Imposte e tasse (scheda) L'imposta è un tipo di tributo che nei paesi eredi del diritto romano è distinto dalla tassa. È una delle voci di entrata del bilancio dello Stato, costituita da un prelievo coattivo di ricchezza non connesso ad una specifica prestazione da parte dello Stato o degli altri enti pubblici. La principale distinzione è tra le imposte dirette e le imposte indirette. Sono dirette le imposte che colpiscono direttamente la ricchezza (la capacità contributiva), quando questa esiste già come un bene (es. il patrimonio) o quando viene prodotta con un’attività (il reddito). Le imposte dirette non si trasferiscono, cioè rimangono a carico di chi è obbligato dalla legge a pagarle (ad es., quelle che colpiscono direttamente il reddito o il patrimonio); quindi non provocano una variazione dei prezzi dei prodotti o dei fattori, ovvero non vi è divario fra prezzi netti per il produttore e prezzi pagati dal consumatore. In Italia rientrano in questa categoria: Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) Imposta sul reddito delle società (IRES) Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) Imposta sostitutiva sui redditi da capitale (ISOS) Canone RAI Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) Sono indirette le imposte che colpiscono la ricchezza (la capacità contributiva) indirettamente, nel momento in cui viene trasferita (es. la vendita di un bene) oppure consumata (es. accise): le imposte indirette pertanto si trasferiscono da chi è tenuto a pagarle per legge ad altri soggetti. Tali imposte possono portare ad un divario tra prezzi netti per il produttore e prezzi pagati dal consumatore. Difatti si parla di imposte sui consumi (es. IVA) o sui trasferimenti (imposta di registro). Tra le imposte indirette troviamo: Imposta di registro Accisa Imposta ipotecaria Imposta catastale Imposta di bollo Imposta sulle pubblicità Imposta sul valore aggiunto (IVA) Le imposte dirette hanno un maggior effetto redistributivo del reddito, assicurano una continuità del gettito e sono economiche da riscuotere; tuttavia, esse stimolano l’evasione fiscale, sono rigide e il contribuente le sente in modo marcato, soprattutto sul lato psicologico. Le imposte indirette, invece, sono elastiche, divisibili e, essendo incluse nel prezzo dei beni acquistati, sono meno sentite dai contribuenti; d’altra parte, non assicurano una continuità del gettito fiscale. In relazione alla misura e al modo in cui se ne determina l'ammontare, le imposte si distinguono in fisse, proporzionali, progressive e regressive. L'imposta è: proporzionale quando l'aliquota è costante (ovvero l'ammontare dell'imposta aumenta in misura direttamente proporzionale all'aumentare dell'imponibile); regressiva quando, all'aumentare dell'imponibile, l'aliquota media decresce (ovvero l'ammontare dell'imposta aumenta in misura meno che proporzionale rispetto all'imponibile); progressiva quando, all'aumentare dell'imponibile, l'aliquota media aumenta (ovvero l'ammontare dell'imposta aumenta in misura più che proporzionale rispetto all'imponibile). L'IRPEF appartiene a quest'ultima categoria. Base imponibile: espressione quantitativa del presupposto (può coincidere o meno col presupposto stesso) Aliquota: tasso che viene applicato alla base imponibile per liquidare l'imposta. La tassa, nell'ordinamento tributario italiano, si differenzia dall'imposta in quanto applicata secondo il principio della controprestazione, cioè essa è legata ad un pagamento di una somma di denaro, dovute da un soggetto quale corrispettivo per la prestazione a suo favore di un servizio offerto da parte di un ente pubblico (ad esempio: tasse portuali ed aeroportuali, concessioni, autorizzazioni, licenze...). Questo strumento tende a perdere importanza, nei moderni sistemi tributari, a favore di altri strumenti, quali la tariffa (vedi passaggio dalla TARSU alla TIA) o l'imposta. Spesso il termine "tasse" viene usato nel linguaggio corrente per indicare genericamente l'imposizione fiscale, in questo caso è più corretto il termine tributi. Molti servizi pubblici, quali ad esempio l'istruzione e la sanità, possono essere finanziati mediante tasse. Ne sono esempi, in Italia, le tasse scolastiche e universitarie o i ticket sanitari. Tuttavia, non si deve confondere la tassa con il prezzo di questi servizi. Almeno nell'ordinamento attuale italiano le tasse non coprono completamente il costo di questi servizi, che quindi ricade sulla fiscalità generale e viene finanziato con le imposte. La tariffa è il prezzo di un bene o servizio fissato da un'autorità, ente o imprese pubbliche, oppure da categorie professionali o da contratti collettivi. Esempi di tariffe sono: Tariffa doganale Tariffa di igiene ambientale Tariffa telefonica