Amare e peccare si escludono, come la vita e la morte.
Non si può amare e peccare. Chi pecca, non ama. Chi ama, non pecca.
Madre del cielo, Vergine benedetta, sii guida per tutto il mondo; fa’ che siamo
tutti un solo corpo e una sola anima.
Chi può aiutarci perché ci dissociamo da questa confusione della mente e
del cuore? Solo Lei, la Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Solo Lei ci può aiutare ad essere un cuor solo e un’anima sola.
Saremo questo se vivremo tutta e solo la Parola di Gesù Signore.
Per formare una sola vita, occorre essere guidati da un solo pensiero.
Quello di Cristo Gesù.
258
Se ognuno segue un suo particolare “vangelo”, mai potremo divenire un
cuore solo e un’anima sola.
Ogni pensiero differente esige una vita differente, un cammino differente.
Sostieni i tuoi figli e rafforza la loro fede.
Alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, si chiede di sostenere i suoi
figli e di rafforzare la loro fede.
La fede si rafforza, rafforzandoci noi nella Parola di Gesù.
Senza il nostro rafforzamento nella Parola di Gesù, la fede è sempre
debole, incerta, incapace di sorreggerci.
Non vedi? Vogliamo essere forti, per non più cadere.
Il nostro desiderio di essere forti è tanto. La nostra carne è però debole.
Con la forza della Vergine Maria, anche noi saremo forti.
Tendici la tua mano e noi persevereremo nella grazia e nella verità del Figlio
tuo Gesù.
Lei ci prenderà per mano e la sua forza diverrà nostra forza.
Con la sua forza in noi, persevereremo nella grazia e nella verità di Cristo
Gesù, suo Figlio e nostro Signore.
Sempre dobbiamo camminare afferrati per mano dalla nostra Madre
Celeste.
È questo il segreto per non cadere mai dall’amore che Cristo Gesù ha
versato nei nostri cuori e che lo Spirito Santo vuole alimentare ogni
giorno.
FORESTIERO
Eri lì... Osservavi... Un viso scuro innanzi a te; era un forestiero.
Il mondo è un vero palcoscenico.
Su di esso ognuno è chiamato a recitare la sua parte.
Poi alla fine tutto finisce. Si entra nell’eternità, il premio o il castigo sono
a noi dati sul fondamento della nostra recitazione.
Noi invece pensiamo che il palcoscenico sia la nostra eternità e invece di
recitare secondo le regole della sana e santa recitazione, giochiamo male
la nostra parte, compromettendo così la nostra eternità in modo
irreparabile. Ci danniamo per cattiva recitazione.
Al ricco è consegnata una grande somma perché lui reciti la parte del
benefattore, del caritatevole, dell’uomo dal cuore grande.
Lui invece cosa fa? Invece di distribuire ai poveri quanto gli è stato dato,
tiene tutto per sé.
259
Invece di giocare la parte di colui che deve dare, gioca quella di colui che
deve prendere. È un giocatore maldestro.
Così dicasi anche del povero, chiamato a giocare la parte di colui che
deve bussare alla porta del ricco per ottenere da lui un qualche beneficio.
Lui cosa fa? Anziché chiedere, ruba, uccide, rapina, estorce, maltratta.
Anche costui gioca male la sua parte. Anche lui compromette la sua
eternità in modo irreparabile.
È così dicasi di tutte le parti che sono molteplici, sono tante quante sono
le persone che abitano sulla nostra terra.
In questo “Meditare” ci vengono presentate due attori, uno che deve far
rispettare la legge degli uomini e uno che cerca di vivere la legge di Dio e
un terzo che osserva e interviene recitando bene la sua parte.
Iniziamo dalla terza persona, l’osservatore.
Costui osserva. Dinanzi a lui vi è un viso scuro. È un forestiero. Uno
straniero. Oggi si dice: un extracomunitario.
Ti sei soffermata a guardare; ad un tratto hai visto l'ingiustizia: “Via - gli fu
gridato - non è posto per te, vattene".
Dalla scena qui descritta è di sicuro un venditore ambulante. Uno di quelli
che si fermano su uno dei tanti marciapiedi delle nostre città e vendono la
loro merce. Specie nei luoghi di fiera e di mercato.
Lui non può vendere. Deve raccogliere le sue mercanzie e andarsene.
Non c’è posto per lui. La legge degli uomini così stabilisce e così deve
essere fatto. La legge degli uomini ne permette di cose!
Permette di uccidere un bambino nel grembo della madre, di sciogliere il
vincolo indissolubile del matrimonio, di sposare tra persone dello stesso
sesso, ignorando la differenza tra libidine morta in se stessa e amore
aperto alla nuova vita, di uccidere una persona per pietà, e tante altre
cose. Sempre però la legge degli uomini.
Hai ascoltato. Cosa potevi? Nulla. Hai letto nel cuore del forestiero la fame, la
miseria, la solitudine, l'angoscia, lo sconforto, lo smarrimento.
L’osservatore vede, ascolta, non può intervenire. La legge degli uomini
non consente che si possa intervenire. Si commette un reato.
La legge degli uomini non vede la fame, la miseria, la solitudine,
l’angoscia, lo sconforto, lo smarrimento di un cuore.
La legge degli uomini vede solo la legge.
Anche Gesù fu tolto dal suo posto. Lui cercava solo di offrire un po’ di
amore e un po’ di verità agli uomini confusi e smarriti.
La legge degli uomini lo inchiodò su una croce.
La legge degli uomini sovente lacera le carni e il cuore degli uomini.
260
Anche lui ha bisogno di un pezzo di pane e stava per guadagnarselo.
La legge degli uomini ignora spesso le esigenze primarie di una persona.
Ma sotto il cielo lui è solo forestiero, senza amici e né fratelli; ma anche per lui
c'è Dio.
Per lui, per il forestiero c’è però il Signore, Dio. Non il Dio dei forestieri,
ma il Dio dei cristiani, che è la loro difesa, il loro benefattore, l’ascoltatore
del grido del loro cuore.
Lo hai guardato; hai visto in lui il volto sfigurato di Gesù, lo hai riconosciuto.
L’osservatore gioca bene la sua parte. Vede in quel forestiero il volto di
Gesù umiliato, scacciato via, allontanato.
Lo riconosce come il suo Signore. Lo stesso Signore che viene adorato
nelle nostre Chiese era lì vivente, dinanzi a lui.
Era il Signore che si è identificato con ogni uomo.
Riconosce il quel forestiero il Signore che si è identificato con ogni uomo.
Preghi. Vuoi aiutare il forestiero, ha tanta fame; gli dai quanto possiedi e fuggi
via, chiedendoti perché si è incapaci di riconoscere Gesù nel volto dei poveri e
dei sofferenti.
Dopo averlo riconosciuto, gioca ancora una volta la sua parte in questo
palcoscenico del mondo: gli dona quanto possiede e fugge via.
Lui però si chiede perché si è incapaci di vedere Gesù in queste persone.
Signore, se non si ama il fratello che vediamo, come si può amare te?
Se non vediamo Gesù per le nostre strade è perché non lo vediamo
neanche nelle nostre Chiese.
Non lo amiamo per le strade e neanche nelle Chiese. Il nostro è un culto
falso, perché non ci apre alla visione di Gesù vivo e bisognoso delle
nostre strade. Dovremmo pensarci.
Vergine Madre della Redenzione, soccorri i miseri e i derelitti, aiuta i forestieri, e
fa' che si possa riconoscere in ogni creatura l'immagine di tuo Figlio Gesù.
A chi si può chiedere aiuto? A Lei, alla Vergine Maria, Madre della
Redenzione.
A Lei si deve sempre chiedere di soccorrere i miseri e i derelitti, di aiutare
i forestieri e quanti sono nel bisogno dell’anima, dello spirito, del corpo.
A Lei si chiede la grazia che in ogni creatura si possa conoscere Cristo
Gesù.
È questa la parte che tutti siamo chiamati a giocare: riconoscere sempre
Gesù che è dinanzi a noi.
È questa conoscenza di Gesù e l’aiuto che gli diamo che ci apre le porte
del paradiso. Ogni altra cosa è vanità e molti giocano alla vanità.
261
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Oggi mi vorrei soffermare con te a riflettere sulla conversione. Durante la trattazione ho
detto qualcosa. Rileggiamo, ci aiuterà a comprendere bene cosa è la conversione.
Non è convertiti quando non si è capaci, perché non lo si vuole, di essere fedeli in tutto
al nostro sì dato alla Vergine Maria. La Vergine Maria ha dato il suo sì a Dio ed è rimasta
fedele ad esso per tutti i giorni della sua vita. Per questo sì la sua anima è stata
trapassata dalla spada del dolore ai piedi della croce. Quanto sei disposto tu a lasciarti
trafiggere cuore e anima per rimanere fedele al sì detto alla tua Madre celeste? La vera
conversione è fedeltà ad ogni nostro sì: sì proferito nel Battesimo, nella Cresima, nel
Matrimonio, nella Confessione, nella Consacrazione sacerdotale, alla Vergine Maria,
Madre della Redenzione, quando ci ha chiesto di ricordare la Parola di suo Figlio Gesù.
Tutta la nostra vita è un sì promesso al Padre nostro celeste. La conversione è
mantenersi fedeli ad ogni sì proferito, giurato, detto.
Gesù si segue fino alla morte di croce. Si segue, camminando dietro di Lui. Percorrendo
le sue orme. Portando la propria croce ogni giorno. Non si segue Gesù a momenti, a
tratti, per un poco soltanto. Non si può seguire Gesù e il mondo. Si seguirebbe solo il
mondo. La sequela di Gesù obbliga, è esigente, richiede che non si seguano altre vie,
altri maestri, altri signori, altri dèi. Il nostro equivoco è proprio questo: pensare che
Cristo si possa abbinare con tutto ciò che non è Cristo. Cristo si abbina solo con se
stesso e con nessun altro.
Il discepolo di Gesù non può seguire altri pensieri, altre filosofie, altre strutture religiose,
altre credenze, altre forme di vita, se non quelle che scaturiscono dalla Parola del
Vangelo. Né possiamo noi ammiccare con gli occhi verso altri maestri, pensando che
possano essere paragonati a Cristo Gesù. Cristo richiede l’esclusiva del cuore e della
mente, dei pensieri e dei desideri, delle aspirazioni e delle scelte di vita. Cristo Gesù non
vuole condividere il nostro cuore con nessun altro. Il nostro cuore deve essere tutto per
Lui. L’equivoco, la commistione, la confusione, il miscuglio e ogni mescolanza dei
pensieri e delle credenze non gli appartiene. A Cristo appartiene solo la sua Parola, il suo
Vangelo. Altre cose non gli appartengono. Mai potranno appartenergli. Lui è il solo,
l’unico, ieri, oggi, sempre. Cercare altrove, dopo aver conosciuto Lui, è stoltezza della
mente e del cuore, vanità, inutilità, perdita di tempo e di sostanze.
Premesso che ognuno ha i suoi tempi per convertirsi ed anche le sue particolari vie,
qualcuno può anche passare attraverso una storia lunga, quasi interminabile di infinite
esperienze ritenute oggi validissime, anzi reputate vero cammino verso Dio, urge
affermare che la conversione è vera metànoia, vero cambiamento di mente, di cuore, di
sentimenti, di volontà. La conversione è un espianto ed un trapianto.
Si espianta dal nostro petto il cuore di pietra e al suo posto si impianta un cuore di carne.
Si espiantano dalla nostra mente tutti i pensieri dell’uomo e al loro ponto si piantano i
pensieri di Cristo Gesù. Finché cammineremo con i pensieri degli uomini, non siamo
convertiti. Neanche i pensieri dei santi ci appartengono. Essi ci appartengono nella
misura in cui sono i pensieri di Cristo Gesù. Solo ha diritto di albergare nel nostro cuore
il pensiero di Cristo. Da ogni altro pensiero dobbiamo convertirci, lo dobbiamo
abbandonare, lasciare. È questo il motivo per cui siamo sempre in un cammino di
conversione: perché sempre abbiamo pensieri che non sono di Cristo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci nella nostra volontà di
abbandonare i pensieri degli uomini per abbracciare il solo pensiero di Cristo Gesù.
262
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 10 Giugno 2013
QUEL GIORNO...
Tu non vuoi
che le creature del Padre
si perdano
per causa dell'omissione dell'uomo
e per questo
continui a pregare.
Da quel giorno,
dal momento in cui
il tuo Signore ti ha chiamata,
tanti si sono allontanati da te,
però il tuo Signore
non ti ha fatto
sentire sola;
lui era con te,
è con te,
nel tuo cammino
di annunzio della buona novella.
Lui ti sostiene,
ti sorregge,
ti infonde coraggio,
ti illumina.
La visione in spirito
squarcia la menzogna dell'uomo;
la forza del cielo
ti fa stare sempre
con la verità,
perché tu non tradisca mai
il tuo Signore.
E tu cammini,
perseveri,
vai avanti
sulla strada del tuo Dio.
La Madre della Redenzione
chiede al suo Figlio Gesù
il vino della grazia,
infondendo ogni giorno
263
nel tuo cuore
la consolazione dello spirito.
Mentre sei tanto stanca
gli Angeli di Dio
ti sorreggono
perché tu possa compiere la missione
di riempire la casa del Signore.
E tu vai...
Ti incammini
sulla strada dell'uomo,
per manifestargli
il grande amore
che il Signore suo Dio
ha avuto ed ha per noi.
QUEL GIORNO...
Ti incammini
sulla strada dell'uomo
per manifestargli
il grande amore
che il Signore suo Dio
ha avuto ed ha per noi.
Un sì...
Un grande amore
verso il tuo Signore.
Da quel giorno
tante lacrime,
tanta sofferenza
nello spirito e nel corpo.
Vorresti cambiare l'odio in amore,
l'ingiustizia in giustizia.
Vorresti che tutte le creature del Padre
tornassero all'ovile del Signore.
Mediti...
Osservi l'indurimento dei cuori,
la non osservanza dei comandamenti,
l'ingratitudine degli uomini.
Vorresti la pace nel mondo,
la gioia per assaporare la verità.
Vorresti dare speranza ai derelitti;
a coloro che sorella morte
sta per portare
nel mondo degli eterni.
Vorresti far capire
che la morte è vita,
è risurrezione.
264
Sai che la morte è per tutti,
ricchi e poveri,
e che ognuno sarà giudicato
secondo le sue azioni.
Spesso non vi è ascolto
e preghi...
Preghi molto.
O mio Eterno Amore,
dà, ti prego,
la sapienza di te,
il tuo intelletto,
perché possiamo amare
e compiere solo il tuo volere.
Vorresti che l'amore del Signore
incendiasse ogni cuore.
Vorresti che tutti
avessero fame e sete di lui.
Vorresti...
Beati coloro che piangono,
perché saranno consolati.
265
TESTO COMMENTATO
QUEL GIORNO...
Tu non vuoi che le creature del Padre si perdano per causa dell'omissione
dell'uomo e per questo continui a pregare.
Il Signore ha costituito l’uomo padre nella fede per ogni altro uomo.
Questa verità è così annunziata da San Paolo Apostolo ai Corinzi:
Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che
si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però importa assai poco
di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me
stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono
giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del
tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e
manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode. Queste cose,
fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto, perché
impariate dalle nostre persone a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio
favorendo uno a scapito di un altro. Chi dunque ti dà questo privilegio? Che cosa
possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non
l’avessi ricevuto?
Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re. Magari
foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio
abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo
dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi
sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo
momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di
luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo;
perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura
del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose,
ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila
pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù
mediante il Vangelo. Vi prego, dunque: diventate miei imitatori! Per questo vi ho mandato
Timòteo, che è mio figlio carissimo e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria il
mio modo di vivere in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa. Come se io non
dovessi venire da voi, alcuni hanno preso a gonfiarsi d’orgoglio. Ma da voi verrò presto,
se piacerà al Signore, e mi renderò conto non già delle parole di quelli che sono gonfi di
orgoglio, ma di ciò che veramente sanno fare. Il regno di Dio infatti non consiste in
parole, ma in potenza. Che cosa volete? Debbo venire da voi con il bastone, o con amore
e con dolcezza d’animo? (1Cor 4,1-21).
La missione del profeta, del cristiano, del ministro della Parola mai viene
meno. Neanche sulla croce viene meno.
Essa dura fino alla consumazione della storia. Anche nel cielo, in
paradiso, questa missione non finisce.
Nel cielo è svolta mediante la preghiera incessante al Padre nostro.
Peccare di omissione in questa missione è più facile di quanto non si
pensi. Siamo responsabili della salvezza di ogni uomo, ognuno però
secondo il suo particolare, specifico, personale ministero.
266
Quando la missione non può essere svolta presso gli uomini, essa dovrà
essere svolta sempre presso Dio, con una preghiera incessante.
Da quel giorno, dal momento in cui il tuo Signore ti ha chiamata, tanti si sono
allontanati da te, però il tuo Signore non ti ha fatto sentire sola; lui era con te, è
con te, nel tuo cammino di annunzio della buona novella.
Tanto più ci si avvicina al Signore, alla sua luce, tanto più molti si
allontanano dal “padre nella fede”.
Si preferisce rimanere nel peccato, nella mediocrità, nella penombra,
nell’oscurità, nelle tenebre, nel mondo, nella religiosità vana e
dispensatrice di illusioni, nella ritualità che non salva e non redime.
Seguire la luce è esigente. Richiede essere nel mondo, ma non essere del
mondo. Vivere in mezzo al male, senza però appartenere al male.
La luce richiede che si cammini di luce in luce fino alla luce piena.
Si allontanano gli uomini, si fa sempre più vicino il Signore.
Lui ti sostiene, ti sorregge, ti infonde coraggio, ti illumina.
Il vero missionario di Dio – qualsiasi sia il suo ministero: profetico,
sacerdotale, carismatico, ministeriale – è sempre sostenuto, sorretto,
incoraggiato, illuminato dal suo Dio e Signore.
Mai è lasciato solo a se stesso. Quanto avviene in lui e per lui si compie,
si realizza per un solo fine: dare, creare, portare la vera salvezza.
C’è una salvezza fittizia, effimera, vana, ipocrita, falsa e c’è una salvezza
vera, efficace, produttrice di molti frutti.
Il vero missionario del Signore lavora sempre per portare la vera salvezza.
La visione in spirito squarcia la menzogna dell'uomo; la forza del cielo ti fa stare
sempre con la verità, perché tu non tradisca mai il tuo Signore.
L’Ispiratrice del Movimento Apostolico è stata arricchita dal Signore con
questo dono straordinario: la visione in spirito.
Il Signore, quando è necessario per la salvezza di un cuore, le fa vedere
l’altro così come esso è. Nella sua verità, ma anche nella sua menzogna.
Nella sua giustizia o ingiustizia, nella rettitudine del cuore e della
coscienza oppure nella malvagità delle sue azioni.
Sempre quando il Signore lo vuole, non vi sono muri, barriere, tende,
nascondigli, oscurità. Tutto è alla luce del sole.
Alla visione in spirito si può applicare quanto la Scrittura Santa insegna
circa gli occhi del Signore.
Il paese del quale il Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del
Signore tuo Dio dal principio dell'anno sino alla fine (Dt 11, 12).
Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto (Sal 33, 16).
Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo ed egli vede tutti i suoi sentieri
(Pr 5, 21).
267
In ogni luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i malvagi e i buoni (Pr 15, 3).
Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido (Pr 22,
12).
Il suo timore riguarda solo gli occhi degli uomini; non sa che gli occhi del Signore sono
miriadi di volte più luminosi del sole; essi vedono tutte le azioni degli uomini e penetrano
fin nei luoghi più segreti (Sir 23, 19).
Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano, protezione potente e sostegno di
forza, riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano, difesa contro gli ostacoli,
soccorso nella caduta (Sir 34, 16).
Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a piombo in
mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano
tutta la terra (Zc 4, 10).
Non vi sono segreti per gli occhi del Signore e né nascondigli. Non ci
sono né tenebre e né oscurità.
E tu cammini, perseveri, vai avanti sulla strada del tuo Dio.
Sorretta dal Signore, l’Ispiratrice cammina, persevera, va avanti sulla
strada del suo Dio.
Cammina e persevera svolgendo ogni giorno la sua missione di salvezza.
La Madre della Redenzione chiede al suo Figlio Gesù il vino della grazia,
infondendo ogni giorno nel tuo cuore la consolazione dello spirito.
Chi intercede per lei è sempre la Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Ella chiede a Gesù, suo Figlio, il vino della grazia e il suo spirito viene
subito consolato, risuscitato, rimesso in una vita sempre più nuova.
La stanchezza viene perché si rinnovi la preghiera.
Mentre sei tanto stanca gli Angeli di Dio ti sorreggono perché tu possa
compiere la missione di riempire la casa del Signore.
La stanchezza viene perché si riveli nel missionario di Gesù tutta la
potenza della grazia e dell’aiuto celeste.
Sempre il missionario di Gesù deve essere aiutato dagli Angeli del
Signore. Senza il loro aiuto, nessuna missione potrà essere compiuta.
Il missionario di Gesù è un corpo sempre ricolmato di forza celeste e
divina. Questa forza va sempre invocata con preghiera incessante.
E tu vai... Ti incammini sulla strada dell'uomo, per manifestargli il grande amore
che il Signore suo Dio ha avuto ed ha per noi.
La missione di salvezza ha un solo scopo: manifestare ad ogni uomo il
grande amore che il Signore ha avuto ed ha per lui.
La vera missione nasce dall’amore del Padre per condurre ogni uomo
all’amore del Padre.
Deve condurre però al suo vero amore, non ad un amore falso. La vera
missione libera l’uomo dall’amore falso e lo introduce nell’amore vero.
268
QUEL GIORNO...
Ti incammini sulla strada dell'uomo per manifestargli il grande amore che il
Signore suo Dio ha avuto ed ha per noi.
Cosa è la missione di salvezza, di redenzione, la missione evangelica?
Essa è la manifestazione del grande amore che il Signore, Dio di ogni
uomo, ha per la sua creatura, fatta da Lui a sua immagine e somiglianza.
Manifestare l’amore di Dio è renderlo visibile, udibile, palpabile, afferrabile
attraverso il corpo, lo spirito, l’anima del missionario.
L’esistenza stessa del missionario deve essere manifestazione di questo
amore divino, eterno, di redenzione, salvezza, giustificazione, elevazione.
Un sì... Un grande amore verso il tuo Signore.
Non può manifestare questo amore, chi non si lascia interamente
conquistare da esso. Chi da esso non viene inondato.
È questo il significato del nostro sì a Dio: offrirgli corpo, anima, spirito
perché Lui li ricolmi di Sé, di tutto Se Stesso.
Dio ricolma il suo missionario di tutto Se Stesso. Il missionario dona tutto
Dio, di cui è pieno, ad ogni uomo che incontra sul suo cammino.
Il missionario dona Dio ad ogni uomo, perché lui di Dio è pieno, colmo.
Da quel giorno tante lacrime, tanta sofferenza nello spirito e nel corpo.
Il dono di noi stessi a Dio non può realizzarsi se non nella grande
sofferenza del nostro corpo e del nostro spirito.
La sofferenza, accolta, vissuta in pienezza di amore, verità evangelica,
libertà da ogni mormorazione o lamento peccaminoso, perché lamento di
giustizia e di condanna, offerta al Padre dei cieli, salva molte anime.
La sofferenza è il salario da pagare, il prezzo da offrire per avere un’anima
salvata, redenta, giustificata.
Vorresti cambiare l'odio in amore, l'ingiustizia in giustizia.
Al missionario è chiesto, domandato di manifestare tutto l’amore di Dio.
Lo deve manifestare attraverso corpo, anima, spirito.
Altri desideri il missionario non ne può avere, perché glielo impedisce la
storia che scorre dinanzi ai suoi occhi.
Man mano che cammina nella storia, si accorge che l’odio rimane odio e
l’ingiustizia rimane ingiustizia.
Lui invece vorrebbe che l’odio si cambiasse in amore e l’ingiustizia in
giustizia.
La conversione di un cuore costa tutto il suo sangue. Solo versando il
nostro sangue sul sacrificio della sofferenza è possibile redimere
un’anima. Questa ha un prezzo altissimo da pagare, da offrire a Dio.
269
Il desiderio deve intensificare la nostra offerta e il nostro sacrificio. Deve
aumentare la nostra volontà di dono totale al nostro Dio.
Vorresti che tutte le creature del Padre tornassero all'ovile del Signore.
Anche questo rimane purissimo desiderio. Le pecore sono sempre fuori
dell’ovile.
Qualcuna torna, ma poi se ne va di nuovo. Qualcuna resta, ma vorrebbe
vivere come si vive nel mondo.
Qualcuna cresce, ma lentamente, quasi invisibilmente. Ha paura di
consegnarsi interamente al suo Dio e Signore.
Anche questo desiderio serve per intensificare il suo martirio, il suo dono
totale, il suo sacrificio quotidiano, il suo olocausto.
Mediti... Osservi l'indurimento dei cuori, la non osservanza dei comandamenti,
l'ingratitudine degli uomini.
Il desiderio contrasta con la dura realtà del peccato che è universale.
I cuori sono induriti. I Comandamenti non vengono osservati. L’uomo non
ha gratitudine verso il suo Dio.
Non riesce a comprendere il suo immenso amore, la sua divina carità, con
la quale vorrebbe avvolgerlo.
Il missionario è invitato a meditare, riflettere, pensare. Lui non deve
guardare mai la reale condizione del mondo.
A lui è chiesto solo di essere fedele alla missione, di perseverare nel suo
grande ministero di seminatore della Parola.
Vorresti la pace nel mondo, la gioia per assaporare la verità.
Ogni uomo è un pozzo di desideri. Tutti vogliono il Paradiso sulla terra,
nella storia. Anche il missionario vorrebbe un mondo di convertiti.
Vorrebbe la pace nel mondo, la gioia per assaporare la verità.
Deve essere lui la pace nella guerra del mondo, la gioia nella falsità che
devasta la terra. Deve essere lui per tutti pace e gioia.
Lui deve essere una sorgente di pace e di gioia in modo che tutti possano
accostarsi e saziarsi, dissetarsi e sfamarsi.
Altro non può volere. Non dipende nulla da lui. Tutto è dalla grazia del
Signore. Tutto dall’opera dello Spirito Santo nei cuori.
Vorresti dare speranza ai derelitti; a coloro che sorella morte sta per portare nel
mondo degli eterni.
Tante cose vorrebbe il missionario di Gesù.
Vorrebbe dare speranza ai derelitti e a coloro che sorella morte sta per
portare nel mondo degli eterni.
Anche questo suo desiderio deve essere annullato, abrogato. Morte e vita,
dolore e sofferenza sono parte della vita dell’uomo.
270
È lui che deve essere l’uomo della speranza sempre ed è l’uomo della
speranza se è anche l’uomo della verità del Vangelo.
Sempre il Vangelo quando viene accolto in un cuore, crea speranza.
Vorresti far capire che la morte è vita, è risurrezione.
Ad un uomo che vive secondo la carne, diviene impossibile annunziare
questo mistero.
È necessario che prima entri nella verità della carità, attraverso la fede
nella Parola, poi potrà aprirsi alla verità della morte.
Questo suo desiderio lo potrà solo manifestare con una vita nuova,
diversa, secondo lo spirito, portando tutto il suo corpo nelle virtù.
Sai che la morte è per tutti, ricchi e poveri, e che ognuno sarà giudicato
secondo le sue azioni.
La verità del giudizio personale e universale oggi è abolita. L’uomo si è
terribilmente impoverito. Non ha più alcuno slancio verso la virtù.
Spesso non vi è ascolto e preghi... Preghi molto.
Al vorrebbe del missionario di Gesù l’uomo risponde con la sua sordità.
Al missionario non rimane che pregare molto, moltissimo, sempre.
O mio Eterno Amore, dà, ti prego, la sapienza di te, il tuo intelletto, perché
possiamo amare e compiere solo il tuo volere.
Nella preghiera si chiede per ogni cuore sordo e indurito una speciale
sapienza, intelligenza, saggezza perché tutti si aprano alla vera fede,
carità, speranza. Per il missionario la preghiera deve essere più che
l’ossigeno, più che l’aria che respira.
Vorresti che l'amore del Signore incendiasse ogni cuore.
Questo desiderio, come ogni altro qui espresso, attestano una sola verità:
il grande amore di salvezza che è nel cuore del missionario di Gesù.
Vorrebbe che ogni cuore si incendiasse come è incendiato il suo.
Vorresti che tutti avessero fame e sete di lui.
Vorrebbe che tutti avessero fame e sete di Gesù, come sente e avverte
questa sete lui, il missionario della Parola, della verità.
Vorresti... Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
Quello del missionario del Vangelo è un desiderio che sfocia nel pianto,
nella tribolazione, nelle lacrime.
Certo c’è grande gioia ogni volta che un cuore si converte. Ma per lavare
un cuore dal peccato di lacrime ne occorrono veramente molte.
Il desiderio manifesta e rivela il cuore. Il cuore che ama Cristo Gesù ha
desideri solo per Lui, per il suo Signore. Un cuore che ama solo se stesso,
ha desideri che riguardano solo la sua vita. Cristo rimane fuori.
271
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
i due “Meditare” offerti oggi alla tua riflessione, considerazione, lettura spirituale
contengono delle verità forti, essenziali, sulle quali è giusto che ci soffermiamo ancora
per qualche attimo, il tempo di mettere a fuoco alcune verità già accennate. Nel primo
“Meditare”, la verità da mettere in risalto, in luce, su un alto piedistallo, è questa: il
cristiano è costituito padre nella fede per tutto il mondo. Io, tu, tutti siamo stati posti da
Dio come strumenti attraverso i quali la fede in Cristo Gesù deve essere generata in ogni
cuore. Finché ci sarà un solo uomo senza fede, questo avviene perché è mancato chi la
generasse nel suo cuore. La missione di generare la fede è “in solidum”, cioè ci rende
responsabili tutti allo stesso modo. Anche se l’altro non genera mai alcuna fede, la sua
inazione non libera me dalla responsabilità. Mi rende molto più responsabile. Mi fa
responsabile come se fossi solo io lo strumento per la generazione della fede nei cuori.
Di questa responsabilità urge prendere coscienza. Essa deve essere posta al centro del
nostro cuore. A noi è stata affidata la missione di salvezza nel ricordo e nell’annunzio
del Vangelo. Se un solo uomo non conosce il Vangelo, noi siamo responsabili. A noi è
chiesto di fare tutto ciò che è nelle nostre passibilità: preghiera, sofferenza, sacrificio,
abnegazione, missione, parole, opere, esemplarità. Ogni cosa va fatta perché il Vangelo
sia dato ed anche venga accolto. Molti non hanno questa coscienza. Vivono la loro
missione come se il mondo finisse nella loro persona. Poi il nulla. Noi siamo per il
mondo intero, sempre.
Nel secondo “Meditare”, l’Ispiratrice del Movimento Apostolico ci rivela quali sono i suoi
desideri. Cosa Lei vorrebbe che avvenisse nel mondo e nei cuori. Ebbene, se si leggono
con sapienza e intelligenza, ci si accorge di una semplicissima verità: non c’è alcun
desiderio che riguarda la sua persona, la sua vita, il suo corpo, il suo spirito, la sua
anima, i suoi cari, il mondo che ruota attorno a lei. È come se lei e il mondo che le
appartiene non esistesse, non ci fosse. Per questo mondo nessun desiderio viene
espresso. Lei ha molti desideri. Tutti però riguardano una sola persona: Cristo Gesù. Lei
vorrebbe che Cristo regnasse tutto in tutti. Fosse la vita di ogni cuore, ogni mente, ogni
corpo, ogni anima, ogni comunità, ogni popolo, ogni nazione, il mondo intero. Questo
“Meditare” è di sapore Paolino. Leggiamo due brevi pensieri di Paolo:
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi
piedi. Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare
Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il
Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti
(Cfr. 1Cor 15,20-28).
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri
cattivi e quella cupidigia che è idolatria; a motivo di queste cose l’ira di Dio viene su
coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in
questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria,
insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. Non dite menzogne gli uni agli
altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si
rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è
Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma
Cristo è tutto e in tutti (Col 3,5-11).
Vuoi sapere se Cristo è tutto per te o se invece tu sei tutto per te stesso? Osserva i tuoi
desideri. Essi non ti possono ingannare, non ti illudono, non ti dicono falsità. Sei ciò che
tu desideri. Ami ciò che tu desideri. Realizzi ciò che tu desideri. Compi ciò che tu
desideri. Il desiderio è la tua vita. Il tuo desiderio è la tua verità attuale.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ti aiutino a leggere la tua vita
attraverso i tuoi desideri. Saprai se sei cristiano, non cristiano, Movimento Apostolico,
non Movimento Apostolico. Il Movimento Apostolico ha un solo desiderio: Cristo.
272
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 17 Giugno 2013
VIENI E SEGUIMI...
Tu, o Signore,
ogni giorno chiami
le creature del Padre.
Vorresti che tutti ti seguissero
per portare al mondo
la tua Parola.
Anche tu, o Maria,
sei stata scelta
per essere la Madre
del nostro Signore.
E tu hai obbedito,
hai ascoltato,
hai amato,
hai creduto fino alla fine.
Anche tu, Giuseppe,
nella tua volontà
hai detto sì,
facendo quanto ti è stato comandato
dall'Angelo nel sogno.
Hai preso come tua sposa Maria
e l'hai custodita e protetta.
Il Signore ti ha affidato
il suo Figlio Unigenito,
Lo ha posto nelle tue mani
e tu fosti l'uomo giusto
che ogni cosa compiva
per comando del Signore suo Dio.
Non ti sei chiesto,
non hai voluto spiegazioni.
Sapevi solamente
che il Signore aveva chiamato anche te
a collaborare nell'opera mirabile
della venuta tra noi
del Salvatore del mondo.
Sempre, o Signore,
tu chiami:
273
chiami l'uomo alla santità,
alla conversione,
a lasciare tutto per seguirti,
per andare per il mondo
a predicare
la buona novella del regno.
Signore,
rendici umili e obbedienti,
docili alla tua volontà.
Madre Santa,
l'afflizione è grande.
Ti preghiamo:
cammina sempre con noi
sino alla fine dei nostri giorni.
ASSIEME A LAZZARO...
Perché
umilii il povero,
contando quello che gli dài,
suonando la tromba
dinanzi a te?
Non sappia la tua sinistra
ciò che fa la tua destra.
Non sai che il povero
è l’amico di Dio?
Il Signore con lui
si è identificato.
Io ero povero
e tu mi hai dato
da mangiare,
da bere,
mi hai vestito,
mi hai visitato.
"Vieni
benedetto dal Padre mio...".
Se vuoi amare il Signore,
ama i poveri,
se vuoi servire Dio,
se vuoi dare al cielo,
dona a colui che non ha niente.
Avrai la tua ricompensa
assieme a Lazzaro,
il mendicante,
cui i cani leccavano le piaghe.
Fatti anche tu
povero con lui:
274
sarai con Dio
sulla via del paradiso,
amerai i fratelli,
praticherai la giustizia,
vivrai le beatitudini.
Signore,
aiutaci a riconoscerti
negli umili,
nei sofferenti,
nei bisognosi,
nei poveri della terra.
Madre nostra,
riempi il nostro cuore
del tuo grande amore,
perché possiamo darlo
ai fratelli, sempre.
Madre Santa,
piena di grazia,
aiutaci a servire
come hai fatto tu.
275
TESTO COMMENTATO
VIENI E SEGUIMI...
Tu, o Signore, ogni giorno chiami le creature del Padre.
È verità. Il Signore mai si stanca di chiamare le creature del Padre.
La sua è insieme chiamata per la salvezza personale, ma anche chiamata
per salvare gli altri.
Siamo tutti chiamati per l‘una e per l’altra opera. Ognuno deve lasciarsi
salvare da Cristo Gesù aiutando i fratelli a lasciarsi redimere da Lui.
Vorresti che tutti ti seguissero per portare al mondo la tua Parola.
È questo il desiderio di Gesù: che ogni uomo lo seguisse per portare al
mondo la sua Parola.
Solo la Parola di Gesù è di salvezza, redenzione, giustificazione,
santificazione.
Senza il dono della Parola di Gesù non vi è vera salvezza.
Anche tu, o Maria, sei stata scelta per essere la Madre del nostro Signore.
La Vergine Maria è stata chiamata per essere la Madre del Signore nostro
Gesù Cristo.
La sua è stata una chiamata unica, irripetibile, singolare, speciale. Mai più
ne seguirà una simile alla sua.
Nessuna creatura avrà un onore così grande: essere la vera Madre del
Figlio dell’Altissimo.
E tu hai obbedito, hai ascoltato, hai amato, hai creduto fino alla fine.
Cosa ha fatto la Vergine Maria?
Ha obbedito, ascoltato, amato, creduto sino alla fine.
Il suo è stato un sì per sempre. Lei si è tutta consegnata all’amore del
Figlio suo Gesù.
Gesù l’ha consegnata ad un amore senza fine per la sua Chiesa, per ogni
suo discepolo, che diviene, è fatto anche suo figlio, vero figlio di Maria.
Anche tu, Giuseppe, nella tua volontà hai detto sì, facendo quanto ti è stato
comandato dall'Angelo nel sogno.
Anche Giuseppe ha detto sì a Dio nella sua volontà. Ha fatto quanto gli è
stato comandato dall’Angelo nel sogno.
Anche quella di Giuseppe è stata una obbedienza immediata.
ascoltato ed ha obbedito. Senza spazio di tempo.
Ha
Hai preso come tua sposa Maria e l'hai custodita e protetta.
276
Giuseppe ha preso Maria come sua sposa e si è posto al suo servizio,
custodendola e proteggendola con amore grande.
Il Signore ti ha affidato il suo Figlio Unigenito, Lo ha posto nelle tue mani e tu
fosti l'uomo giusto che ogni cosa compiva per comando del Signore suo Dio.
Non solo Maria, ma anche il suo Divin Figlio, Dio ha posto nelle sue mani.
Dio glielo ha affidato come un tesoro prezioso. Giuseppe ha fatto ogni
cosa secondo somma giustizia, facendo ogni cosa per comando del
Signore.
Il Signore parlava e Giuseppe eseguiva. Il Signore comandava e Giuseppe
obbediva. Mai Giuseppe si è sottratto all’obbedienza verso il suo Dio.
Non ti sei chiesto, non hai voluto spiegazioni.
Mai Giuseppe ha chiesto qualcosa a Dio, mai gli ha domandato
spiegazioni. Lui è l’uomo dell’obbedienza.
Sapevi solamente che il Signore aveva chiamato anche te a collaborare
nell'opera mirabile della venuta tra noi del Salvatore del mondo.
Una cosa sola Giuseppe sapeva: che il Signore aveva chiamato anche lui
a collaborare nell’opera divina della venuta tra noi del Salvatore del
mondo.
Giuseppe sempre ha vissuto di fede perfetta. Lui sapeva chi era Gesù.
Sapeva chi Dio aveva messo nelle sue mani.
Offro alla vostra riflessione e meditazione la preghiera di un vecchio prete
che faccio interamente mia. Vedo in essa scorrere tutta la mia vita.
Signore, mi sento privo della vera scienza a sapienza. Non so cosa ho
nelle mie mani. Ignoro il dono prezioso che tu mi ha fatto.
Se sapessi la forza rigeneratrice della Parola del Signore, di certo non mi
perderei nelle mie antiquate e anacronistiche teologie.
Se sapessi quale grande forza di santificazione è contenuta
nell’Eucaristia, mi adopererei perché essa fosse ricevuta secondo verità.
Se sapessi la potenza di sapienza e di saggezza che è lo Spirito Santo,
non agirei mai da stolto e da insipiente.
Eviterei di elevare a Dio preghiere inutili e vane per la mia persona, che
sono il frutto di una mente che non si conosce e né conosce Dio.
Se sapessi il mistero della mia vocazione, di certo lavorerei con più zelo
ed amore per realizzarla nella pienezza della sua verità.
Se sapessi chi è Cristo Gesù, non mi vergognerei di Lui, lo griderei ai
quattro venti, parlerei di Lui su ogni piazza di questo mondo.
Se sapessi chi è il vero Dio non avrei paura di dire ad ogni uomo che noi
tutti siamo adoratori di idoli muti che non danno salvezza.
Se sapessi la verità della Chiesa, l’amerei come mia vera madre e non
permetterei che per i miei scandali essa venga odiata dalla gente.
277
Se sapessi… Purtroppo non so la verità né di Dio e né dell’uomo e
continuo a camminare su sentieri di illusioni.
Mi credo cristiano e non lo sono. Mi riputo un vero prete e non lo sono. Mi
penso saggio ma non possiedo la verità.
Chi mi darà ali di colomba perché raggiunga le sorgenti della verità e della
sapienza e mi immerga in eterno in essa?
Ma anche questo desiderio è il frutto della non conoscenza. Non
occorrono ali, perché è lo Spirito che vola e viene in me.
E sempre più mi convinco che sono un mistero senza la scienza del
mistero che sono e che anche porto per vocazione.
Signore, abbi pietà di me! Donami la scienza di te nella quale è la scienza
di me. Donami la scienza di te per servirti secondo verità.
Donami la scienza di te, quella più pura, santa, per amare tutti i tuoi figli
come tu comandi e vuoi, senza mai mettere me al posto di te.
Sempre, o Signore, tu chiami: chiami l'uomo alla santità, alla conversione, a
lasciare tutto per seguirti, per andare per il mondo a predicare la buona novella
del regno.
Ecco a che cosa il Signore chiama sempre l’uomo: alla santità, alla
conversione, a lasciare tutto per seguirlo, per andare per il mondo a
predicare la buona novella del regno.
Il Signore vuole che ogni suo discepolo diventi missionario di salvezza
per ogni altro uomo.
Per questo occorre un cammino di conversione nella santità, che è
purissima obbedienza alla Parola del Signore.
Signore, rendici umili e obbedienti, docili alla tua volontà.
Questo è impossibile senza una vera nuova creazione operata in noi dallo
Spirito Santo.
È il Signore che deve renderci umili e obbedienti, docili alla sua volontà.
È il Signore che deve creare ogni virtù nel nostro cuore.
Senza la sua nuova creazione in noi, rimaniamo cuori vecchi, con mente
vecchia, che sciupa se stessa nella ricerca di cose vecchie che non danno
vera salvezza.
Quando ci si incontra con cuori vecchi, pesanti, gravati dai molti vecchi
pensieri, diviene difficile poter penetrare in essi.
In questi casi solo il Signore può fare qualcosa. Li può creare nuovi.
Madre Santa, l'afflizione è grande.
L’afflizione è grande, perché il nostro cuore non solo è vecchio, si rifiuta
si lasciarsi fare nuovo da Dio.
278
Non solo è vecchio, pesante, gravato, cerca sempre la giustificazione del
suo vecchiume e della sua pesantezza.
Ti preghiamo: cammina sempre con noi sino alla fine dei nostri giorni.
Perché alla Madre di Dio e Madre nostra è chiesto di camminare con noi
sino alla fine dei nostri giorni?
Perché Lei sola sa come intervenire presso il suo Divin Figlio perché
mandi su di noi il suo Santo Spirito per la creazione del nostro cuore.
Chi prega con viva fede la Vergine Maria di certo riceverà questo cuore
nuovo e inizierà a fare cose nuove.
Questa verità Davide la scoprì dopo il suo triste duplice peccato, di
adulterio e di omicidio, nella preghiera chiese al Signore un cuore nuovo.
Non un cuore aggiustato, rappezzato, riverniciato come se fosse nuovo,
un cuore nuovo, creato da Dio oggi.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le
riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto
nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la
sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami
d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte
le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla
tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te
ritorneranno. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua
giustizia.
Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Tu non gradisci il
sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un
cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme. Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e
l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare (Sal 51 (50), 1-21).
Senza una perenne nuova creazione, il nostro cuore vecchio invecchia
nella sua stoltezza ed insipienza.
ASSIEME A LAZZARO...
Perché umilii il povero, contando quello che gli dài, suonando la tromba dinanzi
a te?
La carità fatta al povero deve essere sempre elargita con grande carità.
La carità è silenzio, discrezione, attenzione, rispetto, segretezza.
Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra.
279
Non solo gli altri non devono sapere ciò che facciamo per il povero, noi
stessi dobbiamo dimenticarci da aver servito il povero.
La nostra sinistra non deve sapere ciò che fa la nostra destra.
Il nostro cuore deve ignorare cosa fa la nostra mente e la nostra mente
dimenticarsi di ciò che ha fatto il nostro cuore.
Questo perché si è pronti sempre a fare opere di carità, anche più volte al
giorno. Ogni opera di carità dovrebbe essere sempre come se fosse la
prima della giornata.
Non sai che il povero è l’amico di Dio? Il Signore con lui si è identificato.
Il povero, il bisognoso è Cristo stesso. Senza alcuna differenza.
Quel Gesù che tu ricevi nell’Eucaristia poi viene in veste umana a
chiederti qualcosa per potersi sostentare, coprire, dissetare.
Lui ha nutrito te, ti chiede ora di nutrire Lui.
Lui ti ha donato tutto se stesso, ha versato il sangue per te. Anche tu
dovresti dare tutto te stesso, versare anche tu il sangue per Lui.
Chi celebra l’Eucaristia, mai dovrà dimenticarsi di questa verità.
Io ero povero e tu mi hai dato da mangiare, da bere, mi hai vestito, mi hai
visitato. "Vieni benedetto dal Padre mio...".
La carità è la sola chiave che ci apre le porte del Paradiso.
Chi possiede queste chiavi, apre ed entra. Chi non le possiede, rimane
fuori in eterno. Non ci sarà luce eterna per lui.
Questa verità va gridata specialmente oggi in cui si predica la sola
misericordia di Dio, tacendo che la misericordia di Dio è per i
misericordiosi. Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia.
Dio perdona sempre, se io perdono sempre il mio prossimo. Dio mi ama
sempre, se io amo sempre il mio prossimo. Dio rimette sempre il mio
peccato, se io rimetto sempre il peccato del mio prossimo.
Il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo è questo. Gli altri vangeli sono
degli uomini, secondo gli uomini e il loro cuore.
Se vuoi amare il Signore, ama i poveri, se vuoi servire Dio, se vuoi dare al cielo,
dona a colui che non ha niente.
L’amore di Dio passa necessariamente per l’amore verso l’uomo, verso il
povero, perché il povero è Dio, è Cristo Gesù, che è vero Dio.
Se non amo il Dio che vedo non posso amare il Dio che non vedo.
Se non servo il Dio che vedo, mai potrò servire il Dio che non vedo.
Se voglio dare a Dio, devo dare al Dio visibile prima che al Dio invisibile.
Dio invisibile e Dio visibile sono un unico Dio. Separarli è distruggerli
insieme, l’uno e l’altro.
280
Avrai la tua ricompensa assieme a Lazzaro, il mendicante, cui i cani leccavano
le piaghe.
Chi serve il povero avrà la ricompensa del povero: la beatitudine eterna.
Lazzaro stava davanti alla porta del ricco cattivo ma costui pensava solo a
se stesso in un modo disumano. Oltre il bisogno, oltre il necessario, oltre
l’umanamente utile e santo.
Non vide il povero durante la sua vita. Lo vide solo dopo la sua morte, ma
ormai era troppo tardi.
Fatti anche tu povero con lui: sarai con Dio sulla via del paradiso, amerai i
fratelli, praticherai la giustizia, vivrai le beatitudini.
Per amare i fratelli, praticare la giustizia, vivere le beatitudini siamo invitati
a farci poveri assieme a Lazzaro, con Lazzaro.
La povertà va condivisa. Solo così saremo con Dio sulla via del Paradiso.
Rinunciamo a qualcosa oggi per riaverla centuplicata nell’eternità.
È una scelta: chi vuole avere domani, deve oggi rinunciare. Si rinuncia in
modo vero, facendo opere di elemosina.
Signore, aiutaci a riconoscerti negli umili, nei sofferenti, nei bisognosi, nei poveri
della terra.
Riconoscere Dio nei poveri, negli umili, nei bisognosi, nei sofferenti è
grande grazia di Dio. A Lui sempre si deve chiedere questa grazia.
A Lui dobbiamo chiedere occhi nuovi, mente nuova, cuore nuovo.
Madre nostra, riempi il nostro cuore del tuo grande amore, perché possiamo
darlo ai fratelli, sempre.
Anche la nostra Madre celeste deve venire in nostro aiuto e sostegno.
A lei chiediamo di ricolmare il nostro cuore del suo grande amore,
affinché con il suo amore, lo stesso suo amore, possiamo amare i fratelli.
Attingiamo ogni giorno l’amore nel cuore della Vergine Maria e per intero
lo riversiamo sui nostri fratelli.
Madre Santa, piena di grazia, aiutaci a servire come hai fatto tu.
Alla vergine Maria chiediamo con preghiera incessante di aiutarci.
Vogliamo servire Dio e i fratelli come li ha serviti Lei, come oggi li serve
Lei. Noi tutti siamo dal suo amore materno che mai finisce per noi.
Senza il suo amore materno noi non saremmo. Il Movimento Apostolico
non esisterebbe. Esso è frutto di questo suo materno amore.
Cristo Gesù ha messo tutto il suo amore nel cuore della Vergine Maria,
perché lo attingiamo tutto dal suo cuore se vogliamo riversarlo sui nostri
fratelli.
Senza l’amore di Cristo in Maria e da Maria in noi, non si può amare.
281
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
in queste osservazioni conclusive mi vorrei ancora una volta soffermarmi con te sulla
mancanza di sapienza e di saggezza, sulla non conoscenza del mistero, che tanto
affligge la nostra vita. Molta afflizione è generata dalla nostra non perfetta scienza di Dio
e di noi stessi. Ti riporto la preghiera del vecchio prete inserita nel testo.
“Offro alla vostra riflessione e meditazione la preghiera di un vecchio prete che faccio
interamente mia. Vedo in essa scorrere tutta la mia vita.
Signore, mi sento privo della vera scienza a sapienza. Non so cosa ho nelle mie mani.
Ignoro il dono prezioso che tu mi ha fatto. Se sapessi la forza rigeneratrice della Parola
del Signore, di certo non mi perderei nelle mie antiquate e anacronistiche teologie. Se
sapessi quale grande forza di santificazione è contenuta nell’Eucaristia, mi adopererei
perché essa fosse ricevuta secondo verità. Se sapessi la potenza di sapienza e di
saggezza che è lo Spirito Santo, non agirei mai da stolto e da insipiente. Eviterei di
elevare a Dio preghiere inutili e vane per la mia persona, che sono il frutto di una mente
che non si conosce e né conosce Dio.
Se sapessi il mistero della mia vocazione, di certo lavorerei con più zelo ed amore per
realizzarla nella pienezza della sua verità. Se sapessi chi è Cristo Gesù, non mi
vergognerei di Lui, lo griderei ai quattro venti, parlerei di Lui su ogni piazza di questo
mondo. Se sapessi chi è il vero Dio non avrei paura di dire ad ogni uomo che noi tutti
siamo adoratori di idoli muti che non danno salvezza. Se sapessi la verità della Chiesa,
l’amerei come mia vera madre e non permetterei che per i miei scandali essa venga
odiata dalla gente. Se sapessi… Purtroppo non so la verità né di Dio e né dell’uomo e
continuo a camminare su sentieri di illusioni.
Mi credo cristiano e non lo sono. Mi ripetuto un vero prete e non lo sono. Mi penso
saggio ma non possiedo la verità. Chi mi darà ali di colomba perché raggiunga le
sorgenti della verità e della sapienza e mi immerga in eterno in essa? Ma anche questo
desiderio è il frutto della non conoscenza. Non occorrono ali, perché è lo Spirito che vola
e viene in me. E sempre più mi convinco che sono un mistero senza la scienza del
mistero che sono e che anche porto per vocazione. Signore, abbi pietà di me! Donami la
scienza di te nella quale è la scienza di me. Donami la scienza di te per servirti secondo
verità. Donami la scienza di te, quella più pura, santa, per amare tutti i tuoi figli come tu
comandi e vuoi, senza mai mettere me al posto di te”.
Dopo aver letto questa preghiera così riflettevo: se noi tutti, Movimento Apostolico,
avessimo la vera scienza della nostra vocazione e missione, realmente daremmo al
mondo una nuova anima, un nuovo spirito, una nuova vita.
Ma se manchiamo noi della vera scienza di noi stessi, come possiamo sperare di darla
agli altri? Se siamo privi noi della sapienza della nostra vocazione e missione, quale
apostolato possiamo mai fare?
Se ignoriamo cosa il Signore vuole fare di noi, come possiamo immaginare di indicare
agli altri cosa il Signore vuole fare con loro? Non possiamo. Allora consumiamo i nostri
giorni in una vuota e sterile opera che non dona salvezza.
Senza la vera scienza e sapienza di noi stessi, la nostra vita diviene una continua
sofferenza, è però una sofferenza inutile e vana. Con essa non si generano figli a Dio.
Dovremmo pensarci. Pensiamoci. Chiediamo la vera scienza e sapienza al Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, otteneteci dal Cielo la vera scienza
e sapienza di Dio nella quale è la vera scienza e sapienza di noi stessi.
282
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 24 Giugno 2013
SIGNORE… TU SEI...
Signore,
tu sei il Figlio Prediletto,
l'Unigenito,
il Verbo Eterno,
la Luce e la Verità,
tu sei L’Amore
incarnato, crocifisso, risorto.
Tu sei colui che ama
con quell'amore puro
che si china,
cura le ferite,
si addossa la colpa,
toglie il peccato del mondo,
cade in terra
come il chicco di grano,
muore per noi,
per darci
il pane della vita.
Per amare te
bisogna amare il Padre tuo,
seguirne i comandamenti,
adorarlo con tutto il cuore,
essere suoi figli
obbedienti e devoti,
che fanno della sua Parola
la luce che guida i propri passi.
Solo nell’amarti
di un amore grande,
si può accettare,
Signore,
quella tua Parola:
"Chi ama il figlio la figlia
più di me
non è degno di me".
Dobbiamo darti il primo posto,
perché solo tu hai saputo amare,
sino alla morte e alla morte di croce.
283
Come è bello imitarti,
Eterno Amore.
Con te vicino
i giorni passano gioiosi
e niente ci fa paura
perché tu sei con noi.
Se vogliamo amarti
dobbiamo vivere e morire per te,
essere con la Madre tua
sotto la croce,
per gioire assieme nel paradiso
per l'eternità.
QUEL GIORNO...
Vorresti che tutti
avessero fame e sete di lui.
Vorresti...
Beati coloro che piangono,
perché saranno consolati.
L'angoscia ti prende:
le menzogne sono tante,
la terra è piena di falsi profeti.
Si riesce a giudicare
l'aspetto della terra e del cielo,
ma non si vuole accogliere il tempo di Dio.
Ti sei messa contro tutto e tutti
per ricordare la Parola del tuo Signore,
ma la creatura del Padre
è sorda,
cieca,
muta,
ascolta i falsi ragionamenti, fugge la verità.
Signore,
tu hai parole di vita eterna;
tu sei la via, la vita, la verità.
Tu, mio Signore,
vuoi aprire il cuore delle tue creature.
Non vedi?
Accomodano la tua verità,
servono i falsi cristi,
accettano il vitello d'oro.
Non puoi stare a guardare.
Preghi...
Ricordi Giovanni il Battista,
la voce di colui che grida nel deserto:
"Convertitevi
e credete al Vangelo di Gesù Cristo".
284
Tu, mio Signore,
sei il Dio del cielo e della terra,
sei il Potente,
il Giusto,
la tua Parola non cambia mai;
è la stessa ieri, oggi, domani.
Ma oggi è oggi - dicono -.
Che dici?
Che vuoi?
E tu soffri...
Offri...
Continui a pregare...
Vergine benedetta,
intercedi e vieni presto in aiuto.
Benedetta sei tu fra le donne,
Madre della Redenzione.
285
TESTO COMMENTATO
SIGNORE… TU SEI...
Signore, tu sei il Figlio Prediletto, l'Unigenito, il Verbo Eterno, la Luce e la
Verità, tu sei L’Amore incarnato, crocifisso, risorto.
Chi è Gesù. Quale la sua vera identità? Quale la sua vera essenza?
Gesù è il Figlio Prediletto del Padre, l’unigenito, il Verbo Eterno, la Luce e
la Verità.
Questa essenza appartiene a Gesù dall’eternità, perché Lui è prima del
tempo.
Lui è Dio, vero Dio, Figlio di Dio, vero Figlio di Gesù per generazione
eterna.
Prima di tutti i secoli Lui è dal Padre, di fronte al Padre. L’eternità gli
appartiene per essenza, per natura.
Lui è della stessa sostanza del Padre. Un solo Dio con il Padre e lo Spirito
Santo.
Ora entriamo nel tempo, nella storia, nell’umanità.
Gesù è l’Amore Eterno incarnato, è l’Amore Eterno crocifisso, è l’Amore
Eterno risorto.
Il mistero di Gesù è eternità e tempo, divinità e umanità, morte e
risurrezione, incarnazione ed elevazione al Cielo .
Tu sei colui che ama con quell'amore puro che si china, cura le ferite, si
addossa la colpa, toglie il peccato del mondo, cade in terra come il chicco di
grano, muore per noi, per darci il pane della vita.
Gesù è il Buon Samaritano che si china su di noi per curarci da ogni ferita
infertaci dal peccato.
È anche più che il Buon Samaritano perché si addossa ogni colpa, ogni
peccato è li espia per noi, al nostro posto, in vece nostra.
È il chicco di grano che muore Lui per dare la vita a noi. Lui si lascia
macinare dal peccato del mondo per farsi pane di vita per noi.
È questo il grande mistero della morte redentrice e della risurrezione
salvatrice e giustificatrice.
È anche il grande mistero dell’Eucaristia, di questa comunione di vita
eterna per trasformare noi tutti in vita eterna.
Per amare te bisogna amare il Padre tuo, seguirne i comandamenti, adorarlo
con tutto il cuore, essere suoi figli obbedienti e devoti, che fanno della sua
Parola la luce che guida i propri passi.
286
Come si ama Gesù? Amando il Padre suo, seguendo i suoi
Comandamenti, adorarlo con tutto il cuore, essere suoi figli obbedienti e
devoti, che fanno della sua Parola la luce che guida i propri passi.
Ama Gesù chi si immerge nella Parola del Padre, per conoscerla, viverla,
testimoniarla con la propria storia personale, annunziarla con la parola.
Dove non c’è vita nella Parola, secondo il Vangelo, non c’è alcun amore
per Gesù. Ama Gesù chi obbedisce al Padre, chi fa la sua volontà.
La Parola è tutto. Dove non c’è Parola non c’è amore. C’è vuoto
sentimento.
Solo nell’amarti di un amore grande, si può accettare, Signore, quella tua
Parola: "Chi ama il figlio la figlia più di me non è degno di me".
Chi è Gesù? È colui che vuole il primo posto nell’amore. È Colui che vuole
che ogni altra persona venga amata in Lui, con Lui, per Lui.
Non Lui e gli altri. Ma Lui e in Lui, con Lui, per Lui, tutti gli altri.
Dinanzi alla sua Parola, si sceglie la sua Parola, e tutti gli altri si amano
dalla sua Parola scelta.
Dobbiamo darti il primo posto, perché solo tu hai saputo amare, sino alla morte
e alla morte di croce.
A Gesù va dato il primo posto. Lui ha dato il primo posto a noi. È morto
per noi. Noi dobbiamo dare il primo posto a Lui. Dobbiamo morire per Lui.
Se non siamo pronti a dargli la vita, ancora non siamo neanche pronti ad
amarlo. Lo amiamo, ma non lo amiamo secondo giustizia e verità.
Come è bello imitarti, Eterno Amore.
Gesù va imitato nel suo grande amore che è stato per noi fino alla morte
di croce.
Gesù va imitato, donando anche noi a Lui la nostra vita fino alla morte di
croce.
Una croce per una croce: questa è la perfezione dell’amore per Cristo
Gesù.
Con te vicino i giorni passano gioiosi e niente ci fa paura perché tu sei con noi.
È questa una grande professione di fede.
Vicino a Gesù i giorni passano gioiosi. Niente ci fa paura. Lui è con noi.
È con noi come Consolatore, Vivificatore, Aiuto, Sostegno, Conforto,
Speranza di vittoria, Certezza di risurrezione.
Se vogliamo amarti dobbiamo vivere e morire per te, essere con la Madre tua
sotto la croce, per gioire assieme nel paradiso per l'eternità.
Chi ama veramente Gesù?
Chi ha deciso di vivere e di morire per Lui.
Chi ha scelto di essere con la Madre di Gesù sotto la croce.
287
Quando queste due vie sono percorse da noi, allora abbiamo la certezza
di gioire assieme a Gesù nel Paradiso per l’eternità.
Con Cristo dobbiamo divenire un solo mistero: di croce, di morte, di
risurrezione, di gioia eterna.
Il mistero è uno ed è indivisibile. È uno e nell’unità lo si deve accogliere e
vivere. Nessuno può separare il mistero che Dio ha unito per sempre.
QUEL GIORNO...
Vorresti che tutti avessero fame e sete di lui. Vorresti...
Il desiderio è come le ali dell’aquila. Più esso è vero e santo e più si vola
sui sentieri della verità, della giustizia, del vero amore.
L’Ispiratrice ha desiderio che tutti abbiano fame e sete di Gesù.
Questo desiderio deve essere trasformato in realtà. Come?
Portando ogni uomo a Cristo, pane di vita eterna e acqua che disseta da
ogni arsura.
Più grande è il desiderio e più intensa dovrà essere la missione. Se vi è
assenza di desiderio, vi è anche assenza di missione.
Poiché noi non abbiamo desideri, non viviamo neanche la missione.
Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
Il pianto per Cristo, per causa del Vangelo è condizione permanente di
ogni missionario di Gesù.
La consolazione verrà. Finisce un motivo di pianto e ne sorge subito un
altro. Il cammino vero verso il regno si fa nel pianto.
Il pianto è uno solo: Gesù non è amato. L’Eterno Amore non è amato.
Per ogni uomo che ama l’Eterno Amore vi è una piccola grande
consolazione.
Il missionario di Gesù di questo gioisce: quando un cuore comincia ad
amare il suo Eterno Amore.
L'angoscia ti prende: le menzogne sono tante, la terra è piena di falsi profeti.
L’angoscia del missionario di Gesù è generata dalla menzogna e dalla
falsità su Dio e sull’uomo, sulla Parola di Dio e sulla vita evangelica.
Ogni falsità pronunciata su Dio, sul vero Dio, genera, produce una falsità
sull’uomo, sull’intera umanità.
Con la falsità non si distrugge solo Dio, si distrugge anche la sua
creatura.
Satana disse una falsità su Dio e fu distrutta tutta l’umanità. Tutti i mali del
mondo sono il frutto di quella prima menzogna, falsa profezia, inganno.
288
Tutti dovremmo riflettere, pensare, prima di proferire una falsità su Dio, su
Cristo, sul Vangelo, sulla Chiesa, sull’uomo stesso.
I falsi profeti sono i creatori del falso uomo, della falsa umanità, della falsa
vita.
I falsi profeti sono coloro che svuotano il paradiso e riempiono l’inferno.
Svuotano le Chiese e riempiono gli stadi. Svuotano la mente della verità e
della sapienza e la riempiono di falsità e stoltezza.
I falsi profeti sono la rovina dell’umanità, perché essi distruggono la verità
dell’uomo.
Quanti combattono i veri missionari, non sono i veri missionari che essi
distruggono, è la vera umanità che essi annientano.
I distruttori dei missionari di Gesù sono i rinnegatori della verità
dell’uomo. Sono i costruttori di tutto il male del mondo.
Si riesce a giudicare l'aspetto della terra e del cielo, ma non si vuole accogliere
il tempo di Dio.
Per le cose di questo mondo si possiede un discernimento quasi perfetto.
Per le cose di Dio invece ci si lascia conquistare da ogni falsità.
Non si riesce a vedere l’azione di Dio nella nostra storia.
Ti sei messa contro tutto e tutti per ricordare la Parola del tuo Signore, ma la
creatura del Padre è sorda, cieca, muta, ascolta i falsi ragionamenti, fugge la
verità.
L’Ispiratrice ha scelto Cristo perché da Cristo è stata scelta.
Lasciandosi scegliere e inviare da Gesù Signore, ella si è messa contro
tutto e tutti.
Tutto e tutti ha lasciato per compiere la missione di salvezza.
Qual è la verità storica evidente, palese?
La creatura del Padre è sorda, cieca, muta, ascolta i falsi ragionamenti,
fugge la verità.
Lei che dice la verità di Dio è dichiarata pazza. Gli altri che profetizzano la
menzogna e la falsità sono osannati ed acclamati.
L’uomo è per la menzogna, non per la verità.
Lei non vuole essere acclamata. Vuole che la verità venga acclamata,
accolta, vissuta.
Signore, tu hai parole di vita eterna; tu sei la via, la vita, la verità.
Chi è il Gesù che l’Ispiratrice porta?
È la Parola di vita eterna. È la via, la verità, la vita.
È il Santo Dio. È il Figlio dell’Uomo? È il Salvatore del mondo. È Colui che
ha parole di santità, giustizia, vera umanità.
289
Questo Gesù non viene accolto. Viene rifiutato, perché esso richiede la
conversione dell’uomo. Vuole la fede nella sua Parola, nel suo Vangelo.
Il mondo invece vuole un Cristo senza Vangelo e senza Parola. Vuole un
Cristo muto, cieco, senza alcuna conversione alla sua verità.
Tu, mio Signore, vuoi aprire il cuore delle tue creature.
Gesù vuole aprire il cuore delle sue creature alla sua Parola, al suo
Vangelo, alla sua verità, alla sua vita eterna.
Vuole aprire il loro cuore perché accolgano Lui nel suo mistero globale.
Accogliendo Lui, si accoglie il Padre e lo Spirito Santo. Si accoglie l’uomo
da salvare, redimere, portare nella vita.
Non vedi? Accomodano la tua verità, servono i falsi cristi, accettano il vitello
d'oro.
Qual è invece la risposta dell’uomo?
L’uomo accomoda la verità di Cristo Gesù, serve i falsi profeti, accetta il
vitello d’oro, quel dio muto senza alcuna volontà sull’uomo.
Il rifiuto di Gesù attesta che il cuore dell’uomo è nel peccato, nella morte.
Solo un corpo morto rifiuta l’aria che gli dona la vita.
Non puoi stare a guardare.
L’Ispiratrice chiede a Gesù che faccia qualcosa. Che non rimanga senza
fare nulla per la salvezza delle sue creature.
Gesù deve intervenire, operare, lavorare per risvegliare i cuori alla vera
fede. Deve operare in loro una vera risurrezione.
Nessun uomo può salvare un altro uomo, se Cristo non interviene con
tutta la sua divina potenza per accompagnare l’opera dei suoi missionari.
Preghi... Ricordi Giovanni il Battista, la voce di colui che grida nel deserto:
"Convertitevi e credete al Vangelo di Gesù Cristo".
Il missionario di Gesù può gridare come Giovanni il Battista.
Può invitare ogni uomo alla conversione e alla fede nel Vangelo.
Può offrire tutta la sua vita per l’opera della salvezza. Salvatore però
rimane solo Lui. È Lui che deve toccare il cuore, la mente, lo spirito.
È Lui che deve intervenire con forza divina, per confermare la Parola dei
suoi inviati con una potente conversione.
Se Lui non interviene, nessuna conversione potrà mai avvenire.
Per questo viene chiesto a Cristo Gesù di intervenire, agire, entrare con
potenza nella nostra storia.
Tu, mio Signore, sei il Dio del cielo e della terra, sei il Potente, il Giusto, la tua
Parola non cambia mai; è la stessa ieri, oggi, domani.
Chi è Gesù?
290
È il Dio del cielo e della terra, il Potente, il Giusto.
È Colui che possiede una Parola che non cambia mai. La sua Parola è la
stessa ieri, oggi, sempre.
Il nostro Dio è il Dio dalla Parola immutabile, eternamente immutabile.
La sua Parola è stabile più che i cieli. I cieli possono collassare e un
giorno collasseranno, la Parola di Dio rimane stabile per sempre.
I cieli e la terra passeranno, la Parola di Gesù non passerà mai.
Noi tutti vorremmo una Parola di Dio mutevole, modificabile, aggiustabile,
cambiabile. Essa invece è, eternamente è.
Ma oggi è oggi - dicono -. Che dici? Che vuoi?
Il mondo vuole una parola per oggi, per questo attimo. Una parola che
comprende e giustifica ogni peccato.
Una parola che non condanna l’iniquità e non detesta il male.
Una parola che segue le mode degli uomini e i loro costumi perversi.
Una parola che sempre si inchina dinanzi ai pensieri malvagi degli uomini.
Una parola morta, senza alcuna vita.
Questo non è possibile. La Parola di Dio è luce nelle nostre tenebre, verità
nelle nostre menzogne, santità nei nostri peccati, certezza nelle nostre
incertezze, giustizia nelle nostre ingiustizie.
E tu soffri... Offri... Continui a pregare...
È questa la sofferenza perpetua del cuore dell’Ispiratrice.
Lei sa che il mondo rinnega la Parola di Dio e soffre, continuando a
pregare per la conversione dell’uomo.
Lei offre la sua vita per la conversione dei cuori nella grande sofferenza e
nella ininterrotta preghiera.
Vergine benedetta, intercedi e vieni presto in aiuto.
Alla Vergine Benedetta chiede che interceda, che venga presto in aiuto.
La Madre di Gesù la deve aiutare a perseverare, perché vinca la tentazione
dello scoraggiamento, perché mai retroceda dalla missione, nonostante le
molte difficoltà che l’uomo pone sul suo cammino.
Invocando con fede la Vergine Maria, l’aiuto di certo verrà.
Benedetta sei tu fra le donne, Madre della Redenzione.
Ella benedice la Vergine Maria, la Madre della Redenzione, riconoscendola
Madre del Messia del Signore.
La benedetta fra le donne è una sola: La Madre del Messia di Dio.
Dalla preghiera nasce la speranza e la missione.
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Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
In queste osservazioni conclusive mi vorrei soffermare ancora un poco con te sulla falsa
profezia. È una piaga che distrugge, la falsa profezia che distrugge la nostra umanità.
L’angoscia del missionario di Gesù è generata dalla menzogna e dalla falsità su Dio e
sull’uomo, sulla Parola di Dio e sulla vita evangelica. Ogni falsità pronunciata su Dio, sul
vero Dio, genera, produce una falsità sull’uomo, sull’intera umanità. Con la falsità non si
distrugge solo Dio, si distrugge anche la sua creatura. Satana disse una falsità su Dio e
fu distrutta tutta l’umanità. Tutti i mali del mondo sono il frutto di quella prima menzogna,
falsa profezia, inganno. Tutti dovremmo riflettere, pensare, prima di proferire una falsità
su Dio, su Cristo, sul Vangelo, sulla Chiesa, sull’uomo stesso.
I falsi profeti sono i creatori del falso uomo, della falsa umanità, della falsa vita. I falsi
profeti sono coloro che svuotano il paradiso e riempiono l’inferno. Svuotano le Chiese e
riempiono gli stadi. Svuotano la mente della verità e della sapienza e la riempiono di
falsità e stoltezza. I falsi profeti sono la rovina dell’umanità, perché essi distruggono la
verità dell’uomo. Quanti combattono i veri missionari, non sono i veri missionari che essi
distruggono, è la vera umanità che essi annientano. I distruttori dei missionari di Gesù
sono i rinnegatori della verità dell’uomo. Sono i costruttori di tutto il male del mondo.
I falsi profeti, danno vigore al male, alla falsità, ad ogni ingiustizia, mentre scoraggiano
quanti con fatica si impegnano ogni giorno nella fedeltà alla Parola di Dio. Ezechiele si
erge con una parola forte contro costoro.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti
d’Israele, profetizza e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la
parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro
spirito senza avere avuto visioni. Come volpi fra le macerie, tali sono i tuoi profeti,
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Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa
della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore.
Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”,
mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non
avete forse avuto una falsa visione e preannunciato vaticini bugiardi, quando dite:
“Oracolo del Signore”, mentre io non vi ho parlato?
Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde,
eccomi dunque contro di voi, oracolo del Signore Dio. La mia mano sarà sopra i profeti
dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non faranno parte dell’assemblea del mio
popolo, non saranno scritti nel libro della casa d’Israele e non entreranno nella terra
d’Israele, e saprete che io sono il Signore Dio. Ingannano infatti il mio popolo dicendo:
“Pace!”, e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano
di fango. Di’ a quelli che lo intonacano di fango: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale,
cadrà una grandine come pietre, si scatenerà un uragano ed ecco, il muro viene
abbattuto. Allora non vi si chiederà forse: “Dov’è l’intonaco che avete adoperato?”.
Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una
pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre;
demolirò il muro che avete intonacato di fango, lo atterrerò e le sue fondamenta
rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso, e saprete che io sono
il Signore.
Quando avrò sfogato l’ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di fango, io
vi dirò: Il muro non c’è più e neppure chi l’ha intonacato, i profeti d’Israele che
profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era
pace. Oracolo del Signore Dio.
Ora tu, figlio dell’uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro
desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che
cuciono nastri a ogni polso e preparano veli di ogni grandezza per le teste, per dar la
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caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare
voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d’orzo e
per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non
doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.
Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri, con i quali voi date la caccia alla
gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete
catturato come uccelli. Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e
non sarà più una preda nelle vostre mani; saprete così che io sono il Signore. Voi infatti
avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l’avevo rattristato, e
avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per
questo non avrete più visioni false né più spaccerete vaticini: libererò il mio popolo dalle
vostre mani e saprete che io sono il Signore» (Ez 13,1-23). .
Quanto vale per i falsi profeti, vale anche per noi, missionari di Gesù, se diciamo parole
false, non vere, non giuste, non conformi al Vangelo.
Anche noi diveniamo costruttori della falsa umanità, edificatori di uomini non secondo
Dio, ma secondo il principe di questo mondo.
Falso profeta può essere ogni uomo, dentro e fuori la Chiesa una, santa, cattolica,
apostolica.
È facile divenire falsi profeti. Basta discostarci dalla Parola di Gesù, dal suo Vangelo.
Basta dare al Vangelo una interpretazione errata, sbagliata, arbitraria.
Il popolo del Signore è stato sempre rovinato dalla falsa profezia.
Elia è stato il grande combattente contro la falsa profezia del suo tempo.
Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia si accostò a
tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è
Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia disse
ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di
Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano
uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro
giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro
dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il
popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete
più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli
presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal
mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi
rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che
avevano eretto. Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a
gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si
sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con
spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora
agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né
risposta né un segno d’attenzione.
Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò
l’altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero
delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore:
«Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò
intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna,
squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua
e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di
nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero
per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua.
Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di
Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo
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servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi,
e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il
fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando
l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il
Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne
scappi neppure uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere al torrente Kison, ove li
ammazzò (1Re 18.20-40).
È giusto che tu ti chieda: quale umanità sto costruendo? Quale uomo sto formando?
L’uomo secondo Cristo Gesù o secondo il mondo? L’uomo dallo spirito evangelico o
l’uomo secondo lo spirito della carne?
Quale uomo, quale donna sto costruendo in me? L’uomo, la donna secondo i pensieri di
Dio o l’uomo, la donna secondo i pensieri del mondo?
È una domanda alla quale urge dare una risposta.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a non lasciarci ingannare dal nostro
cuore.
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DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 01 Luglio 2013
QUEL GIORNO...
Una voce ti chiamò.
Chi mai sarà?
Si è rivelato:
è il tuo Signore.
"Va'...
Non temere...
Abbi fede...".
Molti ti hanno aiutata
a vivere questo mistero,
a camminare assieme al tuo Dio.
Non si può cancellare
questa storia fatta di sofferenza,
di umiliazione,
di sacrificio,
di patimento nel corpo e nello spirito.
Il comando del Signore
non è un comando d'ordine,
ma di amore,
di un tuo sì,
di una tua volontà
per obbedire alle sue leggi,
per proclamare la sua verità,
affinché le sue creature
non si uccidano,
non si odino,
non si combattano.
Uomo, convertiti.
Leggi la Sacra Scrittura...
Meditala...
Capirai la verità...
Il Signore chiama;
continuamente mette alla prova:
"Abramo, prendi tuo figlio e dammelo".
Così tu hai detto al suo comando d'amore:
"Sì, eccolo...".
Ogni giorno:
295
"Va'… aspetta...
non andare… fermati...
non puoi... ritorna....".
Il tuo Signore
è la luce che guida i tuoi passi.
La sua chiamata
vale più della tua vita.
E tu vai… Cammini...
Con la Madre di Dio al tuo fianco,
con il coro degli Angeli
che sorreggono i tuoi passi
affinché tu non vacilli.
VITA… MORTE...
Una strada deserta,
un silenzio profondo,
un singulto di pianto...
Vai...
Una porta si apre:
poca gente;
tante croci,
tante tombe...
Guardi e preghi;
ti fermi;
dinanzi a te una mamma:
tante lacrime;
tanto pianto per il figlio
che sorella morte
ha portato con sé.
Le tendi la mano:
una carezza,
dei fiori,
un sorriso,
nessuna parola
sulla tua bocca.
per quella mamma
troppo dolore...
Mediti...
La vita e la morte
nascono insieme,
senza preavviso,
per tutti:
ricchi e poveri,
giovani e adulti,
neonati e sazi di anni.
La speranza ti dà conforto;
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la fede certezza:
la vita è di Dio;
anche un attimo
è suo dono d'amore;
a lui deve essere ridata
per continuare nel Regno dei cieli.
Eppure le lacrime scendono,
anche se nella speranza
c'è tanta fede.
Pensi a Maria sotto la croce
nel suo dolore
fatto di silenzio...
Ascolti e mediti...
O voi tutti che passate per la via,
considerate e osservate
se c'è dolore simile al mio dolore...
Trovi pace...
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TESTO COMMENTATO
QUEL GIORNO...
Una voce ti chiamò. Chi mai sarà?
Ogni “Meditare” dal titolo: Quel giorno… narra la vocazione e la vita
dell’Ispiratrice-Fondatrice del Movimento Apostolico.
Lei è stata chiamata da una voce.
Non è stata chiamata dalla sua coscienza, non da un suo forte desiderio e
neanche dalla volontà di porre la sua vita al servizio del Vangelo.
La voce è dal di fuori di sé. Per comprendere il suo mistero, pensiamo per
un istante alla chiamata di Mosè e a quella di Samuele.
Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian,
condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore
gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto
ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi
a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che
si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose:
«Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul
quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio
di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di
guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido
a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal
potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso
una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita,
l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me
e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone.
Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per
andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo
sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo
dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha
mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio
disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono
mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei
vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo
è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in
generazione.
Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e di’ loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di
Abramo, di Isacco e di Giacobbe, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e
vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione
dell’Egitto verso la terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, del Perizzita, dell’Eveo e
del Gebuseo, verso una terra dove scorrono latte e miele”. Essi ascolteranno la tua voce,
e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei,
si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per
fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”.
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Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano
forte. Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo
ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare. Farò sì che questo popolo trovi grazia agli
occhi degli Egiziani: quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. Ogni donna
domanderà alla sua vicina e all’inquilina della sua casa oggetti d’argento e oggetti d’oro
e vesti; li farete portare ai vostri figli e alle vostre figlie e spoglierete l’Egitto» (Es 3,1-22).
Mosè replicò dicendo: «Ecco, non mi crederanno, non daranno ascolto alla mia voce, ma
diranno: “Non ti è apparso il Signore!”». Il Signore gli disse: «Che cosa hai in mano?».
Rispose: «Un bastone». Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò
un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire. Il Signore disse a Mosè: «Stendi la
mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone
nella sua mano. «Questo perché credano che ti è apparso il Signore, Dio dei loro padri,
Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe». Il Signore gli disse ancora: «Introduci la
mano nel seno!». Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco, la sua mano era
diventata lebbrosa, bianca come la neve. Egli disse: «Rimetti la mano nel seno!». Rimise
in seno la mano e la tirò fuori: ecco, era tornata come il resto della sua carne. «Dunque
se non ti credono e non danno retta alla voce del primo segno, crederanno alla voce del
secondo! Se non crederanno neppure a questi due segni e non daranno ascolto alla tua
voce, prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l’acqua che avrai preso
dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta».
Mosè disse al Signore: «Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono
stato né ieri né ieri l’altro e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo,
ma sono impacciato di bocca e di lingua». Il Signore replicò: «Chi ha dato una bocca
all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore?
Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». Mosè disse:
«Perdona, Signore, manda chi vuoi mandare!». Allora la collera del Signore si accese
contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa
parlare bene. Anzi, sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. Tu gli parlerai e
porrai le parole sulla sua bocca e io sarò con la tua e la sua bocca e vi insegnerò quello
che dovrete fare. Parlerà lui al popolo per te: egli sarà la tua bocca e tu farai per lui le
veci di Dio. Terrai in mano questo bastone: con esso tu compirai i segni» (Es 4.1-17).
Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara
in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava
dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a
vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del
Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli
rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose:
«Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò
di nuovo: «Samuele!»; Samuele si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato,
eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!».
In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata
ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza
volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!».
Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: «Vattene a
dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuele
andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le
altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti
ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa che
risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà. In quel giorno compirò contro Eli quanto ho
pronunciato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunciato che io faccio
giustizia della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e
non li ha ammoniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata la
colpa della casa di Eli, né con i sacrifici né con le offerte!». Samuele dormì fino al
mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però temeva di manifestare la
visione a Eli. Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi».
Disse: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio faccia a te e
299
anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». Allora Samuele
gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. E disse: «È il Signore! Faccia ciò che a lui pare
bene».
Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue
parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato
costituito profeta del Signore. Il Signore continuò ad apparire a Silo, perché il Signore si
rivelava a Samuele a Silo con la sua parola (1Sam 3,1-21).
La chiamata non viene dalla propria coscienza, dai propri desideri, dalla
propria volontà, dal proprio intimo.
Essa viene dall’esterno di sé, dal di fuori, da lontano. Spesso viene contro
la nostra stessa storia.
È come se un giorno una pianta di ciliegio cominciasse a produrre fichi o
nespole.
Per forza interiore potrebbe produrre più ciliegie. Per cambiamento di
natura – è questa la vocazione – produce fichi o nespole.
Così è per la vocazione, quella vera, quella che cambia la storia.
L’Ispiratrice non ha cambiato la sua natura per sua volontà, desiderio, per
un moto del suo cuore. L’ha cambiata per chiamata dall’Alto, da Dio.
Si è rivelato: è il tuo Signore. "Va'... Non temere... Abbi fede...".
Chi ha chiamato l’Ispiratrice non è stato un Angelo del Cielo.
È stato il suo Signore, il suo Redentore, il suo Dio, che personalmente è
venuto e personalmente l’ha chiamata.
È stato Lui a darle la missione: “Va’… Salva… Converti… Non temere…
Abbi fede… Porta sempre avanti la missione che ti è stata affidata,
sempre, nonostante tutto.
Sembra che vi sia un perfetto parallelismo con la vocazione di Geremia.
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti
ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi: «Ahimè, Signore Dio! Ecco,
io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono
giovane”. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del
Signore. Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco, io
metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i
regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un
ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia
parola per realizzarla».
Mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una
pentola bollente, la cui bocca è inclinata da settentrione». Il Signore mi disse:
«Dal settentrione dilagherà la sventura su tutti gli abitanti della terra. Poiché, ecco, io sto
per chiamare tutti i regni del settentrione. Oracolo del Signore. Essi verranno e ognuno
porrà il proprio trono alle porte di Gerusalemme, contro le sue mura, tutt’intorno, e
contro tutte le città di Giuda. Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro, per tutta la
loro malvagità, poiché hanno abbandonato me e hanno sacrificato ad altri dèi e adorato
300
idoli fatti con le proprie mani. Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto
ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti
a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un
muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi
sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono
con te per salvarti». Oracolo del Signore (Ger 1,4-19).
La vocazione è un grande mistero. È la discesa di Dio nella nostra vita con
potenza, risolutezza, ferma volontà, onnipotenza di grazia e verità.
Molti ti hanno aiutata a vivere questo mistero, a camminare assieme al tuo Dio.
L’Ispiratrice ora riconosce che in questa sua missione non è stata sola.
Molti l’hanno aiutata a vivere il mistero della sua vocazione e missione.
Sono stati molti coloro che hanno camminato assieme a lei sulla via di
Dio. Mai essa è stata sola, abbandonata a se stessa.
Quando Dio chiama e invia, vi è sempre qualche Cireneo che porta
assieme ai chiamati la croce.
L’aiuto del Signore mai viene meno e questo aiuto è visibile, è da parte dei
fratelli di fede.
Non si può cancellare questa storia fatta di sofferenza, di umiliazione, di sacrificio, di
patimento nel corpo e nello spirito.
Quella dell’Ispiratrice è una storia fatta di sofferenza, umiliazione,
sacrificio, patimento nel corpo e nello spirito.
È una storia dolorosa e sofferta. La storia è una via crucis perenne, senza
interruzione neanche di un solo giorno.
Questi patimenti fanno ormai parte della sua anima, del suo corpo, del
suo spirito. Sono un tutt’uno con la sua vita.
Come sì fa a cancellare dal ricordo questa sofferenza, se essa è oggi
carne della sua carne e osso delle sue ossa?
Vi è questa identità di natura in lei. Lei è la sofferenza, la sofferenza è lei.
La sua anima è sofferenza. Il suo spirito è sofferenza. Il suo corpo è
sofferenza. La sua vita è sofferenza offerta al Signore per la conversione.
Il comando del Signore non è un comando d'ordine, ma di amore, di un tuo sì, di una
tua volontà per obbedire alle sue leggi, per proclamare la sua verità, affinché le sue
creature non si uccidano, non si odino, non si combattano.
Il comando di Dio non è un comando d’ordine, alla maniera militare, per
intenderci. È invece un comando d’amore.
Dio non si impone all’uomo, non costringe, non opera alcuna coercizione.
Il suo amore è sottoposto alla nostra volontà: se vuoi la vita… se vuoi
dare la vita…
Se non vuoi, rimani nella tua morte, nel tuo buio, nel tuo inferno, nelle tue
tenebre.
Se vuoi cooperare alla salvezza del mondo, vieni, dona il tuo sì.
301
Se non vuoi e rimani nel tuo mondo di morte, non ti lamentare se le
creature si uccidono, si odiano, si combattono, si danno reciprocamente
la morte, usano la violenza, si fanno il male con ogni mezzo.
Dio chiama per costituire una persona strumento della sua salvezza.
Se la persona si rifiuta, il mondo rimane nella sua morte.
Tutti si lamentano che il male oggi è divenuto struttura stessa della
relazione interpersonale. Nessuno però decide di consegnarsi a Dio per
essere strumento di vera vita nelle sue mani.
Uomo, convertiti. Leggi la Sacra Scrittura... Meditala... Capirai la verità...
All’uomo è chiesto ora di convertirsi, leggere la Scrittura Santa, meditarla.
È questa la via se si vogliono prendere i veri profeti del Dio vivente.
Dove vi è ignoranza della Scrittura, vi è ignoranza di ogni verità di Dio e
dei suoi messaggeri e profeti.
La conversione è passaggio dalla nostra mente alla mente di Dio, dal
nostro cuore al cuore di Cristo Gesù, dalla nostra verità alla verità dello
Spirito Santo.
Il Signore chiama; continuamente mette alla prova: "Abramo, prendi tuo figlio e
dammelo".
Dio vuole conoscere la verità del nostro cuore. È questo il fine di ogni
sua prova. Lui vuole scoprire se lo amiamo prima di ogni cosa e sopra
ogni cosa. Prima di tutto e sopra tutto.
Abramo superò la prova perché attestò al Signore il suo amore per Lui
prima del figlio e sopra lo stesso suo figlio.
Così tu hai detto al suo comando d'amore: "Sì, eccolo...".
Abramo diede il proprio figlio a Dio senza esitare.
Il Signore ha chiesto e lui ha donato. Egli non ha esitato un solo istante.
Ogni giorno: "Va'… aspetta... non andare… fermati... non puoi... ritorna....".
Sulla linea di Abramo è anche l’Ispiratrice del Movimento Apostolico.
Ella è sempre dalla voce del suo Signore.
Il Signore fa di lei secondo la sua volontà e in lei vi è sempre obbedienza
perfetta, immediata, istantanea.
Il tuo Signore è la luce che guida i tuoi passi.
Ella commina sempre alla luce e al suono della Parola del suo Signore.
Ascolta e va. Ascolta e si ferma. Ascolta e aspetta. Ascolta e agisce o non
agisce secondo il comando ricevuto.
La sua chiamata vale più della tua vita.
La sua vita è tutta a disposizione della sua chiamata.
Lei non vive se non per ascoltare, obbedire, rispondere.
302
E tu vai… Cammini... Con la Madre di Dio al tuo fianco, con il coro degli Angeli che
sorreggono i tuoi passi affinché tu non vacilli.
La sua vita è un viaggio ininterrotto nella volontà di Dio.
Ella cammina con la Madre di Dio al suo fianco, con il coro degli Angeli
che sorreggono i suoi passi perché non vacilli.
La sua vita è un grande mistero di obbedienza, ascolto, azione secondo la
voce del suo Dio.
VITA… MORTE...
Una strada deserta, un silenzio profondo, un singulto di pianto...
In questo “Meditare” si racconta una visita fatta dall’Ispiratrice ad uno dei
Cimiteri della Città in cui abita.
Mentre ella vi si sta recando, la strada è deserta. Regna un profondo
silenzio, rotto solo da un singulto di pianto.
Una persona era in pianto per la morte di una persona cara.
Vai... Una porta si apre: poca gente; tante croci, tante tombe...
Ella cammina… Si giunge alla porta. La si apre e la si attraversa.
Vi è poca gente a quell’ora. Tante però sono le croci e tante le tombe.
Guardi e preghi; ti fermi; dinanzi a te una mamma: tante lacrime; tanto pianto per il
figlio che sorella morte ha portato con sé.
Lei guarda e prega. Si ferma. Dinanzi a lei una mamma.
Questa donna è in pianto, in lacrime per il figlio che sorella morte ha
portato con sé. Questa donna piange sulla tomba del figlio morto.
Le tendi la mano: una carezza, dei fiori, un sorriso, nessuna parola sulla tua bocca.
L’incontro viene vissuto con gesti semplici d’amore.
Lei le tende la mano, le fa una carezza, le offre alcuni fiori, le dona un
sorriso. Le parole non servono. Sono inutili in questo luogo di silenzio.
A volte i gesti dicono più che le parole. Il gesto parla ed è compreso più
che mille inutili parole.
Per quella mamma troppo dolore...
Per quella mamma il dolore è grande, è troppo per il suo cuore.
È troppo il dolore perché il suo cuore è piccolo. Non è ancora ingrandito
dalla potenza della fede, della verità, della sapienza che vengono da Dio,
da Cristo Gesù, dallo Spirito Santo.
Sempre il dolore è troppo per un cuore, se nel cuore non vive il Signore.
Quando invece Dio è nel cuore, l’amore per Lui rende sopportabile ogni
dolore, ogni sofferenza, ogni amarezza dell’anima.
303
Mediti... La vita e la morte nascono insieme, senza preavviso, per tutti: ricchi e poveri,
giovani e adulti, neonati e sazi di anni.
Il pensiero dell’Ispiratrice si pone ora a meditare sul mistero della morte.
La morte non conosce nessuno, non fa alcuna distinzione, non rispetta
nessuno, non favorisce nessuno, non ha riguardi personali per alcuno.
Ella viene e falcia chi gli sta dinanzi. Non ci sono preavvisi. Ella viene e
porta con sé. Non attende neanche che uno nasca.
Già dal grembo materno, dal concepimento ella inizia a mietere.
Ricchi e poveri, giovani e adulti, neonati e sazi di anni, appena concepiti e
persone dalla salute che sembra immortale.
La speranza ti dà conforto; la fede certezza: la vita è di Dio; anche un attimo è suo
dono d'amore; a lui deve essere ridata per continuare nel Regno dei cieli.
Dinanzi al mistero della morte chi dona conforto è la nostra speranza.
Chi dona certezza è la nostra fede.
Ecco la nostra fede. La vita è un dono di Dio. Anche se ci è data per un
solo attimo, rimane sempre un grande dono di Dio.
Ci è data sulla terra per un attimo. Ci è data invece per l’eternità nel cielo.
La vita non ci viene tolta. Ci viene invece trasformata. Diviene eterna.
Da mortale Dio la rende immortale. Da terrena, celeste. Dal tempo la
trasferisce nell’eternità.
Eppure le lacrime scendono, anche se nella speranza c'è tanta fede.
Ci sono dei momenti in cui il dolore sembra vincere la speranza e la fede.
Nella persona che ama Dio è questo solo un momento. Poi viene la pace.
Pensi a Maria sotto la croce nel suo dolore fatto di silenzio...
In questi momenti di grande dolore, aiuta il pensiero rivolto alla vergine
Maria, ai piedi della croce, nel suo dolore fatto di silenzio.
Maria è vero modello di come si vive il dolore nella fede e nella speranza.
Ascolti e mediti... O voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è
dolore simile al mio dolore...
Il dolore di Maria è il dolore più grande vissuto mai da un cuore umano.
Nessun dolore è simile al suo. Eppure Lei lo ha vissuto nel silenzio,
offrendo il Figlio suo per la redenzione dell’umanità.
Trovi pace...
Dinanzi alla contemplazione del dolore della Madre di Gesù ai piedi della
croce, l’anima trova la sua pace. Si rasserena.
Con la pace nel cuore, la vita riprende nella fede che Dio è con noi.
304
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
quest’oggi mi vorrei sofferma con te su un punto capitale, di primaria importanza per la
nostra vita di Movimento Apostolico: la relazione tra le persone.
Leggi questo pensiero di verità dell’Ispiratrice: “Il comando del Signore non è un
comando d'ordine, ma di amore, di un tuo sì, di una tua volontà per obbedire alle sue
leggi, per proclamare la sua verità, affinché le sue creature non si uccidano, non si
odino, non si combattano”.
Leggi ora il mio breve commento: “Il comando di Dio non è un comando d’ordine, alla
maniera militare, per intenderci. È invece un comando d’amore. Dio non si impone
all’uomo, non costringe, non opera alcuna coercizione. Il suo amore è sottoposto alla
nostra volontà: se vuoi la vita… se vuoi dare la vita… Se non vuoi, rimani nella tua
morte, nel tuo buio, nel tuo inferno, nelle tue tenebre. Se vuoi cooperare alla salvezza del
mondo, vieni, dona il tuo sì. Se non vuoi e rimani nel tuo mondo di morte, non ti
lamentare se le creature si uccidono, si odiano, si combattono, si danno reciprocamente
la morte, usano la violenza, si fanno il male con ogni mezzo. Dio chiama per costituire
una persona strumento della sua salvezza. Se la persona si rifiuta, il mondo rimane nella
sua morte. Tutti si lamentano che il male oggi è divenuto struttura stessa della relazione
interpersonale. Nessuno però decide di consegnarsi a Dio per essere strumento di vera
vita nelle sue mani”.
È questa la nostra vocazione: essere strumenti di vera vita nelle mani del Signore, della
Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Prima verità: Non si può essere strumenti a tempo, a gusto, secondo la nostra volontà, a
piacere, seguendo i moti del nostro cuore. Lo strumento è in tutto dipendente dalla
volontà di colui che lo usa. Un falegname non usa la carta vetrata, quando vuole la carta
vetrata che venga usata. La usa quando lui lo reputa necessario e secondo le modalità
da lui ritenute giuste, appropriate, buone. Non si può essere strumenti partendo dalla
nostra volontà. Non serviamo al Signore. Siamo usabili da Dio, se siamo e rimaniamo
nella sua volontà. La volontà di Dio deve regnare sovrana sopra di noi.
Seconda verità: Strumento visibile nelle mani di Dio è prima di ogni altra cosa il tuo
corpo. Esso va conservato sempre nella più grande riservatezza, pudicizia, castità,
sobrietà. Con un corpo senza alcuna regola morale Dio non può lavorare, perché non
può mostrare al mondo la bellezza della sua redenzione. La redenzione inizia dal corpo.
Un corpo senza regole morali non serve a Dio. Sarebbe una cattiva attestazione della sua
verità. Sarebbe un controsenso, un non senso. Eppure ormai quasi tutti pensiamo che il
nostro corpo sia indifferente all’opera della salvezza. Tutti crediamo che ci possiamo
presentare con esso come ci pare. Per il mondo esso non è strumento di virtù, ma di
scandalo, di peccato. Per noi mai dovrà essere così. Un corpo pudico, casto, sobrio,
puro, santo è la via primaria della salvezza.
Terza verità: Il secondo strumento visibile è lo spirito. Lo spirito, invisibile in sé, si rende
visibile, attraverso la parola. Quale spirito è chiesto ad ogni uomo, ogni donna che vuole
essere strumento di salvezza nelle mani del suo Dio e Signore? Lo stesso che ci viene
presentato dal Libro della Sapienza: “In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico,
molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del
bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto
e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra
in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria
dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce
perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli,
passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi
vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
305
paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la
malvagità non prevale sulla sapienza” (Sap 7.22-30). A noi non serve uno spirito
prepotente, arrogante, superbo, insensato, aspro, duro, incivile, indelicato, nervoso. La
delicatezza nelle relazioni è segno che Dio può agire attraverso di noi. Molti distruggono
un intero raccolto con una sola parola fuori luogo, fuori posto, fuori contesto. Per molti
la parola è simile ad un fiammifero acceso posto accanto al grano già ammassato e
pronto per la trebbia. Un solo fiammifero basta per distruggere il lavoro di un anno. Non
siamo padroni della nostra parola. L’abbiamo donata al Signore.
Quarta verità: il terzo strumento visibile è la nostra anima. Essa è visibile attraverso la
santità che la governa e che rende santa ogni nostra azione. Se l’azione non è santa, è
segno che l’anima non è santa. Se non è santa, Dio non può servirsi di essa per generare
santità nei cuori. La santità del mondo è dalla santità dello strumento. Se lo strumento
non è santo, Dio non può creare santità nei cuori e questi rimangono privi dell’alimento
della loro trasformazione. Dio opera ogni cosa attraverso i suoi strumenti. Se questi sono
inadeguati, inadeguata è l’opera del Signore. La santità è tutto per un missionario di
Gesù Signore. È tutto per chi vuole essere Movimento Apostolico. L’altro vede la santità
e si converte. Non vede le opere che noi facciamo. Queste gli danno anche fastidio. La
santità invece attrae e converte sempre.
Quinta verità: Oggi il mondo è sotto una sottile tentazione e questa non risparmia
nessuno. Essa si presenta in un modo così garbato, da ingannare tutti, nessuno escluso,
a condizione che non si abbia una vita di intensa e forte preghiera. Questa tentazione ha
un nome: sincretismo. Sincretismo è una parola greca dal significato molto eloquente:
impastare insieme. Si prende un poco di Vangelo, un poco di filosofia, un poco di
spiritualità, un poco di immoralità, un poco di moralità, un poco di pensieri del mondo, si
attinge qualche altro principio da altre religioni e poi con tutto questo materiale si fa un
unico impasto e lo si presenta come verità di Dio, da accogliere come purissimo
pensiero del Signore. Il sincretismo è la morte della fede. È quel pasticcio spirituale dove
tutto viene giustificato. Nel sincretismo chi ci perde è solo la verità di Cristo, la purezza
del Vangelo, la profondità della Parola del Signore. C’è un altro sincretismo anch’esso
pericoloso: l’impasto del peccato e della grazia, dell’obbedienza e della disobbedienza.
Questo sincretismo è stato così denunciato dal profeta Isaia: “Così dice il Signore: «Il
cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire?
In quale luogo potrei fissare la dimora? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse
sono mie – oracolo del Signore. Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo
spirito contrito e su chi trema alla mia parola. Uno sacrifica un giovenco e poi uccide un
uomo, uno immola una pecora e poi strozza un cane, uno presenta un’offerta e poi
sangue di porco, uno brucia incenso e poi venera l’iniquità. Costoro hanno scelto le loro
vie, essi si dilettano dei loro abomini; anch’io sceglierò la loro sventura e farò piombare
su di loro ciò che temono, perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto, avevo
parlato e nessuno ha udito. Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, ciò che non
gradisco hanno scelto»” (Is 66,1-4). Gesù invece ci insegna che non possiamo servire
due padroni: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro,
oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”
(Mt 6,24).
Sesta verità: Per essere veri strumenti del Signore, siamo tutti chiamati a spogliarci di
noi stessi, per indossare e rivestirci di Cristo Gesù. Questo svestirci e questo rivestirci
non è mai compiuto. È sempre da compiere, da realizzare. È questa l’opera quotidiana
da compiere se vogliamo che il Signore si serva di noi per essere strumenti della sua
salvezza e redenzione. Il mondo ci obbliga a presentarci sempre nelle vesti di Gesù
Signore. Se lui non è visto in noi, la nostra opera è vana.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti ad entrare in queste semplici verità.
Angeli e Santi ci conducano nella verità del Vangelo per tutti i giorni della nostra vita.
306
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 8 Luglio 2013
TU VUOI....
Madre Santa,
Madre della Chiesa,
Benedetta fra tutte le donne,
tutta bella sei
e tutta pura.
Madre Santa,
concepita senza peccato originale,
Madre di tutti noi,
Madre della Redenzione,
Sposa dello Spirito Santo,
tu vuoi
che le creature del Padre
tornino all'ovile
e che non si faccia mercato
delle cose sacre.
Tu vuoi
che i mercanti smettano di dire
che ti hanno vista
e ti vedono.
Dicono il falso
e mentono
per mercanteggiarti
al primo passante.
Ti adornano
con parrucche e indumenti
che nessuna creatura
mai indosserebbe.
Vuoi dire a tutti noi:
"Basta di tutte queste profanazioni.
Perirete nelle tenebre,
se continuerete
a fare mercato
nella casa del Padre”.
Vuoi, Madre Santa,
che almeno noi,
307
che diciamo di amarti,
ti difendiamo
dai falsi visionari
e curiamo
con diligenza ed amore
il culto
verso il tuo santo nome,
affinché ogni tuo passaggio tra noi
sia segno di fede e di verità.
Ti prego,
Madre Santa,
fa’ che i loro occhi vedano
e le loro orecchie
sappiano ascoltare
la verità.
IL TUO RIFUGIO...
Un legno.
Sembra un qualsiasi legno.
Mediti e preghi.
Un segno di verità
in quel legno.
Una croce...
Tante lacrime, tante prove, tante sofferenze.
Comprendi:
la croce è con te, è il tuo rifugio.
Devi amarla sempre di più.
Essa non ti abbandonerà mai.
Le pecorelle smarrite
devono tornare all’unico ovile;
per questo devi rinnegare te stessa,
prendere la croce,
seguirla con gioia.
Tu l'abbracci
e tanta pace
scende nel tuo cuore,
che singulta di pianto.
Il mistero che ti avvolge
per te è incomprensibile.
Ma sei certa:
il Signore ogni giorno ti chiama,
ti invia,
affidandoti una missione di salvezza:
"Va'...
Ricorda la Parola del Vangelo".
È Gesù,
308
il Re del cielo e della terra;
è il tuo Signore.
La sua croce salva,
toglie le insidie,
allontana il maligno,
converte l’uomo di buona volontà.
In essa è la tua forza,
la tua perseveranza,
il tuo amore.
La Beata Vergine,
Madre della Redenzione,
giglio purissimo di santità,
piena di grazia,
splendore del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo,
ti sostiene
in questo cammino di giustizia.
Ora lo sai:
nella croce e nella preghiera
c'è tanta conversione
e tanto amore.
309
TESTO COMMENTATO
TU VUOI....
Madre Santa, Madre della Chiesa, Benedetta fra tutte le donne, tutta bella sei e
tutta pura.
L’amore verso Cristo Gesù è puro e santo, vero e giusto, ricco di salvezza
e di santità, se è puro e santo, vero e giusto, nobile e grande l’amore
verso la Madre di Gesù e Madre nostra.
Chi non possiede un amore vero verso la Madre di Gesù, non ama Gesù
secondo verità. il suo verso Cristo è un amore non vero, non pieno, non
santo, non puro, non giusto.
L’amore per la Madre è la verità e la santità del nostro amore per il Figlio.
Madre Santa, concepita senza peccato originale, Madre di tutti noi, Madre della
Redenzione, Sposa dello Spirito Santo, tu vuoi che le creature del Padre tornino
all'ovile e che non si faccia mercato delle cose sacre.
Chi ama la Vergine Maria, canta sempre la sua bellezza.
L’amore vero sempre vi fa vedere la vera bellezza della persona amata.
L’amore non vero, impuro, peccaminoso, bugiardo mai ci fa vedere la
persona amata nella sua più pura bellezza.
L’amore impuro è segno di un cuore impuro e quando il cuore è impuro
tutto si fa impuro, anche gli occhi vedono in modo impuro.
Il cuore purissimo della Madre di Dio vuole che le creature del Padre
tornino all’ovile. Vuole anche che non si faccia mercato delle cose sacre.
Il cuore di chi ama con amore vero e puro vede il cuore della Madre di
Gesù e rivela la verità, l’amore, i desideri che sono nascosti in un così
grande cuore.
Tu vuoi che i mercanti smettano di dire che ti hanno vista e ti vedono.
Ecco cosa vuole il cuore purissimo della Vergine Maria, visto dal cuore
puro dell’Ispiratrice: che nessuno dica di vedere, di aver visto la Madre di
Gesù senza averla mai vista.
Neanche per motivi di conversione si deve dire una simile falsità e
menzogna.
Anche perché mai vi sarà conversione dalla menzogna, dalla falsità,
dall’inganno. La salvezza nasce sempre dalla più pura verità.
La salvezza viene per la mediazione di grazia della Vergine Maria e dove la
Vergine Maria non c’è, come fa a dare salvezza?
Dicono il falso e mentono per mercanteggiarti al primo passante.
310
La Vergine Maria non vuole che di Lei, delle sue apparizioni si faccia
commercio spirituale.
Se Lei c’è, c’è. Se non c’è, non c’è. Come si fa a vendere una cosa che
non c’è, che non si possiede, che non si ha?
Si commercializza il nulla, il niente, l’inesistente. È questo l’inganno e la
menzogna.
Ti adornano con parrucche e indumenti che nessuna creatura mai
indosserebbe.
Anche questo desiderio è nascosto nel cuore della Vergine Maria.
Lei è stata sempre donna semplice, povera, umile, piccola, modesta in
ogni cosa. Così la si dovrà sempre mostrare.
Da questa visione nascerebbe una fede vera, autentica. Si vedrebbe la
Vergine Maria nella sua realtà quotidiana.
Si dovrebbe fare con la Vergine Maria ciò che si fa con il Crocifisso.
La si dovrebbe presentare sempre nella più pura semplicità.
Tutto il mondo si deve rispecchiare in essa.
Anche il ricco troverebbe un grande motivo di conversione vedendo la
sua Madre celeste povera e umile.
Vuoi dire a tutti noi: "Basta di tutte queste profanazioni.
Il cuore della Vergine Maria ha questo desiderio: che non venga profanata
la sua immagine, neanche attraverso le sue effigie.
Il ricordo di lei deve essere rispettoso della sua storia. La sua storia deve
essere modello per la nostra storia.
Perirete nelle tenebre, se continuerete a fare mercato nella casa del Padre”.
Se non si ama secondo verità la Vergine Maria, per noi non c’è salvezza.
La verità del nostro amore per Lei è rivelatore della verità del nostro
amore per Gesù, il suo Vangelo, la sua salvezza.
Vuoi, Madre Santa, che almeno noi, che diciamo di amarti, ti difendiamo dai
falsi visionari e curiamo con diligenza ed amore il culto verso il tuo santo nome,
affinché ogni tuo passaggio tra noi sia segno di fede e di verità.
Ecco cosa chiede a noi che amiamo la Vergine Maria, che diciamo di
amarla, volerla bene, incrementare il culto verso di Lei.
Vuole che la difendiamo fai falsi visionari.
Vuole che curiamo con diligenza e amore il culto verso il suo santo nome.
Vuole che ogni passaggio tra gli uomini sia segno di fede e verità.
Ogni processione con l’effigie della Madre di Gesù deve avvenire nel
desiderio di crescere nell’amore verso Gesù e verso di Lei.
Senza risveglio della vera fede, il suo passaggio è effimero, inutile, vano.
311
Ti prego, Madre Santa, fa’ che i loro occhi vedano e le loro orecchie sappiano
ascoltare la verità.
L’esaudimento di questa preghiera può avvenire in un solo modo:
creando cuore nuovo e mente nuova, orecchi puri e santi.
Questo è il grande miracolo che sempre dovrà realizzare nell’uomo lo
Spirito del Signore.
È lo Spirito Santo che ci libera dal culto effimero e ci dona il vero amore
per la Vergine Maria.
IL TUO RIFUGIO...
Un legno. Sembra un qualsiasi legno. Mediti e preghi. Un segno di verità in quel
legno.
Il Crocifisso non è un Legno come tutti gli altri legni. È un Legno
particolarissimo, specialissimo.
È il solo Legno dal quale viene a noi la vera vita, la santità, la giustizia, la
pace, la gioia . Ogni dono di grazia viene a noi da questo Legno.
Una croce... Tante lacrime, tante prove, tante sofferenze.
In quel Legno vi è tutta la sofferenza del Dio Incarnato per le sue creature.
In quel Legno è racchiuso tutto l’amore di Dio per l’uomo.
È verità. Non c’è altro Dio al di fuori del nostro Dio.
Pur ammettendo per assurdo che vi possano essere altri “Dèi”,
dall’esame della loro vita, dobbiamo tutti concordare, se vogliamo essere
onesti con noi stessi e con il nostro Dio, che nessun Dio è simile a quello
che si è lasciato crocifiggere per amore nostro.
Tra un amore crocifisso per l’uomo e un amore gaudente nell’utopia della
mente credente la differenza è abissale.
Questa differenza va affermata, non per ragioni di fede, ma per ragioni di
onestà intellettuale.
Se un uomo non è intellettualmente onesto, non è vero uomo. È un falso
uomo.
Se un uomo non riesce a cogliere le differenze, è segno che è senza alcun
giudizio e discernimento nella realtà storica. Non parliamo qui della realtà
metafisica, invisibile.
Se uno scienziato non riesce a separare ciò che è scienza da ciò che non
è scienza, da ciò che è possibile da ciò che è impossibile, di certo non è
uno scienziato. È un semplice cantastorie.
Questa onestà ebbero i maghi d’Egitto dinanzi a Mosè:
312
Quindi il Signore disse a Mosè: «Di’ ad Aronne: “Stendi il tuo bastone, percuoti la
polvere del suolo: essa si muterà in zanzare in tutta la terra d’Egitto!”». Così fecero:
Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere del suolo e ci furono zanzare
sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del suolo si era mutata in zanzare in tutta la
terra d’Egitto. I maghi cercarono di fare la stessa cosa con i loro sortilegi, per far uscire
le zanzare, ma non riuscirono, e c’erano zanzare sugli uomini e sulle bestie. Allora i
maghi dissero al faraone: «È il dito di Dio!». Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede
ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore (Es 8,12-15).
Questa onestà ebbe Nicodemo dinanzi a Cristo Gesù:
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da
Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro;
nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli
rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il
regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può
forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù:
«In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel
regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è
spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove
vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato
dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù:
«Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi
parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non
accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete,
come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui
che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto,
così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la
vita eterna (Gv 3,1-15).
Questa onestà ebbe il centurione romano dinanzi al Crocifisso:
Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano
vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue
vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino
quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei
Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che
distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!».
Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano:
«Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla
croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo
insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa:
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti
dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su
una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo
scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da
cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel
modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!» (Mc 15,22-39).
Questa onestà gli ha fatto gridare che vi è una differenza tra il Crocifisso e
tutti gli altri crocifissi di questo mondo.
Comprendi: la croce è con te, è il tuo rifugio. Devi amarla sempre di più. Essa
non ti abbandonerà mai.
Salva la sua vita chi farà della Croce, del Crocifisso, il suo rifugio.
313
Chi si rifugia nel Crocifisso saprà sempre come amare, come sperare,
come credere, come cercare il Signore, come rispondere al suo amore.
Il Crocifisso è la nostra Roccia eterna. Al Crocifisso possiamo noi
applicare le parole che Davide dice del suo Dio e Signore.
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia
rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il
Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di morte, mi
travolgevano torrenti infernali; già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano
agguati mortali. Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo
tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. La terra tremò e si
scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era adirato. Dalle
sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni
ardenti. Abbassò i cieli e discese, una nube oscura sotto i suoi piedi. Cavalcava un
cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. Si avvolgeva di tenebre come di un velo,
di acque oscure e di nubi come di una tenda. Davanti al suo fulgore passarono le nubi,
con grandine e carboni ardenti. Il Signore tuonò dal cielo, l’Altissimo fece udire la sua
voce: grandine e carboni ardenti. Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li
sconfisse. Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per
la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore. Stese la mano dall’alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque, mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed
erano più forti di me. Mi assalirono nel giorno della mia sventura, ma il Signore fu il mio
sostegno; mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene (Sal 18 (17) 1-20).
Queste parole vanno comprese guardando il Crocifisso. Le saette di Dio
sono di amore, misericordia, pietà, compassione per quanti amano e
cercano il Signore. Di conversione e di invito alla penitenza per quanti non
lo amano, non lo adorano, non lo ascoltano.
La saetta di Dio per noi è il Crocifisso. Attraverso questa saetta Dio vuole
trafiggere il cuore di ogni sua creatura.
Siamo chiamati a divenire un solo cuore, un solo cuore trafitto con il
Trafitto, il Crocifisso, ad essere un solo Legno con il Legno della nostra
salvezza.
Le pecorelle smarrite devono tornare all’unico ovile; per questo devi rinnegare
te stessa, prendere la croce, seguirla con gioia.
Ecco cosa chiede il Crocifisso alla sua umile serva: di divenire un solo
cuore con il suo per la salvezza delle sue pecorelle.
Ma il suo cuore è trafitto dal grande amore. Un cuore che non si lascia
trafiggere dal grande amore, che non è crocifisso nel Crocifisso, mai potrà
salvare le anime.
Tu l'abbracci e tanta pace scende nel tuo cuore, che singulta di pianto.
Abbracciare il Legno è desiderio di divenire una cosa sola con Lui.
Quando si diviene una cosa sola con Lui, la pace scende nel cuore.
È il pianto vero dell’amore vero.
Il mistero che ti avvolge per te è incomprensibile.
314
Chi diviene un solo cuore con il Crocifisso entra anche lui in un mistero
incomprensibile. È il mistero dell’amore di chi decide e vuole morire per la
salvezza del mondo, dei suoi fratelli.
Ma sei certa: il Signore ogni giorno ti chiama, ti invia, affidandoti una missione
di salvezza: "Va'... Ricorda la Parola del Vangelo".
Se si è un solo cuore, si è anche una sola missione d’amore. Si diviene un
solo cuore, si diviene una sola missione di salvezza.
È Gesù, il Re del cielo e della terra; è il tuo Signore.
In quel legno è Gesù. È il Re del Cielo e della terra. È il suo Signore.
La sua croce salva, toglie le insidie, allontana il maligno, converte l’uomo di
buona volontà.
La croce di Gesù è salvezza, liberazione dall’insidie, allontanamento del
maligno, conversione dell’uomo di buona volontà.
Chi si rifugia nella Croce, chi si immerge nel Crocifisso, chi diviene con
Lui una cosa sola, si riveste di Lui e diviene vittorioso sul male con Lui.
In essa è la tua forza, la tua perseveranza, il tuo amore.
Quella croce produce un frutto che è forza, perseveranza, amore.
Chi vuole vivere come Cristo, deve divenire una sola Croce con Lui.
La Beata Vergine, Madre della Redenzione, giglio purissimo di santità, piena di
grazia, splendore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ti sostiene in questo
cammino di giustizia.
Il cuore che è divenuto un solo cuore con il Crocifisso, diviene anche un
solo cuore con Colei che stava ai piedi della Croce.
Dal cuore di Maria, nel cuore di Maria, si vede e si contempla tutta la sua
bellezza di santità, di grazia, di missione.
Solo chi è nel cuore di Maria può cantare la sua bellezza. Tutti gli altri la
vediamo o attraverso il velo o la coltre della carne o addirittura attraverso
il muro di bronzo del nostro peccato e della nostra miseria spirituale.
È tristezza quando si parla del cuore di Maria senza abitare in esso.
Come è triste parlare di ogni altro cuore senza abitare in esso.
Chi diviene un solo cuore con il cuore della Vergine Maria avrà la forza di
essere fino in fondo un solo cuore con Cristo Gesù.
Ora lo sai: nella croce e nella preghiera c'è tanta conversione e tanto amore.
La salvezza, la conversione, l’amore si attingono dalla croce, con
preghiera intensa, costante, perseverante.
Salva, redime, converte chi diviene un solo cuore orante e crocifisso con
il cuore orante e crocifisso di Gesù Signore.
315
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Quest’oggi mi vorrei soffermare con te, servendomi di un brano del Qoelet.
Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della
giustizia c’è l’iniquità » (Qo 3,16). Questo passo ci aiuterà a comprendere quanto già è
stato espresso nel testo a proposito dell’onestà che sempre deve guidare il cuore di una
persona.
“In quel Legno vi è tutta la sofferenza del Dio Incarnato per le sue creature. In quel
Legno è racchiuso tutto l’amore di Dio per l’uomo. È verità. Non c’è altro Dio al di fuori
del nostro Dio. Pur ammettendo per assurdo che vi possano essere altri “Dèi”,
dall’esame della loro vita, dobbiamo tutti concordare, se vogliamo essere onesti con noi
stessi e con il nostro Dio, che nessun Dio è simile a quello che si è lasciato crocifiggere
per amore nostro. Tra un amore crocifisso per l’uomo e un amore gaudente nell’utopia
della mente credente la differenza è abissale. Questa differenza va affermata, non per
ragioni di fede, ma per ragioni di onestà intellettuale. Se un uomo non è intellettualmente
onesto, non è vero uomo. È un falso uomo. Se un uomo non riesce a cogliere le
differenze, è segno che è senza alcun giudizio e discernimento nella realtà storica. Non
parliamo qui della realtà metafisica, invisibile. Se uno scienziato non riesce a separare
ciò che è scienza da ciò che non è scienza, da ciò che è possibile da ciò che è
impossibile, di certo non è uno scienziato. È un semplice cantastorie.
Questa onestà ebbero i maghi d’Egitto dinanzi a Mosè: «È il dito di Dio!». (Es 8,12-15).
Questa onestà ebbe Nicodemo dinanzi a Cristo Gesù: «Rabbì, sappiamo che sei venuto
da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio
non è con lui». (Gv 3,1-15). Questa onestà ebbe il centurione romano dinanzi al
Crocifisso: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!» (Mc 15,22-39). Questa onestà gli ha
fatto gridare che vi è una differenza tra il Crocifisso e tutti gli altri crocifissi di questo
mondo. Lui si trova dinanzi ad un Crocifisso che è il Figlio di Dio.
Se osserviamo bene è facile notare come al posto dell’onestà vi è tanta non onestà. È
non onestà procedere per ideologie, cliché, giudizi sommari, antipatie, gelosie, invidie,
critiche ingiuste, sarcasmi, affermazioni prive di un qualsiasi riscontro storico. È non
onestà mancare di sano e giusto e santo discernimento in tutta la storia che ci circonda.
Forse il cristiano ancora non lo ha compreso. Lui è stato chiamato dal suo Signore a
essere vera luce di verità in questo mondo. La verità abbraccia non solo il Vangelo, ma
tutta la realtà storica che ci circonda. Il cristiano deve sempre illuminare la storia non
con i suoi odi, le sue superficialità, le sue facili condanne, il suo truce fariseismo, la sua
falsa santità, i suoi desideri mondani e peccaminosi, la sua apatia, la sua ignavia, la sua
pigrizia, addirittura con la sua falsità dottrinale ed evangelica.
Il cristiano è chiamato ad illuminare la storia con ogni virtù esercitata da lui in modo
eroico. Eroiche devono essere in lui fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, fortezza,
temperanza, umiltà, mitezza, purezza di cuore, povertà in spirito, misericordia, pietà,
compassione, riservatezza, ragionevolezza, intelligenza, compassione.
Se questo vale per il cristiano, per noi del Movimento Apostolico, chiamati dalla Vergine
Maria ad una missione così alta, nobile, universale, la luce deve essere in tutto simile alla
sua. Deve essere una luce santissima. Non possiamo noi permetterci delle ombre in
questa luce. Il mondo se ne accorge e ci rifiuta, ci scarta. Il mondo fa sempre la
differenza tra luce e luce. Tra luce santissima, santa, meno santa, tenebra.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a divenire un solo cuore con il cuore di
Cristo e il tuo. Saremo luce vera che illumina e dona vita al mondo intero.
Angeli, Santi, aiutateci in questo nostro desiderio di essere con Cristo e con la sua
Dolcissima Madre una cosa sola, un cuore solo, una luce sola.
316
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 15 Luglio 2013
UNA STATUA...
Una statua...
È l'effigie di una donna,
una donna che sembra come le altre...
Ma è assai diversa:
non perché differisce dal corpo,
ma dalla sua anima,
dal suo spirito,
dal suo cuore,
dalla sua fede,
dal suo amore.
Ella è stata scelta
dal Padre dei cieli
come mistica Sposa dello Spirito Santo,
per dare al mondo
il suo Figlio Unigenito,
per divenire la Madre della Chiesa
e di tutte le creature.
Quella statua,
uomo,
ravviva un ricordo,
indica una presenza
spirituale e amorevole
della Madre tua celeste.
Quante volte nel tuo dolore
prendi l’effigie della tua mamma terrena
che non è più con te
e la guardi,
le parli,
ricordi i giorni tristi e lieti
trascorsi assieme a lei e preghi,
invocando la sua anima benedetta,
che ti stia vicino.
Quella statua,
che porta l’effigie di colei
che è la Madre della Chiesa,
deve ricordarti
317
la Madre di Gesù.
Non veneri in essa
del marmo, del legno, altro oggetto,
ma ami, nel segno, colei
che ti fu donata
come Madre ai piedi della croce.
Vuoi che ella venga da tutti
esaltata e benedetta
e così preghi:
Madre Santa
fa’ che le creature del Padre
riescano tutte ad amarti,
lodarti e ringraziarti
per tutto quello che tu hai dato al mondo.
UN GIACIGLIO...
Un giaciglio,
tanta paglia,
un bimbo nasce, Gesù Bambino;
una donna umile, povera, ricca di fede,
Maria la sempre Vergine,
Lo guarda con amore.
Un uomo, Giuseppe,
è il custode del bimbo e della donna.
Il giaciglio ascolta i primi vagiti
del Figlio di Dio;
accoglie il Creatore del mondo.
Gesù Bambino
muove il nostro cuore a conversione,
ad accogliere il suo amore divino.
La Madre di Dio
ci insegna a contemplare le meraviglie
che il Signore compie per noi
e a conservarle nel cuore.
Giuseppe, l’uomo giusto,
con la sua obbedienza agli Angeli del cielo,
protegge il bambino e sua madre.
La gioia di Maria,
il sorriso di Giuseppe,
il calore della loro bontà
accolgono e riscaldano il Redentore del mondo.
In cielo si fa festa,
gli Angeli appaiono ai pastori,
il loro canto riempie i cuori di gioia.
318
SEI NATO...
Sei nato, mio Signore,
luce splendente d'amore,
fiamma che arde nel cuore.
Nella grotta è il Redentore,
di ogni uomo il Salvatore,
di noi tutti il Buon Pastore.
Gioiamo al Redentor,
acclamiamo al vero Amor,
lodiamo il Cristo Signor.
Al presepe sua Madre ti invita,
per mostrarti con gioia la vita,
all'inizio da Adamo smarrita.
Sei nato, mio Signore:
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
319
TESTO COMMENTATO
UNA STATUA...
Una statua... È l'effigie di una donna, una donna che sembra come le altre...
A volte assistiamo a dei rigurgiti di iconoclastia che di certo non fanno
bene alla fede.
Questo “Meditare” è una risposta a quanti, turbando le fede dei piccoli e
dei semplici, si sono scagliati contro le statue della Vergine Maria.
Una statua non è una statua. Non è un pezzo di legno.
Essa è il ricordo visibile di un titolo della Vergine Maria: Immacolata,
Assunta, Annunziata, Addolorata e mille altri titoli.
Ma è assai diversa: non perché differisce dal corpo, ma dalla sua anima, dal
suo spirito, dal suo cuore, dalla sua fede, dal suo amore.
La statua della Madonna serve a ricordare di Lei anima, spirito, cuore,
fede, amore, ogni altra virtù.
In una statua vi è tutta la vita della Vergine Maria, colta però sotto un suo
particolare, specifico, singolare aspetto.
Ella è stata scelta dal Padre dei cieli come mistica Sposa dello Spirito Santo,
per dare al mondo il suo Figlio Unigenito, per divenire la Madre della Chiesa e
di tutte le creature.
Chi è la Vergine Maria?
È Colei che il Padre ha scelto tra tutte le donne come mistica Sposa dello
Spirito Santo.
Dal suo seno purissimo e
Unigenito del Padre.
castissimo è stato dato al mondo il Figlio
Lei è stata costituita da Cristo Gesù Madre della Chiesa e di tutte le
creature.
La Vergine Maria non si è fatta da sé. È stata fatta da Dio in ogni cosa.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente. Questa la sua umiltà.
Quella statua, uomo, ravviva un ricordo, indica una presenza spirituale e
amorevole della Madre tua celeste.
Contemplata nella fede ogni statua della Vergine Maria ravviva un ricordo,
indica una presenza viva, spirituale, amorevole della Madre celeste.
Chi guarda la statua della Vergine Maria non vede il legno, il marmo, il
bronzo, l’oro, o altro metallo. Vede semplicemente la sua Madre celeste.
La vede, la invoca, la prega, le manifesta il suo cuore.
Manifesta il cuore a Colei che è sua Madre.
320
Quante volte nel tuo dolore prendi l’effigie della tua mamma terrena che non è
più con te e la guardi, le parli, ricordi i giorni tristi e lieti trascorsi assieme a lei e
preghi, invocando la sua anima benedetta, che ti stia vicino.
Sempre l’uomo si lascia aiutare dal visibile per raggiungere l’invisibile.
Di certo nessuno si scaglierebbe mai contro un figlio, una figlia che
prende l’immagine della propria madre terrena e a lei confida le sue pene.
Ogni foto è un ricordo, è un pezzo di vita, un momento di storia della
persona amata.
Sono molti coloro che pregano le anime dei propri defunti prendendo in
mano una loro foto.
Per il visibile si giunge all’invisibile, ma solo come via, mezzo, strumento.
Quella statua, che porta l’effigie di colei che è la Madre della Chiesa, deve
ricordarti la Madre di Gesù.
La statua della Vergine Maria a questo serve: a ricordarci Colei che è
Madre della Chiesa, Madre di Gesù, Madre del discepolo di Gesù.
Chi vede la statua vede la Vergine Maria in essa. Questa è la verità.
Attraverso di essa prega la Madre sua celeste. La invoca e a lei manifesta
il suo cuore. Glielo apre per trovare conforto.
Non veneri in essa del marmo, del legno, altro oggetto, ma ami, nel segno,
colei che ti fu donata come Madre ai piedi della croce.
Noi non veneriamo il marmo, il legno, l’oro, il bronzo, o altro materiale.
Noi amiamo e invochiamo Colei che ci è stata donata come Madre.
Chi ci ha fatto questo dono è Cristo Gesù dall’alto della croce.
È il suo dono d’amore. Il suo testamento perenne. La sua eredità.
Vuoi che ella venga da tutti esaltata e benedetta e così preghi: Madre Santa fa’
che le creature del Padre riescano tutte ad amarti, lodarti e ringraziarti per tutto
quello che tu hai dato al mondo.
Chi ama veramente la Vergine Maria vuole che Ella da tutti venga esaltata
e benedetta. Vuole che essa venga amata da tutto il mondo.
Il suo desiderio si trasforma in preghiera. Si fa invocazione a Lei, perché
a tutti conceda una particolare grazia.
La grazia è questa: che tutti riescano ad amare, lodare, ringraziare Lei per
tutto quello che Lei ha dato al mondo.
Lei ha dato al mondo se stessa e il suo Figlio unigenito.
Questo dono raggiunge la sua perfezione al Golgota. Qui Lei dona se
stessa nel Figlio offerto al Padre per la redenzione del mondo.
Ogni statua è un ricordo vivo di Lei. Presso ogni statua vi è sempre un
cuore che offre alla Madre di Dio lacrime di gioia e di amarezza, di vita e di
morte, di prosperità ma anche di una grande miseria.
321
La Vergine Maria accoglie ogni lacrima e porta Lei la sua celeste
consolazione.
La Vergine Maria è la Madre che sa asciugare ogni lacrima.
UN GIACIGLIO...
Un giaciglio, tanta paglia, un bimbo nasce, Gesù Bambino; una donna umile,
povera, ricca di fede, Maria la sempre Vergine, Lo guarda con amore.
Il Re del cielo e della terra nasce in un giaciglio, pieno di paglia. Nasce
nella più grande umiltà e povertà.
Accanto a Lui vi è però la Donna più ricca del mondo. È la Donna ricca di
amore divino per il suo figlio divino.
In Cristo e Maria vi è il sommo, l’abisso del contrasto.
Gesù è Dio e uomo, la somma altezza e la somma bassezza. Egli è
l’Altissimo e l’umilissimo, il Ricchissimo e il poverissimo, l’eccelso e
l’infimo, la somma ricchezza e la somma povertà.
Anche la Vergine Maria è la Donna ricchissima e poverissima. Ella è la
casa sulla terra della beata Trinità, ma non possiede una casa dove far
nascere il Figlio di Dio.
Questo stesso contrasto Gesù chiede per ogni suo discepolo. Lui deve
essere l’uomo che porta ogni ricchezza celeste, divina, eterna nel più
umile e fragile, povero e misero vaso di creta, che è il suo corpo.
Questa verità è così manifestata da Cristo Gesù nel suo Vangelo.
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e
guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello;
Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e
Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda
l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non
entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa
d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli
infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre
cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha
diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché
non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la
vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se
qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o
da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del
giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e
semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali
e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per
322
causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non
preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che
dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in
voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i
genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà
perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in
un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che
venga il Figlio dell’uomo.
Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è
sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo
signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua
famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né
di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella
luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate
paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate
paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a
terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al
Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo
rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non
pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua
madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me,
non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per
causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi
accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un
giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un
solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi
dico: non perderà la sua ricompensa» (Mt 10,1-42).
Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci
perdiamo d’animo. Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza
comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la
verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio.
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il
dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso
vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma
Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che
disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la
conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria
potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non
schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti,
ma non uccisi, 10portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché
anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi,
veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti
nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
323
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho
parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il
Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare
l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso
della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non
fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono
di un momento, quelle invisibili invece sono eterne (2Cor 4,1-18).
Un uomo, Giuseppe, è il custode del bimbo e della donna.
Accanto a Maria e a Gesù vi è Giuseppe, il custode della Madre e del
Figlio.
Anche Giuseppe è l’uomo dei contrasti è di discendenza regale, senza
alcun regno né titolo di nobiltà.
È il figlio più umile del grandissimo Re Davide.
Il giaciglio ascolta i primi vagiti del Figlio di Dio; accoglie il Creatore del mondo.
È questo giaciglio, questa paglia, che ascoltano i primi vagiti del Figlio di
Dio.
È questo giaciglio, questa paglia che accolgono il Creatore del mondo.
La creatura accoglie il suo Creatore.
Gesù Bambino muove il nostro cuore a conversione, ad accogliere il suo amore
divino.
Il Creatore che si fa umilissima creatura muove il nostro cuore a
conversione, ad accogliere il suo amore divino.
Deve muovere il nostro cuore alla grande imitazione. Anche l’uomo deve
farsi povero, umile, mite, piccolo.
Non può adorare il Dio fattosi povertà, umiltà, sofferenza, croce, un uomo
che è ricchezza, superbia, godimento, oppressione.
Può contemplare, contempla con fede Cristo Gesù solo chi desidera farsi
umile, piccolo, povero, sofferente come Lui.
L’adorazione vera ci deve rendere in tutto simili alla Persona di Dio che si
adora. Ora il nostro Dio che adoriamo è questo bambino che giace in
questo giaciglio. Domani sarà quell’uomo che è appeso alla croce.
Se non diveniamo conformi a Cristo Gesù la nostra adorazione è falsa.
La Madre di Dio ci insegna a contemplare le meraviglie che il Signore compie
per noi e a conservarle nel cuore.
La Vergine Maria non comprende tutto il mistero. Lo custodisce nel cuore.
Attende che lo Spirito Santo glielo spieghi, glielo renda comprensibile.
Noi invece dinanzi alle grandi meraviglie di Dio rimaniamo nella più
assoluta indifferenza.
324
Giuseppe, l’uomo giusto, con la sua obbedienza agli Angeli del cielo, protegge il
bambino e sua madre.
Giuseppe vive di purissima obbedienza. È questa obbedisce lo strumento
di cui si serve il Signore per proteggere il bambino e la madre.
La gioia di Maria, il sorriso di Giuseppe, il calore della loro bontà accolgono e
riscaldano il Redentore del mondo.
Dalla ricchezza di Maria e di Giuseppe è accolto e riscaldato il Salvatore
del mondo.
È il contrasto: all’estrema povertà materiale subisce l’eccelsa ricchezza
spirituale. Mai ricchezza più grande si è vista in una nascita.
In cielo si fa festa, gli Angeli appaiono ai pastori, il loro canto riempie i cuori di
gioia.
In cielo si fa festa perché è nato il Salvatore del mondo, il suo Redentore.
Ma anche sulla terra alcuni fanno festa: sono i pastori.
L’annunzio che gli Angeli recano loro e il loro canto riempie i cuori di
indicibile gioia.
SEI NATO...
Sei nato, mio Signore, luce splendente d'amore, fiamma che arde nel cuore.
In questo breve “Meditare” con parole semplici è cantato il mistero del
Santo Natale.
Gesù è luce splendente d’amore, fiamma che arde nel cuore.
Nella grotta è il Redentore, di ogni uomo il Salvatore, di noi tutti il Buon Pastore.
Gesù è il Salvatore dell’uomo. È il Buon Pastore di noi tutti.
Gioiamo al Redentor, acclamiamo al vero Amor, lodiamo il Cristo Signor.
Gesù è il Redentore. È il vero Amore. È Cristo Signore.
Al presepe sua Madre ti invita, per mostrarti con gioia la vita, all'inizio da Adamo
smarrita.
Gesù è la nuova vita dell’umanità. Quella vita che abbiamo perso in
Adamo ora ci è ridonata in una maniera più ricca e splendente in Gesù.
Sei nato, mio Signore: Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Per il Signore che nasce si rende gloria a Dio.
È un canto semplice, ma dai contenuti ricchi di autentica fede.
Il cuore dell’Ispiratrice ama Gesù Bambino, ama Gesù Crocifisso, ama il
Figlio di Dio nella sua umanità.
Ama. Medita. Contempla. Riflette. Custodire nel cuore sempre tutto di Lui.
325
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Oggi mi vorrei soffermare assieme a te a riflettere su una verità già esposta nel secondo
“Meditare”. Si tratta del contrasto che regna nella Grotta e anche sul Calvario.
Il Re del cielo e della terra nasce in un giaciglio, pieno di paglia. Nasce nella più grande
umiltà e povertà. Accanto a Lui vi è però la Donna più ricca del mondo. È la Donna ricca
di amore divino per il suo figlio divino. In Cristo e Maria vi è il sommo, l’abisso del
contrasto. Gesù è Dio e uomo, la somma altezza e la somma bassezza. Egli è l’Altissimo
e l’umilissimo, il Ricchissimo e il poverissimo, l’eccelso e l’infimo, la somma ricchezza e
la somma povertà. Anche la Vergine Maria è la Donna ricchissima e poverissima. Ella è
la casa sulla terra della beata Trinità, ma non possiede una casa dove far nascere il Figlio
di Dio. Questo stesso contrasto Gesù chiede per ogni suo discepolo. Lui deve essere
l’uomo che porta ogni ricchezza celeste, divina, eterna nel più umile e fragile, povero e
misero vaso di creta, che è il suo corpo.
Il Creatore che si fa umilissima creatura muove il nostro cuore a conversione, ad
accogliere il suo amore divino. Deve muovere il nostro cuore alla grande imitazione.
Anche l’uomo deve farsi povero, umile, mite, piccolo. Non può adorare il Dio fattosi
povertà, umiltà, sofferenza, croce, un uomo che è ricchezza, superbia, godimento,
oppressione. Può contemplare, contempla con fede Cristo Gesù solo chi desidera farsi
umile, piccolo, povero, sofferente come Lui. L’adorazione vera ci deve rendere in tutto
simili alla Persona di Dio che si adora. Ora il nostro Dio che adoriamo è questo bambino
che giace in questo giaciglio. Domani sarà quell’uomo che è appeso alla croce. Se non
diveniamo conformi a Cristo Gesù la nostra adorazione è falsa.
Ogni Aderente del Movimento Apostolico è chiamato ad incarnare nel proprio corpo la
forza, la potenza di questo contrasto.
Questo contrasto è come una bilancia. Più si abbassa un piatto e più si innalza l’altro. Se
noi innalziamo il piatto della materialità, della fisicità, del corpo, delle cose di questo
mondo immancabilmente si abbassa il piatto dell’anima, dello spirito, delle cose celesti.
Se noi innalziamo il piatto dell’uomo necessariamente si abbassa il piatto di Dio. È il
nostro fallimento. Possiamo anche fare cose strabilianti, ma non convertiamo nessuna
persona, perché il piatto di Dio non brilla, brilla il piatto dell’uomo.
Ognuno è chiamato a scegliere come vivere questo contrasto. Esso c’è, esiste, esisterà
sempre. Oggi la nostra società ha deciso di innalzare fino al cielo la materialità e di
sprofondare fino agli inferi la spiritualità. È il fallimento di essa. La sua morte. La sua
rovina. Una società senza vera spiritualità è già finita. È fallita nel suo intento di dare
verità all’uomo, nutrendolo di terra e di materia.
Il Movimento Apostolico è chiamato ad invertire questa diabolica tendenza della nostra
società. Deve esso colmarsi tutto di Dio, innalzare Dio fino al sommo dei Cieli, in modo
che la nostra umanità si sprofondi fino all’infimo dell’infino degli abissi. Così Dio
rifulgerà per noi nel mondo. Il mondo non verrà a noi. Verrà il nostro Dio e da Lui si
lascerà attrarre. Ma per questo urge una profondissima conversione del cuore e della
mente.
È una missione non facile rinnegare il mondo, le sue pompe, le sue concupiscenze, i suoi
ritrovati di peccato aggiornati all’ultimo istante. È una lotta che si può fare solo con la
forza di Dio e la sapienza dello Spirito Santo.
Carissimo/a, se vuoi puoi dare a questo mondo il suo vero spirito, la sua vera anima, la
sua vera identità. Darai tutto questo donando il tuo vero spirito, la tua vera anima, la tua
vera identità di Movimento Apostolico.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a far sì che solo Dio si
manifesti attraverso noi e mai noi stessi.
326
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 22 Luglio 2013
QUANTE VOLTE...
Signore,
quante volte devo perdonare?
Sempre...
Uomo,
non tenere odio e rancore;
ama e perdona:
solo così potrai essere
puro di cuore dinanzi a Dio.
Non fare pesare mai a tuo fratello
quello che hai fatto per lui;
non suonare la tromba dinanzi a te
per il bene che operi.
Il Signore ti mette in guardia:
"Avete già ricevuto
la vostra ricompensa".
Se nel tuo cuore
non c'è spazio per l'amore,
tu non potrai essere
specchio per gli altri.
Se vivi per Cristo,
la tua vita deve essere testimonianza
di sale della terra, di lievito,
di luce del mondo.
Uomo,
diventa piccolo
ed il Signore resterà sempre con te.
Impara ad essere mite ed umile di cuore,
disponibile al servizio,
impegnato,
gioioso,
premuroso del bene.
Devi essere specchio di santità in ogni istante:
con gli altri e da solo,
in Chiesa e fuori,
in casa e sul posto di lavoro.
Ogni tuo attimo
327
deve essere fatto
di giustizia e di verità,
altrimenti sei falso cristiano,
sale insipido,
lampada spenta.
O Maria,
tu che sei specchio
di ogni virtù e di santità,
aiutaci a crescere santi,
per rimanere sempre nella gloria
del Padre celeste.
PAROLE VANE...
Madre,
tu sei l'Immacolata Concezione,
la sempre Vergine.
Il mistero che ti ha avvolto è grande,
supera ogni umana conoscenza.
Come tu, o Madre, hai detto sì
alla voce dell'Angelo
che ti annunziava la volontà di Dio,
che ti chiamava ad essere Madre
del Figlio dell'Altissimo,
senza conoscere uomo,
così le creature del Padre,
fatte a sua immagine e somiglianza,
devono accettare nel loro cuore
e accogliere nel loro spirito
il tuo mistero di Madre sempre Vergine,
di donna tutta pura e tutta santa,
di Madre di Dio e Madre di tutti noi,
di mistica Sposa dello Spirito Santo
ed essere fieri, saldi, uniti,
pronti a testimoniare
il dono della salvezza
che si è compiuto attraverso te.
Dobbiamo difenderti, o Madre,
contro quanti
prendono una parola di qua ed una di là
e affermano di essere tuoi messaggeri,
inviati da te
per proclamare le menzogne e le falsità.
O Vergine santa,
O Benedetta fra tutte le donne,
mai potremo imitarti,
328
grande è il peccato,
immense le tenebre che avvolgono il mondo.
Chi tornerà pentito
alla casa del Padre,
o Madre mia?
Noi ti invochiamo:
Intercedi e prega per noi peccatori.
Fa' che noi,
respingendo ogni vana parola,
difendiamo la tua maternità divina
e il tuo immacolato concepimento.
Regina concepita senza peccato originale,
prega per noi ora e sempre.
Vogliamo amare il tuo mistero,
la tua santità,
e donarti per sempre il nostro cuore
insieme a Gesù,
tuo Figlio Unigenito.
329
TESTO COMMENTATO
QUANTE VOLTE...
Signore, quante volte devo perdonare? Sempre...
È stata questa la domanda di Simon Pietro a Gesù.
La risposta la conosciamo: settanta volte sette. Sempre per sempre.
È in questa risposta che si nota la differenza tra il cristiano e il non
cristiano. Il discepolo di Gesù è l’uomo del perdono, della misericordia,
della pietà, della compassione.
Gesù non solo ha perdonato. Ha espiato ogni nostro peccato. Ha preso su
di sé tutte le nostre colpe, la nostra pena.
Lui non solo insegna il perdono, chiede al cristiano di farsi lui promotore
di riconciliazione verso coloro che hanno qualcosa contro di lui.
Non è chi pecca che deve riconciliarsi. La riconciliazione spetta all’offeso,
non all’offensore.
In questo si è in tutto ad immagine del Padre nostro celeste. Lui ha offerto
la sua pace ad ogni uomo, avendo Cristo Gesù pagato per tutti noi il
nostro debito.
Chi è allora il vero cristiano? Colui che offre la sua vita in espiazione, in
redenzione, in salvezza per la conversione di molti cuori.
Uomo, non tenere odio e rancore; ama e perdona: solo così potrai essere puro
di cuore dinanzi a Dio.
Il cristiano non può essere l’uomo dell’odio e del rancore. Non può
essere l’uomo della vendetta e della richiesta a Dio di fare giustizia contro
i suoi nemici e persecutori.
Lui deve amare e perdonare. Deve porgere l’altra guancia. Deve pregare
per i suoi persecutori. Deve essere uomo di grande carità.
Se farà questo sarà puro di cuore dinanzi al Signore. Sarà vera immagine
di Cristo Gesù sulla nostra terra.
Non fare pesare mai a tuo fratello quello che hai fatto per lui; non suonare la
tromba dinanzi a te per il bene che operi.
Altra cosa è richiesta al cristiano: fare il bene e dimenticare all’istante la
persona a cui ha fatto il bene.
Mai deve far pesare il bene fatto. Mai rinfacciarlo. Mai ricordarlo.
farsene motivo di vanto dinanzi ad altri.
Mai
Si fa il bene nel silenzio. Nessuno deve sapere. Non si suona la tromba.
Non si ricorda neanche di averlo fatto.
330
Il cristiano deve essere persona senza memoria. Nulla deve ricordare.
Lui deve amare sempre, perdonare sempre, essere misericordioso
sempre, buono sempre verso tutti.
Il Signore ti mette in guardia: "Avete già ricevuto la vostra ricompensa".
Ogni suono di tromba è ricompensa per noi. Se la riceviamo dagli uomini
non la possiamo ricevere da Dio.
Dobbiamo scegliere da chi vogliamo essere ricompensati: se da Dio o
dagli uomini, se vanamente o per l’eternità beata.
Se nel tuo cuore non c'è spazio per l'amore, tu non potrai essere specchio per
gli altri.
Solo chi ama sempre, perdona sempre, è misericordioso sempre può
essere specchio, modello per gli altri.
Solo costui è a vera immagine di Gesù Signore. Tutti gli altri, quanti cioè
non amano, sono ad immagine del mondo, mai del Signore Gesù.
Se vivi per Cristo, la tua vita deve essere testimonianza di sale della terra, di
lievito, di luce del mondo.
Chi dice di vivere per Cristo Gesù, non può non vivere secondo la sua
parola, i suoi insegnamenti, il suo Vangelo.
Non può uno affermare di vivere per Cristo e poi non essere con la vita
perfetta testimonianza di sale della terra, di lievito, di luce del mondo.
Fede professata con le labbra e fede vissuta nella vita devono essere una
cosa sola, mai due cose.
È questa la coerenza cristiana. Essere sempre una cosa sola, non due.
Uomo, diventa piccolo ed il Signore resterà sempre con te.
Quando si diventa piccoli? Come si diventa piccoli? Chi può diventare
piccolo per il Regno e per il Vangelo.
Piccolo è uno solo: colui che in ogni cosa ascolta Cristo Gesù e crede
nella sua Parola, senza dubitare, tentennare, chiedersi.
Piccolo è l’uomo dalla purissima fede nella parola del suo Signore.
Se si è di fede pura e santa sempre il Signore darà con noi, resterà con
noi, vivrà con noi, agirà con noi e per noi.
Impara ad essere mite ed umile di cuore, disponibile al servizio, impegnato,
gioioso, premuroso del bene.
La vita del cristiano è una scuola perenne, senza interruzione.
Lui dovrà sempre imparare ad essere mite e umile di cuore, disponibile al
servizio, impegnato, gioioso, premuroso del bene.
È un programma scolastico ascetico impegnativo. Dura per tutto l’arco
della nostra vita.
331
A questa scuola non si può fare neanche un giorno di assenza. Un giorno
solo di assenza potrebbe farci precipitare nel caos veritativo e morale.
Eva fece un piccolo intervallo e fu la rovina dell’umanità.
Sarebbe sufficiente vivere queste sole virtù: mitezza, disponibilità,
impegno, gioia, premura per dare al mondo una nuova luce.
Ma tutti siamo chiamati ad essere nuova luce del mondo, nuova luce in
Cristo Gesù.
Non si è nuova luce per natura, ma perché si va alla scuola, perché si
impara, perché si vuole apprendere.
Senza la volontà di un apprendimento costante, si è della scuola del
mondo, non certo di quella del Signore.
Devi essere specchio di santità in ogni istante: con gli altri e da solo, in Chiesa
e fuori, in casa e sul posto di lavoro.
Ecco cosa è chiesto ad ogni discepolo di Gesù: essere specchio di
santità, in ogni istante, sempre, in ogni luogo, in ogni occupazione,
dinanzi ad ogni uomo, anche quando si è soli e non vi nessuno con noi.
Ecco la regola per chi vuole essere specchio: con gli altri e da soli, in
Chiesa e fuori, in casa e sul posto di lavoro.
Non c’è un momento, non c’è un luogo, non c’è una situazione, non c’è
una condizione nella quale si può essere non specchio.
Il cristiano deve essere specchio sempre, sempre, sempre. Anche nei
momenti di gioco e di divertimento, con gli amici più intimi.
Ogni tuo attimo deve essere fatto di giustizia e di verità, altrimenti sei falso
cristiano, sale insipido, lampada spenta.
Un albero buono è sempre albero buono. Non è albero buono ora e subito
dopo diviene albero cattivo.
Così dicasi per il cristiano. Ogni suo attimo deve essere fatto di giustizia e
verità, altrimenti è falso cristiano, sale insipido, lampada spenta.
Il cristiano deve essere sempre giusto e vero. Giusto e vero verso tutti.
Non può lui essere ingiusto e falso. Non può usare parzialità verso
alcuno. Sempre corretto e onesto verso tutti.
O Maria, tu che sei specchio di ogni virtù e di santità, aiutaci a crescere santi,
per rimanere sempre nella gloria del Padre celeste.
Chi può aiutarci in questo lungo apprendimento delle virtù di Cristo
Signore è Lei, Maria, lo specchio di ogni virtù e di santità.
Lei ci aiuterà e noi cresceremo santi, per rimanere sempre nella gloria del
Pare celeste.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuta se noi glielo
chiediamo. Se la preghiamo con cuore umile e ricco di fede.
332
PAROLE VANE...
Madre, tu sei l'Immacolata Concezione, la sempre Vergine.
Chi è la Vergine Maria?
Lei è l’Immacolata Concezione, la sempre vergine.
Lei è la Donna concepita senza peccato, che è vissuta senza peccato, che
è cresciuta nella grazia e nella sapienza.
Lei è la Donna sempre Vergine. Non solo nel corpo, ma anche nella sua
anima e nel suo spirito, nella sua volontà e nel suo cuore.
Ella è stata sempre tutta di Dio. Mai è stata di una qualche creatura. Mai
del male, neanche veniale, mai del peccato, mai del vizio.
Ella è la Donna tutta Santa, la Nuova Eva, la vera Madre di tutti i viventi.
Il mistero che ti ha avvolto è grande, supera ogni umana conoscenza.
Quanto è avvenuto in Maria supera ogni umana conoscenza.
Noi ancora conosciamo solo un piccolo raggio del grande sole che è la
Madre nostra celeste.
Il mistero che l’avvolge è così grande che la mente umana mai potrà
contenerlo, spiegarlo, comprenderlo in tutta la sua vastità.
Si dice che alla Vergine Maria manca solo la divinità per natura. La divinità
le è stata partecipata in modo unico, più che tutte le creature
dell’universo. Più che tutta l’umanità messa insieme.
La luce di Maria supera tutte le luci di tutta l’umanità redenta.
Questa la sua gloria e questo il suo mistero. Dio l’ha fatta così. Lei si è
lasciata fare interamente dal suo Dio e Signore.
Come tu, o Madre, hai detto sì alla voce dell'Angelo che ti annunziava la
volontà di Dio, che ti chiamava ad essere Madre del Figlio dell'Altissimo, senza
conoscere uomo….
Essendo la Vergine Maria purissima, santissima, tra Dio e Lei non vi erano
ostacoli di obbedienza e di ascolto.
Dio parla e lei ascolta. Dio chiede e Lei dona. Dio domanda e lei risponde
all’istante. Il suo sì è immediato.
Maria accetta subito la sua vocazione di essere Madre del Figlio
dell’Altissimo senza conoscere uomo, rimanendo vergine in eterno.
Così le creature del Padre, fatte a sua immagine e somiglianza, devono
accettare nel loro cuore e accogliere nel loro spirito il tuo mistero di Madre
sempre Vergine, di donna tutta pura e tutta santa…
Se la Vergine Maria ha accettato e vissuto tutto il suo mistero, ci potrà
essere sulla terra un solo uomo che possa rifiutare, non accogliere nel
333
suo spirito il suo mistero di Madre sempre Vergine, di Donna tutta pura e
santa? Ci potrà mai essere una tale persona sulla nostra terra?
Se una tale persona esiste, è segno che non è vero cristiano, vero
discepolo di Gesù, vero figlio di Maria.
Il cristiano è una sola verità con la Madre di Gesù, con la sua Madre
celeste.
Uno solo è il mistero: quello di Maria per intero nella vita del cristiano.
Di Madre di Dio e Madre di tutti noi, di mistica Sposa dello Spirito Santo ed
essere fieri, saldi, uniti, pronti a testimoniare il dono della salvezza che si è
compiuto attraverso te.
Se la vergine Maria è Madre di Dio e Madre di tutti noi, Mistica Sposa dello
Spirito Santo, può un cristiano non andare fiero della grandezza della sua
Madre celeste? Può non essere saldo, unito e forte nel testimoniare il
dono della salvezza che si è compiuto attraverso la Madre di Dio?
Un cristiano che non testimonia per intero il Mistero della Vergine Maria
mai potrà dirsi suo vero figlio.
Non ama la Madre di Dio chi non proclama e non confessa la sua verità.
Non ama chi non accetta la verità dell’altro, chi non fa le dovute
differenza, chi confonde ogni cosa, chi mischia vero e falso, chi chiede
cose non secondo la verità della persona che dice di amare.
Chi ama la Vergine Maria deve amarla secondo la sua più piena verità.
Ama la Vergine Maria chi proclama, difende, annunzia sempre il suo
grande mistero.
Dobbiamo difenderti, o Madre, contro quanti prendono una parola di qua ed una
di là e affermano di essere tuoi messaggeri, inviati da te per proclamare le
menzogne e le falsità.
È inganno, menzogna, falsità, attribuire alla Vergine Maria parole da Lei
non dette, non proferite, non rivelate.
Non ci si può servire del nome Santissimo di Maria, affermando di essere
suoi messaggeri, per proclamare menzogne e falsità.
Ma neanche per dire parole buone ci si deve servire del suo Santissimo
Nome. Il suo Nome è Santo e Santo deve sempre rimanere.
Ciò che Maria non dice, mai dovrà essere detto. Ciò che dice invece
sempre dovrà essere detto.
O Vergine santa, O Benedetta fra tutte le donne, mai potremo imitarti, grande è
il peccato, immense le tenebre che avvolgono il mondo.
Sai può imitare la grande santità della Madre celeste in un mondo in cui
grande è il peccato, immense le tenebre che lo avvolgono?
Si può imitare sempre la Vergine Maria, ad una condizione: che ci
facciamo violenza. Se siamo disposti al grande martirio.
334
L’amore per Lei esige il dono di tutta la nostra vita.
Chi tornerà pentito alla casa del Padre, o Madre mia?
Ci potrà essere ritorno nel vero pentimento alla casa del Padre in un
mondo il cui desiderio è solo il peccato?
Ritorna chi vuole ritornare, chi è forte e non si lascia condizionare dal
mondo. La violenza per il regno è chiesta ad ogni uomo.
Noi ti invochiamo: Intercedi e prega per noi peccatori.
Noi non possiamo pregare per noi. Siamo peccatori. La Vergine Maria che
è tutta santa può pregare per noi.
Se la invochiamo, se glielo chiediamo, Lei di certo pregherà per noi e noi
possiamo convertirci, possiamo tornare pentiti alla casa del Padre.
Fa' che noi, respingendo ogni vana parola, difendiamo la tua maternità divina e
il tuo immacolato concepimento.
Siamo invitati a difendere il mistero della Divina Maternità di Maria e del
suo Immacolato Concepimento, contro ogni parola vana.
Queste parole vane non provengono dal di fuori della Chiesa, ma dal suo
steso seno. Provengono da quanti si dicono veri cristiani.
Regina concepita senza peccato originale, prega per noi ora e sempre.
Maria può pregare per noi ora e sempre, perché lei è stata concepita
senza peccato originale. È piena di grazia dal primo istante della sua vita.
Lei è la Donna più vicina a Dio, dopo Cristo Gesù. In Cielo sta alla destra
del Figlio. Chi più di lei può pregare Gesù per noi?
Conoscere il mistero di Maria è cosa necessaria anche per ben pregare.
Quando noi preghiamo, sappiamo a chi chiediamo. Sappiamo perché ci
rivolgiamo a Lei. Tra Lei e Cristo non vi è alcuna mediazione.
Mentre tutti i Santi, compresi gli Angeli, devono passare attraverso la
mediazione di Maria, Maria non deve passare attraverso nessun altro.
Questa verità dona verità alla nostra preghiera, perché la riveste di
purissima fede.
Vogliamo amare il tuo mistero, la tua santità, e donarti per sempre il nostro
cuore insieme a Gesù, tuo Figlio Unigenito.
Il discepolo di Gesù, il figlio di Maria deve volere amare il mistero, la
santità della Madre. È da questo mistero, da questa santità la sua vita.
Il cristiano deve dare per sempre il suo cuore a Maria e a Gesù.
Dare il cuore è dare il corpo, la volontà, l’anima, lo spirito.
Dare il cuore è dare la vita per intero, senza tenersi nulla per sé.
Noi invece, spesso, siamo come Anania e Saffira.
335
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Partendo da quanto già scritto sulla Vergine Maria, mi vorrei soffermare oggi con te sulla
vera legge dell’amore. Sì, perché il vero amore ha una vera legge da rispettare.
“Quanto è avvenuto in Maria supera ogni umana conoscenza. Noi ancora conosciamo
solo un piccolo raggio del grande sole che è la Madre nostra celeste. Il mistero che
l’avvolge è così grande che la mente umana mai potrà contenerlo, spiegarlo,
comprenderlo in tutta la sua vastità. Si dice che alla Vergine Maria manca solo la divinità
per natura. La divinità le è stata partecipata in modo unico, più che a tutte le creature
dell’universo. Più che a tutta l’umanità messa insieme. La luce di Maria supera tutte le
luci di tutta l’umanità redenta. Questa la sua gloria e questo il suo mistero. Dio l’ha fatta
così. Lei si è lasciata fare interamente dal suo Dio e Signore.
Essendo la Vergine Maria purissima, santissima, tra Dio e Lei non vi sono ostacoli di
obbedienza e di ascolto. Dio parla e Lei ascolta. Dio chiede e Lei dona. Dio domanda e
Lei risponde all’istante. Il suo sì è immediato. Maria accetta la sua vocazione di essere
Madre del Figlio dell’Altissimo senza conoscere uomo, rimanendo Vergine in eterno.
Se la Vergine Maria ha accettato e vissuto tutto il suo mistero, ci potrà essere sulla terra
un solo uomo che possa rifiutare, non accogliere nel suo spirito il suo mistero di Madre
sempre Vergine, di Donna tutta pura e santa? Ci potrà mai essere una tale persona sulla
nostra terra? Se una tale persona esiste, è segno che non è vero cristiano, vero
discepolo di Gesù, vero figlio di Maria. Il cristiano è una sola verità con la Madre di Gesù,
con la sua Madre celeste. Uno solo è il mistero: quello di Maria per intero nella vita del
cristiano.
Se la vergine Maria è Madre di Dio e Madre di tutti noi, Mistica Sposa dello Spirito Santo,
può un cristiano non andare fiero della grandezza della sua Madre celeste? Può non
essere saldo, unito e forte nel testimoniare il dono della salvezza che si è compiuto
attraverso la Madre di Dio? Un cristiano che non testimonia per intero il Mistero della
Vergine Maria mai potrà dirsi suo vero figlio. Non ama la Madre di Dio chi non proclama e
non confessa la sua verità. Non ama chi non accetta la verità dell’altro, chi non fa le
dovute differenza, chi confonde ogni cosa, chi mischia vero e falso, chi chiede cose non
secondo la verità della persona che dice di amare. Chi ama la Vergine Maria deve amarla
secondo la sua più piena verità. Ama la Vergine Maria chi proclama, difende, annunzia
sempre il suo grande mistero”.
Quanto detto per la Vergine Maria, vale per Cristo Gesù, per lo Spirito Santo, per il Padre
dei Cieli, per ogni altra creatura. Vale per il papa, per il vescovo, per il presbitero, per il
diacono, per il cresimato, per il battezzato, per il religioso, per lo sposato, per chi è figlio
e per chi è padre, per chi esercita una qualsiasi professione, un qualsiasi lavoro, un
qualsiasi ministero, una qualsiasi occupazione.
Oggi è l’era, l’epoca, il tempo in cui si negano le differenze. Chi nega le differenze, nega
le identità, le singolarità, le specificità di ogni persona.
Si vogliono tutti gli dèi uguali, tutte le persone uguali, tutte le religioni uguali, tutte le
scienze uguali, tutte le professioni uguali, tutti i mestieri uguali, tutte le relazioni uguali.
In questa uguaglianza è la morte della verità di ogni singola persona sia Divina che
umana. In questa uguaglianza è la morte del vero amore.
Dio non si ama, Cristo non si ama, lo Spirito Santo non si ama, perché sono privati della
loro verità, specificità, differenza.
Le Tre Divine persone sono uguali nella dignità divina, sono differenti nelle relazioni. Il
Padre non è il Figlio. Lui è Padre. È il Padre che genera il Figlio. Il Figlio è generato dal
Padre. È il Figlio che fa la volontà del Padre non è il Padre che fa la volontà del Figlio.
Se non proclamiamo questa differenza non possiamo amare secondo verità né il Padre e
né il Figlio perché non conosciamo la loro eterna verità.
336
È il Figlio che si incarna e si fa uomo nel seno della Vergine Maria. Solo a Lui il Padre ha
chiesto di essere il mio Salvatore e Redentore.
Ma è lo Spirito Santo il mio Santificatore, la Sapienza sempre nuova che mi invade e mi
pervade perché io possa conoscere il Padre e il Figlio nella loro mutua relazione.
Come si fa ad amare Dio, se lo si distrugge nella sua essenza divina e nelle sue Tre
Persone eterne? Un Padre che non genera non è Padre.
E tuttavia, noi, sciocchi ed insipienti, proclamiamo che vi è un solo Dio e che quest’unico
e solo Dio è uguale in ogni confessione religiosa.
Chi vuole amare veramente, realmente il vero Dio lo deve amare secondo questa sua
specifica differenza e relazione nelle Persone Divine. Lo deve amare nel suo mistero di
unità e di trinità. Unità nella natura. Trinità nelle persone con relazioni specifiche tra l’una
e l’altra.
Quanto professato sul vero amore di Dio e verso di Lui, deve essere professato e
proclamato anche in seno alla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
Papa, vescovo, presbitero, diacono, religioso, religiosa, cresimato, battezzato
possiedono ognuna una sua particolare verità, una sua particolare missione, uno
specifico ministero.
Ogni persona nella Chiesa va amata secondo la sua specifica, particolare missione,
secondo il suo specifico, speciale ministero che esercita in essa.
Ministero, missione, dono di grazia che non provengono da lui, ma da Dio, sono un suo
dono con il quale Lui vuole che si viva nella sua Chiesa, si servano i suoi figli.
Un presbitero può essere amato solo se lo si vede come ministro di Dio e amministratore
dei suo misteri. Come datore della verità di Cristo e dispensatore della sua grazia. Come
annunziatore del suo Vangelo e guida delle coscienze verso la pienezza della verità che è
in Cristo Gesù.
La parola del presbitero è parola sacramentale, parola di Cristo, parola di verità,
sapienza, santità, per condurre il gregge di Cristo alle sorgenti delle acque della vita.
Un presbitero che non si dona nella sua verità non si ama, né può essere amato. Lo si
può anche amare, ma solo di un amore profano, umano, peccaminoso.
Questa regola o legge del vero amore, vale anche per i fratelli laici. Anche loro devono
amarsi nella loro specifica verità ed essere amati secondo il loro particolare carisma o
dono di grazia.
Non c’è vera comunione se non nel rispetto dei carismi e dei ministeri, perché la
comunione è il dono del proprio carisma e del proprio ministero ai fratelli.
Ma se uno non si ama nel proprio carisma e ministero, mai potrà essere amato dai fratelli
e la comunione che si instaura è solo umana, non soprannaturale.
È una comunione che non produce alcun frutto di salvezza, perché privata della vera
legge della comunione o del vero amore.
Nella vera legge soprannaturale della comunione deve regnare una purissima
obbedienza. Obbedienza a chi? Alla verità dell’altrui carisma e ministero.
Il Papa deve obbedire al carisma e ministero dei Vescovi e i Vescovi al carisma e al
ministero del Papa.
I Vescovi al carisma e al ministero dei presbiteri e i presbiteri al ministero e al carisma
dei Vescovi.
I presbiteri al carisma e al ministero dei fedeli laici e i fedeli laici al ministero e al carisma
dei presbiteri.
337
Questa stessa legge di comunione e di amore vale per ogni altra relazione che
necessariamente viene instaurata tra gli uomini.
Il datore di lavoro deve obbedire al carisma e al ministero dei lavoratori, ma anche i
lavoratori devono obbedire al carisma e al ministero del datore di lavoro.
Se però noi neghiamo la diversità, la differenza, necessariamente neghiamo la
comunione e la stessa legge dell’amore.
Senza differenza non vi potrà essere più vero amore, perché l’amore è sempre fecondo,
ricolma di principio vitale la grazia dell’altro e la rende ricca di molti frutti.
Il presbitero ricolma del principio della verità e della sapienza il dono di grazia del fedele
laico e il Vangelo si diffonde nel mondo e genera molti altri figli a Dio.
Molto apostolato dei laici oggi è sterile, senza alcun frutto, perché non ricolmato del
principio della verità e della sapienza che è proprio del presbitero.
Ma se un presbitero non crede nel suo principio, non lo sviluppa e non lo dona, tutto
l’apostolato è sterile, senza alcun frutto.
Siamo noi capaci di amare l’altro rispettandone la verità, cercandone la verità,
desiderandola e bramandola?
È la risposta alla quale urge che ognuno di noi doni al suo cuore e al suo spirito.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti ad amare secondo perfetta verità.
Angeli e Santi ci sostengano affinché ognuno di noi voglia incamminarsi su questa
santissima legge dell’amore.
338
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 29 Luglio 2013
SEGNI E VANGELO
Tu che ti professi cristiano
e pronunzi il nome del Signore tuo Dio
non puoi parlare di segni senza Vangelo.
La reincarnazione non appartiene
alla rivelazione cristiana
e neanche figure di superstizione
e simboli di idolatria e di magia.
La salvezza, la grazia e la benedizione divina
sono nella conversione a Dio,
non fuori dell'obbedienza
alla santa legge del Signore.
Tu che dici di credere in Gesù,
non puoi manomettere
e trasformare la sua Parola di salvezza,
non puoi servirti del nome santo del Signore
per confondere i semplici,
i deboli e gli ignoranti,
o quanti sono affranti da dolore e sofferenza
e attendono una grazia
o un aiuto dal Padre dei cieli.
Non puoi illudere i fratelli,
servendoti di Dio
e facendo di lui una cosa, un oggetto,
o un portafortuna:
è grande profanazione del suo santissimo nome.
Tu che dici di essere con la Chiesa,
sappi che la Chiesa è con Cristo Verità,
ed è con l'uomo per amarlo,
aiutarlo, sorreggerlo e infondere nel suo cuore
la grazia dello Spirito ed il suo dono d'amore;
sappi che la Chiesa è con Maria,
la Madre della Redenzione,
la Madre di Gesù,
la Madre nostra santissima,
Immacolata,
sempre Vergine,
339
il cui amore riempie i cuori di gioia.
Il vero battezzato è con Maria,
con la Chiesa, con il Vangelo,
la Parola santa di verità,
la luce divina che illumina e salva;
è con la Scrittura tutta,
Vecchio e Nuovo Testamento;
è con la Sacra Tradizione
e con il Magistero,
che ha il mandato di condurre la Chiesa
verso la verità tutta intera,
sotto la guida dello Spirito Santo,
fino alla consumazione dei secoli.
Il vero cristiano deve essere
con Cristo, per Cristo ed in Cristo;
con Pietro, gli Apostoli
e i loro collaboratori.
"Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa".
Il vero cristiano deve morire
per difendere la Chiesa,
per proclamare
la verità di nostro Signore Gesù Cristo.
Il vero profeta,
per la fede, la speranza e la carità
deve obbedienza alla verità di Pietro
e degli Apostoli uniti a lui;
deve confessare che solo nella Chiesa
fondata su Pietro
è la pienezza della verità
e della grazia di Cristo;
deve riconoscere che mai la parola dell'uomo
potrà essere per lui
verità di salvezza e di redenzione.
Il vero seguace di Gesù
crede nel Padre,
nel Figlio e nello Spirito Santo,
nei sacramenti,
segni efficaci di grazia e di santificazione,
nella Madre di Gesù
e Madre della Chiesa,
negli Angeli e nei Santi,
nostri amici nel cielo,
i quali cantano in eterno
la gloria dell'eterno Dio
e pregano perché tutte le creature del Padre,
340
lontane dalla fede della Chiesa,
si lascino illuminare dalla verità di Cristo
e trasformare dalla sua grazia.
Sappi che senza conversione
e senza grazia che santifica e che salva,
Dio non abita nel tuo cuore
e non c'è salvezza per te.
Convertiti e credi al Vangelo
di nostro Signore Gesù Cristo:
solo lui ha parole di vita eterna.
341
TESTO COMMENTATO
SEGNI E VANGELO
Tu che ti professi cristiano e pronunzi il nome del Signore tuo Dio non puoi
parlare di segni senza Vangelo.
Il cristiano è l’uomo del Vangelo, ma è anche l’uomo perennemente dal
Vangelo. Parla del Vangelo divenendo Vangelo incarnato.
Se lui si distacca anche un solo istante dal Vangelo, il suo essere
cristiano perde di luce. Diviene come una lampadina che non riceve più
corrente. All’istante si spegne.
Anche se rimane calda per qualche minuto, non dona però più alcuna
luce, fino a che non si riallaccerà di nuovo alla corrente.
La corrente del cristiano è il Vangelo. Non vi sono altre correnti per lui, né
alternate e né continue.
Il segno del cristiano, l’unico suo segno vero, è la trasformazione del
Vangelo in vita.
Tutti gli altri segni non convertono il mondo, né lo attraggono a Gesù
Signore.
Anzi Gesù Signore ha dato come unico segno di riconoscimento il vero
amore, vicendevole e verso tutti.
Ha dato l’amore vissuto sul suo modello. Come Lui ha amato i suoi
discepoli. Il suo è un amore sino alla fine. È un amore di croce.
La reincarnazione non appartiene alla rivelazione cristiana e neanche figure di
superstizione e simboli di idolatria e di magia.
Reincarnazione, magia, superstizione, idolatria, oroscopi e cose del
genere non appartengono al cristiano.
La vita si vive una volta sola. Poi vi sarà la risurrezione dei corpi alla fine
del mondo.
La vita va posta interamente nelle mani di Dio. Essa non va consegnata a
nessun’altra creatura.
Anche il futuro dell’uomo è tutto nelle mani di Dio. A Lui lo si deve
consegnare, rispettandone il mistero che lo avvolge.
Volere sapere il domani è antievangelico, perché al cristiano appartiene
l’oggi da vivere nella fede, nella carità, nella speranza.
La salvezza, la grazia e la benedizione divina sono nella conversione a Dio, non
fuori dell'obbedienza alla santa legge del Signore.
La vita è nell’osservanza dei Comandamenti, nella pratica fedele delle
Beatitudini. Fuori dei Comandamenti e delle Beatitudini non c’è vita.
342
Molti chiedono vita a Dio o a chi non è Dio, ma rimanendo fuori della sua
santa Legge e del suo Vangelo.
Chi è nella volontà di Dio vive, chi è fuori della volontà di Dio mai potrà
vivere, perché la vita è nella Legge del Signore.
La vita non è neanche nella preghiera. La preghiera è finalizzata alla
conversione, a vivere nella Legge del Signore.
Anche l’Eucaristia è finalizzata a compiere tutta la volontà di Dio.
Tutto è nella volontà di Dio. Niente è fuori della volontà di Dio.
Alla volontà di Dio ci si deve convertire ogni giorno.
Tu che dici di credere in Gesù, non puoi manomettere e trasformare la sua
Parola di salvezza, non puoi servirti del nome santo del Signore per confondere
i semplici, i deboli e gli ignoranti, o quanti sono affranti da dolore e sofferenza e
attendono una grazia o un aiuto dal Padre dei cieli.
A chi dice di credere in Gesù è chiesta una onestà fondamentale.
Mai dovrà trasformare o manomettere la sua Parola di salvezza.
Mai si dovrà servire del nome del suo Dio per confondere i semplici, i
deboli, gli ignoranti.
Mai dovrà approfittare di quanti sono affranti da dolore e da sofferenza
che attendono una grazia o un aiuto dal Padre dei cieli.
La disonestà va sempre condannata, da qualsiasi parte essa provenga.
Non si possono fare promesse false. Non si possono creare speranze
fallaci. Non ci si può servire del posto, della carica, della missione per
alterare il Vangelo.
La vita è nel Vangelo. Scaturisce dal Vangelo osservato, vissuto.
È il Vangelo la nostra unica e sola vera speranza, perché il nostro è Cristo
Gesù, la sua Parola, la sua verità, il suo amore.
Non puoi illudere i fratelli, servendoti di Dio e facendo di lui una cosa, un
oggetto, o un portafortuna: è grande profanazione del suo santissimo nome.
Pensare che la vita sia dalle cose – corna, amuleti, catenine, la stessa
corona del rosario, un segno, un rito, un gesto scaramantico – oltre che
profanazione del nome santo del Signore, è anche grande, infinita
stoltezza.
La vita dell’uomo è solo dalla fede vera, genuina, autentica nella Parola di
Gesù.
Eppure oggi sono molti coloro che si lasciano fuorviare. Neanche dalla
benedizione è la vita.
La benedizione è invocazione del nome santo di Dio su quanti vogliono
essere veri figli di Dio e giorno dopo giorno si impegnano a rimanere nella
fedeltà al suo Vangelo.
343
Sarebbe un vero controsenso pensare di chiedere la benedizione per
rimanere nel peccato e nella morte spirituale.
L’acqua si dona ad una pianta con le radici ben piazzate nella terra. La
benedizione si dona a chi è ben piazzato nel Vangelo o perché si possa
piazzare bene.
La verità obbliga. La verità senza obblighi è falsità e inganno.
Tu che dici di essere con la Chiesa, sappi che la Chiesa è con Cristo Verità, ed
è con l'uomo per amarlo, aiutarlo, sorreggerlo e infondere nel suo cuore la
grazia dello Spirito ed il suo dono d'amore…
La Chiesa è il corpo di Cristo. È il Cristo vivente presente ed operante la
sua salvezza nella storia.
Se tu dici di essere Chiesa non puoi essere separato da Gesù Signore.
Non puoi non operare la sua stessa salvezza.
Non puoi non desiderare di amare l’uomo sino alla fine così come ha fatto
Gesù Signore.
Tra te e Cristo Gesù non vi deve essere alcuna differenza. Se vi è
differenza, tu sei poco Chiesa e poco cristiano, o addirittura non sei
Chiesa e non sei cristiano.
Se tu non sei il salvatore in Cristo, nella Chiesa, di ogni tuo fratello, che
Chiesa sei e che cristiano sei?
Sappi che la Chiesa è con Maria, la Madre della Redenzione, la Madre di Gesù,
la Madre nostra santissima, Immacolata, sempre Vergine, il cui amore riempie i
cuori di gioia.
Se tu sei Chiesa, sappi che la Vergine Maria è Madre della Chiesa, è tua
Madre, perché Lei è Madre di tutto il corpo di Cristo che è la Chiesa e tu
dici di essere corpo di Cristo, Chiesa del Dio vivente.
La Chiesa ama la Vergine Maria con un culto specialissimo che noi
diciamo di iperdulia.
Se tu non ami la Vergine Maria, se il tuo cuore non sussulta di gioia per
lei, il tuo essere Chiesa è assai scarso, inesistente.
La Vergine Maria è stata fatta grandissima da Dio. Deve essere fatta
grandissima anche da te.
Deve essere per te la Donna delle donne, la Madre delle madri, la
Santissima tra le sante, l’Immacolata tra noi peccatori, la Tutta Santa, la
Splendente, la Vestita di sole.
Per la Madre di Dio per te non devono esservi più aggettivi di bene e di
santità che tu non debba attribuirle.
Il vero battezzato è con Maria, con la Chiesa, con il Vangelo, la Parola santa di
verità, la luce divina che illumina e salva….
Il vero battezzato non è solo con se stesso, con i propri pensieri, le sue
idee, le sue fantasie religiose e superstiziose.
344
Il vero battezzato è con Maria, con la Chiesa, con il Vangelo.
Il Vangelo è per lui la Parola santa di verità, la luce divina che illumina e
salva.
Il Vangelo è il suo unico pensiero, perché è il solo pensiero di Dio per la
nostra salvezza e redenzione eterna.
È con la Scrittura tutta, Vecchio e Nuovo Testamento…
Il vero Cristiano attinge la sua verità dall’intera Scrittura, Vecchio e Nuovo
Testamento.
È con la Sacra Tradizione….
È con la Sacra Tradizione, che ci offre la vera comprensione del Vangelo
nel tempo.
Senza la Sacra Tradizione ognuno può far dire al Vangelo ciò che vuole.
È con il Magistero, che ha il mandato di condurre la Chiesa verso la verità tutta
intera, sotto la guida dello Spirito Santo, fino alla consumazione dei secoli.
È con il Magistero della Chiesa.
È questo il mandato divino del Magistero del Papa e del Vescovi in
comunione gerarchica con il Papa: farci comprendere oggi la verità del
Vangelo e della Tradizione, sotto la guida dello Spirito Santo, che conduce
i credenti a tutta la verità.
Senza Magistero il cristiano vive in un passato che più non ritorna.
Il Magistero fa sì che il cristiano viva nell’oggi storico tutta la verità del
Vangelo, della Tradizione, della sua fede.
Il cristiano è obbligato ad essere cristiano di oggi e non di ieri. Solo con il
Magistero diviene tale.
Il vero cristiano deve essere con Cristo, per Cristo ed in Cristo; con Pietro, gli
Apostoli e i loro collaboratori.
Non può esistere un cristiano che non è con Cristo, in Cristo, per Cristo.
Nessuno però è in Cristo, con Cristo, per Cristo, se non è con Pietro, con
gli Apostoli e i loro collaboratori.
Non si è con Cristo, con Cristo, per Cristo, se non si è nella Chiesa, con la
Chiesa, per la Chiesa, che è il corpo di Cristo.
"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa".
La vera Chiesa di Cristo è fondata su Pietro. Chi non è con Pietro, non è
nella vera Chiesa.
Questa verità va gridata con forza e fermezza di Spirito Santo ai quattro
angoli della terra.
È nel vero Vangelo chi è con Pietro. Chi è senza Pietro non è nel vero
Vangelo. È in un Vangelo tutto suo.
345
Il vero cristiano deve morire per difendere la Chiesa, per proclamare la verità di
nostro Signore Gesù Cristo.
Il vero cristiano è martire per la Chiesa, ma anche deve lasciarsi fare
martire dalla Chiesa.
Lui si è fatto un dono alla Chiesa e al Vangelo. Si è fatto dono alla Chiesa
del Vangelo e al Vangelo della Chiesa.
Lui è la bocca della Chiesa e del Vangelo, perché è la bocca di Cristo, oggi
nel mondo.
Il vero profeta, per la fede, la speranza e la carità deve obbedienza alla verità di
Pietro e degli Apostoli uniti a lui….
Non esiste vero profeta del Dio vivente fuori della Chiesa del Vangelo e
fuori del Vangelo della Chiesa.
Ogni vero profeta deve obbedienza alla verità di Pietro e degli Apostoli
uniti a lui.
Dove non è vi è obbedienza alla verità del Vangelo che la Chiesa fondata
su Pietro insegna, lì neanche vi è vero profeta del Dio vivente.
Deve confessare che solo nella Chiesa fondata su Pietro è la pienezza della
verità e della grazia di Cristo…
Il vero profeta è mandato da Dio per dare luce piena alla sua Chiesa, mai
per porsi contro di essa.
Dà luce piena alla Chiesa di Dio, confessando che solo nella Chiesa
fondata su Pietro è la pienezza della verità e della grazia di Cristo Gesù.
Il vero profeta illumina la Chiesa e la sua verità. Se oscura la Chiesa e la
sua verità è un falso profeta.
Deve riconoscere che mai la parola dell'uomo potrà essere per lui verità di
salvezza e di redenzione.
Il vero profeta è luce che illumina di pienezza di verità il Vangelo della
Chiesa e la Chiesa del Vangelo.
Mai lui potrà illuminare con la parola dell’uomo. Mai la parola dell’uomo
potrà essere la sua verità. Se ciò accade lui è un falso profeta.
Il vero profeta è vera luce evangelica, vera luce ecclesiale.
Il vero seguace di Gesù crede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, nei
sacramenti, segni efficaci di grazia e di santificazione…
Il vero cristiano, il vero seguace di Gesù vive di fede perfetta.
Vive di fede trinitaria perfetta. Padre, Figlio e Spirito Santo secondo la
pienezza della verità della Chiesa sono la sua verità e la sua fede.
Vive di fede perfetta nei sacramenti della salvezza, questi segni efficaci di
grazia e di santificazione.
Non è vero seguace di Gesù chi si pone fuori di questa fede.
346
Nella Madre di Gesù e Madre della Chiesa, negli Angeli e nei Santi, nostri amici
nel cielo, i quali cantano in eterno la gloria dell'eterno Dio…
Il vero seguace di Gesù vive di fede perfetta nella Madre di Gesù e Madre
della Chiesa, negli Angeli e nei Santi, nostri amici nel cielo, i quali cantano
in eterno la gloria dell’eterno Dio.
Chi non vive la perfezione di questa fede non può gridare di essere vero
cristiano, vero discepolo di Gesù, vero suo seguace.
Gli manca una parte essenziale, fondamentale della sua fede.
E pregano perché tutte le creature del Padre, lontane dalla fede della Chiesa, si
lascino illuminare dalla verità di Cristo e trasformare dalla sua grazia.
Il vero seguace di Gesù ha un solo desiderio nel cuore: che tutte le
creature del Padre, lontane dalla fede della Chiesa, si lascino illuminare
dalla verità di Cristo e trasformare dalla sua grazia.
Avendo forte questo desiderio nel cuore lo trasforma in preghiera
accorata, in evangelizzazione sentita.
Il vero seguace di Gesù dona la vita per la salvezza dei suoi fratelli.
Sappi che senza conversione e senza grazia che santifica e che salva, Dio non
abita nel tuo cuore e non c'è salvezza per te.
È questo un vero monito rivolto ad ogni discepolo di Gesù.
Tutti devono sapere che senza conversione e senza grazia che santifica e
che salva, Dio non abita nel cuore e non c’è salvezza.
La salvezza è data dalla conversione permanente alla verità del Vangelo e
al Vangelo della verità, nella Chiesa del Vangelo e nel Vangelo della
Chiesa.
La conversione deve trasformarsi in vera santificazione e per questo deve
essere agente ed operante nel seguace di Gesù tutta la potenza della
grazia divina.
Se queste due vie vengono omesse, non c’è salvezza per il seguace di
Gesù.
Il seguace di Gesù deve vivere perennemente nella sua verità e nella sua
grazia. Conversione e santificazione devono essere una cosa sola.
Convertiti e credi al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo: solo lui ha parole di
vita eterna.
Urge la conversione. Urge la fede nel Vangelo di nostro Signore Gesù
Cristo. Urge la conversione alla Chiesa del Vangelo e al Vangelo della
Chiesa.
Solo la Chiesa fondata su Pietro ha parola di vita eterna. Dona la pienezza
della grazia che salva, redime, santifica, eleva, libera e innalza.
Non esiste il Vangelo senza la Chiesa. È verità. Credici.
347
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Ti riporto alcune frasi contenute nel breve commento al Meditare. Servono per
imprimerle con immediatezza nel cuore, in modo che formino il tuo ossigeno spirituale.
Il cristiano è l’uomo del Vangelo, ma è anche l’uomo perennemente dal Vangelo. Parla
del Vangelo divenendo Vangelo incarnato. Il segno del cristiano, l’unico suo segno vero,
è la trasformazione del Vangelo in vita.
La vita è nell’osservanza dei Comandamenti, nella pratica fedele delle Beatitudini. Fuori
dei Comandamenti e delle Beatitudini non c’è vita. Non si possono fare promesse false.
Non si possono creare speranze fallaci. Non ci si può servire del posto, della carica, della
missione per alterare il Vangelo. È il Vangelo la nostra unica e sola vera speranza, perché
il nostro è Cristo Gesù, la sua Parola, la sua verità, il suo amore.
La Chiesa è il corpo di Cristo. È il Cristo vivente presente ed operante la sua salvezza
nella storia. Se tu non ami la Vergine Maria, se il tuo cuore non sussulta di gioia per lei, il
tuo essere Chiesa è assai scarso, inesistente. Per la Madre di Dio per te non devono
esservi più aggettivi di bene e di santità che tu non debba attribuirle.
Il Magistero fa sì che il cristiano viva nell’oggi storico tutta la verità del Vangelo, della
Tradizione, della sua fede. Il cristiano è obbligato ad essere cristiano di oggi e non di ieri.
Solo con il Magistero diviene tale. Non può esistere un cristiano che non è con Cristo, in
Cristo, per Cristo. Nessuno però è in Cristo, con Cristo, per Cristo, se non è con Pietro,
con gli Apostoli e i loro collaboratori.
Non si è con Cristo, con Cristo, per Cristo, se non si è nella Chiesa, con la Chiesa, per la
Chiesa, che è il corpo di Cristo. Il vero cristiano è martire per la Chiesa, ma anche deve
lasciarsi fare martire dalla Chiesa. Lui si è fatto un dono alla Chiesa e al Vangelo. Si è
fatto dono alla Chiesa del Vangelo e al Vangelo della Chiesa.
Lui è la bocca della Chiesa e del Vangelo, perché è la bocca di Cristo, oggi nel mondo.
Non esiste vero profeta del Dio vivente fuori della Chiesa del Vangelo e fuori del Vangelo
della Chiesa. Il vero profeta è mandato da Dio per dare luce piena alla sua Chiesa, mai
per porsi contro di essa. Il vero profeta illumina la Chiesa e la sua verità. Se oscura la
Chiesa e la sua verità è un falso profeta. Il vero profeta è luce che illumina di pienezza di
verità il Vangelo della Chiesa e la Chiesa del Vangelo.
Il vero seguace di Gesù ha un solo desiderio nel cuore: che tutte le creature del Padre,
lontane dalla fede della Chiesa, si lascino illuminare dalla verità di Cristo e trasformare
dalla sua grazia. Tutti devono sapere che senza conversione e senza grazia che santifica
e che salva, Dio non abita nel cuore e non c’è salvezza. La salvezza è data dalla
conversione permanente alla verità del Vangelo e al Vangelo della verità, nella Chiesa del
Vangelo e nel Vangelo della Chiesa.
Urge la conversione. Urge la fede nel Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Urge la
conversione alla Chiesa del Vangelo e al Vangelo della Chiesa.
Se metterai nel cuore tutti questi principi di sana dottrina e di autentica fede, la tua luce
brillerà e illuminerà il mondo, lo attrarrà a Gesù Signore, lo incamminerà sulla via della
sua vera umanità. È il Vangelo la nostra unica e sola speranza. Ma il Vangelo è il cristiano
che oggi lo vive in pienezza di verità e di fede. Così, solo così il cristiano diventa vera
speranza per il mondo intero allo stesso modo che Gesù è stato speranza nel suo tempo.
Il Movimento Apostolico, divenendo Vangelo vivente di Cristo Gesù, come il suo
Maestro, si trasforma in datore di speranza per l’intera umanità.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ti aiuti a comprendere questa tua altissima
vocazione e missione. Angeli e Santi ti guidino nella più perfetta conformazione al
Vangelo nella Chiesa del Vangelo e nel Vangelo della Chiesa.
348
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 5 Agosto 2013
CERTA...
Certa che hai un Padre nel cielo,
preghi con fede;
la carità ti fa perdonare coloro
che trafiggono il tuo cuore;
la speranza ti fa aspettare con gioia
per raggiungere l'Eterno Amore.
Certa che hai un amico nel cielo,
Cristo Gesù,
il Figlio Unigenito del Padre,
la Luce vera venuta nel mondo,
accolta dagli uomini di buona volontà,
pregando, aspetti
che il tuo unico e fedele amico
alleggerisca le tue pene.
Certa che lo Spirito Santo,
la Terza Persona della Beata Trinità,
guida i tuoi passi
e ti ammaestra nella legge del Signore,
vai...
perseverando per la gloria eterna.
Certa che la Vergine Madre della Redenzione
ti sostiene in questo cammino di verità,
affidi a lei
tutte le tue lacrime
e il mancato amore.
Caino uccide ancora Abele...
Certa che il tuo Angelo custode
non ti abbandona,
gli tendi la mano
e con tutti i Santi,
vai...
e sai che la grazia più grande
che puoi ricevere dal tuo Signore
è di seguirlo sulla via del Golgota.
Senza fede
è impossibile
essere graditi al Signore.
349
La certezza della fede
ti dice che egli a suo tempo ricompenserà
le tue fatiche
e la tua perseveranza,
se lo avrai servito
con timore e tanto amore,
praticando la giustizia
e operando la verità.
Devi riconoscere
il Signore davanti agli uomini
e di certo egli ti riconoscerà
davanti al Padre dei cieli,
benedicendo il tuo cammino.
QUEL GIORNO...
E tu vai... Cammini...
Con la Madre di Dio al tuo fianco,
con il coro degli Angeli
che sorreggono i tuoi passi
affinché tu non vacilli.
Ascolti:
gli uomini ti vogliono
cieca, sorda e muta.
Ma tu non sei più cieca,
non sei più sorda,
non sei più muta.
Vogliono che tu smetta
di riconoscere davanti agli uomini
il tuo Signore,
e che non annunzi più la sua Parola;
che abbandoni i tuoi fratelli
al loro peccato.
E tu soffri nello spirito
e tante lacrime bagnano il tuo viso.
Uomo,
ascolta cosa dice il Signore, tuo Dio:
il Signore ti accoglie nelle sue dimore eterne,
se lo avrai riconosciuto
davanti agli uomini, senza vergogna:
"Chi dunque mi riconoscerà
davanti agli uomini,
anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli;
chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini,
anch’io lo rinnegherò
davanti al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,32-33).
350
In questo cammino di verità
hai capito che il Signore
è buono e misericordioso:
perdona le debolezze
di quanti tornano pentiti
alla casa del Padre,
ma non la bestemmia contro lo Spirito Santo.
Non puoi nasconderti, né stare muta.
Devi proclamare la verità,
annunziare la Parola del Dio vivente.
Beati coloro che persevereranno sino alla fine,
di essi è il Regno dei cieli.
O Madre,
aiutaci a dire come tu hai detto,
dal profondo del tuo cuore:
"Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto".
351
TESTO COMMENTATO
CERTA...
Certa che hai un Padre nel cielo, preghi con fede; la carità ti fa perdonare
coloro che trafiggono il tuo cuore; la speranza ti fa aspettare con gioia per
raggiungere l'Eterno Amore.
Per compiere la missione che il Signore ci ha affidato è necessario
possedere delle solide, vere, profonde, nobili certezze di fede.
Senza il loro possesso il cuore naviga dietro i suoi occhi, gli occhi si
lasciano prendere dal male, la volontà segue la sua rotta e l’uomo va fuori
strada. Si stanca. Abbandona.
Invece quando vi sono delle certezze forti, stabili, allora l’uomo rimane
fedele alla sua missione per tutti i giorni della sua vita.
L’Ispiratrice oggi ci parla delle sue certezze. Ognuno deve possedere le
sue proprie certezze.
Gesù aveva le sue certezze, diverse da quelle di Pietro e da quelle di
Paolo. Ma anche Paolo possedeva le sue certezze che non erano quelle di
Pietro. È così vale per il vero uomo di Dio.
Dimmi quali sono le tue certezze e ti dirò quale sarà il tuo futuro riguardo
al tuo ministero.
Prima certezza. L’Ispiratrice è certa di Dio, del suo Padre celeste. Sa che
Dio sempre ascolta il grido dei suoi servi fedeli e lei lo invoca con fede.
Avendo questa forte, solida, robusta certezza di fede nel Padre celeste, la
sua vita di fede diviene anche di carità e di speranza.
Con la carità perdona coloro che gli trafiggono il cuore.
Con la speranza aspetta con gioia di raggiungere l’Eterno Amore: Dio nel
suo mistero di Unità e Trinità. È in questo futuro eterno che la sua vita
troverà il suo compimento perfetto.
Certa che hai un amico nel cielo, Cristo Gesù, il Figlio Unigenito del Padre, la
Luce vera venuta nel mondo, accolta dagli uomini di buona volontà, pregando,
aspetti che il tuo unico e fedele amico alleggerisca le tue pene.
Seconda certezza. L’Ispiratrice è certa di avere un amico nel Cielo, Cristo
Gesù. Gesù è vero suo amico, perché lei compie sempre la sua volontà.
Chi è il suo amico Gesù?
È il Figlio Unigenito del Padre. È la luce vera venuta in questo mondo.
Solo gli uomini di buona volontà accolgono questa luce vera. Quanti non
sono di buona volontà rimangono nelle tenebre per tutta la loro vita.
Come si relaziona l’Ispiratrice con il suo vero amico Gesù?
Pregando perché Gesù voglia alleggerire le sue pene.
352
Gesù è Colui che ha portato la croce dell’umanità sulle sue spalle. Lui
sempre aiuta i suoi amici a portare la loro croce.
Mai li lascia soli. Mai li abbandona. Mai si allontana da loro. Il vero amico
chiede al vero amico che lo aiuti e il vero amico sempre interviene.
Certa che lo Spirito Santo, la Terza Persona della Beata Trinità, guida i tuoi
passi e ti ammaestra nella legge del Signore, vai... perseverando per la gloria
eterna.
Terza Certezza. L’Ispiratrice è certa che lo Spirito Santo guida i suoi passi
e l’ammaestra nella legge del Signore.
Ma chi è lo Spirito Santo? È la Terza Persona della Santissima Trinità. È la
comunione di verità e di carità che unisce ogni fedele di Cristo Gesù al
suo Maestro e Signore.
Lo Spirito Santo guida i passi dell’uomo nella verità e nella carità di Gesù
Signore. Ammaestra la mente perché conosca la legge del Signore.
Non si tratta di una conoscenza di Cristo che ormai appartiene alla storia.
È invece una conoscenza attuale, di oggi.
Oggi lo Spirito Santo dice all’Ispiratrice dove deve dirigersi e oggi le fa
conoscere la perfetta volontà del suo Dio e Signore.
Oggi. Non ieri. Oggi. Non domani. In questa ora, non nelle altre ore.
L’attualità della conoscenza della volontà di Dio è il dono che lo Spirito
Santo fa agli amici di Gesù Signore.
Se non si è nell’amicizia di Gesù Signore, mai vi potrà essere comunione
con lo Spirito Santo, perché la sua comunione è con Cristo ed in Cristo è
con ogni altro uomo.
Con queste certezza l’Ispiratrice cammina, va, compie la sua missione,
perseverando per la gioia eterna.
In fondo è la speranza della vita eterna che alimenta la sua fede e la sua
carità.
Chi non possiede una forte speranza nella vita eterna, difficilmente darà
vera vita alla carità e alla fede.
Certa che la Vergine Madre della Redenzione ti sostiene in questo cammino di
verità, affidi a lei tutte le tue lacrime e il mancato amore.
Quarta certezza. L’Ispiratrice sa chi la sostiene in questo cammino di
verità: la Vergine Madre della Redenzione.
Alla Vergine Madre della Redenzione lei affida tutte le sue lacrime e il
mancato amore.
Le lacrime sono le sue sofferenze sofferte nello svolgimento della sua
missione. Sono il frutto della predicazione del Vangelo.
353
Il mancato amore è quello che l’uomo non dona al suo Dio. È il furto di
gloria che la creatura sottrae al Suo Dio, Creatore, Redentore, Padre,
Signore, Salvatore.
Il sapere che la creatura non ama il suo Vero ed Unico Amore genera
molta sofferenza nel cuore.
È questa la sofferenza più grande dei veri amici di Gesù Signore: l’Amore,
l’Eterno Amore non è amato.
Caino uccide ancora Abele...
È questa la storia della nostra umanità, da sempre e fino all’ultimo giorno
di permanenza dell’uomo sulla nostra terra.
Caino sempre ucciderà Abele. Il peccato del cuore sempre creerà
uccisione, stragi, devastazioni, rovine incalcolabili.
È questa la condizione miserevole della nostra umanità.
Certa che il tuo Angelo custode non ti abbandona, gli tendi la mano e con tutti i
Santi, vai... e sai che la grazia più grande che puoi ricevere dal tuo Signore è di
seguirlo sulla via del Golgota.
Quinta certezza. L’Ispiratrice possiede una fiducia illimitata nel suo
Angelo Custode. Lei sa che mai sarà abbandonata.
Avendo questa certezza nel cuore, gli tende la mano e con tutti i santi
va…
Dove va? Verso il Golgota. Verso il suo Calvario, per raggiungere sulla
croce il suo Eterno Amore.
Ella sa che la più grande grazia che puòi ricevere dal Signore è di seguirlo
sulla via del Golgota, del Calvario, portando anche lei la sua croce.
Questa certezza è sublime. Si compie la missione ma come via per
raggiungere Cristo sulla croce.
La missione è la via dolorosa di ogni vero amico di Cristo Gesù. Questa
via sfocerà sul Golgota. È su questo monte che si compie la perfetta
conformazione a Gesù, il Crocifisso.
Crocifisso Lui, crocifissi con Lui tutti i suoi veri amici. Non c’è gioia più
grande di questa, grazia più grande di questa.
Dovremmo riflettere noi tutti che manchiamo di questa certezza che dona
coronamento a tutta la nostra vita.
Lavoriamo per avere in eredità la croce di Gesù Signore. Lavoriamo per
meritare di morire da crocifissi come Lui.
Ecco perché questa è detta la più grande grazia. Siamo resi conformi
all’immagine di Cristo Crocifisso. Diveniamo con Lui una cosa sola.
Senza fede è impossibile essere graditi al Signore.
Ecco un altro inciso che merita di essere messo nel cuore.
354
Fede è accogliere nel cuore ogni Parola di Dio, ogni suo desiderio, ogni
sua volontà. Fede è vivere per fare la volontà di Dio.
Chi è gradito al Signore? Chi fa la sua volontà. Senza fede è impossibile
fare la volontà del Signore. È impossibile essere a Lui graditi.
Chi vuole essere gradito al Signore sa cosa fare: vivere di Parola, nella
Parola, per la Parola.
La certezza della fede ti dice che egli a suo tempo ricompenserà le tue fatiche e
la tua perseveranza, se lo avrai servito con timore e tanto amore, praticando la
giustizia e operando la verità.
Ecco il frutto della certezza della fede: Dio adempie ogni sua Parola sulla
terra e nel Cielo, nel tempo e nell’eternità.
Il Signore è il Dio delle giuste ricompense. Lui sempre ricompensa ogni
nostra fatica e tutta la nostra perseveranza.
La ricompensa sempre secondo la sua Parola. Lui ricompensa chi è fedele
alla sua Parola.
Ricompensa chi pratica la sua giustizia e la sua verità, servendo la sua
volontà con timore e tanto amore.
Oggi questa verità divina non è più nella mente e nel cuore di chi dice di
credere in Lui.
Quasi tutti ci stiamo formando una fede senza la Parola, fuori della Parola,
addirittura contro la Parola.
Il Dio fedele ricompensa la nostra fedeltà. La fedeltà è alla sua Parola.
Devi riconoscere il Signore davanti agli uomini e di certo egli ti riconoscerà
davanti al Padre dei cieli, benedicendo il tuo cammino.
Chi vuole essere riconosciuto da Cristo Gesù davanti al Padre suo deve
oggi riconoscerlo davanti agli uomini.
Ma cosa significa riconoscere oggi Gesù davanti agli uomini?
Vuol dire riconoscere la sua Parola come la sola Parola di vita eterna e su
di essa costruire la nostra casa di suoi discepoli.
È fare la stessa professione che fece Simon Pietro nella sinagoga di
Cafarnao: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi
abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Questa confessione ci obbliga dinanzi ad ogni altra Parola, anche se
proferita dal più grande santo della nostra terra.
Nel mondo non vi sono altre parole di vita eterna. Quella di Gesù è Parola
di vita eterna.
Gesù è la pienezza, la perfezione, la completezza della Parola di Dio.
Dio oggi parla per mezzo di Cristo Gesù. Dove Cristo Gesù tace, Dio tace.
Dove Cristo Gesù non parla, Dio non parla. Il silenzio di Cristo è silenzio
di Dio. La Parola di Cristo è Parola di Dio.
355
Questa confessione va fatta sempre, dinanzi ad ogni uomo.
QUEL GIORNO...
E tu vai... Cammini... Con la Madre di Dio al tuo fianco, con il coro degli Angeli
che sorreggono i tuoi passi affinché tu non vacilli.
Ogni “Meditare” dal titolo “Quel giorno…” è un pezzo di storia della vita
dell’Ispiratrice. È una pericope della sua missione in mezzo a noi.
Nella sua missione Lei non è sola.
Lei cammina con la Madre di Dio al suo fianco, con il coro degli Angeli
che sorreggono i suoi passi, affinché non vacilli.
Senza questa presenza celeste costante di aiuto e di sostegno mai
avrebbe potuto portare a compimento la sua missione.
Non è “umano” quanto lei ha fatto e sta facendo. Va infinitamente oltre le
nostre umane possibilità.
Noi, come i Maghi d’Egitto, anche se non vogliamo credere, dobbiamo
confessare: “Qui c’è il dito di Dio”.
Ma i Maghi d’Egitto sono stati più onesti di molti dei suoi contemporanei.
Costoro non solo non hanno riconosciuto che in lei c’è il dito di Dio, si
sono opposti alla sua missione con ogni violenza.
Lei doveva essere cancellata, annullata, eliminata con ogni mezzo.
Ascolti: gli uomini ti vogliono cieca, sorda e muta.
I suoi contemporanei la vogliono cieca, sorda e muta.
Vogliono che Lei non sia occhi Dio, orecchi di Dio, bocca di Dio.
Vogliano che sia in tutto come prima della sua chiamata.
Ma tu non sei più cieca, non sei più sorda, non sei più muta.
Lei però è stata fatta dal suo Dio suo orecchio, suo occhio, sua bocca.
Parla come Dio, vede come Dio, sente come Dio.
Noi parliamo come uomini, vediamo come uomini, sentiamo come uomini.
Ci inganniamo dinanzi al visibile, come possiamo pretendere di essere
onesti verso l’invisibile?
Noi oggi giorno facciamo esperienza di un visibile trasformato,
modificato, interpretato, aggiustato secondo i nostri occhi di carne.
Noi non vediamo neanche il visibile. Sovente esso è una triste e
sconsolante interpretazione del nostro cuore, figuriamoci a pensare di
cogliere l’invisibile del cuore, della mente, della storia.
Lei invece è stata inviata per dare verità all’invisibile del tempo e
dell’eternità, del corpo e dell’anima.
356
Il suo è un grande mistero. È il mistero della presenza di Dio in lei.
Vogliono che tu smetta di riconoscere davanti agli uomini il tuo Signore, e che
non annunzi più la sua Parola; che abbandoni i tuoi fratelli al loro peccato.
Ecco cosa vogliono i suoi contemporanei: che smetta di riconoscere
dinanzi agli uomini il suo Signore.
Vogliono che non annunzi più la sua Parola.
Vogliono che lei abbandoni i suoi fratelli al loro peccato.
Vogliono in una sola parola che lei non eserciti la missione di salvezza
che il Signore le ha affidato.
È questa vera volontà satanica. Solo Satana non vuole che gli uomini
vengano salvati. Lui li vuole all’inferno per l’eternità.
I suoi oppositori vogliono che si riempia l’inferno e che si svuoti il
Paradiso.
Questa verità non vale solo per l’Ispiratrice del Movimento Apostolico, ma
anche per ogni altro missionario nella Chiesa.
Quando la missione non si svolge, questo avviene: si svuota il Paradiso,
si riempie l’inferno.
La nostra missione è vera missione di salvezza nel tempo e nell’eternità.
E tu soffri nello spirito e tante lacrime bagnano il tuo viso.
Questa volontà satanica degli uomini genera la sofferenza nel suo spirito.
Questa sofferenza si trasforma in un fiume di lacrime quotidiane.
Lo spirito geme e soffre non per le opposizioni dure ed aspre, ma perché
le anime si perdono, Dio non è amato, Cristo Gesù non è riconosciuto.
Sono lacrime non per la sorda opposizione, ma per la mancata salvezza di
molti cuori, molte anime, molti corpi.
Costoro preferiscono vedere un giovane tra le braccia del diavolo, anziché
tra le braccia di Cristo Signore.
Uomo, ascolta cosa dice il Signore, tuo Dio: il Signore ti accoglie nelle sue
dimore eterne, se lo avrai riconosciuto davanti agli uomini, senza vergogna:
La missione che l’Ispiratrice svolge è anche a prova di martirio.
Lei ha scelto di essere martire per Cristo Gesù, per la sua Parola,
altrimenti mai potrà varcare la soglia del paradiso.
Se lei non avrà riconosciuto Gesù Signore davanti agli uomini e lo
riconosce svolgendo bene la sua missione, non c’è salvezza per lei.
"Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti
al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini,
anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,32-33).
Questa Parola di Gesù vale per ogni suo discepolo, ogni cristiano, ogni
battezzato, sia esso chierico o laico.
357
Questa parola vale per tutti. Nessuno è escluso. Tutti sono inclusi in essa.
In questo cammino di verità hai capito che il Signore è buono e misericordioso:
perdona le debolezze di quanti tornano pentiti alla casa del Padre, ma non la
bestemmia contro lo Spirito Santo.
In questo cammino di salvezza e di redenzione di molti cuori, l’Ispiratrice
è stata illuminata da Gesù sul significato della sua affermazione sulla
bestemmia contro lo Spirito Santo.
Chi pecca contro lo Spirito Santo è già un dannato eterno in questa vita.
Pecca contro lo Spirito Santo non chi distrugge la salvezza in se stesso.
Pecca chi la distrugge nei suoi fratelli. Pecca chi consegna la sua vita al
diavolo mettendosi ad allontanare da Cristo gli uomini da salvare.
Ogni altro peccato è perdonato nell’umiltà e nel pentimento, nel ritorno
alla casa del Padre. Questo peccato mai.
Non puoi nasconderti, né stare muta.
Se l’Ispiratrice vuole entrare un giorno nel regno dei cieli, non può né
nascondersi né stare muta.
Deve obbedire al suo Signore, riconoscendolo come il solo Signore della
sua vita. Agli uomini che gli impongono il silenzio lei deve rispondere
come Pietro al Sinedrio: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece
che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo
visto e ascoltato» (At 4,19-20).
Devi proclamare la verità, annunziare la Parola del Dio vivente.
L’Ispiratrice deve proclamare la verità, annunzia la Parola del Dio vivente.
È il mandato che le è stato affidato da Cristo Signore. È il suo Signore.
Al Signore nessuno potrà mai disobbedire.
Beati coloro che persevereranno sino alla fine, di essi è il Regno dei cieli.
Questa obbedienza dovrà essere portata avanti sino alla fine dei suoi
giorni. Mai la dovrà interrompere. Sempre dovrà perseverare in essa.
È la condizione per entrare nel Regno dei cieli.
O Madre, aiutaci a dire come tu hai detto, dal profondo del tuo cuore: "Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
Il sì dell’Ispiratrice non è dato una volta per tutte. Esso deve essere
rinnovato dinanzi ad ogni invito che vuole che lei si ritiri. Per questo le
occorre tutto l’aiuto della Madre del Cielo.
La Madre di Dio l’ha chiamata. La Madre di Dio dovrà sostenerla per tutti i
giorni della sua vita.
Questo aiuto va chiesto quotidianamente con una preghiera fiduciosa,
umile, fatta di pazienza e di fiduciosa attesa nella risposta. Senza l’aiuto
della Madre di Dio ogni missione fallisce.
358
Osservazioni Conclusive
Carissimo/a,
quest’oggi mi voglio soffermare con te su una questione assai delicata e che riguarda la
missione particolare che il Signore ha affidato, affida, affiderà ad ogni persona che
sceglie di essere suo discepolo, anche attraverso la via del Movimento Apostolico. Prima
di ogni altra cosa, proviamo a leggere in quest’ottica alcune considerazioni già contenute
nel testo del breve commento al secondo “Meditare”.
Nella sua missione l’Ispiratrice non è sola. Lei cammina con la Madre di Dio al suo
fianco, con il coro degli Angeli che sorreggono i suoi passi, affinché non vacilli. Senza
questa presenza celeste costante di aiuto e di sostegno mai avrebbe potuto portare a
compimento la sua missione. Non è “umano” quanto lei ha fatto e sta facendo. Va
infinitamente oltre le nostre umane possibilità. Noi, come i Maghi d’Egitto, anche se non
vogliamo credere, dobbiamo confessare: “Qui c’è il dito di Dio”. Ma i Maghi d’Egitto sono
stati più onesti di molti dei suoi contemporanei. Costoro non solo non hanno
riconosciuto che in lei c’è il dito di Dio, si sono opposti alla sua missione con ogni
violenza. Lei doveva essere cancellata, annullata, eliminata con ogni mezzo.
I suoi contemporanei la vogliono cieca, sorda e muta. Vogliono che Lei non sia occhi
Dio, orecchi di Dio, bocca di Dio. Vogliano che sia in tutto come prima della sua
chiamata. Lei però è stata fatta dal suo Dio suo orecchio, suo occhio, sua bocca. Parla
come Dio, vede come Dio, sente come Dio. Noi parliamo come uomini, vediamo come
uomini, sentiamo come uomini. Ci inganniamo dinanzi al visibile, come possiamo
pretendere di essere onesti verso l’invisibile? Noi oggi giorno facciamo esperienza di un
visibile trasformato, modificato, interpretato, aggiustato secondo i nostri occhi di carne.
Noi non vediamo neanche il visibile. Sovente esso è una triste e sconsolante
interpretazione del nostro cuore, figuriamoci a pensare di cogliere l’invisibile del cuore,
della mente, della storia. Lei invece è stata inviata per dare verità all’invisibile del tempo
e dell’eternità, del corpo e dell’anima. Il suo è un grande mistero. È il mistero della
presenza di Dio in lei.
Ecco cosa vogliono i suoi contemporanei: che smetta di riconoscere dinanzi agli uomini
il suo Signore. Vogliono che non annunzi più la sua Parola. Vogliono che lei abbandoni i
suoi fratelli al loro peccato. Vogliono in una sola parola che lei non eserciti la missione di
salvezza che il Signore le ha affidato. È questa vera volontà satanica. Solo Satana non
vuole che gli uomini vengano salvati. Lui li vuole all’inferno per l’eternità. I suoi
oppositori vogliono che si riempia l’inferno e che si svuoti il Paradiso. Questa verità non
vale solo per l’Ispiratrice del Movimento Apostolico, ma anche per ogni altro missionario
nella Chiesa. Quando la missione non si svolge, questo avviene: si svuota il Paradiso, si
riempie l’inferno. La nostra è vera missione di salvezza nel tempo e nell’eternità.
Vi è una verità che urge mettere sul candelabro del nostro cuore, se vogliamo essere
vedenti, non ciechi. Se vogliamo vivere di comunione e non di costante oppressione.
Ognuno di noi è responsabile dinanzi a Dio della missione che Lui gli ha affidato. Non
sono gli uomini padroni della missione e neanche delle modalità del suo svolgimento.
Se non rispettiamo Dio nell’altro, mai lo potremo rispettare in noi stessi. Per questo la
prima virtù che dobbiamo acquisire è l’umiltà.
Solo con questa virtù conosceremo ciò che il Signore vuole da noi perché lo doniamo
agli altri. Accoglieremo anche ciò che il Signore vuole che gli altri ci donino.
Come si può constatare chi governa il nostro cuore nel dare e nel ricevere è solo il
Signore. Mai dovrà essere la nostra volontà, mai il nostro desiderio, mai i nostri vizi e
neanche la nostra mancata crescita spirituale e umana.
Per entrare nella vita degli altri è più che necessario chiedere il permesso al Signore, il
solo che governa cuore e mente dei nostri fratelli.
359
Se il Signore vuole che tu mi faccia questo, io avrei bisogno del tuo aiuto, della tua
scienza e sapienza, delle tue mani e dei tuoi piedi, del tuo cuore e del tuo corpo, non per
dare compimento ad un mio desiderio, ma per poter portare a compimento la missione
che il Signore mi ha affidato.
La relazione tra i cristiani è solo in relazione alla missione da portare a compimento.
Ogni cosa è solo in funzione di essa. Anche vivere un momento di “ricreazione” deve
avere come finalità rinsaldare i legami spirituali per poter essere di aiuto gli uni gli altri
nello svolgimento della missione di salvezza.
Molte incomprensioni sorgono quando si perde di vista il fine per cui noi siamo stati
chiamati alla comunione. Essa mai dovrà viversi nella profanità, sempre invece nella
sacralità di una perfetta obbedienza al Signore nostro Dio.
Non è facile entrare in questa visione di fede. San Paolo però lo afferma con
determinazione è chiarezza. Quanto non viene dalla fede è peccato. Leggiamo il suo
monito, anche se la nuova traduzione ha sostituito fede con coscienza. (Nel testo greco è
fede: Ð d diakrinÒmenoj ™¦n f£gV katakškritai, Óti oÙk ™k p…stewj:
p©n d Ö oÙk ™k p…stewj ¡mart…a ™st…n) - Ma chi è nel dubbio, mangiando
si condanna, perché non agisce secondo la fede; tutto ciò, infatti, che non viene dalla fede è
peccato. Ecco la nuova versione.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci
presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto: Io vivo, dice il Signore: ogni
ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio. Quindi ciascuno di
noi renderà conto di se stesso a Dio. D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri;
piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno
ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro. Ora se per un cibo il tuo fratello resta
turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo
colui per il quale Cristo è morto! Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete!
Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:
chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.
Cerchiamo dunque ciò che porta alla pace e alla edificazione vicendevole. Non
distruggere l’opera di Dio per una questione di cibo! Tutte le cose sono pure; ma è male
per un uomo mangiare dando scandalo. Perciò è bene non mangiare carne né bere vino
né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi. La convinzione che tu hai,
conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non condanna se stesso a causa di ciò
che approva. Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce secondo
coscienza; tutto ciò, infatti, che non viene dalla coscienza è peccato (Rm 14,10-23).
La fermezza di Paolo deve essere fermezza di ogni discepolo di Gesù Signore. Non
possiamo noi fondare le nostre relazioni sulla coscienza della singola persona. Le
relazioni vanno fondate sulla più retta fede. Qual è la più retta fede che deve guidare la
nostra vita? L’altro non è a mio servizio. È a servizio del Signore. È il Signore che gli
deve dire cosa fare, come farlo, dove farlo, a chi farlo, per quanto tempo farlo.
La nostra verità inizia quando metteremo nel cuore la verità di ogni nostro fratello.
Finché nel nostro cuore regnerà la falsità sul fratello, non c’è pace per noi perché siamo
fuori della volontà di Dio. Quanto non viene dalla fede è peccato.
La fede è tutto per un discepolo di Gesù. La fede è la volontà di Dio che sempre deve
governare la propria vita, lasciando anche che governi la vita di ogni nostro fratello.
La Vergine Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a vivere di fede in fede.
È la sola via percorribile per chi vuole fare un Movimento Apostolico Santo in una Chiesa
Santa. La fede non manca di rispetto. La fede nulla desidera dall’altro se non che l’altro
rimanga in eterno nella volontà del suo Dio e Signore.
360
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 12 Agosto 2013
È SERA...
È sera.
Tutto tace.
Intorno a te tanto silenzio.
Non riesci a guardare il cielo,
a pensare il tuo Signore;
sai che ti è vicino
ma il tuo dolore ti fa sorda.
I tuoi occhi pieni di lacrime
non riescono più a vedere;
un singulto sgorga dal cuore
e tante lacrime... tante.
Ricordi la tua giovinezza spensierata,
non portavi peso,
intorno a te tanti sorrisi.
Ora il tuo peso si fa sempre
più pesante e pensi:
ma tu, o Signore, non puoi dare il peso
più pesante di quanto una tua creatura può portare.
Allora...
Non riesci a capire.
È grande il tuo mistero,
come è grande il tuo amore per colui che non è amato,
ricordando la Parola del Verbo Incarnato.
Sei come assopita...
ma tanti pensieri...
Un bagliore di luce e lì va il tuo sguardo.
Una donna avvolta dalla luce;
è lei.
Sì, è lei. È la Madre della Redenzione.
In visione di spirito
la vedi sotto la croce.
Il peso dell'umanità,
il dolore di suo Figlio Gesù era tanto,
ma non emetteva nessun singulto,
non una lacrima,
solo un sorriso e tanta luce...
Hai capito che devi ancora di più
361
rinnegare te stessa,
prendere la croce
e con amore seguire l'Amore non amato.
Assapori la luce e quell'Immagine di luce.
Ancora tanto bagliore
e una preghiera lieve esce dalle tue labbra.
"Tu, o mio Signore, dai,
tu, o mio Signore, togli:
sia fatta la tua volontà".
I tuoi occhi si chiudono in un lieve sonno.
Domani ti attende un lungo cammino d'amore.
A TE, O PADRE, OGNI ATTIMO...
Ogni attimo della vita
appartiene a te,
o Padre.
Benevolmente accogli con misericordia
le nostre manchevolezze
aspettando il nostro ritorno
per chiederti perdono.
La nostra speranza,
la nostra salvezza
sei tu,
Signore del cielo e della terra.
Nessuno può sconfiggerti.
Per tuo amore
l'oltraggio si sopporta,
pregando.
Benedici l'uomo,
che hai tanto amato
sino al sacrificio del tuo Figlio Gesù.
Ogni attimo della nostra giornata
dobbiamo lodarti,
ringraziarti,
essere voce di colui
che grida nel deserto,
parlare al mondo di te,
farti conoscere dove non ti conoscono,
andare,
portare la pace, l'armonia, la giustizia,
così come tu vuoi.
Ti lodiamo,
o Padre,
e nel grembo della Vergine Maria
poniamo il nostro cuore,
la nostra sete di te,
362
il desiderio
di cercarti e di amarti sopra ogni cosa,
di essere missionari del tuo regno,
e di conservare il nostro cuore
nella comunione e nell'unità dello Spirito Santo.
363
TESTO COMMENTATO
È SERA...
È sera. Tutto tace. Intorno a te tanto silenzio.
È stata una giornata pesante. La missione è ardua. Per il Vangelo non c’è
posto nel cuore dell’uomo.
Viene la sera. Si ritorna a casa. Tutto tace. Il silenzio pervade ogni cosa.
Nel silenzio esteriore uno dovrebbe trovare la pace.
Non riesci a guardare il cielo, a pensare il tuo Signore; sai che ti è vicino ma il
tuo dolore ti fa sorda.
Manca però il silenzio interiore.
Il cuore è in tempesta. Lo spirito è in tumulto.
Non si riesce neanche a guardare il cielo, a pensare al Signore.
La tempesta interiore rendi sordi ad ogni voce del Signore che vorrebbe
parlare al cuore, alla mente, all’intelligenza.
La sofferenza dello spirito è grande. Quasi sommerge. Non lascia
respirare l’anima.
È come se il Signore per qualche istante ti lasciasse in preda della tua
piccola, povera, stanca umanità.
I tuoi occhi pieni di lacrime non riescono più a vedere; un singulto sgorga dal
cuore e tante lacrime... tante.
Anche il corpo partecipa a questa sofferenza dello spirito.
Le lacrime impediscono di vedere. Un singulto rivela l’indicibile dolore.
L’umanità con prepotenza sembra volersi prendere ciò che è suo.
Dell’umanità è proprio la stanchezza nella perseveranza.
Di essa è la resa dinanzi alla missione da compiere.
È anche l’abbandono di Dio di fronte alla prova.
È un prepotente ritorno al passato, alla storia che fu.
Di questa prepotenza dell’umanità che vuole ritornare al suo passato dona
testimonianza il Libro dei Numeri.
Ora il popolo cominciò a lamentarsi aspramente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore
e la sua ira si accese: il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò un’estremità
dell’accampamento. Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense.
Quel luogo fu chiamato Taberà, perché il fuoco del Signore era divampato fra loro.
La gente raccogliticcia, in mezzo a loro, fu presa da grande bramosia, e anche gli Israeliti
ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci
che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle
364
e dell’aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non vedono
altro che questa manna».
La manna era come il seme di coriandolo e aveva l’aspetto della resina odorosa. Il
popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava
nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta
con l’olio. Quando di notte cadeva la rugiada sull’accampamento, cadeva anche la
manna.
Mosè udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognuno all’ingresso della propria
tenda; l’ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di Mosè. Mosè disse al
Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi
occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? L’ho forse concepito io tutto
questo popolo? O l’ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: “Portalo in grembo”,
come la nutrice porta il lattante, fino al suolo che tu hai promesso con giuramento ai suoi
padri? Da dove prenderò la carne da dare a tutto questo popolo? Essi infatti si
lamentano dietro a me, dicendo: “Dacci da mangiare carne!”. Non posso io da solo
portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così,
fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda
più la mia sventura!» (Num 11,1-15).
Ricordi la tua giovinezza spensierata, non portavi peso, intorno a te tanti sorrisi.
Il ritorno con lo spirito al passato è grave tentazione.
Se non viene respinto con immediatezza, si potrebbe cadere e
abbandonare ciò che si è intrapreso.
Anche di questo desiderio di abbandono dona testimonianza il Libro dei
Numeri.
Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo pianse.
Tutti gli Israeliti mormorarono contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse
loro: «Fossimo morti in terra d’Egitto o fossimo morti in questo deserto! E perché il
Signore ci fa entrare in questa terra per cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri
bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?». Si dissero l’un
l’altro: «Su, diamoci un capo e torniamo in Egitto».
Allora Mosè e Aronne si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a tutta l’assemblea della
comunità degli Israeliti. Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Iefunnè, che erano stati tra
gli esploratori della terra, si stracciarono le vesti e dissero a tutta la comunità degli
Israeliti: «La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra molto, molto
buona. Se il Signore ci sarà favorevole, ci introdurrà in quella terra e ce la darà: è una
terra dove scorrono latte e miele. Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura
del popolo della terra, perché ne faremo un boccone; la loro difesa li ha abbandonati,
mentre il Signore è con noi. Non ne abbiate paura».
Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la gloria del Signore apparve sulla tenda del
convegno a tutti gli Israeliti. Il Signore disse a Mosè: «Fino a quando mi tratterà senza
rispetto questo popolo? E fino a quando non crederanno in me, dopo tutti i segni che ho
compiuto in mezzo a loro? Io lo colpirò con la peste e lo escluderò dall’eredità, ma farò di
te una nazione più grande e più potente di lui».
Mosè disse al Signore: «Gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire di là questo
popolo con la tua potenza e lo hanno detto agli abitanti di questa terra. Essi hanno udito
che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, che tu, Signore, ti mostri loro faccia a
faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in
una colonna di nube e di notte in una colonna di fuoco. Ora, se fai perire questo popolo
come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: “Siccome il Signore
non riusciva a condurre questo popolo nella terra che aveva giurato di dargli, li ha
massacrati nel deserto”. Ora si mostri grande la potenza del mio Signore, secondo quello
che hai detto: “Il Signore è lento all’ira e grande nell’amore, perdona la colpa e la
365
ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla
terza e alla quarta generazione”. Perdona, ti prego, la colpa di questo popolo, secondo la
grandezza del tuo amore, così come hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui»
(Num 14,1-19).
Chi cade in questa tentazione è perduto.
Chi vuole lavorare con il Signore deve tagliare di netto con il suo passato.
Esso deve esistere solo come ricordo per benedire e ringraziare il
Signore, a motivo della grande grazia che ci ha fatto di liberarci da esso.
Questa verità è anche annunziata con grande saggezza da San Paolo.
Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il
giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi
gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è
obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo
voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla grazia. Quanto a noi,
per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in
Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si
rende operosa per mezzo della carità.
Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità?
Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un po’ di lievito fa
fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che non penserete
diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Quanto a me,
fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? Infatti,
sarebbe annullato lo scandalo della croce. Farebbero meglio a farsi mutilare quelli che vi
gettano nello scompiglio!
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un
pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la
Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te
stesso. Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del
tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il
desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha
desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate
quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note
le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie,
inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose
del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non
erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi
desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non
cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (Gal 5,1-26).
La tentazione del ritorno al passato sempre viene con prepotenza per
tentare il nostro cuore.
Chi ha scelto di seguire Cristo, deve guardare sempre in avanti. È questa
la sua unica e sola via per non cadere nella tentazione di ciò che è stato.
Ora il tuo peso si fa sempre più pesante e pensi: ma tu, o Signore, non puoi
dare il peso più pesante di quanto una tua creatura può portare.
366
Il cuore in tumulto sembra orientarsi verso la verità. Ma ancora la
confusione che regna in esso è tanta.
La croce si fa sempre più pesante. Prima verità.
Il Signore non dona un peso più grande di quanto si può portare. Seconda
verità.
Donde nasce allora questo apparente contrasto tra le due verità?
Nasce dal grande dolore dovuto alla missione.
Nasce anche dalla sicurezza che spesso fa dimenticare le regole della
missione.
Queste regole sono santamente rivelata dall’Apostolo Paolo.
Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare
saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità;
indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della
pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce
infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che
è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche
nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi.
E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far
conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in
catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare (Ef
6,13-20).
Queste regole mai vanno date come scontate. Esse non agiscono senza di
noi. Agiscono con noi e per noi.
Basta dimenticarsi per un attimo di pregare il Signore prima di iniziare la
missione e le forze del male si scatenano contro di noi.
Vedono un momento di sicurezza e ne approfittano.
Il Signore anche questo permette per l’educazione dei suoi missionari.
Allora... Non riesci a capire.
Non sempre il missionario del Signore comprende ciò che sta vivendo.
Occorre quella lunga meditazione perché la luce entri nel cuore e lo
illumini di celeste verità.
È grande il tuo mistero, come è grande il tuo amore per colui che non è amato,
ricordando la Parola del Verbo Incarnato.
Altra verità è questa. C’è un mistero che non si comprende. Ma anche c’è
un grandissimo amore per Gesù.
Questo grandissimo amore diviene e si fa evangelizzazione, missione,
annunzio, predicazione del Vangelo.
Sei come assopita... ma tanti pensieri...
In questo momento di tumulto interiore, di tanti pensieri, il Signore viene
in aiuto del suo missionario, del suo messaggero.
Un bagliore di luce e lì va il tuo sguardo.
367
L’aiuto del Signore non viene con una ispirazione e con il rasserenamento
del cuore dall’interno. Viene dall’esterno.
Un bagliore di luce appare e lì si dirige lo sguardo.
È questa vera manifestazione celeste. Vera rivelazione del Signore.
Una donna avvolta dalla luce; è lei.
Il bagliore di luce è una donna avvolta dalla luce.
Questa donna viene riconosciuta all’istante.
Sì, è lei. È la Madre della Redenzione.
È la Madre della Redenzione. È Colei che l’ha chiamata e l’ha costituita
missionaria della Parola di suoi Figlio Gesù.
In visione di spirito la vedi sotto la croce.
Questo bagliore di luce mostra la Vergine Maria sotto la croce.
È questo il momento dei momenti della maternità della Vergine Maria.
Il peso dell'umanità, il dolore di suo Figlio Gesù era tanto, ma non emetteva
nessun singulto, non una lacrima, solo un sorriso e tanta luce...
Come è vista la Vergine Maria?
È vista con il peso di tutta l’umanità sulle sue spalle.
È vista con il grande dolore di suo Figlio Gesù nel cuore.
Non vi erano singulti e neanche lacrime.
Vi era un sorriso e tanta luce.
La Vergine Maria è la Madre che sa portare ogni sofferenza, che sa offrire
ogni dolore per la conversione dei cuori.
Hai capito che devi ancora di più rinnegare te stessa, prendere la croce e con
amore seguire l'Amore non amato.
Questa visione porta la pace nel cuore.
Da questa visione comprende che deve ancora rinnegare se stessa.
Comprende che deve prendere la croce e con amore seguire l’Amore non
amato.
Comprende che non c’è ritorno al passato.
C’è un cammino verso il futuro che dovrà essere sempre più di
rinnegamento nella grande sofferenza.
Assapori la luce e quell'Immagine di luce.
Per un momento si assapora quella luce e quell’immagine di luce.
È come se si divenisse una sola luce. Luce nella luce. Immagine
nell’immagine.
Ancora tanto bagliore e una preghiera lieve esce dalle tue labbra.
368
Immersa in questo bagliore, con il cuore nella verità, le labbra
proferiscono una lieve preghiera.
Quando l’anima prega, ogni tempesta si placa.
È proprio della preghiera, sedare le tempeste dello spirito e dell’anima.
"Tu, o mio Signore, dai, tu, o mio Signore, togli: sia fatta la tua volontà".
La preghiera è di completo abbandono nella volontà del Signore.
Il Signore faccia ciò che vuole della sua vita.
I tuoi occhi si chiudono in un lieve sonno. Domani ti attende un lungo cammino
d'amore.
In questo abbandono è la pace. In questa consegna è un lieve sonno
ristoratore.
Domani vi sarà un altro lungo cammino d’amore.
È questa la missione: un lungo cammino d’amore, un lungo ininterrotto
cammino d’amore.
A TE, O PADRE, OGNI ATTIMO...
Ogni attimo della vita appartiene a te, o Padre.
Confessare la propria fede è obbligo per ogni discepolo del Signore.
La vera fede ci insegna che ogni attimo della nostra vita appartiene al
Signore, è del Padre nostro celeste.
Tutto di noi è di Dio. Nulla è nostro.
Sarebbe sufficiente questa sola verità di fede per dare una impostazione
diversa ai nostri giorni.
Invece noi pensiamo che tutto sia nostro. Nulla sia di Dio.
Benevolmente accogli con misericordia le nostre manchevolezze aspettando il
nostro ritorno per chiederti perdono.
La vera fede ci rivela che Dio attende il nostro ritorno per chiedere a Lui
perdono, in modo da rientrare nella sua pace e nella sua amicizia.
Nel momento del distacco da Lui, il Signore rimane sempre benevolo
verso di Dio e accoglie con misericordia le nostre manchevolezze.
Il nostro Dio non giustifica il nostro peccato. Ha invece tanta pazienza con
il peccatore. Attende impaziente il suo ritorno.
Lui non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
Oggi questa verità di fede sta scomparendo dal cuore dei cristiani.
Questi pensano di poter peccare e di essere sempre abbracciati dal
perdono del Signore, senza alcun pentimento e ritorno a Lui.
369
Questa eresia ormai si diffonde più che la peste nei secoli scorsi.
La nostra speranza, la nostra salvezza sei tu, Signore del cielo e della terra.
Non c’è speranza fuori del Signore e neanche salvezza.
Tutto è un dono di grazia del Signore del cielo e della terra.
La vita è un suo dono d’amore, oggi, domani, sempre.
Anche questa è purissima fede da mettere nel cuore. È in questa fede la
nostra vita. Il mondo non dona vita. Non la possiede.
Nessuno può sconfiggerti.
Altra verità della nostra fede: Nessuno potrà mai sconfiggere il Signore.
Nessuno lo potrà mai abbattere, mettere da parte, dichiarare sconfitto.
Per tuo amore l'oltraggio si sopporta, pregando.
Chi ama il Signore, per amore del Signore sopporta l’oltraggio, pregando.
Chi ama il Signore mai potrà essere sconfitto dagli uomini.
Sempre lui sarà vincitore nel suo Signore che è il Vincitore.
Benedici l'uomo, che hai tanto amato sino al sacrificio del tuo Figlio Gesù.
Ora la fede vera si trasforma in preghiera vera.
Si chiede al Signore di benedire l’uomo, da lui tanto amato sino al
sacrificio del suo Figlio Gesù.
Ogni attimo della nostra giornata dobbiamo lodarti, ringraziarti, essere voce di
colui che grida nel deserto, parlare al mondo di te, farti conoscere dove non ti
conoscono, andare, portare la pace, l'armonia, la giustizia, così come tu vuoi.
È questa la vera missione del cristiano.
Essa è fatta di due momenti: il primo verso Dio che è di lode,
ringraziamento, benedizione.
Il secondo è verso l’uomo ed è si compone di un duplice dono: del dono
della parola e del dono della pace, dell’armonia, della giustizia.
Ti lodiamo, o Padre, e nel grembo della Vergine Maria poniamo il nostro cuore,
la nostra sete di te, il desiderio di cercarti e di amarti sopra ogni cosa, di essere
missionari del tuo regno, e di conservare il nostro cuore nella comunione e
nell'unità dello Spirito Santo.
Questa fede purissima che diviene preghiera purissima, ma anche offerta
purissima di sé, deve costituire l’essenza di quanti desiderano essere
Movimento Apostolico, missionari della Vergine Maria.
Chi è Movimento Apostolico deve essere con il cuore nel grembo
verginale di Maria per poter nascere ogni giorno a vita nuova.
Chi non nasce ogni giorno a vita nuova dal suo grembo, mai potrà essere
vero missionario di Cristo Signore.
370
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
vorrei riflette un poco con te sulle ultime parole del secondo Meditare che così recitano:
Ti lodiamo, o Padre, e nel grembo della Vergine Maria poniamo il nostro cuore, la nostra sete di
te, il desiderio di cercarti e di amarti sopra ogni cosa, di essere missionari del tuo regno, e di
conservare il nostro cuore nella comunione e nell'unità dello Spirito Santo.
Nel brevissimo commento ho scritto queste semplici parole:
Questa fede purissima che diviene preghiera purissima, ma anche offerta purissima di
sé, deve costituire l’essenza di quanti desiderano essere Movimento Apostolico,
missionari della Vergine Maria. Chi è Movimento Apostolico deve essere con il cuore nel
grembo verginale di Maria per poter nascere ogni giorno a vita nuova. Chi non nasce
ogni giorno a vita nuova dal suo grembo, mai potrà essere vero missionario di Cristo
Signore.
Il Movimento Apostolico vive di tre grandi verità che devono essere il suo abito perenne:
fede purissima, preghiera purissima, offerta purissima.
La fede è purissima quando è fondata sulla verità aggiornata dallo Spirito Santo all’ora
attuale nella quale stiamo vivendo. La fede di ieri non è più pura. Perché la verità di ieri
non è più piena. Le manca qualcosa. Una fede fondata su una verità lacunosa non è
purissima. Occorre necessariamente il suo costante aggiornamento.
La preghiera è purissima quando è fondata su una fede purissima. Se la fede fa difetto,
anche la preghiera manca di pienezza di verità.
La preghiera è purissima quando è vero atto di latria, cioè di purissima adorazione di Dio,
consegna dell’uomo alla divina volontà, perché si compia per mezzo nostro il suo volere,
come in Cielo così in terra.
Spesso però la nostra preghiera non è pura, perché assai poca è la nostra fede. Non
vediamo Dio nella nostra vita. Ricorriamo a Lui solo perché si compia la nostra volontà,
non la sua.
Non si adora Dio in spirito e verità, quando ci accostiamo a Lui perché ci conceda le
grazie che gli chiediamo. Abbiamo una fede scarsa, molta scarsa, debole, molto debole,
piccola molto piccola.
Urge che cresciamo nella fede. Per questo dobbiamo aiutarci gli uni gli altri. Dobbiamo
sostenerci, camminare insieme, essere l’uno il sostegno dell’altro.
L’offerta è purissima quando è offerta di tutta la nostra vita al Signore, in sacrificio, in
olocausto, per la redenzione del mondo, per la salvezza di ogni uomo.
Ma ancora noi tutti siamo impastati di umanità poco redenta, poco santa, poco elevata,
poco spirituale, assai ancora umanità “animale”, naturale, non ancora trasformata dalla
potente grazia del Signore.
Quanto San Paolo dice ai Corinzi vale anche per noi, cristiani ancora non conformati a
Gesù Signore, al suo dono totale al Padre, al suo rinnegamento e annientamento.
Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti
unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di
pensiero e di sentire. Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di
Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono
di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel
nome di Paolo? Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il
Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
371
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si
salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei
sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non
ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di
Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i
credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci
cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e
stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è
potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli
uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto
di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio
lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto
per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è
nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa
vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato
sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta
scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.
Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio
con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in
mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e
con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su
discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua
potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza
di Dio. Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non
è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla.
Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che
Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo
mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore
della gloria. Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né
mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni
cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito
dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo
Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio
per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non
suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali
in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello
Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può
giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa,
senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del
Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo (1Cor
1,10-2,16).
Tutto questo può accadere, avviene se poniamo il nostro cuore e ogni altro desiderio nel
grembo della Vergine Maria. È Lei che ogni giorno deve partorire il nostro cuore alla
perfetta fede, perfetta preghiera, perfetta offerta di noi stessi a Dio.
È la Vergine Maria il nostro grembo dal quale ogni giorno dobbiamo essere partoriti in
perenne novità di pensieri, cuore, sentimenti, volontà, desideri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, facci quotidianamente nuovi.
Angeli e Santi, aiutateci nella nostra nostra volontà di conformazione a Gesù Signore.
372
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 19 Agosto 2013
DONACI, SIGNORE, LA TUA PACE
Tanta preghiera per la conversione dei cuori...
Tu, o mio Signore, desideri
il compimento della tua volontà,
"come in cielo, così in terra".
Solo nella tua volontà è la nostra pace,
il nostro bene, la nostra gioia vera.
La preghiera sgorga dal cuore.
Tante lacrime bagnano il tuo viso.
Tuo fratello muore,
uccide senza timor di Dio.
Mio Signore, Padre Santo, abbi pietà.
Vergine, Madre della Redenzione, soccorrici.
A te rivolgo il mio grido d'aiuto.
In preghiera offri...
Il terreno cede...
In un attimo sei immersa nel dolore,
ti ritrovi nell'immobilità.
Non sapevi perché.
Ma ora ricordi...
La tua preghiera...
La tua offerta...
Inizia il tuo calvario silenzioso,
lento e tanto sofferto.
Il Rosario apre il tuo giorno
e la sera lo chiude.
La tua invocazione,
la tua preghiera,
il tuo pianto
di certo giungerà
al cuore di Gesù,
al cuore di Maria,
al Cielo tutto.
Offri per la pace nel mondo,
per l'unità della Chiesa.
L'alba per te non inizia a dare luce,
continua il buio.
373
Caino uccide Abele.
La madre la propria creatura nel grembo.
Il cuore indurito dell'uomo
crea strage e tanto sangue.
La tua sofferenza è ancora poca...
Continui ad offrire...
O Padre dei cieli,
tu hai dato tuo Figlio Gesù,
perché il mondo si salvi
per mezzo di lui.
Tu, o Madre Santa,
sotto la croce hai sofferto
e offerto per noi tutti.
Uomo, apri il tuo cuore,
diventa piccolo,
ascolta la Parola del Verbo Incarnato.
Convertiti
e credi al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Uomo, non proclamare la tua parola:
è aspra, è menzognera,
confonde i pensieri,
crea zizzania,
infonde disperazione nei cuori,
allontana da Dio,
si fa alleata del male,
genera odio, rancore,
inimicizia, sete di sangue,
morte, tanta morte.
Amerai il Signore tuo Dio...
Capirai che eri nelle tenebre.
Il Signore aspetta la tua conversione.
Non chiuderti nel tuo egoismo,
nel tuo io, nel tuo odio.
Signore mio Dio,
convertici a te,
togli dal nostro petto
il cuore di pietra,
rinnovaci con il tuo amore,
e nel tuo Santo Spirito,
santificaci nei pensieri della mente,
facci poveri in spirito,
mansueti, umili, misericordiosi,
miti, operatori di pace.
Dacci sapienza
e intelligenza divina,
insegnaci a rinnegare noi stessi,
ad abbandonare il nostro egoismo,
ogni peccato di superbia e di concupiscenza.
374
Il tuo Vangelo è la nostra pace,
la tua verità la nostra luce,
il tuo amore la nostra forza,
la tua speranza la nostra vera unica ricchezza.
Il tuo Santo Spirito la nostra legge
la tua croce la nostra vita.
O Maria, Madre di Dio,
Sposa dello Spirito Santo,
Madre della Redenzione,
prega per noi
e fa' che la tentazione
non abbia mai a trascinarci
nella morte eterna.
375
TESTO COMMENTATO
DONACI, SIGNORE, LA TUA PACE
Tanta preghiera per la conversione dei cuori...
La conversione dei cuori deve essere il desiderio dei desideri di ogni
missionario del Vangelo.
Chi converte i cuori è solo il Signore per opera del suo Santo Spirito.
Il missionario del Vangelo sempre prega, prega ininterrottamente perché il
Signore al dono della Parola vi aggiunga anche la conversione.
Si dona la parola del Signore, si prega, il Signore dona compimento alla
nostra missione con la conversione dei cuori.
Tu, o mio Signore, desideri il compimento della tua volontà, "come in cielo, così
in terra".
Il Signore una cosa sola desidera dalla sua creatura: che faccia la sua
volontà. Che la faccia in modo perfetto così come è fatta nel Cielo.
Nel Cielo la volontà di Dio è fatta senza alcuna resistenza da parte della
creatura.
È immediata, all’istante, senza neanche una frazione di secondo di
intervallo tra l’ascolto e il compimento della divina volontà.
Solo nella tua volontà è la nostra pace, il nostro bene, la nostra gioia vera.
La pace dell’uomo è nel compimento della volontà del suo Dio e Signore.
Tutto è nella volontà di Dio compiuta: pace, vero bene, vera gioia.
Nella volontà di Dio è la pienezza della nostra vita.
La preghiera sgorga dal cuore.
Il missionario del Vangelo vive una vita di intensa preghiera.
Anzi il missionario del Vangelo fa della sua vita una perenne preghiera.
Sempre la sua mente è fissa in Dio in modo santo.
Tante lacrime bagnano il tuo viso.
Il missionario del Vangelo ha la mente fissa in Dio, ma anche gli occhi e il
cuore rivolti verso la terra.
Ad ogni suo fratello deve recare il messaggio della Buona Novella.
Tuo fratello muore, uccide senza timor di Dio.
Lui deve portare vita in un regno di morte.
Sulla nostra terra il fratello muore, ucciso dal fratello senza timor di Dio.
376
È Dio che dona valore alla nostra vita. Quando Dio non regna più nei
cuori, neanche la vita ha più valore e la si toglie con estrema disinvoltura.
Oggi basta un niente per uccidere. Causa la morte anche una parola mal
detta, mal compresa, male interpretata.
Invece nel timore del Signore, si sa sempre perdonare, sempre amare,
sempre si dona la vita, mai la si toglie.
Mio Signore, Padre Santo, abbi pietà.
In questo sfacelo umano, si chiede pietà al Signore.
Se Lui non ha pietà di noi, siamo tutti condannati a morte violenta.
Vergine, Madre della Redenzione, soccorrici. A te rivolgo il mio grido d'aiuto.
Alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, si chiede soccorso.
A Lei viene rivolto il grido di aiuto del missionario del Vangelo.
Con la pietà del Padre e il soccorso e l’aiuto della Vergine Maria nel cuore
può tornare il timore del Signore.
Oggi il timore del Signore è la povertà più estrema. Possiamo dire che è la
vera povertà del nostro tempo.
È questa povertà spirituale la causa di ogni povertà del corpo.
In preghiera offri... Il terreno cede... In un attimo sei immersa nel dolore, ti
ritrovi nell'immobilità.
Nella preghiera l’Ispiratrice – è Lei il missionario del Vangelo di cui si
parla - offre se stessa per la conversione dei cuori.
Dio accoglie questa sua offerta e la rende reale, vera, fisica, vero martirio
nel suo corpo e nel suo spirito.
Per questo il terreno cede. È il suo corpo che cede. Cede come il Corpo di
Cristo trafitto sulla croce.
È come se il suo corpo fosse crocifisso assieme al corpo di Gesù Signore.
È questo il segreto del suo continuo, ininterrotto, sempre nuovo dolore.
La sua vita è una perenne crocifissione giornaliera, quotidiana.
È in questo dolore di croce che Ella è immersa. La crocifissione
quotidiana è la sua immobilità.
Non sapevi perché. Ma ora ricordi... La tua preghiera... La tua offerta... Inizia il
tuo calvario silenzioso, lento e tanto sofferto.
Lei aveva dimenticato questa sua offerta. Dio però l’ha accolta tutta.
L’ha accolta e giorno per giorno le dona compimento storico.
Dopo questa offerta inizia il suo calvario silenzioso, lento, tanto sofferto.
Inizia la sua quotidiana crocifissione.
Il Rosario apre il tuo giorno e la sera lo chiude.
377
Il Santo Rosario è il suo rifugio, la sua oasi di pace.
La Vergine Maria, invocata con amore, le dona la forza di rimanere sempre
sulla croce. Le ottiene la grazia di perseverare sino alla fine.
La tua invocazione, la tua preghiera, il tuo pianto di certo giungerà al cuore di
Gesù, al cuore di Maria, al Cielo tutto.
Quello dell’Ispiratrice è un vero pianto di salvezza, redenzione,
conversione dei cuori.
Le sue sono lacrime che devono implorare il dono dello Spirito Santo per
l’umanità intera, bisognosa di tanta salvezza.
È un pianto che di certo giungerà al Cielo, a Gesù, alla Vergine Maria.
Loro si commuoveranno a tante lacrime e manderanno la grazia della
salvezza e della redenzione di molti cuori.
Ora sappiamo perché il Signore rinnova i cuori al solo sguardo
dell’Ispiratrice.
Questi cuori Lei li ha partoriti nel suo continuo e perenne dolore del suo
corpo e del suo spirito.
Li ha generati sulla croce della sua sofferenza. Li ha lavati con le sue
ininterrotte lacrime.
Noi, missionari del Vangelo, dovremmo imparare da Lei. Dovremmo
recarci alla sua scuola. Dovremmo imitarla.
Comprendiamo ora perché il nostro apostolato è sterile.
Manca dell’offerta, della sofferenza, delle lacrime del nostro martirio
spirituale e fisico. Manca del dono della nostra vita al Signore.
Offri per la pace nel mondo, per l'unità della Chiesa.
Ecco per chi l’Ispiratrice ha offerto la sua vita.
L’ha offerta per la pace nel mondo e per l’unità della Chiesa.
L’ha offerta per la conversione del mondo e della Chiesa.
È nella volontà di Dio la pace. È nella santità l’unità.
La pace e l’unità sono il frutto del lavoro missionario degli operatori del
Vangelo.
Non c’è pace senza conversione. Non c’è unità senza santificazione.
Pace ed unità sono il frutto della Parola donata, immersa, irrorata dal
sacrificio e dall’olocausto di chi la dona.
L'alba per te non inizia a dare luce, continua il buio.
Il martirio è ininterrotto. È di notte e di giorno.
Di giorno più della notte. La notte più del giorno senza alcuna tregua.
Caino uccide Abele. La madre la propria creatura nel grembo.
378
Il fratello uccide il fratello. La madre la creatura nel proprio grembo.
Il cuore indurito dell'uomo crea strage e tanto sangue.
E ancora: il cuore indurito dell’uomo crea strage e tanto sangue.
Sembra che l’uomo sia solo per la morte, non per la vita.
Questa natura così corrotta, di pietra, chi la potrà redimere?
La tua sofferenza è ancora poca... Continui ad offrire...
Poca acqua, poca terra irrigata, poco campo coltivato, poca terra
strappata al deserto.
Poca sofferenza, poche anime strappate alla morte e condotte nella vita.
Occorre più sofferenza. Occorre più offerta. Occorre più martirio per la
salvezza dei cuori induriti, di pietra.
Il martirio è la vera acqua della vita. Senza martirio ci sono cuori senza
alcun timor di Dio, pronti sempre a togliere la vita, anziché a donarla.
O Padre dei cieli, tu hai dato tuo Figlio Gesù, perché il mondo si salvi per
mezzo di lui.
L’Ispiratrice è continuatrice del martirio di Cristo Gesù, del martirio della
Madre nostra celeste, del martirio di quanti l’hanno preceduta in questo
dono d’amore, in questa consacrazione al Signore per la vita del mondo.
Il Padre dei cieli ha dato Gesù suo figlio per la salvezza del mondo.
L’ha dato dalla croce. L’ha dato da Crocifisso.
Tu, o Madre Santa, sotto la croce hai sofferto e offerto per noi tutti.
Anche la Vergine Maria ci è data dal Padre ai piedi della croce, martire
nell’anima e nello spirito.
La Vergine Maria ha fatto dell’intera sua vita un dono alla volontà del
Padre: “Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola”.
Il vero missionario è il continuatore del martirio di Cristo e della Vergine
Maria. È colui che compie il loro martirio. Gli dona continuità oggi.
Non vi è salvezza senza martirio. La salvezza è il frutto del sangue dei
martiri. I cuori diventano di carne se immersi nel sangue dei martiri di
Cristo Signore, nel sangue dei crocifissi come Lui è il Crocifisso.
Crocifissi in Lui, con Lui, per Lui, nel suo corpo, divenendo ogni giorno
suo corpo santo, vero, perfetto.
Uomo, apri il tuo cuore, diventa piccolo, ascolta la Parola del Verbo Incarnato.
Ora l’Ispiratrice si rivolge direttamente ad ogni uomo.
Ad ogni uomo chiede di aprire il suo cuore, di diventare piccolo, di
ascoltare la Parola del verbo Incarnato.
Chiedere questo, perché lei ha già irrorato il loro cuore con l’acqua del
suo martirio, della sua continua e ininterrotta sofferenza.
379
Loro possono convertirsi, possono credere, possono accogliere la Parola
del Vangelo. Possono entrare nella vita nuova.
Convertiti e credi al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Ad ogni uomo chiede di convertirsi e di credere al Vangelo di Cristo Gesù.
È nella conversione e nella fede al Vangelo che la salvezza si compie.
Uomo, non proclamare la tua parola: è aspra, è menzognera, confonde i
pensieri, crea zizzania, infonde disperazione nei cuori, allontana da Dio, si fa
alleata del male, genera odio, rancore, inimicizia, sete di sangue, morte, tanta
morte.
Ad ogni uomo chiede d astenersi dal proclamare la sua parola. Dalla
parola dell’uomo non nasce la vitaLa parola dell’uomo è aspra, menzognera, confonde i pensieri, crea
zizzania, infonde disperazione nei cuori, allontana da Dio, si fa alleata del
male, genera odio, rancore, inimicizia, sete di sangue, morte, tanta morte.
Questi sono tutti frutti della parola dell’uomo. Essa è purissimo veleno per
chi la beve. La morte è dalla parola dell’uomo. La vita è dalla Parola di Dio.
Amerai il Signore tuo Dio... Capirai che eri nelle tenebre.
Se l’uomo si apre alla Parola del Signore, smettendo si seminare la sua,
amerà il Signore suo Dio, capirà di essere stato nelle tenebre.
È la Parola di Dio la vera luce della nostra esistenza.
Quando siamo senza la sua Parola, abitiamo nelle tenebre e neanche ce
ne accorgiamo. Siamo ciechi e pensiamo di essere vedenti.
Il Signore aspetta la tua conversione.
Il Signore aspetta da ogni uomo che si converta e creda nel Vangelo.
Questa è la perenne attesa di Dio sull’uomo. Ogni altra cosa sarà poi Lui a
donarla con grande abbondanza di grazia e di misericordia.
Non chiuderti nel tuo egoismo, nel tuo io, nel tuo odio.
Ora ogni uomo è invitato a non chiudersi nel suo egoismo, nel suo io, nel
suo odio. Tutte queste cose sono il frutto del peccato.
Chi è nel peccato non ama, perché il peccato è egoismo.
Per amare si deve uscire dal peccato ed entrare nel purissimo amore di
Gesù Signore, versato in noi dallo Spirito Santo.
Peccato e amore si escludono a vicenda. Chi sceglie di amare deve
allontanarsi dal peccato. Chi sceglie il peccato, rinnega l’amore.
Oggi, ed è questa la contraddizione della nostra moderna società
costruita sul peccato, si vorrebbe amore e peccato insieme.
Si vorrebbe una società di peccato nella quale però regna il purissimo
amore. Illusione più grande di questa non esiste.
380
Ma questa illusione la creiamo anche noi, predicatori del Vangelo, quando
insegniamo che la salvezza dell’uomo è nel peccato.
La insegniamo noi quando non predichiamo la conversione e la fede nel
Vangelo. Quando diciamo che tutto è dalla misericordia di Dio, sempre.
Signore mio Dio, convertici a te, togli dal nostro petto il cuore di pietra, rinnovaci
con il tuo amore, e nel tuo Santo Spirito, santificaci nei pensieri della mente,
facci poveri in spirito, mansueti, umili, misericordiosi, miti, operatori di pace.
È questa la preghiera costante dell’Ispiratrice, preghiera naturalmente
irrorata dal suo martirio e resa efficace dal suo sangue versato.
È una preghiera che deve essere fatta interamente nostra. Essa chiede
conversione, cuore nuovo, vita rinnovata dall’amore.
Santificazione nello Spirito Santo nei pensieri della mente, povertà in
spirito, mitezza, umiltà, misericordia, mansuetudine, opera di pace.
Dacci sapienza e intelligenza divina, insegnaci a rinnegare noi stessi, ad
abbandonare il nostro egoismo, ogni peccato di superbia e di concupiscenza.
Ecco cosa chiede ancora: Sapienza e intelligenza divina, rinnegamento di
noi stessi, abbandono di ogni egoismo, ogni peccato di superbia e di
concupiscenza.
Dobbiamo vedere e operare sempre il più grande bene. Dobbiamo vedere
sempre e allontanarci da ogni male.
Il tuo Vangelo è la nostra pace, la tua verità la nostra luce, il tuo amore la nostra
forza, la tua speranza la nostra vera unica ricchezza.
Questa è invece la purissima fede dell’Ispiratrice.
Il tuo Vangelo, quello di nostro Signore Gesù Cristo, è la nostra pace.
La tua verità è la nostra luce. Il tuo amore la nostra forza.
La tua speranza la nostra vera unica ricchezza.
Il tuo Santo Spirito la nostra legge, la tua croce la nostra vita.
Ecco ancora la purissima fede dell’Ispiratrice:
Il tuo Santo Spirito la nostra Legge, la tua croce la nostra vita.
È una fede perfetta, piena. Ad essa nulla manca.
O Maria, Madre di Dio, Sposa dello Spirito Santo, Madre della Redenzione,
prega per noi e fa' che la tentazione non abbia mai a trascinarci nella morte
eterna.
Ora la preghiera è rivolta direttamente a Maria, Madre di Dio, Sposa dello
Spirito Santo, Madre della Redenzione.
A Lei chiede di pregare per noi. A lei chiede di ottenerci ogni grazia
perché la tentazione non abbia mai a trascinarci nella morte eterna.
La morte eterna è il frutto di chi cammina sulla terra senza timor di Dio.
381
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Ti propongo di meditare qualche considerazione fatta nel testo sul mistero della
sofferenza che avvolge l’Ispiratrice del Movimento Apostolico.
“Quello dell’Ispiratrice è un vero pianto di salvezza, redenzione, conversione dei cuori.
Le sue sono lacrime che devono implorare il dono dello Spirito Santo per l’umanità
intera, bisognosa di tanta salvezza. È un pianto che di certo giungerà al Cielo, a Gesù,
alla Vergine Maria. Loro si commuoveranno a tante lacrime e manderanno la grazia della
salvezza e della redenzione di molti cuori. Ora sappiamo perché il Signore rinnova i cuori
al solo sguardo dell’Ispiratrice. Questi cuori Lei li ha partoriti nel suo continuo e perenne
dolore del suo corpo e del suo spirito. Li ha generati sulla croce della sua sofferenza. Li
ha lavati con le sue ininterrotte lacrime. Noi, missionari del Vangelo, dovremmo imparare
da Lei. Dovremmo recarci alla sua scuola. Dovremmo imitarla. Comprendiamo ora perché
il nostro apostolato è sterile. Manca dell’offerta, della sofferenza, delle lacrime del nostro
martirio spirituale e fisico. Manca del dono della nostra vita al Signore.
Ecco per chi l’Ispiratrice ha offerto la sua vita. L’ha offerta per la pace nel mondo e per
l’unità della Chiesa. L’ha offerta per la conversione del mondo e della Chiesa. È nella
volontà di Dio la pace. È nella santità l’unità. La pace e l’unità sono il frutto del lavoro
missionario degli operatori del Vangelo. Non c’è pace senza conversione. Non c’è unità
senza santificazione. Pace ed unità sono il frutto della Parola donata, immersa, irrorata
dal sacrificio e dall’olocausto di chi la dona. Il martirio è ininterrotto. È di notte e di
giorno. Di giorno più della notte. La notte più del giorno senza alcuna tregua.
Questa natura così corrotta, di pietra, chi la potrà redimere? Poca acqua, poca terra
irrigata, poco campo coltivato, poca terra strappata al deserto. Poca sofferenza, poche
anime strappate alla morte e condotte nella vita. Occorre più sofferenza. Occorre più
offerta. Occorre più martirio per la salvezza dei cuori induriti, di pietra. Il martirio è la
vera acqua della vita. Senza martirio ci sono cuori senza alcun timor di Dio, pronti
sempre a togliere la vita, anziché a donarla.
L’Ispiratrice è continuatrice del martirio di Cristo Gesù, del martirio della Madre nostra
celeste, del martirio di quanti l’hanno preceduta in questo dono d’amore, in questa
consacrazione al Signore per la vita del mondo. Il Padre dei cieli ha dato Gesù suo figlio
per la salvezza del mondo. L’ha dato dalla croce. L’ha dato da Crocifisso. Anche la
Vergine Maria ci è data dal Padre ai piedi della croce, martire nell’anima e nello spirito.
La Vergine Maria ha fatto dell’intera sua vita un dono alla volontà del Padre: “Ecco la
serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola”. Il vero missionario è il
continuatore del martirio di Cristo e della Vergine Maria. È colui che compie il loro
martirio. Gli dona continuità oggi. Non vi è salvezza senza martirio. La salvezza è il frutto
del sangue dei martiri. I cuori diventano di carne se immersi nel sangue dei martiri di
Cristo Signore, nel sangue dei crocifissi come Lui è il Crocifisso. Crocifissi in Lui, con
Lui, per Lui, nel suo corpo, divenendo ogni giorno suo corpo santo, vero, perfetto”.
Lei ci ha mostrato visibilmente la crocifissione di Cristo nel suo corpo, perché ora siamo
noi i continuatori del suo martirio e della sua sofferenza, se vogliamo che le anime si
salvino e tornino al nostro Dio e Signore.
È il sangue dei martiri il seme benedetto che produce altri cristiani. Se il chicco di grano
caduto in terra non muore, rimane solo. Se muore, produce molto frutto. Lei ha prodotto,
sta producendo i suoi frutti. Ora spetta a noi produrre i nostri. L’ora nostra è giunta.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti ad assumerci questa nostra ora.
Angeli e Santi ci liberino dall’illusione che si possano produrre frutti senza il martirio
dello spirito e del corpo.
382
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 26 Agosto 2013
MISTERO DI MORTE E DI RISURREZIONE
Se vuoi che il Signore risorto,
venga riconosciuto nel mondo
Redentore di ogni uomo,
devi proclamare la sua verità,
testimoniare il suo amore.
Se vuoi che la sua luce
illumini la mente,
riscaldi il cuore,
renda forte la volontà,
devi confessarlo nella fede
e riconoscerlo davanti agli uomini
con il dono di te stesso.
Di certo egli ti riconoscerà
davanti al Padre dei cieli.
Non dimenticare:
il Signore affidò a te
la parola della riconciliazione.
A te fece dono della sua pace,
perché in essa viva i tuoi giorni
e aiuti i fratelli a ritrovarla,
ritornando al loro Signore e Dio.
Lui vuole che tu abbia fame e sete di giustizia,
che aneli a lui e alla sua verità
con la pienezza dell'anima.
Se non ti converti al Verbo Incarnato,
se la tua giornata
non è fatta di giusto lavoro,
non potrai mai donarti a Dio,
per servirlo
secondo la sua volontà.
Devi rinnegare te stesso,
e morire per tuo fratello.
Abbi fede...
Persevera nella preghiera,
purificati,
sii penitente,
383
redimi il tuo corpo
e la pace scenderà nel mondo
e nel tuo cuore.
Nella buona volontà:
ti convertirai
al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo;
il cuore di pietra
diventa cuore di carne;
la bocca parla parole di salvezza;
l'orecchio ascolta la voce del suo Signore;
gli occhi vedono la luce
che guida al Regno dei cieli;
i piedi camminano
per portare il Vangelo della pace;
le mani e tutto il corpo
collaborano al mistero della Redenzione.
È tempo di morte e di risurrezione:
Lasciati conquistare
dal suo amore,
non ti chiudere
al suo invito
di conversione e di fede.
Accogli il suo Santo Spirito
che ti fa tutto nuovo, santo.
La verità che tu cerchi
è sgorgata dal suo costato aperto;
è stata effusa nel Cenacolo;
è data dai sacramenti,
segni efficaci della salvezza e della redenzione;
è custodita dalla Chiesa,
è proclamata dagli annunziatori
e dai testimoni del Vangelo,
da quanti hanno risposto alla chiamata del Signore
e dedicano tutta la loro vita
al servizio del Regno di Dio.
Ama la Madre della Redenzione,
pregala con il Santo Rosario,
invocala con fede,
imitala nella sua carità,
pensala sotto la croce,
con lei medita
il mistero di Cristo suo Figlio,
sappi assieme a lei soffrire
e offrire te stesso
per la salvezza del mondo.
I Santi e gli Angeli tutti
ti sono sempre vicini.
Prega per la Chiesa tutta,
384
per il Santo Padre, Giovanni Paolo II,
per i Vescovi,
i Presbiteri,
e il Popolo di Dio.
Regina della Pace,
Santa Maria,
custodiscici e proteggici
nella volontà del tuo Figlio Gesù.
385
TESTO COMMENTATO
MISTERO DI MORTE E DI RISURREZIONE
Se vuoi che il Signore risorto, venga riconosciuto nel mondo Redentore di ogni
uomo, devi proclamare la sua verità, testimoniare il suo amore.
Cristo Signore, il Signore risorto, può essere conosciuto nel mondo
Redentore di ogni uomo, solo attraverso l’annunzio, la proclamazione
della sua verità, la testimonianza del suo amore.
Diciamo questa verità con semplicità di parole e di immagini: Cristo è nel
Cielo, invisibile. L’invisibile è conosciuto sempre attraverso il visibile.
Il cristiano è il Cristo visibile che manifesta e rivela il Cristo invisibile.
Se il cristiano non è il Cristo visibile, mai il mondo potrà conoscere il
Cristo invisibile, nel quale, dal quale, per il quale è la sua Redenzione.
L’altro conoscerà di Cristo quanto tu, cristiano, riveli e manifesti di Lui
con la tua parola, la tua vita, il tuo corpo, il tuo spirito, i tuoi pensieri,
desideri, tutta la quotidiana esistenza.
Se vuoi che la sua luce illumini la mente, riscaldi il cuore, renda forte la volontà,
devi confessarlo nella fede e riconoscerlo davanti agli uomini con il dono di te
stesso.
La stessa semplicità di parole e di immagini vale anche per questa
seconda affermazione.
Il cristiano è luce visibile di Cristo Gesù, Luce Invisibile.
Il cristiano è lampada di verità, giustizia, misericordia, compassione, pietà
di Gesù Signore.
Cristo Gesù, Lampada Invisibile, è conosciuto per quanta luce visibile si
sprigiona dal corpo del cristiano, luce visibile del Signore risorto.
Riconoscere Gesù davanti agli uomini è mostrare, rivelare, portare la sua
luce per mezzo della nostra vita.
Noi riconosciamo Cristo davanti agli uomini, quando ci trasformiamo in
luce visibile evangelica.
Non è una semplice predica che fa conoscere Gesù. È la sua luce che
trasforma il nostro corpo in luce divina di verità e di grazia.
Di certo egli ti riconoscerà davanti al Padre dei cieli.
Ci riconoscerà Gesù, perché ci vedrà come sua vera luce, verità, giustizia,
santità e lo dirà al Padre suo: “Lui, Lei è mia luce, è mia vera luce”.
Quanto è falso oggi il pensiero del cristiano! Vuole essere riconosciuto
nei Cieli da Gesù, presentandosi da tenebra, buio spirituale e morale.
386
Gesù mai potrà accogliere nel suo regno di luce le tenebre. Tenebre con le
tenebre. Luce con la luce. Verità con la verità. Falsità con la falsità.
Non dimenticare: il Signore affidò a te la parola della riconciliazione.
Chi è il cristiano? È Colui al quale il Signore ha affidato la parola della
riconciliazione. Lui deve gridare ai suoi fratelli: “Lasciatevi riconciliare
con Dio”. “Lasciatevi inondare dalla sua grazia e verità”.
Questa verità così l’ha vissuta San Paolo per tutto il corso della sua vita.
L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti,
dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano
più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo
più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera
umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova
creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato
a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in
Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della
riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio
stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in
lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.
Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho
soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il
nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta
fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni,
nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con
magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di
verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e
nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri;
come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma
non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti;
come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 5, 14-6,10).
Cristiano, è questo il tuo ministero: riconciliare il mondo in Cristo Gesù
con il Padre celeste. Per questo ti devi affaticare, lottare, senza alcuna
tregua, alcun riposo, senza alcuna interruzione.
A te fece dono della sua pace, perché in essa viva i tuoi giorni e aiuti i fratelli a
ritrovarla, ritornando al loro Signore e Dio.
La nostra pace è Cristo. Il cristiano è mandato nel mondo per dare Cristo.
Se l’uomo non vuole Cristo, mai potrà gustare la pace.
È come se uno volesse bere rifiutando l’acqua. Chi beve non rifiuta
l’acqua. Chi rifiuta l’acqua, mai potrà bere.
Per miracolo si potrebbe bere l’acqua. Per miracolo non si può avere la
pace senza Cristo. Cristo e la pace sono una cosa sola. Come sono una
cosa sola Cristo e la Parola del Vangelo.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché
non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la
387
vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se
qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o
da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del
giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città (Mt
10,11-15).
Dio fa dono della pace, donando Cristo all’uomo, perché l’uomo dia Cristo
ad ogni suo fratello perché ritorni nella pace.
Si ritorna a Dio, accogliendo Cristo. Accolto Cristo e dimorando in Lui, si
dimora nella pace. Si cresce in essa e la si dona a quanti non la
possiedono. Questa è la sola via della vera pace.
Lui vuole che tu abbia fame e sete di giustizia, che aneli a lui e alla sua verità
con la pienezza dell'anima.
Avere fame e sete di giustizia, è avere fame e sete di Cristo Gesù. È Lui la
nostra giustizia vera e perfetta.
Tutto l’uomo, con la pienezza della sua anima, deve anelare a Cristo Gesù,
alla sua verità, alla sua grazia, al suo amore, alla sua carità.
Quanto nell’Antico Testamento è detto per il Padre, ora deve dirsi anche
di Cristo Gesù. Anzi si va a Dio solo attraverso Cristo Signore.
Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di
insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne
possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita,
tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e
così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu
sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il
Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo
Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do,
ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua,
quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla
mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti
della tua casa e sulle tue porte(Dt 6,1-9).
Se Gesù non è amato con la pienezza dell’anima, quello del cristiano è un
amore che non regge nelle prove. Alla prima tentazione svanisce.
Tutto è dalla pienezza dell’anima con la quale si ama Gesù Signore.
Pienezza vuol dire con tutta l’anima, tutto lo spirito, tutto il corpo. Niente
deve più appartenerci. Tutto di noi deve essere consegnato a Gesù, al
Signore della nostra vita.
Se non ti converti al Verbo Incarnato, se la tua giornata non è fatta di giusto
lavoro, non potrai mai donarti a Dio, per servirlo secondo la sua volontà.
Non possiamo essere per gli altri secondo verità, se non siamo di Dio
secondo verità. Siamo di Dio secondo verità, se siamo di Cristo Gesù
secondo verità.
Quando siamo di Cristo Gesù secondo verità? Quando ci convertiamo alla
sua Parola, quando crediamo al Vangelo.
388
Nella conversione a lui tutto cambia della nostra vita. Niente più è come
prima.
Che siamo veramente convertiti a Cristo Signore lo attesta il nostro
impegno nel lavoro che da noi viene svolto con giustizia e verità.
L’ozio, lo sciupio del tempo, il vagabondaggio, la schiavitù oggi dei giochi
virtuali sono cose tutte antiumane.
Per diritto divino, sua volontà, suo comandamento ogni uomo, chiunque
esso sia, qualsiasi posto occupi nella società, dal bambino all’anziano,
deve mangiare il pane con il sudore della sua fronte.
Ognuno è obbligato per legge divina a lavorare, a crearsi un lavoro,
inventarselo, trovarselo, chiederlo, costruirselo.
Nessuno per legge divina di giustizia è obbligato a creare posti di lavoro
per gli altri. È invece obbligato dalla carità.
La carità esige che noi mettiamo in campo tutte le nostre ricchezze
materiali e spirituali, carismi e doni, per aiutare i fratelli.
La carità però non è un diritto. È un dono. Nessuno può fare della carità
un diritto. Questo principio vale anche per lo Stato.
Lo Stato deve, con le sue leggi, mettere ogni uomo nella condizione di
potersi trovare un lavoro ed anche di crearlo per i suoi fratelli.
Deve vigilare a che nessuna ingiustizia regni tra chi dona lavoro e chi lo
esercita, ma anche tra chi lo esercita e chi lo dona.
Anche lo Stato necessità di operai per la sua fabbrica statale. Anche lo
Stato però è obbligato ad assumere tanti operai quanti ne richiede il suo
fabbisogno.
Se lo Stato assume operai per clientelismo politico o per altre ragioni che
non siano le sue necessità di servizio, si pone nell’ingiustizia.
Adopera il denaro pubblico per fini che vanno al di là della giustizia per
cui esso viene imposto per tassa.
Lo Stato è obbligato alla più stretta giustizia nell’uso del denaro non suo.
Altrimenti incorre anch’esso nell’ingiustizia e nell’immoralità.
Uno Stato immorale è sempre sul baratro delle più gravi ingiustizie. Oggi è
l’immoralità dello Stato la causa dell’eccessiva tassazione.
Se l’immoralità persiste, nessuna tassazione sarà sufficiente. L’immoralità
è un buco nero che divora e ingoia ogni cosa.
L’immoralità non dice mai basta. Essa è come un paniere. Più acqua vi si
mette e più scompare.
Quanto detto per lo Stato, vale per ogni famiglia, ogni ente, ogni fabbrica,
ogni singola persona. L’immoralità è il fallimento di ogni cosa.
Il rapporto di giustizia vale per chi dona e per chi riceve. Non è solo per
chi dona. È anche per chi riceve.
389
L’assenteismo, il boicottaggio, sabotaggio, lo scarso impegno, il mancato
aggiornamento, la noncuranza, la superficialità, non sono del cristiano.
La perdita di tempo, occuparsi di cose personali nel tempo del lavoro, la
continua chiacchiera, l’assenza di puntualità, non sono del cristiano.
Il cristiano sa che il lavoro è la pena quotidiana da scontare per i suoi
peccati, per essere gradito a Dio, e svolge il suo lavoro con amore,
impegno, serietà, dedizione, consegna ad esso.
Il lavoro è la vera prova del nostro essere discepoli di Gesù. Un vero
discepolo di Gesù lo si vede nella professionalità e serietà del suo lavoro.
Chi invece non è vero discepolo di Gesù, svolge il suo lavoro spesso con
la sola presenza fisica, manca cuore, mente, volontà, amore.
Quanto detto per il lavoro vale anche per lo studio. Un vero cristiano
studia con passione, zelo, impegno, non perde tempo.
Studia con grande speranza, perché sa che il futuro di molti suoi fratelli
dipende dal suo impegno di oggi per crescere nella conoscenza.
La carità di domani è il frutto del sacrificio di oggi. Nessuna vera carità
domani senza vero sacrificio, vero impegno oggi.
L’ignoranza colpevole è nemica della carità. È nemica del vero discepolo
di Cristo Signore, perché è rinuncia alla propria umanizzazione.
Lo studio deve essere considerato da tutti un vero lavoro. Come vero
lavoro dovrà essere vissuto. È il lavoro che apre le porte della vita.
Nessuno potrà dirsi cristiano, vero discepolo di Gesù, se vive male il
rapporto con il lavoro. Il lavoro è la sua verità umana e cristiana.
È nel lavoro che l’uomo si dona a Dio e ai fratelli e vive l’opera più alta
non solo della giustizia, ma anche della carità.
Devi rinnegare te stesso, e morire per tuo fratello.
Per essere gradito a Cristo Gesù, il suo discepolo deve rinnegare se
stesso e morire per i suoi fratelli.
Deve fare della propria vita un perenne atto di carità.
Si è graditi a Gesù Signore se si trasforma la nostra vita in purissimo
amore.
Abbi fede... Persevera nella preghiera, purificati, sii penitente, redimi il tuo corpo
e la pace scenderà nel mondo e nel tuo cuore.
Ecco cosa deve fare il discepolo di Gesù. Avere sempre fede, crescendo
perennemente in essa. Perseverare nella preghiera, senza mai stancarsi.
Purificarsi da ogni peccato del corpo e dello spirito.
Essere penitente, cioè vivere in un perenne stato di conversione al
Vangelo, alla Parola, a Cristo Signore.
390
La conversione mai potrà dirsi compiuta, realizzata, portata a termine.
Essa è sempre agli inizi. Ogni giorno si deve cominciare come se fosse il
primo giorno della nostra adesione al Vangelo.
Redimere il corpo. Come si redime il corpo? Liberandolo da ogni vizio.
Tenendolo lontano dal peccato. Facendolo crescere nelle virtù.
Se il cristiano farà tutto questo, la pace scenderà nel mondo e nel suo
cuore. Lui sarà un vero operatore di pace.
Nella buona volontà: ti convertirai al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo…
La conversione è grazia di Dio, ma anche frutto della buona volontà.
L’uomo mette la sua buona volontà, il Signore la sua grazia e la
conversione si compie.
Sempre con la grazia di Dio e nella buona volontà dell’uomo si persevera
sino alla fine dei nostri giorni.
Il cuore di pietra diventa cuore di carne…
Nella conversione il cuore di pietra diventa cuore di carne, cuore capace
di amare, cuore sapiente che cerca sempre il bene.
La bocca parla parole di salvezza…
Nella conversione la bocca parla parole di salvezza.
Sempre la bocca parla dalla pienezza del cuore. Il cuore nuovo, pieno di
Spirito Santo, parla parole di Vangelo.
Il cuore vecchio, pieno del fango del peccato, parlerà parole vane, che non
danno alcuna salvezza, anzi conducono l’uomo nella perdizione.
L'orecchio ascolta la voce del suo Signore…
Nella conversione l’orecchio ascolta la voce del suo Signore.
Ascolta e cammina di fede in fede, poiché la fede è obbedienza alla voce
del Signore ascoltata e compresa nella preghiera.
Gli occhi vedono la luce che guida al Regno dei cieli…
Nella conversione gli occhi vedono la luce che guida al Regno dei cieli.
La luce è la Parola del Signore, è la verità contenuta nella Parola di Dio.
Nella conversione, gli occhi sono capaci di vedere la verità che è nella
Parola. È la verità nella Parola la guida al regno di Dio.
I piedi camminano per portare il Vangelo della pace…
Nella conversione, i piedi camminano per portare il Vangelo della pace.
Si cammina verso gli altri, perché il cuore che ama, ama la salvezza di
ogni uomo e desidera che ogni uomo possa godere di Dio, gioire del suo
Vangelo, gustare la sua salvezza.
La missione evangelizzatrice è il frutto di un cuore che ama. Chi non ama,
non compirà mai la missione evangelizzatrice. Non ama.
391
Le mani e tutto il corpo collaborano al mistero della Redenzione.
Nella conversione, le mani e tutto il corpo collaborano al mistero della
Redenzione.
Tutto l’uomo si pone al servizio della Redenzione di Gesù Signore.
Anche la pelle del nostro stesso viso, nella conversione, rivela la
presenza del Signore nella nostra vita e trasmette la sua gloria.
È tempo di morte e di risurrezione: lasciati conquistare dal suo amore, non ti
chiudere al suo invito di conversione e di fede.
La morte è al peccato, al mondo, al suo fasto di malizia e di perversità. La
risurrezione è alla vita nuova, alla giustizia, alla fedeltà, all’amore.
Si muore al peccato e si risuscita a vita nuova se ci lasciamo conquistare
dall’amore di Gesù per noi.
Chi si chiude al suo invito di conversione e di fede, mai si potrà
convertire. È privo di buona volontà. Dio non può riversare nel cuore la
sua potente grazia di salvezza e di redenzione.
Sempre la grazia di Dio si deve sposare con la buona volontà dell’uomo.
Accogli il suo Santo Spirito che ti fa tutto nuovo, santo.
Chi vuole divenire nuovo, chi vuole camminare nella pienezza della verità
di Gesù Signore, deve accogliere lo Spirito Santo di Dio che lo fa tutto
nuovo e santo, vero e giusto, misericordioso e pietoso.
È lo Spirito Santo la novità senza eclissi del cristiano.
Se lui si chiude allo Spirito del Signore, è già vecchio, anche se è
giovanissimo.
È vecchio perché rimane figlio della vecchia carne che procede di
vecchiaia in vecchiaia, senza alcuna possibilità di novità.
Chi invece accoglie lo Spirito di Dio e si lascia governare da Lui, procede
di verità in verità, di sapienza in sapienza.
La verità che tu cerchi è sgorgata dal suo costato aperto…
La verità che salva e redime, giustifica ed eleva l’uomo, non nasce dalla
nostra terra, dal nostro cuore.
Sgorga perennemente dal cuore trafitto di Cristo morto sulla croce.
È dal cuore di Cristo che dobbiamo attingerla senza interruzione.
L’amore verso il Crocifisso è la sola sorgente della verità del nostro
cuore. Non vi sono altre sorgenti. Non vi sono altre fonti.
È stata effusa nel Cenacolo…
È stata effusa nel Cenacolo la verità, perché essa è il frutto in noi dello
Spirito Santo, effuso nel Cenacolo sulla Chiesa.
È dal grembo della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica che la verità si
diffonde nei cuori.
392
Non vi sono altre vie per entrare in comunione con la verità. Altre vie se
esistono, sono vie di verità parziali, lacunose, mescolate con tanta falsità,
infangate di tanti errori, sporche e insudiciate di pensieri umani.
Dal cuore della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica sgorga invece la
purissima verità di Gesù Signore.
È data dai sacramenti, segni efficaci della salvezza e della redenzione…
Cristo, via, verità, vita, diviene nostra verità nei sacramenti, segni efficaci
della salvezza e della redenzione.
Ci si accosta ai sacramenti con fede, ci si ricolma di Cristo nostra verità.
È custodita dalla Chiesa…
Non solo la verità sgorga dal cuore della Chiesa, dalla Chiesa è anche
custodita nella sua purezza e integrità.
Lo Spirito Santo, attraverso la Chiesa, conduce alla pienezza della verità.
È proclamata dagli annunziatori e dai testimoni del Vangelo, da quanti hanno
risposto alla chiamata del Signore e dedicano tutta la loro vita al servizio del
Regno di Dio.
Nella Chiesa la verità è proclamata da tutti i missionari e testimoni del
Vangelo.
Essa è data da quanti hanno risposto alla chiamata del Signore e
dedicano tutta la loro vita al servizio del Regno di Dio.
Ama la Madre della Redenzione, pregala con il Santo Rosario, invocala con
fede, imitala nella sua carità, pensala sotto la croce, con lei medita il mistero di
Cristo suo Figlio, sappi assieme a lei soffrire e offrire te stesso per la salvezza
del mondo.
La Vergine Maria va amata come nostra Madre, Modello, Regina, Interprete
della divina volontà, Profonda conoscitrice del mistero della salvezza.
Va pregata con il Santo Rosario e imitata nella sua sofferenza sul
Calvario. Con Lei, si offre la vita per la salvezza del mondo.
I Santi e gli Angeli tutti ti sono sempre vicini.
Se è presente a noi Maria, tutto il cielo, tutti gli Angeli sono sempre vicini.
La Vergine è presenza di Cielo, presenza universale, tra noi.
Prega per la Chiesa tutta, per il Santo Padre, Giovanni Paolo II, per i Vescovi, i
Presbiteri, e il Popolo di Dio.
Ci viene chiesto ora di pregare per tutta la Chiesa, pastori e fedeli laici.
Regina della Pace, Santa Maria, custodiscici e proteggici nella volontà del tuo
Figlio Gesù.
Alla Vergine Maria, Regina della pace si chiede di custodirci e proteggerci
nella volontà del suo Figlio Gesù.
393
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
ti invito a riflettere, meditare sulla dimensione necessariamente ecclesiale della missione
del Movimento Apostolico. Essa non è ecclesiale perché fatta nella Chiesa, per la Chiesa.
È ecclesiale perché tutto scaturisce dal grembo della Chiesa e anche noi siamo dal
grembo della Chiesa, non all’inizio, ma ogni giorno. O siamo dal grembo della Chiesa
ininterrottamente, o non siamo. Se non siamo dalla Chiesa non possiamo dare salvezza.
È tempo di morte e di risurrezione: Lasciati conquistare dal suo amore, non ti chiudere al suo
invito di conversione e di fede. Accogli il suo Santo Spirito che ti fa tutto nuovo, santo. La verità
che tu cerchi è sgorgata dal suo costato aperto; è stata effusa nel Cenacolo; è data dai
sacramenti, segni efficaci della salvezza e della redenzione; è custodita dalla Chiesa, è
proclamata dagli annunziatori e dai testimoni del Vangelo, da quanti hanno risposto alla
chiamata del Signore e dedicano tutta la loro vita al servizio del Regno di Dio.
La morte è al peccato, al mondo, al suo fasto di malizia e di perversità. La risurrezione è
alla vita nuova, alla giustizia, alla fedeltà, all’amore. Si muore al peccato e si risuscita a
vita nuova se ci lasciamo conquistare dalla amore di Gesù per noi. Chi si chiude al suo
invito di conversione e di fede, mai si potrà convertire. È privo di buona volontà. Dio non
può riversare nel cuore la sua potente grazia di salvezza e di redenzione. Sempre la
grazia di Dio si deve sposare con la buona volontà dell’uomo.
Chi vuole divenire nuovo, chi vuole camminare nella pienezza della verità di Gesù
Signore, deve accogliere lo Spirito Santo di Dio che lo fa tutto nuovo e santo, vero e
giusto, misericordioso e pietoso. È lo Spirito Santo la novità senza eclissi del cristiano.
Se lui si chiude allo Spirito del Signore, è già vecchio, anche se è giovanissimo. È
vecchio perché rimane figlio della vecchia carne che procede di vecchiaia in vecchiaia,
senza alcuna possibilità di novità. Chi invece accoglie lo Spirito di Dio e si lascia
governare da Lui, procede di verità in verità, di sapienza in sapienza.
La verità che salva e redime, giustifica ed eleva l’uomo, non nasce dalla nostra terra, dal
nostro cuore. Sgorga perennemente dal cuore trafitto di Cristo morto sulla croce. È dal
cuore di Cristo che dobbiamo attingerla senza interruzione. L’amore verso il Crocifisso è
la sola sorgente della verità del nostro cuore. Non vi sono altre sorgenti. Non vi sono
altre fonti. È stata effusa nel Cenacolo la verità, perché essa è il frutto in noi dello Spirito
Santo, effuso nel Cenacolo sulla Chiesa. È dal grembo della Chiesa una, santa, cattolica,
apostolica che la verità si diffonde nei cuori. Non vi sono altre vie per entrare in
comunione con la verità. Altre vie se esistono, sono vie di verità parziali, lacunose,
mescolate con tanta falsità, infangate di tanti errori, sporche e insudiciate di pensieri
umani. Dal cuore della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica sgorga invece la
purissima verità di Gesù Signore.
Cristo, via, verità, vita, diviene nostra verità nei sacramenti, segni efficaci della salvezza e
della redenzione. Ci si accosta ai sacramenti con fede, ci si ricolma di Cristo nostra
verità. Non solo la verità sgorga dal cuore della Chiesa, dalla Chiesa è anche custodita
nella sua purezza e integrità. Lo Spirito Santo, attraverso la Chiesa, conduce alla
pienezza della verità. Nella Chiesa la verità è proclamata da tutti i missionari e testimoni
del Vangelo. Essa è data da quanti hanno risposto alla chiamata del Signore e dedicano
tutta la loro vita al servizio del Regno di Dio.
Il Movimento Apostolico, in ragione della sua finalità, non può che essere Movimento
Apostolico Ecclesiale, Movimento cioè che ogni giorno viene dal grembo della Chiesa,
nasce perennemente da Lei. Dalla Chiesa, nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa, per
essere vita della Chiesa nel mondo e per dare al mondo la vita che è dalla Chiesa e che si
può vivere solo nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti ad entrare in questa verità e a fare di
essa la nostra stessa vita. Angeli e Santi ci guidino su questo sentiero santo.
394
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 02 Settembre 2013
QUEL GIORNO...
"Eccomi, sono la Serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto".
Onoriamo il Signore
con il cuore.
Temiamo il Signore
giusto, buono, misericordioso.
Osserviamo le sue Leggi
per la salvezza del mondo.
Non siamo guide cieche, ma guide di verità
per il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Non rinneghiamo la nostra fede:
il Soprannaturale è Dio
in se stesso, mistero divino di unità e di trinità.
"Facciamo l'uomo a nostra immagine,
a nostra somiglianza".
"Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò".
"Allora il Signore Dio plasmò l'uomo
con polvere del suolo
e soffiò nelle sue narici un alito di vita
e l'uomo divenne un essere vivente".
Ma la creatura si lasciò tentare, si insuperbì,
volle essere come Dio e cadde nel peccato,
andò a nascondersi nei cespugli del giardino.
Dio lo chiamò, non con la voce della coscienza,
ormai incapace di percepire il volere divino,
ma dall'esterno, dal di fuori,
a lui si manifestò, si rivelò,
gli indicò nuovamente la via da seguire,
gli mostrò la strada della salvezza.
Anche con Caino il Signore si rivela e si manifesta
per svelargli la gravità del suo peccato.
Salva Noè e poche persone, otto in tutto,
dalle acque del diluvio per la sua giustizia.
Chiama Abramo perché abbandoni la sua terra.
Gli promette un figlio, glielo chiede,
395
ma poi glielo ridà.
Cammina con Giacobbe in terra straniera,
manda Mosè a liberare il suo popolo
e lo costituisce mediatore di segni e di prodigi,
gli affida anche la sua legge
perché i figli di Israele la osservino fedelmente.
Parla per mezzo dei profeti,
ad essi rivela il progetto di salvezza,
che il suo Servo
avrebbe un giorno portato a compimento.
Il Servo del Signore è il Verbo Incarnato,
il Logos Eterno fattosi carne
nel seno della Vergine Maria.
La Seconda Persona della Santissima Trinità,
Dio fatto uomo, è venuto in mezzo a noi
non per abolire la Legge o i Profeti,
ma per dare compimento.
Egli ci ha parlato,
ci ha annunziato la buona novella,
per noi è morto ed è risorto,
è rimasto nei segni sacramentali
del pane e del vino
come nostro cibo e nostra bevanda di vita eterna,
ci ha lasciato il suo Santo Spirito,
per essere nostra forza nel compiere il bene
e nostra guida per la conoscenza
della verità tutta intera.
Il Signore vuole che
i mediatori della sua verità e della sua grazia,
i testimoni della sua risurrezione,
compiano l'incarico ricevuto
secondo giustizia, con retta coscienza,
con purezza, con sapienza, con parole di verità.
Dio è dentro di noi, vive con noi,
cammina con noi;
ma il peccato lo scaccia, lo tiene lontano;
la coscienza indurita non lo percepisce più,
il cuore di pietra è incapace di parlare di lui.
Se neghi il soprannaturale fuori di te,
distruggi l'intera rivelazione,
rinneghi i sacramenti della salvezza,
annulli la mediazione profetica, regale, sacerdotale,
svuoti di contenuto salvifico
la missione della Chiesa,
condanni ogni tua ministerialità
che lo Spirito vuole operare attraverso te,
ti dichiari non-strumento nelle mani di Dio,
non-mediatore di grazia e di verità.
396
Uomo, perché dici eresie?
Se il soprannaturale non esiste fuori di te,
Cristo non è Dio,
la Chiesa non è il Corpo di Cristo,
tu non sei né profeta, né re, né sacerdote,
i sacramenti non sono segni di grazia,
il Vangelo non è più forza di Dio
per chiunque crede.
Per l'uomo
non c'è più possibilità alcuna di salvezza.
Siamo condannati per sempre
alla schiavitù del peccato e della morte.
Noi crediamo e sappiamo
che solo rinnegando noi stessi,
possiamo proclamare la gloria del Signore,
riconoscendo la sua viva presenza nella storia,
cogliendo nei segni dei tempi
il suo intervento salvifico in favore dei suoi figli.
È la nostra fede.
Madre, Vergine santa, non vedi?
Vacilla la fede,
la verità di tuo Figlio Gesù è cancellata.
Resta al nostro fianco,
vogliamo nella Parola di Cristo vivere e morire,
per essere assieme a voi per l'eternità.
Fa' o Madre, che non cadiamo in tentazione.
Aiutaci e intervieni presto.
397
TESTO COMMENTATO
QUEL GIORNO...
"Eccomi, sono la Serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
La Vergine Maria non dice il suo sì a se stessa, ad una mozione del suo
cuore, e neanche alla sua coscienza retta.
Non lo dice al suo spirito, alla sua mente, ai suoi desideri. Lo dice
all’Angelo di Dio che le aveva recato il lieto annunzio della missione che il
Signore aveva pensato per Lei fin dall’eternità.
La storia della salvezza non si compie per un moto interiore dell’uomo, ma
per vera teofania, manifestazione di Dio, rivelazione e comunicazione
esteriore, non interiore della sua volontà.
La Scrittura è questa verità. Dio scende, si rivela, si mostra, si fa udire,
vedere, parla, comanda, chiede, manifesta la sua volontà, chiede
obbedienza, ascolto.
Chi nega questa verità, nega tutta la rivelazione, la storia della salvezza.
Questa verità è principio basilare, ermeneutico, esegetico di tutta
l’esistenza credente.
Questa verità riceve il suo culmine in Cristo Gesù che è il Dio incarnato, il
Dio che si è fatto carne e dalla carne parla ad ogni uomo.
Onoriamo il Signore con il cuore.
Onorare il Signore con il cuore vuol dire credere nella sua verità
trascendente, soprannaturale, di rivelazione e manifestazione.
Temiamo il Signore giusto, buono, misericordioso.
Il Signore è buono, giusto, misericordioso.
È buono il Signore, perché la sua natura è bontà eterna, infinita, divina.
È giusto il Signore, perché mai dichiarerà bene il male e mai male il bene.
È misericordioso perché vuole il bene di ogni persona sempre e sempre
accoglie chi si allontana dal male per ritornare nel bene.
Poiché Lui è il sommo bene ed anche la sorgente di ogni bene, dona la
grazia di ritornare nel bene ed accoglie nel suo bene quanti vi ritornano.
Se chi è passato nel regno del male non ritorna nel regno del bene, mai
Dio potrà dichiarare che lui è nel bene, è nel male e nel male vi resterà.
Dio è sommamente giusto: ciò che è bene lo dichiara bene, cioè che è
male lo dichiara male.
Nella conversione l’uomo può passare dal male e al bene e all’istante Dio
lo dichiara bene e gioisce.
398
Osserviamo le sue Leggi per la salvezza del mondo.
Chi vuole la salvezza del mondo deve osservare le leggi del Signore.
La salvezza non è solo dalla Parola del Signore, è dalla e nella Parola del
Signore.
Si ascolta la Parola che ci dice la via della salvezza, si entra e si rimane
nella Parola, si è salvati.
Oggi si vorrebbe una salvezza senza la Parola del Signore, fuori di essa.
Non siamo guide cieche, ma guide di verità per il Vangelo di nostro Signore
Gesù Cristo.
La guida è cieca quando indica una via diversa da quella tracciata dalla
Parola del Signore.
La guida vede quando indica la verità del Vangelo come una strada per
entrare nella salvezza.
È cieco infatti chi non vede il Vangelo come unica e sola via nella quale è
possibile entrare nella vera salvezza.
Non rinneghiamo la nostra fede: il Soprannaturale è Dio in se stesso, mistero
divino di unità e di trinità.
Si rinnega la nostra fede quando escludiamo da essa la verità rivelata.
Dire che il soprannaturale non esiste è dire che Dio non esiste.
Se Dio esiste, esiste anche il Soprannaturale. Esiste il Principio dal quale
per creazione è l’intero universo.
Il Soprannaturale ci fa ogni giorno. Se non ci fosse il soprannaturale, noi
non saremmo. Neanche potremmo vivere un solo istante"Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza". "Dio creò l'uomo a
sua immagine; a immagine di Dio lo creò".
È questa la vera grandezza dell’uomo: essere stato chiamato all’esistenza
dal Consiglio Divino e dalla sua Onnipotenza Creatrice.
Essere stato fatto ad immagine e a somiglianza del suo Dio e Signore.
L’uomo porta nel suo essere tutti i tratti divini.
Per vivere deve sempre relazionarsi alla sua Sorgente eterna e divina.
La vita dell’uomo è sempre da attingere nel suo Dio.
"Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue
narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente".
È questa la vera grandezza dell’uomo: avere nel suo seno, come principio
ispiratore della sua vita, l’anima immortale, spirituale.
L’anima dell’uomo viene sempre da Dio, da Lui creata al momento del
concepimento, o fecondazione.
399
Il corpo è dal padre e dalla madre. L’anima è direttamente dono del
Creatore, oggi, domani, sempre.
Tutti gli ovuli fecondati, non sono briciole di carne, da usare come si
vuole. Sono già persone umane. Sono veri uomini e vere donne.
Hanno un diritto inalienabile. Non sono manipolabili a gusto e a
piacimento dell’uomo.
Dio in questo caso è servo della scienza. Peccato che la scienza non sia
sempre serva del Signore. Non sia sempre serva dell’uomo, ma suo
despota e tiranno.
Ma la creatura si lasciò tentare, si insuperbì, volle essere come Dio e cadde nel
peccato, andò a nascondersi nei cespugli del giardino.
L’uomo però non volle essere ad immagine di Dio, ma come Dio. Volle
essere Dio. Emancipato da Lui. In perfetta autonomia.
È stato ed è questo il suo peccato: non essere da Dio, ma essere Dio,
come Dio, autodefinendosi principio autonomo di bene e di male.
Quando questo avviene è la morte, perché il male sempre uccide l’uomo.
Dio lo chiamò, non con la voce della coscienza, ormai incapace di percepire il
volere divino, ma dall'esterno, dal di fuori, a lui si manifestò, si rivelò, gli indicò
nuovamente la via da seguire, gli mostrò la strada della salvezza.
Nella sua infinita ed eterna misericordia Dio non lo ha abbandonato nella
morte, non lo ha lasciato nel suo delirio di onnipotenza e di divinità.
Dio si mette sulle tracce dell’uomo e lo chiama con voce possente, non
per via della coscienza – questa lo aveva spinto a nascondersi da Lui, ad
allontanarsi – non dall’esterno, rivelandosi e presentandosi.
Da quel momento è sempre Lui che intervenendo dall’esterno sempre
indica all’uomo la via da seguire.
Non solo questo è avvenuto durante tutto l’arco dell’antico Testamento.
Se leggiamo il Nuovo Testamento, a partire dopo l’ascensione gloriosa di
Cristo Gesù al Cielo, sempre il Signore si manifesta e si rivela quando la
sua Ciesa smarrisce la via della salvezza.
Ricordiamoci che San Paolo è il frutto di questa voce esterna di Cristo
Signore che sempre aleggia sulla sua Chiesa.
Senza questa voce esterna non esisterebbero gli Atti degli Apostoli, non
esisterebbe l’Apocalisse, non esisterebbe la stessa vita della Chiesa.
Anche con Caino il Signore si rivela e si manifesta per svelargli la gravità del
suo peccato.
La storia della salvezza inizia con Adamo ed Eva. Prosegue con Caino, al
quale il Signore rivela che la concupiscenza deve essere dominata.
Gli rivela anche che la vendetta mai si dovrà operare. Neanche un
assassino potrà mai essere ucciso.
400
Salva Noè e poche persone, otto in tutto, dalle acque del diluvio per la sua
giustizia.
Con Noè, a causa della sua giustizia, il Signore interviene e salva un
piccolo germe di umanità e di vita nella sua creazione.
Chiama Abramo perché abbandoni la sua terra. Gli promette un figlio, glielo
chiede, ma poi glielo ridà.
Abramo è chiamato da Dio ad abbandonare, lasciare la sua terra, mettersi
in cammino verso una nuova patria.
Abramo da Dio è messo alla prova. Dio vuole saggiare il suo cuore. La
prova è superata. Abramo ama Dio più di ogni altra cosa.
Cammina con Giacobbe in terra straniera, manda Mosè a liberare il suo popolo
e lo costituisce mediatore di segni e di prodigi, gli affida anche la sua legge
perché i figli di Israele la osservino fedelmente.
La storia della salvezza continua con Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè.
Con Mosè Dio dona piena libertà al suo popolo. Con esso stipula
un’alleanza di vita e di benedizione.
Parla per mezzo dei profeti, ad essi rivela il progetto di salvezza, che il suo
Servo avrebbe un giorno portato a compimento.
Grandi mediatori della sua voce di amore e di salvezza sono i suoi profeti.
Attraverso di essi il Signore manifesta il suo mistero di salvezza definitiva
dell’uomo. Mistero che avrebbe realizzato per mezzo del suo Servo fedele,
o Servo del Signore, o Servo Sofferente del Signore.
Il Servo del Signore è il Verbo Incarnato, il Logos Eterno fattosi carne nel seno
della Vergine Maria.
Il Servo del Signore è il Verbo Incarnato.
È il Logos Eterno che si è fatto carne nel seno della Vergine Maria.
Il vero Dio si fa vero uomo. Una però è la Persona, non due: quella
dell’Unigenito Figlio Eterno del Padre.
La Seconda Persona della Santissima Trinità, Dio fatto uomo, è venuto in
mezzo a noi non per abolire la Legge o i Profeti, ma per dare compimento.
La visibilità di Dio con Cristo Gesù raggiunge il sommo della sua
manifestazione. Gesù è Dio che si fa vero uomo. È Dio che parla all’uomo
da vero uomo. È Dio che ama l’uomo con cuore di vero uomo.
È il Dio che nella sua carne manifesta tutte le divine potenzialità
dell’amore eterno e divino del Padre.
Lui non è venuto per abolire la manifestazione di Dio, ma per dare ad essa
compimento, realizzazione, verità perfetta.
Oggi è il cristiano la manifestazione di Dio, la sua teofania, la rivelazione
della sua verità, luce, amore, carità, misericordia, pietà.
401
Egli ci ha parlato, ci ha annunziato la buona novella, per noi è morto ed è
risorto, è rimasto nei segni sacramentali del pane e del vino come nostro cibo e
nostra bevanda di vita eterna, ci ha lasciato il suo Santo Spirito, per essere
nostra forza nel compiere il bene e nostra guida per la conoscenza della verità
tutta intera.
Ecco cosa ha fatto Dio in Cristo Gesù per noi.
Cristo Gesù ci ha parlato, ci ha annunciato la buona novella, per noi è
morto ed è risorto, è rimasto nei segni sacramentali del pane e del vino
come nostro cibo e nostra bevanda di vita eterna.
Ci ha lasciato il suo Santo Spirito, per essere nostra forza nel compiere il
bene e nostra guida per la conoscenza della verità tutta intera.
Come si può constatare nulla avviene attraverso la pura coscienza
dell’uomo. Tutto è dato dall’esterno all’uomo.
Viene dall’esterno ed agisce dall’interno di noi verso l’esterno per la
salvezza dei nostri fratelli. È questo il vero mistero della Nuova Alleanza.
Tutti coloro che pensano che ogni cosa avvenga dalla coscienza sono in
grande errore. La coscienza non crea la realtà, la legge.
Ma la realtà di Dio, di Cristo, della grazia, viene dal di fuori. Viene dai
sacramenti, viene dalla Parola ascoltata, viene dalla grazia ricevuta, viene
dalla luce vista.
Il Signore vuole che i mediatori della sua verità e della sua grazia, i testimoni
della sua risurrezione, compiano l'incarico ricevuto secondo giustizia, con retta
coscienza, con purezza, con sapienza, con parole di verità.
Chi sono i ministri del Signore, i suoi mediatori della grazia e della verità
divina, cristica, i testimoni della sua risurrezione?
Sono coloro che hanno il mandato di essere i portatori di Dio ai fratelli, al
mondo intero.
Questa missione va assolta con giustizia, retta coscienza, purezza,
sapienza, con parole di verità.
Qual è la verità prima dei missionari e dei ministri di Cristo Signore?
Essi devono possedere una sola scienza: si attinge fuori di loro. Ci si
ricolma il cuore di ciò che è fuori. Lo si svuota nel cuore dei fratelli.
Si ritorna da Dio, dai suoi sacramenti, dalla sua Parola, dalla sua grazia, ci
si riempie nuovamente il cuore di Dio e lo si dona ai fratelli.
Il missionario non produce la grazia, esso deve farla fruttificare. Fruttifica
la grazia che riceve dall’esterno. Più ne riceve e più ne fa fruttificare.
Meno ne riceve e meno ne farà fruttificare. È legge della vita spirituale
infallibile. Ignorare questa legge o disprezzarla è porsi fuori della verità di
Dio. È estraniarsi dal mistero della salvezza.
Questa legge obbliga tutti indistintamente. Nessuno è escluso.
402
Dio è dentro di noi, vive con noi, cammina con noi; ma il peccato lo scaccia, lo
tiene lontano; la coscienza indurita non lo percepisce più, il cuore di pietra è
incapace di parlare di lui.
È vero. Dio è dentro di noi. Agisce però quando siamo in grazia. Quando
cresciamo in essa. Quando viviamo di Parola.
Ma anche quando Dio è in noi, lo si deve sempre ravvivare, alimentare con
la grazia e la verità che è fuori di noi, che non è in noi.
Con il peccato viene scacciato. La coscienza indurita non lo percepisce
più. Il cuore di pietra è incapace di parlare di Lui.
Il principio della vita spirituale è sempre uno: Dio dal di fuori viene nel di
dentro di noi. Dal di dentro di noi esce al di fuori.
Sempre però il Dio dentro di noi deve essere alimentato dal Dio che è fuori
di noi.
Se questa alimentazione dall’esterno non si compie, non avviene, il Dio
che è dentro di noi, muore, svanisce, non può operare, perché non viene
alimentato dal Dio che è fuori, che è nella Parola e nei segni sacramentali.
Se neghi il soprannaturale fuori di te, distruggi l'intera rivelazione, rinneghi i
sacramenti della salvezza, annulli la mediazione profetica, regale, sacerdotale,
svuoti di contenuto salvifico la missione della Chiesa, condanni ogni tua
ministerialità che lo Spirito vuole operare attraverso te, ti dichiari non-strumento
nelle mani di Dio, non-mediatore di grazia e di verità.
Chi nega il soprannaturale fuori sé, distrugge tutta la missione redentrice,
santificatrice e salvatrice della Chiesa.
A che serve un prete? A che serve un Vescovo? A che serve un Papa? A
che serve la mediazione sacramentale? A che servono i ministeri nella
Chiesa? A che serve la stessa Chiesa? A che serve il laico cristiano?
Tutte le persone nella Chiesa, ognuno secondo il suo carisma, il suo
ministero, la sua specifica missione, sono portatori del soprannaturale ai
loro fratelli.
Se il soprannaturale non esiste fuori dell’uomo, viene dichiarata nulla ogni
mediazione di esso. Tutta la Chiesa è dichiarata nulla.
Se non esiste il soprannaturale fuori dell’uomo, cosa dona la Chiesa?
Nulla. Se non dona nulla, a che serve? A Nulla.
Ogni affermazione che viene fatta, genera delle conseguenze. È cosa
giusta che queste conseguenze vengano assunte per intero.
Non si può dire una cosa e poi agire differentemente. Non si può
distruggere la mediazione della Chiesa e poi proclamarsi Chiesa.
Distrutta la mediazione della Chiesa, proclamarsi Chiesa a nulla serve.
Uomo, perché dici eresie? Se il soprannaturale non esiste fuori di te, Cristo non
è Dio, la Chiesa non è il Corpo di Cristo, tu non sei né profeta, né re, né
403
sacerdote, i sacramenti non sono segni di grazia, il Vangelo non è più forza di
Dio per chiunque crede.
Se il soprannaturale non esiste, nulla esiste di quanto è vita della Chiesa.
La Chiesa esiste per il dono del soprannaturale al mondo intero, per il
dono di esso ad ogni suo figlio.
Se il soprannaturale non esiste, la Chiesa si trasforma nella più grande
struttura di menzogna e falsità esistente al mondo.
Essa sarebbe la creatrice della più mostruosa delle falsità e delle
menzogne. Sarebbe maestra di inganno per generazioni e generazioni.
Il soprannaturale invece esiste. Noi siamo dal soprannaturale che è fuori
di noi, per essere in noi, e così la Chiesa è l’unica e sola maestra di verità
e la sola datrice della vera grazia.
Tutto è dal Dio che è fuori di noi, dalla grazia che è fuori di noi, dal
ministero della profezia che è fuori di noi.
Tutto è dalla Parola che è fuori di noi e dal Vangelo che è fuori di noi.
Ma anche lo stesso uomo è fuori dell’uomo e dal di fuori dell’uomo
diviene suo sostegno, conforto, aiuto.
Tutta la creazione è fuori dell’uomo, anche quella che si trasforma in vita
per l’uomo, vita del suo corpo si intende.
Per l'uomo non c'è più possibilità alcuna di salvezza.
Se non esiste il soprannaturale, chi salverà l’uomo? Nessuno.
L’uomo mai potrà redimere e salvare se stesso.
Ma se il soprannaturale non esiste, l’uomo stesso diviene misura di tutte
le cose. Ogni uomo è misura di se stesso e delle cose.
Nasce il caos umano, sociale, religioso, civile, economico, militare,
politico, finanziario. Tutto diviene un caos dal momento che ognuno è
verità per se stesso.
Solo il soprannaturale libera l’uomo dal caos e dalla confusione morale e
spirituale. È Lui la fonte della nostra verità e della nostra morale.
Siamo condannati per sempre alla schiavitù del peccato e della morte.
Senza il soprannaturale non c’è alcuna redenzione, alcuna salvezza.
Redenzione e salvezza sarebbero quelle che l’uomo si procura da se
stesso.
Ma un uomo nel caos veritativo e spirituale quale salvezza potrà mai
generare per sé e per gli altri?
Ogni affermazione che l’uomo fa genera delle conseguenze che è giusto
che vengano poste in grande evidenza.
Non si può pensare che si possa dire ciò che si vuole senza conseguenze
di vita e anche di morte, di salvezza e anche di perdizione.
404
Noi crediamo e sappiamo che solo rinnegando noi stessi, possiamo proclamare
la gloria del Signore, riconoscendo la sua viva presenza nella storia, cogliendo
nei segni dei tempi il suo intervento salvifico in favore dei suoi figli.
Tutt’altra prospettiva nasce invece dalla purissima fede.
La fede è abbandono dei propri pensieri per accogliere nel proprio cuore i
pensieri di Dio, del Soprannaturale eterno ed incarnato.
La vera fede esige il rinnegamento di se stessi. Non si può camminare
insieme con i propri pensieri e i pensieri di Dio, di Cristo Gesù.
Nessun uomo potrà mai essere guidato da due padroni. Uno è l’uomo e
uno è anche il pensiero che lo potrà guidare.
Rinnegando noi stessi, noi ci lasciamo ricolmare di Soprannaturale e la
nostra vita diviene un canto alla gloria del Signore, un inno alla sua
presenza nella nostra storia.
Rinnegando noi stessi, possiamo noi cogliere nei segni dei tempi
l’intervento salvifico del Signore in favore di noi, suoi figli.
Solo lasciandoci ricolmare di Dio, possiamo affermare di conoscere Dio.
È la nostra fede.
La nostra fede è tutta fondata sull’esistenza del Soprannaturale, non però
vivente in un cielo lontano, ma facendosi parte della nostra storia.
La nostra fede nel soprannaturale confessa che Dio è venuto ad abitare
nella carne, si è atto grazia e verità visibili per noi.
Confessa anche che Esso si è interamente posto nelle mani, nel cuore,
nella mente della Chiesa per essere donato oggi e sempre.
Confessa che il Dio fuori di Dio, sempre interviene dal di fuori di noi, ma
per entrare in noi. Interviene fuori della Chiesa, ma per arricchire la
Chiesa.
Madre, Vergine santa, non vedi? Vacilla la fede, la verità di tuo Figlio Gesù è
cancellata.
Ora si chiede alla Madre di Gesù di aprire gli occhi. Si sta cancellando
tutta la verità più pura e più santa di Cristo Gesù.
Resta al nostro fianco, vogliamo nella Parola di Cristo vivere e morire, per
essere assieme a voi per l'eternità.
Con il suo aiuto, la sua preghiera, la sua intercessione si può rimanere nel
soprannaturale della Parola e raggiungere la salvezza eterna.
Fa' o Madre, che non cadiamo in tentazione. Aiutaci e intervieni presto.
La tentazione è sempre in agguato. È sempre possibile cadere nei suoi
tranelli di morte e di perdizione.
Con il suo aiuto non cadiamo in tentazione. Il suo aiuto però non può
tardare. Deve essere dato presto, subito, in questo stesso giorno.
405
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Ogni nostra affermazione è carica di conseguenze. Anche una semplice parola detta,
affermata, sostenuta ha delle conseguenze che spesso superano gli angusti spazi e gli
stretti limiti della nostra storia per divenire storia universale. È questa dimensione
cosmica della parola proferita che oggi manca all’uomo del nostro tempo. L’Ispiratrice
del Movimento Apostolico ci insegna invece che ogni nostra affermazione è carica di
verità o di falsità, di vita eterna, ma anche di distruzione dell’intera umanità. Ogni nostra
parola produce effetti deleteri più che una bomba atomica. Leggiamo quanto già scritto.
Se neghi il soprannaturale fuori di te, distruggi l'intera rivelazione, rinneghi i sacramenti della
salvezza, annulli la mediazione profetica, regale, sacerdotale, svuoti di contenuto salvifico la
missione della Chiesa, condanni ogni tua ministerialità che lo Spirito vuole operare attraverso
te, ti dichiari non-strumento nelle mani di Dio, non-mediatore di grazia e di verità.
Chi nega il soprannaturale fuori sé, distrugge tutta la missione redentrice, santificatrice e
salvatrice della Chiesa. A che serve un prete? A che serve un Vescovo? A che serve un
Papa? A che serve la mediazione sacramentale? A che servono i ministeri nella Chiesa?
A che serve la stessa Chiesa? A che serve il laico cristiano? Tutte le persone nella
Chiesa, ognuno secondo il suo carisma, il suo ministero, la sua specifica missione, sono
portatori del soprannaturale ai loro fratelli. Se il soprannaturale non esiste fuori
dell’uomo, viene dichiarata nulla ogni mediazione di esso. Tutta la Chiesa è dichiarata
nulla. Se non esiste il soprannaturale fuori dell’uomo, cosa dona la Chiesa? Nulla. Se
non dona nulla, a che serve? A Nulla. Ogni affermazione che viene fatta, genera delle
conseguenze. È cosa giusta che queste conseguenze vengano assunte per intero. Non si
può dire una cosa e poi agire differentemente. Non si può distruggere la mediazione della
Chiesa e poi proclamarsi Chiesa. Distrutta la mediazione della Chiesa, proclamarsi
Chiesa a nulla serve.
Se il soprannaturale non esiste, nulla esiste di quanto è vita della Chiesa. La Chiesa
esiste per il dono del soprannaturale al mondo intero, per il dono di esso ad ogni suo
figlio. Se il soprannaturale non esiste, la Chiesa si trasforma nella più grande struttura di
menzogna e falsità esistente al mondo. Essa sarebbe la creatrice della più mostruosa
delle falsità e delle menzogne. Sarebbe maestra di inganno per generazioni e
generazioni. Il soprannaturale invece esiste. Noi siamo dal soprannaturale che è fuori di
noi, per essere in noi, e così la Chiesa è l’unica e sola maestra di verità e la sola datrice
della vera grazia. Tutto è dal Dio che è fuori di noi, dalla grazia che è fuori di noi, dal
ministero della profezia che è fuori di noi. Tutto è dalla Parola che è fuori di noi e dal
Vangelo che è fuori di noi. Ma anche lo stesso uomo è fuori dell’uomo e dal di fuori
dell’uomo diviene suo sostegno, conforto, aiuto. Tutta la creazione è fuori dell’uomo,
anche quella che si trasforma in vita per l’uomo, vita del suo corpo si intende.
Se non esiste il soprannaturale, chi salverà l’uomo? Nessuno. L’uomo mai potrà
redimere e salvare se stesso. Ma se il soprannaturale non esiste, l’uomo stesso diviene
misura di tutte le cose. Ogni uomo è misura di se stesso e delle cose. Nasce il caos
umano, sociale, religioso, civile, economico, militare, politico, finanziario. Tutto diviene
un caos dal momento che ognuno è verità per se stesso. Solo il soprannaturale libera
l’uomo dal caos e dalla confusione morale e spirituale. È Lui la fonte della nostra verità e
della nostra morale.
Senza il soprannaturale non c’è alcuna redenzione, alcuna salvezza. Redenzione e
salvezza sarebbero quelle che l’uomo si procura da se stesso. Ma un uomo nel caos
veritativo e spirituale quale salvezza potrà mai generare per sé e per gli altri? Ogni
affermazione che l’uomo fa genera delle conseguenze che è giusto che vengano poste in
grande evidenza. Non si può pensare che si possa dire ciò che si vuole senza
conseguenze di vita e anche di morte, di salvezza e anche di perdizione.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, ci aiutino a pesare ogni nostra
parola, prima che venga proferita. Lo esige la salvezza dei nostri fratelli e nostra.
406
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 09 Settembre 2013
SEI...
Sei la mia Mamma,
Mamma che dà la vita
giorno dopo giorno
per la sua creatura.
Senza te che sarebbe stata
e che sarà la mia vita,
il mio calvario,
la mia sofferenza?
Nella preghiera t'invoco,
nella solitudine ti chiamo,
nello sconforto ti cerco,
nell'amore confido sempre in te.
La mia chiamata senza te
sarebbe stata vana,
la luce si offuscherebbe sui miei passi.
Dirti grazie, non posso, è troppo poco;
ma lodarti e benedirti sì.
Molto spesso mi avvolge il silenzio,
ma è più del parlare,
più di dirti ti amo.
La speranza riempie il mio cuore
e tanta gioia prende l'anima mia,
il mio spirito esulta,
speranza che quel giorno...
il cielo si aprirà al suono
delle armoniose melodie,
flauti, arpe, cetre,
e mano nella mano
luce nella luce
correremo verso l'Eterno Amore:
Dio Padre onnipotente,
vita e gioia perenne,
Gesù Cristo, Signore e Redentore,
Re del cielo e della terra,
Dio Spirito Santo, dolce Consolatore.
Sei...
407
TU VUOI, O MIO SIGNORE...
Tu vuoi, o mio Signore, che noi siamo Santi,
perché tu sei il Santissimo.
Anche il tuo Corpo e il tuo Sangue,
che ci hai lasciato
come nutrimento e bevanda di vita eterna
sono santissimi, purissimi, immacolati.
Per questo dobbiamo cibarci di te
con cuore puro e mondo,
con anima santa e con spirito purificato.
Anche le nostre mani
devono essere immacolate e caste
quando noi ti tocchiamo
per prenderti o per donarti.
Chi viene a te, per farti suo cibo,
deve amare il prossimo suo come se stesso,
vivendo nella tua verità
e lavorando per spargere nel mondo
il seme della giustizia,
della carità e di tanta misericordia,
facendosi umile e mite, servo di tutti,
come tu, o mio Signore, sei stato in mezzo a noi.
Nascondersi dietro la tua divina maestà,
o mio Signore,
con nel cuore la propria ignominia,
non è degno di te.
Chi rispetta l'uomo,
deve settanta volte sette rispettare di più te,
o Dio del cielo e della terra,
Creatore dell'uomo e suo potente Salvatore.
È tua santa volontà
che ognuno confessi la propria colpa,
faccia penitenza e realmente si converta,
si mantenga puro nella mente e nel cuore,
percorrendo la via della luce,
per raggiungerti nel regno di gloria.
Madre di Dio, Vergine pura e casta,
intercedi per noi;
vogliamo vivere e morire per manifestare al mondo
la santità e la gloria del tuo Figlio Gesù.
408
TESTO COMMENTATO
SEI...
Sei la mia Mamma, Mamma che dà la vita giorno dopo giorno per la sua
creatura.
Chi è la vergine Maria?
È non una Mamma, non la Mamma, ma la “mia Mamma”, che ogni giorno
dona la vita per me.
La dona ai piedi della croce in una offerta eterna al Padre dei cieli.
È cosa veramente santa pensare la Vergine Maria presso la croce, nel
momento del suo sacrificio, del suo dono per me.
Ella ai piedi della croce ha offerto Cristo al Padre e nel sacrificio di Cristo
ha offerto anche il suo, facendogli dono della sua vita.
Noi durante la Messa preghiamo: “Affinché il mio e vostro sacrificio sia
gradito a Dio Padre Onnipotente”.
È alla croce, sul Golgota, che questo avvenne in modo mirabile, perfetto,
pieno: quello di Cristo e di Maria un solo sacrificio.
Ma vi è di più. Presso la croce la Vergine Maria raggiunge il sommo del
suo sì al Padre, a Cristo Gesù, allo Spirito Santo.
A Nazaret Dio le aveva chiesto di divenire Madre del Figlio dell’Altissimo,
Madre di Dio. È l’onore più grande. È una gloria unica.
Dio la innalza al di sopra di ogni altra creatura. La rende unica al mondo.
La sola. Solo Lei Madre del Figlio di Dio, Madre di Dio.
Alla croce le chiede di essere Madre dei peccatori, Madre dei rinnegatori e
degli uccisori di Dio, dei fratelli, Madre degli infedeli.
Madre dei disonesti, degli avari, dei concupiscenti, dei malandrini, degli
ingiusti, Madre semplicemente di ogni uomo.
Madre di salvezza, redenzione, intercessione, cura, preoccupazione,
misericordia, protezione, difesa, custodia.
Madre che ogni giorno avrebbe dovuto lavorare per condurre quest’uomo
preda del male e suo prigioniero nella luce di Cristo.
È una maternità scomoda, difficile, di sudore, dolore. Partorire Cristo al
mondo è stato facile. Doloroso è partorire quest’uomo al cielo.
È quel dolore del parto che si compie anche per Lei: “Nel dolore darai al
cielo i tuoi figli, nell’indicibile sofferenza”.
“Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli”.
Questa profezia è la vita perenne della Vergine Maria.
409
Chi vuole partorire figli a Dio, alla luce eterna, sa ora cosa fare. Unire la
sua sofferenza, il suo dolore a quello della Vergine Maria.
Ogni figlio di uomo si può partorire come vero figlio di Dio solo
nell’indicibile sofferenza della Vergine Maria.
Con Lei siamo chiamati a divenire un solo sacrificio, una sola offerta, un
solo martirio, un solo dono di vita.
Senza parto doloroso non si generano figli a Dio. Senza unire il nostro
dolore a quello della Vergine, si rimane solo figli di uomo.
È questo il ministero perenne che Gesù ha voluto per la Madre sua:
partorire figli a Dio fino alla consumazione dei secoli.
Ora sappiamo perché nella storia della Chiesa è sempre Lei che interviene
per generare e partorire al Signore i suoi molti figli traviati.
Questa verità deve essere da noi meditata, pensata. Su di essa urge
riflettere. Questa verità deve divenire nostra stessa vita.
Maria è mia Madre. Anche me ha partorito come vero figlio di Dio nel suo
indicibile dolore, mi partorisce come presbitero ogni giorno.
Comprendiamo ora cosa è la vera evangelizzazione: è autentica missione
materna da svolgere sul modello della Vergine Maria.
È generare e partorire ogni giorno figli al Signore nella grande e indicibile
sofferenza del corpo e dello spirito.
Senza te che sarebbe stata e che sarà la mia vita, il mio calvario, la mia
sofferenza?
Senza la Madre che ogni giorno ci partorisce come veri figli di Dio, cosa è
la nostra vita, il nostro calvario, la nostra sofferenza?
Senza la Vergine Maria la vita ed ogni sua esperienza di dolore e di
sofferenza svanisce nel nulla.
Non viene trasformata in esperienza di salvezza, redenzione, vita eterna.
Senza di Lei nessuna generazione mai si potrà compiere e mai noi
nasceremo come veri figli di Dio.
Senza di Lei rimaniamo eternamente figli di uomini, peccatori, senza
speranza di salvezza.
L’Ispiratrice lo afferma con molta chiarezza: la sua vita è partorita ogni
giorno alla verità, alla carità, alla missione, alla salvezza da Lei, dalla
Vergine Maria, dalla Madre sua.
Se noi avessimo una relazione di purissima verità con la Vergine Maria, la
nostra vita si trasformerebbe, diverrebbe vita realmente redenta.
Diverrebbe vita capace di redenzione. Invece spesso è solamente vita
chiusa in se stessa e nei piccoli affanni del quotidiano.
Nella preghiera t'invoco, nella solitudine ti chiamo, nello sconforto ti cerco,
nell'amore confido sempre in te.
410
L’Ispiratrice vive con la Vergine Maria una relazione di grande verità,
fiducia, amicizia, vera figliolanza.
La invoca nella preghiera.
La chiama nella solitudine.
La cerca nello sconforto.
Nell’amore confida sempre in Lei.
Non c’è un momento della sua vita che sia vissuto senza che il pensiero e
il cuore siano rivolti a Lei.
Tutto nell’Ispiratrice è dalla Madre sua, dalla Vergine Maria.
La mia chiamata senza te sarebbe stata vana, la luce si offuscherebbe sui miei
passi.
L’Ispiratrice confessa che senza il costante aiuto, soccorso, protezione
della Vergine Maria, la sua chiamata sarebbe stata vana, cioè senza alcun
frutto di fede, speranza, carità.
Senza il sostegno della Madre di Dio la luce di Cristo si offuscherebbe sui
suoi passi.
Nessuno potrà essere vera luce del mondo, vero sale della terra, senza
che la Vergine Maria diventi parte essenziale della sua vita.
Parte essenziale vuol dire una cosa sola: essere con la Vergine Maria un
solo cuore, una sola volontà, un solo spirito, una sola anima, una sola
vita.
Non due vite, ma una sola: quella della Vergine Maria in noi e nostra in
quella della Vergine Maria.
Senza la Vergine Maria che dona verità, santità, carità piena al nostro
corpo, alla nostra anima, al nostro spirito, nessun frutto spirituale potrà
mai nascere da noi.
Senza la Vergine Maria, che riflette la sua luce nel nostro cuore, nel nostro
spirito, sullo stesso nostro corpo, noi siamo corpi opachi, tristi, bui.
Nessuna luce mai verrà sul mondo per la nostra mediazione pastorale.
Dirti grazie, non posso, è troppo poco; ma lodarti e benedirti sì.
Dire grazie è troppo poco. Tutto è dalla Vergine Maria nell’Ispiratrice.
Se non si può dire grazie, si può sempre lodare e benedire la Madre di Dio.
La bocca di ogni figlio di Maria deve far giungere al Cielo e alla terra una
lode perenne in onore della sua Madre celeste.
La lode è ringraziamento, benedizione, ricordo delle grandi opere
compiute in noi dalla Vergine Maria.
La loro è anche visione perfetta secondo la fede dell’opera e della
missione della Madre di Dio.
411
Noi manchiamo della verità della lode, perché ignoriamo la verità della
Vergine Maria nella nostra vita ed anche nella sua stessa vita.
Dobbiamo chiedere al Signore la grazia di addentrarci sempre più nella
verità della Madre di Dio e Madre nostra.
Chi conosce Maria, sa la sua grandezza. Sa il suo ruolo nella vita
personale. Sa quale luce potente si unisce alla nostra luce.
Molto spesso mi avvolge il silenzio, ma è più del parlare, più di dirti ti amo.
Questo silenzio è di contemplazione, meditazione, riflessione sulle grandi
opere fatte dalla Vergine Maria nella vita dell’Ispiratrice.
È un silenzio che adora il mistero di Dio nella Madre di Gesù e che di
riflesso diviene mistero stesso dell’Ispiratrice.
È un silenzio nel quale l’Ispiratrice si annulla nella visione di sé, perché
vuole possedere solo la visione di Lei, della Madre celeste.
Anche nella preghiera, spesso le parole sono un chiasso inutile.
A volte il silenzio adorante e contemplante il mistero è la parola più alta
che possiamo proferire.
Questo mistero l’Apostolo Giovanni lo vede compiersi presso la croce.
L’Evangelista usa un solo verbo: “Stabant”.
Stabant autem iuxta crucem Iesu mater eius et soror matris eius, Maria Cleopae et Maria
Magdalene. Cum vidisset ergo Iesus matrem et discipulum stantem quem diligebat, dicit
matri suae: mulier ecce filius tuus. Deinde dicit discipulo: ecce mater tua. Et ex illa hora
accepit eam discipulus in sua (Gv 19,25-27).
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di
Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che
egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua
madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé (Gv 19.25-27).
Maria stava in un silenzio contemplante, offerente, orante. Il mistero è
troppo alto, perché lo si possa cogliere in un solo istante.
La contemplazione, la custodia nel cuore, la meditazione è il vero stile
della Vergine Maria.
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Sua madre
custodiva tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2,19.51).
Alla Madre di Dio l’Ispiratrice si è modellata. Anche lei è donna della
grande meditazione e riflessione per la comprensione delle grandi opere
di Dio.
La speranza riempie il mio cuore e tanta gioia prende l'anima mia, il mio spirito
esulta, speranza che quel giorno... il cielo si aprirà al suono delle armoniose
melodie, flauti, arpe, cetre, e mano nella mano luce nella luce correremo verso
l'Eterno Amore:
L’Ispiratrice possiede una grande speranza nel suo cuore, anzi la sola
speranza vera: entrare un giorno, quel giorno, nel regno dei Cieli.
412
Quel giorno spera di essere immersa in una eterna melodia di lode e di
ringraziamento per il suo Dio e Signore.
Quel giorno, la sua anima che è di luce, immersa nella più grande luce
della Vergine Maria, mano nella mano e luce nella luce andrà verso
l’Eterno Amore.
È questa speranza che le fa superare ogni difficoltà, sofferenza, dolore,
tentazione di tornare indietro, insulti, ogni altro ostacolo.
Senza la vera speranza, la nostra vita si immerge in speranze effimere,
vane, vuote, che non danno alcuna forza nella lotta per il perfetto
espletamento della missione che ci è stata affidata.
Le nostre speranze vane sono tante, specie quelle spirituali. Esse
possono rovinare il nostro vero cammino verso l’Eterno Amore.
Di queste speranze vane spirituali alcune si annidano nei nostri pensieri e
svolgono azione più che micidiali tarli.
-
Il desiderio di essere stimati, considerati, elevati, riconosciuti,
apprezzati, sopravvalutati, dichiarati insostituibili, occupare i primi
posti in seno alla comunità nella quale si vive.
-
Il desiderio di essere pensati come necessari, indispensabili, unici,
senza alcun confronto con altri.
-
Il desiderio di avere il primo posto nel cuore dell’amico, dell’amica,
di colui o colei con cui si svolge lo stesso lavoro pastorale.
-
Il desiderio di governare la vita dei fratelli, pensando noi stessi
come unico metro per la valutazione e il discernimento del farsi e
del non farsi, di ciò che è buono e di ciò che buono non è.
-
Il desiderio di avere sempre l’ultima parola, l’ultima decisione,
l’ultimo discernimento, l’ultima volontà per il governo della storia.
-
Il desiderio di apparire sempre, mettersi sempre in mostra,
primeggiare sempre, come se uno fosse il centro di tutto.
-
Il desiderio di essere presi in considerazione anche attraverso la via
della commiserazione e della pietà.
-
Il desiderio di avere una qualche attenzione fingendo, mentendo,
ingannando.
-
Il desiderio di imporre sempre la propria presenza, anche attraverso
la via della falsa umiltà, falsa carità, falsa fede.
-
Il desiderio di eliminare ogni rivale, anche ricorrendo alla delazione,
alla falsa testimonianza, ad ogni invenzione e immaginazione.
-
Il desiderio di distruggere l’avversario facendo uso
denigrazione e della svalutazione delle sue reali capacità.
-
Il desiderio di innalzare se stessi al di sopra di tutti, ricorrendo ad
ogni tecnica, compresa quella dell’ironia e della farsa.
della
413
-
Il desiderio di porre al centro del mondo la propria persona,
ricorrendo alla calunnia, senza neanche lo scrupolo di pensare che
essa è gravissimo peccato.
-
Il desiderio di farsi belli agli occhi di chi governa, evitando per
questo di essere sempre veri nelle parole e nelle valutazioni.
-
Il desiderio di essere sempre in vetrina, anche quando la più
elementare ragionevolezza vorrebbe che si spegnessero i riflettori
sopra di noi.
Chi si lascia governare da questi desideri, sappia che spesso anche il
corpo ne viene contagiato, assumendo le vesti di brillante attore nella
recita di malattie immaginarie e di sensazioni fisiche inesistenti.
Questi sono i desideri più comuni, tralascio quelli più sofisticati, invisibili
agli occhi degli uomini, ma ben visibili agli occhi che vedono ogni cosa
secondo lo Spirito Santo del Signore.
Questi desideri sono il frutto dell’invidia,
concupiscenza, che militano nella nostra carne.
gelosia,
superbia,
Chi è posseduto da questi desideri non lavora per il regno di Dio, ma per
quello di se stesso e del principe di questo mondo.
San Giovanni Apostolo così scrive ai discepoli di Gesù di ogni tempo.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non
è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la
concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal
mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in
eterno! (1Gv 2,15-17).
Questi desideri si eliminano in un solo modo: costruendo nel nostro
cuore la virtù della santa umiltà. Senza umiltà è impossibile piacere a Dio.
Per sapere se siamo umili o superbi, è sufficiente osservare come ci si
relaziona con gli altri fratelli.
L’umile: ascolta ogni parola, perdona sempre, non ricorda ciò che è
avvenuto ieri, è sempre attento nella ricerca esclusiva della volontà di Dio.
L’umile è un creatore di comunione, è pronto sempre a cedere il suo
posto agli altri, per la più grande gloria di Dio.
L’umile rinuncia ad ogni cosa, anche alla propria vita, ai propri pensieri,
alle proprie valutazioni, pur di aiutare l’altro ad amare il Signore.
L’umile è una razza ormai in estinzione nelle nostre comunità religiose.
L’umiltà, l’arrendevolezza, la pazienza, la sottomissione, sono la vera
grandezza del cristiano.
Dio Padre onnipotente, vita e gioia perenne, Gesù Cristo, Signore e Redentore,
Re del cielo e della terra, Dio Spirito Santo, dolce Consolatore.
Chi è l’Eterno Amore dell’Ispiratrice?
È Dio Padre Onnipotente, vita e gioia perenne.
414
È Cristo Gesù, Signore e Redentore. Re del cielo e della terra.
È lo Spirito Santo, dolce Consolatore.
Tutto l’Ispiratrice fa per essere oggi e nell’eternità nella gioia del suo
Eterno Amore.
È questa la vera, l’unica speranza che deve regnare nel cuore del
discepolo di Gesù.
Sei...
Il “Meditare” inizia ricordando chi è la Vergine Maria.
Finisce ricordandoci ancora una volta chi è la Madre di Dio.
La Madre di Dio per il cristiano è la porta che conduce a Cristo.
Chi attraversa giorno per giorno questa porta, giunge fino a Gesù. Chi la
ignora, ignorerà sempre chi è il vero Cristo Gesù. Mai lo potrà conoscere.
TU VUOI, O MIO SIGNORE...
Tu vuoi, o mio Signore, che noi siamo Santi, perché tu sei il Santissimo.
Dio si rivela come il Santo, non per la sua santità di essenza, ma per il suo
amore universale verso tutti.
La dimensione dell’amore universale che Dio insegna agli uomini deve
abbracciare tutta la sua vita, in ogni possibile relazione.
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro:
“Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre; osservate i miei sabati. Io sono il Signore,
vostro Dio.
Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro
Dio.
Quando immolerete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da
essergli graditi. La si mangerà il giorno stesso che l’avrete immolata o il giorno dopo; ciò
che avanzerà ancora al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. Se invece si mangiasse il
terzo giorno, sarebbe avariata; il sacrificio non sarebbe gradito. Chiunque ne mangiasse,
porterebbe la pena della sua colpa, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore.
Quella persona sarebbe eliminata dal suo popolo.
Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né
raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai
i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti: li lascerai per il povero e per il forestiero. Io
sono il Signore, vostro Dio.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono
il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario
del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
415
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io
sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai
preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a
spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il
Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo
prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai
rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il
Signore.
Osserverete le mie leggi.
Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due specie di
seme né porterai veste tessuta di due specie diverse.
Se un uomo ha rapporti con una donna schiava, ma promessa ad un altro uomo benché
non sia stata ancora né riscattata né affrancata, dovrà pagare un risarcimento; i colpevoli
però non saranno messi a morte, perché lei non era affrancata. L’uomo condurrà al
Signore, all’ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; con
questo ariete di riparazione il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al
Signore, per il peccato da lui commesso, e il peccato commesso gli sarà perdonato.
Quando sarete entrati nella terra e vi avrete piantato ogni sorta di alberi da frutto, ne
considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non
circoncisi: non se ne dovrà mangiare. Nel quarto anno tutti i loro frutti saranno
consacrati al Signore, come dono festivo. Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli
alberi; così essi continueranno a produrre per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
Non vi taglierete in tondo il margine dei capelli, né deturperai ai margini la tua barba. Non
vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il
Signore.
Non profanare tua figlia prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e
non si riempia di infamie.
Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate, per non rendervi impuri
per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
Àlzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io
sono il Signore.
Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il
forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te
stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro
Dio.
Non commetterete ingiustizia nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle
misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusta, hin giusto. Io sono il
Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica.
Io sono il Signore”» (Lev 19,1-37).
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Dirai agli Israeliti: “Chiunque tra gli Israeliti o tra i
forestieri che dimorano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloc, dovrà essere
messo a morte; il popolo della terra lo lapiderà. Anch’io volgerò il mio volto contro
quell’uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloc,
416
con l’intenzione di rendere impuro il mio santuario e profanare il mio santo nome. Se il
popolo della terra chiude gli occhi quando quell’uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloc
e non lo mette a morte, io volgerò il mio volto contro quell’uomo e contro la sua famiglia
ed eliminerò dal suo popolo lui con quanti si danno all’idolatria come lui, prostituendosi
a venerare Moloc.
Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini, per darsi alle superstizioni dietro a
loro, io volgerò il mio volto contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo.
Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio. Osservate le mie
leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi santifica.
Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maledetto
suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.
Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera
dovranno esser messi a morte.
Se uno ha rapporti con una moglie di suo padre, egli scopre la nudità del padre; tutti e
due dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno
commesso una perversione: il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un
abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un’infamia; si bruceranno con il fuoco lui e
loro, perché non ci sia fra voi tale delitto.
L’uomo che si accoppia con una bestia dovrà essere messo a morte; dovrete uccidere
anche la bestia. Se una donna si accosta a una bestia per accoppiarsi con essa,
ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte: il loro sangue
ricadrà su di loro.
Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità
di lei e lei vede la nudità di lui, è un disonore; tutti e due saranno eliminati alla presenza
dei figli del loro popolo. Quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella: dovrà
portare la pena della sua colpa.
Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue mestruazioni e ne scopre la nudità,
quel tale ha scoperto il flusso di lei e lei ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò
tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa
scopre la sua stessa carne: tutti e due porteranno la pena della loro colpa.
Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; tutti e due
porteranno la pena del loro peccato: dovranno morire senza figli.
Se uno prende la moglie del fratello, è un’impurità; egli ha scoperto la nudità del fratello:
non avranno figli.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica,
perché la terra dove io vi conduco per abitarla non vi vomiti. Non seguirete le usanze
delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose,
perciò ho disgusto di esse e vi ho detto: Voi possederete il loro suolo; ve lo darò in
proprietà. È una terra dove scorrono latte e miele. Io il Signore, vostro Dio, vi ho separato
dagli altri popoli.
Farete dunque distinzione tra animali puri e impuri, fra uccelli impuri e puri e non vi
contaminerete, mangiando animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi
ho fatto separare come impuri. Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi
ho separato dagli altri popoli, perché siate miei.
417
Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione,
dovranno essere messi a morte: saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di loro”»
(Lev 20,1-27).
Sarebbe sufficiente vivere questo amore universale, così come lo detta il
Libro del Levitico per dare alla nostra società una dimensione interamente
nuova, vera, giusta, quasi perfetta.
Anche il tuo Corpo e il tuo Sangue, che ci hai lasciato come nutrimento e
bevanda di vita eterna sono santissimi, purissimi, immacolati.
Cosa è la santità del Corpo di Cristo e del suo Sangue?
È di certo la santità ontologica, di essenza, ma è prima di tutto carità
universale. Cristo è morto per tutti. Ha dato la vita per tutti, per la
redenzione e la salvezza del mondo.
Per questo dobbiamo cibarci di te con cuore puro e mondo, con anima santa e
con spirito purificato.
Quando noi ci cibiamo del Corpo e del Sangue di Cristo dobbiamo essere
animati dalla sua stessa carità, suo stesso amore universale.
Anche noi dobbiamo essere pronti a dare la nostra vita per tutti, anche per
i nostri nemici.
Non si può fare comunione con il Corpo e il Sangue di Cristo se non si
stringe vera, reale, sostanziale, essenziale comunione con i fratelli.
La comunione con i fratelli è perdono, accoglienza, condivisione,
compartecipazione alle gioie e alle sofferenze.
La vera comunione è portare i pesi gli uni degli altri.
Anche sopportare l’altro che ancora è piccolo nella fede, nella speranza,
nella carità è comunione che è obbligato a vivere chi si accosta al Sangue
e al Corpo di Cristo Gesù.
Solo chi vuole creare vera comunione con i fratelli si può accostare al
Corpo santissimo di Gesù Signore, a quel corpo immolato per amore.
La creazione della vera comunione è la fatica quotidiana del discepolo di
Gesù, è il suo lavoro ininterrotto.
Anche le nostre mani devono essere immacolate e caste quando noi ti
tocchiamo per prenderti o per donarti.
Avere mani immacolate e caste ha un solo significato: mai con esse
dobbiamo fare il male ai fratelli, con nessuna loro azione.
L’uso delle nostre mani deve essere sempre per il più grande bene del
fratello.
La mano sempre si deve rifiutare di lasciarsi usare per il male, anche
dinanzi ad una tastiera di computer o di telefonino, anche dinanzi ad una
penna che ci viene chiesto di usare per gettare veleno sui fratelli.
418
La mano che riceve l’Eucaristia mai deve essere usata per compiere gesti
osceni, per la violenza, per rubare, uccidere, maltrattare, schiaffeggiare, e
cose del genere.
La mano che prende l’Eucaristia deve essere usata per prendere ogni
altro fratello per riporlo nel proprio cuore.
Chi viene a te, per farti suo cibo, deve amare il prossimo suo come se stesso,
vivendo nella tua verità e lavorando per spargere nel mondo il seme della
giustizia, della carità e di tanta misericordia, facendosi umile e mite, servo di
tutti, come tu, o mio Signore, sei stato in mezzo a noi.
È questo un vero programma di amore che necessariamente deve nascere
in chi riceve l’Eucaristia.
Chi riceve l’Eucaristia deve:
Amare il prossimo come se stesso. Vivere nella verità.
Lavorare per spargere nel mondo il seme della giustizia, della carità e di
tanta misericordia.
Farsi umile e mite, servo di tutti. Vivere in tutto come Cristo Gesù.
Nascondersi dietro la tua divina maestà, o mio Signore, con nel cuore la propria
ignominia, non è degno di te.
Non è degno di ricevere l’Eucaristia chi vive di ignominia.
Nascondersi dietro l’Eucaristia, per continuare a peccare, è vero
abominio, nefandezza, tradimento del Corpo e del Sangue di Gesù.
Chi rispetta l'uomo, deve settanta volte sette rispettare di più te, o Dio del cielo
e della terra, Creatore dell'uomo e suo potente Salvatore.
Chi riceve l’Eucaristia deve rispettare Dio in ogni sua volontà.
Dio si rispetta in un solo modo: facendo sempre la sua volontà,
osservando il suo Vangelo, la sua Parola.
È tua santa volontà che ognuno confessi la propria colpa, faccia penitenza e
realmente si converta, si mantenga puro nella mente e nel cuore, percorrendo
la via della luce, per raggiungerti nel regno di gloria.
Chi riceve l’Eucaristia, deve cambiare vita, abbandonando il male e
operando solo il bene.
Non si può ricevere l’Eucaristia, rimanendo nel male, nel peccato, nelle
ingiustizie, nella trasgressione della Legge santa del Signore.
Madre di Dio, Vergine pura e casta, intercedi per noi; vogliamo vivere e morire
per manifestare al mondo la santità e la gloria del tuo Figlio Gesù.
Ecco il fine della nostra vita: vivere e morire per manifestare al mondo la
santità e la gloria di Cristo Signore.
Per fare questo abbiamo sempre bisogno dell’aiuto della nostra Madre
celeste, della sua preghiera, della sua potente intercessione.
419
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Nel primo “Meditare”, l’Ispiratrice ci rivela qual è la vera speranza, per la quale è giusto
consacrare per intero tutta la nostra vita. Ecco quanto ho già scritto.
L’Ispiratrice possiede una grande speranza nel suo cuore, anzi la sola speranza vera:
entrare un giorno, quel giorno, nel regno dei Cieli. Quel giorno spera di essere immersa
in una eterna melodia di lode e di ringraziamento per il suo Dio e Signore. Quel giorno, la
sua anima che è di luce, immersa nella più grande luce della Vergine Maria, mano nella
mano e luce nella luce andrà verso l’Eterno Amore. È questa speranza che le fa superare
ogni difficoltà, sofferenza, dolore, tentazione di tornare indietro, insulti, ogni altro
ostacolo. Senza la vera speranza, la nostra vita si immerge in speranze effimere, vane,
vuote, che non danno alcuna forza nella lotta per il perfetto espletamento della missione
che ci è stata affidata.
Le nostre speranze vane sono tante, specie quelle spirituali. Esse possono rovinare il
nostro vero cammino verso l’Eterno Amore. Di queste speranza vane spirituali alcune si
annidano nei nostri pensieri e svolgono azione più che micidiali tarli. Il desiderio di
essere stimati, considerati, elevati, riconosciuti, apprezzati, sopravvalutati, dichiarati
insostituibili, occupare i primi posti in seno alla comunità nella quale si vive. Il desiderio
di essere pensati come necessari, indispensabili, unici, senza alcun confronto con altri. Il
desiderio di avere il primo posto nel cuore dell’amico, dell’amica, di colui o colei con cui
si svolge lo stesso lavoro pastorale.
Il desiderio di governare la vita dei fratelli, pensando noi stessi come unico metro per la
valutazione e il discernimento del farsi e del non farsi, di ciò che è buono e di ciò che
buono non è. Il desiderio di avere sempre l’ultima parola, l’ultima decisione, l’ultimo
discernimento, l’ultima volontà per il governo della storia. Il desiderio di apparire sempre,
mettersi sempre in mostra, primeggiare sempre, come se uno fosse il centro di tutto. Il
desiderio di essere presi in considerazione anche attraverso la via della commiserazione
e della pietà. Il desiderio di avere una qualche attenzione fingendo, mentendo,
ingannando. Il desiderio di imporre sempre la propria presenza, anche attraverso la via
della falsa umiltà, falsa carità, falsa fede.
Il desiderio di eliminare ogni rivale, anche ricorrendo alla delazione, alla falsa
testimonianza, ad ogni invenzione e immaginazione. Il desiderio di distruggere
l’avversario facendo uso della denigrazione e della svalutazione delle sue reali capacità.
Il desiderio di innalzare se stessi al di sopra di tutti, ricorrendo ad ogni tecnica,
compresa quella dell’ironia e della farsa. Il desiderio di porre al centro del mondo la
propria persona, ricorrendo alla calunnia, senza neanche lo scrupolo di pensare che
essa è gravissimo peccato. Il desiderio di farsi belli agli occhi di chi governa, evitando
per questo di essere sempre veri nelle parole e nelle valutazioni. Il desiderio di essere
sempre in vetrina, anche quando la più elementare ragionevolezza vorrebbe che si
spegnessero i riflettori sopra di noi.
Chi si lascia governare da questi desideri, sappia che spesso anche il corpo ne viene
contagiato, assumendo le vesti di brillante attore nella recita di malattie immaginarie e di
sensazioni fisiche inesistenti.
Questi sono i desideri più comuni, tralascio quelli più sofisticati, invisibili agli occhi degli
uomini, ma ben visibili agli occhi che vedono ogni cosa secondo lo Spirito Santo del
Signore. Questi desideri sono il frutto dell’invidia, gelosia, superbia, concupiscenza, che
militano nella nostra carne. Chi è posseduto da questi desideri non lavora per il regno di
Dio, ma per quello di se stesso e del principe di questo mondo.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a realizzare la nostra unica, sola, vera
speranza. Angeli e Santi ci conservino nella santa umiltà.
420
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 16 Settembre 2013
SOFFERENZA...
Un fortissimo dolore
avvolge il tuo corpo,
non ti dà riposo.
È una lacerante sofferenza.
Piangi,
non puoi disperarti,
credi in lui,
nel tuo Signore Gesù Cristo.
Preghi... soffri...
la sofferenza non ti dà tregua.
Perché... ti chiedi...
Cosa ho fatto...
cosa può essere...
Nella preghiera comprendi che non puoi avere risposta.
Offri tutto il tuo dolore a Gesù,
offrendo nel tuo cuore,
ricordi i chiodi che laceravano le sue carni,
la preghiera al Padre...
Eppure ha sofferto rinnegando se stesso,
prendendo la croce
ed era il Figlio di Dio.
Gesù, i chiodi, la croce,
il costato, la sofferenza,
il dolore, l'agonia,
l'amore... tutto hai donato per noi.
Rivivi con Gesù la tua vita.
Tutto hai dato a lui
ti resta ora donare il tuo corpo lacerato.
Esamini la tua coscienza retta e preghi;
desideri andare nel cielo per ascoltare
da vicino la melodia
e rivedere la luce del Padre.
Si... tanta luce...
Invochi la Madre della Redenzione con il Santo Rosario,
gli Angeli, i Santi
affidando loro la tua agonia
421
e vai... vai per ricordare il Verbo
che si fece carne nel seno della Vergine Maria.
Vai...
QUEL GIORNO...
Era una donna allegra, semplice, armoniosa,
umile agli occhi del Cielo tutto.
Sognò... non era un sogno...
Un'ombra di luce bussò alla sua porta.
Chi sarà, cosa vorrà, dove si troverà...
Spesso su un angelo di ali bianche,
volava, per trovare la sua ombra di luce.
Invano...
E così per nove mesi
notte dopo notte, giorno dopo giorno.
La donna divenne tanto triste
e tante lacrime bagnavano il suo viso.
L'ombra di luce era lì,
sempre davanti ai suoi occhi.
Una mattina, al nono mese,
una voce soave, dolce, serena che dà tanta pace...
Va'...
La donna andò, con il suo angelo
di ali bianche, bussò,
non percepì che lì era la sua ombra di luce.
La tristezza e le lacrime l'avvolsero ancora di più.
Poco tempo dopo riudì quella voce soave,
la pace l'avvolse.
Va'...
La donna, piena di gioia, andò...
Un sussulto al cuore,
gli occhi le si aprirono
riconoscendo la sua ombra di luce.
Comprese che non era un sogno,
ma una verità
un cammino di fede, di amore e di tanta sofferenza.
La donna alzò gli occhi al cielo,
il suo angelo di ali bianche
volò via senza di lei
lasciando in cambio la sua ombra di luce.
Insieme andarono
a ricordare la verità evangelica dimenticata.
Gioioso il Cielo tutto incominciò
a suonare flauti, violini, arpe
e canti armoniosi uscirono dalla voce della donna.
422
La donna con la sua ombra di luce
nella sofferenza e nella gioia
cantarono:
Osanna nell'alto dei Cieli
benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Alleluia!
Va'... Andate...
Salva... Salvate....
Converti... Convertite...
423
TESTO COMMENTATO
SOFFERENZA...
Un fortissimo dolore avvolge il tuo corpo, non ti dà riposo. È una lacerante
sofferenza.
La sofferenza è grande, molto grande.
Avvolge tutto il corpo. È incessante. Non vi è un attimo di respiro.
Si può applicare alla sofferenza dell’Ispiratrice ciò che Giobbe dice
riguardo alla sua indicibile sofferenza.
Giobbe però parla dall’Antico Testamento, con mentalità di Antivo
Testamento.
Io sono stanco della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell’amarezza del
mio cuore. Dirò a Dio: “Non condannarmi! Fammi sapere di che cosa mi accusi. È forse
bene per te opprimermi, disprezzare l’opera delle tue mani e favorire i progetti dei
malvagi? Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come vede l’uomo? Sono forse i tuoi
giorni come quelli di un uomo, i tuoi anni come quelli di un mortale, perché tu debba
scrutare la mia colpa ed esaminare il mio peccato, pur sapendo che io non sono
colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte: e ora vorresti
distruggermi? Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato; alla polvere vorresti farmi
tornare? Non mi hai colato come latte e fatto cagliare come formaggio? Di pelle e di
carne mi hai rivestito, di ossa e di nervi mi hai intessuto. Vita e benevolenza tu mi hai
concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito.
Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo era nei tuoi disegni! Se pecco, tu mi
sorvegli e non mi lasci impunito per la mia colpa. Se sono colpevole, guai a me! Ma
anche se sono giusto, non oso sollevare il capo, sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro
di miseria. Se lo sollevo, tu come un leone mi dai la caccia e torni a compiere le tue
prodezze contro di me, rinnovi contro di me i tuoi testimoni, contro di me aumenti la tua
ira e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai
visto! Sarei come uno che non è mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
Non sono poca cosa i miei giorni? Lasciami, che io possa respirare un poco prima che
me ne vada, senza ritorno, verso la terra delle tenebre e dell’ombra di morte, terra di
oscurità e di disordine, dove la luce è come le tenebre”» (Gb 10,1-22).
Ci siamo serviti di questo testo per affermare che la sofferenza
dell’Ispiratrice è ogni giorno sempre nuova.
Rimane quella antica e se ne aggiunge quotidianamente una nuova:
“truppe sempre nuove mi stanno addosso”.
Le truppe quando si stancano, non hanno più forza per inveire. Se invece
sono sempre nuove, la sofferenza è sempre più grande.
Piangi, non puoi disperarti, credi in lui, nel tuo Signore Gesù Cristo.
La sofferenza ha come frutto il pianto del cuore. Pianto invisibile che
nessuno vede. Non c’è però alcuna disperazione.
424
Chi ha fede mai giunge alla disperazione. Chi ha fede, chi crede in Cristo
Gesù, in Lui attinge ogni forza per vivere nella santità la sofferenza.
La vive nella santità e ne fa un sacrificio al Signore. La offre per la
redenzione del mondo.
Preghi... soffri...la sofferenza non ti dà tregua. Perché... ti chiedi... Cosa ho
fatto... cosa può essere...
La preghiera è vera forza nella sofferenza che non da alcuna tregua.
Essa è tutta offerta per la redenzione del mondo.
Tuttavia sempre appare nella sofferenza la pochezza della nostra umanità,
che vuole sapere, conoscere, che cerca le ragioni di essa.
Nella sofferenza non ci sono ragioni. C’è solo la fede che ci fa
contemplare Cristo Crocifisso, il Sofferente per amore.
C’è la grande carità con la quale si ama Cristo Gesù e c’è la preghiera che
chiede al Signore ogni forza per vivere santamente la nostra croce.
Quando Dio sceglie, sceglie per essere martiri al suo cospetto, dinanzi al
mondo intero.
La sofferenza è sempre espiazione, grande prova di amore per il Signore.
La sofferenza è l’antitesi del peccato. Con il peccato noi togliamo vita a
Dio e la diamo a noi.
Nella sofferenza togliamo vita a noi e la doniamo a Dio. Più diamo vita a
Dio e più gli rendiamo gloria.
Nella preghiera comprendi che non puoi avere risposta.
Chi prega viene confortato dalla luce della fede e sa che non vi è alcuna
risposta. Si soffre per amore. Si è nella sofferenza per dare vita a Dio.
La sofferenza è vera mortificazione del corpo e dello spirito. Corpo e
spirito rivelano la loro pochezza, il loro niente, la loro vanità.
La sofferenza ci aiuti a scoprire la nostra vera grandezza: siamo il niente
del niente, il nulla del nulla. Niente è nelle nostre mani.
Questo è l’uomo: nullità e vanità. Poi viene il Signore e da questo nulla
trae la sua redenzione eterna.
Trae la redenzione eterna dal nulla del nostro corpo, se noi glielo offriamo
per la salvezza del mondo.
Offri tutto il tuo dolore a Gesù, offrendo nel tuo cuore, ricordi i chiodi che
laceravano le sue carni, la preghiera al Padre...
Il nulla del corpo, nella sofferenza, viene offerto a Gesù.
Offrendo nel cuore e dal cuore, senza alcuna parola, pensi ai chiodi che
laceravano le sue mani. Pensi anche alla preghiera da Lui elevata al
Padre.
425
Pensare, ricordare, riandare presso il Golgota, incontrarsi con Cristo
Crocifisso, si attinge una grande forza.
Ci si carica di una energia divina sempre più nuova, più vera, più efficace.
Mai si deve distogliere lo sguardo da Gesù Crocifisso, se si vuole vivere
nella santità ogni sofferenza.
Chi distoglie lo sguardo da Cristo, dal Divin Sofferente, rischia di
trasformare la sofferenza in un dolore inutile, senza alcun significato.
Tolto Cristo dagli occhi e dal cuore, la sofferenza si trasforma in
ribellione. È quanto sta accadendo alla nostra società super civilizzata,
super tecnologica, super moderna.
Sappiamo costruire grattacieli simili a torri di Babele, ma non sappiamo
costruire la nostra vita nella sofferenza.
Avendo smarrito Cristo dalla mente e dal cuore, non possiamo averlo nel
corpo al momento della sofferenza.
Urge riportare Cristo nella mente e nel cuore. Urge porlo al centro della
nostra vita. È necessario che lo riponiamo al suo giusto posto.
Tutte le soluzioni errate, di peccato, di morte che si danno oggi alla
sofferenza, hanno tutte un solo principio ispiratore: Manca Cristo dalla
mente e dal cuore, dalla volontà e dal desiderio dell’uomo.
Se Cristo manca dall’intimo di un uomo, non si può sperare di trovarlo poi
quando Lui è necessario per il nostro corpo.
Se non c’è nell’anima, nella mente, nello spirito, nei desideri, nella
volontà, non c’è neanche nel corpo al momento del bisogno.
Eppure ha sofferto rinnegando se stesso, prendendo la croce ed era il Figlio di
Dio.
Se Cristo, l’Innocente, il Santo, il Giusto, Il Figlio di Dio, il vero Figlio di
Dio, incarnatosi per la nostra redenzione, ha rinnegato se stesso,
prendendo la croce, chi sono io per non soffrire.
Lui ha sofferto ingiustamente. Noi soffriamo sempre giustamente, a causa
dei nostri peccati.
Merita di essere ricordata la professione di fede nella sofferenza fatta dal
buon ladrone sulla croce.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e
noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei
condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo
meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù,
ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con
me sarai nel paradiso» (Lc 23,39-43).
Quando si contempla Cristo Crocifisso, sempre si accetta la sofferenza e
sempre la si offre, purché si rimanga ancorati al cuore del Crocifisso
attraverso una preghiera ininterrotta.
426
Contemplazione e preghiera fanno sì che la nostra sofferenza sia vissuta
in santità ed offerta a Dio per la redenzione di molti cuori.
Gesù, i chiodi, la croce, il costato, la sofferenza, il dolore, l'agonia, l'amore...
tutto hai donato per noi.
Ecco un frutto della contemplazione del Crocifisso: Gesù è visto come un
dono di amore. Lui ha dato tutto per noi.
Niente ha tenuto per sé. Ha dato tutto se stesso per noi, per il suo grande
amore.
Non vi è amore più grande di Colui che dona la vita per gli empi nel tempo
stabilito. Questa verità è così annunziata da San Paolo.
Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia
nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo:
ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la
pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude,
perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che
ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a
stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per
una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre
eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel
suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici,
siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che
siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in
Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione (Rm 5,1-11).
Fede, contemplazione di Cristo Gesù, preghiera, sofferenza, speranza
devono rimanere sempre una cosa sola.
Rivivi con Gesù la tua vita.
Qual è il frutto ancora di una perenne contemplazione di Cristo
crocifisso?
L’obbligo di rivivere, vivere con Gesù la propria vita.
Gesù è morto per me. Io muoio per Lui. Un solo amore. Una sola carità.
Una sola vita. Una sola morte. Un solo sacrificio. Una sola offerta.
Cristo e il cristiano diventano una sola offerta gradita al Signore.
Tutto hai dato a lui ti resta ora donare il tuo corpo lacerato.
L’Ispiratrice ha dato tutta la sua vita a Cristo Gesù e alla Madre sua.
Ora le resta da donare loro il suo corpo lacerato.
Fatto questo, anche lei può dire: tutto è compiuto. Ho donato tutto. Non
mi resta più nulla che posso dare.
Come il Vecchio Simeone potrà dire: “Ora lascia, o Signore, che la tua
serva, venga da te in pace, secondo la tua parola”.
Posso venire da te, perché non ho più nulla che possa offrire a te.
427
Esamini la tua coscienza retta e preghi; desideri andare nel cielo per ascoltare
da vicino la melodia e rivedere la luce del Padre.
La coscienza retta, cioè osservante di ogni Parola uscita dalla bocca del
suo Cristo Crocifisso, le attesta che veramente tutto è stato dato.
Approvata dalla propria coscienza, Lei può ora pregare che il Signore
compia Lui la sua parola.
La porti con sé nel Cielo per ascoltare da vicino la melodia e rivedere la
luce del Padre.
Lei è stata sempre avvolta dalla luce del Padre. Questa luce che ha visto
sulla terra vuole rivedere nel Cielo, senza più i limiti del corpo.
La vuole vedere da luce nella luce.
Si... tanta luce...
Lei desidera essere immersa nella luce del Padre.
Vuole che si compia per Lei quanto l’Apostolo Giovanni proclama
nell’Apocalisse.
In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo
tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di
Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re
della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai
durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle
nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo
quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Ap 21,22-27).
Abitare nella luce eterna del Padre e dell’Agnello è il suo unico e solo
desiderio, l’unica e sola sua aspirazione.
Invochi la Madre della Redenzione con il Santo Rosario, gli Angeli, i Santi
affidando loro la tua agonia e vai... vai per ricordare il Verbo che si fece carne
nel seno della Vergine Maria.
Questo “Meditare” è stato scritto quando ancora l’Ispiratrice aveva un po’
di forza. Ora è su una croce di continua sofferenza.
Ha smesso di compiere la sua missione con il corpo. La compie con il suo
spirito e la sua anima, con la sua preghiera e la sua sofferenza.
Dalla croce si salva il mondo e lei è sulla croce.
Dalla croce è luce potente di salvezza per ogni uomo.
Dalla croce ora compie tutta la sua missione, senza sottrarre ad essa
neanche un secondo, né di notte e né di giorno.
Vai...
Il suo andare ora è solo nello spirito. L’andare nello spirito non è meno
efficace, meno fruttuoso che l’andare nel corpo.
Il suo è un perenne andare di sofferenza in sofferenza per la nostra
salvezza. Lei ora salva in questo continuo pellegrinaggio da un dolore ad
un altro.
428
QUEL GIORNO...
Era una donna allegra, semplice, armoniosa, umile agli occhi del Cielo tutto.
Questo “Meditare” è misterioso assai.
Prima di tutto l’Ispiratrice ci rivela come era la sua vita prima della sua
chiamata.
Lei era prima una donna allegra, semplice, armoniosa, umile agli occhi del
Cielo tutto.
Era una donna non complessa, non artificiale, non contraffatta, non
costruita sulla modernità.
Era come se le conseguenze del peccato di Adamo si fossero allontanate
da lei. Viveva una vita vera, senza alcuna falsità.
Poi il Signore la chiamò. Le diede come regalo la sua corona di spine. Le
caricò sulle spalle la croce della salvezza del mondo. La inviò come mite
agnellino tra i lupi di questo mondo. Inondò il suo corpo di sofferenza
indicibile. La collocò in una solitudine umana grandissima.
Nessuno era con lei. Tutti la schivavano come si schivano i lebbrosi.
Il sogno è in questa sua grande solitudine spirituale.
Sognò... non era un sogno...
L’Ispiratrice fa un sogno. In verità non era un sogno.
Era vera visione notturna. Una in tutto simile a quella che si racconta nel
Libro di Giobbe.
A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro. Negli
incubi delle visioni notturne, quando il torpore grava sugli uomini, terrore mi prese e
spavento, che tutte le ossa mi fece tremare; un vento mi passò sulla faccia, sulla pelle mi
si drizzarono i peli. Stava là uno, ma non ne riconobbi l'aspetto, una figura era davanti ai
miei occhi.
Poi udii una voce sommessa: “Può l’uomo essere più retto di Dio, o il mortale più puro
del suo creatore? Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti,
quanto più in coloro che abitano case di fango, che nella polvere hanno il loro
fondamento! Come tarlo sono schiacciati, sono annientati fra il mattino e la sera, senza
che nessuno ci badi, periscono per sempre. Non viene forse strappata la corda della loro
tenda, sicché essi muoiono, ma senza sapienza?” (Gb 4,12-21).
La visione è reale. Il sogno non sempre è reale. Può anche esserlo.
Quelli di Giuseppe, lo sposo della Vergine Maria, erano sogni reali.
Un'ombra di luce bussò alla sua porta.
In questa visione notturna, l’Ispiratrice vede un’ombra di luce bussare alla
sua porta. Bussava, si faceva vedere, poi scompariva.
Chi sarà, cosa vorrà, dove si troverà...
Quest’ombra di luce si impresse però nel suo cuore. Era in lei, ma non
fuori di lei. È stata fuori di lei solo per qualche istante.
429
L’istante di scriversi nel suo cuore, nei suoi desideri, nella sua anima.
Ecco il significato della domanda: Chi sarà, cosa vorrà, dove si troverà…
Spesso su un angelo di ali bianchi, volava, per trovare la sua ombra di luce.
Cosa fa l’Ispiratrice? Per trovare la sua ombra di luce volava su angelo di
ali bianchi. Girava per terra e per mare per rivederla.
Quell’ombra di luce era divenuta ormai come la sua anima.
Invano...
Niente. Nulla. L’ombra di luce è scomparsa. Si è dileguata.
Si è dileguata fuori di lei, ma non dentro di lei.
E così per nove mesi notte dopo notte, giorno dopo giorno.
Questo “gioco divino” di apparire e scomparire durò ben nove mesi.
Di notte l’ombra di luce appariva, di giorno lei la cercava sul suo angelo
dalle ali bianche.
La donna divenne tanto triste e tante lacrime bagnavano il suo viso.
L’Ispiratrice divenne tanto triste. Tante lacrime bagnavano il suo viso.
È come se le mancasse la sua stessa anima, il suo spirito, il suo corpo.
Quest’ombra di luce era ormai divenuta parte del suo spirito.
Tanto potente era la visione in spirito notturna.
L'ombra di luce era lì, sempre davanti ai suoi occhi.
Quell’ombra di luce era sempre lì, dinanzi ai suoi occhi.
Si badi bene. Non era una sua fantasia. Era vera creazione divina in lei.
Era un desiderio reale, una luce reale creata da Dio per lei.
Era però un’ombra di luce presente e assente allo stesso tempo.
Era spirituale, ma non reale. Notturna, ma non diurna. Veniva e
scompariva. Era sua, ma non era sua. Le apparteneva e non le
apparteneva.
Quest’ombra di luce era per lei un vero mistero incomprensibile.
Una mattina, al nono mese, una voce soave, dolce, serena che dà tanta pace...
Una mattina, al nono mese, la visione si sposta dalla notte al giorno.
Una voce chiama l’Ispiratrice. Questa voce è soave, dolce, serena.
Questa voce le dona tanta pace.
Va'...
Questa voce manda l’Ispiratrice a cercare l’ombra di luce.
La donna andò, con il suo angelo di ali bianche, bussò, non percepì che lì era
la sua ombra di luce.
430
L’Ispiratrice, sempre con il suo angelo di ali bianche, va, bussa, non
percepisce che il Signore le aveva fatto incontrare la sua ombra di luce.
Vede. Ma non comprende. Il tempo della comprensione ancora non è
giunto.
L’ora di Dio non è mai la nostra ora. Quella mattina era solo perché lei
trovasse un po di pace nel suo cuore triste e tanto solo.
La tristezza e le lacrime l'avvolsero ancora di più. Poco tempo dopo riudì quella
voce soave, la pace l'avvolse.
Dopo quel giorno, la tristezza e le lacrime l’avvolsero ancora di più.
Pensava di aver trovato, invece il Signore le chiuse la mente e il cuore
perché non vedesse. Il tempo ancora non era giunto.
Va'...
Un’altra mattina, dopo qualche tempo, ancora la voce la invita ad andare.
Deve andare incontro alla sua ombra di luce.
La donna, piena di gioia, andò...
Anche questa volta la donna va, piena di gioia.
Questa volta il tempo di Dio era compiuto.
Un sussulto al cuore, gli occhi le si aprirono riconoscendo la sua ombra di luce.
La donna ebbe un sussulto al cuore.
Si aprirono i suoi occhi e riconobbe la sua ombra di luce.
L’ombra di luce era dinanzi ai suoi occhi.
Comprese che non era un sogno, ma una verità, un cammino di fede, di amore
e di tanta sofferenza.
La donna comprese che il sogno non era sogno.
Il sogno era una verità, un cammino di fede, di amore, di tanta sofferenza.
Il Signore le aveva dato la sua ombra di luce, perché la seguisse proprio
come l’ombra segue un corpo.
Il Signore le aveva dato la sua ombra di luce, che la guidasse sul suo
cammino per il ricordo e l’annunzio della sua Parola.
Ecco perché si parla di verità, cammino di fede, amore, tanta sofferenza.
Una sola verità, un solo cammino, una sola fede, una sola sofferenza.
La donna alzò gli occhi al cielo, il suo angelo di ali bianche volò via senza di lei
lasciando in cambio la sua ombra di luce.
La donna alza gli occhi al cielo per ringraziare il Signore.
In questo stesso istante il suo angelo di ali bianche volò via senza di lei.
Al suo posto l’angelo di ali bianche lascia in cambio la sua ombra di luce.
431
Con la sua ombra di luce, la donna non è più sola. È sempre guidata nel
suo cammino da essa.
Insieme andarono a ricordare la verità evangelica dimenticata.
La donna con la sua ombra di luce continua la sua missione
evangelizzatrice.
La verità evangelica è dimenticata e lei deve ricordarla al mondo, ad ogni
cuore.
Lei non si sente più sola, abbandonata. La sua ombra di luce le è sempre
accanto. È il vero miracolo di Dio.
Gioioso il Cielo tutto incominciò a suonare flauti, violini, arpe e canti armoniosi
uscirono dalla voce della donna.
Da questo incontro della donna con la sua ombra di luce tutto il Cielo
entrò in una gioia più grande e anche la loro melodia divenne più grande,
più possente. Anche la melodia della donna si fece più grande e potente.
Il Signore aveva dato perfezione al suo disegno di salvezza.
Aveva dato alla donna una luce perenne che mai più l’avrebbe lasciata
sola.
La donna con la sua ombra di luce nella sofferenza e nella gioia cantarono:
La donna con la sua ombra di luce nella sofferenza e nella gioia hanno un
solo canto, una sola melodia.
Osanna nell'alto dei Cieli! Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei Cieli!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
È Cristo che viene nel nome del Signore.
Cristo Gesù viene per la redenzione delle anime, la salvezza del mondo.
Alleluia! Va'... Andate... Salva... Salvate.... Converti... Convertite...
Ora la donna non è più sola. Non deve andare più sola.
Deve andare lei con la sua ombra di luce.
Questo “Meditare” è veramente misterioso. Esso rivela il disegno di Dio in
ordine alla missione dell’Ispiratrice del Movimento Apostolico.
È una missione che lei dovrà svolgere sempre accompagnata da questa
ombra di luce, da questa sua ombra di luce, dono del Signore.
Cosa sia questa ombra di luce, il “Meditare” non lo rivela ed è ben giusto
che lasciamo il segreto nel cuore di Dio.
Una cosa però la sappiamo, ci è rivelata. Il Signore non ha lasciato la sua
serva sola, abbandonata a se stessa. Le è stato sempre vicino più che
come ombra di luce. Le ha fatto sentire sempre la sua presenza.
Non solo la sua presenza, ma quella del Cielo tutto.
432
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
Il primo “Meditare” ci aiuta a vivere santamente la nostra quotidiana sofferenza, in modo
che noi possiamo fare di essa un sacrificio di redenzione e di salvezza per il mondo
intero. Perché questo avvenga è necessario che ogni sofferenza sia vissuta nella
preghiera, nella fede, nella contemplazione del Cristo Crocifisso.
La sofferenza ha come frutto il pianto del cuore. Pianto invisibile che nessuno vede.
Non c’è però alcuna disperazione. Chi ha fede mai giunge alla disperazione. Chi ha fede,
chi crede in Cristo Gesù, in Lui attinge ogni forza per vivere nella santità la sofferenza.
La vive nella santità e ne fa un sacrificio al Signore. La offre per la redenzione del mondo.
La preghiera è vera forza nella sofferenza che non da alcuna tregua. Essa è tutta offerta
per la redenzione del mondo. Tuttavia sempre appare nella sofferenza la pochezza della
nostra umanità, che vuole sapere, conoscere, che cerca le ragioni di essa. Nella
sofferenza non ci sono ragioni. C’è solo la fede che ci fa contemplare Cristo Crocifisso, il
Sofferente per amore. C’è la grande carità con la quale si ama Cristo Gesù e c’è la
preghiera che chiede al Signore ogni forza per vivere santamente la nostra croce.
Quando Dio sceglie, sceglie per essere martiri al suo cospetto, dinanzi al mondo intero.
La sofferenza è sempre espiazione, grande prova di amore per il Signore. La sofferenza è
l’antitesi del peccato. Con il peccato noi togliamo vita a Dio e la diamo a noi. Nella
sofferenza togliamo vita a noi e la doniamo a Dio. Più diamo vita a Dio e più gli rendiamo
gloria.
Chi prega viene confortato dalla luce della fede e sa che non vi è alcuna risposta. Si
soffre per amore. Si è nella sofferenza per dare vita a Dio. La sofferenza è vera
mortificazione del corpo e dello spirito. Corpo e spirito rivelano la loro pochezza, il loro
niente, la loro vanità. La sofferenza ci aiuti a scoprire la nostra vera grandezza: siamo il
niente del niente, il nulla del nulla. Niente è nelle nostre mani. Questo è l’uomo: nullità e
vanità. Poi viene il Signore e da questo nulla trae la sua redenzione eterna. Trae la
redenzione eterna dal nulla del nostro corpo, se noi glielo offriamo per la salvezza del
mondo.
Il nulla del corpo, nella sofferenza, viene offerto a Gesù. Offrendo nel cuore e dal cuore,
senza alcuna parola, pensi ai chiodi che laceravano le sue mani. Pensi anche alla
preghiera da Lui elevata al Padre. Pensare, ricordare, riandare presso il Golgota,
incontrarsi con Cristo Crocifisso, si attinge una grande forza. Ci si carica di una energia
divina sempre più nuova, più vera, più efficace. Mai si deve distogliere lo sguardo da
Gesù Crocifisso, se si vuole vivere nella santità ogni sofferenza. Chi distoglie lo sguardo
da Cristo, dal Divin Sofferente, rischia di trasformare la sofferenza in un dolore inutile,
senza alcun significato. Tolto Cristo dagli occhi e dal cuore, la sofferenza s trasforma in
ribellione. È quanto sta accadendo alla nostra società super civilizzata, super
tecnologica, super moderna. Sappiamo costruire grattacieli simili a torri di Babele, ma
non sappiamo costruire la nostra vita nella sofferenza. Avendo smarrito Cristo dalla
mente e dal cuore, non possiamo averlo nel corpo al momento della sofferenza. Urge
riportare Cristo nella mente e nel cuore. Urge porlo al centro della nostra vita. È
necessario che lo riponiamo al suo giusto posto. Tutte le soluzioni errate, di peccato, di
morte che si danno oggi alla sofferenza, hanno tutte un solo principio ispiratore: Manca
Cristo dalla mente e dal cuore, dalla volontà e dal desiderio dell’uomo. Se Cristo manca
dall’intimo di un uomo, non si può sperare di trovarlo poi quando Lui è necessario per il
nostro corpo. Se non c’è nell’anima, nella mente, nello spirito, nei desideri, nella volontà,
non c’è neanche nel corpo al momento del bisogno.
Se Cristo, l’Innocente, il Santo, il Giusto, Il Figlio di Dio, il vero Figlio di Dio, incarnatosi
per la nostra redenzione, ha rinnegato se stesso, prendendo la croce, chi sono io per non
soffrire. Lui ha sofferto ingiustamente. Noi soffriamo sempre giustamente, a causa dei
nostri peccati. Quando si contempla Cristo Crocifisso, sempre si accetta la sofferenza e
sempre la si offre, purché si rimanga ancorati al cuore del Crocifisso attraverso una
433
preghiera ininterrotta. Contemplazione e preghiera fanno sì che la nostra sofferenza sia
vissuta in santità ed offerta a Dio per la redenzione di molti cuori.
Ecco un frutto della contemplazione del Crocifisso: Gesù è visto come un dono di amore.
Lui ha dato tutto per noi. Niente ha tenuto per sé. Ha dato tutto se stesso per noi, per il
suo grande amore. Non vi è amore più grande di Colui che dona la vita per gli empi nel
tempo stabilito. Fede, contemplazione di Cristo Gesù, preghiera, sofferenza, speranza
devono rimanere sempre una cosa sola.
Qual è il frutto ancora di una perenne contemplazione di Cristo crocifisso? L’obbligo di
rivivere, vivere con Gesù la propria vita. Gesù è morto per me. Io muoio per Lui. Un solo
amore. Una sola carità. Una sola vita. Una sola morte. Un solo sacrificio. Una sola offerta.
Cristo e il cristiano diventano una sola offerta gradita al Signore.
Carissimo/a,
possiedi una grande ricchezza da offrire al Signore per la redenzione dei tuoi fratelli.
Tutto è sofferenza nella vita.
Il lavoro è sofferenza. Lo studio è sofferenza. La missione evangelizzatrice è sofferenza.
Vivere di comunione con i fratelli è sofferenza.
Se noi offriamo tutta questa sofferenza al Signore, il mondo si converte e si salva.
Ma per questo dobbiamo vivere nella santità, nella pace, nella comunione, nella fede tutta
la nostra vita.
Sciupare tutta questa ricchezza ci rende responsabili davanti a Dio e ai fratelli.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ti aiutino a vivere santamente la
tua sofferenza quotidiana per la redenzione di molti cuori.
434
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 23 Settembre 2013
TORNA… ALLA CASA DEL PADRE...
Quando la debolezza prende il cuore
e il peccato offusca la mente,
è il segno che si è dimenticato il Signore.
Lui è sempre vicino,
ma non lo si percepisce più;
manca la luce e la grazia della Mensa eucaristica.
Uomo, innamorati di quell'Ostia
che lo Spirito Santo, nel sacramento dell'altare,
ha fatto divenire Corpo e Sangue
del Figlio dell'Altissimo.
Se ti innamori, i tuoi occhi si illuminano
e diventano luce agli occhi dei tuoi fratelli.
Ti ritrovi nella luce del Signore,
se, pentendoti, torni alla casa del Padre.
Ti aiuteranno la preghiera e il Santo Rosario.
Il Signore, tuo Dio, buono e misericordioso,
ti aspetta.
Se ritorni, una gioia prenderà il tuo spirito,
la tua angoscia svanirà,
renderai grazie al tuo Signore per averti salvato.
La Madre della Redenzione,
Madre che nell'attesa prega per te,
gioirà nel coro degli Angeli e dei Santi.
per non peccare più devi amare il tuo Gesù
più di te stesso, della tua vita;
a lui dovrai donare il tuo cuore,
la tua anima, la tua mente.
A lui dovrai stringerti
nei momenti della tentazione;
in lui attingerai la forza, la perseveranza
e quell'amore che ti colmerà.
Con lui nel cuore ce la farai, vincerai il mondo.
La pace camminerà sui tuoi passi
e la gioia si sprigionerà dal tuo viso.
Potrai allora insegnare ai tuoi fratelli
come vincere la tentazione,
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divenendo per loro modello di santità,
esempio di vero amore per il Signore,
stimolo di crescita nelle sante virtù.
Attorno a te ci sono la Vergine Maria,
gli Angeli e i Santi,
per indicarti il sentiero della vita,
per sorreggerti nel momento del bisogno.
Madre mia, ascolta la mia preghiera:
accompagna nella casa del Padre
quanti sono lontani,
quanti l’hanno abbandonata,
e ottieni loro dal Padre dei cieli,
il dono di un amore grande,
perché mai più si distacchino
dal suo cuore che tanto ci ama.
CONVERSIONE E FEDE...
Una conversione fatta di prove,
di tentazioni, di dura umiliazione
di mortificazione della carne,
purifica come oro nel crogiolo,
conduce nel deserto,
immette in un cammino lungo e faticoso,
fatto di ascolto della Parola del Logos Eterno,
di obbedienza alla Volontà del Padre celeste.
Vivere di Parola di Dio,
è lottare contro la tentazione,
costante, suadente e tenace,
che nasce dal cuore infedele
di quanti convivono con il peccato,
respingono la luce,
emettono giudizi frutto di tenebre, di menzogna,
di travisamento della storia, di falsa testimonianza,
di occultamento della verità,
di quotidiana derisione.
Non il segno porta a Dio,
ma la vita di ogni giorno,
piena di sofferenza della terra
e di tanta gioia del cielo.
Il segno senza parola,
senza conversione e senza fede
al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo
non porta a Dio, ma all'uomo.
Il segno che viene da Dio
tocca la coscienza,
facendola incontrare con il Figlio dell'Altissimo,
436
togliendola dal torpore e dall'ozio spirituale.
Signore, confermaci nel nostro proposito
di perseverare e seguirti
fino alla fine dei nostri giorni.
Il tuo Santo Spirito
ci aiuti a compiere il cammino
senza mai cadere nel male.
Madre del mio Signore,
Madre della Redenzione,
tu sai quanto sacrificio,
quanta penitenza e quanta buona volontà
occorrono ogni giorno
per fare la volontà del Padre.
Prega per noi ed ottienici
la grazia di perseverare sempre,
contro ogni tentazione.
Madre della saggezza,
rendici sapienti,
puri di cuore e beati nello spirito.
Con te nel cuore, o Madre,
ameremo fino al martirio.
437
TESTO COMMENTATO
TORNA… ALLA CASA DEL PADRE...
Quando la debolezza prende il cuore e il peccato offusca la mente, è il segno
che si è dimenticato il Signore.
La liquefazione della mente e del cuore di un uomo è il frutto della
dimenticanza del Signore.
Il Signore è come il cemento per la sabbia. Impastare la sabbia senza
cemento è stoltezza. Non si può costruire nessun edificio.
Cemento e sabbia vanno impastati insieme. Devono formare una sola
amalgama.
Così dicasi per l’uomo e il Signore. Se l’uomo vuole ricevere consistenza,
robustezza, verità, essenza, deve impastarsi con il Signore. Deve divenire
con Lui una sola amalgama.
Mente, cuore, volontà, spirito, corpo, anima, sentimenti, desideri,
aspirazioni, vanno cementati insieme se vogliamo realizzare il nostro
edificio nel tempo e nell’eternità.
Se impastiamo tutti gli elementi della nostra persona da soli, è come se
impastassimo sabbia. Non vi è alcun legame tra un granello e l’altro.
Se invece vi mettiamo il Signore e con Lui e in Lui e per Lui impastiamo
tutti questi nostri elementi, allora l’impasto è forte, resistente, si può
costruire bene l’edificio della nostra vita.
Poiché ogni giorno la nostra sabbia va impastata, ogni giorno si ha
bisogno del Signore.
Quando il cristiano si amalgama nel suo essere, diviene strumento per
amalgamare l’intera umanità.
Lui è sempre vicino, ma non lo si percepisce più; manca la luce e la grazia della
Mensa eucaristica.
Il cemento divino più consistente, più forte, resistente, indistruttibile è
l’Eucaristia. Chi si accosta ad essa si cementa con Cristo e in Lui, per
Lui, con Lui, con il Padre e lo Spirito Santo.
Ogni elemento di cui siamo formati inizia a trovare la sua comunione con
gli altri. Ricomincia la vita nel nostro corpo.
L’Eucaristia è più che una sorgente di acqua per un albero in un deserto
infuocato. Come l’acqua è la vita per questo albero, così l’Eucaristia è la
vita per tutti gli elementi di cui siamo formati.
Uomo, innamorati di quell'Ostia che lo Spirito Santo, nel sacramento dell'altare,
ha fatto divenire Corpo e Sangue del Figlio dell'Altissimo.
Siamo invitati ad innamorarci dell’Eucaristia.
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Essa non è solo una candida ostia o particola. Questa candida ostia o
particola è stata trasformata dallo Spirito Santo, per la mediazione
sacramentale del Ministro ordinato, in Corpo e Sangue del Figlio
dell’Altissimo.
Quell’ostia è vero corpo di Cristo, vero sangue di Cristo.
Nel corpo e nel sangue di Cristo vi è tutta la Beata Trinità con la sua
onnipotenza di grazia e lo splendore della sua verità.
Se ti innamori, i tuoi occhi si illuminano e diventano luce agli occhi dei tuoi
fratelli.
Ecco il primo frutto che produce il Signore, quando noi ci impastiamo con
Lui nell’Eucaristia.
I nostri occhi si illuminano e diventano luce agli occhi dei nostri fratelli.
Diventiamo luce nella luce di Gesù Signore, del Padre e dello Spirito
Santo.
Con questa luce possiamo illuminare il mondo con la verità evangelica.
Ti ritrovi nella luce del Signore, se, pentendoti, torni alla casa del Padre.
Per ritrovarsi nella luce del Signore, per divenire luce in Cristo, è
necessario lasciare il mondo del peccato e della morte, pentirsi, ritornare
nella casa del Padre.
Solo nella casa del Padre ci si può nutrire di Cristo Eucaristia, ci si può
cementare nuovamente con Dio e divenire con Lui una sola luce.
Senza pentimento non c’è vero ritorno. Manca l’abbandono del regno
della morte e del peccato.
Non si può contemporaneamente vivere di peccato e di morte ed essere
luce. Il peccato, la morte sono tenebre.
Ti aiuteranno la preghiera e il Santo Rosario.
Tornati nella casa del Padre, saremo aiutati dalla preghiera e dal Santo
Rosario a rimanere saldi nel Signore e nella sua grazia e verità.
La preghiera è vero elemento di stabilizzazione della nostra vita in Dio.
Senza preghiera
amalgamati.
siamo
destabilizzati,
fusi,
non
cementati,
non
Siamo come la sabbia del deserto spinta dalle tempeste di vento, spostata
da un luogo all’altro senza che vi si possa opporre alcuna resistenza.
Il Signore, tuo Dio, buono e misericordioso, ti aspetta.
Possiamo amalgamarci in Dio, perché il Signore sempre ci aspetta.
Lui è buono, misericordioso, sempre attende che torniamo nella sua casa.
La sua bontà e la sua misericordia sono sempre pronte ad accoglierci.
Se però non torniamo, rimaniamo nella nostra disarticolazione. Saremo
polvere di sabbia in questo deserto del mondo.
439
Se ritorni, una gioia prenderà il tuo spirito, la tua angoscia svanirà, renderai
grazie al tuo Signore per averti salvato.
Quando si ritorna veramente al Signore, Dio ritorna nel nostro cuore con
la sua potente grazia, il cui primo frutto è la gioia.
Angoscia e tristezza attestano la non piena, la non vera, la non perfetta
presenza di Dio nella nostra vita.
Occorre che questa presenza sia nuovamente rinsaldata con il nostro
pieno ritorno nel cuore e nella volontà del Padre nostro celeste.
Rinsaldata la nostra presenza nella volontà e nel cuore di Dio con la
preghiera, il nostro spirito esulta e gioisce nel Signore.
La nostra bocca eleva un inno di ringraziamento e di benedizione. Siamo
nuovamente nella pace del Signore. È questa la nostra vera gioia.
La Madre della Redenzione, Madre che nell'attesa prega per te, gioirà nel coro
degli Angeli e dei Santi.
La prima a fare festa nel cielo per la nostra conversione è la Vergine
Maria, Madre della Redenzione.
Lei è sempre in preghiera per noi. È sempre in attesa del nostro ritorno.
Quando noi ritorniamo Lei fa festa nel coro degli Angeli e dei Santi.
Per non peccare più devi amare il tuo Gesù più di te stesso, della tua vita; a lui
dovrai donare il tuo cuore, la tua anima, la tua mente.
Purtroppo si ritorna nella casa del Padre e poi di nuovo ci si allontana da
essa. Cosa fare per rimanere sempre in essa?
Ecco la risposta: amare Gesù più di noi stessi, della nostra vita.
Donare a Lui il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente. Tutto di noi
deve essere donato a Cristo Gesù.
Se noi ci consegniamo interamente a Gesù, sarà difficile allontanarci da
Lui. L’amore vero, puro, santo è creatore di una sola vita, anche a livello
fisico, spirituale, mentale, di volontà, di cuore.
Quando l’amore ci cementa con Cristo Gesù, quando Lui è il ferro della
nostra amalgama, difficilmente il pilatro crolla.
Gesù che è ferro di carità, verità, misericordia, amore, sempre ci rende ad
immagine, ci trasforma nel suo stesso amore e nella sua stessa verità.
A lui dovrai stringerti nei momenti della tentazione; in lui attingerai la forza, la
perseveranza e quell'amore che ti colmerà.
Ecco ancora la risposta per non peccare più: a Cristo Gesù ci si deve
stringere nel momenti della tentazione.
Stringendoci a Cristo, in Lui troveremo la forza, la perseveranza e
quell’amore che ci colmerà
Il cristiano è come un’aquila che deve solcare i cieli. Cristo Gesù deve
essere come l’aria per l’aquila.
440
Se l’aquila è sotto vuoto, mai potrà volare. Se invece è nei cieli, nell’aria
potrà fare qualsiasi cosa. Nulla gli sarà impossibile.
Il cristiano senza Cristo è sotto vuoto e sa solo peccare. Non sa fare altro.
Non può fare altro.
Si stringe a Cristo Gesù e conquisterà le più alte vette della santità. Potrà
volare nei cieli delle virtù senza alcuna difficoltà.
Con lui nel cuore ce la farai, vincerai il mondo.
È certezza di fede: con Cristo nel cuore si vince ogni tentazione, il mondo.
Con Lui nel cuore non ci sono difficoltà per il cristiano. Il peccato è vinto.
Ma solo se Cristo è nel cuore, nella mente, nella volontà, nei desideri.
La pace camminerà sui tuoi passi e la gioia si sprigionerà dal tuo viso.
Con Cristo nel cuore si vive nella pace.
Con Cristo nel cuore la gioia si sprigiona dal viso del cristiano.
Perché la nostra pace è Cristo e Cristo è anche la nostra gioia.
Potrai allora insegnare ai tuoi fratelli come vincere la tentazione, divenendo per
loro modello di santità, esempio di vero amore per il Signore, stimolo di crescita
nelle sante virtù.
Con Cristo nel cuore si possono aiutare i fratelli, insegnando loro come si
vince la tentazione, perché noi l’abbiamo vinta, la vinciamo sempre.
Con Cristo nel cuore si diviene per i fratelli modello di santità, esempio di
vero amore per il Signore, stimolo di crescita nelle sante virtù.
Tutto questo quando Cristo è al centro del nostro cuore e dei nostri
pensieri, al centro della nostra anima e del nostro spirito.
Senza Cristo, lo ripetiamo, siamo solo capaci di peccare, trasgredire.
Attorno a te ci sono la Vergine Maria, gli Angeli e i Santi, per indicarti il sentiero
della vita, per sorreggerti nel momento del bisogno.
Quando Cristo è nel cuore, attorno a noi vi sono la Vergine Maria, gli
Angeli e i Santi.
Loro vengono per indicarci il sentiero della vita, per sorreggerci nel
momento del bisogno.
Se Cristo non è nel cuore, anche se tutto il cielo è attorno a noi, noi siamo
sordi, ciechi, muti.
Sordi per ascoltare, ciechi per vedere, muti per elevare la nostra preghiera
al Signore perché venga presto in nostro soccorso.
Invece con Cristo nel cuore, sentiamo, vediamo, parliamo, gustiamo la
loro presenza e la loro compagnia.
Madre mia, ascolta la mia preghiera: accompagna nella casa del Padre quanti
sono lontani, quanti l’hanno abbandonata, e ottieni loro dal Padre dei cieli, il
441
dono di un amore grande, perché mai più si distacchino dal suo cuore che tanto
ci ama.
La comunione nella preghiera è vera fonte di conversione e di salvezza.
Pregare per gli altri si deve sempre. La preghiera è forma silenziosa,
invisibile, efficace per amare tutti, sempre, anche i nostri nemici.
In questa preghiera alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, che è mia
Madre, nostra Madre, si chiedono due grandi grazie.
Di accompagnare nella casa del Padre quanti sono lontani, quanti l’hanno
abbandonata.
Per quanti poi tornano nella casa del Padre, il dono di un amore grande,
perché mai si distacchino dal suo cuore che tanto ci ama.
Si chiede che tutti tornino a Dio. Che tutti perseverino con fedeltà e
grande amore.
È questo il desiderio del Padre celeste: che tutti gli uomini si salvino e che
nessuno vada perduto. La salvezza è nella perseveranza sino alla fine.
CONVERSIONE E FEDE...
Una conversione fatta di prove, di tentazioni, di dura umiliazione, di
mortificazione della carne, purifica come oro nel crogiolo, conduce nel deserto,
immette in un cammino lungo e faticoso, fatto di ascolto della Parola del Logos
Eterno, di obbedienza alla Volontà del Padre celeste.
La conversione è un vero cammino di purificazione lungo, faticoso, pieno
di mille ostacoli, di sentieri tortuosi, irti, ardui, stretti.
La conversione è fatta di prove, tentazioni, umiliazioni, mortificazioni della
carne. Non è di certo un sentiero in discesa che si percorre.
Questa conversione purifica come oro nel crogiolo, conduce nel deserto,
immette in un cammino lungo e faticoso, fatto di ascolto della Parola del
Logos Eterno, di obbedienza alla volontà del Padre celeste.
La conversione è una lotta senza alcuna tregua, contro nemici agguerriti,
forti, potenti, risoluti a mandare in rovina eterna la nostra vita.
La conversione vive di
assolutamente necessarie.
due
verità
essenziali,
indispensabili,
Il perenne ascolto della Parola di Gesù, l’obbedienza alla volontà del
Padre celeste.
Se queste due verità non sono la luce che illumina il nostro cammino, mai
si potrà parlare di conversione. Manca la sua verità, la sua essenza.
Conversione, Parola di Cristo Gesù, obbedienza a Dio sono una cosa sola.
Devono essere una cosa sola.
442
Deve è assente la Parola, non vi è obbedienza, non vi è conversione.
Dove la Parola è alterata nella sua verità, neanche lì vi è obbedienza,
conversione, cammino umile e confidente con il Signore nostro Dio.
Vivere di Parola di Dio, è lottare contro la tentazione, costante, suadente e
tenace, che nasce dal cuore infedele di quanti convivono con il peccato,
respingono la luce, emettono giudizi frutto di tenebre, di menzogna, di
travisamento della storia, di falsa testimonianza, di occultamento della verità, di
quotidiana derisione.
La Parola di Dio è sempre esposta alla tentazione.
Si vive di Parola del Signore lottando contro la tentazione che è costante,
suadente, tenace.
La tentazione nasce dal cuore infedele di quanti convivono con il peccato,
respingono la luce, emettono giudizi di tenebre, menzogna, travisamento
della storia, falsa testimonianza, occultamento della verità, quotidiana
derisione.
Chi è nel peccato ha sempre una parola di peccato contro chi vive nella
luce.
La parola di peccato è tenebra, menzogna, falsità, inganno, falsa
testimonianza, calunnia, derisione.
La parola di peccato è capace anche di travisare la storia e di occultare la
sua verità, che è palese, pubblica, cade sotto gli occhi di tutti.
La parola di peccato dichiara le tenebre luce e la luce tenebre, il bene
male e il male bene, la verità falsità e la falsità verità.
La parola di peccato è la più grande sorgente di male esistente nel
mondo.
La parola di peccato si avventa contro i missionari del Vangelo per
annientarli, distruggerli, scoraggiarli, sconfiggerli.
Chi non vuole proferire parole di peccato, deve togliere il peccato dal suo
cuore. Con il peccato nel cuore, la parola sarà sempre di peccato, mai
potrà essere di luce e di verità, di sapienza e di saggezza.
Sarà una parola che distrugge non una parola che edifica. Che divide non
che unisce. Che abbatte non che innalza.
Non il segno porta a Dio, ma la vita di ogni giorno, piena di sofferenza della
terra e di tanta gioia del cielo.
Molti cercano segni pensando che essi portino a Dio.
I segni non portano a Dio, non convertono, perché lasciano il cuore vuoto.
Porta a Dio la vita di ogni giorno, piena di sofferenza della terra e di tanta
gioia del cielo.
Porta a Dio una vita veramente evangelica. Ma la vita evangelica è piena di
sofferenza di ogni genere. Essa è anche confortata dalla gioia del cielo.
443
Il segno senza parola, senza conversione e senza fede al Vangelo di nostro
Signore Gesù Cristo non porta a Dio, ma all'uomo.
Il segno per il segno è sempre un segno vuoto, spesso anche ambiguo. Si
può dare ad esso ogni interpretazione, ogni significato.
Il segno senza parola, senza conversione, senza fede al Vangelo di nostro
Signore Gesù Cristo porta semplicemente all’uomo, mai porta a Dio.
A Dio porta la conversione al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Molti inseguono i segni, pochi il Vangelo. Molti corrono per cercare segni,
pochi escono da casa per cercare il Vangelo.
Molti amano i segni e si nutrono di essi. Pochi amano il Vangelo e si
alimentano di ogni sua Parola.
Il segno che viene dall’uomo mai potrà convertire al Vangelo di nostro
Signore Gesù Cristo.
Non è un segno che viene da Dio e mai potrà convertire a Dio.
Ogni segno converte al suo autore. Il segno dell’uomo converte all’uomo,
il segno di Dio converte a Dio.
Ma il segno di Dio è sempre legato alla sua Parola, mai è dato senza la
Parola. Parola di Dio e segno di Dio vanno sempre insieme.
Mai il segno di Dio è dato senza la Parola. Se è senza Parola, non è segno
di Dio. È segno dato dall’uomo.
Oggi viviamo in un epoca in cui si moltiplicano i pellegrini del segno.
Oggi si fanno lunghi viaggi per ricevere un segno. Una volta che lo si è
ottenuto, si ritorna con grande entusiasmo, ma con poco Vangelo nel
cuore.
Vuoto di Vangelo era prima il cuore e vuoti di Vangelo si rimane dopo.
Non vi è alcun cambiamento nella vita cristiana.
Il segno dona una via facile per essere cristiani. Il Vangelo segno la via
difficile. Il segno addormenta la nostra coscienza. Il Vangelo la risveglia.
Il segno che viene da Dio tocca la coscienza, facendola incontrare con il Figlio
dell'Altissimo, togliendola dal torpore e dall'ozio spirituale.
Ora vengono manifestati i frutti che scaturiscono dai segni che vengono
dal Vangelo.
Il segno che viene da Dio tocca la coscienza, facendola incontrare con il
Figlio dell’Altissimo, togliendola dal torpore e dall’ozio spirituale.
Il vero segno, quello che viene da Dio, non tocca gli occhi, punta al cuore
penetra nella coscienza, la sveglia dal suo ozio e torpore spirituale, la fa
incontrare con Cristo Gesù, con la vera luce.
Il vero segno infatti mira solo alla coscienza. La coscienza essa rimette in
vita. La apre all’accoglienza della Parola che salva e redime.
444
Un segno che non risveglia la coscienza di certo è dato senza Parola di
Dio. È offerto senza la luce che scaturisce dal Vangelo.
L’uomo può anche chiudersi alla Parola data con il segno, ma la sua vita
non sarà più la stessa. Dalla non conoscenza è passato alla non fede.
Signore, confermaci nel nostro proposito di perseverare e seguirti fino alla fine
dei nostri giorni.
La richiesta della perseveranza sino alla fine deve essere fatta a Dio senza
alcuna interruzione, ora dopo ora, attimo dopo attimo.
In Cristo Gesù non si crede per un giorno. Si crede per tutta la vita.
Il tuo Santo Spirito ci aiuti a compiere il cammino senza mai cadere nel male.
Il cammino va fatto senza mai cedere al male. Per questo abbiamo tutti
bisogno dello Spirito Santo e della sua sapienza e fortezza.
Madre del mio Signore, Madre della Redenzione, tu sai quanto sacrificio,
quanta penitenza e quanta buona volontà occorrono ogni giorno per fare la
volontà del Padre.
Compiere ogni giorno la volontà di Dio è una lotta ininterrotta, quotidiana.
Questa lotta costa sacrificio, penitenza, tanta buona volontà. Costa ogni
giorno la morte a noi stessi. Costa la rinunzia alla nostra vita.
La Vergine Maria sa tutte queste cose e a Lei si chiede aiuto.
Prega per noi ed ottienici la grazia di perseverare sempre, contro ogni
tentazione.
A Lei si chiede di pregare per noi. Lei ci deve ottenere la grazia di
perseverare sempre, contro ogni tentazione.
Senza la sua preghiera è impossibile per noi perseverare. La tentazione
può vincerci in ogni momento.
Lei prega per noi e noi siamo forti, robusti, risoluti, determinati sempre.
Madre della saggezza, rendici sapienti, puri di cuore e beati nello spirito.
Lei è la Madre della saggezza, della sapienza.
A Lei si chiede ogni saggezza e sapienza, la purezza del cuore, la
beatitudine nello spirito.
Con questi doni divini è facile perseverare sino alla fine. È possibile
vincere tutte le tentazioni.
Con la Vergine Maria, Madre della Redenzione, nel cuore, tutto è possibile.
Non c’è naufragio spirituale per colui che ama di vero amore Lei.
Con te nel cuore, o Madre, ameremo fino al martirio.
Con la Vergine Maria nel cuore ameremo fino al martirio.
Solo con Lei nel cuore è possibile amare sino alla fine. La fine può essere
anche il martirio, cioè il dono a Dio della nostra vita con il sangue versato.
445
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
vorrei soffermarmi con te ancora per un poco sulla liquefazione della nostra vita che il
peccato produce in noi e della ricomposizione della nostra liquefazione che avviene
attraverso il sacramento dell’Eucaristia. Ti riporto quanto già scritto.
La liquefazione della mente e del cuore di un uomo è il frutto della dimenticanza del
Signore. Il Signore è come il cemento per la sabbia. Impastare la sabbia senza cemento è
stoltezza. Non si può costruire nessun edificio. Cemento e sabbia vanno impastati
insieme. Devono formare una sola amalgama. Così dicasi per l’uomo e il Signore. Se
l’uomo vuole ricevere consistenza, robustezza, verità, essenza, deve impastarsi con il
Signore. Deve divenire con Lui una sola amalgama. Mente, cuore, volontà, spirito, corpo,
anima, sentimenti, desideri, aspirazioni, vanno cementati insieme se vogliamo realizzare
il nostro edificio nel tempo e nell’eternità. Se impastiamo tutti gli elementi della nostra
persona da soli, è come se impastassimo sabbia. Non vi è alcun legame tra un granello e
l’altro. Se invece vi mettiamo il Signore e con Lui e in Lui e per Lui impastiamo tutti
questi nostri elementi, allora l’impasto è forte, resistente, si può costruire bene l’edificio
della nostra vita. Poiché ogni giorno la nostra sabbia va impastata, ogni giorno si ha
bisogno del Signore. Quando il cristiano si amalgama nel suo essere, diviene strumento
per amalgamare l’intera umanità.
Il cemento divino più consistente, più forte, resistente, indistruttibile è l’Eucaristia. Chi si
accosta ad essa si cementa con Cristo e in Lui, per Lui, con Lui, con il Padre e lo Spirito
Santo. Ogni elemento di cui siamo formati inizia a trovare la sua comunione con gli altri.
Ricomincia la vita nel nostro corpo. L’Eucaristia è più che una sorgente di acqua per un
albero in un deserto infuocato. Come l’acqua è la vita per questo albero, così l’Eucaristia
è la vita per tutti gli elementi di cui siamo formati.
Siamo invitati ad innamorarci dell’Eucaristia. Essa non è solo una candida ostia o
particola. Questa candida ostia o particola è stata trasformata dallo Spirito Santo, per la
mediazione sacramentale del Ministro ordinato, in Corpo e Sangue del Figlio
dell’Altissimo. Quell’ostia è vero corpo di Cristo, vero sangue di Cristo. Nel corpo e nel
sangue di Cristo vi è tutta la Beata Trinità con la sua onnipotenza di grazia e lo splendore
della sua verità.
Ecco il primo frutto che produce il Signore, quando noi ci impastiamo con Lui
nell’Eucaristia. I nostri occhi si illuminano e diventano luce agli occhi dei nostri fratelli.
Diventiamo luce nella luce di Gesù Signore, del Padre e dello Spirito Santo. Con questa
luce possiamo illuminare il mondo con la verità evangelica.
Ogni giorno sperimentiamo nel nostro spirito questa liquefazione. È come se gli elementi
della nostra vita si fondessero, divenendo senza più alcuna consistenza. Il peccato è più
che potente dinamite che riduce una montagna di granito in granelli di sabbia.
Quando si è sabbia e polvere del suolo, ed è questa la vera morte – polvere sei e in
polvere ritornerai – vi è un solo modo per ritornare ad essere una cosa sola, una unità
forte, resistente ad ogni attacco del male: l’Eucaristia.
Se impariamo a ricevere l’Eucaristia secondo pienezza di fede, essa diverrà in noi
potentissimo cemento divino che ci ricostituisce, ci solidifica, ci rende forti, puri,
sapienti, coraggiosi, pieni di buona volontà per vincere il male.
Oggi il mondo è liquefatto. È senza alcuna consistenza spirituale. È carente di ogni
sapienza. Ha dimenticato semplicemente l’Eucaristia oppure la celebra malamente.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti a celebrare con retta fede l’Eucaristia e
a riceverla con cuore puro e spirito rinnovato.
Angeli e Santi ci liberino da ogni distrazione, vilipendio, sacrilegio.
446
Carissimo/a,
Nel lontano 1980, uno de primi articoli che scrissi sul Movimento Apostolico, portava
questo titolo: Dai segni al Vangelo. Sono passati ben 33 anni. Ora è giunto il tempo della
sua attuazione. Il secondo “Meditare”, mi ha offerto l’occasione di fare qualche breve
considerazione teologica sui segni. Te la riporto.
Molti cercano segni pensando che essi portino a Dio. I segni non portano a Dio, non
convertono, perché lasciano il cuore vuoto. Porta a Dio la vita di ogni giorno, piena di
sofferenza della terra e di tanta gioia del cielo. Porta a Dio una vita veramente evangelica.
Ma la vita evangelica è piena di sofferenza di ogni genere. Essa è anche confortata dalla
gioia del cielo.
Il segno per il segno è sempre un segno vuoto, spesso anche ambiguo. Si può dare ad
esso ogni interpretazione, ogni significato. Il segno senza parola, senza conversione,
senza fede al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo porta semplicemente all’uomo, mai
porta a Dio. A Dio porta la conversione al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Molti
inseguono i segni, pochi il Vangelo. Molti corrono per cercare segni, pochi escono da
casa per cercare il Vangelo. Molti amano i segni e si nutrono di essi. Pochi amano il
Vangelo e si alimentano di ogni sua Parola. Il segno che viene dall’uomo mai potrà
convertire al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Non è un segno che viene da Dio e
mai potrà convertire a Dio. Ogni segno converte al suo autore. Il segno dell’uomo
converte all’uomo, il segno di Dio converte a Dio. Ma il segno di Dio è sempre legato alla
sua Parola, mai è dato senza la Parola. Parola di Dio e segno di Dio vanno sempre
insieme. Mai il segno di Dio è dato senza la Parola. Se è senza Parola, non è segno di
Dio. È segno dato dall’uomo. Oggi viviamo in un epoca in cui si moltiplicano i pellegrini
del segno. Oggi si fanno lunghi viaggi per ricevere un segno. Una volta che lo si è
ottenuto, si ritorna con grande entusiasmo, ma con poco Vangelo nel cuore. Vuoto di
Vangelo era prima il cuore e vuoti di Vangelo si rimane dopo. Non vi è alcun
cambiamento nella vita cristiana. Il segno dona una via facile per essere cristiani. Il
Vangelo segno la via difficile. Il segno addormenta la nostra coscienza. Il Vangelo la
risveglia.
Ecco i frutti che scaturiscono dai segni che vengono dal Vangelo. Il segno che viene da
Dio tocca la coscienza, facendola incontrare con il Figlio dell’Altissimo, togliendola dal
torpore e dall’ozio spirituale. Il vero segno, quello che viene da Dio, non tocca gli occhi,
punta al cuore penetra nella coscienza, la sveglia dal suo ozio e torpore spirituale, la fa
incontrare con Cristo Gesù, con la vera luce. Il vero segno infatti mira solo alla
coscienza. La coscienza rimette in vita. La apre all’accoglienza della Parola che salva e
redime. Un segno che non risveglia la coscienza di certo è dato senza Parola di Dio. È
offerto senza la luce che scaturisce dal Vangelo. L’uomo può anche chiudersi alla Parola
data con il segno, ma la sua vita non sarà più la stessa. Dalla non conoscenza è passato
alla non fede.
Ti annunzio che per noi è giunto il tempo di passare dai segni al Vangelo. È il tempo di
far divenire il Vangelo vissuto il nostro unico e solo segno per la conversione dei cuori.
Segno di Dio è la tua, la mia, la nostra vita. Credici. È così.
Se la tua vita non è il segno di Dio, nessuno verrà a Dio attraverso di te e avrai fallito
nella tua missione che è proprio quella di portare tutto il mondo a Dio.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a vivere questo
passaggio ormai non più rinviabile.
P.S.
( Ti accludo l’articolo “Dai segni al Vangelo”).
Pochi sanno cosa sia in verità il Movimento Apostolico. Pochi conoscono la sua funzione
e la sua finalità. Al di là delle apparenze bisogna riconoscere che pochi hanno percepito
447
il ruolo del Messaggero del Signore in questo suo andare per il mondo ed esporsi a
ludibrio, alla derisione e alle mortificazioni di vario genere.
Spesso si sente dire da questo e da quello "io non credo". Ma cosa vuoi credere? Se ti
aspetti che il soprannaturale invada la tua vita togliendoti la tua libertà, ti sbagli. Non
crederai mai. Se pensi che il Dio e Padre di nostro Signore Gesù Cristo ti dia delle prove,
sei nell'errore. Dio non ti costringerà mai a credere. E' nella tua libertà e nella tua volontà
che devi aprirti al divino. Divino che nel caso concreto ti è presentato alla luce di qualche
segno.
La funzione del Messaggero del Signore è quella di risvegliare la fede. Spesso si corre da
lei per avere il miracolo del corpo, per essere liberati dalle nostre infermità, dalle nostre
malattie, dai nostri dispiaceri, dal nostro passato più o meno incomodo. Non è questo
essenzialmente il compito del Messaggero del Signore. Lo Spirito che parla attraverso lei
- ed io lo credo fermamente - è lo Spirito di ricordo. Ci ricorda il Vangelo. Ci guida verso
la verità. Risveglia la fede. Ci invita a far vivere il Cristo in noi.
Siete nell'errore - mi diceva uno che di teologia avrebbe dovuto conoscerne abbastanza perché i vostri messaggi pretendono di essere "Parola di Dio". Per la Chiesa non c'è
nessuna altra "Parola di Dio" se non quella contenuta nei libri canonici. Era questa la sua
pietra di inciampo. E' vero. L'elenco dei libri ispirati, il canone della Scrittura contiene
tutta la nostra fede. Racchiude l'unica rivelazione, la rivelazione pubblica, che costituisce
la fede, tutta la fede e la definisce in tutta la sua essenza. Per noi la fede è quella e solo
quella contenuta nei libri canonici letti ed interpretati nella Chiesa e dalla Chiesa
magistralmente, autorevolmente e infallibilmente. I Concili ne sono la massima
espressione e i momenti privilegiati.
Egli dimenticava però che la Chiesa, pur non pronunziandosi mai sull'autenticità di una
rivelazione privata, quale quella del Messaggero del Signore, ha sempre insegnato che
quest'ultima deve in ogni caso accordarsi con la rivelazione pubblica, essere in sintonia
ed in armonia con essa. Ha sempre insegnato che a questo tipo di rivelazione non si
deve accordare che una fede umana. La nostra fede è fondata sulla rivelazione pubblica
e sull'interpretazione che la Chiesa ci dà. Essa è sempre fondata sulla morte e sulla
risurrezione del Cristo.
Bisogna andare al di là del segno e della grazia attesa e sperata. E' necessario andare al
di là di ogni possibile esaltazione. Il Movimento Apostolico è un momento di risveglio. E'
un cammino di fede con la Chiesa e nella Chiesa, con il Papa e con i Vescovi, con i
Parroci e Sacerdoti tutti.
Noi siamo Chiesa. Noi camminiamo con la Chiesa. Noi non abbiamo bisogno di altre
strutture. La parrocchia è la nostra struttura. Per noi il Parroco è l'unico responsabile e
la sola guida di tutti noi che vogliamo essere Movimento Apostolico. Di tutti noi che
vogliamo essere testimoni di Cristo. Di tutti noi che vogliamo portare nel mondo la
nostra testimonianza di una vita cristiana, di conformità al Vangelo.
Un Volto ed un Messaggero sono all'inizio di questo vasto movimento di fede, di questo
risveglio di fede. Il segno è per natura sua ambivalente perché deve lasciare lo spazio, il
più ampio possibile alla libertà dell'uomo. La fede deve essere un atto di tutto l'uomo. Un
atto di libertà. Un atto di volontà. Se vuoi...
Un segno isolato può condurre in errore. Se nel messaggero del Signore ci fosse
soltanto quella voce, noi potremmo, anzi dovremmo essere molto circospetti ed andare
cauti, molto cauti, nell'affermare che attraverso lei parla lo Spirito del Signore. Ma ci
sono le conversioni. Non una, non centinaia, anzi migliaia. C'è la gente semplice, c'è
anche la scaltra e l'intelligente. C'è l'ignorante. C'è il sapiente ed il dotto anche se
quest'ultimo per rispetto umano molte volte ha paura di rilasciare una testimonianza.
La Conversione al vangelo non può venire se non da Dio. Nessuno viene a me se il Padre
mio non l'attira, dice il Cristo. E' suscitata dal segno: la voce, il volto, la melodia, la
testimonianza di uno già convertito.
448
Non ci si ferma al segno, anche se questo in un certo senso è stato all'inizio del nostro
risveglio. C'è anche il presuntuoso che vuole decifrare un fenomeno così complesso
solo perché è venuto una sola volta nella Chiesa del Rosario in Catanzaro.
Se non credi al Vangelo, perché immischiarti nelle nostre cose e giudicare in una
maniera che arreca molto danno alla fede nel Cristo morto e risorto? Se non hai mai letto
il Vangelo come puoi pretendere di riconoscere la voce dello Spirito che ti rimanda al
Vangelo, che ti indirizza solo ad esso. Se non hai mai permesso che lo Spirito abiti in te e
operi attraverso te, come puoi riconoscere quello stesso Spirito che parla attraverso il
Messaggero? Se tu sei terreno, come fai a comprendere le cose dello Spirito del
Signore? Convertiti al Vangelo. Saprai riconoscere la voce del Cristo. Lascia che lo
Spirito abiti in te, Lo riconoscerai anche quando è fuori di te e lo riconoscerai perché è
già in te.
Vuoi credere che sia la "voce" sia le conversioni siano l'abbaglio di una infatuazione
collettiva e che i segni portino solo all'esaltazione? Ma fino a che punto? L'uomo resta
sempre in quella debolezza di figlio di Adamo. Il peccato gli può fare anche non ascoltare
la voce della verità.
Ma seguire il Messaggero del Signore non è di tutti. Costa molto. Costa sacrificio. Questa
voce che lei trasmette ti conduce al vangelo e a tutto il Vangelo. Ti porta al rinnegamento
di te stesso per prendere la croce di Cristo.
Chi vuol venire dietro di me, prenda ogni giorno la sua croce, rinneghi se stesso e mi
segua. Seguire il Cristo significa essere derisi e umiliati. Significa essere nel mondo, ma
non del mondo. E questo costa molto.
Da che mondo è mondo l'isterismo non ha mai convertito nessuno. L'infatuazione
collettiva dura ben poco. Essa nasce solo quando porta allo scatenamento delle forze
brute dell'uomo e all'esaltazione dell'individuo. Ma non si può parlare di infatuazione
quando si è condotti alla croce del Cristo attraverso un cammino lungo e faticoso, un
cammino di tutta una vita. E tutti noi del Movimento Apostolico, passato quel primo
periodo di attaccamento ai segni, cosa normale per chi è stato svegliato da essi, ci siamo
trovati con il Vangelo che dobbiamo ora assimilare in un cammino di fede che dura tutta
una vita.
Cammino che è fatto di morte e di risurrezione, di peccato e di grazia, di gioia e di dolore,
di smarrimento e di certezza. Noi ci siamo lasciati sedurre. Ma per vivere non una vita
eterea e fuori del tempo, fatta di esaltazione e di un misticismo acristiano e aevangelico,
ma per portare la croce di Cristo, per morire con Lui al fine di risorgere un giorno con
Lui.
E quel Volto! Non è dipinto. Non è inciso. Scompare. Sorridente. Triste per il dolore. Vivo.
Intero. Ti prende e non ti lascia più. Non te ne sai più distaccare. Si incide nel tuo cuore.
Sta sempre dinnanzi agli occhi della tua mente.
Il nostro è un Movimento di risveglio. E' un cammino di fede. Non crea nuove strutture.
Non è un gruppo. Non cerca nelle novità e nell'invenzione il suo modo di essere. Non ci
separiamo dagli altri. Non facciamo parte solo di un ceto sociale. Siamo Chiesa e nella
sua universalità: la vecchietta e il neonato, il giovane e l'adulto, il semplice ed il dotto, il
peccatore ed il già giustificato ci sentiamo una cosa sola. Non facciamo distinzioni. Non
creiamo separazioni. Si lotta perché ciò non si produca mai.
Tutto questo grazie a quella voce che risuona nella nostra mente. Grazie a quel Volto che
si è impresso nei nostri cuori. Grazie al messaggero del Signore, attraverso il quale il
Cristo ci ha risvegliati per un cammino di fede che ci condurrà alla terra promessa, alla
Gerusalemme celeste, al cielo nuovo e alla terra nuova. Grazie allo Spirito che ci ha
ricordato il Vangelo, questa lieta novella che ci annunzia che il Cristo è morto per i nostri
peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione.Come è possibile rilevare, il
Movimento Apostolico si ispira al Vangelo e nella fede trova la forza di predicarlo
(Catanzaro Maggio 1980).
449
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 30 Settembre 2013
A TE GESÙ...
Le lacrime cadono come pioggia;
dolcemente prego,
portami nel cuore, o mio Gesù.
Non stancarti mai di me;
senza te la vita è morte.
Sempre ti penso,
vagando tra la gente,
guardo il cielo.
Ti vedo, o mio Gesù.
Sei nel mio cuore...
Sei lì...
Prendimi per mano...
Volerò con te...
Canterò con te...
Gioirò con te....
Sei la mia forza...
Con te nel cuore, o mio Gesù,
niente mi fa paura.
Sei il Tutto...
Il niente non esiste
se tu sei con me.
La tua ombra di luce
sfiora il mio viso,
ristorandomi e alleggerendo
le mie sofferenze.
Come vorrei che tutto il mondo
assaporasse la tua presenza,
credesse in te,
nella tua parola,
nel Verbo che si fece carne
nel seno della Vergine Maria.
Come vorrei che ogni uomo si lasciasse avvolgere
dal tuo immenso e grande amore.
Allora sì che la pace
regnerebbe nel mondo intero
e l'universo rispecchierebbe della tua luce,
450
o mio Gesù.
Madre mia,
Madre della Redenzione,
fa' che l'uomo si riempia il cuore
di amore grande per tuo Figlio Gesù,
lo stesso con il quale lo hai amato
dal primo istante della sua vita,
dopo l'annuncio dell'Angelo,
fino al momento della sua morte in croce
e oggi nell'eternità.
LODI D'AMORE...
O mio Gesù,
sei nei nostri cuori,
rimani accanto a noi.
Noi ti amiamo e ti preghiamo;
ti chiediamo di amarti sempre di più.
Con la gioia nel cuore,
innalziamo a te, o mio Signore,
lodi d'amore...
Se amiamo Gesù,
un sorriso sfiorerà le labbra,
cantando la melodia del cielo .
Se amiamo la Madre della Redenzione,
la gioia conquisterà i cuori,
e li condurrà a Gesù.
Con la forza dell'amore di Gesù dentro di noi
proclameremo il suo Vangelo
facendo conoscere ai fratelli
il suo eterno amore.
Madre mia,
senza il cielo i nostri cuori sono vuoti,
non sanno amare.
Prega per noi il tuo Figlio Gesù,
affinché la sua grazia ci rinnovi,
lo Spirito Santo ci renda forti,
il Padre nostro celeste
ci dia la sua divina carità...
Con il cielo nel cuore
e con te che ci prendi per mano,
con gli Angeli che ci fanno da guida,
con i Santi modelli nella fede,
canteremo lodi d'amore...
Madre mia,
fa' che il nostro amore per Gesù
sia come il tuo,
puro, perfetto, umile, santo.
451
TESTO COMMENTATO
A TE GESÙ...
Le lacrime cadono come pioggia; dolcemente prego, portami nel cuore, o mio
Gesù.
La sofferenza dello spirito, dell’anima, del cuore sovente si fa pesante,
molto pesante. Ad essa quasi sempre si aggiunge quella del corpo.
Il missionario di Gesù è chiamato ad essere martire. Lui salva anime
offrendo a Cristo Signore il suo quotidiano sacrificio puro e senza
macchia, sacrificio di tutto il suo essere.
La sofferenza va vissuta dal cuore di Cristo, mai dal nostro.
La preghiera si innalza incessante perché Cristo Gesù ci porti nel suo
cuore. Solo se vissuta ed offerta dal suo cuore la sofferenza diviene
redenzione, salvezza, conversione di molte anime.
Non stancarti mai di me; senza te la vita è morte.
Si chiede a Cristo Gesù di non stancarsi mai di noi. Se Lui solo per un
istante si dovesse stancare, la nostra vita sarebbe nella morte.
Fuori del suo cuore non c’è vera vita, ma solo morte.
Dio si stanca se l’uomo lo stanca. Cristo si stanca, se il suo discepolo lo
stanca. Dio e Cristo sono solo stancati dal peccato.
Meditiamo su questi passaggi della Scrittura.
I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di
sopportarli (Is 1, 14).
Tu mi hai respinto, dice il Signore, mi hai voltato le spalle e io ho steso la mano su di te
per annientarti; sono stanco di avere pietà (Ger 15, 6).
Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe; anzi ti sei stancato di me, o Israele (Is 43, 22).
Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto, non mi hai onorato con i tuoi
sacrifici. Io non ti ho molestato con richieste di offerte, né ti ho stancato esigendo
incenso (Is 43, 23).
Non mi hai acquistato con denaro la cannella, né mi hai saziato con il grasso dei tuoi
sacrifici. Ma tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità (Is
43, 24).
Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi (Mi 6, 3).
Voi avete stancato il Signore con le vostre parole; eppure chiedete: Come lo abbiamo
stancato? Quando affermate: Chiunque fa il male è come se fosse buono agli occhi del
Signore e in lui si compiace; o quando esclamate: Dov'è il Dio della giustizia? (Ml 2, 17).
Come l’uomo stanca Dio, così può stancare ogni suo fratello. È sempre il
peccato la causa della stanchezza spirituale.
La stanchezza spirituale può aprire la porta all’abbandono della stessa
missione. Se non interviene una potente grazia di Dio, ci si può anche
452
abbandonare del tutto e chiedere al Signore che ci faccia morire. È quanto
è successo ad Elia, stanco di lottare contro l’idolatria.
Acab riferì a Gezabele tutto quello che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i
profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e
anche di peggio, se domani a quest’ora non avrò reso la tua vita come la vita di uno di
loro». Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda.
Lasciò là il suo servo. Egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a
sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la
mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la
ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e
vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò
e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo
toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò,
mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti
fino al monte di Dio, l’Oreb.
Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del
Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per
il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza,
hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed
essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del
Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da
spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un
fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera.
Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose:
«Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno
abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi
profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita».
Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là,
ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e
ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno
scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo
farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi
che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l’hanno baciato» (1Re 19,1-18).
In lui stanchezza fisica e stanchezza morale produssero questo frutto di
totale desiderio di abbandonare la missione.
Sempre ti penso, vagando tra la gente, guardo il cielo.
Come si vince la stanchezza? Cercando perennemente Cristo Signore.
Lo sguardo del suo missionario mai si deve volgere altrove.
Sempre deve rimanere fisso su Cristo Crocifisso. È dal suo cuore trafitto
che si attinge ogni fora per andare avanti.
Ti vedo, o mio Gesù.
Sempre Cristo Gesù deve essere visto con gli occhi della fede.
Senza questi occhi di vera fede, il rischio è quello di aggrapparci ad un
altro Cristo, che però non è il Cristo vero, il Cristo di Dio.
Dalla verità di Cristo Crocifisso è la verità del missionario del Vangelo.
453
Dalla non verità del Cristo che si adora è la non verità di ogni suo
missionario.
Non si può essere veri missionari se il Cristo che è nel cuore è falso, non
vero, non perfetto, incompleto, non è il Cristo di Dio, perché noi abbiamo
deciso di seguire un altro Cristo.
Sei nel mio cuore... Sei lì... Prendimi per mano... Volerò con te... Canterò con
te... Gioirò con te.... Sei la mia forza...
Quando il vero Cristo è nel cuore, cambia interamente la vita del
missionario del Vangelo.
Cristo e il missionario diventano una sola vita, una sola gioia e una sola
sofferenza, una sola verità, un solo corpo, un solo cuore, una sola croce,
una sola missione, una sola gloria.
Questa unità con Cristo va sempre costruita. Essa è fragilissima, si può
sempre spezzare a motivo della tentazione.
Nella comunione e nell’unità con Cristo si diviene una sola forza. La forza
di Cristo diviene forza del suo missionario.
Con te nel cuore, o mio Gesù, niente mi fa paura.
È questa vera professione di fede: con Cristo Gesù nel cuore non si ha
più paura del martirio per il Vangelo.
Non si ha più paura degli uomini che vogliono privarci della nostra stessa
vita. Vogliono estirparci dalla terra dei viventi.
La vita è già offerta a Cristo e il sacrificio nella volontà è già stato
consumato. Quando il sacrificio nello spirito è consumato, anche quello
nel corpo sarà consumato. La vita è già stata offerta.
Sei il Tutto... Il niente non esiste se tu sei con me.
Chi è Gesù per il missionario del Vangelo? Il Tutto. Il suo Tutto. Il Tutto
per lui. Non ci sono altre cose che valgono. Ogni cosa perde il suo valore.
Non esiste il niente perché si è nel Tutto, si possiede il Tutto. Dal Tutto si
è anche posseduti.
La tua ombra di luce sfiora il mio viso, ristorandomi e alleggerendo le mie
sofferenze.
Cristo Signore viene sempre a dare forza, consolazione, gioia ai suoi
missionari. A volte lo fa anche con la sua presenza visibile.
La visibilità di Cristo è molteplice. Non è di una sola modalità.
Ora Cristo Signore si presenta sotto forma di ombra di luce. È la luce di
Dio che si irradia sul volto e attorno alla persona per inondarla,
avvolgerla, alleviare le sofferenze, sorreggere nella missione.
L’ombra di luce è una vera carezza del Signore.
Cristo Gesù ti fa sentire la sua leggerezza e tu divieni leggero della sua
stessa leggerezza. Puoi continuare la missione.
454
Come vorrei che tutto il mondo assaporasse la tua presenza, credesse in te,
nella tua parola, nel Verbo che si fece carne nel seno della Vergine Maria.
È questo un desiderio possente del cuore.
Se il mondo assaporasse la presenza di Dio nella sua vita, non si
distaccherebbe mai più da Lui.
Se il mondo credesse con vera fede nel Verbo della Vita, che si fece carne
nel seno della Vergine Maria, si immergerebbe nella vita vera, santa, e non
se ne allontanerebbe mai più.
Se il mondo credesse veramente nella Parola del suo Maestro e Signore,
unico e solo Maestro e Signore, scoprirebbe la sua verità.
Questo desiderio è vero, non è effimero, se è accompagnato da una
intensa opera di evangelizzazione e di missione.
È la Parola fatta risuonare tutta intera la via perché ogni uomo si apra alla
vera fede in Cristo e divenga con Lui un solo corpo e una sola vita.
Il desiderio senza la missione è purissima vanità, inutilità, menzogna del
cuore e della mente.
Desiderio di salvezza e missione di salvezza devono essere una cosa
sola. Chi vuole la salvezza dei fratelli deve volere anche la missione.
Come vorrei che ogni uomo si lasciasse avvolgere dal tuo immenso e grande
amore.
Anche questo desiderio deve essere corroborato, reso vero, attuale, da
una forte missione.
Più grande è il desiderio di salvezza e più intensa e tenace deve essere la
nostra missione evangelizzatrice.
Non solo deve essere forte, intensa, tenace la missione.
Ad essa si deve aggiungere la testimonianza della nostra vita che è
interamente avvolta dall’’immenso e grande amore del Cielo tutto.
Desiderio, missione, vita cristica, divinizzata devono essere una cosa
sola.
Non si può desiderare senza la missione, non si può essere missionari
senza la testimonianza di una vita nuova in Cristo Gesù.
Allora sì che la pace regnerebbe nel mondo intero e l'universo rispecchierebbe
della tua luce, o mio Gesù.
Quando regna la pace nel mondo?
Quando i cuori si lasceranno avvolgere dall’immenso, grande amore di
Gesù Signore, della Madre sua, del Cielo tutto.
Quando la luce di Gesù si rispecchia sulla nostra intera storia?
455
Quando il missionario di Gesù mostra con la sua parola e la sua vita gli
splendidi frutti che ha prodotto nel suo corpo e nel suo spirito la Parola
della salvezza e la grazia della redenzione.
Il missionario di Gesù dovrà essere sempre un ostensorio della luce di
Cristo e dell’immensità della sua grazia.
Tutto ha posto Dio nelle mani del missionario del Vangelo: la sua grazia,
la sua verità, la sua parola, i suoi sacramenti, tutto se stesso.
Spetta al missionario del Vangelo prendere coscienza di questi doni divini
e offrirli con la sua vita splendente di essi ai suoi fratelli.
Madre mia, Madre della Redenzione, fa' che l'uomo si riempia il cuore di amore
grande per tuo Figlio Gesù, lo stesso con il quale lo hai amato dal primo istante
della sua vita, dopo l'annuncio dell'Angelo, fino al momento della sua morte in
croce e oggi nell'eternità.
Neanche questo desiderio che è stato trasformato in una preghiera può
divenire realtà senza la missione.
La missione svolta secondo le regole della missione dona verità ad ogni
nostro desiderio di salvezza per i fratelli e ad ogni nostra preghiera perché
Cristo regni e governi ogni cuore.
Le regole della missione così sono dettate da San Paolo.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che
esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non
aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi
potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non
accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il
giorno della salvezza!
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il
nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta
fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni,
nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con
magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di
verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e
nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri;
come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma
non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti;
come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (1Cor 5,20-6.10).
Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella
speranza per la virtù dello Spirito Santo. Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel
che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di
correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come
per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per
essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il
vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito
Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non
oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per
condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi,
con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho
portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di
onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non
456
costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: Coloro ai quali non era stato
annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno
(Rm 15, 13-21).
Ogni uomo può amare Gesù come lo ha amato e lo ama la Madre sua.
Gesù però prima deve essere donato, offerto, testimoniato, predicato,
annunziato, ricevuto.
Senza la predicazione, la missione Gesù non è conosciuto e mai potrà
essere amato. La missione dona verità ai desideri e alla preghiera.
LODI D'AMORE...
O mio Gesù, sei nei nostri cuori, rimani accanto a noi.
Gesù è nel cuore di chi osserva la sua Parola.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui (Gv 14,23).
A Gesù che è nel cuore si chiede che rimanga. Rimane se osserviamo la
sua Parola. È come se la Parola fosse la casa di Gesù nel nostro cuore.
Se c’è la casa c’è Lui. Se non c’è la casa Lui non vi potrà esserci.
Chiedere che Lui rimanga accanto a noi è chiedergli la grazia di rimanere
noi sempre nella sua Parola e la sua Parola in noi.
Noi ti amiamo e ti preghiamo; ti chiediamo di amarti sempre di più.
È questa vera professione di amore e di preghiera.
Noi amiamo Gesù. Poiché lo amiamo, gli chiediamo la grazia di poterlo
amare sempre di più.
Più cresciamo nel suo amore, più diventiamo veri nella sua Parola.
La verità del nostro amore è verità anche della nostra missione.
Meno si ama Cristo, meno si prega, meno si è missionari.
Con la gioia nel cuore, innalziamo a te, o mio Signore, lodi d'amore...
L’inno di lode si può innalzare a Cristo Signore, solo se nel cuore regna il
più grande amore per Lui.
La vera lode, il vero ringraziamento, la vera benedizione è l’offerta a Lui
del nostro amore e della nostra obbedienza.
Se amiamo Gesù, un sorriso sfiorerà le labbra, cantando la melodia del cielo .
Quando il cuore è pieno d’amore per Gesù, esso traspare anche dal
nostro viso, è sulle nostra labbra, nei nostri occhi, sulla nostra lingua.
Il corpo sempre rivela le profondità del cuore.
Il corpo è lo specchio dell’anima. Si osserva il corpo, si vede l’anima.
Si può, per ipocrisia, abbellire il corpo, ma non le labbra, non le parole.
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Se amiamo la Madre della Redenzione, la gioia conquisterà i cuori, e li condurrà
a Gesù.
Ora viene annunziata una verità che deve essere il segreto del nostro
essere missionari. Mettiamola nel cuore.
Chi ama la Vergine Maria, Madre della Redenzione, avrà una gioia
particolare che conquisterà i cuori, li condurrà a Gesù.
Non si tratta però di un amore puro sentimento, di un volere bene.
Si tratta di perfetta obbedienza a Gesù Signore. Chi ama veramente la
Vergine Maria, la Madre della Redenzione?
Colui che fa tutto ciò che Cristo gli dirà. Facciamo la volontà di Gesù,
amiamo la Vergine Maria, attireremo e condurremo ogni anima a Cristo.
Con la forza dell'amore di Gesù dentro di noi proclameremo il suo Vangelo
facendo conoscere ai fratelli il suo eterno amore.
Altra stupenda regola per la missione: Il Vangelo va proclamato con la
forza dell’uomo di Gesù dentro di noi.
La conoscenza dell’Eterno Amore deve essere il frutto del nostro amore.
Madre mia, senza il cielo i nostri cuori sono vuoti, non sanno amare.
Se il cielo non è dentro di noi, siamo vuoti. Non sappiamo amare.
Il vero amore è un frutto in noi dell’amore celeste, divino, eterno.
Prega per noi il tuo Figlio Gesù, affinché la sua grazia ci rinnovi, lo Spirito Santo
ci renda forti, il Padre nostro celeste ci dia la sua divina carità...
Alla nostra Madre Celeste chiediamo aiuto perché tutto il cielo scenda e
rimanga in noi.
La grazia di Gesù ci deve rinnovare. La sapienza dello Spirito Santo ci
deve rendere forti. Il Padre ci deve ricolmare con la sua divina carità.
Con il cielo nel cuore e con te che ci prendi per mano, con gli Angeli che ci
fanno da guida, con i Santi modelli nella fede, canteremo lodi d'amore...
Quando il cielo è nel nostro cuore e la Vergine Maria ci prende per mano,
con gli Angeli che ci fanno da guida e i Santi come veri modelli di vita,
solo allora possiamo cantare al Signore lodi d’amore.
Non c’è vera lode, quando tutto il cielo non è nel nostro cuore. Il nostro
cuore è una cantoria: chi canta a Dio dal cuore è tutto il Cielo che è in
esso.
Madre mia, fa' che il nostro amore per Gesù sia come il tuo, puro, perfetto,
umile, santo.
Ecco il vero desiderio che deve albergare sempre nel nostro cuore.
Che il nostro amore per Gesù sia in tutto simile a quello della nostra
Madre celeste: puro, perfetto, umile, santo.
Con questo amore si rinnova il mondo. Il missionario è questo amore.
458
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
È giusto che ognuno di noi si chieda: Cristo Gesù, la Madre sua possono fidarsi di me
per la grande missione del ricordo e dell’annunzio della Parola della salvezza?
A questa domanda è giusto che ognuno si interroghi e doni secondo coscienza la sua
personale risposta. Non vi è una risposta comunitaria, dal momento che non vi è una
coscienza comunitaria, né una santità comunitaria.
Perché tu possa darti una risposta secondo verità, ti vengo in aiuto, formulando un
piccolo questionario dal quale puoi lasciarti aiutare, in modo che tu possa conoscere il
tuo stato spirituale e darti una risposta secondo verità, non approssimativa, non
immaginaria, non frutto di solo desiderio.
L’invidia è il tarlo del cuore e della mente. È il veleno delle buone relazioni all’interno
della comunità cristiana. Essa distrugge il corpo ecclesiale. Sono io pecora invidiosa?
La gelosia è accaparratrice dei doni e dei carismi degli altri, ma falsamente. Si vuole
essere tutto in tutti, sempre. Si vuole essere ciò che non si è. Non si lascia gli essere ciò
che essi sono. Essa non rispetta lo spazio proprio di ciascuno, spazio che non viene da
noi, ma dallo Spirito Santo, da Cristo stesso. Sono pecora gelosa?
La superbia è scalzare Dio dal suo trono e i fratelli dal loro specifico ministero. Si detta a
Dio e ai fratelli ciò che devono fare. Il proprio io è dichiarato il Dio della comunità. Il
proprio cuore il cuore della comunità. La propria mente la mente della comunità? I propri
desideri i desideri della comunità. Gli altri sono dichiarati nullità. Sono pecora superba?
L’arroganza è imposizione del proprio pensiero, dei propri desideri come se fosse i soli
veri, validi, giusti, santi. Le proprie vedute valgono più di tutte le altre. Con ogni mezzo,
con parole buone, cattive, ipocrite, suadenti, si fa di tutto perché gli altri camminino
secondo i nostri occhi, le nostre orecchie, il nostro naso. Sono pecora arrogante?
La presunzione è vera malattia della mente. La persona che la possiede si crede saggia
ed è insipiente. Si pensa dotta ed è ignorante. Di reputa giusta ed è nell’errore. Si ritiene
santa ed è nel peccato. Si reputa la migliore di tutte ed è la peggiore. Si valuta sopra gli
altri ed è inferiore a tutti. Si vuole eccelsa ed è infima. Sono pecora presuntuosa?
Con l’intrigo, usando furbizia, falsità, inganno, cattiveria, calunnia, maldicenza, falsa
testimonianza, dicerie, invenzioni molteplici, si vuole ad ogni costo raggiungere un fine
all’interno della comunità. Intrigante è colui che riesce con la sua diabolica astuzia a
condurre ogni cosa a sé. L’intrigante è un vero manipolatore. Sono pecora intrigante?
Per questa persona niente va mai bene di ciò che fanno gli altri, ma neanche lei è capace
di fare qualcosa di buono. Vi è sempre sulla sua bocca una parola di critica, giudizio,
lamento, obiezione. Questa persona deprime la comunità. La scoraggia. È come se gli
togliesse il respiro di vita, la privasse dello spazio vitale. Sono pecora lagnosa?
Accidiosa è la persona che ormai si è fatto il letto nel male e dorme un letargo spirituale
ininterrotto. Tutto scivola da sotto il suo letto, anche i peccati più orrendi, ogni
nefandezza. Nulla è male. Nulla errore. Nulla peccato. Tutto è indifferente quanto a valore
morale, di vera giustizia, di perfetta santità. Sono pecore accidiosa?
La persona oziosa è chi trascorre la vita sciupando il tempo. Non è colei che non fa nulla.
È invece colei che non usa il tempo secondo la volontà di Dio, per il vero bene. Lo sua
male, per il male. Va a scuola, ma non studia. Entra in Chiesa, ma non prega. Va negli
uffici, ma non lavora. Va in missione, ma per se stesso. Sono pecora oziosa?
L’avventatezza è lascia spazio a che i propri sentimenti trionfino sempre, senza alcuna
regola di saggia prudenza, accortezza, avvedutezza. Si fa ciò che viene in mente, si
agisce secondo i desideri del cuore. Nulla viene ponderato, nulla pesato, nulla calcolato,
nulla meditato, nulla passato al vaglio del sano discernimento. Sono pecora avventata?
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Con l’ira non si governano né i pensieri, né il cuore, né i sentimenti, né la bocca, né le
parole. Chi si lascia prendere dall’ira è un fiume in piena non di bene, ma di male. Nell’ira
si compiono gesti inconsulti, che spesso giungono fino a provocare grandi inimicizie e
spesso anche la morte fisica. L’ira è un urgano di male. Sono pecora irosa?
L’avarizia è amore scomposto, disordinato per le cose di questo mondo. L’avaro vuole
tutto per sé. Il suo cuore è chiuso verso gli altri. Un cuore chiuso è un cuore triste, molto
triste, perché è un cuore senza Cristo e senza la Madre sua. Sono pecora avara?
La lussuria è abbandonarsi ai piaceri della carne. Nella lussuria non vi è rispetto né per il
proprio corpo, né per quello dei fratelli e delle sorelle. La nostra redenzione è del corpo.
Un corpo non redento non appartiene a Gesù Signore. Sono pecora lussuriosa?
Con la mitezza si vive ogni storia, riconoscendo in essa una particolare volontà di Dio
per noi. Ogni croce è vista come manifestazione della volontà di Dio? Sono pecora mite?
La pecora umile sa che solo Dio è il suo Signore e a Lui consegna la sua volontà. Nulla
vuole dalla sua volontà. Tutto vuole dalla divina volontà. Sono pecora umile?
La pazienza non è la virtù della sopportazione di ogni cosa. È invece la capacità di
assumere la sofferenza, il peccato, il vizio, la non virtù dell’altro e scontare per esso.
Paziente è colui che paga il riscatto per il male dell’altro. Sono pecora paziente?
La pecora obbediente è colei che sa scoprire la volontà di Dio in ogni parola, evento,
circostanza che giungono dinanzi a sé. La sa scoprire e la compie. La vede, l’ascolta, la
fa. Dio non parla in modo diretto. Parla sempre in modo indiretto. Il Signore parla molte
volte, ma l’uomo non vi pone alcuna attenzione. Sono pecora obbediente?
La misericordia è della persona il cui cuore è sempre rivolto verso il povero, il misero, il
solo, l’ammalato, il peccatore, colui che ha bisogno per essere. Senza del nostro cuore
lui mai potrà essere. Gli manca un pezzo di noi. Sono pecora misericordiosa?
Il servizievole mai si tira indietro quando vi è qualcosa da fare sia per il bene del singolo
sia per il più grande bene della comunità. Sa governare bene il suo tempo, le sue energie,
e una parte la offre per servizio dei fratelli, senza mai tirarsi indietro. È sempre pronto e
disponibile, sempre in prima linea, sempre in campo. Sono pecora servizievole?
Cuore puro è quello della pecora che non ha altro desiderio se non quello di amare
Cristo e i fratelli secondo piena verità e attuale conoscenza della volontà del Padre
nostro celeste. Si è impuri quando volontà e desideri dell’uomo si mischiano con quelli
di Dio. È il disastro spirituale. Sono pecora dal cuore puro?
Il cuore è ricco di perdona quando non tiene conto delle offese ricevute. L’offesa
neanche entra nel cuore. Viene subito scaraventata via. Sono pecora dal cuore ricco di
perdono?
L’arrendevolezza è una grande virtù. Mai una lite, mai una contesa, mai una
contrapposizione neanche con il pensiero con gli altri .Sono pecora arrendevole?
La sapienza è la virtù che fa dimorare la nostra vita sempre nella più pura volontà di Dio.
Essa è purissimo dono dello Spirito Santo. È un dono attuale. Sono pecora sapiente?
La preghiera è l’ossigeno della mente e del cuore. Tutto è da Dio e tutto si chiede a Lui,
anche le più piccole cose della vita. Sono pecora orante?
È questo il fine della nostra vocazione cristiana: fare della nostra vita un sacrificio
d’amore per il nostro Dio. La perfezione del sacrificio è nella crocifissione per amore
della nostra mente e del nostro cuore. Sono pecora crocifissa per amore?
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ti aiutino a fare un profondo
esame di coscienza per conoscere la tua verità in quanto pecora di Cristo Gesù.
Se ti scopri essere in una certa categoria di pecore, sappi che il Signore mai si potrà
servire di te. Tra e Lui vi è un abisso invalicabile. È l’abisso del peccato e del vizio.
460
DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 07 Ottobre 2013
TU... SIGNORE
Tu, Signore, sei l’Onnipotente,
tu conosci e sai cosa c’è in ogni cuore.
Noi ti lodiamo,
ti ringraziamo,
ti preghiamo:
abbi pietà dei nostri peccati,
converti i nostri cuori,
fa’ che camminiamo con coscienza retta
dinanzi ai tuoi occhi.
Sii lodato sempre nei secoli.
Tendi la mano affinché il nostro cuore
sia totalmente tuo.
Tu che ci ricordi giorno per giorno
che sei il nostro Signore:
aiutaci a far sì che restiamo
obbedienti sino alla morte e alla morte di croce.
Ma tu, Signore, ci chiedi di essere silenziosi,
di parlare con le opere;
ci vuoi umili, puri di cuore, misericordiosi;
donaci dall’alto il tuo Santo Spirito,
infondilo su ciascuno di noi.
Fa’ che sia lui la nostra forza,
la nostra volontà,
la nostra decisione,
la nostra mente,
il nostro cuore.
Tu vuoi che impariamo a pregare con il cuore
e che ci rivolgiamo a te
con uno spirito contrito e umiliato:
la misericordia che tu usi verso di noi
fa’ che noi la viviamo verso gli altri.
Siamo tutti tuoi figli,
figli dell’unico Padre celeste:
aiutaci ad amarci con sincerità, con verità,
con la saggezza che viene dal cielo.
O Vergine benedetta, Madre nostra,
461
sii sempre vicino a noi,
nelle nostre debolezze sorreggici.
Nella tua grande bontà
converti i nostri cuori:
tu che sei il nostro Angelo custode
rimani sempre vicino a noi.
Non ci lasciare
nei momenti più difficili della nostra giornata
E voi tutti Santi, fate che noi vi possiamo imitare.
O MIO SIGNORE, IN TE MI RIFUGIO
Pietà, o mio Signore,
in te mi rifugio.
Un pungiglione trafigge lentamente le mie carni,
facendole come roveto ardente
che mai si placano.
Pensando a te in croce,
contemplando il tuo grande amore,
ristoro il mio spirito.
O mio Signore, tendi la tua mano;
ogni attimo prego, offro,
aspettando che arrivi.
Fino a quando?
Confido in te, o mio Signore;
vieni presto a soccorrermi.
Perdonami se te lo chiedo,
la mia carne è debole;
solo tu puoi venire in mio aiuto.
Un’angoscia mi prende.
T’invoco, accogli il mio grido di lamento;
ascolta le mie preghiere,
le mie invocazioni.
Non lasciare che io perisca nell’atroce agonia.
Quel pungiglione è pieno di spine.
Vieni, Signore; sei tu il mio rifugio;
non trovo la strada,
è tutto un deserto.
Fa che la tua luce risplenda sul mio capo,
riscaldando le piaghe, sanandole.
A te innalzo la gloria; ti acclamo.
O mio Signore, salvami.
Fai contemplare la tua potenza;
le mie labbra
e il mio cuore ti benediranno.
Mio Dio, Signore,
Re del cielo e della terra,
462
potenza infinita,
non respingere le mie suppliche;
accoglile
tu che sei Padre buono, misericordioso,
fedele e giusto.
In te confido, Padre Santo.
Ristora le mie piaghe,
liberami dal supplizio.
Il mio spirito esulterà in te,
Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
463
TESTO COMMENTATO
TU... SIGNORE
Tu, Signore, sei l’Onnipotente, tu conosci e sai cosa c’è in ogni cuore.
Nessun uomo conosce il suo cuore. Quasi tutti viviamo senza conoscerci.
È Dio, in Cristo, nello Spirito Santo, la verità del nostro cuore.
Se le Tre Divine Persone non sono in noi, manchiamo della verità del
nostro cuore. Ci conosciamo falsamente, erroneamente, bugiardamente.
Il cuore è il più grande nostro nemico, il più grande nostro traditore,
mentitore, ingannatore, falsario della nostra mente.
Solo il Signore conosce e sa cosa c’è in ogni cuore. Sa se c’è vero amore
oppure vuota religiosa, sterile preghiera, partecipazione nulla o addirittura
sacrilega ai sacramenti della salvezza.
Se non conosciamo il nostro cuore, possiamo pensare di conoscere il
cuore dei nostri fratelli? Mai e poi mai. Non ne possediamo la chiave.
Noi ti lodiamo, ti ringraziamo, ti preghiamo: abbi pietà dei nostri peccati, converti
i nostri cuori, fa’ che camminiamo con coscienza retta dinanzi ai tuoi occhi.
Nel cuore di chi sta pregando c’è un forte desiderio di rinnovamento
spirituale, regna una volontà determinata al più grande bene.
Il cuore che prega prima di ogni cosa chiede perdono a Dio dei propri
peccati. È questo il vero inizio della salvezza.
Dove non c’è richiesta di perdono, non c’è alcun cammino nella verità. Si
è posti fuori del cammino evangelico.
Ottenuto il perdono dei peccati, si chiede la conversione dei cuori. Senza
vera conversione si ritorna di nuovo nei peccati.
Ci si immette in un cammino di perenne conversione avanzando con
coscienza retta dinanzi agli occhi del nostro Dio.
Non si fa nulla per saziare gli occhi degli uomini. Tutto deve essere fatto
per saziare gli occhi di Dio.
Saziare gli occhi di Dio deve essere la nostra scelta attimo per attimo, dal
momento che la superbia è così subdola da farci spesso orientare la
nostra vita verso gli occhi degli uomini, invece che verso quelli di Dio.
La vera santità cristiana inizia quando dagli occhi degli uomini si passa
esclusivamente agli occhi del Signore.
Finché questo passaggio non avviene e non è coinvolgente di tutta intera
la nostra vita, noi non camminiamo ancora nella verità, nel Vangelo.
Tutto deve essere fatto nel Signore, con il Signore, per il Signore.
464
Sii lodato sempre nei secoli.
La lode del Signore è il fine stesso della nostra vita. È il fine dell’intera
creazione. Ogni essere vivente è chiamato a benedire e a lodare il
Signore.
L’uomo diviene voce dell’uomo e della creazione, invitando ogni essere
creato a benedire e a lodare il suo Dio e Signore.
Cantico stupendo di lode è quello innalzato dai tre fanciulli nella fornace
ardente.
«Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto sei
tu nel tuo tempio santo, glorioso, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto sei tu sul
trono del tuo regno, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto sei tu che penetri con
lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto
sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite,
angeli del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore, lodatelo
ed esaltatelo nei secoli. Benedite, sole e luna, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, stelle del cielo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, piogge e
rugiade, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, fuoco e calore, il Signore, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli. Benedite, freddo e caldo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei
secoli. Benedite, rugiada e brina, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite,
gelo e freddo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, ghiacci e nevi, il
Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, notti e giorni, il Signore, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli. Benedite, luce e tenebre, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, folgori e nubi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedica la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli. Benedite, monti e colline, il
Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, creature tutte che germinate sulla
terra, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, sorgenti, il Signore, lodatelo
ed esaltatelo nei secoli. Benedite, mari e fiumi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei
secoli. Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli. Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei
secoli. Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei
secoli. Benedite, figli dell’uomo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite,
figli d’Israele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, sacerdoti del
Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, servi del Signore, il
Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite, santi e umili di cuore, il Signore, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli. Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo
nei secoli, perché ci ha liberati dagl’inferi, e salvati dalla mano della morte, ci ha liberati
dalla fiamma ardente, ci ha liberati dal fuoco. Lodate il Signore, perché egli è buono,
perché il suo amore è per sempre. Benedite, voi tutti che temete il Signore, il Dio degli
dèi, lodatelo e celebratelo, perché il suo amore è per sempre» (Dn 3,52-90).
Tendi la mano affinché il nostro cuore sia totalmente tuo.
Al Dio, che tutta la creazione è chiamata a lodare per i secoli eterni, si
chiede di tendere la mano e di far sì che il nostro cuore sia totalmente
suo.
465
Un cuore diviso non serve al Signore. Non sa che farsene. Non se ne può
servire. Non gli appartiene. La comproprietà mai si applica a Lui.
Oggi viviamo nell’era della comproprietà religiosa, di fede.
Il nostro cuore è di Dio e dei diavolo, del cielo e della terra, della Chiesa e
del mondo, della grazia e del peccato.
Con quali risultati? Che è solo del diavolo, della terra, del mondo, del
peccato, della non crescita spirituale, dell’abbandono al male.
Dio si serve del nostro cuore se è tutto suo. È questa la nostra vera
ascesi: giungere a consegnare il nostro cuore al Signore.
Tu che ci ricordi giorno per giorno che sei il nostro Signore: aiutaci a far sì che
restiamo obbedienti sino alla morte e alla morte di croce.
Mai il Signore è venuto meno nel suo amore e nella sua misericordia, mai
verrà meno nel rivelarci se stesso, nell’invitarci alla conversione e alla
fede nella sua Parola.
Al Signore, che sempre viene e sempre ricorda, sempre invita e chiama, si
chiede la grazia di rimanere obbedienti sino alla morte e alla morte di
croce.
Obbedienti a chi e a che cosa? Obbedienti alla sua Parola.
Senza obbedienza alla Parola non c’è vera fede. Senza obbedienza alla
Parola, senza fede nel Vangelo, si vive di vuota religiosità.
Ma tu, Signore, ci chiedi di essere silenziosi, di parlare con le opere; ci vuoi
umili, puri di cuore, misericordiosi; donaci dall’alto il tuo Santo Spirito, infondilo
su ciascuno di noi.
Il Signore non vuole da noi parole vane.
Vuole che attestiamo la nostra fede in Lui con le opere. Sono le opere la
vita della nostra fede, allo stesso modo che i frutti rivelano la vitalità
dell’albero che li produce. Un albero secco non produce frutti.
Così dicasi per il cristiano: un cristiano dalla fede morta non produce
alcuna frutto, alcuna opera.
Il Signore vuole ogni credente in lui umile, puro di cuore, misericordioso.
Lo vuole sempre obbediente alla sua volontà, ricco di amore e di
misericordia, dal cuore sempre puro.
Quando il cuore è puro? Quando rispecchia tutto il suo Dio e Signore.
Se rispecchia la carne, esso non è puro. È impuro. Non appartiene a Dio,
ma al male.
Ogni trasformazione in bene dell’uomo è opera dello Spirito Santo.
Al Signore si chiede che ci ricolmi di Spirito Santo. È Lui l’Autore in noi di
ogni bene, di ogni vera crescita spirituale.
466
Senza lo Spirito Santo sempre operante in noi, non c’è cammino verso
l’alto, ma solo verso il basso.
Fa’ che sia lui la nostra forza, la nostra volontà, la nostra decisione, la nostra
mente, il nostro cuore.
Al Signore si chiede che lo Spirito Santo sia in noi nostra forza, nostra
volontà, nostra decisione, nostra mente, nostro cuore.
Si chiede che lo Spirito Santo sia il nostro principio vitale, più che la
nostra stessa anima.
Come il corpo senza l’anima è morto, così l’uomo, senza lo Spirito Santo
che diviene suo principio vitale, è morto alla vita soprannaturale.
Lo Spirito Santo si chiede ogni attimo e ogni attimo deve essere vivificato
in noi. Tra noi e lo Spirito Santo vi deve essere perfetta sinergia,
comunione, collaborazione.
Tu vuoi che impariamo a pregare con il cuore e che ci rivolgiamo a te con uno
spirito contrito e umiliato: la misericordia che tu usi verso di noi fa’ che noi la
viviamo verso gli altri.
La preghiera che il Signore gradisce è quella fatta con il cuore puro,
santo, obbediente, fedele.
È quella elevata a Lui con uno spirito contrito e umiliato. Ci si pente dei
propri peccati, ci si umilia dinanzi a Lui, si chiede perdono, si invocala sua
misericordia, si implora pietà.
Qua è la giusta risposta al perdono e alla misericordia di Dio verso di
noi? La nostra grande bontà e misericordia verso gli altri.
La misericordia ricevuta deve essere misericordia interamente data.
Se è solo misericordia ricevuta e non data, mai sarà misericordia ricevuta.
Il Signore si prende ogni suo bene e si ritira da noi.
Misericordia ricevuta e misericordia donata devono essere una sola
misericordia, non due.
Diecimila talenti di misericordia ricevuta devono essere diecimila talenti di
misericordia donata.
Siamo tutti tuoi figli, figli dell’unico Padre celeste: aiutaci ad amarci con
sincerità, con verità, con la saggezza che viene dal cielo.
Siamo tutti figli dell’unico Signore, Dio, Padre.
Questa verità va sempre conservata nel cuore, mai dimenticata. Se siamo
tutti figli dell’unico Padre celeste, siamo fratelli gli uni gli altri.
I fratelli devono amarsi con sincerità, verità, con la saggezza che viene dal
cielo.
Non solo la saggezza deve venire dal cielo, ma anche la sincerità e la
verità. Il cristiano deve amare con la sincerità e la verità di Cristo Gesù.
Il cristiano non amerà mai un estraneo. Amerà sempre un suo fratello.
467
La misericordia del Padre verso un figlio deve essere dal figlio riversata
su ogni suo fratello.
È questa la vera legge della misericordia e di ogni altro dono di grazia e
verità che discendono da Dio.
O Vergine benedetta, Madre nostra, sii sempre vicino a noi, nelle nostre
debolezze sorreggici.
La nostra umanità è però debole, fragile, incapace di tanta grandezza
spirituale, soprannaturale, eterna.
Con la Vergine Maria accanto a noi ogni debolezza e fragilità si vince.
Lei sa come sorreggerci nelle nostre debolezze.
La Vergine Maria viene accanto a noi, in noi, se la invochiamo con
preghiera incessante.
Ogni momento abbiamo bisogno di Lei e ogni momento deve essere
invocata, chiamata, fatta scendere nel nostro cuore.
Nella tua grande bontà converti i nostri cuori: tu che sei il nostro Angelo custode
rimani sempre vicino a noi.
Si chiede alla Vergine Maria, per la sua grande bontà, di convertire i nostri
cuori. La conversione è tutto e tutto è dalla conversione.
La conversione è il nostro pieno rientro nell’obbedienza alla Parola del
Signore. Senza obbedienza non c’è conversione.
Alla Vergine Maria si chiede di farci da vero Angelo Custode.
Vedere la Vergine Maria come il Vero Angelo che custodisce per intero la
nostra vita nella Parola di Gesù, dona speranza al cuore.
A lei si chiede di rimanere sempre con noi, vicino a noi. Con Lei è
possibile ogni cosa. Senza di Lui tutto diviene impossibile.
La Vergine Maria è il nostro Angelo Custode Principale, Sovrano.
Accanto a Lei vi sono sempre una miriade di Angeli Custodi che Lei
chiama per custodire nella verità e nella carità di Cristo la nostra vita.
Non ci lasciare nei momenti più difficili della nostra giornata e voi tutti Santi, fate
che noi vi possiamo imitare.
Mai ci deve lascia questo nostro specialissimo Angelo Custode Materno.
Deve essere accanto a noi nei momenti difficili perché diventino facili e
nei momenti facili perché non diventi difficili, impossibili.
Ai Santi si chiede che li possiamo imitare nel loro grande amore per Gesù
Signore e per tutti i loro fratelli.
I Santi si sono consumati nell’amore universale, per tutti, sempre.
Essi attingevano ogni cosa in Dio e la riversano nei loro fratelli.
468
O MIO SIGNORE, IN TE MI RIFUGIO
Pietà, o mio Signore, in te mi rifugio.
Al Signore sempre si deve chiedere pietà. Sempre aiuto. Sempre conforto.
La pietà non è solo per il peccato, è anche per la sofferenza, per ogni altra
difficoltà della nostra vita.
Si chiede pietà. Si chiede che possiamo rifugiarci in Lui. In Lui regnano
sicurezza, pace, serenità della mente e del cuore.
Immaginate una tempesta, un ciclone, un monsone, uno di quei
capovolgimenti della natura che tutto sconvolge e tutto manda in rovina.
In questi momenti tragici la salvezza viene da un sicuro rifugio.
Ebbene contro le tempeste del male, solo Dio è il nostro rifugio. Solo in
Lui la nostra vita è posta in salvo.
Un pungiglione trafigge lentamente le mie carni, facendole come roveto ardente
che mai si placano.
Il roveto ardente bruciava, ma non si consumava.
Anche le carni dell’Ispiratrice sono simili ad un roveto ardente. Il dolore le
brucia senza tregua, ma esse non si consumano.
Il dolore le avvolge, ma esse mai diventano cenere. Diventando cenere il
dolore scomparirebbe, invece la care è sempre viva, anzi sempre più viva,
in modo che la fiamma possa sempre avvolgerla.
L’avvolge, ma non la consuma. L’attacca, ma non la distrugge.
Il suo è un dolore indicibile, ininterrotto, senza tregua, sempre vivo.
Pensando a te in croce, contemplando il tuo grande amore, ristoro il mio spirito.
Chi è il rifugio dell’Ispiratrice? Cristo Gesù Crocifisso. È il suo cuore
trafitto per il grande amore.
Pensando a Cristo in croce, al suo grande amore, lei ristora il suo spirito.
Lo spirito si ristora perché in questa pensiero e in questa contemplazione
il Signore avvolge l’anima del suo stesso Spirito Santo.
Solo nello Spirito Santo che avvolge il nostro corpo, il nostro spirito, la
nostra anima, è possibile trovare ristoro.
Dalla contemplazione del Cristo Crocifisso sempre sgorga lo Spirito Santo
ed ogni grazia per la nostra consolazione, il nostro ristoro.
O mio Signore, tendi la tua mano; ogni attimo prego, offro, aspettando che
arrivi.
Questo roveto dovrà un giorno finire!
Al Signore si chiede di tendere la sua mano.
Si chiede questa grazia con preghiera ininterrotta.
469
Ogni attimo si prega. Ogni attimo si attende il suo arrivo.
Finché Lui non sarà arrivato, mai dovrà essere interrotta la preghiera.
Fino a quando?
Fino a quando si dovrà continuare a pregare? Fino al suo arrivo?
Quando sarà il suo arrivo? Nessuno conosce l’ora della venuta del
Signore. Si conosce però che ogni momento è un momento di preghiera.
Il cristiano deve solo pregare. Deve tutto chiedere. Il Signore verrà.
Quando? Lo deciderà la sua sapienza, mai la nostra.
È stoltezza pensare di dettare ai Dio i suoi tempi. Dio non cammina con il
nostro tempo, ma sempre con il suo.
È vera fede camminare sempre secondo i tempi di Dio, mai secondo i
nostri. I nostri tempi sono frutto di stoltezza. I suoi di sapienza eterna.
Confido in te, o mio Signore; vieni presto a soccorrermi.
Confidare in Dio è certezza di fede che Lui di sicuro interverrà.
Poiché ignoriamo i suoi tempi, che possono essere anche lontani, si
chiede al Signore di venire presto in nostro soccorso.
L’uomo è carne. Dio è purissimo spirito. L’uomo è fragilità. Dio è fortezza
eterna. L’uomo è tempo che si consuma. Dio è eternità senza tempo.
Ogni grazia di Dio deve giungere in tempo utile, altrimenti l’uomo non può
santificare l’ora storica.
Dio può dare due grazie: quella che gli chiediamo per santificare il nostro
presente, oppure l’altra di santificare lo stesso il nostro presente
indipendentemente dalla grazia che gli stiamo chiedendo.
Il nostro obbligo è di santificare il presente. Anche l’obbligo di Dio è di
aiutarci a santificare il nostro presente.
Con quale grazia? La decisione non spetta a noi. Viene dalla sapienza
eterna e divina del Padre nostro celeste.
Noi chiediamo la santificazione del nostro presente sempre partendo dalla
nostra sapienza ed è ben giusto che sia così. Dio risponde con la sua
divina ed eterna sapienza ed è ben giusto che sia così.
Santificato il presente, l’uomo trova la pace ed è questa la grazia che
sempre il Signore concede sia che ci esaudisca e sia che non ci
esaudisca in quello che gli chiediamo.
Questa verità è mirabilmente rivelata da San Paolo.
Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il
Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le
vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera
ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In
conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello
che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita
lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto,
470
ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi! Ho provato
grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei
riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per
bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella
povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e
alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza (Fil 4,413).
La pace del cuore è già esaudimento della preghiera. La preghiera è
sempre il frutto della non pace nel cuore.
Perdonami se te lo chiedo, la mia carne è debole; solo tu puoi venire in mio
aiuto.
Quando la carne è debole urge insistere nella preghiera.
Si chiede perdono a Dio come se lo si stesse disturbando. Mentre è
proprio della preghiera generare un grande disturbo nel cuore di Dio. Anzi
più che disturbo: molestia.
Anche questa verità ci viene insegnata da Cristo Signore.
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una
città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città
c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio
avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo
Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò
giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse:
«Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti,
che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che
farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla
terra?» (Lc 18,1-8).
Veramente la nostra preghiera deve generare molestia nel cuore di Dio,
perché così Lui la esaudisca.
Un’angoscia mi prende.
L’angoscia è il frutto della grande sofferenza, dell’indicibile dolore,
divenuto ormai insopportabile per il suo corpo.
T’invoco, accogli il mio grido di lamento; ascolta le mie preghiere, le mie
invocazioni.
L’impossibilità di vivere il dolore si trasforma in preghiera intensissima.
Solo Dio può alleviare la sofferenza. Solo Lui può portare un poco di pace
nel corpo. Solo a Lui si può chiedere il sollievo.
Più intenso è il dolore e più alto deve essere il grido al Padre celeste.
Non lasciare che io perisca nell’atroce agonia.
Si chiede al Signore di non lasciare che lei perisca nell’atroce agonia.
Perire vuol dire non vivere con amore la sofferenza. Vuol dire anche
ribellarsi ad essa.
L’obbedienza alla sofferenza deve essere vero stile del cristiano. Per
questo urge una potentissima grazia del Signore.
471
Quel pungiglione è pieno di spine.
C’è un pungiglione pieno di spine che solo il Signore può rende innocuo.
Finora il Signore ha risposto come ha fatto con San Paolo.
Se bisogna vantarsi – ma non conviene – verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del
Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo
non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o
senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è
lecito ad alcuno pronunciare. Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò,
fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la
verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me
e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni.
Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un
inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per
tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la
mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi
ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi
compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle
angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte (2Cor
12,1-10).
La sofferenza non solo non è diminuita, essa va aumentando giorno dopo
giorno.
È sempre pieno di spine il pungiglioni, di spine sempre più acute, ma
anche la grazia è sempre più forte e più grande.
Vieni, Signore; sei tu il mio rifugio; non trovo la strada, è tutto un deserto.
La preghiera si fa sempre più intensa. La grazia da ottenere deve essere
sempre più forte, potente, grande.
Solo il Signore è il rifugio dell’uomo nell’indicibile sofferenza e non solo in
essa. Sempre deve essere il nostro rifugio.
La sofferenza non ha strade percorribili. Essa ci pone in un deserto.
Nel deserto della sofferenza e della croce solo il Signore conosce la
strada della vita.
Per questo urge che l’uomo si affidai, si consegni, trovi in Dio il suo unico
e solo rifugio di salvezza, di redenzione, di eternità.
Fa che la tua luce risplenda sul mio capo, riscaldando le piaghe, sanandole.
Il cuore che crede mai si arrende. Sa che Dio è la sola sua salvezza e mai
si stanca di invocarlo.
Il cuore credente chiede a Dio che il solo risplenda sul suo capo, riscaldi
le sue piaghe, le sani.
La luce del Signore è medicina potentissima contro ogni sofferenza.
Se la sua luce ci avvolge, non c’è sofferenza impossibile. Con la luce di
Dio, nella luce di Dio, ogni sofferenza diviene vivibile.
A te innalzo la gloria; ti acclamo.
Anche nella sofferenza va innalzata ogni gloria al Signore.
472
Anche nell’indicibile dolore, il Signore va acclamato
Sempre Dio va glorificato e acclamato, anche nella sofferenza.
Questa viene perché si innanzi dal nostro cuore la più grande gloria.
O mio Signore, salvami.
Si acclama il Signore. A lui si rende gloria. A Lui si chiede la salvezza.
Non ci sono altri Salvatori. Solo Lui. Nessun altro.
Fai contemplare la tua potenza; le mie labbra e il mio cuore ti benediranno.
La potenza di Dio si contempla nella sua vittoria su ogni nostro male.
Dio guarisce il nostro male. Noi riconosciamo che è solo frutto della sua
potenza e lo benediciamo, lo esaltiamo, lo glorifichiamo.
Ma la potenza più grande di Dio non è nella liberazione dalla sofferenza. È
nell’aiutarci a vivere quotidianamente la nostra croce.
Mio Dio, Signore, Re del cielo e della terra, potenza infinita, non respingere le
mie suppliche; accoglile tu che sei Padre buono, misericordioso, fedele e
giusto.
Il cuore che crede mai viene meno nella sua fede.
Chi è il Signore? È il mio Dio, il mio Signore. È il Re del Cielo e della terra.
È potenza infinita. È Colui che tutto può.
Alla Potenza infinita il cuore credente chiede di non respingere le sue
suppliche, ma di accoglierle.
Perché dovrà accoglierle? Perché Lui è il Padre buono, misericordioso,
fedele, giusto. È il Padre che non dona un peso superiore alla forze di
colui che il peso dovrà portare.
In te confido, Padre Santo.
Dio è ancora il Padre Santo. In lui confida il cuore credente.
Ristora le mie piaghe, liberami dal supplizio.
Il Padre Santo può ristorare le piaghe. Può liberare dal supplizio.
Poiché è Santo e può, di certo ascolterà la sua preghiera.
Il mio spirito esulterà in te, Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
L’esultanza è un vero frutto di fede.
Si esulta in Dio perché lo si adora come il solo Salvatore del proprio
corpo, del proprio spirito, della propria anima.
Anche nell’indicibile sofferenza Dio è il Salvatore, il Redentore, il
Liberatore.
Questa è purissima fede. È fede che chiede senza interruzione. Ma è
anche fede che vede Dio Salvatore anche nell’indicibile sofferenza.
473
Osservazioni conclusive
Carissimo/a,
quest’oggi mi vorrei soffermare con te sulla necessità di saziare con la nostra vita gli
occhi del Padre nostro celeste. Come è possibile questo? Si parte dall’analisi del cuore.
Nessun uomo conosce il suo cuore. Quasi tutti viviamo senza conoscerci. È Dio, in
Cristo, nello Spirito Santo, la verità del nostro cuore. Se le Tre Divine Persone non sono
in noi, manchiamo della verità di noi stessi. Ci conosciamo falsamente, erroneamente,
bugiardamente. Il cuore è il più grande nostro nemico, il più grande nostro traditore,
mentitore, ingannatore, il più grande falsario della nostra vita. Solo il Signore conosce e
sa cosa c’è in ogni cuore. Sa se c’è vero amore oppure vuota religiosa, sterile preghiera,
partecipazione nulla o addirittura sacrilega ai sacramenti della salvezza. Se non
conosciamo il nostro cuore, possiamo pensare di conoscere il cuore dei nostri fratelli?
Mai e poi mai. Non ne possediamo la chiave. La chiave di ogni conoscenza vera è la
scienza dello Spirito Santo che investe la nostra vita.
Il cuore che prega deve possedere un forte desiderio di rinnovamento spirituale. In esso
deve regnare una volontà determinata al più grande bene. Il cuore che prega prima di
ogni cosa deve chiedere perdono a Dio dei propri peccati. È questo il vero inizio della
salvezza. Dove non c’è richiesta di perdono, non c’è alcun cammino nella verità. Si è
posti fuori del cammino evangelico. Ottenuto il perdono dei peccati, il cuore chiede la
conversione degli altri cuori ancora non convertiti, non sanati, non liberati dal peccato.
Senza vera conversione si ritorna di nuovo nei peccati. Invece siamo chiamati ad
immetterci in un cammino di perenne conversione avanzando con coscienza retta
dinanzi agli occhi del nostro Dio.
I n questo cammino di salvezza e di vera redenzione, nulla deve essere fatto per saziare
gli occhi degli uomini. Tutto invece deve essere fatto per saziare gli occhi di Dio. Saziare
gli occhi di Dio deve essere la nostra scelta attimo per attimo, dal momento che la
superbia è così subdola da farci spesso orientare la nostra vita verso gli occhi degli
uomini, invece che verso quelli di Dio. La vera santità cristiana inizia quando dagli occhi
degli uomini si passa esclusivamente agli occhi del Signore. Finché questo passaggio
non avviene e non è coinvolgente di tutta intera la nostra vita, noi non camminiamo
ancora nella verità, nel Vangelo, perché ancora non facciamo tutto nel Signore, con il
Signore, per il Signore, vivendo solo per compiere la sua divina volontà.
È questa la vera vocazione dell’uomo: saziarsi solo del suo Dio, del suo Signore, del suo
Salvatore. Lo contempla, lo gusta, vive di Parola, si sazia di Lui. Anche la sua grazia, che
si manifesta come divina bellezza e fortezza, sazia il cuore, lo colma.
Un cuore sazio di Dio non ha bisogno di nessun’altra cosa. Tutto per lui diviene
spazzatura. Cosa di cui disfarsi, liberarsi, perché se posta nel cuore, toglie spazio
all’unico e solo suo vero bene. Il cuore si sazia quando Dio è il suo tutto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa, sii attento al mio grido. Porgi l’orecchio alla mia
preghiera: sulle mie labbra non c’è inganno. Dal tuo volto venga per me il giudizio, i tuoi
occhi vedano la giustizia. Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte, provami al fuoco: non
troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole, secondo l’agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra, ho evitato i sentieri del violento. Tieni saldi i miei
passi sulle tue vie e i miei piedi non vacilleranno. Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole, mostrami i prodigi della tua misericordia, tu
che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi, di fronte ai malvagi che mi opprimono, ai nemici
mortali che mi accerchiano. Il loro animo è insensibile, le loro bocche parlano con
arroganza. Eccoli: avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per gettarmi a terra, simili
a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato. Àlzati, Signore,
affrontalo, abbattilo; con la tua spada liberami dal malvagio, con la tua mano, Signore,
dai mortali, dai mortali del mondo, la cui sorte è in questa vita. Sazia pure dei tuoi beni il
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loro ventre, se ne sazino anche i figli e ne avanzi per i loro bambini. Ma io nella giustizia
contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua immagine (Sal 17 (16),1-15).
O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia
carne in terra arida, assetata, senz’acqua. Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie
labbra canteranno la tua lode. Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie
mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Quando
nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio
aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi
sostiene. Ma quelli che cercano di rovinarmi sprofondino sotto terra, siano consegnati in
mano alla spada, divengano preda di sciacalli. Il re troverà in Dio la sua gioia; si glorierà
chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca (Sal 63 (62), 1-12).
Quando il cuore non è sazio di Dio, di Lui non è colmo, ha bisogno di ogni sporcizia e
spazzatura della terra per potersi saziare. Ma tutto l’universo non vale una briciola di luce
divina. Un grammo di Dio nel nostro cuore produce più gioia e più sazietà che tutto
l’universo, tutte le sue ricchezza, tutti i peccati, tutti i vizi, tutte le trasgressioni, tutte le
stranezze che l’uomo oggi sta inventando al fine di poter saziare il suo cuore.
Al cuore si può applica quanto dice il Libro dei Proverbi.
La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!». Tre cose non si saziano mai, anzi quattro
non dicono mai: «Basta!»: il regno dei morti, il grembo sterile, la terra mai sazia d’acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!» (Pr 30.15-16).
Anche il cuore senza Dio mai dice: Basta. Mentre è sempre pieno, sempre colmo il cuore
con il Signore in esso.
Il cuore è sazio di Dio quando gli occhi dagli uomini subito vengono rivolti verso il
Signore. Sono rivolti verso il Signore, quando ogni cosa è fatta solo per piacere a Lui.
Quando tutto si sopporta per amore del Signore. Il Salmo ci aiuta a comprendere.
Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola. Affondo in un abisso di fango, non ho nessun
sostegno; sono caduto in acque profonde e la corrente mi travolge. Sono sfinito dal
gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio. Sono più
numerosi dei capelli del mio capo quelli che mi odiano senza ragione. Sono potenti quelli
che mi vogliono distruggere, i miei nemici bugiardi: quanto non ho rubato, dovrei forse
restituirlo? Dio, tu conosci la mia stoltezza e i miei errori non ti sono nascosti. Chi spera
in te, per colpa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per causa mia non si
vergogni chi ti cerca, Dio d’Israele. Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la
faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Piangevo su di me nel digiuno, ma sono stato insultato. Ho indossato come vestito un
sacco e sono diventato per loro oggetto di scherno. Sparlavano di me quanti sedevano
alla porta, gli ubriachi mi deridevano. Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel
tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della
tua salvezza. Liberami dal fango, perché io non affondi, che io sia liberato dai miei nemici
e dalle acque profonde. Non mi travolga la corrente, l’abisso non mi sommerga, la fossa
non chiuda su di me la sua bocca.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande
tenerezza. Non nascondere il volto al tuo servo; sono nell’angoscia: presto, rispondimi!
Avvicìnati a me, riscattami, liberami a causa dei miei nemici. Tu sai quanto sono stato
insultato: quanto disonore, quanta vergogna! Sono tutti davanti a te i miei avversari.
L’insulto ha spezzato il mio cuore e mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma
invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando
avevo sete mi hanno dato aceto. La loro tavola sia per loro una trappola, un’insidia i loro
banchetti. Si offuschino i loro occhi e più non vedano: sfibra i loro fianchi per sempre.
Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente. Il loro accampamento sia
desolato, senza abitanti la loro tenda; perché inseguono colui che hai percosso,
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aggiungono dolore a chi tu hai ferito. Aggiungi per loro colpa su colpa e non possano
appellarsi alla tua giustizia. Dal libro dei viventi siano cancellati e non siano iscritti tra i
giusti. Io sono povero e sofferente: la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro. Loderò il
nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento, che per il Signore è
meglio di un toro, di un torello con corna e zoccoli.
Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore
ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la
terra, i mari e quanto brulica in essi. Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso. La stirpe dei suoi servi ne sarà erede e chi ama
il suo nome vi porrà dimora (Sal 69 (68),1-37).
È questa la vocazione di ogni aderente del Movimento Apostolico: togliere i suoi occhi
dagli uomini e rivolgerli tutti verso il Signore.
Nulla deve essere fatto per piacere agli uomini, per ingraziarsi gli uomini, per ottenere un
favore dagli uomini, per essere osannati dagli uomini.
Tutto invece deve essere fatto perché il Signore si sazi di noi, guardando e
contemplando il suo amore per Lui.
Come noi ci saziamo di Dio, così Dio deve saziarsi di noi.
Chiediti: sazio io il mio Dio con il mio amore per Lui?
Ma il amore è tutto per Lui?
È una domanda alla quale ognuno di noi deve rispondere.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ci aiutino a saziarci sempre di
Dio in modo che il Signore possa saziarsi di noi.
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DAL MEDITARE
Della Signora Maria Marino
TESTO INTEGRALE
Santo Janni 14 Ottobre 2013
7 GIUGNO 1978
Uno squarcio luminoso...
Il tuo Volto si fermò lì...
Pieno di amore...
Eri il mio Signore Gesù Cristo...
Vuoi? - mi dicesti -.
Sì - risposi -.
Mi innamorai...
Mi hai avvolto della tua luce...
Come potevo dirti di no...
Tutto sai...
Tutto puoi...
Mi hai scelta...
Eri sempre con me...
Non sapevo... non percepivo...
Ma sempre obbediente al tuo richiamo d’amore...
Quante cose mi hai chiesto...
Rispondevo sempre sì...
Eri il mio Signore...
Mi avvolgevi della tua luce.
Con tanto amore nel cuore
e tanta sofferenza
ti seguivo.
Eri il mio Signore Gesù Cristo...
Oggi il mio amore è rimasto per sempre...
Il desiderio di raggiungerti
è un fuoco che trafora le vene,
riscaldando il cuore per l’Eterno Amore.
Va’...
Vado...
Parla nel mio Nome....
Parlo...
Ascolta la melodia...
Trasmetti...
Guarda... racconta...
Non vivo più per me,
ma per te, o mio Signore
477
Soffro... offro con tanta preghiera,
rinnegando ogni giorno me stessa,
prendendo la croce per seguirti.
La tua ombra di luce infonde
nel mio cuore e in ogni cuore
la tua verità,
il tuo Vangelo,
il tuo ricordo d’amore.
SIGNORE GESÙ....
Signore Gesù,
mandato dal Padre
per donarci la sua grazia e la sua verità,
intenerisci i cuori
per conoscere la tua Parola di salvezza
e il cammino che porta
verso la santità.
Signore Gesù,
grazie che ti sei fatto obbediente
sino alla morte
e alla morte di croce.
Fa' che possiamo imitarti
per avere la vita eterna;
aiutaci affinché il nostro ascolto
sia senza ritardi, pronto e sollecito,
ricco di amore e di sapienza.
Signore Gesù,
la tua Parola è via, verità e vita.
Ti preghiamo affinché sempre possiamo
amarti, lodarti, glorificarti.
Così il mondo vedendo il nostro amore per te
si apra alla fede e alla speranza,
e inizi il suo canto di obbedienza
al Padre nostro celeste.
Signore Gesù,
proteggici in questo cammino di verità
e fa' che le creature del Padre
possano capire quanto amore
regna in te per ogni cuore.
Il tuo amore per noi
è il dono di tutto te stesso,
sino alla fine.
Tu sei stato capace di versare tutto il tuo sangue
per il nostro riscatto,
per la nostra redenzione,
478
per aprirci le porte del paradiso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione,
Regina dei profeti, degli Angeli e dei Santi,
fa' che la luce del Padre dei cieli
risplenda negli uomini di buona volontà.
Sii la nostra Avvocata,
la nostra Protettrice.
Intenerisci i cuori
di coloro che sono di dura cervice.
Angeli del cielo, state al nostro fianco,
guidateci sul giusto cammino;
insieme a voi vogliamo cantare in eterno
le lodi a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
È bello gustare il vostro canto,
amare il Signore come voi lo amate.
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TESTO COMMENTATO
7 GIUGNO 1978
Uno squarcio luminoso... Il tuo Volto si fermò lì... Pieno di amore...
Al Signore è sufficiente uno squarcio di luce divina per imprimere se
stesso nei cuori, nelle menti, nella sua creazione.
Oggi vuole imprimere il suo volto nei nostri cuori. Volto di pace, amore,
verità, giustizia, santità, ogni altro dono divino.
Ha offerto per questo una via visibile. Tu lo guardi con gli occhi di carne,
lo vedi con gli occhi della fede, lo invochi con gli occhi della preghiera più
pura e santa, e chiedi che si imprima nel tuo cuore.
È questa una via santa offerta a chi ha bisogno di stringere una vera
relazione di verità e amore con Gesù Signore.
Ma sempre il Signore procede per questa via: dall’esterno all’interno, dal
visibile all’invisibile.
La relazione è perfetta quando il visibile diviene invisibile nel cuore, nella
mente, nello stesso corpo.
Eri il mio Signore Gesù Cristo... Vuoi? - mi dicesti -. Sì - risposi -.
La visibilità di Cristo si è trasformata in Parola, in Comando.
La udibilità della parola è divenuta obbedienza, dono di vita, martirio.
L’obbedienza si è fatta missione di salvezza, per la redenzione di molti
cuori.
Dal visibile Cristo all’invisibile dono di grazia. Dall’udibile Parola
all’invisibile trasformazione di un cuore.
Dall’invisibile trasformazione di un cuore al visibile cambiamento di tutta
una vita.
Il cerchio si chiude: Il cielo discende sulla terra, la terra sale in cielo,
trasformata però dal cielo che è disceso sulla terra.
Il visibile divine invisibile, l’invisibile diviene visibile attraverso il
cambiamento di una vita.
Dove il cerchio non si chiude, dove il visibile non diviene invisibile di
cambiamento del cuore, il segno è rimasto vano, vuoti.
Mi innamorai...
Non certo del segno visibile, ma dell’invisibile che il segno ha prodotto,
della persona vera, reale, viva, vera che è oltre il segno.
Mi innamorai di chi? Di Cristo Gesù, del Padre dei Cieli, dello Spirito
Santo, della Vergine Maria, Madre della Redenzione, degli Angeli, dei
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Santi, della Chiesa, della missione, della Parola, del Vangelo, della grazia,
della verità, di ogni persona da condurre alla salvezza.
Mi innamorai di chi? Di tutta la realtà invisibile soprannaturale.
Perché questo innamoramento è vero? Perché la realtà invisibile
soprannaturale è divenuta realtà visibile attraverso la vita di chi questo
innamoramento ha vissuto e vive.
Mi hai avvolto della tua luce... Come potevo dirti di no...
La luce è anch’essa invisibile, è luce di grazia, verità, giustizia, amore,
misericordia, carità, compassione, vero desiderio di salvezza.
È luce di una storia nuova, totalmente nuova.
È luce di un cammino che ogni giorno diviene croce più intensa e martirio
sempre più forte, cruento.
A questa luce non si può dire di no. Essa avvolge e conquista.
Conquista e seduce. Seduce e cambia il cuore, lo trasforma.
Trasforma il cuore e con esso la mente, i sentimenti, la volontà, i pensieri.
Trasformato il cuore tutta la vita, la storia si trasforma.
Tutto sai... Tutto puoi... Mi hai scelta... Eri sempre con me... Non sapevo... non
percepivo...
A Gesù che viene sotto forma di luce intensissima non si può dire di noi.
Gesù tutto può. Tutto conosce. Tutto sa.
Quando Lui sceglie, sceglie sempre per trasformare in Lui, per
conformare a Lui nella vita e nella morte.
Sceglie perché la sua vita venga oggi riproposta in modo perfetto al
mondo intero, in modo che esso veda che Li è ancora presente sulla terra.
Questa scelta non è stata fatta al momento della chiamata.
È stata fatta fin dall’eternità, dal grembo della madre.
Questa scelta era sempre avvolta dalla presenza misteriosa e invisibile di
Gesù Signore, del Padre dei cieli, dello Spirito Santo.
Questa scelta che prima era invisibile ora è divenuta visibile.
La risposta che prima era invisibile oggi è divenuta visibile.
Il cammino con Cristo che prima era invisibile oggi è divenuto visibile.
Se il Cristo invisibile non diviene Cristo visibile, è segno che ancora il
passaggio decisivo, forte, risolutore non è ancora avvenuto.
Ma sempre obbediente al tuo richiamo d’amore...
Prima il comando d’amore era invisibile ed anche l’obbedienza era
invisibile. Si viveva la Parola ma in una forma ancora limitata.
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Era una obbedienza invisibile ad un comando invisibile, ma era pur
sempre obbedienza, ascolto.
Lo Spirito Santo muoveva il cuore invisibilmente e invisibilmente si
camminava.
Oggi il comando è visibile e anche l’obbedienza è visibile.
La visibilità dell’obbedienza è risposta ad ogni Parola, ogni Comando,
ogni desiderio del cuore.
Quante cose mi hai chiesto... Rispondevo sempre sì... Eri il mio Signore...
In questo comando visibile, tutto diviene obbedienza.
Il Signore è al timone della vita e la conduce dove Lui vuole.
La vita è come una nave docile e sottomessa ad ogni comando del
timoniere.
Quando Cristo diviene l’unico e il solo timoniere della nostra vita, allora là
l’obbedienza è perfetta ed è ben visibile a motivo degli spostamenti
repentini e immediati della nave che sono ben visibili.
Essere il Signore questo vuole dire: essere l’unico e solo timoniere dalla
propria nave.
Mi avvolgevi della tua luce. Con tanto amore nel cuore e tanta sofferenza ti
seguivo.
Quando la luce avvolge, non si può non camminare di luce in luce.
Il cammino di luce si fa nella luce.
Questa cammino nella luce è anche un cammino all’ombra della croce.
Luce e croce sono un solo cammino.
Un cammino di luce senza la croce è pura esaltazione. Non è un cammino
soprannaturale, ma umano.
Un cammino di croce senza la luce, è un cammino umano, mai
soprannaturale. Manca la luce che guida alla croce.
Senza la luce è una croce di terra, non di ciel
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