Panoramica dello politiche europee A cura dell’Ufficio Europa di Caritas Ambrosiana Agricoltura, pesca e prodotti alimentari Agricoltura La politica agricola dell'UE (nota anche come politica agricola comune, PAC) si propone di conciliare un'adeguata produzione alimentare con la salvaguardia economica delle comunità rurali e la risposta alle sfide ambientali come i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche, le bioenergie e la biodiversità. Pesca e affari marittimi La vita di molti cittadini dell'UE dipende dal mare e dalle sue risorse: il pesce, l'energia fornita dai giacimenti di petrolio e gas offshore, i traffici commerciali delle flotte mercantili, il turismo costiero. Considerata l'importanza di questo patrimonio, bisogna utilizzarlo in maniera responsabile, evitare l'eccessivo sfruttamento degli stock ittici e fare in modo che le attività estrattive non danneggino l'ambiente marino o costiero. Sicurezza alimentare La strategia dell'UE in materia di sicurezza alimentare: riguarda gli alimenti, ma anche la salute e il benessere degli animali e i problemi fitosanitari. garantisce la tracciabilità degli alimenti dal produttore al consumatore anche quando vengono attraversati i confini interni dell'UE, in modo che il commercio non sia ostacolato e che vi sia una grande scelta e varietà nell'alimentazione. applica norme molto severe sia agli alimenti prodotti all'interno dell'UE che a quelli importati. Allargamento dell'UE e affari esteri Affari esteri e politica di sicurezza L'UE dispone di una propria politica estera e di sicurezza, che le consente di esprimersi con un'unica voce sulla scena mondiale. Le modifiche introdotte dal trattato di Lisbona nel 2009 aiutano l'UE ad adottare un approccio più attivo e coerente. Tra esse figura la nomina di un alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che coordina i paesi dell'UE nell'elaborazione e attuazione della politica estera. L'alto rappresentante è assistito da una struttura composta da personale civile e militare, il servizio europeo per l’azione esterna. Allargamento dell'UE L'allargamento è il processo con il quale nuovi paesi aderiscono all'UE. Da quando fu fondata nel 1957, l'UE è passata da 6 paesi membri a 27. Ambiente ed energia Ambiente Nel corso degli anni, l'UE ha sviluppato norme ambientali fra le più rigorose al mondo. Le priorità attualmente perseguite - proteggere le specie e gli habitat minacciati e usare le risorse naturali con maggiore efficienza – aiutano anche l'economia in quanto favoriscono l'innovazione e l'imprenditorialità. Azione per il clima L'UE si sta impegnando a fondo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dei paesi membri e spingere gli altri paesi a fare altrettanto (strategia Europa 2020). Sta inoltre mettendo a punto una strategia per affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici. Energia Il problema dell'energia è oggi una delle principali sfide per l'Europa. La sua sicurezza e la sua competitività sono messe a rischio dall'aumento dei prezzi dell'energia e dalla sua crescente dipendenza dalle importazioni di energia. La strategia "Energia 2020" fornisce un quadro solido e ambizioso per la politica energetica europea, definendo le priorità per i prossimi dieci anni e illustrando le azioni da realizzare. Obiettivi: efficienza energetica, libera circolazione dell’energia, riconversione tecnologica, energia sicura a prezzo ragionevole. Cultura, istruzione e sport Audiovisivi e media Spetta ai singoli governi nazionali formulare la politica in materia di audiovisivi, un settore che coinvolge grandi interessi commerciali e questioni complesse riguardanti la diversità culturale, il servizio pubblico e la responsabilità civile. L'UE ha il compito di definire una serie di norme di base e orientamenti fondamentali a difesa degli interessi comuni, fra cui la liberalizzazione dei mercati dell'UE e la concorrenza equa. Cultura L'Europa è orgogliosa della sua diversità culturale nel campo della lingua, della letteratura, del teatro, del cinema, della danza, della televisione, dell'arte, dell'architettura, dell'artigianato, solo per citare alcuni esempi. La cultura, anche quando appare radicata in un dato paese o regione, è un patrimonio comune che l'UE intende preservare e contribuire a rendere accessibile agli altri. Ogni anno 2 città sono nominate Capitali europee della cultura Istruzione, formazione, gioventù Un'istruzione e formazione professionale di elevata qualità sono fondamentali per consentire all’Europa di affermarsi come società della conoscenza e competere in maniera efficace nell’economia globalizzata. La politica in materia di istruzione è decisa dai singoli paesi dell’UE, ma insieme essi fissano obiettivi comuni e condividono le migliori pratiche. Inoltre, l’UE finanzia numerosi programmi per aiutare i suoi cittadini a sfruttare al meglio le proprie capacità e le potenzialità economiche dell’UE studiando, seguendo una formazione professionale o facendo volontariato in un altro paese. Multilinguismo Oltre alle 23 lingue ufficiali dell'UE, in Europa si parlano anche molte lingue regionali e minoritarie. L'UE protegge questa diversità culturale e promuove l'apprendimento delle lingue. Attualmente, le lingue ufficiali dell'UE sono: bulgaro, ceco, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco e ungherese. Si contano poi oltre 60 lingue regionali o minoritarie, parlate da circa 40 milioni di persone, fra cui il catalano, il basco, il frisone, le lingue sami, il gallese e lo yiddish. L'UE intende proteggere e promuovere le lingue minoritarie e ha finanziato diverse iniziative a tal fine. Sport Lo sport è un settore di attività relativamente nuovo per l'UE. Con il trattato di Lisbona del 2009, l'UE ha avviato la prima politica europea in assoluto nel settore dello sport, che è attualmente in corso di elaborazione. Obiettivi: promozione dello spirito di squadra, solidarietà e fair play, promozione dell'attività fisica a vantaggio della salute, lotta al doping, inclusione sociale, integrazione e pari opportunità. Dogane e fiscalità Dogane L'unione doganale è stata una delle prime realizzazioni di quella che sarebbe diventata l'Unione europea. Ha abolito i dazi doganali alle frontiere nazionali tra i paesi dell'UE, creando un sistema uniforme di imposizione sulle importazioni. Attualmente i doganieri si trovano principalmente ai confini esterni dell'UE. Oltre a garantire il flusso degli scambi, svolgono tutta una serie di compiti a tutela dei cittadini europei. I servizi doganali dell'UE trattano circa il 20% delle importazioni mondiali complessive, vale a dire più di due miliardi di tonnellate di merci e più di 100 milioni di dichiarazioni l'anno. Fiscalità La fiscalità è di competenza dei governi nazionali, non dell'UE. I governi stabiliscono le aliquote fiscali sugli utili aziendali, il reddito delle persone fisiche, i risparmi e le plusvalenze (utili derivanti dalla vendita di un bene, ad esempio un immobile). L'UE si limita a sorvegliare queste decisioni per verificarne la correttezza sul piano europeo. Ciò significa garantire che le norme fiscali nazionali siano conformi con gli obiettivi dell'UE in materia di occupazione, non impediscano la libera circolazione di beni, servizi e capitali all'interno dell'Unione e non conferiscano alle imprese di un paese un indebito vantaggio sui concorrenti di altri paesi. Spetta sempre ai governi nazionali decidere sull'aumento delle tasse: la legislazione europea prevede che non si possano adottare decisioni a livello europeo in campo fiscale, se non con l'accordo unanime tra tutti i paesi. Economia e finanza Affari economici e monetari Per l'Unione europea, potenza commerciale dotata di un mercato unico, coordinare le politiche economiche nazionali è un'esigenza naturale. 17 paesi si sono spinti al di là di un semplice coordinamento, adottando una moneta unica, l'euro. Il quadro della cooperazione in materia di politica economica è costituito dall'Unione economica e monetaria (UEM). Bilancio Il bilancio annuale dell'Unione europea ammonta a circa 142 miliardi di euro (nel 2011), una somma ingente in termini assoluti, ma pari solo all'1% della ricchezza prodotta ogni anno dai paesi dell'UE. In generale, l'UE ha il mandato di intervenire e spendere denaro solo nei settori in cui conviene che i suoi paesi membri mettano in comune le risorse. La maggior parte di questo denaro è spesa per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e delle comunità locali dell'UE, ed è diretta in particolare verso le regioni e le categorie sociali meno ricche, o destinata a creare posti di lavoro e a stimolare la crescita in tutta l'Unione. Lotta antifrode L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) tutela gli interessi finanziari dell'Unione europea e combatte le frodi, la corruzione e ogni altra attività illegale, compresi i pochi casi di illeciti finanziari all'interno delle istituzioni europee. I funzionari dell'OLAF hanno ampi poteri di indagine e possono effettuare controlli in loco presso imprese degli Stati membri e anche di alcuni altri paesi. Una delle funzioni principali dell'OLAF è il coordinamento. Trovandosi al centro della rete investigativa, l'OLAF può assicurare la continuità dell'azione tra sistemi investigativi e giudiziari nazionali molto diversi tra loro. L'OLAF non può deferire i casi di cui si occupa ai tribunali, ma deve segnalarli alle autorità nazionali del paese in cui si è verificata la presunta frode. In futuro, tuttavia, potrebbe essere istituita una procura europea, capace di agire direttamente in sede legale in qualsiasi Stato membro in cui vengano lesi gli interessi finanziari dell'UE. Giustizia e diritti dei cittadini Cittadinanza Essere un cittadino di uno dei 27 paesi membri dell'UE significa anche essere un cittadino europeo. La cittadinanza europea integra la cittadinanza nazionale e conferisce una serie di importanti diritti: diritti fondamentali dell’uomo, diritto di circolazione e di soggiorno, diritto politico di votare e candidarsi, diritto di petizione alle Istituzioni europee, protezione consolare, diritto di proposta legislativa. Giustizia e affari interni All'interno dell'UE, la libera circolazione è garantita dall'accordo di Schengen, che ha abolito i controlli alle frontiere interne dell'UE (con l'eccezione di Bulgaria, Cipro, Irlanda, Romania e Regno Unito). Per beneficiare pienamente della libertà di spostamento, i cittadini devono poter vivere e svolgere la loro attività in condizioni di sicurezza, al riparo dalla criminalità internazionale e dal terrorismo. Dovrebbero inoltre avere accesso al sistema giudiziario locale ed essere certi che i loro diritti fondamentali siano rispettati in qualsiasi paese dell'Unione. È inoltre necessario che l'immigrazione da paesi extra-UE sia gestita in maniera equa e sostenibile. In un'Europa senza frontiere, l'UE intende costruire uno spazio europeo di giustizia promuovendo la cooperazione tra le autorità giudiziarie nazionali. L'obiettivo è offrire soluzioni concrete ai problemi transfrontalieri, per far sì che i cittadini si sentano a loro agio quando si trasferiscono da un paese all'altro dell'Unione europea e che le imprese possano beneficiare appieno del mercato unico. Immigrazione Di fronte al numero crescente di persone che tentano di entrare nell'UE nel tentativo di sfuggire a guerre, persecuzioni e catastrofi naturali, o semplicemente nella speranza di una vita migliore, i paesi membri cercano soluzioni comuni alle problematiche con cui devono confrontarsi. Norme minime e procedure comuni per i richiedenti asilo intendono assicurare un elevato livello di protezione a coloro che ne hanno bisogno, garantendo al tempo stesso che non si abusi dei sistemi di asilo nazionali. La collaborazione operativa tra i paesi dell'UE è gestita dall'agenzia responsabile delle frontiere esterne dell'UE, FRONTEX. L'UE è anche impegnata a dare vita a partenariati con i paesi d'origine e di transito e di rafforzare lo stato di diritto e promuovere il rispetto dei diritti fondamentali in questi paesi. I leader europei stanno inoltre mettendo a punto una politica europea in materia di immigrazione. Tutela dei consumatori L'Unione europea è impegnata a proteggere la salute, la sicurezza e il benessere economico dei consumatori. Promuove il diritto all’informazione e all’istruzione dei cittadini, tutela i loro interessi e li incoraggia a creare associazioni di assistenza ai consumatori. Un'economia europea integrata ed efficiente dovrebbe rafforzare la fiducia dei consumatori nelle transazioni transfrontaliere. Le norme europee garantiscono ai consumatori la protezione necessaria. Imprese Commercio L'Unione europea è la prima potenza commerciale del mondo, rappresenta infatti il 20% di tutte le importazioni ed esportazioni. Il libero scambio tra i paesi membri è stato uno dei principi fondatori dell'attuale Unione europea. Nei negoziati commerciali internazionali, i 27 paesi membri dell'UE sono rappresentati dalla Commissione europea. Concorrenza La Commissione europea assicura che le imprese e i governi rispettino le regole dell'UE in materia di concorrenza leale, lasciando nel contempo spazio all'innovazione e promuovendo standard uniformi accanto allo sviluppo delle piccole imprese. Imprese e industria La politica europea in materia d'imprese punta in primo luogo a creare un contesto propizio agli investimenti. La politica dell'UE in materia d'imprese aiuta queste ultime a tenere il passo con i loro rivali e a creare nuova occupazione, riservando una particolare attenzione alle esigenze dell'industria manifatturiera, delle piccole imprese e delle imprese innovative. Mercato interno Oggi dato per scontato, il "mercato unico" (talvolta chiamato anche "mercato interno") rappresenta una delle maggiori conquiste dell'UE. Le persone, le merci, i servizi e il denaro non sono ostacolati da confini o barriere nazionali, ma circolano all'interno dell'UE con la stessa libertà con cui si muovono all'interno di un singolo paese. Una serie di riforme, culminate nel 1993, hanno disposto l'abolizione di numerosissime barriere tecniche, legali e burocratiche che frenavano il libero commercio e la libera circolazione all'interno dell'UE e hanno permesso la costituzione di un mercato unificato. Il processo di integrazione, tuttavia, non è finito; ci sono molti settori che possono essere sviluppati. Per iniziare, la frammentazione dei sistemi fiscali nazionali frena l’integrazione e l’efficienza del mercato. Vi è poi il mercato dei servizi che si è aperto più lentamente rispetto a quello delle merci, sebbene nel 2006 siano state adottate importanti disposizioni legislative che consentono alle imprese di offrire una serie di servizi transfrontalieri a partire dal paese in cui hanno sede. Ritardi si sono registrati nel campo dei servizi finanziari e dei trasporti, dove esistono ancora mercati nazionali distinti. Nel campo dei servizi finanziari, l'UE sta cercando di evitare il ripetersi della crisi del 2009, attraverso la costruzione di un settore finanziario reso più saldo e sicuro dall'adozione di misure quali la vigilanza degli istituti finanziari, la regolamentazione dei prodotti finanziari complessi e la richiesta che le banche possiedano più capitali. Affari istituzionali L'Unione europea è un’organizzazione unica nel suo genere. I suoi membri sono Stati sovrani che hanno messo in comune le rispettive sovranità in settori chiave dell'attività di governo. Come ogni governo che si rispetti l'Unione ha un organo legislativo, un organo esecutivo e un'autorità indipendente per l'amministrazione della giustizia. I poteri delle istituzioni dell'UE sono sanciti dai trattati istitutivi negoziati e ratificati dai paesi membri. Nei settori non disciplinati dai trattati, i paesi dell'UE possono esercitare liberamente la loro sovranità. I trattati più importanti sono: il trattato di Roma, che nel 1957 ha istituito l'allora Comunità economica europea (CEE), e il trattato di Maastricht (trattato sull'Unione europea), entrato in vigore nel 1993. Vanno ricordati inoltre l'Atto unico europeo (1987), che ha dato vita al mercato unico europeo, il trattato di Amsterdam (1999) e il trattato di Nizza (2003). Il trattato più recente è quello di Lisbona, che è entrato in vigore il 1° dicembre 2009 e ha introdotto modifiche ad alcuni dei trattati precedenti. Occupazione e affari sociali Nel settore dell'occupazione, degli affari sociali e dell'inclusione, la responsabilità politica è ripartita tra l'UE e i paesi membri. L'UE: coordina e monitora le politiche nazionali promuove la condivisione di buone pratiche in campi quali l'occupazione, la povertà e l'esclusione sociale e le pensioni adotta le disposizioni legislative e ne verifica l'applicazione in settori quali i diritti sul posto di lavoro e il coordinamento dei regimi di sicurezza sociale. Regioni e sviluppo locale L'UE è una delle regioni più ricche del mondo, ma vi sono enormi differenze nel livello di prosperità tra e all'interno dei vari paesi membri. La politica regionale dell'UE mira a migliorare la competitività e l'occupazione a livello regionale investendo nei settori con un elevato potenziale di crescita e a promuovere la convergenza tra regioni più e meno ricche. La politica regionale investe in tutte le regioni dell'UE, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. Si interviene in particolare nei paesi membri dell'Europa centrale ed orientale e nelle regioni con esigenze speciali negli altri paesi dell'UE. Viene posto un forte accento sul sostegno a innovazione e ricerca, sviluppo sostenibile e formazione professionale nelle regioni meno avanzate. Salute Sebbene l'organizzazione e l'erogazione dei servizi sanitari sia di competenza dei singoli paesi membri, l'Unione europea conferisce un valore aggiunto riunendo i vari paesi per affrontare insieme i problemi comuni come l'invecchiamento demografico e i problemi sanitari ad esso associati. Le politiche dell'UE nel settore della salute pubblica mirano a prevenire le malattie , promuovere uno stile di vita più sano, proteggere le persone dalle minacce per la salute, come ad esempio le pandemie. La strategia sanitaria europea vuole promuovere la buona salute in un’Europa che invecchia, proteggere i cittadini dalle minacce per la salute, promuovere i sistemi sanitari dinamici e le nuove tecnologie. Il programma, gestito dall'Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori, mira a integrare, sostenere e rendere più efficaci le politiche e azioni dei paesi membri, soprattutto nei seguenti settori: proteggere e promuovere la salute e ridurre le ineguaglianze in campo sanitario fornire maggiori informazioni e conoscenze in materia di salute rafforzare la cooperazione con le parti interessate. Scienza e tecnologia Ricerca e innovazione L'innovazione è stata posta al centro della strategia Europa 2020. L'UE sta lavorando alla realizzazione, entro il 2014, di un unico Spazio europeo della ricerca, nel quale i ricercatori potranno lavorare in qualsiasi paese dell'UE e beneficiare di un'accresciuta cooperazione internazionale. Orizzonte 2020 è il nuovo programma dell'UE per finanziare la ricerca e l'innovazione nel periodo 2014-2020. Finanziamenti complessivi pari a circa 80,2 miliardi di euro per l'intero periodo saranno messi a disposizione di istituti di ricerca, università, imprese private e piccole imprese innovative. Tecnologie dell'informazione Anche se la rivoluzione dell'informazione – telefoni cellulari, Internet, trasmissione digitale ad alta velocità – è guidata dalla tecnologia e dalle forze del mercato, l'UE ha avuto un ruolo chiave nel: definire il ritmo della liberalizzazione dei mercati assicurare condizioni eque per l'accesso di tutte le imprese al mercato tutelare gli interessi dei consumatori sviluppare standard tecnici. L’UE ha introdotto regole per tutte le reti e i servizi di comunicazione elettronica, attualmente in corso di revisione, e un'attenzione particolare è rivolta ad assicurare che tutti i clienti, comprese le persone con disabilità, abbiano accesso a servizi di base a prezzi accettabili (telefono, fax, Internet, chiamate di emergenza gratuite) e astimolare ulteriormente la concorrenza, riducendo la posizione dominante che in passato i monopoli delle telecomunicazioni avevano conservato per determinati servizi. Le autorità di ogni paese dell'UE applicano le regole in modo indipendente, mentre i regolatori nazionali coordinano le politiche a livello dell'UE mediante forum quali l'organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC). Sviluppo e aiuti umanitari Aiuti umanitari L'assistenza umanitaria, sia che la crisi sia dovuta a un conflitto umano o a una catastrofe naturale, viene fornita tramite: aiuti di emergenza sotto forma di sovvenzioni finanziarie per acquistare e fornire beni di prima necessità, quali medicinali, cibo e rifugi o per finanziare la ricostruzione dopo una catastrofe; assistenza alimentare, fornita tramite sovvenzioni destinate a regioni colpite da carestie o siccità o a seguito di catastrofi naturali o causate dall'uomo; aiuti ai rifugiati e agli sfollati all'interno dei loro paesi; il programma di riduzione del rischio di catastrofe (DRR) che fornisce un'adeguata preparazione ad affrontare le calamità e inserisce la riduzione del rischio in tutti gli aspetti dell'assistenza umanitaria. Le operazioni di soccorso dell'UE sono gestite da ECHO, la direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione europea. Diritti umani Dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e rispetto dei diritti umani sono i valori su cui si fonda l'Unione europea. Tali valori, già saldamente ancorati nel trattato che istituisce l'Unione europea, sono stati rafforzati grazie all'adozione di una Carta dei diritti fondamentali. I paesi che intendono aderire all'Unione europea sono tenuti al rispetto dei diritti umani, come pure i paesi che con l'UE hanno concluso accordi commerciali o di altro genere. Sviluppo e cooperazione Oltre la metà dei soldi spesi per aiutare i paesi poveri proviene dall’Unione europea e dai suoi Stati membri; l’Unione è quindi il maggiore donatore a livello mondiale. La politica di sviluppo, tuttavia, non consiste soltanto nella fornitura di acqua potabile e infrastrutture, per quanto importanti esse siano. L’Unione utilizza il commercio anche come strumento di sviluppo, aprendo i suoi mercati alle esportazioni provenienti dai paesi poveri e incoraggiando questi ultimi ad aumentare gli scambi tra di loro. Trasporti e viaggi I trasporti sono fondamentali per la società e l'economia perché favoriscono la crescita e l'occupazione. Questo settore impiega direttamente sui dieci milioni di persone e rappresenta il 5% circa del prodotto interno lordo (PIL). Sistemi di trasporto efficienti sono alla base della competitività delle imprese europee sulla scena mondiale. La logistica, che comprende il trasporto e il magazzinaggio, rappresenta per le imprese europee il 1015% del costo di un prodotto finito. La qualità dei servizi di trasporto ha un forte impatto sulla qualità di vita dei cittadini: in media, una famiglia spende il 13,2% del proprio bilancio per prodotti e servizi legati ai trasporti. La politica dell'UE mira a risolvere i principali problemi riscontrati in questo settore: la congestione incide sul traffico sia stradale che aereo e costa all'Europa l'1% circa del PIL annuale. Il trasporto merci è però in aumento. dipendenza dal petrolio: i trasporti sono diventati più efficienti in termini di consumi energetici, ma continuano a dipendere dal petrolio per il 96% del loro fabbisogno di energia. emissioni di gas serra. Le infrastrutture non hanno uno sviluppo uniforme nell'UE. i trasporti europei si trovano ad affrontare una concorrenza sempre più forte sui mercati mondiali dei trasporti in rapido sviluppo. Per migliorare l'efficienza del sistema europeo dei trasporti, l'UE ha aperto alla concorrenza i mercati nazionali, in particolare il settore stradale e aereo, ma anche quello ferroviario, benché in misura minore. Inoltre, sta rivedendo la politica riguardante le reti transeuropee di trasporto (TEN-T) con l'intento di creare una "rete centrale" multimodale che collegherà le città principali e riavvicinerà le regioni dell'ovest e dell'est dell'UE.