(it) PELLEGRINAGGIO... 2015 Giornate di Spiritualità

Preghiera
Benedetto sei Tu,
VERBO INCARNATO,
nelle cui mani è la vita
e il destino eterno
delle Tue "missionarie"
per le nuove vie
aperte al loro cammino!
Preservaci, o Signore,
da ogni rischio o pericolo;
guidaci sempre a raggiungere
la mèta dei nostri viaggi.
E Tu, Vergine Santa,
Madre di Dio,
Stella del nostro cammino,
intercedi per noi
e salvaci sempre.
Giornate di spiritualità
"Eterna è la Sua misericordia"
(salmo 136)
«Casa Madonna» - dicembre 2015
Noi, Missionarie Francescane
del Verbo Incarnato... pellegrine
come il Verbo: a 360°
Amen.
(Madre Giovanna)
Introduzione
Il bisogno del pellegrinare fonda le sue radici nel cuore della
persona. Andare è sempre stato importante, soprattutto quando
si è cercato e si è atteso un incontro con il
mistero e l’invisibile.
Per i cristiani e le cristiane il pellegrinare
rappresenta un ritorno alle radici della propria
fede e puntare in anticipo alla meta che attende
ogni uomo alla fine del percorso della vita.
Scopo
principale
del
pellegrinare
è
l’approfondimento della conoscenza di Cristo
(…)
Nell’andare, alla persona pellegrina vengono
offerte opportunità non rintracciabili nella
quotidianità.
Sono i luoghi, gli spazi, gli
oggetti che si incontrano a mettere nella
disposizione necessaria per incontrare l’invisibile... Le fatiche, i
tormenti del viaggio, le devozioni, i canti religiosi preparano
all’incontro con Lui. E mentre si affronta lo spazio e si attraversa
il tempo, i piedi restano puntati sulla terra mentre il cuore e la
mente sono rivolti all’Altro e all’altrove
“Oh, com’è santa l’idea del
pellegrinare… in amore e penitenza!
Mi pare… che dia grande gloria
al Signore, e sia intercessore forte”.
(M Giovanna a Padre Daniele. 10 agosto 1930)
Che cos'è il pellegrinaggio cristiano?
* è un percorso di conversione...
* è un momento privilegiato per verificare la propria
esistenza...
* è un’esperienza particolare di
comunicazione e di condivisione affettiva e
concreta, dove si viaggia, si prega, si canta,
comunitariamente...
* è un passaggio che consente a chi
pellegrina di vivere un periodo che si
svolge al di fuori della “vita normale”.
* è il cammino verso una precisa mèta non
più data da un luogo, ma da una Persona, che ha
distrutto il tempio, sostituendolo con il Suo Corpo (cfr.
Mt 26-27). Gesù Cristo “via, verità e vita” è il significato,
la meta ultima a cui tendere.
* è un camminare nella fede verso la visione definitiva
di Dio.
(cfr. www.cet.chiesacattolica.it)
Scrivo la mia preghiera...
Nell'Anno della MISERICORDIA, Papa
Francesco ci dice:
(Bulla n.14)
Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché
è icona del cammino che ogni persona compie nella sua
esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator,
un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata.
Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro
luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un
pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la
misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno
e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla
conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo
abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad
essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi.
Il Signore Gesù indica le tappe del pellegrinaggio attraverso
cui è possibile raggiungere questa meta: « Non giudicate e non
sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura
buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel
grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà
misurato a voi in cambio » (Lc 6,37-38).
Dice anzitutto di non giudicare e di non condannare. Se non si
vuole incorrere nel giudizio di Dio, nessuno può diventare
giudice del proprio fratello. Gli uomini, infatti, con il loro
giudizio si fermano alla superficie, mentre il Padre guarda
nell’intimo. Quanto male fanno le parole quando sono mosse
da sentimenti di gelosia e invidia! Parlare male del fratello in
sua assenza equivale a porlo in cattiva luce, a compromettere la
sua reputazione e lasciarlo in balia della chiacchiera. Non
giudicare e non condannare significa, in positivo, saper
cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona e non permettere
che abbia a soffrire per il nostro giudizio parziale e la nostra
presunzione di sapere tutto. Ma questo non è ancora sufficiente
per
esprimere
la
misericordia.
Gesù
chiede
anche
di perdonare e di donare. Essere strumenti del perdono, perché
noi per primi lo abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi nei
confronti di tutti, sapendo che anche Dio elargisce la sua
benevolenza su di noi con grande magnanimità.