DELIRIUM RATING SCALE

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DELIRIUM RATING SCALE-R-98 (DRS-R-98)
Questa è una revisione della Delirium Rating Scale (Trzepacz et all.1988). Viene usata per un
iniziale inquadramento e per misurazioni successive della severità dei sintomi del delirium.
La somma dei punteggi dei 13 items fornisce un segno di severità. Si usano tutte le fonti di
informazioni disponibili oltre all’osservazione del paziente .
Per misurazioni seriali della gravità del delirium si dovrebbe attendere un tempo ragionevole tra le
varie valutazioni per documentare cambiamenti significativi, poichè la severità dei sintomi del
delirium può fluttuare senza interventi
DRS-R-98 SEVERITY SCALE
1. Disturbi del ritmo sonno-veglia
Valutare l’assetto del ritmo sonno-veglia utilizzando tutte le informazioni disponibili da parte dei
familiari, dei caregivers, degli operatori e del paziente stesso. Provare a differenziare il sonno dal
riposo con occhi chiusi.
0 Non presente.
1. Moderato disturbo della continuità del sonno durante la notte o sonnolenza occasionale
durante il giorno.
2. Moderata alterazione del ritmo sonno-veglia (per es. si addormenta durante le conversazioni,
sonnellino durante il giorno, numerosi brevi risvegli durante la notte con confusione o
alterazioni comportamentali, sonno notturno molto scarso).
3. Severa alterazione del ritmo sonno-veglia (per es. inversione giorno-notte del ritmo sonnoveglia, severa frammentazione circadiana con molteplici periodi di sonno e di veglia,
sonnolenza severa).
2. Disturbi percettivi e allucinazioni
Le illusioni e le allucinazioni possono provenire da qualunque modalità sensoriale. Le
dispercezioni sono semplici se non sono complicate (un suono, un rumore, un colore, una macchia
o flash). E complesse se sono multidimensionali ( voci, musica, gente, animali o scene).
Valutare se le riporta il paziente, il care-giver o se si osserva durante l’intervista.
0 Non presente
1 Disturbi percettivi moderati (sentimenti di derealizzazione, o il paziente non riesce a
discriminare sogni dalla realtà)
2 Presenti illusioni
3 Presenti allucinazioni
3. Deliri
I deliri possono essere di ogni tipo, ma la maggior parte di volte sono di tipo persecutorio .
Valutare se sono riportati da pazienti, familiari o caregiver. Valutre se le idee deliranti sono
inverosimili, ma credute dal paziente e non possono essere dissuase con la logica. Le idee deliranti
non possono essere spiegate in altro modo attraverso la cultura di appartenenza o il background
religioso del paziente.
0 non presente.
1 moderatamente sospettoso, ipervigile o preoccupato.
2 ideazione inusuale o sopravalutata che non raggiunge proporzioni deliranti o che potrebbe
essere plausibile.
3 delirante.
4. Labilità dell’umore
Valutare l’umore del paziente non come la descrizione di ciò che sente, ma come appiano le sue
emozioni.
0. Non presente.
1. L’umore è in qualche modo alterato o incongruente con la situazione, i cambiamenti
avvengono nel corso di ore, le emozioni sono prevalentemente controllate dal paziente.
2. L’umore è spesso inappropriato alla situazione e cambia nel corso di pochi minuti, le
emozioni non sono efficacemente controllate ma rispondono al contenimento esterno.
3. Disinibizione consistente dell’emozioni, l’umore cambia rapidamente ed è inappropriato
rispetto al contesto, inoltre non risponde al contenimento da parte di altri.
5. Linguaggio
Valutare le anormalità del linguaggio parlato, scritto o della gestualità che non possono essere
altrimenti attribuite al dialetto.
Valutare la fluidità, la grammatica, la comprensione, la semantica e la capacità di denominazione
Valutare la comprensione e la denominazione, facendo eseguire al paziente comandi se necessario.
0. Linguaggio normale.
1. Leggera difficoltà che include problemi di denominazione, fluidità e difficoltà nel
trovare la parola giusta.
2. Moderata difficoltà che include la comprensione o un deficit nelle comunicazione del
significato (contenuto semantico).
3. Difficoltà severa che include un contenuto semantico privo di senso, insalata di parole,
mutismo o comprensione severamente ridotta.
6. Disturbi del pensiero
Valutare le anomalie nei processi di pensiero basandosi sulla produzione verbale o scritta. Se un
paziente non parla o non scrive non valutare questo aspetto
0. Pensiero normale.
1. Tangenzialità o circostanzialità.
2. Associazioni lasse occasionali, ma ampiamente comprensibili.
3. Associazioni lasse la maggior parte del tempo.
7. Agitazione motoria
Valutare tramite l’osservazione, includendo altre sorgenti di informazioni come i visitatori, la
famiglia o il personale medico. Non includere tic, corea o discinesia.
0. Né agitazione né irrequietezza.
1. Leggera irrequietezza con movimenti grossolani, moderata impazienza.
2. Moderata agitazione motoria che include movimenti importanti delle estremità, impazienza,
rimozione delle vie venose.
3. Agitazione motoria severa, come combattività, necessità di contenzione o isolamento.
8. Rallentamento motorio
Valutare tramite l’osservazione, includendo altre sorgenti di informazioni come i visitatori, la
famiglia o il personale medico. Non includere componenti del rallentamento causati da sintomi
parkinsoniani. Non valutare se dorme.
0. Non lentezza nei movimenti volontari.
1. Leggera riduzione della frequenza, della spontaneità o velocità dei movimenti tale che può
interferire in qualche modo con la valutazione.
2. Moderata riduzione della frequenza, della spontaneità o della velocità dei movimenti, tale
che interferisce con la valutazione.
3. Severo rallentamento motorio con pochi movimenti spontanei.
9. Orientamento
Ai pazienti che non possono parlare si può fare una presentazione visiva delle domande con
risposte a scelta multipla. Si permette al paziente di sbagliare di 7 giorni invece che di 2 giorni,
per i pazienti ospedalizzati più di 3 settimane. Disorientamento sulla persona significa non
riconoscere persone familiari e può essere intatto anche se la persona ha difficoltà a nominare
ma riconosce la persona. Il disorientamento sulla persona è più grave quando non si conosce la
propria identità (raro). Il disorientamento sulla persona si presenta dopo il disorientamento nel
tempo e nello spazio.
0. Orientato nello spazio, nel tempo, sulla persona.
1. Disorientato nel tempo (più di 2 giorni, o mese errato, anno errato) o nello spazio (nome
dello stabilimento, della città, dello stato).
2. Disorientato nello spazio e nel tempo.
3. Disorientato sulla persona.
10. Attenzione
Pazienti con deficit sensoriali, intubati o con movimenti manuali impediti dovrebbero essere
valutati in un modo alternativo alla scrittura. L’attenzione può essere valutata attraverso
l’intervista ( perseverazione verbale , distraibilità o difficoltà nel cambiamento di tema) o
attraverso test specifici (digit span)
0. All’erta e attento
1. Leggermente distraibile o lievi difficoltà a mantenere l’attenzione, ma capace di
riconcentrarsi se aiutato. Su test formali commette solo piccoli errori e non è
significativamente lento nel rispondere.
2. Moderata inattenzione con difficoltà a concentrarsi o a mantenere l’attenzione. Ai test
formali fa numerosi errori e necessita di essere spronato per concentrarsi o finire l’esercizio.
3. Severa difficoltà a concentrarsi o a mantenere l’attenzione, con molte risposte incorrette o
incomplete o con incapacità di eseguire le istruzioni. Distraibile da altri rumori o fattori
presenti nell’ambiente.
11. Memoria a breve termine
Definita come capacità di richiamare informazione (3 oggetti presentati sia verbalmente che
visivamente) dopo un intervallo di 2-3 minuti. L’informazione deve essere registrata
adeguatamente prima che la capacità di richiamo sia valutata. Il numero di prove per registrare
l’informazione dovrebbe essere annotata. Al paziente non dovrebbe essere permesso di esercitarsi
durante l’intervallo e in quel periodo dovrebbe essere distratto. Il paziente può comunicare
verbalmente e non l’identità degli oggetti memorizzati. Deficit di memoria a breve termine
osservati durante l’intervista possono essere utilizzati nella valutazione di questa area.
0. Memoria a breve termine intatta.
1. Ricorda 2 oggetti, può richiamare il terzo oggetto dopo suggerimento di categoria.
2. Ricorda 1 oggetto, è capace di richiamarne un altro dopo suggerimento di categoria.
3. Richiama 0 oggetti.
12. Memoria a lungo termine
Può essere valutata formalmente, attraverso un’intervista che richiami il passato personale
(storia medica passata o esperienze ed informazioni che possono essere confermate da altre fonti di
informazione) o attraverso informazioni generali che sono rilevanti nella cultura del soggetto.
Quando si valuta formalmente usare una modalità verbale o visiva per 3 oggetti che sono
adeguatamente registrati e richiamati almeno dopo 5 minuti. Al paziente non dovrebbe essere
permesso di esercitarsi durante l’intervallo. Non essere rigidi riguardo le informazioni generali
con pazienti che hanno meno di 8 anni di istruzione e che hanno un ritardo mentale. La valutazione
della severità del deficit può includere un giudizio sulle abilità mnesiche a lungo termine che sono
state utilizzate nel corso dell’intervista.
0. Non sono presenti deficit di memoria a lungo termine.
1. Ricorda 2 oggetti ed ha difficoltà minime nel richiamare dettagli di informazioni passate.
2. Ricorda 1 oggetto ed ha difficoltà moderate nel richiamare dettagli di informazioni
passate.
3. Ricorda 0 oggetti ed ha difficoltà severe nel richiamare dettagli di informazioni passate
13. Abilità visuospaziali
Valutare formalmente e informalmente. Considerare le difficoltà del paziente nel muoversi
all’interno di spazi a lui familiari (es. perdersi). Valutare formalmente tramite la realizzazione di
un disegno (fare copiare un disegno), la realizzazione di parti di puzzle, la realizzazione di una
piccola mappa geografica dove sono indicati i siti di maggiore rilevanza. Prendere in
considerazione le difficoltà visive che possono influenzare la performance in questi esercizi.
0. Nessuna difficoltà.
1. Leggera difficoltà, la maggior parte del disegno e la maggior parte dei pezzi e-o dettagli
sono corretti; piccole difficoltà nel muoversi nei sui spazi.
2. Moderata difficoltà, realizzazione distorta della maggior parte del disegno e-o numerosi
errori nei dettagli o nei pezzi; necessita di continui aiuti per evitare di perdersi in un nuovo
ambiente, difficoltà nel posizionare oggetti familiari in una ambiente conosciuto.
3. Severe difficoltà nelle valutazioni formali e-o ripetuto vagare o perdersi in ambienti
conosciuti.
DRS-R-98 Items diagnostici facoltativi
Questi tre items possono essere usati per aiutare nel differenziare il delirium da altri disturbi
per ragioni diagnostiche o di ricerca. Sono aggiunti al punteggio di severità all’interno del
punteggio totale, però NON sono inclusi nel punteggio di severità
14. Inizio temporale dei sintomi
Valutare l’acutezza nella comparsa dei sintomi iniziali del disturbo, non la loro durata
complessiva. Distinguere la comparsa dei sintomi attribuibili al delirio quando si presenta in
concomitanza di un diverso disturbo psichiatrico precedente. Per esempio se un paziente con un
episodio depressivo maggiore è valutato durante un episodio di delirium per overdose, allora
valutare l’inizio dei sintomi del delirio.
0. Non sono presenti cambiamenti significativi dal comportamento basale.
1. Comparsa graduale dei sintomi, che si presentano all’interno di un periodo compreso tra
diverse settimane fino ad un mese.
2. Cambiamento acuto nel comportamento e-o nella personalità in un periodo compreso tra
diversi giorni ed una settimana.
3. Cambiamento brusco nel comportamento in un periodo compreso tra diverse ore ed un
giorno.
15. Fluttuazione della severità dei sintomi
Valutare l’andamento di un sintomo o di un gruppo di sintomi durante il tempo oggetto della
valutazione. Solitamente ciò accade alle capacità cognitive, all’affettività, all’intensità delle
allucinazioni, ai disturbi del pensiero e del linguaggio. Prendere in considerazione che i disturbi
percettivi appaiono con intermittenza, ma possono raggrupparsi durante i periodi di maggiore
intensità quando la severità di altri sintomi fluttua.
0. Non presente fluttuazione dei sintomi.
1. I sintomi fluttuano in severità all’interno di ore.
2. I sintomi fluttuano in severità all’interno di minuti.
16. Disturbi fisici
Valutare il grado con cui un problema fisiologico, medico o farmacologico può essere
specificatamente responsabile dell’insorgenza dei sintomi valutati. Molti pazienti possono avere
questi problemi, che possono o meno avere una relazione causale con i sintomi valutati.
0. Nessuno presente od attivo.
1. Presenza di qualche disturbo fisico che può incidere sullo stato mentale.
2. Farmaci, infezioni, disturbi metabolici, lesioni del SNC o altri problemi medici che possono
essere implicati nell’insorgenza delle alterazioni del comportamento o dello stato mentale.
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