REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N.14 Direttore: Alberto Tregnaghi Unità Operativa di Radiologia Tel.: 041/5534 468 Fax: 041/5534480 CONSENSO ALL’ESECUZIONE DI AGOASPIRATI SOTTO GUIDA ECOGRAFICA O TAC Di che cosa si tratta? E’ una procedura per cui con un ago sottile (come quello che spesso viene usato per iniezioni intramuscolo) si raggiunge una lesione, generalmente localizzata in sede superficiale, per il prelievo di alcune cellule che vengono poi esaminate dall’anatomo patologo. Il corretto raggiungimento, con la punta dell’ago, della lesione da pungere è garantito dal controllo con ecografia o con TAC. A che cosa serve? Ad avere la sicurezza che la lesione sia raggiunta e che il tessuto prelevato corrisponda a quello della lesione da approfondire. Come si svolge? Il paziente generalmente viene disteso su un lettino, il radiologo accerta con un esame diretto ecografico o TC la presenza della lesione se a lui non nota e la fattibilità della procedura. Una volta identificata la lesione, dopo disinfezione della cute su cui si esegue la puntura, si procede al prelievo che consiste in almeno due punture nelle sede sospetta utili a garantire il materiale adeguato alla diagnosi. La procedura non prevede l’uso di anestetici locali. Il paziente deve mantenere la posizione senza muoversi al fine di facilitare all’operatore il campionamento. Nessuna particolare preparazione è richiesta al paziente. Cosa bisogna sapere? Un corretto campionamento della lesione non corrisponde necessariamente ad una sicura diagnosi citologica; diversi fattori tecnici possono inficiare il risultato della citologia. Se il paziente è in terapia anticoagulante è bene che la sospenda momentaneamente e che, comunque, comunichi il tipo di terapia al momento del prelievo al medico esecutore dell’esame. La procedura non è dolorosa, normalmente comporta solo un fastidio nella sede di prelievo e può determinare la comparsa di ecchimosi (macchia scura) nella sede di prelievo. Le complicazioni sono poco frequenti, consistono essenzialmente in: possibili improvvisi cali di pressione per lo legati più allo stato di ansia del paziente, che potrebbero determinare momentanei svenimenti, comparsa di emorragia che determina gonfiore e senso di peso o leggero dolore. Assai rara la possibilità che la procedura si complichi con una infezione. Come comportarsi dopo? Il paziente è tenuto a comprimere nella sede di prelievo con la mano per alcuni minuti. Il posizionamento di ghiaccio nella sede del prelievo aiuta a ridurre il rischio di stravaso emorragico. Nel caso in cui, dopo la procedura, compaia febbre, il paziente è tenuto ad informare il proprio medico curante per l’eventuale terapia antibiotica del caso. Il prelievo normalmente non comporta limitazioni allo svolgimento della regolare attività dell’individuo. Dopo aver letto e compreso quanto sopra esposto acconsento all’esecuzione dell’esame. Data Firma del paziente