110211_Capelli, Pittura fiamminga, Pagina 1 di 3 PITTURA FIAMMINGA Punti di riferimento culturali per tutta l'Europa del 1400 sono la nascita a Firenze di un importante movimento artistico e culturale quale quello del Rinascimento e lo sviluppo, nelle Fiandre, della PITTURA FIAMMINGA. La fortunata posizione geografica delle maggiori città fiamminghe stimola il commercio di transito, che richiede una vivace attività fiinanziaria. A tali richieste provvedono molte banche straniere, tra cui un ingente numero di italiane. Ciò ha come conseguenza una società ricca, ed interessata culturalmente, che poteva garantire una domanda artistica costante e diversificata. Le Fiandre sono un'area geografica che comprende il Belgio e la parte meridionale dell'Olanda. Le principali città sono Gand e Bruges. In questi paesi la borghesia mercantile diviene sempre più ricca e dunque finanzia una produzione artistica paragonabile, per pregio, a quella fiorentina. CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA PITTURA FIAMMINGA Mentre la pittura fiorentina studia la rappresentazione spaziale e il rigore compositivo, i fiamminghi indagano minuziosamente la realtà soffermandosi con estrema precisione su ogni minimo particolare. È proprio come se gli artisti osservassero la realtà attraverso una luce di ingrandimento. Tutto ciò diventa possibile grazie all'uso di una nuova tecnica, la pittura ad olio, che permette di cogliere anche le minime cose appartenenti alla composizione. Per gli artisti fiamminghi non è la prospettiva a trarre l'effetto di profondità, bensì le velature di colore che dissolvono, sfumando, il paesaggio. PROTAGONISTI Jan van Eyck: è l'iniziatore della pittura fiamminga rinascimentale. Nulla sappiamo sul luogo e sulla data di nascita e scarse sono anche le notizie sulla sua formazione artistica. Quel che è certo è che fin dai primi decenni del Quattrocento il giovane maestro gode già della fama di “più grande pittore del nostro tempo, colto anche nelle lettere ma soprattutto nella geometria e nelle discipline che hanno attinenza con la pittura”. Jan van Eyck rivoluziona la pittura fiamminga spazzando via ogni residua tradizione legata al Gotico. I colori che egli impiega nei suoi dipinti, infatti, sono tratti dall'esperienza quotidiana e dall'attenta osservazione della natura. Roger van der Weyden: è un'altro importante pittore fiammingo. Nacque a Tournai e lì iniziò l'attività di pittore. Fu allievo di Robert Campin, noto anche come Maestro di Flèmalle. Nel 1435 si trasferì a Bruxelles dove conobbe Jan van Eyck, dal quale venne influenzato moltissimo. Noto pure in Italia, si recò a Roma per l'anno santo del 1450, visitando anche Genova, Napoli, Firenze e Ferrara. Morì a Bruxelles. Tale pittura si diffonde in Italia grazie alle opere inviate da banchieri e mercanti. Tra gli artisti italiani e fiamminghi si sviluppano reciproci scambi: i primi imparano la tecnica ad olio, l'analisi particolareggiata della realtà, i secondi invece apprendono un'impostazione spaziale più rigorosa. 110211_Capelli, Pittura fiamminga, Pagina 2 di 3 Piero della Francesca, Antonello da Messina, Sandro Botticelli: sono i pittori italiani che, impressionati dalle spettacolari realtà paesaggistiche composte dagli artisti fiamminghi, meglio sapranno interprepare tale pittura. ...analizziamo alcune opere... Ritratto dei coniugi Arnolfini, Yan van Eyck Il dipinto raffigura il momento cruciale del giuramento matrimoniale tra Giovanni Arnolfini, un banchiere lucchese che lavorava a Bruges per conto dei Medici, e Giovanna Cenami, figlia di un mercante italiano. Lui scelse di farsi ritrarre con la moglie all'interno della propria casa per mettere in luce la sua appartenenza ad un alto ceto sociale. Decise inoltre di farsi ritrarre a figura intera, rinunciando al modello di ritratto italiano a mezzo busto. L'ambiente della casa è quello borghese ed è pieno di SIMBOLISMI (altra caratteristica importante della pittura fiamminga). Il letto e la candela simboleggiano il matrimonio stesso, il cane è simbolo della fedeltà coniugale e lo specchio cela il significato della purezza e dell'unione. Quest'ultimo oggetto, posto in fondo alla camera, svela ciò che non si vede, cioè un testimone alle nozze, che è il pittore stesso. La sua presenza è ribadita dalla firma che si trova sotto lo specchio; oltre ad essa c'è la scritta “Fui qui”. Infine gli zoccoli rievocano la seguente citazione biblica “Levati le scarpe perchè il luogo dove stai è terreno consacrato” (Fa riferimento allo spazio del sacramento matrimoniale). Madonna del cancelliere Rolin, Yan van Eyck Il dipinto rappresenta il cancelliere della Borgogna Nicolas Rolin, inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino in braccio, mentre un piccolo angelo viene a porre una corona in testa alla Vergine. Gli artisti fiamminghi hanno la capacità di far riferimento a ogni minimo particolare (basti osservare il capitello). Da notare come siano ben particolareggiati il costume del cancelliere e il manto della Madonna. Sullo sfondo abbiamo uno spettacolare paesaggio di città riprodotto in ogni minimo particolare; addirittura sono dipinti gli uomini che popolano le vie cittadine. Allo stesso modo nel portico tutto l'interesse del pittore si concentra nei capitelli istoriati, negli abiti e nella resa della luminosità dei gialli brillanti. La realtà si presenta all'occhio umano senza subire le regole della prospettiva. In questa tavola, straordinaria è anche l’attenzione posta alla luce, che qui appare in combinazioni più complesse rispetto al Ritratto dei coniugi Arnolfini. Gli archi, che si aprono di fronte a noi, creano una situazione di controluce. Per evitare che le figure in primo piano rimanessero in ombra, l’artista ipotizza anche una luce frontale, la quale tuttavia non annulla l’effetto di controluce, che si può percepire soprattutto sul pavimento. 110211_Capelli, Pittura fiamminga, Pagina 3 di 3 Annunciazione, Jan van Eyck In questo dipinti sono rappresentati l'Arcangelo Gabriele e la Madonna. Il primo (sulla sinistra) è vestito sontuosamente e regge la bacchetta degli ostiari, cioè di coloro che sono stati incaricati di proteggere le Chiese. La Madonna è dipinta in un atteggiamento di devota accettazione. Tra i due è in corso un dialogo che è espresso tramite lettere dorate che escono dalla loro bocca "Ave gratia plena" ed "Ecce ancilla domini", all'inverso per seguire la direzione della voce. Sulla Vergine discende, da una finestra sul lato della navata, la colomba dello Spirito Santo, con sette raggi di luce che simboleggiano i sette doni dello Spirito Santo. Il dipinto è ambientato all'interno della navata di una grande Chiesa. Le tre finestre sono un'allusione alla trinità, al centro si inserisce Maria. Un'altro importante elemento è il pavimento istoriato, nel quale si riconoscono scene bibliche in cui viene manifestata la potenza di Dio.