P6_TA(2007)0504 Strategia tematica per la protezione del suolo Risoluzione del Parlamento europeo del 13 novembre 2007 sulla strategia tematica per la protezione del suolo (2006/2293(INI)) Il Parlamento europeo, – viste la comunicazione della Commissione sulla "Strategia tematica per la protezione del suolo" (COM(2006)0231) e la Valutazione dell'impatto della strategia tematica per la protezione del suolo (SEC(2006)0620), – visto il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente (PPA)1, – visti la Convenzione sulla diversità biologica, la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e il Protocollo di Kyoto per quanto concerne i loro legami diretti e indiretti con le funzioni e la protezione del suolo, – vista la sua risoluzione del 19 novembre 2003 sulla comunicazione della Commissione "Verso una strategia tematica per la protezione del suolo"2, – visto l'articolo 45 del suo regolamento, – visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e il parere della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A6-0411/2007), A. considerando che il suolo è una componente essenziale dell'ambiente geografico, l'interfaccia fra terra (litosfera), aria (atmosfera) e acqua (idrosfera), e la base delle funzioni essenziali per la vita sulla terra; che diverse politiche comunitarie mirano a preservare tali funzioni e che la valutazione d'impatto effettuata dalla Commissione dimostra che, nonostante tali politiche, la distruzione, l'erosione e il degrado del suolo sono in aumento, laddove gli sforzi intesi a ripristinare la fertilità e le funzioni produttive del suolo non stanno ottenendo gli effetti auspicati, il che si traduce in un crescente impatto su altri settori ambientali, nonché sulla salute dell'uomo e degli animali, B. considerando che la protezione complessiva del suolo e delle sue funzioni ambientali, economiche, sociali, ecologiche e culturali è una condizione indispensabile per far fronte alle principali sfide ambientali a livello internazionale, come l'attenuazione dei cambiamenti climatici e l'adeguamento agli stessi, la conservazione di sufficienti risorse di acqua pulita, la lotta all'abbassamento dei livelli della falda freatica, la prevenzione delle calamità naturali e di quelle di origine antropica, la protezione della biodiversità e la lotta contro la desertificazione, la steppizzazione e la deforestazione, come pure le misure intese a prevenire l'inquinamento del suolo e ad arrestare i processi responsabili del degrado o della distruzione del suolo su vasta scala, 1 2 GU L 242 del 10.9.2002, pag. 1. GU C 87 E del 7.4.2004, pag. 395. A6-0411/2007 - Relatore: Vittorio Prodi 05/11/2007/ 1 C. considerando che la struttura e le caratteristiche del suolo sono il risultato di processi pedogenetici, geomorfologici e geologici millenari, che ne fanno una risorsa non rinnovabile; considerando pertanto che, sotto il profilo dei costi, è molto più efficace prevenire qualsiasi tipo di danno agli strati del suolo (erosione, distruzione, degrado, salinizzazione, ecc.) e l'inquinamento del suolo anziché cercare di ripristinare le sue funzioni, D. considerando l'importanza che rivestono le iniziative volontarie e le misure esistenti a livello nazionale per conseguire l'obiettivo di una maggiore protezione del suolo, 1. accoglie con favore la strategia tematica della Commissione per la protezione del suolo, che fa seguito alla comunicazione della stessa del 2002 in materia (COM(2002)0179) la quale dimostra chiaramente la necessità di azioni efficaci e produttive in materia di protezione del suolo negli Stati membri dell'Unione europea, nonché la proposta di istituire una direttiva quadro per la protezione del suolo; 2. constata che il degrado del suolo ha cause e conseguenze locali e regionali e che certi effetti transfrontalieri isolati sono determinati da fattori geomorfologici regionali e richiedono quindi provvedimenti intergovernativi; 3. rileva che le attività umane influiscono in vari modi sulle funzioni e sull'utilizzo del suolo; reputa per tale ragione che una strategia comunitaria debba contribuire alla protezione dei terreni coltivabili che sono maggiormente minacciati, ad esempio in caso di modifiche nell'utilizzo dei suoli, di siti industriali contaminati, di impermeabilizzazione del terreno e di erosione; 4. è preoccupato per le conseguenze del degrado del suolo, sia esso dovuto a fenomeni naturali o ad interventi umani; insiste sulla necessità di una strategia europea che consenta di individuare e risolvere i problemi di degrado dei suoli; 5. è convinto che la grande diversità dei tipi di suolo (320, senza contare i numerosi sottotipi) richieda, oltre ad approcci nazionali dal basso (bottom-up), una strategia europea basata sulla prevenzione, la sensibilizzazione dei cittadini, l'informazione e l'identificazione delle zone a rischio, onde affrontare il problema a livello europeo; invita gli Stati membri non dotati di una legislazione specifica in materia di protezione del suolo ad assumere le proprie responsabilità in questo campo, coinvolgendo anche la responsabilità dei proprietari; ritiene in particolare che le autorità regionali e locali debbano essere strettamente associate alla definizione degli obiettivi e dei piani relativi alla protezione del suolo; 6. ritiene che sia necessario un rafforzamento della strategia tematica in tutti gli Stati membri e che la dinamica del progresso nell'attuazione di tale strategia sarà considerevolmente potenziata se verranno aggiunte misure di incentivazione finanziaria nel quadro delle risorse di bilancio disponibili per le regioni di coesione; 7. constata che il suolo è una risorsa comune; sottolinea che a differenza dell'acqua, dell'aria e della biodiversità, che sono oggetto di norme comunitarie specifiche, nel caso del suolo, che è un fattore essenziale per la produzione sostenibile e a lungo termine di prodotti alimentari, mangimi, fibre e, in misura crescente, biomassa, non esiste una normativa; 8. sottolinea che, secondo i principi di una migliore legiferazione, una direttiva quadro dell'Unione europea è pienamente giustificata, dal momento che la valutazione delle norme 2\ 05/11/2007 Relatore: Vittorio Prodi - A6-0411/2007 comunitarie in vigore, che vanno ancora completate, e delle opzioni volontarie di trasferimento di know-how continua a evidenziare lacune in materia di protezione del suolo; 9. chiede che si rifletta su una nuova normativa europea solo sulla base di queste misure, ove la cosa risulti ancora necessaria; fa tuttavia presente che le norme in questione dovranno prevedere criteri vincolanti in vista di un miglioramento; 10. concorda con la Commissione sull'esigenza di una direttiva quadro sulla protezione del suolo, data l'importanza che quest'ultimo riveste per far fronte a sfide internazionali quali il declino della produttività dei suoli, dei servizi ecosistemici e della biodiversità causato dal disboscamento, dal degrado della qualità dell'acqua, dalla steppizzazione, dalla persistente erosione del suolo, dalle inondazioni e dagli smottamenti ricorrenti, e per assicurare una produzione alimentare sufficiente e sicura; 11. ritiene che una direttiva quadro costituisca una misura adeguata per la tutela del suolo, tenuto debitamente conto del principio di sussidiarietà (articolo 5, secondo comma, del trattato CE) e nel rispetto della proporzionalità (articolo 5, terzo comma, del trattato CE), e possa consentire agli Stati membri che non lo abbiano ancora fatto di attuare politiche per il suolo senza creare distorsioni della concorrenza; è dell'avviso che la direttiva quadro debba riconoscere la normativa nazionale e comunitaria già esistente ed evitare di aggiungere inutili oneri amministrativi a carico degli Stati membri, delle autorità regionali e locali e dei proprietari terrieri; 12. rileva la necessità di tener conto della forte diversità dei suoli, delle diverse problematiche regionali e delle vigenti disposizioni nazionali in materia di protezione del suolo, garantendo agli Stati membri un ampio margine di flessibilità in sede di definizione del quadro giuridico; sottolinea questo aspetto constatando che il suolo rappresenta un ambito di politica che, in virtù della sua notevole diversità, richiede soluzioni su misura, che vanno individuate a livello locale e regionale; 13. constata la necessità di delimitare l'ambito di applicazione della presente direttiva rispetto ad altre norme legislative europee in materia di protezione del suolo onde evitare una doppia regolamentazione; Sinergia con altre politiche comunitarie 14. propone che si proceda a una valutazione e a un'analisi approfondite dei risultati ottenuti con le direttive già applicate nell'Unione europea, come la direttiva sulle acque sotterranee e quella sui nitrati, nonché della misura in cui gli Stati membri soddisfano i criteri di condizionalità applicabili agli agricoltori; ritiene che sulla base di tale analisi si possano eventualmente mettere a punto norme vincolanti per il miglioramento del suolo; ritiene altresì che tale analisi possa consentire di realizzare uno scambio reciproco di informazioni nell'Unione europea nell'ottica del miglioramento del suolo; 15. chiede alla Commissione di esaminare l'attuazione negli Stati membri delle disposizioni riguardanti la protezione del suolo contenute in altre normative comunitarie in materia di aria, acque, rifiuti, cambiamento climatico, biodiversità, desertificazione, agricoltura, energia, prodotti, industria, trasporti e sviluppo regionale, e di riferire al Parlamento europeo entro la fine del 2008 sul modo in cui tali disposizioni possono essere impiegate meglio ai fini di una più incisiva protezione del suolo; A6-0411/2007 - Relatore: Vittorio Prodi 05/11/2007/ 3 16. condivide il parere della Commissione secondo cui in numerose regioni europee è necessario migliorare lo stato dei suoli, ma ritiene altresì che la Commissione debba compiere uno sforzo supplementare per assicurare la coerenza con la legislazione vigente; 17. sottolinea la necessità di evitare doppioni, contraddizioni e incoerenze con le normative europee vigenti; 18. appoggia le azioni e il calendario proposti dalla Commissione per rivedere le direttive sui fanghi di depurazione e sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento e per valutare le possibili sinergie tra le misure di protezione del suolo e quelle adottate, ad esempio, a titolo della direttiva quadro sulle acque; invita inoltre la Commissione a valutare le possibili sinergie con la direttiva sui rifiuti; 19. chiede nuovamente alla Commissione di elaborare quanto prima una direttiva sulla sana gestione dei biorifiuti allo scopo di ridurre la quantità di biorifiuti messi in discarica o inceneriti e di agevolare piuttosto la produzione di compost e biogas; fa presente che il compost e i residui della produzione di biogas trattati che risultano essere di qualità soddisfacente possono contribuire in ampia misura alla preservazione e all'aumento della materia organica presente nel suolo; Cambiamento climatico 20. riconosce che un cambiamento nell'uso del suolo può favorire il sequestro del carbonio o aumentare le emissioni di gas ad effetto serra, ad esempio in caso di disboscamento o in seguito al prosciugamento di torbiere dovuto a pratiche erronee di fitorimedio o irrigazione o ancora all'aratura di prati permanenti oppure a un'aratura impropria di versanti collinari; riconosce che l'uso del suolo ha un forte impatto sul cambiamento climatico, ma anche che il cambiamento climatico può portare a sua volta ad un grave degrado o erosione del suolo; 21. riconosce che il cambiamento climatico, in ragione delle mutate condizioni della temperatura e delle precipitazioni, può ripercuotersi sensibilmente sui cicli biogeochimici dei suoli, in grado di influire sulla fertilità degli stessi; ravvisa altresì la necessità, tenuto conto di tali mutamenti climatici, di prestare maggiore attenzione soprattutto alle variazioni degli equilibri tra sostanze nutritive e acqua nel suolo e al loro impatto sulla produzione alimentare, il trasporto di sostanze nutritive e agenti inquinanti e la disponibilità di acqua nel suolo; 22. invita la Commissione a esaminare l'introduzione di misure, tra cui un'imposta comune minima, ad esempio sulle perdite di carbonio, imposta che andrebbe riscossa a livello nazionale e il cui gettito andrebbe utilizzato per ovviare al problema di inquinamento che costituisca la base dell'imposta, anche sviluppando sistemi che prevedano un maggiore sequestro del carbonio; 23. esorta il Consiglio e la Commissione a tener conto, nell'ambito dei negoziati sul regime applicabile dopo il 2012 a titolo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, del ruolo importante che le politiche di protezione del suolo svolgono ai fini dell'attenuazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento ai loro effetti; 24. chiede alla Commissione di incentivare ulteriori ricerche sulla funzione del suolo nel rafforzamento della ritenzione idrica e nella lotta contro l'abbassamento delle falde 4\ 05/11/2007 Relatore: Vittorio Prodi - A6-0411/2007 freatiche, nell'attenuazione dei cambiamenti climatici e nell'adattamento al loro impatto, di individuare le migliori prassi in relazione alle misure atte ad aumentare il sequestro del carbonio nel suolo e di riferirne al Parlamento europeo entro la fine del 2009, quando saranno disponibili i primi risultati di uno studio della Commissione attualmente in corso; Agricoltura 25. rileva che le terre agricole produttive rappresentano una risorsa sempre più scarsa a livello mondiale, da cui la necessità di pratiche agricole sostenibili che salvaguardino le preziose qualità del suolo; 26. riconosce che le pratiche agricole non sostenibili possono ripercuotersi assai negativamente sui suoli e sulle acque a valle in ragione della mancata tutela dei fragili equilibri biogeochimici e della biodiversità del suolo; 27. rileva che l'agricoltura e la silvicoltura svolgono un ruolo decisivo nella conservazione della qualità del suolo nonché nella sua rivitalizzazione e che sono numerosi gli agricoltori e i silvicoltori particolarmente interessati a mantenere in buono stato le loro terre in quanto base di produzione; segnala la necessità di evitare l'impermeabilizzazione permanente dei suoli ad alto valore ecologico o produttivo, ricoperti da superfici artificiali a seguito dell'urbanizzazione o della costruzione di altre infrastrutture, in particolare nel caso delle pianure fluviali, dei terreni agricoli fertili e delle zone costiere; sollecita per queste ultime, sottoposte a forti pressioni per effetto dell'attività umana, un'attenzione particolare da parte delle autorità pubbliche, dal livello locale a quello comunitario; 28. invita la Commissione a fissare priorità sulle modalità di utilizzo delle terre europee in modo tale da garantire la migliore protezione possibile del suolo e gettare le basi per un elevato grado di biodiversità e sequestro del carbonio; la invita inoltre a garantire che, oltre al sequestro nel suolo, si tenga conto anche delle foreste, dei frangivento ("shelterbelt") e, non da ultimo, del settore agroforestale; 29. chiede nuovamente alla Commissione di stabilire un catalogo delle pratiche agricole e dei loro diversi effetti sul suolo, affinché possano essere promosse le migliori prassi agrotecniche in funzione delle caratteristiche dell'agricoltura e dei benefici per il suolo e l'ambiente più in generale; 30. invita la Commissione a promuovere progetti modello di prassi agricole sostenibili orientate alla conservazione del suolo; Biodiversità 31. ritiene che sia essenziale applicare il principio di precauzione e garantire che il Sesto programma d'azione in materia di ambiente e la normativa ambientale dell'Unione europea, ad esempio le direttive sugli habitat, l'avifauna e le acque, siano pienamente rispettati; è dell'avviso inoltre che le politiche comunitarie debbano essere sottoposte a revisione, ove necessario, per prevenire meglio il declino della biodiversità; Ricerca 32. chiede alla Commissione di promuovere ulteriori ricerche sulla funzione che il suolo svolge nella protezione della biodiversità e sulla stessa biodiversità del suolo, nell'ambito dei A6-0411/2007 - Relatore: Vittorio Prodi 05/11/2007/ 5 processi che stanno alla base delle funzioni del suolo, dei mutamenti spaziali e temporali nei processi del suolo, dei fattori ecologici, economici e sociali dei rischi per il suolo, dei fattori che influiscono sugli ecoservizi del suolo e delle procedure e tecnologie operative per la protezione e il ripristino del suolo; ritiene che possano ravvisarsi dei primi passi in questa direzione nel Settimo programma quadro per la ricerca (2007-2013)1, che copre la ricerca sulle funzioni del suolo nel quadro dei settori prioritari "Ambiente" e "Alimentazione, agricoltura e biotecnologia"; Desertificazione e steppizzazione 33. ritiene che l'aggravarsi del processo di desertificazione e di steppizzazione in atto in diverse regioni dell'Unione sia imputabile all'ingente pressione antropica dovuta alla deforestazione di ampie superfici e all'eccessiva essiccazione delle praterie, e che le conseguenze socioeconomiche di tale processo e il suo impatto sull'ambiente naturale non siano tenuti adeguatamente in considerazione o affrontati con sufficiente consapevolezza da alcuni organismi comunitari; riconosce la necessità di maggiori ricerche e di un'accresciuta sensibilizzazione in tutta la Comunità; 34. ricorda, a questo proposito, che il problema della desertificazione interessa quattordici Stati membri e che gli altri tredici, pur non essendo toccati da tale fenomeno, sono comunque sottoposti, a livello regionale o locale, a pressioni ambientali come l'erosione o la salinizzazione; 35. è dell'avviso che la direttiva quadro migliorerà notevolmente l'applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione e consoliderà gli sforzi volti a prevenire e mitigare la desertificazione e la steppizzazione nei paesi dell'Unione europea interessati da tali fenomeni; ritiene che le conoscenze e le esperienze acquisite nel contesto della strategia tematica per la protezione del suolo dovrebbero essere trasferite e condivise con i paesi del terzo mondo colpiti dalla desertificazione; 36. esorta la Commissione a presentare una comunicazione sulla desertificazione e la steppizzazione, dapprima nell'ambito dell'Unione europea e poi a livello mondiale, contenente una descrizione accurata delle regioni che sono o potrebbero essere interessate dai processi di desertificazione e steppizzazione e corredata di un'analisi dettagliata delle cause e degli effetti socioeconomici sulle regioni, e ad individuare le azioni comunitarie appropriate per limitare gli effetti negativi di tali processi; Contaminazione 37. ritiene che la prevenzione della contaminazione del suolo sia estremamente importante per salvaguardare le idonee caratteristiche fisiche e chimiche del suolo, nonché la qualità del medesimo, e per garantire la protezione di altri elementi dell'ambiente naturale; chiede pertanto alla Commissione di assicurare che la legislazione comunitaria, attuale e futura, sia conforme a tale obiettivo; 38. ritiene che occorra adottare un approccio sistemico per l'individuazione dei siti contaminati, basato sul monitoraggio di parametri oggettivi e su un elenco comune di attività, in modo da 1 Decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1). 6\ 05/11/2007 Relatore: Vittorio Prodi - A6-0411/2007 raccogliere le informazioni necessarie e costituire banche dati per gestire le conseguenze della contaminazione del suolo e inviare così un segnale agli operatori economici affinché adottino efficaci misure di prevenzione per evitare contaminazioni in futuro; 39. sottolinea la necessità di vincolare il processo di individuazione delle superfici contaminate al requisito di un rischio presunto onde pervenire a una soluzione adeguata e proporzionata (approccio basato sul rischio); 40. sottolinea che, accanto alle diverse possibilità di risanamento, quali la decontaminazione e la stabilizzazione, vanno prese in considerazione anche ulteriori opzioni, quali ad esempio idonee misure di protezione e limitazione o il ricorso a processi naturali di riduzione delle sostanze inquinanti; 41. sostiene l'approccio della Commissione volto a fornire al pubblico maggiori informazioni sui siti contaminati o su quelli che potrebbero essere a rischio di contaminazione e ad aumentare la trasparenza nelle operazioni di compravendita dei terreni sulla base dei piani regolatori a livello locale, in particolare mediante l'introduzione di un rapporto sullo stato del suolo, segnatamente per i siti in cui sono state o sono attualmente svolte attività potenzialmente inquinanti per il suolo; 42. plaude alla creazione di una piattaforma europea per lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, in quanto atta a favorire il trasferimento di conoscenze e a generare sinergie; chiede che, ai fini della messa a punto su base volontaria di una siffatta piattaforma nell'ambito della strategia dell'Unione europea per la protezione del suolo, sia adottata, anche soltanto per ragioni di costi, un'impostazione pragmatica che tenga conto degli attuali sistemi negli Stati membri; 43. sottolinea che l'obbligo di rendicontazione e documentazione previsto dalla direttiva quadro deve essere limitato a quanto strettamente necessario, onde evitare di gravare eccessivamente sulle città, sui comuni e sulle regioni; chiede in particolare che gli Stati membri possano avvalersi dei propri sistemi di rendicontazione; Monitoraggio, conseguenze dei disastri naturali, formazione e istruzione 44. invita la Commissione ad assicurare che la protezione del suolo e i suoi legami con il cambiamento climatico, la biodiversità, la deforestazione, il drenaggio dei terreni, la desertificazione, la steppizzazione, l'abbassamento delle falde freatiche, l'acidificazione, l'erosione e i maggiori rischi collegati ai disastri naturali e di origine antropica siano trattati in via prioritaria nell'ambito del Monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES - Global Monitoring for Environment and Security) e di INSPIRE; 45. chiede alla Commissione di promuovere ulteriori ricerche sui maggiori rischi di inondazioni e smottamenti derivanti dall'impermeabilizzazione del suolo e dal cedimento dei terreni e sull'intensificazione degli effetti delle inondazioni, degli smottamenti e dell'attività sismica in ragione dell'incremento della densità demografica e delle attività nelle zone costiere, nei bacini fluviali e nelle zone circostanti i vulcani e le zone ad elevata emissione di CO2 e SO2, nonché di individuare le migliori prassi per far fronte a questi maggiori rischi; 46. chiede alla Commissione di dare avvio a un trasferimento di know-how sulla base delle migliori prassi previste dalle legislazioni nazionali in materia di protezione del suolo e a mettere a punto sistemi di incentivazione al riguardo; A6-0411/2007 - Relatore: Vittorio Prodi 05/11/2007/ 7 47. chiede alla Commissione di individuare modalità più sistematiche per migliorare la formazione e l'istruzione all'interno dell'Unione europea per quanto concerne la classificazione, la campionatura e il monitoraggio dei suoli, nonché le migliori prassi nel settore della protezione del suolo, dello scambio di informazioni e di migliori prassi, attraverso una crescente sensibilizzazione all'importanza e alla necessità della protezione del suolo, nonché la promozione delle migliori prassi agrotecniche in agricoltura volte a ripristinare la funzione produttiva del suolo; o o o 48. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e parlamenti degli Stati membri. 8\ 05/11/2007 Relatore: Vittorio Prodi - A6-0411/2007