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LE ORIGINI E LE DIVISIONI DELLE CHIESE
I 7 CONCILI ECUMENICI
12 dicembre 2007
Luigi Sandri ci guiderà nel cammino della storia dei primi secoli delle chiese ed in particolare di
quegli appuntamenti forti che sono stati i Concili. Non c’è stato solo il Concilio Ecumenico
Vaticano II, come sembra per i mondo cattolico. Per aiutarci in questo percorso ci ha preparato da
buona guida il seguente foglio, una scheda storico-teologica, con alcuni dati. Possiamo seguire con
attenzione questa carrellata storica lunga ed importante. Solo chi ha consapevolezza delle proprie
radici può fruttificare nei tempi nuovi.
SCHEDA TEORICO-TEOLOGICA
I CONCILI ECUMENICI E GENERALI
SCHEDA STORICO-TEOLOGICA
[solo i primi sette sono riconosciuti dagli Ortodossi]
+ 1/ NICEA (Asia Minore, anno 325; oggi, in turco, Iznik): convocato dall’imperatore Costantino
per sanare le tensioni teologiche – e quindi anche politiche – provocate dal prete Ario che, ad
Alessandria d’Egitto, sosteneva che il Verbo è simile, ma non uguale, al Padre. Il Concilio
condanna l’Arianesimo e redige anche la prima parte del Credo.
*
§§§ Gli “ariani”, malgrado la condanna, si diffonderanno, anche perché, spesso, saranno
sostenuti da alcuni imperatori. Alcuni popoli barbari si faranno cristiani, ma ariani. L’Arianesimo
scomparirà nel VI secolo.
+ 2/ COSTANTINOPOLI I (381): definisce che lo Spirito Santo procede dal Padre. Completa il
Credo, che sarà perciò chiamato niceno – costantinopolitano, il Simbolo della fede che si recita la
domenica nelle chiese, anche oggi, in Oriente e in Occidente.
*
Il C. affermò nel canone III: “Il vescovo di Costantinopoli avrà il primato di onore [presbeia tès
timès] dopo il vescovo di Roma, perché tale città è la nuova Roma”.
+ 3/ EFESO (Asia Minore, 431): proclama che la Madonna è Theotokos, Madre di Dio, e non solo
Anthropotokos, Madre dell’Uomo-Cristo. Invece Nestorio, patriarca di Costantinopoli, sosteneva
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che in Cristo vi erano due nature (la divina e l’umana) e due persone (quella del Verbo e quella di
Gesù); secondo lui Maria era solo Madre dell’uomo Gesù.
*
§§§ Il Concilio condanna Nestorio; i suoi seguaci però resisteranno, e si stabiliranno soprattutto
negli attuali Iraq ed Iran, da dove i nestoriani inizieranno un’intensissima opera missionaria, sia
andando in India sia stabilendo una serie di vescovadi lungo la “via della seta” che, attraverso
l’Asia centrale, arrivava fino alla Cina. La grande espansione “nestorianana” sarà fermata, e quasi
distrutta, nel secolo IX, dall’Islam.
Oggi, quella che si chiama Chiesa Assira dell’Est ha circa 500/700mila fedeli: in parte raccolti
attorno al loro catholikos (=patriarca) che risiede a Chicago, negli Stati Uniti, dove vi è una
significativa comunità di emigrati, in parte ancora in Iraq e in Siria.
+ 4/ CALCEDONIA (presso Costantinopoli, 451). Bizantini e Latini definiscono che in Cristo vi
sono due nature (divina e umana) e una persona. Perciò considererà eretici gli armeni, i siri e i copti
(=egiziani) i quali erano accusati di ammettere, in Cristo, una natura e una persona. Perciò latini e
bizantini daranno a copti, siri ed armeni l’etichetta di monofisiti, cioè quelli che pensano che in
Cristo vi sia una sola natura.
*
C. nel canone XXVIII: “Anche noi, come fece il C. di Costantinopoli, approviamo e prendiamo
la stessa decisione riguardo ai privilegi della santissima Chiesa di Costantinopoli, perché questa
città è la nuova Roma, onorata dalla presenza dell’imperatore e del senato”.
§§§ Le rigogliose Chiese non-calcedoniane, oggi:
A - Copti: legati al patriarca di Alessandria, sono in Egitto otto o dieci milioni; e circa 35
milioni, e indipendenti dai primi, i copti d’Etiopia (35 milioni), legati al patriarca di Addis Abeba,
e quelli eritrei (un milione).
B – Siri: diffusi in Siria e collegati ad alcune Chiese dell’India. Molti – quattro o cinque milioni
– gli emigrati nelle due Americhe, guidati da vescovi in comunione con il patriarca che risiede a
Damasco.
C - Armeni: sono suddivisi in due catholicosati: Etchmiadzin (Armenia, 3,2 milioni di abitanti))
e Antélias, Beirut; e in due patriarcati: Gerusalemme e Costantinopoli. Tre milioni sono gli armeni
emigrati nel mondo, soprattutto nelle due Americhe, e in Francia. Rivali dopo la prima guerra
mondiale, i due catholicosati ora sono in piena comunione, sia pure con differenti giurisdizioni.
*
§§§ Con Paolo VI e, ancor più, con Giovanni Paolo II (il 13 dicembre 1996, con Karekin I di
Etchmiadzin, catholikos supremo di tutti gli armeni) i capi di queste Chiese hanno sottoscritto
dichiarazioni in cui sostengono che le lacerazioni di un tempo sorsero per ragioni culturali,
economiche e politiche (armeni, siri e copti non volevano essere legati al Basileus di
Costantinopoli), e che i contrasti teologici erano fondati su differenti filosofie; ma, in sostanza, le
due Parti esprimevano, pur parole differenti, la stessa fede nel mistero di Cristo.
+ 5/ COSTANTINOPOLI II (553). Condanna i “tre capitoli”, e cioè, post mortem, gli scritti dei
teologi “anti-calcedoniani” Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba di Emessa, vissuti nel
secolo precedente.
+ 6/ COSTANTINOPOLI III (680-681). Condanna il monotelismo – la tesi che Gesù avesse una
sola volontà, mentre ne ha due, divina ed umana.
+ 7/ NICEA II (787), Contro l’iconoclastia, proclama la liceità della dulìa (venerazione) per le
immagini e statue della Madonna e dei santi, mentre la latrìa (adorazione) è riservata solo a Dio.
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L’11 marzo 843 l’imperatrice Teodora celebra la “festa della Orthodoxìa [la vera fede]”, cioè la
dottrina che ritiene lecito e positivo il culto di dulìa alle immagini sacre.
+ 8/ COSTANTINOPOLI IV (869-870). Condanna il patriarca Fozio; non è riconosciuto dagli
“ortodossi”.
+ 9/ LATERANENSE I (1123): libertà della Chiesa (contro le “investiture”); le indulgenze per i
Crociati.
10/ LATERANENSE II (1139): contro alcuni abusi, come la simonìa o il concubinato del clero.
11/ LATERANENSE III (1179): Alessandro III condanna tre antipapi.
12/ LATERANENSE IV (1215): crociata contro gli Albigesi (=Catari): Qui ad haereticorum
exterminium se accinxerint…ottengono l’indulgenza.
13/ LIONE I (1245): depone l’imperatore Federico II; nuova Crociata.
14/ LIONE II (1274): unione con i greci (“ortodossi”). Crociata.
§ L’unione con i greci si dissolve quasi subito.
15/ VIENNE (Francia, 1311-12): condanna dei Templari.
16/ COSTANZA (1414-18): pone fine al grande Scisma d’Occidente, che vedeva tre papi (o
antipapi) in lizza, e nel 1417 elegge papa Martino V.
17/ BASILEA-FERRARA-FIRENZE-ROMA (1431-45): 6 luglio 1439, unione con i greci.
§ Gli ortodossi, a cominciare dai russi, respingono quasi subito il Concilio.
18/ LATERANENSE V (1512-17): vani tentativi di riforma.
19/ TRIDENTINO (1545-63): la Controriforma.
§ I protestanti respingono il Concilio.
20/ VATICANO I (1869-70): definisce i dogmi del primato pontificio e dell’infallibilità papale.
§ I “vecchio-cattolici” respingono questi dogmi.
21/ VATICANO II (1962-65): quattro costituzioni, nove decreti, tre dichiarazioni.
§ I “lefebvriani” respingono punti fondamentali del C.
[Scheda a cura di Luigi Sandri. Roma, 12 dicembre 2007
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Luigi Sandri
Il tema è molto complicato – ci darebbe da parlare per secoli - e io cercherò di semplificarlo.
Parliamo dei concili ecumenici e dobbiamo cominciare con lo spiegare le parole:
Cos’è un concilio ? Quando la chiesa cominciò a diffondersi (nel III secolo) ci furono già dei
concili locali (ad esempio a Cartagine), ma il primo Concilio Ecumenico fu quello del 325. Concilio
in greco: sinodo, strada con. Cioè fare insieme un percorso. Ma l’origine è laica. Ecumenico: nei
Vangeli, quando di parla del famoso censimento, si dice su tutta la terra. Il testo greco dice:
sull’ecumene. Per loro tutta la terra, significava l’impero romano. I cinesi, i giapponesi, l’Africa
meridionale erano zero. L’impero coincideva con la terra. Fare un concilio ecumenico significava di
tutta la terra comandata dai romani. Gli altri non esistevano. Di alcuni si sapeva che c’erano, ma
non interessava.
Il primo concilio a Nicea
Allora, nel 345 cominciarono questi Concili Ecumenici. All’inizio del IV secolo ad Alessandria
d’Egitto c’era un prete, Ario (da non confondere con gli ariani, che si riferiscono a una questione
razziale), che diceva che il VERBO è Simile al Padre, ma non Uguale. Diceva questo perché nei
Vangeli ci sono molte affermazioni che fanno supporre che Gesù non sa tutto. Ad esempio, a
proposito del Giudizio universale gli chiedono: Maestro, quando arriverà? Lui dice: nessuno lo sa,
se non il Padre. Quindi lui non sapeva certe cose. Perciò Ario dice: Verbo Incarnato, già prima di
incarnarsi, è simile (in greco omoiusios). La dottrina ufficiale invece professava che il Verbo è
uguale (omousios). La “i” in greco fa la differenza.
Regnava Costantino, al quale non importava niente di religione. Lui voleva il potere e non voleva
storie nell’Impero. E siccome, siamo all’inizio del IV secolo, per i romani il sacerdotium e
l’imperium avevano la loro radice nell’imperatore che comandava, un’eresia aveva risvolti politici
ed era pericolosissima, ci sarebbero state correnti che potevano minare l’impero. Per lui si trattava
di una questione politica e non teologica perché la questione di Ario aveva grande rilevanza in
Oriente e l’editto di Milano (firmato da Costantino e da Licinnio, entrambi imperatori) ammetteva il
cristianesimo come religione lecita (non c’è libertà religiosa vera: uno poteva essere o cristiano o
pagano). Con Teodosio alla fine del secolo il cristianesimo diventerà religione obbligatoria
dell’Impero Romano. Costantino aveva capito che il cristianesimo avrebbe vinto e quindi aveva
messo le mani avanti facendosi protettore del cristianesimo pur non essendo cristiano. Costantino si
fece poi battezzare sul letto di morte. Dopo aver commesso tutti i peccati che voleva, all’ultimo
momento con il battesimo si è messo a posto. Allora lui e non il papa (toglietevelo dalla testa voi
latini) decide di fare un Concilio Ecumenico. Convoca i vescovi cristiani a Nicea, a 150 chilometri
da Istánbul, sulla riva asiatica, quella che oggi si chiama İzmit. L’Impero dava tutte le strutture
(navi, strade,ecc.) a tutti i vescovi cattolici (c’era solo quella chiesa) per definire la vera chiesa.
Questi vescovi (secondo la tradizione erano 318 e quasi tutti della parte orientale dell’impero, solo 4
o 5 occidentali). Il papa, Silvestro, viene rappresentato da legati. Questo concilio definisce che il
Verbo è UGUALE al Padre. L’arianesimo diventa una eresia intollerabile e Costantino comincia a
perseguitare gli ariani. Ma ci sono dei momenti un cui l’arianesimo sembra ancora prevalere e
Costantino, uomo politico, si allea con gli ariani. Tanto più che quasi tutti i popoli “barbari” che
arrivano sono ariani. L’arianesimo è durato tre secoli. Poi è scomparso. Dal VI secolo in poi
ufficialmente non c’è stato più nessun ariano.
Il secondo concilio a Costantinopoli
Nel 381, a Costantinopoli viene convocato il 2^ Concilio Ecumenico (della terra occupata
dall’Impero), il quale stabilisce che lo Spirito Santo procede dal Padre. Mettendo insieme quello
che aveva detto il credo Niceno e quello che dice Costantinopoli 1^, nasce il famoso credo Nicenocostantinopolitano che si recita la domenica in tutte le chiese cristiane del mondo. Quel credo
gronda di battaglie, di problemi. Milioni di persone hanno recitato quel credo per mille e settecento
anni.
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Il terzo concilio a Efeso
Andiamo ad Efeso nel 431. Le rovine sono tante e bellissime. Tutti i primi concili sono stati fatti
nell’attuale Turchia. Il Patriarca di Costantinopoli, Nestorio comincia a discutere non più del Verbo,
ma del Verbo incarnato in Gesù. Non si discute più del cielo, ma della terra. Come è fatto Gesù?
Nestorio diceva che nel Cristo, cioè nel Verbo incarnato ci sono due nature e due persone. La natura
divina ed umana, la persona divina ed umana. Lui faceva questo paragone: se uno vede Gesù nella
strada, è come vedere un preziosissimo lampadario che all’interno custodisce una meravigliosa luce.
Gesù era come il corpo che custodiva questa luce. Due nature, due persone. Se questo è vero, dice
Nestorio, la Madonna, come molti cominciavano a dire, non si può definire madre di Dio; La
Madonna è madre di Cristo, cioè dell’uomo, non di Dio. Grande discussione ed il Concilio di Efeso
proclama che la Madonna è Theotocos, madre di Dio. Nestorio diceva che è Antropotocos, madre
dell’uomo.
Il quarto concilio a Calcedonia
Questa questione sulla natura di Cristo agita le acque, perché per opporsi a Nestorio, gli armeni, i
Siri, i Copti (gli Egiziani) insistono molto sull’unità: in Cristo vi è una sola natura ed una sola
persona. In questa discussione tremenda arriva il concilio di Calcedonia (nel 451), oggi il sobborgo
di Kadikőy, nella parte asiatica di Istánbul. I latini ed i bizantini dopo molta discussione decidono
che in Cristo di sono due nature (umana e divina) in una persona. Nestorio diceva 4 (due nature e
due persone), armeni, siri e copti 2 (una natura, una persona), Calcedonia 3 (due nature ed una
persona).Armeni, siri, copti rifiutano questa definizione perché non volevano stare sotto il basileus,
sotto l’imperatore, perché teologia e politica andavano insieme. Per opporsi all’imperatore fanno
una differenziazione politica e religiosa e respingono l’importantissima definizione di Calcedonia
(due nature ed una persona). E siccome in greco natura di dice physis: armeni, siri e copti sono
etichettati come monofisiti, coloro che pensano che in Cristo vi è una sola natura, una sola persona.
E così quelle tre chiese sono andate per conto loro la spaccatura, che continua ancora oggi, nasce
nel 431.
Vediamo un po’ queste chiese e cominciamo con i Nestoriani.
Quando Nestorio ed i suoi sono condannati al Concilio di Efeso (431), non scompaiono. Risorgono
nel secolo successivo nell’attuale Iraq ed Iran ed organizzano quello che non sa nessuno, perché
normalmente si ha una visione occidentale, eurocentrica: riescono in quattro secoli a porre tutta una
serie di vescovadi che dall’Iran arrivano in Cina. Tutta la via della seta era costellata di vescovadi
nestoriani. Avevano rapporti fortissimi anche con l’India dove il cristianesimo fu portato dai
nestoriani. E’ una chiesa che ebbe una diffusione straordinaria di cui in occidente nessuno sapeva
niente. Questa chiesa florida scompare tra il IX ed il X secolo con l’arrivo dell’Islam che in Asia
centrale porta alla radicale distruzione del nestorianesimo. Una chiesa grande che diventa piccola,
piccola.
Attualmente dove stanno questi nestoriani? Si chiamano la chiesa assira dell’est (nestoriano è
un’offesa) ed hanno il patriarca, cattolico,immagina un po’, a Chicago, negli Stati Uniti. Negli
ultimi due secoli sono emigrati dal medio oriente (soprattutto da Iran ed Iraq e un po’ dalla Siria) e
negli Stati Uniti c’è un florida comunità. Ora stanno tentando, e non sarà facile, di riportare il
patriarca in Iraq, nella patria d’origine. Ma siccome in quelle terre c’è il disordine che sappiamo, si
fa l’ipotesi di creare un khattolicosato nestoriano (tra virgolette) nella parte curda dell’Iraq, dove c’è
un po’ più di calma. Molti stanno negli Stati Uniti, ma c’è una comunità forte (circa 700.000) tra
Iraq ed Iran. Se il patriarcato si trasferisse in medio oriente, si rafforzerebbero.
Vediamo ora gli armeni,
si tratta di un popolo che ha molto sofferto, diffuso in tutto il medio oriente e soprattutto
nell’Anatolia, nella parte orientale. Lì si è creato un floridissimo regno armeno. Ci sarebbe una
lunga storia da raccontare sugli armeni. Ma arriviamo all’Ottocento. In Turchia sorgono i giovani
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turchi: un movimento nazionalista (nonostante l’Impero Ottomano), che troverà in Ataturk il leader.
Vogliono scollare l’Impero, cosa vecchia e modernizzare il Paese. Servono solo turchi musulmani,
senza minoranze. E siccome la minoranza armena era forte (molti commercianti e non mancavano i
ricchi), alla fine del 1800 cominciano persecuzioni contro gli armeni, ma il grosso dell’evento
comincia durante la prima guerra mondiale il 24 aprile 1915, quando arriva l’ordine di sterminio
contro gli armeni dell’Impero Ottomano.
Secondo gli armeni i morti in questo genocidio sono stati 1 milione e mezzo. E’ il primo genocidio
che apre il secolo XX ed è quasi la tragica apertura della Shoah. Durante la 1^ guerra mondiale, in
Turchia, l’Impero Ottomano crolla e nasce la Turchia moderna con Ataturk. Gli armeni diventano
pochi: molti sono morti, altri scappano in Iran, in Siria, nella Palestina, allora controllata prima dai
Turchi, poi dagli inglesi. Con Gianni Novelli siamo stati in Siria pochi mesi fa e per fare un
esempio interessante abbiamo saputo che gli armeni della Siria sono composti da due tronconi: gli
armeni antichi, quelli che sono lì dal IV secolo (dall’Armenia andavano in pellegrinaggio a
Gerusalemme e tornando molti si fermavano in Siria e si è formata una forte comunità ad Aleppo e
a Damasco) e i nuovi armeni, che scappando dall’oppressione del 1915-17 si fermavano in Siria, il
Paese più vicino. Ci sono molti armeni ad Aleppo che sono figli e nipoti di quelli fuggiti. Tra queste
due comunità c’è stata tensione perché erano diversi. Adesso stanno insieme. Attualmente sono còsì
divisi: il katolicos (il patriarca supremo, principale) si trova a Etchmiadzin che in armeno vuol dire:
qui Dio si è incarnato. E’ una cittadina a 15 chilometri da Erewan che è la città santa degli armeni,
dove risiede il patriarca che adesso è Karechin II: Poi c’ è un secondo patriarcato che sta ad
Antellias, un sobborgo di Beirut. Fuggendo dall’Anatolia durante la prima guerra mondiale, alcuni
sono fuggiti in Siria e altri in Libano e lì hanno portato il katolicosato che c’è ancora oggi: Il
patriarca si chiama Aram I. Perché sono rimasti nel secolo XX i due katolicosati? A causa del
comunismo. Quando nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre del 1917 ci fu la vittoria dei bolscevichi
conquistano anche paesi del Caucaso che entrano nell’Unione Sovietica. L’armeni fa parte
dell’Unione Sovietica. Ma questo territorio è molto più piccolo rispetto all’Armenia storica.
L’Armenia attuale è 29.000 km quadrati, come la Sicilia e un po’ di Calabria. Gli armeni sono un
popolo di viaggiatori e di commercianti E molti sono all’estero sparsi nel mondo: Stati Uniti,
Santiago del Cile, Venezuala, Messico. Gli armeni sparsi nel mondo sono più numerosi (4 milioni)
degli armeni in patria (circa 3 milioni). Con il comunismo, gli armeni della diaspora, non accettando
il khatolicos dell’Armenia che giudicavano colluso con i comunisti, sono confluiti in gran parte del
katolicosato di Antellias, ma quando è andato al potere Gorbaciov le cose sono cambiate. Nel 1988
ci fu un tremendo terremoto in Armenia (io da Mosca andai là). E ci furono riunioni tra i due
katolicos che cercavano di intrecciare un dialogo. Le ragioni che nel Novecento avevano sostenuto
la divisione sono andate a dissolversi per cui in Anatolia hanno eletto il patriarca di Antellias e la
chiesa armena è oggi dal punto di vista teologico ed ecclesiale una sola chiesa, con due obbedienze
per fatti storici, ma c’è pace tra di loro e finiranno con il fondersi.
Poi ci sono due patriarchi. Il patriarca di Costantinopoli (armeno) e il patriarca di Gerusalemme (nel
301 il primo Paese a proclamare il cristianesimo ufficiale dello stato fu l’Armenia e dal IV secolo
cominciarono i pellegrinaggi a Gerusalemme dove si è formato un centro) che dipendono da
Etchmiadzin (Erewan). Gli armeni in Turchia sono 80.000, a Gerusalemme sono 3, 4 mila.
Parliamo poi dei siri, da non confondere con gli assiri, che sono nestoriani. I siri sono gli anti
calcedonesi. Il patriarca ha il titolo di Antiochia (ora in Turchia, lì si formò la prima comunità
chiamata cristiana) e sta a Damasco.
In Brasile in aereo mi si seduto accanto un vescovo. Ho visto subito che era un siro, perché loro
hanno in testa una specie di rete. Pensavo che venisse dal Medio oriente ma mi ha detto subito: sono
di qua. I siri hanno 3, 4 milioni di fedeli nelle Americhe perché sotto l’Impero Ottomano molti siri
sono emigrati nell’America del Sud e del Nord. A causa dell’emigrazione sono molto di più i siri
fuori che quelli nel posto di origine.
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Poi ci sono i copti. Copti vuol dire egiziani. Non si sa bene quanti sono, perché in Egitto il governo
(per non avere questioni con i fondamentalisti) non vuol fare veri e propri censimenti. Sono circa 10
milioni. Alcuni dicono 15 milioni, altri 8. Il patriarca si chiama Neguib e sta ad Alessandria. Nel
1973 venne nella basilica di san Paolo e l’abate Franzoni lo ossequiò. Vedete che stiamo parlando
di cose che qualcuno di noi ha visto. I copti sono molto interessanti per due ragioni. 1° sono
intrecciati con l’Etiopia; (con la quale hanno poi litigato). Gli etiopi erano legati ad Alessandria che
si definisce sede petrina perché fondata da Marco, il segretario di Pietro. Il loro capo di chiama
papa di tutta l’Africa. Dei copti vi racconto un aneddoto. Siccome loro ci tengono molto alla
scrittura, più dei latini, hanno detto: come hanno fatto gli apostoli quando Giuda si impiccò a
prendere il nuovo apostolo. Ne hanno scelti due (Mattia e Giuseppe) e poi hanno tirato a sorte. e
uscì Mattia. In ricordo di quel fatto i copti, per eleggere il patriarca hanno un’usanza strepitosa.
Fanno tutte le loro riunioni, poi alla fine il sinodo scegli tre papabili e mette nell’urna tre sassolini.
Dopo preghiere e canti, un bambino estrae un sassolino, scegliendo il nuovo papa dei copti.
Vediamo ora i concili ecumenici successivi:
Il quinto concilio, COSTANTINOPOLI II (553). Condanna i “tre capitoli”, e cioè, post mortem,
gli scritti dei teologi “anti-calcedoniani” Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba di Emessa,
vissuti nel secolo precedente.
Il sesto concilio, COSTANTINOPOLI III (680-681). Condanna il monotelismo – la tesi che Gesù
avesse una sola volontà, mentre ne ha due, divina ed umana
Il settimo concilio, NICEA II (787), E’ un concilio molto importante, contro l’iconoclastia.
Quando l’Islam comincia a svilupparsi (arriva sotto le mura di Costantinopoli) gli imperatori si
chiedono come mai i musulmani abbiano una diffusione così rapida. A qualche imperatore viene in
mente che dipende dal rigido monoteismo e comincia a proibire le immagini. Anzi a bruciarle:
iconoclastia significa proprio questo: bruciare, distruggere. Il II Concilio di Nicea stabilisce che è
lecito il culto della dulìa (venerazione) per le immagini e statue della Madonna e dei santi, mentre
non è lecita la latrìa (adorazione), che è riservata solo a Dio. E’ un secolo d’inferno, un imperatore
era a favore delle immagini; un imperatore contro ovviamente a seconda delle opportunità politiche.
Finalmente l’11 marzo 843, prima domenica di quaresima, con una grandissima processione
l’imperatrice Teodora celebra la “festa della Orthodoxìa [la vera fede]”, cioè la dottrina che ritiene
lecito e positivo il culto di dulìa alle immagini sacre. La parola Orthodoxìa ha dato il nome
storico ai cristiani d’oriente, gli ortodossi. I cristiani della parte orientale dell’Impero
Romano
Il Concilio di Nicea II chiude i primi sette Concili Ecumenici. E’ l’ultimo concilio che gli
ortodossi riconoscono come ecumenico. Gli altri non li riconoscono. Dopo un secolo e mezzo c’è
un altro concilio a Costantinopoli (COSTANTINOPOLI IV, 869-870). e loro non lo riconoscono
come ecumenico. Tutti gli altri concili per gli ortodossi sono Concili generali della chiesa latina,
anche se i latini li chiamano ecumenici.Questi concili sono:
8/ COSTANTINOPOLI IV (869-870). Condanna il patriarca Fozio; non è riconosciuto dagli
“ortodossi”.
9/ LATERANENSE I (1123): libertà della Chiesa (contro le “investiture”); le indulgenze per i
Crociati.
10/ LATERANENSE II (1139): contro alcuni abusi, come la simonìa o il concubinato del clero.
11/ LATERANENSE III (1179): Alessandro III condanna tre antipapi.
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12/ LATERANENSE IV (1215): crociata contro gli Albigesi (Catari). Su questo bisogna dire
qualche parola. In Francia c’erano gli albigesi. E’ il potere che decide chi è eretico. Se diventassimo
papa noi, fuori loro. No, saremmo tolleranti. Per estirpare questa “eresia” di Albi, gli Albigesi, i
Catari, il Concilio Lateranense IV (il più importante del medioevo) dà la stessa indulgenza che dà ai
crociati che vanno a “liberare” la Terra Santa, cioè a Qui ad haereticorum exterminium se
accinxerint…Su questo avvenimento decretato dal Concilio Lateranense IV non c’è ancora il mea
culpa.
Hanno fatto cose pazzesche, chi dice cento mila, chi mezzo milione di morti. E c’è l’indulgenza
plenaria. Quando presero una città dove erano mescolati cristiani e catari il grande inquisitore disse:
sterminateli tutti, Dio riconoscerà i suoi. Si parla di Hitler. Hitler ha copiato l’idea dello sterminio,
non la ha inventato. Leggete i Concili e c’è da tremare. Tutti hanno combinato guai, ma in nome di
Dio fa un po’ impressione.
13/ LIONE I (1245): depone l’imperatore Federico II; nuova Crociata.
14/ LIONE II (1274). Nel 1274 a Lione tentano l’unione con i greci (“ortodossi”). Il 16 luglio del
1054 il cardinale Umberto da Silva Candida mette ad Istanbul sull’altare di Santa Sofia la Bolla di
scomunica contro il patriarca Michele Cerulario di Costantinopoli. Il patriarca scomunica a sua
volta. Il papa era morto. Il fatto fu considerato una delle mille liti di Roma con Costantinopoli dopo
che i papi nell’VIII secolo avevano abbandonato i bizantini e si erano alleati con i Franchi. Nel
1204 i cristiani latini fanno la IV Crociata. Nel viaggio si fermano a Costantinopoli e la
sottopongono a saccheggio. I cavalli lordavano le chiese per profanarle. Depredano tutto. Si pensi
alle opere che stanno a Venezia. Hanno costituito il regno latino di Costantinopoli obbligando il
Basileus a fuggire a Nicea. Solo dopo 60 anni i bizantini riuscirono a ricacciare i crociati da
Costantinopoli. In questo contesto fu indetto il Concilio di Lione II dove si tenta una
riconciliazione. Deve essere molto chiaro che non è la Chiesa greca (una, santa ed apostolica) che si
è separata dalla Chiesa, ma è la chiesa latina che si è separata da quella greca a causa dell’eresia del
papismo. E questo non è detto nei manuali né nei libri scolastici o nei programmi televisivi
A Lione l’imperatore accetta la pace perché aveva bisogno dell’aiuto latino visto che incalzavano i
Turchi (erano li già da 200 anni). Prima i Selgiuchidi e poi gli ottomani (sono varie tribù). I Turchi
non sono arabi. Prima un pezzo, poi un altro si impadroniscono dell’impero bizantino. L’imperatore
aveva bisogno della pace con l’Occidente. E quindi a Lione accettano la pace e riconoscono che lo
Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, in latino filioque. Il Concilio di Costantinopoli I diceva
lo Spirito santo procede dal padre. Punto. Nel VII-VIII secolo a Toledo (la Spagna c’entra sempre)
hanno cominciato a dirlo anche nelle chiese e a scriverlo: lo Spirito Santo procede dal Padre e dal
Figlio. Filioque. Ma chi te l’ha detto? Nel Credo non c’è. Ma è una spiegazione. Quando Carlo
Magno va al potere si diffonde sempre più questa versione col filioque. Per i bizantini, giustamente,
questa era un’eresia assoluta perché i Concili avevo stabilito che nessuno mai avrebbe potuto
cambiare il Credo niceno-costantinopolitano. I latini, prepotenti, l’anno cambiato mettendoci questa
parolina: filioque. A Lione trovarono pace, perché anche l’Imperatore accettò il filioque. Però
questa unità, trovata in nome della Crociata, si dissolve quasi subito.
Superati i Concili di Vienne e di Costanza, Il 6 luglio 1439 a Firenze (nell’ambito del Concilio di
BASILEA-FERRARA-FIRENZE-ROMA, 1431-45) di nuovo i bizantini accettano il papato.
perché i Turchi Ottomani. (Ottomani sapete deriva da Otto Mann che è il nome di un condottiero, la
cui tribù si impone agli altri) erano alle porte, quindi accettano tutto sperando in una bella Crociata.
Invece i latini gli hanno fatto firmar la pace, riconoscere il papato, ma la crociata non l’hanno fatta e
il 29 maggio 1453, data importantissima, Costantinopoli cade in mano ai Turchi e viene posto fine
al glorioso impero romano d’Oriente che durava da mille anni. Dopo Firenze, Isidoro di Kiev
(aveva il titolo di Kiev, ma stava a Mosca) torna a Mosca contento per la pace fatta col papato, ma
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deve scappare per salvarsi. In pochissimi anni tutto l’Oriente ha respinto il Concilio di Firenze.
Nasce una teoria interessante: lo Spirito Santo è in tutto il popolo di Dio ed in quell’occasione ha
spinto il popolo a dire: voi cari vescovi state tradendo la fede. E quindi il Concilio di Firenze, pur
firmato dai vescovi “orientali”, è stato respinto.
Un cenno va fatto agli uniati. Lungo i secoli dal 1500 fino al secolo XX, fino al 1930, ci sono stati
gruppi (non singoli) di queste varie chiese che hanno deciso di unirsi con Roma. Questa unione di
un pezzo di chiesa ortodossa o di chiesa armena siro copta sono stati chiamati uniati, dalla parola
greca unia che in modo dispregiativo vuol dire: unionaccia. Sono Cattolici di rito orientale. Tutte
le chiese ortodosse,e tutte le chiese non calcedoniane e la chiesa nestoriana, tutte hanno il
corrispettivo cattolico: un piccolo gruppo che sono è nato lungo i secoli in circostanze diverse (in
Iraq ad esempio i cattolici son nati durante il Concilio di Trento).
Oggi quali sono i problemi? Per gli ortodossi. Il problema dei sette concili. Loro dopo il settimo
concilio non ne riconoscono nessuno come ecumenico e non riconoscono i dogmi del Vaticano I. Il
primato pontificio, l’infallibilità del papa sono un theologumenon , cioè un’opinione della chiesa
latina. E lo stesso Vaticano II è un concilio della chiesa latina. La discussione sarà accesa. Hanno
cominciato a discutere ma alla larga.
Per gli armeni, siri e copti. I non calcedoniesi. Il 13 dicembre 1996 Giovanni Paolo II e Karechin I
(Il Katholicos.) hanno firmato un documento importantissimo in cui dicono che la divisione di
Calcedonia è stata motivata da differenti filosofie, da rivalità, da questioni culturali e da motivazioni
politiche, ma nella sostanza avevamo la stessa fede nel mistero di Gesù Cristo. Sono passati 1500
anni (con sangue guerre, crociate), ed era tutto un equivoco. La domanda viene naturale: perché non
vi unite? Il problema chiave è quello del papato e così si continua divisi. E si pretende comunque di
annunciare Gesù Cristo al mondo
In conclusione: forse nel futuro ci sarà un Concilio Ecumenico vero in cui le due chiese (ma poi c’è
anche la riforma) insieme ridiscuteranno questi 1000 anni in cui sono vissute separate e con grandi
rivalità. Ma non è un problema di facile soluzione. All’inizio di quest’anno il prof. Alberigo ha
cominciato a fare un’edizione critica dei Concili (già fatta in una vecchia edizione). Sono i decreti
dei Concili ecumenici e generali. (come già detto iI concili fatti da chiese separate non sono
ecumenico, ma generali). E’ successo il finimondo. Sull’Osservatore romano (in un articolo ispirato
dall’alto) si è detto che chi sostiene questa tesi è fuori della chiesa. Si tocca il papato. L’8 giugno
c’era un articolo di Don Giuseppe Ruggeri, un bravo teologo di Catania, in cui contestava l’articolo
dell’Osservatore Romano e chiudeva in latino: cui prodest mendacium hoc? A chi giova questa
menzogna. Aprire una questione sui Concili vuol dire aprire una questione sul chi è della chiesa.
Oggi l’ortodossia è composta da 15 chiese autocefale (autonome) che si riconoscono tutte in quei 7
concili. Il primus inter pares è il patriarca di Costantinopoli, oggi in Turchia, con solo 5 mila
ortodossi. La storia gloriosa sta alle spalle. Invece la santa Russia ha 80-100milioni di fedeli. C’è
una profondissima rivalità tra Mosca e Costantinopoli.
Domande
D. Voglio fare i complimenti e chiedere al punto 17 metti insieme Basilea, Ferrara, Firenze, Roma.
R. Questo Concilio ha cambiato sede parecchie volte, per varie ragioni economiche, politiche ecc.
Tutti i concili del Medioevo hanno avuto a cuore la Crociata. I Concili si sono occupati di tante
cose, anche pratiche. Il famoso precetto pasquale lo stabilì il famoso Concilio lateranense IV
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disperato perché la gente non faceva più la comunione. Nello stato pontificio ha sviluppi
interessanti. Il parroco ti dava un bigliettino per non perdere il lavoro.
D. Ho capito che al primo concilio la chiesa occidentale era poco rappresentata. E negli altri? Quale
era il rapporto tra il papa ed il patriarca?
R. La Chiesa per mille anni “puzzava” d’Oriente. Un po’ alla volta alcune chiese sono diventate
patriarcati. Alessandria, sede petrina fondata da Marco; Antiochia, sede petrina con Pietro;
Gerusalemme per Gesù; Costantinopoli perché è la seconda Roma; e Roma. Dal V secolo si crea la
teoria della pentarchia, il cristianesimo è guidato da 5 patriarchi. E i Concili potevano essere
ecumenici solo se erano rappresentati i 5 patriarchi. Naturalmente allora non era così facile
viaggiare. Per cui i primi sette concili celebrati tutti in Turchia hanno visto una rappresentanza
minima dell’Occidente. Nessun papa ha partecipato ai Concili (ci furono i legati) e nessun Concilio
Ecumenico ha stabilito i poteri del vescovo di Roma.
La questione del papato è quasi (dico quasi) irrisolvibile perché i due Est-Ovest leggono in modo
diverso il ruolo di Roma nei Concili.
Tutti i prime sette, su cui si basa anche la fede di Roma, sono stati convocati dall’Imperatore non
dal papa. Senza l’Impero non si faceva niente. Questo è molto importante perché vuol dire che si
può cambiare ancora. A Calcedonia (451) viene letta una lettera del papa Leone Magno sulla
questione del Cristo-Verbo. E dice la storia che come lessero questa lettera, i padri si alzano: Petrus
locutus est per Leonem. E lo stesso due concili dopo si dice che Pietro ha parlato attraverso
Agatone. Nei secoli il ruolo del vescovo di Roma divide in modo insanabile le due parti. Roma dice
che il Concilio era ecumenico perché il papa firmava. Loro dicono:no! Il papa è sotto il Concilio è
uno dei padri, il primo nell’ordine, non nella giurisdizione. Loro non accettano quanto stabilito dal
Vaticano I (1870, 18 luglio) che il papa ha giurisdizione immediata ed universale su tutti. I latini
dicono Pietro e gli apostoli, invece di dire Pietro e gli altri apostoli. Pietro è uno degli apostoli.
Anche i grandi laici italiani non sanno niente e parlano, parlano. I concili non hanno definito in
modo esatto il ruolo del vescovo di Roma, la discussione è nell’interpretazione nei primi sette
Concili. La questione è difficilissima.
D. Volevo chiedere del Lateranense V. C’era la sensazione che si dovesse cambiare qualcosa?
R. Il Lateranense V fu fatto mentre discutevano della riforma. Con varie interruzioni durò 5 anni ed
avrebbe potuto avere coraggio. Poteva, ma non è stato. Ed è cominciata la riforma.
D. Hai fatto una storia angosciosa. Puoi dire qualcosa sulla chiesa della spiritualità? San Benedetto,
San Francesco, San Domenico, i Camaldolesi.
R. Le cose da dire sono molte. I Russi dicono che il papa non può essere infallibile. In Dio c’è
coincidenza tra pienezza dell’amore e pienezza della verità. La chiesa russa sta in piedi perché in
Siberia c’è una vecchia gobba, brutta, sdentata, ignorante ed analfabeta eppure talmente piena di
amore di Dio, di bontà con la gente, di misericordia che, per quella donna si tiene in piedi la santa
chiesa russa. Lo Spirito c’è, ma tu non sai dov’è. Come dice il Vangelo. Se tu dici che il papa è
infallibile, tu dici a priori dov’è imprigionato lo Spirito Santo. E questo apre due questioni:
1)la povera gente tiene su la Chiesa, non i vescovi.
2) appena concluso il Lateranense IV, San Francesco d’Assisi va a Damietta. E’ il tempo della
crociata. Anche lui credeva che bisognasse fare la crociata. A Damietta si rende conto che i crociati
litigavano per il potere tra di loro. Allora si arrabbia e va dal sultano, che non aveva mai visto un
occidentale che non fosse un crociato. Si vede arrivare questo fraticello con un bastoncino, un
libretto che era la Bibbia e tutto vestito miserello. Era come un’apparizione. E divennero amici.
Questo fatto è importantissimo perché dimostra che c’era l’intuizione che non era quella la strada.
Poco possono il pauperismo, il francescanesimo, Celestino V. La storia la fanno i vincitori, non c’è
la storia della povera gente. Anche se tutte le chiese sono tenute su dalla povera gente. Francesco
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fece una cosa talmente incredibile per la mentalità di allora e di oggi che Dante Alighieri nella
Divina Commedia racconta questo fatto e dice che Francesco andò di fronte al sultan superbo.
Colpì talmente la fantasia del 1200-1300 il fatto che ci fosse un occidentale che andava in amicizia
da un musulmano (una cosa sconvolgente) e rimase nella memoria di Dante. A scuola non lo si
spiega. Lo Spirito Santo è arrivato giù a tonnellata e Francesco ha intuito, non l’ha capito fino in
fondo ma ha intuito.
Francesco intuì che era necessario non essere schiavi dei propri schemi e pregiudizi. Nel secolo
dopo c’era il problema dei Luoghi Santi cristiani e musulmani. Gli angioini di Napoli pagano a peso
d’oro al Sultano d’Egitto il permesso di ammettere un gruppo di cristiani occidentali a custodire i
luoghi santi cristiani, cattolici. Chi sono? I Francescani. La custodia in Terra Santa comincia nel
ricordo di Francesco.
La sconfitta di Francesco è stato un seme per i suoi figli. I francescani sono benemeriti perché
stanno la, e molti sono morti.
D. Questo era fuori della chiesa papale o fuori della fede?.
R. E’ il potere che decide chi è dentro e chi è fuori. Il Padre eterno è una cosa più seria. Ci sono
molti cristiani che hanno vissuto così. Altri hanno avuto problemi con la gerarchia e talvolta questi
problemi sono durati sempre. Francesco ha fatto una scelta diversa da Valdo di Lione. Sono dello
stesso tempo. Valdo rifiuta il papato. Francesco chiede ad Onorio III il permesso di fare il frate.
Questa è la differenza. Francesco è vissuto sul crinale, obbediente ma cercando di spingere il papato
col seme del Vangelo. Lutero ha fatto la stessa cosa. Non voleva mica fare nessuna chiesa. Voleva
riformare la chiesa esistente nel nome del Vangelo. Da ricordare armeni e copti per mille e
cinquecento anni sono stati accusati di essere eretici ed adesso ci si accorge che diciamo la stessa
cosa.
La storia dimostra che si possono prendere cantonate nel dire su sei dentro, tu sei fuori. Soprattutto
provochi violenze in nome di Dio.
D. La storia della chiesa vista dalla parte ufficiale, lascia molti punti oscuri. La papolatria, come la
chiamava Carlo Carretto, quando nasce?
R. 11 novembre 1417 il Concilio di Costanza stabilisce che il Concilio è superiore al papa. Ma il
papato dice che quella parte lì non gli sta bene. Il Concilio di Costanza elegge il papa, Martino V, il
cardinale Oddone Colonna. Era la festa di San Martino e lui prese questo nome. Queste sono le
contraddizioni: il concilio che elegge il papa e che il Concilio sia superiore al papa viene smentito
dal papato.
Questo si rafforza con il Concilio di Trento, nella polemica contro i protestanti. Roma accentra
sempre più. Secondo la tradizione del Primo Millennio il vescovo locale è scelto localmente. Ora è
nominato da Roma. Questo è il centro del potere. Tutto viene rafforzato al massimo dal Vaticano I.
Ma 55 vescovi per non firmare la Costituzione sull’infallibilità del papa abbandonarono il Concilio
ed il patriarca melchita si vide porgere la sacra pantofola per il bacio con un rimprovero: brutto
testone perché non riconosci la mia infallibilità. Papolatria non l’ha detto Carretto, ma il patriarca
dei melchiti al Concilio dove parlò sempre in francese rifiutando il latino. Per non parlare arabo
perché nessuno lo sapeva. Al Concilio Vaticano II la processione a San Pietro si chiudeva con i
personaggi più importante: E i patriarchi? Fecero un gran casino ed allora trovarono una soluzione:
i patriarchi stavano da una parte, i cardinali da un’altra. Il patriarcato è molto più antico del
cardinalato. Perché si organizza la chiesa latina come se essa coincidesse con la chiesa cattolica? Il
dramma è che oggi i cattolici sono tutti insieme 1miliardo e cento milioni. I cattolici di rito orientale
saranno tutti insieme 25 milioni. Per cui si intende far coincidere la chiesa latina con la chiesa
cattolica, ma non è così. Per esempio la chiesa cattolica orientale ammettei preti sposati, perché i
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cattolici orientali arrivati al diaconato decidono decidere se essere sposati o meno. Se vai in
Romania dove ci sono gli uniati cattolici di media su cento preti 80 sono sposati. Però si dice che la
chieda vuole il celibato dei preti. Ma è la chiesa latina, non tutta la chiesa.
Come ho già detto, è il patriarca melchita Maximo IV che ha parlato di papolatria. Disse: Pietro e
gli altri apostoli sono tutti uguali. Pietro non può fare niente da solo. Ed aveva proposto che il
vescovo di Roma governasse la chiesa con un sinodo permanente composto da alcuni vescovi. E’
radicato nella mentalità della quasi totalità dei latini, che il papa stia sopra, ma non è così. Maximo
IV diceva: io accetto il papa, ma non il suo segretario. Non la curia
E’ un’opinione mia: se non arriva una Porta Pia nuova questi il potere non lo mollano. Non hanno
mai mollato lo Stato Pontificio, anche Rosmini lo diceva, fin tanto che non gli lo hanno portato via.
Paolo VI nel 1970, disse: meno male la che La Provvidenza ci ha tolto questa rogna.
A me fra mille anni mi fanno santo.
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