prospettive di sviluppo della collaborazione economico

PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELLA COLLABORAZIONE ECONOMICO-COMMERCIALE
La Turchia, oggi, presenta tutte le caratteristiche di un Paese con grandi potenzialità di crescita economica,
con indicatori economici orientati verso l’alto (nel primo semestre 2004 il PNL è cresciuto di circa il 10% e la
produzione industriale del 15,3%, rispetto allo stesso periodo del 2003), e con una decisa volontà di creare
le basi per una fattiva collaborazione tra imprese nazionali e straniere. Nel giugno 2003, è stata approvata la
nuova legge turca sugli investimenti diretti esteri che, unitamente al piano di privatizzazioni avviato dal
Governo turco, rappresenta una solida base per incrementare le già buone relazioni economico-commerciali
tra Italia e Turchia.
La Turchia occupa, inoltre, una posizione geografica strategica, sia da punto di vista politico che economico,
in quanto situata tra Europa, Medio Oriente e Regione caucasica.
La struttura economica dell’Italia e quella della Turchia presentano delle similitudini e delle complementarietà
che, se sfruttate adeguatamente, possono risultare favorevoli per l’avvio di importanti collaborazioni
economiche:
- la struttura delle imprese turche risulta estremamente similare a quella che caratterizza l’economia
italiana, con una forte presenza di imprese di piccole e medie dimensioni; anche i settori di primario
interesse per l’economia turca sono gli stessi in cui eccelle la produzione italiana (tessile e
meccanica);
- complementarietà esistente tra imprese italiane e turche, che tenga conto della capacità, da parte
italiana, di esportare capitali e tecnologia nei settori trainanti (tessile ed abbigliamento, pelletteria,
automotoristico, agricolo) e sulla possibilità, offerta dalle imprese turche, di utilizzare la manodopera
specializzata locale e una capillare conoscenza dei mercati, soprattutto di quelli limitrofi dell’Asia
Centrale (Repubbliche turcofone, Afganistan ed Iraq);
- opportunità offerte dal piano di privatizzazione di PMI e di grandi imprese previsto per il Paese –
come Turk Telecom, Turkish Airlines, Milly Pyiango (Lotteria Nazionale), Turkseker (zuccherifici),
gestione autostrade e ponti sul Bosforo - e dalla previsione di investimenti pubblici in opere
infrastrutturali (sistema viario e ferroviario).
Settori maggiormente promettenti per lo sviluppo della collaborazione economico-commerciale
bilaterale
I settori che offrono in Turchia le maggiori opportunità di collaborazione commerciale e d’investimento (dati
forniti da Ambasciata e ICE locali), risultano essere:
Meccanica e beni strumentali
Tale settore costituisce la quota maggiore dell’import turco (dopo le materie prime) e il 40% del nostro export
verso la Turchia rappresentato da tutti i principali comparti (macchine tessili, macchine lavorazione metalli,
macchine agricole, macchine lavorazione pelli e calzature, macchine imballaggio, macchine lavorazione
plastica, macchine lavorazione legno, macchine lavorazione marmi, etc).
In particolare, il settore della subfornitura per automobili (parti di ricambio, componentistica) viene
considerato estremamente promettente, in considerazione del fatto che la Turchia è stata scelta come base
produttiva dai più importati costruttori mondiali (Fiat, Renault, Toyota, Ford, MAN); infatti, nel 2003 l’export
dell’industria veicolistica turca, ha registrato un incremento del 45% e l’import dell’87%, rispetto all’anno
precedente.
Beni intermedi e di consumo
Nell’ambito di tale categoria di beni, ottime opportunità di collaborazioni economiche rappresentano i settori
di seguito elencati:
Tessile (prodotti abbigliamento, tessuti e filati) - costituisce la prima voce dell’export turco e l’Italia
rappresenta il primo fornitore di tessuti e filati in Turchia, oltre che uno dei più importanti clienti (a
testimonianza della complementarietà dei due sistemi produttivi).
Mobili e componenti - crescente è la produzione locale di mobili da parte delle 3.000 aziende produttrici,
molto attive anche nei mercati limitrofi (Russia e Repubbliche dell’Asia Centrale). Per tale settore l’Italia
rappresenta il più importante fornitore in Turchia.
Prodotti chimici - tale comparto è trasversale a tutti i settori produttivi, rappresenta una tra le voci più
importanti delle importazioni turche.
Prodotti alimentari e vino - le mutate abitudini di vita e le conseguenti variazioni nei consumi locali in
campo alimentare, fanno prevedere buone opportunità di sviluppo delle relazioni economiche.
Infrastrutture, Energia e Ambiente
Per sottolineare l’importanza che il settore delle infrastrutture, ed in particolare quello dei gasdotti,
rappresenta per la Turchia e per tutta l’Europa, si segnala che attraverso tale Paese transiteranno i gasdotti
che dai giacimenti Centroasiatici e del Medio Oriente consentiranno di rifornire la stessa Turchia ed i mercati
europei.
Crescente è l'attenzione delle Autorità locali verso tutto quell’universo di servizi, forniture pubbliche, “knowhow” tecnologico che, in generale, si può ricondurre alle tecnologie energetiche ed ambientali.
I settori prioritari sono:
- Utilizzo e sfruttamento di forme alternative di energia
- Distribuzione del gas metano nelle principali città
- Privatizzazione di molte aziende municipalizzate
- Costruzione di oleodotti, gasdotti e relativa subfornitura.
Turismo e Restauro
Si riscontra la necessità di migliorare le strutture turistiche già esistenti e di crearne di nuove (ad esempio
attrezzature per il catering, mobili per il contract, forniture alberghiere). Numerosi sono anche i siti
archeologici ed i monumenti che necessitano di lavori di restauro.
“Information Technology”
Negli ultimi anni la Turchia e’ divenuto un mercato molto ricettivo per tutti quei prodotti e servizi tipici della
“information technology”.
LA ZONA INDUSTRIALE DI GAZIANTEP
La zona rappresenta uno dei più significativi casi di successo dell’industrializzazione turca, favorita dalla
buona dotazione infrastrutturale e dal dinamico tessuto imprenditoriale, vocata per le relazioni commerciali;
rappresenta, inoltre, un crocevia obbligato tra il Medio Oriente, il Caucaso e l’Asia Centrale ed è al centro
della Regione del Gap (Progetto dell’Anatolia del Sud-Est), ovvero del più ingente investimento pubblico
turco per lo sviluppo regionale (si prevede la costruzione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche con un costo
di 27 miliardi di euro).
La struttura economica della città si basa su più di 4000 imprese appartenenti ai settori del tessile (filati),
della trasformazione agro-alimentare, della lavorazione della plastica, della chimica e dei detergenti. Molto
noti nella zona, sono i macchinari italiani (tessili, plastica, calzature) che sono utilizzati da numerose
industrie locali che visitano le fiere italiane e sono enormemente interessati a iniziative commerciali e di
collaborazione industriale con le nostre aziende.
Le imprese sono localizzate in quattro zone industriali che insistono su un’area di 24 milioni di metri quadri,
in tre zone dedicate all’incubazione di piccole e medie imprese ed in una “Zona franca” di due milioni di metri
quadri. La “Zona franca” offre esenzioni fiscali, possibilita’ di magazzini e terreni a basso prezzo, procedure
burocratiche ridotte al minimo ed importazioni in esenzione doganale.