Nota su Mangiaterra di Mariano Apa Bruno Mangiaterra è nato a Loreto nel 1952. Negli anni dello studio pratica frequentemente artisti e critici d’arte conte contempo effettualizza il suo lavoro ed espone alle prime mostre. Fin dal 1973, studente all’Accademia di Belle Arti di ininterrottamente presentando il proprio lavoro in rassegne culturali personali e collettive, in Italia e all’ estero. Vive Marche a Loreto ( An ).E’ docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico “E. Mannucci “ di Ancona, E’ stato segnal Giulio Turcato,Pierre Restany, Elio Marchegiani, ha pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni con testi poetici, con fil contemporanei tra gli altri :, Giacomo Luigi Busilacchi, Umberto Piersanti, Eugenio De Signoribus, Plinio Acquabona, Gianni D’Elia, Giuseppe Cacciatore, Pasquale Venditti, Alessandro Catà, Francesco Scarabicchi, Gralliano Crinella ,Gua Enrico Capodaglio, Massimo Raffaeli. Le sue opere sono presenti in numerose Collezioni pubbliche e private. Ha id rassegne di Arte Contemporanea e convegni culturali per Enti e Istituzioni. Bruno Mangiaterra è un protagonista della cultura artistica della nuova generazione, dopo la stagione epica della Neoavanguardia e dopo le specificità e plurali disposizioni del post-Moderno. La sua è una generazione che ha smaltito le costrizioni del sistema dell’arte, che ha liberato le proprie energie puntando sulla qualità e la serietà della propria ricerca, del proprio lavorare. La pratica del linguaggio artistico è impegno del lavoro, che lavora in quanto idea e intuizione da svolgere, nella “tecnica” e nella “poetica”. Una serie infinita, dunque, di opere in quanto “luoghi dello Spirito”, dove impegno ideologico e visione poetica decidono la concretezza di una emozione con cui si abbraccia storia e persona, libro e immagine, video e fotografia, genere letterario e genere artistico. L’arte di Mangiaterra ripensa la concettualità come attraversamento delle Neoavanguardie e come libertà espressa del proprio coinvolgimento filologico del “fare arte”. Ecco perché la pittura di Mangiaterra è intimamente concettuale. La capace manipolazione dei materiali permette a Mangiaterra di praticare la pittura in quanto pensiero tautologico e, dunque, di dimostrare quanto la pittura possa essere pratica linguistica nell’appropriazione culturale del Concettualismo. Perché non si dà pittura se non per manipolazione linguistica dei materiali che viene a tradursi per quel che è: pensiero del tema, pensiero dell’argomentare con cui si esplicita il tepore della emozione, la severa composizione dell’assunto poetico dell’immagine. Bruno Mangiaterra ha condotto il suo lavoro artistico alla maturità della pittura praticata quale condizione concettuale del severo impegno e della dolce attenzione alla letteratura e, in particolare, alla poesia.Così Bruno Mangiaterra persegue una sua propria originale testimonianza di libertà e di autonomia radicata nella tradizione della storia e della cultura di una antropologia delle Marche che riflette l’Europa della religione della libertà. Bruno Mangiaterra riconferma la verità di un itinerario ricco di esperienze e di verifiche, nella consapevolezza critica che il pensiero solidifica la forma e la leggerezza dell’aria rende visibile il sogno del desiderio. Eros e conoscenza coniugano Storia e Natura, e la Poesia conosce la solitudine del vuoto, perché è ben consapevole che la grazia informa la verità dell’intuizione. Mariano Apa.