Vittorio Bonanni - Circolo Che Guevara

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Report dal seminario sull’ambiente
Vittorio Bonanni
Riccione - nostro inviato
Piano casa, ritorno al nucleare, attacco alle aree protette, privatizzazione
dell'acqua, emergenza rifiuti. E' questo il quadro ambientale che sta di
fronte agli italiani nel 2009. Uno scenario allarmante, reso ancora più
grave dalla sconfitta delle forze politiche che dovrebbero arginare e
contrastare questa deriva che il ritorno della destra al governo ha reso
ancora più evidente. Per questo il Seminario nazionale ambiente
organizzato da Rifondazione comunista, tenuto ieri a Riccione e i cui lavori
termineranno questa mattina, è un primo segnale importante da parte di
una forza politica sempre in prima fila su questo tema così delicato e
dirimente. Un giorno e mezzo di relazioni, poco tempo ma sufficiente per
dare un quadro esauriente dei tanti problemi sul tappeto.
La giornata di ieri era divisa in due parti: nella mattinata l'intervento dei
vari assessori all'ambiente ma non solo: dopo Marcello Notarfonso,
responsabile Dipartimento politiche regionali del Prc, hanno preso la parola
Franco Zumino, assessore all'ambiente della regione Liguria; Fabio
Palonara, ingegnere, che ha illustrato il piano energetico ambientale delle
Marche; Massimo De Santi, responsabile ambiente del Prc in Toscana;
Gianluca Aceto, Angelo Cardone, Alessio Ciacci, rispettivamente assessori
all'ambiente della provincia di Benevento, Arezzo, Capannori; l'ex
assessora all'ambiente della Provincia di Roma Pina Rozzo e il sindaco di
Gubbio Orfeo Goracci. Nel pomeriggio Gianni Naggi ha coordinato il
dibattito "Energia e acqua, risorse essenziali per la vita", con interventi di
Mario Agostinelli, Paolo Cacciari, Nicola Cipolla, Roberto Fumagalli, Gianni
Mattioli, Giorgio Nebbia, Ciro Pesacane e Lino Santori. Il convegno si
concluderà questa mattina con il dibattito introdotto e coordinato da
Tommaso Sodano, responsabile ambiente del Prc, sul tema "Quale
sostenibilità per le politiche dei rifiuti". Tanta, tantissima carne al fuoco
dunque, con obiettivi da raggiungere in una situazione certamente non
facile ma non povera di quelle "punte di eccellenza" che fanno ben
sperare, come è il caso del comune toscano di Capannori dove la raccolta
differenziata ha raggiunto l'80%.
Per Maria Campese, della segreteria nazionale e responsabile area
ambiente, territorio e beni comuni, che ha curato l'apertura dei lavori,
«quattro devono essere gli obiettivi sui quali qualsiasi investimento deve
puntare per affrontare le tre crisi che abbiamo davanti: quella socialelavorativa, quella economico-finanziaria e quella energetico-climatico,
garanzia di ottenere lavoro duraturo; salvaguardia delle risorse non
rinnovabili e dei terreni agricoli indispensabili per l'alimentazione; servizi
sociali e collettivi che riducano il disagio economico, a partire dalle
categorie più deboli; manutenzione del territorio che riduca gli impatti
ambientali e i pericoli di dissesto idrogeologico». Dal canto suo Sodano,
tra le tante cose sottolineate, ha puntato l'indice contro il ritorno al
nucleare: «L'energia nucleare non è abbondante - ha detto il responsabile
ambiente del Prc - perché serve solo a produrre energia elettrica; non è
pulita perché resta irrisolto il problema delle scorie radioattive; non è a
basso costo e inoltre aggiunge il rischio di proliferazione e di terrorismo».
Sodano ha così ricordato che il Prc aderisce con convinzione al "Comitato
per un'alternativa energetica al nucleare, impegnando tutte le strutture
territoriali ad avviare una campagna informativa e di mobilitazione nel
Paese. E dopo il recente accordo con la Francia per la realizzazione di 4
centrali nucleari in Italia è importante che in vista delle prossime elezioni
amministrative, nelle coalizioni in cui partecipiamo sia ben chiara la
posizione del no al nucleare».
Per il segretario del Prc Paolo Ferrero intervenuto nel pomeriggio, «dentro
la crisi la questione dell'ambiente non si può vedere come un'altra
questione da quella del lavoro e delle condizioni di vita della gente. E'
evidente che da questa crisi se ne può uscire solo, da un lato, con la
redistribuzione del reddito, ma dall'altro con una modifica del meccanismo
di sviluppo e quindi con una riconversione ambientale dell'economia. Per
raggiungere questo obiettivo invece di regalare 24 miliardi di euro a
Sarkozy per le sue centrali nucleari antiquate, bisognerebbe investirli per
fare ricerca in Italia sul risparmio energetico. Così come - ha chiosato l'ex
ministro - invece di dare soldi alle imprese, come ha chiesto oggi (ieri per
chi legge, ndr) Marcegaglia, servirebbe un intervento pubblico in economia
che vada nella direzione della riconversione ambientale».
15/03/2009
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