Brunelleschi

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BRUNELLESCHI
VITA
Filippo Brunelleschi , figlio di un notaio, nasce a Firenze nel 1377.
Il padre tenta di indirizzarlo verso gli studi che anch'egli aveva percorso, ma il figlio si manifesta come poco
portato per la legge, e quindi viene fatto lavorare in una bottega come orafo. Le sue prime opere sono,
infatti, d'oreficeria; Filippo Brunelleschi potrebbe essere uno dei primi ad aver inventato il destatoio, una
rudimentale sveglia. Così già dai primi anni del suo apprendistato manifesta la propria propensione in
materia artistica. Tuttavia, i suoi veri interessi sono rivolti all'architettura. Nella Capitale egli intraprende in
particolare studi matematici, geometrici, di ingegneria militare e navale, letterali e si dedica perfino alla
creazione di strumenti musicali. Tra il 1401 e il 1416 egli, con l'amico Donatello, intraprese un viaggio
a Roma. E' qui che Brunelleschi si avvicina alla classicità e la studia minuziosamente. Tornato nella sua
amata città Natale intorno al 1418, egli partecipa a un'ulteriore concorso ma, questa volta, con un incarico
ben più prestigioso: la costruzione della cupola del Duomo della Città. Questa opera, è decisamente l'opera
più importante e maestosa del repertorio di Brunelleschi alla quale egli si occupò dal 1419 sino alla data
della sua morte. La morte lo coglie nel 1446, all'età di 69 anni.
Per ottenere l’ appalto circa la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore, il Brunelleschi, conscio
della invidia che regnava in città fra i vari artefici, non voleva mostrare il modello della Cupola che egli
aveva realizzato e voleva evitare che altri architetti, prendendone spunto, si avvantaggiassero del suo
ingegno. I rivali di Filippo rumoreggiavano affinchè egli mettesse fuori il modello ed i disegni suoi come essi
avevano mostrato i loro, il geniale architetto non volle farlo, ma propose invece agli altri maestri che chi
fosse riuscito a fermare un uovo in piedi su un marmo piano, costui realizzasse la Cupola, poiché con questo
avrebbe mostrato il suo ingegno. Preso quindi un uovo, tutti i maestri provarono a farlo stare ritto, ma
nessuno ci riuscì. Toccando infine a Filippo di mostrare se vi riusciva, egli lo prese e datogli un colpo sul
fondo sul piano di marmo, lo fece star ritto. Gli artefici rivali suoi rumoreggiavano allora egli disse che
similmente avrebbero saputo fare essi, al che rispose Filippo dicendo che essi avrebbero anche saputo fare
la volta, dopo aver visto disegni e modello fatti da lui.
RAPPORTO CON RINASCIMENTO
Filippo Brunelleschi è stato sicuramente l’artista che più di ogni altro ha contribuito alla nascita dell’arte
rinascimentale. ??? Fu.... Uomo di grande genialità, a lui si deve sia la scoperta della prospettiva, sia la
definizione del nuovo linguaggio architettonico rinascimentale. In pratica, è lui che più di ogni altro riesce a
dare le coordinate del nuovo sentire artistico: un sentire che si basa sulla razionalità di matrice umanistica
ma anche di matrice matematica. In un’epoca in cui scienze umane e scienze matematiche non avevano
ancora divaricato le loro strade, l’umanesimo di Brunelleschi non era semplicemente letterario, ma
soprattutto l’applicazione della razionalità al fare. Era un umanesimo che significava l’applicazione della
chiarezza mentale (e quindi della matematica) alla creazione delle opere dell’uomo. Del resto tutta la sua
opera, sia artistica e architettonica, sia teorica, può essere letta come una ricerca matematica: ricerca di
relazioni geometriche, di rapporti matematici, di leggi fisiche e meccaniche. Da questa sua grande
razionalità di pensiero dovevano scaturire le soluzioni ad alcuni dei grandi problemi artistici del tempo.
ARCHITETTURA
Nell’architetuttura utilizzata da Brunelleschi vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte
classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi,
degli spazi, della luce all'interno dell'edificio.
L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione armonica e sinergica
che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio, un rapporto ormai non più caratterizzato dal
"timor-dei" medievale.
Con le sue opere architettoniche egli rivoluzionò completamente il concetto del fare architettura: le sue
costruzioni non nascono con quel principio di sommatoria, potenzialmente illimitata, delle costruzioni
romaniche e gotiche: i suoi edifici sono, da un punto di vista geometrico, delle forme perfette.
Ad esse nulla può essere aggiunto o tolto senza rompere irrimediabilmente un equilibrio che l’architetto
aveva studiato prima della realizzazione concreta dell’opera. Con Brunelleschi abbiamo quindi, per la prima
volta, il primato del progetto sulla realizzazione. Ma se ciò fu possibile al Brunelleschi fu anche perché egli
fu il primo a scoprire la prospettiva.
La data di questa scoperta viene di norma collocata intorno al 1413. Questa tecnica, che segna un radicale
punto di svolta nella pittura del tempo, in realtà era, ed è ancora oggi, uno strumento progettuale molto
potente e raffinato nelle mani di un architetto. Con la prospettiva, e la geometria descrittiva che essa
presupponeva, gli architetti impararono a disegnare, e quindi a controllare in maniera totale il risultato
finale della loro progettazione solo e soltanto in fase ideativa. Ciò rivoluzionò il modo di fare architettura,
ma rivoluzionò anche il risultato finale dell’attività architettonica. Da questo momento il valore formale di
un edificio prese il primato sui problemi squisitamente costruttivi, e ciò determinò una ricerca formale,
basata sulle forme geometriche, prima del tutto assente nell’architettura.
STUDI URBANISTICI
Firenze è, ancora tutt'oggi, delimitata dai cosiddetti 'viali' che caratterizzano la struttura urbanistica di
Brunelleschi che è di "stampo" romano, per questo motivo si trovano numerose vie che si intrecciano
perpendicolarmente l'una all'altra (cardo e decumano). Brunelleschi concepisce la città come un nuovo
ordine razionale in cui tutto, anche il passato, assume un significato originale. Una nuova urbanistica è
possibile, articolata, ma unitaria e ordinata secondo una gerarchia razionale precalcolata, un disegno logico
in ogni sua parte. Brunelleschi assume tutta la struttura preesistente utilizzandola per scopi puramente
pratici basati sul collegamento intelligente tra le strutture più importanti della città. Sulle note di tutto ciò,
Brunelleschi progettò la costruzione dello Ospedale degli innocenti del 1419. Più precisamente egli pose
l'edificio (che si trova in piazza Santissima Annunziata) in una parte strategica della città, dove egli lo potè
collegare tramite una via retta perpendicolare alle altre con il centro della città e con la piazza del Duomo di
S. maria del Fiore , per sottolineare il suo ruolo sociale di rilevanza.
PROSPETTIVA
Su una tavoletta di forma quadrata con lato di mezzo braccio (circa 30 cm) egli aveva dipinto il Battistero con
i suoi intarsi marmorei in un modo talmente accurato «che non è miniatore che l’avessi fatto meglio». Per
dimostrare la verosimiglianza dell’immagine dipinta con quella reale, nella tavoletta fu praticato un foro
svasato verso il retro del dipinto, in modo che l’occhio dell’osservatore, posto in un punto preciso (circa 60
cm all’interno della porta centrale del Duomo) potesse percepire l’immagine reale della scena.
Successivamente con l’aiuto di uno specchio sorretto dall’altra mano dell’osservatore e regolato a distanza
opportuna, egli poteva vedere l’immagine dipinta riflessa nello specchio e ammirare la perfetta coincidenza
dell’immagine dipinta con quella reale. La verosimiglianza era accentuata dall’effetto creato da una lamina
d’argento che nel dipinto cospargeva l’area del cielo, al fine di ottenere un’immagine riflessa del cielo reale e
una esaltazione dell’effetto illusionistico. Per sopperire all’inversione tra destra e sinistra con cui l’immagine
riflessa dallo specchio mostrava il dipinto, questo venne eseguito con rovesciamento simmetrico. Questo
sistema escogitato da Brunelleschi aveva lo scopo di dimostrare la precisione di un disegno realizzato con la
geometrica definizione di un punto di vista (la posizione dell’occhio dell’osservatore). Per rendere
inconfutabile la validità della sua costruzione, Brunelleschi scelse un edificio esistente, e non immaginario,
in modo da verificarne i risultati.
Cecilia Dabbeni, 3A-LC
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