Preghiamo in unità
- Signore Gesù, per coloro che hanno consacrato a te la loro vita concedi di essere saldi nella fede e
lieti nella speranza, affinché siano, con la tua grazia, riflesso della tua luce, strumento dello Spirito di
pace, prolungamento della tua presenza Preghiamo...
- Signore Gesù, aiutaci ad essere buoni testimoni dell'amore evangelico verso i giovani, per aiutarli a
trovare speranza e amore verso la vocazione a cui risponderanno. Preghiamo...
- XXXIII Giornata della Vita 6 febbraio 2011 Signore Gesù, suscita veri e propri apostoli della vita,
coraggiosi e generosi, nelle famiglie, nelle professioni sanitarie, tra gli educatori e gli operatori dei massmedia, tra i politici e gli amministratori, conforta chi si impegna a sostegno la vita. Preghiamo...
- XIX Giornata Mondiale del Malato 11 febbraio 2011 Signore Gesù, Tu che conosci i tempi e i
momenti della nostra vita, fa’ che, quando saremo visitati dalla prova e dal dolore, possiamo
sperimentare la solidarietà dei fratelli. Preghiamo...
- Signore Gesù, perché non abbiamo timore di accostarsi alle ferite spirituali e morali degli altri, anche
quando questo comporta difficoltà e incomprensioni. Preghiamo...
- Signore Gesù, per la pace nel mondo, perchè cresca sempre più il numero di quanti scelgono di
camminare sulla via del dialogo, della riconciliazione e del rispetto dei diritti umani. Preghiamo....
Preghiera Finale
Tante volte ci sembra di essere noi a cercare il Signore, a chiamarlo, e tentare di entrare in relazione con Lui.
Oggi scopriamo che in realtà è Lui che cerca noi da sempre e vuole fare amicizia con noi. Per questo la nostra
preghiera adesso si fa lode e ringraziamento.
Signore, oggi ti voglio ringraziare, perché ti sei fatto mio amico; sei venuto nel mondo come un volto dolce e
gioioso per mostrarmi il tuo amore! Grazie, perché mi hai chiamato ‘amico’ e non ‘servo’.
Signore, sei tu che mi hai amato per primo, mi hai voluto bene fin da prima che io nascessi; grazie, perché ti
mostri sempre in cerca della mia amicizia, anche se io spesso non sono capace di accoglierti, ma solamente
di tradire questo tuo amore. Signore, aiutami a rimanere nel tuo amore; solo così posso amare i fratelli in modo
vero e senza alcun interesse. Fa’ che io possa diventare un vero amico dei miei fratelli, che incontro nella mia
vita.
Grazie, Signore, perché mi hai insegnato cosa significa essere veri amici: ‘dare la vita per gli altri’, come tu
stesso hai dato la vita per noi. Grazie, perché ogni giorno mi fai sperimentare che non c’è amore più grande di
quando metto la mia vita e servizio degli altri. Signore, solo da Te proviene la vera gioia; aiutami ad essere
sempre con il sorriso sulle labbra, sia nei momenti di festa che in quelli tristi, per contagiare anche gli altri del
tuo stesso amore.
Un ricordo particolare per tutti gli ammalati che si affidano alle nostre preghiere
Signore, accogli le preghiere e i lamenti di coloro che soffrono e di quanti si adoperano per alleviarne il dolore. Tu
che hai percorso la via del calvario e hai trasformato la croce in segno di amore e di speranza conforta coloro che
sono afflitti, soli e sfiduciati. Dona loro: la pazienza, il coraggio,la fiducia,la saggezza, la fede. Benedici le mani, le
menti e i cuori degli operatori sanitari e quanti nelle nostre comunità si adoperano per accompagnare i malati.
Aiutaci Signore a ricordarci che non siamo nati felici o infelici, ma che impariamo ad essere sereni a seconda
dell’atteggiamento che assumiamo dinanzi alle prove della vita. Guidaci, Signore, a fidarci di Te e ad affidarci a
Te. Amen.
Chi, per qualsiasi motivo, volesse contattare la redazione de “Un Monastero Invisibile”, scriva a:
Redazione “Un Monastero Invisibile” - c/o Capelli Giorgio e Stefania - via Ossanesga 46 - 24030 Paladina
(BG)
oppure all’e-mail: [email protected]
Questo sussidio si può scaricare da internet , generalmente a partire dal 20 del mese precedente,
all’indirizzo: http://www.murialdo.org/index.php?method=section&id=62
Un Monastero
invisibile
una rete di preghiera nel segreto del mondo
Sussidio di preghiera della Famiglia del Murialdo: Giovani, Amici, Collaboratori, Ex-Allievi, AMA, CLdM,
Ist. Secolare “S.L. Murialdo”, Murialdine, Giuseppini.
Febbraio 2011 n.160
In questo mese di Febbraio vogliamo pregare facendoci aiutare dal brano del Vangelo di Giovanni dove Gesù sta
parlando proprio a noi ed è proprio noi che sta chiamando amici. Continuiamo come i mesi scorsi a leggere alcune
riflessioni e scritti del Murialdo.
Entro nella preghiera
Mi procuro un immagine o un crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della croce, il
Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano
Se mi guardo intorno……
Che ingenuo sono! Non mi ero mai accorto di essere così fortunato. Se mi guardo intorno trovo di essere circondato
da significative amicizie. Non sono un mio merito, forse sono solamente un dono che mi è stato fatto, inaspettato per
come sono io, per come mi comporto, per come vivo. Sì,sono proprio privilegiato di poter vivere questa opportunità
singolare che è l’amicizia. E’ difficile custodire questo dono, è dura poter mantenere fedeltà nei rapporti che vivo.
Capita, a volte, di servirsi dell’altro solo per i miei interessi personali, oppure di cercare gli altri quando mi sento solo,
quando ho bisogno di conferme o di aiuto. Se sapessero che li sto usando, forse non sarebbero così miei amici in
quel momento. Tradire, anche questo può succedere, magari senza volerlo, ma può accadere di farlo. E’ facile tradire
le amicizie anche solo per non sfigurare davanti a quella compagnia, a quelle amicizie a cui tengo di più. Le cause
sono diverse, banali o meno, ma è davvero brutto questo modo di fare. Ma fra tutti, c’è qualcuno che non mi ha mai
tradito. E se sono sincero con me stesso non posso non riconoscerlo: sei tu Signore quell’amico!
Tu, infatti non mi volti mai le spalle quando io ti tradisco, ma sei sempre pronto a ricominciare, perché ci tieni a questo
rapporto con me. Comprendo che la tua amicizia ha uno spessore molto diverso dalle mie amicizie, e che se voglio
imparare ad essere amico sincero e vero devo mettermi alla tua scuola di vita. E’ in te la sorgente dell’amicizia
profonda, solamente alimentando l’amicizia tra te e me, posso vivere in modo diverso le mie amicizie quotidiane. Per
questo ti chiedo di continuare a rimanere accanto a me e per questo ti prego.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Ti ringraziamo Signore per il dono dell’amicizia. Un dono che riempie la nostra vita e le dà sapore.
Manda il tuo Santo Spirito perché ci aiuti a coltivare le nostre amicizie con sincerità e verità. Ti chiediamo perdono,
Signore, per tutte le volte in cui abbiamo tradito questo patto di lealtà reciproca.
Manda il tuo Santo Spirito, perché ci aiuti a riconoscere le nostre mancanze e a non fare delle nostre
amicizie dei luoghi di possesso dell’altro. Riconosciamo, Signore, che l’amico fedele sei Tu. Da Te scaturisce la vera
amicizia e le nostre amicizie più vere. Manda il tuo Santo Spirito, affinché in questa preghiera possiamo scoprirti come
il custode di ogni amicizia autentica.
Ci disponiamo a leggere la Parola del Signore, una richiesta di amicizia che in questo momento di
preghiera ci rivolge a noi. Facciamo spazio nel nostro cuore per non
ignorare questo invito così particolare, ma assolutamente decisivo
per la nostra vita.
Dal Vangelo di Giovanni (15, 9 – 17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel
mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia
piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi
chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che
ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome,
ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Parola del Signore. Lode a te, o Cristo
Medito
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è
preghiera. Posso sottolineare la frase che più mi ha colpito
Nella Parola di Dio mi sveli il segreto dell’amicizia con Te. Oggi voglio che nasca nel mio
cuore l’ardente desiderio di ‘rimanere’ con Te: è questo il punto di partenza per scoprire
veramente chi sei, chi sono io per imparare il segreto della gioia, che solo Tu puoi donare. I
tuoi discepoli, che hai chiamato amici, hanno conosciuto a poco a poco il Tuo amore, che
è giunto a dare la vita per ciascuno. Nella mia vita non è sempre facile scorgere questo
Tuo amore, che si propone sempre con umiltà e senza imporsi. Aiutami a scorgere la tua continua richiesta di
amicizia, perché la mia relazione con Te possa crescere sempre più e possa plasmare del Tuo amore tutte le altre
relazioni ed amicizie che sono chiamato a vivere ogni giorno.
“Rimanete nell’amore, il mio!”
Il ‘rimanere’ del discepolo è un ‘rimanere’ ancorato nella fede e in profondità, un aderire e vivere nell’amore che,
attraverso Gesù, viene da Padre. Rimanere nell’amore di Gesù non si esaurisce in un vago sentimentalismo
emozionale, ma è un restare unito a Lui, plasmando la nostra vita sulla sua misura.
Prego - Signore, il rimanere è per me cosa complicata. Spesso ti seguo con grande entusiasmo, ma alle prime
difficoltà mollo tutto. Donami il Tuo Spirito perché possa perseverare nell’amicizia con Te.
“perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.”
Rimanere nell’amore del Padre riempie la vita di una gioia inesprimibile. Come la linfa della vite passa nei tralci, così
Gesù inonda della Sua gioia tutti i credenti. Quello che Gesù offre non è un sentimento di benessere passeggero,
ma una gioia profonda che avvolge il tutto della nostra esistenza.
Prego – Signore, la felicità è l’orizzonte decisivo della mia vita. Spesso però la ricerco in cose superficiali e vuote.
Aiutami a desiderare unicamente di stare con Te, radicando i miei progetti e il mio futuro nel Tuo Amore, certo che
solo così sarò veramente felice.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”
Gesù sulla croce dona tutta la vita, come testimonianza suprema del Suo amore. Di fronte a questo amore
assoluto siamo provocati ad una fedeltà quotidiana, che si esprime nell’amore fraterno.
E’ solo l’amore che dà senso alla Croce.
Prego – Signore, la tua testimonianza assume oggi i tratti di una provocazione a fronte della tentazione di
ripiegarmi su me stesso e sulle mode che mi circondano, aiutami ad andare contro corrente, rendendo sempre più
la mia vita dono per gli altri nel Tuo amore.
“Voi siete miei amici,”
E’ grandioso l’appellativo di ‘amici’ con cui Gesù si rivolge ai suoi discepoli. Egli lo dichiara ‘amici’,
identificando il segno dell’amicizia con essi nel fatto di aver rivelato loro i suoi segreti più intimi, cioè
quanto ha udito dal Padre. L’espressione è ardita, ma designa l’audacia della stessa esistenza cristiana, e
cioè la pretesa di essere introdotti pienamente nel mistero di Dio, di quella conoscenza del padre di cui
Gesù ci ha fatto partecipi.
Prego – Signore, sentirmi chiamare ‘amico’da Te è certamente un grande dono, carico però di una grande
responsabilità. Chiamandomi ‘amico’ mi stai dicendo che ti fidi veramente di me. Aiutami a costruire con te
un’amicizia vera e profonda, che dia senso e splendore a tutte le amicizie che sono chiamato a vivere.
L’amore di Dio nell’esperienza di S. Leonardo Murialdo
Il tema della gratuità dell’amore di Dio è un tema biblico. Tutta la storia della salvezza parla, infatti, di un Dio che
ama il suo popolo e lo ama anche quando non è corrisposto, anche quando risponde con l’infedeltà. Dio ama
perchè è amore, perchè è bontà. L’amore di Dio è al di fuori di ogni reciprocità. Egli «ama per primo». Sempre.
Scrive il Murialdo: «Dio ama esserci vicino, di darci grazie, non ci ama perchè noi siamo buoni, ma
perchè egli è buono; non ci ama per i nostri meriti, ma per i nostri bisogni».
Dio, cioè, ama gratuitamente: «Dio amante! Quale titolo! Dio amabilissimo, ma amante dell’uomo: a
che titolo? Gratuitamente, di per sé! Con amore gratuito». .
E’ questo un altro aspetto con cui il Murialdo vede e vive l’amore di Dio. Egli si sente amato così: in
modo gratuito, senza meritarselo, anzi nonostante il peccato: «lo vedo che dovrei essere oggetto
dell’esecrazione di Dio mentre mi vedo l’oggetto dell’amore e dei benefici di Dio» scrive nel
Testamento spirituale all’inizio del brano che porta il titolo: «L’incomprensibile gratuità dei doni di
Dio!».
Tutto per il Murialdo è dono di Dio: nascita, genitori, educatori, amici, vocazione sacerdotale e
religiosa... La vita, dice il Murialdo, è «un composto di benefici divini».
Riferendosi a se stesso egli scrive: «lo non conosco altra storia o biografia in cui meglio risplenda
l’incomprensibile gratuità dei doni di Dio! ».
Per questo il Murialdo ringrazia il Signore per tutto, gode di tutto, anche delle piccole cose; è contento di tutto
perchè tutto è dono gratuito di Dio, un dono immeritato.
Da questa certezza nasce nel Murialdo l’impegno a fare della propria vita un dono, ad essere amore gratuito per
gli altri, soprattutto verso coloro che sono nella necessità. Non ci meraviglia, quindi, il suo apostolato tra i poveri, la
sua carità senza misura e la sua dinamicità di iniziative. Questa sua totale donazione lo ha portato ad accettare
difficoltà a sopportare prove, a consumare la vita per gli altri sull’esempio di Cristo: «Da questo abbiamo
conosciuto l'amore: Egli (Cristo) ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1
Gv 3,16) perchè «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i
propri amici» (Gv 15,13).
Se non si è convinti di questa radicale gratuità dell’amore di Dio, si è incapaci di
accogliere e di vivere il mistero dell’amore di Dio, e di trasformare la vita in dono
per i fratelli.
Il Murialdo, sostenuto da una grande fede in questa meravigliosa realtà, ha saputo
realizzare nella vita grandi cose perché ha saputo dare senza nulla chiedere e
nulla pretendere.
Questa è carità evangelica. È libertà da ogni egoismo. La libertà di amare
veramente. Come Cristo!