Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 Protocollo sperimentazione UO: Arcispedale S. Maria Nuova – Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia – Regione Emilia Romagna Responsabile della sperimentazione Dr.ssa Barbara Curcio Rubertini – direttore Ufficio Sviluppo Organizzativo Collaboratori Dr. Ido Iori, coordinatore clinico Dr. Zini Michele, referente CEU dipartimento medico 1^ Dr.ssa Guidetti Donata, referente CEU dipartimento medico 2^ Dr.ssa Briganti Francesca (contrattista) Dr. Pinotti Mirco, Direzione Medica di Presidio Iemmi Marina, Servizio Infermieristico e tecnico Dr.ssa Ravelli Maria, responsabile qualità Ufficio Sviluppo Organizzativo Dr.ssa Formisano Debora, statistico Ufficio Sviluppo Organizzativo Presupposti della ricerca Motivi Nell’ambito del progetto ministeriale “Gestione del rischio” coordinato dall’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia Romagna, l’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova partecipa a tutte le aree di lavoro ma è capofila sulla gestione del rischio clinico. Il progetto è rivolto alla garanzia della Qualità Clinica e vuole introdurre nella cultura e nella pratica dell’organizzazione e dei suoi operatori l’attenzione all’efficacia ed all’appropriatezza delle prestazioni ed alla verifica dei risultati. Vuole ottenere che l’utilizzo di strumenti che supportano la qualità clinica, in primo luogo l’Audit e gli strumenti di gestione del rischio, siano di uso sistematico e continuativo in tutti i dipartimenti dell’azienda. Il progetto nasce nell’ottica del governo clinico. Il governo clinico di un sistema sanitario, come strategia gestionale, intende rendere ogni azione (clinica pd, economico/finanziaria, gestionale) coerente e finalizzata alla qualità dell’assistenza ed al suo miglioramento, vuole inoltre mettere in grado l’organizzazione di evolvere, sviluppando meccanismi di feed bach, che le permettano di apprendere continuamente dalle proprie esperienze (es. gestione del rischio, audit..). Il percorso prevede molteplici interventi, il suo punto di forza è l’ottica sistemica propria del governo clinico e l’impegno a rendere sistematico e costante l’utilizzo di strumenti di garanzia della qualità clinica (Audit, Linee guida, strumenti per la gestione del rischio…). Struttura di riferimento Innanzitutto è fondamentale per la realizzazione del progetto il supporto della Clinical Effectiveness Unit (CEU), infrastruttura di riferimento che tra i suoi compiti ha quello di “progettare e realizzare, per quanto concerne gli ambiti più strettamente legati agli aspetti clinico-assistenziali, programmi di gestione e riduzione del rischio clinico” (regolamneto aziendale, marzo 2002 – allegato 1 - ) I professionisti impegnati nella CEU sono 10, uno per ogni dipartimento e durante il 2001 sono stati impegnati in un addestramento teorico e pratico basato sulla EBM (Evidence Based Medicine, medicina basata sulle prove di efficacia) e sulla EBHC (Evidence Based Health Care, assistenza basata sulle prove di efficacia), per metterli in 1 Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 grado di cercare e valutare criticamente i risultati della ricerca scientifica, di valutare l’efficacia delle prestazioni nel loro specifico contesto, di analizzare le realtà assistenziali per individuare le priorità degli interventi e le modalità di conduzione degli stessi. Inoltre il 2002 prevede attraverso programmi ad hoc la diffusione dell’approccio EBM e EBHC a tutti gli operatori sanitari, per sviluppare una pratica clinica che dia il giusto rilievo all’utilizzo degli strumenti che garantiscono la qualità clinica (es. Audit, Linee Guida, strumenti per la gestione del rischio). Questo impegno culturale si articola su due livelli, il primo di sensibilizzazione ottenuta attraverso seminari ed iniziative pubbliche; il secondo attraverso progetti sperimentali pilota di audit e di implementazione di Linee Guida dove gli operatori del dipartimento verificano nella pratica, le potenzialità e le criticità che l’implementazione dello strumento comporta. Obiettivi Gli obiettivi generali prevedono che nel nostro ospedale si ponga, attraverso questo progetto, l’attenzione per la gestione del rischio clinico, e più in generale del rischio nelle strutture sanitarie. In queste strutture infatti l'attività stessa, sia per i contenuti di capacità e competenze richieste al professionista, sia per la tipologia del servizio prestato, rende prevalente la considerazione del rischio cui sono esposti i pazienti, pur non prescindendo dal rischio per i lavoratori né dagli altri, più generali e generici, rischi dell'ambiente. Sarà quindi un’opera di sensibilizzazione e formazione per i professionisti coinvolti e ancora prima per i direttori di dipartimento e di unità operativa che contribuiranno alla sperimentazione. Concretamente: si vuole sperimentare attraverso il metodo della "ricerca e intervento", quali sono gli strumenti più idonei per analizzare l’evento avverso al fine di pesarlo poi in termini di probabilità che si ripeta e di entità del danno prodotto. Tale percorso porterà all’analisi delle cause e stesura (o adozione) di Linee-Guida necessarie alla rimozione/riduzione delle cause organizzative/strutturali/culturali e quindi alla prevenzione/ riduzione del rischio per i pazienti. inoltre, in un lavoro congiunto con l’Azienda Sanitaria Locale di Reggio Emilia, si vuole studiare quali sono le altre informazioni che a livello aziendale possono contribuire a identificare potenziali rischi per i pazienti o danni già arrecati ma potenzialmente evitabili. L’ottica, anche se di lungo periodo, vorrebbe portare a far dialogare sistemi informativi diversi sul rischio del paziente e creare un punto di “ passaggio” orientato al monitoraggio costante degli eventi avversi. Questo consentirebbe studi sulle problematiche comuni e su problemi che si verificano maggiormente in alcune realtà. L’allegato 2 propone lo schema utilizzato per la raccolta delle informazioni inerenti le connessioni con la sicurezza del paziente. Setting operativo Il progetto vede coinvolti Ufficio sviluppo Organizzativo (con funzioni di coordinamento), Direzione Medica di Presidio, Servizio Infermieristico e Tecnico, Coordinatore clinico Malattie infettive, neurologia e nefrologia (dipartimento medico 2^), 2 Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 Medicina 1, Medicina 2, Medicina 3 (dipartimento medico 1^), referenti CEU dei dipartimenti coinvolti, tutta la CEU dell’ASMN per fornire supporto tecnico per la stesura (o l’adozione) di Linee-Guida necessarie alla rimozione/riduzione delle cause organizzative/strutturali/culturali e quindi alla prevenzione/ riduzione del rischio per i pazienti Percorso (azioni, strumenti operativi e attori) Azioni Studio e predisposizione dello strumento per condurre l’audit in base alla letteratura disponibile su programmi di gestione del rischio Sperimentazione di un sistema di identificazione di possibili casi a rischio attraverso gli 8 criteri di Wolff da applicare alla banca dati regionaleè possibile Formazione ali operatori review delle cartelle relative ai ricoveri selezionati Strumenti operativi Strumento per audit Scelta delle priorità su cui lavorare Analisi delle cause e identificazione degli eventi avversi Strumento della Joint Commission on Healthcare Accreditation americana, adattato al nostro contesto dalla RER Linee guida Stesura (o adozione) di Linee-Guida necessarie alla rimozione/riduzione delle cause organizzative/strutturali/cultu rali e quindi alla prevenzione/ riduzione del rischio per i pazienti. Attori CEU Direzione medica di presidio Infermieristico e tecnico Sviluppo organizzativo scheda di dimissione dei reparti Regione partecipanti (un trimestre del 2001) Pacchetto ad hoc Cartelle cliniche selezionate Scheda ah hoc . (Rilevanza degli eventi, numerosità, disponibilità di evidenze per soluzioni efficaci, disponibilità di lineeguida, interesse delle UO partecipanti) CEU Medico contrattista i referenti CEU dei dipart. medico 1 e 2 Tutti gli attori Tutti gli attori Altri attori rilevanti per i processi di assistenza identificati (es. referenti accreditamento) CEU dipartimentale e CEU ASMN 3 Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 Periodo di studio Il primo anno di sperimentazione (fino a gennaio 2003) sarà dedicato allo screening, all’audit sulle cartelle e, da ottobre, alla scelta delle priorità Il secondo anno (fino a gennaio 2004) al percorso di analisi delle cause e di stesura e implementazione delle linee-guida. Metodo 1. definizione degli strumenti da sperimentare, 2. Formazione/addestramento per gli operatori dell’azienda interessati al progetto 3. Utilizzo degli strumenti individuati 4. Raccolta ed elaborazione dati 5. Confronto fra gli strumenti e i dati emersi con le altre unità operative regionali Output da mettere a disposizione Strumenti per la individuazione e per il monitoraggio del rischio. 4 Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 Relazione di periodo Obiettivi Nel periodo che va da febbraio ad agosto c.a. l’obiettivo prioritario è stato quello di studiare uno strumento di audit da parte del gruppo di progetto, in base alla letteratura disponibile su programmi di gestione del rischio. Si stima che non più di 1/10 delle cartelle revisionate passeranno questo screening in quanto risulteranno durante il ricovero Eventi Avversi, potenzialmente portatori di un rischio per il paziente ( anche se non si fosse verificato alcun danno). Altro obiettivo è stato quello di strutturare il progetto a livello aziendale e portarlo in Collegio di Direzione. Inoltre è stata condotta un’analisi comparata di due strumenti per la root analisys, quello predisposto dalla Agenzia Sanitaria e quello utilizzato dalla Joint Commission on Healthcare Accreditation americana con l’obiettivo di utilizzare quello più aderente alla realtà aziendale. Attività e risultati di periodo Di seguito sono riportate le attività e i tempi di realizzazione da febbraio ad agosto c.a. Fasi/attività Anno 2002 2 Studio e predisposizione dello strumento per condurre l’audit (allegato 3) Presentazione del progetto al Collegio di direzione Validazione dello strumento di audit da parte del gruppo di progetto Valutazione comparata delle griglie di analisi delle cause (JC, ASR…) Censimento sulle informazioni connesse alla sicurezza del paziente presenti nelle raccolte dati aziendali Screening (1° livello) in base agli 8 criteri di Wolf Revisione dello strumento ASMN attraverso similuzione su alcune cartelle 3 4 5 6 7 8 5 Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia D:\47367149.doc 21/06/17 Considerazioni Nel periodo preso in esame tutte le attività sono state realizzate in modo congiunto dal gruppo di progetto che ha realizzato la scheda che si produce in allegato e che è lo strumento per condurre l’audit sulle cartelle selezionate in base agli 8 criteri di Wolff. La fase di impianto ha rilevato un interesse dei professionisti verso la problematica del rischio clinico e le unità aziendali che partecipano al progetto sono state cooptate attraverso il loro interesse sull’argomento. Questo permette di lavorare con maggior impegno e diffondere la cultura del miglioramento della performance clinica anche alle altre unità aziendali. La formazione aiuterà questo processo e i programmi di gestione del rischio saranno inseriti nei programmi di sviluppo dell’ EBM ed EBHC dipartimentale. Fondamentale è la presenza all’interno dell’azienda della CEU che con le competenze acquisite potrà realizzare azioni efficaci necessarie alla rimozione/riduzione delle cause organizzative/strutturali/culturali e quindi alla prevenzione/ riduzione del rischio per i pazienti attraverso la definizione o l’adozione di linee guida. Nel processo saranno, se necessario, coinvolti anche i referenti dell’accreditamento qualora l’analisi delle cause evidenzierà problemi organizzativi. Alcune difficoltà sono state riscontrate nella definizione dello strumento e quindi, in considerazione del fatto che lo strumento è “nuovo” è necessaria una simulazione e l’applicazione su un piccolo campione di cartelle. Le prospettive immediate vedono l’utilizzo dello strumento sulle cartelle “estratte” attraverso gli 8 criteri di Wolff entro il 2002 e poi successivamente le altre tappe sintetizzate nel percorso. 6