Kalamos Ensemble in concerto Lunedì 6 • Longi, rocche del Crasto (Miglino) Martedì 7 • Ucria, parco urbano Formato da cinque giovani musicisti di Galati Mamertino, Kalamos Ensemble sta sviluppando un progetto musicale centrato sulla riscoperta e valorizzazione dello strumentario siciliano della tradizione, con particolare attenzione alla famiglia dei fiati pastorali, e sul recupero del canto popolare nelle sue espressioni più originali. Di particolare rilievo è il repertorio costituito da temi strumentali e canti, monodici e polivocali, che si colloca su un territorio musicale al confine fra memoria e reinvenzione. Del tutto originale si configura in particolare la riscrittura dei generi strumentali di tradizione, in grado di esaltare appieno i diversi tagli tonali e le peculiari qualità timbriche della zampogna a paro, dei flauti e delle ance pastorali. Nel programma sono previsti pastorali, balletti, tarantelle, canti d’amore, suite strumentali, filastrocche, canti di trebbiatura e di mietitura. Miglino, Longi Il pianoro di Miglino, posto su un’insellatura delle rocche del Crasto, a quota 1223 metri s.l.m., si dispone in un magnifico paesaggio alpestre, sempre immerso in una straordinaria luce, sorvolato da grandi rapaci e “vissuto” da pastori e animali al pascolo. Le prominenze rocciose (pizzo Aglio, pizzo San Nicola e la sommità del Crasto con i suoi m 1315) compongono un ambiente rupestre di grande suggestione, che ospita fauna selvatica e flora interessantissime, e si apre alle più alte e boscose cime dei Nebrodi, alle vallate del Rosmarino e del Fitalia, al mar Tirreno su cui si profilano le Eolie colorate d’azzurro. Sorgenti d’acqua fresca, muretti o rustiche abitazioni in pietra costituiscono i segni della permanenza dell’uomo, dopo l’abbandono di antiche e leggendarie città (Krastos, Demenna…) di cui emergono tracce qua e là sepolte dal tempo. Parco urbano, Ucria Situato a monte dell’abitato, nella contrada Pilato, oggi detta di Sant’Antonio del Prato, il rigoglioso parco è un’interessante zona boscosa, attrezzata con viali e panchine che innervano l’intera area a verde con muretti e pavimentazioni ottenuti con la calda pietra locale. È realizzato in un suggestivo scenario naturale (m 800 s.l.m.), in una zona di cerniera fra i ripidi fianchi vallivi, punteggiati da insediamenti e fertili campagne, e le rarefatte sommità montane. Queste ultime sono caratterizzate da morbidi pianori, con residui di un antico mantello boscoso, e da vaste superfici nude, utilizzate a pascolo o destinate alla coltivazione di cereali, su cui per secoli si è fondata l’economia tradizionale.