Gli Albori del Jazz Che cosa è jazz? Jazz è la musica folk del età delle macchine. - Paul Whiteman Se devi chiedere che cos'è il jazz, non potrai mai sapere. - Louis Armstrong Musica jazz deve avere "quella cosa". Devi essere nato con esso. Non è possibile neanche acquistarlo. Se lo potessi acquistare, loro lo avrebbero in vendita alla prossima festival di Newport. - Miles Davis Jazz è venuto in America trecento anni fa in catene. - Paul Whiteman New Orleans è l'unico posto che conosco dove quando si chiede ad un bambino cosa egli vuole diventare e invece di dire "Voglio essere un poliziotto", o "voglio essere un pompiere", egli dice, voglio essere un musicista ". - Alan Jaffe (1997 Jole Stragapede) L'etimologia della parola jazz è sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che jasi, in un dialetto africano, significa "vivere ad un ritmo accelerato". Paradossalmente, chi la farà conoscere sarà l'Original Dixieland Jazz Band, diretta da Nick La Rocca, orchestra di musicisti bianchi nati a New Orleans, che incisero il primo disco nella nel 1917 a New York. Il figlio di La Rocca ha raccontato del primo tour della ODJB a New York, durante quale i manifesti publicitari delle loro serate sono stati alterati dai buontemponi del'epoca nel seguente modo: cancellavano la lettera "J" dalla frase "Jass Band" per farla diventare "Ass Band", che in inglese significa "sedere" o "la banda del sedere". In seguito hanno dovuto cambiare la parola "Jass" in "Jazz". Gli schiavi neri, deportati dall'Africa dal 1500 al 1865, si incontrarono con gli europei giunti a colonizzare le Americhe, e dall'incrocio di forze sotterranee di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale nato dalla Grecia classica e dal mondo germanico fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintività conviviale e sull'improvvisazione; vocale e strumentale. Nel sud degli Stati Uniti gli schiavi neri si mantennero legati alla loro musica e innanzitutto al canto; gli strumenti musicali portati dall'Africa, in particolare i tamburi, furono infatti confiscati in quanto i bianchi credevano che fossero usati per comunicare e per incitarsi alla ribellione. Le canzoni, work songs, le plantation songs, avevano vita per vincere la condizione di inferiorità e assoggettamento al quale erano costretti e per non dimenticare la propria identità delle quale i black codes (codici per i neri) li avevano privati. La tradizione musicale africana era collegata ad avvenimenti della vita quotidiana agricola e pastorale e manifestazioni guerresche. La tradizione europea fornì l'impulso per attingere da altre forme musicali: la musica classica, i canti religiosi, le canzoni folcloristiche, le musiche da ballo, le marce, le opere liriche, e infine gli strumenti musicali dal pianoforte agli strumenti a fiato. Tra le musiche sacre mutuate, un esempio è Oh Tannenbaüm, successivamente adattato a marcia e suonato in stile jazz con il titolo di Maryland, My Maryland. I negro spirituals nacquero dalle tradizioni religiose formatesi durante la schiavitù. La musica era corale, profondamente carica di emozione e spesso malinconica, di struttura poliritmica. I testi sono quasi sempre di argomento religioso: "Oh, when the saints, go marching in / Oh, when the saints, go marching in / Oh Lord, I want to be in that number / When the saints, go marching in" (Oh, quando i Santi entreranno / marciando "nel tuo regno",/ Oh, Signore, anch'io voglio essere tra loro) Oh when the sun, begins to shine, when the sun begins to shine. Oh I want to be in that number, when the saints go marching in. Oh when the moon, goes down in blood, when the moon goes down in blood..... Oh when the horn, begins to sound..... Oh when the riv - elation comes..... Oh when the day, of judgment comes.... La religione fu fonte di forza comune, di speranza che in cielo tutti avrebbero avuto la libertà: che Dio avrebbe liberato dalla schiavitù l'intero popolo nero. "Joshua fit the battle of Jerico, Jerico, Jerico / Joshua fit the battle of Jerico, and the walls came tumbling down" (Giosuè combattè la battaglia di Gerico, Gerico, Gerico / Giosuè combattè la battaglia di Gerico, e le mura crollarono) Questo brano rievoca la presa di Gerico da parte di Giosuè e dell'esercito di Israele che secondo la leggenda biblica col solo suono delle trombe ne fecero crollare le mura. "I'm gonna lay down my sword and sheild, down by the riverside, / down by the riverside, down by the riverside,/ I'm gonna lay down my sword and sheild, down by the riverside, / ain't gonna study war no more" (Abbandonerò la mia spada e scudo, lungo il fiume, / lungo il fiume, lungo il fiume, / Abbandonerò la mia spada e scudo, lungo il fiume, / e non farò mai più la guerra). Questo spiritual fa parte del jazz tradizionale folclorico tramandato oralmente di cui non si conosce né l'autore né la data di composizione. L'argomento è la pace fra i popoli e il brano è stato usato durante gli anni della guerra in Vietnam dai cantanti folk Americani. Il blues o meglio il country blues si sviluppò dopo il 1863 negli stati lungo il delta del Mississippi. I bluesmen erano agricoltori che dopo il lavoro intrattenevano gli amici accompagnandosi con rudimentali chitarre costruite da loro stessi. Il blues ha generalmente una struttura di 12 battute, che in alcuni casi diventa di 8 o 16 battute o più, la cui scala diatonica è alterata nel 3° e 7° grado chiamata "blues scale". Il blues vocale e schietto e diretto; l'atmosfera può essere di disperazione, di cinismo, o di satira. Il urban blues (blues urbano) scaturì invece dall'emigrazione dei country bluesmen verso le città del Nord. Nella canzone Ananais, un blues di 16 battute, l'argomento è religioso spirituale: "Ananais, Ananais, / tell me what kind of man Jesus is / spoke to the wind, wind stopped still / tell me what kind of man Jesus is" (Ananais, Ananais, / dimmi che uomo è Gesù / parlò col vento, il vento cessò di soffiare / dimmi che uomo è Gesù) Il blues classico, a differenza di quello rurale e urbano era più sofisticato ed evoluto. Fu prerogativa delle donne, cantanti che si adornavano di boa di struzzo presentando spettacoli come le grandi dive europee. Ricordiamo, tra le più famose, Bessie Smith e Mamie Smith. Quest'ultima incise il primo disco in questo stile nel 1920. I jazzisti più importanti cominciarono appunto negli Anni '20 ad accompagnare le cantanti per le incisioni discografiche e nei concerti. Careless Love è un esempio del blues classico. Il ragtime è inizialmente un genere musicale d'ispirazione nera, pianistico. Il nome deriva da time = tempo, e rag = straccio, stracciato. E' una musica elaborata di difficile esecuzione riservata un ristretto gruppo di neri colti intenditori di musica europea. Il suo pi grande rappresentante è Scott Joplin, musicista nero di grande modernità, vissuto dal 1868 al 1917. Joplin compose nel 1903 A Guest of Honor e nel 1911 Tremonisha, opera nella quale si mescolano ragtime, black folk music, e operetta europea. Gradualmente il ragtime venne suonato da piccole orchestre, da band e infine da gruppi jazz. Il Nineteen Nineteen Rag (Anno 1919) è un ragtime a tempo di marcia. Infine il jazz definito New Orleans è basato sull'improvvisazione collettiva normalmente a tre voci; tromba, clarinetto e trombone. I temi provengono dal ragtime, dal blues, dalle marce, dalle canzoni popolari dell'epoca. Il termine dixieland spesso indica opere interpretate da musicisti bianchi come, per esempio, l'Original Dixieland band. C'erano delle piccole orchestre che si potevano incontrare nelle strade di New Orleans; i cosiddetti street parade. Erano delle parate musicali che venivano utilizzate per le feste pubbliche come il Mardì Gras, per le manifestazioni, e a scopo pubblicitario: l'arrivo o la partenza di un battello, campagne elettorali, o l'apertura di un nuovo locale. Si accompagnava con ritmi lenti un funerale, per poi lanciarsi in ritmi scatenati al ritorno dalla sepoltura. Durante la Prima Guerra Mondiale, a seguito della chiusura dei bordelli di New dalla parte del Ministro della Marina Militare, i musicisti, trovandosi senza lavoro, cercarono fortuna al Nord, risalendo il Mississippi. A Chicago, King Oliver, Louis Armstrong e altri fecero conoscere questa musica ad un vasto pubblico, ed alcuni giovani, come il cornettista Bix Beiderbecke ne furono attratti. Le prime importanti incisioni fatte da musicisti neri risalgono al 1923, dalla King Oliver's Creole Jazz Band, gruppo che incluse alcuni dei più importanti musicisti di New Orleans a Chicago. Duranti gli Anni '20 il jazz conobbe negli USA una grande popolarità. I centri più importanti per le incisioni discografiche erano a Chicago e a New York, ma in tutto il resto dell'America e in Europa furono di gran voga i balli associati a questa musica. Fu allora che nacque THE JAZZ AGE. (Piccola storia del jazz) Swing Gli anni trenta appartenevano allo swing, e alla radio e al ballo. In generale, nella terminologia del jazz, per swing si intende il tipico modo di suonare le note con un ritmo "saltellante" o "dondolante". In termini tecnici, due crome (note da un ottavo) saranno suonate come una terzina di crome (tre ottavi suonati per la durata di un quarto) con le prime due note legate, a differenza della musica sinfonica dove le due crome hanno valore uguali. Il termine è passato ad indicare principalmente, per estensione, l'omonimo stile jazzistico che si è sviluppato contemporaneamente in due contesti completamente differenti: New York e Kansas City. Alla fine degli anni venti, in piena crisi economica ed in pieno proibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: lo stile "Hot Jazz" di New Orleans ed il Dixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali di Kansas City e New York (Cotton Club in testa) decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne il regno di Count Basie ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940. Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza del blues mentre quello di New York, grazie a "Duke" Ellington, per alcuni versi strizzava l'occhio persino alla musica sinfonica. A differenza dei generi precedenti, nello swing si assiste ad una maggiore importanza della sezione ritmica, generalmente composta da chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria, la quale ha il compito di creare una base per le improvvisazioni dei solisti; si sviluppano inoltre le big band, costituite anche da 20-25 elementi e, soprattutto, le improvvisazioni si affrancano completamente dalla semplice variazione sul tema divenendo a loro volta temi nel tema. Peculiarità dello swing rimane comunque la possibilità di essere eseguito sia da big band che da gruppi formati anche da tre, quattro o cinque persone: queste ultime daranno vita al genere successivamente denominato mainstream. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si abbandona il banjo in favore della chitarra e assumono sempre maggior importanza i sassofoni a scapito del clarinetto. Dopo i primi successi neri, lo swing divenne fonte di guadagno per i musicisti bianchi i quali riuscirono a farlo divenire genere di successo radiofonico e a portare il jazz ad Hollywood. Tra gli anni 1935 e 1946 lo swing delle big band divenne il genere più popolare degli Stati Uniti: oltre ad Ellington e Basie altri musicisti e bandleader come Fletcher Henderson, Benny Goodman, Jimmy Dorsey, Tommy Dorsey, Glenn Miller, Woody Herman e Artie Shaw furono i protagonisti di questo periodo. Con l'avvento della seconda guerra mondiale e le conseguenti difficoltà economiche si ebbe l'inizio del declino dell'"Era Swing". Ellington, Basie e Herman mantennero un certo successo fino agli anni cinquanta, ma i gusti del pubblico si orientarono lentamente verso il bebop e poi verso il cosiddetto mainstream. Il declino della cosiddetta "era delle big band" ebbe molti motivi, ma il principale fu la chiusura (durante la guerra) delle immense sale da ballo che costituivano i datori di lavoro più affidabili per le orchestre, e anche gli unici locali che potevano permettersi di pagare alcune decine di musicisti ogni sera. Dopo la guerra molte sale non riaprirono, e quelle che lo fecerono si dedicarono ad altri tipi di musica da ballo: stava per cominciare l'era del rock. Il locale di elezione per la musica jazz divenne allora il club di ridotte dimensioni, per il quale la formazione tipo era il piccolo combo, dal trio al sestetto. Bebop Mi sono messo tutta la mia vita per imparare ciò che non si deve suonare. - Dizzie Gillespie Odio cantare dritto. Devo cambiare una melodia nel modo mio. Questo è tutto, lo so. Billie Holiday Bebop è una forma di jazz caratterizzato da tempi veloci e improvvisazione sulla base della struttura armonica piuttosto che della melodia. Ha avuto inizio nei primi anni della seconda guerra mondiale ed è sviluppato dagli inizi degli anni quaranta. Storia La incisione del 1939 di “Body and Soul“ di Coleman Hawkins è un importante esempio del passaggio dallo swing al bebop. Il modo di Hawkins di quasi smarrirsi, anche se brevemente, dalla risoluzione ordinaria dei temi musicali, ed i suoi salti giocosi in double time (tempo raddoppiato) segnala qualche cosa di nuovo nel jazz. L'album era un successo commerciale, ma anche più importante, Hawkins era un'ispirazione ai suonatori di jazz americani, incluso Charlie Parker, chi stava già sperimentando con le scale cRomatiche e gli scoppi veloci di note nella sua città natale di Kansas City. Negli anni quaranta, i giovani boppers hanno cominciato a sviluppare il loro proprio stile venuto dalla musica swing degli anni trenta. Musicisti compreso Gillespie Dizzy, Charlie Parker, Bud Powell, e Thelonious Monk, sono stati influenzati dai soloists avventurosi della generazione precedente, quale il pianista Arte Tatum, sassofonisti Hawkins e Lester Young, e il trombettista Roy Eldridge. Gillespie e Parker avevano già lavorato con alcuni dei padroni dello swing, incluso Jack Teagarden, Earl Hines, e Jay McShann. Questi musicisti avevano cominciato ad esplorare le armonie più avanzate, i ritmi syncopati complessi, gli accordi alterati, le sostituzioni armoniche. I seguaci del bebop hanno continuato questa esplorazione con assoluta libertà. Minton’s Playhouse, locale a New York, è servito da palestra e teatro sperimentale per i primi suonatori del bebop, compreso il chitarraist Charlie Christian, personaggio precursore dello stile bop ne suoi assoli innovativi già quando stava con la Benny Goodman Orchestra, così come i contrabbassoisti Jimmy Blanton e Oscar Pettiforded, e il pianista Monk. L’anticonformismo di Monk personificava l’idea di cultura alternativa o “hip” connesso con lo stile di bebop. Il suo accompagnamento e i suoi assoli sembravano quasi intenzionalmente di perdersi: scomodi e discordanti, ma in modo bello. Le sue composizioni originali sono fra i primi scritti espressamente per il bebop, rendendo Monk uno dei artisti più altamente considerati di questo genere. Liberato dagli arrangiamenti delle grande orchestre, i quartetti, quintetti, e sestetti del bebop potevano comunicare liberamente, facilitando l'improvvisazione libera. Era cominciata una nuova era e una nuova direzione per il jazz. Non era più per ballare, ma per ascoltare. Con lo swing costante tenuto fortemente dal bassista, i batteristi cominciavano ad improvvisare e di spezzare sempre di più con le loro mani sinistre sul rullante, e con il piede destro sulla cassa. Max Roach, Philly Joe Jones, Roy Haynes e Kenny Clarke hanno cominciato a sostenere e rispondere ai soloisti, in una sorta di botta e una risposta, usando l'accento ritmico "dropping bombs" (i botti) per creare un altro strato ritmico. Questo stile di rullo del tamburo ha i suoi relative radici in “second line drumming” – dalle “marching bands” di New Orleans. Bebop ha perso gli ascoltatori con i tempi troppo veloci per i ballerini e le melodie che sembravano troppo sconnessi all'orecchio non addestrato. Stile musicale Il Bebop era drasticamente diversa dalle composizioni schematiche dell'era dello swing ed è stato caratterizzato dai tempi veloci, dalle armonie complesse, e dalle melodie complicate. Le sezioni ritmiche non erano più degli semplici custodi del tempo. La musica era come un cazzottto agli orecchi del pubblico, che erano abituati ai saltellanti, arrangiati, canzoni ballabili di Benny Goodman e Glenn Miller durante l'era dello swing. Invece, la musica bebop è sembrato una corsa, nervosa e spesso spezzettata. Ma ai musicisti ed agli amanti del jazz, il bebop era una bellissima ed emozionante rivoluzione. Cool Jazz Jazz freddo è emerso verso la fine degli anni quaranta a New York City. Nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale, c’era un afflusso di musicisti verso New York, principalmente bianchi californiani. Una volta là, questi musicisti mescolassero con i New Yorkesi, musicisti bebop per di più di origine afro-americano. Loro portavano il loro proprio gusto estetico, influenzato fortemente dal suono “chiaro” del Lester Young (Pres), in particolare. Lo stile che è emerso è stato conosciuto come il “jazz freddo”. Questa musica era diversa dal bebop, dai tempi veloci e dal armonia aggressiva. Il jazz freddo ha avuto parecchi capi scuola. Arrangiatori Gil Evans e Gerry Mulligan hanno sviluppato le loro idee mentre stavano con l'orchestra dil Claude Thornhill, caratterizzato anche dal uso di strumenti atipici (per il jazz) come il corno e il basso tuba; queste forze aggiunte hanno permesso a Evans e a Mulligan di esplorare timbriche più fine e ricercate. Un'altra varietà di “jazz freddo” era quella del pianista Lennie Tristano ed i suoi allievi, in primo posto i saxophonists Lee Konitz (anche lui reduce della orchestra di Thornhill) e Wayne Marsh. La musica di Tristano era molto differente da quello di Evans e i suoi colleghi: il suo relativo “coolness” era un aspetto della sua temperatura emotiva (Tristano chiedeva ai suoi sassofonisti di suonare con un tono “puro” e di concentrarsi sullo sviluppo e sul interazione melodica, piuttosto che con emozione evidente), ma la sua enfasi sui tempi a volte feroci e su improvvisazione pura, piuttosto che sul arrangiamento era più vicino al bebop. La confluenza di questi vari flussi si era focalizzato negli incisioni del 1949-1950, il loro titolo successivo (uscii di nuovo nel 1957) era “Miles Davis's Birth of the Cool”. Anche se portava il nome di Davis, questo era in effetti un progetto collettivo che ha unito insieme molti solisti, arrangiatori, e compositori da quel periodo: Davis, Evans, Mulligan, Konitz, John Lewis, Gunther Schuller, e Johnny Carisi. Pubblicato subito dopo bebop aveva già cominciato a stabilirsi, questi incisioni hanno offerto un estetico alternativo, inizialmente impopolare. All’inizio il disco non ha venduto bene e il gruppo non ha durato molto. Con il passaggio del tempo è diventato però un classico del jazz. Malgrado il suo impatto sulla scena di New York, il jazz freddo successivamente è stato identificato la scena detta “West Coast”, il jazz californiano. La sua relativa influenza si svilupperài successivamente verso il “Bossa Nova”, il jazz modale (con l’avvento di Davis’ “Kind of Blue” nel 1959) e perfino nel free jazz (con il trio di Jimmy Giuffre nel 1961-1962).