COMUNE DI PREDAPPIO
Provincia di Forlì - Cesena
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Predappio, 18/04/2002
Agli organi di informazione
COMUNICATO STAMPA
Trasmissione via fax e via e-mail
Sabato 20 aprile 2002 alle 20.30 la suggestiva cornice della chiesa di S. Agostino in Rocca
d'Elmici ospiterà il concerto degli allievi del liceo musicale di Forlì, che eseguiranno brani di
Offenbach, Nelson, Baeva, Corelli e Vivaldi.
L'iniziativa è organizzata dalla Parrocchia di Fiumana, che condivide con S. Agostino la propria
guida, don Carlo Camporesi, in collaborazione con il Comune di Predappio, il Gruppo Archeologico
Predappiese e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
L'idea fondante del progetto è l'accostamento di aspetti diversi della cultura e del territorio: la
chiesa di S. Agostino, monumento di stile romanico dalle origini molto antiche e la musica classica
eseguita da giovani talenti locali.
Proprio per questa sua efficacia l'iniziativa ha coinvolto in una sinergia davvero singolare alcune
realtà locali: la parrocchia, dalla quale è partita l'idea, gli allievi del Liceo Musicale, il Gruppo
Archeologico, che nel 2001 ha realizzato una mostra documentaria sulla storia della chiesa di S.
Agostino, e l'Amministrazione Comunale, che già da tempo ha elaborato e presentato progetti per il
recupero ed il restauro dell'edificio.
Il programma prevede:
1. J. Offenbach
Danza popolare Tirolese
2. S. Nelson
The Street sellers
Air
3. D. Baeva
To ne veter ve tku klonit
Violini:
Nicoletta Casadei Lelli, Gianmaria Castellani, Tonina Flamigni, Alessandro Gardella,
Gioacchino Ghini, Manuela Greggi, Laura Malcangi, Roberta Ragazzini, Fabbri Muller
Violoncelli:
Veronica Fabbri
Contrabbasso:
Luca Tozzi
4. A. Corelli Concerto Grosso op.6 n. 2
- Vivace-Allegro-Adagio-Vivace
- Allegro
- Largo andante
- Allegro
- Grave
- Allegro
Violino concertato n°1: Prof.ssa Marzia Bosi
Violino concertato n°2: Francesca Frissora
Violoncello solista:
Prof. Gabriele Gardini.
Violino ripieno:
Wilmer Massa, Valentina Fabbri, Letizia Tassi, Monti Sara
Viola:
Prof. Stefano Zanolli
Contrabbasso:
Luca Tozzi
Clavicembalo:
Marcello Ravaioli
5. A. Corelli
Concerto Grosso op.6 n. 3
- Largo-Allegro
- Grave-Vivace
- Allegro
Violino concertato n°1: Prof.ssa Marzia Bosi
Violino concertato n°2: Wilmer Massa
Violoncello solista:
Prof. Gabriele Gardini.
Violino ripieno:
Valentina Fabbri, Francesca Frissora, Letizia Tassi, Monti Sara
Viola:
Prof. Stefano Zanolli
Contrabbasso:
Luca Tozzi
Clavicembalo:
Marcello Ravaioli
6. A. Vivaldi
Sinfonia n°40
- Allegro
- Andante
- Minuetto
Alcune notizie sulla chiesa di S. Agostino:
La chiesa di Sant’Agostino vanta origini molto antiche, anche se non esiste alcuna documentazione
certa sulla data di fondazione; i primi documenti certi risalgono al 1177. Di stile romanico, è costruita
con grossi blocchi di pietra locale, cosiddetta “spungone”. Si pensa possa essere stata edificata come
chiesa privata da un ricco possidente della zona e, in un secondo momento, donata o acquistata dal
monastero di S. Maria in Porto di Ravenna.
L’importanza che assunse la chiesa successivamente è evidenziata dall’enfasi con la quale viene
confermata da Papa Celestino III, con un documento datato 15 Maggio 1196, tra i possedimenti del
Monastero di S.Maria in Porto nel territorio del vescovado di Forlì-Forlimpopoli. La chiesa faceva
inoltre parte della diocesi di Forlì e dipendeva dalla Pieve di S.Lorenzo in Noceto. Attorno ad essa si
raccolse una comunità di monaci, che le fece assumere le sembianze di monastero, con tanto di
campanile, chiostro e cimitero, nonché ospizio per viandanti ed un mulino. La vita del monastero
andò spegnendosi intorno alla metà del '500. Nell’abside si trovano le rappresentazioni di alcune note
scene: la Presentazione della Vergine al Tempio, lo Sposalizio di S.Caterina e la Madonna in trono
allattante, quest’ultima in un buono stato di conservazione, a differenza delle altre, ed eseguita da un
anonimo romagnolo tardo-gotico. Nella calotta absidale ci sono le immagini evanescenti di quattro
santi vescovi, mentre del S. Agostino dipinto al centro dell’abside rimane solo una labile traccia del
volto e del pastorale, datati ai secoli XVI-XVII. Nell’arcata al di sopra dell’abside è dipinta
un’Annunciazione, piuttosto mal conservata.
Le immagini dei santi lungo le pareti laterali della chiesa sono numerose, ma quasi tutte di difficile
lettura ed identificazione, a causa del loro pessimo stato conservativo. Spiccano un S.Sebastiano, del
XV secolo, sulla sinistra, un S.Gerolamo, del XIV secolo, sulla destra, ed una inusuale Ballata della
Morte, del XVII secolo, che si srotola lungo tutte le pareti dell’edificio, sovrapponendosi alle immagini
sottostanti.
All’esterno una quercia secolare ombreggia la stradella d’accesso; nei dintorni sono stati trovati
reperti archeologici ed antiche tombe.
Per informazioni:
0543/940356