5.1.1.
FIGURA DEL COMMITTENTE
Nella storia recente del Veneto ed in particolar modo nello sviluppo del tessuto sociale della provincia
di Venezia le associazioni sindacali hanno giocato un importante ruolo per la difesa dei diritti dei
lavoratori. Nel caso specifico, considerata l’importanza strategica e contestuale del polo industriale di
Marghera, il ruolo delle associazioni sindacali ha assunto un significato ancora più importante per lo
sviluppo sociale del territorio veneziano.
Sono state infatti proprio queste ultime a segnare in maniera incisiva alcuni importanti capitoli della
storia locale con un’assidua presenza nella vita socio-politica veneziana del secolo scorso. A causa
del particolare periodo di “deindustrializzazione” che stiamo vivendo ora le associazioni sindacali si
sono volute rinnovare orientando il proprio raggio d’azione su quelle categorie di lavoratori che
rappresentano la realtà operativa odierna.
La sede dei sindacati ha assunto, negli anni, un importante significato simbolico diventando, per la
città di Mestre, il palazzo dei sindacati: un palazzo, quindi un edificio con valenza storica e
contestuale.
In questo quadro complessivo alcuni anni fa le due principali organizzazioni sindacali, la Camera del
Lavoro Metropolitana (CGIL) e l’Unione dei Servizi Territoriali (CISL) hanno intrapreso un importante
progetto di rinnovamento della propria sede storica. L’edificio aveva necessità di un complessivo
rinnovamento impiantistico, architettonico, funzionale ecc.
Il committente, in questo caso specifico, ci chiese di ristrutturare l’edificio strutturalmente,
tecnologicamente e negli impianti cercando, nel contempo, di perpetuare, tramite un linguaggio
architettonico incisivo, il significato di architettura di riferimento che aveva assunto per la città.
Il nostro ruolo quindi è stato da un lato quello di tecnici chiamati a rispondere alle esigenze di lavoro
quotidiano del committente, dall’altro di interprete della storia, della civiltà e del ruolo politico del
committente.
Speriamo che il nostro impegno professionale sia stato svolto correttamente nell’ottenimento di quanto
appena detto.
5.1.2.
CURRICULUM STUDIO MZC
Mario Marchetti (Treviso, 1951) e Fabio Zampiero (Strà, 1950) si laureano nel 1977 a Venezia. Dal
1979 sono architetti a Treviso, occupandosi inizialmente di restauro e ristrutturazione di edifici nel
centro storico della stessa città e di altri centri storici veneti minori. Giuseppe Cangialosi
(Conegliano, 1965) si laurea a Venezia nel 1995 dove, dal 1995 al 1997, collabora al “laboratorio di
progettazione architettonica” del prof. Marino Narpozzi. Collabora con lo studio di Mario Marchetti e
Fabio Zampiero dal 1984, diventandone socio dopo il conseguimento della laurea. Presso lo studio si
occupa principalmente di progettazione di edifici di nuova costruzione. Partecipa inoltre a vari concorsi
di progettazione sia nazionali che internazionali ottenendo un secondo posto ed una menzione
speciale.
Lo studio ha operato molti restauri e recuperi di edifici all’interno del centro storico cimentandosi sia
nella piccola che nella grande scala arrivando fino alla realizzazione di opere di interior design.
Attualmente sono in corso tre piani di recupero per la riconversione in spazi abitativi dei cinema
cittadini; appena fuori Treviso si stanno realizzando alcuni interventi di riconversione di aree dimesse,
una in particolare prevede la realizzazione di un comparto con 18 alloggi e due uffici progettati
secondo i canoni della sostenibilità e oggetto di convegni ANAB ad Asti ed a Godega di S. Urbano
(TV). Recentemente sono stati progettati e realizzati: la riconversione di un’Azienda Agricola in polo
turistico a Cortellazzo (VE); la ristrutturazione del Palazzo dei Sindacati di Mestre (VE); la
ristrutturazione del Caffè Zanarini a Bologna. Sono invece in corso il progetto LINK, centro direzionale
a Mestre; due edifici per alloggi ATER a Salgareda (TV); la sede CGIL a Mirano (VE); il recupero di un
castello a Buttrio (UD); il restauro di una villa veneta a Paese (TV). Lo studio è ubicato in via S.
Margherita a Treviso e si avvale della collaborazione di circa 10 fra geometri, architetti ed ingegneri.
Da alcuni anni ospita stagisti provenienti da scuole italiane e straniere nonché dall’Università di
Architettura di Venezia.
Lo studio infine, nel corso dell’anno 2004, si è occupato del coordinamento del recupero di alcuni
monumenti della prima guerra mondiale che sono stati visitati nel novembre 2004 dal Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
5.1.2.
CURRICULUM STUDIO MZC
Mario Marchetti (Treviso, 1951) e Fabio Zampiero (Strà, 1950) si laureano nel 1977 a Venezia. Dal
1979 sono architetti a Treviso, occupandosi inizialmente di restauro e ristrutturazione di edifici nel
centro storico della stessa città e di altri centri storici veneti minori. Giuseppe Cangialosi
(Conegliano, 1965) si laurea a Venezia nel 1995 dove, dal 1995 al 1997, collabora al “laboratorio di
progettazione architettonica” del prof. Marino Narpozzi. Collabora con lo studio di Mario Marchetti e
Fabio Zampiero dal 1984, diventandone socio dopo il conseguimento della laurea. Presso lo studio si
occupa principalmente di progettazione di edifici di nuova costruzione. Partecipa inoltre a vari concorsi
di progettazione sia nazionali che internazionali ottenendo un secondo posto ed una menzione
speciale.
Lo studio ha operato molti restauri e recuperi di edifici all’interno del centro storico cimentandosi sia
nella piccola che nella grande scala arrivando fino alla realizzazione di opere di interior design.
Attualmente sono in corso tre piani di recupero per la riconversione in spazi abitativi dei cinema
cittadini; appena fuori Treviso si stanno realizzando alcuni interventi di riconversione di aree dimesse,
una in particolare prevede la realizzazione di un comparto con 18 alloggi e due uffici progettati
secondo i canoni della sostenibilità e oggetto di convegni ANAB ad Asti ed a Godega di S. Urbano
(TV). Recentemente sono stati progettati e realizzati: la riconversione di un’Azienda Agricola in polo
turistico a Cortellazzo (VE); la ristrutturazione del Palazzo dei Sindacati di Mestre (VE); la
ristrutturazione del Caffè Zanarini a Bologna. Sono invece in corso il progetto LINK, centro direzionale
a Mestre; due edifici per alloggi ATER a Salgareda (TV); la sede CGIL a Mirano (VE); il recupero di un
castello a Buttrio (UD); il restauro di una villa veneta a Paese (TV). Lo studio è ubicato in via S.
Margherita a Treviso e si avvale della collaborazione di circa 10 fra geometri, architetti ed ingegneri.
Da alcuni anni ospita stagisti provenienti da scuole italiane e straniere nonché dall’Università di
Architettura di Venezia.
Lo studio infine, nel corso dell’anno 2004, si è occupato del coordinamento del recupero di alcuni
monumenti della prima guerra mondiale che sono stati visitati nel novembre 2004 dal Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
5.1.4.
OPERA REALIZZATA
L’area dell’edificio è ubicata in un contesto di particolare importanza dal punto di vista
logistico per la città di Mestre all’interno di un più vasto ambito ad alta densità
infrastrutturale. Questo edificio, per posizione e storia, è diventato un simbolo per la città di
Mestre e per tutta la provincia di Venezia. Quando siamo stati chiamati per ristrutturarlo ci
siamo sentiti investiti di una importante responsabilità civica. Si trattava di proporre un
progetto che, oltre a rinnovare tecnicamente l’edificio, ne perpetuasse il suo ruolo
simbolico tramite l’uso di un linguaggio architettonico significativo.
Le esigenze primarie che hanno guidato il progetto sono state: la riqualificazione
architettonica tramite il ridisegno complessivo dell’edificio; l’adeguamento igienico-sanitario
e degli impianti; la riorganizzazione dell’accessibilità e dei collegamenti verticali;
l’ammodernamento della struttura nel suo assetto distributivo interno; la riqualificazione
ambientale dell’area scoperta di pertinenza.
Il primo intervento è stato quello di spostare sul lato nord l’ingresso principale con il
preciso scopo di renderlo più evidente rispetto alla precedente posizione sotto il
cavalcavia. Al di sopra dell’ingresso è stata collocata una grande vela in acciaio ed
alluminio, una vera nuova facciata dell’edificio attraverso la quale comunicare la propria
funzione, esibire la propria dinamica (collegamenti verticali) e partecipare alla vita della
città con la quale si relaziona (media-screen). Questa struttura, assieme alle altre in
metallo dell’edificio, sono state pensate a rafforzare il legame tra la città di Mestre e la
produzione industriale storica metalmeccanica di Marghera.
L’edificio si compone complessivamente di sei piani fuori terra. I piani ad uso ufficio sono
stati suddivisi planimetricamente in tre fasce separate da corridoi di distribuzione ed
orientate secondo il lato lungo dell’edificio. A sud sono state collocate le zone di servizio e
la seconda scala di sicurezza.
Esternamente, oltre al lato dell’ingresso già descritto più sopra, le modifiche più importanti
riguardano le due facciate lunghe (est ed ovest) che sono state trattate con alluminio e
vetro in modo da portare all’interno la maggiore quantità possibile di luce.
I due lati corti invece sono quasi completamente ciechi se non per le necessarie aperture
per ventilazione ed illuminazione minime dei locali. Questi due lati sono stati rivestiti con
una facciata ventilata costituita da pannellature orizzontali in fibrocemento a fasce con
profili a vista in alluminio e coibentati tramite pannelli in lana di roccia fissati con molle alla
facciata.
Sull’angolo sud-ovest, sono state previste altre due pannellature metalliche con alette in
alluminio ad enfatizzare questa parte di edificio, porta di accesso da sud alla città di
Mestre.
È stata eseguita la sostituzione completa di tutti gli impianti: elettrico, dati ed idro-termosanitario. Tutti i macchinari che governano la gestione dell’edificosono stati collocati e
volutamente esibiti sul tetto, a testimonianza di una nuova tappa nella vita di questo
edificio.
Sono stati introdotti, per dare flessibilità agli uffici, nuovi pavimenti sopraelevati e
controsoffitti per veicolare gli impianti senza limitazione alla loro espansione.