Centro Studi Scuola Cattolica SEMINARIO DI STUDIO SU: Ispirazione cristiana e piani personalizzati nella scuola cattolica Roma 12 maggio 2004 Dott.ssa Bellugi Nicoletta ISPIRAZIONE CRISTIANA ED ELABORAZIONE DEI PIANI PERSONALIZZATI NELLA SCUOLA MEDIA L’insieme delle proposte di riforma veicolate dalla legge delega n° 53/2003 può sicuramente essere sintetizzato nella attenzione alla centralità dell’alunno e nella personalizzazione. Le radici sono rintracciabili nella scuola attiva novecentesca, in tutti gli studi di carattere psicologico che hanno progressivamente messo in luce la particolarità di ogni soggetto sia in termini cognitivi sia più ampiamente umani, ma anche e soprattutto nel personalismo di Mounier e Maritain. Ad essi deve essere attribuita la considerazione della inscindibile relazione tra la persona e gli altri, in una prospettiva di educazione ed insieme in una idea di società che al tempo stesso deve essere democratica, personalista, comunitaria e consapevolmente responsabile che l’esperienza personale originaria è l’esperienza del “tu”. La persona deve poter trovare all’interno della realtà e più in specifico nella scuola le condizioni che le permettano davvero di affermarsi, mettendo a frutto tutti i talenti di cui dispone. Il personalismo ha contribuito dunque in maniera determinante a focalizzare l’attenzione sul singolo soggetto ponendone in risalto la dignità, l’originalità e la creatività. Si tratta quindi di identificare fini e obiettivi della educazione partendo proprio dalla persona, distinguendo ciò che è a suo favore e ciò che è contro di lei. Dal punto di vista educativo ciò comporta individuare delle strategie didattiche che diano effettivamente l’opportunità a ciascuno di sviluppare integralmente le proprie potenzialità, coltivando adeguatamente le aree di eccellenza che possiede. Si tratta quindi di aiutare ogni alunno a sviluppare non solo la padronanza delle competenze che pure sono determinanti nel processo di istruzione, ma più ampiamente a coltivare e promuovere davvero le potenzialità di cui ciascuno, in forma differenziata, è in possesso. Ne deriva che la personalizzazione del processo educativo si propone in termini assai più ampi della individualizzazione, riconducibile invece a strategie didattiche che si focalizzano sul mastery learning, sulla valutazione formativa e sulla definizione dei tempi individuali di apprendimento. Per questo la personalizzazione riguarda davvero tutti gli alunni: quelli in difficoltà che devono essere aiutati a ridurre i propri insuccessi e gli altri che hanno comunque bisogno di esperienze di apprendimento significative e produttive. All’interno della scuola media, in un contesto in cui si è già avuta l’alfabetizzazione di base e in cui l’alunno manifesta caratteristiche del tutto particolari, riconducibili al difficile passaggio dall’infanzia alla preadolescenza, l’esigenza di offrire percorsi congeniali alle caratteristiche del singolo è davvero sentita, anche perché questo grado di scuola ha indubbie finalità orientative. L’alunno deve essere reso consapevole delle proprie inclinazioni, delle attitudini che possiede: può realizzarsi così una scuola della educazione integrale della persona poiché ci si preoccupa di promuovere processi formativi che privilegiano sia il sapere (le conoscenze) che il fare (le abilità), cogliendo tutte le occasioni per sviluppare armonicamente la personalità degli alunni in tutte le direzioni: intellettuale, sociale, etica e religiosa. Acquistano senso, in questa ottica, tutti gli altri obiettivi generali previsti dalle Indicazioni Nazionali, che vedono nella scuola media una scuola che colloca nel mondo, orientativa dell’identità, della motivazione e del significato, della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi, della relazione educativa. È un impegno di umanizzazione e civilizzazione che impone una personalizzazione metodologica e didattica. I saperi e le attività devono essere sempre ricondotti alla unità della persona ed alla sua trascendenza: è dunque la scuola ad adeguarsi al soggetto e a rispondere alle sue esigenze, in vista della attuazione del suo personale progetto di vita. Si prospetta allora tutta l’urgenza di progettare, partendo dalla conoscenza del soggetto, itinerari particolari, talora differenziati, in ragione di quella che è la particolare tipologia della sua intelligenza, secondo la prospettiva assunta da Gardner con le intelligenze multiple. Grazie alla mediazione delle conoscenze l’alunno è messo in grado di intuire ciò che può e deve essere, per spendere al meglio i talenti che possiede. Dal punto di vista didattico occorre prevedere il superamento della logica curriculare perché questa focalizza necessariamente l’attenzione sui contenuti disciplinari, per cogliere pienamente il valore di piani di studio personalizzati con i quali l’alunno è aiutato a trovare percorsi validi alle sue reali esigenze. È evidente che dei vincoli rimangono e sono rappresentati dalle Indicazioni Nazionali. Essi devono costituire una vera e propria bussola per poter formulare degli obiettivi formativi, all’interno delle diverse unità di apprendimento che siano comunque coerenti al raggiungimento degli standard minimi di prestazione validi a livello nazionale. Ogni scuola è quindi tenuta a tenere presenti le Indicazioni Nazionali, sia per gli obiettivi generali che per quelli riferiti alle singole discipline facendo tesoro nel contempo delle opzioni che rispettino le urgenze del territorio, le domande delle famiglie, a partire dalle risorse e dai vincoli esistenti. All’interno di ciascun piano di studio si realizzano le diverse unità di apprendimento che vanno ad indicare obiettivi formativi, attività, tempi e modalità organizzative, ad accompagnare il singolo percorso di crescita, fornendo anche documentazione utile per compilare il porfolio. Dal punto di vista metodologico l’attivazione di modalità differenti di approccio ai problemi (lezione frontale, laboratori, attività individualizzate, ..) è indispensabile ad assicurare a ciascuno tempi e modi di apprendimento coerenti con le proprie caratteristiche. Gli alunni sono messi così in grado di costruire reti di significati sempre più ampie, colmando i vuoti di alcune conoscenze e dando senso ai fatti della propria vita. Solo così può concretizzarsi (usufruendo non solo delle discipline ma anche delle educazioni) una nuova centralità della persona, fonte della propria identità ma anche aperta al tu, all’altro, al volto dell’altro, utilizzando i principi della prossimità, della solidarietà, della condivisione dei valori comuni, ma anche capace di cogliere l’importanza dell’orizzonte etico-religioso.