VALLE CASTELLANA
CESANO
CENTRI
STORICI
Provincia
Teramo
Come arrivare
A24 RM-TE uscita Teramo/ proseguire lungo la SS 80 direzione Giulianova-A14/
continuare su A14 uscita S. Benedetto/ poi RA 11/ SP 90 direzione Valle Castellana/
Cesano
da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/
Roccaraso/ Sulmona/A25 direzione Roma/A14 uscita S. Benedetto del Tronto/ poi RA 11/
SP 90 direzione Valle Castellana/ Cesano
Emergenze culturali
Chiesa di S. Rufina
La chiesa di S. Rufina sorge isolata fra i boschi vicina ad un piccolo cimitero.
La struttura dell’edificio risale al XII-XIII secolo ed è stata oggetto certamente di
interventi di ristrutturazione, anche a seguito dei danni subiti dal forte terremoto
del 1943 che l’hanno resa inutilizzabile per lungo tempo fino a che, ristrutturata,
è stata di nuovo aperta al culto dal Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno
Marcello Morgante, il 19 novembre 1967.
La chiesa ha linee architettoniche semplici e si presenta all’esterno come
un’unica aula rettangolare con abside finale, simile per proporzioni e tecnica
muraria a quella della vicina chiesa di S. Vito.
La facciata presenta un portale con architrave rettilineo, sormontato da un arco a
ogiva tamponato ed una finestra ad oculo.
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Fig. 1 - Chiesa di S. Rufina, facciata (foto tratta da: www.seripubbli.it)
Sull’architrave di una finestra compare la data del 1743 unitamente al
monogramma dell’Ordine dei Gesuiti, le lettere IHS sulla cui H si innesta la
croce, e questa è molto probabilmente la data in cui fu effettuata una importante
ristrutturazione, con l’aggiunta del corpo di fabbrica posteriore che oggi
costituisce la navata.
Dall’esame della pianta si evince un’articolazione più complessa: una sala grande
coperta da un tetto a vista che comunica, per mezzo di un arcone traverso a sesto
acuto, con un presbiterio coperto con volta a crociera. Questo assetto è poi
completato da una torre campanaria, edificata sul fianco destro del presbiterio in
rottura con il muro d’invaso della chiesa.
Il campanile, per la sua severa robustezza, si avvicina di più ad una struttura
difensiva che ad una torre campanaria. Si ipotizza che esso fosse preesistente e
che sia stato realizzato utilizzando un’antica torre di avvistamento, come nel caso
della chiesa di S. Vito, posta a difesa degli estesi territori della Diocesi di Farfa.
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Tale aspetto è accentuato dal notevole sviluppo verticale e dall’assenza di
aperture alla base, che presenta una copertura a botte per consentire lo slancio
della torre e realizzare un piano praticabile al quale si accedeva tramite
un’apertura ad arco, posta ad una altezza difficilmente raggiungibile da eventuali
assalitori. La finestra si raggiungeva attraverso una scala di legno mobile,
appoggiata forse ad uno sporto sostenuto da due mensole (ora scomparse)
alloggiate nei due fori presenti alla base dell’apertura a fornice. Si può inoltre
ipotizzare che il piano terra della torre fosse utilizzato come cisterna.
I due corpi di fabbrica, la chiesa e la torre presentano una omogeneità di materiali
e tecniche che fanno supporre una costruzione congiunta.
Fig. 2 - Chiesa di S. Rufina, torre campanaria (foto tratta da: www.seripubbli.it)
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All’interno della chiesa si trovava un trittico a tempera su tavola realizzato dal
pittore di origine austriaca Pietro Alamanno, oggi conservato al Museo Nazionale
dell’Aquila. L’opera, commissionata nel 1497, è una delle ultime realizzazioni
del Maestro e raffigura al centro la Madonna seduta in trono con il Bambino in
piedi sul ginocchio destro, a destra S. Antonio abate con il bastone ed un libro e a
sinistra S. Rufina con un libro e la palma del martirio. Le figure sono molto
aggraziate, presentate con atteggiamenti di serena compostezza e rese con colori
tenui e finemente accostati a creare una grande armonia cromatica.
Informazioni: Municipio tel. 0861-93130
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